Quanti piccoli gagni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Degrado

    I





    L'ultimo periodo era stato pieno di novità e di avventure particolarmente focose ed emozionanti. Al di là dell'aver affrontato una missione pazzesca assieme ad alcuni degli shinobi più forti del mondo conosciuto, ero riuscito ad entrare nella squadra speciale del villaggio e nel recupero dei famosi sassi di suna : i Kiseki.
    Non potevo certo dire di non essere contento dell'andamento delle cose, finalmente stavo avendo successo nelle missioni che mi erano state affidate e finalmente l'elitè della sabbia iniziava a fidarsi di me. D'altra parte, proprio sul versante delle missioni che stavo compiendo iniziavano a verificarsi i primi problemi. I corvi rossi non bussavano alla mia finestra da mesi ormai, e l'idea di abbandono iniziava a farsi sempre più spazio nella mia piccola mente fanciulla. Desideroso di avere un senso d'appartenenza, iniziai con ossessione a muovermi all'interno della squadra speciale. Il mio essere era però chiuso in due diverse esigenze, da un lato volevo continuare a mettermi in mostra, uscire allo scoperto ed andare a caccia di banditi, dall'altro avevo la necessità di aggirarmi il meno possibile per le strade del villaggio. Per quanto mi stessi ricostruendo una reputazione, in alcune strade di Suna i genitori mi inveivano contro e prendevano le scope quando mi vedevano. Il mio passato da bambino guastafeste non si poteva certo insabbiare nell'arco di qualche mese, e di conseguenza uscire e sentirmi nuovamente addosso quelle sensazioni mi rendeva inquieto.
    Sentivo dentro di me un malumore crescente, che con mia grande costernazione si era manifestato nelle vecchie forme. Recentemente avevo avuto di nuovo alcune forme di strana pazzia, di quella pazzia che pensavo di aver seppellito nel sangue dei miei genitori, e che tornava invece a bussare. Lei, invece dei corvi dal becco rosso.
    Ad ogni modo, fui particolarmente contento quando mi venne affidata dall'accademia una nuova missione proprio all'interno delle mura di casa. Ad accompagnarmi ci sarebbe stato un tal " atem ishtar " , un cadetto del quale sarei stato responsabile.


    Bene, anche qui non sarà facile. una missione in se e per se è una cosa alla mia portata, quale che ne sia la sfida, me gestire un cadetto potrebbe essere difficile...

    Indubbiamente i miei problemi nel gestire le relazioni interpersonali erano fortemente diminuiti, ma continuavo ad essere risentito nei confronti del resto del mondo. La missiva diceva che c'erano degli strani movimenti nella zona a sud di Sunagakura. Veniva messa in rilievo la possibilità che si stesse formando una nuova associazione di criminali di piccola o piccolissima entità. C'erano state un crescendo di segnalazioni di piccolissimi furti, in casa e con strappo. Molti crimini di piccolissimo rilievo, come leggere colluttazioni o scazzottate, tutte concentrare nella zona adiacente alla " Taverna del bue Nero". L'idea di base del burocrate che si stava occupando della faccenda era che l'oste della taverna avesse messo su una sala nella quale si giocava d'azzardo e nella quale venivano organizzati alcuni scontri clandestini. Questo, secondo il luminare burocrate, aveva portato il concentrarsi dei malavitosi del villaggio in quella zona, con naturale aumento di crimini. In effetti, sempre secondo le statistiche che lui aveva a disposizione, mentre i crimini si erano accentrati in quella zona, nel resto del villaggio erano lievemente diminuiti, il chè era un punto a suo favore. Ad ogni modo, nella missiva da me ricevuta c'era scritto che mi sarei incontrato con il mio compagno d'avventure odierno presso la Fontana di sabbia del Trevio, che distava poi soli alcuni chilometri dalla taverna in cui dovevamo andare. L'orario d'incontro erano le 18.

    L'idea di avere un cadetto tra i piedi in una missione d'indagine mi infastidiva. Se fosse stato qualche altro genere di cosa sarebbe stato meglio, e di conseguenza invece che all'orario previsto mi presentai sul luogo dell'incontro verso le 12, ben sei ore prima. Per quanto secondo il burocrate due chilometri di distanza potevano sembrare tanti, erano a mio modo di vedere pochissimi, e volevo passare del tempo ad osservare in tranquillità i movimenti delle persone nella zona.
    Quando poi, verso le diciotto avrei notato un ragazzo dagli strani capelli guardarsi intorno nella zona avrei capito che il mio compagno era arrivato.



    Ryoshi Okura, per oggi sono il tuo capo squadra. Ah, beh, siamo io e te la squadra...

    Come sempre, la presentazione non era delle migliori, fortunatamente il ragazzo aveva ricevuto anch'esso una copia della missiva e quindi poteva avere un'idea di massima di quello che c'era da fare.


    Dunque, non ho idea di quali siano le tue esperienze passate, ma quello delle indagini è proprio il mio campo per fortuna. Quindi, occhi ben aperti e cerca di apprendere quello che puoi. Ovviamente, bisogna cercare di non farsi notare troppo, non osservare a occhi spalancati e cerca di essere disinvolto.
    Ricorda, in una missione di scorta, se tu fallisci muori tu e basta, ma qui se tu sbagli rischi di far fallire anche me, e nessuno dei due vuole questo. Nè io, nè te, nè la luna.


    Dannazione, il giovane cadetto avrebbe visto il bambino dai capelli rossi risentirsi immediatamente dopo quella frase. Ancora una volta la luna tornava ad uscire dalla sua bocca, senza alcun senso compiuto e senza che nessun filtro le impedisse di farlo. Detto ciò, a parte un paio di istanti nei quali il genin bambino assunse un'aria sconvolta, riprese immediatamente il controllo.



    Sentiamo, cosa ti porta da queste parti fratellone ?


    Avrei detto, mentre dandogli un'energica spinta sul sedere con la mano lo invitavo ad incamminarsi verso la taverna indicata dalla missiva. La missione era evidentemente iniziata, da quel momento i due avrebbero dovuto controllare bene la presenza di " strani movimenti " attorno a loro. Bisognava solo sperare che il giovane Atem l'avesse capito.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Primo



    Dalla mia mano attivo un ninjutsu! Esplosione Acquatica Finale!

    Mi spiace per te, Atem-kun, ma la tua esplosione acquatica non può nulla contro la difesa lignea del capitano Yamato!

    tsk tsk tsk, mi spiace per te, Ryo-kun, ma hai dimenticato un piccolo ma fondamentale dettaglio... attivo l'abilità speciale del mio Gengetsu Hozuki, il secondo Mizukage! Sacrificando una media di vitalità la potenza dei suoi ninjutsu di elemento Suiton aumenta di ben 30 punti, superando la tua difesa lignea e sconfiggendo il capitano Yamato!

    Noooooooooooooooooooooooooooooo

    [...]

    Dopo una bella partita al gioco di carte collezionabili dei ninja del passato non c'era niente di meglio di una buona limonata. Così la pensavano Atem e Ryo mentre si godevano quell'estate nella tenuta del giovane Shinkiro. Purtroppo il loro divertimento venne presto interrotto quando il nonno di Atem venne alla porta per riportarlo a casa.

    Ma nonno!

    Niente ma, ti è arrivata una missiva accademica. Giocherai un altro giorno! Prima il dovere!

    Uff... va bene...

    Si scambiò quasi subito con Yami, la parte di lui che "gestiva" le occasioni ufficiali da ninja ma non fu fino a quando non fu solo nella sua camera che aprì la missiva.

    Mhh... Strani movimenti a Sud... probabile organizzazione criminale... Taverna del bue nero... ritrovo alle 18:00. Sarà meglio partire subito

    Si, è quello che penso anch'io altro me

    Nonno, io vado. Non aspettarmi alzato potrei far tardi o non tornare proprio stanotte.

