Il Ventaglio Segreto:L'inaugurazione

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    VI ~ Una notte da Leoni: Konoha


    P

    robabilmente era stata un po’ indelicata. Anzi, forse un po’ troppo. Ma ritrovarsi una Kazumi-san innamorata, mentre 5 secondi prima erano pronte a sbranarsi sul bancone del locale era alquanto strano. Troppo inverosimile per la normali leggi della logica e del buonsenso. Era troppo abituata a leggere chiara ostilità negli occhi freddi dell’allieva di Atasuke-sama e non un sentimento profondo come l’amore. Un po’ di Alcool aveva probabilmente fatto emergere i suoi “reali” sentimenti, mettendo da parte ogni limitazione che si era imposta in passato. O l’aveva confusa ancora di più. Sicuramente la sorpresa e l’Alcool non avevano aiutato in questa situazione. Stava perdendo il lume della ragione? Kazumi-san che era innamorata della Fuyutsuki?
    Senza guardarsi dietro la Genin di Konoha si diede alla fuga. Non capì affatto i suoi reali sentimenti. La mente annebbiata dall’Alcool la costrinse ad agire d’istinto, senza nessun freno inibitorio. La “normale” Ayuuki avrebbe affrontato con maggior serietà e tatto la situazione, soprattutto una situazione tanto delicata in cui erano coinvolti anche sentimenti mai confessati. Ma di fronte a Kazumi-san c’era una Ayuuki alquanto brilla, che non riusciva a distinguere più il vero dal falso. Iniziava ad essere alquanto confusa. Quindi si concesse un momento di pausa nei bagni del locale, luogo di riflessione per ogni donna. Perché le decisioni più importanti si prendevano in luoghi dove calma e privacy regnavano sovrani.
    Intanto la serata stava prendendo una piega davvero inaspettata, soprattutto per Miyo-chan che pensava di trascinare la sua migliore amica ad un semplice evento ed invece il locale di Sasori-san stava riservando a tutti i presenti particolari ed inconsuete sorprese. La ragazza dalla chioma castana continuava a parlare tranquillamente con il Maestro del Dojo, inconsapevolmente di ciò che stava accadendo alle sue spalle, ovvero al bancone. Anche perché la sua attenzione era stata fin da subito monopolizzata dall’Uchiha. E il loro confronto verbale stava diventando sempre più interessante e stimolante. L’uomo non si sottrasse da quella sfida “implicita” che aveva lanciato Miyo-chan. Anzi sfiorò la sua mano con suadenza, quasi come un serpente tentatore. La ragazza non riuscì a rimanere indifferente a quel gesto ed abbassò lo sguardo imbarazzata, senza sottrarsi a quel tocco. Aveva apprezzato. Ma non era rossa, in fiamme, come accadeva di consueto alla Fuyutsuki. Era più contenuta e riflessiva, ma non insensibile a ciò che accadeva intorno a sè. Rimase in silenzio per un po’, in attesa che quel lieve imbarazzo svanisse dalla sua voce e dal suo volto. - Oh.. Immaginavo una simile risposta! - Ampliò il proprio sorriso, prima di guardare con maggior intensità il Maestro del Dojo. - Siete davvero capace di unire passione e spirito? Credo sia difficile trovare il giusto equilibrio. E nemmeno un uomo esperto e dedito alla meditazione come voi potrebbe riuscirci. Perché non è questione di allenamento! Ma di sentimenti. - Lo sguardo serio della ragazza si alleggerì a quelle parole. Anche se appariva più matura delle sue coetanee per l’approccio serio ed equilibrato che aveva con la vita, restava una ragazza, piena di sogni ed ambizioni. - Un uomo o una donna che amano riusciranno a trovare naturalmente questo equilibrio, senza alcuno sforzo, quasi in modo istintivo. Si abbandonano alla passione del momento senza dimenticare che la loro è un’unione di spiriti, anime e non solo di carne. - Concluse, evidentemente soddisfatta della piega che aveva preso il loro discorso.
    La serata per Miyo-chan trascorreva serena, almeno fino a quando le sue iridi color miele non si soffermarono sul bacio tra Kazumi-san e Ayuu-chan. Non passò molto inosservato. E la ragazza rimase letteralmente senza parole. Cercò spiegazioni anche dallo stesso Atasuke-sama. La sua migliore amica non aveva mai espresso preferenze per la fredda allieva del Karyuuken. Correva dietro a Shin-kun e Sano-kun. Iniziava ad essere confusa. L’intervento del Maestro del Dojo riuscì a tranquillizzarla. - Sono semplicemente sorpresa. Sono certa che riusciranno a cavarsela. - Aveva qualche dubbio sulla Fuyutsuki, ma non voleva abbandonare il tavolo. Ma quando riportò lo sguardo su Atasuke si accorse che non erano più soli.
    Gli occhi color miele di Miyo-chan si spostarono su un altro Uchiha, un giovane allievo del Karyuuken, che raggiunse il suo maestro. - Konnichiwa! Unisciti tranquillamente a noi! - Ormai era quasi pomeriggio inoltrato. Il tempo trascorreva in fretta quando si era in piacevole compagnia. Abbozzò un sorriso in direzione di Kazuki-kun. - Piacere di conoscerti! - Si presentò con il suo solito tono dolce e cordiale. Al tavolo c’era diverse sedie, quindi bastava stringersi un po’.
    Anche perché dopo alcuni minuti si unì al tavolo anche il Proprietario del locale, che ravvivò l’atmosfera all’interno del Ventaglio Segreto con iniziative alcolici e provocanti balli. Gli occhi della ragazza si soffermarono sul Sasori-san, che sembrava avere qualche difficoltà a gestire una delle cameriere. Il battibecco tra l’uomo e Akane-san divertì la ragazza. Trattenne una risata. - Difficile gestire un locale? A quanto vedo.. è più difficile controllare il personale che gli eventuali clienti! - Bastava dare un’occhiata in giro per notare alcuni avventori che erano completamente ubriachi. Non avevano minimamente assaggiato il buffet, ma si erano subito fiondati sugli alcolici solo per bere gratis. Infondo Sasori-san aveva offerto a tutti un doppio giro e anche Miyo-chan si ritrovò con un altro bicchiere di alcool tra le mani. - Cedo il mio bicchiere al nuovo arrivato. Ho già bevuto abbastanza per questa sera. - Offrì cordialmente il suo cocktail a Kazuki-kun. Abbozzò un lieve sorriso prima di riportare l’attenzione verso il proprietario del locale. - Come mai hai deciso di aprire un locale? Sbaglio o noto molti Kanji e simboli provenienti dal Quartiere Uchiha? - A differenza della Fuyutsuki, Miyo-chan era un’attenta osservatrice. E notava anche una certa “somiglianza” tra i tre uomini seduti al suo tavolo. Era circondata da Uchiha. - Passione? O semplice guadagno? - Chiese con maggior curiosità, sperando di non essere inopportuna.
    Intanto la Sala veniva invasa da avvenenti uomini e donne che iniziavano a ballare e servire la clientela. Con il calare della sera l’aspetto calmo e tranquillo della locanda si era tramutato in un accattivante Night club. Insomma c’erano tutti i presupposti per il successo. La ragazza lanciò qualche occhiata in giro, senza farsi coinvolgere più di tanto dall’avvenenza degli uomini che passeggiavano tra i tavoli. Era troppo concentrata sugli Uchiha.
    Ad un certo punto al tavolo si unì un’altra ragazza, che a giudicare dal taglio del viso e dalla sua chioma corvina, probabilmente apparteneva anche lei al Clan di Atasuke-sama. - Inizio a sentirmi leggermente fuori contesto! Avete per caso organizzato una riunione di Clan a mia insaputa? - Iniziò a guardare ad uno ad uno i presenti, partendo la Maestro del Dojo, Sasori-san, Kuzuki-kun e la nuova arrivata. Si dimostrò come di consueto cortese e gentile. E salutò con un sorriso anche Kairi-chan. - Non disturbi affatto! Accomodati pure. - Si rivolse direttamente alla ragazza. - Miyo-chan… Piacere di conoscerti! - Si presentò con estrema gentilezza.
    Gli occhi della ragazza vagarono per la sala, invasa da prestanti uomini e donne in bikini che ormai allietavano i commensali con balli e sopraffine provocazioni. E la povera Miyo-chan si pietrificò non appena notò che al centro della sala c’era proprio la Fuyutsuki, che si era buttata in pista senza freni inibitori. Le sue guance erano scarlatte, ma non per l’imbarazzo. Il suo sangue conteneva un tasso alcolico superiore a quanto potesse realmente sopportare. - … - La sua migliore amica aveva lasciato in bagno il suo Kimono e si era ripresentata in sala in intimo, un reggiseno bianco con righe blu ed un fiocco centrale, ed uno slip con la stessa fantasia. Si era completamente denudata, o quasi, e si era unita al festa. Infondo aveva visto in giro altre ragazze in bikini. E dopo aver ricevuto il bacio da Kazumi-san percepiva la realtà in modo differente. Stava semplicemente sognando. Era tutto un sogno. Non era mai andata all’Inaugurazione del Ventaglio Segreto, non aveva mai incontrato Atasuke-sama ed i suoi allievi, non aveva mai bevuto così tanto e baciato Kazumi-san. Era tutto così assurdo. Probabilmente si era addormentata su una pergamena nei sotterranei della Radice. Si era semplicemente appisolata. Doveva solo attendere che il sogno-incubo finisse. Quindi poteva fare semplicemente ciò che voleva. Infondo Sasori-san, Miyo-chan, Kazuki-kun, Kairi-san, Shin-kun, Ryuu-kun, il pagliaccio e tanti altri erano solo frutto della sua immaginazione. Il Ventaglio Segreto non era mai esistito. - YAAAAAHHHHHHH! - Iniziò ad urlare senza pudore, mentre si univa alle altre ballerine, senza evitare di guardare i muscolosi ragazzi assoldati da Sasori-san. Ammiccava in giro ed agitava il suo corpo a ritmo di musica, senza preoccuparsi di nascondere le linee del suo seno o il sodo lato B. - YAAAHHH! È il sogno più strano che abbia mai fatto! YAAAAAHHH! - Bacino che si muoveva a ritmo di musica e mani che cercavano di toccare il cielo, o almeno il soffitto di legno della locanda. Si avvicinò per fino ad uno degli uomini dal fisico scolpito e provò ad allungare la mano sui bicipiti le larghe spalle. - Sogno molto realistico. Sembrano veri! - Scoppiò in una cristallina risata. E con incoscienza e spropositata allegria continuò a ballare in intimo, diventando parte integrante della coreografia delle ragazze in bikini. Tanto al suo risveglio nessuno avrebbe parlato di questa folle notte a Konoha. O almeno così credeva.


     
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    Dracarys

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    Il pacato Uchiha la accolse con i suoi modi gentili, ed a quanto sembrava non aveva arrecato nessun disturbo. Alla proposta di un eventuale drink annuì leggermente, seppure gli alcolici non fossero esattamente il suo forte, non essendo abituata a berli non era minimamente abituata nemmeno a reggerli. Mi unisco volentieri, grazie disse con il suo solito sorriso appena accennato andandosi ad accomodare al tavolo non senza riservare un gentile sorriso ed un ulteriore leggero inchino alla ragazza che si era presentata a lei in maniera così carina E' un piacere conoscerti, Miyo-chan. Non sei tu a doverti sentire fuori contesto, anzi spero di non aver interrotto nessuna discussione importante, non era mia intenzione continuò. Avrebbe riservato lo stesso sorriso al ragazzo che ancora non conosceva nel caso in cui si fosse presentato.

    Una volta che si fu seduta compostamente nella sedia libera rivolse nuovamente la sua attenzione ad Atasuke Bhè, nel clan siete una figura piuttosto famosa, è difficile non conoscervi fra gli Uchiha continuò, afferrando un paio di salatini al tavolo ed assaggiandoli con tranquillità: non erano male nemmeno quelli, per quanto riguardava cibo ed ospitalità quel locale stava guadagnando pian piano sempre più punti Mi sono unita a voi perché, nonostante faccia parte del clan e sia nata a Konoha, in realtà non mi sono mai realmente molto integrata nella comunità e non ho avuto modo di conoscere gli altri membri del clan come avrei voluto, sono sempre stata troppo presa da studio ed allenamenti. Vi ho visti tutti qui ed ho pensato fosse una buona occasione per presentarmi concluse. Il solo fatto di essere in mezzo ad un piccolo gruppetto di Uchiha la tranquillizzava molto, d'altronde quello era il suo mondo.

