[QdV]La Grande Retata - L'Albergo

Missione per Atasuke, Kyomi e Kazuki

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    Indagini di Lusso

    ~Offerta Commerciale~





    L'intervento dell'uchiha non sembrò sortire grandi effetti sul duo, o quantomeno non su Aro che continuava imperterrito a mantenere la sua concentrazione su Kyomi.
    Di contro, invece, il massiccio dei due sembrava decisamente innervosito ogni volta che si parlava della Aralia e questo non faceva che confermare il suo probabile legame con la suddetta, oltre che l'oramai quasi palese collegamento tra l'aralia ed il loro obbiettivo. «Certo che voi Aro sapete bene come trattare i clienti...» commentò compiaciuto e con un sorrisetto sinistro all'offerta del consierge. «Certo non mi è ancora ben chiaro di che cosa si occupano, ma approfittare di questa tappa per conoscere un potenziale partner commerciale di certo non sarebbe che un ulteriore piacevolissimo extra da parte vostra... Inoltrate, inoltrate pure» Rispose, prima di procedere verso la finestra con il suo teatrino, evidentemente convincente, dato che il signor Aro non sembrò preoccuparsi di nulla, o almeno Atasuke non poté notare nulla di particolarmente sospetto. «Paese del fulmine e del riso avete detto? Per gli dei, in quelle lande desolate del nord mi si è gelato il culo! Senza contare di quel tratto ghiacciato in mezzo! No, ho smesso di andare da quelle parti, inoltre i miei commerci non sono stati molto apprezzati da quelle parti. Preferisco di gran lunga dedicarmi agli scambi con il paese del ferro. Non hanno una grande ospitalità ed il clima non è dei migliori, ma sono degli ottimi fornitori»
    Non aggiunse altro, limitandosi a bofonchiare frasi sconclusionate come a voler dissimulare una sorta di lamentela personale verso i vari postacci in cui era finito in passato.

    [...]


    Quando rimasero soli, mentre Kyomi andava in bagno a visionare i sigilli, Aro sembrò farsi più aggressivo in merito alla donna, arrivando addirittura a porre quella che era chiaramente una proposta commerciale dall tipico tanfo di marcio. Non era chiaro se egli avesse realmente compreso con chi aveva a che fare, tuttavia, era palese che sospettasse di non trovarsi davanti ad un onesto commerciante. Commerciante quasi certamente. Ma decisamente dall'aria poco onesta.
    «Ho notato.» Rispose, quasi con freddezza, assottigliando lo sguardo, come a scorgere una piccola apertura, uno spiraglio nei modi del consierge, attraverso i quali potersi inserire tra i ranghi nei quali doveva infilarsi. «In merito a mia moglie, spingetevi pure fin dove vi pare, o fin dove lei ve lo consentirà... In fondo sono un uomo giusto, non mi piacerebbe che venisse fuori che la mia donna è stata stuprata come una cagna» Aggiunse, con sguardo deciso, senza mai schiodare gli occhi, apparentemente verdi, da quelli di Aro, sottolineando la serietà della sua affermazione. [Abilità] «Tuttavia, ho delle richieste anche io, prima di rispondere ai vostri dubbi, alla vostra offerta e di concedervi quella troia di mia moglie...» continuò, senza affievolire il tono, conscio del fatto che Kyomi probabilmente non lo stava sentendo dal bagno. «Potete farci quello che volete. Palpatela, giocateci, infilate quello che vi pare in ogni suo buco, non mi interessa. L'importante è che io possa assistere per evitare che possiate in qualche modo “danneggiarla” e per evitare che qualcun'altro la riempia... Non voglio ritrovarmi qualche altro bastardo che mi ronza attorno. E, ovviamente, mi aspetto che prima ci facciate fare conoscenza con la Aralia distribuzioni. Dopo avrete tutto il resto della notte per spassarvela come vi pare. Anche tutti e due contemporaneamente. Oh e se le cose dovessero andare bene, potrei anche intrattenermi per qualche giorno in più, con quanto ne consegue... Abbiamo un accordo?» Concluse la sua offerta, lanciando sguardi di intesa ad entrambi, per poi concentrarsi su Aro, il quale sembrava essere a tutti gli effetti a capo di quel duo, aspettando la sua risposta.
    Ora loro avevano qualcosa che interessava all'Uchiha e l'Uchiha aveva qualcosa che interessava a loro, o almeno questo era ciò che risultava dal piatto delle offerte, ed in fondo era questo ciò che realmente importava: l'apparenza di uno scambio quantomeno equo.

    Se i due avessero rifiutato quelle semplici clausole, Atasuke avrebbe semplicemente scosso il capo in segno di disappunto, prima di rimettersi comodo esponendo ai due con somma tristezza che non avevano altro di cui discutere. «Ed allora, signori miei, temo che la nostra conversazione si è conclusa. Speravo di allungare la mia permanenza parlando di affari, ma se è così che stanno le cose, avete avuto il vostro piccolo extra per il favore della stanza ed ora i vostri impegni alla reception vi attendono come il letto ed un sano riposo attende noi» E con un sorriso falso come la pirite, si sarebbe rapidamente diretto alla porta, riaprendola per i due facendo un cenno di saluto per poi farli gentilmente andare via.

    Se invece i due avessero immediatamente accettato o avessero ripensato alle loro scelte, accettando di buon grado dopo essere stati invitati ad andarsene, avrebbe sorriso, un sorriso molto più compiaciuto e, ironicamente, reale dei precedenti. «Abbiamo un accordo dunque!» Esclamò, compiaciuto, alzando poi il tono per farsi sentire dalla moglie, ancora in bagno.
    «Tesoro, rimettiti il vestito elegante! I signori ci devono accompagnare al settimo piano a conoscere dei nuovi colleghi e sai quanto sia importante fare una bella impressione fin da subito!» Il tono era deciso e chiaro, come se ormai fosse cosa fatta.
    Riportò quindi lo sguardo sui due e la sua completa attenzione, riprendendo quelli che erano i dettagli di quella strana trattativa.
    «Noto con piacere che ho a che fare con un valido dipendente... Mi stupisce che non siate addirittura il proprietario di questo luogo, Aro-san. Credetemi, io vedo il talento di una persona da svariate leghe di distanza e voi avete fiuto per i buoni affari» Si dilungò appena in quella inutile lusinga gratuita, ben sapendo che ora non restava che lavorarsi il consierge con modi gentili in modo da ottenere più facilmente il suo aiuto “disinteressato”. «Ma torniamo agli affari... io mi occupo di stoffe. Principalmente cotone grezzo e lino che faccio importare dal sud, con qualche spedizione che arriva via mare e che rivendo alle piccole fabbriche che decidono di pagare generosamente le mie merci...» Il suo tono era strano, fasullo. Come se volontariamente stesse dando prova di discutibili abilità attoriali, come a volersi far scoprire.
    Fece passare alcuni istanti di silenzio, squadrando i due e notando eventuali sguardi sorpresi o poco convinti della sua storia. E se era vero che Aro probabilmente non lo avrebbe dato a vedere, era certo che il palestrato non si sarebbe trattenuto dal fare una smorfia poco convinta. «Sbaglio o non mi sembrate convinti di questa storia? No? Va bene, allora... Lo avevo detto che avevate fiuto. Inutile negarlo. Non vendo stoffe, o almeno non è con quelle che mi arricchisco»
    I suoi occhi brillarono di avidità nel parlare di quel suo losco commercio, conscio del fatto che probabilmente avrebbe interessato i due, guadagnandosi la possibilità di entrare in contatto con la Aralia. «Io importo ferro ed acciaio dalle miniere dei miei gentili fornitori nel paese del ferro ed in cambio fornisco loro armi e protezione di prima qualità. Ovviamente la storia delle stoffe è solo una copertura, ad eccezione delle scorte di seta, quelle le uso per le mie armi più importanti... Ora, credo immaginerete perché la carovana è rimasta fuori dalle mura e solo noi siamo entrati per riposare...» Si lasciò scappare un'imprecazione, ripensando al fatto che il suo prezioso carico era fuori dalle mura, protetto solo dai suoi uomini. «Fottuto Uchiha.» Sibilò, stando bene attento a farsi udire dai due. «E si è pure presentato... Atasuke Uchiha... Figlio di una cagna. Possano gli dei bruciare lui e il suo lavoro maniacale»
    Sapeva che il suo nome era conosciuto nel villaggio e sapeva altrettanto che era tanto amato dai cittadini quanto odiato dalle associazioni criminali, dunque aveva deciso di provare anche ad aggiungere un ulteriore punto in comune: L'odio reciproco verso il primo baluardo della giustizia del villaggio, sennonché prima spina nel fianco delle mafie e dei loro commerci che ora avevano molto più da fare per riuscire ad oltrepassare il suo sistema di controllo.
    Ora non gli restava che aspettare ed osservare i due, valutando come agire, in modo da scoprire se avevano abboccato all'amo o meno. Salvo sensitivi non avrebbero potuto scoprirli e con quel bluff della fallace abilità recitativa, forse era riuscito a far scoprire loro che era un pessimo attore, dando credito alle sue parole, decisamente più credibili e veritiere. Inoltre con la storia del contrabbando di armi poteva facilmente giustificare ad un eventuale sensitivo il suo accumulo di chakra, oltre che il fisico tonico ed allenato, cosa strana per un semplice mercante. Aveva praticamente pensato a tutto, compresa la scappatoia per Kyomi, la quale non avrebbe più dovuto prostituirsi oltre. Salvo forse in caso di fallimento totale della missione, ma in quel caso era un discorso di cattura e bottino di guerra. «Allora? Credete che una mia partnership possa interessare alla Aralia? Immagino che con i loro commerci siano particolarmente ampi ed io posso rifornire di metalli, armi e scorte armate per i trasporti. In merito ai miei fornitori... beh, molti sono privati e preferirebbero rimanere, come dire, lontani da occhi indiscreti... Ma credo che se troveremo un accordo sarò ben lieto di condividere la mia rete con loro...» Aggiunse, con uno sguardo convinto e sornione, degno di un commerciante convinto di aver trovato il giusto accordo con la sua controparte. Sesso illimitato con una bella donna in cambio di un contatto con l'azienda di forniture. Che cosa avevano i due da perderci in quello scambio? Nulla... Ufficialmente.


