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.Inoichi Yamanaka » Grado Genin » Energia VerdePost Quarto
I giovani Ninja erano finalmente riusciti ad entrare nella casa. Le ore ad aspettare che qualcosa succedesse rendeva l'entrata più emozionante.
Ayuuki aveva sfondato la porta con un pugno ben deciso, facendola volare dall'altra parte della casa. Dopo essersi allontanata dalla soglia, decise chi doveva entrare per primo: Inoichi chiudeva la fila. Il suo compito, insieme a quello di Youkai, era quello di perlustrare la camera da letto, mentre alla ragazza toccavano le cucine. Il biondino non disobbedì, però avrebbe voluto essere lui ad andare alle cucine per vedere se c'erano provviste, infatti chiese:
Guarda se c'è del cibo o un po d'acqua Ayuuki!
Il suo tono era calmo e misurato, ma la verità era che voleva nutrirsi e bere. Aveva tanta voglia di tornarsene a casa, perché sentiva che la missione che stavano cercando di portare a termine fosse uno scherzo per niente divertente.
Il fatto che la vecchietta non si trovasse in casa era sospetto, ma la cosa più emozionante fu il fatto che l'abitazione fosse piena di trappole. Ayuuki era caduta dentro una di quelle, avvertendo poi i suoi compagni di stare attenti.
Il biondo, infatti, non toccò nulla, non si avvicinò a nulla, resto fermo nella sua posizione e guardo con attenzione la camera da letto. Osservò le pareti, il pavimento, le coperte, i cuscini e cercò di trarre un indizio da quel luogo apparentemente normale. Apparentemente, infatti. Se c'era una cosa di cui era sicuro era che nella casa c'erano trappole disposte un po d'appertutto.
Il suo sguardo appuntito perlustrò il luogo, muovendosi lentamente e tenendosi a distanza da qualsiasi cosa che potesse nascondere una trappola all'interno, per esempio gli armadi che potevano essere degli ottimi contenitori di morte.
Non avvicinarti a nulla. Non toccare i cassetti. ...Quella è l’unica porta? Non può essere andata da altre parti, se fosse uscita l’avremmo vista.
Non intendevo farlo. Osserva.
A quel punto, il ragazzo cumulò l'energia nel suo corpo e formò cinque sigilli esatti. Concentrò l'energia nella testa e nei suoi occhi, affinché questi prendesso la capacità di muovere gli oggetti con il solo pensiero. Formati i sigilli, il ragazzo aprì per bene gli occhi senza sbattere la palpebre e ne poso l'energia psichica sulle coperte e sui cuscini che alzò all'aria per vedere se ci fosse nascosto qualcosa di sotto. Sollevò i bicchieri/oggetti/tappeti nelle vicinanze di 3 metri, nella speranza di poter evitare eventuali trappole. Con il controllo dela stanza nelle proprie mani ed una concentrazione più alta che mai, il ragazzo scoprì una porta in fondo alla stanza.
Il suo amico non fu così fortunato. Si era ritrovato colpito da una trappola a gas velenoso che era partito da un armadio. Non lo aveva toccato, ci era passato troppo vicino.
La visione del suo compagno in difficoltà fece perdere la concentrazione della Telecinesi. Alcuni oggetti caddero a terra, mentre altri continuarono a levitare.
Youkai! Stai bene? Accidenti! Qui ci mettiamo la pelle.
Inoichi aveva paura di essere il prossimo. Ai suoi compagni era andata bene, forse perché le trappole più pericolose le avrebbe dovute prendere lui. La cosa lo turbava.
Una volta che Ayuuki si riunì al duo, chiese se avessero trovato qualcosa.
Il ragazzo le rispose di aver trovato una porta in fondo alla stanza ed obbedì alla sua richiesta di utilizzare i suoi poteri per spostare con la mente il tappeto.
Come fai a sapere che posso usare la telecinesi?
Chiese il ragazzo mentre nel frattempo si concentrò per posare la sua mente sul tappeto. Sollevandolo e mettendolo da parte. La ragazza lanciò un Kunai per far attivare la trappola, per poi mettersi a riparo insieme ai due ragazzi nell'attesa che la bomba finisse.
I tre si ritrovarono davanti un Bunker. Con gran sconforto di Inoichi i tre dovettero inoltrarsi all'interno di quello spazio. Il giovane non aveva con se una torcia, ma sperava tanto che l'avesse Youkai, altrimenti avrebbero viaggiato nel buio.SPOILER (clicca per visualizzare)SPOILER (clicca per visualizzare) ~ [Seleziona Tutto] ~
Inoichi Yamanaka
Energia Vitale: 29/30 Leggere
Vitalità: 11/12 Leggere
Chakra: 29/30 Bassi
Slot Azione I: ///
Slot Azione I: ///
Slot Azione III: ///
Slot Difesa I: ///
Slot Difesa II: ///
Slot Difesa III: ///
Slot Tecnica I:Telecinesi (utilizzo 1 basso: 1 volta per gli oggetti/coperte ed un'altra volta per il tappeto. Mantengo il controllo)Telecinesi Villaggio: GenericoPosizioni Magiche: Tigre, Dragone, Ratto, Cavallo, Tigre (5)L'utilizzatore può muovere o scagliare armi o oggetti presenti entro 3 metri da sé, fino a 15 metri di distanza; è possibile controllare solo armi e oggetti inutilizzati e non riposti. È possibile controllare oggetti come sassi, tegole, bicchieri dal peso non esageratamente elevato; ogni arma non convenzionale avrà potenza pari a 10, se coerente. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Ogni azione compiuta dalla telecinesi richiede slot azione come se compiuta dall'utilizzatore; ogni arma può muoversi gratuitamente entro lo slot gratuito dell'utilizzatore ogni round. Tipo: Ninjutsu - Ninpou(Livello: 5 / Consumo: ½ Basso ogni 10 di potenza ) [Unità massime manipolabili: 2 per Grado] [Da genin in su]
Slot Tecnica II: ///. -
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Il Bunker
V
Gli intrepidi eroi inviati dal sommo Hokage erano finalmente entrati nell'abitazione. Nonostante qualche avversità erano riusciti ad evitare un po' di trappole, ma soprattutto a sopravvivere a quelle che avevano invece attivato.
La più sfortunata fu proprio la Fuyutsuki, il capogruppo finì nella trappola della cucina, ma dimostrò grande abilità nell'uscirne praticamente indenne o con ben pochi graffi rispetto a quelli che avrebbe potuto rimediare. L'albino era un tipo distratto, ma a sua fortuna bastò l'antidoto della compagna a risolvere ogni suo genere di problema con il veleno.
Superato anche l'ultimo tappeto esplosivo la compagnia della foglia si trovà a dover scendere un bel piano di scale. Tra le varie stranezze della compagine, di cui uno dei membri vestito in costume, forse la più tremenda era la totale assenza di una torcia o dell'inventiva di ricavare qualcosa del genere prima di scendere negli abissi di un Bunker che non conoscevano, in una casa disseminata di trappole.
