Dopo la battaglia

[Free Gdr Kairi - Historia]

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    Chiacchere Post-Incontro

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    Continua da qui

    Lo scontro era finito, e nonostante Kairi avesse male un po' in tutto il corpo a causa delle ferite e delle contusioni cercava di farlo vedere il meno possibile a Shin. Prima di uscire dall'arena si era fasciata per bene le braccia con delle bende apposite per tamponare il sangue, e si era anche lavata la faccia per togliere il sangue del labbro spaccato, nonostante quest'ultimo fosse ancora particolarmente gonfio e dolorante.

    Più che il corpo, la ferita più grande che aveva era forse quella dell'orgoglio: il suo primo incontro era finito in un modo che non sperava proprio, e nonostante si fosse impegnata al suo massimo non era per nulla contenta del risultato ottenuto: Shin si era dimostrato a lei superiore nel taijutsu ed aveva sottolineato tutte le sue lacune nel combattimento corpo a corpo, inoltre aveva dimostrato anche una migliore strategia. L'unica cosa in cui si poteva dire fossero pari era il combattimento a distanza, ma la giovane Uchiha aveva imparato sulla sua pelle che quello che riteneva il suo punto di forza non era abbastanza per vincere un incontro. Non con le sue capacità attuali perlomeno. Non appena avesse imparato ad utilizzare ninjutsu e genjutsu più potenti era sicura che la situazione sarebbe cambiata, e che il semplice corpo a corpo non avrebbe salvato un suo futuro avversario.
    Nonostante questo doveva decisamente migliorarsi in quest'ultimo ambito: se quello davanti a lei fosse stato un avversario davvero intenzionato ad ucciderla, era possibile che non ne uscisse viva.

    Si rivolse verso il ragazzo che l'accompagnava Non ci sei andato piano, ma ho apprezzato. Ho imparato molto da questo scontro, ma attento: il nostro clan è famoso per il copiare le tecniche e le strategie altrui e riutilizzarle migliorandole. E' possibile che nel nostro prossimo scontro dovrai affrontare proprio quello che hai utilizzato contro di me quest'oggi disse con sguardo deciso E sarò anche molto migliorata a livello di taijutsu. Mi hai sorpreso, non mi aspettavo fossi così abileNe mi aspettavo di essere così poco abile io...
    I due continuarono a camminare fino a quando non raggiunsero i pressi di un bar, al che la ragazza si girò verso Shin Mi pare avessi parlato di un gelato, prima disse, osservandolo con gli occhi carbone in attesa di una risposta. Era irata più con se stessa che con il ragazzo per l'andamento dello scontro, ma non aveva intenzione di darlo troppo a vedere, si era già lasciata troppo andare alle emozioni nel corso dell'incontro.
     
