Uno scontro atteso

I duellanti si posizionarono a dieci metri di distanza, pronti alla lotta. A prendere l'iniziativa fu Shunsui, che accennò un rapido scatto in direzione dello shinobi di Konoha. Ecco che arriva! Shin si mise in guardia, rimanendo non poco sorpreso quando, cambiando repentinamente traiettoria, il suo avversario si inoltrò nel bosco allontanandosi da lui. Che diamine, mi ha fregato. Il giovane inclinò il capo, indispettito. Ormai erano entrambi genin, quindi non poteva aspettarsi che quello scontro si sarebbe risolto con una semplice scazzottata come ai vecchi tempi. Anzi, in quel caso probabilmente ne sarebbe stato deluso. Il sunese, che era momentaneamente scomparso alla sua vista dietro ad un albero, riprese a correre cambiando ancora una volta tragitto. Sinceramente, Shin non stava capendo cosa passava per la testa dell'amico. Perché aveva scelto il percorso più lungo per raggiungere la sua destinazione? Di certo non per nascondere la sua meta, visto che passando da un albero all'altro poteva seguirne la traiettoria senza problemi. Rimase con i sensi all'erta, aspettandosi qualche trucchetto da un momento all'altro, ma non successe assolutamente nulla. Spazientito, esclamò a gran voce Shunsui, sei noioso! mentre rifletteva sul da farsi. Un novellino si sarebbe gettato subito contro il nemico, senza dubbio. Fortunatamente Shin era sempre stato uno studente modello ed aveva fatto tesoro delle lezioni impartitegli dai sensei dell'Accademia. La prima cosa da fare in uno scontro era sempre comprendere le capacità del nemico. Nonostante si fosse allenato fino allo svenimento con Shunsui, era ragionevolmente certo che gli avesse intenzionalmente nascosto qualcosa, magari per farne sfoggio in un momento come quello per meravigliarlo. Anzi, cononscendolo bene, quello era sicuramente il modo di ragionare tipico del genin fresco di promozione. Evidentemente stava cercando di trascinarlo su un terreno a lui in qualche maniera favorevole. Non aveva la minima idea di cosa aspettarsi, forse un attacco a sorpresa tra gli alberi, o una qualche tecnica strana del Villaggio della Sabbia. In ogni caso inoltrarsi tra la vegetazione equivaleva a fare il suo gioco, ne era consapevole. Non che avesse molte alternative: il giovane si era allenato a lungo, ma dava il meglio di sé negli scontri frontali. In quella condizione non sapeva proprio che pesci pigliare. Restando qui non combinerò niente, mi tocca rischiare. Maledetto! Sospirando, si avviò di buona lena verso l'albero dove aveva visto scomparire il Sunese [Slot Gratuito]
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[Slot Azione I]. Giunto a circa tre metri dal bersaglio, avvistandolo tra le foglie dell'albero dove si era rifugiato, estrasse tre kunai dal porta armi sulla coscia scagliandoli diagonalmente in modo tale da assicurarsi che, anche se fosse sceso o salito, uno dei suoi dardi lo avrebbe colpito. Infatti, mentre quello centrale mirava dritto alla posizione dove avrebbe dovuto trovarsi il busto, gli altri due sarebbero passati rispettivamente mezzo metro di fianco a lui, uno all'altezza della testa e l'altro delle caviglie [Slot Azione II].