Avevano avuto tutti gli indizi necessari per capire che la prudenza era una qualità fondamentale in quella missione, così come era stato chiaro che non si trattava di far delle semplici domande ad una vecchietta gentile. Ad ogni modo, forse per lo spirito troppo focoso delle loro origini, non si soffermarono a valutare l'idea di trasformare tutte le schegge della cucina in potenziali torce o di rompere parte della porta d'ingresso per usarla in tal modo.
Il capofila si sarebbe dunque fatto avanti con molta speranza ed armato di un possente accendino. La discesa della scala fu semplice, contro ogni probabilità. Dopo essere scesi per circa dieci metri in profondità si ritrovarono in un piccolo pianerottolo con una sola porta chiusa. L'accendino non poteva certo essere una fonte di luce particolarmente valida, ma spostandolo con santa pazienza sarebbero riusciti a notare una pulsantiera proprio accanto alla porta.
A qualunque genere di esame avessero sottoposto la porta e la pulsantiera, queste sarebbero sembrate si di buona qualità, ma niente più di quello che erano. Non sembravano nascondere rumori o strutture particolari, ed anzi se avessero provato ad aprire la porta questa si sarebbe sorprendentemente aperta.
Ho detto di non entrare!!! Andate via!!!Era sempre la voce della donna. Solo che rispetto a prima si sentiva molto più chiaramente. Inoltre si poteva percepire un diverso tono di voce. Se prima sembrava un comando proveniente da un'autorità o perlomeno da una persona abbastanza sicuro, che voleva chiaramente trasmettere una minaccia, adesso la voce era indecisa. Si poteva addirittura ritenere che la donna avesse paura.
Una volta aperta la porta la situazione non sarebbe comunque cambiata. Non c'era luce, ed il misuro accendino non poteva far luce in tutto l'ambiente. Dalla corrente d'aria che l'apertura aveva sprigionato i tre fogliosi avrebbero potuto capire con facilità che la stanza in cui stavano per entrare era particolarmente grande, forse quanto l'intera abitazione al piano di sopra, forse ancora di più.
Sparse per l'intera superficie della stanza potevano vedere diverse spie accese. Alcune rosse, alcune gialle. A tratti lampeggiavano o emettevano suoni. Altra caratteristica della quale si sarebbero immediatamente accorti una volta aperta la porta era la presenza di un costante ronzio di fondo. L'impressione, visto che non avevano minimamente luce sufficiente per vedere l'interno, era che ci fosse una moltitudine di oggetti tecnologici di diverso tipo.
Cosa succede Onoko ?I tre sentirono una debole voce maschile provenire da un paio di metri davanti a loro. L'impressione era che si trattasse quasi di un lamento, la voce sembrava provenire da una persona anziana e particolarmente malata. Immediatamente dopo sentirono due brevi passi, più o meno sempre nella stessa posizione, e poi avrebbero sentito il classico " SHHH " pronunciato dalla donna. La situazione sarebbe rimasta in stallo, e dovevano essere i fogliosi a risolverla.
Se avessero avuto il coraggio di provare ad usare la pulsantiera che avevano visto precedentemente, sarebbero con facilità riusciti ad accendere la luce del locale, per riuscire finalmente a vedere qualcosa.Davanti a loro avrebbero visto un'enorme laboratorio tecnologico. Al centro c'era un lettino rigido, sul quale era collocato colui dal quale era giunta la voce. Affianco, seduta su una sorta di sgabellino, c'era una donna anziana. L'uomo sul lettino dimostrava una settantina d'anni, ed al suo corpo erano collegati diversi tubi e sensori, i quali poi attraverso un sistema di cavi erano collegati ai dispositivi più disperati. Solo adesso avrebbero potuto capire di trovarsi in una sorta di centro medico d'ultima generazione. Le spie rappresentavano solamente alcuni segnali dei diversi strumenti, mentre per quello che era il ronzio di fondo la spiegazione era fin troppo ovvia.
Una volta accesa la luce avrebbero visto lo sguardo sgomento di Onoko, che avrebbe prontamente portato le mani sul viso, mentre una sorta di cardiofrequenzimetro affianco al lettino e collegato con l'uomo sopra disteso avrebbe iniziato a diagnosticare un'accelerazione considerevole dei battiti di quest'ultimo.
Juishi calmati, calmati, va tutto bene.Il tono di voce della donna era apprensivo, era subito scattata in piedi e passava con un certo nervosismo appena l'apparecchio aveva iniziato a squillare.
Juishi calmo. Adesso i signori se ne andranno, adesso i signori se ne andranno!
è arrivato, il signore delle tenebre è arrivato!La donna a quelle parole avrebbe guardato il trio con apprensione e paura. Non le sembrava di vedere davanti a se nessun signore delle tenebre. In realtà anch'essa non vedeva niente più che tre giovani personaggi, di cui uno palesemente in costume e fuori luogo. Ad ogni modo, dopo diversi anni vissuti nel terrore e nel panico generato dalle storie raccontate dal marito l'avevano portata ad un livello di fobia fuori dal normale. Motivo per il quale, dopo aver collocato una sorta di benda nera di quelle che si usano per dormire sugli occhi del marito, in maniera che potesse stare più tranquillo, si sarebbe poi spostata, frapponendosi tra i ragazzi ed il lettino. Il suo sguardo si sarebbe quindi fatto serio.
Non so cosa vogliate, ma dovete andarvene subito! Prima che sia troppo tardi!A quel punto, con il classico fare minaccioso che solo una nonna è capace di imporre, si sarebbe fatta avanti spingendoli verso il pianerottolo dal quale erano arrivati, finchè non fosse abbastanza lontano dal marito perchè non la sentisse parlare. La donna sembrava particolarmente preoccupata dal fatto che il marito si potesse agitare. Si trattava di una semplice preoccupazione tipica della fedeltà dei coniugi nei confronti del malato, o dietro quest'apprensione si celava una paura di qualche altro genere ?
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno a fare domande! Abbiate l'accortezza, dopo aver fatto tutto questo trambusto, di andare al piano di sopra. Non voglio che mio marito si stanchi più del dovuto. Risponderò alle vostre domande e voi ve ne andrete poi alla svelta lasciandoci alla nostra vita.Prima di avvicinarsi alle scale la donna avrebbe premuto un pulsante, e dopo qualche secondo il numero di ronzii interni all'abitazione sarebbe calato drasticamente. Con un cenno, fece capire che le trappole erano state disattivate e fece cenno con la mano destra ai ragazzi di salire, mentre con la sinistra mimò il gesto di prendere un thè.
Dopo tutte le storie fatte precedentemente per farli entrare adesso si comportava in questo modo ? Aveva addirittura disattivato le trappole, e per dimostrarlo se i ragazzi non si fossero fidati avrebbe addirittura aperto la fila, lasciandoli alle sue spalle. La donna sembrava evidentemente preoccupata e stava facendo di tutto pur di non far sentire la presenza degli estranei al marito. Il giovane gruppo di ninja avrebbe fatto bene a capirne il motivo.
Ad ogni modo, se l'avessero seguire lei li avrebbe condotti in cucina, dove premendo un tasto avrebbe fatto comparire un nuovo tavolo con quattro sedie per i suoi ospiti, ed una volta seduti, avrebbe fatto cenno di fare le loro domande.