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    Gelato pacificatore

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    In infermeria constatarono che il ragazzo aveva bisogno solo di una fasciatura e di un po' di riposo, ma per sicurezza gli diedero anche un tonico per ripristinare il suo chakra. Trovò Kairi, già medicata, ad attenderlo fuori dalla porta ed insieme si avviarono lungo la strada che conduceva la centro del Villaggio della Foglia.
    Tra i due si era instaurato un silenzio teso dopo il termine del combattimento, per quanto sul volto di Shin campeggiasse un sorriso tranquillo in tutto simile a quello che le aveva rivolto quando si erano incontrati, il giorno precedente. Attese pazientemente che fosse l'Uchiha a rompere il ghiaccio, in fin dei conti era lei a dover mandar giù lo smacco al proprio orgoglio.
    Quando finalmente si decise ad aprir bocca si complimentò con lui, anche se non gli sfuggi il tono amaro di quella confessione. Decise tuttavia di ignorarlo. Socchiuse gli occhi e si portò un mano dietro la testa come soleva fare quando si trovava in imbarazzo. Troppo buona, davvero! La guardò di sottecchi, proseguendo con voce più seria. Hai un sacco di potenziale, Kairi, devi coltivarlo. Cercò le parole giuste. Aveva sempre faticato a fare amicizia per il suo carattere riflessivo e pacato, troppo profondo per un bambino. Alla fine puntò sulla semplicità. Appogiandole con delicatezza una mano sulla spalla, riprese. Se ti servisse una mano sai di poter contare su di me. Anche se non so quanto mi convenga: la prossima volta che combatteremo potresti avermi già superato! Si mise a ridere, sciogliendo quell'atmosfera grave e sperando di allontanare le nuvole nere dai pensieri dell'amica. In ogni caso avrebbero avuto ancora molto tempo per parlarne, se lei avesse voluto.
    Davanti ad un bar la ragazza gli ricordò la sua promessa. Ah già, hai ragione. Inquadrò gli occhi color carbone di lei nei suoi azzurri, cercando di capire se quella frase buttata lì con casualità fosse un primo segno di disgelo. Nel dubbio, sorrise. Certo, ma fidati di me, ti porterò in un posto speciale!
    La condusse per un dedalo di stradine verso il quartiere commerciale. Affacciato su un canale largo appena un paio di metri si trovava un adorabile café che faceva angolo. Davanti al locale lungo la strada erano sistemati tre tavolini, mentre almeno un'altra dozzina erano collocati tra il fianco a vetrata e il corso d'acqua. Mentre i primi erano sovrastati da un tendone tondeggiante che sporgeva dall'edificio, tra gli altri sorgevano ad intervalli regolari degli ombrelloni per offrire riparo dal sole. Eccoci arrivati! Scegli pure il posto che più ti ispira! Quel giorno la temperatura era gradevole e soffiava un tiepido venticello, ma se la ragazza avesse preferito sarebbe stato loro possibile sedersi anche all'interno. Shin ripensò alla prima volta che era venuto in quel posto con Itaru, per conoscersci meglio in vista di una missione. Il fiuto da intenditore dell'Akimichi aveva scovato una delle gelaterie migliori della città.
    Una volta seduti avrebbero atteso che una cameriera giovanissima in tenuta da maid nera e bianca, con i capelli biondi raccolti in due graziose code ai lati del capo, porgesse loro un coppia di listini. Il bar offriva una scelta quanto mai ampia di caffè, the, spremute, ma anche gelati, coppe e svariati tipi di dolci, nonché qualche stuzzichino salato. Scegli pure senza indugio, oggi offro io! Dopo aver deciso per sé Shin rimase ad osservare Kairi, il volto adagiato su una mano con il gomito appoggiato sul tavolo, sperando che il posto fosse di suo gradimento.
     
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    Gelato in compagnia

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    Ascoltò le parole dello studente, stupendosi di come potesse essere sempre così allegro e spensierato, perlomeno in apparenza. Era una cosa che a lei non riusciva così facilmente ed in qualche modo invidiava quella sua caratteristica. Quando disse che al loro prossimo incontro probabilmente l'avrebbe superato sospirò prima di parlare, per poi osservarlo Non farò come molte kunoichi in cerca di complimenti e che in realtà fingono solo umiltà. Sono convinta di avere un buon potenziale, e non nego che spero davvero di riuscire ad essere più forte di te la prossima volta. E' una cosa di cui però non sono particolarmente sicura, la tua strategia, i tuoi movimenti nel corpo a corpo sono decisamente superiori ai miei. E' possibile che una volta che avrò sviluppato lo sharingan, sperando di riuscirci, mi verrà tutto più semplice, ma in ogni caso sono piuttosto delusa da me stessa per il non essere riuscita nemmeno a metterti in seria difficoltà durante il nostro combattimento ammise candidamente e senza troppi giri di parole. Aveva intenzione di instaurare un buon rapporto con il ragazzo, e da sempre era convinta che la sincerità fosse il miglior modo per farlo
    Come hai fatto, come ti sei allenato? domandò, continuando ad osservarlo di tanto in tanto mentre camminavano Siamo entrambi studenti accademici, entrambi abbiamo ricevuto la stessa preparazione, io ho sempre avuto ottimi voti in ogni materia che fosse teorica o pratica, gli insegnanti mi hanno sempre fatto gran complimenti, eppure al mio primo combattimento non ho fatto altro che prenderle. Ho sempre saputo che la teoria e la pratica non sono la stessa cosa, eppure pensavo di essere più preparata... concluse, in una vera e propria confidenza. Era raro che lo facesse, ma la spensieratezza di Shin la metteva particolarmente a suo agio ed era convinta che non sarebbe stata giudicata in malomodo, e che da lui avrebbe ricevuto solo commenti veritieri. O almeno era quello che sperava

