Il Ventaglio Segreto:L'inaugurazione

[Free aperta a tutti]

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  1. Sasori Uchiha
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    Il Ventaglio Segreto




    Era un giorno particolarmente frizzante per Sasori, si mise in tiro per l'occasione, ossia il vestito che non tirava fuori dall'armadio da molto tempo e che suo padre gli aveva regalato una volta ottenuto il passaggio di grado a chunin. Era passata una eternità, ma decise di metterla di nuovo. La poteva considerare la tenuta delle grandi occasioni, del rinnovo del suo impegno verso la carriera che aveva scelto e delle motivazioni, che lo spingevano la mattina ad alzarsi dal letto. Ma non era solo quello, per la prima volta era riuscito a tirare su un locale che sembrava davvero promettente, dopo aver lavorato inizialmente un po' in giro per il villaggio nei diversi locali. Ma questa volta era diverso era la sua attività e la poteva gestirla al meglio e farla fruttare a livello di guadagni di immagine e voleva che diventasse il primo locale nel villaggio per la qualità del servizio ed anche per il corrispondente guadagno che poteva ricavare.


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    Stava pensando a tutto quello che doveva fare per lanciare il locale nella giusta maniera, tappezzò letteralmente il suo quartiere ed il centro di Konoha con volantini e manifesti. Non importava se per un giorno praticamente aveva appeso una quantità indescrivibile di volantini, distribuito depliant ad ogni singolo essere umano presente a Konoha, era proprio vedere quanto la gente fosse curiosa della novità. Il depliant era molto accantivante e dove il simbolo del locale un ventaglio nero svettava su sfondo rosso con sotto scritto in carattere elaborato "Il ventaglio Segreto" con una bella kunoichi ed un bel shinobi in copertina. In questo modo sperava di attirare la clientela di ambo i sessi e di ogni categoria. Voleva fare affari. Doveva esserci gente e quello che ci voleva era una pubblicità accattivante ed anche invasiva al punto giusto. Per questo decise di fare in grande e mandò anche volantini in tutti gli altri paesi degli shinobi. Più si era e meglio era. Una festa è sempre una festa.


    Funzionerà è solo questione di tempo



    Quindi si diresse a passo svelto verso il locale, diede una ultima sistemata al suo interno posizionò tutto al loro posto come doveva essere, le tovaglie ed i rivestimenti delle sedie all'ingresso, apparecchiò i tavoli al piano superiore, diede una sistemata al privè al piano inferiore. Diede infine una pulita al bancone. Tutto doveva essere semplicemente perfetto. Ogni dettaglio avrebbe fatto guadagnare clientela, fama ed anche una certa posizione nella lista dei locali di Konoha da visitare.


    Oramai ci siamo è solo questione di tempo...



    ...Non si torna più indietro



    Mentre pensava a come si sarebbe comportato, a come avrebbe accolto i clienti, diede una pulita alla soglia di ingresso del locale. Mancavano pochi minuti oramai alla inaugurazione del locale, quindi a quel punto andò a posare tutto l'equipaggiamento per le pulizie e si mise in tiro pronto ad accogliere i primi clienti della mattinata.


    OT:La descrizione completa del locale la trovate nell'apposito post del locale "Il Ventaglio Segreto" in Luoghi pubblici in Konoha. Siete tutti benvenuti. Ma non fate casino mi raccomando
     
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  2. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha! 一

    ~La Notizia~


    Decine di volantini vennero distribuiti in lungo ed il largo per l'intero villaggio nei giorni prima dell'apertura, al punto che nessuno, all'interno del villaggio, poteva dire di non sapere della riapertura del konoha's Drink, demolito e riammodernato nel nuovo locale, noto come “Il ventaglio segreto”.
    La notizia attechì nell'intero villaggio, senza risparmiare nemmeno il Dojo dell'uchiha, dove venne addirittura a mancare la consueta e rinomata quiete meditativa.

    “A-Atasuke sama!!!! Atasuke-SAMAAA!”

    “Avete letto!? Non possiamo non partecipare! Dovete esserci!”

    “Si, maestro! Venite anche voi!”


    I due allievi, anche se in vero ben altri si erano espressi in precedenza, tartassavano il maestro all'incirca dall'inizio della giornata fatidica, cercando di trascinarlo all'evento del suo amico, sennonchè compagno di clan. Peccato però che l'instancabile pace dell'Uchiha non sembrava aprire nemmeno una mezza possibilità per i due poveri disperati.

    «Sano-kun, Shin-kun... lo sapete che non avete necessità del mio permesso per andare»

    “Si ma... maestro... nessuno meglio di voi può capire”

    «Non ho intenzione di accompagnarvi, fine della questione... non riuscirete di nuovo a fare come l'ultima volta... tra l'altro non apprezzo che approfittiate della mia presenza per baccagliare»


    “Ma maestro!”


    Il tono dell'Uchiha era calmo e rilassato, mentre tutto l'opposto quello dei due allievi che con insistenza speravano di poter nuovamente presenziare con Atasuke, approfittando della sua presenza per provare nuovamente a farsi grandi con le ragazze, usando l'Uchiha come spalla involontaria.

    "Atasuke-sama?"


    Una voce molto più gentile interruppe quell'improbabile battibecco, fermando con gentilezza le parole di tutti.

    “Capisco la vostra posizione ma... davvero vorreste lasciarmi assieme a Sano e Shin? Da sola?”

    «Kazumi-chan... sappiamo entrambi che sapresti difenderti meglio ancora di loro due messi assieme...»

    “Ma Atasuke-sama...”


    E come al solito, alla fine, quando l'evento giunse, Atasuke era la, assieme ai suoi tre allievi, chiedendosi ancora una volta perchè mai aveva accettato di andare, cercando di convingersi a sua volta che lo facesse per il bene di Sasori... in effetti quei due lasciati soli erano in grado di creare danni, specialmente se avevano l'occasione di attaccare briga, specialmente per una donna...

    [...]


    ~La Festa~


    Ed eccoli li, tutti e tre ad avanzare per la via principale del villaggio, diretti all'evento dell'apertura del nuovo locale. Sanosuke e Shinpachi, sembravano impazziti, continuando a correre a destra ed a sinistra, eccitandosi per ogni bella ragazza che incontravano, anche se il risultato spesso si rivelava essere fondamentalmente un ennesimo marchio rosso a forma di mano sulla faccia. Kazumi, invece, decisamente più composta, indossava un lungo abito bianco senza grosse decorazioni ed avanzava al fianco del maesttro con i rossi capelli raccolti in una semplice capigliatura. Di contro invece l'uchiha, con la stessa compostezza avanzava placido, avvolto nel suo kimono nero di seta, decorato con semplici simboli, mentre un raffinato ricamo dorato tracciava quello che sembrava essere il disegno di un cielo notturno su cui splendeva la candida luna.

    °Dunque questo è il locale... niente male... speriamo che abbia maggior fortuna della precedente versione°


    Pensò l'Uchiha, entrando quindi all'interno del locale, cercando con lo sguardo sasori, il quale sembrava essersi bardato a festa.

    «Oi, Sasori... come va? Pronto a scatenare il nuovo locale? Che offre di buono da bere il bar? Spero non ti dispiaccia se ho portato alcuni miei allievi con me»


    Concluse, indicando i tre, o meglio... Kazumi, dato che gli altri due sembravano già essersi dileguati nella folla andando a caccia grossa.

    "Buona sera, Sasori-sama... Davvero un bel locale... Io sono Kazumi Harada"


    Si presentò ella con un gentile inchino verso il proprietario del locale...
     
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  3. King Of Strong Style
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    *Buurp*

    Un suono squarcio l'aria, era il rutto di Kefka che si accingeva ad entrare in Città. Il rigurgito non era dovuto al fatto di aver mangiato da poco ma più semplicemente che il suo stomaco si stava auto digerendo per la fame dato che il folle Clown non mangiava da più di un giorno, sempre se delle bacche nere trovate a terra siano da considerare cibo. Al 90% era sterco di qualche animale, forse è per questo che le ha vomitate, oppure non erano commestibili ? Un grande dubbio di cui non gli fregava nulla.
    Si trascinava per il Villaggio in cerca di cibo braccando ogni fonte di buon odore come una faina.

    Deve esserci del cibo, lo so me lo sento nelle p*lle e loro non sbagliano mai.Vero piccoline ?

    Disse chinando lo sguardo sotto la propria cintura e scuotendole con le proprie mani.

    Ah è vero, questo è atto osceno in luogo pubblico. Meglio non ripetere sempre i soliti errori. Mi chiedo che mondo sia dove un uomo non puoi massaggiare i propri genitali in libertà, non sto mica uccidendo nessuno. Vero piccolo ?!?

    Esclamò rivolgendosi a un bambino che passava di fianco a lui. La madre che lo accompagnava restò sbigottita e a gran velocità tappò le orecchie del piccolo portandolo velocemente via da Kefka.

    Signora deve tappargli gli occhi non le orecchie, cosi non ha risolto nulla dato che ha guardato mentre trastullavo la mia tartaruga. Ma guarda un po che genitori sconsiderati ci sono in giro, non sanno neanche educare i loro figli e poi si lamentano che crescano deformati e rincitrulliti. Povero mondo.

    * Qualche ora dopo *

    Kefka si trovava al bordo di una strada sempre più in preda ai morsi della fame. Quest'ultima era talmente tanta che stava per azzannare una vecchia nonnina che era passata di li avendola scambiata per una prugna secca gigante. Il tempo passava ma non trovava idee per riempirsi la pancia, odiava davvero morire di fame soprattutto perchè odia morire in generale. Tutto sembrava andare a rotoli quando un volantino gli volò sul viso e dopo averlo preso lo lesse scoprendo che c'era l'apertura di un locale in Città.

    Locale nuovo uguale cibo gratis..........ARGH DANNAZIONE ! QUESTE APERTURE ATTIRANO SEMPRE UN BRANCO DI SCROCCONI FAMELICI COME ME. DEVO ASSOLUTAMENTE PRECIPITARMI LI PRIMA DEGLI ALTRI !

    Disse urlando come un ossesso. La gente che passava di li restò a fissarlo. Appariva strano per via del suo aspetto e dei suoi modi di fare, sembrava un completo idiota e forse lo era davvero. Dopo qualche secondo una voce fanciullesca spezzò il silenzio.

    Mamma guarda c'è il Clown maniaco che abbiamo incontrato prima.

    Disse il bambino mentre indicava con il dito Kefka mentre un altro silenzio imbarazzante piombò sul luogo di quella ridicola scena. Il clown non si fece problemi, d'altronde era abituato a quel genere di momenti. Il trucco era dileguarsi con tranquillità e naturalezza.

    Fune di Fuga !

    Disse lanciando un filo di Nylon sul tetto sopra si lui. L'unico inconveniente è che all'estremità del filo non c'era attaccato nessun rampino e in pratica il suo gesto non aveva assolutamente senso. Per l'ennesima volta il suo genio doveva tirarlo fuori dai guai, non voleva essere rincorso da forconi e fiaccole come era successo nelle zone Sud del Paese.
    Cosi prese tutto il fiato che aveva in corpo e iniziò a correre velocissimo tentando di seminare tutti gli spettatori che avevano assistito alla scena che d'altro canto rimasero completamente immobili. Ancora si domandavano chi fosse quel demente truccato.

    Dopo un estenuante corsa si fermò ormai esausto ma per una volta la fortuna era dalla sua parte. Tralasciando la cacca fumante di cane che aveva pestato era riuscito a raggiungere il locale. Frotte di persone si trovavano all'interno e l'aria questa volta era diversa, c'era l'odore del divertimento, della spensieratezza. Risate,rutti,peti, odore di alcool e forse del cibo. Preso da quell'euforia Kefka decise di fare quello che sapeva fare meglio oltre uno Yogurt ghiacciato che lui chiamava Cogurt. Decise di fare lo strillone per attirare tutte le persone possibili all'apertura del locale.
    Balzò sul tetto sporcandone la superficie di sterco e iniziò uno dei suoi deliranti monologhi.

    Signori e Signore. Non sapete chi sono e io non so chi siate voi, soprattutto perchè non me ne frega niente. Ma non sono qui per parlare del rapporto che potrebbe esserci tra noi. Oggi sono qui per invitare voi inutili sacchi di vita all'apertura del miglior locale di Konoha, il posto dove le vostre sofferenze verranno alleviate e il portafogli alleggerito. Quindi i pezzenti girino al largo. E quando parlo di pezzenti mi riferisco a tipi come te.

    E indicò un povero signore che stava semplicemente pulendo l'uscio della sua casa.

