Due quarti

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    Via il Bottone






    Si grattò il mento mentre Ogen parlava, come se ne soppesasse le parole.

    Beh, potrebbe essere in effetti.

    Ammise, quasi riflettendo a voce alta più che dialogando realmente con Ogen.

    Più che altro non pensavo che i particolari vi interessassero a tal punto.
    Li ho omessi quasi per comodità che per altro.
    Il drago di Oto, come dicevo prima è uno degli ultimi pezzi, mi porta qui una semplice domanda: perché è qui, solo ed isolato, mentre tutti i suoi simili hanno formato dei clan?
    Qualche parte della storia dei rettili a me sconosciuta contiene la risposta?
    Domande che forse non avrebbero senso se i draghi avessero una storia semplice e lineare, ma non è così, la loro esistenza e solcata da eventi di dimensioni epocali che ne hanno sconvolto gli assetti, e come avrete notato dalla quantità di domande che pongo è mia priorità informarmi prima di agire.
    Parte della storia penso la saprete da Febh, era insieme a me durante il mio primo incontro con i draghi, curioso sapere che siamo legati entrambi a dei rettili.


    Ammiccò a quell’ennesimo punto in comune cercando di capire se Febh fosse ancora infastidito dalla cosa e quanto.

    Mi recai in un tempio a Konoha, nel tentativo di debellare una malattia grave che mi affliggeva e di cui tutt’oggi non ho ben compreso i limiti, ma so che ha reso gran parte della mia vita una grossa bugia.
    Sta di fatto che in quel tempio incontrai i Draghi del nord, incuriositi dalla mia spropositata quantità di chakra, fuori controllo a causa di quella malattia, ne vennero attratti e li io riuscìì a far schiudere una delle loro uova.
    Li conobbi come creature mitiche e uniche, fino a quanto ritornando al tempio per cercare di contattarli, non venni trasportato in un altro clan, quello del sud, che mi mise al corrente di una storia del tutto assurda, in credibile per quanto ne sapevo io, quattro clan, in guerra tra loro dopo uno scisma successivo alla grande guerra.
    Uno scisma ad opera dei draghi dell’est, corrotti da chissà quale male in cui è strettamente coinvolto l’Hayate dai capelli verdi che ha citato Zong.


    Respirò a fondo.

    I draghi hanno quindi più di un legame alle armi, riuscire a ripristinare la loro alleanza sono convinto che possa dare qualche vantaggio nei confronti delle stesse.
    E se così non fosse riuscirei comunque a risolvere i problemi di queste creature a cui sono ormai affezionato.


    Indicò Febh.

    Maggiori dettagli sull’inizio di questa storia può fornirli Febh, mentre io ero senza sensi lui era vigile dentro il tempio.
    Oltre questo non saprei onestamente che dire, ma soddisfare delle vostre curiosità non credo possa arrecarmi alcun danno, se avete da chiedere fatelo pure, i draghi pare abbiano colorato la storia di più di un ninja, e magari scavando nella vostra memoria potreste trovare anche voi qualche informazione da collegare al quadro.
    Tenete conto che i colori non li rendono di specie differenti, ma solamente di clan differenti, per il resto tutti sono legati.


    Dopo le parole di Zong lanciò un occhiata in cagnesco a Febh.

    Si, fare l’errore di rivelare un proprio asso nella manica a Febh equivale a svelarlo all’intero continente, penso sia stato in grado di scriverlo erroneamente pure nelle mutande di Yasu mentre gliele lavava.

    Disse stizzito e lievemente arrabbiato con Febh, sapeva già dalla corte e successivamente da Kawakin, che rivelargli una cosa simile non sarebbe stato affatto una buona idea, ed ora che l’informazione era in mano ad un mercenario… beh, poteva considerarla come un dominio pubblico.

    Ovvio è che questo mi rende perfettamente in grado di risalire ai malintenzionati che abbiano voglia di sfruttare tale informazione e fare delle loro spine dorsali dei pacchiani appendiabiti.
    Quanto poche persone sanno i tuoi segreti questi diventano pesanti, per te quanto per lui.
    Sempre che siano in grado di percepire cosa comporta rivelarli.


    E li non occorrevano ne sguardi ne ulteriori precisazioni.

    Maledetto stramboide cazzone.

    Aggiunse mentalmente alla sua catena di riflessioni mentre batteva sulla spalla di Ayuuki.

    Sta tranquilla, e non farti intimidire troppo, Ogen ha quel tipo di abilità, destrezza ed esperienza che solo il tempo può dare, e temo che qui dentro tutti abbiamo qualcosa da apprendere da lei, scusarsi credo serva a poco, anzi, sbagliare penso sia la cosa più naturale da fare, prendi appunti e non lasciare nulla al caso.

    Sorrise ad Ayuuki e tornò a prestare attenzione ad Ogen, seguendo il consiglio di Febh si era sbottonato, restando praticamente a torso nudo, sarebbe bastato oppure l’esile figura di Ogen era così ingorda di informazioni da desiderarne delle altre?
     
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    VII ~ Discorsi tra Avvelenatori: Consigli, ingredienti e...?!?


    L

    e trattative diplomatiche non sembravano andare a favore dei Konohani, e stavolta non era colpa della Fuyutsuki o di qualche intruglio velenoso. Raizen-sama non era mai stato un acuto diplomatico, nei suoi modi burberi e semplici preferiva arrivare subito al dunque, senza girare intorno alla questione. E spesso, anzi molto spesso le sue buone intenzioni venivano fraintese per puro egoismo. Un classico per il Capo-Villaggio della Foglia, che riusciva ad infilarsi sempre in situazione diplomatiche complicate ed ingestibili. Ma era certa che Raizen-sama avrebbe trovato il modo per uscire da quella situazione. Era un uomo dalle mille risorse.
    Quindi lasciò tranquillamente il diverbio diplomatico nelle sue mani, che continuava a confrontarsi con la vecchia ed astuta Capo-clan dei Yakushi. Probabilmente poteva imparare molto da quella donna. Abbozzò un lieve sorriso, notando i velati rimproveri dei due Otesi. Intanto la sua attenzione si soffermò sul Mercenario che rispose parzialmente alle sue domande. - Zong-sama vi auguro di trovare un modo alternativo per saziare la vostra vendetta. Non è una strada particolarmente raccomandabile, almeno per un Ninja. Suppongo che per un Mercenario sia diverso, ma alla fine anche voi avete un’anima, come tutti, e lasciare che questa si corrompa dall’odio è altrettanto pericoloso. - Abbozzò un lieve sorriso. Non sapeva se la sua triste storia corrispondeva al vero o i sospetti di Raizen-sama erano fondati, ma solitamente chi abbandonava la Via della rettitudine per abbracciare quella della vendetta non aveva mai un lieto fine.
    L’Hokage decise di fornire maggiori dettagli sulla questione dei Draghi e la Fuyutsuki ascoltò incuriosita. Quattro famiglie di Draghi in guerra tra di loro, con un ramo corrotto da una forza maligna. Il Colosso raccontò anche del suo primo incontro con i giganteschi rettili, in cui aveva fatto schiudere una delle loro uova. E la Kunoichi non riuscì a trattenere un sorriso quando Febh-sama venne accusato di essere poco discreto. Le sue guance si ravvivarono, colorandosi di porpora non appena Raizen-sama le donò una rassicurante pacca sulla spalla. La sua mano impattò garbatamente sulla sua spalla e la ragazza ricambiò con un sincero sorriso. - Grazie per la tua comprensione.. Raizen. - Un motivo in più da appuntare nel suo diario segreto per amare il proprio Hokage. Aveva mille difetti agli occhi degli altri, ma nessuno nelle iridi cristalline della Kunoichi. Era perfetto. - Credo che questo viaggio ad Otogakure no Sato possa aiutarmi a crescere. Anzi con il vostro permesso in futuro vorrei intraprendere altri Viaggi nel Paese delle Risaie, o in Paesi alleati. C’è così tanto da scoprire! - Proferì con un sorriso. Solo ora comprendeva l’importanza di confrontarsi con altri Ninja dell’Accademia.
    Proferite queste parole rimase in silenzio, anche perché la sua attenzione fu completamente catturata da quell’occhialuto individuo, che a quanto pare era più sveglio di quanto pensava. Per lei era un mistero, un incredibile e strano mistero su come Febh-sama era riuscito a individuare minuziosamente gli ingredienti del suo filtro d’amore. Possedeva un gusto talmente sviluppato da individuare i vari ingredienti che assumeva? Poteva essere una possibile ipotesi. Ma ricollegandosi alle eccelse abilità mediche decantate dallo stesso Consigliere e dall’Hokage intuì l’origine delle sue capacità. Lanciò un’occhiata ad Ogen-sama, nonostante l’età sembrava ben “conservata” e Raizen-sama aveva chiaramente parlato di “corpo perfetto”. I Yakushi iniziavano a diventare degli individui interessanti, anche con le loro stranezze. Valeva la pena restare nelle mura di Otogakure no Sato solo per confrontarsi con questi eccelsi conoscitori di Veleni e custodi di conoscenze mediche.
    - La mitridatizzazione è un metodo valido ed accreditato da molti studiosi e rinomati avvelenatori del passato. - Dopo essere stata ammessa nei Reparti Speciali aveva avuto libero accesso alle biblioteche della Radice. Ed aveva trovato proprio lì letture avanzate sull’Arte dei Veleni e cenni storici sulla mitridatizzazione. - Sicuramente è una pratica non priva di rischi, dolorosa e piena di controindicazioni. Anzi forse è consigliabile un soggetto con un buon sistema immunitario ed una buona resistenza fisica. Ma riuscirò a svilupparla alla perfezione un giorno e vi ricrederete Febh-sama! Sembrava più una sfida che un reale confronto tra Ninja praticanti l’Arte dei Veleni. In realtà grazie al suo “Byakugō no In” era capace di donare particolare resistenza alle ferite e temprare il proprio corpo, ma ad un caro prezzo, accelerando il processo mitotico in una frazione di secondo. Ma dettagli. Era disposta a tutto pur di eccellere nel campo dei Veleni nelle Terre del Fuoco. Aveva ricevuto un duro addestramento sotto la guida di Oboro ed alcuni membri del Clan Aburame.
    I suoi occhi s’illuminarono non appena lo Yakushi le rivelò qualche piccolo segreto per rendere il suo filtro d’amore più potente. Inconsapevolmente Febh-sama aveva appena donato nelle mani di una Kunoichi di dubbia morale, almeno in campo amoroso, le chiavi del cuore di Raizen-sama. Ora capiva come mai il Colosso si fidava tanto di queste strambe persone. Erano strani, molto strani. Ma custodivano dentro di sé conoscenze e capacità che facevano invidia al Paese del Fuoco. - Oh! Ammetto di non aver trovato nulla di simile nelle Foreste del Paese del Fuoco.. e speravo che il succo di Papavero aiutasse a rendere più duraturo l’effetto della pozione, nonostante le sue tossine vengano espulse rapidamente dall’organismo della vittima per la sua eccessiva affinità ai metaboliti idrofili dei Reni. - Spiegò rapidamente, certa di essere ben compresa da un esperto di Veleni come lo Yakushi. Informazioni che vennero confermate da Ogen-sama rivelando la passione del nipote per piante ed animali velenosi. - Avevo optato per la neuro-tossina della Vipera dal sonaglio dorato del Bosco Shitsukoi, a Nord di Konoha. Possiede proprietà neuro-tossiche ed il principio attivo è idrofobo, capace di superare la barriera emato-encefalica dieci volte più rapidamente del succo di Papavero rosso. Ma ho scoperto che l’effetto simil-antagonista della pianta di Aconito rende vani i suoi effetti, anzi nel trenta percento dei soggetti studiati ha prodotto anche letali controindicazioni. - Voleva conquistare Raizen-sama non farlo stramazzare al suolo. Cioè, doveva trascinarlo vivo all’altare mentre gli infilava al dito quell’anello per coronare il loro sogno d’amore e portarlo in una lettiga o in una bara non le sembrava il caso. Iniziò ad appuntare rapidamente alcune informazioni raccolte dallo Yakushi sull’icore da raccogliere. - Come si chiama questo insetto? Il suo Habitat ideale? Particolarità peculiari per il quale posso facilmente riconoscerlo? Qualcosa che devo assolutamente sapere per poter prelevare l’icore? - Era pronta ad appuntarsi ogni cosa. La riunione finalmente iniziava a diventare interessante.
    Intanto Ogen-sama sembrava intenzionata a preservare la propria amicizia con la Strega dei Sussurri, ma di fronte alla sincerità dell’Hokage come si sarebbe comportata?