    Il suo sguardo poi si spostò nuovamente verso i ballerini e le ballerine del locale: fino a quel momento aveva apprezzato ogni singola cosa del Ventaglio Segreto, ma quella situazione non poteva che continuare a metterla a disagio. Non che ci fosse nulla di male in attraenti uomini e sensuali donne che danzavano, anzi capiva bene quale fosse il loro scopo e che in quel modo Sasori avrebbe invece attirato sempre più clientela tenendosela ben stretta, ma non essendo abituata a quel tipo di situazioni non poteva fare a meno di sentirsi un pesce fuor d'acqua. Fu continuando a guardare la sala piena di danzatori che le sembrò di notare una ragazza che poco prima era convintissima di aver visto nello stesso tavolo in cui sedeva in quell'istante. Rimase qualche secondo ad osservarla stupita, sembrava davvero lei e...stava danzando in biancheria intima in mezzo a tutti gli altri! Le guance leggermente arrossate e l'aria non esattamente lucida della shinobi le fecero capire che probabilmente era parecchio ubriaca. Rivolgendosi agli astanti seduti con lei al tavolo la indico con fare leggermente perplesso Quella ragazza non era seduta a questo tavolo poco fa? E' una vostra amica? Perché nel caso credo dovreste fermarla, non mi sembra esattamente lucida in questo momento...

     
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  3. Asgharel
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    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha!

    ~Mente Annebbiata? Locale nella Nebbia~






    Se c'era una cosa che si potesse dire essere chiaramente tra le abilità dell'uchiha, certo vi era quella della seduzione, o quantomeno nel saper provocare un qualcosa nel gentil sesso, forse non poco aiutato anche dal suo aspetto.
    A questo però si doveva certo anche aggiungere il suo personale apprezzamento nel rispondere alle sfide che riceveva in continuazione, specialmente quando a sfidarlo era una ragazza ed il campo di sfida era la dialettica. “Oh.. Immaginavo una simile risposta!" «Ma davvero?» Rispose lui, con un ulteriore sorriso mentre quello di lei sembrava ampliarsi leggermente, forse divertita dalla situazione o forse realmente convinta di avere una forma di vantaggio. “Siete davvero capace di unire passione e spirito? Credo sia difficile trovare il giusto equilibrio. E nemmeno un uomo esperto e dedito alla meditazione come voi potrebbe riuscirci. Perché non è questione di allenamento! Ma di sentimenti."
    A quelle parole Atasuke alzò un ciglio, chiedendosi se realmente la ragazza credesse a ciò che diceva o se semplicemente si stava in qualche modo burlando di lui, stuzzicandolo e cercando di fargli fare un passo falso. Passo che non avrebbe certamente compiuto in quel momento, men che meno dopo appena un bicchiere di alcool in corpo.
    «Parole interessanti le tue... sembra quasi che parli per esperienza diretta... Ebbene concordo solo in parte con la tua idea... certo non è l'allenamento a creare il giusto equilibrio, né ci si può aspettare di avere il pieno controllo... sarebbe un'imposizione, non una condivisione» Fece una brevissima pausa, scrutando con attenzione gli occhi di Miyo prima di riprendere con un tono quasi distaccato, come estraneo a quel momento ed alle emozioni legate a quel discorso «Eppure ritengo che più lo spirito viene cresciuto e rafforzato e maggiore e la passione che si riesce ad instillare in ogni nostra azione e più queste nel momento di massima unione potranno risuonare tra loro» Si fermò per un istante, lasciandosi andare ad un lieve sospiro, resosi oramai conto del fatto che quello sterile discorso non poteva parare da nessuna parte, salvo che ella non riuscisse in poche ore laddove molte altre prima avevano fallito e solo due, erano riuscite nell'impresa prima di perderlo. «Tuttavia, come tu stessa dici, non è questione di parole o di allenamento, dunque non vi è modo per dimostrare nessuna delle nostre tesi, se non con la pratica. Ma ahimè temo tu non sia ancora riuscita a conquistare il mio cuore, dunque mi spiace, ma non potrò darti soddisfazione su questa sfida, o quantomeno non questa sera» Si lasciò andare ad una cristallina risata, smorzando la chiusura di quella sfida per evitare inutili e spiacevoli fraintendimenti. In fondo il loro era stato un tranquillo scambio di opinioni, dunque non vi era motivo di lasciarsi rischiando di prendere a male parole sbagliate dette con il tono sbagliato, seppure nel momento giusto.

    […]


    Sorpresa. Questo era ciò che si autodefiniva Miyo dopo aver visto quella scena, eppure, Atasuke volle credere che vi fosse altro oltre alla semplice “sorpresa” forse un pensiero conscio che la ragazza voleva, a ragion veduta, tenere per se. Oppure un pensiero più profondo, qualcosa di arcaico ed involontario che ella nemmeno credeva di pensare nel vedere due giovani donne che si scambiavano tra loro una plateale e palese effusione, forse alimentata dall'alcool o forse da altro.
    Per sua fortuna, l'Uchiha non ebbe l'intenzione, ne il tempo di indagare oltre, venendo interrotto dall'arrivo di Kazuki, presentatosi spavaldamente al tavolo, dimenticando ancora una volta quanto Atasuke tenesse all'etichetta, non tanto per se stesso quanto per l'allievo verso la sconosciuta.
    «Sembra che tu sia fortunato Kazuki... forza, siediti, ma non dimenticare le buone maniere, il fatto che tu sia ad una festa non ti concede il diritto di essere scorte, specialmente con una cara amica di Ayuuki» Porse dunque una sedia all'allievo, facendogli cenno di sedersi, prima di riprendere, almeno in parte, il discorso.

    […]


    Poco dopo ecco giungere anche Sasori, unitosi anch'egli alla festa, seppure sempre oberato dal lavoro, quando alla fine giunse un'ultima visitatrice, anch'essa Uchiha, per malaugurata sorte della poveretta, quasi isolata da quel gruppo decisamente omogeneo. “Inizio a sentirmi leggermente fuori contesto! Avete per caso organizzato una riunione di Clan a mia insaputa?” A quelle parole Atasuke non potè trattenere una leggera risata ilare, immaginando, solo per un istante come ella potesse sentirsi attorniata com'era da tanti Uchiha, tutti in una volta. “E' un piacere conoscerti, Miyo-chan. Non sei tu a doverti sentire fuori contesto, anzi spero di non aver interrotto nessuna discussione importante, non era mia intenzione” A sorpresa fu l'ultima arriva a rispondere con grazia e gentilezza, cosa che Atasuke non potè evitare di notare, approfittando del momento per inserire una piccola frecciata verso l'allievo. «Capisco come ti senti, tuttavia, non ti preoccupare, non erano in previsione riunioni di alcun genere... hai solo avuto molta fortuna nel vedere tanti Uchiha tutti nello stesso momento...» Afferrò con delicatezza la bottiglietta con il sakè appena ordinato versandosi un secondo bicchiere, prima di levarlo al cielo verso la ragazza, quasi in segno di saluto «Ed ora sai anche perché di solito non esco nelle occasioni mondane... finisce sempre con mezzo villaggio che mi cerca» concluse, sorridendo e buttando la questione sul ridere, scolandosi poi il bicchierino prima di poggiarlo nuovamente con ordine sul tavolo, prima di voltare il suo sguardo puntandolo sul suo allievo.
    «Vedi Kazuki? Questo è il modo in cui dovresti presentarti a degli estranei, impara dalla nostra giovane Kairi» La frecciata era precisa, eppure il suo tono rimase gentile per tutta l'affermazione, senza voler sembrare un vero e proprio rimprovero quale in effetti era.
    Intanto Kairi si era ormai accomodata al suo posto e stava riprendendo il discorso, rivolgendosi nuovamente verso Atasuke. “Bhè, nel clan siete una figura piuttosto famosa, è difficile non conoscervi fra gli Uchiha” «Questo devo ammettere che è vero... Tuttavia, credo che tu non sia qui solo per tessere le mie lodi, o forse mi sto sbagliando?» Il suo sguardo si fece affilato, anche se non sembrò perdere nemmeno per un istante la sua gentilezza. “Mi sono unita a voi perché, nonostante faccia parte del clan e sia nata a Konoha, in realtà non mi sono mai realmente molto integrata nella comunità e non ho avuto modo di conoscere gli altri membri del clan come avrei voluto, sono sempre stata troppo presa da studio ed allenamenti. Vi ho visti tutti qui ed ho pensato fosse una buona occasione per presentarmi” «Davvero?» Chiese lui con tono quasi stupito, anche se nel riverbero della sua voce si poteva udire una nota di tristezza e compassione. Chi meglio di lui in effetti aveva potuto sperimentare l'essere parte di un clan e non poterne far parte come avrebbe voluto?
    Certo la situazione della ragazza era certamente meno problematica della sua, eppure, in quel frangente, con quelle specifiche parole, non potè evitare di sentirsi chiamare in causa.
    «Mi duole ammetterlo, ma a volte il clan sa essere particolarmente odioso su questo punto...» Ammise, osservando Kairi direttamente negli occhi, senza distogliere lo sguardo, ma senza risultare inquisitore o oppressivo. «Ma dimmi... Sono curioso... che cosa hai sentito nel clan sul mio conto?» Chiese sorridente, lasciando giustamente a Sasori chiedere opinioni sul suo locale, nel caso le avesse volute ed evitando di essere esageratamente oppressivo domandandole subito di lei. In fondo Kairi si sarebbe certamente aperta parlando di se nei modi e nei tempi che avrebbe ritenuto più opportuni.

    […]


    Non passò molto che la sitazione finì per precipitare in fondo al baratro. Ripresasi, per così dire, dallo shock, Ayuuki sembrava essere ritornata dal bagno alla carica. Peccato solo che lo avesse fatto senza i suoi abiti, di cui si era certamente disfatta in precedenza e si era messa a ballare assieme al corpo di ballerini stipendiati da sasori, mettendosi certamente in ridicolo nella sua totale mancanza di autocontrollo.
    Certo con il suo corpo giovane e formoso stava attirando molti sguardi curiosi, come di fatto già stavano facendo i danzatori, ma per sua fortuna, anche gli occhi dei due allievi di Atasuke si posarono sulle forme messe a nudo della ragazza.
    Dopo pochi secondi i due infatti erano già pronti in prima linea a sbavare, come una discreta fetta dei presenti arrapati ed annebbiati dall'alcool, tuttavia, quando i due si resero conto che si trattava proprio della loro kohai Ayuuki, il loro sguardo deviò immediatamente in direzione di Atasuke, che senza dare apparentemente peso a ciò che lo circondava, si dedicava in quel momento a sorseggiare un'altro bicchiere della sua bottiglietta. “Quella ragazza non era seduta a questo tavolo poco fa? E' una vostra amica? Perché nel caso credo dovreste fermarla, non mi sembra esattamente lucida in questo momento...” Con sguardo distratto [Abilità] Atasuke guardò nella direzione del palco, individuando Ayuuki ed osservandola per alcuni istanti per fingere maggior disinteresse sulla sua condizione.
    In realtà però, l'aveva già adocchiata mentre usciva dal bagno, tuttavia sapeva di non poter intervenire subito e che, anzi, non avrebbe potuto farlo direttamente senza compromettere certamente il proprio onore e quello della ragazza, senza parlare del dojo. Dunque aveva atteso, ben consapevole che Shinpachi e Sanosuke si sarebbero certamente fatti vivi ed a quel punto era giunto il momento di agire. «Sembra che la piccola Ayuuki sia andata un filo troppo oltre...» Commentò Atasuke, volgendo lo sguardo verso i due allievi nella folla e lanciando loro un chiaro segnale d'intesa, prima di proseguire, rivolgendosi a Miyo. «Miyo-chan... non preoccuparti... Ci penseranno i miei allievi... tuttavia, se volessi andare a ricontrollarti il trucco... mi sembra di vedere una leggera sbavatura dall'occhio... Sasori» Disse voltandosi per un istante verso l'amico e proprietario del locale mentre le mani, ben nascoste sotto al tavolo componevano l'unico seal che gli necessitava «L'altro giorno non mi avevi anche parlato dei fumogeni per rendere l'ambiente più interessante?»
    E proprio mentre diceva quelle parole, rapida iniziò a levarsi una fitta nebbia, fin troppo fitta, che ridusse notevolmente il campo visivo dei presenti nel locale, concedendo ai due allievi dell'uchiha di correre rapidi al centro della sala, afferrare Ayuuki e portarla letteralmente di peso via da quel posto, andandosi a rifugiare rapidamente nel bagno. [Tecnica]
    Atasuke era rimasto al suo posto, osservando la scena e sorseggiando placidamente il suo sakè, contando i secondi che necessitavano ai suoi allievi per compiere il recupero prima di lasciare che la nebbia si disperdesse nuovamente, ripristinando le normali condizioni di visibilità. «Non male, non male davvero questi fumogeni... solo forse un pelo troppo potenti... dovresti farli controllare, non è normale che si arrivi a non vedere praticamente più niente, non credi?» Aveva un tono tranquillo, fin troppo tranquillo, specialmente se si teneva conto del fatto che la sua allieva era letteralmente svanita dal palco, così come anche i suoi due allievi.