    Non volete rilassarvi ? Non volete divertirvi per ripagare una giornata di duro lavoro ?. Lei signore con quella faccia da sniffa mutandine non vorrebbe vedere delle donne in carne ed ossa ? E lei signora con la faccia da moglie insoddisfatta non vorrebbe vendicarsi di suo marito ? Dopo qualche ora qui anche uno storpio vi sembrerà il Ninja più bello della Foglia.
    Volete davvero lasciarvi scappare un occasione del genere ? Volete davvero tornare a casa senza spassarvela ? Io dico che si f*tta il lavoro ! Che si f*ttino le famiglie ! Stasera è tempo di divertirsi quindi gambe in spalla e portafogli alla mano che stasera sarà una lunga notte !!!!


    Una voce vecchia e rauca di una mummia li sotto lo riportò alla realtà.

    Razza di imbecille truccato è mattina ma sei cieco ?!? Noi dobbiamo lavorare razza di idiota non possiamo mica divertirci come fai tu! Vai a lavorare forza ! Brutto pervertito....

    Kefka guardò il cielo e si accorse che affettivamente era giorno, forse se ne era accorto solo ora. La fame gli aveva davvero dato alla testa. Cosi scese dal tetto e si trascinò dentro il locale che a prima vista sembrava molto accogliente. Tutto è accogliente dopo aver dormito con una cicciona in un letto singolo tutta la notte. Inutile chiedersi cosa ci facesse li, probabilmente neanche lui lo sa.

    Prese posto ad un tavolo e ci chinò la testa sopra, sperava di trovare qualche scusa per farsi fare credito e mangiare qualcosa prima che si fosse dato al cannibalismo più cruento.

    .....ma che voglia di fama sono un morto di fame....

    Canticchiò tra se e se.
     
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    Dracarys

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    Per giorni e giorni aveva trovato quei volantini ovunque fosse stata nel quartiere del suo clan: attaccati suoi muri, sugli alberi, in mano alle persone, abbandonati su delle panchine, ovunque! Chiunque fosse il proprietario, aveva fatto indubbiamente un'enorme pubblicità. "Il ventaglio Segreto", così si chiamava il locale che avrebbe inaugurato quella stessa mattina: ridacchiò soffermando lo sguardo su un manifesto appeso al muro, mentre osservava lo shinobi e la kunoichi di bell'aspetto ritratti su di esso. Mettere qualcuno di aspetto prestante per pubblicizzare qualcosa era una scelta ormai utilizzata da quasi tutti, ma che era sempre efficace in qualche modo, anche solo per catturare lo sguardo distratto dei passanti. E questa volta perlomeno il proprietario aveva ben pensato di mettere anche un uomo in risalto, i più si limitavano a donne ammiccanti e spesso fin troppo provocanti per i suoi gusti; era una scelta che apprezzava.

    Non è da tutti pensare anche al pubblico femminile quando si pensa alla pubblicità. Scelta interessante

    Aveva da poco finito gli esercizi mattutini ed era appena tornata da una rinfrescante e rigenerante doccia a casa. Anche quella mattina si era svegliata all'alba per poter eseguire i suoi addestramenti quotidiani, e nonostante l'abbondante colazione fatta appena alzata cominciava a sentire nuovamente i morsi della fame. Avrebbe potuto fare un salto in quel locale, perché no? Non distava troppo dal suo quartiere, nel caso in cui non fosse stato di suo gradimento avrebbe impiegato ben poco tempo a tornare a casa. Durante la settimana, e la cosa in realtà non era che semplice routine, si era impegnata parecchio negli studi e negli allenamenti incessanti, poteva concedersi una piccola pausa.

    Corpo sano in mente sana. E' importante mantenersi sempre in allenamento mentale e fisico, ma allo stesso modo è anche importante sapere quando prendersi una pausa. Non voglio di certo rischiare di non essere più performante a causa della troppa stanchezza accumulata, no? Questa distrazione potrà solo farmi bene, magari hanno dei cuochi eccezionali!

    Pensò fra sé e sé, decisa infine di recarsi al locale. Non era mai stata ad un'inaugurazione prima d'ora, sempre troppo presa dai vai impegni che si costringeva a portare a termine, e la curiosità di vedere come fosse era tanta: quella e la sensazione di fame crescente che provava in quell'esatto momento. Senza indugiare ulteriormente sul manifesto, si incamminò a passo abbastanza sostenuto verso il locale.
    Non impiegò troppo tempo a raggiungerlo ed a riconoscere il ventaglio nero su sfondo rosso che tanto aveva visto negli ultimi giorni tramite i volantini. Entrò spingendo la porta lentamente ed osservando l'interno: vi erano già almeno diverse persone dentro, che confabulavano più o meno amabilmente fra di loro. Richiuse la porta alle sue spalle osservando gli astanti in silenzio, quando il suo sguardo ricadde su una figura conosciuta, quella di Atasuke Uchiha. Non l'aveva mai realmente conosciuto ne gli aveva mai parlato prima d'ora, ma era piuttosto famoso all'interno del clan.

    Strano, pensavo che qualcuno impegnato come lui non avesse il tempo di venire all'inaugurazione simile. Forse conosce il proprietario

    Poco lontano dall'uomo si trovavano una ragazza pacata e carina che non aveva mai visto prima di allora. Si voltò verso il bancone, notando quello che era il suo gestore, un'altro Uchiha. La scelta del ventaglio come simbolo del locale avrebbe dovuto farglielo intuire fin da subito. Conosceva il ragazzo di vista, bene o male conosceva di vista tutti gli Uchiha, seppure non ricordasse il suo nome esatto.

    Primo punto a favore del locale: è gestito da un Uchiha!

    Il locale era accogliente e più grande di quello che pensava. Sapeva che era sorto letteralmente sulle ceneri di un'altro anche se non conosceva le cause che lo avevano portato alla distruzione. Non che fosse un dettaglio rilevante al momento. Passò lo sguardo fra tutti i presenti senza riconoscere nessun'altro in particolare, ed infine addocchiato uno sgabello libero vicino al bancone si diresse verso di esso, sedendocisi sopra in maniera composta ed aspettando il suo turno per essere servita: nonostante la fame acuta, il proprietario sembrava impegnato e non aveva intenzione di interromperlo. Aspettare qualche minuto in più avrebbe cambiato ben poco.




    Edited by Kairi Uchiha - 5/5/2016, 20:02
     
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  5. Maki Baian
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    L'inaugurazione di un nuovo bar al centro di Konoha non poteva di certo passare inosservata a Maki Baian.
    Si era segnato la data d'apertura sul suo consueto taccuino tra l'elenco infinito di creditori a cui doveva dei soldi e l'annotazione "uccidere l'Hokage" sottolineandola e cerchiandola duecento volte in tutti i colori possibili.
    Arrivato puntualissimo si presentò all'entrata della locanda indossando hakama bianchi e un kimono di pregevole fattura di colore bordeaux con i bordi in raso nero, una sciccheria per la serata che lo avrebbe reso il più figo ed elegante fra tutti.
    I capelli lunghi, lisci e biondi erano raccolti in una coda da cavallo dietro la nuca tranne che per due ciocche dorate che gli calavano lungo i lati del viso mettendo in risalto i suoi occhi verdi.
    Maki Baian era solitamente sbronzo, non per niente era conosciuto in tutto il villaggio come l'ubriaco, Suii no Baian, tuttavia per quella fausta serata si era presentato completamente sobrio.
    Quello che Baian era in grado di bere andava ben oltre ogni limite umano, era un vero e proprio mostro, nessuno poteva reggere il suo ritmo ed essendo completamente "a secco" i rifornimenti alcolici del Ventaglio erano davvero sotto scacco.

    Bell'idea riaprire questo posto!

    Sorrise affettuosamente all'Uchiha che piantonava l'ingresso.

    Mi chiamo Maki Baian e sarò il tuo miglior cliente!

    Allungò la mano per una breve stretta.

    Ricordatelo! Ah Ah Ah Concluse allontanadosi verso il bancone salutando alzando un braccio mentre gli dava le spalle.
    Arrivato al bar subito prese posto sedendosi su uno sgabello di legno, in prima fila.
    Attirò con lo sguardo l'attenzione della barista e ordinò una bottiglia di sakè.
    Se ne versò un bicchiere e si voltò verso la sala girandosi sulla seduta, appoggiando la schiena e i gomiti sul legno del piano del bar, per avere una visione nitida della sala e specialmente della fauna femminile.
    Notò che c'era anche il suo amicone, Atasuke.

    Ehi Atasuke!

    Lo salutò alzando il bicchiere sorridendo, senza scomodarsi dalla sua postazione, per poi svuotarlo e riempirlo di nuovo.
    E poi ancora, ancora e ancora.
    La serata prometteva davvero bene, niente rendeva Baian più contento che sbronzarsi se non farlo gratis.

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  6. Sasori Uchiha
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    Clienti



    I primi clienti non si fecero attendere. D'altronde aveva tappezzato ogni centimetro quadrato di Konoha e non solo. Il primo ad arrivare fu Atasuke, vestito in tema delle grandi occasioni, questo pensò Sasori non appena lo intravide arrivare. Da lontano però non riuscì a capire chi fossero gli altri tre che erano con lui. Non appena arrivò lo salutò così:


    Oi, Sasori... come va? Pronto a scatenare il nuovo locale? Che offre di buono da bere il bar? Spero non ti dispiaccia se ho portato alcuni miei allievi con me



    Atasuke, amico mio, che piacere vederti ! Ovviamente ! Non vedo l'ora ! Il bar sa preparare ottimi cocktail, avvicinati pure ! C'è una ragazza dietro al bancone che sa il fatto suo. Prenditi quello che vuoi il primo giro offre la casa !



    Fece una leggera pausa giusto per prendere fiato. Era davvero contento di vederlo. Poi continuò:


    Ah ecco quindi chi sono i tuoi misteriosi accompagnatori. Prego, anche loro sono i benvenuti.



    Notò che c'era anche una allieva nel gruppo di Atasuke, che non esitò a presentarsi:


    Buona sera, Sasori-sama... Davvero un bel locale... Io sono Kazumi Harada



    Buonasera a lei Kazumi. Grazie ! Piacere di fare la sua conoscenza, spero che sarà tutto di suo gradimento.



    Rispose con un accenno di inchino. Anche in questo caso, proseguì:


    Entrate senza problemi, nel frattempo accolgo gli altri ospiti che si presenteranno. Ma tornerò da voi appena possibile !



    Fece un chiaro cenno di intesa con Atasuke. Improvvisamente andando verso la porta del locale per rimanerne sull'uscio, sentì qualcuno fare in un certo senso pubblicità al locale in maniera abbastanza bizzarra, non fece a meno di ridere tra sé e sé. In un certo senso non è che avesse tutti i torti. Però era davvero strana come cosa. Dopo circa un paio di minuti entrò un ragazzo che non aveva mai visto. Non sembrava aver voglia di parlare. Non appena si avvicinò disse:


    Benvenuto al Ventaglio Segreto ! Spero che si troverà bene e che tornerà una seconda volta ! Per l'apertura abbiamo un ampio buffet ed il primo giro lo offre la casa !



    Ma non ricevette nessuna risposta, lo superò senza replicare, seguì quindi con lo sguardo il ragazzo che lo vide a salire al piano di sopra, probabilmente per sedersi ad un tavolino. Dalla sua posizione, poteva solo dedurlo. Il piano superiore per quell'occasione, l'avrebbe gestito Masumi.


    Signore...scusi, oggi non effettuiamo il servizio al tavolo, abbiamo un ampio buffet al bancone,al piano terra, quindi la inviterei ad andare a prendere qualcosa, prima che sparisca tutto quanto !



    La ragazza era visibilmente impacciata, sapeva che la situazione poteva degenerare. Ma aveva avuto precise istruzioni in quel caso da Sasori, prima che il locale aprisse.


    Speriamo bene per Masumi...Se ci sono problemi mi verrà sicuramente a chiamare, gliel'avrò ripetuto almeno una decina di volte.



    Sperava che la ragazza che era temporaneamente la cameriera della sala al piano di sopra, se la sarebbe cavata. Ad ogni modo credeva che l'ampio buffet gratis al piano terra, davvero imponente per dimensioni, avrebbe distolto dall'idea di rompere le scatole. Inoltre il primo giro di consumazioni al bar era gratuito. C'era una bella musica, con una bella orchestra dal vivo. Il locale stava iniziando a riempirsi. L'atmosfera era davvero gradevole. Quindi Sasori decise di rimanere vicino all'ingresso per accogliere gli ospiti. Qualora ci fossero state grane Masumi, l'avrebbe contattato. Quindi in parte si tranquillizzò. Scrutando la sala per vedere se tutti i presenti avessero preso posto e si stavano divertendo notò una persona a lui familiare. Ma non riusciva a ricordarsi il nome. Era familiare di vista, ma non ricordava di averci mai scambiato una parola. Inoltre era stato via per un po' di tempo dal villaggio, quindi non poteva conoscerla. Però vide che la barista in carica quella sera, stava ritardando il servizio. Questo non lo poteva tollerare:


    Mayumi !! Cosa diavolo stai facendo ? Non vedi che la signorina sta aspettando ??