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Io questa storia la so già...noia. Borbottò mentre Ogen ascoltava con attenzione il racconto di prima mano sugli eventi del Tempio del Vento, senza che la sua espressione tradisse nulla più di un cortese interesse. Tecnicamente i draghi del Nord erano intervenuti non tanto per la grande quantità di chakra dell'Hokage (o meglio, non solo) ma anche perchè nel tentativo di calmarlo Febh aveva demolito metà di quell'antica struttura, tanto per cambiare, mentre la questione della guerra civile gli era stata solo accennata da qualche discorso con Kushami, sulla via del ritorno verso Konoha. Vecchie storie comunque. A me pare che tu voglia tirarci in mezzo queste Armi con tutti i mezzi, sai? Aggiunse l'Amministratore di Oto, rigirandosi la nuova arma tra le mani, palesemente più interessato a quella che non alle problematiche personali di Raizen, mentre la vecchia capoclan sorrideva con un'accezione un pò diversa, forse nostalgica. Colorato la storia di più di un ninja. Una bella immagine. Concesse. E sia, organizzerò un incontro tra te e la Strega dei Boschi.

    Il discorso intanto si portò sulle chiacchiere tra il Mercenario e il Jinchuuriki del Nove Code, con Febh che, al sentirsi nominato quale ciarliero diffusore di informazioni annuì con soddisfazione, prendendo la cosa come un complimento. Modestamente sono un'ottima fonte e...EHI! Io non lavo le mutande proprio a nessuno! Sbottò realizzando l'insulto e battendo un pugno sul tatami. Quello che fa il bucato è il cugino...cugino... Stava disperatamente cercando di ricordarsi il nome che aveva improvvisato pochi minuti prima, ed era più che evidente che non se lo ricordasse in pieno. ...quello che mi somiglia parecchio, ecco! Si arrese, arrossendo appena mentre la vecchia lo guardava con un minimo di sconforto, quasi si fosse arresa a sua volta con quello sciagurato nipote.

    Venne quindi il momento in cui Febh si fece travolgere dal suo peculiare Hobby (che manco a farlo apposta riguardava comunque la creazione di qualcosa che poteva potenzialmente distruggere) e della ragazzina che sembrava parlare la sua stessa lingua. Si, si, ma è comunque un metodo primitivo, ci sono modi migliori per acquisire l'immunita...io ad esempio so fare un composto che con pochissimi effetti collaterali rende del tutto immuni per qualche giorno. Lui lo ha anche preso ma non mi aveva detto di essere allergico ed è quasi morto. Indicò l'Hokage con innocenza, travisando completamente il resoconto di quell'evento, come al solito. Comunque il guaio del papavero è che se lo idrossili con dell'alcool può durare di più perchè deve prima subire un passaggio epatico, ma di contro è meno efficace...oppure se idrossili l'oppio in due posizioni...beh, diventa una droga che può dare grande dipendenza quindi potrebbe diventare controproducente. Quella vipera poi fa schifo, è buona solo per lo stufato. Lo stufato di serpente era una specialità a Oto. Come tre quarti delle sostanze che si recuperano nel Paese del Fuoco, in effetti. Se vuoi roba buona devi andare a Suna, oppure qui nel Bosco dei Sussurri o giù nell'arcipelago del Paese del Mare.

    Quanto all'insetto...beh, si deve andare un bel pò in profondità nel bosco...un genin avrebbe difficoltà a girare da quelle parti. Potrebbe catturarne degli esemplari mentre andrete dalla Strega. Intervenne Ogen. Oh, beh, allora ti procurerò uno schizzo dell'animale. Sono un maestro a disegnare, e lui lo può testimoniare. Infatti la spada nasceva da un suo progetto altamente preciso e raffinato. Anzi, te lo do subito, dopotutto ho una carta ninja! Pochi istanti, e la meravigliosa opera d'arte era pronta e in mano della Kunoichi di Konoha...con risultati opinabili.



    Preciso come fosse una foto, no? Commentò, tutto tronfio per quello scarabocchio improbabile. Comunque Zong, non penso ci siano problemi se... Si fermò un secondo, voltandosi verso la parete alle loro spalle. Sicuramente sia lui che i ninja di più alto rango avevano sentito chiaramente una presenza là dietro. Ogen annuì: il nuovo venuto era un membro del clan che aveva portato informazioni, ed il suo sussurro era in un codice noto solo alla Capoclan, quindi nemmeno Febh aveva idea di che cosa stesse comunicando. Le vostre camere sono state preparate. Oggi contatterò la Strega per parlarle, penso possiate partire domani. Spero sarete miei ospiti per la notte, farò preparare una cena degna della vostra presenza. Si alzò lentamente. Se Zong Wu desidera parlare con Febh in privato, penso sia cortese assecondarlo. Venite, vi mostrerò le vostre stanze nel mentre.

    Raizen e Ayuuki

    jpg



    La camera di Raizen era una delle migliori del palazzo, con vista sull'esterno e splendidi mobili, freschi di restauro. Un pò poco, ma spero possiate trovarvici a vostro agio. Ho provveduto perchè vi venisse lasciato un biglietto con le indicazioni per giungere alla bottega di tatuaggi di cui abbiamo parlato, dovrebbe essere sopra il Futon. Ho pensato che avreste gradito un futon a due piazze, naturalmente. Ci sono anche un piccolo frigo e un bagno privato. Poi verso Ayuuki. La tua stanza è accanto alla sua, e sono comunicanti. Capirai bene che per motivi di etichetta non posso fornirti un alloggio di pari lignaggio, ma si tratta comunque di una camera comoda. Anche per te c'è un Futon a due piazze, casomai servisse. Aggiunse con un pizzico di malizia, nascondendo il sorriso dietro il piccolo ventaglio. La camera di lei era circa la metà, ma restava comunque ben arredata (sebbene meno riccamente) e priva di frigo, pur essendo degna di un Ryokan di primordine, e comunque dotata di un bagno privato...e a ben guardare dalla finestra si poteva tranquillamente spiare quello dell'Hokage (o viceversa).

    La cena verrà servita alle nove nella sala principale. Fino ad allora vi prego di fare come foste a casa vostra...solo vorrei sconsigliarvi di visitare i sotterranei. Sono umidi e qualcuno potrebbe trovarli...spiacevoli, se non informato del contesto. La vecchia li lasciò soli con quelle parole enigmatiche, allontanandosi lungo il ballatoio del palazzo, per tornare alle sue faccende.

    Febh e Zong Wu

    Allora, di che si tratta? In assenza di Ogen Febh aveva abbandonato ogni parvenza di formalità, semistravaccandosi sul Tatami e indossando un'espressione imbronciata per essere stato nuovamente ricondotto alla sua posizione nonostante fosse uno dei rari giorni di libertà elargiti da Hebiko. Se sei qui per vendermi spade puoi capire anche da solo che non me ne faccio nulla, ora che ho questa. Ed indicò Kaiten-to, la nuova arrivata. Invece se riguarda la missione di Tenma, che mi ha parlato di te e di quella torre, beh, non saprei bene cosa potresti mai volere da me come Amministratore...un permesso di soggiorno?
     
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    Falce dei Kaguya


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    Finalmente le questioni importanti

    L'Hokage iniziò a parlare del proprio legame con i draghi e, per quanto il Kaguya non avesse alcun interesse verso quelle creature, non poté che essere leggermente incuriosito da quel racconto in cui si accennava ad un qualche male del Colosso di Konoha e, soprattutto, a come i draghi fossero fra loro in guerra a causa dell'Hayate Veggente che il Risorto stesso aveva incontrato, anni prima, ad Iwa.
    Al confronto, voi Fenici, che siete rimaste intrappolate per un secolo in corpi mortali, avete avuto una storia tranquilla... sembrerebbe
    Ad ognuno le proprie disgrazie, fratello, anche se l'ultima che ha colpito noi fenici mesi fa, sembrerebbe essere legata ad uno dei Generali di Hayate, come quella dei Draghi, per quanto la loro sia molto più antica come sventura... me ne dispiaccio...
    Alla fine del racconto, comunque, la capoclan degli Yakushi parve positivamente colpita dalle sue parole, tanto da offrirgli di organizzare un incontro con quella misteriosa "strega".

    Alla battuta dell'Hokage relativamente ai segreti e quanto fosse negativo farli conoscere a Febh, non poté che sorridere, per quanto evitò di esprimere un proprio pensiero in tal senso.
    Non avesse detto della Falce Nera, non saresti nemmeno tu in questo casino... ha ragione
    Sulla frase successiva, comunque, si trovò perfettamente concorde: Vi capisco a pieno, Hokage-sama, nemmeno io amo che i miei affari vengano detti in giro, lo trovo oltremodo maleducato e, spesso, sconveniente: uno che si mette in mezzo negli affari degli altri non sa mai quanto fa bene o male. Mettete la vostra idea, sbagliata, di poc'anzi: se fossi chi voi pensavate che io fossi e questo venisse diffuso in giro, mi rovinerebbe molti affari.
    Un ninja accademico non può fare affari con chi non è dell'Accademia, o almeno non altrettanto liberamente di un Mercenario... se poi un ninja volesse indirettamente fare il bene dell'Accademia, mentre sistema i propri affari, così avrebbe dei problemi non da poco... non solo per lui.
    , avrebbe detto pacatamente, muovendo su e giù la testa.
    Condividiamo lo stesso punto di vista in tal senso, specie sulle soluzioni... sono anch'io un appassionato di mobili fatti in casa, decisamente., avrebbe concluso.
    Ed in effetti, se gli avessero fatto ammazzare il Sanga, senza mettergli i bastoni fra le ruote, avrebbe fatto un grosso favore all'Accademia.
    Fratello, non penso che lui abbia dei mobili fatti con le ossa dei suoi nemici... né delle armi.
    E perché? Sono così belli! Avevo una collezione di portapenne fatti con i crani dei miei nemici prima di morire! Itai scommetto li avrà buttati tutti... certa gente non apprezza l'arte...

    Poco dopo, alla battuta della kunoichi relativamente all'anima del Mercenario, questi dovette trattenersi dal ridere.
    Sapesse che tu hai non UNA, ma TRE anime corrotte dall'Odio, chissà come la prenderebbe questa ragazzina! AHAHAHAHAHAHAH
    Ehi, mostriciattolo petulante, io non sono corrotto dall'Odio, né dalla Vendetta!
    E mi sa che sei l'unico qui dentro, Pennuto! AHAHAHAHAHAH
    Un mezzo sorriso si dipingeva intanto sul volto di Zong Wu: Mi ricorderò di questo consiglio, ti ringrazio... ma dubito che non sarò corrotto dall'odio, del tutto., avrebbe detto cordialmente, chinando leggermente il capo verso la kunoichi.
    Fratello, era una frecciatina per me, per caso?
    Ora che ci penso... gli Hai Urami valgono come anime? Sono parte delle coscienze delle Fenici risorte, giusto? Perché in quel caso, hai un complesso di anime rancorose tu! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

    Quelle voci nella sua testa che litigavano, furono il primo motivo per cui il Risorto non seguì particolarmente tutto il discorso della giovane kunoichi e di Febh sui veleni, il ché, sommato al fatto che di fiori e sieri venefici il Kaguya non ne sapeva pressoché niente, lo spinse a distrarsi, ma quella distrazione lo fece vagare verso un particolare delle parole di Ogen relativamente ai "Gemelli Neri".
    Stava per parlarne, quando Febh gli si rivolse di nuovo, però una qualche presenza nelle vicinanze interruppe ogni discussione possibile, con Ogen che avvisava i due ninja della Foglia che aveva preparato delle stanze per loro e lasciava così modo a Zong Wu di parlare in privato con suo nipote.
    La ringrazio, Ogen-sama, per questa cortesia.
    Un'ultima domanda, se mi è concesso: quando parlava dei Gemelli Neri, lei ci ha detto il nome del fratello della vostra avversaria, ma è stata un'avversaria di settant'anni fa. Mi pare di capire che voi Yakushi siete ninja parecchio longevi, ma ha visto qualche abilità dei vostri nemici che le permette di supporre che altrettanto si possa dire di questi Sekai?
    , chiese cordialmente, non particolarmente speranzoso di fare centro con quella curiosità, ma aveva detto all'Hokage che eventualmente lo avrebbe aiutato a ritrovare l'arma... se cercavano qualcuno di parecchio "longevo" era qualcuno che stava in giro da parecchio tempo... e se una cosa gli era stata dimostrata dal suo ritorno in vita era che, se non ti chiudi in un buco (come lui ad Ame per un anno), prima o poi finisci nelle chiacchiere di qualche ninja e le chiacchiere si diffondono sempre.

