Il Tempio Segreto di Inari

Addestramento Contratto Kitsune

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    Sincronia innata

    Contratto Kitsune - post 8





    Con sguardo non troppo sorpreso Shin borbottò tra sé, cercando con gli occhi Kato. Lo sapevo io che quell'orso aveva un che di sospetto, non si comportano così di solito gli animali selvatici. Intorno alla coppia kitsune e umano si era andato intanto formando un'ampio spazio vuoto, con gli astanti raccolti ai margini di una circonferenza irregolare. Anche l'otese dalla sua posizione poteva godersi lo spettacolo offerto dal duo.

    Il giovane di Konoha controllò il proprio equipaggiamento e si preparò mentalmente allo scontro. Mi fido di te, Yukichi, mostrami cosa sei in grado di fare! Non aveva ancora terminato di parlare che l'enorme plantigrado, sbucando dal fitto del bosco, si dirigeva contro la sua preda, desideroso di rivincita. Per quanto lo shinobi non dimostrasse esternamente il minimo tentennamento, dentro di sé non poteva che essere impressionato dalla metamorfosi della creatura. Seppure già in precedenza si trattasse di un animale imponente dall'aspetto feroce, l'aura omicida che lo circondava in quel momento era molto più tangibile e spaventosa. Tuttavia, anche se l'anziano asseriva di aver liberato parte del potenziale bloccato della creatura, il ragazzo sapeva che, se ne aveva già avuto ragione una volta, non avrebbe avuto problemi ad affrontarla di nuovo.

    Shin alzò appena in tempo il braccio sinistro, con l'avambraccio flesso di novanta gradi verso l'alto, per parare il colpo in arrivo, velocissimo e letale. Le unghie della bestia cozzarono violentemente contro la protezione, lasciandovi diversi profondi solchi. Il giovane risentì dell'urto pur attraverso il cuoio del parabraccia, lasciando l'arto dolorante [Slot Difesa I] [Ferita]. Inoltre, nonostante si fosse preparato abbassando il baricentro e piantando i piedi, la spinta fu tale da sbilanciarlo. Quando vide le fauci dell'orso scattare verso il suo collo ebbe solo il tempo di imprecare. Decisamente aveva sottovalutato quella prova. Strinse i denti per non urlare, pronto a sentire la propria carne lacerata da un istante all'altro. Quella battaglia, però, non la stava combattendo da solo. Senza pensarci due volte la kitsune in forma di volpe aveva spiccato un salto, spingendo indietro il foglioso, così da porlo lontano dal pericolo [Slot Difesa II] [Impasto]. I due caddero insieme al suolo, poco distanti. Che diavolo stai combinando? Mi aspettavo di più dopo tutte quelle parole pompose! La voce del compagno era decisa, ma non riusciva a nascondere la sofferenza. Balzato in piedi infatti il Kinryu notò il rigolo di sangue vivo che scorreva sul fianco dell'animale; evidentemente uno dei mostruosi canini, pur non riuscendo a chiudere la morsa, aveva intaccato le carni dell'evocazione [Ferita]. Shin fu toccato dal gesto compiuto dall'alleato, conosciuto appena pochi minuti prima e da lui costretto in quella scomoda situazione. Avrebbe voluto esprimere il suo grazie, ma non ebbe il tempo di trovare le parole, quindi quando l'orso gli offrì da lì a poco l'opportunità di sdebitarsi ne fu, in parte, felice. Alzandosi sulle zampe posteriori il loro avversario emise tutt'attorno una pioggia di peli appuntiti come spiedi. Avrebbe potuto facilmente evitare l'attacco utilizzando la tecnica della sostituzione, ma questo significava abbandonare la kitsune al suo destino. Se intendeva stabilire con lui un rapporto di piena fiducia, doveva ricambiare il favore ricevuto poc'anzi, fargli sapere che, come lui non aveva esitato un istante a tuffarsi nella mischia per aiutarlo, così anche il ninja avrebbe fatto di tutto per proteggere le sue evocazioni. Vista la pochissima distanza e la velocità dei dardi, il genin dovette agire d'istinto. Si voltò di spalle, accucciandosi e chinando il capo in modo che non fosse esposto e coprendo al contempo con il proprio corpo quello di Yukichi. Si lasciò sfuggire un grido di dolore quando fu investito in pieno dalla tecnica, ma resistette [Slot Difesa III] [Impasto] [Ferita]. Questa volta fu il turno della volpe di rimanere ammirata. Quell'umano, che per il momento si stava dimostrando inferiore alla bestia scatenata loro contro dal capo del culto, gli aveva fatto scudo col suo corpo. Sarebbe stato decisamente intrigante rimanere al suo fianco, anche se al momento il futuro era piuttosto incerto. Ora basta... La volpe trasalì quando il giovane si rialzò lentamente, pronto a fronteggiare l'ennesimo assalto del mostro. Digrignando i denti per non urlare di dolore e rimanendo concentrato sull'avversario per non pensarci Shin aveva deciso di ricorrere al suo asso nella manica. Doveva chiudere quella faccenda immediatamente, per la sua incolumità, ma anche per il bene del suo compagno. Porta dell'apertura. La frase pronunciata a mezza voce sarebbe stata udibile soltanto a Yukichi, che avrebbe percepito un cambiamento nello shinobi [Slot Tecnica]. Contemporaneamente, con un gesto rapidissimo, slacciò il nodo che teneva fermo la mantellina, che cadde al suolo [Abilità]Liberazione
    Maestria: L'utilizzatore, se rimosso l'Equipaggiamento Debilitante dopo averlo indossato per almeno 2 round di combattimento azzera i malus ed ottiene un bonus di +3 tacche nella statistica ridotta dall'equipaggiamento, per 1 round.
    [Da Genin in su]
    . Yukichi, vedendo approssimarsi il fendente dell'orso, si scosse. Impugnami! Deciso a dare il suo contributo si gettò tra le mani del ragazzo, mutandosi poco prima del contatto in una wakizashi di splendida fattura [Slot Tecnica]. Come se lo brandisse da una vita, lo shinobi contrappose con fermezza, nonostante le fitte alla schiena, l'arma vivente agli artigli della creatura [Slot Difesa IV] [Loto della Foglia]. Con esperienza il ninja assorbì l'impeto dell'assalto, flettendo i ginocchi e appoggiando il parabraccia libero sul lato interno della lama. In quel momento probabilmente anche la bestia dovette capire che il vento stava cambiando. Gli occhi azzurri del ragazzo si erano fatti di ghiaccio.