    Scusi Sasori-sama !! Non accadrà più !



    Mayumi !! Se perdo anche un solo cliente, ti riterrò responsabile e questa volta non sarò clemente come l'ultima volta, mi sono spiegato ?



    Rivolse una occhiata nei confronti della sua impiegata che avrebbe fatto gelare il sangue anche in pieno Agosto. Dopo di che Mayumi si rivolse abbastanza mortificata alla ragazza, che stava aspettando con pazienza:


    Sono mortificata per l'attesa, cosa desidera?



    Sasori seguì Mayumi da lontano, ma decise di andare a scusarsi personalmente. Non poteva fidarsi completamente della ragazza dietro al bancone. Quindi una volta arrivato nei pressi della cliente, esordì:


    Signorina, se mi permette mi presento, sono Sasori Uchiha, gestore e proprietario del locale. La prego di perdonare Mayumi a volte è troppo distratta. Spero che per lei non sia un problema altrimenti me lo faccia sapere. Non credo di averla mai vista in giro per il villaggio. Il suo nome è ?



    Sarebbe rimasto in attesa di una risposta della ragazza. Nel frattempo la festa stava iniziando ad animarsi, l'alcool ovviamente contribuiva a scaldare l'atmosfera. Non poteva quindi perdere d'occhio l'ingresso del locale. Perciò dopo aver concluso il discorso con la ragazza, si sarebbe diretto nuovamente all'ingresso del locale. In effetti il suo presentimento si rivelò corretto, visto che si presentò l'ennesimo avventore. Non appena si avvicinò a Sasori esordì:


    Bell'idea riaprire questo posto! Mi chiamo Maki Baian e sarò il tuo miglior cliente!



    Decisamente più simpatico di quello entrato prima della ragazza. Quindi sorrise in maniera compiaciuta e si presentò a sua volta:


    Piacere di fare la tua conoscenza. Sono Sasori Uchiha, gestore e proprietario del locale. Spero ti divertirai qui al Ventaglio Segreto ! La festa è già inziata ! Abbiamo un ampio buffet gratuito di dimensioni colossali ed anche dell'ottima musica per animare la festa ! Chiaramente l'alcool non può mancare ! Il primo giro offre la casa ! Prendi quello che vuoi !



    Non appena si presentò, Maki Baian allungò la mano per una breve stretta. Sasori chiaramente la strinse in segno di approvazione.


    Ricordatelo! Ah Ah Ah



    Era una persona decisamente simpatica. Sasori non fece a meno di notarlo. Quindi disse:


    Certamente ! Probabilmente andremo d'accordo !



    Sorrise in maniera amichevole concludendo il discorso e lo seguì con lo sguardo, dirigersi verso il bancone dove Mayumi sembrava essere tornata nuovamente efficiente. La vide servire una bottiglia di sakè a Maki Baian. Quest'ultimo conosceva anche Atasuke.


    Quella ragazza mi farà disperare. Ha del potenziale ma non lo sfrutta, che amarezza...



    Rimase quindi sull'uscio della porta in attesa di altri potenziali clienti facessero la sua venuta. Intanto altri curiosi che erano entrati per vedere il locale avevano invaso la breve pista da ballo vicino all'orchestra che stava suonando davvero dell'ottima musica. Grosso modo ogni mezz'ora veniva rimpinguato il colossale buffet nella zona del bancone del locale a piano terra. Tutto sembrava procedere nel verso giusto. Almeno per il momento.
     
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  7. **Kat**
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    I ~ Uscita tra donne: L'inaugurazione del Ventaglio Segreto


    E

    ra stanca, tremendamente stanca. Non poteva di certo desiderare una carriera migliore per la sua giovane età tra i ranghi Ninja del Villaggio di Konoha. Si sentiva appagata e piacevolmente soddisfatta dei suoi enormi progressi, non solo nel fisico ma anche nello spirito grazie agli insegnamenti di Atasuke-sama al Karyuuken. Inoltre godeva della fiducia dell’Hokage, che le aveva concesso incarichi e missioni sempre più difficili, affibbiandole anche l’onore di Capo-Team in alcune occasioni. Ampliava le proprie conoscenze mediche in perfetta autonomia, grazie ai prezioso Tomi presenti nella Sede sotterranea della Radice e l’arte dei Veleni stava diventano così sopraffine, che la Fuyutsuki aveva imparato a ricavare dalla natura gli ingredienti più utili ed efficaci per creare antidoti.
    Ma c’era un prezzo a tutto ciò, ovvero la totale mancanza di tempo libero. Non si concedeva più un po’ di tempo per se stessa e frequentava sempre meno il Chiosco di Ramen con la sua comitiva di amiche. Giorno dopo giorno si sentiva sempre più lontana, quasi estranea, dai commenti frivoli ed infantili di quel gruppo di ragazze con cui aveva condiviso l’Accademia e parte della sua infanzia. Senza volerlo si stava isolando, e l’Outfit più sfarzoso di Madame Hooch, una rinomata sarta della Foglia, o l’ultimo caldo gossip che circola per le strade del Villaggio, non erano più delle priorità per la Fuyutsuki come in passato. Forse semplicemente stava crescendo, maturando.
    Si sentiva terribilmente stanca. Eppure aveva accettato d’incontrarsi al solito Chiosco di Ramen, nel centro cittadino, per passare un po’ di tempo con la sua migliore amica,
    Miyo-chan6e7b5d668cf6e55b339464c9fdf2941f. Una ragazza con la testa sulle spalle, seria e riflessiva, che per molto tempo si era sostituita alla “coscienza” della Genin, quando lei peccava di buonsenso. Ai suoi occhi castani nulla sfuggiva, non poteva nasconderle nulla, e portava solitamente la lunga cascata di capelli corvini in due code. Miyo-chan era stata la prima amica della Fuyutsuki, la prima vera amica. Era stata l’unica a rompere quel velo di timidezza che contraddistingueva la Genin durante i primi giorni di Accademia.
    Purtroppo nonostante l’affetto che le legava, l’Erede dei Fuyutsuki non riusciva a seguire i suoi discorsi. Anzi socchiudeva gli occhi, mentre l’amica le rivolgeva fiumi di parole nella speranza di essere ascoltata e compresa, in cerca di riposo. Aveva passato tutta la mattinata a curare la Serra nei meandri del Covo della Radice, catalogando ogni pianta ed ingrediente per ordine alfabetico per proprietà e pericolosità. Era stata una lunga giornata, seguita dai suoi esercizi al Karyuuken e con allenamenti solitari nel Taijutsu.
    - Ma mi stai ascoltando? - Gli occhi color nocciola di Miyo-chan esprimevano tutto il suo rammarico e dispiacere per quella mancanza di attenzione dell’amica, infondo le stava confessando le sue aspettative per il suo imminente compleanno. Uno sguardo smeraldino ed una risata beffarda si fece largo nella tavolo in cui erano sedute le due amiche. Non erano sole. - Miyo-chan.. non lo vedi? È completamente assorta nei suoi pensieri. Una novità.. visto che non pensa molto spesso.. vero Ayuu-faccia-ciccia? - Le parole del ragazzo con una bandana sulla fronte ed un sorriso stampato sul viso suonarono come delle evidenti provocazioni. - La smetti Daichi-kun? Non credo sia il momento opportuno per litigare. - Come sempre la saggia ragazza dalla chioma corvina cercò di stemperare gli animi tra la Fuyutsuki e Daichi Akira.
    Lo sguardo cristallino della Genin si alzò distrattamente verso il ragazzo. Sospirò, cercando dentro di sé un auto-controllo che raramente possedeva. Ma riuscì a trattenersi nel rovesciare la sua ciotola di Ramen in testa al ragazzo ed assestagli un paio di pugni sul suo beffardo visino. - Miyo-chan mi spieghi come mai Daichi-kun è seduto al nostro tavolo? Di solito non accettiamo Baka! - Alzò gli occhi al cielo. Non gradiva la presenza del ragazzo che aveva reso un inferno i suoi primi anni in Accademia. Aveva passato metà semestre a prenderla in giro per il suo tondo e roseo faccino. - Siamo stati compagni di Team in Accademia per un anno intero. È sempre bello fare una piccola rimpatriata no? - Il volto di Miyo-chan si aprì in un solare sorriso, anche se né la Fuyutsuki e né l’Akira sembravano entusiasti della sua idea.
    Intanto la Genin continuò a mangiare il suo Ramen, senza degnare di uno sguardo il suo “rivale”, mentre l’amica sembrava leggermente preoccupata. - Ultimamente sei così impegnata da mancare a tutti i raduni con le nostre amiche. Ti serve un po’ di riposo.. un po’ di divertimento! - In effetti la ragazza non sembrava particolarmente rilassata. L’Erede dei Fuyutsuki fece spallucce senza badare troppo alle parole dell’amica. - Ovviamente questo non è un invito. Ti trascinerò a divertirti anche con la forza se sarà necessario! Domani c’è l’inaugurazione di un nuovo locale, Il Ventaglio Segreto. Guarda questo volantino. - Miyo-chan estrasse dalle sue vesti primaverili il volantino dell’inaugurazione. L’avvenente ragazzo raffigurato saltò subito all’occhio della ragazza. - Ma.. ma.. ne sei sicura? Non mi sembra un locale adatto per… - Dimenticava di essere ormai una giovane donna. - Ormai è deciso! Domani verrai con me.. e poi Shin-kun non ti considera minimamente nonostante frequenti il Karyuuken da mesi ormai. L’Hokage è irragiungibile. Dovresti dare una svolta alla tua vita sentimentale sai? - La Fuyutsuki iniziò a farfugliare qualcosa d’incomprensibile, abbassando lo sguardo verso la ciotola di ramen per nascondere il rossore sulle sue guance. Era riuscita a metterla in imbarazzo. - Pfff! - Sbuffò senza troppa convinzione. - Ehm… - Daichi-kun cercò di attirare l’attenzione delle due ragazze, nella speranza di essere invitato anche lui all’inaugurazione del nuovo locale. - Serata tra donne! -

    [ … ]