    [...]

    Rimasto da solo con Febh, il Risorto notò gli evidenti cambiamenti nei comportamenti dell'altro: più stravaccato e palesemente disinteressato, tanto che tagliò subito corto che non voleva armi in vendita, né altroConsiderando che alla Colonna il mio pg è con il nome "Feng Gu" e non come "Zong Wu" di Suna, tralascio la nota sulla Torre, ok ^^' ?.
    Nessuna arma in vendita, Febh-san, in vero, sono qui per comprare, o comunque per commerciare., avrebbe esordito sorridendo.
    Quando siamo tornati dal Paese dell'Erba, hai accennato ad un qualcuno che volevi trovare con quella scheggia di lancia, se ben ricordo e, per farlo, avevi intenzione di usare le abilità di una vostra prigioniera.
    Un'esperta in divinizzazione, l'hai descritta così, giusto?
    Bé, sono qui per offrirti dei Ryo, ma, soprattutto, il mio supporto nella tua ricerca dell'uomo in possesso di quella lancia.
    Sia chiaro: sono ben consapevole che tu non hai bisogno del mio aiuto, insomma, per recuperare la spada hai sistemato da solo il sensitivo nemico, creato un perfetto piano per darci modo di entrare nella villa e possibilmente avresti anche potuto rubare tu stesso l'arma volendo... noi siamo dovuti entrare lì dentro in tre per sconfiggere un singolo spadaccino!
    , spiegò e, in effetti, con una lettura piuttosto superficiale del loro nemico, loro in tre non erano riusciti quasi a tenergli testa, ma sottolineare come quel tipo tagliasse i ninjutsu (e quindi probabilmente anche le tecniche di Febh avrebbero avuto qualche problema) sarebbe stato quanto mai inutile, specie per i propositi dello Shogenin.
    Se c'era una cosa che aveva capito di Febh era che aveva una buona dose di ego, quindi stuzzicarlo non faceva male.
    Quindi anche se da solo tu potresti di certo risolvere quella questione, ti chiedo: l'uomo che cerchi, sei sicuro che vada in giro da solo? Non avresti problemi nemmeno se avesse con se degli sgherri, ma per esperienza personale so bene che gli sgherri fanno perdere tempo e danno modo agli obiettivi principali di fuggire via... quindi pensavo che ti servisse della sana carne da cannone per poterti concentrare sul tuo vero Bersaglio.
    Ed in più, ti pagherei anche con la mia parte del bottino ricavato della prima spada che abbiamo rivenduto, che così potrai unire al tuo, nel caso tu non lo abbia ancora speso.
    E cosa ti chiedo in cambio? La prigioniera di cui parlavi, una volta finito con la l'acquisizione del tuo Bersaglio, torniamo qui e me la vendi... per quanto sia un termine spiacevole da usare su un essere umano. Un prigioniero, se non vorrai ammazzare il tuo Bersaglio, d'alto livello, in cambio di una che ormai avete da così tanti anni che di certo non vi potrebbe più dare notizie fresche ed interessanti. Che ne pensi?
    , avrebbe proposto alla fine.

    Non lo so, fratello, forse non è abbastanza invitante...
    Avete qualche piano migliore? Gli sta offrendo il suo supporto e del denaro? Vogliamo dargli anche una porzione di geni Kaguya da distribuire qui ad Oto?
    Potrebbe essere un'interessante proposta pure quella!
    No, fratello, niente geni Kaguya, però, lo conosci meglio di noi, sai cosa lo fa muovere: lo hai fatto muovere per recuperare una spada di cui non gliene dovrebbe fregare un bel niente!
    La Spada giusto!

    Un sorriso si materializzò sul volto di Zong Wu, che riprese a parlare: In più, se a questa indovina mostriamo la Falce Nera, chissà che non ci dia qualche indicazione anche sull'arma dei Draghi! Ci pensi, Febh-san? Già Kiri e Suna ti sono debitori, o almeno Suna già lo è, Kiri lo sarà a breve, quando Hoshi si deciderà a ridargli lo spadone, se aiuti l'Hokage a trovare, uno, o quante sono le armi mancanti dei suoi draghi, pure Konoha ti sarà debitrice! Lo hai sentito l'Hokage: per lui un aiuto verso i draghi è un modo per aiutare l'alleanza?, a quel punto sarebbe scattato in piedi con le mani sollevate, come a sorreggere delle coppe invisibili.
    Ci pensi, Febh-san? Se anche Konoha fosse in debito con te, come Kiri e Suna, se Oto ricevesse tanti onori grazie a te, potrebbero farti presidente dell'Accademia, o, ancora meglio, potresti diventare un ninja così importante da non dover più fare niente tutta la tua vita! Ti sdraieresti a prendere il sole con la gente che lavora per te... in tutti i villaggi! Ed anche se questo non avvenisse, bé, sicuramente fra quel tuo bersaglio e la ricerca di queste armi nere, troveresti dei nemici potenti da schiacciare... in fondo, perché solo noi ci becchiamo queste misteriose Armi da affrontare e tu non puoi mai divertirti, giusto?, avrebbe concluso.
    Due cose sapeva per certo il Risorto: Febh era pigro, quando si trattava di dover gestire la burocrazia, però, gli piaceva combattere, aveva notato il suo disappunto quando raccontavano delle Armi affrontate, lui e Raizen. Sperava che questi come argomenti fossero abbastanza succulenti.

    Sia chiaro, fratello, se ti trovi in mezzo ad un'altra Arma, e non è quella di cui sospettiamo l'ubicazione, allora veramente: sei tu che porti sfiga!
    Come discorso regge... quello verso Febh intendo...
    Nemmeno l'altro è tanto sbagliato! AHAHAHAHAH
     
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    Galeotto fu il Bagno!







    Al commento di Febh sulle armi e il loro coinvolgimento con i Draghi fece spallucce.

    Pft.
    I draghi sono sicuramente coinvolti col passato delle armi, il loro ruolo nel presente è marginale, ma non farò l’errore di slegarli.
    Il drago nero non c’entra nulla con le armi, ed è vero, ma c’entra con i draghi, e come ti ho detto una storia completa, in tutte le sue sfaccettature, credo valga di più di una storia incompleta.
    Questione di modus operandi, ad ognuno i suoi metodi investigativi.


    Disse con tono conclusivo per poi passare ad Ogen.

    Grazie Ogen-sama, mi fa piacere essere riuscito a trovare un intesa in fin dei conti.

    Ma presto Febh si accorse dei suoi insulti.

    Oh si si, l’ho visto all’ingresso, un tizio particolare tuo cugino, sembra soffra di qualche strano malore mentale, vi rende molto somiglianti.

    Difficile dire se era un insulto oppure se gli reggeva la scusa, un piccolo intreccio sintattico che probabilmente Febh avrebbe evitato di modo da non dover costruire ulteriori scuse al di sopra di esso per scagionarsi da scomode somiglianze.

    Lo stesso che ti permette di disegnare con cotanta maestria.

    Aggiunse con enfatica e sufficientemente eccessiva convinzione da rendere evidente l’ironia dell’affermazione.
    Si alzò poi dopo la richiesta di Ogen, offrendo la mano a Ayuuki per aiutarla ad alzarsi, un gesto inutile agli occhi di un qualsiasi ninja allenato come loro, ma non si poteva dire lo stesso se lo si guardava con gli occhi di un adolescente con una cotta paragonabile ad una febbre da cavallo.
    Le stanze che Ogen gli presentò era probabilmente più lussuosa dell’appartamento spartano che aveva richiesto per se nei pressi dell’amministrazione, lui aveva optato per un tipo di comodità differente, più pratica, ma non si poteva negare che l’alloggio fosse estremamente bello e rilassante.

    La ringrazio per le attenzioni Ogen-sama.
    Sarà più che sufficiente, nonostante tutto sono abituato ad un tenore di vita assai modesto.


    Guardava la stanza esplorandola con lo sguardo mentre Ogen metteva a loro disposizione l’intera magione, sotterranei compresi, seppur sconsigliati, cosa che accese immediatamente l’interesse del Colosso.
    Così gigantesco eppure così piccolo e innocente, bastava vietargli una cosa per fargli venire subito in mente di farla.

    Saremo puntuali.
    E grazie per le informazioni.


    Disse congedandosi dall’anziana capoclan.

    Credo mi concederò una doccia, o un bagno, Ayuuki, a sti nobili piace puzzare di sapone e un contadinotto come me dopo il viaggio farà bene a sfregarsi via un po’ di “fatica”

    Si, aveva notato la finestra, ma non voleva assolutamente invitare nessuno a sfruttare quell’occasione, gli andava così poco di farlo che durante il bagno avrebbe appeso gli abiti neri e i sottoabiti quasi bianchi, di modo che dalla finestra potessero sembrare i suoi capelli ed un volto, assai abbozzati, ma tra i vapori del bagno e ad un primo sguardo distratto non era difficile confonderli, soprattutto in un ambiente dove tutti tendono a pensare di essere soli con se stessi.
    Diavolo di un Hokage![lascio questa scena aperta per eventuali collegamenti al post di kat]
    Mentre lui faceva un bagno un clone uscì dalla stanza e senza farsi troppo problemi iniziò a cercare una via per i sotterranei, esplorando la magione a tentoni, ma con l’accuratezza di non passare troppe volte davanti alle stesse porte mentre cercava di scendere i livelli fino ai sotterranei, dopotutto, gli era stato messo tutto a disposizione, perché nascondersi?
     