    Scusate il ritardo ora torno ad essere regolare

    Chakra Rimanente: 80/80
    Vitalità Rimanente: 18/18
    Energia Vitale: 30/30




    Movimento: 24m
    Salti: 8 m
    Status Fisico:
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    pngpngpng
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    Percezione: 6+9
    Furtività: 0+6

    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Agilità: 600
    Concentrazione: 600
    Precisione: 600
    Intuito: 600
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]
    - 2/2 Coltelli da lancio [10; 3]

    Bombe:
    - 2 Cartabomba II [1,5m] [50; 1]

    Supporto e Tonici:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 3 Antidoto Intermedio [1] [1] [1] [1; 1]
    - 1 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Varie:
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 1 Rotolo da Richiamo [1; 1]


    Slot AzioneSlot Azione 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot FreeAzioni Gratuite:
    - Azione [Tipo; Slot]

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:
    Recitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja in contatto visivo attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua inconsistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: 1/4 Basso per ogni 250 metri)



    NoteVarie ed eventuali
    - -1B tot al gregario alleato per il mantenimento della comunicazione


     
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    Falce dei Kaguya


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    Il settimo piano

    Per quanto i toni usati dall'uomo (di certo non poteva definirlo "marito") che aveva davanti erano chiaramente fastidiosi per Aro stesso, il consierge non batté ciglio più di tanto, mentre il massiccio uomo al suo fianco pareva decisamente stupito da dove quella discussione stesse andando a parare.
    Sakamoto-sama, la vostra offerta è quanto mai interessante ed ammetto che, non permettendomi di giudicare il vostro rapporto con la vostra consorte, direi che è altresì una proposta molto invitante che anelo a saggiare nella sua integrità., ammise con un cordiale sorriso l'uomo, Farò presente la vostra richiesta al rappresentante dell'Aralia Distribuzioni che si trova presso il nostro settimo piano, mi auguro caldamente che voglia ricevermi, più per interessi egoistici, che non per le opportunità sia vostre, sia dell'Aralia., concluse con fare pacato, zittendo con un secco movimento del braccio ogni possibile obiezione che, evidente, si stava manifestando sul volto del massiccio omone di fianco a lui.
    Quando poi l'Uchiha iniziò a raccontare quali fossero le sue attività, con pessime capacità recitative, l'espressione di Aro stesso passò da incuriosita a, letteralmente, perplessa ed infastidita, sembrava quasi che stesse per chiedere se lo voleva prendere per un idiota, ma, poi il consierge rilassò i propri muscoli facciali e con un sorriso replicò soltanto: Davvero si occupa di stoffe dal Sud, Sakamoto-sama? Non lo avrei mai detto, considerando che parlava di commerci con il Paese del Ferro e lì non sono esattamente degli allevatori di bachi da seta..., scherzò con tono amichevole, mentre il gigante al suo fianco faceva una mezza risata.
    La risposta non portò niente di più che un sorriso compiaciuto sul volto di Aro che rimase ad ascoltare, in silenzio fino alla fine di quelle parole: Sì, il nome dell'Uchiha di cui parla anche lei è stato riferito più volte in giro per Konoha, è un ottimo impiegato dell'Hokage, difficile da corrompere, per quel che ho sentito dire. Personalmente non ci ho mai interagito: ammetto di non essere un uomo che viaggia tanto, sa, il mio lavoro è qui in questo albergo., avrebbe confermato con fare pacato, senza alcun evidente disappunto nel sentire il nome di Atasuke, né alcun astio nei suoi confronti.
    All'ennesima domanda sulla partnership, Aro non parve particolarmente turbato, anzi, se Kiyomi fosse rientrata nella stanza il suo sguardo sarebbe stato pieno di cupidigia verso la kunoichi, non altro, in quel momento: Farò di tutto per accontentare il suo interesse, Sakamoto-sama, furono le uniche parole dell'altro, prima di rivolgersi al massiccio inserviente: Guo, a meno che Sakamoto-sama non desideri il contrario, direi che puoi anche tornare al tuo turno notturno, lo accompagnerò io al settimo piano. e, in effetti, a meno di obiezioni di Atasuke, sarebbe stato solo il consierge ad accompagnare lui e la moglie fino al settimo piano.

    [...]

    Arrivati davanti alla stanza 7B, Aro si sarebbe fermato: c'erano due sgherri, non dei ninja agli occhi dell'Uchiha, poiché privi di chakra, probabilmente bassa manovalanza che stava lì, di guardia, con il loro volto leggermente segnato da dei tatuaggi, nella fattispecie, un numero, 74, inciso per uno sotto l'occhio destro, per l'altro sul mento.
    Il consierge si rivolse ai due, che lo scrutavano con deferenza, ma senza eccessivo timore reverenziale: Devo parlare con Bichi-sama, per poi volgersi verso i due che stava fin lì scortando: Vi chiedo scusa, ma dovrete, per favore, attendere qui giusto qualche minuto, il tempo di introdurvi alla presenza del rappresentante dell'Aralia che si trova in questa stanza. Purtroppo non posso farvi entrare subito assieme a me, spero capiate., era evidente, dalla gestualità, che la situazione fosse spiacevole per il consierge stesso, ma anche dinanzi all'insistenza di Atasuke, non avrebbe potuto farlo entrare subito: sembravano esserci delle regole a riguardo e se l'Uchiha non voleva seguirle, la trattativa sarebbe finita all'istante.
    SE Atasuke avesse accettato le condizioni (e come lui anche Kiyomi), allora i due avrebbero atteso fuori e se avessero avuto percezioni adatte avrebbero potuto sentire parte del dialogo all'interno della stanza.
    Bichi-sama, una parola detta con un tono decisamente alto, C'è qui un uomo che vorrebbe offrirle un'associazione commerciale molto conveniente, propone di dare delle scorte ben armate ai nostri trasporti all'estero, ha dei collegamenti anche nel Paese del Ferro, se può essere interessante, a suo dire...
    Dopo qualche lungo momento di silenzio, una seconda voce si sarebbe sentita: Come mai tanto interesse per i nostri affari, Aro-chan? Normalmente non fai niente di più che la tua sana parte in questo albergo..., la voce era impastata, come se chi parlasse stesse mangiando, il ché avrebbe potuto rendere difficile coglierne tutte le sfumature, ma di certo c'era della sorpresa in quel tono, sorpresa ed incertezza.
    Bé, Bichi-sama, come ben sa ho tutto l'interesse nell'aiutare l'albergo in cui lavoro e queste nuove forniture potrebbero supportare l'Aralia Distribuzioni e, indirettamente, anche noi dell'Helix di conseguenza..., il tono era più incerto di quanto non fosse stato di solito, quasi imbarazzato.
    Arooooo-chan, non prendermi in giro, avanti, la verità! e ci fu un forte schioppo, come qualcosa di molto grosso che s'agitava nell'aria, Ti ha offerto una bustarella? Come fa a sapere dell'Aralia? Chi ha parlato di noi?, ancora la voce, ora molto più decisa, forse eccessivamente rabbiosa.
    Nessuno... è solo che... vede, questo tizio ha una moglie che è un vero schianto e ce l'ha praticamente sbattuta in faccia, a me e Guo, volevano sapere chi riforniva l'Albergo e noi abbiamo parlato... sa, la moglie è... wooh... una gran bella donna, lo vedrà anche lei se gli permette di entrare... ce l'ha offerta per tutta la notte se avesse potuto contrattare con lei... per favore..., il tono era sempre lo stesso, forse un pò più imbarazzato e quasi supplichevole.
    Non ci fu nessuna vera risposta che non fosse un mugugno, prima che, qualche secondo dopo, Aro stesso aprisse la porta e lasciasse entrare Atasuke e Kiyomi (se presente).

    I due si sarebbero ritrovati in una stanza con Aro, tre guardie, anch'esse prive di chakra e con dei numeri tatuati sul volto (due con il numero 73 ed uno con il 71) e poi c'era "Bichi-sama", un ometto basso e tozzo, forse 1.50 per 200kg, seduto sguaiatamente su una poltrona che mangiava con disinvoltura del pollo preso da un grosso contenitore, con le mani schifosamente unte.
    Mi dicono che volete entrare in affari con noi..., esordì l'uomo, con stupore evidente di Aro, che si affrettò a fare le presentazioni: Bichi-sama, questi è Sakamoto-sama, un fiero e valido commerciante che si è trovato presso il nostro villaggio ed albergo per un fortunato caso questa notte... con la propria famiglia, avrebbe presentato anche Kiyomi se presente.
    Sì, quello me lo hai detto, ma mi hai detto anche altro, Aro-chan, che il nostro amico qui è un venditore di armi, che ci offrirebbe delle guardie per i nostri commerci e che ha una bella mogliettina, lo sa che ha fatto la spia? Aro ha la lingua molto lunga... e non solo quella, ho sentito dire da alcune baldracche di Konoha..., avrebbe detto in tono divertito, mentre le guardie intorno ridevano tutte.
    Signor Sakamoto, chiariamo i termini di questo accordo: l'Aralia Distribuzioni, distribuisce di tutto, nel Paese del Fuoco, lei ha agganci in quello del Ferro, il ché è un'ottima cosa. Posso parlare con il mio capo delle sue offerte, ma dubito che avremo bisogno di scorte armate per i nostri maggiori lavori, piuttosto vorremmo offrirle una ricca donazione ed una partnership se ci presenta ai suoi compratori all'esterno del Paese del Fuoco. Denaro, molto denaro, se arricchire i suoi settori di traffico.
    Se lei è interessato, potremo sancire qui stesso il nostro accordo e poi il Capo, che le assicuro prende molto in considerazione le mie parole, sarà ben lieto di accettare tale accordo.
    Deve solo dirmi sì e saremo in affari...
    , a quel punto, il grossoccio omuncolo stava per allungare la mano, Ma naturalmente prima vorrei, nel seguente ordine: farmi sua moglie con Aro, Guo, lei ed i miei sgherri qui, sa, per sancire un'unione più che verbale, e domattina vedere le sue merci. Che ne dice?
    In tutto ciò, c'erano due aspetti interessanti che, probabilmente, gli occhi dell'Uchiha avrebbero potuto notare: il primo erano quattro pezzi di carta, apparentemente tovaglioli sporchi d'olio, che avevano ancora delle tracce di chakra sopra di loro e, cosa più importante, le capacità di "Bichi-sama" sembravano assurdamente irrisorie rispetto a quelle di Aro: era sì un ninja, ma le sue forze, o almeno le quantità di chakra che scorrevano in lui, erano pari a quelle di Kiyomi stessa, mentre il consierge, come già dimostrato, era un ninja molto più esperto, che sapeva nascondere il proprio chakra ed usare fuuinjutsu con estrema furtività.
    Forse quei fattori dovevano essere d'interesse per Atasuke su come continuare la propria recita.
     