    Il Kinryu aveva abbandonato tutte le proprie remore morali e vibrò un colpo potenzialmente mortale subito dopo aver sospinto indietro la zampa dell'animale. Portando la kitsune magicamente mutata in spada al fianco compì una rotazione del polso accompagnata da un movimento del braccio per tentare un fendente ascendente sotto la guardia dell'orso mirando al basso ventre. La lama fendette l'aria, muovendosi ad una velocità elevatissima e con una potenza altrettanto temibile [Slot Azione II] [Loto della Foglia] [Impasto]. Combattendo contro Shunsui, l'amico di Suna con cui aveva condiviso il suo periodo di formazione come ninja, aveva imparato sulla propria pelle quanto potesse essere insidioso un attacco portato dal basso verso l'alto. Infatti, sia che il suo avversario avesse tentato di bloccare l'arma, sia che subisse il colpo o lo evitasse arretrando, Shin avrebbe bloccato il movimento della spada ponendo l'altra mano sull'estremità dell'impugnatura e spingendo in avanti con entrambe per affondare la wakizashi nelle carni del mostro, cercando con la punta il punto più comodo ed indifeso, incalzandolo senza dargli tragua se necessario [Slot Azione III] [Loto della Foglia] [Impasto] [Slot gratuito]. A quel punto, se il saggio fosse stato di parola, le kitsune sarebbero intervenute per porre termine allo scontro.



    La giovane volpe avrebbe quindi mutato per l'ennesima volta la propria forma esteriore. Di fianco a Shin si trovava ora un ragazzo pressapoco della stessa età dai capelli biondi e dalle iridi rosse. Solo la voce era rimasta immutata. Non sei poi così male dai. In quelle poche ed apparentemente banali parole si nascondeva in realtà un'ammissione da parte della creatura: i Kinryu valevano veramente tanto quanto tramandavano le antiche storie e Shin meritava tutto il suo rispetto. Dentro di sé era contento di essere nato in una generazione destinata a compiere di nuovo grande imprese a fianco degli umani. Puoi chiamarmi Yuki, se vuoi. Sebbene fosse conscio che avrebbero avuto bisogno di tempo per conoscersi davvero, l'istinto gli diceva che il giovane della Foglia sarebbe diventato per lui un ottimo compagno e avrebbe segnato la storia del suo tempo. Da parte sua, ce l'avrebbe messa tutta perché ciò accadesse. L'antico patto era risorto, all'interno dei loro cuori.