    […]


    Intanto, Ayuuki, dopo essere stata avvolta dalla nebbia dell'alcool, si sarebbe forse resa conto dell'annebbiarsi rapido della sua vista, seguita da una presa non indifferente [Statistiche] che se la caricò letteralmente in spalla, portandola velocemente via, oltrepassando una porta prima di posarla nuovamente a terra in quello che sembrava essere, di nuovo, il bagno delle donne.
    “Ayuuki! Che ti è preso là fuori!?” “Infatti! Che ti è preso Ayu? Non avrai mica esagerato con l'alcool?”
    Davanti a lei, statuari e con uno sguardo esageratamente serio, visti i personaggi, vi erano Sanosuke e Shinpachi che con forza l'avevano tirata via dal palco riportandola al bagno ed appoggiandola delicatamente alla parete dello stesso, osservandola con sguardo serio e stranamente preoccupato... Se davvero credeva di essere in un sogno, si sarebbe forse convinta di stare a poco a poco scivolando in un incubo?


    Ebbene si, godetevi amichevolmente la nuova grafica per i post :ghu:



    Edited by Asgharel - 13/6/2016, 12:52
     
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    VII ~ La Fine di un sogno: L'inizio di un'incubo


    L

    a situazione era sfuggita di mano a Miyo-chan già da un bel po’. Probabilmente doveva fermare la sua migliore amica già quando si era allontanata insieme a Kazumi-san per una gara di bevute. La ragazza sapeva benissimo che la Fuyutsuki non tollerava l’Alcool, ma avrebbe fatto di tutto pur di confermare la sua superiorità sulla pacata e fredda pupilla di Atasuke-sama. Aveva commesso una leggerezza ed inconsapevolmente aveva creato un “mostro”.
    Ma prima di accorgersi di tutto ciò, Miyo-chan stava tranquillamente passando la serata con Atasuke-sama, il Maestro del Dojo di Konoha, che a quanto pare possedeva altre qualità oltre a quella della meditazione. Era stato uno dei pochi uomini che era riuscito ad intrattenersi in una interessante discussione con la ragazza dalla chioma corvina. Spesso reputava i ragazzi della sua età troppo immaturi o frivoli per poter anche solo costruire una pacifica discussione. Daichi-kun ne era l’esempio lampante. - Abbiamo opinioni sicuramente diverse. Trovo estremamente noiosa una discussione tra due persone che la pensano troppo similmente. Anzi sicuramente in questo locale ci saranno idee ed opinioni più o meno contrastanti con i nostri pareri. E ciò rende ancora più stimolante e piacevole la dialettica! - Ammorbidì il suo viso con un sorriso, per nulla imbronciata per essere stata contraddetta dall’Uchiha. Ognuno aveva la propria opinione, fortunatamente. - Ma credo che il vostro sia solo un discorso di “consapevolezza”, più intellettuale, che pratico sui sentimenti. Un contadino del Paese del Fuoco ama con uguale intensità di un Eremita errante. Non ci sono differenze.. i sentimenti sono autentici, in ogni sua forma. Non credo ci sia nessun legame con la meditazione.
    Inarcò un sopracciglio alle successive parole dell’Uchiha. Cercò di trattenere una cristallina risata. - Non sono ancora a conquistare il vostro cuore? Avete per caso capacità o potermi mentali per affermare ciò? Si mormora che sia difficile decifrare i reali sentimenti di una donna. - L’affermazione del Maestro del Dojo aveva sicuramente stuzzicato la sua ilarità. Non aveva nessuna intenzione di conquistare il cuore dell’Uchiha, ed ora che lo aveva espresso così apertamente aveva quasi demolito quell’intesa che si era venuta a creare. Era sempre meglio giocare a carte coperte, soprattutto nella difficile arte della seduzione. Ora capiva come mai Atasuke-sama non era ancora riuscito a conquistare il cuore di nessuna donna. O semplicemente non era momentaneamente interessato. Alzò le spalle nascondendo un sorriso, prima di spostare lo sguardo verso i nuovi ospiti del tavolo.
    - Tranquilla. Non hai interrotto nulla.. come vedi non eravamo soli nemmeno prima del tuo arrivo! - In effetti anche prima dell’arrivo di Kairi-san si erano uniti al tavolo sia Sasori-san che Kazuki-kun. Quindi la ragazza dallo sguardo color miele accolse benevolmente l’ennesima Uchiha che si unì alla comitiva. Sorrise cordialmente in sua direzione e lasciò che Atasuka-sama parlasse con i membri del suo clan. - Siete quindi tutti parenti? Cugini? Nipoti? - Non appartenendo ad un Clan di Konoha, Miyo-chan non sapeva bene come funzionavano i legami all’interno di quell’esteso nucleo familiare come quello Uchiha.
    Ascoltò con interesse le parole di Kairi-san, che si era unita per familiarizzare un po’ con i membri del suo stesso Clan. A quanto pare i legami tra gli Uchiha erano più blandi di quanto pensasse. Si sentì leggermente a disagio, forse aveva posto involontariamente una domanda inopportuna. Mascherò l’imbarazzo con un cordiale sorriso. - Quindi stai studiando per diventare una Kunoichi? Dura la vita in Accademia? Chi è il Chuunin che segue la tua classe? - Chiese con un pizzico di curiosità. - Oh.. si. Se te lo stai chiedendo.. sono anche io un Kunoichi. Una Genin che si è diplomata da parecchi mesi. - Spiegò cordialmente.
    Ma la tranquillità che aveva regnato sovrana sulla serata di Miyo-chan, ben presto fu brutalmente interrotta da alcune urla. Una voce familiare, fin troppo familiare. Era la sua migliore amica che stava ballando in intimo al centro della sala insieme alle altre ballerine in Bikini. In verità s’integrava perfettamente alle prestanti e giovani donne che Sasori-san aveva assoldato per allietare i suoi ospiti. Mesi e mesi di allenamento al Dojo del Karyuuken avevano tonificato e rassodato il suo corpo. Era un’avvenente ragazza che ballava semi-nuda nel bel mezzo di una Festa inaugurativa. Ma ciò che preoccupò maggiormente la povera Miyo-chan, era che la Fuyutsuki sembrava completamente estranea al contesto, alla realtà. Era tanto ubriaca? Semplicemente aveva frainteso gli eventi che l’avevano vista protagonista. - T..Ti.. presento la mia migliore.. amica. - Proferì con un filo di voce verso Kiria-san. Quasi come se non volesse farsi sentire da nessuno. Si sentiva in imbarazzo, in profondo imbarazzo. - Si chiama Ayuu-chan. È una brava ragazza, diligente, responsabile e sensibile! - E in quel momento stava dando un’immagine di se tutt’altro che diligente e responsabile. Ma le vere amiche si spalleggiavano fino alla morte. Era quasi un contratto matrimoniale.
    Lo sguardo della ragazza si spostò verso l’Uchiha che organizzò rapidamente il recupero della Fuyutsuki, grazie alla profonda intesa che aveva con i suoi allievi Shinpachi e Sanosuke. Infatti prese l’occasione al volo per poter alzarsi dal tavolo e raggiungere i bagni. - Vogliate perdonare la mia momentanea assenza. - Senza aggiungere altro, ma abbassando leggermente il capo in un inchino si congedò dal gruppo di Uchiha. Rapidamente raggiunse i bagni, in attesa di “qualcosa”. Non possedeva nessuna capacità telepatica, quindi non poteva sapere cosa aveva in mente il Maestro del Dojo.
    Intanto la Fuyutsuki aveva messo da parte ogni barlume di buonsenso. Infondo credeva di essere in un sogno, o incubo. Dipendeva da quale punto di vista si osservava l’imbarazzante situazione. L’Alcool aveva leggermente annebbiato la sua mente. Sentiva caldo, molto caldo. Le guance s’imporporarono ed i vispi occhi cristallini vagavano per la sala irrequieti. Nonostante un leggero calo della capacità di coordinazione riusciva a seguire le mosse delle ballerine. Si era posizionata tra di esse, ma senza nascondersi troppo. Era la protagonista del suo folle sogno. La sua pelle nuda s’imperlava di sudore. E la sua chioma castana, lasciata libera da fermagli ed elastici, si muoveva sinuosa a ritmo di musica. Le sue forme femminili, che probabilmente deliziavano gli ospiti del Ventaglio Segreto, erano messe in risalto dalla lucentezza della sua pelle, delicata e profumata. Le sue iridi riuscirono ad intravedere anche alcuni suoi conoscenti. Infondo in un sogno si sognavano spesso persone che si conosceva più o meno bene. Quindi non dubitò nemmeno il secondo che quello che stava vivendo non era frutto di un segno. Il piacevole venticello che entrava da una finestra aperta e le muoveva la vaporosa chioma, l’assordante ritmo della musica e il piacevole tocco con i muscoli scolpiti dei ragazzi non misero in moto nessun campanello d’allarme. Era un sogno troppo realistico. E stava durando anche troppo. Perché non si svegliava? Solitamente nei momenti più divertenti di un bel sogno ci si svegliava improvvisamente con l’amaro in bocca.
    Una nebbia densa iniziò ad oscurare i suoi sensi. Il sogno stava per diventare un incubo? Qualcuno la prese di peso per portarla via. L’aria di festa venne interrotta da un improvviso rapimento da due loschi individui. - EHI! Ma cosa fate? Chi siete? - Probabilmente solo le ballerine al suo fianco avrebbero potuto udire quelle soffocate richieste d’aiuto. Ma non riuscì ad opporsi, infondo la vista non era l’unico senso che era stato annebbiato.
    Quando riaprì gli occhi la Genin di Konoha si ritrovò di nuovo nei bagni con le spalle adagiate sulla parete. Davanti a sé c’erano ben tre figure che chiedevano spiegazioni davanti a sé. Riuscì a riconoscere la voce di Shinpachi-kun. Si sentì avvampare. Era forse il momento del bacio con il suo principe azzurro? I suoi occhi iniziarono ad illuminarsi, mentre divenne rossa come un peperone. Non si rendeva ancora conto della situazione e di aver ballato in intimo davanti a tutti gli ospiti del Ventaglio Segreto. - Shin-kun? - Ma notò altre due figure al fianco dell’allievo del Dojo. - Ci sei anche tu… Sano-kun? - E la cosa non sembrava turbarla. Forse si sarebbero sfidati in duello per ottenere il suo amore, come aveva sempre sognato. Ma si stranì non appena notò il volto imbronciato di Miyo-chan. - Eh? E che ci fai qui? Miyo-chan? - Sospirò leggermente, quasi delusa per tutto ciò che stava accadendo intorno a sé. Forse un barlume di buonsenso si stava riaccendendo nella sua testolina. - Forse.. ma è stata Kazumi-san a farmi bere così tanto. - Provò subito a giustificarsi. Ovviamente era tutta colpa di quell’antipatica rossa. Era sempre e comunque colpa sua.
    - BAKA! - Tuonò la dolce ragazza dalla chioma corvina che era quasi pronta a picchiarla. Le assestò un rapido pugno sulla testa. La Fuyutsuki realizzò finalmente che non si trovava in un sogno, ma in un incubo ad occhi aperti. Il dolore che aveva provato era terribilmente reale. Sprofondò nella vergogna. - … - Si guardò intorno. Era nel bagno femminile del Ventaglio Segreto in compagnia di Shi-kun, Sano-kun e Miyo-chan. Sembrava più lucida. - Non dirmi che l’ho.. fatto davvero!?! - Balbettò qualcosa allarmata, coprendo le nudità come poteva con le mani. Vergogna ed imbarazzo presero forma nel suo animo. - Ma cosa ti è passato per la testa? - La ragazza inarcò un sopracciglio. Scosse la testa sconcertata. - Rivestiti e torniamo in sala! Ed inventati una scusa plausibile. - Avvertì con un pizzico di serietà la sua migliore amica. - Va.. va bene! - Si fiondò in uno dei bagni dopo aver recuperato il Kimono, lasciato su uno dei lavabo.
    Intanto Miyo-chan sospirò leggermente e si rivolse con estrema riconoscenza ai due allievi. - Grazie per aver salvato Ayuu-chan! Spesso si comporta da incosciente. - Alzò le spalle. Ormai tutti conoscevano il temperamento della Fuyutsuki.