    Va bene. Tu pensa a tenere alto il nome degli Ishtar!

    [...]

    Ryoshi Okura, per oggi sono il tuo capo squadra. Ah, beh, siamo io e te la squadra...

    Atem Ishtar, signor caposquadra. replicò Yami, chinandosi rispettosamente nei confronti del suo superiore (nonostante fosse un bambino)

    Dunque, non ho idea di quali siano le tue esperienze passate, ma quello delle indagini è proprio il mio campo per fortuna. Quindi, occhi ben aperti e cerca di apprendere quello che puoi. Ovviamente, bisogna cercare di non farsi notare troppo, non osservare a occhi spalancati e cerca di essere disinvolto.
    Ricorda, in una missione di scorta, se tu fallisci muori tu e basta, ma qui se tu sbagli rischi di far fallire anche me, e nessuno dei due vuole questo. Nè io, nè te, nè la luna.


    Si, Okura-san! disse, facendo un nuovo inchino. Era la sua prima missione ed un po' di tensione era normale.

    Che cosa c'entra la luna?

    Non lo so, ma dev'essere qualcosa di fastidioso. Guarda che faccia ha fatto.

    Ahahah già, sembra che abbia il mal di denti!

    Sentiamo, cosa ti porta da queste parti fratellone? disse Ryoshi appioppando una pesante manata sul sedere del giovane studente

    Uhhh audace. Mi piace. Tu che ne pensi Yami?

    Penso che devi smetterla con le tue fantasie prima di farmi vomitare.

    Ahahah, diciamo che ho voglia di divertirmi un po', fratellino!

    Disse Yami, scompigliando i capelli al giovane dai capelli rossi e sussurrando E' abbastanza disinvolto così? mentre si guardava attorno cercando di individuare qualcuno di sospetto.

    A parte se stesso, ovviamente.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    L'entrata in scena dei Gagni

    II




    Il caro Atem si presentò rispettando tutte le riverenze del caso, esibendosi addirittura in un formale inchino nonostante fossi molto più piccolo di lui. Indubbiamente ci stava, soprattutto considerando che si trattava solamente della prima missione per il ragazzo, anche se mostrare questa riverenza verso una persona che poco dopo ti avrebbe chiamato fratellone poteva buttare dei brutti indizi nella zona. Ad ogni modo, apprezzai già di più il fatto che non desse a vedere un'eventuale risentimento per il mio citare la luna, e soprattutto che appena stimolato rispose in maniera discreta.


    Dunque, vuole divertirsi un po'... Vediamo cosa offre la zona...


    Come ben chiarito dalla missiva che ci era stata recapitata, nella zona dovevamo aspettarci delinquenti di ogni genere e tipo. Brutte facce e tipi loschi. In realtà, andando avanti nella perlustrazione della zona non avremmo trovato niente di tutto ciò. Nella zona c'erano solamente numerose botteghe, specializzate ognuna nella vendita di diversi beni. Si potevano trovare particolarità alimentari ed oggetti dell'uso quotidiano, arredamento o utensili vari. Indubbiamente non era una zona nella quale ci si aspettava un tasso di criminalità alto, magari qualche furto nei negozi più importanti, ma difficilmente ci sono le scazzottate nelle zone commerciali.


    Certo che l'altro giorno potevi evitare di vincere a carta contro Kurori, l'hai proprio spennato!

    Il modo migliore per reggere la parte era cercare di attirare l'attenzione. Effettivamente il ragazzo che mi ero deciso di appellare come mio fratello non aveva un aspetto particolarmente macio, nè tanto meno aveva l'aria risoluta del malvivente. Buttai l'esca, sperando che se effettivamente c'erano ladruncoli ed altri teppisti in zona potessero iniziare a considerare Atem come una possibile vittima. Inoltre, era anche una prova per il giovane, che avrebbe dovuto dimostrarsi sveglio e stare al gioco, magari accentuando la cosa. Non risposi minimamente al suo sussurro, un grave errore che non avrebbe dovuto commettere. Lanciargli un'occhiataccia o qualsiasi altra cosa del genere non avrebbe fatto altro che alimentare eventuali sospetti o danni derivati dalla sua condotta, quindi meglio far finta di niente e lasciar cadere quello sbaglio in mezzo la sabbia.


    Davvero non capisco, è vero che Kurori sta bene di famiglia, ma perdere tutti quei soldi al gioco è proprio da mentecatti!

    Continuai mentre superavamo l'obbiettivo. La taverna del bue Nero era un posto semplice, si presentava con la classica insegna esterna perpendicolare al muro, per invogliare i visitatori ad entrare. Dall'interno emanava dei profumi invitanti che facevano capire la presenza di un buon cuoco, inoltre si poteva sentire in sottofondo un certo schiamazzare interno. Dunque, qualcuno doveva esserci anche se erano solo le diciotto. Passai dritto, quasi dimostrando di non averla notata, mentre mi concentrai invece sull'osservare come si sarebbe comportato Atem. Per la prima volta si trovava davanti all'obbiettivo della missione, prima missione della sua vita. Era evidente che avrebbe avuto un certo senso di pressione ed allo stesso tempo curiosità, ma era importante che riuscisse a gestirla, e volevo per l'appunto vedere come ci avrebbe provato.

    Per il momento non c'era nessuno che ci stava seguendo, nè tanto meno si vedevano facce ricorrenti. Si incontravano solo volti nuovi, e per la maggiore si trattava di persone vestite decentemente che probabilmente stavano andando a fare compere nelle botteghe. Ora come ora, nonostante la mia esperienza in materia non riuscivo a trovare nulla di particolare in questa zona di Suna. Anzi, a tratti si sarebbe potuto dire che si dimostrasse più ricca del solito e meglio frequentata. Finimmo di percorrere la strada su cui si affacciava la taverna del bue Nero e svoltammo a destra. L'idea era quella di fare un giro dell'isolato per vedere come fosse il quartiere sul retro della taverna, se ci fossero eventuali porte esterne, o magari dei locali collegati che potevano ospitare situazioni strane. Nella realtà dei fatti, però, appena svoltato l'angolo ci trovammo davanti ad una scena nuova, più consona al tenore della missione. C'erano tre ragazzini, che potevano avere dagli 7 ai 13 anni che si stavano insultando a voce alta, e nel frattempo sempre più spesso scattavano delle manate, delle spinte e alcuni calcioni. Nessuno sembrava intenzionato a far male davvero agli altri, ma i toni erano effettivamente molto duri, e chissà che la situazione non potesse degenerare. Sottovalutarli solo per via dell'età sarebbe stato un'errore, io stesso avevo più o meno gli stessi anni ed ero dotato di capacità ben superiori alla norma delle persone normali. Atem avrebbe dovuto tenerlo bene a mente, soprattutto perchè non appena ci fossimo avvicinati un po' al gruppo di gagni questi si sarebbero girati verso di noi, spostando la loro concentrazione.


    E voi coglionazzi cosa fate qua ?

    Disse il più piccolo del gruppo, poteva avere otto anni.


    Calmati Yushi. Quello piccolo dai capelli rossi c'avrà la tua età, da sfigato. L'altro è più grande, ma con sta faccia non credo abbia molto da dimostrare...

    Questa volta a parlare fu il ragazzo più alto, che poteva avere circa tredici anni, ma che aveva un fisico ben delineato ed era alto un metro e ottanta, parecchio vista l'età. Mosse un paio di falcate in avanti, arrivando a mezzo metro da Atem.


    Dunque, volevate passare di qui no ? Quanto offrite per il nostro suolo ?


    Rimaneva, un paio di metri più indietro l'altro ragazzo, che dimostrava invece circa una decina d'anni e che non sembrava interessato a noi. Guardava gli altri "bambini" con cui si stava insultando fino a poco prima annoiato, forse solo in attesa di gustarsi la situazione.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Secondo



    Certo che l'altro giorno potevi evitare di vincere a carta contro Kurori, l'hai proprio spennato!