    L’indomani le due amiche si ritrovarono alla piazza centrale del Villaggio, come pattuito, per poter andare alla festa inaugurativa del Ventaglio Segreto insieme. Nonostante le iniziali perplessità della Fuyutsuki, alla fine preferì lasciarsi tutto alle spalle per un intero giorno e concedersi un po’ di riposo. Aveva osservato più e più volte il volantino del nuovo locale. In realtà si era soffermata inevitabilmente più sulle due avvenenti figure in primo piano, che su ventaglio nero alle spalle, simbolo del locale. Non conosceva il proprietario, un certo Sasori Uchiha.
    Affiancò con un sorriso Miyo-chan, che era avvolta da un Kimono smanicato primaverile, non troppo pesante, bianco con decorazioni floreali. Un Haori scuro che copriva le spalle e sandali-Ninja che completavano il suo abbigliamento. La cascata di capelli neri era raccolta in due lunghe trecce che si adagiavano elegantemente sul tessuto del Kimono. Invece la Fuyutsuki indossava un Kimono, anche questo leggero, con una tonalità azzurra, quasi acquamarina. Un Obi, una cintura di seta, che le chiudeva l’abito posteriormente con un voluminoso fiocco. Sandali in legno e Kanzashi primaverili che adornavano i suoi capelli castani raccolti. Nulla di troppo elegante o elaborato, ma comodo e pratico.
    Davanti al locale incontrarono un ragazzo. Chioma corvina, sguardi serio, viso pallido. Tratti distintivi di un Uchiha. Impossibile per l’allieva del Karyuuken non rivedere i lineamenti del Maestro, o almeno una vaga somiglianza nel volto di Sasori. Quindi la Genin non esitò nemmeno un momento nel riconoscere quell’uomo come proprietario della struttura. Chinò leggermente il capo. - Ohayou Gozaimasu! Complimenti per il locale. - Abbozzò un sincero sorriso, mentre l’amica si preoccupò delle presentazioni. - Hajimemashite. Watashi wa Miyo desu! - Si presentò con un leggero inchino del capo, per poi fare un cenno verso la Fuyutsuki. - Lei invece è Ayuuki! - Intanto lo sguardo della ragazza si soffermò sulla distinta figura dell’Uchiha, avvolto nel suo particolare Kimono dalle ampie maniche con un fascia scarlatta alla vita. Era davvero un Kimono molto elegante, utilizzato nelle cerimonie più formali. In quel momento l’Erede dei Fuyutsuki si sentì quasi inadeguata per il suo abbigliamento semplice e poco formale.
    Entrate all’interno, la Genin spostò la sua attenzione subito sull’arredamento del locale. Tutto era fatto in legno, materiale di buona qualità. Probabilmente il forviante volantino aveva tratto in inganno la ragazza, che si aspettava una bettola, uno squallido locale notturno. Ed invece le scale in legno, il lucido bancone ed i salottini infondo alla sala centrale sorpresero positivamente la Fuyutsuki. - Carino no? - Chiese verso l’amica che annuì con un cenno della testa. - Molto carino. Inoltre è situato sul corso principale del Villaggio.. un buon punto per viandanti e mercanti. - Insomma anche l’amica della Genin sembrava concorde con il suo punto di vista. L’Uchiha aveva fatto bene a puntare sulla riapertura di questo locale.
    Le due ragazze iniziarono a guardarsi intorno con aria piuttosto sorpresa e piacevolmente colpita, senza avventarsi subito sul generoso buffet. Alcune scale laterali davano su un piano superiore, dove c’erano tavolini e sedie per tutti gli invitati all’Evento.
    A quanto pare non era stata l’unica ad essere stata trascinata al Ventaglio Segreto. Infatti ritrovò anche il Maestro del Karyuuken. - Atasuke-sama? - Inarcò un sopracciglio sorpresa per quell’incontro. - Ohayoo! Non mi aspettavo di trovarla qui. Qualcuno dei vostri allievi vi ha trascinata qui? - Lanciò un’occhiata anche verso Kazumi-san. Tra le due allieve del Dojo non correva buon sangue. Anzi dallo Shi-e-En era nata una naturale antipatia tra di loro, e la Fuyutsuki non aveva mai seppellito l’ascia di guerra. - Oh.. ci sei anche tu.. Kazumi-san. - Si sforzò di essere comunque cordiale. La detestava. Troppo sicura di sé ed era convinta di essere l’allieva prediletta dell’Uchiha. Inoltre era stata lei a far fallire il suo “malefico” piano per attirare a sé Shinpachi-kun. Un motivo in più per odiarla. - Lei è la mia migliore amica.. Miyo-chan! - Rinnovò le presentazioni. La ragazza dalla chioma corvina si fece avanti per mostrare un profondo inchino verso il Maestro del Dojo. - Hajimemashite! - Senza escludere la composta Kazuki-san, a cui donò un sincero e cordiale sorriso. Solo la Fuyutsuki non sembrava affatto contenta della presenza della rossa al locale.




    Edited by **Kat** - 9/5/2016, 22:09
     
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    Nuovo giorno a Konoha

    Il nuovo locale


    Una non proprio tranquilla giornata era stata quella precedentemente trascorsa nella sua prima visita a Konoha, ma almeno aveva avuto modo di passare il tempo, sebbene non tanto con la zia, come si era programmato. Dopo aver fatto colazione, si ritrovarono tutti e tre a chiacchierare del più e del meno, o meglio, erano più le due signore che avevano preso a conversare da quando si erano incontrate quello stesso giorno, parlando delle loro vite e di pettegolezzi su vecchi conoscenti, mentre il genin era stato messo a lavare i piatti.
    Non è che gli andasse molto a genio che quelle due sfruttavano la scusa di essere vecchie e sempre acciaccate, approfittando del baldo giovane che avevano in casa, ma chi ce l'aveva il coraggio di dire di no alla nonna.
    Mpf, vecchie e acciaccate un corno. Nonna Ayaka mi suona come un tamburo ancora prima che me ne possa accorgere.
    Dopo aver finito di mettere in ordine la cucina, si spostò nell'altra stanza, dove le due parenti stavano ancora conversando, anche se stavolta l'oggetto del discorso tornò su Ryuu (che era stato al centro delle attenzioni al loro arrivo in casa).
    Ah eccolo. Senti, Ryuu, tua nonna mi stava dicendo della tua situazione. E' stato tanto brutto? Ovviamente riferito a quando divenne un jinchuuriki, cosa che il ragazzo colse al volo e che non si sentì proprio a suo agio nel parlarne.
    Ehm... bè... un...si, abbastanza, ma... va bene. Disse avvicinandosi lentamente, ma fermandosi a qualche passo dal divano dove le due erano sedute. Non gli piaceva parlare del Sanbi, lo trovava un argomento di cui non voleva sapere niente e che avrebbe preferito mettere da parte nel dimenticatoio per non pensarci più, ma purtroppo, a conti fatto, quel bijuu faceva parte di lui ed era inevitabile non parlarne, specie per gli altri.
    Certo che va bene, non devi sentirti diverso o abbattuto. Non è una cosa così brutta, sai? Quasi tutti i ninja più potenti sono jinchuuriki, anche il Mizukage, se non sbaglio.
    Bè, certo è stato un po' uno shock quando ce lo disse, non ce lo aspettavamo, ma lo stiamo incoraggiando anche noi a non lasciarsi andare, non è poi la fine del mondo.
    Si, ma questo però non sarebbe accaduto se gli aveste impedito di diventare un ninja. Santa pace, ce ne sono fin troppi al giorno d'oggi.
    Bé, non è dipeso certo da noi, è stato lui a scegliere. Ha voluto seguire le orme dei suoi genitori, ed è giusto così. Se a te non piacciono i ninja, non vuol dire che altri della nostra famiglia debbano seguire per forza il tuo esempio.
    Oh, basta con questi discorsi, mi sto annoiando. Ryuu, dai un'occhiata a quel volantino che sta sul tavolo.
    Certe volte i modi della zia Fumiko lasciavano un po' a desiderare, ma era proprio quel lato un po' sbarazzino che il genin non ritrovava nei suoi nonni, a renderla tanto simpatica ai suoi occhi, andando a vedere cosa ci fosse sul tavolo di tanto importante e prendendo a leggerlo.
    E' per un'inaugurazione?
    Si, è proprio qui vicino. La zia prese a parlare con un tono più che allegro e squillante, quasi come quello di una ragazzina che vuole andare ad un concerto. E' un vecchio locale che è rimasto chiuso per qualche tempo, ma inaugurano la nuova apertura proprio oggi. Il proprietario è un Uchiha e da quello che ricordo quando ci passavo di tanto in tanto, è molto ben attrezzato e raffinato.
    Lo sguardo di Ryuu si fece un pochino perplesso. Ehm... parli del locale, giusto?
    Non necessariamente. Ne seguì una piccola risata della donna, interrotta da un colpetto dato dalla sorella, per ricordarsi di contenersi davanti ad un ragazzino, mentre quest'ultimo sorrise, anche se fu messo un po' a disagio dalla situazione.
    Comunque dovresti andarci, sicuramente sarà pieno di gente, ti divertirai, te lo meriti un po' di svago.
    Va bene, allora vado a farmi un giro, va bene?
    Un giro? Tesoro, sei giovane, vai, bevi e fai casino.
    Ma che razza di consigli gli dai? "Bevi"? Ha solo 16 anni.
    Ah giusto. Bevi, ma con moderazione. Forza, datti una sistemata ed esci.
    Fu a quel punto che Ryuu si ricordò perchè anche se non la vedeva da anni, gli era rimasto impresso il fatto che gli stesse simpatica, una nonna giovanile e che fa disperare la sorella che inevitabilmente finisce sempre per poggiare la fronte sul palmo della mano. A quel consiglio, infatti, corse subito nella sua stanza dopo averla ringraziata e si preparò indossando una delle sue felpe blu preferite ed andandosi a sciacquare la faccia in bagno, mentre sua nonna si alzò dal divano con un aria un po' stanca.
    Va bene, lo guarderò io.
    Si, adesso lo mandiamo in giro con la nonna, così farà la figura del poppante. E' grande ormai, lascialo andare da solo, che potrà mai succedergli. Lo sguardo di Ayaka non lasciò presagire certo che d'accordo con quell'idea, ma vedendo poi suo nipote uscire in fretta e salutando, non poté negare che in fondo se la fosse cavata da solo ogni volta che era partito per una missione, quindi anche se con un pizzico di angoscia, decise di sedersi nuovamente sul divano e di lasciarlo andare per conto suo, sotto consiglio della sorella.

    Sapendo che avrebbero dovuto lasciare il villaggio quello stesso giorno, Ryuu non perse tempo, andando immediatamente in cerca dell'indirizzo del locale, indicato sul volantino, ed inoltre, uscire di casa era anche un buon modo per tenersi lontano da quei discorsi di cui si sarebbe sicuramente parlato e che a lui non avrebbe fatto sicuramente granché piacere. Una cosa di cui odiava parlare era il bijuu che portava dentro, e seppur gli veniva spesso detto di comportarsi normalmente e che non fosse una cosa grave, lui continuava a sentirsi diverso, finendo per scoraggiarsi. Una buona cura per non pensarci, quindi consisteva nello svagarsi, e quell'inaugurazione capitò proprio con un tempismo perfetto.
    Per quell'occasione, preferì non indossare il suo coprifronte, essendo un momento di svago in cui non si sarebbe voluto sentire un ninja mischiandosi tra le persone normali e non dando nell'occhio come abitante di Kiri, non perchè avesse paura di mostrarsi come straniero o come ninja, ma solo per passare inosservato.
    Seguendo le indicazioni anche dei numerosi manifesti che trovò per strada, non ci mise molto ad arrivare a destinazione, potendo già mirare la grandezza di quel posto e il mucchio di persone che già c'era all'interno, fermandosi fuori per qualche istante per osservarlo bene ed avvicinandosi infine all'ingresso. Qui vi trovò un uomo distinto che sembrava ricevere le persone a mano a mano che entravano, tanto che Ryuu si intimidì leggermente al pensiero che fosse qualcuno di importante, ma prendendo un po' di coraggio, andò a salutarlo con un breve inchino.
    Buongiorno. Sono un kiriano di passaggio e ho sentito di questa inaugurazione. E' stata proprio una bella coincidenza, il locale sembra stupendo già da fuori.

    .....


    No, aspetta, hai fatto tutto quel casino per toglierti il coprifronte per dire di non volerti far riconoscere e la prima cosa che dici è che sei di Kiri?
    Ero sotto pressione, non sapevo che dire.
    Bene, io spreco tempo a scrivere e lui mi rovina tutto, tutto normale.
    Dunque, una volta salutato l'uomo all'entrata, ma che ovviamente lui è troppo deficiente per capire che si tratti del proprietario, entrò un po' alla volta, fermandosi di tanto in tanto per dare un'occhiata in giro ed accorgersi che in effetti era un posto molto bello e con un atmosfera gradevole. Non fece molto caso alla gente intorno, anche perchè era quasi certo che non vi fosse nessuno di sua conoscenza, avvicinandosi poi al bancone per prendere qualcosa dal buffet, tanto per cominciare a familiarizzare con il posto.

    Ot/ Pappa-rapà! Eccomi qui, vediamo di fare i bravi, che se faccio brutta figura con Atasuke, non mi fa più entrare a Konoha XD


    Edited by Yusnaan - 9/5/2016, 15:01
     
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  9. King Of Strong Style
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    L'apertura della locanda attirava sempre più persone, pian piano il locale si stava riempendo e l'atmosfera era sempre migliore, un salire di varie emozioni che potevano essere captate dalle persone più attente. C'erano maestri e allievi,ubriaconi,Ninja e cittadini. Tutti si stavano radunando per festeggiare l'apertura del Locale che da troppo tempo era rimasto chiuso per via di avvenimenti passati.
    Kefka appena saputo del Buffet gratis si era fiondato subito al tavol, prese un vassoio e iniziò ad impilare cibo seguendo la costruzione di una piramide. Il cibo più solido sul fondo e man mano che si sale il cibo ha una consistenza sempre più morbida. Una base di baozi e manzo seguita da gamberetti e pollo per finire con dei dolci zuccherosi color rosa. Una pila di cibo colorata come il suo vestito.
    Dopo aver depredato il tavolo come un avvoltoio tornò al suo posto e iniziò a mangiare tutta quella montagna di cibo. Nonostante i suoi modi strambi Kefka dimostrava una fine eleganza nel mangiare. Faceva piccoli bocconi masticando con la bocca chiusa e prendendo tempo tra un boccone e l'altro. Un etichetta impeccabile, anche se in verità faceva cosi per gustarsi meglio il cibo dato che stava morendo di fame e voleva letteralmente immergersi in quel pasto. Cibo gratis ! Quando sarebbe capitato ancora ?
    Era un bel locale, attivo,pulsante,vivo. Gli abitanti del Villaggio erano tutte persone simpatiche o almeno era quello che il Clown intuiva, da una parte c'erano le persone che intrattenevano discorsi sobri e varie presentazioni formali, dall'altro c'erano quelle più festaiole, manovali,artigiani e persone comuni del Villaggio.
    Kefka li guardava divertirsi ma provava dentro di se una strana tristezza.

