Festa a Sorpresa

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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Ryuu
    Parlato zia Fumiko
    Parlato nonna Ayaka


    Festa a sorpresa

    In giro per il villaggio


    Continua da qui!

    Dopo essere passati dal gate ed aver fatto la conoscenza del capo dei guardiani, i due visitatori kiriani si ritrovarono a camminare per le vie principali del villaggio. Ryuu si guardava attorno estasiato, ammirando quel luogo soleggiato e pieno di vita, come si vedeva soltanto in rare giornate al villaggio della Nebbia, e guardando tutti quegli edifici così diversi rispetto a quelli a cui era abituato, perché anche se aveva già visitato altri villaggi, non era mai stato in una capitale come Konoha.
    Man mano che percorreva le varie strade, guidato dal passo sicuro dell'anziana, scorse più volte i celebri volti di pietra degli Hokage, di cui aveva sentito parlare molto e che aveva sempre voluto vedere con i suoi occhi, ma da quella distanza e con la miriade di edifici di mezzo, non riuscì a vedere come si deve. Purtroppo si dovette rassegnare a lasciar perdere quel suo desiderio almeno per il momento, dato che ad un certo punto, la nonna gli indicò l'abitazione di sua sorella, per poi avvicinarsi e bussare alla porta.
    Non passarono che pochi istanti ed un'anziana signora, poco più giovane della nonna Ayaka, si presentò sull'uscio, donna che per quanto Ryuu avesse visto poche volte tra cui l'ultima diversi anni prima, riconobbe come la zia Fumiko. Aveva sui settant'anni, con dei corti capelli argentati ed un viso vagamente somigliante a quello della sorella, ma era molto più alta, poco più di Ryuu. Prima di rivederla, a malapena si sarebbe ricordato del suo viso se non l'avesse vista in qualche foto che avevano in giro per casa, ma una cosa che non aveva mai di certo dimenticato era la sua simpatia, che anche se non ne ricordasse il motivo, era sempre rimasto convinto di questo.

    Inutile dire che saluti e convenevoli si sprecarono, essendo quasi dieci anni che non avevano avuto rapporti, se non tramite lettere, per il semplice motivo che non avendo mai avuto molte risorse economiche ed abitando così distanti, a volte si rinunciava al vedersi accontentandosi di scriversi a vicenda.
    A differenza di una vecchia zia che uno si aspetterebbe di vedere, la sorella di Ayaka aveva dei comportamenti alquanto atipici, perchè sebbene il loro argomento primario, non appena si sedettero a fare quattro chiacchiere, fu Ryuu, non si disturbò a dire le solite frasi come "quanto sei cresciuto", anzi, volle sapere principalmente i dettagli delle sue missioni, dopo avergli fatto creare un clone acquatico con l'acqua del rubinetto. Era quello il carattere che tanto era rimasto impresso nella mente del giovane, anche se avendo ormai raggiunto una certa maturità, i discorsi che di cui la donna tentò più volte di introdurre, furono legati alla sua giovane vita sessuale.
    E su, guarda che siamo tutte grandi, non fare il timido. Scommetto che le ragazze ti saltano addosso e che quando sei lontano dal villaggio ti dai alla pazza gioia. E qui ci fu anche un'occhiolino complice, anche se dall'altra parte la nonna del ragazzo cercava di mantenere fredda la situazione, essendo alquanto opposti nel carattere e nel pudore del parlare di certi argomenti, e dato che se anche stesse sorridendo, Ryuu era visibilmente in imbarazzo.
    Andiamo, cara, non vedi che lo metti in imbarazzo? E poi non è certo il tipo da sbandierare queste cose ai quattro venti. Su, facciamoci una tazza di thè, ci vuole proprio, dopo un viaggio.

    Dopo circa un'oretta passata a riposarsi per la stanchezza del viaggio, la zia propose di andare a fare un giro per il villaggio, così da approfittare per fare un po' di spesa, ma lungo il tragitto invitò Ryuu ad andarsene per i fatti suoi e divertirsi esplorando da solo le strade ed i luoghi di Konoha, cosa che il ragazzo non si fece di certo ripetere due volte, prima di accettare.
    Ma sei sicuro? Tu a volte ti perdi anche dentro Kiri.
    Ma è solo perchè c'è la nebbia, e perciò mi confondo sempre, ma riesco ad orientarmi quando c'è il sole.
    Ma si, lascia che vada, cosa deve fare con due vecchiette appresso.
    Va bene, ma cerca di tornare per il tramonto.
    Va bene. E detto questo, dopo un accenno di inchino col capo ed un "ci vediamo dopo", si allontanò dal duo di cariatidi, inoltrandosi in una strada diversa al primo incrocio e perdendosi tra la folla.
    In fondo non sarebbe stato chissà quale dramma ritrovare la strada in cui viveva zia Fumiko, avendone memorizzato il nome ed avendo visto più o meno quale volto di pietra si vedesse da quell'angolazione. Proseguendo senza una meta ben precisa, tenne gli aperti ad ogni minimo particolare che suscitasse il suo interesse, fermandosi anche ad un chiosco di takoyaki ed uno di yakitori per cominciare a gustare le prelibatezze di Konoha. Per fortuna, il suo doppio lavoro come shinobi e guardiano gli stava fruttando abbastanza spiccioli da potersi permettere di spenderli senza timore, tanto che fu grazie a lui che riuscirono a pagarsi quel viaggio per andare a trovare la loro parente. Tuttavia, il genin non se ne lamentò mai, né se ne fece mai un vanto di avere una discreta disponibilità economica, essendo più che felice di poter aiutare i nonni a poter vivere un po' più agiatamente, sebbene molte volte questi ultimi rifiutavano il suo aiuto, volendo che risparmiasse quanti più soldi possibili per il suo futuro.

    Dopo aver gironzolato un po' a vuoto con un percorso del tutto privo di destinazione, ed aver fatto una piccola scorta di dango di vari gusti e colori, decise che era arrivato il momento di andare a vedere i famosi volti degli Hokage, essendo arrivato anche piuttosto vicino alla montagna.
    Ed eccole lì, le dieci facce di tutti gli Hokage che avevano regnato su Konoha. Non aveva mai visto niente di tanto maestoso e rimase letteralmente a bocca aperta quando usci dall'ultima stradina e se le ritrovò davanti, tanto che lo spiedo dei dango che aveva sopra la lingua, scivolò giù e cadde a terra. Si trovava all'incirca all'altezza del terzo volto, quindi senza pensarci due volte si diresse velocemente verso sinistra, per arrivare all'altezza del primo volto con l'intenzione di guardarseli tutti via via che ci passava davanti, ma l'avrebbe fatto in ordine crescente, quindi prima di arrivare al primo, tenne lo sguardo sulla strada e di trattenne dal guardarli per non rovinarsi la sorpresa.
    Era proprio come un bambino in un parco giochi, fuori di sé dall'entusiasmo, e dopo essere giunto a destinazione, cominciò quel suo lento pellegrinaggio in cui tenne costantemente il mento alto e gli occhi sgranati per poter mirare quanti più dettagli possibili, passo dopo passo, mentre non desisteva dall'infilarsi tra i denti altre di quelle deliziose palline dolci di cui andava matto.

    Bon, eccolo qua che si gode il villaggio della Foglia! E' una free aperta per me e Kat, ma chiunque si volesse unire è ovviamente bene accetto =D
     
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  2. **Kat**
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    I ~ Festa a sorpresa per Miyo-chan: L'imprevisto


    C

    on il sopraggiungere della primavera le temperature serali erano diventate molto più miti e il pungente venticello che spirava da Nord si era tramutato un leggero e piacevole soffio che spostava polline e delicati profumi provenienti dalle praterie circostanti al Villaggio. Konohagakure no Sato sembrava illuminata da lanterne e torce agli angoli della strada, ancora ben trafficata nonostante l’ora.
    Era passata da un bel po’ l’ora di Cena, eppure il Chiosco del Ramen era ancora pieno di persone, mercanti ed avventori in cerca di riposo ed una buona ciotola del piatto tipico del Paese del Fuoco. La Fuyutsuki, dopo una giornata di intensi allenamenti al Dojo di Atasuke-sama e studi sulle proprietà mediche di alcune piante presenti nelle dispense degli Aburame, si era concessa una libera uscita con le amiche nel centro cittadino. Un gruppo di giovani Kunoichi, in abiti comuni e con solo il coprifronte che le distingueva dalle altre normalissime fanciulle del Villaggio, erano sedute ad uno dei tavoli presenti al Chiosco. Il solito tavolo, il solito posto ed il solito ramen.
    Ormai era diventata una parte della normale routine quella di passare una serata in compagnia delle sue ex-compagne di Corso in Accademia. La Genin ricordava ancora il suo primo giorno di Accademia, era così timida e riservata che a stento era riuscita a presentarsi. Poi pian piano aveva creato legami con i suoi compagni di classe ed aveva superato il suo terrore per Okada-Sensei, il Chuunin responsabile del suo anno. Una delle sue prime amiche, anzi la prima persona che era riuscita ad abbattere le sue paure infantili era stata Miyo-chan6e7b5d668cf6e55b339464c9fdf2941f.
    Era sempre stata una studentessa modello, a differenza della Fuyutsuki che era riuscita ad ottenere il coprifronte di Konoha per pura fortuna. Impeccabile ed acuta nelle osservazioni. Ai suoi occhi nulla sfuggiva, ed anche alle sue orecchie. Era pettegola come la maggior parte delle coetanee della sua età. Possedeva uno sguardo vivace e riflessivo, con una cascata di capelli corvini. Era la sua migliore amica.
    - Allora? Con Daichi-kun come va? - L’improvvisa domanda fece alzare la testa della Genin immersa nella ciotola di Ramen. Aveva ordinato il suo piatto preferito, con verdure, uova sode e carne di maiale. E dovette stare attenta a non soffocare dopo l’improvvisa domanda dell’amica. Ponderava attentamente le sue parole e doveva stare attenta a non rivelare nulla all’amica. Ultimamente frequentava Daichi Akira, il ragazzo più odioso della sua classe, per poter organizzare una festa a sorpresa a Miyo-chan. Ormai il suo compleanno era alle porte. - Come dovrebbe andare? C’è mai stato un rapporto tra noi? Solo di pacifica convivenza. Non dimentico gli insulti per le mie guanciotte in Accademia. - All’epoca la Fuyutsuki era una bambina con un volto florido e paffuto, ed era stata vittima delle prese in giro dell’Akira insieme ai suoi amici. - Pacifica convivenza dici? Ho notato che l’altro giorno vi siete accodati al gruppo durante la riunione tra le vecchie matricole della nostra classe in Accademia. - Forse la Fuyutsuki non era stata molto attenta, ma era pronta a negare fino alla morte. In realtà la Genin stava organizzando la festa a sorpresa per Miyo-chan proprio con Daichi-kun, grazie alla complicità del suo gruppo di amiche. - Mi ha parlato di.. - Lo sguardo serio dell’amica si sofferma su quello cristallino della ragazza. Detestava mentire. E Miyo-chan se ne accorgeva sempre. - Si è finalmente dichiarato per te? Ormai non la smette di seguirci anche quando camminiamo insieme per il Corso principale. - Alzò le spalle, quasi tirando un sospiro di sollievo. Questa volta la scaltra Miyo-chan non era stata abbastanza acuta, o probabilmente fingeva di non capire che l’improbabile collaborazione Fuyutsuki-Akira era finalizzato solo per organizzarle una festa a sorpresa.
    - Lasciamo perdere. Hai visto l’ultimo completino cucito da Madame Hooch? Credo che quel corpetto in seta s’intoni perfettamente al mio incarnato ed agli anelli in Ottone.. no? - Finalmente la Fuyutsuki era riuscita a dirottare completamente la discussione verso argomenti molto più frivoli, sull’ultimo outfit creato dalla migliore sarta di Konogakure no Sato oppure sul Ninja più affascinate del Paese del Fuoco.

    [ … ]

    L’Indomani, dopo essersi accordata con Daichi-kun, la Genin si recò al mercato di Konoha per fare compere. Alcune amiche della ragazza erano riuscite a trascinare la diligente Miyo-chan alle Onsen del Villaggio, delle terme all’aperto con tutti i confort che una donna potesse desiderare. Intanto la Fuyutsuki era stata mandata insieme al suo ex-nemico a comprare gli ingredienti per la torta e gli addobbi per la festa.
    Non fu molto contenta di rivedere il voltocutedaichi beffardo dell’Akira. In realtà il ragazzo, coetaneo della Genin, possedeva uno sguardo smeraldino, quasi magnetico ed una bandana che raccoglieva i suoi selvaggi capelli. - Almeno sei stato puntuale! - Accolse con poco entusiasmo Daichi-kun, che mostrò nonostante tutto uno dei suoi migliori sorrisi. Dopo averlo preso a pugni, il beffardo atteggiamento che l’aveva fin da sempre irritata era leggermente mutato. Ora era molto più prudente nel provocarla e se non riusciva a trattenersi stava ben attento a non essere a portata di mano della Fuyutsuki. Era diventato più prudente, ma stuzzicare la ragazza era uno dei suoi passatempi preferiti. - Ohayoo! Ayuu-chan… sei di ottimo umore vedo. Sarà forse per la mia presenza? - La ragazza decise d’ignorare quella provocazione ed iniziò ad incamminarsi verso l’entrata Est del Mercato, per raggiungere rapidamente le bancarelle ed i negozi per alimenti a lunga conservazione. In realtà desiderava visitare anche la zona Nord-Ovest per recuperare frutta fresca. Non aveva ancora deciso se preparare una torta alla frutta o al cioccolato.
    -Non ho intenzione di perdere tempo. Non sono molto brava ai fornelli.. ma sono stata l’unica che si è offerta di preparare la torta. Daichi-kun.. trova i miglior addobbi disponibili. Ricordi il suo colore preferito? - Inarcò un sopracciglio in direzione del ragazzo, mentre ormai camminavano fianco a fianco immersi nel Caos generale del Mercato cittadino. Era un luogo sempre pieno di persone, mercanti e cittadini di Konoha. - Azzurro? - La Fuyutsuki scosse la testa esasperata. - No.. quello è il mio. Perché non presti mai attenzione? Comunque il suo è il Viola… Baka! - Ed in quel momento le loro strade si separarono.
    La Genin passò l’intera mattinata tra i banconi ed i negozi del mercato nella speranza di trovare gli ingredienti più freschi per la torta. In realtà non aveva ancora in mente il dolce che aveva intenzione di preparare, anche se non possedeva particolari abilità culinarie. Sicuramente non poteva chiedere l’aiuto di Natsumi-san, sua madre, che continuava a vivere giorno dopo giorno nel muto e logorante dolore di aver perso una figlia, Ai-chan. Una situazione complessa, che la Fuyutsuki preferiva evitare, soprattutto in una ricorrenza tanto importante come il compleanno della sua migliore amica. Desiderava festeggiarlo nel miglior modo possibile. Adorava Miyo-chan per il suoi modi delicati e riflessivi. Aveva sempre una parola di conforto per tutti ed in passato le aveva impedito di commettere sciocchezze, per il suo carattere troppo istintivo ed irruento. Era stata la prima persona che aveva conosciuto in Accademia.
    - Uhm.. si.. questo andrà bene! - Afferrò un sacchetto con dello zucchero al suo interno. Aveva preferito spendere tutti i Ryo che aveva raccolto dalle amiche e che aveva estorto da Daichi-kun per poter comprare gli ingredienti per la torta dal Banco di Shizu-san. Era una delle commercianti di alimenti freschi più rinomati del Mercato. Riusciva ad ottenere gli ingredienti più richiesti e le spezie più esotiche per i cittadini di Konoha. Quando spuntò con un carboncino anche l’ultimo ingrediente della lunga lista che aveva preparato a casa, prima di raggiungere l’Akira al mercato, decise d’incamminarsi verso il punto di ritrovo. Sperava che il ragazzo avesse trovato tutto l’occorrente per preparare una festa a sorpresa con palloncini, coccarde, striscioni, candeline e cappellini.
    Il Capo della Fuyutsuki sembrava chino verso la lista della spesa, mentre le sue mani erano ricolme di buste e borse per contenere tutto ciò che aveva comprato. Zucchero, farina, uova, latte di soia, biscotti, ciliegie, fragole, cacao, lievito, cioccolata e tanto altro. Aveva svaligiato quasi tutto il banco di Shizu-san, per la gioia della commerciante. Avanzava distrattamente, immersa nei suoi innumerevoli pensieri. C’erano così tante cose da preparare. Probabilmente doveva ordinare a Daichi-kun di preparare palloncini e striscioni per Miyo-chan, mentre lei era impegnata nella preparazione del dolce. Organizzare una festa a sorpresa stava risultando molto più stressante di una missione fuori dalle mura di Konoha.
    Iniziò a valutare attentamente, nella sua mente, il tipo di dolce che poteva preparare. Non ne conosceva molti, visto che non si era mai data all’arte culinaria. Ma desiderava rendere quel giorno per l’amica speciale. Tutto doveva essere perfetto. Purtroppo i Kami non erano dalla sua parte. Urtò contro qualcosa, anzi contro qualcuno. - Ahi! - Si lamento non appena venne spinta indietro per l’urto. Probabilmente non si era nemmeno resa conto di essere sulla stessa traiettoria di un ragazzo con il coprifronte di Kiri, altrettanto distratto nell’osservare i volti dei dieci Hokage. - Stà attento a dove metti i piedi! - Reagì d’istinti. E il suo volto divenne sempre più minaccioso quando si accorse che nella colluttazione, nonostante fosse riuscita a mantenere l’equilibrio, alcune buste le erano scivolate dalle mani. L’intero scatolo di uova ed alcune bottiglie di vetro che contenevano il latte erano riverse a terra. Davanti ai due Genin si palesò uno scenario apocalittico. Le uova erano tutte rotte, facendo colare sul sentiero l’albume, invece le bottiglie si erano irrimediabilmente infrante. La Fuyutsuki lanciò un’occhiata non affatto eloquente verso il Kiriano. - … - Momenti di panico, terrore, rabbia, furia omicida. Aveva tanta voglia di riscaldarsi le nocche e lanciare qualche pugno a caso sul volto del povero malcapitato, ma probabilmente era anche colpa sua per non essere stata abbastanza attenta. Alzò gli occhi al cielo cercando dentro di sé una calma che non possedeva. - … - Rimase ancora in silenzio. Non riusciva a dire nulla. Era sull’orlo di creare un incidente diplomatico.