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    VIII ~ Vapori Illusori: Strani disservizi di camera


    R

    ivolse un ampio sorriso non appena Ogen-sama concesse ai due Ninja di Konoha d’incontrare la Strega dei Boschi. A quanto pare Raizen-sama era riuscito a convincerla raccontando con sincerità la sua avventura con i Draghi. Il Colosso di Konoha teneva molto alla situazione delle sue creature d’Evocazione e probabilmente ciò aveva fatto cambiare idea alla Capo-Clan Yakushi che avrebbe organizzato un incontro con la Strega del Bosco dei Sussurri. Rimase comunque in silenzio, lasciando il compito di ringraziare l’anziana donna all’Hokage per quella gentile concessione.
    La sua attenzione si spostò su Febh-sama, che sembrava condividere tranquillamente parte delle sue conoscenze. A Konohagakure no Sato non aveva avuto molte occasioni per confrontarsi con altri Avvelenatori, a parte gli esponenti del Clan Aburame che l’avevano guidata inizialmente verso questa sopraffine arte. Quindi scambiare qualche parola su intrugli, erbe e radici ravvivò il suo interesse per quell’incontro formale. Se da tutta questa faccenda poteva ottenere qualche suggerimento utile sull’Arte dell’Erboristeria non poteva che esserne molto contenta. - Davvero? - Inarcò un sopracciglio. - Bisogna però valutare analiticamente questi “effetti collaterali”. - Anche perché a quanto diceva lo stesso Yakushi il povero Raizen-sama ci stava rimettendo le penne per una reazione allergica. Una reazione avversa difficilmente prevedibile, ma che poteva comunque essere evitata. - Uhm.. Dopo cena potrei visitare il vostro laboratorio Erboristico? Avete anche una serra? - Chiese principalmente verso Febh-sama, anche se attendeva sicuramente il consenso del Capo-Clan. - Mi piacerebbe molto analizzare i vostri composti, qualora non sia proibito a degli stranieri di studiare i Veleni creati dagli Yakushi. - Azzardò con calma. Forse alcune informazioni erano segrete. - La vera conoscenza va condivisa e non tenuta per sé. E credo sia una buona occasione per affinare le mie capacità in quest’arte. Da quello che ho capito voi Yakushi in ambito medico nel Paese delle Risaie non avete rivali! - Abbozzò un sorriso, nella speranza di strappare una risposta affermativa all’occhialuto uomo. Questa era un’occasione che non voleva farsi scappare. Anzi si era quasi pentita di aver scritto nel suo diario segreto che la stirpe dei Yakushi era così strana, conoscendoli iniziavano a starle addirittura simpatici.
    Annotò mentalmente tutte le informazioni che Febh-sama le stava concedendo, sulle interazioni biomediche del succo di papavero con l’organismo, la sua eventuale dipendenza e l’instabilità della tossina di vipera. - In realtà oltre a dare una naturale dipendenza.. spesso si rischia di assuefare l’organismo e provocare anche una certa Tolleranza! E sappiamo bene che dosi eccessive di Succo di Papavero rosso potrebbero essere letali per qualsiasi sistema nervoso. - Alzò le spalle dopo questa piccola precisazione. Aveva trovato uno stimolante partner Avvelenatore con cui poteva confrontarsi su diversi argomenti, che non fossero scritte su un polveroso Tomo della biblioteca della Radice. - Ammetto di non viaggiare molto e sfruttare al massimo le risorse naturali che il Paese del Fuoco mi offre. Ma credo che dopo questo interessante confronto chiederò più spesso dei permessi alle mura per allontanarmi maggiormente dai confini della mia terra natia. - Abbozzò un lieto sorriso per poi abbassare lo sguardo verso il disegno fatto da Febh-sama. Era improponibile. Orribile. Sembrava più una blatta cornuta blu. Lo sguardo della Fuyutsuki rimase allibito e sconsolato su quello scarabocchio per alcuni minuti. - G..Grazie Febh! Mi sarà molto utile. - Un leggero velo d’ironia poteva essere percepito nella sua voce, ma la ritrovata gentilezza e rispetto verso lo strambo uomo non era assolutamente svanita. Non possedeva eccelse capacità nel disegno, ma le interessava più o meno come era fatto. Ripose il disegno nelle tasche posteriori.
    - Ehi.. Sono una Genin molto capace! Potrei disboscare la vostra Foresta dei Sussurri con una sola mano. Non sottovalutarmi! - Sbottò in un impeto d’orgoglio. Era una Kunoichi molto testarda ed orgogliosa. E non le piaceva essere sottovalutata in nessun modo. Infondo era stata scelta personalmente dall’Hokage per questa missione tra tante Kunoichi. Forte di questa certezza, ampliò il proprio sorriso prima di annuire alle parole di Ogen-sama che le dava il permesso di cacciare l’insetto blu nei Boschi limitrofi al Villaggio. Trattenne l’entusiasmo, anche perché non aveva dimenticato la sua missione principale. - Vi Ringrazio per la vostra gentile concessione… Ogen-sama. Ma non posso trascurare la mia Missione nel Paese delle Risaie. Sarò al fianco dell’Hokage fino a quando non avremo risolto questa situazione con il Drago Nero! E seguirò alla lettera i suoi ordini. - L’idea di allontanarsi per cercare l’ingrediente mancante al suo Filtro d’Amore era allettante, ma sicuramente non poteva abbandonare Raizen-sama. Era lì per proteggerlo ed affiancarlo in quell’avventura. - Fino a quando gli ordini dell’Hokage non cambieranno resterò al suo fianco. Sicuramente mi concederò un altro Viaggio ad Otogakure no Sato per recuperare il prezioso icore. - Promise.
    Intanto Ogen-sama decise d’indicare personalmente le camere dei due Konohani, visto che l’incontro con la Strega era stato fissato l’indomani. Stava per alzarsi quando notò la mano di Raizen-sama propensa verso di sé per aiutarla. Era risaputo nel Villaggio di Konoha che chiunque ragazzo la facesse sentire in qualche modo una ragazza “debole” rischiava di ritornare a casa sfigurato. Non amava troppo quel genere di cortesie, provenienti da un radicale e sottile maschilismo secondo cui le donne erano il sesso debole. Ma quella era la mano dell’Hokage e mise da parte tutte le sue orgogliose ideologie femministe. Cosa non si faceva per amore. Afferrò delicatamente la mano dell’uomo. - … - In quel momento le sembrava che le loro mani erano nate per congiungersi. Combaciavano perfettamente. Almeno nell’annebbiata mente della Kunoichi. Questo era un altro dato da riportare nel suo diario segreto. Erano destinati a stare insieme. I Kami le stavano mandando segni piuttosto inequivocabili. Riuscì a rialzarsi senza svenire per l’emozione. Ormai le sue guance erano in fiamme per l’imbarazzo. Provò a ringraziarlo in qualche modo, ma le mancarono le parole.
    Seguì il Capo-Clan Yakushi ed il suo Hokage, non prima di aver ringraziato Febh-sama di quelle preziose informazioni e salutato cordialmente Zong Wu. In rigoroso silenzio e sulle ali dell’amore, sembrava che stesse camminando a tre metri dal lucido pavimento del palazzo, si addentrò nella struttura. La Camera dell’Hokage era davvero degna della sua persona. Una delle più accoglienti, spaziose e sontuose. Probabilmente una camera per ospiti di un certo rilievo. Invece quella della Fuyutsuki era più modesta e meno spaziosa, ma comunicante con quella adiacente. - A.. Arigatou Gozaimasu! - Balbettò verso l’anziana donna presa alla sprovvista dall’improvvisa piega maliziosa che stava prendendo il suo discorso. Era così evidente il suo interesse per il Colosso? Avvampò per l’imbarazzo, abbassando leggermente lo sguardo ed ascoltando le parole proferite dai due. Ben presto i due Ninja di Konoha rimasero soli nella stanza, dopo essere stati avvertiti da Ogen-sama di non avventurarsi nei Sotterranei. Un avvertimento che accese estrema curiosità nell’animo della Fuyutsuki.
    - A…Allora? Alla fine abbiamo ottenuto ciò che volevamo no? Non è andata così male la riunione con i Yakushi. - Lanciò un’occhiata verso il Colosso della Foglia per scrutare nei suoi occhi i suoi reali pensieri. Era un modo come un altro per spezzare il ghiaccio. Alle parole del Colosso annuì. - Si.. mi sembra il caso. A saperlo avrei portato qualche abito adatto per l’occasione. - Affermò con un pizzico di rammarico, non aveva portato con sé abiti adatti per una cena con i Yakushi. E questa era la sua occasione per dimostrare a Raizen-sama quanto era bella senza una sudicia e logora tuta da allenamento. Iniziò a mangiarsi le mani. Perché non ci aveva pensato? - Ho delle erbe con me che potresti usare come balsamo. Così la tua chioma sarà perfetta! Potrei… - Balbettò. Forse era troppo sfacciata così. - …Potresti spalmartela mentre fai il bagno. - Si corresse con un sorriso. Meglio non essere troppo precipitosi. In ogni caso si adoperò per preparargli una poltiglia di erbe profumate per il suo bagno. - Andò anche io a prepararmi per la Cena! - Dopo queste parole abbandonò la stanza per raggiungere quella adiacente.
    Seguirono momenti di profondo sconforto ed incommensurabile gioia. Era in preda ad una crisi isterica. Il Viaggio nel Paese delle Risaie aveva dato chiari segnali non-verbali sul fatto che Raizen-sama l’aveva inconsciamente scelta come sua futura moglie. Passò i primi trenta minuti ad aggiornare il suo diario segreto, riempendo papiri e papiri d’inchiostro sulle più disparate motivazioni per cui il Colosso non potesse scegliere altra Kunoichi se non la Fuyutsuki. Osservò per quindici minuti la mano che aveva afferrato con delicatezza e celata dolcezza quella dell’uomo che adorava, decidendo di non lavarsela più. Almeno fino al momento delle nozze. Poi continuò a vagheggiare sui dettagli del loro giorno delle nozze, che diventava una solida realtà. Ma lo sconforto arrivò quando sentì lo scroscio dell’acqua proveniente dall’altro lato della stanza. La finestra comunicante dava “casualmente” sulla stanza e parte del bagno. Spiare o non spiare? - Non puoi farlo! - Iniziò a borbottare tra di sé. Ma mentre la sua mente le imponeva di restare distesa sul letto, il suo corpo era già davanti alla finestra nella speranza di osservare il colosso nudo. Sperava in uno spiffero di vento che avrebbe mosso la tenda del bagno o spalancato meglio la porta. - … - Era lì. In piedi. Alto, statuario, bellissimo. Peccato che quello che stava vedendo era solo un accappatoio e degli indumenti messi lì per confonderla. - KYAAAAAAHHHH! - Iniziò ad urlare come una matta non appena ebbe l’impressione di aver visto i muscoli e qualcos’altro dell’Hokage. - Oddio! I nostri figli saranno bellissimi. - Si accovacciò sotto il muretto della finestra temendo di essere stava vista non appena aveva urlato dalla gioia. Le mancava quasi il fiato. Raizen-sama era come se lo aspettava. E la sua fervida immaginazione stava facendo il resto.
    Con il battito cardiaco che accelerava sempre di più ed il volto rosso come un peperone, pensando di aver visto le grazie del suo uomo dei sogni, iniziò a girare per tutta la stanza. La sua contorta mente stava elaborando un piano per trovare una scusa plausibile per irrompere nella sua stanza, senza essere troppo sfacciata o impudica. Si avvicinò alla sua vasca da bagno. Con le mani arpionò i suoi bordi e con una sforzo sovrumano, o almeno nulla d’insormontabile per una Taijutser abituata a temprare il proprio corpo e ad usare il Chakra Distruttivo, la sradicò dalle tubature da cui iniziò ad uscire dell’acqua. Non curandosi dell’eventuale fracasso che stava creando, ma guidata solo dall’insana adorazione che provava per l’Hokage, la scaraventò dalla finestra, senza stare attenta a danneggiare i suoi infissi di legno pregiato. Chiunque avesse percorso il cortile esterno del Palazzo in quel momento avrebbe notato una vasca da bagno che si piantava al centro del cortile con un rumore assordante. Parte del muro e della finestra era stata danneggiata in quel molesto procedimento, lasciando chiari segni di una pazza furiosa che aveva distrutto mezzo appartamento per avere una sua occasione con il suo principe azzurro.
    Senza badare troppo ai dettagli, si tolse gli abiti ed avvolse la sua minuta figura in un candido asciugamano. Raccolse la chioma castana e si presentò davanti alla porta dell’Hokage. Iniziò a bussare e non appena l’uomo avrebbe aperto con occhi da cerbiatto ed innocenti proferì. - R..Raizen! Ogen-sama non mi ha avvertita che nel mio bagno non c’è la vasca. Credo che le tubature siano rotte o non so. Non credo sia importante. - Sfarfallò gli occhietti. Ovviamente la carcassa di una vasca giaceva inerme in cortile, ma non era stata lei. Forse danneggiare qualche tubatura o nascondere i suoi asciugamani era un pretesto più plausibile e meno dannoso per le infrastrutture dei Yakushi. Ma lei era una donna drastica. - P..Posso usare la tua vasca? - Balbettò come un’innocente fanciulla che aveva appena scoperto che nella sua stanza non poteva prepararsi per il ricevimento a Villa Yakushi. In quel momento il suo sguardo si assottigliò. Il prossimo pezzo del mobilio della stanza da scaraventare fuori dalla finestra era il suo Futon a due piazze, così da costringerlo ad accoglierla nel suo letto. Probabilmente doveva distruggere anche le altre camere per gli ospiti della Villa, ma era un prezzo necessario per donare un futuro alla stirpe Fuyutsuki e far maritare l’Hokage.




