Due quarti

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  1. **Kat**
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    IV ~ Draghi sotterranei e pericolose spade: Incidente diplomatico


    A

    l Palazzo Yakushi la Fuyutsuki stava vivendo la sua prima esperienza fuori dalle sicure e tranquilla mura di Konohagakure no Sato e per ora era risultata piuttosto traumatica, tra bevande avvelenate, sfera d’acciaio volanti e strambi tipi. Otogakure no Sato sembrava la capitale delle stranezze. E la Genin faticava a trovare un briciolo di logica in tutto ciò che le stava accadendo. In un incontro tra veterani si sarebbe aspettata un comportamento “leggermente” diverso, con formalità ed una tranquilla cerimonia del Thè per discutere di questioni importanti, ed invece si ritrovava a lottare contro Febh-sama per impedirgli di bere la sua bevanda avvelenata ed evitare di passare i prossimi anni nelle umide e buie prigioni di Oto per aver attentato alla vita di un Consigliere.
    Fu condotta poi all’interno di un Dojo, dall’arredamento sobrio ed essenziale, insieme al misterioso Mercenario e l’Hokage. Era un luogo tranquillo ed appartato, dove si poteva discutere tranquillamente. Dopo aver ricevuto il suo primo complimento da Raizen-sama decise di estraniarsi completamente dalla realtà ed aggiornare il suo diario segreto. Non era a conoscenza delle lungimiranti capacità della Capo-Clan dei Yakushi. Le dolci parole di speranza e d’irrefrenabile emozione che vennero impresse su quell’agenda vennero bruscamente interrotte dal rimprovero della donna. - Ma.. ma.. - Cercò di replicare qualcosa. Provò a giustificarsi che stava prendendo appunti sulle informazioni raccolte dal meeting a Palazzo Yakushi, ma la perfida e petulante Ogen-sama l’aveva già anticipata svelando a tutti che stava scrivendo ben altro, che noiosi resoconti d’incomprensibili discorsi tra veterani. - … - Rimase letteralmente senza parole. Come era riuscita ad intuire il contenuto della sua pagina di Diario? Possedeva poteri soprannaturali? L’onniscienza?
    In quel momento desiderava solo fondersi con il lucido pavimento del tatami e svanire nel nulla per la vergogna. Non desiderava arrecare brutte figure all’Hokage, ma pensava che aggiornare il suo diario segreto mentre tutti gli altri erano impegnati a discutere di situazioni a lei estranee non avrebbe infastidito nessuno. Ed invece Ogen-sama sembrava piuttosto indispettita per quella mancanza d’attenzione. Una ragione in più per detestare le vecchiette. Erano tutte così impiccione ed inopportune. - Gomennasai Ogen-sama! Perdonate la mia mancanza d’educazione… dettata sicuramente dalla giovinezza dei miei anni! - Chinò leggermente la testa mantenendosi in seiza nella speranza di non peggiorare ulteriormente la sua situazione. Ormai la pagina di diario era già rovinata per l’inchiostro, caduto sulle parole dopo aver disintegrato nel suo pugno la piuma di falco per l’eccesso d’emozione. - Sarò sicuramente più attenta. - Promise con un mezzo sorriso. Sicuramente le “precisazioni” della vecchietta della scarsa importanza delle sue Nozze con Raizen-sama le assicurarono un posto d’eccellenza nella sua Back List. E non sarebbe stata invitata al suo matrimonio. Anzi aveva intenzione di escludere la tappa Otogakure no Sato nel suo viaggio di Nozze.
    Ciò che premeva maggiormente alla Fuyutsuki in quel momento era che Raizen-sama non intuisse nulla dei suoi adolescenziali vagheggiamenti. Solo l’idea che il Colosso aveva compreso il contenuto della sua agenda la faceva sprofondare nell’imbarazzo più assoluto. Doveva assolutamente realizzare una pozione di memoria per far dimenticare quel imbarazzante momento all’uomo, prima di costringerlo all’altare. La sua reputazione doveva essere immacolata.
    Nonostante l’agitazione ed i mille pensieri che affollavano la mente della ragazza, cercò di prestare attenzione ai discorsi dell’anziana donna e dei due Veterani. Non aveva dimenticato il motivo di quel viaggio, anche se si era lasciata prendere dalle parole di stima dell’Hokage. Sospirò leggermente ed ascoltò stavolta con estremo interesse le parole del Capo-Clan Yakushi. - Un attimo! Corridoi Sotterranei? - La Fuyutsuki aveva notato fin da subito le dimensioni piuttosto contenute del Villaggio del Suono, e non immaginava minimamente che il Villaggio in realtà si estendeva in profondità. - Come ci è finito un Drago nero sotto ad un Villaggio? Non è pericoloso? - I Draghi, creature centenarie, non erano tutti custodi di antiche conoscenze o di indole pacifica. Secondo alcune leggende che si tramandavano oralmente o su incisioni nella pietra erano creature fameliche e portatrici di sventure. Le scaglie nere inoltre non preannunciavano nulla di buono. - Esistono anche Draghi sotterranei? - Insomma voleva capirci qualcosa in più. Non possedeva eccelse conoscenze sui Draghi, ma nell’immaginario comune erano raffigurate con ali spiegate e fiati ardenti. Sicuramente il sottosuolo non era il loro Habitat naturale. - Chi ha aiutato un Drago nero a farlo insediare negli stretti e bui cunicoli di Otogakure no Sato? E perché? -