     
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    Chiacchere e nebbia



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    Atasuke rispose in maniera cortese, ed in realtà non si aspettava atteggiamento diverso dall'uomo. Durante la serata l'aveva osservato parecchio, ed ogni volta che il suo sguardo cadeva sul tavolo a cui era seduto l'uomo aveva sempre un atteggiamento pacato ed era spesso accompagnato da un gentile sorriso. Non le sfuggì il richiamo che fece a quello che forse era un suo allievo sull'educazione, ma la giovane Uchiha rimase in silenzio e non fece commenti a riguardo, continuando a mangiare qualche salatino: non erano affari suoi e non si sarebbe certamente intromessa in quella situazione. Ascoltò poi la risposta dell'uomo, notando una nota di sorpresa e forse di...tristezza? quando lei spiegò come mai non conoscesse ancora nessuno.
    Fu il suo seguente commento sul clan a cogliere in particolare la sua attenzione e curiosità: fosse stato pronunciato da qualcuno al di fuori di esso non avrebbe esitato nel rispondere sulla difensiva com'era suo solito, ma se un membro del rango di Atasuke faceva un'affermazione simile probabilmente doveva esserci un reale motivo Odioso? Perché lo pensate? domandò sinceramente curiosa e con tono tranquillo. Fino ad allora non aveva mai avuto particolari problemi, ma non escludeva che il motivo fosse proprio la sua poca integrazione In realtà la causa del mio...diciamo isolamento sono io stessa. Come dicevo poco fa mi sono sempre troppo concentrata sugli studi e troppo poco sulla vita sociale. Ho però intenzione di rifarmi, ora che la mia promozione a genin si avvicina. Perlomeno è quello che spero, dovrei essere ormai a fine studi

    La seguente domanda dell'uomo la colse un poco di sorpresa, e la ragazza si girò ad osservarlo socchiudendo leggermente gli occhi carbone: era la seconda volta che cercava di capire che cosa si dicesse al clan di lui, e Kairi non riusciva a capire il motivo di tale interesse. Si limitò dunque a ripetere ciò che suo padre le aveva detto quelle volte in cui avevano incrociato il jonin per le strade del quartiere So ciò che mi ha detto mio padre di voi: si chiama Izuna ed è un membro della polizia, non escludo vi conosciate almeno di vista. So che siete uno dei ninja più promettenti del nostro clan e che non si esclude che in futuro possiate diventare capoclan rispose semplicemente, anche perché non sapeva davvero molto di più Dimenticavo, so che avete anche un vostro dojo: non mi dispiacerebbe una volta diventata genin farvi visita, lo ammetto da sempre alla ricerca di un modo per perfezionarsi sempre più, avrebbe colto al volo l'opportunità anche solo di poter assistere ad un suo allenamento.

    Girò poi lo sguardo verso Miyo-chan, e rise leggermente all'affermazione sull'essere tutti parenti Bhè, si può dire che in qualche modo sia così, discendiamo tutti dalla prima persona che sviluppò lo sharingan, quindi in qualche modo siamo tutti cugini alla lontana. Ma si parla di qualcosa avvenuto ormai centinaia di anni fa nonostante lo avesse chiesto più volte a suo padre non sapeva con precisione chi fosse il loro capostipite ancora; era una delle cose che nel corso del tempo voleva scoprire.
    Annuì poi alle seguenti domande della ragazza Il chunin che segue la mia classe è Ayato Inuzuka, un maestro irruento a volte ma sa il fatto suo. Studio in accademia da qualche anno ma sono ormai alla fine del mio percorso di formazione, spero di poter sostenere a breve l'esame per diventare genin. Non vedo l'ora di poterlo diventare in realtà, ho appreso ormai tutto quello che potevo apprendere dalla scuola. L'esame è stato difficile? domandò curiosa. Forse la ragazza le avrebbe potuto dare qualche informazione in più, fino ad allora i suoi maestri avevano sempre parlato molto poco a riguardo

    Dopo pochi istanti dalla sua risposta con la ragazza, mentre osservava la ragazza in intimo che aveva scoperto chiamarsi Ayuu-chan continuare a ballare, a seguito di un commento di Atasuke e con curioso tempismo la sala si riempì di una strana nebbia. Quando questa si dissolse i due ragazzi che erano al tavolo con lei e Miyo-chan erano scomparsi, così come la ragazza in intimo. Fu il seguente commento del jonin Uchiha a farle capire che era poco probabile che si fosse trattato davvero di fumogeni In effetti sono forse un po' troppo potenti. Ma il loro tempismo è stato impeccabile esclamò a sua volta in tono tranquillo continuando a mangiare qualche salatino: era piuttosto convinta che quello fosse in realtà stato un escamotage dell'uomo per portare fuori da una situazione imbarazzante Ayuu-chan, indubbiamente un gesto ammirevole. Alzò poi lo sguardo rendendosi conto della situazione solo in quel momento Adesso sembra davvero una riunione di clan esclamò: al tavolo erano effettivamente rimasti solo gli Uchiha.





    Edited by Kairi Uchiha - 15/6/2016, 22:48
     
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    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha!

    ~Rotture e Recuperi~





    Il discorso che stava prendendo piede tra il maestro della Karyuukene e l'amica di Ayuuki stava ormai prendendo una piega quantomeno ambigua, per quanto piacevole potesse essere.
    I due avevano opinioni differenti, contrastanti per certi versi, ma a ben guardare non poi così distanti l'una dall'altra. Solo sembravano osservare il medesimo argomento da angolazioni leggermente differenti.
    Alla fine, però, sembrò voler essere proprio l'Uchiha a chiudere quel punto, dando non solo un taglio netto al discorso stesso ma anche all'intesa che andava formandosi su quell'argomento, avitando di andare pericolosamente più a fondo, con il rischio di raggiungere un eventuale punto di non ritorno. Punto che Atasuke non aveva intenzione alcuna di superare. Non in quella sera, non a quel modo e probabilmente non con quella ragazza.

    [...]


    Alle parole di Kairi, Atasuke sorrise, comprendendo che ella aveva decisamente un'altro tipo di problema, nato, a differenza del suo, da un impegno forse eccessivo nello studio, anziché da un passato tormentato e additato dal clan come “non giusto”.
    «Capisco... dunque nel tuo caso si tratta di studio anche troppo intenso...» Rispose cordialmente, prendendo la parola dopo aver ascoltato con attenzione le parole della ragazza. «Comprendo quindi anche come tu non abbia fortunatamente avuto il piacere di scontrarti con qualche frangia più... come dire... legata alle tradizioni del clan... Ma temo che questo non sia il luogo adatto a questo tipo di discussione... Tuttavia, sarò ben lieto di invitarti per un té se vorrai unirti a me uno di questi giorni per fare due parole» Concluse sorridente, prima di riprendere dall'argomento forse più importante, o quantomeno per la studentessa. «Dunque sei vicina ai tuoi esami... Che dire, per ora mi sembri già decisamente più avanti di alcuni genin su cui ho avuto piacere di posare le mani... Dunque credo che saprai rendere la tua famiglia molto orgogliosa, come il clan stesso, Kairi» Un sorriso sincero, unito ad un gentile cenno di incoraggiamento con il capo.
    “So ciò che mi ha detto mio padre di voi: si chiama Izuna ed è un membro della polizia, non escludo vi conosciate almeno di vista. So che siete uno dei ninja più promettenti del nostro clan e che non si esclude che in futuro possiate diventare capoclan” «Izuna... Ricordo il nome ma in questo momento, spero non me ne vorrai, non riesco a rammentare il volto... Comunque ricordo che sia uno degli elementi puù validi con cui ho avuto il piacere di collaborare. Davvero un brav'uomo. Dedito al suo lavoro ed alla famiglia e...» In quell'istante, Atasuke sembrò raggelare, rammentando in quell'attimo di chi si stesse parlando e ciò che sapeva essere accaduto alla moglie dello stesso. Passarono alcuni istanti, nulla di più, anche se nella sua mente furono interminabili, mentre un alone di vergogna annebbiava la sua mente. «... Ora ricordo... Izuna... Perdonami, spero di non essere stato scortese. Ad ogni modo, conosco bene tuo padre. Un uomo valoroso, non c'è che dire e non sai quanto mi faccia piacere sapere che lui la veda in questo modo»
    Sorrise con grazia, lasciando che poi il discorso proseguisse con quella che era ormai divenuta la più gettonata delle domande verso gli Uchiha, a cui volle rispondere Kairi, togliendogli di fatto l'incombenza di ripetere l'ormai trita e ritrita solfa che tuttavia continuava a sembrare un mistero alla maggior parte degli abitanti esterni a quello e agli altri clan maggiori. «Esattamente... Devo ammettere che la tua preparazione mi stupisce Kairi, sono sempre più convinto che la tua promozione sia ormai solo questione di tempo...» Sorrise alla ragazza, portando poi lo sguardo si Miyo, rivolgendo a lei la successiva parte del discorso. «Non bisogna mai confondere la casata con il semplice cognome... Molti di noi sono parenti, questo è certo e non è innegabile che alcuni rami continuino ad intrecciarsi tra loro, spesso con l'assurda convinzione che questo aiuti a mantenere il sangue forte e puro... Tuttavia, ormai non è un segreto che molti sono Uchiha di “acquisizione” proprio per essersi uniti al clan con il matrimonio, altri derivano ormai da ceppi talmente distanti da poter essere considerati a tutti gli effetti famiglie a se stanti... Un po in fondo come tutti i clan maggiori del villaggio che contano molti tra i loro ranghi» Concluse, lasciando che il discorso tra le due proseguisse oltre fino alla “presentazione” decisamente poco degna della Karyuuken di Ayuuki, che sotto ai fumi dell'alcool si era lasciata andare dando spettacolo. Certo piacevole per gli occhi di molti, ma triste per gli occhi del suo maestro che seppure non mostrasse mai, o quasi, i suoi sentimenti, soffirva personalmente nel vedere i suoi allievi compiere azioni sconsiderate.

    [...]


    ~Little Reunion~


    Quando la "nebbia artificiale" si diradò, lasciando nuovamente campo visivo ai presenti, Atasuke sorrise nel sentire il commento di Kairi, comprendendo che ella forse aveva quantomeno intuito ciò che era accaduto. Ulteriore segno positivo della sua preparazione, mentre con lo sguardo seguiva Miyo che si dirigeva al bagno delle signore, dove i suoi tre allievi la stavano, più o meno consciamente, aspettando.
    "Adesso sembra davvero una riunione di clan" «E forse lo è, in un certo senso, Kairi-chan...» Introdusse Atasuke, con il suo tono gentile «Anche se di certo non è una riunione ufficiale...» Fece per mettersi comodo, prima di rendersi conto di essere stato sgarbato in quel momento, non avendo di fatto offerto nulla alla ragazza. «Ma che sgarbato!» Esclamò verso se stesso, accentuando la questione ma senza alzare inutilmente la voce o scomporsi più di quanto non fosse necessario. «Sbaglio o non ti ho ancora chiesto se gradisci qualcosa da bere?»
    Attese dunque una risposta dalla ragazza, prodigandosi eventualmente nel soddisfare la sua richiesta, qualora Sasori, essendo il proprietario del locale, non si fosse mosso a sua volta anticipandolo.

    [...]


    Quando poi la richiesta della ragazza fosse stata soddisfatta o quantomeno comunicata allo staff, Atasuke avrebbe quindi ripreso il discorso, approfittando di quel momento di relativa riservatezza e solitudine. «Kairi... sarò franco... prima, ho volutamente messo alla prova le informazioni che hai su di me perchè dovevo capire una cosa...» Il suo sguardo si fece serio, seppure non volesse perdere una piccola scintilla di gioia e spensieratezza adatta all'occasione. «Tu hai avuto la fortuna di avere un padre meraviglioso che sperabilmente ti ha mostrato il mondo per come è ed in parte per come dovrebbe essere... Ma sfortunatamente...» Si concesse una breve pausa, abbassando lo sguardo sul tavolo, come a voler cercare le parole adatte prima di riprendere la questione, riportando i suoi occhi corvini in quelli di lei. «Il clan è diviso. Alcuni di noi sono rimasti legati alle tradizioni, forse anche troppo. Al punto di essersi fatti razzisti e di non accettare quelli che non hanno il sangue puro, condannando chi ha la colpa di essere nato da un genitore non appartenente al clan... Altri sono divenuti progressisti, a volte anche troppo, al punto di prendere quasi in odio le antiche tradizioni, quasi come fossero carta straccia, retaggio di un passato ormai in disuso, buono solo per accendere il fuoco... Altri, come tuo padre, sono più equilibrati e vedono il bene nell'equilibrio tra innovazione e tradizione... è a questo che mi riferivo quando dicevo che il clan sa essere odioso...» Il discorso era serio e cupo, forse anche troppo, motivo per cui Atasuke decise di smorzare i toni, riportando una nota allegra, tagliando la questione e chiudendo quel capitolo, o almeno per quella serata.
    «Ma parliamo di cose serie, Kairi...» Ed il suo tono tornò ad essere leggero e spensierato come doveva essere «Mi pare quantomeno scontato che a breve riuscirai a diventare una abile genin... cosa pensi di fare in futuro? Nel senso: hai qualche progetto in mente? Qualche obbiettivo particolare?»
    E si mise comodo, osservando la ragazza, in attesa di una sua risposta ed eventuali domande.

    [...]