    Arrivati alla gelateria la ragazza osservò il posto incuriosita: non l'aveva mai visto prima nonostante fosse nata e vissuta sempre a Konoha. Quanto tempo ho sprecato dietro libri ed addestramenti...per cosa, poi, se i risultati sono questi?si, era decisamente ancora irata e leggermente demoralizzata, nonostante tutto non si sarebbe di certo lasciata trascinare in una spirale di tristezza. Avrebbe cominciato con nuovi e più duri addestramenti fin da subito, seguendo i consigli di Shin nel caso in cui l'amico, ormai poteva considerarlo tale, avesse deciso di darglieli.
    Decise di sedersi all'esterno, in uno dei tavolini all'ombra. Non era particolarmente caldo, ma preferiva godersi la frescura dell'ombrellone in quel momento. Quando Shin le disse di scegliere un gelato, che avrebbe offerto lui, sorrise gentile uscendo per un momento finalmente dallo stato d'animo in cui era entrata dalla fine del combattimento. Ti ringrazio...allora... disse, osservando velocemente il menù per decidere: la scelta era decisamente ampia, ma la giovane Uchiha aveva le idee piuttosto chiare Per me una coppa con crema e fragole, grazie! fu la sua richiesta quando il cameriere venne a chiedere loro le ordinazioni.




     
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    Free GdR - post 2



    Il ragazzo ascoltò le dure parole dell'Uchiha senza battere ciglio e continuando a camminare. Alla fine, replicò con una battuta. Per prima cosa, dovresti sorridere di più. Con quella faccia tutta seria ti verranno le rughe! Aveva già scelto durante lo scontro di rispondere a tutte le domande che Kairi avesse da porgli, ma desiderava farlo comodamente seduto godendosi il suo meritato premio.

    Shin annuì alla scelta della compagna, anche a lui piacevano le fragole. Quel giorno tuttavia optò per altro, anche per non sembrare un copione. Quella, in fin dei conti, era una specialità degli Uchiha con il loro sharingan. Per me una coppa di gelato all'amarena. Ah, mettici anche delle cialde per favore! Sorridendo, consegnò il proprio listino al cameriere, che accennando un inchinò si allontanò. Da lì a poco fece ritorno, piazzando davanti ai due delle porzioni più che generose. Shin rimase in attesa che si allontanasse, tormentando il dolce con il cucchiaino senza però servirsi. La sua faccia rimaneva rilassata, ma stava evidentemente pensando a qualcosa. Quando furono rimasti soli, ne prese una punta per assaggiarlo. Ottimo, davvero ottimo. Inizia pure a mangiare Kairi, io intanto risponderò alle tue domande per quanto mi è possibile. Adagiò la posata sul tavolino e congiunse le mani. Innanzitutto considera che sono un semplice studente, come te: non ho né l'esperienza né l'autorità di un sensei. Fece una pausa per accertarsi che lo stesse seguendo, ma invitandola nuovamente a mangiare con un sorriso se si fosse dimostrata titubante. Delusa è una parola grossa, secondo me dovresti semplicemente sentirti più motivata. Per me è così ogni volta che mi imbatto in qualcuno di più forte di me! Tutto preso dalla sua spiegazione, strinse un pugno per sottolineare il concetto. Per quanto riguarda l'allenamento invece, penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro individuale, credimi non è un complimento tanto per dire! Ma da soli ci sono dei limiti che non possono essere superati. Sì, credo che miglioreresti un sacco se avessi l'opportunità di allenarti con qualcuno. Come hai fatto con me oggi, per capirci. A quel punto cedette e prese un paio di bocconi di gelato, gustandoseli per qualche istante prima di deglutire. Se non sbaglio ti alleni prevalentemente a casa da sola no? Io invece ogni mattina mi incontro con un altro ragazzo e ce le diamo di santa ragione per un paio d'ore prima di andare a lezione. Si chiama Shunsui, penso ti piacerebbe. Alzò gli occhi al cielo ricordando l'amico. Erano diversi giorni che non lo vedeva ormai, ma presto avrebbe fatto ritorno in Accademia. La mia tecnica è migliore della tua perché ho potuto confrontarmi con lui. Quando hai davanti un avversario in carne ed ossa ti accorgi subito di cosa funziona e cosa no, ti devi adattare al suo stile, essere pronto a reagire a movimenti inaspettati ed invertarti sempre qualcosa di nuovo, perché lo stesso attacco raramente funziona due volte di fila. Puntò il cucchiaino verso il volto della giovane. Hai capito? Divorò il gelato restante in fretta, recuperando il tempo speso a parlare. All'improvviso, quando nella sua coppa rimanevano ancora poche cucchiate, si concentrò di nuovo sul volto di Kairi. Ah un'altra cosa. Di solito non lo trovi scritto nei libri di testo, ma io credo che prendere seriamente un impegno come il mestiere del ninja non significhi dimenticarsi di vivere. Prenditi del tempo per te, esci con gli amici, leggiti un romanzo, vai a fare shopping. Divertiti, insomma. Si è giovani una volta sola! A quel punto avrebbe sorriso, un sorriso spontaneo e pieno di vita. Shin e Kairi erano diversi, eppure non erano così distanti come poteva apparire a prima vista. Posso rubarti una fragola?
     