    Yami capì subito che si trattava di un qualche tipo di inganno che Ryoshi voleva perpetrare ai danni degli ascoltatori. Non intendendosene per niente di carte, lasciò che fosse la parte infantile di lui a prendere il comando.

    Beh cosa vuoi fratellino, lui ci ha provato con quel suo tris di assi ma non si è neppure reso conto che l'ho fregato con una scala! Ah ah ah!

    Davvero non capisco, è vero che Kurori sta bene di famiglia, ma perdere tutti quei soldi al gioco è proprio da mentecatti!

    E' il problema con questi giocatori da quattro soldi, non sanno mai quando fermarsi!

    Ad Atem sembrava di essere stato abbastanza convincente.

    Occhi aperti altro me, ci avviciniamo alla taverna. Sta pronto a scattare.

    Il ragazzo era sempre più nervoso e mano a mano che si avvicinavano alla porta della taverna il suo cuore batteva sempre più forte. E più forte. E più forte. Seguì Ryoshi ma, al contrario di lui, non riuscì a resistere a gettare uno sguardo all'interno.

    Una volta superata la porta lanciò un grosso respiro, come se avesse superato una grandissima prova con se stesso. Non c'era nulla da fare: Atem Ishtar era proprio negato.

    Patetico... meglio se ci penso io d'ora in poi.

    S-si... forse è meglio se ci pensi tu Yami

    Dopo l'ennesimo cambio di personalità il corpo di Atem si sarebbe rilassato. Era ancora la sua prima missione ma Yami sapeva reggere la pressione molto meglio di Atem.

    Non notò nulla di strano mentre continuava a camminare lungo la strada, per poi svoltare a destra come aveva fatto Ryoshi.

    Ci si parò di fronte uno strano spettacolo di ragazzini che sembravano litigare tra loro. Atem non era abituato a scene di questo tipo, era sempre stato un ragazzo tranquillo e molto sulle sue. Avrebbe lasciato a Ryoshi il compito di decidere come affrontare quella situazione, voleva evitare di fare qualche stupidaggine. Dopotutto un solo errore poteva determinare la loro morte e né Atem né Yami desideravano morire in quel vicolo.

    E voi coglionazzi cosa fate qua ?

    Yami non ebbe neppure il tempo di pensare ad una risposta che intervenne il tizio più grande dei tre

    Calmati Yushi. Quello piccolo dai capelli rossi c'avrà la tua età, da sfigato. L'altro è più grande, ma con sta faccia non credo abbia molto da dimostrare...

    Yami decise di non parlare, per evitare di causare una rissa dicendo la cosa sbagliata. Non aveva intenzione di attirare l'attenzione.

    Dunque, volevate passare di qui no? Quanto offrite per il nostro suolo?

    Atem non aveva con se spicci, e sicuramente Yami non aveva intenzione di pagare quattro bambocci.

    Che ne direste se ce la giocassimo a dadi? disse lo studente della sabbia tirando fuori un paio di classici dadi dalla tasca. Se ne era accorto solo in quel momento ma dall'inizio della passeggiata aveva continuato a giochicchiarci, forse per sfogare la tensione nervosa della sua prima missione. Persino quella risposta era solo la prima cosa che gli era passata per la mente.

    Chissà che dicano di si, non mi va per niente di menare le mani

    Spero solo che non siano dei cattivi perdenti, oppure le mani ci toccherà menarle sicuramente.



    CITAZIONE
    OT

    Come hai notato Atem ha un modo... singolare di affrontare le avversità. A te la palla :zxc:
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    La parola sbagliata.

    III




    Si sa, tra bambini ed adolescenti le gerarchie sono una cosa importante. L'educazione impartita dai genitori può essere molto rilevante, ma rimane pur sempre difficile visto il naturale scarso livello di maturità insegnare ai bambini che la legge del più forte non è l'unica funzionante. Il ragazzo più grande che si era avvicinato ad Atem ad esempio questo meccanismo non l'aveva minimamente capito. Alla risposta di Atem il suo viso assunse quella che voleva essere un'aria determinata, anche se poi calata sul visto non ancora del tutto definitivo di un adolescente il risultato era quasi più ridicolo che spaventoso.


    Forse non ci siamo capiti mezza sega. Io ti dico che devi pagare per passare, e tu tiri fuori dei dadi ?


    Era evidente che quel tizio doveva essere un po' il capogruppo, infatti vedendolo più determinato anche gli altri due ragazzi si avvicinarono nell'arco di due metro da me e da Atem. La situazione non mi sembrava particolarmente pericolosa, i ragazzini sembravano solo dei bulli, però mi sarei divertito a vedere come si sarebbe comportato lo studentello.


    Dai Huni, fagli vedere chi sei! Se tu prendi quello grande noi facciamo a fette il piccoletto.

    Stavo appunto pensando qualcosa del genere Kuro. Questi due devono imparare il rispetto.

    Io non ero mai stato un tipo da scazzottate, ma ne avevo vissute diverse per le strade del villaggio e ben sapevo quanto potevano essere pericolosi dei bimbi incazzati. Mi preparai psicologicamente, per essere pronto se fosse stato necessario intervenire a difendere Atem mentre i nostri tre nemici si mettevano nelle loro posizioni di combattimento. I due più piccoli, Kuro e Yushi si spostarono attorno a me, quasi volendomi accerchiare, mentre Huni rimaneva davanti ad Atem.
    D'un tratto, senza che si parlassero minimamente iniziarono la loro offensiva. I ragazzi erano evidentemente coordinati, segno che avevano combattuto assieme già delle altre volte.
    Huni tirò indietro il braccio destro per chiuderlo a pugno, e dopo aver bilanciato il corpo fece partire un gancio diretto alla guancia sinistra di Atem. Non si sarebbe certo fermato li. L'addestramento della strada è particolarmente severo,e tutti sanno che se uno commette l'errore di essere troppo clemente generalmente viene sempre malamente punito. Subito dopo quel gancio Huni avrebbe fatto partire un jab con il pugno sinistro dritto verso il naso di Atem, andando quindi a comporre un rapido 1-2 di cazzotti. A quel punto avrebbe tirato fuori dal cilindro la sua mossa finale, avrebbe portato rapidamente in avanti la gamba destra facendo intendere al suo avversario volenteroso di giocare a dadi che gli stesse per arrivare una ginocchiata nello stomaco, ed invece il movimento si trasformò in una semplice finta. La gamba destra non completò il suo percorso, ed invece che colpire divenne l'appoggio per una poderosa testata che Huni avrebbe cercato di impartire mirando allo sterno di Atem.


    Qualunque fosse stato l'esito di quello scambio di colpi Huni avrebbe poi arretrato di un paio di metri, giusto in tempo per incitare i suoi scagnozzi.


    Forza, su , di quel bambinetto devono rimanere solo i capelli!

    Kuro e Yushi erano partiti all'attacco in maniera combinata, anch'essi padroneggiavano bene l'uso delle finte e mi stavano accerchiando riempendomi di colpi. Per questioni di scena non potevo certo difendermi in maniera adeguata, anche perchè non sarebbe stato utile ai fini delle missione. Incassai tutti i colpi, in maniera più o meno vistosa, riparandomi solo da quelli potenzialmente fastidiosi come i pugni sul naso. Bisogna dire che mentre Yushi attaccava come uno scalmanato ed un tutta foga, Kuro sembrava più calcolatore, sapeva dosare la forza dei suoi attacchi ed usare la spinta del suo busto per attaccare in maniera concreta. Ad ogni modo, la forza dimostrata finora era minima, e salvo colpi di scena non avrei avuto nulla da temere.


    Aiuto Atem, sono fortissimi, non so come fare! Scappiamo, o paga!! Aiuto aiuto!