    Fenix è una cattiva persona ç___ç Tormenta amorosamente la mia Pg!
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Febh e Zong Wu

    Ogen aveva liquidato la questione dei Sekai con un'alzata di spalle. Semplici pettegolezzi. Quella donna diceva di essere immortale, e che anche uccidendola non avrei ottenuto nulla che renderla più forte. Ma la ho uccisa comunque. Certo, magari aveva una qualche forma di longevità, ma non ne ho la certezza, l'unica traccia in mio possesso ve la ho comunicata.

    E infine rimase da solo con Febh e la sua scarsa intenzione di collaborare. Commerciare? Inarcò un sopracciglio. Beh, posso venderti qualche veleno se vuoi, ma si tratta di roba di qualità, quindi potrebbe costicchiarti. Aveva un luccichìo sinistro nello sguardo: la cupidigia inetta e ignorante di un povero fesso. Fu presto deluso dalle effettive intenzioni del Mercenario. La Profetessa, dici? Che vuoi farci, hai perso qualcosa? E poi si accigliò...solo sentire parlare di Omoi gli fece cambiare atteggiamento. Come giustamente hai detto io so cavarmela da solo. Replicò. E quel tizio è una faccenda che ho intenzione di grattare personalmente, quindi non mi serve aiuto di nessun genere. Disse con un pò di irritazione, anche se il complimento era andato a segno. Perdipiù Omoi non è persona da avere alleati...anche se potresti avere ragione...è un topo che sfugge facilmente Concesse. Anche se il topo in questione era un gigante che poteva sovrastare persino Diogenes Mikawa o Raizen.

    Il denaro promesso in effetti era allettante ma la faccenda del suo nemico esulava completamente dal desiderio di arricchirsi, e non capiva cosa avesse quella profetessa di tanto utile da essere scambiata con l'aiuto e con del denaro. Forse Feng Gu aveva offerto troppo, rendendo immediatamente evidente quanto fosse disposto a fare per avere la donna. E esattamente cosa te ne faresti di quella prigioniera? Il discorso su Konoha e sulle armi Nere passò in secondo piano, liquidato appena con un cenno di mano. Quel caprone mi deve già talmente tanto che nemmeno lo immagina, non mi metterò a cacciare armi nere solo per fargli dei regalini...no, voglio sapere perchè ti interessa una donna che ho citato per caso un sacco di tempo fa. In effetti lui stesso non era andato a chiederle di usare il suo potere, non ancora, perchè voleva prima risolvere altre faccende.

    Era un pò sospettoso, ma la colpa era stata del Risorto che parlando del nemico aveva risvegliato l'attenzione di Febh, e comunque la curiosità sovrastava nettamente la sua diffidenza: perchè voleva una prigioniera che non aveva mai parlato nemmeno sotto tortura?

    Incuriosisce anche me. Ho avuto modo di parlare con quella donna, e per quanto la sua mente sia danneggiata, le sue doti sono innegabili. E' estremamente affascinante, nel complesso. Ogen era tornata nella stanza dopo aver accompagnato i due ninja della foglia, ma era come se avesse sentito tutto ciò che si erano detti, o comunque avesse intuito il senso del discorso. Suppongo che una risposta ragionevole troverà l'Amministratore molto collaborante. In quel caso non sarà necessaria una ricompensa monetaria, oltre al tuo aiuto nei confronti di questo avversario di mio nipote, ma come extra forse il clan Yakushi potrebbe beneficiare di un favore, Mercenario. Un piccolo incarico, se così vogliamo dir... Per una volta fu lei a venire zittita da uno sguardo, quello di Febh, in un paradossale rovesciamento di tutto ciò che era accaduto fino a quel momento, con un'occhiata implacabile che fece irrigidire la capoclan.

    png



    Vecchia, stiamo parlando di una mia faccenda personale. Te lo ho già detto in passato: con Omoi il clan non ha nulla a che vedere. E questo implica che devi tacere. Visti i precedenti la reazione sarebbe dovuta essere oltremodo violenta, ma la donna, dopo essersi ripresa, si limitò a un sorriso soddisfatto, tornando a sedere, estremamente interessata da come si sarebbe sviluppata quella faccenda. Febh tornò sul Risorto. Omoi riguarda me, ma potremmo negoziare un supporto di qualche tipo...solo dopo che saprò esattamente come mai ti interessa quella profetessa. Sai che può trovare le cose...quindi dovrai dirmi chi o cosa vuoi trovare...e perchè. L'aria bonaria e distratta del ninaj era sparita completamente, e un vento gelido che entrava fino alle ossa sembrava diffondersi dalla sua persona: stava facendo sul serio, e non era una bella cosa.


    Il clone di Raizen

    Se l'intero palazzo Yakushi poteva essere classificato come un trionfo di architettura in stampo orientale, tipica del continente e, salvo alcuni ambienti, persino sfarzosa, lo stesso non poteva dirsi dei sotterranei, cupi e con pareti in solida pietra che ricordavano invece le segrete dei pochi lungometraggi occidentali giunti in visione nei cinque paesi. Corridoi angusti, camere polverose e opprimenti dove la luce, se possibile, rifiutava persino di entrare. Da una pesante porta socchiusa giungevano delle risatine folli ed affacciandosi il clone avrebbe visto un vecchietto intento a sezionare qualcosa sopra un tavolo con una sega circolare...ma al di là dell'aspetto inquietante e da brividi avrebbe ben presto compreso che stava solo tagliando del legno per fare una cuccia per cani.

    Non molto più in là avrebbe infine trovato ciò che presumibilmente Ogen sconsigliava di guardare: un'ampia sala con catene, collari e strumenti di tortura di vario genere e forma, incluso un braciere e una dama di ferro che avrebbe fatto impallidire il più coraggioso tra i prigionieri. Legato ad una parete e sporco di sangue stava Yasu Yakushi, che qui scontava la sua terribile colpa di aver lasciato il cancello sguarnito. Non era pienamente cosciente, anche se non sembrava in pericolo di vita, e biascicava solo qualche frase senza senso mentre bava mista a sangue colava da un'angolo della bocca.

    753640-torture_chamber



    Se aiutato in qualche modo a riaversi, l'arciere sarebbe rimasto a guardare il suo salvatore senza capire bene cosa stesse accadendo. Cosa...chi sei? Dov'è Kasumi? Deve farmi la seconda serie di frustate...se non le fa poi Ogen-dono mi manda a letto senza cena... Barcollava o comunque aveva la testa ciondolante per le numerose botte ricevute, ma sembrava accettare quella punizione senza troppi rimpianti ed era più preoccupato di non scontarla che non della sua incolumità. Quando hai un corpo che resiste al dolore e guarisce in fretta, evidentemente la tua prospettiva sulla tortura è decisamente diversa dalla gente normale. Oggi Ogen-dono è anche di buon umore...ha scelto la stanza delle torture semplici... Avrebbe commentato con un sorriso sdentato e chiazzato di sangue.


    Ayuuki e Raizen

    I danni causati dalla giovane Fuyutsuki non erano stati tali da far scattare chissà quale emergenza, quindi ci sarebbe voluto un pò perchè qualcuno del palazzo accorresse...aveva tutto il tempo per mettere in atto il suo piano malvagio!
     
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    Falce dei Kaguya


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    Fretta... una cattiva consigliera

    Le poche parole che la capo-clan degli Yakushi aggiunse sui Sekai non diedero particolari informazioni aggiuntive al Risorto, né suggerimenti utili, se non che forse quei due fratelli erano piuttosto ostici da uccidere.
    Ma chi non lo è da queste parti? AHAHAHAHAHAHAH
    Più che valida osservazione...

    Rimasto poi solo con l'amministratore di Oto, lo Shogenin diede la propria spiegazione della presenza in quel del Suono, rivolgendo all'altro la propria offerta.
    La discussione stava iniziando nel verso giusto: Febh aveva accennato ad offrirgli dei veleni, peccato che, subito dopo, lo Yakushi diventò inaspettatamente serio nel parlare del suo bersaglio, tale Omoi, per il quale non voleva nessun aiuto e che la cui questione avrebbe risolto da se.
    Se non fosse che ci stiamo giocando tutte le possibilità per la tua Vendetta, fratello, troverei quasi ironico come anche lo Yakushi, qui, sia, a suo modo, ossessionato dal risolvere da solo il proprio problema... vi riunite in villaggi, in accademie, in tutte queste grandi associazioni, poi ognuno vuole gestire da se ciò che ritiene proprio.
    Zong Wu si sarebbe anche potuto permettere un attimo di distrazione per disquisire sull'utilità che le associazioni hanno quando qualcuno vuole fare tutto da solo, peccato che in quel momento Febh dimostrò di essere oltremodo attento, chiedendo cosa il Risorto volesse fare di quella "Profetessa", fregandosene bellamente del denaro e dell'opportunità di trovare una delle Armi Nere, ma, cosa più grave, ritornò Ogen.
    E stavolta fu Febh a zittire la sua anziana capoclan, sottolineando come la questione Omoi non avesse niente a che fare con gli Yakushi e, soprattutto, tornando a chiedere a Zong Wu le motivazioni di quel suo così esagerato interesse verso tale Profetessa.

    Ecco! Hai rovinato tutto! Idiota!
    Bé, fratello, l'urgenza di ottenere la presunta sorella di Jaime ce l'hai anche tu... è la tua influenza che gli sta facendo rovinare tutto...
    Ora voglio proprio sentire cosa gli dirai! AHAHAHAHAHAH
    Potrei suggerire: la verità? Magari ce la risolviamo per il meglio...
    Oh, sì... la Verità! Furbo lui... la Verità? Aspetta... cosa?