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    La Grande Retata

    Camera 7B


    Nella sua disperata ricerca di un modo per cancellare i minuscoli scarabocchi con cui era stata marchiata, provando a strofinarli con e senza sapone, la ragazza cercò di pensare più lucidamente e iniziò a volersi convincere che ci sarebbe potuto volere l'intervento di un conoscitore di fuuinjutsu. Non ebbe il tempo necessario per elaborare un piano decente e fare il punto della situazione, che udì distintamente la voce del suo fittizio consorte chiamarla e metterla al corrente che i due uomini che avevano tentato di imbrogliare li avrebbero condotti proprio dove volevano.
    Ah, bene, caro. Arrivo subito.
    Niente di meglio che un passo in avanti, per la buona riuscita della missione.
    Era ora, stronzo. Bisbigliò poi, sfogando ciò che restava della sua rabbia.
    Dopo essersi asciugata rapidamente ed essersi risistemata un po', tornò nella stanza principale in tutto il suo fascino libidinoso, raccogliendo il suo vestito ed indossandolo lentamente, facendo in modo che non si notassero i due strumenti musicali nascosti all'interno.
    Lo sguardo del consierge posato su di lei, riusciva ad esprimere abbastanza chiaramente che avesse accettato le offerte di Atasuke, quindi, alla ragazza non restò altro da fare che aggiustarsi anche vagamente i capelli fermandoli col suo kaiken mimetizzato da accessorio per acconciature, e in ultimo si rimise anche le scarpe dopo aver rimesso il suo ventaglio in cintura.

    Finalmente le cose stavano andando per il verso giusto, quindi si limitò a seguire insieme ad Atasuke, l'uomo che aveva abboccato al loro gioco, soddisfatta di aver fatto centro un'altra volta grazie al suo corpo. Quando infine arrivarono dinnanzi alla camera 7B, il consierge lasciò i due ninja fuori in attesa che gli venisse dato il permesso per farli entrare. Kiyomi non ebbe problemi con quella fase, dando un cenno di assenso ed attendendo che l'uomo entrasse richiudendo la porta dietro di sè, solo per utilizzare il suo udito fine per spiare ciò che avevano da dirsi. [Percezione 9]Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.

    Dalle parole ascoltate, non sembrava esserci nessuna trappola in corso per i due infiltrati, e difatti poco dopo furono condotti all'interno della camera anch'essi. A quel punto, però, essendosi affidata al piano del suo caposquadra, la ragazza non sapeva come avrebbero dovuto agire da lì in poi, lasciando che il capo dell'organizzazione interloquisse tranquillamente con l'Uchiha, dopo le dovute presentazioni.
    Il tizio basso e grasso sembrò interessato all'offerta, ma più di ogni altra cosa dimostrò un forte interesse per il regalo più ambito e sexy della stanza, e nonostante le parole di quell'uomo disgustarono vagamente Kiyomi, quest'ultima seppe controllare le sue emozioni e proseguire la parte in cui si era immersa, scambiando un sorriso malizioso al boss per aumentarne la lussuria.
    Mh, siete un buon gustaio e un ottimo affarista, vedo.
    Certo, era consapevole di essere rimasta lei e l'offerta di prostituirsi al centro di quel giro di affari, ma non sapeva fino a che punto il suo compagno di squadra volesse tirare la corda, non essendo, ovviamente, minimamente interessata a farsi toccare da quei viscidi vermi, figurarsi farsi sbattere come un tappeto da tutta la combriccola. Ciò che poteva fare era proseguire con la commedia fino al punto in cui gli sarebbe stato dato il permesso di fare tutti a fette, altrimenti avrebbe messo in atto il suo personale piano B, ovvero spalmarsi sul ciccione ed aprirgli il collo da parte a parte con il suo pugnale prima che potesse metterle una mano addosso.
    A quel punto se ne sarebbe infischiata altamente della missione, in quanto, se il piano avesse preveduto davvero la sua prostituzione, avrebbe preferito veder bruciare l'intero villaggio.
     
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    Carenza Ormonale







    C’era un motivo se l’Hokage aveva preso la sua fialetta quella sera, come gli altri si era preparato al peggio, ed il peggio era ciò che stava avvenendo nell’albergo: totale silenzio da ormai troppo tempo.
    Aveva buona fiducia in Atasuke ma il gruppo non era troppo coeso e dio solo sapeva cosa Kiyomi avrebbe potuto fare con uno dei suoi colpi di testa.
    Non gli rimase che armarsi di tutto punto e partire verso l’edificio.
    Dopo qualche minuto di appostamento non fu complesso individuare gli allievi di Atasuke intenti a cercare le varie uscite dall’albergo, avrebbe preso uno di loro da parte e facendosi riconoscere avrebbe chieso un resoconto di ciò che era avvenuto all’interno e grazie a lui comprese che lo studentello si era rivelata una scelta infelice.

    Beh, niente di inaspettato.

    Non furono necessari che pochi salti e il chakra adesivo per introdursi nella stanza , svegliare lo studente e congedarlo.

    Beh ragazzo, direi che il tuo l’hai fatto, va a metterti il pigiama, e ringrazia che non ci aggiungo un paio di boxer a forma di pedata.

    La fortuna dello studente fu l’urgenza della situazione.
    Appena uscito il ragazzetto Raizen dovette prepararsi a dovere per la sua entrata in scena, la trasformazione in primis, e dopo l’annullamento totale del chakra, fortunatamente quello del bambino era solamente l’apparenza più esterna.
    La trasformazione gli diede l’aspetto di un nobile in miniatura, abiti pregiati e portamento invidiabile, cosa che aveva imparato quando aveva iniziato a partecipare a eventi mondani come Hokage, anche se tanto aveva fatto l’incontro col daimyo.
    Quando aprì la porta della stanza la recita era iniziata.
    Konohamaru l’unico bambino con una disfunzione ormonale che lo faceva apparire tale nonostante i suoi trent’anni d’eta, una storia così assurda che era impossibile non crederci.
    Non doveva recitare, non doveva saltellare come un moccioso, non doveva rilassare i tratti del viso, nulla di nulla, era un bambino con la mimica di un adulto, difficile non credere alle sue parole.
    Si recò quindi nella stanza che quelli di Atasuke si indicarono, si pose compostamente davanti alle due guardie e davanti al loro probabile stupore si pose con posata educazione, ben diversa da quella mostrata da i due che l’avevano preceduto.
    A parlare fu la voce di un bambino.

    Buonasera.

    Disse prima di un breve inchino.

    Qualche secondo fa sono passati da questa porta due miei uomini, vorrei raggiungerli se possibile.
    Ma comprendo le difficoltà tecniche, son sicuro che il vostro capo accetterà delle spiegazioni quando gli direte che all’esterno c’è il moccioso che accompagnava la coppia che chiede di lui per chiudere l’accordo.


    Quando la porta gli sarebbe stata aperta vi entrò, richiudendosela alle spalle con gesti posati e ben misurati dopo i quali fece un doveroso inchino.

    Chiedo scusa a tutti i presenti per il disagio che probabilmente vi ho arrecato.

    Restò in piedi attendendo l’eventuale offerta di un posto a sedere, che arrivasse o meno, portò una mano alle tasche traendone un pacchetto di sigarette e un accendino, e con lentezza inspirò i fumi per poi ributtarli con altrettanta tranquillità.

    Il mio è un caso assai singolare, penso unico al mondo, quantomeno per ciò che ne so io risulto essere l’unico ad avere questa singolare malattia.
    Una disfunzione ormonale per la precisione, bassa statura, muscolatura nemmeno adolescenziale, niente peli… e tutto il resto delle inconvenienze che la mancanza di testosterone potrebbe arrecare ad un corpo maschile.


    Inspirò nuovamente.

    Ma niente ti impedisce di avere la tua rivalsa sul mondo, statura o meno.

    Forse qualcosa che poteva fare breccia sull'altrettanto deforme porcello che stava dall'altra parte della scrivania.
    Indicò Atasuke e Kiyomi.

    Loro sono i miei due collaboratori, guardie del corpo e faccendieri, si occupano un po’ di tutto e paradossalmente sono più giovani di me.
    Li ho istruiti per fare ciò che vedete, ma questa volta la loro fretta non mi ha permesso di intervenire al momento più opportuno.
    Tuttavia sono utili e centrano sempre bene il bersaglio.


    E la cosa era ben chiara, dopotutto quel singolare gruppo di mercanti era arrivato all’apice del potere in quell’albergo.

    Ma non vi hanno mai mentito sui nostri affari, e lascio a voi giudicare quanto complesso sia rivaleggiare con gli attuali commercianti di armi.
    Tranne che su di me ovviamente, ma capirete che è difficile per un bambino come appare il sottoscritto poter attirare l’attenzione di uomini che appaiono per ciò che sono.


    A quel punto, che gli fosse stato offerto o meno si sarebbe seduto.

    Bene, Aralia, vogliamo parlare di affari quindi?

    C’era solo da individuare il capo, e in quei casi era la cosa più difficile.
     
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    Incontro fra capi (o loro rappresentanti)

    Gli uomini di Atasuke non avrebbero avuto modo di avvisare il loro maestro dell'arrivo dell'Hokage, né il ragazzino che era stato lasciato da solo nella sua stanza aveva avuto opzioni in tal senso, quindi di certo né Kiyomi, né l'Uchiha si sarebbero aspettati quello che di lì a poco sarebbe accaduto.
    E, mentre la kunoichi si permetteva quella singola battuta ed il suo fasullo marito ascoltava i commenti e le proposte di "Bishi-sama", fuori dalla porta le due guardie con il numero 74 sarebbero rimaste sbalordite, ma ancora in silenzio, alla vista del piccolo boss di quella combriccola.
    Erano degli zotici, gente di campagna (o di Otafuku in altri casi) presi dall'Aralia per i lavori più bassi e manuali, ma proprio per questo avevano sempre avuto un occhio critico verso chi era più alto in grado e li guardava letteralmente "dall'alto in basso" ed anche quello che gli appariva come un nanerottolo, per quanto innegabilmente educato, adesso li stava osservando con una certa superiorità, lo potevano intuire, come intuivano che quello era uno che raramente si sentiva dire di no, e non perché viziato, ma perché abituato a comandare.
    Fu così che uno dei due (quello con il 74 sul mento) gli fece cenno di aspettare, mentre l'altro entrò nella sala.