    Per amore di scena non potevo che comportarmi in quel modo, l'arte della recitazione era effettivamente grande in me, e probabilmente sarei risultato molto credibile anche allo studente, che avrebbe forse messo in dubbio le reali capacità del genin bambino. Dopo quella frase incassai ancora un paio di colpi, dopodichè simulai di cadere a terra sulle ginocchia, per essere poi in totale balia dei colpi dei due piccoletti.
    Rimane Atem a dover gestire la situazione, d'altronde era lui il fratellone.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Terzo



    Forse non ci siamo capiti mezza sega. Io ti dico che devi pagare per passare, e tu tiri fuori dei dadi ?
    Beh non ho soldi, quindi ho pensato che...

    Dai Huni, fagli vedere chi sei! Se tu prendi quello grande noi facciamo a fette il piccoletto.

    Stavo appunto pensando qualcosa del genere Kuro. Questi due devono imparare il rispetto.

    La mia solita fortuna... mi devo beccare io quello grosso...

    Ma cosa vuoi pensare tu? Dai dai, lascia menare le mani a me

    Fortunatamente Yami ben ricordava le lezioni accademiche sul taijutsu, e si rese subito conto che quelli erano solo bulletti da strada, che non sapevano come si combatteva. Portò all'indietro la gamba destra e sollevò le braccia, portandosi in posizione di guardia e, appoggiando il peso sulla gamba posteriore spostò indietro il busto e la testa evitando il gancio del suo avversario. [Slot Difesa I]

    Chi diavolo inizia una combinazione con un gancio? Per non parlare di quel lunghissimo caricamento.

    Anche il Jab non era temibile, venendo deviato da una parata circolare del braccio avanzato di Atem. [Slot Difesa II. Riflessi 125. Consumo Bassissimo.]

    La finta poi sarebbe stata di dubbia efficacia dato che avrebbe ben presto posato il ginocchio. Atem aveva già deciso di subire quel colpo per contrattaccare in controtempo per cui non ci sarebbe stata grossa differenza per lui.

    Una testata al petto? Questo qui è tutto scemo.

    Oltre alla grande vicinanza per poter assestare un colpo del genere quel genere di attacco andava a chiudere la visuale per cui sarebbe stato perfetto per controbatterlo. La testata avrebbe impattato sullo sterno di Atem ma, anche grazie al chakra, non avrebbe causato grossi danni mentre lo studente della sabbia contrattaccava. [Subisci e Mena. Resistenza 150. Consumo 1/2 Basso. Ferita leggera al busto]

    Atem avrebbe eseguito un doppio attacco, dall'alto e dal basso, proprio nel momento esatto in cui quel dolce peso gli impattava addosso. Generalmente le testate venivano eseguite colpendo l'avversario con la fronte, la parte più dura e resistente del volto, pertanto lo sguardo del "gagno" sarebbe stato perso nel petto di Atem mentre gli attacchi venivano eseguiti. Si sarebbe trattato di una gomitata destra dall'alto, che mirava alla testa del bulletto (possibile tra l'altro solo perché la testata lo aveva bersagliato al petto), e di una ginocchiata sinistra, con la gamba avanzata quindi, che tentava di colpirlo al volto (o al mento, a seconda della posizione della testa) dal basso. [Subisci e Mena. Forza e Velocità 100. Attacco Doppio Ravvicinato]

    Sarebbe stato difficile per lui liberarsi, data la posizione precaria ma, se anche ci fosse riuscito avrebbe potuto intuire che quello non era un avversario "facile".

    Sembra che dovrò usare le cattive, eh?

    Se il gagno avesse evitato il colpo, presumibilmente indietreggiando ma in ogni caso, Atem gli si sarebbe scagliato addosso ripetendo, ma al contrario, la combinazione del bulletto. Prima avrebbe eseguito un jab diretto al naso con la mano sinistra e, immediatamente dopo, avrebbe avvicinato ulteriormente in corpo a quello dell'avversario portandosi ad una distanza nulla, in cui i "ganci" erano maggiormente efficaci e raccogliendo quindi il pugno prima di ruotarlo leggermente ed eseguire un possente gancio diretto alla mandibola destra dell'avversario. [Slot Azione II e III. Eventuale movimento gratuito per avvicinarsi. Stat base.]

    Sia l'attacco iniziale, in risposta alla testata, sia il gancio finale erano colpi basi insegnati all'accademia ed entrambi potevano portare allo stordimento momentaneo dell'avversario o, in certi casi, mandarlo direttamente KO.


    Se invece il gagno avesse subito il primo assalto (subisci e mena) ma non ne fosse rimasto incapacitato Atem avrebbe subito eseguito uno sgambetto con la gamba destra, in modo da unire l'eventuale stordimento causato dal doppio colpo alla testa alla perdita di equilibrio causato dallo sgambetto. Avrebbe poi eseguito un rapido balzo indietro per guardare gli effetti dei suoi attacchi sul bulletto. [Slot Azione II. Stat Base.]



    CITAZIONE
    OT

    Vitalità: -1 leggera
    Chakra: -1 bassissimo.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Ritirata

    IV




    Mentre Kuro e Yushi mi caricavano a testa bassa con i loro colpi continuai guardai la difesa di Atem. Il ragazzo era parecchio sveglio nel combattere, nessuno dei colpi del ragazzo più grande andò a segno come doveva, anzi l'ultimo attacco si trasformò in una sentenza di condanna per il grosso Huni, che si ritrovò a terra con le gambe all'aria, con un forte mal di testa e senza averci capito nulla di quello che era successo.
    Niente di strano a dirsi, nelle risse da strada cose di questo genere erano all'ordine del giorno, ed anzi poteva tranquillamente andare molto peggio al malcapitato. Nel vedere Huni cadere a terra Kuro smise immediatamente di colpirmi e si fece serio.



    Huni, sei tanto grosso quanto imbecille ed inutile. Yushi fermati, che figure che mi fate fare.

    Il tono di voce del bambino era carico di imperio. Immediatamente Yushi si fermò e smise di picchiarmi per correre al servizio dell'altro bambino. Anche lo stesso Huni, ferito al volto e nell'orgoglio si sarebbe rialzato con qualche difficoltà per poi andare da Kuro.


    Non mi aspettavo fosse così forte Kuro!

    Sei proprio ridicolo! Scio, filiamo via prima che capiscano troppo!

    I tre bambini presero a correre a perdifiato, e nell'arco di qualche secondo avevano già svoltato l'angolo, sparendo alla vista.


    Bravo Atem, hai sconfitto il capo gruppo pare.

    Dopo quel breve cenno di compliementi, avrei fatto girare sui suoi tacchi l'allievo, e mi sarei diretto verso la taverna del bue nero.


    Forza, portami a prendere qualcosa da bere fratellone, dopo tutti sti pugni!

    Fortunatamente a reggere la messinscena avevo alcuni graffi sul volto e sulle braccia. Nulla di particolarmente grave, ma avrebbero contribuito a dare un tono serio alla faccenda. Entrammo nella taverna mentre zoppicavo, trovandoci di fronte ad una scena tipica. C'erano una ventina di tavoli, di cui almeno cinque occupati, soprattutto verso il fondo della taverna nella parte più lontana. Ai tavoli c'erano persone intorno ai trent'anni, nella maggior parte dei casi sembravano lavoratori manuali, fabbri, operai e maniscalchi. Non c'era lo stesso genere di borghesi e mercanti che avevamo visto all'esterno. Quando varcammo la soglia della porta cadde per qualche istante il silenzio, e tutti gli occhi si posarono su di noi, dopodichè ritornò il classico vociare dal fondo.


    La prego, mi porti dell'acqua fresca e se le ha delle garze, dei bambini ci hanno aggredito!