    Che stranezza la vita. Nasci per avere l'illusione di divertirti quando in realtà ti aspetta comunque la morte. Che tristezza. Perchè siamo cosi ? Perchè ci illudiamo di vivere se poi facciamo tutti la stessa fine ?.....Chi se ne frega c'è cibo gratis e io penso a queste scemenze....Pfff roba da pazzi !

    E continuò a fagocitare cibo come se fosse il suo ultimo pasto e mentre gustava il buon cibo senti l'orchestra suonare. Amava la musica, probabilmente più di ogni altra cosa al mondo. Per lui era libertà di esprimersi attraverso le note,attraverso la voce e i movimenti. Non ci pensò due volte e decise di dirigersi a cantare, ma prima doveva disinibirsi ancora di più, cosi si recò al bancone al piano di sotto.
    Scese scivolando con il sedere sul passamano della scala, le sue chiappe erano un vero mezzo di trasporto in certe occasioni. Anche se in prigione è stato un guaio tenerlo al sicuro, ma è riuscito ad uscirne incolume.
    Appena "scivolate" le scale si recò sotto l'orchestra, li erano radunati il gruppo più festaiolo, quelli che bevevano per divertirsi. C'erano coppe di Sakè sparse ovunque e alcune erano ancora mezze piene. Quindi il clown decise generosamente di svuotarle bevendone il contenuto.
    Non stava rubando, in questo modo gli avventori sarebbero stati costretti ad ordinare altro Sakè e quindi avrebbero fatto guadagnare qualcosa al locandiere. Era uno scambio alla pari. Lui puliva i bicchieri e il proprietario guadagnava.
    Ma bevendo in fretta l'ebrezza sale in fretta e Kefka si ritrovo subito mezzo ubriaco. Il tempo sembrava scorrere più velocemente ma nel contempo la sua mente pensava lentamente, un controsenso ma era cosi che si sentiva. Cosi sali sul palco e indicò la chitarra che un uomo stava suonando.

    Dai mano monca passami lo strumento che ti faccio vedere cos'è un artista. Uno vero, non tu. Povera tua moglie che deve sorbirsi uno come te....Oh scusa sto parlando troppo, colpa dell'alcool. In realtà mi sei simpatico......ma dammi questa diavolo di chitarra.

    Disse sorridendo mentre gli alitava addosso un profumo di alcool nauseabondo. Il pagliaccio sali sulle spalle di un avventore che si trovava li vicino, un tipo robusto, alto almeno 1,90 m. Aveva spalle ampie e un fisico scolpito dal duro lavoro, forse un minatore o magari l'anello mancante tra uomo e scimmia, chi lo sa.
    Il Clown alzò la mano in aria e guardò la chitarra come se stesse guardano una donna, la scrutava con lo sguardo perdendosi nei suoi dettagli e alle fine scopri che era una chitarra da due soldi. Meglio di niente, un genio della musica sa farsi bastare qualsiasi strumento.

    Malato di noia il clown burlone
    decise bene o male di andare a festeggiare
    E ruba una parrucca e ruba una chitarra
    nella locanda del padrone
    che ha un clown burlone
    Bu bu ba ba eccomi qua
    e questa la canzone
    del clown buffone
    bu bu baba che male c'è
    se suono la chitarra nessuno è meglio di me.

    Poi scese le scale e arriva al portone
    e come fosse niente ruba alcool tra la gente
    scuotendo la parrucca
    straziando la chitarra
    il clown buffone
    riscuote un successone

    Bu bu ba ba eccomi qua
    e questa la canzone del clown buffone

    La sua voce si sparge e il locandiere
    lo invita a contrattare
    un divo ne vuol fare
    ma lui non vuole altro che donne e una cuffia(??)
    il solito buffone
    vicino al suo amicone(??)

    E questa la canzone del clown buffone,
    Bu bu baba rimani qui
    se bevo alcool a scrocco
    lavorerò qui !


    Quel testo non aveva praticamente senso di esistere, una canzoncina della sua infanzia arrangiata al momento sotto l'effetto dell'alcool, un risultato ignobile che dovrebbe essere soppresso al momento. Ma in quell'istante in mezzo a quei bevitori la canzone aveva divertito, alla fine quasi tutti avevano canticchiato con lui. Probabilmente qualcuno ha riconosciuto la base e si è unito al coro, forse qualcuno ascoltava la stessa canzone da bambino, tante domande 0 risposte.
    Mentre si trovava ancora sulle spalle di quell'uomo guardò verso l'entrata del locale dove si trovava il probabile proprietario del locale, in quello stato non ne era sicuro ma comunque alzò una coppa di sakè vero di lui e gli dedicò un brindisi.

    Locandiere ! Dovunque tu sia noi ti ringraziamo per questo giorno ! Questi calici sono per te ! Alla tua salute ! E voi razza di ubriaconi maleodoranti vedete di spendere qualcosa oggi. Non fate come quelli di Suna, tirate fuori la grana !

    E tutto il gruppetto brindò per il locandiere mentre grasse risate si spargevano nell'aria. Ormai stava ballando e non si sarebbe fermato.
     
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    Un Proprietario Gentile



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    Rimase ad osservare gli astanti del locale tranquilla, scrutando ogni presente con gli occhi scuri e studiando ogni dettaglio: quando non conosceva qualcuno o un luogo era solito farlo, analizzare la zona e la situazione in maniera tale da trovarsi il meno impreparata possibile in qualsiasi caso. Non che ci fosse granché di cui doversi preoccupare in quella situazione, ma era ormai un meccanismo mentale che attuava involontariamente. Furono diverse le persone che entrarono dopo di lei nel locale, ed il luogo pian piano andava ad animarsi sempre di più, mentre la ragazza cominciava in qualche modo a sentirsi quasi a disagio, non essendo abituata a tutta quella folla e confusione.

    Cavoli, quanta gente, tutti quei volantini hanno avuto l'effetto desiderato dal proprietario. Ma cominciano ad esserci forse un po' troppe persone per i miei gusti...

    Pensò fra sé e sé, mentre sistemava la sua posizione sul seggiolino di fianco al bancone cercando in qualche modo di mettersi più a suo agio: abituata com'era a stare da sola per studiare o allenarsi, quella situazione le era piuttosto nuova e faticava ad adeguarsi a tutta quella gente e quel rumore. Eppure era convinta che in qualche modo anche quella situazione le sarebbe servita in futuro.

    Quando andrai in missione non sarai sempre da sola, e ti capiterà spesso di dover entrare in luoghi simili per raccogliere informazioni o confonderti con la folla. Prendi anche questo come un addestramento

    Pensandola in quel modo di sentì immediatamente più tranquilla: non era mai stata un cosiddetto "animale sociale" ma sapeva bene quanto prima o poi avrebbe dovuto evolversi anche in quello, soprattutto nella prospettiva di dover fare una carriera come ninja. I suoi ragionamenti vari furono interrotti quando una cameriera si avvicinò a lei con un sorriso, domandandole che cosa desiderasse.

    La vostra migliore bevanda analcolica ed il vostro miglior piatto della casa, per favore

    Disse con un leggero sorriso: poco dopo si avvicinò a lei anche il proprietario del locale, che con voce gentile ed educata si presentò a lei, scusandosi per l'attesa. Kairi accennò anche all'uomo un sorriso, alzandosi dal seggiolino ed inchinandosi leggermente in cenno di saluto.

    E' sempre piacere conoscere un membro del proprio clan. Mi chiamo Kairi Uchiha. Sono nata e cresciuta a Konoha, ma non mi stupisce che non mi abbia mai vista prima, sono spesso in casa per studi o fuori per allenamenti, esco solitamente la mattina presto o la sera tardi, quando i più sono ormai a letto

    Spiegò all'uomo con tono a sua volta educato

    E non si preoccupi per il ritardo, ho visto quanto siete impegnato. Approfitto per farle i complimenti per il locale, davvero ben organizzato. Se anche il vostro cibo sarà dello stesso livello, potreste avere una nuova cliente fissa

    Concluse, mentre il suo sguardo veniva attirato da un uomo vestito...da clown...? che brandendo una chitarra presa da chissà dove aveva cominciato a cantare un'assurda quanto, perlomeno alle orecchie della ragazza, stonata canzone. Non poté non alzare un sopracciglio mentre lo osservava, piuttosto stupida di quella strana situazione.

    Sapevo che a Konoha c'erano persone strane, ma non pensavo fossero COSI' strane




     
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    Una figura attraversava le varie strade di Konoha. Il suo passo era moderato per poi percorrere la strada principale di Konoha. La figura scansava, con naturale eleganza, le diverse persone che ostacolavano il suo cammino. La strada principale era costantemente affollata dai cittadini per la maggior parte della giornata, poichè erano presenti in quella zona della città diversi negozi. Alcune persone, al passaggio della figura, restavano immobili a fissarla. Forse per i suoi occhi dal colore così intenso, che attiravano gli sguardi di tutti i passanti. Oppure per il vestito indossato: un kimono da tessuto leggero e dal color indaco decorato da alcuni motivi floreali in bianco. Bianco era anche la fascia all’altezza del busto con un fiocco, nella parte posteriore del vestito, non troppo voluminoso. I capelli erano raccolti, ma le ciocche più corte erano libere restando sulla parte posteriore del collo. Gli occhi verde smeraldo erano contornati da un sottile strato di matita, mettendoli in risalto. Ancora alcuni passi e la persona si fermò a pochi passi da un locale, dove incontrò parecchie persone. Evidentemente tutti erano interessati a quel locale, dal nome “Il Ventaglio Segreto”, in fase d’inaugurazione. Ma cosa ci faceva Asami in quel posto?

    [Molti giorni prima]

    La ragazza Hoshiyama si recava ogni giorno in biblioteca. Questa volta però non era costretta da nessuno poichè ciò che stava studiando era collegato alla sua eventuale professione. Infatti la neo-genin si stava impegnando per diventare un ninja medico. Una volontà che crebbe negli anni dell’adolescenza fino a quel momento della sua vita. Non aveva intenzione di rinunciare ad un suo sogno. Per realizzarlo andò contro la volontà del padre, quando lui stesso aveva un futuro già stabilito per la diciottenne. Ma ormai erano parecchi mesi che la ragazza si trovava nella città di Konoha. Era appena diventata genin, ciò stava a significare che il percorso da compiere era ancora lungo. Ma per diventare medico ci voleva, soprattutto, fegato. Lo studio del corpo umano e i vari organi interni per una persona normale poteva causargli un forte senso di disgusto. Questo sentimento lo sperimentò anche Asami agli inizi dei suoi studi, ma pian piano riuscì ad accettarlo. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare anche l’azione più temuta dagli aspiranti medici, cioè la prima operazione chirurgica. Però era ancora presto per pensare a quello e la ragazza dai capelli rossi si limitava a leggere i semplici libri di medicina. Proprio come quel giorno. Aveva preso alcuni manuali quella mattina, ma a malapena ne aveva letto uno. Uscì dalla biblioteca nel tardo pomeriggio, dopodichè decise si svagarsi facendo il giro della città…
    in realtà aveva perso la strada per ritornare a casa.
    Ma in quel giro scoprì nuove zone e strade della città. Fin quando arrivò in una zona tappezzata di volantini.

    §Ma dove sono finita?§

    Girava intorno per perlustrare la zona, ma tutte le strade sembravano simili tra di loro. Era una strada poco affollata, probabilmente per l’orario, e presentava alcuni negozi ai lati della strada. Come sempre si sentiva sempre gli occhi addosso, guardata con tanta curiosità dai passanti e alcuni bambini che giocavano. Fortunatamente quest’ultimi non si accorsero della sua presenza e, al suo passaggio, la ignorarono semplicemente. Lei invece ignorò, come tutte le altre volte, lo sguardo dei passanti e continuò la sua ricerca. Quando un giovane ragazzo comparve dalla sua visuale. Era l’occasione giusta per ritrovare la strada di casa.

    -Ehi! Ciao! Vorr…-

    Ma il ragazzo consegnò alla ragazza un depliant per poi focalizzarsi su altri cittadini che in quel momento stavano attraversando la strada. A quanto pare era molto impegnato, ma cosa stava distribuendo?