    Yukichi è energia verde. Ho utilizzato una tecnica che intendo richiedere per lui, anche se non è ancora stata approvata ovviamente. Spero non sia un problema. Essendo un unico turno di combattimento non ho ritenuto necessario indicare i consumi o inserire la tabella riassuntiva.
     
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    La Forza del Coraggio.






    Shin si trovò in netta difficoltà nonostante gli avvertimenti del vecchio eppure, per la prima volta, notai che il mio compagno di Konoha commise un importante errore: ritenere quell’orso alla sua pari. Il risultato fu scontato, in più di una occasione; Shin rischiò notevolmente ma fu in quei frangenti che notai qualcosa di straordinario. Il Kitsune da lui evocato si prodigò nella sua difesa, in una maniera a me sconosciuta. Rischiare per gli altri, rimettendo se stessi. Forse era quello che si poteva chiamare Spirito di Sacrificio. In quei frangenti di scontro osservai il volto dell’anziano, in lui non c’era preoccupazione. Tuttavia bastò un battito di ciglia che la figura che stavo osservando, così insolita e particolare, scomparve. Spostai in fretta il viso cercando di nuovo il combattimento tra la bestia e il foglioso. Osservai, in quei pochi movimenti che riuscivo a percepire, una forza superiore in Shin, come se qualcosa o qualcuno incrementasse le sue prestazioni ma sarebbe bastata?

    Notai in Takken, mano a mano che il combattimento si intensificava, un aumento della sua consapevolezza e della sua follia omicida, confinata da quei sigilli. Shin, occupato dal pensiero di colpire la bestia, non si accorse di quel dettaglio, tanto piccolo quanto importante e sferrò un poderoso affondo alla bestia. Takken tuttavia non si difese, del resto più l’arma sprofondava nella carne più la sua forza sarebbe aumentata. Sapeva che quello era il momento per rilasciare le sue forze e squarciare di contraccolpo il corpo del mio foglioso… avrei voluto agire, ero pronto a scattare quando, sempre in una questione di un attimo, il vecchio ricomparse frapponendosi tra Shin e Takken. La sua mano destra strinse la lama di Shin, o meglio la Volpe trasformata, mentre l’altra mano andò a toccare l’orso della Foresta. Entrambi i movimenti ebbero un effetto istantaneo. La spada venne bloccata, in una morsa di ferro, nonostante la forza esercitata di Shin e Takken allo stesso tempo placidamente cadde a terra, svenuto.

    Il vecchio ergendosi in tutta la sua statura si pose di fronte allo shinobi, ferito e decisamente provato, e attendendo qualche secondo forse per accertarsi dello stato di Takken, prese a parlare:-Shin Kinryu ti avevo avvertito. Hai commesso due errori in questo scontro. Il primo è quello di aver sottovalutato l’avversario. Sapevi che l’orso si sarebbe rivelato molto più pericoloso ma sfrontatamente nella prima fase ti sei difeso superficialmente. Kinryu mai commettere un errore del genere, nemmeno contro i nemici già vinti perché è proprio contro di loro che le nostre difese vacillano. Secondo, in Takken vi è confinato un grande Spirito Vendicativo, dalla natura a noi stessi ignota e più lo si provoca più esso riemerge. Per questo lo abbiamo confinato, perché troppo periglioso. Sapevi che un attacco troppo potente ti avrebbe posto in una situazione pericolosa eppure hai agito.- il vecchio rimase in silenzio per un secondo, una mano del religioso andò a porsi sulle spalle del mio compagno.