     
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    Festa a sorpresa

    La ragazza infuriata


    La splendida giornata sembrava essere uscita proprio per il piccolo genin, che si stava godendo il tour di Konoha come meglio poteva, prima facendo incetta di cibo e dolci (com'era solito fare in vacanza), e poi andando a visitare il monumento più importante del villaggio. Sembrava procedere tutto alla grande, ma il destino aveva deciso di mischiare un po' le carte, quel giorno.
    Aveva infatti superato già la metà dei volti di pietra, quando urtò quasi violentemente qualcosa, che lo fece sbalzare leggermente indietro e gli fece lasciare la presa sull'ultimo spiedo con ancora i tre dango, che caddero rovinosamente a terra. Dolci caduti a parte, non sarebbe stata una grande tragedia, se non si fosse reso conto subito dopo che la cosa che aveva colpito aveva appena urlato, scoprendo immediatamente che si trattava di una ragazza. Di una ragazza anche piuttosto attraente, anche se non era attraente allo stesso modo il suo sguardo iracondo con il quale lo stava fissando.
    Stà attento a dove metti i piedi!
    M-m-ma io ma m-ma... Il genin non riuscì neanche a trovare le parole per giustificarsi, né tanto meno controbattere a quella provocazione, dato che era evidente che neanche lei stesse guardando avanti, accorgendosi poi della tragedia di aver perso i suoi ultimi dango. No! Ma guarda che, ma c-che...
    Purtroppo dovette fare i conti con la realtà che il suo problema, sebbene per lui fosse di una gravità colossale, il latte e le uova sparsi sulla strada fecero infuriare oltre ogni dire la ragazza.

    Quale sciagura gli sarebbe dovuta mai capitare, scontrarsi con una cittadina di Konoha nella sua prima visita al villaggio e mandarle all'aria la spesa appena fatta. Già si sarebbe odiato se gli fosse capitato al suo villaggio, in una situazione normale, ma in un villaggio straniero era anche peggio, non volendo fare la fine di essere etichettato come un forestiero cafone o di far stereotipare i kiriani come gente incivile... quanta responsabilità sulle sue spalle.
    Dopo aver cominciato a sudare freddo, si inginocchiò, poggiando entrambe le mani a terra ed abbassando la testa quasi fino a toccare il terreno con la fronte, alzandola e ri-compiendo il gesto più volte, quasi urlando le sue mille scuse.
    Scusa, scusa, scusa, scusa, non volevo, mi dispiace, perdonami, non ti avevo vista. Se vuoi ti ricompro tutto, mi dispiace, davvero! Si rialzò in gran fretta, guardandola negli occhi con lo sguardo implorante. Sul serio, te li ricompro, dimmi dove li hai presi, sul serio!
    Se la ragazza avesse desistito dall'accettare l'offerta, Ryuu avrebbe continuato ad insistere, implorandola di accettare. No, no, no, dai, te lo devo, andiamo a ricomprarli, facciamo subito!
    Nel caso in cui fosse riuscita a convincerla, e gli avesse indicato il luogo dove aveva comprato i suoi prodotti, sarebbe rimasto molto contento di poter rimediare a quell'increscioso incidente, prendendola euforicamente per mano e tirandola verso il negozietto (o la bancarella) indicatogli.
    Va bene, andiamo. Facciamo subito, tranquilla, non ti voglio far perdere altro tempo.
    Se la giovane avesse fatto resistenza e non si sarebbe accodata alla corsa del kiriano, lui non avrebbe insistito, cercando di calmarsi (chiedendo ancora scusa) e camminando al suo fianco. In ogni caso, una volta arrivati al banco, le avrebbe fatto fare i suoi acquisti seguendola a mano a mano e provando a fare conversazione, anche se un po' forzatamente.
    Ehm... mi dispiace ancora per prima, è la prima volta che vengo a Konoha e non avevo mai visto i volti degli Hokage. Certo che sono stupendi, eh? ... Tua madre e tuo padre ti hanno mandata a fare la spesa?

    Una volta finito di prendere le uova, il latte, e qualunque altra cosa di cui la ragazza avesse avuto bisogno per il dolce, avrebbe tirato fuori senza problemi il suo sacchetto portamonete a forma di testa di panda ed avrebbe pagato tranquillamente, per poi prendere le buste ed offrirsi ancora una volta di aiutarla, con un sorriso dipinto sul volto.
    Aspetta, te le porto io fino a casa, dai, almeno ti faccio anche compagnia, tanto non ho niente da fare. E' il minimo che posso fare, non preoccuparti, ti ho già fatto perdere troppo tempo. Era ovvio che il kiriano sarebbe stato felice di accompagnarla a casa, così da sentirsi anche più in pace con la coscienza dopo la brutta figura che aveva fatto, ed avrebbe sicuramente insistito almeno per l'accompagnarla a casa, se proprio la sua nuova conoscente non avesse voluto far portare a lui la sua spesa. I suoi nonni gli avevano insegnato ad essere sempre gentili con gli altri, quindi certamente non avrebbe voluto esimersi dall'essere quanto più gentile possibile verso la ragazza, dato che il loro incontro non era proprio stato dei più allegri.

    Non sapevo fin dove arrivare, quindi mi sono fermato qui XD Prosegui pure fino a dove preferisci
     
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  4. **Kat**
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    II ~ Un turista a Konoha: Incidente diplomatico?


    L'

    organizzazione della festa a sorpresa per Miyo-chan iniziava a diventare problematica. La presenza di Daichi-kun, il suo acerrimo “nemico” in Accademia, la innervosiva. Preferiva avere meno contatti possibile con lui, anche se ultimamente faceva di tutto per intromettersi nei discorsi tra la Fuyutsuki e la sua migliore amica. Inspiegabilmente era diventato un’ombra, pronta a seguirle in ogni dove di Konohagakure no Sato, anche nel posto più remoto ed isolato del Paese del Fuoco. Non era di certo un toccasana per l’umore della Genin, che era già piuttosto stressata per la preparazione della Festa. Tutto doveva essere perfetto, ed invece i Kami continuavano a farsi beffe di lei. Prima la sgradita collaborazione con l’Akira, poi l’intera mattinata nella ricerca di ingredienti freschi per la torta al caotico mercato cittadino, ed ora uno sconsiderato Ninja di Kiri che le era venuto addosso.
    In realtà era stata anche lei a non guardarsi intorno, troppo impegnata riflettere sugli ingredienti per dolci che aveva appena comprato. Stava valutando le diverse torte che poteva preparare, nonostante gli evidenti limiti ai fornelli. Ma la sua tempesta d’idee venne bruscamente interrotta dall’involontario scontro fisico avvenuto con lo straniero. Era impossibile non riconoscere i lineamenti tipici del Paese dell’Acqua e il suo sguardo estraneo e curioso lasciava intuire alla ragazza che era un semplice turista che si era trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato e di fronte alla persona sbagliata.
    - … - Nonostante gli iniziali balbettii del ragazzo, lo sguardo adirato e poco incline al perdono della Fuyutsuki non si addolcì nemmeno per un secondo. In quel momento stava pensando ad un modo rapido e semplice di creare un dolce senza latte ed uova. Una composizione di frutta poteva fare al caso suo? O un paio di costine con delle marmellate spalmate potevano essere considerate come un dolce? Era nel panico. Ma ciò che traspariva dal suo volto era solo immensa rabbia e frustrazione per quell’imprevisto. Una persona ragionevole avrebbe sicuramente pensato che in parte la colpa era anche sua. Ma aveva finito i Ryo e non possedeva gli ingredienti necessari per preparare la più bella torta di compleanno di sempre.
    Ed era tutta colpa del Kiriano. - Baka! - Sussurrò tra i denti. Lapidaria. In quel momento aveva solo voglia di stringere le sue manine sul collo dello sconosciuto e fare tanta forza per sfogare la sua frustrazione. Desiderava strozzarlo con le sue stesse mani. Un’ombra percorse il suo viso. Probabilmente avrebbe creato un incidente diplomatico tra Konoha e Kiri, due villaggi alleati. Ma c’era in gioco la felicità di Miyo-chan. Era il suo giorno. Il suo compleanno. Strinse i pugni, stropicciando inevitabilmente la carta delle buste che aveva ancora in mano. Momenti di pura tensione.
    Ed improvvisamente il ragazzo si prostrò ai suoi piedi in cerca del suo perdono. A quanto pare il suo viso truce aveva indotto lo straniero a supplicare il suo perdono in una posizione alquanto insolita, ed imbarazzante. Alcune persone iniziarono a fermarsi per osservare la scena. E la Fuyutsuki non riuscì a trattenere l’imbarazzo. Forse aveva esagerato. Ma lo stress per l’organizzazione della Festa di Miyo-chan le aveva fatto perdere la calma. Rievocò dentro di sé gli insegnamenti di selfcontrol di Atasuke-sama. In quel momento aveva proprio bisogno di recarsi al Karyuuken per un’intensiva sessione di meditazione.
    - Ehi.. puoi alzarti. Non credo sia necessario. Bastano le scuse! - Mutò il suo umore, o almeno cercò di nascondere la disperazione e la rabbia per l’accaduto. Era ancora furiosa per quell’incidente ma pestare a sangue un povero Ninja di Kiri non avrebbe portato nulla di buono. La torta non era ancora pronta, con o senza la morte del Genin del Paese dell’Acqua. Alzò le spalle ed attese che il ragazzo si rialzasse per ricomporsi un po’ e far svanire quell’imbarazzante scenata di suppliche, a cui tutti erano stati costretti ad assistere.
    Alzò gli occhi al cielo e lanciò qualche timido sorriso in giro. Ma infondo non le era mai importanto molto di ciò che i cittadini di Konoha potessero pensare di lei. Era l’erede di un Clan contaminato dall’ignobile imbarazzo del tradimento. Era abituata ad accogliere occhiate poco eloquenti. Con il tempo era riuscita ad ottenere la stima e l’affetto degli abitanti, come Genin del Villaggio. Ma c’erano ancora persone che rivedevano nei suoi occhi, nei lineamenti del suo viso, l’immagine di Ai Fuyutsuki, la Kunoichi più talentuosa del suo anno Accademico, la prima del Clan entrata nelle Forze speciali del Villaggio, che aveva voltato le spalle alla volontà del Fuoco per seguire ben altri ideali.
    La più piccola dei Fuyutsuki stava crescendo, ed era impossibile non rivedere in lei un briciolo di quel talento o di quella caparbietà tipica della sorella maggiore. Quindi non fece molto caso alle occhiate di alcuni cittadini, che probabilmente avevano rivisto in lei quel seme di follia, quella Foglia avvizzita e marcia. Sospirò leggermente e si lasciò convincere dal Kiriano nel ritornare al Mercato.
    - Tranquillo! Anche io ho esagerato.. ma stò organizzando una festa importante. Per la mia migliore amica, Miyo-chan, e tutto deve essere perfetto! - Forti motivazioni quelle che avevano portato la Fuyutsuki a comportarsi in modo quasi scortese verso lo straniero di Kiri. Mentre erano diretti verso il banco di Shizu-san, ne approfittò per scambiare quattro chiacchiere con il ragazzo. - Come mai visiti Konoha? - Chiese con un sorriso. Sicuramente desiderava “riparare” all’immagine che aveva dato di sé. Non era irascibile e furente con il prossimo. In realtà lo era, ma sapeva essere anche gentile ed altruista. - Oh! Non ci siamo nemmeno presentati! - Se ne accorse solo quando erano a pochi metri dal banco della donna. - Ayuuki Fuyutsuki, Genin di Konoha! - Fu alquanto minimale ed essenziale nella presentazione. Era inutile presentarsi come l’Erede dei Fuyutsuki, un tempo la famiglia più importante del Paese del Fuoco, oppure come un Ninja-Medico. Non le interessava impressionare il ragazzo o il prossimo con una lunga lista di appellativi e cariche per nascita o impegno nella gerarchia del Villaggio. Preferiva mettere da parte la buona etichetta e le formalità delle sue nobili origini, anche perché stava parlando con un suo coetaneo.
    - Ayuu-chan! Di nuovo qui? Mi sembra di averti dato tutto ciò che avevi ordinato. Ho forse mancato qualcosa? - La giovane donna dietro al bancone degli alimenti freschi sembrò sorpresa. Era sempre molto gentile ed attenta alle esigenze dei suoi clienti. Raramente riforniva il suo banco di prodotti di dubbia qualità. - Ohayoo… Shizu-san! Purtroppo c’è stato un incidente e devo ricomprare il latte e le uova. Spero che le uova siano fresche come quelle che mi hai venduto stamattina. - Lanciò una piccola occhiata al Genin di Kiri al suo fianco. Era lui l’imprevisto di cui parlava. Ma non voleva di certo farglielo pesare, o almeno non troppo. - Tranquilla! Controllo nel magazzino se ci sono ancora uova fresche! - E la venditrice si allontanò dal banco per entrare in una porticina alle sue spalle. Era un piccolo magazzino, dove conservava gli alimenti freschi e di stagione.
    Intanto la Fuyutsuki ne approfittò per rispondere alle domande dello straniero. - Si si.. Konohagakure no Sato è conosciuta soprattutto per quei volti scolpiti nella roccia. Un modo per commemorare la loro figura nei secoli! Ognuno di quei dieci volti ha apportato cambiamenti e lustro al nostro Villaggio e all’intero Paese del Fuoco. Usi, costumi, cultura, abitudini e tradizioni. Siamo ciò che siamo.. anche grazie a loro. - Spiegò brevemente. Ma non approfondì ulteriormente il discorso sulla storia del Villaggio o la Volontà del Fuoco. Era concetti che un Ninja del Paese dell’Acqua non avrebbe capito.
    Intanto Shizu-san tornò con un sacchetto delle uova per la Fuyutsuki. - Arigatou! - Ringraziò con un inchino della testa la venditrice. - Come sempre non deludi le mie aspettative. - A quanto pare la Genin di Konoha era una cliente abituale di quel banco. Lasciò che Ryuu-kun estraesse il suo portamonete a forma di panda per pagare gli ingredienti e si allontanarono, dopo aver salutato Shizu-san.
    - Non era necessario. - Avvertì con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra. Forse si sentiva anche leggermente in imbarazzo per aver costretto il Ninja di Kiri a ripagare le uova ed il latte, che erano stati perduti durante l’epico incontro-scontro. Forse non era stata affatto cortese. Alzò le spalle ed iniziò a frugare nelle buste. - Questa è per te! - Obbligò il ragazzo ad accettare il suo dono. Erano delle noci caramellate, inserite in uno spiedo. Una specialità del Paese del Fuoco, una prelibatezza per i più golosi. La Fuyutsuki l’aveva comprato per sé, forse per scaricare un po’ la tensione con un po’ di zucchero. Ritenne giusto e doveroso donarlo al Genin di Kiri.
    Ma bastava un attimo per tramutare un piacevole incontro in una spiacevole incomprensione. Quell’apparente calma e complicità che si era creata tra i due Genin, dopo il loro disastroso incontro, si tramutò subito in una situazione altrettanto imbarazzante e ricolma di tensione. Ryuu-kun si era offerto di portarle parte della spesa fino a casa, un gesto di galanteria, forse sentendosi ancora in debito per l’accaduto. Ma il volto sereno e tranquillo della ragazza mutò ancora una volta. Inarcò un sopracciglio. Era stranita, molto stranita. - Ehi.. stai per caso dicendo che una Kunoichi non riuscirebbe a portare tutto questo? Che ha bisogno di protezione? Che è meno forte di uno Shinobi? - Aveva frainteso quel semplice gesto in una velata provocazione. Probabilmente era colpa di Hiro-kun, uno dei suoi migliori amici, con cui continuava a sfidarsi in una battaglia tra sessi. L’Abe affermava con convinzione e scherzo che gli Shinobi erano più forti delle Kunoichi, ed invece la Fuyutsuki, inorgoglita ed intestardita, lo sfidava in qualsiasi momento della giornata per fargli rimangiare quelle parole.
    Ruotò il capo in un lato e la sua espressione perplessa non mutò nemmeno per un secondo. Era già sul piede di guerra. E stavolta l’incidente diplomatico era davvero vicino.