    §Mmm… Il Ventaglio Segreto...§

    Il volantino non era altro che una promozione di un locale appena aperto sulla strada principale di Konoha. Oltre al simbolo del locale, appunto un ventaglio, c’era anche l’immagine di shinobi abbastanza carino. Probabilmente era un locale per sole donne. Ma solo in un secondo momento si accorse dell’altra figura femminile, anche lei di bella presenza. Si avviò a casa tenendo in mano il volantino e guardandolo di tanto in tanto. Ma la pubblicità del locale continuò anche i gironi successivi. Ogni volta che la giovane donna percorreva le strade di Konoha, abitualmente tornava a casa con il solito volantino. Era quasi stufa di questa pubblicità ossessiva. Più che una pubblicità diventò, secondo il suo punto di vista, quasi come un obbligo. E Asami, quasi sempre, faceva il contrario di quello che gli veniva ordinato. Inoltre si ritrovò con 7 volantini conservati e pronti per essere buttati nella spazzatura. Aveva la nausea di quei volantini e non aveva intenzione di vederne più a casa. Così decise di non andarci e di raccontare l’assurda storia a suo zio che nel frattempo era appena tornato da fuori.

    -Ciao zio! Sai…-

    Ma ragazza fu interrotta da un foglio che il parente iniziò a sventolare davanti al suo volto. Aveva già visto quei colori e quelle due figure e non poteva credere ai suoi occhi. Di nuovo quel volantino.

    -Vedi Asami! Potresti andarci!-

    Ma aveva una buona scusa per non andarci. Quando si trasferì a Konoha, non portò i numerosi vestiti pregiati, che nella sua vecchia dimora occupavano tutti gli armadi della sua stanza. Come poteva andare andare a quell’inaugurazione senza un vestito elegante? Con tutta la calma, assunse un espressione serena e rispose all’uomo. Sapeva che in questo modo l’avrebbe scampata grossa.

    -Che peccato! Purtroppo non ho un vestito e...-

    -... Ed è proprio per questo motivo che ho avvisato tua madre… tra un pò dovrebbero arrivare tutti i vestiti…-

    A queste parole il volto della ragazza si pietrificò su espressione di terrore. Ad eccezione di un tic nervoso in corrispondenza dell’occhio sinistro. A quanto pare lo zio già sapeva, come la ragazza, dell’inaugurazione del nuovo locale. Aveva già programmato tutto e all’insaputa di Asami informò la madre del nuovo evento. Magari partecipava l’anziana donna. Ma come spiegava la presenza dell’avvenente figura femminile, ma soprattutto di quella maschile sul volantino? Nel frattempo alcuni colpi alla porta richiamarono l’attenzione dei due. Asami seguì l’imprenditore fino alla porta di casa, con le mani fra i capelli e imprecando a voce moderata. Quando aprì la porta quasi non gli venne un infarto. Davanti a se si trovava una donna sulla cinquantina o poco più. Indossava un lungo e semplice abito nero e un cappellino del medesimo colore. Il viso era contornato da numerose rughe, chiaro segno di una vita vissuta.

    -Yu… Yu-mi…-

    Così si presentava colei che, insieme ad altre cameriere, era l’addetta alla preparazione della giovane ragazza per riunioni di famiglia importanti o semplici uscite. Dal vestito al trucco, scegliendo minuziosamente ogni singolo gioiello per far splendere la giovane Hoshiyama. Guardava con aria severa e con in mano gigantesche buste la giovane diciottenne. La donna entrò in casa guardando poi ogni singolo dettaglio. Forse stava osservando le condizioni di sporcizia della casa, anche se in realtà splendeva come non mai. Ma il suo volto diceva il contrario. Dopotutto lavorava da anni nella villa della famiglia Hoshiyama ed era abituata forse a risultati migliori.

    -Bene! Io vado. Anch’io devo uscire e non so quando tornerò… Divertiti!-

    -COSAA!? NO! Non puoi andare via! Io non voglio andare all’inaugurazione conciata in modo orrendo. NON VOGLIOOO!-

    -IN MODO ORRENDO!?-

    Improvvisamente la ragazza sentì un terribile dolore all’orecchio destro. Infatti si era appena beccata una tirata d'orecchia. Un pò come ai vecchi tempi. Durante la sua infanzia ne aveva avute di sgridate da parte delle cameriere, soprattutto da coloro che sapevano imporsi con la piccola peste.

    -Signorina Asami! A quanto vedo la permanenza qui a Konoha non vi è servita per niente, soprattutto per quanto riguardo le buone maniere! Vedete di muovervi! Fatevi un bagno, lavate e asciugate i capelli. E non perdete altro tempo! SONO STATA CHIARA!?-

    Asami fu scaraventata in bagno insieme alla biancheria intima che avrebbe messo successivamente.

    §Tsk… ma tu guarda...§


    [...]

    Dopo aver asciugato per bene i capelli mossi, andò in camera, avendo indosso l’accappatoio per non prendere con colpo di freddo, visto che era solo in biancheria intima. La donna, che nel frattempo aveva appoggiato diversi vestiti sul lettino, aspettava impazientemente l’arrivo della ragazza. Da quel momento le due donne non fecero altro che urlare, tanto è vero che le voci si sentivano anche fuori dalla dimora.

    -Aspetta un attimo! E' troppo largo non vedi!!-

    -Ne proverete un altro allora! Mmm… lo è anche questo.-

    -Posso vestirmi anche da sola.-

    -No! Devo fare io. Mi è stato ordinato dalla Signora Hoshiyama, vostra madre.-

    -Uffa!-

    -... Questo è perfetto!-

    -Non è vero! Non vedi che è corto… Proverò questo. Faccio io però!-

    Quello era l’ultimo abito. Un Kimono color indaco con dei motivi floreali. Asami non credeva di avere un vestito dal colore così particolare. Oppure non lo ricordava. Come aveva ordinato non aveva chiesto aiuto da Yumi che nel frattempo guardava i vari gioielli all’interno di un cofanetto. Il kimono era leggermente largo ma con la tipica fascia di sicuro non si notava questo piccolo difetto.

    -Ehm… Ho bisogno di aiuto… non riesco con il fiocco…-

    -Prima dite di voler fare da sola e poi chiedete aiuto… Ahahaha…-

    Così con l’aiuto dell’esperta riuscì a completare l'abbigliamento. Adesso mancavano da sistemare i capelli e il trucco. Con prepotenza anche questa volta si impose per quanto riguarda questi due aspetti. Prima di tutto raccolse i suoi lunghi capelli rossi e li fermò con diverse forcine. Ma non era facile gestire quella chioma ribelle. Infatti ciò che ne uscì fu acconciatura dall’effetto spettinato. Diverse ciocche erano libere, come quelle posteriori all’altezza del collo e ai lati, posizionate dietro alle orecchie.

    -E tu questa la chiami acconciatura?-

    La ragazza alzò gli occhi al cielo. Era disperata e non vedeva l’ora di uscire fuori di casa e raggiungere il locale il prima possibile. Prima però applicò la matita nera attorno agli occhi, con l’intento di risaltarli. Ed ecco che la ragazza era pronta per raggiungere la festa. Prima però fu fermata dalla donna che gli passò un paio di orecchini.

    -Questi orecchini sono fantastici…-

    Erano un paio di orecchini con pietra di luna dalla forma molto particolare. Ma ragazza già li conosceva poichè da quando li aveva ricevuti li metteva praticamente ad ogni occasione speciale. A regalarli alla ragazza fu il padre, al suo quindicesimo compleanno. Sorrise quando li mise e li vide dallo specchio.

    -Già! Questa volta sono d’accordo con te.-

    [...]

    La ragazza era appena arrivata davanti al locale. Era pieno di gente. A quanto pare i volantini riuscirono a far conoscere l’inaugurazione di quel posto a parecchie persone. Ma adesso era il suo turno ad entrare. Davanti a sè si trovava un ragazzo molto giovane dal viso pallido e dai capelli neri. Gli rivolse un caloroso sorriso per poi parlare.

    -Hai attirato molta gente con tutti quei volantini… Comunque... Io sono Asami Hoshiyama. Piacere di conoscerti!-

    Dopodichè entrò all’interno del locale, fermandosi a pochi passi dall’entrata. Il locale era davvero carino.

    §Mmm… Non male!§

    Edited by Zakira - 12/5/2016, 21:00
     
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  12. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha! 二

    ~Incontri più o meno piacevoli~


    Al suo arrivo Sasori fu più che contento di accoglierlo, riepilogando rapidamente tutti i dettagli utili per la serata, prima di lasciarli passare oltre, tornando all'ingresso dove aveva molti altri nuovi clienti da accogliere.
    In effetti ricordò bene, la ressa che c'era all'apertura del suo Dojo, dunque capiva più che bene il problema di Sasori nel non potersi fermare nemmeno per un istante, o almeno non fin dopo la chiusura dell'evento, cosa che probabilmente sarebbe accaduta il giorno dopo, alla riapertura del locale.

    “Entrate senza problemi, nel frattempo accolgo gli altri ospiti che si presenteranno. Ma tornerò da voi appena possibile !”

    «Molto gentile, Sasori, vedremo di approfittarne, comunque non ti preoccupare, vai pure dai tuoi clienti, capisco più che bene»


    Consluse sorridente, salutando brevemente l'amico e dirigendosi al bancone, osservando con attenzione ciò che era a disposizione per la serata.

    «Sembra proprio che abbiate una discreta fornitura... Non male...»

    “Buona sera... cosa vi possiamo offrire? Gradite un cocktail?”

    «Hmmm... in verità non sono molto da cocktail... personalmente preferisco i gusti... originali... Un doppio scotch-whiskey, perfavore... e tu Kazumi?»


    “Oh... in verità anche io non sono molto da cocktail... e di solito preferisco qualcosa di non troppo alcolico... il B-52 lo fate, si?”

    °Alla faccia del poco alcolico...°

    “S-si, subito”


    Inutile provare a commentare le facce a dir poco sbigottite dell'Uchiha e della barista, la quale, con solo qualche lieve tentennamento nella voce si mise subito all'opera servendo i due, giusto poco prima che una voce molesta e decisamente poco gradita, seppur prevedibile, giungesse alle sue orecchie.

    “Ehi Atasuke!”

    °O dei, perchè!? Tra tutti i possibili, perchè proprio lui?°


    Pensò, levando gli occhi al cielo, per poi prendere un profondo respiro, scacciando ogni possibile pensiero per rispondere con la dovuta pacatezza.

    «Maki Baka... Mi sfugge il momento da cui tu ti puoi permettere una tale confidenza nei miei confronti...»


    Concluse, chiudendo ogni possibile forma di discorso con lui, sfruttando volontariamente l'assonanza tra il cognome del beone e l'appellativo scelto.
    Prese quindi dal banco il bicchiere che gli era stato fornito, portandolo davanti a se proponendo un brindisi all'allieva che scolò letteralmente la bomba in un sol colpo, lasciando nuovamente di stucco l'Uchiha, che invece gustò con calma il contenuto del suo bicchiere, assaporandone il gusto e prima ancora l'aroma forte.

    “Atasuke-sama?”


    Una voce decisamente più piacevole carezzò a quel punto le orecchie di Atasuke, che si voltò con il bicchiere ancora in mano a vedere chi lo stesse cercando.

    “Ohayoo! Non mi aspettavo di trovarla qui. Qualcuno dei vostri allievi vi ha trascinata qui?”

    «Come sempre d'altronde... sai bene quanto Sano-kun e Shin-kun mi trascinino ad ogni evento in cui possono divertirsi... Tuttavia, ammetto che conosco il proprietario, quindi prima o poi avrei comunque fatto un salto... Noto che anche tu sei venuta a fare festa»


    Rispose con garbo all'allieva, notando poi come le due stavano iniziando a guardarsi in cagnesco, cercando di non mostrare il loro astio, che tuttavia non era una novità per l'Uchiha.

    “Oh.. ci sei anche tu.. Kazumi-san.”

    “Anche tu... Ayuuki-san...”


    °Prima o poi queste due finiranno per ammazzarsi a vicenda, me lo sento°


    Pensò Atasuke, squadrando le due ragazze in quei brevissimi istanti che intercorsero prima che quella forma di tensione si allentasse o quantomeno venisse momentaneamente deviata.

    “Lei è la mia migliore amica.. Miyo-chan!”

    “Hajimemashite!”

    «Ah... dunque finalmente ci conosciamo... Ayuuki ci ha parlato molto di te al Dojo. Lieto di fare la tua conoscenza... io sono Atasuke Uchiha, maestro della Karyuuken, ma immagino tu sapessi già il mio nome... e lei è Kazumi Harada, allieva e sorella di Sanosuke, uno degli amici di Ayuuki... come Shinpachi... In teoria ci sono anche loro da qualche parte, ma devono essersi persi in mezzo alla folla... Oh beh...»