    -Eppure quello che ho visto oggi mi rende orgoglioso. Molto spesso noi, Kitsune, agiamo per istinto e l’istinto di Yukichi è stato quello di difenderti, come il tuo di sacrificare il tuo corpo a sua difesa. Questo è quello che noi chiamiamo Legame. Non si può spiegare, nemmeno si può comprendere appieno. Semplicemente esiste e come Dono bisogna, con fede, accettarlo… E a questo punto Shin Kinryu mi permetto di dire che il tuo compito oggi, qui, è terminato. Hai dimostrato, nonostante i tuoi errori, di valere la nostra fiducia. E sappi che quando ci sarà bisogno Noi Kitsune del Culto di Inari accoreremo in tuo aiuto. Ora vai e fa tesoro di questi insegnamenti! Il mondo là fuori ti attende! -

    Guardai il foglioso e attesi a muovermi, il tempo giusto per consentire al mio amico i giusti saluti al Kitsune evocato e al resto dei compagni. Poi, all'improvviso, una folata di vento mi spostò i capelli e mosse i miei vestiti. Le Kitsune erano scomparse. Ora in quel Tempio, ritornato allo stato iniziale di abbandono, restavano tre persone. Il mio compagno Shin, la volpe evocata e io, Kato Yotsuki di Oto. Al termine mi sarei avvicinato, quando eravamo rimasti solo noi due:- Ehi Shin che dici se ti fascio quelle ferite? Di certo non possiamo tornare a valle in quelle condizioni!-

    Se Shin avesse accettato…





    Durante quella sorta di presa in carico mi sarei esposto, sapendo che quella maledetta volpe aveva svelato a Shin una parte dei miei segreti:- Ecco Shin… sei la prima persona a saperlo, a parte l’anziano religioso… ma devi sapere che purtroppo il mio cuore è afflitto da molte colpe e ben poche giustificazioni. Non volermene ma non posso parlartene. Non ora almeno. Tuttavia una corsa è certa, nessuna dei miei peccati andrà ad influire sul mio futuro da Shinobi. – Chinandomi, al termine delle medicazioni, avrei preso in spalle il mio compagno, senza chiedere il permesso. Era un gesto dovuto.

    Guardai in alto, verso le vette che si stagliavano sul cielo e sulle nuvole che andavano a lambire le punte delle montagne. Era magnifico.


    -Che dici Shin? Dopo quello che abbiamo passato… Possiamo considerarci Amici?-



    Sì... Questa avventura, appena conclusa, mi aveva fatto decisamente "male".



    The End!
     
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    La fine del viaggio

    Contratto Kitsune - post 9




    La cruenta battaglia rischiava di degenerare. Shin aveva ignorato gli avvertimenti del sacerdote e aveva tentato di chiudere lo scontro portando un colpo mortale, rischiando invece di liberare il demone imprigionato all'interno della creatura. Per sua fortuna la kitsune fu pronta ad intervenire, impedendo il peggio. Bloccò con disarmante facilità Yukichi tramutato in lama e mise a dormire l'orso con un semplice tocco. Il Kinryu sapeva che la valutazione sarebbe stata impietosa, si era comportato come un principiante, euforico per il legame appena instaurato. Un errore del genere in battaglia gli sarebbe costato come minimo la vita, ma avrebbe potuto perfino portare alla morte della sua squadra e questo non poteva permetterlo, andava contro a tutti i suoi principi.
    Chinò la testa, accettando le giuste critiche del sacerdote. Il suo cuore vacillò: avrebbero influito negativamente sul suo rapporto con quegli esseri fenomenali? Ci avrebbero ripensato, sciogliendo il patto siglato poc'anzi? Shin attese il verdetto con rassegnazione, rimettendosi completamente nelle sue mani.

    Con gioia accolse quindi le parole che seguirono. Nella difficoltà umano e volpe si erano protetti l'un l'altro a scapito della propria incolumità ed avevano quindi collaborato per contrattaccare come se si conoscessero da sempre. Le loro anime erano in perfetta sincronia ed il legame non era solo una vuota scritta su un rotolo, ma inciso in profondità nei loro cuori. Ora comprendeva la prova a cui era stato sottoposto in precedenza: chiunque non fosse stato puro avrebbe sacrificato senza esitare il compagno pur di cavarsela, ma fortunatamente non era ciò in cui credevano gli adoratori di Inari o il membro del clan Kinryu. Quindi da quel momento il giovane della Foglia avrebbe potuto fare affidamento sul potere delle Kitsune del monte Yume, e le volpi avrebbero potuto finalmente riaffacciarsi sul mondo da cui si erano isolate ormai da troppo tempo.