    Mi rivolsi al taverniere mentre mi avvicinavo al tavolo meno distante. L'uomo aveva circa cinquant'anni, anche se ne dimostrava ben di più. I miei sensi erano allenati per questo genere di cose, e di conseguenza notai uno strano accigliarsi degli uomini di un tavolo quando sentirono le mie parole. Il mio piano era semplice, non sapevo che scusa trovare per entrare nella taverna, ma dopo la collutazione ne avevo una più che valida. Una volta dentro parlare dei bambini sarebbe stato più che mai come lanciare un'esca. Se qualcuno usava quei gagni come spie o informatori, per ricercare le persone più ricche da borseggiare questo era il metodo migliore per scoprirlo.


    Tieni duro, ora ti porto qualcosa, ma pensi di poter pagare ?

    L'oste non sembrava preoccupato dalla presenza di un bambino pieno di graffi, mentre sembrava tenerci molto ad avere la cassa piena.


    Si non si preoccupi, il mio fratellone ha battuto un ricco sfigato ieri, e adesso siamo a posto. Sicuramente possiamo pagare due garghe e dell'acqua.

    Atem avrebbe dovuto di nuovo gestire la situazione, anche perchè al pronunciare quelle parole uno degli uomini in fondo alla taverna si sarebbe alzato, avvicinandosi al nostro tavolo. Era vestito con una canotta smanicata, particolarmente logora e puzzava di birra.


    Sono un dottore, fammi vedere bravo bambino. Dimmi cos'è successo al tuo fratellino ? Chi erano questi tizi che ti hanno picchiato, e come mai ?

    L'uomo, che tutto sembrava tranne che un medico, avrebbero preso posto a sedere affianco a noi, allungano una mano sul mio bracico e iniziando ad osservare i primi graffi. La sua domanda era rivolta ad Atem, da quale si aspettava una pronta risposta. Quando poi il locandiere avesse portato il necessario, quello che sembrava uno scaricatore di porto avrebbe iniziato a fasciarmi il braccio con abilità, e medicare i graffi sul volto. Nel mentre mi porse anche un po' di quell'acqua che avevo richiesto, ed in attesa che il mio "fratellone" rispondesse, ne bevvi un sorso.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Quarto



    Ci volle solo un colpo per far capire a quei bambini che Atem (o meglio, Yami) non stava scherzando e si diedero rapidamente alla fuga. Sicuramente non potevano essere loro la mente dietro a tutto quello...

    Anche se quella frase, "Scio, filiamo via prima che capiscano troppo!" mi impensierisce

    Concordo. Ma per ora direi che dobbiamo indagare nella taverna. Sempre che Ryoshi sia d'accordo.

    A quanto pareva anche Ryoshi era d'accordo dato che, dopo un piccolo complimento, si diresse verso la taverna restando nella parte.

    Quanti Ryo abbiamo dietro?

    Pochi, ma per un paio di succhi di frutta dovrebbero bastare. Spero.

    Entrammo nella taverna e rapidamente Atem guardò gli avventori. Sembravano diversi da quelli che viaggiavano per quel quartiere, forse erano più poveri e malfamati, ma non avrebbe saputo dirlo con certezza.

    La prego, mi porti dell'acqua fresca e se le ha delle garze, dei bambini ci hanno aggredito!

    Ascoltò il dialogo tra Ryoshi e l'avventore senza parlare, cercando di sembrare un tipo silenzioso e che stava sulle sue al contrario del "fratello" più giovane.

    Se non parliamo non possiamo dire cazzate.

    Mi sembra un'ottima idea.

    Peccato che il resto del mondo non la pensasse come Atem. Un uomo, presentatosi come un dottore, si avvicinò a Ryoshi e chiese ad Atem delle informazioni sull'accaduto.

    Sono un dottore, fammi vedere bravo bambino. Dimmi cos'è successo al tuo fratellino ? Chi erano questi tizi che ti hanno picchiato, e come mai ?

    Non, non lo so. E' successo tutto così in fretta! Stavamo facendo un giro per andare a trovare il nostro papà e giusto qui dietro siamo stati aggrediti da tre bambini! Non ci hanno detto come si chiamavano, vero? Per fortuna io sono più grande e sono riuscito a farli scappare ma non prima che facessero male a mio fratello. Scusa tanto se non sono riuscito a proteggerti.

    Lo osservai mentre curava Ryoshi, facendogli anche dei complimenti sulla sua bravura e ringraziandolo del suo aiuto.

    Purtroppo ora ho pochi soldi dietro, ma se mi dice dove posso trovarla le porterò una delle torte che fa la nostra mamma! Sono buonissime!

    Non sapeva se quell'uomo fosse veramente un medico oppure se fosse qualcuno che cercava di estorcergli informazioni per capire cosa e quanto sapevano, Yami sperava di essere stato abbastanza convincente con la sua recita.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Veleno

    V




    Atem non si stava comportando male. Aveva un modo di fare molto prudente e quasi schivo. Nel dialogo con il finto medico non aveva detto nulla di particolare, ed anzi aveva deciso di non parlare dei nomi dei bambini anche se li aveva sentiti benissimo. L'uomo, mentre continuava a medicare il mio braccio lo osservò con uno sguardo attento. Verso la fine del suo discorso, quando il fratellone iniziò a parlare di torte l'uomo si accigliò.


    Una torta ? Effettivamente le torte mi piacciono molto, e devo dire che una fatta direttamente dalla tua mamma sarebbe molto interessante.


    Mentre parlava, non nascondendo un certo umorismo macabro, gli occhi dell'uomo tornarono a guardare me. Nel frattempo io avevo finito l'acqua che mi era stata portata mentre osservavo i comportamento di Atem, nel mentre che il finto medico mi sistemava. Aveva mani rudi, e qualche volta aveva provato a stringere il mio braccio con forza mentre lo fasciava. Niente di particolare nè di doloroso per i miei canoni, ma forse era effettivamente una stretta un po' troppo intensa per una persona che voleva solamente aiutare un piccolo bambino indifeso. Quello era uno dei segnali che avrei dovuto immediatamente cogliere, ma non lo feci. L'errore fu esattamente quello, e dopo qualche istante mentre l'uomo continuava a darsi da fare nelle medicazioni iniziai a non avere più la sensibilità. Non me ne accorsi subito, ma nonostante l'uomo stesse aumentando sempre di più la forza della sua stretta io continuavo a sentire solo una piccola pressione. Mi accorsi di esser stato avvelenato quand'era troppo tardi, iniziai ad avere dei disturbi della percezione, vedevo sfuocato e iniziavo a sentire tutto ovattato.



    Tempo un minuto e sarò totalmente fuori combattimento. Cazzo, mi ha fottuto.

    Nonostante ultimamente fossi sempre stato calmo e quasi glaciale nell'affrontare le avversità, in quel momento un fremito di paura mi percorse l'intera spina dorsale. Molto probabilmente era legata alla responsabilità di dover accudire lo studente, cosa nella quale stavo peccando terribilmente. Anche solo valutare le opzioni si fece difficile, mentre il mio cervello perdeva colpi rapidamente io cercavo di pensare a come metterlo in salvo, avvertirlo ed evitargli spiacevoli avvenimenti, ma non c'era più niente che potessi fare. La dose di sonnifero nell'acqua era enormemente alta, e mentre riflettevo su cosa fare la mia testa sbattè violentemente sul tavolo, svenuto.


    Come puoi capire, noi qua non siamo dei coglioni. Voi avete deciso di venire qui e farvi beccare alla grande. Puoi essere riuscito a mettere al loro posto quei tre gagni, ma qui ti marca male.

    Per quanto povero di esperienza, Atem avrebbe capito in fretta che le cose stavano messe male, molto male, ma se anche avesse cercato di fuggire per lui c'erano ben poche speranze. Il finto medico si alzò in fretta e furia, e senza che Atem potesse far nulla scattò verso di lui, che si trovava forse ad una sedia di distanza, per ficcargli una manata dietro al collo con il fianco della mano. Un colpo pericoloso, potenzialmente mortale se mal incassato, che avrebbe dovuto far svenire anche lo studente, ed avrebbe continuato ad impartire colpi tremendi finchè non avesse perso i sensi. Slot azione 1 / 2 / 3 .