    Con un pò di stupore, forse degli stessi ninja di Konoha, di certo degli altri presenti nella sala, la guardia del corpo si avvicinò a Bishi e gli bisbigliò qualcosa nell'orecchio.
    Il corpulento omone guardò con un pò di stupore verso Aro, prima, e poi verso il suo interlocutore: Bé, fallo entrare..., fu il suo unico commento, prima che fosse permesso a "Konohamaru" di partecipare alla riunione, presentandosi.
    Atasuke, forse per pura intuizione, forse grazie alle abilità del proprio clan, capì che quello non poteva essere il medesimo ragazzino che aveva composto parte della sua squadra all'inizio e, soprattutto, riconobbe come sincero lo stupore sui volti degli altri presenti nella stanza, quindi decise di assecondare quel nuovo "attore", offrendogli egli stesso la sedia su cui era stato fatto accomodare.
    Da quella posizione, Raizen esordì con il suo racconto, sul suo essere soggetto ad una malattia rarissima, sul fatto che gli altri due fossero le sue guardie del corpo e, soprattutto, su come fosse un trafficante d'armi di alto livello, e come ciò fosse il suo modo di avere una "rivalsa sul mondo".

    Bishi si rivolse verso il consierge alla fine di quella spiegazione dei fatti: Aro-chan? Qualcosa da dire per questa strana situazione? e nel suo tono c'era qualcosa di inatteso, qualcosa che andava oltre la perplessità, ma che era difficile da comprendersi, non era paura, ma più che altro, forse, smarrimento, che poteva essere associato all'assurdità di quella scena, un bambino che fumava ed agiva come un adulto e dichiarava i suoi genitori come le sue "guardie del corpo".
    Onestamente mi trovo spiazzato: ma tutto questo spiega molte cose, dal comportamento di Sakamoto-sama e della sua bellissima sposa, fino al fatto che entrambi sono in possesso di quantità di chakra non così irrisorie, mentre il qui presente Konohamaru-sama, bé, mi permetto di dire, che è privo di chakra... non ne ero sicuro inizialmente perché non ho studiato anche le sue abilità, ma ora posso dire che non sembra possedere chakra alcuno., avrebbe ammesso, ammettendo, al qual tempo, di essere un sensitivo, come già Atasuke aveva ormai capito.
    Quindi non ci passiamo tutti assieme la bella mogliettina qui per il resto della notte? Peccato, mi sentivo proprio nello spirito giusto, ma direi che è il caso di parlare di affari con il signor Konohamaru qui, non credi anche tu, Aro-chan?, chiese di nuovo al consierge sensitivo.
    Sì, Bishi-sama, decisamente è il caso di parlare di affari., confermò l'altro con un cenno deciso del capo, Può riprendere dicendogli quanto già detto ai suoi associati..., suggerì.
    L'omone allora batté appena una mano sul tavolo, quindi fece cenno allo sgherro con il numero 74 di tornare fuori ed a quello con il 71 di portare una sedia per Atasuke e solo quando queste due cose furono fatte, riprese la parola.
    Signor Konohamaru, se è questo è effettivamente il suo nome, le espongo i termini dell'accordo per come sarebbero per noi graditi.
    L'Aralia Distribuzioni distribuisce di tutto, nel Paese del Fuoco, lei ha agganci in quello del Ferro, se mi conferma quanto detto dal signor Sakamoto, il ché è un'ottima cosa. Posso parlare con il mio capo delle sue offerte, ma non c'interessano le scorte armate per i nostri maggiori lavori, piuttosto siamo interessati ad un'alleanza ed ad una ricca donazione in denaro, se ci presenta ai suoi compratori all'esterno del Paese del Fuoco. Denaro, molto denaro, per arricchire i suoi settori di traffico.
    Se lei è interessato, come ho già detto, possiamo sancire qui stesso il nostro accordo e poi il Capo, che le assicuro prende molto in considerazione le mie parole, sarà ben lieto di accettare tale accordo.
    Deve solo dirmi sì e saremo in affari, ma devo vedere almeno una parte delle merci che vendete. Mi capisce, spero: la fiducia va guadagnata, da entrambe le parti.
    , così avrebbe concluso, lasciando all'Hokage ed ai suoi due shinobi il tempo di ragionare su quanto gli veniva offerto.
     
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    Potenzialità







    Il Grande bambino annuì, lievemente contrito, o forse scoraggiato dalle constatazioni di Aro.

    Si, purtroppo la loro tecnica non è tra le più fini. Però è efficace, e tanto basta, fortunatamente anche questa volta abbiamo trovato dei signori ben disposti.

    Chinò il capo un'unica volta in segno di assenso e gratitudine.

    Si, è il mio nome, i miei genitori erano originari di queste terre seppur di un piccolo villaggio più a nord di Konoha, ma pare che le loro intenzioni propiziatorie non siano andate del tutto a buon fine.

    Ammise con autoironia.
    Ascoltò quindi le proposte di Bishi senza interromperlo, tuttavia restando in silenzio per qualche secondo dopo che questo finì di parlare, del tutto assorto nei suoi pensieri.

    Bishi-sama.
    Credo di dover chiarire meglio la mia posizione in questo contesto, o meglio, in quello del commercio che porto avanti.
    Lei sicuramente saprà chi detiene al momento il monopolio sulle armi di contrabbando.
    È un nome fin troppo ingombrante, ma conosciuto: Kurogane.


    Un nome non poco pericoloso, un nome che in ambienti come quello andava temuto.

    Hanno un organizzazione che definire solida è riduttivo, ma non è complesso smuoverli dalle loro posizioni, il loro livello di commercio si attesta ad un livello del tutto differente dal mio per questo punto semplicemente a spostarli senza che nemmeno se ne accorgano, è di potenziale di crescita che parliamo dopotutto.
    Fino a qualche anno fa ero paragonabile ad un fuscello tra le venature di un albero millenario, giorno per giorno ho aggiunto acqua espandendomi quanto bastava a creare una spaccatura, adesso è giunto il momento del cuneo. Sono riuscito a mettere le mani su un materiale incredibile che potrebbe darci degli introiti che l’attuale merce nemmeno sognerebbe, dandoci parecchie marce in più rispetto alla merce che si vede in giro.
    Il materiale allo stadio grezzo è quasi inutilizzabile, e chi lo possiede lo cede per pochi spiccioli: pesante, vistoso, impossibile da affilare… ma una lega col carbonio rende il prodotto finale degno di un monopolio.
    È qui che entrano in gioco i nostri accordi.
    Quando una società come la nostra si espande saprà sicuramente che la fetta dedicata alla sicurezza è imponente, e più è grande la fetta meglio è.
    Sicari, distributori, scorte per le carovane, sistemi di sicurezza e chi più ne ha più ne metta e soprattutto sono i soldi che cuciono le bocche.
    Per quanto io sia facoltoso la portata del mio piano non mi consente di arrangiarmi unicamente con i miei fondi, dopo il primo trimestre sarei in difficoltà e se le tensioni attuali si attenuassero facendo crollare la richiesta dei miei servigi rischierei di venir sommerso dalla mia stessa ambiziosità.
    Come vi ho detto i miei contatti nel Ferro sono molteplici, ma voglio fare di più che darvi un indirizzo.


    Guardò i due più di una volta, e non per caso.

    Annettetemi.
    Gestirò personalmente i vostri affari nel ferro, dopotutto sono già inserito.
    Il mio compenso sarà la vostra protezione, il vostro… beh potete scegliere voi la vostra percentuale, anche se ovviamente una parte mi dovrà essere garantita, devo pur campare.
    Questo nel primo trimestre, dopo aver visto come procede questa nuova scommessa potremmo rivedere i nostri rispettivi compensi. I contatti fuori dalle armi ve li fornirò come ringraziamento, come anche la consulenza se necessaria.
    È in grado di garantirmi tutto questo, Bishi-sama?


    Un’altra domanda affatto casuale, se Bishi controllava quella parte dell’Aralia era evidente che non era il capo di tutta la macchina e non poteva garantire una simile protezione, ma l’accordo che gli veniva offerto era a dir poco vantaggioso.
    Innovazione, espansione ed un socio che pareva essere prudente quanto bastava per non finire nel sacco alla prima retata.

    Riguardo la merce chiede una cosa abbastanza complessa.
    Come avevo detto alla reception all’ingresso mi hanno bloccato addirittura la carovana con i vestiti, tornare indietro e subire un controllo sulla stessa non penso sia una buona idea, potrei anche far passare le armi, ma il minimo sospetto potrebbe far alzare un polverone fin troppo grande su questo albergo.
    Non penso ci convenga.


    E li si concesse un sorriso.
    Se i due avessero comunque insistito stringendo le labbra il “bambino” avrebbe portato la mano al mento.

    Posso accettare il rischio, ma voglio mostrarle al vostro capo, se me lo concedete sarò lieto anche di mostrargli il materiale di cui vi parlavo poco fa ed i primissimi prototipi.

    Mai recita fu più vera di quella, eccezion fatta per il bambino che interpretava non era uscita una sola bugia dalla sua bocca.
     
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    La Grande Retata

    Il potere del fascino


    Le trattative sembravano essere iniziate per il meglio, e l'apparente interesse del grasso boss della baracca per Kiyomi, non poteva che far volgere la questione a loro vantaggio.
    Per sua fortuna, aveva già avuto prova che la sua grande cura per il suo aspetto fisico le avrebbe potuto portare enormi vantaggi in qualunque campo, e non era certo la prima volta che accadeva anche durante la sua vita da kunoichi. Magari il suo carattere poteva non essere dei migliori, ma nel corso dei suoi anni aveva imparato a saper valorizzare a dovere la sua bellezza con dei modi sensuali che avrebbero potuto conquistare chiunque. Se vi si univano anche le sue maniere raffinate, apprese durante la sua lussuosa vita, e sfruttate nei momenti più opportuni, non esisteva occasione in cui non potesse risultare la donna più desiderabile in circolazione, cosa che le riempiva il cuore di orgoglio e superbia.
    Giusto nel momento in cui credeva che il punto focale della trattativa, entrò a rovinarle la scena un personaggio che proprio non si sarebbe aspettata.