    Edited by **Kat** - 13/5/2016, 13:16
     
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    Festa a sorpresa

    Ryuu il maschilista (?!)


    Il genin si sentì mortificato quando capì di aver rovinato la spesa della ragazza, e dopo che questa lo chiamo "Baka", fulminandolo con lo sguardo, si sentì anche peggio, inchinandosi più volte senza vergogna. In quel momento non si rese conto di aver attirato l'attenzione di alcuni passanti, ma in ogni caso non gli importò, al contrario della ragazza, la quale si imbarazzò leggermente per quella scena ed accettò infine le sue scuse.
    Per fortuna, la rabbia della giovane sembrò placarsi e Ryuu rimase più che felice quando acconsentì a lasciare che le ripagasse il danno, seguendola fino al mercato dove aveva precedentemente fatto la sua spesa.
    Come mai visiti Konoha?
    Ah, sono venuto a trovare una mia zia che vive qui. Ora che gli animi si erano calmati, poté notare che la ragazza sembrava piuttosto dolce e simpatica, specie quando si ricordò di non essersi presentata, cosa alla quale anche il kiriano rispose un po' imbarazzato per non averci pensato prima.
    Ah, si, scusa. Quando sentì che fosse anche lei un ninja, rimase piuttosto sorpreso, ma una sorpresa gradita, non aspettandosi di scontrarsi proprio con una kunoichi, con tutte le ragazze in cui si sarebbe potuto imbattere in quel grande villaggio, ma trovando piuttosto interessante di avere qualcosa in comune con lei.
    No, anche tu un ninja? Chiese retoricamente con un sorriso. Anche io sono un genin. Di Kiri, ovviamente. Mi chiamo Ryuu Mizukiyo. Che combinazione, però.

    I due ninja arrivarono intanto al luogo indicato da Ayuuki, dove questa chiese alla donna dietro il bancone di darle nuovamente del latte e delle uova fresche, e Ryuu non poté fare a meno di non nascondere un leggero imbarazzo, dato che ormai si convinse che l'incidente fosse avvenuto per colpa sua. Successivamente, mentre la banconista provvide a reperire gli alimenti richiesti per la sua cliente (e amica, a quanto pareva) i due genin ebbero modo di conversare brevemente dei volti di pietra del villaggio, e Ryuu fu felice di ascoltare ciò che la konohaniana potesse dirgli in merito.
    Si si.. Konohagakure no Sato è conosciuta soprattutto per quei volti scolpiti nella roccia. Un modo per commemorare la loro figura nei secoli! Ognuno di quei dieci volti ha apportato cambiamenti e lustro al nostro Villaggio e all’intero Paese del Fuoco. Usi, costumi, cultura, abitudini e tradizioni. Siamo ciò che siamo.. anche grazie a loro.
    Deve essere bello vivere qui, sono molto caratteristici. E poi il villaggio è bello anche in generale, no? Anche se fa un pochino troppo caldo, per i miei gusti. Ridacchiò leggermente, divertito. Per un abitante di Kiri, abituati a vivere tra la nebbia e l'umidità, un paese con un clima come Konoha era decisamente una novità, e stare troppo tempo sotto il sole caldo quasi estivo diventava quasi un tormento, a volte.

    Dopo che la giovane donna portò ad Ayuuki la sua merce, Ryuu pagò senza problemi il conto, per poi salutarla e mettersi in cammino con la sua nuova conoscente di Konoha, anche se quest'ultima si rivelò vagamente contrariata a quell'ultimo gesto.
    Non era necessario.
    Come sarebbe? Certo che era necessario, altrimenti perché siamo tornati lì. Rispose prontamente il genin, con un sorriso. In fondo le aveva rovesciato la spesa a terra, quindi il minimo che potesse fare era ripagargliela, odiando particolarmente che la gente si facesse un'idea sbagliata di lui.
    Quando la ragazza gli porse le noci caramellate, anche se con un accenno di titubanza iniziale, il genin accettò volentieri, segnò che l'ascia di guerra era stata seppellita, anche se la bruna non fu dello stesso avviso quando si senti proporsi di farsi portare le buste della spesa fino a casa, accusando il kiriano di essere un maschilista.
    Ehi.. stai per caso dicendo che una Kunoichi non riuscirebbe a portare tutto questo? Che ha bisogno di protezione? Che è meno forte di uno Shinobi?
    In un primo momento, il ninja rimase alquanto spiazzato da quella reazione, provandola a negare, ma alla fine non riuscì a trattenersi dal trovare la situazione piuttosto divertente.
    Eh? No, no, come ti è... come ci siamo arrivati a questo? In quell'istante prese a ridere, per poi spiegare le sue ragioni alla kunoichi. Perché dovrei pensare che una kunoichi non può essere forte come uno shinobi?! Insomma, se proprio lo vuoi sapere, c'è una mia amica di Kiri, Meika, che se solo lo volesse, scommetto che potrebbe farmi facilmente a pezzi, non ho motivo di pensare che sia più forte di lei solo perchè sono un maschio. Riprese un'altra breve risatina.
    E poi ci sono state tantissime kunoichi famose, come la Mizukage Mei Terumi o proprio uno degli Hokage, Tsunade Senju, no? Non so chi ti fa pensare queste cose, ma per me non c'è differenza. Se vuoi portarle tu, fallo, era giusto per essere carino. Dissse, tirando via con i denti un'altra noce dallo stecchetto e guardandola sorridendo.
    Di solito non si apriva così facilmente con gli sconosciuti, ma quella ragazza riuscì a tiragli fuori tutte quelle parole, facendolo parlare quasi logorroicamente come se niente fosse, ma ciò era dovuto anche a voler evitare di passare per un maschilista, visto che non lo si poteva decisamente definire in quel modo. E' vero che a volte, specie in missione, sentiva come un istinto di protezione maggiore verso le donne, ma probabilmente solo con le quali non davano l'impressione di sapersi difendere da sole.

    Se la kunoichi non avesse fatto altre storie in merito a quella che per Ryuu era nient'altro che un'assurda conversazione, l'avrebbe seguita senza troppe cerimonie fino a casa, impegnando il tempo facendo due chiacchiere e cercando di essere socievole.
    Mhh quindi hai detto che stai organizzando una festa? Chiese, aspettandosi una risposta, sebbene anche quella domanda fosse un po' retorica. Beata te che sai cucinare una torta, io non ci capisco molto, anche se qualche trucchetto lo conosco, l'ho imparato dalle mie nonne. Ma forse è meglio così, finirei per ingrassare.
    Il genin sarebbe stato molto disponibile ad ascoltare le parole di Ayuuki, e se questa gli avesse confessato di essere un po' in difficoltà, non si sarebbe rifiutato di offrirle il suo aiuto.
    Cavolo, e ce la fai da sola? Se vuoi una mano, posso aiutarti a preparare qualcosa o a mettere i festoni e quant'altro. Prima che la ragazza potesse rispondere, alzò immediatamente le mani e sorrise per cercare di non farle fraintendere nuovamente le sue intenzioni.
    Stavolta però non te lo sto dicendo per sdebitarmi o perchè penso che tu non possa farcela da sola, eh. Lo dico solo perchè due mani in più ti potrebbero far comodo e a me non dispiacerebbe. Riabbassò le mani e se lei avesse rifiutato, avrebbe insistito solo un'altra volta, sapendo che non poteva certo costringerla a volere il suo aiuto. Sul serio, se vuoi, non ho niente da fare e potrei aiutarti con quello che ho imparato dalle mie nonne quando cucinano, o al massimo occuparmi di altre cose. Disse ancora sorridendo ed aspettandosi una risposta, alla quale, se fosse stata positiva, non avrebbe nascosto il suo entusiasmo, essendo più che felice di poterla aiutare col suo problema, sebbene forse avesse un po' ingigantito le sue conoscenza dell'arte culinaria, ma se la ragazza avesse rifiutato il suo aiuto, non si sarebbe intristito più di tanto, accettando la sua idea di voler fare da sola e congedandosi da lei serenamente, dopo che ebbero raggiunto la sua abitazione.
    Nel secondo caso, avrebbe semplicemente detto... Va bene, è stato un piacere conoscerti. Se ti serve una mano, io comunque sono qui in giro. Matane! Avrebbe concluso dopo un breve inchino, lasciandola alle sue faccende, ma se così non fosse stato, sarebbe entrato un po' a disagio in casa sua dopo che questa l'avesse invitato ad entrare, non essendo stato molte volte in casa di estranei.
     
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    III ~ Incidente diplomatico evitato: Konoha e Kiri uniti per una torta!