    Venerabile Maestro, vi ringrazio per le vostre parole e per avermi messo alla prova. Io per primo voglio essere certo di non tradire mai la fiducia che voi e la vostra gente riponete in me. Ora i nostri destini sono uniti, sotto l'egida di Inari. Il ragazzo si chinò in profondo segno di rispetto per quella figura tanto autorevole. Ormai era tempo per i due umani di andarsene da quel luogo, anche se Shin era certo che il santuario per lui sarebbe sempre stato un rifugio sicuro in futuro. Si congedò anche dalla sua evocazione con un sorriso. Allora Yuki tieniti pronto, che il mondo là fuori è pieno di fantastici luoghi che intendo farti vedere! Non erano solo armi, bensì nuovi compagni quelli che aveva scoperto quel giorno, con cui condividere le avventure che i kami gli avrebbero fatto vivere a partire da domani. Per ultimo si fece accompagnare dalla ragazza volpe che a lungo lo aveva accompagnato, intrappolata nelle sembianze della moneta tramandata di generazione in generazione. Quando entrò nella sua stanza la kitsune sorrise debolmente. Padron Shin... Accucciandosi di fianco a lei il genin le accarezzò dolcemente i capelli Non sono il tuo padrone Anzu, chiamami semplicemente Shin. Ora pensa solamente a riprenderti, quando lo vorrai le porte della mia casa saranno sempre aperte per te. Le volpe annuì piano, socchiudendo gli occhi. Quel breve scambio di parole l'aveva enormemente affaticata e il ragazzo si allontanò in modo che potesse riposare.

    Mentre usciva dall'edificio sacro si alzò un forte vento. Tutt'intorno a loro la realtà mutò nuovamente ed il tempio riprese il suo aspetto solito di abbandono e rovina. Solamente Yukichi e Kato si vedevano ancora nel piazzale antistante al torii vermiglio. Beh, a presto allora Shin. La volpe scomparve in una nuvoletta di fumo quando lo shinobi le posò la mano sul capo, rimandandola nel luogo ove si trovava in origine. A quel punto il ragazzo vacillò e dovette essere sorretto dall'otese. Fosse la stanchezza, le ferite, un calo di tensione dopo tutta l'adrenalina che gli era corsa in circolo o gli effetti collaterali della tecnica proibita a cui aveva dovuto far ricorso ora si sentiva esausto. Annuì quando il compagno si offrì di medicarlo. Il dolore non lo aveva abbandonato, ma lo aveva tenuto a bada per non mostrarsi debole davanti alle volpi o far preoccupare Anzu. Mentre lo fasciava, Kato prese a parlare.

    Sulle spalle dell'altro ninja, Shin discese la montagna ripercorrendo a ritroso il sentiero che avevano seguito in precedenza. Il sole stava iniziando a calare e la giornata era ormai al termine. I raggi del sole infiammavano il cielo, tingendolo di rosso. Da dove si trovavano lo spettacolo era superlativo, sia che guardassero alla cima del monte, sia che volgessero gli occhi verso il lago sottostante. Durante una pausa il foglioso si sentì sufficentemente in forze per riprendere a camminare sulle proprie gambe. Solo a quel punto, dopo averci a lungo riflettuto, si espresse sulla confessione dell'otese. Ognuno ha qualcosa dietro di sé di cui non è orgoglioso, di cui si vergogna e si pente. Ma l'importante è non vivere volgendo gli occhi al passato, bensì al futuro. Qualsiasi sia la tua colpa, qualsiasi sia il peccato di cui ti sei macchiato, sei ancora in tempo per espiarlo. Quando sarai pronto a raccontarmelo, io ti ascolterò. Forse ti farà sentire meglio. Ma fino ad allora sappì che ti accetterò comunque, perché il Kato che ho conosciuto io è una persona che merita tutta la mia fiducia e il mio rispetto. A quel punto avrebbe sorriso, in modo ancora più luminoso di quanto era solito fare. Forse un po' dell'aura magica che circondava il santuario gli era rimasta intorno, o forse era solo un gioco della luce del tramonto sul suo viso. Coraggio, ora scendiamo da questa montagna, ho voglia di fermarmi in un bel impianto termale, godermi l'acqua calda, riempirmi lo stomaco e dormire in un soffice letto. Vieni anche tu, amico mio?



    Ringrazio Cube per la giocata, ben scritta e ben diretta, spero di avere ancora occasione di giocare insieme!
     
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17 replies since 15/7/2016, 14:34   172 views
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