Il Ventaglio Segreto:L'inaugurazione

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  1. Zakira
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    Un brusio di voci fu la prima cosa che notò la giovane donna. Le parole si accavallavano tra di loro, confondendo per un primo momento la kunoichi. Ammirava il locale in tutta la sua semplicità, ma non per questo risultava sgradevole. Anzi tutto era abbinato nei minimi dettagli. Il bancone era situato poco distante dall’entrata. Era ornato da numerose pietanze messe a disposizione dal locandiere, sicuramente in occasione dell’inaugurazione. I tavolini, posti di fronte al bancone, erano rivestiti di una stoffa rossa con sopra un ventaglio dal colore nero. L’interno del locale era completamente in legno, dalla struttura ai singoli sgabelli in prossimità del bancone, dandogli uno stile rustico ma allo stesso tempo elegante. Reso così, forse, dal locandiere per attirare ogni tipo di clientela, dal semplice cittadino al nobile del villaggio. O del Paese come lo era Asami, poichè nonostante la sua decisione di intraprendere la carriera ninja il suo cognome, Hoshiyama, le dava lo status nobiliare ottenuto fin dalla sua nascita. Ma fortunatamente sia durante la presentazione con il giovane proprietario all’ingresso sia in altre occasioni nessuno aveva mai fatto caso a quel cognome. Molto probabilmente il commercio effettuato dal padre di Asami, in collaborazione con suo fratello (cioè Bumi) non aveva toccato la città più importante del paese del Fuoco, Konoha. Come mai non riuscì a portare la sua fama all’interno della città? Per la numerosa concorrenza? Perchè puntava altri paesi o altro tipo di acquirente? Oppure non aveva intenzione di commerciare con coloro che avevano a che fare con gli shinobi, creando così accordi solo con gli altri commercianti o nobili?
    In realtà la kunoichi della foglia non aveva la minima idea dell’origine di tutta quella ricchezza. Certo la sua famiglia aveva origini nobili. Ma chi gli aveva dato quello status sociale? Cosa avevano venduto i suoi antenati per creare così tanta richezza? L’antica famiglia aveva ampliato il suo commercio oppure commerciavano sempre lo stesso tipo di prodotto o materiale? E in più cosa commerciavano? Poteva scoprire qualcosa in più chiedendo a suo zio. Infatti, rispetto alla figura paterna, era stato molto più comprensivo riguardo alla scelta presa dalla ragazza dai capelli rossi. Ma ormai erano passati circa 6 mesi da quando aveva messo piede per la prima volta nella città di Konoha. Ma durante la sua permanenza pensò solamente alla carriera appena intrapresa dando per scontato le sue origini. Sta di fatto che la famiglia Hoshiyama era una tra le più ricche e nobili del paese del Fuoco, ma anche una tra le più misteriose vista la dubbia origine…

    [...]

    Si avvicinò al bancone e cercò qualcosa da mangiare. C’era l’imbarazzo della scelta, dalla carne al pesce. Squisiti piatti erano messi in bella mostra pronti per essere mangiati. Così la diciottenne decise di prendere un paio di spiedini. Erano squisiti e in più non serviva il piatto per mangiarli. Così ne approfittò per continuare il giro del locale, gustando il cibo appena preso al bancone.