    Come se niente fosse, il ragazzino shinobi che li aveva accompagnati in quella missione fino a qualche minuto prima, si fece aprire la porta ed entrò nella stanza comportandosi in modo completamente diverso rispetto a come se lo ricordava Kiyomi, spavaldo e sicuro di sé come non mai, e mettendo in atto un'assurda recita che ci solo sapeva cosa avesse in mente.
    L'espressione quasi sconvolta della kunoichi dovette sparire immediatamente dal suo volto per non destare sospetti, sebbene in quei momenti avrebbe voluto staccargli la testa per aver mandato a monte tutti gli sforzi suoi e di Atasuke. Ma soprattutto suoi. Non riusciva a capire cosa mai volesse dimostrare con quella ridicola scena della malattia e della rivelazione che fosse lui il capo della banda, ma in ogni caso avrebbe fatto molto meglio a non incasinare tutto, o sarebbe stata lei stessa con la sua nuova spada (e con una non velata soddisfazione) a rimuovergli il cranio dal collo.
    Perlomeno, il capoccia sembrò interessarsi a quella pagliacciata, di cui in un primo momento la ragazza rimase ad ascoltare i dettagli, ma col passare dei minuti e dei lunghi monologhi e botta e risposta dei due interlocutori, la noia cominciò a farsi sentire. Dallo sguardo perso che vagava per la stanza in cerca di qualcosa di interessante da osservare, i suoi pensieri si concentrarono infine sulla reale cosa più importante in quella stanza: la sua perfezione.
    Senza pensarci due volte, tirò fuori il fidato specchietto da cui non si separava mai ed iniziò a controllarsi il trucco e l'acconciatura, rimettendo in ordine eventuali capelli fuori posto mentre le noiose trattative procedevano tranquillamente. Una donna come lei, non poteva certo permettersi di avere sbavature di rossetto, tantomeno un'acconciatura sbilenca, quindi che il suo comportamento fosse visto in malo modo dai suoi compagni di squadra, non poteva fregarsene di meno, purché avesse avuto sempre un fascino impeccabile.
    Quando finalmente ( e soprattutto sé) si fosse giunti ad una fine di quella conversazione, prima di procedere oltre, la ragazza avrebbe cercato di approfittare di un momento di pausa per provare a portare l'attenzione sui sigilli che le erano stati applicati sul corpo, magari riuscendo a farseli togliere una volta che avessero appurato che non si trattasse di una nemica.
    Mi scusi, Bishi-sama, ma poco fa mi sono accorta di avere quelli che si direbbero un paio di simboli ninja sul mio corpo, probabilmente appiccicati dai suoi uomini mentre eravamo impegnati con le trattative iniziali. Posso capire che forse si trattasse di una misura di sicurezza, ecco anche il motivo per cui non ho detto niente, ma sarebbe troppo chiedere che vengano rimossi, dato che credo sia appurato che io non abbia cattive intenzioni? Anzi, direi il contrario... Disse la kunoichi col solito tono dolce ed ammaliante che adoperava ogni qual volta aveva da fare una richiesta a qualcuno più in alto di lei.
    Forse avrebbe potuto finalmente liberarsi di quei maledetti fuuinjutsu, e con un po' di fortuna, anche di vendicarsi di quel bastardo che aveva osato metterglieli.
     
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    Offerta e controfferta

    Una smorfia sarebbe affiorata, per giusto un secondo, sul volto di Aro, al commento del "piccolo uomo" sulla scarsa finezza dei metodi dei suoi presunti "seguaci", ma così com'era affiorato, sarebbe scomparso.
    La discussione, comunque, si focalizzò poco dopo sull'argomento principale: l'eventuale associazione economica, e di "import-export", fra l'Aralia, o chi loro rappresentavano, e quel giovane venditore di armi nel Paese del Ferro.
    Quando Bishi-sama smise di parlare, fu "Konohamaru" a dire la sua e quando nominò la famiglia Kurogane fu evidente come sia il placido omone dinanzi a lui, sia il consierge, furono come scossi da una silente scudisciata, tanto furono stupiti di sentire quel nome dalla bocca di chi gli appariva come un bambino: ora sapevano di star parlando con qualcuno che conosceva realmente quel mondo.
    La proposta successiva era evidente che stava svegliando l'interesse di Bishi: quel misterioso individuo stava offrendogli qualcosa di spaventosamente invitante e conveniente, soprattutto conveniente!
    Tant'è che quando Raizen pose la sua domanda, l'omone si sporse in avanti, quasi stesse osservando un qualche gustoso manicaretto, una smorfia di pura avidità sul volto: No, purtroppo, signor Konohamaru, non posso garantirle quello che mi chiede, non io personalmente, ma posso parlare in vece del nostro capo., sussurrò con un sorriso sempre più ampio in volto, Bishi-sama..., balbettò appena Aro, ma l'altro gli fece un cenno con la mano per zittirlo, quasi stesse allontanando una mosca fastidiosa.
    Vede, il nostro capo è mio cugino e si fida ciecamente delle mie parole e pareri, stesso clan! Mio padre è il fratello maggiore di sua madre! Parlerò per lei con mio cugino e, di certo, le potrà garantire tutto quello che chiede..., confermò con aria soddisfatta l'omone.
    Bishi-sama, mi scusi se vi interrompo, ma credo che il capo generale dell'Aralia potrebbe avere una controfferta, non esattamente questa potrebbe essere l'offerta di suo gradimento... io di certo non posso parlare in vostra vece, ma penso che forse questo tipo di proposte con tanta certezza sarebbe meglio non farle, non crede?, domandò con tono deferente.
    Bishi lo guardò con qualcosa fra la perplessità ed il disappunto, poi virò più sulla seconda: Aroooo-chan, non ti mettere in mezzo in cose che non ti riguardano! Sei stato assunto per occuparti della protezione di questo luogo da eventuali ninja e, devo ammettere, che in tal senso fai un buon lavoro, hai individuato i due guardiani del signor Konohamaru, qui presenti, ma non mettere bocca in questioni che vanno oltre il tuo ruolo!, lo ammonì con voce decisamente dura, dinanzi la quale, l'altro chinò semplicemente il capo, restando in silenzio ed indietreggiando di un passo.
    A ben vedere con una nota di annoiata accettazione sul viso.
    Forse, ad avere l'occhio di Atasuke, ci si sarebbe adesso finalmente resi conto, date le parentele di Bishi, come mai un ninja con le capacità di un genin (fuori forma) fosse quello che dava gli ordini, anziché il consierge, le cui qualità, quanto meno per potenzialità del suo chakra, di certo non erano da meno di quelle dello stesso Uchiha.
    Bishi, ad ogni modo, si voltò di nuovo verso "Konohamaru", ascoltando il resto del suo discorso, relativamente alla possibilità di vedere qualche loro "prodotto" ed uno sguardo preoccupato si dipinse sul suo volto, quando l'altro parlò dei rischi per l'albergo.
    In effetti, mio cugino non sarebbe contento se perdessimo l'albergo per qualche motivo..., convenne, per poi voltarsi verso il consierge e fare un cenno con il capo, quasi s'aspettasse da lui una risposta.
    Se non può, giustamente, portare fin qui la sua merce, potremmo organizzare un incontro per lei, Bishi-sama, presso il punto dove avete lasciato le merci stesse. Potrebbe visionare quanto in loro possesso e valutare poi un incontro con il suo venerando cugino, non credete sia meglio?, avrebbe chiesto il consierge ad entrambi.
    Mi sembra una più che fattibile possibilità! Signor Konohamaru, lei che ne pensa? Sarebbe disposto, domattina stessa, ad incontrarmi dove avete le vostre merci e mostrarmi qualcosa? Poi contatterò mio cugino e parleremo di questo affare!, suggerì Bishi, lasciando al "piccolo uomo" il tempo di valutare la risposta.

    Intanto, giacché Kiyomi s'era inserita nel discorso, dopo essersene bellamente fregata degli eventi in corso, con grande disappunto di Atasuke, il massiccio omone le rivolse uno sguardo, simile a quello che si potrebbe dare ad una fetta di torta ormai fredda, per poi voltarsi, nuovamente, verso Aro, che subito prese la parola: Sì, Kiyomi-san, purtroppo avevo da subito notato che eravate entrambi degli shinobi e quando la vostra particolare recita me ne ha dato l'occasione ho voluto sia testare le vostre reazioni, nello scoprire che anch'io possedevo una riserva di chakra, sia piazzare sul tuo bellissimo corpo dei sigilli di localizzazione, sai, per ogni eventualità.
    Mi permetto di suggerire che, finché il contratto con l'Aralia non sarà concluso, i sigilli restino lì dove sono, anche per la vostra sicurezza, nel caso ci sia bisogno di raggiungervi velocemente.
    , concluse con tono pacato, più verso "Konohamaru", che non verso la kunoichi, o Bishi stesso.
     
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    Accordo Finale







    Il bambino aggrottò la fronte, pensieroso, sospirando prima di parlare.

    Posso accettare, ma solo se dopo aver visto le armi andremmo dal vostro cugino.
    Voglio esser chiaro, io non sono qui per rubare la piazza a nessuno, non so se mi intende.


    Guardo Bishi per qualche secondo.

    I meriti di questo contratto saranno interamente suoi se la cosa la aggrada, per me l’importante è non avere intermediari, per una semplice ragione: un intermediario, soprattutto se si parla di qualche ora di interazione, non sarà in grado di parlare per me in quanto non conosce a pieno i movimenti dei miei affari.
    E comprenderà che non è semplice spiegare come è organizzata una società come la mia.
    Detto questo…


    Prese lentamente il posacenere spegnendovi la sigaretta con tranquillità.

    … le ricordo che le mie attuali carovane contengono per la maggiore vestiti, non posso farle vedere l’intero repertorio o la portata dei miei trasporti sul momento.
    Mi spiego, non so cosa si aspetta, ma non ho al mio seguito una grande quantità di materiali.


    Con la tipica accortezza di chi era nell’ambiente da qualche tempo evitava il più possibile di parlare direttamente delle armi o di nominarle col loro vero nome.

    Non sarebbe troppo prudente mettere nello stesso sacco polli e becchime.
    Non so se mi intende.


    Lasciò le considerazioni ai due per proseguire poco dopo.

    Tengo sempre un basso profilo, ma la sicurezza non è mai troppa considerando che a volte devo fermarmi in qualche villaggio ninja, e come ben immaginerà i soldati non sono mai contenti di vedere che qualcuno usa le loro stesse armi, o le vende, o le ruba. Peggio ancora se lo fa in gran quantità, e peggio del peggio se si porta qualcosa di più potente di ciò che usano loro.

    Questa volta però sorrise.

    Ma non disperate.
    Son pur sempre un uomo d’affari che va protetto e con questa scusa riesco a portare un buon campionario.
    Senza contare il materiale di cui vi parlavo prima ed il prototipo.


    Il Colosso in realtà non avrebbe faticato nemmeno a comporre una sfilata di carovane zeppe di armi, ma aveva impostato il personaggio in maniera che non apparisse un povero imbecille che si portava dietro ad ogni spostamento i suoi affari illeciti, per cui reputò che una simile linea di condotta sarebbe stata sufficiente.

    Aro Chan… oh, mi perdoni, mi stavo mal abituando… Aro-San, mi dica, saprebbe dirmi sul momento se le mura sono sorvegliate da shinobi ben preparati?
    Con le sue abilità di cui mi parlava poco prima intendo, i turni penso cambieranno intorno alle otto del mattino, uscire prima di quell’ora, senza avere necessità di alzarsi all’alba ci consentirebbe di coglierli quando calano lievemente l’attenzione, certo non dobbiamo nasconderci visto che non facciamo nulla di male, ma saranno comunque meno attenti ad ogni tipo di dettaglio ed all’etichetta.