    ~Riunione di Gabinetto~


    I due erano davanti a lei, braccia conserte e sguardi preoccupati. Ma a dirla tutta, forse, lo sguardo più preoccupato alla fine forse era quello di Ayuuki, quantomeno quando si rese conto che quello non era un sogno e che la sua amica era veramente arrabbiata con lei, tanto da mollarle un sonoro cazzotto sul cranio. “Non dirmi che l’ho.. fatto davvero!?!” Sanosuke e Shinpachi si guardarono per un istante, quasi a voler decidere chi dei due dovesse darle la brutta notizia ed alla fine, fu il turno di Sano "Ayuuki... hai ballato nuda in mezzo al locale, ti rendi conto?" Non vi era saccenza nelle sue parole e nemmeno la più lontana delle tracce di qualche sentimento o intenzione atta a voler sottolineare lo sbaglio o lasciar serpeggiare il dubbio di un giudizio. Non la stava giudicando, stava solo, tristemente, sottolineando la verità, con quanto ne sarebbe conseguito alla presenza di Atasuke.
    "Ed inventati una scusa plausibile." "E non dimenticare che devi convincere Atasuke... sai quanto prende a male cose simili" aggiunge Shinpachi, in tono quasi allegro, atto a smorzare leggermente la tenzione che si era venuta a creare, ma senza dimenticare che in realtà il peggio doveva ancora arrivare. Per quanto Atasuke fosse sempre pacato e gentile, i suoi allievi più "scalmanati" avevano già avuto il piacere di una delle sue ramanzine e potevano certamente confermare che in quei momenti la sua natura sembrava quasi cambiare, quasi come diventare un demone.
    Come avrebbe reagito la ragazza una volta resasi conto anche di quel "dettaglio" decisamente non da poco? Ormai le uova erano rotte e non poteva sperare di uscirsene senza che Atasuke incombesse su di lei, dunque... che si sarebbe inventata?
    Nel frattempo, però, mentre la Fuyutsuki si rivestiva in uno dei bagni Miyo ringraziò i due, che sfortunatamente non ebbero il tempo materiale di replicare che ecco una cliente del locale uscire da uno dei bagni ritrovandoseli davanti. "KYYYYAAAAAAA!" Un urlo acuto, stridente e dannatamente fastidioso, che terminò con ogni cosa che volava in testa ai tre, anche se il bersaglio principale erano ovviamente i due. "PERVERTITI! ANDATE FUORI! QUESTO è IL BAGNO DELLE DONNE! BASTARDI GUARDONI! FILATE FUORI!"
    Inutile dire che i due non poterono fare altro che uscire a quel punto, con la salva di oggetti che continuava a piovere su di loro con un ritmo tale che venne naturale chiedersi se non stesse utilizzando un jutsu di moltiplicazione per continuare ad avere così tanta roba o se in quella pochette ella non avesse nascosto un rotolo da richiamo pieno di ogni cosa esistente al mondo.
    Ma in fondo, c'era da ammettere che i due, usciti dalla porta, facevano comunque il loro figurone con gli abiti pieni di cianfrusaglie da donna e con rossetti e lucidalabbra incastrati nei capelli... In fondo era difficile per chi se li trovava davanti in quel momento capire se fossero stati bersaglio di un bombardamento pesante o se si fossero letteralmente dati alla pazza gioia in quei bagni. "Hmm... lucidalabbra alla fragola, uno dei miei preferiti!" Commentò Sano, sfilandosi un tubetto dai capelli ed osservandolo con la dovuta perizia. "Non c'è nulla da fare... le ragazze con questi lucida labbra son le migliori" Ribattè shinpachi con aria seria. Per quanto serio potesse apparire con due rossetti infilzati nella sua chioma quasi a sembrare due corna, s'intende. "Che dici, abbiamo una possibilità?" "Con quella dici?" "Esatto" "Assolutamente si, guarda..." "WOHAHAHAHA! Figlio di buona donna!"
    In seguito, i due non mostrarono a nessuno che cosa fosse scritto in quel foglietto che Shinpachi aveva tirato fuori dal suo abito, ma la leggenda (ed i loro racconti successivi) narra che in tutto quel trambusto ella fosse riuscita a scrivere o quantomeno a lanciare a loro un bigliettino appallottolato con su scritto il suo indirizzio di casa ed un invito alquanto dettagliato in merito al raggiungere lei e una sua sorella gemella...



     
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  7. **Kat**
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    VIII ~ Emergenza beauty-case: Last Hope


    L

    o sguardo di Miyo-chan si alternava sul gruppo di Uchiha che avevano invaso il suo tavolo. Con un sorriso dipinto sulle labbra ascoltava i loro discorsi, intervenendo solo se era realmente necessario. Non desiderava essere fonte di disturbo per nessuno. Anzi non riuscì a reprimere quel sentimento di disagio che celava dietro il suo sorriso. Forse iniziava a sentirsi di troppo in quel tavolo, nonostante le rassicurazioni di Atasuke-sama e quelle di Kairi-san.
    L’attenzione della ragazza dalla chioma corvina si spostò verso l’Uchiha, che spiegò brevemente le lontane parentele che legava il Maestro del Dojo con gli altri membri del Clan. A quanto pare era ben diverso dal concetto di una “famiglia allargata” come aveva immaginato precedentemente. Fece spallucce ed abbozzò un sorriso. - Condividete solo i geni in alcuni casi, senza una stretta parentela. - Cercò una forma di assenso negli occhi scuri della ragazza. Aveva centrato il punto? Non appartenendo ad un Clan della Foglia era difficile per lei immaginare una così antica discendenza. - Durante gli Studi in Accademia ho letto un libro storiografico sulle origini del nostro Villaggio. E citava il Clan Uchiha come co-fondatore di Konohagakure no Sato insieme alla dinastia dei Senju. - Cercò di far riaffiorare le reminiscenze di quella interessante lettura. Miyo-chan era una ragazza molto diligente e la lettura rientrava nei suoi Hobbies. Ampliò il sorriso. - Conosco a memoria la biblioteca dell’Accademia. Ci sono Tomi e pergamene davvero utili! - Purtroppo dopo aver conseguito l’esame di diploma non poteva più accedere alla biblioteca interna dell’Accademia, ma Okada-Sensei qualche volta le regalava un suo Tomo o le prestava un libro proveniente da quei scaffali.
    Ascoltò con interesse le parole di Kiria-san. E provò a ricordare la fisionomia del Sensei Accademico dell’Uchiha. - Non lo conosco purtroppo. Ma sono certa che riuscirai a superare l’esame di diploma brillantemente! Sembri una ragazza sveglia! - O almeno ad una prima occhiata Kiria-san sembrava una brava ragazza, diligente e seria. Non come quella che stava ballando semi-nuda nel bel mezzo di un locale pieno di uomini. - Ho superato il mio esame a pieni voti! Non è stato difficile.. non lasciarti influenzare dalle dicerie di corridoio. Lo dipingono come un esame che ben pochi Studenti riescono a superare. Ed invece basta solo un po’ di studio e solide motivazioni per superarlo! - E dopo aver concesso qualche consiglio alla ragazza, Miyo-chan corse in bagno per recuperare la sua migliore amica. Aveva sicuramente bisogno di tutto il suo aiuto per tirarsi fuori dai guai.

    [ … ]

    La Fuyutsuki riversava in uno stato pietoso. Non aveva mai alzato tanto il gomito. E purtroppo per una stupida sfida di bevute e per tanta incoscienza, la Genin di Konoha si ritrovava piuttosto brilla nel bagno femminile del Ventaglio Segreto. La testa iniziava a farle un po’ male. Ma nelle sue vene c’era ancora molto alcool da smaltire. Fortunatamente non aveva ancora i postumi della sbornia. Probabilmente l’indomani non avrebbe ricordato nulla, o quasi, ed avrebbe sofferto di nausea ed emicrania per tutto il giorno.
    Ma in quel momento i postumi erano gli ultimi dei suoi problemi. Shin-kun, Sano-kun e Miyo-chan erano intervenuti per contenere la sua incosciente esplosione di gioia. Solo in quel momento, quando gli occhi seri della sua migliore amica, si rendeva conto che non era in un sogno. Anzi quel sogni stava diventando un incubo ad occhi aperti. Sospirò leggermente. Scosse la testa. Socchiuse leggermente gli occhi per poi riaprirli dopo alcuni secondi. Le tre figure erano ancora lì, e con la stessa espressione seria.
    - Cavolo. - Mormorò altre parole incomprensibili tra sé. Probabilmente stava chiamando in raccolta tutti i Kami per trovare una via d’uscita a quella situazione così imbarazzante. Quindi aveva davvero ballato in intimo in un affollato locale, anche davanti a Shin-kun e addirittura davanti al suo Maestro. In quel momento desiderava solo svanire. Purtroppo non conosceva nessun Jutsu di dislocamento, altrimenti l’avrebbe utilizzato senza pensarci troppo. Ed invece era confinata in quel bagno con occhi ricolmi di rimprovero incollati alla sua figura.
    A quanto pare non aveva minimamente impressionato i due Don Giovanni del Karyuuken, non che fosse intenzionata a farlo, ma nonostante si fosse appena esibita semi-nuda Sano-kun e Shin-kun non avevano fatto una piega. Nessun apprezzamento. Nessuna parola di conforto. Sembravano più interessati alle conseguenze del suo gesto sconsiderato. Forse doveva rinunciare a quei due. Aveva ragione Miyo-chan, non era abbastanza intelligenti da accorgersi che la Fuyutsuki era sbocciata e da bocciolo di rugiada era diventato un bellissimo fiore. - Baka! - Mormorò tra sé. Aveva voglia di colpire la parete con la testa più e più volte. Era stata sciocca. E nulla di buono avrebbe portato la sua performance in intimo al Ventaglio Segreto. - D…Dite che mi metterà in punizione? Sarò costretta a pulire i bagni del Dojo per un’intera settimana? - Tutto tranne i bagni. Considerando che gli allievi del Karyuuken erano quasi tutti di sesso maschile e che combinavano i soliti disastri in bagno non centrando mai la tazza, si preannunciavano settimane dure per l’allieva. O c’era qualcosa di peggio? Sicuramente doveva inventarsi qualcosa di plausibile.
    Intanto nei bagni femminili del locale entrò una ragazza che notando la presenza di Sano-kun e Shin-kun andò su tutte le furie. Una scenetta piuttosto comica a cui Miyo-chan non riuscì a trattenersi dal ridere. Era troppo divertente. Ma la Fuyutsuki era troppo depressa ed angosciata per poter condividere quel momento con l’amica. - Cioè.. è finita. La mia vita sentimentale è completamente finita! Baka! Baka! Baka! - Iniziò a sbattere i piedi a terra mentre stringeva i pugni al petto. - Non riuscirò più a recuperare punti con Shi-kun! Non mi ha nemmeno fatto un complimento… lasciami invecchiare qui.. in questo bagno. - Era sull’orlo di una crisi di pianto. Fortuna che c’era la sua migliore amica pronta a tener pugno di ferro. - Vai subito in bagno.. cambiati! È un ordine! - Della ragazza dolce e paziente non c’è più traccia.
    La Fuyutsuki riuscì ad alzarsi e con una deambulazione ancora stabile, forse un po’ traballante eseguì gli ordini di Miyo-chan. Richiuse dietro le sue spalle la porta del bagno ed infilò il Kimono. Il vestito ormai era sgualcito e anche macchiato. Cercò di riordinare anche la chioma castana, ottenendo un discreto risultato. Non era perfettamente in ordine, ma non poteva fare di meglio. Si sentiva ancora accaldata ed il rossore sulle sue guance non accennava a svanire. Per alcuni secondi avvertì anche un’ombra passarle davanti agli occhi. Dovette strizzare le palpebre per mettere a fuoco meglio la figura di Miyo-chan.
    - Tadaaaaa! Come nuova! - L’Alcool continuava a concederle un atteggiamento piuttosto leggero. Non pensava alle conseguenze delle sue azioni o delle sue parole. Ma almeno ora sapeva che non era in un sogno. Ampliò il sorriso sulle proprie labbra. Un sorriso a trentadue denti, mentre si avvicinò al lavabo per specchiarsi nel grosso specchio posto frontalmente. Miyo-chan con un sospiro si posizionò dietro alle spalle della Fuyutsuki e grazie alla Tecnica del Richiamo estrasse un beauty-case d’emergenza con tutto l’occorrente che necessitava ad una donna. Estrasse alcuni trucchi, pettini e fermagli. Si mise all’opera per donare alla sua migliore amica un aspetto decente. Un po’ di correttore e fard per coprire il rossore sulle sue guance, una pettinata ai capelli e fermagli per evitare che questi oscurassero il suo viso. - Ecco.. ora sei come nuova! Torniamo in Sala.. cerca di non parlare troppo. Ed assumi un atteggiamento dignitoso! - Lanciò un’occhiata verso la ragazza, per essere certa di aver compreso il concetto.
    Dopo almeno trenta minuti di raccomandazioni, preparativi e rimproveri Ayuu-chan e Miyo-chan tornarono al tavolo degli Uchiha. La ragazza dalla chioma corvina sosteneva l’altra con un braccio per evitare che barcollasse o si esibisse in un altro dei suoi folli balli in intimo. Era una presa ben salda quella di Miyo-chan, una sorta di prigionia da cui non poteva divincolarsi. - Ohh! Quanti Uchiha! Sembrano tutti uguali.. occhi neri e capelli scuri. Miyo-chan.. - Si avvicinò maggiormente alla ragazza per confessargli un segreto a bassa voce. - … Pensi che li facciano con lo stampino nei sotterranei del Villaggio? - La ragazza prontamente mise a tacere l’amica. - SHHH! Cosa ti ho detto prima? Silenzio! Non parlare! SHHHH! - E dopo l’ennesimo teatrino le due ragazze occuparono di nuovo il posto al Tavolo.
    Miyo-chan abbozzò un sorriso per debellare ogni ombra d’imbarazzo sul suo viso. La Fuyutsuki invece mostrò un’espressione alquanto incuriosita. Le sembrava di vedere quattro Atasuke-sama. Tre uomini ed una donna. Il suo Maestro si era appena moltiplicato nella sua breve assenza? Cercò di non ridere. Iniziò a sghignazzare. Le arrivò subito una gomitata dalla sua migliore amica. - Ehi!? - La Genin di Konoha non sembrava molto contenta dell’iniziativa di Miyo-chan. - Comunque.. Sasori-san… Grazie per avermi dato l’opportunità di esibirmi insieme alle ragazze. Dopo discuteremo del compenso in Ryo! - Lanciò un’occhiata al proprietario del locale, nella speranza che le reggesse il gioco. - Non lo sapevate? Sasori-san mi ha chiesto di ballare nel suo locale per un po’. Avete visto la mia uscita di scena con il fumo no? Cioè.. in verità il fumo non era previsto. Ma era tutto organizzato! - Fiumi e fiumi di giustificazioni. Non avrebbe mai ammesso che era fuori di sé.