    Febh-san, mi scuso per essermi intromesso nei tuoi affari, non avevo capito che anche per te questo tuo Bersaglio fosse così importante., avrebbe esordito sinceramente il Kaguya: se c'era una cosa che prendeva con il dovuto rispetto era la Vendetta.
    Il motivo per cui mi serve questa vostra Profetessa è lo stesso alla base del mio discorso di poc'anzi: la mia di Vendetta. La Vendetta è il motivo per cui mi alzo la mattina, è ciò a cui penso per la maggior parte del mio tempo... la Vendetta è Tutto per me! E questa vostra Profetessa potrebbe permettermi di avvicinarmi ulteriormente, forse moltissimo addirittura, all'oggetto della mia Vendetta!, tutte parole sincere, seppur la possibilità che la sorella di Jaime gli permettesse di arrivare più vicino al Sanga era, per lo più, una speranza (ironicamente) di poter essere considerato dallo stesso un alleato ed ucciderlo nel momento opportuno in tal modo.
    Ma non bastavano di certo quelle poche parole, quindi Zong Wu aggiunse altre informazioni, tutte vere.
    Ho una traccia che potrebbe portarmi ad un oggetto che apparteneva ad Hayate e la vostra Profetessa, da quel che dicesti quel giorno, Febh-san, potrebbe individuare la posizione, o dare una buona traccia, per individuare una persona, avendo un oggetto della stessa. Ci ho pensato a lungo a questa prigioniera di cui avevi accennato, per trovare un obiettivo come il mio, di cui non conosco la posizione attuale, e che è circondato da un vero e proprio esercito, sarebbe uno strumento a dir poco utilissimo., tutte affermazioni verissime anche queste: il Sanga era circondato da un esercito, il villaggio della Zanna, e grazie alla Profetessa, seppur non con le sue divinazioni, avrebbe anche potuto individuarlo e, forse, incontrarlo. In più c'era davvero un oggetto che avrebbe anche potuto ricondurlo ad Hayate (seppur Hayate non era l'effettivo Bersaglio della sua Vendetta, ma voleva comunque vederlo morto).
    Dopo i fatti di Tsuya, dove c'era, come ho accennato, uno degli sgherri di Hayate, ho indagato un pò e credo di aver individuato un posto dove si trova un oggetto che era appartenuto al Tamasizu., in effetti quando alla fine degli avvenimenti di Tsuya aveva ripensato al villaggio dell'Abete ed a ciò che lì era successo, si era anche ricordato che, dopo il suo ritorno come Feng Gu, aveva detto a Riikimaru di inviare Kisugy e Kymuji all'Abete per vivere lì, come guardia costante della Nebbia e tutti e due possedevano un vecchio ciondolo del Branco, la prima setta di Hayate, creata molti anni prima, un ciondolo che il Tamasizu gli aveva dato.
    E non era del tutto falso nemmeno quello che ho detto sull'arma nera: il primo motivo per cui non vado mai direttamente a caccia del mio Bersaglio è perché non conosco la sua posizione, il secondo è perché ho bisogno di una forza ed una potenza sufficienti per colpirlo, anche per questo faccio quello che faccio: per ottenere esperienza e forza sufficienti a poter da solo, come puoi ben fare tu contro il tuo di Bersaglio, avere la mia Vendetta! E se questi Sekai possiedono oltre ad un'altra arma nera, che onestamente non m'interessa nemmeno troppo, anche qualche altra arma, bé, poter arricchire il mio armamento è la cosa che maggiormente mi preme per poter abbattere il mio Nemico: qualcuno che si reputa Invincibile, forse pure Immortale... solo ucciderlo non mi basta, non mi è mai bastato, deve crollare assieme a tutto ciò che ha costruito, deve vedere ciò che ha costruito crollare prima ancora che lui cada., la Vendetta era ciò che lo alimentava: distruggere il Sanga, nello spirito ancor prima del corpo (aveva saputo da Michi che il Sanga aveva un allievo... bé questo sconosciuto era una persone che sperava di far morire prima di Kazuhiro stesso, per vederlo soffrire).
    Per questo necessito della vostra Prigioniera: non m'interessa qualsiasi segreto lei possedesse che non vi ha voluto svelare, semmai ha qualche informazione di Oto che non volete che venga diffusa, potete anche bruciarle tutti i neuroni che ha in testa, per quanto mi riguarda, purché possa ancora fare la sua parte di Profetessa, ovviamente. Ho intenzione di usarla, al pari di un qualsiasi altro oggetto, per ottenere le informazioni che mi servono e, semmai dopo sarà ancora viva, rivenderla, o lasciarla andare, poco m'importa. ed anche questa era una verità, forse più cruda e spietata di molto di ciò che normalmente il Risorto, in qualsiasi suo aspetto, mostrasse al resto delle persone, ma era la verità.
    Che la sorella di Jaime possedesse segreti della Zanna, non gli interessava, che Oto le bruciasse tutte i neuroni, gli sarebbe interessato solo per poter provare a recuperare eventuali altre armi, ma se anche il villaggio del Suono l'avesse brutalizzata, il Kaguya ne sarebbe uscito come l'eroe che la riportava dal fratello anche in quelle condizioni, sperava ardentemente di avere la riconoscenza di quello che stava concorrendo, a detta di Michi, per il titolo di Niiga (e se gli fosse stato possibile, lo avrebbe aiutato ad ottenere tale ruolo); che le Zanna poi avesse deciso o meno di poter lasciar vivere una kunoichi rimasta prigioniera dell'Accademia per chissà quanto tempo... bé, a lui non gliene fregava niente, l'importante era che fosse lui a riportarla allo Shura!
    Ora che sai il valore che ha per me... bé, direi che hai il manico e tutto il coltello dalla tua, Febh-san, quindi sentiamo il prezzo..., avrebbe detto con un pò di dispiacere per come s'era fatto rovinare dalla sua stessa fretta.
    Non aveva mai direttamente detto che Hayate ed il Bersaglio erano o meno la stessa persona, ma non aveva mai nemmeno negato il motivo del suo interesse, né i propri propositi, quindi, per quanto la verità più grande era al sicuro, tutto il resto era ormai stato rivelato.

    Sono lieto di sapere che non hai alcun interesse per la vita di questa Veggente! AHAHAHAHAHAH
    Fratello, le tue parole di poco fa sono state pericolose in molti sensi, non ultimo, perché hai rivelato allo Yakushi quanto desideri acquistare questa tizia...
    Non resta che vedere come risponderà Febh...
     
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    Pesca a traino







    Quando la vasca fracassò il muro impattando poi sul terreno Raizen non si preoccupò troppo, era la residenza di Febh dopotutto, era già tanto che non l’avessero dotata di un sistema di autorigenerazione.
    Si limitò a calarsi ulteriormente nell’acqua calda, trovando la posizione più consona al suo relax, che prevedeva una gamba fuori dall’acqua di modo che la temperatura non si innalzasse troppo.
    Prese perfino a canticchiare ad occhi chiusi mentre batteva il ritmo sul pelo dell’acqua, fino a che non venne interrotto da un rintocco di nocche sulla porta: qualcuno, o qualcuna, bussava.
    Sorrise.

    Centro.

    Doveva solo scegliere quale era il modo migliore per aprire la porta, su quale reazione voleva puntare, cosa che gli rubò qualche secondo, fino a che non decise per la modalità “sono corso fuori dall’acqua”
    Non legò l’asciugamano in vita, strizzò solamente i capelli per non allagare tutto e raccolse il morbido telo a schermare le parti intime in modo abbastanza sbrigativo.
    Aprì la porta, vide Ayuuki e si finse sorpreso, la gamba oltre la porta e la spalla che vi faceva capolino lasciavano poco all’immaginazione riguardo il vestiario del “distratto” e “frettoloso” Hokage.

    Oh, dimmi pure Ayuuki.

    Chiese incuriosito mentre raccoglieva alla benemeglio i lembi del telo.
    Ascoltò l’assurda scusa con interesse per poi fare spallucce.

    Beh, nessun problema, io ho appena finito per fortuna, dammi solo due secondi che mi copro meglio, pensavo fosse il servizio in camera.

    Ma la porta non venne chiusa, pareva che Raizen si fosse nascosto dietro di essa a sistemare l’asciugamano nella giusta posizione, azione che richiedeva una totale distensione dello stesso prima di venir richiuso a protezione delle parti intime.

    Il bagno è di là.

    Indicò, senza curarsi del fatto che i suoi capelli fossero fradici e fosse vestito esclusivamente nella fascia compresa tra vita e ginocchia, una visione ben diversa dai tessuti visti di sfuggita da Ayuuki, più concreta di sicuro.

    Dovrò darmi una sistemata prima di vestirmi, immagino di non avere tempo di dare ai capelli di asciugarsi, per cui non dilungarti troppo.

    Dopotutto sarebbe stato sconveniente entrare insieme in bagno, o no?

    Vai pure, avvisami quando hai finito.

    E a scanso di interazioni si sarebbe avvicinato alla veranda, sedendosi sufficientemente vicino da ammirare il paesaggio e il refolo d’aria che da li spirava, pur senza affacciarvisi, dopotutto era mezzo nudo, una visione non troppo comune un umano di quelle dimensioni e di quella possenza fisica, Raizen era molto più vicino alla statua di un Colosso più che ad un uomo stesso quando si parlava di dimensioni e sviluppo muscolare, certo il viso era rude e scarsamente curato, ma gli allenamenti l’avevano forgiato come una lega preziosa di metallo e nessun muscolo era sviluppato per fini estetici. Era una macchina da guerra, guardarla incuteva timore prima che fascino, quantomeno verso chi non era in grado di comprendere l’accuratezza del lavoro svolto per piegare un corpo e la sua efficienza ben oltre i limiti umani.

    Il Clone e i Sotterranei



    Come previsto non trovò alcun tipo di guardia a sbarrare il suo cammino, prese così a passeggiare per i corridoi, avvertendo un certo fastidio, riprova delle parole dette da Ogen poco prima, non dava certamente l’impressione di essere un luogo tranquillo.
    All’ingresso nella sala delle torture comprese il perché di quella sensazione.

    Oh ecco.

    Mormorò tra se e se con un lieve brivido.

    Beh, inquietante si, ma ho visto e vissuto ben di peggio.

    Ammise mentre voltava le spalle a Yasuo, ignorandolo completamente, era uno Yakushi, quella roba per lui era paragonabile al solletico.
    Continuò a vagare per i sotterranei, cercando botole per scendere ulteriormente se presenti, pur senza impegnarsi troppo, si sarebbe infatti limitato ad attente occhiate ed eventuali prove tattili su punti sospetti prima di passare avanti e dissolversi casomai non avesse trovato nulla di interessante.
     
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    IX ~ Un bagno freddo: Perchè ti fidi di me?