    Ottenuta la risposta si sarebbe alzato.

    Con permesso.
    Se a questo punto mi conferma la possibilità di incontrare suo cugino dopo aver visualizzato ciò che ho da offrire direi che per questa notte possiamo anche separarci.
    Purtroppo il destino oltre che di alcuni piaceri…


    Ed indico Kiyomi.

    Mi ha privato anche della resistenza alla stanchezza propria degli adulti.

    Tuttavia, se gli fosse stato accordato il permesso, prima di allontanarsi verso la porta avrebbe fatto qualche passo verso Bishi, tendendo la mano verso di lui.

    Non si direbbe, ma sono un tizio all’antica: affare fatto?

    Quella serata per Raizen poteva concludersi in due maniere di fatto molto simili, dipendeva dalla risposta di Aro.
    Se fosse stata positiva gli avrebbe lasciato il tempo di concentrarsi e portare a termine l’analisi, dopo la quale avrebbe apportato i suoi saluti per poi accertarsi di essere fuori dal raggio visivo di Aro prima di nascondere le mani tra le ampie maniche del kimono ed intrecciare l’unico sigillo necessario ad evocare un clone all’interno della stanza occupata precedentementeArte dei Cloni: Distanza
    Talento: L'utilizzatore può far comparire i cloni entro 24 metri da sè. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Jonin in su]
    dal genin a cui aveva preso il posto, il clone avrebbe già attivata la tecnica del passo perfettoArte dei Cloni: Tempismo
    Arte: L'utilizzatore può creare dei Cloni corporei con una tecnica già attiva, ne andrà pagato il consumo e lo slot Tecnica necessari. Se presenti caricamenti o sigilli dovranno essere eseguiti dall'utilizzatore prima della creazione del clone.
    [Da Genin in su]

    Passo Perfetto
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultarsi del tutto dalle conoscenze che percepiscono il chakra; non può essere percepito il chakra dell'utilizzatore finché attiva questa tecnica. L'utilizzatore non può utilizzare il chakra altrimenti la tecnica si scioglierà e potrà essere percepito.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Basso )
    [Da chunin in su]
    , risultando così invisibile. Raizen dal canto suo avrebbe riattivato la tecnica nell’istante successivo alla suddivisione del chakra, tornando invisibilePasso Perfetto
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultarsi del tutto dalle conoscenze che percepiscono il chakra; non può essere percepito il chakra dell'utilizzatore finché attiva questa tecnica. L'utilizzatore non può utilizzare il chakra altrimenti la tecnica si scioglierà e potrà essere percepito.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Basso )
    [Da chunin in su]

    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    come lo era stato fino a qualche istante prima.
    Sapeva che l’abilità per rintracciare le fonti di chakra a lunga distanza richiedeva un certo lasso di tempo, che Aro gli aveva confermato, e dall’ultima volta che l’aveva attivata non sarebbe riuscito a riutilizzarla abbastanza rapidamente da individuarlo.
    Se la risposta fosse stata negativa avrebbe semplicemente annuito facendo segno che era comunque tutto apposto e che il dettaglio era di minor importanza, avrebbe eseguito la tecnica a comodità, lontano dagli occhi di Aro e dalle sue percezioni ma con le medesime modalità.
    Il clone non si sarebbe attardato, forte della sua furtività sarebbe strisciato fuori dall’Hotel, guadagnando il tetto coperto dalle ombre dell’edificio stesso, per poi recarsi in amministrazione: da li avrebbe organizzato la sua carovana fittizia.
    Necessitava solo di armi non contrassegnate in alcun modo ma di buona fattura, del metallo dorato trovato a kawakin e di una wakizashi forgiata con una lega dello stesso: una notte intera sarebbe bastata a far comparire la carovana nel giusto punto.
    Al deposito avrebbe chiesto leggerezza nelle misure di sicurezza in vista di una missione di copertura, idem come nelle mura, ma non avrebbe specificato orari, di modo da essere certo che nessuna delle guardie si fosse lanciata in qualche recita di scarsa qualità.
    L’originale invece avrebbe riposato, come un qualsiasi “bambino”, riuscendo a ristabilire anche la propria riserva di chakra.
     
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    La Grande Retata

    Finalmente relax


    Il moccioso continuò il suo dialogo con il grasso capo banda, ma la kunoichi aveva ben altro a cui pensare, un problema decisamente più grave di quella barbosa situazione: un morso di zanzara sul collo.
    Quell'infame, dannatissimo insetto si era appropriato a tradimento del suo preziosissimo sangue, lasciandole un marchio che le aveva orribilmente sfigurato il lato destro del collo con una orrenda macchiolina violacea, che in quei momenti non poteva far altro che fissare impotente dal suo specchietto, riversando una moltitudine di imprecazioni e calunnie contro il piccolo demonio alato. Ma in fondo avrebbe dovuto aspettarselo, in quanto, per non perdere troppo tempo ed arrivare in tempo alla riunione, aveva dimenticato di spalmarsi la crema repellente.
    Se solo avessi portato un po' di fondotinta.
    Ah no, aspetta! Non è colpa mia, è di Raizen. Quel maledetto bastardo poteva anche mettere quella riunione ad un'orario decente.
    Che odio, devo iniziare a portarmi sempre dietro un po' di trucchi, al diavolo se non è pratico da portare dietro in missione, questa è la prova che non posso più uscire senza il cofanetto del make up.

    Era fin troppo impegnata a guardarsi nello specchio, per concentrarsi sulla discussione in atto, di cui infatti afferrò solo pochi concetti, come il fatto di doversi inventare un modo per mostrare la merce che il capoccia voleva vedere, sempre grazie al ragazzino. Non sapeva fin dove volesse andare a parare, ma sarebbe stato meglio che non combinasse casini, con tutta la fatica che lei aveva fatto per convincere il consierge a portarli a quell'incontro.
    Mi ha privato anche della resistenza alla stanchezza propria degli adulti.
    Un rapido sguardo irritato ed estenuato da dietro lo specchio, era il minimo.
    Purtroppo, la richiesta di farsi rimuovere i sigilli, non andò a buon fine, rimanendo alquanto delusa anche se non lo diede a vedere, fingendo un sorriso e un "Capito, allora nessun problema", ma almeno aveva scoperto che non avessero un fine offensivo.
    Fantastico, ora passo anche per pedofila. La serata è completa.

    Quando infine la seduta fu sciolta e Kiyomi fu libera di lasciare la stanza senza aver dovuto provare a soddisfare i desideri di quei porci, si sentì alquanto sollevata, e anche stranita all'idea che quel nanetto avesse mandato avanti da solo la situazione, chiedendosi se non fosse davvero un uomo in miniatura, per poi smentirsi immediatamente convincendosi che dovesse aver studiato recitazione.
    Una volta rientrati in stanza, nonappena ebbe avuto davanti il minuto shinobi, avrebbe diretto la sua mano aperta verso la sua nuca per prendersi una rivincita per quanto avesse fatto lo sbruffone, giocando d'azzardo. [Vel 400 - For 400]
    Che diavolo ti è saltato in mente, stupido ragazzino? Non puoi venire a intrometterti e ad improvvisare così, quando avevamo già la questione in pugno.
    Questo avrebbe detto se fosse riuscita a colpire il fittizio Uchiha, mentre se Raizen si fosse rivelato per quello che era (o se lo avesse fatto dopo aver subito il ceffone ed averla fatta parlare), non ne sarebbe rimasta sorpresa più di tanto, sbuffando ed assumendo un'espressione quasi infastidita.
    Anf... dovevo immaginarlo. Che fai, mi controlli?
    In qualunque dei due casi sarebbe andata a finire, non si sarebbe lasciata scomporre minimamente da qualunque cosa avesse avuto da dire il bimbetto/hokage, cambiando completamente discorso e passando alle cosa davvero importanti per lei.
    Va bene, va bene, lasciamo perdere, non mi interessa, l'importante è che adesso voi due vi diate da fare per mettere in piedi la sceneggiata delle armi che VOI avete messo in mezzo.
    Io al momento non ho altro da fare, se non godere un po' dei lussi di quest'hotel.
    Dirigendosi verso la porta e parlando in modo assolutamente spensierato e disinvolto. Paghi tu, vero, Atasuke caro? Dopo aver svenduto la tua bella mogliettina al minimo offerente, mi sembra d'obbligo. Gentilissimo, davvero, se avete bisogno di me, e spero vivamente di no, mi trovate in sauna o all'idromassaggio.
    E senza dare tempo ai due di poter rispondere o replicare qualsiasi cosa, si sarebbe avventurata fuori dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé e dirigendosi al banco informazioni al piano inferiore per farsi indicare la posizione della sauna, dove avrebbe trascorso un bel po' di tempo.
     
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    Cambio scena

    Albergo Helix - Notte

    Bishi ascoltò con interesse le parole del "giovane interlocutore": c'era perplessità, quasi disappunto, quando quello chiese apertamente di voler interagire con il cugino di Bishi stesso, un disappunto che leggermente si ridusse nel sentir richiedere di non avere intermediari e che, però, riaffiorò nel sentirsi dire che non aveva tantissimo materiale con se, seppur fra le assicurazioni che comunque avrebbe avuto qualcosa da mostrare loro e, soprattutto, la promessa che l'onore dell'accordo sarebbe andato proprio a Bishi, ogni disappunto o perplessità veniva soffocata dall'evidente avarizia nei suoi occhi.

    Il consierge, dal canto suo, fu leggermente sorpreso dal "chan", di cui l'altro subito si scusò, prima di ascoltarne le parole e valutare la cosa per qualche secondo: prima di trovare il ragionamento corretto e compiere un cenno con il capo, voltandosi verso Bishi e poi di nuovo verso il loro interlocutore: Certamente, Konohamaru-sama, nessun problema., avrebbe confermato l'altro, volgendo il proprio sguardo verso le finestre esterne della sala.
    Nel frattempo, l'Hokage sotto mentite spoglie avrebbe guadagnato l'uscita, non prima di aver stretto la mano del corposo interlocutore: Può stare sicuro che se la merce sarà di ottima qualità, le farò conoscere personalmente mio cugino, parola di Bishi Akimichi!, avrebbe concluso, ricambiando la stretta di mano con una forza che, verosimilmente, al Colosso della Foglia sarebbe sembrata poca cosa.