     
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    Dracarys

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    Lati Oscuri del Clan



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    Ascoltò in silenzio le risposte del Jonin, stupendosi non poco quando lo stesso la invitò a prendere un thé assieme. Non le sarebbe assolutamente dispiaciuto aver modo di conoscere più a fondo Atasuke e sorrise gentile annuendo con la testa in risposta al suo invito Mi piacerebbe molto poter prendere un thé con voi! esclamò con più entusiasmo di quello che intendesse inizialmente, rimanendo ancora più stupita dalla seguente affermazione dell'uomo sulle sue abilità ed arrossendo di conseguenza senza controllo. Quel complimento arrivò in maniera talmente inaspettata che la ragazza non riuscì a controllare le sue emozioni come faceva solitamente e sentendo il calore salirle sulle guancie in maniera incontrollata spostò lo sguardo dall'Uchiha gettandosi sui primi salatini che le capitarono a tiro. Non le piaceva farsi vedere in quelle condizioni, e quando veniva...tradita dal suo auto-controllo finiva sempre con il sentirsi terribilmente esposta ed indifesa Siete troppo gentile. Rendere orgogliosa la mia famiglia nonché il mio stesso clan è uno dei miei maggiori obiettivi al momento
    L'uomo poi continuò a parlare riferendosi a suo padre ed il cambio di argomento tranquillizzò nuovamente la ragazza che sentì pian piano il viso tornare nelle sue normali condizioni. Solo allora girò nuovamente lo sguardo verso il Jonin proprio quando egli stesso sembrò realizzare davvero chi fosse Izuna. Kairi scosse immediatamente la testa quando in qualche modo sembrò scusarsi per quella che considerava essere indelicatezza Non preoccupatevi, nessuna scortesia. E' passato molto tempo da quella situazione ed ormai parlarne non mi crea più problemi nonostante tutto non amava quando per un motivo o per un'altro la conversazione finiva per cadere in quell'argomento e fu ben lieta di cogliere al balzo la risposta di Miyo-chan per cambiare discorso, annuendo alle sue parole
    Esatto, il nostro clan è uno dei più antichi del villaggio nonché uno dei suoi fondatori. Ho letto anche io quegli stessi tomi più e più volte, li trovo estremamente interessanti! esclamò con voce vivace: adorava parlare di quegli argomenti. Sorrise gentilmente quando anche la ragazza le disse che credeva in lei Grazie. Mi impegnerò al massimo per superarlo e sono certa ci riuscirò concluse, salutando poi la genin quando quest'ultima si allontanò, probabilmente per salvare l'amica da una situazione poco piacevole.


    -------

    Quando la nebbia si distolse ed Atasuke le chiese se voleva qualcosa da bere la ragazza annuì Non mi dispiacerebbe, sarei curiosa di sentire quella che considerate la specialità in questo locale, Sasori disse rivolgendosi al gestore del locale.
    Rimase poi ad ascoltare il seguente discorso di Atasuke rimanendo non poco stupita delle informazioni che l'uomo le diede: non aveva idea che nel clan esistesse una simile situazione e si stava convincendo sempre di più di aver perso fin troppo tempo presa dai suoi addestramenti ed allenamenti. Come poteva non essersi mai accorta che vi era una simile situazione proprio sotto il suo naso? Suo padre doveva di certo esserne a conoscenza, ma probabilmente l'aveva volutamente tenuta fuori dalla situazione per evitarle spiacevoli situazioni. Essendo nata da genitori entrambi Uchiha nessuno era mai venuta a sapere di ideali razzisti all'interno del clan e la cosa la turbò non poco. Restò diversi istanti in silenzio prima di parlare nuovamente Non avevo proprio idea che esistesse una simile situazione...


    Kairi! i suoi pensieri e le sue parole furono interrotte da una voce familiare a pochi metri da lei, e quando si voltò vide suo padre in persona che la osservava Papà?? Cosa ci fai tu qui? esclamò sorpresa sinceramente stupita di vedere il padre in quel locale, tra l'altro con ancora addosso la divisa della polizia di Konoha. Doveva essere uscito da poco dal lavoro. Izuna rispose osservandola con un sorriso gentile ed uno sguardo leggermente divertito: guardando lui e Kairi assieme era facile intuire quanto i due si assomigliassero e da chi la ragazza avesse ereditato anche buona parte delle sue espressioni. Tutti questi allenamenti cominciano a farsi sentire eh? Ti sei dimenticata che oggi a pranzo mi avevi promesso avremmo passato un po' di tempo assieme? E' così tanto che non riusciamo a prenderci un momento per noi, è un'ora buona che ti cerco in giro per tutto il quartiere ed alla fine ho deciso di provare qui. E' strano vederti in un posto simile concluse guardandosi attorno per poi fermare lo sguardo su Atasuke, Sasori ed il genin Uchiha, inchinandosi poi in segno di saluto a tutti e 3 Atasuke, è un piacere incontrarla qui. Spero che mia figlia non l'abbia disturbata, le ho parlato molto di lei. Sasori, complimenti per l'apertura del locale, sono sicuro farà un grande successo! E noi non ci siamo mai incontrati prima credo continuò rivoltò al ragazzo che fino ad allora era sempre rimasto in silenzio Sono Izuna Uchiha, è un piacere!
    Dopo una breve pausa imbarazzata la ragazza abbassò lo sguardo con fare dispiaciuto: si era davvero completamente dimenticata dell'impegno e non si era nemmeno resa conto dell'orario...sapeva bene quanto il padre tenesse a passare qualche momento con lei e si sentì terribilmente in colpa anche solo per l'essersene dimenticata... Mi-mi dispiace papà...arrivo subito! esclamò alzandosi in piedi e facendo un profondo inchino a tutti i presenti al tavolo, soffermandosi in particolare su Atasuke Ora devo proprio scappare mi dispiace, ma come le dicevo accetto volentieri il suo invito per un thè! Domani sera dopo i miei soliti allenamenti sono completamente libera, non mi dispiacerebbe unirmi a voi allora se siete libero anche voi! Lì potremmo continuare la nostra conversazione solo dopo una risposta da parte dell'uomo e solo dopo aver fissato il luogo e l'orario dell'incontro si sarebbe allontanata salutando tutti i presenti al tavolo Salutatemi Miyo-chan quando tornerò e ditele che è stato un piacere conoscerla. A presto! Izuna si congedo allo stesso modo con un sorriso cordiale, ed insieme la piccola famiglia si allontanò verso l'uscita del locale.




     
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  9. Sasori Uchiha
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    La serata va



    Si era unito alla serata che era letteralmente decollata, mentre si trovava in compagnia di Atasuke e del suo gruppetto di allievi e seguaci del dojo, si sentì a suo agio. Almeno a sufficienza, per prendersi qualcosa anche da bere. Mayumi questa volta non ebbe incertezza alcuna, o almeno evitò di mostrarlo a Sasori.


    Forse avrà imparato ? Che Atasuke abbia ragione ?



    Mentre stava riflettendo, la Fyutsuki lo tirò in mezzo alla conversazione, rispose con un tono della voce gradevole, amichevole e molto rilassato, forse complice anche il primo drink, che si era preso un long island, il più classico dei classici:


    No, sinceramente non è poi così complicato, specie se si ha qualche aiuto nel gestire il locale. Questi ragazzi e ragazze stanno facendo davvero un lavoro eccezionale, a parte rari elementi....



    Diede una occhiata a Mayumi che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque. Mayumi vedendolo con la coda dell'occhio, non fece altro che replicare un debole:


    Ha sempre ragione lei...



    La risposta della barista, vista la confusione che regnava nel locale non avrebbe mai raggiunto le orecchie di Sasori. Indubbiamente la situazione non avrebbe che aggravato la sottile pazienza del ragazzo.


    ...Andiamo non sarà un semplice bicchiere, che guasterà la serata....



    Guardò con aria un po' seccata il viaggio del bicchiere verso l'altro destinatario. Ad ogni modo, non ci fece caso più di tanto. In fondo ognuno conosceva i propri limiti, inoltre la serata era partita da un bel po' di tempo, quindi non diede peso assolutamente alla faccenda. Proseguì senza interruzioni il suo discorso:


    ...Beh essendo un Uchiha, ho arredato secondo mio gusto. Spero che nessuno si offenda. Beh è un lavoro che ho iniziato quando ero ancora un genin e sinceramente è stato un ottimo diversivo dai pressanti addestramenti. Ogni tanto un po' di svago fa sempre bene. Non credi ?



    Terminò la domanda con un sorriso. Aspettò la risposta della ragazza, poi proseguì:


    No tranquilla, siamo solo all'inaugurazione del locale. Questo incontro è stato casuale.



    Accennò un altro sorriso. Lascio cadere la frase, dando l'impressione di non curarsene della situazione che si era venuta creare al tavolo. Non voleva che la ragazza si sentisse a disagio per questo. Improvvisamente vide con la coda dell'occhio, la ragazza che era andata in bagno uscire ed andare a scatenarsi in pista, praticamente in bikini. Non fece in tempo a segnalare al gruppo, la nuova situazione che Kairi commentò la cosa, Sasori replicò con un semplice:


    Sì e balla anche bene !



    Disse il ragazzo con una certa disinvoltura.


    Quasi quasi la scritturo



    Mentre stava riflettendo, Atasuke, fece riferimento all'installazione dei fumogeni, non c'era bisogno di farselo ripetere due volte, quindi replicò:


    Me li volevo conservare per il gran finale, ma se proprio insisti...



    Una nebbia fitta avvolse pienamente il locale. Al diradarsi della nebbia si ritrovò al tavolo con soli Uchiha. In effetti ora dava tutta l'idea di essere ad una riunione di clan. Rise per questo suo pensiero, ma non gli andava di commentare. Si chiese effettivamente se era il caso di andare a vedere se fosse tutto a posto. Non ci voleva un genio per capire che Atasuke fosse intervenuto in favore della ragazza. In effetti la situazione sarebbe potuta degenerare. Sasori di questo non si preoccupò poi più di tanto. Tutto sommato la serata era davvero troppo tranquilla, almeno per i suoi gusti. Nel frattempo Kairi raccontò la sua esperienza in Accademia con il suo corso genin, le sue motivazioni e tutto il resto. Quanti ricordi. Non fece a meno di ripensare a tutto il suo percorso. Ma era molto soddisfatto, ora si sentiva maturo come shinobi. Quei momenti di spensieratezza, mista a paura sembrano lontani.


    Ayato Inuzuka...mai sentito...si vede che non sono più nel giro



    Atasuke nel frattempo stava dando spiegazioni sul clan e quant'altro. Nel frattempo prese un secondo cocktail con il quale continuare ad ascoltare e meditare un po'. La conversazione si era fatta troppo accademica. Doveva essere una serata di relax e divertimento. Inoltre non gli andava di diffondere informazioni in un ambiente nel quale le informazioni non potevano essere controllate. Per questo preferì non dare il suo contributo. La sua esperienza, gli consigliava di non dare informazioni, specie in un luogo affollato. Non sai mai chi potrebbe essere in ascolto. Un giorno potrebbe essere il tuo avversario. Continuò a meditare. Nel frattempo, Mayumi lo stupì con un servizio davvero eccellente.