    P

    robabilmente aveva esagerato. Forse era stata troppo dura con lo straniero. Ma la delicatezza in alcune situazioni era la sua ultima qualità. Soprattutto quando uno sbadato Ninja di Kiri aveva appena compromesso la buona riuscita della festa a sorpresa per la sua migliore amica. Miyo-chan meritava la miglior torta della sua vita per poter celebrare il suo compleanno. Tutto doveva essere perfetto. O almeno la Fuyutsuki pretendeva da se stessa e dagli altri che tutto andasse secondo i suoi piani. Aveva organizzato la giornata nei minimi dettagli con Daichi-kun.
    Ma purtroppo gli ingredienti principali della sua torta erano caduti sui ciottoli del sentiero principale di Konohagakure no Sato. Per alcuni secondi si sentì quasi svenire. Poi si era lasciata andare ad impeto di rabbia, mettendosi ad insultare anche il povero Ryuu-kun.
    Tirò un sospiro di sollievo non appena la situazione si tranquillizzò. S’incamminarono insieme verso il Mercato per poter riacquistare gli ingredienti freschi per la torta di Miyo-chan. L’atmosfera tra i due Genin non sembrava più tesa. Anzi la ragazza mostrò uno dei più sinceri e socievoli sorrisi. Probabilmente temeva di aver dato di sé un’immagine errata. Quindi si preoccupò di presentarsi con estrema gentilezza. - Anche tu un Ninja! - Sembrava sorpresa quanto il Kiriano. - Non ho mai visitato Kirigakure no Sato… sapresti descrivermela un po’? Provo a chiudere gli occhi così cerco d’immaginarmela. - Purtroppo la Fuyutsuki non aveva viaggiato molto per le cinque terre Ninja. Conosceva ogni località turistica del Paese del Fuoco. Ma non aveva mai intrapreso viaggi oltre il confine della sua nazione di appartenenza, a parte quando fu sorteggiata per partecipare allo Shi-e-En con Okada-Sensei nel Paese delle Sorgenti termali. Non aveva viaggiato molto, quindi amava trascorrere ore ed ore a confrontarsi con mercanti o Ninja stranieri immaginando i loro Paesi d’origine attraverso i loro racconti. - In realtà non mi sono mossa molto da Konoha! - Confessò con un po’ d’imbarazzo.
    Raggiunto il banco di Shizu-san, i due Genin continuarono a parlare cordialmente tra di loro. A quanto pare avevano fin da subito raggiunto una buona sintonia, nonostante l’incidente iniziale. La Genin della Foglia sembrava particolarmente interessata agli usi ed i costumi del Paese dell’Acqua, una località così diversa e distante dal suo comune immaginario. - Calda? - Osservò il cielo sgombro di nuvole ed i raggi solari che riscaldavano tiepidamente la giornata. - Il Paese del Fuoco è una delle Nazioni Ninja con il clima più mite. A Kiri fa davvero così freddo? - Domanda che forse poteva essere scontata, ma per una ragazza che non si era mai mossa dal suo paese d’origine non lo era affatto. Abbozzò un lieve sorriso per poi afferrare i nuovi ingredienti acquistati da Ryuu-kun ed incamminarsi verso il corso principale del Villaggio. Come sempre il Mercato era piuttosto caotico ed affollato. La Fuyutsuki tirò un sospiro di sollievo quando uscirono dal cancello Ovest del Mercato di Konoha. Erano sulla strada per raggiungere il centro cittadino.
    Ampliò il sorriso non appena Ryuu-kun non mostrò nessun senso di rimorso per aver quasi svuotato il suo salvadanaio per rimedire all’incidente causato dal loro incontro-scontro. Probabilmente aveva sbagliato, come sempre, ad essere troppo irruenta ed a trarre conclusioni troppo affrettate. Non era un Baka, ma sembrava molto gentile e disponibile. - Non ti ho trattato bene.. prima. - Confessò. - Ero troppo presa dai preparativi per la festa di Miyo-chan. Sono stata un po’ indelicata.. e non eri costretto a ripagare il latte e le uova. Infondo ci siamo venuti contro a vicenda! Comunque.. Grazie! - Decise di tagliare subito corto e non perdersi troppo nelle parole. Non le sembrava il caso di costruire un sermone per ringraziarlo della sua pazienza o lodarlo per la sua gentilezza. Anche se Ryuu-kun meritava tutti gli elogi possibili ed immaginabili per essere riuscito a scampare all’ira della Fuyutsuki.
    Almeno tutto filava liscio fino a quando il Genin di Kiri non si propose di portarle le buste della spesa. Un gesto di galanteria, che qualsiasi donna avrebbe apprezzato, ma non lei. Fraintese immediatamente le buone intenzioni del ragazzo. Era un’implicita provocazione per le Kunoichi? Spesso reputate troppo deboli per svolgere il lavoro degli Shinobi. Purtroppo c’erano correnti di pensiero maschiliste anche nel mondo Ninja. Alcuni pensavano erroneamente che una Kunoichi potesse avvalersi solo di Veleni o armi nascoste per eliminare i propri obbiettivi. Un genere di confronto meno diretto rispetto alla controparte maschile. E Hiro-kun, spesso per provocarla o spingerla ad accettare una sua sfida, rincarava la dose manifestando i suoi pensieri a riguardo. Era più un gioco, una sorta di competizione che era nata tra di loro. Quindi non appena Ryuu-kun ebbe la strana idea di considerarla come un fragile fiorellino incapace di portare un paio di buste della spesa, l’animo della ragazza s’infiammò. Ancora una volta.
    Squadrò la figura del Genin, stringendo a sé con forza la spesa. Quasi per testimoniare e dare prova che poteva portarla tranquillamente anche da sola. Probabilmente lo stava facendo più per dimostrarlo a se stessa, che al ragazzo. Ma stavolta fu abbastanza lucida da riuscire ad ascoltare le ragionevoli parole di Ryuu-kun. Sospiro. - Baka! - Anche questa volta fu lapidaria, ma meno dura. Anzi allargò un sorriso sulla labbra. - Se desideri portarla… è tutta tua! - Scaricò con un sorriso buste e cesti al Ninja del Paese dell’Acqua ben volentieri. - Seguimi. Non sono diretta a casa..ma in un posto migliore, dove troverò tutto l’occorrente per preparare la miglior torta di compleanno di Konoha! - Concluse con entusiasmo. Aveva di nuovo cambiato umore. Probabilmente era un po’ lunatica, ma stavolta aveva donato un secondo “Baka” gratuito allo straniero solo per il gusto di sfogarsi contro qualcuno. Preparare una festa di compleanno era diventata una missione di livello A.
    Fece strada lungo i variopinti e tranquilli viali del Villaggio. Konohagakure no Sato era uno dei Villaggi più vivaci e colorati delle 5 Terre Ninja. La montagna con i dieci volti che sovrastavano la vallata donavano un tocco artistico alle perfette linee degli edifici ed alle strade ben ramificate all’interno delle mura. L’esterno del Villaggio era dominato da praterie, Campi di addestramento e Foreste. Era un Paese piuttosto ricco, sotto ogni punto di vista. Si respirava una particolare vitalità anche nelle stradine più modeste del Villaggio. Durante il tragitto lasciò a Ryuu-kun il tempo per guardarsi intorno. Ma anche questo tratto di strada non fu privo di chiacchiere. - Si si! O almeno spero di riuscire a cucinarne una. Non sono molto brava con i fornelli.. ma ero l’unica amica del gruppo che non aveva impegni o missioni. Quindi questa Torta è sotto la mia responsabilità! - Concluse con un tono quasi solenne. Sulle sue labbra comparve un solare sorriso.
    Il Genin di Kiri si offri spontaneamente di aiutare la Fuyutsuki nella preparazione della torta. - Dici sul serio? - E stavolta era davvero sorpresa, piacevolmente sorpresa. In effetti una mano in più potrebbe toglierla da un mare di guai. Non aveva ancora ben presente il tipo di dolce da cucinare, visto le sue ridotte capacità culinarie. Forse potevano insieme provare a cucinare una torta alla frutta, seguendo le direttive di un libro di pasticceria. Alzò le spalle.
    Finalmente erano giunti davanti al chiosco di Ramen al centro cittadino. Era una struttura piuttosto modesta, di forma quasi circolare, con una tettoia in legno e tessuto antecedente al bancone. All’ombra c’erano tavoli e sedie, alcune già occupate da clienti con fumanti ciotole di Ramen, condite secondo i gusti e le esigenze di ciascuno. Un profumo proveniva dalle cucine, oltre al bancone in legno centrale, dove altri clienti attendevano le loro ordinazioni su alcuni sgabelli. C’era un uomo di mezza età, con i lineamenti del volto sottili ed ammandorlati. Capelli scuri, ma che iniziavano ad essere sbiaditi sulle tempie dal tempo. Iridi castane e labbra sottili con un naso pronunciato. Era il proprietario del locale.
    Prima di entrare la Fuyutsuki si rivolse con un sorriso verso Ryuu-kun. - Cucineremo qui! Abbiamo le cucine del locale tutte per noi… almeno fino all’ora di pranzo. Abbiamo due ore di tempo. - Rassicurò con un sorriso. Non avevano tutto il pomeriggio per cucinare la torta. Ma era riuscita a convincere l’uomo a condividere gli spazi delle cucine per un po’. Implicitamente aveva dato per scontato che il Genin l’avesse aiutata. Non si sarebbe data pace fino a quando la torta non fosse stata realizzata. - Pronto pasticciere? - Chiese con ritrovato entusiasmo, prima d’irrompere nel locale dell’uomo.
    - Oh! Ayuu-chan! Come promesso le cucine sono tue fino all’ora di pranzo. Ora la clientela non è particolarmente intensa.. quindi posso concederti quest’opportunità. - Con estrema gentilezza il proprietario del Chiosco invitò i due Genin ad avvicinarsi al bancone, aggirarlo ed imboccare la porticina sul lato per entrare nella cucina. - Arigatou Gozaimasu! - La Genin di Konoha chinò il capo con estrema gratitudine. - Questo ed altro per la mia miglior cliente! Ma soprattutto per Miyo-chan.. ricordo ancora quando eravate due scricchioli da Accademia e venivate qui per pranzare dopo le lezioni mattutine. - La Fuyutsuki dovette affrettare il passo e trascinare con sé, anche in malo modo, il povero Ryuu-kun per evitare di cadere preda dei racconti nostalgici dell’uomo. Finiva sempre per rivangare il passato. La ragazza e Miyo-chan erano clienti affezionate del locale.
    - Pffff! - Tirò un sospiro di sollievo non appena entrarono in cucina. Lanciò un’occhiata al suo collega-pasticciere, che aveva cercato di trascinare con sé senza badare troppo a dove mettesse i piedi. Non aveva tempo da perdere. Avevano solo due ore circa. - Idee per la torta? - Questa era la prima decisione da prendere. Lei non aveva ancora le idee ben chiare.


     
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    Festa a Sorpresa

    Disastri in Cucina


    Ryuu scoprì di non essere il solo a non viaggiare molto, dato che anche la Fuyutsuki ammise di non aver mai visto Kiri, ma forse era più dovuto alla loro giovane età e alle poche missioni svolte, tuttavia fu felice di poter parlare del suo amato villaggio alla sua nuova amica.
    Bé, da dove comincio... per prima cosa, le case e tutti gli altri edifici non sono squadrati, ma cilindrici. Poi è circondata da montagne da un lato e si affaccia sul mare dall'altro, con un porto sempre pieno di navi che vanno e vengono. Quello che lo caratterizza, ovviamente, è la nebbia. Ryuu continuò a descrivere i particolari del villaggio come se ce li avesse davanti agli occhi, così da aiutare la genin ad immaginare al meglio quel luogo a lei sconosciuto.
    Tutto il villaggio e coperto dalla nebbia, per via dell'umidità. Poi dipende, in che periodo ci si trovi, ad esempio nelle ore più calde del giorno, si dirada quasi del tutto e a volte anche tutto, mentre di notte solitamente diventa fittissima, quasi non si riesce a vedere a due metri di distanza.
    Ovviamente è più fitta d'inverno, ma visto che c'è umidità anche in estate, non manca mai. Per via della nebbia, poi, il sole è quasi sempre coperto, quindi è logico che fa anche più freddo rispetto a qui, specie in inverno, ma noi ci siamo abituati. Ecco perché per me, tutto questo sole è un po' anormale.
    Concluse con un sorriso, quasi ridacchiando, pensando a quanto potessero essere diversi gli stili di vita, nonostante vivessero ad una distanza non così esagerata.

    L'incontro con quella ragazza servì decisamente e farlo svagare un po', togliendogli di mente i suoi problemi e le sue preoccupazione, e quando questa gli scaricò addosso tutta la sua roba dopo che lui le rise in faccia per averlo creduto un maschilista, quasi rise un'altra volta per quel suo bizzarro carattere bipolare.
    Non gli sarebbe di certo dispiaciuto passare altro tempo in sua compagnia, e rimase molto contento quando accettò il suo aiuto per organizzare la festa, seguendola molto volentieri al chiosco di ramen dove avrebbero dovuto cucinare.
    Pronto pasticciere?
    Andiamo! Disse, alzando il pugno come se stesse motivando le truppe per una battaglia.

    Dopo aver salutato il proprietario del locale, si diressero velocemente in cucina, per via del tempo limitato che avevano a disposizione, cominciando subito a decidere cosa fare.
    Idee per la torta?
    Mmm... forse. Che ricette hai?
    La domanda del genin era più che legittima, immaginando che la ragazza avesse scritto da qualche parte, delle ricette per preparare dei dolci, visto che aveva in programma di fare da sola prima che incontrasse Ryuu. Ma se così non fosse stato, il kiriano avrebbe spalancato gli occhi, non immaginando certo che quella responsabilità sarebbe potuta cadere su di lui.
    EHH? M-ma io non conosco le ricette, non sono un pasticcere. Ho solo visto le mie nonne al lavoro in cucina, ma non è che sia un esperto. In quel caso, sarebbe andato letteralmente in panico, mettendosi le mani tra i capelli e cominciando a spremersi disperatamente le meningi per farsi venire qualche idea, anche per eventualmente calmare i bollenti spiriti della Fuyutsuki.
    Allora, allora, allora, stiamo calmi. Possiamo farcela, in fondo che servirà mai per una torta. Dunque... Avrebbe cominciato a contare sulle dita. ...le uova sicuramente; poi la farina e lo zucchero. Ah, e l'acqua. O forse meglio il latte. Così viene una specie di pane dolce che poi si farcisce, no? Basta avere lo stampo adatto.
    Nel caso in cui la ragazza fosse stata in possesso di alcune ricette utili, una volta sfogliate con calma, il genin avrebbe comunque deciso di optare per qualcosa di semplice, proprio come quell'idea che gli sarebbe venuta nell'altro caso. Qual'ora avessero avuto delle ricette a cui affidarsi, le cose sarebbero state decisamente più semplici, e sarebbe bastato seguirle e sperare che riuscissero bene, ma se non avessero potuto usufruire di quel privilegio, avrebbero dovuto procedere per tentativi.

    Per prima cosa, Ryuu avrebbe provato a dare istruzioni alla genin, se avesse capito che quest'ultima non sapesse da dove iniziare, cominciando a farla provvedere a prendere tutto il necessario, tra cui pentole, tegami e insalatiere (?). Successivamente, avrebbe cominciato a sbattere quattro o cinque uova in una ciotola, usando una frusta e usando una velocità degna dei più potenti sbattitori elettrici [Vel 500], così da farle montare per bene e poi guardare soddisfatto il suo lavoro (anche se molte gocce finirono sui suoi vestiti e sul tavolo). Poi sarebbe venuto il momento dello zucchero e la farina, aggiungendone quanto bastava, ad occhio e facendosi aiutare dalla sua amica. Continuando a mescolare, l'impasto sarebbe andato via via compattandosi, dando delle speranze ai due ragazzi.
    Assaggiando l'impasto con un dito, si sarebbe accorto che non era poi così male, ma non fece caso al fatto che fosse un po' troppo compatto, per via della troppa farina, facendosi passare un ruoto non molto grande dalla sua collega e versandocelo dentro. Sembrava quasi una pagnotta di pane, ma non essendo esperto, il genin passò oltre e lo mise in forno, solo per accenderlo dopo quest'ultima azione e mettendolo a 200°. Se la sua amica, avesse avuto delle obbiezioni da fare, l'avrebbe sicuramente ascoltata, ma a meno che non fosse stata molto sicura di quello che diceva, il genin l'avrebbe provata a convincere che fosse quella, la maniera migliore.
    Bene, adesso dobbiamo aspettare una mezz'oretta. Cominciamo a fare la crema? Possiamo farla come vuoi, al cioccolato, alla frutta...
    Una volta decisa la crema da fare, si sarebbe dovuto cominciare prima a fare la base, quindi il genin avrebbe preso un po' di latte e l'avrebbe messo in una pentola sul fuoco, chiedendo alla sua amica di cominciare a prendere la farina e lo zucchero, che avrebbe poi dovuto versare dentro una volta che fosse arrivato a bollore.
    Inutile dire che il risultato sarebbe stato un completo disastro, in quanto, anche se aggiungendo farina, il latte andava prendendo consistenza, il sapore non era certo dei migliori, venendo poi completamente bianca. Non era il risultato che Ryuu si aspettava, e dopo che passarono appena venti minuti, dando una sbirciata al forno, avrebbero potuto vedere la pagnotta prendere un colorito marroncino e cominciando ad emanare fumo scuro.
     
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    IV ~ Torta alla frutta: Bake Off Konoha


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    rima di raggiungere il chiosco di Ramen, i due Genin durante il tragitto ne approfittarono per scambiare quattro chiacchiere. Provenivano da Nazioni Ninja differenti, anche abbastanza lontane, visto che il Paese del Fuoco era separato da quello dell’Acqua da un vasto oceano. Quindi erano cresciuti in ambienti e culture completamente diverse. Usi, costumi ed abitudini di vita che mutavano profondamente da una zona della regione all’altra. La Fuyutsuki sembrava davvero interessata a poter almeno immaginare il villaggio di Kirigakure no Sato. Doveva sicuramente affidarsi alle descrizioni di Ryuu-kun, ma era certa che solo un cittadino del Paese dell’Acqua poteva descrivere i colori, i sapori ed i profumi del Villaggio della Nebbia.
    Gli occhi cristallini della ragazza non si staccarono nemmeno per un secondo dal Ninja della Nebbia. Troppa era la curiosità di poter conoscere questi lontani lidi dal temperato e fertile Paese del Fuoco. Non aveva avuto molte occasioni per viaggiare, a quanto pare un punto in comune con il disponibile e gentile ragazzo che aveva di fronte. Socchiuse le palpebre per poter immaginare quelle abitazioni circolari e con una vasta costa su un lato del Villaggio. Un fitto velo di nebbia, almeno durante la stagione invernale, ricopriva completamente le casupole circolari e gli uffici Amministrativi. - Uhm.. - Sembrava assorta nei suoi pensieri. O almeno era così concentrata nel ricostruire l’aspetto di Kirigakure no Sato che nemmeno badò a dove metteva i piedi. Infondo Ryuu-kun stava portando tutta la spesa. Non c’era nessun rischio di fare un’altra frittata con le uova.
    - Suggestivo! - Riuscì finalmente a trovare la parola esatta per poter descrivere il Villaggio d’origine del ragazzo. Kiri era davvero un villaggio suggestivo, anche se per visitarlo avrebbe dovuto attendere la stagione estiva, ormai non troppo lontana. Non voleva restarsene in albergo perché la fitta nebbia rendeva impraticabili anche le strade del villaggio. Forse il pungente freddo del Villaggio della Nebbia si affievoliva con il sopraggiungere dell’estate, rendendo le coste e le spiagge un’attrazione turistica e non solo un punto commerciale. - Credo che verrò a Kiri in estate. È la scelta migliore no? - Soprattutto per un Kunoichi di Konoha che non era abituata a temperature troppo rigide. Durante i periodi Natalizi Konohagakure no Sato era imbiancata, ma da una sottile coltre di neve. Raramente accadeva che le temperature scendessero troppo sotto lo zero.