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    Consigli di un amico

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    Il commento sul sorridere di Shin ebbe quasi l'effetto contrario nella ragazza: sapeva che lo stava dicendo per darle un buon consiglio, ma il tempismo non fu esattamente azzeccato visto il suo attuale stato d'animo Mphf... fu l'unica risposta che diede al commento del ragazzo, mangiando la prima cucchiaiata di gelato alla crema non appena il cameriere portò loro l'ordinazione.

    Ascoltò poi il seguente discorso che fece l'amico concentrandosi più sulla coppa di gelato che su di lui, non volendo incrociare il suo sguardo per paura di lanciargli un'occhiataccia che non meritava completamente. Sapeva che il suo tentativo era davvero solo quello di spronarla e darle consigli, ma sentire la "paternale" da un ragazzo della sua età e con praticamente la sua stessa esperienza non la esaltava particolarmente. Tuttavia sapeva che si poteva apprendere da ogni situazione e cosa, dunque decise di rimanere in silenzio e parlare solo quando lui ebbe finito ciò che voleva dire.
    Ovviamente mi sentirò più motivata rispose con tono leggermente seccato, quasi fosse una cosa terribilmente scontata Come credo di averti già detto da questo combattimento ho appreso molto, e principalmente ho capito quali sono le mie lacune. Questo mi spronerà a fare del mio meglio sempre di più, ma concedimi di essere delusa: avevo aspettative maggiori su questo incontro, pensavo di essere in grado di fare molto di più ma in realtà non è andata così disse, mangiando un'altra cucchiaiata di gelato e questa volta aggiungendovi una fragola.
    Si, mi allenavo da sola. A volte con mio padre, ma è fin troppo impegnato con la polizia per potermi seguire. Ho fatto poi qualche combattimento in accademia, ma non è niente paragonato a ciò che abbiamo fatto adesso. La maggior parte dei miei compagni di classe non si avvicinava neppure alle mie capacità spesso, o forse semplicemente non davano il loro 100% ammise candidamente. Fino ad allora non aveva mai trovato nessuno studente che l'avesse messa in seria difficoltà, ed era forse uno dei motivi per cui si era seduta sugli allori.

    Il seguente commento sul come utilizzare il suo tempo libero la accigliò particolarmente, ma si trattenne dal rispondere. Il ragazzo aveva ragione anche in quel caso, così si limitò ad un gran sospiro prima di parlare nuovamente Già. Conosco libri interi a memoria, ma nella vita reale è tutta un'altra cosa...credo che solamente in missione potrò davvero capire ciò che ho studiato. La nostra accademia dovrebbe formarci anche in questo, non solo nella teoria e nella tecnica. La strategia sul campo è una cosa che si può imparare solo con l'esperienza. Fortunatamente ho avuto modo di effettuare una piccola missioncina anche da studente qualche tempo fa, che mi ha fatto ben capire quanto la realtà sia diversa dai libri rabbrividì un istante rimembrando quella missione, ripensando allo strano scambio di corpi che era avvenuto ed a quanto tempo aveva trascorso rinchiusa nel corpo di Kefka...un'esperienza che di certo non voleva ripetere.

    Quando il ragazzo poi le chiese una fragola annuì con la testa Prendila pure esclamò, passando con il cucchiaino un frutto ed appoggiandolo nella sua coppa ormai vuota. Quando ritrasse il braccio sentì una fitta improvvisa causata dalle ferite subite durante la battaglia, e dopo un'imprecazione a denti stretti il cucchiaino le cadde di mano, rimbalzando sul tavolo con un tintinnio metallico. Lo riprese dopo pochi secondi con l'altro braccio Credo che le mie ferite siano peggiori di quel che pensavo...finito il gelato passerò in infermeria a farmi curare per bene, e poi andrò dritta a casa a riposare disse, affrettandosi a finire il gelato. Era stanca, davvero stanca, e per quanto il fresco e cremoso spuntino l'avesse aiutata aveva urgentemente bisogno di aiuto.
    Un ultima cosa, Shin disse, facendogli poi cenno con il dito di avvicinarsi al suo viso. Se il ragazzo avesse acconsentito e si fosse effettivamente avvicinato a lei, avrebbe tirato su la mano destra, indice e pollice chiusi a cerchio, ed avrebbe sbattuto l'indice sulla fronte del ragazzo in segno di rimprovero Sei molto bravo nei combattimenti, ma a volte non ci sai proprio fare con le donne, sai? esclamò, sciogliendosi poi finalmente in una risata. Lasciò appositamente cadere il discorso nel vuoto senza specificare quali fossero le lacune del ragazzo: si poteva dire che fosse una sua piccola vendetta per la piccola "paternale" che aveva appena subito.