    Alle presentazioni Kazumi fece un gentile inchino di saluto, mettendo momentaneamente da parte il rispettoso e reciproco astio con Ayuuki, concentrandosi a salutare l'amica, mentre Atasuke deliberatamente sottolineava i nomi dei suoi due allievi ed il termine “amici” ben conscio di ciò che accadeva tra le mura del suo Dojo ed altrettanto convinto che la bella Miyo fosse parimenti informata.

    «Ad ogni modo, sono lieto di vedervi qui... vi andrebbe di unirvi a noi? Oppure è una serata tra amiche e siamo di troppo?»


    Con la sua solita cortesia si propose di unire i due gruppetti. In fondo era un occasione da non perdere per conoscere l'amica della sua allieva e magari strapparle qualche misterioso segreto extra che potesse tornare in qualche modo utile al suo addestramento, o più semplicemente fare amicizia con qualcun'altro e dare una chance ulteriore ad Ayuuki e Kazumi di fare la pace, se non amicizia.

    “Volete qualcosa? Il bancone sembra parecchio fornito e sanno preparare dei discreti cocktail...”

    «Kazumi-chan... cerca di non essere troppo invasiva, in fondo abbiamo appena...»

    “Altri 4 B-52, per piacere”


    «... fatto conoscenza»


    E per qualche inspiegabile motivo, Kazumi era partita in quarta, decidendo di ordinare qualcosa di “tranquillo e sobrio” per tutti e quattro, ignorando eventuali preferenze di Ayuuki o di Miyo, convinta, forse, che tra le loro sfide giornaliere dovesse anche esserci una sfida all'alcool che aveva ben intenzione di vincere.
    Atasuke, sconsolato, dovette lasciar correre. In fondo quella era una serata di festeggiamenti e per sua regola non si sarebbe mai intromesso negli svaghi dei suoi allievi, fatto salvo che questi rischiassero di portare disonore alla sua scuola...



    OT - B-52 !!!!!! - /OT
     
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    Shin era tornato a Konoha solamente alcuni giorni prima, quindi si era perso la spettacolare invasione di spam, ossia pubblicità indesiderata, che aveva colpito il Villaggio. Caso volle tuttavia che che un volantino facesse bella mostra di sé sul basso tavolino della sala da pranzo, probabilmente abbandonato lì da sua madre. Mentre sorseggiava il suo the lo shinobi lo raccolse e lo studiò approfonditamente. Un maschio e una femmina sorridevano, invitanti, al suo indirizzo. Il Ventaglio Segreto eh? Il nome non gli diceva assolutamente nulla, ma, trattandosi di un'inaugurazione, non c'era da sorprendersi. Shin riappoggiò il depliant sul tavolo di fianco alla tazza di the e si distese sul tatami con le braccia conserte dietro la nuca. Non moriva dall'idea di recarsi ad una festa, soprattutto non conoscendo nessuno da invitare. D'altronde però non aveva di meglio da fare a casa. Presto sarebbe ripartito, doveva recarsi in Accademia per svolgere delle pratiche. Magari a Shunsui sarebbe piaciuto venire, ma dopo averlo salutato per tornare al Villaggio e far visita alla famiglia non lo aveva più sentito. Chi sa cosa sta facendo ora... Improvvisamente, nella sua mente prese forma il volto di un altro shinobi. Come ho fatto a non pensarci prima! Lui verrà sicuramente! Lui era, ovviamente, Itaru Akimichi. Non si conoscevano da molto, ma tra i due c'era una certa simpatia. Uno suoi tratti caratteristici era l'estrema voracità, il che lo rendeva l'incubo di ogni buffet libero. Shin balzò in piedi, la festa si sarebbe tenuta un paio d'ore più tardi quindi doveva sbrigarsi.

    Sconsolato, il giovane si diresse verso la locazione indicata dai volantini. Aveva setacciato i luoghi in cui era solito trovarsi con Itaru, a partire dal suo chiosco di ramen preferito, ma la cameriera, una graziosa ragazza di nome Ayume, alla sua domanda aveva scosso la testa sconsolata, asserendo di non averlo visto. Era giunto perfino, chiedendo in giro, a trovare l'indirizzo della sua casa nel quartiere del clan Akimichi. Alla porta si presentò quella che dedusse essere sua madre, la quale, dopo averlo squadrato da capo a piedi, gli disse stizzita che non lo vedeva da quella mattina. Lasciò un messaggio per l'amico alla donna e si allontanò lesto dopo un educato inchino di commiato, impaziente di sottrarsi dal severo sguardo indagatore. Come se fosse colpa mia se suo figlio è sparito... Nel frattempo si era fatto tardi e la festa doveva già aver avuto inizio. Speriamo che sia rimasto qualcosa da mangiare, tutto questo girare mi ha messo appetito

    Il Ventaglio Segreto si presentava decisamente bene ai suoi clienti, accorsi numerosi per metterlo alla prova. Entrando, Shin fu accolto dal titolare, il quale evidentemente teneva a far sentire benvenuti tutti coloro che decidevano di spendere i loro soldi da lui. Buongiorno! lo studente chinò lievemente il capo, in segno di deferenza per una persona più grande ed importante di lui, nonché suo ospite Complimenti per il locale, spero avrete molto successo. Shin esaurì presto i convenevoli di rito, rimanendo senza parole. Non era stato a molte inaugurazioni prima di allora, inoltre non conosceva personalmente il titolare, quindi cercò di essere il più educato possibile e nel dubbio di esagerare scelse il silenzio, sperando che la scelta fosse accettata anche dal suo interlocutore. In ogni caso questi sarebbe stato probabilmente presto attirato da qualche nuovo venuto, lasciando a Shin la possibilità di godersi il rinfresco. Si diede una rapida occhiata intorno. Facce più o meno simpatiche affollavano la sala, ma nessuna che gli fosse nota. Che ti aspettavi? Non uscivi mai di casa quando eri piccolo e questo è il risultato Un po' invidiava il gruppo di amichette che si era costruito Hina appena entrata a scuola, ma sua sorella aveva il dono di farsi amare da chiunque, quindi le veniva facile. Sospirò, decidendo di sopperire ai suoi dispiaceri con il cibo. Raccolse un tramezzino dall'aria appetitosa e lo divorò in pochi bocconi. Un altro fece la stessa fine poco dopo. Devo darmi una regolata, non voglio passare per uno scroccone che si abbuffa quando è tutto gratis di sicuro Itaru non si sarebbe fatto questi problemi, quindi era quasi sollevato di non avercelo di fianco in quel momento. Per saziarsi prese un onigiri ancora tiepido e si diresse verso il bancone per farsi versare qualcosa da bere. La barista si stava evidentemente interrogando silenziosamente sulla sua età, che era di diciassette anni appena compiuti, quindi per evitare di causarle problemi le chiese gentilmente del the al gelsomino. Accomodatosi su uno sgabello iniziò a sbocconcellare distrattamente l'onigiri nell'attesa che la bevanda si raffreddasse. Il posto al suo fianco era occupato da una ragazza giovane che sembrava vagamente a disagio in quel luogo. Shin la osservò brevemente di sottecchi mentre era distratta. Aveva dei bei capelli ed il viso era armonioso. Seguì il sguardò vedendo che puntava su un individuo per lo meno eccentrico. Solo allorà notò che diversi stemmi Uchiha campeggiavano su vestiti e divise. Nonché, con un po' di astrazione, ovunque nel locale. Gli ci volle poco per mettere insieme i pezzi, prendendo in considerazione il proprietario e la posizione del locale rispetto al quartiere del clan. Adesso mi spiego l'affollamento di Uchiha qua dentro. Espresse quel pensiero a voce, non troppo alta perché qualcuno si voltasse a fissarlo, fatta eccezione per la ragazza al suo fianco. Oh cavoli deve avermi sentito... speriamo che non sia un membro del clan...
     
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  14. Sasori Uchiha
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    Clienti...parte II




    La festa stava procedendo a gonfie vele, gli animi si stavano scaldando ed i clienti si stavano divertendo. Tutto stava andando secondo i piani. Stava controllando la sala dall'ingresso, quando due ragazze fecero il loro ingresso nel locale, Miyo e Ayuuki, ricambiò con un bel sorriso l'arrivo delle due nuove ragazze:


    Piacere mio, Miyo e Ayuuki ! Spero che la festa sia di vostro gradimento ! Abbiamo un enorme buffet e della buona musica dal vivo ! Mi farebbe piacere vedervi spesso da queste parti !



    Mentre parlava fece un lieve inchino nei confronti delle due ragazze, non appena finito, con un cenno della mano molto formale, introdusse le due ragazze all'interno del locale. Seguì con lo sguardo le ragazze avventurarsi nella folla che si era creata. Ayuuki sembrava conoscesse anche Atasuke. Non ne rimase troppo sorpreso, in fondo il suo lavoro di guardiano a Konoha, gli permetteva di conoscere molte persone. Invece Sasori aveva sempre preferito gestire le cose nell'ombra, o quanto meno da dietro le quinte. Senza diciamo stare a dare molte giustificazioni. Ma aveva bisogno di un lavoro per arrotondare e quindi il rilancio del locale era quello che gli occorreva in quel momento.


    Ragazze...



    Osservando Ayuuki parlare con Kazumi, la ragazza che aveva portato con sè Atasuke. Sperava che la situazione era tale da non dover intervenire. Per il momento la situazione era ancora gestibile, quindi decise di rimanere sull'uscio per accogliere altri potenziali clienti.
    Non aspettò molto forse un paio di minuti e si presentò un kiriano di passaggio a Konoha, gli faceva piacere di ricevere clienti provenienti un po' da tutti i villaggi. Quindi sorrise e rispose semplicemente al cliente:


    Buongiorno kiriano ! Grazie ! Vedrai che ti divertirai alla festa ! Abbiamo un ampio buffet e dell'ottima musica oltre che a cocktail e quant'altro di qualità ! Spero passerai anche in altre occasioni qui !



    Quindi lo fece accomodare all'interno del locale, lo seguì con lo sguardo dalla sua posizione e lo vide avvicinarsi al buffet lì al bancone. Quindi rimase di nuovo in attesa di potenziali clienti. All'improvviso sentì la musica cambiare, si girò e vide che un cliente entrato da prima si era fatto passare uno strumento da un musicista della band.


    Mpf, mi chiedevo in effetti quanto sarebbe durata la band...



    Tutto sommato gli stava simpatico, stava provando ad animare a modo suo la festa. Era da apprezzare. Quindi alla fine del suo discorso sorrise divertito alla dedica. Quindi disse, senza spostarsi dall'ingresso:


    Ben detto !



    [...]



    Nel frattempo al bancone, Mayumi se la stava destreggiando bene, forse sarà stata l'emozione del debutto ma per il momento stava lavorando davvero bene, servendo i clienti come si conviene. Quindi ascoltò la presentazione della ragazza che era al bancone. Il suo nome era Kairi Uchiha. Annuì quando giustificò Sasori per non averla mai vista e/o incontrata in giro a casa dei suoi orari. Quindi replicò:


    Grazie mi farebbe davvero piacere vederti più spesso qui al Ventaglio Segreto ! Adesso scusami ma devo tornare ad occuparmi degli altri clienti, oggi purtroppo sono un po' impegnato.



    Fece un leggero inchino e tornò nuovamente verso l'ingresso.


    [...]



    Erano passati all'incirca una ventina di minuti, si stava cominciando un po' ad annoiare, era quasi tentato a prendersi qualcosa dal buffet e a raggiungere Atasuke, per parlare e divertirsi un po' in sua compagnia. All'improvviso arrivò una ragazza davvero curata all'ingresso del suo locale. Quindi decise di andare ad accoglierla come le tradizioni vogliono:


    Sì, ho deciso di puntare su una campagna pubblicitaria massiccia. Come vedi ha dato i suoi frutti, Asami. Lieto di fare la tua conoscenza.



    Fece un lieve inchino, poi proseguì con il discorso:


    Spero che ti divertirai qui alla festa, abbiamo un ampio buffet, della buona musica ed un sacco di bella gente. Spero ti troverai a tuo agio. Per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Rimarrò qui all'ingresso ad accogliere altri clienti.



    La invitò quindi ad entrare con un gesto della mano poi proseguì:


    Buon divertimento. Non appena posso anche io mi unirò alla festa !



    Tornò quindi ad occuparsi degli altri clienti in arrivo.


    [...]