    [ … ]

    Raggiunta la cucina del Proprietario del Chiosco i due Genin iniziarono ad adoperarsi per raccogliere le idee per un ricetta. Nessuno dei due sembrava particolarmente ferrato nell’arte culinaria, anche se la Fuyutsuki era una giovane donna ormai. Ma a lei non erano mai interessati gli Hobbies da femminuccia, come li definiva, a parte il Gossip e lo shopping. Ma preferiva di gran lunga sfogare lo stress accumulato in una giornata di lavoro con una sessione meditativa al Karyuuken o una serie di pugni sul tronco del secolare ciliegio presente nel cortile della Tenuta di famiglia. Attività forse poco aggraziate o femminili, ma ora come ora si pentiva di non essere mai entrata in cucina e provare a realizzare un dolce anche per gioco. Alzò le spalle in direzione di Ryuu-kun.
    Gli occhi cristallini della ragazza si soffermarono sulla piccola cucina del chiosco. Non era molto spaziosa, ma possedeva tutto il necessario per improvvisarsi come un chef. Su un tavolo centrale erano stati adagiati alcuni grembiuli da cucina bianchi ed un cappello da cuoco. Ovviamente la Genin si appropriò subito dell’alto cappello da chef e lo infilò subito in testa, raccogliendo al suo interno la lunga chioma castana. - Sono il tuo capo ora! - Preferiva fin da subito mettere in chiaro la situazione. Ryuu-kun lavorava e lei supervisionava. Sfruttamento del prossimo. Ma la ragazza non si fece problemi, anzi lanciò un’occhiata complice al ragazzo invitandolo a mettersi all’opera. - Non usciremo da questa cucina fino a quando non avremo realizzato una torta perfetta per Miyo-chan! - In realtà si aspettava che Ryuu-kun si mettesse sull’attenti e sgobbasse come uno sguattero. Se c’era qualcosa che sapeva fare in cucina era comandare, forse aiutata anche dal fatto che nonostante il suo grado nella gerarchia Ninja aveva già guidato alcuni Team di Shinobi in missione. Allargò un sorriso sulle sue labbra.
    La cucina del locale era pulita ed in ordine. Su un tavolo centrale c’era un po’ di tutto, alcuni ruoti per dolci, vassoi in argento, utensili da cucina e recipienti in ceramica. Invece sulla sinistra c’erano i fornelli della cucina, con una presa d’aria sul soffitto per far uscire fuori i vapori e far arieggiare la piccola stanza. Lungo la parete c’erano anche cassetti e mensole con ingredienti ed altre pentole e ciotole. C’erano anche alcuni utensili mai visti dalla Fuyutsuki. A cosa servivano? Preferì non indagare, visto che Ryuu-kun iniziò a prendere tutto il necessario per creare la base della torta. Almeno lui aveva un’idea.
    Il Genin di Kiri andò in panico. A quanto pare non aveva mai cucinato una torta e non si aspettava una “collega” così impreparata e sconsiderata. - Ho dimenticato il libro delle ricette a casa! - C’erano troppe cose a cui la Fuyutsuki doveva pensare. Ed era inevitabile che qualcosa le sfuggisse. Sospirò leggermente. E non fu affatto tranquillizzata dal panico generale che si respirava in cucina. Era tutta colpa della Genin che aveva dimenticato le ricette? Probabilmente si. E l’animo della ragazza venne assaltato da un senso di colpa che turbò la sua suscettibilità. Cercò di mantenere la calma. Selfcontrol. Strinse i pugni. Si morse il labbro inferiore. Ed ora?
    Fortuna che c’era Ryuu-kun, che prese subito in mano la situazione ed iniziò a recuperare ingredienti, dalle buste adagiate sul tavolo alle loro spalle, ed a disporre padelle e recipienti utili per mescolare i vari composti. In un certo senso era un po’ come creare Veleni no? Erbe e sostanze tossiche venivano unite insieme per creare un nuovo composto. La mente della Fuyutsuki fu invasa da mille pensieri, cercando di seguire i passaggi del ragazzo. In qual momento si sentì “leggermente” inutile, visto che si limitò solo a dosare gli ingredienti o al massimo passarli al co-pasticciere.
    - Usa questo stampo! - Indicò un recipiente per dolci dall’insolita forma. - Una torta a forma di Stella sembra perfetta! - In realtà sembrava più una formina per bambini, ma la Fuyutsuki fu intransigente su questo punto, lanciando qualche occhiata al povero Ryuu-kun. - Ho deciso! - E quella era l’unica parola che contava. Il povero Genin entrando in quella cucina era diventato inconsapevolmente cittadino di un nuovo Stato a regime dittatoriale della Fuyutsuki.
    Durante la preparazione del dolce la ragazza si limitò solo ad osservare attentamente i vari passaggi. Cercò di memorizzare le varie fasi della preparazione della base. Non lo aveva mai fatto, o almeno non ci aveva mai provato. Ma almeno il Genin di Kiri ci stava provando e tutto sommato l’impasto non era uscito male. - Ha un buon aspetto. - Ma si rifiutò di assaggiarlo visto che era crudo. Preferiva valutare il “prodotto finito”. L’unica obbiezione che la ragazza si sentì di muovere era la temperatura del forno, che sembrava troppo alta. In realtà dopo aver messo l’impasto nella formina sembrava più una pagnotta, ma dettagli. Agli occhi di due incompetenti tutto sembrava perfetto. - Sicuro che la temperatura non sia troppo alta? - Chiese dubbiosa, ma alle insistenze di Ryuu-kun preferì non replicare. Era lui l’esperto in cucina, o almeno quello che se la cavava maggiormente.
    - Ho comprato della frutta fresca! Anche se a me piace più il cioccolato.. ma Miyo-chan ama le fregole e la frutta di stagione. - Un palato piuttosto raffinato quello dell’amica. La Genin di Konoha invece preferiva puntare più sul classico, una torta di cioccolata, ripiena di cioccolata con le sue iniziali incise con la cioccolata. Non aveva alcun dubbio sull’aspetto della sua torta di compleanno. Ma era la festa di Miyo-chan e tutto doveva essere perfetto seguendo i desideri dell’amica.
    Mentre i due Genin-pasticcieri stavano provvedendo alla realizzazione della crema di frutta, la Fuyutsuki avvertì uno strano odore. Non impiegò più di due secondi a capire che qualcosa era andato storto nella torta di Ryuu-kun. Aprì il forno immediatamente quando avvertì lo spiacevole “profumo” di bruciato. La pagnotta era ormai annerita, irrecuperabile. - KYAAAAA! Te lo avevo detto che la temperatura del Forno era troppo alta! - Urlò improvvisamente, afferrando i guanti imbottiti per recuperare il vassoio con il “cadavere” di quel dolce. Era una scena piuttosto macabra, anzi imbarazzante. Nella cucina si respirava un tanfo di bruciato. Era insopportabile. *Coff-Coff* La Genin iniziò a tossire. Le lacrimavano gli occhi. Scosse leggermente la testa e premette il grembiule bianco sul suo naso per evitare di far penetrare quello sgradevole odore nelle sue narici, fino ai polmoni. - Credo sia impresentabile. Rifaccio la base.. credo di aver capito il procedimento. - Apprezzava comunque l’impegno di Ryuu-kun, quindi preferì non prendersela con lui. Anzi aveva un buon spirito d’iniziativa, anche se gli mancavano le capacità di base per l’Arte culinaria. - Continua con la crema alla frutta! - Era il momento di dividersi i compiti.
    Immaginò di trovarsi nel Covo segreto della Radice, dove studiava in completa solitudine veleni ed antidoti. Lì disponeva di Tomi ed antiche pergamene che la guidavano nella realizzazione di preziosi Antidoti per i Reparti Speciali di Konoha. Sospirò leggermente. Più o meno il principio di base era lo stesso: Abbinare gli ingredienti, mescolarli e creare un nuovo composto. Doveva solo lasciarsi guidare dal suo istinto. - Ok.. ho fatto di peggio. - Mormorò tra sé prima d’iniziare.
    Per prima cosa afferrò una ciotolina in ceramica ed aprì ben quattro uova, senza separare l’albume. Con una frusta iniziò a montarle a mano. Cercò di non eccedere con la forza, ma dosarla attentamente. Con un movimento fluido e ritmico del polso e dell’intero braccio continuò fino a montare le uova e creare una densa schiuma. Dovette asciugarsi con la mano libera la fronte. I muscoli del braccio quasi le dolevano. A questo punto aggiunse zucchero e farina, senza consultare Ryuu-kun visto che era impegnato con la crema. Versò tonnellate e tonnellate di zucchero. Amava il dolce. E forse poca farina. Con gli utensili da cucina disponibili unì il composto. Probabilmente era diventato troppo liquido, visto che la parte solida, ovvero la farina, scarseggiava. Ma non diede abbastanza peso a questo dettaglio. Versò il contenuto della ciotola all’interno di un recipiente per dolci quadrato, visto che quello a stella si era bruciato con tutta la torta di Ryuu-kun. - Dopo lo tagliamo a forma di Stella! .- Era ancora decisa a donare alla sua migliore amica un dolce a forma di stella. Una stella di frutta. - Uhm.. così va bene? - Mostrò il composto al collega co-pasticciere per poi mettere tutto in forno a 180°.




    Edited by **Kat** - 20/5/2016, 16:26
     
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    Festa a Sorpresa

    Torta di Chakra


    Appena messi all'opera, la ragazza volle mettere subito in chiaro che sarebbe stata lei a dirigere il lavoro, anche se al genin sembrò detto più con un tono scherzoso che altro, tuttavia Ryuu sembrò avere più iniziativa, quindi lo lasciò fare.
    La ragazza scelse un bello stampo a stella per la torta della sua amica, ma l'impasto fatto dal kiriano non si poteva dire di certo dei migliori, tanto è vero che non andò neanche spandendosi per le punte, rimanendo al centro per quanto era denso e compatto. Mentre procederono con il fare quello strano tentativo di crema, era già evidente che non sarebbe mai stata un granché, ma il problema maggiore fu che la "pagnotta" cominciò presto a bruciare nel forno, mettendo subito in allarme i due. Ayuuki si fiondò subito a toglierla dal forno, ma era chiaro che fosse ormai da buttare. Il kiriano si avvicinò per controllare il guaio, dispiacendosi per il pasticcio.
    AAAAAAH Scusa scusa scusa! Cercò di aiutare la ragazza ad occuparsi di quel obbrobrio, ma per fortuna capì anche lei che non ci fosse più nulla da fare, prendendo in mano la situazione e mettendosi a prepararne un'altra, mentre diede a Ryuu il compito di finire la crema, che ormai era pronta.
    Bè, pronta... per essere pronta era pronta, ma sicuramente non era una crema commestibile, come potè appurare quasi immediatamente il genin, assaggiando quel pastrocchio di farina e latte.

    Mentre la sua compagna di pasticceria terminava il composto per il forno, spense il fuoco sotto la crema, lasciandola riposare credendo che avrebbe aiutato a fare qualcosa anche se non sapesse cosa, andando ad aggiungerci un altro po' di latte e zucchero per addolcirla e renderla un po' più liquida, ma il sapore era irrimediabilmente corrotto dall'eccesso di farina, senza contare che stando troppo tempo nel tegame bollente, aveva cominciato a prendere un colorito marroncino. Intanto, Ayuuki aveva finito di preparare l'impasto, mostrandolo all'amico e chiedendo il suo parere.
    Uhm.. così va bene?
    Il composto era sicuramente un po' troppo liquido, abbondando anche di zucchero, ma dato il risultato precedente che il genin aveva ottenuto, si convinse che probabilmente sarebbe stato meglio provare così.
    Ehm... si, proviamo. Dovrebbe andare.
    Mentre attendevano che cuocesse nel forno, Ryuu cercò di tranquillizzare la sua amica riguardo alla crema, dicendole che sarebbe stato meglio lasciarla raffreddare e cominciando a pensare a qualche altra cosa.
    La frutta ce la mettiamo dopo, intanto mi è venuta un'idea che potremmo fare. Prendiamo un po' di frutta piccola come fragole, ciliege e queste cose qui, le bagniamo nel bianco dell'uovo e poi nello zucchero. Così se le mettiamo un po' in frigo, diventano come ricoperte da una crosta di zucchero, sono belle da vedere e anche buone.
    L'idea era semplice e pratica, quindi per prima cosa, se Ayuuki fosse stata d'accordo, avrebbero cominciato con il lavare la frutta scelta, potevano andar bene anche degli spicchi di mandarino e chicchi d'uva, quindi tutto dipendeva da cosa la ragazza avesse comprato.

    Dopo quel primo procedimento, sarebbe bastato separare un paio di albumi dai tuorli, sbatterli e procedere ad immergerci la frutta, per poi passarla in una ciotola con dello zucchero, e Ryuu avrebbe lasciato alla sua amica quel secondo compito, così da dividersi il lavoro. Per fare un bel po' di frutta, ci sarebbe potuto volere un po', quindi dopo un'altra ventina di minuti, avrebbero avuto un bel po' di cose con cui decorare la torta una volta finita. [Immagine]
    L'unico problema era proprio la torta, che quando ormai avessero messo la frutta nel frigorifero, andando a dare un'occhiata si sarebbero potuti accorgere che non si stesse compattando per niente, anzi stava bollendo.
    La cucina ormai era ridotta ad un mezzo disastro, con farina zucchero e latte sparsi per il bancone, i fornelli ed a terra, senza contare gli attrezzi ed i tegami sporchi. Era già passata più di un'ora e dovevano sbrigarsi a completare la torta e ripulire prima che la cucina dovesse tornare a disposizione del proprietario per i propri clienti.
    A quel punto serviva solo un miracolo... Ed il miracolo si presentò.


    Prima che potessero accorgersi del secondo tentativo fallito della torta, una figura apparve alla porta, che Ryuu non tardò a riconoscere con un certo stupore. Sua nonna aveva appena fatto capolino dall'ingresso della cucina, osservando la scena.
    Obaa-san! Che fai qui? I-io non stavo facendo niente di male, lei è una kunoichi. Cercando di giustificare quella bizzarra situazione ed indicando la sua amica.
    Si, questo lo so, ed è per questo che sono venuta a controllare, credevo che ti fossi cacciato nei quai. Ma... a quanto pare mi sono sbagliata. La sorridente nonnina si voltò verso Ayuuki e poi sulle condizioni della cucina, mentre Ryuu passò a riassumerle brevemente la situazione.
    Bè, sta organizzando una festa per la sua amica e la stavo aiutando a fare la torta. Ah, lei si chiama Ayuuki. Ayuuki-chan, lei è mia nonna Ayaka.
    Molto piacere, Ayuuki-san.
    Fatte le dovute presentazioni, la donna avrebbe fatto qualche passo avanti, scrutando l'ambiente e rendendosi conto del disordine in cui si trovava.
    Mmh... non si può dire che ve la stiate cavando molto bene.... Va bene, se volete vi do una mano io.
    Si, ti prego, obaa-san, ci serve proprio una mano.
    E dopo aver avuto il consenso dei ragazzi, si sarebbe messa all'opera, appoggiando la sua borsa vicino la porta, rimboccandosi le maniche ed indossando un grembiule trovato appeso al muro.

    La sua grande esperienza da casalinga, oltre a quella da kunoichi, le aveva fatto maturare una certa abilità in cucina, quindi dopo essersi fatta un piccolo giro per la cucina, controllando anche il forno, con molta sicurezza cominciò a dare disposizioni ai due nuovi "sottoposti".
    Allora, vedo che ormai gli ingredienti scarseggiano, quindi credo che non potremmo più fare una torta convenzionale. Ma non preoccuparti, Ayuuki-san, faremo comunque una torta perfetta per la tua amica.
    Dunque...
    prendendo una pentola molto grande ed alta. ...Ryuu, usa l'acqua caramellosa qui dentro, ma controllati e non riempirla fino a sopra.
    Eh?! Perchè de-ohh ho capito.
    Il genin, senza farselo ripetere due volte, richiamò una piccola quantità di chakra e componendo il sigillo della pecora, attivò subito la tecnica dell'acqua caramellosa
    Acqua Caramellosa - Mizuame Nabara
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete (4)
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca una getto d'acqua che andrà a ricoprire una notevole area davanti a se di raggio pari a 12 metri. Escluso l'utilizzatore e i suoi alleati, chi cammina in questa area avrà intralcio Medio.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]
    , sputando così una quantità d'acqua densa e appiccicosa tale da riempire quasi del tutto il pentolone che la nonna aveva poggiato a terra. Subito dopo, Ayaka lo risollevò senza problemi, nonostante il peso, e lo poggiò sui fornelli, cominciando ad accenderne uno.
    Bene, Ayuuki-san, comincia a pulire la frutta che ci vuoi mettere e a tagliarla, per favore. Ryuu-kun, prendi le uova rimaste, separa gli albumi e sbattili.
    Mentre i due avrebbero svolto i loro compiti, la donna tolse l'impasto inutilizzabile dal forno, e successivamente prese a mischiare un po' di zucchero nell'acqua caramellosa ormai scaldata ed ammorbidita, mescolando con un grande cucchiaio di legno.