    Mayumi vedi che quando lavori bene, tutto funziona meglio ? Brava !



    Quando tornò a seguire la conversazione al tavolo, la Fuyutsuki rincuorò Kairi, riguardo l'esame genin.


    Quello che dici è vero. Ma le motivazioni da sole non bastano...



    Espose quel concetto con una intonazione neutra, senza capire le intenzioni reali di Sasori, di dove volesse andare a parare. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, mentre parlava. Dopo circa una mezz'ora, la comitiva del bagno, fece ritorno al tavolo. Tutto sembrava essere risolto. Non arrivò alle orecchie di Sasori, il commento sull'eventuale rimpatriata del clan. Quando l'amica della Fuyutsuki lo chiamo in causa, replicò così:


    Figurati, è stato davvero un piacere....Un compenso in Ryo, adesso non esageriamo. Invece ti andrebbe di lavorare qui ? Ovviamente non come ballerina, anche se balli veramente bene, ma come cameriera. Saresti perfetta ! Non sentirti obbligata a darmi ora una risposta. Quando vuoi, sarò qui. Il locale tanto lo conosci, giusto ?



    Chiaramente assecondò le giustificazioni vaghe della ragazza:


    Il fumogeno era il gran finale ! Certo che era tutto pianificato, vero Atasuke ?



    Fece un cenno di intesa al suo amico. Quindi alla domanda sulla specialità del locale, fece un breve accenno:


    Sono i cocktail più forti in tasso alcolemico provenienti, ognuno da una delle terre ninja. Sono davvero forti non è una sfida che tutti possono fare. Li ho provati personalmente ma non vado oltre il terzo. Non vi consiglio di provarli. Non mi va di accompagnarvi poi in ospedale, eh ?! Non mi è mai piaciuto quel posto.



    Poi proseguì:


    Hai sentito Atasuke, prendi la sua ordinazione, mi raccomando fai del tuo meglio !



    Nel frattempo arrivò anche il padre di Kairi, Izuna Uchiha. Il nome non gli era nuovo, ma il volto al momento non gli fece ricordare nulla. Ad ogni modo lo salutò con un cenno in segno di rispetto. Sembrava che Kairi avesse dimenticato di avere un appuntamento con suo padre quella sera. Dopo questa visita inaspettata, poteva realmente succedere di tutto.
     
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  10. **Kat**
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    IX ~ Go back home: La fine di una serata che tutti ricorderanno


    Q

    uando Miyo-chan tornò al tavolo insieme alla Fuyutsuki, Kairi-san era già andata via in compagnia di un altro uomo. L’attenta ragazza, abituata ad osservare i dettagli, notò una certa somiglianza tra di loro. Quindi intuì che fosse un parente dell’Uchiha. Un altro Uchiha. Ormai il locale ne era pieno. Nemmeno nei quartieri residenziali del Villaggio si trovavano così tanti Uchiha insieme. Miyo-chan non potè quindi salutare la ragazza, ma sperava comunque d’incontrarla per le strade del Villaggio. Le era sembrata molto simpatica e ben educata. Forse poteva invitarla ad unirsi alla sua comitiva di amiche. Chissà, per ora gli occhi ambrati della ragazza la guardavano andare via.
    Ma la serata non era ancora finita per Miyo-chan, visto che doveva prendersi cura della Fuyutsuki ormai priva di freni inibitori per l’abbondanza di Alcool nelle sue vene. Non si era mai ubriacata prima d’ora ed in parte si sentì anche un po’ responsabile. Tutta colpa dell’interessante confronto verbale avuto con Atasuke-sama. Invece di passare del tempo con il Maestro del Karyuuken doveva assicurarsi che l’amica non si cacciasse nei guai. Sospirò leggermente.
    Intanto il volto della Fuyutsuki non accennava a mutare di colore. Era imporporato per l’Alcool e l’imbarazzo. Solo ora comprendeva che non aveva dato una buona immagine di sé e temeva una punizione dal suo Maestro. Aveva ballato in intimo anche di fronte a lui. Desiderava solo sprofondare nell’oblio. Probabilmente nessuno avrebbe dimenticato questa notte al Ventaglio Segreto nemmeno con un Jutsu mentale di massa. Cercò di mantenere quel briciolo di dignità che le era rimasto e mostrò un “sobrio” sorriso a Sasori-san. L’Uchiha iniziò ad improvvisare con lei, nella speranza di confondere quell’imprevisto con qualcosa di organizzato, voluto. - Niente compenso in Ryo? Non erano questi i patti! - Improvvisamente apparve imbronciata. Era una recita la sua, ma l’Alcool continuava a marcare le sue reazioni. - Vabbè.. mi sono divertita lo stesso. - Fece spallucce con un pizzico di delusione. Miyo-chan non le staccava gli occhi di dosso. - Allora è questa la sorpresa di cui mi parlavi l’altro giorno? - Come sempre la sua migliore amica era pronta a spalleggiarla. - Si..si.. allora? Sono stata brava? - Non ci voleva di certo un diploma per muovere un po’ il bacino e far ondeggiare la folta chioma. La Fuyutsuki mostrò un ampio sorriso.
    Fu Sasori-san a rispondere, anzi a complimentarsi per la sua performance. Addirittura sembrava intenzionato ad offrirle un posto di lavoro all’interno del locale. Un’occasione ghiotta. Ma cosa ne pensava la Genin del Villaggio? - Credo che ne dovrete parlare in un altro momento… e in una situazione più tranquilla…No? - Intervenne subito Miyo-chan. Non voleva che la sua migliore amica facesse scelte azzardate senza rifletterci. Aveva davvero tempo per un lavoro al Ventaglio Segreto? Gli allenamenti fisici e mentali, gli studi sull’Erboristeria e il ruolo come membro della Radice le toglieva già molto tempo libero. Fin troppo. - Credo abbia ragione la mia amica! Ne parleremo in un altro momento.. ma grazie per l’offerta! - Un briciolo di buonsenso emerse nella sua testolina offuscata dall’Alcool.
    Il volto era ancora arrossato, gli occhi poco lucidi e la deambulazione instabile. Iniziava ad avvertire una forte emicrania, che si alternava a momenti di sonnolenza. Le palpebre iniziarono a chiudersi da sole. La Fuyutsuki si estraniò completamente dai discorsi de tavolo. E Miyo-chan si accorse delle condizioni dell’amica. - Sarà meglio che noi torniamo a casa! - La ragazza si destò dal sogno, alzando la testa dal tavolo. - Perché? - Sembrava non rendersi conto della situazione. - Perché si! Se volete scusarci.. Buon Proseguimento! - La ragazza dalla chioma corvina trascinò con sé la Fuyutsuki prendendola per un braccio ed assicurandosi che non cadesse, visto che aveva una deambulazione poco stabile. Mentre le due ragazze uscivano dal locale la Fuyutsuki riuscì a notare la figura di Ryuu-kun impegnato nel conversare con un clown, o uno strano tipo. - RYUU-KUN! Ciao.. Ciao. - E questa fu la sua ultima intelligente osservazione prima di uscire dal Ventaglio Segreto ed essere riaccompagnata a casa.


     
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  11. Asgharel
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    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha!

    ~Alla fine della Fiera~





    Nei bagni, alla domanda della ragazza Sano e Shinpachi non risposero, limitandosi a scambiarsi tra loro uno sguardo decisamente preoccupato, ben consci di quello che l'Uchiha era in grado di fare, specialmente nei rarissimi casi un cui era particolarmente alterato. E solo gli dei sapevano quanto lo alterasse vedere i suoi allievi perdere completamente il controllo in pubblico al punto di dover intervenire personalmente.

    [...]


    Intanto al tavolo le cose procedevano con la dovuta calma ma le rivelazioni di Atasuke sembrarono lasciare Kairi ammutolita per diversi istanti, prima che riprendesse con il discorso, venendo poi interrotta dal tempestivo arrivo del padre.
    Atasuke dal canto suo rimase fermo, in disparte, approfittando della situazione per distogliere momentaneamente lo sguardo e concentrarsi su quanto stava accadendo ai bagni, notando come Sanosuke e Shinpachi venivano letteralmente cacciati fuori, seguiti da una fitta pioggia di cose da donna, probabilmente lanciati da qualche cliente che non si aspettava di trovarli la dentro. “Atasuke, è un piacere incontrarla qui. Spero che mia figlia non l'abbia disturbata, le ho parlato molto di lei. Sasori, complimenti per l'apertura del locale, sono sicuro farà un grande successo! E noi non ci siamo mai incontrati prima credo” Alle parole di Izuna, Atasuke si voltò nuovamente, riportando la concentrazione sull'uomo che con garbo lo stava salutando, rendendogli quindi l'inchino ed il saluto. «Lieto di vederti anche fuori dal lavoro, Izuna... E dunque questa è tua figlia... è stato un vero piacere fare la sua conoscenza infine» Commentò cordiale, mentre Kairi, evidentemente presa dall'imbarasso iniziò ad intavolare scuse a raffica prendendo ciò che aveva con se ed affrettandosi ad andare via assieme al padre.
    «Non ti preoccupare, Kairi. Comprendo più che bene. Passa una buona giornata assieme a tuo padre e per quanto riguarda domani...» Si concesse una breve pausa, ripassando velocemente tutti gli impegni della giornata ed eventuali problematiche annesse prima di rispondere con la dovuta precisione. «Considerando l'allungarsi delle giornate credo che si possa fare... Ho qualche impegno nella giornata, specialmente per le lezioni, ma vedrò di liberarmi per quell'ora»
    Sorrise, osservando la ragazza che si allontanava assieme al padre, uscendo dall'edificio.

    [...]


    Sasori volle reggere il gioco alla ragazza, esattamente come aveva fatto poco prima con lui, anche se per Atasuke non vi erano dubbi. Quella della Fuyutsuki altro non era che una semplice sceneggiata per cercare di salvare la faccia. Atasuke apprezzò lo sforzo finale dei due nel cercare di mascherare la situazione, ma era palese che quanto accaduto poco prima non era altro che l'effetto dell'alcool e di una totale perdita d controllo. «Ayuuki» Il suo tono era freddo, gelido, ma ancor più gelidi erano i suoi occhi in quello sguardo affilato che si poteva dire potesse tagliare in due l'intero locale senza alcuno sforzo. «Torna a casa e riposati. Quest'oggi hai decisamente avuto troppe emozioni» Il tono era calmo, eppure c'era del gelo nascosto tra quelle parole ed il suono della sua voce. L'inquietante gelo della morte, il freddo della fine e del nulla. Il gelo di uno Shinigami.
    «Parlerete del lavoro in un momento più adatto, come in un momento ed un luogo più adatto parleremo della tua performance» Concluse, proprio poco prima che l'amica la trascinasse praticamente fuori dal locale, quasi di peso, costringendola a ritirarsi, evidentemente non in grado di rendersi conto del casino che aveva combinato e soprattutto della punizione che la attendeva.

    [...]


    Alla fine, al tavolo, rimasero soltanto più loro due, Atasuke e Sasori e mentre il locale rimaneva affollato, seppure poco alla volta qualcuno iniziava ad abbandonare il locale, sembrava essersi stabilita una qualche forma di quiete generale, che l'Uchiha non potè fare altro che apprezzare. «Sembra che il locale stia andando bene, Sasori. Decisamente un ottimo lancio, non trovi?» Aprì il discorso, sorseggiando quel che gli era rimasto da bere e lanciando un'occhiata nei dintorni, osservando le persone che rimanevano nel locale e valutando di avere sufficente riserbo per parlare liberamente con l'amico. «Grazie ancora per prima... Ayuuki non aveva mai perso il controllo, o almeno non in quel modo... Spero solo che almeno abbia capito la lezione» si lasciò andare ad un commento, evitando, ovviamente, di entrare troppo nel merito, specialmente della punizione che attendeva la Fuyutsuki al Dojo, dove Atasuke l'avrebbe attesa con le braccia aperte e con una lezione speciale sull'autocontrollo...

    [...]