    Una volta riaperti gli occhi Atem si sarebbe ritrovato legato come un salame, schiena contro schiena con quella di Ryoshi, il quale continuava a dormire beatamente vittima di un terribile veleno. A parte un dolore lancinante al collo, Atem non avrebbe sentito effetti particolari su di se, se l'era cavata solamente con una contusione ed un bel livido per il momento.
    Per il resto, si trovava per terra in una stanza totalmente buia, in quello che probabilmente era lo scantinato della taverna del bue nero. SI sentivano alcuni rumori, piuttosto ovattati, provenire dal piano di sopra, ma la totale assenza di luce impediva di capire se ci fossero altre persone nella stanza, la presenza di porte o di scale. L'unica cosa particolarmente evidente che il ragazzo avrebbe potuto notare era un forte odore di putrefazione. Aleggiava tutto intorno a loro, anche se come prima, era difficile capire quanto fosse vicino.
    A parte ciò, dopo una decina di minuti che aveva aperto gli occhi, avrebbe iniziato a sentire il tipico squittire dei topi, i quali probabilmente si stavano moltiplicando nell'immondo scantinato in cui erano finiti. Il ragazzo avrebbe potuto iniziare a scalciare senza problemi, e li avrebbe tenuti lontani, ma questi, dopo averli individuati, avrebbero iniziato a prendere coraggio, ed attaccare sempre più spesso. Atem, muovendosi, poteva in un certo senso difendersi e tenerli lontani, ma cosa dire di Ryoshi ? Era ancora svenuto e in totale balia delle bestie.
    Atem non avrebbe impiegato molto a sentire le bestie sul corpo del genin, così come non avrebbe avuto bisogno di indizi per capire che il liquido che iniziava a sentire, era il sangue del compagno.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Quinto



    Fu solamente quando Ryoshi cadde svenuto che Atem capì che qualcosa stava andando male. Veramente male.

    Come puoi capire, noi qua non siamo dei coglioni. Voi avete deciso di venire qui e farvi beccare alla grande. Puoi essere riuscito a mettere al loro posto quei tre gagni, ma qui ti marca male.

    Un attimo dopo Atem aveva raggiunto Ryoshi nel mondo dei sogni.

    Venne risvegliato dalle urla di Yami, che gli rimbombavano nel cervello.

    Tutto era oscuro ma i rumori che provenivano da sopra di lui gli fecero capire che dovevano trovarsi sottoterra.

    Probabilmente il seminterrato della taverna ipotizzò Yami.

    Atem decise di restare fermo, sentiva Ryoshi legato dietro di se, ed aspettare che egli si riprendesse. Almeno questo era il suo piano finché non sentì squittire dei topi. Atem iniziò a scalciare per fargli capire che erano una preda troppo tosta per loro, ma quelli non sembravano demordere. Venne ferito ripetutamente [Ferita Media Diffusa] dai morsi dei ratti ma fu solo quando sentì che anche Ryoshi era stato attaccato che decise di reagire più prontamente.

    Si alzò in piedi, a fatica a causa del peso morto del bambino, ma ci riuscì grazie alla giovane età ed al leggero peso del suo compagno di missione. Iniziò ad agitarsi sempre più forte, facendo cadere i ratti dal corpo del bambino anche se anche Ryoshi sarebbe stato ferito. Forse quel movimento lo avrebbe svegliato. In ogni caso avrebbe continuato a calpestare i topi come un pazzo, ma senza urlare o disperarsi. Non voleva dare a quei bastardi che li avevano intrappolati la soddisfazione di sentirlo urlare o disperarsi.

    Forza Ryoshi... svegliati!

    Se non si fosse svegliato dopo quel baccano e quegli scossoni Atem avrebbe provato gettandosi addosso ad un muro con la schiena. Forse l'impatto avrebbe finalmente risvegliato il bambino dal suo sonno causato dal veleno (non che Atem fosse riuscito a capirlo, ovviamente).
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Ira

    VI




    Atem si stava comportando in maniera valorosa, ed anzi stava dimostrando un sangue freddo degno di nota. Chiuso dentro uno scantinato, abbandonato al suo destino e con il suo sensei svenuto e mangiato dai topi non si era buttato giù, ma anzi aveva trovato addirittura la forza di alzarsi, sostenendo il peso del bambino incurante delle corte che ne ostacolavano i movimenti.
    I topi, loro si che erano delle bestie tremende, non sembravano avere coscienza nè tanto meno pietà. Fregandosene della situazione continuavano imperterriti ad attaccare, ma adesso che Atem si era alzato Ryoshi era un preda particolarmente difficile, troppo in alto per le loro caratteristiche naturali. Si sarebbero quindi riversati tutti sui piedi e sulle gambe del povero studente, che con onore stava facendo di tutto per far svegliare il genin bambino.

    Dentro di me iniziai a prendere una sorta di meta-coscienza di quello che stava accadendo. Il veleno era particolarmente efficacie, non per niente mi aveva messo fuori combattimento in meno di un minuto, cacciandomi nel mondo dei sogni e rendendomi quasi impermeabile al mondo esterno. Il mio sonno era turbolento, pieno di incubi e brutti ricordi. Gli eventi traumatici che stavo rivivendo grazie al mio inconscio non erano certo piacevoli, ma ne stavo pian piano uscendo. Non ero ancora in grado di aprire gli occhi, non ero in grado di realizzare un quadro completo di quanto si stava verificando attorno a me, ma i miei sensi stavano mandando dei chiari segnali di pericolo al mio cervello, che in maniera brusca, forse un po' troppo, decise di reagire.



    ATEEEEEEEEEEEEEMMM! LA LUNA!


    Era qualcosa di ricorrente nelle sue fasi di pazzia la luna, ne minacciava il buon senso da molto tempo, anche se nessuno per il momento ne aveva mai capito quale fosse il motivo, nè tanto meno ne aveva un idea Ryoshi stesso.
    Ad ogni modo, quel grido inconsapevole del bambino avrebbe dovuto essere una premonizione di ciò che stava per accadere, un grido carico di rabbia e di dolore. Per quanto la voce dei bambini rende sempre "attenuati" alcuni sentimenti legati al dolore, nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe potuto fraintendere la carica emotiva di quell'urlo nel buio.
    Da sopra non avrebbero fatto tempo a scoppiare a ridere, compiaciuti di quello che stavano organizzando. Non ne avrebbero fatto a tempo perchè in fondo, anche se ci trovavamo all'interno di uno scantinato, eravamo pur sempre a Suna. La quantità di polvere, pulviscolo e sabbia trasportata dal vento era enorme, ed era esattamente il genere letale in questa situazione.


    AHHHHHHHHHHHH


    Un'altro grido, questa volta però non era da solo. Era accompagnato da un vortice di sabbia che si sarebbe pian piano creato attorno a Ryoshi, e di conseguenza attorno ad Atem stesso. L'unica possibilità per lo studente di sopravvivere al pandemonio che si sarebbe creato era rimanere nel centro del ciclone, il più stretto possibile al genin bambino, cercando di ripararsi dalla sabbia che fuori controllo ogni tanto avrebbe potuto colpirlo. Il vortice di sabbia allontanava i topi, o per meglio dire, vista l'intensità di quel vortice allontanava i pezzi di topi macellati e distrutti da loro. Nel mentre stava portando con se l'intero arredamento della stanza, che pian piano veniva risucchiato all'interno del ciclone, trasformandosi in'altra materia utile da distruggere, ed aumentando sempre di più la potenza devastante del turbine.


    MORIRETE!!! MORIRETE TUTTI!!!