Era evidente che non andavano di moda le parole sprecate.. -
**Kat**.
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L'Ora delle risposte
V - Interrogatorio
Youkai scese le scale insieme al gruppetto, facendone da capo, fino ad arrivare ad una porta, con di fianco una pulsantiera. Avvicinò l’accendino, iniziando a pigiare tasti a caso.
Magari uno di questi aprirà la port-
HO DETTO DI NON ENTRARE!! ANDATE VIA!!
AAAAAAAAAUGH!!
Il coraggioso albino lasciò cadere l’accendino gridando, sbattendo il gomito sulla pulsantiera, nel punto esatto che serviva per accendere le luci di quel posto, un enorme laboratorio sotterraneo. Sorpreso ma non troppo, Youkai iniziò a guardarsi intorno, cercando di capire di cosa si trattassero tutte quelle macchine e quale fosse la loro funzione. Solo in un secondo momento gli cadde l’occhio sull’uomo sdraiato sul lettino, e vedendolo collegato ai macchinari intuì si trattasse di roba medica; ciò rendeva Onoko un infermiera, o addirittura una dottoressa, dato che era molto probabile che avesse “creato” quel laboratorio da sola, o lo avesse sempre avuto sotto casa, e non esisteva altra anima viva nelle vicinanze che potesse occuparsi giornalmente di suo marito.
L’albino rimase in rispettoso silenzio, iniziando a comprendere quale fosse una delle sue paure. Probabilmente il marito era debole di cuore, uno spavento avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua vita. Quando si rese conto dell’intenzione di Ayuuki di parlare ad Onoko, le fece cenno di tener bassa la voce, indicando poi l’uomo, del quale sicuramente si era già accorta.
La donna, vista l’insistenza del gruppetto, li invitò di sopra, tirando fuori un nuovo tavolo dal quale Youkai si guardò bene nell’aspettare che la padrona di casa vi si sedesse per prima, onde evitare spiacevoli sorprese. Il ragazzo le rispose a tono, una volta che Ayuuki finì le sue domande, piazzando il suo braccio in mezzo al tavolo ed indicando la sua puntura, ormai consapevole del fatto che fosse lei la colpevole.
Prima di tutto. Che mi hai fatto. Spero per te che tu abbia avuto un BUON motivo per farlo.
Dopo aver ascoltato la risposta, avrebbe proseguito con altre domande, con tono piuttosto irrato, seppur le aveva dimostrato rispetto per suo marito, dimostrando in teoria che non si trovava lì per far del male a nessuno.
Che cos’è successo qui? Non cresce nemmeno un filo d’erba, gli uccelli non osano passare sopra quest’area. Voi ancora ci abitate, cosa vi ha tenuti qui? Se suo marito è in quelle condizioni, la cosa migliore sarebbe quella di portarla all’Ospedale di Konoha, con tutto il rispetto un team di medici farebbe un lavoro migliore di quanto non possa fare lei da sola. Perchè rinchiuderlo qui sotto?
Lasciò poi che Inoichi parlasse, pronto ad ascoltare tutte le risposte, anche se su di una avrebbe insistito più delle altre: la sua puntura. La cosa che temeva di più era che, vedendoli spaventati com’erano, la notte prima credendolo pericoloso gli avesse iniettato del veleno che lentamente lo avrebbe ucciso. Con tutto il tempo che era passato era improbabile, dato che non aveva avuto alcun sintomo, ma non trovava altre ragioni logiche per quel gesto.SPOILER (clicca per visualizzare)M'è uscito un po' breve, ma il prossimo post con le risposte sarà sicuramente più esaurente, sry <3. -
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But First, let me take a coffè!
VI
La Fuyutsuki avrebbe capito immediatamente che non c'era alcuna possibilità che le venisse data l'occasione anche solo di avvicinarsi al marito. Onoko non rispose a parola, dato che ormai i ragazzi avrebbero dovuto capire che non era propensa a fare, ma con uno sguardo di disgusto e determinazione che non lasciava dubbi. Ciò fatto, avrebbe continuato a spingere il gruppo verso l'alto, incurante di ogni loro parola riguardo la possibilità di rimanere nella zona "medica". Dal canto suo, La capo gruppo era fin troppo lontana da Juishi per poter notare qualcosa di particolare. Dal canto suo però avrebbe riconosciuto attorno ad esso solamente strumenti diagnostici. Era controllato ogni genere di aspetto dell'uomo, a partire dai più semplici come la pressione od il battito cardiaco, fino ad elaborati strumenti diagnostici che mantenevano perennemente sotto controllo i valori del sangue del poveretto. Mentre faceva la scala tornando al piano di sopra avrebbe poi notato ritornare alla normalità il battito cardiaco, che poteva percepire attraverso gli strumenti d'allarme sonori dello strumento che poco prima aveva emesso tutti i suoni. Per quello che poteva vedere, l'uomo non aveva segni particolari sul corpo di malattia. Aveva un corpo particolarmente rugoso e poco tonico, probabilmente dovuto alla vita passata sul lettino, ma non avrebbe saputo spingersi oltre in una eventulae diagnosi.
Una volta al piano di sopra si sarebbe rivelata inutile l'esubero di prudenza dell'albino. Onoko si sedette senza problemi sulla sedia, non c'erano trappole per il momento, e lei sembrava particolarmente al sicuro sulle sedie. Anche il team, una volta posizionato sulle sedie, non avrebbe avuto alcun genere di rischio.
Siate pazienti, giovanotti. Dirò quello che voglio, siete pur sempre in casa mia, e soprattutto non viene benvoluti.Adesso che si trovava di nuovo lontano dal marito il tono della donna era diventato autoritario, tipico di una vecchietta padrona di casa un po' antipatica.
è successo tutto circa quattro anni fa. Juishi era uno shinobi capace, aveva fatto tante missioni ed era una persona molto esperta. Abbiamo sempre vissuto in questa casetta da soli, io pensavo alla terra, e lui invece si occupava di ciò che l'accademia gli richiedeva. Abbiamo sempre messo da parte i nostri risparmi, ed è proprio per quello che quando è stato necessario, quando tutto ha avuto inizio, sono stata in grado di ricreare questa struttura.Il tono di voce della donna continuava ad essere autoritario, ricordando un docente che spiega per l'ennesima volta un concetto ai suoi allievi. Ciononostante, a tratti sembrava contenere delle tracce di malinconia.
Juishi è malato. Io lo so, i medici non mi credono, ma io lo so è lo curerò. Tu, insolente ragazzina, non ti avvicinerai mai al suo letto, ti sia chiaro adesso, e non considerare questo un consiglio.La donna sembrava voler girare intorno alla storia, non parlando di quello che interessava realmente al gruppo, e nel suo tergiversare lanciò una minaccia mica tanto velata verso la Fuyutsuki. Il messaggio era chiaro.
Siamo spariti dal mondo, rinchiusi nella nostra casetta. I medici sono venuti, non certo quelli di Konoha, responsabili di questo abbandono, responsabili della loro cecità per quello che è accaduto. Ho pagato i migliori mercenari, per costruire questa struttura, per curare Juishi, e per sistemare l'ambiente qua attorno.Fece una pausa, squadrando per bene i presenti.