    Quando i due ebbero finito di svolgere i propri compiti, Ayaka avrebbe pensato prima di tutto ad aggiungere anche gli albumi sbattuti, amalgamandole al liquido, ed infine aggiungendo la frutta e mischiando ancora, per poi spegnere il fuoco.
    Ryuu-kun, fai un po' di spazio nel frigo.
    Ryuu non se lo fece ripetere, avvicinandosi al frigorifero e togliendo un po' di roba per permettere alla nonna di metterci il pentolone.
    Molto bene, ora dobbiamo solo aspettare, verrà un buon budino alla frutta. Non preoccupatevi, l'ho già sperimentato altre volte.
    A quel punto sarebbe bastato solo aspettare che si raffreddasse, quindi avrebbero potuto cominciare a ripulire tutto, e passati circa 15 minuti, la signora avrebbe tolto la pentola dal frigo, rovesciandola su un piatto molto largo e facendone uscire il grosso budinoImmaginalo gigante e con tanta frutta dentro

    farcito di frutta.
    Bene, adesso la tagliamo e poi la decoriamo. Ryuu-kun, tu continua a pulire.
    E perchè solo io?
    Vuoi dire che perchè siamo donne, dobbiamo pulire noi?
    No, ma è che-ma... Va bene, pulisco.
    Ayuuki-san, hai una forma che vuoi darle?
    E mentre Ryuu avrebbe finito di pulire e mettere in ordine, le due kunoichi avrebbero finito di decorare la torta, dopo che la kiriana si adoperò a tagliarla magistralmente dandole la forma richiesta dalla genin, facendone uscire una torta a 2 piani, ognuno con la medesima forma richiesta. Qualche spruzzo di panna montata, della frutta brinata e la torta fu bella che pronta, e la cucina linda e pinta in tempo per l'arrivo del proprietario del locale.
    All'anziana signora non restò che congedarsi dai due giovani, felice di aver dato una mano.
    Vi consiglio di portarla presto a casa e metterla in frigo, o la panna comincerà a sciogliersi. E' stato un piacere Ayuuki-san. Sayonara! Con il suo consueto sorriso, la donna fece un breve inchino alla ragazza ed uscì dalla porta, dileguandosi lentamente per le strade del villaggio.
     
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  10. **Kat**
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    V ~ Ninjutsu e Cucina: Budino alla Frutta


    N

    essuno dei due Genin possedeva le conoscenze adatte per poter creare qualcosa di commestibile ai fornelli. Possedevano sicuramente ottime capacità nelle Arti da Ninja, ma non avevano davanti una brillante carriera da cuochi o pasticcieri. Nessuno conosceva le basi per creare una buona pastafrolla, tempi di cottura, equilibri degli ingredienti, sapidità dell’impasto. Forse Ryuu-kun possedeva uno spirito d’iniziativa migliore della Fuyutsuki, che amava solo dettare legge in cucina. Ma i pessimi risultati della loro improbabile collaborazione si concretizzarono con il tanfo di bruciato che si respirava nella cucina.
    Dall’altro lato della sala lo stesso proprietario del Chiosco iniziò a pentirsi amaramente di aver concesso questa opportunità alla ragazza. Probabilmente di questo passo i due Genin gli avrebbero distrutto la cucina, appiccando involontariamente un incendio. Anche la clientela del locale iniziava a mormorare. Solitamente l’uomo dietro al bancone era attento e si prendeva cura degli ingredienti del suo Ramen, senza bruciarli e rispettandoli in ogni passaggio della preparazione. - Ayuu-chan! Hai bisogno di una mano? Procede tutto bene? Sento puzza di bruciato. - E non sembrava l’unico ad essersi accorto del caos che stavano creando i due Genin nella cucina del chiosco. L’uomo evitò di affacciarsi, forse per timore di osservare con orrore la sua graziosa cucina devastata dai due Ninja. - Tranquillo! Tutto procede per il meglio.. A Miyo-chan piacciono le torte ben cotte! - Si sentì subito una bugiarda. Non le piaceva mentire. Ma non desiderava essere sbattuta fuori dal locale. Perché dalla torta di Ryu-kun non usciva un invitante profumino?
    Decise di prendere le redini in mano della situazione e creò con perizia la base della torta. Seguì alla lettera le indicazioni del Kiriano, che sembrava sicuramente molto più ferrato di lei in cucina. O almeno aveva dimostrato di possedere inventiva e coraggio. Ma la Fuyutsuki non riuscì a mantenere la calma quando notò il pasticcio di latte e farina che stava combinando. Perché la sua crema non aveva un colorito normale? - Sei sicuro di sapere ciò che stai facendo? - Era la domanda del giorno, a cui né il Kiriano e né la Konohana sapevano dare una risposta. Nessuno dei due sapeva bene cosa stessero facendo. - Solitamente la crema ha un colore diverso. Ed è molto più compatta e vellutata! - Insomma quel colorito marroncino non fece ben sperare la Fuyutsuki, che dovette scaricare tutta la frustrazione con un lungo sospiro. C’era qualcosa che non andava. In realtà erano due incompetenti in cucina.
    Il suo impasto era molto dolciastro e troppo liquido. Un errore imperdonabile che impedì alla base della torta di cuocere. Inoltre optò per una temperatura di cottura inferiore a quella di Ryuu-kun. Temeva di bruciare ancora una volta la torta. - Ok! - Sicuramente l’idea di caramellare la frutta era l’unica degna di buonsenso della giornata. Sul volto della ragazza comparve un sorriso. Entusiasta di quell’idea. - Direi poi di decorare la parte superiore della torta con dell’uva fresca! Miyo-chan ama le sfumature del violetto. È il suo colore preferito! - Forse si stavano salvando con quella “genialata” di Ryuu-kun. La Fuyutsuki fu ben contenta di aiutarlo. Tagliarono insieme la fretta fresca. La ragazza si preoccupò soprattutto dell’uva, tagliandola in piccoli spicchi, dopo aver eliminato i semi all’interno del frutto violaceo. Sembravano piccole mezzelune e le mostrò con un pizzico d’orgoglio alla suo collega pasticciere. Poi le avvolse nello zucchero, dopo che il ragazzo li aveva coperti delle uova sbattute. Le decorazioni sembravano perfette. - Buon lavoro! Ma ci manca la base… ora controllo… - Si avvicinò al forno e notò con dispiacere che la Torta era ancora bianca. Anzi al centro si era creata una voragine. Qualcosa non era andata nel verso giusto e la Fuyutsuki non riusciva a darsi una spiegazione. - Siamo spacciati! - Scosse la testa demoralizzata. Addio festa a sorpresa per Miyo-chan.
    Digrignò i denti ed iniziò a squadrare con sguardo assassino il suo collega-pasticciere. Non poteva di certo accollarsi tutta la colpa e l’unico con cui potesse prendersela in quella cucina era proprio Ryuu-kun. Espressione piuttosto corrucciata. Non era affatto contenta del risultato che avevano ottenuto. E servire una torta d’aria con della frutta caramellata non le sembrava il caso. Forse potevano assemblare la frutta a forma di piramide o in uno stampino, legandola con del miele. Ma questa non era una torta, solo un’accozzaglia d’ingredienti senza un senso. - TU… - Era pronta a picchiarlo. - Abbiamo sprecato tutti questi ingredienti ed i Ryo delle mie amiche per… - Diede uno sguardo alla base bruciata di Ryuu-kun e quella non cotta della Fuyutsuki. La ragazza stava prendendo il controllo. - Ci è rimasto solo un pugno di farina! - Afferrò saldamente la farina dal tavolo. Avevano sprecato tonnellate d’ingredienti inutilmente. - TU.. TU.. KYAAAAAAA! - Non poteva di certo prendersela solo con il Kiriano, che aveva contribuito a distruggere il giorno più importante di Miyo-chan. Forse poteva infilare uno spiedo da arrosto nel Kiriano e buttarlo in forno. Ma farcire e servire un Ninja di Kirigakure no Sato al compleanno della sua migliore amica non le sembrava il caso. Iniziò a sbattere la testa contro il mobilio della cucina. - Ormai è finita.. cosa dirò a Daichi-kun? E a Miyo-chan stasera? - Era caduta in depressione. Era la fine. Rivolse il pugno di farina in direzione del ragazzo, che probabilmente stava ammirando sconcertato la reazione della collega. - Vai.. via. Lasciami sola qui. - Sembrava sull’orlo del precipizio. Le mancavano solo le lacrime agli occhi ed un Kunai tra le mani per recidere le vene dell’avambraccio. Istintivamente provò ad accumulare un po’ di Chakra nel suo pugno, lo stesso che teneva ben saldo la farina. Energie che si distribuirono uniformemente sul palmo della mano, che venne aperto. Farina che non cadde a terra, ma che rimase ben salda sul suo palmo. Stava sperimentando involontariamente una nuova forma di Chakra. Aveva imparato a gestire il controllo del Chakra con Hiro-kun nelle situazioni più improbabili, come durante le pulizie invernali o una selvaggia lotta di palle di neve. Il controllo del Chakra era qualcosa di naturale, un impulso istintivo per la Fuyutsuki, che aveva scoperto da diversi mesi questa sua abilità. Grazie ad un perfetto controllo del Chakra, cercò di accumularlo nel palmo della mano ed espellerlo improvvisamente, in modo da lanciare il cumulo di Farina contro Ryuu-kun, ed invitarlo a lasciarla sola con la sua immensa infelicità. Cercò di padroneggiare il Chakra Repulsivo[Armi Repulsive / Arte: L'utilizzatore può scagliare oggetti a contatto con il suo corpo di dimensioni Mediopiccole o inferiori; la velocità è parienergia l'utilizzatore.] ed investire il ragazzo con una nuvola bianca.
    Ma prima che la situazione potesse ulteriormente degenerare, arrivò il miracolo. Una dolce nonnina varcò la soglia della cucina, con il benestare del proprietario. L’anziana donna si accertò che suo nipote stesse bene e non si fosse cacciato in guai. In realtà il Kiriano si era imbattuto in guai molto grossi. Il suo cammino aveva incrociato quello della Fuyutsuki. - … - La ragazza per alcuni minuti rimase senza parole, perplessa, confusa, disperata, arrabbiata e speranzosa. Non sapeva se gioire o strangolare Ryuu-kun nella speranza di ritrovare la calma. Una nuvola di farina alleggiava ancora nella cucina, qualora il suo Chakra repulsivo fosse andato a buon fine. Il Caos regnava sovrano in quella cucina. - O..Ohayou G..Gozaimasu! - Balbettò qualcosa, riuscendo a salutare comunque con gentilezza l’anziana donna. Fortuna che fu il Kiriano a provvedere con le presentazioni. - Piacere di conoscerla… Ayaka-sama! -Data la differenza d’età e d’esperienza la Genin di Konoha non esitò a riservare massimo rispetto per quella minuta e graziosa figura. - Oh.. Arigatou Gozaimasu! - La speranza si riaccese nell’animo della ragazza. Ora sembrava molto più serena e tranquilla, pochi minuti fa era invece in preda ad una crisi di nervi. La solita lunatica.
    Con l’arrivo di Ayaka-sama l’atmosfera in cucina mutò profondamente. I due Genin avevano un’esperta in cucina che potevano seguire. Ogni sua parola fu un ordine per la Fuyutsuki. Cercò di seguire alla lettera le indicazioni della donna. Anche se all’inizio nutrì qualche perplessità. - Tecnica dell'acqua caramellosa?!? - Non conosceva questo Ninjutsu Suiton, ma di certo nel suo immaginario non poteva essere d’aiuto in cucina. Cosa c’entrava la cucina con i Ninjutsu? - Sembra.. disgustoso! - Arricciò il naso. Veder vomitare un’ingente quantità di acqua caramellosa dalla bocca di Ryuu-kun non era affatto piacevole. Stava vomitando? Ma gli ingredienti rimasti in cucina erano davvero pochi. Decise di affidarsi nelle esperte mani di Ayaka-sama. - Mi fido di voi! - Ormai non aveva più nulla da perdere. Iniziò a pulire la frutta che era rimasta, principalmente pesche, uva e fragole. Fortunatamente s’intonavano perfettamente ai gusti di Miyo-chan, la ragazza non apprezzava molto frutti esotici come Ananas e Kiwi, ma preferiva i prodotti che provenivano dalla fertile e rigogliosa piana del Paese del Fuoco.
    Alla fine il risultato fu sorprendente. Il budino era enorme e variopinto, vivace per i colori della frutta di stagione. - Voi Ninja di Kiri siete pieni di sorprese! - Ammise con un sospiro di sollievo. E la minuta Ayaka-sama acquistò sempre più punti agli occhi della Fuyutsuki quando ordinò al nipote di pulire tutto. Non potevano pulire sempre tutto le donne. - Va benissimo anche così. Non vorrei rovinare questa forma così.. perfetta! - Abbandonò definitivamente l’idea di creare una torta a forma di stella. Le decorazioni furono perfette e la ragazza non potè fa altro che ringraziare con estremo garbo la donna. - Siete stata la mia salvatrice, Ayaka-sama! Mata Aimashou! - Arrivederci. Sperava di rivederla ancora. Lanciò un’occhiata entusiasta verso il nipote della donna. - Ma la missione non è ancora finita. Spero che con gli addobbi te la cavi meglio! Il debito non è saldato. - Allargò il sorriso sulle sue labbra. Afferrò la torta-budino dal frigo e invitò Ryuu-kun a seguirla. Sicuramente aveva bisogno di una mano, soprattutto dopo il tempo che avevano perso nella preparazione della torta.
    - Grazie di tutto! - Salutò cordialmente il proprietario del chiosco di Ramen. Finalmente la festa a sorpresa di Miyo-chan stava prendendo forma, e mancavano solo gli addobbi. - Abbiamo deciso di organizzare la festa a casa di Daichi-kun, un nostro amico. Ha un cortile con uno spazioso gazebo. - Erano diretti lì.
    Non appena il Kiriano avesse deciso di seguirla, la Fuyutsuki si adoperò subito ad indicare la strada, portando personalmente il budino. Lo custodiva come se avesse tra le sue mani il tesoro più prezioso delle 5 Terre Ninja. Dalle sorti di quella torta dipendeva la felicità o l'infelicità della sua migliore amica. Intanto Ryuu-kun potè godersi un giro turistico tra le strade del Villaggio. Konohagakure no Sato era un villaggio ricco di vita, mercanti e Ninja. Sulla strada principale, quella che collegava gli Uffici amministrativi con le porte del villaggio, si affacciavano chioschi, locali, negozi di fiori, locande, alberghi ed abitazioni. Agli angoli della strada c'erano anche alcune bancarelle per assaggiare specialità locali o cucine esotiche. I mercanti percorrevano con le loro carovane quel trafficato viale per raggiungere il Mercato, situato nel centro cittadino, insieme ad un'ampia piazza ed un grazioso parco. Il verde non mancava al Villaggio della Foglia. I quartieri più periferici erano quelli che beneficiavano di tali bellezze naturali, stagni, prati ed aiuole ben curate. Appena fuori dalle mura la rinomata Foresta della Morte e sconfinate colline verdi rappresentavano la flora più selvaggia. All'interno delle mura invece la piacevole e caotica ruotine di sempre procedeva tranquilla, tra urla di bambini che giocavano nei cortili delle abitazioni, Madri impegnate nello spolverare gli usci di casa ed uomini a lavoro nelle botteghe.
    - Allora? Ti piace il Villaggio? - Chiese improvvisamente la ragazza, per interrompere quel silenzio che era calato tra i due Genin. Avevano percorso diversi quartieri in completo silenzio. Forse la Fuyutsuki gli aveva concesso un'attimo di pausa per ammirare il variopinto villaggio della Foglia. - Posso farti da guida turistica sai? Cosa vuoi sapere di Konohagakure no Sato? - Continuò con ritrovata gentilezza. E pensare che pochi minuti fa voleva strangolarlo con le sue stesse mani. - I Kiriani sono tutti gentili come tua nonna e te? - Sorrise. Stavolta era davvero sincera. Il suo volto s'illuminò in un cristallino sorriso. - Continui ad aiutarmi anche se non mi conosci affatto. Avresti potuto voltarti dall'altro lato della strada quando ci siamo scontrati al Mercato. Ed invece non lo hai fatto! - Solo ora realizzava di essersi approfittata anche troppo della gentilezza di Ryuu-kun. - Non permettere a nessuno di approfittare del tuo buon cuore. - Un semplice consiglio il suo. ormai avevano quasi superato il centro cittadino, cuore pulsante del Villaggio, l'abitazione di Daichi-kun era nei paraggi.
    - Uhm.. conosci qualche altro Ninjutsu culinario? Temo che la consistenza del budino si sia un pò alterata con questo calore. Sputi cubetti di ghiaccio dalla bocca? - Cercò di trattenere una risata. Ormai aveva visto di tutto. Avevano davvero realizzato un dolce con del Chakra caramellato? Faticava ancora a crederci.