    Il giorno successivo, infatti, al suo arrivo al Dojo, ella avrebbe amaramente compreso quanto duro potesse essere l'uchiha, specialmente quando veniva colpito nell'onore. Infatti, oltre all'ovvia e meritata ramanzina privata, ella venne poi posta per i successivi giorni a cucinare e portare i pasti ai suoi compagni, senza però avere la possibilità di toccare cibo, ad eccezione di quella che venne poi definita la "dieta del monaco" composta da semplice acqua di fonte ed una piccola porzione di riso scondito, la quale costituiva il pranzo e la cena. Tutto, ovviamente, impedendo alla ragazza di uscire dal dojo per l'intera settimana, nella quale avrebbe avuto modo di praticare la fine arte dell'autocontrollo, della meditazione e della coscienza di se esattamente come solevano fare i monaci nei templi abbarbicati sulle vette delle montagne, mentre attorno a lei tutti si beavano dei lauti pasti offerti dall'Uchiha e dalle famiglie delgi allievi che di tanto in tanto contibuivano con le loro leccornie che la ragazza era costretta ad osservare, annusarne i profumi ma senza il piacere di potersene cibare. In fondo c'era un motivo se alcuni lo avevano definito in passato: "Il demoniaco Vice-comandante"


    Dato che siamo rimasti noi due, a te decidere se continuare o chiuderla qui

     
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  12. Sasori Uchiha
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    Scherzetto



    Alle parole che aveva proferito il padre di Kairi, replicò sorridendo:


    Grazie Izuna, sempre un piacere incontrarti. Quando vuoi prendere una pausa passa pure. Come vedi siamo aperti ed accogliamo tutti senza problemi



    Conoscendo Atasuke, sapeva che lo spettacolo di prima della Fuyutsuki non era stato gradito da Atasuke. Lo si poteva leggere chiaramente in faccia. Ma nonostante l'aria gelida che c'era tra i due decise di fare uno scherzetto alla Fuyutsuki. In fondo era stata una festa fin troppo tranquilla. Le mura non era erano state fatte a pezzi, nessuno era finito in ospedale. Per i suoi gusti troppo tranquilla. Quindi uno scherzetto innocente, ci stava bene. In fondo non avrebbe fatto del male a nessuno. Quindi compose i vari sigilli al riparo di sguardi indiscreti, pagandone il relativo consumo in chakra, prese quindi un tovagliolo pulito ma accartocciato che aveva in tasca, facendo apparire come un semplice sacchetto pieno di ryo. Mentre lo stava lanciando alla ragazza disse:


    Scherzavo ! Ecco un anticipo della paga, ammesso che vuoi venire a lavorare qui. Continua pure Atasuke non volevo interromperti, spero non ti abbia disturbato la mia interruzione. D'altronde me l'aveva chiesto e l'ho accontentata.



    Fece un cenno di intesa all'amico, sorridendo. Sperava che Atasuke cogliesse il trucco. Era uno scherzo innocente, in fondo.


    [...]



    Atasuke commentò che effettivamente l'apertura aveva avuto un certo riscontro da parte del pubblico. Quindi disse:


    Sì, possiamo dire che è stata un successo !



    Ringraziò inoltre Sasori per aver coperto la sua allieva:


    Figurati !! In fondo non ha fatto nulla di male ! Non essere troppo duro nei suoi confronti !



    OFF:
    CITAZIONE
    Volevo finire quest'ultimo giro, per dare modo a Zakira di postare, che essendo nuova ha detto di voler interagire con il mio pg su discord ! Ma se non posterà, finiamo questo giro qua e per me si può anche chiudere senza problema
     
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  13. **Kat**
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    X ~ Falsa Ricompensa: La Dieta del Monaco


    U

    n’allieva lucida avrebbe sicuramente tremato davanti agli occhi gelidi e fermi dell’Uchiha. Atasuke-sama era un Maestro disponibile e giusto, ma sapeva essere anche tremendamente perfido ed inflessibile con i discoli del suo Dojo. La stessa Fuyutsuki aveva sentito parlare delle tremende punizioni impartite agli allievi più indisciplinati. E il volto serio di Shi-kun e Sano-kun era tutto un programma. Ma in quel momento l’incosciente Kunoichi non era abbastanza lucida da rendersi conto che aveva appena perso la sua occasione per redimersi ed implorare perdono al Maestro, prima che progettasse nella sua mente una punizione esemplare anche per lei.
    Ormai era troppo tardi. Ma non era affatto tardi per riscuotere la propria ricompensa. Non aveva pattuito nulla con Sasori-san, visto che il suo era stato un balletto fuori programma. La loro era solo una scusa per evitare d’infangare il buon nome del Karyuuken, anche se tecnicamente la Fuyutsuki non indossava gli abiti da allenamento del Dojo. Era una serata di libertà, ma si era spinta troppo oltre. Afferrò avidamente il sacchetto di Ryo. O almeno quello che sembravano essere Ryo. - Sono ricca! - Occhi che brillarono davanti allo stupore di Miyo-chan, che nonostante le sue eccelse capacità di riconoscere il Falso non era riuscita ad eludere Genjutsu dell’Uchiha. La Fuyutsuki stringeva quel falso sacchetto di Ryo con avidità. - Me li sono proprio guadagnati.. già! - Parlava quasi da sola ormai, anche se sperava che Miyo-chan partecipasse alla sua gioia. - Credo che offrirò la cena a tutte le nostre amiche domani sera! Domani serata di sole donne! - A quanto pare voleva prolungare la sua pausa di ventiquattro ore.
    La ragazza strappò dalle mani dell’amica il tovagliolo di carta e lo riconsegnò al legittimo proprietario. - Parlerete di affari in un altro momento e anche di questi Ryo! - Miyo-chan sbuffò in direzione dell’Uchiha, mentre il volto della Fuyutsuki era rigato di lacrime notando il suo sacco di Ryo essere riconsegnato al legittimo proprietario. Queste furono le ultime parole della ragazza prima di trascinare la Genin con sé e sparire dal locale. L’indomani avrebbe dovuto fare i conti con la “dieta del monaco”.




    Su richiesta di Sasori sono intervenuta con questo Post! Ora datemi i miei Stemmi è.é
     
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    L’inaugurazione stava procedendo bene. I vari clienti continuavano a divertirsi bevendo qualsiasi tipo di alcolico e cantando allegramente. Altri invece erano seduti ai tavoli chiacchierando senza essere disturbati dagli ubriaconi. Altri ancora, invece, stavano al bancone dov’era possibile assaggiare i vari piatti messi a disposizione dal locale stesso, in occasione dell’inaugurazione. Ed Asami si trovava proprio in quella zona a gustare alcuni spiedini di carne e il vino rosso, almeno non subito. Inizialmente la cameriera fu presa alla sprovvista con la richiesta, forse insolita, della ragazza. Evidentemente il tipo di clientela che si recava all’interno del locale ordinava solo bevande semplici, come la birra, o cocktail. La ragazza dalle nobili origini non ne aveva mai assaggiato uno. Ormai era abituata al sapore raffinato del vino che la casa Hoshiyama metteva sempre a disposizione all’interno della sua dimora.

    §Ma da dove arriva…?.... Spero solo che sia buono...§

    Stava quasi per finire il suo piatto e la giovane cameriera era ancora in panico per la richiesta di Asami. Nel frattempo lei iniziò a guardarsi in giro. L’atmosfera sembrava abbastanza tranquilla e gioiosa. Ma in un angolo del locale aveva visto improvvisamente una ragazza scappare via. Purtroppo non riusciva a riconoscerla poichè era di spalle e l’abito non aiutava visto che il kimono che indossava era simile a quello di tutte le ragazze che si trovavano lì in quel momento. Ma dove stava andando? La seguì con gli occhi cercando distinguerla tra le varie persone che affollavano il locale. La ragazza continuò a correre fino ad arrivare davanti alla porta del bagno ed entrarci. Evidentemente l’alcool gli aveva giocato dei brutti scherzi e la sua serata probabilmente finiva lì.

    §Si sarà sentita male…?§

    Fortunatamente per la genin la serata poteva ancora continuare e visto che la maggior parte dei clienti avevano raggiunto la locanda, il proprietario aveva proposto un gioco al quanto bizzarro. La sfida proposta dal giovane era quella di bene i 5 cocktail, abbastanza forti, per ricevere in premio uno sconto per due settimane all’interno del locale, per gli uomini, oppure un ballo con l’affascinante ballerino Dayu, per le donne. Nel frattempo la cameriera portò la bottiglia di vino.

    -Mi scusi per l'attesa, questo è il miglior vino che è stato prodotto qui nella terra del fuoco, la migliore delle annate. Proveniente da una nota filiera agricola, rinomata in tutto il paese.-


    Ad Asami gli s’illuminarono gli occhi appena vide la bevanda alcolica. Inoltre la descrizione del vino gli la fece incuriosire, non vedendo l’ora di assaggiarlo.

    -Finalmente! Non vedo l’ora di assaggiarlo!-

    Il vino rosso venne versato all’interno del calice che venne preso tempestivamente dalla ragazza. Prima di berlo iniziò ad osservarlo facendolo muovere nel bicchiere. Era di un rosso acceso e dall’odore si poteva intuire che non era niente male. Bastava solo provarlo. E così fece.

    §Wow!§

    Come confermò la giovane lavoratrice il vino offerto dalla locanda fu ottimo. Asami ne rimase contenta tanto da gustarne fino all’ultima goccia. Accompagnato poi dal piatto di carne che stava mangiando in quel momento il sapore del vino risaltava ancor di più. Dopodichè guardò la giovane cameriera, rivolgendogli un caloroso sorriso.

    -Il vino è ottimo! Gran bella scelta!-

    Dopo aver mangiato gli ultimi spiedini e le varie verdure grigliate che prese in precedenza la ragazza, sempre seduta vicino al bancone, iniziò a guardare lo spettacolo che in quegli attimi si scatenò all’interno del locale. Numerose ragazze in bikini riempirono il locale ballando a ritmo di musica. Non solo. Alcuni ragazzi a torso nudo che ballavano anche loro cercando di coinvolgere tutte le ragazze all’interno del locale. E uno di questi ci provò anche con Asami. Il ragazzo con molta disinvoltura iniziò a mostrare i suoi muscoli alla genin della foglia che inizialmente fece solo finta di non guardarlo. Ma quando la ragazza venne letteralmente trascinata. Il giovane ballerino cercò di farla ballare anche se il risultato fu pessimo. Purtroppo la ragazza dagli occhi verdi non era molto brava nella disciplina del ballo. Ma a distrarre sia il ballerino che lei fu una giovane ragazza che iniziò a ballare tra le altre ragazze. Ma quei capelli castani, gli occhi azzurri e i lineamenti del viso erano, per lei, molto familiari. La ragazza scatenata iniziò a urlare e ballare a ritmo di musica. Asami non aveva mai visto una ragazza così scatenata. La fissava in continuazione fino ad arrivare, forse, ad una probabile conclusione.

    §Ayuuki?§

    In realtà, aveva qualche dubbio sull’identità della ragazza. L’aveva vista solo una volta e poteva sbagliarsi. Inoltre la ragazza sul palco si comportava in maniera differente rispetto all’Ayuuki che aveva conosciuto. L’attenzione di Asami e del ballerino ormai erano tutti concentrati su quella ragazza senza freni. Improvvisamente, però, del fumo s’inalzò all’interno del locale facendo perdere alla ragazza dagli occhi verdi non solo i vari clienti all’interno della sala ma anche l’orientamento. Evidentemente era un effetto scenografico del locale. Forse però il proprietario aveva esagerato con la quantità di fumo da utilizzare.

    -Ma che cavolo... non si vede niente!-

    Commentò fra sè a bassa voce. L’effetto dei fumogeni, dopo pochi secondi, finì. In quel momento un faro accecò la ragazza dalle nobili origini, facendola sbattere contro qualcuno. Quando riacquistò completamente la vista, notò che aveva colpito era una ragazza con in mano delle maglie.

    -Ops… Scusa…-

    Con un pò d’imbarazzo per ciò che successe, Asami di scusò avendo il consenso della lavoratrice che nel frattempo gli offrì una maglietta. La genin l’accettò con un gran sorriso sulle labbra. Ormai la festa per Asami poteva chiuderli anche lì. Con quel gioco alcolico la maggior parte dei partecipanti poteva finire ubriaca e fuori di testa. In più la ragazza visto che l’unica bevanda alcolica da lei gradita era il vino, per lei non c’era nessun motivo per continuare la serata. Prima di andarsene però voleva complimentarsi con locandiere per la scelta del vino. Ma dove si trovava in quel momento? Si girò intorno per scovarlo ma non lo riuscì a trovare. Così si addentrò ancor di più nel locale, girando tra i tavoli.

    §Dov’è?... Aspetta… Eccolo!§

    Dopo pochi minuti riuscì a trovare il proprietario, colui che all’ingresso del locale la invitò all’inaugurazione. Fortunatamente ricordava ancora il suo nome, così lo chiamo da lontano, con un sorriso sulle labbra, correndo verso il tavolo. Più si avvicinava al tavolo più notava la presenza di un’altra persona seduta al suo fianco. Così decise di rallentare il passo e di aprire parola solo quando si ritrovò abbastanza vicino al tavolo.

    -Il vino che mi hai offerto è ottimo. Complimenti per la scelta.-

    Dopodichè si congedò augurando ai due un buon proseguimento della festa e uscì dal locale.



    Ecco il mio ultimo post :riot:
    E con questo vi saluto: Cià! :dappa:
     
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58 replies since 4/5/2016, 21:32   1059 views
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