Uno scontro atteso

Infine il momento era arrivato. Aveva avuto tre interi giorni per preparasi a quello scontro. Tre lunghi giorni in cui aveva pensato a possibili scenari, ripercorso mentalmente strategia e piani di attacco. Il suo equipaggiamento era stato preparato a dovere, le trappole erano state caricate, le lame delle sua armi avvelenate con le tossine che conosceva. Se qualcuno lo avesse visto, avrebbe pensato che Shunsui stesse andando in guerra ed infatti di una guerra si trattava. Non contro il suo Nemico, ma contro uno dei suoi amici più cari. Quando Shin lo aveva sfidato, tre sere prima, Shunsui aveva accettato di buon grado la sfida, ma l'aveva presa a cuor leggero. Solo il giorno dopo il genin aveva realizzato quanto quel passo fosse importante per l'amico, e lui certo non lo avrebbe disatteso. Nonostante il divario di età, Shunsui sapeva che le capacità del foglioso erano almeno tanto buone quanto le sue, sebbene i due avessero optato per due strade completamente diverse. Shin aveva fatto del suo corpo l'arma prediletta con cui combattere ed il corpo a corpo era la sua via. Shunsui preferiva combattere l'avversario tramite trappole e tranelli, confondere ed ingannare. Oggi avrebbero scoperto quale via era la più forte. Ma non c'era astio nei pensieri del Ramingo. Sia che avesse vinto o che avesse perso, quello scontro sarebbe stato un motivo di grande crescita per lui. Per la prima volta, avrebbe potuto mettere in campo le strategie che aveva pensato contro un avversario reale, ed avrebbe affrontato le conseguenze degli imprevisti e la realtà di combattere contro una persona che non solo è perfettamente in gradi di difendersi, ma sopratutto di sferrare attacchi che talvolta non possono essere previsti. Questo era il combattimento, questo era quello che galvanizzava il genin più di ogni altra cosa, e per questo ogni cosa doveva essere perfetta, lui incluso.

Quella mattina Shunsui fu il primo a raggiungere il luogo dello scontro. Entrando nella radura alberata che aveva scelto come campo di battaglia, una serie di ricordi fluirono dalla sua memoria. In quel preciso luogo Shin e Shunsui avevano combattuto insieme per la prima volta, che a mala pena si conoscevano. Era stata una cosa da nulla, poco più di una scazzottata tra studenti, ma quello aveva segnato l'inizio di un'amicizia che aveva dato, fino ad ora, ottimi frutti e tanti bei ricordi e tante esperienze positive. La radura aveva un diametro di circa 30 metri, con fitti alberi che la chiudevano su ogni lato. Un paio di capanne instabili giacevano abbandonate al limitare dello spazio privo di alberi:Non ci avevo nemmeno fatto caso la priva volta che sono venuto qui... interessante. Quel luogo gli offriva molti spunti circa eventuali strategia da effettuare, ora era solo una questione di capire quanto abilmente sarebbe stato in grado di metterle in pratica. Aveva visto combattere Shin, era un ragazzo abile e non si sarebbe lasciato ingannare facilmente dai suoi trucchi. Inoltre, Shin lo aveva visto combattere, e più di una volta. Certo, non conosceva tutte le carte che aveva in mano, ma il ragazzo non ci avrebbe messo molto a scoprirle dato tutto il tempo che avevano trascorso insieme a preparare l'esame Genin.Bhè immagino sia inutile starci a pensare troppo... Tirando un sospiro per scaricare la tensione che inevitabilmente gli stava montando in corpo, Shunsui si diresse verso l'albero più vicino, si sedette con le spalle appoggiate al tronco e si mise ad aspettare. Una leggera brezza che spirava tra le fronde lo cullò dolcemente, facendolo calmare. Il suo volto si rilassò in una maschera di concentrazione, i muscoli si distesero in una posizione di riposo ma pronti a scattare. Sono pronto! pensò accarezzando distrattamente l'elsa della sua wakizashi avvelenata.