    I

    l cuore le martellava il petto. Era in trepidante attesa davanti alla stanza di Raizen-sama in attesa di essere ricevuta. Forse la scusa che aveva convulsivamente adottato era poco plausibile o verosimile, visto che Ogen-sama aveva specificato chiaramente che le due stanze si equivalevano come servizi e confort, differendo solo per dimensioni ed eleganza nell’arredamento. Ma ormai il danno al Palazzo Yakushi era fatto e non le importava più di tanto. Avrebbe sicuramente raccontato qualche altra frottola al buon Febh-sama per giustificare il volo dalla finestra di quella vasca, che ora si trovava solitaria ed a pezzi al centro del giardino. Sperava solo di non aver compromesso l’asciugatura del bucato del Consigliere di Otogakure no Sato, quando aveva messo piede nella Residenza aveva incontrato un Febh-sosia proprio lì intento a dilettarsi nelle faccende domestiche. I piccoli-grandi misteri di Villa Yakushi.
    Le sue guance erano completamente rosse ed il suo ritmo cardiaco le martellava il petto in un sordo tonfo ritmico. Si sentiva accaldata. Ad un certo punto pensò che Otogakure no Sato non era una regione tanto diversa dal Paese del Vento. Era così calda. Ma probabilmente era lei ad avere una percezione distorta della realtà. I suoi desideri si confondevano con la realtà. Le sembrava essere stata trascinata in uno dei suoi idilliaci sogni con un finale ad Happy Ending con lei mano nella mano con l’Hokage. Era forse giunto il giorno per dichiararsi? Per manifestare i suoi repressi sentimenti al Colosso di Konoha? Lo aveva adorato e divinizzato dalle sue rare apparizioni in Accademia, quando la Fuyutsuki seguiva ancora i Corsi di preparazione per la carriera da Kunoichi. Aveva giurato a se stessa, e alle sua amiche, che nel giro di pochi anni gli avrebbe messo la fede al dito e sarebbero diventati la coppia più invidiata ed ammirata del Paese del Fuoco, anzi del continente.
    - … - Era nudo. O almeno lo sembrava. I suoi processi cognitivi vennero completamente sabotati, come il peggiore dei Genjutsu, quando Raizen-sama si affacciò in modo frettoloso, lasciando intravedere la tonicità del suo polpaccio e la possente spalla. Lo guardò attonita, incapace di compiere un ragionamento logico e concreto. Improvvisamente aveva perso anche la facoltà di parlare. Forse irrompere nella stanza dell’energumeno non era stata una buona idea come pensava. In realtà pensava di manifestare tutto il suo amore ed ossessione e poi attendere una sua risposta, sperando di non essere relegata nella deprimente categoria degli amici o peggio in quella delle Kunoichi così brave e preparate che una relazione interpersonale a lavoro poteva rendere meno produttivo il suo rendimento. Aveva già pensato ai cento ed uno modi per convincere Raizen-sama a concederle una possibilità, qualora il suo fascino non fosse stato abbastanza. Ed invece si ritrovava imbambolata davanti alla porta. Si preoccupò almeno di non sbavare. L’amore rendeva stupido chiunque.
    Solo in un secondo momento si accorse che l’uomo maneggiava un morbido telo per coprire le sue parti intime. Anzi si nascose dietro la porta per aggiustare meglio l’asciugamano e prepararsi ad accoglierla nella sua stanza. In quel preciso istante i Kami la misero ancora una volta alla prova. Poteva far finta di non aver capito ed entrare lo stesso sorprendendo un Raizen-sama nudo, oppure sbirciare dalla porta semi-aperta o dallo spiffero in prossimità dei cardini. Ma reputò la cosa molto sconveniente. Aveva una dignità, anche se follemente innamorata del suo Hokage. - O..Ok! - Riuscì a balbettare senza realmente capire cosa stesse dicendo. Iniziò a sorridere con aria sorniona, forse immaginando le mille possibilità che aveva in quel momento per manifestare i suoi sentimenti. Forse la strada della sincerità era quella più plausibile. Ma solitamente non era il gentil sesso a fare la prima mossa. Ciò poteva già metterla in allarme. Era così brutta da non attirare l’attenzione dell’energumeno? Eppure le sue amiche l’avevano fin da sempre tranquillizzata sul suo aspetto grazioso. Non si sentiva così insicura da tempo.
    - Non impiegherò molto! - Promise prima di correre in bagno come un treno e chiudere la porta alle sue spalle. In quel momento riuscì a riprendere aria e regolarizzare il battito cardiaco. Si era appena accorta di essere andata in iperventilazione. Probabilmente la stirpe dei Fuyutsuki sarebbe morta con lei questa sera, visto che rischiava di essere stroncata da un attacco di cuore nonostante la sua giovanissima età. L’amore era più complicato del previsto. La realtà era così diversa dalle sue adolescenziali fantasie. Aveva sperato che Raizen-sama si accorgesse di lei senza farglielo direttamente notare. Ed invece aveva sopravvalutato le facoltà mentali del genere umano di sesso maschile. - Sono così ottusi. - Mormorò tra sé mentre iniziava a battere il pugno contro il lucido pavimento del bagno. Senza volerlo si era appollaiata a terra con la schiena contro la porta a riordinare le idee e rivedere il suo schema d’attacco. Il malefico piano “Conquista Raizen” aveva avuto delle complicazioni, considerando che Febh-sama aveva distribuito a tutti il suo filtro d’amore. Tanti mesi di lavoro evaporati nell’umida aria di Otogakure no Sato.
    Si alzò per poter riempire la vasca con dell’acqua fredda. Forse era il caso di raffreddare i suoi bollenti spiriti ed evitare di pensare a Raizen-sama. Non aveva fatto altro da quando era partita da Konohagakure no Sato. L’intero corpo, ormai privato del candido asciugamano, rabbrividì non appena mise piede nella vasca da bagno. Era molto spaziosa, ben illuminata e con un mobilio in mogano. Un bagno davvero lussuoso e con tutti i confort. Quindi la Kunoichi si concesse un paio di minuti di assoluto relax, svuotando completamente la sua mente. Socchiuse le palpebre e lasciò che la testa profondasse nell’acqua fredda, come le gambe ed il seno. Bollicine che deturparono la superficie dell’acqua non appena sospirò. Si concesse un bagno rilassante, utilizzando i migliori oli e lozioni disponibili per rendere la sua candida pelle soffice e profumata. Solo dopo un po’, decise di rialzarsi ed avvolgere il suo corpo in un asciugamano. Le fredde acque della vasca avevano portato consiglio.
    - Il bagno è libero. - Le sembrava già di parlare come una giovane coppietta d’innamorati che avevano scelto di convivere insieme prima del grande passo. Abbozzò un sorriso. Era rilassata. Si era tolta di dosso tutte le illusorie aspettative di quest’incontro. Forse era inutile correre troppo, forse Raizen-sama aveva i suoi motivi per non legarsi a nessuno, anche se come un bronzo di Riace si stagnava su quel nitido paesaggio di Otogakure. Spalle quadrate, chioma corvina e corpo tonico. Fece spallucce e si avvicinò in veranda. Osservò il cielo adombrato solo da qualche nuvola ed un Villaggio dai tetti viola. Era così piccolo, eppure pieno di vita. - Bello il paesaggio. Otogakure no Sato non è grande come Konoha ma forse è un bel posto dove vivere. - Azzardò per aprire un dialogo, anche se non era affatto interessata al Villaggio. Accompagnò tutto con un sorriso. - Ho rivalutato i Yakushi. All’inizio ne ero sconcertata.. sono degli uomini e delle donne così singolari. Eppure sono validi e fedeli alleati! - Ampliò il proprio sorriso, mentre chinò la testa verso il Colosso. Aveva raccolto con un secondo asciugamano i suoi capelli per non lasciarli bagnati in balia del freddo venticello serale. - Ho preso in prestito un asciugamano. Ne ho portato solo uno dalla mia camera. - Precisò per poi cambiare discorso. - Perché mi hai portata qui? O almeno perché mi hai scelta tra tante? - Forse era il caso di rispondere a questa domanda, senza ridurre in briciole il suo cuoricino. Aveva fantasticato molto sulle ragioni che avevano spinto l’uomo a portarla con sé e mettendo da parte i suoi desideri amorosi, forse ottenere una risposta sincera poteva aiutarla. - Non fraintendermi. Sono davvero contenta di essere qui… Anzi ho imparato più cose in questo viaggio che in tre mesi di allenamento al Dojo del Karyuuken. - In effetti le conoscenze che Atasuke-sama poteva concederle erano diventate piuttosto limitate. - Ma non brillo per capacità diplomatiche e nemmeno per conoscenze su questi luoghi. - Fece spallucce. - Ti fidi di me? - Chiese. - Perché dovresti fidarti? - Ricordava perfettamente la loro discussione nel suo Ufficio dopo l’addestramento con gli Aburame. Gli aveva donato la sua lealtà e segretamente il suo amore. Anche se i Fuyutsuki non avevano generato Kunoichi fedeli alla Volontà del Fuoco in passato. - Sono forse.. - Esitò. - …Speciale per te? - I suoi occhi cristallini non si spostarono dal volto di Raizen-sama.


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Epilogo?

    Febh e Zong Wu

    Hayate, eh? Febh incarcò un sopracciglio, dubbioso. Ho sentito parlare un sacco di quel tipo, anche quando ero solo un genin, ma non ho mai avuto a che fare con lei. E da quando pare che abbia tirapiedi in mezzo continente ci ho avuto a che fare ancora meno. Fece spallucce. Ma posso capire che abbia pestato i piedi alla persona sbagliata e tu ora voglia fargliela pagare, non mi importa nemmeno cosa ti abbia fatto di preciso, ma apprezzo che tu sappia stare al tuo posto per le questioni altrui. Annuì, compiaciuto, ma restava un problema di fondo. In ogni caso,ci si può accordare per questo oggetto che richiede il potere della Profetessa, Zong. Ma non serve che te la porti dietro, si può sempre negoziare un accordo per lasciartela utilizzare, sempre che collabori. In effetti era l'obiezione più logica ed abbastanza inoppugnabile. Portarla fuori da Oto, con le sue capacità, è obbiettivamente un rischio che non ha senso correre. Se vuoi i suoi servizi, puoi chiederli e pagare per essi. Non hai motivo di portarla via con te. A meno che l'oggetto da analizzare non fosse trasportabile. Se questo oggetto non puoi recuperarlo o portarlo qui...beh, obbiettivamente è un problema tuo. Quella donna libera può creare troppe complicazioni, e non ne vale la pena, quale che sia il prezzo.

    Questo poneva un limite notevole alle contrattazioni, senza dubbio. Diciamo che per 3000 ryo posso farti accedere ad una delle sue divinazioni. 3000 per ogni cosa che vuoi che lei trovi. Non è un cattivo prezzo. E se permetti, il primo sarebbe un'offerta gratuita, se negoziassimo un piccolo incarico. Si intromise Ogen, con uno sguardo interrogativo da parte del nipote. Non so che favore sia, ma non avrei problemi ad accompagnarti di persona dalla Profetessa e lasciarti nella stanza degli interrogatori con lei. Sta un pò in profondità, dove non ci sono molte guardie...troppi pericoli naturali, ma io e te dovremmo arrivarci senza grossi problemi. Non era come concedergli di portarla via, ma seppur involontariamente Febh stava fornendo Zong organizzasse un buon piano.

    Doveva solo decidere se accettare o meno...e non aveva molte altre strade a disposizione.


    Clone di Raizen

    Se esistevano altri passaggi segreti, o altre segrete, non era dal punto in cui si trovava il clone che vi si poteva accedere, e dunque, senza aver scoperto granchè, finì per svanire senza particolari soddisfazioni.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Non il migliore dei negoziatori...

    Febh sembrò convinto dal fatto che si parlasse di Hayate, peccato che, nel parlare di Hayate e dell'eventualità che l'oggetto che lo riguardava non fosse ancora nelle mani del Risorto, lo Yakushi presentò una controfferta a cui il Kaguya aveva poche opzioni di obiettare.
    Bravo idiota, ti sei fatto fregare con tutto questo tuo parlare... quando lo capirai che non sei poi così capace a fregare il prossimo come sembri pensare?
    Fratello, è un problema che condividete...
    In effetti, asserendo che liberare la Shura avrebbe potuto creare dei problemi, seppur la cosa sorprese oltremodo Zong Wu, Febh propose una spesa fissa per ogni possibile utilizzo della suddetta Profetessa, il ché, purtroppo, non era ciò che ne voleva fare nell'immediato il Kaguya: certo, scoprire di più sulle armi Nere e magari recuperarsi qualche arma per se non gli sarebbe dispiaciuto, ma prima di tutto voleva che la prigioniera fosse la sua chiave per accedere alla Zanna! Gli serviva per quel motivo, ogni altra cosa era secondaria... peccato che non potesse dirlo così apertamente.
    Forse un pò di frustrazione si palesò dal viso del Risorto, ma in fondo le cose non stavano andando come sperava ed il prezzo che gli stavano chiedendo era di molto maggiore a quello che aveva offerto lui, però lo aveva ammesso lui stesso: aveva l'Amministratore il coltello dalla parte del manico.
    Quando si arrivò alla parte conclusiva del discorso, comunque, i due Yakushi gli offrirono qualcosa: un primo "utilizzo" gratuito delle abilità per il quale sarebbe rimasto da solo con la kunoichi che si trovava in profondità, senza guardie presenti, lì dove c'erano trappole "naturali" di qualche genere.
    Bé, Febh-san, non è andata proprio come speravo la trattativa, mi costerà molto di più avere tutte le informazioni che mi servono quando mi servono, ma sei tu a comandare su una vostra prigioniera, quindi non posso che accettare questa opzione.
    Ti ringrazio anzi per avermi comunque dato un'opzione d'uso, per quanto costosa... dovrò lavorare parecchio ogni volta che ci vorrò parlare.
    , ammise con un mezzo sorriso, chinando comunque il capo come cenno di ringraziamento per l'opportunità.
    Opportunità di studiare come rubarti la Profetessa? AHAHAHAHAHAHAHAH
    Non per essere, come sempre, la voce della Ragione qui in mezzo... ma vuoi veramente farti nemico Febh e tutta Oto solo per entrare alla Zanna?
    Ehi, vedendo, facendo...
    Pazzo psicotico... ti rendi conto che ti inimichi un intero villaggio per cosa? Una vaga opportunità in più per la tua Vendetta?
    Oh... aspetta che arriva, Pennuto...
    La Vendetta è TUTTO!!!!
    AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAH
    Sono circondato da folli...

    Incurante, o quasi, di quella discussione nella sua testa, lo Shogenin del Deserto si voltò verso la capoclan degli Yakushi ed a lei si rivolse: Mi dica, Ogen-sama, quale è l'incarico che mi permetterà di risparmiare almeno un pò di ryo?, chiese cordialmente e veramente interessato, Ovviamente lo accetto già, ma se può darmi qualche informazione in più, mi sarà di certo d'aiuto., concluse, attendendo indicazioni dai due Yakushi.
     