Quello che ti è stato fatto è un mero prelievo, imbecille. Considerando tutto il tempo che è passato ancora ti fai domande sulla puntura ? A quest'ora se fosse stato un veleno saresti morto, siete talmente ciechi e inesperti voi nuove leve che non avete pensato di correre a farvi vedere. Sei stato graziato, in un certo senso la tua vita mi appartiene perchè avrei potuto togliertela. Ricordatelo, stupido insolente.La vecchia non era gentile, ma era la loro unica fonte di conoscenza, e dovevano obbligatoriamente stare zitti e subire. La cosa positiva, era che almeno stavano pian piano avendo delle risposte.
A circa un chilometro a Nord di questa casetta c'ear una collina. C'era, dico bene, perchè adesso non c'è più. Nessuno, di voi ninja tutti capaci, tutti pomposi e furbi, se n'è manco accorto. é sparita un'intera collina, e nessuno ha mai detto niente. Sono passati quattro maledetti anni, e solo adesso questo schifoso paese dal cosiddetto sangue caldo viene a porsi delle domande.Il disgusto, il rancore ed il ribrezzo nei confronti di Konoha, o forse dell'intero paese della foglia per quello che era accaduto, per quello che lei considerava un totale abbandono era altrettanto chiaro. La donna non misurava le parole, ma ciò aveva il vantaggio di farsi capire.
Era notte, Juishi era fuori che prendeva il fresco, dopo una lunga giornata di lavoro. Io ero in casa, stavo lavando i piatti della cena, ed ho sentito un rumore tremendo. Assieme al rumore è arrivato uno scossone della terra, qualcosa di mai sentito prima. Tutti i soprammobili sono volati, i piatti che avevo in mano caduti. Me ne sono fregata, e sono corsa fuori. Juishi non era più sulla sedia, era in piedi e stava correndo verso la collina. Verso il posto dove un tempo c'era la collina.La donna si fermò, continuava a squadrare i ragazzi con gli occhi carichi d'ira. Sembrava odiare loro, per quello che i loro superiori avevano, secondo la mente della donna, fatto.
Mi sono messa a gridare, un'albero stava cadendo verso terra, e una sensazione tremenda proveniva da quella dannata collina. Lui mi ha sentita, probabilmente si è impensierio ed è tornato indietro. In quell'istante mi ha detto di aver visto un fulmine, disse che un fulmine si era abbattuto in quella zona, portando via con se l'intera collina. Io guardavo, ma non l'avevo visto. Siamo rimasti a guardare da lontano per un paio d'ore. Era uno spettacolo raccapricciante, potevamo vedere le folte chiome degli alberi cadere pian piano, e poco dopo anche i rami finirono a terra. Della collina non rimane più nulla, e tutto brullo, è tutto bruciato.
Dopo un paio d'ore Juishi non ne ha voluto sapere, nonostante l'età lui aveva un forte spirito patriottico, LUI! è corso verso la collina per andare a vedere. Io sono rimasta in attesa del suo ritorno tutta la notte, e non vedendolo tornare al mattino sono andata in la. Me lo sono trovato disteso per terra, svenuto e con la bocca piena di bava. Era circa a metà strada, e da come era riverso per terra sembrava fosse sulla via del ritorno.
L'ho raccolto da terra, l'ho portato a casa ed ho immediatamente chiamato il medico. Non era una persona di Konoha, da sempre noi ci affidavamo ad un'uomo della zona, che passa di mese in mese a vedere come stanno le persone e che si guadagna da vivere.
Disse che Juishi stava bene, che era solo impazzito.
Io credo a mio marito, io credo che ci sia una maledizione nella collina, ma non voglio andare via.La donna smise di parlare per almeno due minuti buoni, soppesand per bene le parole.
Ho pagato dei mercenari e dei costruttori. Ho ricreato nel seminterrato un centro medico, ho fatto distruggere tutto l'ambiente della zona, facendo sembrare che la maledizione arrivasse fino alla nostra casa, e così nessuno ci ha mai cercato o importunato.
La collina, come potete vedere, non esiste più, adesso non ricresce niente laggiù. Ma l'effetto maligno non arriva fino a casa nostra. Sono stato io ad ordinare di distruggere tutto, ho fatto sostituire la terra sana che c'era attorno alla casa con della terra brulla, o fatto togliere ogni forma di vita. Volevo che le persone pensassero che fosse tutto abbandonato, e che nessuno venisse mai.Si spiegava così la presenza del filo d'erba. L'unico sopravvissuto di un lavoro fatto artificialmente , sfrutto dell'errore della mano umana che doveva simulare la devastazione.
I ragazzi avevano avuto diverse informazioni, Onoko non sembrava intenta a continuare quel discorso, ma per il momento, quello che avevano scoperto era solo una testimonianza indiretta.
C'era ancora, in effetti, un testimone chiave, la collina stessa.SPOILER (clicca per visualizzare)Sta a voi gestire il PG di Eldingar per questo, ed il prossimo post.
Considerando di chiudere la giocata a 9 post, l'ultimo post sarà in mano mia.
In attuazione di una politica dura contro gli abbandoni, l'ultimo post della giocata potrebbe riservare sorprese.
Eldingar può tornare in qualsiasi momento, riprendendo l'uso del suo personaggio coerentemente agli eventi successi.. -
**Kat**.
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Ipnosi
VI - Quattro anni prima
Il trio si ritrovò finalmente al tavolo, ad iniziare l’interrogatorio per Onoko. Youkai era visibilmente nervoso, l’avrebbe presa a schiaffi volentieri, se dentro di sé non fosse stato un gentiluomo, e se non fosse stata l’unica fonte di informazioni che avevano a disposizione. Ascoltò in silenzio, commentando acidamente nel sentire la minaccia verso la sua compagna di squadra.
Risparmiati le minacce. Non sei nella posizione di rifiutare l’aiuto di un medico esperto.
Non sapeva quanto effettivamente Ayuuki fosse esperta, la conosceva solamente da qualche ora. Ma aveva notato quanto tenesse al suo lavoro, ed era sicuro che sarebbe stata in grado di scoprire qualcosa che ancora la vecchia non sapeva. Inoltre si sentiva in dovere di difendere i suoi compagni di squadra.
Sbattè il pugno sul tavolo quando Onoko lo insultò apertamente, scoppiando.
Ma te cosa credi?! Che siamo tre rincoglioniti mandati qui per vedere se il terreno era buono per un centro commerciale o cosa?! Questa ragazza che ho al mio fianco è un cazzo di medico, se anche tu avessi provato ad avvelenarmi, le sue cure mi avrebbero sistemato senza problemi! Credi che un prelevo non mi faccia incazzare?! Hai il MIO fottuto sangue in chissà quante provette!! Che ci devi fare?? Mh? Serve una trasfusione al tuo maritino, per caso? Cerchi qualcuno compatibile? Per quanto ne so, potresti anche aver preso un mio capello per clonarmi!
Smise di urlare, facendosi terribilmente serio.
Non ho problemi a demolirti il laboratorio per scoprire a cosa ti sia servito quel “mero prelievo”. Se vuoi evitare che un team di jonin irrompa in casa tua, vedi di rispondere a tutte le nostre domande e di collaborare.