    Edited by **Kat** - 29/5/2016, 21:06
     
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    Festa a Sorpresa


    Anche se la ragazza non sembrò molto convinta del modo di creazione della torta, ma almeno il risultato sembrava ben gradito, ed in effetti, se non si faceva caso al fatto che il tutto era uscito dalla bocca di Ryuu, aveva un aspetto piuttosto invitante.
    Subito dopo l'uscita di scena della nonna, Ayuuki si voltò verso il genin.
    Spero che con gli addobbi te la cavi meglio! Il debito non è saldato.
    Eh? Ah, si si, tranquilla. Non ne sapeva molto di festoni, ma sicuramente sarebbe stato più semplice di cucinare una torta senza ricette.
    A quel punto avrebbero dovuto soltanto avviarsi alla casa dove si sarebbe dovuta svolgere la festa, quindi dopo aver preso la torta, uscirono dal locale, ringraziando il proprietario per la disponibilità, e si diressero a casa di "Daichi-kun", l'amico di cui gli parlò la genin. I due ragazzi si ritrovarono nuovamente in strada, attraversando la via principale che brulicava di gente e negozi di ogni tipo. Un po' gli ricordava Kiri, le strade erano sempre affollate di giorno, ma di certo non c'erano quelle giornate assolate che rendevano tutto così chiaro e limpido.

    Durante il tragitto, la Konohaniana si offrì di raccontargli qualcosa sul villaggio, ma il genin non aveva così tante domande da fare, non sapendone molto su Konoha e non sapendo cosa domandare.
    Ehm... ora come ora non mi viene in mente niente...
    Almeno ebbe qualcosa da dire quando gli venne fatta notare la sua gentilezza, chiedendo se a Kiri fossero tutti così, ma ciò mise alquanto in imbarazzo Ryuu, che non seppe cosa rispondere, se non sorridere imbarazzato e dirle che più o meno lo erano, anche se non poteva dirlo con certezza.
    Uhm.. conosci qualche altro Ninjutsu culinario? Temo che la consistenza del budino si sia un pò alterata con questo calore. Sputi cubetti di ghiaccio dalla bocca?
    Ahahah No, non so farlo, però conosco alcuni che ne sono capaci. Un clan di Kiri è specializzato nel manipolare il ghiaccio, quindi credo che non sarebbe un problema per loro.
    Per fortuna il viaggio era ormai arrivato alla fine, senza che il budino si sfaldasse, ed il kiriano non vedeva l'ora di mettersi alla prova con quell'ultima sfida e sistemare i festoni in tempo per l'inizio della festa.
     
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    VI ~ Tour a Konoha: Daichi-Baka


    L'

    idea che quel budino fosse stato creato con qualcosa che proveniva dalla bocca del Kiriano continuava a turbarla. Sicuramente preferiva utilizzare gli ingredienti comprati con i Ryo delle sue amiche. Ma visto che li aveva sprecati con le sue pessime capacità culinarie, non poteva di certo lamentarsi. Ryuu-kun e sua nonna erano stati molto gentili ad aiutarla, anche con scarse materie prime. Giurò a se stessa di non dire nulla a Miyo-chan. Era pronta a portarsi nella propria tomba quel segreto. Una torta composta dal Jutsu di un Kiriano. Era una torta speciale per una persona speciale. *Coff- Coff!* - Simulò un po’ di tosse mentre attraversavano le strade di Konohagakure no Sato per raggiungere l’abitazione di Daichi-kun. Sperava di attirare l’attenzione di Ryuu-kun, che si godeva la passeggiata per le strade cittadine del Villaggio. - Ovvimente su come è stata realizzata questa Torta e degli incidenti che l’hanno vista coinvolta.. sarà il nostro segreto! Miyo-chan non dovrà sapere nulla! - Nessun Ninja di Konoha avrebbe mangiato il prodotto di un Ninjutsu Suiton. Era così strano, eppure tra le mani aveva acqua caramellata raffreddata e condita con della frutta. Gli Shinobi di Kiri erano ricchi di sorprese. - Ma a cosa serve quel Jutsu? - Non si capacitava. Perché emettere una sostanza caramellosa dalla bocca? Era un trucco da studente per addolcire le proprie labbra e strappare un dolce bacio ad una ragazza? Iniziò ad osservare con insistenza Ryuu-kun. - Siete molto strani. - Lo guardò con sospetto traendo le sue malfidate conclusioni. Ovviamente sperava di essere smentita dal Genin della Nebbia.
    Il Kiriano si offrì anche di aiutare nell’addobbo del Gazebo. Era ormai pomeriggio e bisognava preparare nei minimi dettagli la location per accogliere gli ospiti alla Festa di compleanno. Doveva essere una sorpresa. Abbozzò un sorriso in direzione di Ryuu-kun, che si dimostrò molto gentile e disponibile. Si offrì ancora una volta di aiutarla. Era davvero un bravo ragazzo, un angelo.
    Il tragitto che separava il Chiosco di Ramen e l’abitazione di Daichi-kun non fu molto lungo. Ed i due Genin ne approfittarono per conoscersi meglio. La Fuyutsuki si era accorta di non conoscere nulla di Ryuu-kun. Sapeva solo che era un gentilissimo Shinobi di Kiri. Lo incitò a parlare, facendo sinceri apprezzamenti sulla bontà d’animo della sua gente. - Va bene.. allora ti parlerò di Konoha a ruota libera! - Era il minimo che potesse fare per lui. S’improvvisò come guida turistica. - Questa che stiamo percorrendo è la strada principale, che collega gli Uffici Amministrativi e le Porte del Villaggio, con negozi, ristoranti e locande. Come vedi sull’orizzonte c’è il promontorio roccioso con i dieci volti degli Hokage. Dietro agli uffici amministrativi c’è un sentiero che porta sulla collina. Da lì puoi ammirare l’intero villaggio ed osservare da vicino le sculture! - Rivelò un piccolo segreto al Kiriano, facendogli un occhiolino. Non poteva assolutamente ritornare a Kirigakure no Sato prima di non aver ammirato Konoha dall’alto. - Accanto agli uffici amministrativi.. ci sono le terme, L’Onsen. Ti consiglio di visitarle.. sono un punto di ristoro e di ritrovo del Villaggio! Massaggi, saune e vasche sono ricostituenti per il corpo e lo spirito. Credo che ad Ayaka-sama ed ai tuoi parenti piacerà quel posto. - Improvvisamente arresta il passo, tenendo ben saldo il budino nella mano sinistra, con la destra indicò un punto preciso, a Sud-Est del Villaggio. - Da quella parte invece c’è il Parco di Konoha, con tanto verde ed aiuole piene di fiori. È un posto bellissimo in cui trascorrere una giornata con i propri amici o la propria famiglia. - Continuò a camminare, visto che tra le mani aveva un dolce che poteva sciogliersi da un momento all’altro. - Invece imboccando questa strada secondaria e proseguendo verso Sud troverai Hachaya, la Casa del Thè con i suoi meravigliosi giardini! - Insomma c’erano attrazioni e località turistiche per tutti i ceti sociali. Difficilmente ci si annoiava a Konoha.
    Ma il momento della gita turistica era terminato. Infatti il passi della Fuyutsuki rallentarono fino ad arrestarsi davanti ad un cancello in ferro, delimitato da un muretto in mattoni e delle alte siepi. Oltre la struttura in ferro, tra il verde e le aiuole floreali, s’intravedeva un’abitazione in due piani. Sembrava una piccola villetta immersa nel verde, una delle poche presenti nel centro cittadino. La Genin suonò il campanello ed attese con un pizzico di nervosismo. - Siamo arrivati! - Diede un’occhiata anche al budino, che non aveva ancora perso consistenza. Tirò un sospiro di sollievo. - Daichi-kun è un Baka! Non badare troppo a ciò che dice. - Preferì avvertire il Kiriano. Non voleva che tornasse a Kirigakure no Sato con un brutto ricordo dei Konohani. Abbozzò un lieve sorriso. - Io, lui e Miyo-chan eravamo in Accademia insieme! - Rivelò per poi suonare ancora una volta il campanello. Iniziò a temere che il ragazzo non fosse ancora tornato a casa dopo le compere al Mercato. Infondo aveva avuto un contrattempo con la torta, ma era certa che il ragazzo avesse approfittato del suo ritardo per iniziare le decorazioni del gazebo.
    La porta si aprì ed uscì un ragazzo della stessa età della Fuyutsuki, probabilmente coetaneo anche di Ryuu-kun che si avvicinava con passo sicuro e sguardo stranito verso il cancello. I suoi occhi smeraldini si alternavano tra le due figure, più sullo straniero che sull’ex-compagna di Accademia. Indossava una felpa grigia con cappuccio, dei pantaloncini neri, sandali Ninja e una bandana nera con il simbolo di Konoha. - Ecco chi si rivede! - Il tono di voce del ragazzo era piuttosto sarcastico e forse un po’ seccato. - Ti ho aspettato per quasi un’ora al mercato sai? - La Fuyutsuki aveva completamente dimenticato che aveva dato appuntamento a Daichi-kun dopo le compere al Gate del Mercato. La ragazza scosse leggermente la testa, visibilmente dispiaciuta per quel ritardo. Stava quasi per porgere le sue scusa, ma venne anticipata dal ragazzo dallo sguardo smeraldino. - Uhm… lasciami indovinare. Questa sera è il compleanno della tua migliore amica ed invece di preparare la Torta.. ti sei trovata il fidanzatino! - Dalle labbra del ragazzo uscirono parole beffarde. Il solito Daichi-kun. Era stato il suo acerrimo nemico in Accademia. Non aveva mai capito come mai gli piaceva tanto prenderla in giro. - … - La Fuyutsuki intanto sprofondò nell’imbarazzo, più per Ryuu-kun che per altro. Stava invocando tutti i Kami per evitare di scavalcare il cancello, ancora chiuso, e picchiarlo davanti ad uno straniero. Cercò di mantenere la calma. - Daichi-kun.. cresci! - Alzò le iridi cristalline al cielo, sperando che la recita dell’amico finisse presto. La sua pazienza era già stata pericolosamente messa a dura prova. - Su su.. datevi un bacino ed aprirò questo cancello! - Il ragazzo iniziò a gongolare. Pose le mani ai fianchi ed iniziò a trattenere le risate, notando un preoccupante rossore sulle guance della Fuyutsuki.
    - Ryuu-kun… mantieni la torta, per piacere. - Era più un ordine che una richiesta. Desiderava avere le mani libere per poter acciuffare il dispettoso ed infantile Daichi-kun. Dopo aver affidato il budino al Kiriano, la Fuyutsuki decise di raccogliere un po’ di Chakra nei piedi. Voleva sfondare il cancello? Assolutamente no. Provò a stabilizzare il flusso di Chakra nella pianta del piede, creando quasi una patina azzurra. Grazie al suo perfetto controllo del Chakra tentò di aumentare la sua capacità di salto. Chinò leggermente le ginocchia per ampliare la base d’appoggio e stabilizzare il baricentro. Braccia lungo i fianchi che si piegarono istintivamente per caricare l’intero corpo come una molla. Cercò di utilizzare ancora una volta il Chakra Repulsivo[Salto Repulsivo / Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto / Consumo: ½ Basso aggiuntivo] per espellerlo nel momento del salto e raggiungere i metri necessari per scavalcare il cancello. Forse volò sopra la struttura in ferro anche più del necessario. Occhi fiammeggianti e mani ad artiglio. - DAICHI-KUN! - Urlò prima di atterrare come una leonessa sul povero ragazzo, che smise di assumere un’aria beffarda e spavalda. Le sue sicurezze vacillarono quando la Fuyutsuki lo spinse a terra pronta a suonargliele di santa ragione. Stava solo riscaldando i pugni. Ma nessun ceffone venne sferrato al volto da schiaffi di Daichi-kun. - Ehi-Ehi! Siamo tutti stressati per questa Festa a sorpresa ok? - Era il momento delle trattative. - Smettila di fare il Baka! Quel ragazzo lì fuori mi ha aiutato a cucinare una torta per Miyo-chan. Fallo entrare e sii gentile! - Lo sguardo iracondo della ragazza non ammetteva repliche.
    Liberato dalle grinfie della Fuyutsuki, Daichi-kun tolse un bel po’ di polvere dai suoi abiti quotidiani e si avvicinò al cancello per far entrare Ryuu-kun. - Benvenuto a Konoha! Daichi Akira.. piacere di conoscerti! - Allungò la mano per stringerla con vigore al Kiriano. Il sorriso non mancò sul suo volto. - Abbiamo sicuramente bisogno di una mano con gli addobbi. Non ti ho mai visto a Konoha.. sei uno straniero? - I due ragazzi iniziarono a conoscersi. Intanto la Fuyutsuki entrò in casa per cercare un frigo vuoto per accogliere il dolce, dopo averlo sottratto dalle mani del povero Kiriano.


     
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    Festa a Sorpresa

    Pronti per le preparazioni


    Ryuu non ebbe altre domande da fare alla ragazza, in merito al villaggio, ma per fortuna ci pensò lei a cominciare a descriverne i vari luoghi. Era un villaggio decisamente molto vasto e con un'ampia gamma di diversi siti e servizi, ma il genin rimase maggiormante interessato al palazzo amministrativo, dove sapeva che ci fosse l'Hokage di cui aveva tanto sentito parlare.
    Aveva da sempre avuto voglia di conoscere il decimo Hokage, avendo sentito che fosse un ninja potentissimo, ma fino ad allora ancora non aveva avuto l'onore di incontrarlo. Probabilmente a quell'ora era anche nel suo ufficio a lavorare, ma purtroppo non poteva certo andarlo a disturbare.
    A parte quello, il genin rimase interessato dalle terme. A Kiri non c'erano terme e neanche quando ci fosse stato l'ultima volta.
    Il resto delle spiegazioni della genin non le trovò di una particolare attrattiva, dato che nel suo prossino viaggio a Konoha non avrebbe di sicuro potuto ricordarseli, ma rimase ugualmente ad ascoltare con attenzione, finchè infine non giunsero alla casa dove si sarebbe dovuta svolgere la festa.

    Mentre attendevano che venisse qualcuno ad aprirli, Ayuuki informò il kiriano del suo amico, e Ryuu non potè trattenersi dal notare che anche quest'ultimo ragazzo venne chiamato dalla genin allo stesso modo in cui aveva chiamato lui al loro primo incontro.
    Ah, baka. Come me, quindi? Disse, guardandola e sorridendo per quella specie di battuta che aveva provato a fare.
    Non che non si fidasse del suo giudizio, ma preferì non partire senza preconcetti sul ragazzo che stava per conoscere, visto che sarebbe potuto essere anche un modo amichevole di chiamarsi. Per fortuna non ci volle molto ad avvistare finalmente la figura del tanto atteso Daichi, un ragazzo della stessa età dei due genin, e stando a quello che disse Ayuuki, era anche lui uno shinobi del loro livello.
    I primi scambi di parole tra i due non furono certo dei più amichevoli, anzi sembrò che il tizio fosse anche abbastanza scorbutico, cosí come gli aveva annunciato la sua amica, ma Ryuu non se la prese per quello che dissi, anzi rimase ad osservare la scena con un sorriso a metà tra il divertito e l'imbarazzato, finchè la ragazza non gli consegnò la torta per balzare dall'altra parte del cancello.
    Da quel momento si, che cominciò ad imbarazzarsi, mentre l'irritabile Fuyutsuki spiegò il motivo della sua presenza, per poi arraffare il budino e lasciarli da soli. Il genin non era mai stato un grande oratore, ma almeno fu il padrone di casa a cominciare a parlare, presentandosi.
    Ryuu Mizukiyo, piacere. Rispose il genin al saluto, stringendogli la mano e rispondendo alla sua domanda.
    No, in effetti non sono di qui, sono un genin del Villaggio della Nebbia. Era abbastanza curioso che il giovane si chiedesse se fosse straniero solo perchè non l'aveva mai visto, in fondo era un villaggio molto grande, ma probabilmente aveva notato il coprifronte di Kiri.
    Sono qui giusto per un paio di giorni, diciamo per vacanza. Bella la tua casa, comunque. Da me, anche avendo dei giardini, non ce li si può godere molto come da voi, per via del sole che manca molto spesso. Osservò il genin, quasi come pretesto per trovare qualcosa di cui parlare, ma notando sinceramente che gli piacesse come luogo.
    Il ragazzo non sembrò così male come gliel'aveva descritto la kunoichi, motivo in più per Ryuu di credere che avesse solo un carattere giocherellone soprattutto con le ragazza, e non sarebbe stato certo il primo che il kiriano avesse visto. In seguito, Ryuu non avrebbe trovato chissà cos'altro da dire, a meno che non ci avesse pensato il padrone di casa a parlare, attendendo che si rifacesse viva la sua amica e che gli dicesse cosa rimaneva da fare.