    §Vediamo cosa può offrire il locale...§

    Oltre ai pochi tavoli posti di fronte al bancone, c’era anche una scala che portava ad un piano inferiore. Così decise di esplorare anche l’altra sala, facendo molta attenzione a non cadere. Nonostante il legno era consumato dal tempo era abbastanza solido da non cedere sotto il peso di un essere umano. Dopo l’ultimo gradino, Asami scrutò con i suoi occhi dal colore verde smeraldo la nuova sala, molto diversa rispetto alla precedente. La prima cosa che notò la Genin fu la presenza di un palcoscenico e un numero considerevole di privè. All’interno della sala c’erano numerose persone, probabilmente già mezze ubriache visto la presenza di numerose bottiglie di sakè mezze piene o vuote, dipendeva dai punti di vista. Tra le numerose persone ci fu una in particolare che attirò la sua attenzione. Ma non per la sua bellezza bensì per il suo strambo aspetto. I suoi abiti dai colori accesi e dai vari motivi a strisce o a pois e il volto truccato in modo eccessivo colpirono l’attenzione della ragazza. Chi era e perchè era vestito in modo così strano? Lavorava all’interno della locanda come animatore? Probabile anche perchè successivamente iniziò a suonare una strana canzone. Anche gli altri clienti lo seguirono a ruota anche se molto probabilmente solo lo strano individuo conosceva quelle parole. La voce purtroppo era molto intonata. Ed Asami se ne accorse subito poiché, durante la sua infanzia, gli furono impartite lezioni di alcune discipline artistiche tra cui la danza e il canto. Anche se aveva del talento non s’impegnò mai abbastanza per affinare queste sue abilità. Ma nonostante ciò il clown riuscì ad intrattenere ed a trasmettere tanta felicità al pubblico con tanta facilità che la ragazza non potè che sorridere di fronte a quei festeggiamenti. Ma la maggior parte dei presenti erano ubriachi ed Asami non aveva un motivo valido per rimanere in quella stanza. Così decise di lasciare la stanza e di ritornare di nuovo al bancone. Quando si trovò a metà strada tra le due stanze l’uomo, che finora aveva suonato e cantato, cercò di richiamare l’attenzione di tutti soprattutto del locandiere.

    -Locandiere ! Dovunque tu sia noi ti ringraziamo per questo giorno ! Questi calici sono per te ! Alla tua salute ! E voi razza di ubriaconi maleodoranti vedete di spendere qualcosa oggi. Non fate come quelli di Suna, tirate fuori la grana !-


    A quanto pare il presentimento di Asami era totalmente sbagliato. Il personaggio che fino a poco prima regalò a a tutti un pò di divertimento non era altro che uno dei numerosi clienti che quel giorno si recarono all’inaugurazione. Era un semplice cittadino di Konoha!
    Al pensiero la ragazza non riuscì a trattenere lo sguardo divertito. Con lo stesso sguardo si avvicinò al bancone e, occupando uno degli sgabelli, iniziò a ad assaggiare gli altri piatti messi a disposizione. C’era ancora del cibo, così la ragazza ne approfittò per prendere ciò che desiderava di più, come gli spiedini di carne e alcune verdure. Dietro al bancone c’era una ragazza indaffarata nel suo lavoro, cioè quello di preparare cocktail e servire diversi tipi di alcolici. Cercò di richiamare l’attenzione della barista alzando e agitando il braccio destro. Dopodiché iniziò a parlare, alzando leggermente la voce per farsi sentire dalla ragazza.

    -Vorrei del vino… Mmm… Vino rosso, grazie!-

    Perchè il vino? Perchè era l’unico alcolico che fin’ora aveva bevuto. Infatti la famiglia Hoshiyama, durante le varie riunioni di famiglia o in altre occasioni, offriva il vino più buono e pregiato in circolazione. Di sicuro quello offerto dalla locanda era un vino di bassa qualità. Ma la ragazza non volle rischiare con strani cocktail o altri alcolici. In più il vino rosso era perfetto per accompagnare il piatto di carne che in quel momento stava addentando. Nel frattempo si guardava in giro, chissà magari rivedeva di nuovo il clown e farsi altre quattro risate. Ma ciò che notò fu solo una ragazza, anche lei vicino al bancone, vestita con un lungo e particolare vestito nero. In tutti quei mesi non aveva mai visto individui così bizzarri.

    §Prima quel pagliaccio… e adesso lei con quel vestito strano...§

    -Ahahahah! Konoha è proprio una strana città…-
     
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58 replies since 4/5/2016, 21:32   1063 views
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