La vecchia parlò di quattro anni prima, di una collina sparita. Youkai si era risvegliato a Genosha circa un anno fa, ed era rimasto in coma per due anni. Cos’aveva fatto prima? Per quel che ne sapeva, poteva anche essere tutto collegato, come poteva non centrare assolutamente nulla. Ma il vago dubbio di poter avere qualche informazione sul suo passato lo fece sbiancare, facendo svanire la sua rabbia.
...Q-quattro ha detto?
Ascoltò la storia come un bambino ascolta le favole del nonno seduto al caminetto. No, l’evento non sembrava aver nulla a che fare con qualcosa di umano, da come lo raccontava sembrava sovrannaturale, e di certo non poteva esserci passato anche lui per caso. Man mano che il racconto proseguiva si mostrò più arreso. A quanto pare non avrebbe trovato informazioni sul suo passato, doveva tornare a concentrarsi sulla missione.
Inoichi mantenne sangue freddo, studiando silenziosamente Onoko ed aiutando Ayuuki con l’interrogatorio. La ragazza, da parte sua, sembrava invece interessata più all’anziano malato che alla collina stessa, per quanto interessata ad entrambe per via della missione. Youkai la ascoltò sorpreso, fino ad ora quella ragazzina non aveva fatto altro che stupirlo, era giovanissima ma carica di energia e forza di volontà. Non avrebbe saputo far domande migliori, perciò lasciò a lei l’interrogatorio, limitandosi ad ascoltare le risposte pronto ad aiutarla.
Terminata l’ipnosi, al trio non rimase che esplorare il luogo del delitto: la collina dove tutto era successo. Ma come potevano sperare di trovare indizi, se tutto era accaduto ben quattro anni prima?
Sembra tutto così sovrannaturale… Forse il fatto che anima viva non sia più passata di qui può aver permesso a qualsiasi indizio di restare. ...Fatemi provare una cosa.
Il ragazzo volle usare nuovamente il suo Malosguardo per valutare se una presenza si nascondesse nei dintorni. Si sarebbe piazzato al centro, usando poi la tecnica, sperando di ottenere una qualsiasi informazione. Era un azzardo, ma se avesse percepito qualsiasi cosa avrebbe dovuto allertare immediatamente i compagni. Se si trattava davvero di un evento sovrannaturale? Youkai era “vivo” solamente da un anno, non poteva escludere nessuna ipotesi, nella sua ignoranza rischiava di omettere dettagli importanti.. -
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La collina scomparsa
VII
L'insistenza dei tre shinobi era poca cosa in confronto alla determinazione ed al rancore che la povera Onoko aveva raccolto e depositato all'interno del proprio cuore per quattro anni. Quattro lunghi anni durante i quali nessuno l'aveva visitata, nessuno si era nemmeno domandato che fine avesse fatto. Quattro anni, in cui l'Hokage, la squadra ambu, e chi di dovere, non si erano nemmeno accorti della scomparsa di una collina all'interno del territorio del paese del vento.
Forse non ci siamo capiti ragazzina. Del sangue del tuo amico oramai non me ne faccio niente. L'ho preso per delle analisi, sapere che genere di persone circondano la mia casa mi permette di preparare delle corrette difese. D'altra parte, per ora il suo sangue non mi ha dato informazioni utili, non me ne faccio nulla, e smettila di preoccuparti. Poi, questa pagliacciata del tuo coprifronte. Per quanto possa disprezzare il vostro mondo e le vostre istituzioni, non sono mica cretina.Gli anziani generalmente sono un po' stronzi, ma stuzzicarli non è mai cosa furba. La Fuyutsuki un po' se l'era cercata in effetti. Onoko non andava sottovalutata, era una vecchietta sveglia, che era stata in grado di architettare tutta questa scenografia per attirare meno l'attenzione. Una donna risoluta e determinata, l'idea di fingersi una brava bambina, slegare il coprifronte per far vedere che si rimaneva esseri umani comunque sembrava una presa in giro bella e buona, che irritò ancor più la vecchia. Ad ogni modo, avevano ragione nel dire che la poverina non conosceva le arti illusorie, motivo per il quale sarebbe finita senza saperlo all'interno del genjutsu ipnotico. La donna rispose, anche se non disse nulla di più rispetto a quanto già affermato.
Niente di particolare. Mio marito soffre e mangia poco, ma non sono mai riuscita a capire quale sia il suo vero dolore. Tutti i macchinari indicano che sta bene, che è solamente vecchio e che in linea di massima non ci sono alterazioni normali. é matto, delira, ma i valori fisici dicono che sta bene.
Mangia poco e quindi non è in forma, io lo riempo di flebo come consigliato da vari dottori che lo hanno visitato, ma lui non si ricorda nemmeno dove siamo andati in viaggio di nozze. Speravo sarebbemigliorato, ma sfortunamente non è così.
Io gli credo ? Si, gli credo perchè lo amo. Perchè sono contenta di poterlo assistere e di potergli fare la veglia, ma non credo davvero sia successo qualcosa di strano. Lui ripete di aver visto un fulmine, ce l'ha con questo fulmine, ed in effetti la collina è realmente scomparsa. é effettivamente strano che non sia mai più ricresciuta la vegetazione, ma io non me ne intendo di queste cose.La donna confermava quanto già detto, e sotto l'effetto dell'ipnosi anche i suoi filtri inibitori erano leggermente calati. L'idea che lasciavano le sue parole, era di un normale vecchio che era diventato matto. Probabilmente Juishi non aveva alcuna malattia, non era stato infettato da niente. Probabilmente lo spavento per il fulmine e questo strano effetto sulla collina lo avevano fatto sbiellare, ed adesso la povera Onoko si ritrovava un marito pazzo, ma tutto sommato normale. I valori erano tutti corretti, l'uomo era semplicemente un po' sottopeso e probabilmente denutrito perchè non voleva mangiare.
Onoko si fermò un'attimo pensierosa quando gli chiesero del signore delle tenebre, accigliandosi un'attimo.
Lui ogni tanto domanda di questo signore delle tenebre, più che altro lo usa come presagio. Quando è spaventato, quando c'è troppo vento o cose del genere lui lo chiama. Io gli ho chiesto più e più volte di lui, soprattutto nei momenti in cui è più lucido, ma lui ha sempre negato di aver visto qualcuno quella notte. Mi ha detto che non c'era nessuno. Un giorno, che era particolarmente arzillo mi ha detto di esserselo inventato.La donna emise un lungo sospiro. Era evidente che per lei questa informazione aveva un peso diverso rispetto a quello che poteva avere per i ragazzi inviati dall'Hokage, però lei stessa sembrava lasciar intendere di non credere a questa cosa. Era probabile che in mezzo alla pazzia dell'uomo fosse venuta fuori questa storia assurda. Probabilmente i suoi centri neurali avevano bisogno di un nemico comune, qualcuno cui imputare la pazzia, e gli avevano dato un nome altisonante. Ma lui non aveva visto nessuno quella notte, sono un potente fulmine.
Ora, penso di aver speso abbastanza parole e tempo lontano dal mio amore. Siete pregati di andarvene, e non tornare più. Il tempo per aiutare c'è stato, e nessuno ne ha approfittato. Adesso è tardi, semplicemente tardi. Capisco il tuo spirito romantico, sei giovane, sei quasi una brava persona, ma devi capire che non si può rimediare a tutto. è tardi.