    Era particolarmente contento che anche Atasuke era venuto per l'inaugurazione del locale. Era un suo amico e piaceva passare del tempo in sua compagnia. In effetti il suo compagno di avventure era già al bancone con il suo gruppo quindi si avvicinò al bancone in un attimo di tregua.
    Quando fu vicino notò che Atasuke ed il suo gruppo si erano già portati avanti con le consumazioni. Quindi non fece a meno di notare il cocktail di Kazumi. Era particolarmente forte ed era un po' strano per una ragazza ordinarne uno così forte.


    Però....



    Mentre era sorpreso dalla scelta della ragazza che era in compagnia di Atasuke, arrivò Maki che sembrava conoscere anche Atasuke, ma non era così sicuro che il suo amico gradisse la presenza del nuovo arrivato:


    Atasuke, lo conosci anche tu ? Io è la prima volta che lo vedo e mi sembra abbastanza simpatico.



    Nel frattempo si unirono a loro Miyo e Ayuuki ad Atasuke e Kazumi. L'atmosfera effettivamente si fece un po' tesa dovuto forse al rapporto che c'era tra le ragazze. Kazumi senza apparente motivo, si lanciò senza esitazione ordinando quattro B-52. Sasori decise che fosse meglio lasciare il gruppetto, visto che per sua fortuna era appena giunto un nuovo cliente, quindi disse:


    Atasuke, devo andare ad accogliere un nuovo cliente. Ragazze con il vostro permesso....Sarò da voi non appena possibile.



    Giusto in tempo...



    Arrivò velocemente, facendosi largo delicatamente tra i clienti. Quindi una volta arrivato disse:


    Buongiorno a te ! Benvenuto al Ventaglio Segreto, spero che ti divertirai a questa festa, abbiamo un enorme buffet e poi ovviamente degustare degli ottimi cocktail. C'è anche della bella musica ed una bella atmosfera. Spero ti troverai a tuo agio.



    Lo fece quindi accomodare all'interno del locale. Rimase quindi sull'uscio per una decina di minuti, dopo di che si diresse di nuovo da Atasuke, voleva passare un bel po' di tempo in sua compagnia. In caso ci fossero stati nuovi clienti all'ingresso, sarebbe andato velocemente sull'uscio per accoglierli.
     
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  15. **Kat**
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    II ~ Allargare la comitiva: Aria di gossip?


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    l Ventaglio Segreto era un locale davvero accogliente e dal gusto rustico, con un impercettibile stile raffinato. Sasori-san aveva pensato bene di rinnovare quella vecchia bettola per poter attirare quanti più clienti possibili sul corso principale del Villaggio, strada commerciale e trafficata da cittadini e mercanti. La struttura era situata in un buon punto strategico e gli interni in legno erano davvero ben curati. Insomma l’Uchiha aveva investito molto su questo locale, e secondo la Fuyutsuki il Ventaglio Segreto valeva ogni singolo Ryo speso. Era davvero un bel posto dove trascorrere una serata tra amiche ed il volantino lasciava presagire ben altro. - Arigatou! - Le due ragazze risposero con garbo ed estrema gentilezza al proprietario del locale, che le introdusse al suo interno con un pizzico di formalità e galanteria.
    Di certo la Genin non si era minimamente pentita di aver seguito la sua miglior amica, Miyo-chan, all’inaugurazione del locale. Anzi probabilmente a fine serata doveva assolutamente ringraziarla per l’ottima idea e per averla trascinata quasi contro il proprio volere. Addio impegni e missioni per il Villaggio. La ragazza aveva intenzione di concedersi un’intera giornata di libertà. Gli allenamenti al Dojo e gli studi nel laboratorio alchemico della Radice potevano aspettare. Abbozzò un riconoscente sorriso in direzione dell’amica. Almeno fino a quando lo sguardo cristallino della ragazza non incrociò quello di alcuni avventori alquanto brilli. E il buffet era appena iniziato. - Peccato per la presenza di questi scalmanati. Hai visto quel Clown? - E la Fuyutsuki fece un cenno verso lo strambo tipo che intonava una strana canzone davanti all’orchestra. - Si.. è impossibile non notarlo. Anche per la qualità della sua performance canora. - La ragazza dalla chioma corvina non sembrava affatto innervosita dalla strampalata performance del Clown, anzi manifestò un certo divertimento. Iniziò a ridere con una leggerezza che poco si addiceva alla sua espressione solitamente taciturna e riflessiva. Probabilmente desiderava concedersi una serata di pura follia. - Ma è... Lasciamo perdere! Probabilmente è anche ubriaco.. peccato. Sembrava un buon posto dove organizzare i nostro ritrovi con le amiche. - La Genin non sembrava apprezzare la presenza di tipi così “particolari”, anche perché stava rovinando la base musicale finanziata da Sasori-san.
    E la sua espressione non fu altrettanto felice quando si accorse che accanto ad Atasuke-sama, oltre alla “simpatica” Kazumi-san, c’era anche Maki-kun. Dovette richiamare la benevolenza di tutti i Kami per evitare di saltarlo addosso e riempirlo di pugni. Cercò di controllarsi. - Ti prego.. nascondimi! - Si rivolse con aria supplichevole verso Miyo-chan, che non riuscì a trattenere una risata. - Perché? - Gli occhi color miele della ragazza iniziarono a vagare nel locale in cerca dell’uomo che incuteva timore, anzi disgusto alla Fuyutsuki. - Lo vedi? Quello con la chioma lunga e bionda. Quello dall’aria poco intelligente. - Le due amiche iniziarono a confabulare tra di loro, senza staccare lo sguardo da Maki-kun. - Oh si.. l’ho visto! - Le due sembravano nel bel mezzo di una riunione d’emergenza tra amiche. In realtà stavano spettegolando. - Si chiama Maki-kun. Ho affrontato una missione d’infiltrazione con lui e ne ha approfittato per palparmi il seno. È stato sgradevole… lo detesto! - La Genin non si trattenne nel riservare al simpatico ubriacone di Konoha commenti non affatto lusinghieri. - Ah. E immagino già come è andata a finire. Non vedo un occhio nero.. come mai? - Continua Miyo-chan ormai incuriosita dalla faccenda. - Eravamo sotto copertura. Ma se si avvicina.. e prova a molestarti.. lo picchio! - Iniziò a far scoccare le nocche. Desiderava vendetta. Maki-kun avvisato, mezzo salvato.
    Con sorpresa la Fuyutsuki aveva potuto migliorare il suo umore notando che al ricevimento c’era anche il Maestro del Karyuuken. Il suo sorriso si ampliò con decisione, non tanto per la presenza di Kazumi-san, ma per l’occasione di frequentare il Maestro anche fuori dal Dojo. Si era accorta, nonostante dopo mesi di allenamenti, che non conosceva poi molto Atasuke-uomo. Sorrise affabilmente verso l’Uchiha. - Mi ha trascinata Miyo-chan. È preoccupata per me.. ormai passo più tempo al Dojo che con le mie amiche. - Lanciò un’occhiata verso l’amica al suo fianco, che sembrava annuire con convinzione. In effetti la Fuyutsuki si era allontanata dalla sua comitiva di amiche per intensificare le sessioni di allenamento al Karyuuken e per adempire agli incarichi che le affidava Raizen-sama.
    Ovviamente la presenza di Kazumi-san al fianco del Maestro non fece affatto piacere alla Genin. Non amava affatto il temperamento della rossa. Troppo austera, sicura di sé ed acida. Ma doveva ammettere che quei due erano inseparabili, soprattutto nelle situazioni formali. Miyo-chan e la Genin iniziarono a guadarsi con complicità. C’era profumo di Gossip.
    Ma alla notizia che nei paraggi c’era anche il Duo di Don Giovanni più rinomato del sobborgo di Konoha, la Fuyutsuki non riuscì a trattenere l’emozioni. Si voltò di spalle, per evitare di nascondere come poteva il suo rossore. Stringeva le spalle ed unì estasiata i pugni davanti al petto. - KYAAAAA! Shin-kun! Forse.. Forse… KYAAAAA! - Non riuscì a trattenere degli urletti gioiosi, mentre il suo volto iniziò ad imporporarsi come un peperone. A quanto pare alcune “situazioni”, nonostante mesi e mesi di allenamento, non erano affatto cambiate. - Oh.. si. Conosco molto bene Sanosuke-kun, ma soprattutto Shinpachi-kun! - Miyo-chan assottigliò lo sguardo verso l’amica al suo fianco, che era ancora intenta a riprendersi dal suo momento di blackout. La Fuyutsuki gli rifilò una rapida gomitata nel costato per intimarla a non spifferare nulla, anche se era abbastanza evidente che la Genin cercasse in ogni modo di farsi notare dall’allievo di Atasuke-sama. - *Coff-Coff* Non credo che ad Atasuke-sama interessino i discorsi di noi ragazze. Dovresti saperlo Miyo-chan! È un uomo serio e dedito alla meditazione, dovresti proporre argomenti.. più appropriati. - E la Genin con sguardi fintamente malevolo rimproverò la sua migliore amica, che dovette alzare gli occhi al cielo e mordersi la lingua per non risponderle. Infondo l’accettava anche con i suoi difetti.
    Intanto la Fuyutsuki, notando che il proprietario del locale si alternava tra la Sala e l’ingresso per rendere il soggiorno dei suoi ospiti quanto più piacevole possibile, lo seguì con lo sguardo incuriosita. Era stato molto gentile nell’accoglierle al Ventaglio Segreto, anche se non lo conosceva personalmente. Quando si avvicinò per parlare con il suo consanguineo, la Genin ne approfittò per porgli qualche domanda. - Non sarà semplice gestire un locale così grande.. no? - Decise di rompere il ghiaccio, incuriosita dall’elegante ed indaffarato Uchiha. - Non ti sei ancora presentato. Non tutti ti conoscono.. ma a quanto vedo conosci già il mio Maestro, Atasuke-sama. - Abbozzò un semplice sorriso. Non aveva mai incontrato lo schivo e riservato Sasori-san in giro. Anzi forse non si erano nemmeno mai incrociati, visto che la Fuyutsuki non frequentava i quartieri Uchiha.
    - Ci uniamo volentieri a voi. Anche se era partita come una serata tra donne! Ma sono certa che Kazumi-chan vorrà condividere del tempo con noi, tra un cocktail e l’altro. - Insomma Miyo-chan era pronta ad allargare la comitiva ed accogliere anche la seria ma gentile Kazumi-san. Ovviamente la Fuyutsuki non era affatto contenta, anzi le mimava qualche gesto per invitarla a non fidarsi di quell’arpia. Tra le due non scorreva buon sangue. - E siamo contente di trascorrere questa serata anche con voi, Atasuke-sama. Eviteremo discorsi sul gossip e tematiche che potrebbero non essere gradite. - Precisò la ragazza con un sorriso. Ovviamente stava scherzando, forse per prendere in giro l’amica e far svanire quell’aria di rivalità tra le due donne.
    - Oh.. Kazumi-san.. non pensavo che fossi così dedita all’ebbrezza dell’Alcool. Ma infondo è una serata di festa! Possiamo concedersi questo.. ed altro. O c’è qualche altro motivo? - La Fuyutsuki proprio come una vedova nera stava tessendo la sua letale tela per imprigionare la sua nemica. Assottigliò leggermente lo sguardo, senza manifestare aperta ostilità. Non desiderava essere rimproverata dal suo Maestro. - Accetto volentieri il Cocktail! Anzi altri quatto B-52. - Ordinò un altro giro di Alcool per tutti, non per sfida. Desiderava rendere la serata più leggera. - Ormai è primavera. Ed anche Kazumi-san sembra beneficiare del risveglio dei sensi.. vero? - Da quando si preoccupava dei bisogni della Rossa. Iniziò ad alternare lo sguardo sull’Uchiha e la sua allieva prediletta. C’era del tenero? E l’Alcool era la soluzione migliore per scoprirlo.
    Mentre la Fuyutsuki e l’Harada si lanciavano cocktail velenosi, Miyo-chan ne approfittò per scambiare quattro chiacchiere con l’Uchiha. Conosceva quell’uomo grazie ai racconti della sua migliore amica. - Finalmente ho l’onore di conoscervi Atasuke-sama. Ayuu-chan spende solo belle parole nei vostri confronti. Siete davvero il buon maestro come si vocifera in giro? - Abbozzò un lieto sorriso. - Ho visitato saltuariamente il Dojo. Ma non ho mai oltrepassato i Torii all’ingresso. È davvero un bel posto per allenarsi? - Solite domande per rompere un po’ il ghiaccio. - Sono una Genin proprio come Ayuu-chan! Abbiamo frequentato l’Accademia insieme… con Okada-Sensei. - L’immancabile ed amato Okada-Sensei.


     
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