    Alla fine, Raizen sarebbe stato libero di far muovere il proprio clone, oltre che se stesso, mentre le sue due "guardie del corpo" lo avrebbero seguito fino alle stanze loro assegnate, dove, probabilmente, la recita nella recita si sarebbe conclusa, prima che Kiyomi si dedicasse alla sua sauna.
    Per quella notte, la missione era conclusa, ma il più sarebbe continuato il mattino dopo.

    Esterno di Konoha - Poche ore dopo...

    Il mattino dopo, quando si fossero mossi prima dell'alba, il trio di Konoha sarebbe stato seguito, con la dovuta distanza ed accortezza, seppur anche con una certa avidità ed urgenza, da Bishi ed i suoi "sgherri" con i numeri tatuati, i quattro che avevano già visto all'albergo.
    Solo Aro non sarebbe stato con loro e, semmai fosse stato chiesto il motivo, la risposta sarebbe stata semplice: Aro-chan è il nostro contatto nell'Albergo, lui deve restare lì a controllare che tutto vada bene, non ha altri compiti impartitigli da mio cugino.
    Ora stava a Raizen offrire delle attrazioni interessanti per la compravendita che lo avrebbe portato a conoscere il capo dell'Edera.
     
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    Mercanzia







    Si era concluso tutto per il meglio, buon per loro. Raizen non era mai fiducioso dei suoi riconoscenti quando si trattava di infiltrazione, generalmente aveva una cura dei particolare assai superiore, soprattutto quando si parlava di Atasuke la cui mente era troppo cristallina per essere propensa all’inganno.
    Alzò gli occhi al cielo mentre pensava cosa sarebbe potuto succedere all’interno della stanza.
    Quando Kiyomi menò lo scappellotto Raizen lo sentì arrivare ma non se ne preoccupò minimamente dato che l’entità del colpo non era sufficiente nemmeno a sciogliere la Henge.

    Beh, che ti prende?
    Non riconosci più lo stile?
    Non è mica la prima volta che salvo le tue chiappette in extremis.


    E già il cambio di tono avrebbe dovuto dare qualche indizio, ma il Colosso non lasciava nulla al caso, doveva avere un modo per farsi riconoscere, ed al contempo doveva essere un modo discreto, quindi passò qualche istante mentre era di spalle a Kiyomi ad armeggiare con i pantaloni per poi voltarsi col membro in mano.
    E non era quello di un bambino, anzi, a dirla tutta faceva impressione a vederlo tra le mani di un bambino, dopotutto era l’arnese di un uomo alto oltre due metri ed a lui proporzionato, il che voleva dire che era praticamente un’altra gamba.

    Dovresti riconoscerlo.

    Disse mentre glielo sbatteva sul tavolino senza troppi complimenti.
    Impossibile non riconoscere Raizen dopo quel gesto, troppo da Raizen, senza contare che non era facile trovare un organo degno di un uomo di due metri dietro tutti gli angoli.

    Quindi, ora che abbiamo chiarito di chi stiamo parlando.

    Disse rimettendoselo nei pantaloni con qualche difficoltà.

    Purtroppo farlo in questa situazione mi farebbe abbastanza ribrezzo, per cui sarà per un’altra volta.
    E abbassa la cresta, altrimenti siamo sempre in tempo per tornare sulla pista dello stupro di gruppo.
    Inutile fare il galante qui, mai un grazie!
    MAI!


    Dal canto suo, si sarebbe limitato ad una abbondante cena, ma l’avrebbe consumata in camera per non dare nell’occhio con la quantità di roba che avrebbe ingurgitato, doveva essere pronto per l’indomani. E soprattutto non era una novità che fosse particolarmente goloso, e quell’albergo aveva delle cucine tutt’altro che da sottovalutare: quella notte Atasuke avrebbe avuto una stecca decisamente fastidiosa da pagare.
    Aragosta, manzo kobe, sashimi di fugu, tonno pinne rosse…
    Quella sera il portafoglio di Atasuke avrebbe pianto.
    L’indomani mattina, di fatto giusto poco dopo aver completato la digestione ed essersi riposati sarebbero dovuti partire.
    La notte era stata sfruttata dal clone per radunare ciò che aveva a disposizione per preparare la carovana.
    Le armi. Durante il suo apprendistato ne aveva creato una quantità sufficiente a riempire una carovana, bastava semplicemente rimuoverle dalla terra in cui le aveva riposte: aveva prodotto armi così affilate da trapassare il terreno semplicemente grazie alla gravità, e grazie ad essa testava la sua bravura, più affondavano meglio erano, e li le abbandonava.
    Non avrebbe mai pensato che il suo cimitero gli sarebbe tornato utile.
    Raccolse le spade migliori, e dopo aver recuperato il materiale dorato produsseVisto il tempo a disposizione mi limito a queste, ho assegnato un costo ad entrambe ben superiore per giustificare una potenza e durezza maggiorate, il totale per entrambe può arrivare intorno ai 250 crediti visto il tempo a disposizione di Raizen, e per armi simili direi che sono proprio due pezzi da museo due singole armi: uno shuriken e una wakizashi.
    Avrebbe poi riunito il tutto insieme ai provenienti delle armerie disponendole in un doppiofondo che non era difficile trovare nelle carovane, ma Konohamaru era un tipo sveglio, non poteva di certo permettere che le armi facessero rumore mentre la carovana si spostava, per cui tutte le armi erano singolarmente avvolte in dei panni di stoffa.
    Ad operazione conclusa nel doppio fondo erano presenti vari scompartimenti, una vetrina di tutto rispetto a più strati il primo dei quali era occupato paradossalmente dalle armi migliori: le spade, o per meglio dire le lame, trasportarle singolarmente era molto più semplice ed occupava poco spazio, e dopotutto produrre le parti mancanti per renderle sfruttabili era questione di poco ed era un lavoro fattibile per chiunque, cosa ben diversa dal produrre la lama.
    Erano presenti circa una quindicina di lame al di sotto delle quali si trovavano scomparti con shuriken, kunai e tutto l’armamentario basico, eccezion fatta per le armi speciali di villaggio ed armi troppo ingombranti. Tuttavia ogni pezzo era presente in un numero non inferiore a dieci.
    Quando Bishi giunse al deposito carovane avrebbe potuto osservare come i vestiti venivano scostati per mostrare il primo fondo rimovibile, il bambino avrebbe parlato solo quando le prime armi vennero snudate, non sembravano in buono stato, qualcuna presentava ancora un brut de forge ed altre qualche chiazza di ruggine, ma era parte del gioco.

    Mi permetta.

    Chiese educatamente prendendo una delle lame ed una pietra squadrata. A ben vederla era una pietra da affilatura, e non era decisamente un pezzo di scarsa qualità, ma non era stato conservato insieme alle armi, bensì sotto il sedile del cocchiere.

    Come le dicevo, mai mettere nello stesso sacco polli e becchime.

    Le pietre da affilatura infatti potevano costare ben più delle spade stesse!
    A Raizen bastarono poche passate per eliminare quello strato di incuria che nascondeva i gioielli da lui trasportati, rivelando un metallo perfetto, segno del fatto che quel mercante si intendeva di armi ben più della media di qualsiasi altro mercante in quello stesso campo.

    Trasporto le spade in questo stato perché in caso le carovane venissero perquisite troverebbero solo pezzi di poco conto, almeno all’apparenza.
    Finire la lavorazione in loco è molto più sicuro e quando il risultato è quello che vede l’effetto “wow” gioca a favore dell’acquisto.


    Ultimata l’ispezione delle spade si sarebbe passati alle altre armi, una buona fattura, si presentavano sicuramente meglio, ben affilate e pronte all’utilizzo.

    Queste sono abbastanza comuni come qualità, buona, ma non spendo troppe risorse per loro, le armi da lancio soprattutto non vengono ricercate pregiate, dopotutto sono usa e getta, un pezzo pregiato invece imporrebbe il recupero, ed immaginerà che è abbastanza ridicolo.

    Scendendo ulteriormente, avvolte in del finissimo lino, stavano le due armi dorate ed accanto al loro un lingotto del materiale dorato puro ed uno già lavorato, con una damascatura che avrebbe fatto impallidire qualsiasi fabbro, le armi, al livello dello stesso lingotto erano di un eleganza così armoniosa da sembrare quasi gioielli, ma la perfezione degli angoli e dell’affilatura la dicevano lunga.
    Raizen prese la wakizashi con mano da mercante, una mano prudente quanto esperta, ma attenta a valorizzare lo strumento persino in un movimento così semplice.

    Ci vuole poco per mostrare l’efficacia di armi simili.

    Prese un kunai normale e fece cozzare tra di loro i fili e non fu difficile notare la tacca comparsa nella tozza lama del kunai mentre quella della spada era del tutto intonsa.
    Lo shuriken invece venne passato a Bishi stesso per un lancio di prova e potè notare che aveva un bilanciamento perfetto che avrebbe allungato la normale gittata di parecchi metri.

    Queste armi, Bishi-sama, non conoscono rivali.

    Conclusa l’ispezione avrebbe richiuso tutto posizionando tutto come in origine.

    Non le nascondo che vado fiero di quelle armi.
    Fortunatamente non tutti hanno il mio stesso fiuto.
    A questo punto, se non ha rimostranze o ulteriori domande possiamo concludere questo accordo.
    Mi dica pure come vuole che io proceda con suo venerabile cugino, non so se ha in mente qualche versione particolare della storia.


    Si rimise alle mani e decisioni del grassoccio Bishi, era lievemente impaziente, ma nasconderlo [Recitazione] non era difficile per lui.
     
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    ehm...da qualche parte

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    La Grande Retata

    E la commedia riprende


    Dal tono di voce e le parole del marmocchio, Kiyomi iniziò ad avere un vago sospetto su chi fosse in realtà, dato che ormai sembrò chiaro che non fosse realmente un docile studente. Lo scrutò molto dettagliatamente, con lo scopo di svelare quel piccolo mistero, ma alla fine fu proprio lui a rivelarsi.
    Dopo che ebbe sbattuto l'enorme membro sul tavolino ed essersi rivolto a lei così volgarmente, fu anche fin tropo chiaro di chi si trattasse. La ragazza osservò la scena con la faccia schifata, per poi esprimere le sue emozioni, senza dargli corda per quella orrenda sceneggiata.
    Fai proprio schifo, Raizen. Visto che sei tu, sorvolerò sul fatto di aver letteralmente quasi sbattuto il tuo affare in faccia a una signora. Non diede molta attenzione alle sue successive parole, avendo cose ben più importanti da fare, che mettersi a consolare l'hokage dalle sue frustrazioni. Oh, sempre a lamentarsi, nessuno ti vuole bene, poverino. Sentirai un mio "grazie" quando rispetterai la tua parte del patto.
    E detto ciò, uscì dalla stanza come aveva già programmato.