    Edited by Yusnaan - 8/6/2016, 22:53
     
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    VII ~ La proposta di Daichi-kun: L'invito


    I

    l rapporto con Daichi-kun era sempre stato alquanto altalenante. Anzi secondo la Fuyutsuki quasi inesistente. Mal sopportava i ragazzi che si davano fin troppe arie o che amavano conquistare le ragazze con i loro sorrisi beffardi ed un atteggiamento da canaglia. Inoltre il nomignolo “Ayuu-faccia-ciccia” proveniva dalla mente contorta dell’Akira, quindi ciò non lasciava presagire nulla di buono. Avevano vissuto gli anni dell’Accademia in modo alquanto conflittuale. Fortuna che c’era la saggia e paziente Miyo-chan, pronta a donare un parola di conforto per entrambi e cercare di farli andare d’accordo. Ma nemmeno la ragazza più diligente ed intelligente del loro anno Accademico era riuscita in una tale impresa. Continuavano a punzecchiarsi come cane e gatto anche dopo il diploma, anche dopo aver ottenuto il coprifronte di Konoha.
    La Fuyutsuki quando poteva evitava di frequentare Daichi-kun. Non sopportava le sue espressioni e i suoi sguardi beffardi. Ma in un modo o nell’altro se lo ritrovava sempre e comunque tra i piedi. Forse perchè entrambi erano legati a Miyo-chan. E anche nell’organizzazione della sua festa di compleanno l’Akira e la Fuyutsuki si ritrovavano ancora insieme, nello stesso giardino per rendere speciale questo giorno tanto importante. Almeno in qualcosa erano d’accordo.
    Purtroppo l’irrefrenabile voglia di Daichi-kun nello stuzzicare la ex-compagna di Accademia emerse anche di fronte al Kiriano, uno straniero che era costretto ad osservare una scena piuttosto consueta, che si ripeteva quasi giornalmente. I pugni della Genin fremevano dalla voglia d’impattare sul volto del ragazzo dalle iridi smeraldine, ma non le sembrava il caso di picchiarlo in quel momento. Soprattutto con una festa da organizzare.
    Ritornò in sé e decise subito di entrare in casa per riporre il budino al fresco, dando a Daichi-kun l’occasione di poter conoscere meglio Ryuu-kun. Gli occhi smeraldini del Genin si soffermarono su Ninja di Kirigakure no Sato. Sul suo volto si dipinse una strana espressione. Non nascose la sua curiosità. Lo stava studiando. A quanto pare nemmeno lui aveva viaggiato molto. - Ah.. ecco! Non ti ho mai visto in giro e dubitavo che Ayuu-chan, con il caratteraccio che si ritrova, avesse fatto amicizia tanto presto con qualcuno che non appartenga alla nostra ex-classe in Accademia. - Espose le sue perplessità ad alta voce, senza giri di parole. Era diretto e sincero, nel bene e nel male. E non si risparmiò nemmeno sul conto della Fuyutsuki. Ora poteva approfittarne data la sua momentanea assenza. - Soggiorni in qualche albergo? Quando tornerai a Kirigakure no Sato.. Puoi portati via Ayuu-chan come souvenir! - Fece un occhiolino complice al Genin della Nebbia, cercando di trattenere una risata. Ovviamente, soliti discorsi tra maschi. - L’Aria di Kiri potrebbe farle bene e tranquillizzarla un po’. È sempre così… lunatica! - Riuscì a trovare la parola giusta. Oltre ad essere tremendamente fastidiosa ed irruenta, riusciva a cambiare umore in pochi secondi. Cercò di trattenere ancora una volta una risata, con un sorriso dipinto sul volto. Le sue non erano parole denigratorie nei confronti della Fuyutsuki. Era semplicemente il suo modo di fare, di relazionarsi. Era fatto così. Un atteggiamento che la Kunoichi di Konoha mal sopportava.
    - Oh.. Grazie! È una delle poche abitazioni con un po’ di verde nel centro cittadino. Mi ritengo molto fortunato. - Ammise con un sorriso , prima di fare gli onori di casa ed invitare il Kiriano a seguirlo. L’abitazione era circondata da un piccolo viale in ciottoli che collegava il cancello alla porta d’ingresso. Lo stesso vile ad un certo punto si ramificava in due direzioni. Il ragazzo con la bandana svoltò sulla destra per poter fiancheggiare l’abitazione fino a raggiungere il retro. Il cortile non era molto grande, ma ben curato. C’era una fontana centrale da cui zampillava dell’acqua ed un Gazebo bianco su un lato. Panchine e tavolini erano disposti un po’ a casaccio su tutto il prato, forse recuperati e disposti in quel modo per offrire un posto comodo e confortevole a tutti gli invitati alla Festa. - Spero che tu sia più capace di me negli addobbi! - Era pronto a scaricare tutte le responsabilità su Ryuu-kun, anche se lo aveva appena conosciuto. Fin dall’inizio l’idea di addobbare la sua abitazione per Miyo-chan non l’aveva particolarmente convinto. Per lui andava bene anche con un paio di palloncini e un capellino conico per ogni invitato, minimalismo ed essenzialità al massimo. Ma gli ordini della Fuyutsuki non si discutevano. Aveva imparato a temerla, soprattutto quando era alla portata dei suoi pugni, decisamente poco delicati. - Ho comprato tutto il necessario al mercato. Palloncini, candele, festoni, cartelloni, cappellini, fischietti e tanto altro. - Elencò il tutto con poco interesse, era evidente che quelle faccende da “donne” non attiravano particolarmente la sua attenzione. - Idee? Ayuu-chan desiderava decorare il viale ed il gazebo! - Comunicò i desideri-ordini della Fuyutsuki, che tardava ancora ad arrivare.
    Improvvisamente lo sguardo smeraldino dell’Akira si assottigliò. Aveva qualcosa in mente. Il ragazzo iniziò a guardarsi intorno e si avvicinò maggiormente a Ryuu-kun per essere sicuro di non essere udito da terzi. - Psssh! Con quale scusa Ayuu-chan ti ha incastrato in tutto ciò? Ho un’idea geniale! Credo che sia la nostra occasione per scappare! Non è un lavoro per noi questo.. conosco una locanda dove preparano dei buoni Cocktail. Ci nasconderemo lì per un paio di ore e poi torneremo qui puntuali della festa con qualche bottiglia di Alcool per farci perdonare. - Il piano di Daichi-kun era stato elaborato nei minimi dettagli. Sperava solo di trovare in Ryuu-kun un valido alleato e sottrarsi ai suoi impegni per passare qualche ora in compagnia, tra uomini e non con forbicine e colla a creare dei festoni per una festa a sorpresa.
    Una lugubre presenza si abbatté sui due Genin, che confabulavano tra di loro. La Fuyutsuki era tornata, ed era dietro di loro. Occhi che s’illuminarono di una sinistra luce, mentre il volto si deformava in un’espressione poco rassicurante. Aveva sentito poche ma significative parole di Daichi-kun, la mente di tutto. Se Ryuu-kun non avesse parlato o appoggiato la sua idea, c’erano buone probabilità di salvarsi dalla suscettibile sguardo iracondo della ragazza. - Daichi-kun?!? - Trattenne un urlo. - Di cosa stavate parlando? - Inarcò un sopracciglio, mentre le braccia si congiunsero sotto al petto. Attendeva una spiegazione. E anche celermente.
    - Eh? - Il ragazzo era troppo occupato a spiegare il malefico piano a Ryuu-kun per accorgersi che la Fuyutsuki era già tornata. Lo sguardo ricolmo di paura malcelata si soffermò sulla ragazza alle spalle. Era in attesa di spiegazione. - S..Stavamo parlando di.. - E stavolta il ragazzo dagli occhi smeraldini aveva disperatamente bisogno di un alleato, altrimenti avrebbe passato la serata in ospedale, invece di festeggiare con Miyo-chan. Sperava in una giustificazione plausibile, elaborata dal Kiriano. - Si? - La Fuyutsuki sembrava sempre più impaziente. Quell’esitazione le faceva crescere solo ulteriori dubbi. Sospirò leggermente, cercando di mantenere la calma. - Uhm.. Ho appena invitato Ryuu-kun a fermarsi per questa sera alla festa! - Alzò la voce improvvisamente per sovrastare le eventuali risposte di Ryuu-kun o della stessa Kunoichi della Foglia. Doveva salvarsi in qualche modo. - Infondo Miyo-chan vorrà conoscere il volto del nostro benefattore no? Ti ha aiutata con la Torta ed ora si è offerto di decorare il gazebo. E poi non ci costa nulla ad aggiungere un posto in più… il cortile è abbastanza grande per tutti. - Aveva lanciato la sua plateale “scusa”. Non era particolarmente interessato ad invitare uno sconosciuto alla Festa di compleanno di una sua amica, ma avrebbe fatto di tutto pur di salvarsi dall’ira della Fuyutsuki.
    Gli occhi arcigni e il volto corrucciato della Genin svanirono in un istante. Sorrise, sorrise come non mai. Perché non ci aveva pensato prima? Doveva comunque sdebitarsi in qualche modo con il Kiriano. In quel momento Daichi-kun probabilmente riusciva ad ascoltare anche il cinguettio festoso degli uccellini. Era salvo. La sua intraprendenza lo aveva salvato ancora una volta. E come sempre la Fuyutsuki si dimostrava più ingenua di quanto volesse far credere. - Oh! In effetti.. - Il suo volto avvampò. Era imbarazzata. - Baka! - Mormorò. Era rivolto a se stessa, mentre abbassò lo sguardo. Era visibilmente imbarazzata. Non aveva dato una buona immagine di sé ad uno sconosciuto che si stava facendo in quattro per lei. - Hai ragione Daichi-kun! Ryuu-kun sarei davvero contenta se stasera partecipassi alla festa! Infondo ci hai aiutato nella sua realizzazione.. forse senza di te non ce l’avremmo fatta. - Anzi era una certezza. L’Akira e la Fuyutsuki avrebbero mandato tutto a monte con i loro litigi. Il rossore sulle sue guance non accennò a diminuire, mentre si strinse nelle spalle ed attese una risposta dal Kiriano.
    Intanto Daichi-kun mostrava uno dei suoi migliori sorriso. Occhiolino verso Ryuu-kun. Trionfante assaporava il dolce sapore della vittoria. Era salvo.


     
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    Festa a Sorpresa

    Nuovi amici


    L'amico di Ayuuki parve simpatico agli occhi del kiriano. Un po' acido, soprattutto nei confronti della ragazza, ma in fondo non era male, anzi lo trovava in un certo modo divertente.
    Soggiorni in qualche albergo? Quando tornerai a Kirigakure no Sato.. Puoi portati via Ayuu-chan come souvenir!
    Ah, no, nessun albergo, sto da mia zia. Rispose il kiriano, senza perdere il suo sorriso. Bè, comunque non mi dispiacerebbe, ma credo che a quel punto sarebbe sequestro di persona e non voglio passare guai, sai com'è. Ridacchiò appena, rendendosi conto che quella chiacchierata fosse assurda, ma non gli dispiaceva socializzare con altri ragazzi, non avendo quasi mai potuto farlo nella sua infanzia.
    Da quando era diventato uno shinobi gli si erano aperte molte vie ed aveva potuto conoscere tante persone che lo trattavano normalmente, al contrario dei suoi compaesani, e questo lo faceva sentire ogni volta meglio che mai. Era giunto a Konoha quello stesso giorno ed aveva già fatto amicizia con dei perfetti sconosciuti della sua età e che non si facevano problemi a parlargli, era proprio una bella sensazione.

    I due ragazzi continuarono a chiacchierare in attesa del ritorno di Ayuuki, quando il ragazzo di Konoha sembrò volersi affidare al kiriano per l'allestimento degli addobbi, cosa a cui Ryuu di certo non aveva accennato.
    Eh? No, no, aspetta, io non è che ci capisco tanto. Se vi serve una mano, va bene, ma probabilmente ne so quanto te, di festoni. Ammise, ridendo, ma per fortuna, come al solito, quel ragazzo sembrava non essere serio, almeno fin quando non propose al genin di sgattaiolare via da quella acerba situazione.
    Ho un’idea geniale! Credo che sia la nostra occasione per scappare! Non è un lavoro per noi questo.. conosco una locanda dove preparano dei buoni Cocktail. Ci nasconderemo lì per un paio di ore e poi torneremo qui puntuali della festa con qualche bottiglia di Alcool per farci perdonare.
    Il ragazzo non poté non far trasparire una vaga sensazione di disagio, ma allo stesso tempo divertita. Quella situazione era abbastanza insolita, ma nonostante non gli dispiacesse quell'idea di complicità tra loro due, lasciare Ayuuki da sola non era proprio il suo stile, quindi dovette rifiutare, ma allo stesso tempo accettando la sua proposta, sempre convinto che non potesse essere serio fino in fondo.
    Ma, guarda, io ci verrei pure, ma poi non credo che si calmerà grazie a qualche bottiglia, la conosci meglio di me.

    Sfortunatamente, la pericolosa fanciulla di cui stavano appunto discutendo, saltò fuori dal nulla e sembrò aver inteso cosa stessero dicendo su di lei, ma per fortuna, con un giro di parole di Daichi, il genin poté smetterla di temere per la propria vita, cercando di non sembrare sbalordito quando venne indirettamente invitato alla stessa festa che stava organizzando e provando ad assecondare le parole dell'amico.
    Eh si, Daichi-kun mi stava invitando, ma io gli stavo appunto dicendo che non posso. Mia nonna si arrabbia se non torno per cena... e non riuscirò di certo a farla calmare con... qualche bottiglia. Colleziona bottiglie.
    Era una scusa praticamente senza senso, ma avrebbe dovuto reggere, e se la Fuyutsuki avrebbe provato ad insistere, lui avrebbe provato a sviare la conversazione.
    Dai, dai, ci pensiamo dopo, ci dobbiamo muovere a mettere i festoni, no?
    Una volta che l'ebbero convinta a darsi ai preparativi finali per la festa, avrebbero dovuto cominciare alla svelta, ma il genin mise un'altra volta in chiaro che lui non era pratico di cose del genere, si era offerto di dare una mano, non di dirigere i lavori. Tu sei sicuramente più brava di noi, dicci cosa dobbiamo fare. Quello era sicuramente un lavoro da donne, quindi dopo averglielo fatto notar, sperando nel sostegno di Daichi, si sarebbe messo all'opera.

    Sarebbe spettato alla kunoichi decidere come addobbare il cortile, a meno che il suo amico/nemico non avesse da obbiettare; in quel caso, Ryuu avrebbe atteso che i due prendessero una decisione e si mettessero d'accordo, magari schierandosi dalla parte di Daichi, se la situazione lo avrebbe richiesto. Non per qualcosa nei confronti di Ayuuki, ma tra ragazzi ci si intende sicuramente meglio, e nessun maschio vorrebbe mettersi a pasticciare con cartelloni colorati e cose varie.
    In ogni caso, il kiriano avrebbe atteso che gli venissero dati dei compiti, preferibilmente non facendo dei cartelloni, ai quali avrebbe fatto una brutta faccia nel caso in cui gli sarebbe toccato fare proprio quello.
     
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