Ed è ora che ve ne andiate.Dopo essersi ripresa dall'ipnosi il tono della donna era tornato ostile e determinato. I tre ragazzi avevano finito il tempo a disposizione e sarebbero stati presto sbattuti fuori di casa.
[ . . . ]Visitare la collina in prima persona era probabilmente la miglior idea che il gruppo avesse avuto da quando erano usciti di casa per quella missione. Era forse la prima cosa da fare, ancor prima di andare da Onoko per poter affrontare il discorso con lei già consapevoli di aver visto davvero i risultati del fulmine. Ma come Onoko aveva ben spiegato alla capo team, ormai era tardi, e non si poteva recuperare o rimediare. Arrivare alla collina avrebbe richiesto qualche decina di minuti di camminata. Mentre si allontanavano dall'abitazione avrebbero notato i segni di confine con la tenuta della vecchietta. Lei si era premurata di circondare la casa con terra sterile e di fingere il posto abbandonato, ma avvicinandosi là dove il fulmine si era abbattuto i tre ragazzi avrebbero potuto davvero vedere i risultati della forza della natura. La terra era totalmente morta, non c'era humus, non c'erano fili d'erba solitari e sussisteva un silenzio paradossale.
Non c'erano animali sopravvissuti, o forse i pochi che ce l'avevano fatta se l'erano data a gambe levate. Non c'era assolutamente niente.
Niente, a parte un buco profondo e largo circa due metri totalmente nero. Mentre la terra attorno era solamente morta ed arida, al centro di quella che un tempo era stata una collina continuava ad esserci una zona di terra carbonizzata. Non erano bastati quattro anni perchè la zona si ripopolasse, perchè la parte carbonizzata venisse assorbita e sostituita. Tutto sembrava come allora. Il punto dove il fulmine si era abbattuto era evidente, così come era i tre avrebbero potuto trovare la totale desolazione di cui avevano sentito parlare.
Gli alberi erano morti, la maggior parte erano ormai poco più di rametti in verticale, prosciugati della loro linfa vitale, delle foglie e dei rami. La maggior parte cadeva afflosciata su se stessa, mentre non si vedeva nemmeno in lontananza una foglia, un fungo o quant'altro.
Indubbiamente era molto strano, per quanto un fulmine potesse essere potente, c'era stato qualcosa che aveva estirpato con forza la vita da quella parte di natura. Qualcosa che i ragazzi non conoscevano, e che adesso non era più li. La tecnica dell'albino, andando a vuoto confermò l'assenza di qualsiasi forma di vita a parte loro stessi.
Era tardi, continuava ad essere tardi.. -
**Kat**.
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Edited by **Kat** - 20/9/2016, 20:09. -
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Indagini approfondite
VII - Dal diretto interessato
L’insolenza di Onoko venne placata dall’ipnosi, dalla quale i ragazzi riuscirono ad ottenere un paio di utili informazioni. Lei sapeva tutto ciò che il marito le raccontava di continuo, e sembrava che fosse particolarmente ossessionato da questa presenza, temendo il suo ritorno durante ogni temporale. Ma i dettagli importanti potevano risultare omessi dalla vecchia, poiché non essendo lei la testimone oculare poteva aver modificato il racconto a seconda delle sue idee personali. Per quanto volesse bene al marito, se non era del tutto convinta non avrebbe mai sentito il bisogno di raccontare particolari che potevano permettere al gruppo di svelare il mistero.
Youkai osservò la genin fare gli ultimi saluti, confuso, sentiva di aver ancora delle richiesta da fare alla vecchia. Non fece in tempo ad aprir bocca che la ragazza stese la donna con un colpo secco, facendola svenire. I due ragazzi si impietrirono, fissando la Fuuyutsuki. L’albino ridacchiò nervoso.
Beh, non posso negare che desideravo che si tranquillizzasse, ma non pensavo in questo modo.
Ayuuki aveva un piano ben definito, e ai due non restò che annuire ed ubbidire. Finalmente si andava dal diretto interessato, e sfruttando l’ipnosi di Inoichi mista alla sua trasformazione in Onoko la cosa si sarebbe conclusa in fretta e senza ulteriori danni ai due poveri anziani che avevano come unica colpa quella di essere gli unici testimoni del fatto.
Il biondo, accuratamente trasformato in aspetto e voce, si avvicinò con cautela al “marito”, sistemando appena le coperte per cercare di svegliarlo nel più dolce dei modi.
Va tutto bene, tesoro? Hai bisogno di qualcosa?
Cercò di addolcirlo con qualche domanda, aspettando che accennasse ad una risposta prima di attivare l’ipnosi, incalzandolo con la vera e propria interrogazione:
Ho bisogno di un favore, caro. Puoi raccontarmi di nuovo cos’hai visto quella sera, il giorno in cui il fulmine ha fatto sparire la collina?
Lo fissò con aria dolce, seduto sul fianco del letto, mentre con sguardo fugace controllava che sia Ayuu che Yuki stessero fuori dal campo visivo del vecchio, onde evitare che la loro presenza potesse infastidirlo in qualche modo.
Youkai fece il saluto militare nel sentirsi arrivare l’ordine, posizionandosi in un angolo della stanza a pensare a cosa cercare che potesse tornare utile per il gruppo. Ci riflettè per un buon minuto, per poi mettersi a frugare e controllare ogni singolo foglio che trovava per la stanza, nella speranza di trovare appunti o disegni, magari fatti dall’uomo stesso, che rappresentavano magari il momento stesso dell’incidente e ciò che aveva visto, a modo suo. All’ospedale anche a lui era stato chiesto di disegnare, cercando di attivare ricordi nascosti nel subconscio; per lui non c’erano stato risultati, ma era chiaro che l’anziano sapesse cosa aveva visto, perciò c’era la possibilità di trovare qualcosa di interessante lì in giro. Se la casa era stata trasformata in un covo di trappole, dubitava di trovare qualcosa al di fuori del laboratorio, perciò per il momento si sarebbe limitato nel controllare minuziosamente ogni scaffale e cassetto dove potevano trovarsi fogli e cartelle.SPOILER (clicca per visualizzare)Inoichi:
TB: trasformazione
TA: ipnosi. -
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Tanto va la gatta al lardo...
VIII
Per la Fuyutsuki fù un gioco da ragazi tramortire Onoko con il suo colpo. Il misto di violenza e conoscenze mediche non lasciò scampo alla povera vecchia, che collassò tra le braccia della ragazze in un'attimo. Evidentemente la vecchia donna aveva parlato troppo, o l'aveva fatto nel modo sbagliato. Ad ogni modo non si era giocata nel migliore dei modi le sue carte, così come non lo aveva fatto il gruppo di shinobi che accidentalmente si trovava in quella casa.
Dopo aver imbavagliato come un salame la povera vecchina il gruppo scese le scale, andando nuovamente nel piano inferiore. Fortunatamente per loro, Onoko aveva disattivato i sistemi di protezione prima di accompagnarli di sopra, e non sembrava che nessuno li avesse riattiati da quel momento.