    Ryoshi era totalmente incontrollabile. Una rabbia primordiale ne aveva preso il controllo. Forse la paura di quello che gli stava succedendo, forse gli effetti del veleno che debilitando la sua parte cosciente ne stavano facendo rivivere i vecchi tempi pieni di pazzia e rancore, o forse il timore di non riuscire a proteggere lo studente che gli era stato affidato lo avevano fatto totalmente andare fuori controllo. Il suo sfogo però non si sarebbe limitato a distruggere ed allontanare i topi, no. L'intensità di ciò che stava provocando era sempre maggiore, ed aveva adesso la forza di distruggere l'intera locanda, compresi i poveri abitanti del piano di sopra.
    Il turbine, che dopo aver mangiato buona parte dell'arredamento contava di una dimensione degna di nota, sarebbe come esploso verso il soffitto sopra di loro, creando un'immensa voragine e dando di nuovo luce ad Atem.

    Solo adesso lo studente avrebbe potuto vedere l'effettiva situazione, di tutto lo scantinato rimaneva ben poco. Il mobilio era andato del tutto distrutto, ed anche alcune pareti presentavano buchi e distruzione qua e la, lasciando spazi e creando collegamenti con gli edifici collegati. Il tutto, era macchiato da dosi considerevoli di sangue. Non solo tutti i roditori che poco prima li stavano attaccando erano stati tritati dalla furia di sabbia, ma nella recente "esplosione" che aveva colpito il piano superiore era stato inghiottito anche uno degli uomini che avevano visto quand'erano entrati, e che per sua sfortuna si era fatto trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quest'ingente quantità di sangue, oltre al mero schifo che avrebbe potuto dare al ragazzino, aveva avuto il merito di rimanere impregnata all'interno della sabbia che il genin bambino stava inconsciamente controllando, colorandola di un rosso cremisi capace di far sembrare la scena ancor più surreale.

    Nel mentre la locanda si "scioglieva" sotto la furia del rosso, Atem sarebbe riuscito facilmente a slegarsi delle corde e liberarsi dalla vicinanza con il bambino. Ora che la sua furia si era concentrata al piano di sopra non c'era più un centro de ciclone ne quale rimanere per stare al sicuro, ed anzi dalle macerie del piano di sopra avrebbero iniziato a cadere pezzi di mattone, sassi, pezzi di intonaco e parete, che spinti dalla forza distruttiva della sabbia avrebbero potuto colpire con una forza notevole il povero studente.

    Come in un far protettivo, mentre la furia non smetteva di crescere, una sorta di nube di sabbia avrebbe sollevato Ryoshi dal piano seminterrato, portandolo verso il piano superiore dove tutti i presenti, ormai in preda al panico stavano cercando di correre verso l'uscita.
    La visione del bambino era inquietante, continuava ad avere gli occhi chiusi, era totalmente incosciente e si muoveva sulla nuvola di sabbia come se fosse in preda agli spasmi. Solo una volta arrivato in alto, la sua furia si sarebbe arrestata con un ultimo colpo di scena. Tutta la sabbia e la materia inorganica presente si sarebbe radunata attorno a Ryoshi, andando a creare una sfera di sabbia con un diametro interno di circa due metri, all'interno del quale c'era lo spazio sufficiente e necessario affinchè potessero starci Ryoshi ed un'altra persona. Pochi istanti dopo la formazione di questa sfera, essa sarebbe esplosa, facendo scattare sabbia in tutte le direzioni con una potenza di fuoco idonea a distruggere non solo la locanda, ma l'intero palazzo distruggendo ogni forma di struttura portante dell'edificio.
    Con il senno di poi, era facile capire che forse l'unico modo per sopravvivere alla potenza della sfera era trovarsi all'interno della stessa poco prima che esplodesse. Per fare questo, Atem doveva assolutamente riuscire a salire sulla nuvola di sabbia, o perlomeno far in modo di essere affianco al giovane sensei mentre la sabbia si stringeva intorno a lui.
    Certo, se fosse rimasto al piano di sotto avrebbe forse potuto sfruttare quei buchi nei muri per sgattaiolare negli edifici adiacenti, ma si sarebbe salvato ? Avrebbe fatto in tempo considerando la velocità omicida della sabbia ?

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Sesto



    Alla fine Atem riuscì a risvegliare Ryoshi, ma il risultato fu che il bambino era letteralmente impazzito!

    Un gigantesco turbine di sabbia cominciò a roteare attorno a loro ma fortunatamente Atem, attaccato al bambino grazie alle corde, non ne avrebbe risentito troppo. Si sarebbe riparato il volto con le braccia, ma a parte qualche piccolo graffio [ferita leggera diffusa] non avrebbe subito grossi danni.

    La cosa più preoccupante tuttavia fu quando le corde si staccarono, separando Atem e Ryoshi. Non più protetto dalla vicinanza con il bambino Atem si sarebbe dovuto difendere da solo dai detriti che cadevano dal "soffitto". Trovandosi a terra eseguì una capriola evitando il primo detrito e riportandosi in piedi [Slot difesa I] un altro pezzo di pavimento voleva abbatterlo ma, dando la sua completa attenzione a ciò che proveniva dall'alto, non fu difficile per lo studente eseguire un balzo all'indietro per evitare anche quel secondo colpo. [Slot Difesa II]

    Notò che della sabbia si stava muovendo per sollevare Ryoshi in una sorta di nube. Non voleva immaginare cosa sarebbe successo li sotto una volta che il genin si fosse sollevato pertanto con uno scatto rapido [Impasto 1/2 basso, Vel 150] sarebbe riuscito, anche saltando, ad aggrapparsi alla nube di sabbia e a sollevarsi arrivando di fianco al bambino. Atem non gli avrebbe parlato, sapeva per esperienza diretta con Yami che la cosa migliore era farlo sbollire un po'.

    Quando la sabbia iniziò a sollevarsi attorno a loro Atem si sarebbe avvicinato a Ryoshi, preferendo non immaginare cosa gli sarebbe potuto succedere se fosse rimasto all'esterno. Mentre la sfera si chiudeva su di loro l'unico sentimento all'interno del cuore di Atem era la paura.

    Ma cosa vuoi essere spaventato, smidollato? Immagina se anche noi potessimo controllare un potere simile in futuro! Saremmo il miglior ninja degli Ishtar di sempre!
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Frana

    VII




    Dopo esser finito all'interno della sfera di sabbia, prima che questa rilasciasse tutto il suo devastante potere, Atem avrebbe solo sentito un rumore fortissimo, che dimostrava solo in parte i danni strutturali causati alle fondamenta della struttura. Oltre a quello, si sarebbe trovato circondato da una quantità di polvere tale da impedirgli di vedere a più di una spanna dal naso. Attorno a se avrebbe solamente potuto sentire un silenzio quasi tombale, interrotto solo in sporadici momenti da alcuni rantoli. Evidentemente c'erano ancora dei sopravvissuti all'interno, e molto probabilmente non sarebbero stati affatto contenti di quello che era successo. La polvere avrebbe impiegato parecchio tempo prima di diradarsi, ed anzi ci sarebbe voluto ben più di qualche istante perché Atem potesse ricominciare a respirare senza tossire e senza provare dolore per i polmoni.
    Guardandosi attorno, avrebbe trovato Ryoshi ai suoi piedi. Il genin bambino continuava ad essere addormentato, anche se visto quello che era successo era impensabile si trattasse di mero sonno. Il veleno con il quale era stato intossicato era particolarmente potente, evidentemente i responsabili si aspettavano delle visite sgradite e si erano preparati per tempo ad accogliere eventuali accademici con i giusti metodi. D'altra parte, da qualche parte dovevano indubbiamente esserci un antidoto o qualcosa del genere, un qualsiasi palliativo che potesse rimettere perlomeno in piedi il Sensei.