    Appena finita la sua coppa alla crema si alzò lentamente dal tavolo per non sentire nuove fitte, inchinandosi leggermente verso il ragazzo Grazie per il buon gelato e per la sessione di consigli. Puoi non crederci, ma ne farò tesoro, e vedrai che la prossima volta sarò molto migliorata. Ora devo proprio andare però, è stata una giornata impegnativa ed ho un gran bisogno di riposare. A presto, e ricordati che voglio una rivincita appena saremo genin concluse, e salutando con un cenno della mano si allontanò dal bar


     
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    Congedo

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    Shin mosse ripetutamente avanti e indietro la mano per indicare che era d'accordo. Certamente, è normale che tu ti senta delusa, perché ci tieni. Mi dispiace tuttavia che tu sia così dura con te stessa. Il ragazzo osservò l'amica. Poteva solo immaginare la dedizione con cui si era applicata e i sacrifici cui si era sottoposta per migliorarsi. Apprezzava la sua costanza, ma era sicuro che conoscendola meglio molti altri lati del suo carattere gli sarebbero andati a genio. Un po' ti invidio, mio padre gestisce l'emporio di famiglia ed è una persona del tutto pacifica. Mio zio si divertiva ad allenarmi per gioco quando ero più piccolo, ma ora riesce a farci visita sempre più di rado, è continuamente fuori in missione. Ripensò al parente, ninja nelle squadre speciali del villaggio, con un pizzico di nostalgia. Viviamo in tempi strani. Sulla superficie sembra tutto calmo, ma in profondità si agitano forze di cui neppure sospettiamo l'esistenza... Rimescolò il suo gelato, seguendo il corso dei suoi pensieri. Rendendosi conto di aver sfiorato una tematica troppo seria per quel momento di relax sorrise, cambiando argomento.

    Il giovane socchiuse gli occhi a mezzaluna, felice per aver ricevuto il permesso di prendere una delle fragole di Kairi. Tuttavia non gli sfuggì la smorfia di dolore della ragazza. Come ti senti? Mi dispiace averti ferito, ma penso che anche la sofferenza possa essere motivante. Nella sua voce non c'era falso buonismo: era veramente preoccupato per lei e al contempo convinto che un ninja dovesse accettare il rischio di rimanere ferito come parte integrante del proprio lavoro. Su quel punto l'Uchiha sembrava pensarla come lui, e Shin ancora una volta non potè fare a meno di lodare tra sé la totale assenza di lamentele da parte della studentessa.
    Quella le fece cenno di avvicinarsi e il ragazzo obbedì senza porsi problemi. Per questo quando lei lo colpì ne rimase leggermente sopreso. Ahi. Tenne per un po' il broncio, non capendo a cosa si riferisse, ma quando Kairi finalmente abbandonò il suo sguardo serio per lasciarsi andare ad una risata in cuor suo ne fu contento, quindi decise di girare la cosa in battuta, sorridendo. Uff, vorrà dire che tu ti allenerai con il taijutsu ed io studierò come ci si comporta con le ragazze, d'accordo? In fin dei conti non sarebbe poi stato strano se avesse sbagliato qualcosa, non aveva mai avuto amiche femmine prima d'allora. Per quanto adorasse la sorellina e cercasse di essere sempre presente per lei, sarebbero passati ancora anni prima che potesse dargli consigli in fatto di ragazze.

    Infine Kairi prese congedo. Una parte di lui si sentì in obbligo di offrirsi di riaccompagnarla a casa, come le buone maniere che aveva assimilato in famiglia gli avrebbero imposto. Lasciò perdere, non voleva sembrare invadente. Se aveva imparato qualcosa del carattere dell'amica poi, è che era fiera della sua indipendenza: non si sarebbe mai prestata a fare la parte della principessa, quindi lui avrebbe evitato di comportarsi da cavalier servente. Con l'ennesimo sorriso, ricambiò il saluto. Grazie a te per l'allenamento e per la compagnia. Spero avremo modo di rivederci presto, in Accademia o qui al Villaggio. Si portò una mano sul lato del capo, mimando un saluto militare. Agli ordini signora! La osservò per un poco allontanarsi, prima di raccogliere le sue cose ed alzarsi per entrare nel locale a saldare il conto.
     
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