Arrivarono al piano inferiore senza problemi, scesero le scale in santa pace e trovarono Juishi esattamente dove l'avevano lasciato. Si trovava sul suo lettino, posizionato esattamente come prima. L'uomo rimaneva intubato, direttamente al cardio - frequenzimetro, ed altre strumentazioni varie. Alcune provavano la pressione dell'uomo, altre monitoravano costantemente il suo sangue, che però non mostrava alcun genere di valore fuori norma.
Cosa volete di nuovo ?Chiese l'uomo sentendo diverse persone scendere le scale. L'uomo era forse malato, forse pazzo o forse chissà che cosa, ma rimaneva la sua anima ninja. Alcune vecchie abitudini non si perdono mai, e fu ovvio che un minimo di sospetto nacque nel profondo subconscio dell'uomo. Sapeva che Onoko aveva portato via i visitatore, ed anche se adesso lei stava di nuovo entrando al piano di sotto lui ben sapeva che quello era un comportamento strano. Inoltre, prima c'era una persona in più, che adesso invece sembrava esser sparita. Dov'era ? Conosceva sua moglie da parecchi anni, e gli sembrava molto strano che avesse lasciato un estraneo a girare liberamente per casa incustodito, soprattutto dopo tutte le precauzioni e tutti i sistemi di guardia che gli aveva fatto montare.
Infine, qualcosa dentro di lui scattò quando l'essere trasformato da Onoko parlò. La voce, per quanto simile, non era uguale. Le facoltà mentali dell'uomo non erano al massimo della forma, soprattutto in quel clima di agitazione che stava vivendo, ma riuscì facilmente a capire l'inganno. L'ipnosi andò malamente a vuoto, in quanto era più che palese che Juishi avrebbe considerato una minaccia un essere con le sembianze femminili di sua moglie, ma con la voce strana e ben difforme dal solito. Come indicato dai notevoli BIP BIP della macchina, il battito cardiaco dell'uomo aumentò, arrivano a 130 pulsazioni, non troppe, ma nemmeno poche considerando il fatto che l'uomo non si trovava sotto sforzo.
Amore, il fulmine ha spezzato la notte, ha spezzato la collina, ed ha spezzato anche me.Anche senza essere sotto l'effetto del genjutsu l'uomo rispose. Non sapeva come mai si trovasse in quella situazione, era strano che sua moglie, o quello che si trovava davanti con le sue sembianze gli chiedesse di quella notte. Erano state innumerevoli le volte in cui gliel'aveva raccontato, anche se a detta di Onoko ogni volta lui raccontava una versione diversa. La sua mente era confusa, non ricordava con esattezza, e si sa cosa producono i ricordi cercati o troppo riesumati.
Non c'era niente, non c'era nessuno, non c'era più nemmeno la collina. Tutti morti, uccellini, animali, tutti morti... Il fulmine, solo il fulmine!!!!Non era ben chiaro all'uomo cosa dovesse dire, ma d'altronde tutto quello che si ricordava era un'immagine confusa. La fonte più attendibile per la verità era sua moglie, ma cosa poteva fare lui, in balia dei suoi oratori ?
Le ricerche effettuate dal gruppo mentre Juishi sbiascicava quelle poche parole non avrebbero portato a nulla di utile. Il laboratorio non conteneva informazioni segrete o file particolari. C'erano solo tanti esami del sangue del povero Juishi, i quali tra l'altro indicavano valori perfetti e nella norma nella maggior parte dei casi. Mentre per il resto molte delle strumentazioni erano pressochè inutilizzate ed immacolate, salvo per un molto basilare e mille volte inferiore al vero potenziale della strumentazione medica disponibile.SPOILER (clicca per visualizzare)La trasformazione non copia la voce. è un errore grave, per un attimo ho anche pensato di farvi male a tutti, ma poi sono profondamente buono xD
Diciamo che mi sono sentito in colpa per il ritardo, ma cercate di non fare altri errori.. -
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Fallimento
VIII - Analisi approfondite
L’interrogatorio andò discretamente. Non ottennero i risultati sperati, e sembrava che l’uomo non fosse uno sprovveduto totale; per quanto la sua follia si fosse aggravata col tempo, sembrava che gli fosse rimasto un briciolo di sanità, se non altro per riconoscere i due ragazzi. Non sembrò riconoscere Inoichi invece, trasformato in sua moglie, o forse l’ipnosi era stata efficace, ma le informazioni ottenute restavano scarse. I tre apparvero delusi dalla cosa, Youkai stesso sperava di poter ricavare qualcosa di più, invece sentiva solamente di aver perso tempo.
Inoichi intimò il finto marito di tornare a riposare, mentre il gruppo usciva da quella casa, con Onoko svenuta ed il marito confuso non c’era altro da fare se non dirigersi direttamente nel luogo dell’incidente.
L’atmosfera sovrannaturale creata da quel luogo stupì il trio, mentre con cautela esploravano quel “nulla”, ormai rimasto. Inoichi fece notare a tutti come nemmeno l’erbaccia riuscisse a ricrescere, l’intera zona risultava come ferma nel tempo per ben quattro anni. Un grosso buco, al centro, completamente nero, indicava l’esatto punto in cui il fulmine era caduto.
Non che ci sia molto da colpire qui attorno, ma da quel che so, un fulmine colpisce i punti più alti di solito, no? Come un albero, ad esempio. Inoltre sono abbastanza sicuro che un evento naturale non avrebbe potuto creare qualcosa del genere…
Stava ripetendo l’ovvio, ma lo sentiva necessario, parlare ad alta voce lo aiutava a concentrarsi, e a condividere informazioni al suo team, per quanto banali. Si chinò verso il buco centrale, osservandolo con attenzione, cercando eventuali dettagli sfuggiti in precedenza.
...Voglio provare una cosa.
Allungò insicuro la mano sul terreno, infondendovi chakra per vedere se la cosa avrebbe creato una qualche reazione. Non che si aspettasse alcunchè, o di far improvvisamente ricrescere delle piante da quel terriccio morente, ma inesperto com’era voleva provare il tutto per tutto. Non che ci fosse molto altro da fare, l’unica altra sua idea era quella di prelevare un capione e portarlo a Konoha, lasciando che ninja più esperti analizzassero la composizione, scoprendo cosa stava bloccando la crescita di ogni cosa.. -
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Dove tutto ebbe inizio
Infine il trio si diresse sulla collina, abbandonando i protagonisti di quell’insano episodio. Attorno a loro il nulla, uno spazio aperto in cui il niente emetteva alcun rumore, o ad essere più precisi nulla era presente per emetterne.
Animali, insetti, erba: niente si tratteneva in quella collina, persino il vento si zittiva e chiunque si trovasse a passarci in mezzo preferiva fare il giro largo, niente in natura aveva quel potere annichilente, fuoco, fulmini, inondazioni, tutto accadeva per precise ragioni ma in quel punto il male si era sfogato senza motivo e vi avrebbe lasciato per sempre la sua traccia.
In quella terra carbonizzata ma gelida, arida ma viscida era ancora fresca la memoria dell’evento che aveva divorato la natura stessa.
Quando Youkai immerse il dito nel terreno irrorandolo di chakra nel punto preciso non accadde nulla, ma quel cratere aveva un limite preciso oltre il quale qualche ciuffo d’erba cresceva, e proprio nel punto più vicino di quel margine al dito del ninja… non accadde nulla.