    In ogni caso lo studente di Suna non avrebbe avuto molto tempo da spendere in domande. Se inizialmente regnava un clima di silenzio, forse dovuto anche allo sbigottimento, dopo qualche minuti e mentre l'abbassarsi delle polveri faceva tornare lentamente la vista sarebbero tornati sempre più forti anche i rumori Atem avrebbe capito senza troppi problemi che c'era qualcuno vivo nella casa che si stava muovendo, ma sarebbe stato difficile identificare la fonte esatta. Se ne sarebbe probabilmente accorto troppo tardi, quando una losca figura, uno di quegli uomini che si trovavano in fondo alla sala quando erano entrati comparve dietro di lui, nel piccolo specchio visivo che aveva a disposizione.


    Avete distrutto la nostra base, bastardi! Adesso creperete!!


    Il senso di rabbia dell'uomo era più che condivisibile, forse un po' meno i suoi bruschi metodi. Avrebbe cercato di aggredire Atem con un coltello abbastanza lungo ed affilato impugnato con la mancina, lanciandosi in una sorta di affondo. Incurante dell'esito di quel colpo, avrebbe tentato di colpire Atem con un diretto sinistro verso il mento, assestato in maniera ben migliore di quello di Huni, che avrebbe portato l'uomo a mollare l'impugnatura dell'arma. Nell'alzare le braccia per sferrare la sua offensiva si sarebbe potuto notare come all'altezza del basso ventre l'uomo avesse una ferita profonda e grave, dalla quale usciva un flusso abbondante di sangue. Forse per questo l'uomo, stremato dalle fatiche di quei due colpi cadde svenuto su Atem, con il rischio di cadere sopra di lui e farlo rimanere incastrato tra i detriti.


    USCITE DA LI, USCITE DA LI CROLLA TUTTO!

    Le grida provenivano da fuori, era un coro unanime di tutte le persone che dagli edifici adiacenti si erano riversati in strada o sui balconi. Nessuno aveva il coraggio di entrare, eppure la situazione si faceva particolarmente tesa. Atem avrebbe sentito senza problemi delle forti vibrazioni, indizio che forse gli rimaneva ben poco tempo per sgattaiolare fuori e fuggire da quella che stava per diventare la loro tomba.
    Non solo, doveva trovare il modo di portare fuori anche Ryoshi, per evitare che rimanesse inghiottito dalle rovine, e per evitare di iniziare la sua carriera ninja con un clamoroso cadavere sulla coscienza.
    Il tempo stringeva, Atem doveva evitare di rimanere sotto il corpo stremato dell'uomo che lo aveva attaccato, e doveva trovare le forze di raccogliere Ryoshi ed uscire da quella taverna.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I gagni

    Post Settimo



    Soltanto degli intensi rumori rivelarono ad Atem cosa stava succedendo all'esterno della sfera di sabbia, una distruzione senza eguali che si sarebbe placata dopo un po', assieme alla sfera di sabbia che si stava sfaldando. Non ci voleva un genio per capire che l'intero edificio si stava reggendo per miracolo ed Atem rimase per qualche istante immobile, accertando la presenza di un Ryoshi svenuto vicino a lui attendendo che la polvere calasse e gli consentisse di vedere dove doveva andare per fuggire di li.

    Fu soltanto grazie all'udito che riuscì a capire che uno degli uomini lo stava per colpire alle spalle. Il tempo di girarsi ed Atem poté notare il suo goffo assalto, che riuscì ad evitare ruotando in senso orario e portandosi fuori dalla linea dell'attacco. [Slot difesa I. Riflessi 150, consumo 1/2 basso]

    Atem avrebbe notato, mentre l'altro tentava di colpirlo con un pugno sinistro, arrivando persino a mollare l'arma. Atem decise di bloccare quell'assalto deviando il pugno dall'esterno verso l'interno con una parata circolare. Non che temesse particolarmente quel colpo ma meglio andare sul sicuro. [Slot Difesa II. Resistenza 150, consumo 1/2 basso.]

    Come ci si poteva aspettare l'uomo cadde su Atem, svenuto. Non appena lo vide Yami prese il controllo e decise di agguantarlo e di spingerlo via sul fianco, lasciandolo a terra. [Slot Difesa III/Azione I. Subisci e Mena. Resistenza 150, consumo 1/2 basso.]

    Seguendo le urla di chi lo chiamava da fuori Atem avrebbe afferrato Ryoshi, caricandoselo sulle spalle e avrebbe cercato di correre all'esterno di quell'edificio ormai in rovina. Fortunatamente il bambino non era molto pesante e Atem aveva scelto di trasportarlo in un modo che lo limitava solo in parte nella corsa per cui sarebbe riuscito a trovare l'uscita facilmente, o almeno così sperava.

    Sfortunatamente per il manipolatore di sabbia Atem non aveva compreso che Ryoshi era stato vittima di un veleno, credeva che fosse svenuto per via dell'enorme fatica e quantità di chakra che doveva aver usato per creare quel turbine di sabbia e quella sfera per proteggerli. C'era solo da sperare che l'ospedale di Suna, o una qualche clinica vicina, avesse degli antidoti dato che comunque Atem avrebbe portato il bambino al pronto soccorso più vicino, viste le sue precarie condizioni evidenti persino ad un neofita come lui.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Antidoto

    VIII




    Uscito dai resti dell'edificio con Ryoshi tra le braccia Atem si sarebbe trovato davanti una folla composta da diverse persone. C'erano abitanti di Suna di tutti i tipi, dalle casalinghe delle abitazioni accanto, ai mercanti della zona, senza considerare tutti i presenti che stavano percorrendo quelle strade. Per quanto anche i civili potessero essere abituati ai ninja, fenomeni di distruzione come quello verificatosi quel giorno non erano normali.
    Ad ogni modo, per quanto preso dall'agitazione Atem non avrebbe potuto non notare la presenza di Kuro ed Huni davanti tra la folla. Due dei tre bambini che li avevano inizialmente aggrediti si erano infine ripresentati e si aggiravano tra la folla osservando la scena.

    Il giovane studente, ignaro di trovarsi di fronte ad un caso di avvelenamento avrebbe cercato di portare il genin bambino verso una struttura medica, ma appena percorsi una cinquantina di metri si sarebbe trovato i due bambini di prima alle calcagna.


    Hey fermo, fermo!! Ti vogliamo aiutare, ti vogliamo aiutare, vieni qui!

    A gridare a gran voce era Kuro, il bambino più piccolo che sembrava essere il capo della banda, lo stesso che poche ore prima si era arrabbiato con i suoi compagni per non esser stati in grado di impartire una bella lezione ad Atem. Affianco a lui anche Huni correva, ad ogni modo i due bambini non erano particolarmente veloci, e difficilmente sarebbero riusciti a recuperare lo svantaggio se Atem stesso non si fosse fermato.


    Abbiamo un antidoto! il bambinetto è stato avvelenato, è stato quello stronzo ciccione!

    Il bambino mentre gridava aveva iniziato ad agitare una boccetta di liquido trasparente nella mano sinistra, che stava quasi sventolando cercando di farla vedere ad Atem.


    Lo so che prima vi abbiamo attaccato, ma faceva parte del piano, siete caduti nella trappola di quello la. Ha avvelenato il tuo amico quando l'oste gli ha dato l'acqua, fidati, fermati e fagli prendere questo!

    In effetti i conti sembravano tornare. Atem aveva visto la scena ed avrebbe potuto collegare i due avvenimenti, ma la scelta a quel punto comportava l'assumersi una responsabilità importante. Se si fosse fermato si sarebbe trovato nella possibile imboscata dei due ragazzini se questi non avessero effettivamente voluto aiutare. D'altra parte, se Kuro era sincero esso aveva l'antidoto necessario a salvare il genin bambino da quello stato di sonno dal quale non riusciva ad uscire.
     
    .
17 replies since 16/7/2016, 17:29   145 views
  Share  
.