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    Domande importanti








    Era sempre un tira e molla, non importava chi fosse la donna o ragazza in questione, tenere alta la tensione era impossibile.
    Tranne con Kyomi, con lei era fin troppo semplice tendere qualsiasi cosa.
    Ayuuki corse via, probabilmente lievemente pentita del gesto che gli aveva fatto scagliare la vasca da bagno fuori dalla finestra.
    Quando venne richiamato alzò semplicemente lo sguardo vedendola nuovamente serena, aveva evidentemente fatto pulizia nel garbuglio causato dalla piccola trappola di Raizen, per cui non si alzò per andare al bagno, aspettando che fosse lei ad avvicinarsi.

    Oddio, bello, è che gli Yakushi si trattano bene, quindi da qui si può aver piacere a soffermarsi ad osservare senza avere il timore di dover raccattare il pasto appena fatto per il ribrezzo di ciò su cui lo sguardo potrebbe posarsi.
    Niente è più inospitale dei boschi di Oto, puoi vederli come il risvolto della medaglia di quelli di Konoha, di un brillante verde primaverile, areati, spaziosi e puliti.
    Qui le foglie sono verde scuro, limaccioso, il sottobosco fitto come se fosse una trappola e pieno di bestie malvage.
    Ma forse dall’esterno può sembrar bello.


    Ridacchiò, facendo ondeggiare lievemente le spalle.

    Beh, è soltanto Febh ad essere particolare, parecchio particolare, spesso mi domando se possa davvero essere un alleato degno di fiducia, la sua sbadataggine lo porta ad essere un arma a doppio taglio.
    Il resto del clan invece, beh, siamo tutti alleati, e gli Yakushi non vengono meno alla parola data, anche se Ogen… beh, va presa nel giusto modo.
    Ma lei è diversa da Febh come avrai visto, avere Ogen come alleato vuol dire avere un ottimo alleato.


    Quando le parlò dell’asciugamano le guardò i capelli fasciati.

    Per l’asciugamano non fa nulla, mi preoccuperei più del fatto che sei in accappatoio davanti al tuo Hokage.

    Gli strizzò un occhio appuntandola con l’indice.

    Beh, crepi il pudore, no?

    Finita la domanda retorica portò la mano al fianco, verso il nodo che aveva fatto all’asciugamano, pericolosamente vicino, come se intendesse slacciarlo per levarselo di dosso, cosa che non accadde, poiché prese una lattina, pareva acqua tonica, che alzò verso Ayuuki, indicando il piccolo frigo.

    Li c’è il frigo bar, serviti pure.

    Le domande successive furono abbastanza singolari, e lo portarono a voltarsi con uno sguardo interrogativo.

    È una questione di potenziale Ayuuki, crescendo si può diventare qualsiasi cosa.
    E tu puoi diventare qualcosa di veramente importante, ma stare al villaggio a rigirarti i pollici mentre il mondo ti ruota attorno non è il modo migliore.
    Bisogna sperimentare, no?


    Teneva gli occhi su di lei con altrettanta attenzione.

    Ma perché questa domanda?

    Rilanciò prima che potesse rispondere a sua volta.
    Intanto il clone si era dissolto, riportandogli le magre informazioni, ma levandogli quantomeno la curiosità: tutti dei principianti messi affianco di Jotaro.
     
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    X ~ Kaigo-sha: Unhappy ending!


    P

    alazzo Yakushi aveva una splendida visuale su Otogakure no Sato e gli occhi cristallini della Fuyutsuki ne furono completamente rapiti. Per una Kunoichi abituata a restare tra le quattro mura del proprio villaggio, ogni paesaggio, profumo o suono era una novità, qualcosa che stuzzicava irrimediabilmente la sua curiosità. Il Paese delle Risaie era così diverso da quello del Fuoco, decisamente più umido, visto che con il sopraggiungere della sera le temperature si abbassavano e diventavano più fresche, ed i colori cangianti dei suoi tetti attiravano l’occhio curioso della ragazza. Riusciva ad intravedere, tra le varie strutture, la doppia muratura di Oto. Era un villaggio così piccolo, ma aveva sentito che il sottosuolo era disseminato di cunicoli e sotterranei. Il vero cuore di Otogakure no Sato.
    Quindi probabilmente Raizen-sama non stupì più di tanto quando la Fuyutsuki definì “grazioso” un Villaggio fondato sul sangue ed il tradimento. Secondo i Tomi Accademici il Paese delle Risaie aveva ufficializzato la nascita di Otogakure no Sato solo “recentemente”, visto che all’inizio era solo un agglomerato di cunicoli e sale sotterranee in cui risedevano Mukenin e banditi. Crescendo reclusa nel Villaggio della Foglia come l’ultima erede della Dinastia Fuyutsuki non aveva avuto modo di viaggiare molto e nemmeno dopo il suo diploma era sorto in lei il desiderio di conoscere altri luoghi. Se ne stava tranquilla nelle mura cittadine ad allenarsi e temprare il proprio spirito in attesa di una Missione valida per raccogliere i frutti dei suoi sacrifici e delle sue fatiche. - Bhè.. allora sembra bella da una Kunoichi che non ha viaggiato molto. - Abbozzò un imbarazzante sorriso. In realtà quando si era avvicinata all’Hokage non aveva minimamente valutato quell’aspetto di Otogakure no Sato. In verità aveva trovato la prima scusa plausibile per scambiare qualche parola con l’energumeno di fronte ad un meraviglioso tramonto. Forse un’aria così romantica poteva risvegliare la dolcezza insita in Raizen-sama e rendere le sue velante avance più esplicite. Aveva bisogno di sicurezze e quell’uomo restava un mistero. Si sentì improvvisamente a disagio per aver utilizzato un argomento così futile per rompere il ghiaccio. Infondo ad un occhio più attento era evidente che solo i Yakushi e pochi altri Clan navigassero nell’oro in un Villaggio in cui povertà e malattia erano all’ordine del giorno. Non era un bel posto dove vivere, come sembrava agli ingenui occhi della ragazza. - Concordo. - Stavolta preferì annuire senza aggiungere altro. Anche perché non voleva trarre ulteriori conclusioni fallaci e prive di fondamento, e mettersi in ridicolo ancora una volta. Febh-sama ed Ogen-sama sembravano due persone su cui ci si poteva contare, nonostante le innumerevoli stramberie. Sperava di non ricredersi.
    Ma il malvagio Raizen-sama desiderava ancora giocherellare con il suo povero animo tormentato dall’amore. Infatti le fece chiaramente notare che era in accappatoio davanti al proprio Hokage e la sua mano si abbassò verso il nodo del telo che copriva la vita fino alle ginocchia. - … - E se quel telo improvvisamente fosse caduto? Cosa avrebbe dovuto fare? Meravigliarsi? Imbarazzarsi? Fuggire? Restare? Troppe domande e troppo imbarazzo da gestire per la sua mente. Il cuore iniziava a martellarle nuovamente il petto ed si sentì accaldata. Il bagno freddo che aveva appena fatto non l’aiuto a spegnere i suoi bollenti spiriti. Forse era apparsa come una sciocca ragazzina infatuata del proprio Hokage? Lo aveva capito persino lui? - Bhè.. cioè.. è.. inappropriato? - Era riuscita a trovare il termine giusto dopo aver balbettato qualcosa senza senso per diversi minuti. Ma l’Hokage non contento continuò ad infierire, forse bonariamente o per puro divertimento. - C..Certo! - Riuscì a rispondere prontamente. Iniziava ad essere confusa, oltre a sprofondare nell’imbarazzo. Non si era nemmeno accorta che quella che aveva posto l’energumeno era una domanda retorica.
    Si fiondò sul frigo-bar in cerca di un refrigerio per le sue guance ormai in fiamme. Ormai lo avevano capito anche le pareti della stanza che la Fuyutsuki adorava il suo Hokage, anche professionalmente parlando. Afferrò una bibita fresca, la prima che le capitò a tiro mentre ascoltava con interesse le parole dell’uomo. Annuì con un debole sorriso. Capiva il suo discorso, ma stavano girando intorno alla questione. - Si.. Capisco. - Non aveva accennato ad un eventuale matrimonio. O al suo celato amore per la giovane e talentuosa Fuyutsuki. Niente di niente. Era speciale per il suo potenziale da Kunoichi. Un elogio che molte sue coetanee desideravano avere da un uomo di alto rango come Raizen-sama. Non lei. Era consapevole del talento che celava dentro di sé, ma dei suoi sentimenti?
    Sorseggiò la bevanda nella speranza di ottenere consolazione o coraggio nell’Alcool. L’ultima volta che la sua mente aveva ceduto ai fumi alcolici la serata aveva preso una piega alquanto spiacevole. Non voleva iniziare a ballare nuda nella residenza Yakushi. Quindi cercò di contenersi. - Bhè.. sai… - Iniziò a guardarsi intorno per essere sicura che fossero soli. Questo era un momento importante, forse cruciale per la sua vita amorosa. Era stata un completo disastro fino ad adesso, ed invece ora si ritrovava nella stessa stanza con l’uomo che aveva adorato fin dalla sua iscrizione in Accademia. Sospirò leggermente. Si sentiva in bilico tra un felice matrimonio e la sconsolata vita da zitella. - Credo che sia una domanda lecita. - Si schiarì la voce, prima di buttare giù tutta la bevanda senza prendere fiato. Al diavolo le limitazioni. Al diavolo la sobrietà. - Mi sono sempre chiesta tu cosa pensassi di me. - Cercava di avvicinarsi lentamente e guardinga al punto centrale della questione. La paura di essere respinta incombeva sul suo animo. - Perché io.. Raizen.. - In quei istanti sembrava quasi che il tempo si fermasse. Solo lei e lui, di fronte ad un meraviglioso tramonto e con il cuore pronto ad esplodere. - … Io… ti… - Amo. Doveva dirlo. Non importava quali conseguenze avesse portato questa parola. Era ciò le sembrava di sentire. Era ciò che voleva. - … Io ti seguirei fino in capo al mondo. - In quel momento desiderava solo sbattere la sua testa contro il muro o buttarsi di sotto. Perché non lo aveva detto? La paura era più forte dell’Alcool che circolava nelle sue vene. Si rese conto di aver fallito. - L’ho promesso: Mi prenderò cura di te. Ed è quello che ho intenzione di fare domani. - Annuì con ritrovato vigore. Se doveva mentire, anche a se stessa, era meglio essere convincenti. - Credo che ritornerò in stanza per prepararmi. E dovresti fare lo stesso tu.. Ogen-sama non ammetterà negligenze sulla buona etichetta a tavola. Meglio essere impeccabili almeno nell’aspetto! - Un sorriso prima di salutare l’uomo e tornare nella sua camera, depressa e sconfitta. Avrebbe in ogni caso sradicato il frigo-bar dalla stanza dell’Hokage a mani nude. - Questi li prendo io in custodia! Devi essere sobrio e presentabile! - Proferì con un sorriso. E sappiamo tutti che fine faranno quei alcolici, nel suo triste e solitario cuoricino. Unhappy ending.


     
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    Sorrise quando Ayuuki balbettò sull’inappropriatezza.

    Beh, non penso che ti presenteresti in accappatoio dal mizukage, e non è una questione di confidenza.
    Ma hei! Non mi faccio certo di questi problemi con te.


    Mentre invece cercava di dirgli cosa provava per lui Raizen la invitò aprendo maggiormente gli occhi, interessato, seppure non arrivò alcun tipo di confessione ma unicamente una sconnessa scusa dell’ultimo secondo.

    Capisco.

    Una parola con più di un significato in quel frangente.

    Penso che svuotare il frigo bar non sia un eccellente idea dopo QUELL’episodio.

    A quanto pareva il vento che sospingeva le foglie di Konoha non faceva eccezione per le voci le voci.
    Un clone comparve seduto sul frigo bar, s-vestito nella medesima maniera facendo ondeggiare l’indice a destra e sinistra, concedendo esclusivamente un drink analcolico.

    Non fermarti.

    Suggerì prima che questa si richiudesse la porta alle spalle.
     
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