Le motivazioni potevano essere innumerevoli, ma la prima tra tutte era che le descrizioni del vecchio pazzo non erano per nulla fantasiose, la quantità di energia che si era abbattuta in quel luogo era considerevole e non la si poteva contrastare con un piccolo impasto.
Tuttavia, non era la prima volta che eventi simili si verificavano, quello che aveva davanti pareva essere soltanto il primo ed il più potente.. -
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Fulmine a ciel sereno
IX - L'ultimo tentativo
Ennesimo tentativo, ennesimo fallimento. Youkai, ormai esasperato, si sdraiò su quel terreno morto, brontolando verso il cielo.
E’ finita. Non ho più idee. Questa missione è stata un fiasco. Stupida casa, stupida vecchia, stupida collina. ...E sono ancora arrabbiato per quell’inutile prelievo!!
Sdraiato a pancia in su, con le braccia incrociate sul petto, gli altri due ragazzi che continuavano a cercare nel vuoto. Era chiaramente arrabbiato, in parte con sé stesso, in parte con quella missione. Sembrava tutto inutile, ogni cosa, dall’aver sfondato la porta per entrare in casa, l’aver evitato le trappole, l’aver interrogato più volte l’unico testimone oculare. Nulla.
Avrei dovuto scegliere un’altra missione, invece di impegnarmi a rubare questa. Certo che queste stupide missioni da poppanti non danno alcuna soddisfazione. Avrei preferito di gran lunga una caccia all’uomo, se solo non fosse stato di grado così alto. Sembrava anche facile, rintracciare un tizio che lascia in giro di continuo aree morenti…
Dopo qualche minuto di quiete, Youkai spalancò gli occhi, iniziando a sudare freddo. Si alzò di scatto, mettendosi seduto, prendendo qualche mucchietto di terra nera tra le mani, quasi tremante. Alzandosi del tutto, iniziò ad osservare la zona in cui si trovava, un’area oscura, nera, senza vita. Una descrizione che aveva già letto, prima di recarsi in questo posto, una descrizione che giustificava la sua paura improvvisa.
J… J…
Balbettava, quasi incredulo, aveva la soluzione sotto al naso e non l’aveva nemmeno considerata. Aveva preso questa missione poiché la più pericolosa gli era stata negata per via della sua inesperienza, ma inconsapevolmente erano davvero finiti a dar la caccia a quell’uomo. Trattenne il fiato per un istante, gridando la soluzione ai suoi compagni:
Jeral! Il ricercato!! E’ lui che crea queste zone! Era… Era lui quattro anni fa!
I suoi compagni di team sussultarono entrambi, Ayuuki fu la prima a confermare la sua tesi. Gli eventi sembravano combaciare con la descrizione sul foglio della sua missione, e l’insistenza del vecchio nel dire di aver visto qualcuno aveva finalmente senso.
Dobbiamo provare un’ultima cosa!! Stavolta funzionerà!
Sarebbero tornati di corsa alla capanna, Onoko ancora svenuta non avrebbe dovuto dare problemi. Silenziosi, sarebbero tornati nel laboratorio sotterraneo, mentre Youkai spiegava loro la sua idea. Sarebbe stato lui stesso a fare l’ultimo tentativo.
Si sarebbetrasformato prima di mettere piede nel laboratorio. Ayuuki dietro di lui, pronta ad intervenire in caso di malore, per quel che ne sapevano un colpo del genere avrebbe potuto far venire un infarto all’anziano. Coperto da un lungo mantello, l’albino si avvicinò all’uomo, scoprendo il volto solo quando fu di fronte a lui, mostrandogli il volto di Jeral, esattamente uguale a come lo aveva visto nell’avviso da ricercato:Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu Villaggio: GenericoPosizioni Magiche: CapraL'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica. Tipo: Ninjutsu - Ninpou(Livello: 6 / Consumo:Basso )
Noi ci siamo già visti… Non è vero?. -
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L'Oscuro passato
Quando l’insistente trio si ripresentò alla capanna il vecchio era nuovamente steso, nella sua folle apatia badava poco a ciò che lo circondava, probabilmente fino a quando il suo stomaco non avesse deciso di essere vuoto da troppo tempo e l’istinto lo portasse a lamentarsene.
Quando Youkai entrò nella stanza stava borbottando chissà che cosa a di certo non si aspettava il ritorno del suo incubo peggiore, non ne aveva sentito la voce quel giorno e tantomeno ne aveva visto la mimica, sgranò gli occhi e prese ad arretrare nel letto, fino a cadere rovinosamente, ma parve non sentire alcun dolore: troppa paura.
Ti… ti p-pr-prego!
Prese a mugugnare e piangere al contempo, una scena fin troppo avvilente per chiunque avesse un cuore dentro al petto.
Ma quello di cui si stava parlando era un valoroso ninja della foglia, uomini forgiati da continue battaglie, come poteva essersi ridotto in quello stato?
Non uccidermi!
Non lo fare!
Di sicuro Youkai era riuscito a prendere le giuste sembianze per avere risposte certe: il volto che il vecchio aveva visto quel giorno era proprio quello!
Raccolto in un angolino l’uomo aveva preso a farneticare qualcosa di incomprensibile, sarebbe stato impossibile comprendere di più da i suoi ricordi senza un metodo d’azione più preciso di quello usato dallo svogliato ninja.
Qualche anno prima, durante quel terribile evento l’uomo era stato esclusivamente uno spettatore, uno shinobi non coraggioso, ma nemmeno codardo. Ciò che aveva visto infatti non rappresentò in quel momento un pericolo della Foglia, certo, forse qualcuno aveva perso la vita in quel frangente aveva visto una persona arrivare ed una andare via, ma come potevano i tre saperlo?
Ma era certo che ogni sua parola, per quanto sconclusionata, fosse reale, quel giorno nulla sarebbe cambiato se il suo spirito non l’avesse portato ad analizzare il cratere poco dopo l’avvento del fulmine. Aveva atteso che il predatore se ne andasse per poi razzolare nella sua culla come un topo, ma non riusciva ad accorgersi che ogni passo verso la collina era un passo verso la morte della sua ragione e quando posò il piede all’interno di quella zona maledetta lui venne corroso, come la natura stessa. Il suo corpo riuscì a resistere, a riprendersi, ma per la sua testa era troppo tardi, il male vi aveva fatto breccia contaminandola senza scampo, sarebbe scappato a gambe levate, rincorso da ombre che solo i suoi occhi potevano vedere e rendendo il suo incubo ancora più grande di quanto non fosse stato in realtà.
Tutte quelle paure gli scorrevano davanti come un film rovinato in un cerchio quasi impossibile da interrompere.
C’era per quegli shinobi un modo per interromperlo?
Intanto il vecchio aveva preso a dondolarsi compulsivamente con le mani alle tempie.
Non di nuovo… non quel nero… basta… basta…
Gli occhi si muovevano spiritati per tutta la stanza cercando di aggrapparsi a chissà quale speranza, ma non c’era nulla che potesse salvarlo dal suo incubo… tranne la vetrinetta dove erano conservati i suoi medicinali.
Si, tra di quelli c’era sicuramente la soluzione, quando sentiva i ricordi terrorizzarlo sua moglie prendeva sempre qualcosa da li..