    Arrivato il mattino, Kiyomi si vide costretta ad abbandonare i lussi dell'albergo di cui aveva goduto durante il suo breve soggiorno, seguendo i suoi superiori al luogo d'incontro.
    Curiosamente, ad aspettarli vi era davvero una carovana di abiti, e quando arrivò il grasso compratore, Raizen gli mostrò sul serio uno scomparto segreto pieno di armi. La ragazza aveva creduto che fosse stata tutta una montatura per attirarli in un posto lontano, e non capiva come avessero fatto ad organizzare una simile cosa così alla svelta, ma quella faccenda stava durante davvero troppo, per i suoi gusti. Aveva sperato che subito dopo averli condotti in quel luogo, avrebbero potuto fargli sputare le informazioni di cui avevano bisogno, e potendosene quindi tornarsene a casa in fretta, eppure no, quella sceneggiata non sembrava aver mai fine.
    Avrebbe voluto tornare a casa e mettersi a riposare, per far distendere i segni della stanchezza sul suo volto, ma niente; avrebbe dovuto prolungare ancora quella noiosa tortura, fingendo di essere una provocante squillo interessata a far concludere al suo capo un importante a fare, tra sorrisetti ed ammiccate qui e là.
     
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    Merce pregiata

    Bishi apparve inizialmente incuriosito, quasi perplesso, da ciò che vide quando iniziarono a scaricare le merci.
    Certo, per quanti difetti potesse avere, non avrebbe mai creduto che un mercante, specie uno attento come Konohamaru, avrebbe tenuto delle armi in bella vista, ma nemmeno si riuscì completamente a convincere di ciò che effettivamente aveva davanti agli occhi: stoffe da cui uscivano delle lame anche in alcuni casi con segni di ruggine addosso.
    Signor Konohamaru, queste armi non sono esattamente quello che mi aspettavo di vedere... stiamo parlando di merci che non varrebbero nemmeno la fatica di venderle, se non a dei disperati, lo capisce?, chiese semplicemente alle prime armi, per poi zittirsi quando il "bambino" iniziò a parlare.
    E non si poteva negare che fosse bravo a parlare: quando mostrò la lama pulita, poi, gli occhi di Bishi furono di nuovo invasi dalla ben evidente avidità che già in altre occasioni, la sera precedente, aveva dimostrato di soffrire, un'avidità ancora maggiore nel momento in cui l'altro palesò le armi color oro, confrontando la lama delle stesse contro quelle di armi di minor, seppur comunque eccellente, fattura.
    Quando poi fu dato a Bishi modo di lanciare quel singolo shuriken, vederne lo slancio, che comunque fu "minato" dalle scarse capacità del corpulento individuo, rese perfettamente chiaro che ciò che gli veniva offerto erano prodotti d'ottima qualità!
    Ritiro tutto ciò che ho detto di diffidente, signor Konohamaru, le vostre armi sono davvero di ottima qualità! Mio cugino sarà più che lieto di vedere queste vostre offerte!, esclamò incredibilmente eccitato e soddisfatto dall'affare che stava per portare a termine.
    Nessuna idea in particolare su come esporre le cose a mio cugino, semplicemente la verità... leggermente migliorata: i suoi due shinobi erano riusciti a prendere in giro il buon, ma troppo sempliciotto, Aro-chan e sono stato io a capire che era lei, in verità, il capo di questa operazione, malgrado il suo ottimo modo di fingersi solo un bambinetto, mi perdoni il termine. Quindi abbiamo contrattato questa visita e, come segno di buona dimostrazione, e per mostrare qualcosa a mio cugino, direi che potremmo portare lo shuriken dorato, non pensa?, chiese alla fine, per quanto quella versione dei fatti faceva sembrare sì Konohamaru un uomo astuto, ma ancora di più faceva sembrare Bishi astuto ed il consierge uno sprovveduto.
    Ad ogni modo, se alla proposta sullo shuriken l'altro non avesse avuto da ridire, il corpulento Akimichi avrebbe preso l'arma dorata e se la sarebbe avvicinata al corpo... pochi secondi e la stessa sarebbe scomparsa alla vista, nascosta in mezzo all'eccesso di tessuto adiposo del criminale, di certo un ottimo modo di nascondere gli oggetti. Forse Bishi aveva anche qualche qualità.
    Ah, prima che me ne dimentichi: solo la bella sposina potrà venire con noi, mi capisca, signor Konohamaru, mio cugino non ama avere molti sconosciuti presso il proprio ufficio., avrebbe aggiunto, piuttosto categorico sul fatto che Atasuke (che la notte prima aveva raggiunto quasi la bancarotta), non potesse seguirli.

    [...]

    Così, l'Hokage e la kunoichi al suo seguito avrebbero camminato fino alle zone di Otafuku, assieme a Bishi Akimichi ed ai suoi quattro sgherri, camminato e camminato, oltrepassando quei quartieri per poi dirigersi ad una zona più commerciale, con diversi palazzi adibiti ad uffici veri e propri.
    Mio cugino tende ad essere parecchio attento nei suoi movimenti... consideri che cambia ufficio di permanenza due volte a settimana. Fortuna che abbiamo almeno una dozzina di uffici per l'Aralia Distribuzioni in tutto il Paese del Fuoco, di cui almeno la metà qui intorno a Konoha!, avrebbe ridacchiato, con la voce appena un pò affaticata per tutto quel camminare, che, in effetti, ad un palazzo con il simbolo dell'Aralia Distribuzioni, la stessa A fatta di edere che nelle diverse missioni della notte passata in tanti avevano notato.
    I due ninja sarebbero stati condotti fino ad una grande hall, che, in realtà,era giusto un'anticamera, lì, ad attenderli, tre individui: due avevano dei numeri tatuati sul volto, un sette ognuno, il terzo era un tizio dallo sguardo piuttosto pacato che avrebbe osservato con attenzione sia il "piccolo" Konohamaru, sia Kiyomi.
    Non avrebbe detto niente, ma avrebbe fatto appena un cenno ai due perché perquisissero i nuovi giunti e poi avrebbe mantenuto più a lungo gli occhi sulla ragazza, probabilmente.
    Se trovate armi sui due, le guardie avrebbero semplicemente atteso che le consegnassero, a meno di motivazioni particolari, e solo a quel punto le porte dell'anticamera si sarebbero aperte verso la sala adiacente.

    La sala era gigantesca, più grande dell'ufficio dell'Hokage, forse persino tre volte più grande, con una decina di scaffali alti almeno quanto "Konohamaru" sul fianco sinistro della sala, mentre sul destro c'erano piante, un sacco di piante rampicanti che coprivano metà della sala.
    Sul fondo della sala, una grossa finestra dava verso l'esterno e mostrava, all'orizzonte, la montagna dei Kage di Konoha.
    Al centro della sala, però, la cosa più importante un gigantesco tavolo con una sedia che dava le spalle alle porte ed una che dava le spalle all'orizzonte.
    Su quest'ultima sedia, c'era un uomo gigantesco e minaccioso, seppur innegabilmente con un certo stile, che li osservava con fare infastidito.
    Bishi, chi sono?, fu l'unica domanda del mastodontico uomo, Cugino, ti ho portato un affare come pochi! Pensa che Aro all'Albergo stava per farselo scappare, o per farsi fregare, io, invece, te li ho portati qui! Guarda, guarda cosa sa fare il Signor Konohamaru!, esclamò, avvicinandosi e mostrando l'arma dorata, improvvisamente riapparsa nella sua mano quando se la passò appena sullo stomaco, per poi posarla sul tavolo dinanzi all'uomo che chiamava cugino.
    L'uomo scrutò con attenzione l'arma, poi si rivolse al bambino che Bishi aveva indicato: Cinque minuti, convincimi. Non voglio sentire le parole di mio cugino, ma le tue., secco e deciso.
    Stava a Raizen decidere come agire in quella stanza dove si trovavano lui, Kiyomi, il misterioso gigante, Bishi e le altre sei (anche quelli con il numero sette si erano aggiunti) guardie.
     
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    Sopra l'edera

    O Sotto l'edera?







    L’ispezione delle armi, come nei programmi di Raizen, fu un successo. Non restava che continuare quella recita fino all’atto finale.
    Non disse a Kiyomi cosa era necessario fare, avrebbe saputo in autonomia come comportarsi con quelle armi, per quanto lei stessa lo odiasse stava iniziando a diventare un ninja e alcune cose vengono spontanee.
    O almeno così sperava, non sapeva bene cosa aspettarsi da quella ragazza e doveva ammettere che fino ad ora l’aveva stupito in maniera ben poco positiva.

    Non c’è problema Bishi sama. Sia per lo shuriken che per lasciare qui il mio collaboratore.

    Rimisero apposto la carovana e partirono, come concordato nessuno l’avrebbe toccata dopo di loro, dopotutto non era che una semplice carovana in un deposito.

    Lo comprendo bene, se io devo avere delle precauzioni viaggiando da un paese all’altro non oso immaginare quanto debba essere stressante dover gestire tutto sempre nel solito posto.
    E quante attenzioni questo richieda.


    Poi arrivati all’entrata dell’edificio notò la A, composta dei rampicanti da cui l’edera prendeva il nome, trovò strana quella sorta di maschera che si erano imposti, avevano quasi riconvertito il nome della loro associazione sopprimendolo e facendolo diventare Aralia, ma avevano lasciato a ricordare il passato il tenace rampicante. Ed ancor più strano fu notare che non avevano mai perlato dell’edera fino a quel momento, mai nemmeno per errore era venuto fuori il nome della ben più conosciuta associazione mafiosa.

    Ma mi dica Bishi sama, come mai la A è composta da quel rampicante?
    Visto che siamo lievemente in confidenza non mi pare sia nemmeno esteticamente gradevole come rifinitura.
    Mi pare sia edera, no?


    Quando porse la domanda osservò con attenzione Bishi per notare se il nome provocasse in lui qualche reazione, persino il dilatamento delle pupille non gli sarebbe sfuggito a quella distanza, e gli occhi non potevano mentire. Mai.

    Non riuscivo a cogliere la connessione, ecco.
    Forse Aralia è il nome dell’edera in un idioma esotico?


    Azzardò per mascherare del tutto le sue domande come la curiosità di un nobilotto.
    Attese la risposta con malcelata curiosità, un sentimento che nascondere in quel caso non era saggio, se non occorreva recitare, meglio non farlo.



    OT/ piccolo interpost Shiltar Kaguya appena mi dai queste poche risposte procedo concludendo e arrivando dal boss /OT
     
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