    La Fuyutsuki iniziava ad essere piuttosto confusa. Fortuna che arrivò Febh-sama con un vassoio di Thè. Forse le proprietà aromatiche presenti nella bevanda l’avrebbero aiutata a distendere anima e nervi. Abbozzò un lieve sorriso non appena le venne porto il vassoio con una tazzina. Accettò ben volentieri, partecipando attivamente alla cerimonia del Thè e rispettando tutte le buone etichette della situazione. Non voleva essere rimproverata ancora una volta dalla bisbetica vecchietta. Purtroppo non poteva assolutamente sapere che quel bicchiere caldo tra le sue mani conteneva anche la sua pozione d’amore, rielaborata dal perfido Febh. - Arigatou Gozaimasu! - Ma temporeggiò prima di avvicinare le labbra alla tazzina.
    A quanto pare il loro non era stato solo in viaggio per la ricerca d’informazioni su antiche spade e Draghi sotterranei, il Colosso di Konoha aveva appena consegnato una wakizashi forgiata dalle sue mani a Febh. Aveva una linea davvero affilata ed una Tsuka maneggevole e pregiata. Insomma anche lei, che non apprezzava le potenzialità delle armi bianche, capì che era un’arma realizzata da un vero Maestro della Forgiatura. - Wow! - Non riuscì a trattenere lo stupore quando venne mostrata la lama. - Sembra molto affilata. - Sicuramente non voleva scoprirlo sulla propria pelle, quindi si tenne lontana da Febh e le sue stranezze. Intanto Zong ottenne il monopolio della discussione fornendo informazioni su una missione che lo aveva reso protagonista insieme ad Hoshi-kun, un Jonin di Suna che la ragazza conosceva molto bene. Ma ciò che attirò maggiormente la sua attenzione era l’espressione tremendamente seria dell’Hokage. Raizen-sama temeva il potere di quelle spade. Ascoltò con interesse il confronto con il Mercenario ed osservò il volto di entrambi. - Se qualcuno desidera utilizzare queste spade contro l’organizzazione Accademica… credo che la cosa più saggia da fare sia requisire le quattro spade trovate, cercare le altre e distruggerle. - Forse era una soluzione troppo estremista ed ingenua, ma scongiurava la possibilità che qualcuno le utilizzasse per scopi poco raccomandabili. - Per il bene dell’Accademia è giusto fare dei sacrifici. E quale sacrificio migliore se non distruggere un potere troppo grande che potrebbe rivoltarsi contro la Pace e gli Equilibri delle Cinque Terre Ninja? - Era un sacrificio “diverso”, che non comprendeva la vita d’innocenti o limitava la libertà di un Paese, ma semplicemente distruggeva una forma di potere che a quanto pare faceva rabbrividire perfino l’Hokage.
    Dopo questa osservazione la Kunoichi preferì cedere la parola agli altri, sentendosi leggermente troppo giovane per consigliare qualcosa di ragionevole in una situazione così complicata. Avvicinò le labbra alla tazzina ed iniziò a sorseggiare. L’aroma era piuttosto forte e ciò copriva il sapore della sua pozione d’amore. Per questo non si accorse minimamente di essere vittima del suo stesso esperimento erboristico. I suoi occhi si posarono si Febh-sama per complimentarsi del buon sapore della bevanda. - … - Rimase folgorata dall’inespressività del suoi occhi, le sue lenti anti-estetiche e la sua pallida espressione. Il suo cuore inizio a battere all’impazzata. Sentiva caldo, molto caldo. Iniziò a sventolare l’agendina sul volto in cerca di sollievo, mentre le risultava impossibile staccare gli occhi di dosso a quella meravigliosa creatura. Sul suo volto comparve un sorriso, che si allargò sempre di più. Si sentiva una stupida. Ma ogni principio di ragionevolezza venne accantonato in un angolo della sua mente. I timpani erano assordati dal battito cardiaco. - Ehm.. - Cercò di attirare l’attenzione del Yakushi, per mandargli un occhiolino e poi nascondersi dietro alle pagine della sua agenda in modo quasi infantile. *Ihihihihi* Iniziò a sghignazzare imbarazzata, certa di aver attirato l’attenzione del suo uomo. E pensare che fino a pochi secondi fa aveva scritto di lui le peggiori considerazioni sulla sua agenda. - Posso averne ancora un po’.. Febh-kun? - Occhi che sfarfallavano, mentre attendeva con pazienza che lo Yakushi si avvicinasse per riempirle di nuovo la tazzina. E proprio in quel momento vide la sua immagine riflessa nella faccia lucida della tazza. I suoi occhi si sgranarono per la sorpresa. Era rossa, ma non per l’imbarazzo. Su tutto il corpo erano comparse dei pallini a pois rossi di forma irregolare. Anche il suo volto era invaso da queste colorazioni anormali della pelle. - KYAAAAAA! - Iniziò ad urlare come una matta, interrompendo la tranquilla chiacchierata tra veterani. Stavolta non era colpa sua, o quasi. - I Yakushi stanno cercando di ammazzarmi! - Cadde all’indietro iniziando a sbattere piedi e mani sul lucido pavimento in preda al panico. - Hokage-sama non bevete NULLA! Il loro obbiettivo siete VOI! - Stava creando un incidente diplomatico. Tutta colpa di Febh, ovviamente.


     
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