Se il colpo non fosse andato a segno e il suo avversario fosse riuscito ad evitare tutti i kunai scendendo dall'albero avrebbe dovuto vedersela con Shin in corpo a corpo. Il genin della Foglia gli si sarebbe infatti avventato addosso, senza dargli il tempo di riprendersi dalla schivata, caricando un montante al fianco destro per poi scaricare il pugno in direzione della bocca dello stomaco [Slot Azione III]. Se fosse riuscito ad evitare anche quel colpo sarebbe rimasto in guardia, con gli avambracci flessi davanti al corpo, uno a protezione del viso ed uno della bocca dello stomaco, attendendo la sua mossa; in caso contrario se in qualche modo fosse entrato in contatto con la copia questa sarebbe scomparsa in una nuvoletta di fumo, rivelando l'inganno e facendo infuriare non poco il ragazzo di Konoha. Quest'ultimo avrebbe iniziato a guardarsi intorno, con la guardia alta, cercando tracce del suo avversario. Dannato, aspetta solo che ti metta le mani addosso e vedrai! Mentre esplorava con gli occhi i dintorni il suo sguardo cadde nuovamente sull'albero dove si trovava in precedenza la copia di Shunsui. Appena visibile a pochi passi da lui si poteva osservare un sottilissimo filo di nylon teso tra un ramo e il terreno. Il genin della Foglia mormorò impercettibilmente per la sorpresa. Che diamine è quello... Anche se non aveva il tempo di accertarsene, poteva fare alcune ipotesi, non ultimo che si trattasse di qualche meccanismo pronto a scattare in caso di interazione con il filo. In altre parole, una trappola. Ma cosa mi combina quello! Ora dovrò prestare attenzione ad ogni passo maledizione! Pur essendo una persona generalmente tranquilla, quel giorno Shunsui era riuscito nella straordinaria impresa di far imprecare Shin più e più volte. Non avrebbe voluto essere nei suoi panni una volta che gli fosse arrivato a portata.

Se invece l'attacco con i kunai fosse andato a segno, Shunsui sarebbe scomparso in una nuvoletta di fumo. A quel punto Shin si sarebbe reso conto di essere stato gabbato. Digrignando i denti avrebbe inveito mentalmente verso l'amico, riparandosi nel mentre contro l'albero più vicino Bene, ed ora che faccio? Il ninja della Sabbia poteva essere ovunque, nascosto nell'ombra pronto a fare la sua mossa. E, purtroppo, Shin non aveva modo di impedirglielo. Per la prima volta nella sua tutto sommato breve carriera da shinobi si sentiva con le spalle al muro. Fece un respiro profondo, sgombrando la mente da quei pensieri stupidi ed inutili. Doveva rimanere concentrato. Riflettere. Se quella era un'illusione doveva averla creata nell'unico momento in cui lo aveva perso di vista, appena entrato nel bosco. Lo avrebbe cercato in quella direzione dunque, non poteva essere andato lontano in fin dei conti. Mentre ragionava rapidamente senza smettere di guardarsi attorno, temendo che le sorprese non fossero finite, gli cadde lo sguardo sull'albero dove la nuvoletta bianca si stava rapidamente diradando, ad un paio di metri scarsi proprio davanti a lui. Quello che sembrava un sottilissimo filo di nylon connetteva il ramo più basso al terreno, pronto, o almeno così dedusse Shin, ad attivare una trappola od un altro meccanismo alla minima alterazione. Finalmente gli era chiara la tattica del suo avversario ed il motivo per cui aveva cercato di attirarlo lì. Aspetta solo che ti trovi Shunsui e vedi come ti riduco! Decise quindi di non ripercorrere la strada lineare compiuta dalla copia dell'avversario, bensì di muoversi diagonalmente deviando leggermente verso il torrente, sospettando qualche altro scherzetto del genere. Riprese a correre, decisamente arrabbiato, passando dietro agli alberi dove presenti per fornire meno bersaglio a possibili attacchi nemici [Slot Azione III]. Ad ogni scatto teneva alta la guardia, pronto a brutte sorprese e contemporanemente cercando tracce del suo avversario. Alla fine, sporgendosi da dietro il tronco contro cui si era riparato, scrutò verso il punto in cui il sunese era entrato nel bosco dalla radura poco prima. Inizialmente non vide nulla, solo il verde delle foglie ed il marrone del legno. Mettendo a fuoco alcuni piccoli dettagli fuori posto, tuttavia, poco alla volta se ne accorse: a poco meno di tre metri da lui, addossato alla corteccia di un albero, si trovava una persona avvolta in un mantello mimetico. Non serviva un genio per capire di chi si trattasse. Conscio di essere sicuramente stato visto, pur senza esporsi dalla sua posizione protetta, si tolse lo sfizio di gridare minaccioso verso l'amico. Shunsui! Adesso le prendi!