[Gioco] Gli Ostacoli del Fato

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    È colpa tua. Ratty

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    Parlerò senza mezzi termini, Shinobi. Il proprietario del grosso casinò nel Paese della Montagna era un uomo sulla quarantina con un bizzarro gusto nel vestire e nell'acconciare barba e capelli, ma il suo tono pratico e lo sguardo vigile non avrebbero fatto esitare nessuno nel considerarlo una persona assolutamente capace e probabilmente senza scrupoli, portando la questione estetica decisamente in secondo piano. Gli shinobi erano stati fatti accomodare all'ultimo piano del grande palazzo che ospitava le sale da gioco e l'hotel, il più ricco ed esclusivo in quella porzione un pò arida della regione, conosciuto col duplice nome di Tengokuhenokaidan (Stairway to Heaven) e di Gokei Hametsu (Rovina Totale). Il suo nome era Yukufuna Shusendo, un nome che era tutto un programmaTradotto malamente con googletranslate esce una cosa come "Ricco Avaro" e pareva fosse più che abituato a richiedere l'intervento ninja per compiere azioni non esattamente legali o meritorie come un assassinio, vista la completa assenza di rimorso o dubbio nel suo linguaggio corporeo o nella voce, profonda e salda, con cui li aveva accolti nel suo studio in marmo dall'aria quasi sacra, per quanto era pulito e ricercato nei dettagli dei pochi e palesemente costosi arredi.

    L'Accademia aveva indicato il cliente come un buon pagatore e un individuo dalla discreta influenza, ma non aveva lasciato trapelare nulla di più riguardo a precedenti missioni o traffici in cui era implicato. Quell'uomo pagava anche per essere lasciato in pace e nell'ombra, e non sarebbe stato saggio nè utile andare a scavare nel suo passato, soprattutto perchè completamente privo di collegamenti con la missione per cui pagava. C'è un uomo che deve morire. Entro sette giorni. Fuori dalla mia proprietà. E deve sembrare un incidente. Non ho alcuna intenzione di corrompere la polizia per insabbiare le indagili dopo aver pagato quanto devo alla vostra Accademia, pertanto se l'omicidio venisse poi scoperto, vi assicuro che non vedrete un soldo e anzi l'Accademia dovrà pagare una penale quantomeno salata. Fredde parole da uomo d'affari che evidentemente non considerava la vita umana come qualcosa di molto diverso da un bene di consumo. Il suo nome è Fuun Koikuro, e a dispetto dei kanjiSempre con pessima traduzione dovrebbe leggersi come "Sfiga Nera Profonda" ha una sfortuna sfacciata, che sfida ogni logica.

    Poggiò sull'ampia scrivania in marmo bianco diversi ritagli di giornale adeguatamente incartellati, che mostravano il loro bersagliorohan_kishibe_x_reader__beautiful_bastard__by_ientercontests-d9ysx85 mentre ritirava enormi assegni o intascava coppe e premi. Nel giro di due mesi ha vinto ogni singola lotteria e concorso a premi basato sulla fortuna dell'intero Paese. Poggiò un volantino sul tavolo, riguardante il suo Casinò, che annunciava di un giorno "Open" in cui, a scopi promozionali, chiunque avrebbe potuto partecipare a tutti i tavoli da gioco indipendentemente dalle puntate di base per una "sfida alla fortuna". E noi siamo la sua prossima preda. Questo evento è in programma da più di sei mesi a scopi promozionali e si svolgerà fra sette giorni, per la precisione a partire dalle nove di sera. Chiunque può sedere almeno una volta a ogni tavolo, e finchè vince può restare seduto e non venire allontanato dal casinò...se Fuun Koikuro arriverà ai banchi da gioco io rischio seriamente di finire sul lastrico, e non posso permettermelo.

    Tuttavia non posso nemmeno permettermi di annullare la serata. Ho speso troppo per organizzarla e comunque mostrerei una debolezza che non è bene mostrare nel mio mestiere. Pagandovi per ucciderlo conterrei i costi in maniera molto più efficiente, a patto che sembri un incidente e non avvenga nel casinò o nel giardino circostante.
    Se interrogato riguardo alla possibilità di metodi alternativi per evitare la partecipazione del giovane alla serata promozionale il mandante si sarebbe accigliato. Non siete pagati per fare domande, e siete liberi di rinunciare se ritenete di non avere la professionalità sufficiente ad agire secondo le richieste. Posso rivolgermi ad altre organizzazioni di Shinobi, ma mi dispiacerebbe interrompere i rapporti fruttuosi che ho avuto finora con l'Accademia. Tuttavia, se può esservi utile per trovare la giusta determinazione, sappiate che tutte le altre opzioni sono fallite. Dal cassetto della scrivania prese un nuovo elemento: un plico contenente le informazioni personali del bersaglio.

    Fuun Koikuro non ha accettato una somma in denaro in cambio della sua mancata partecipazione, e si trattava di una somma assai generosa. Non ha famiglia o legami che possano essere usati per ricattarlo e ha rifiutato un viaggio premio che gli è stato offerto proprio nei giorni della giornata "Open". Inoltre ha affermato più volte alla stampa che vuole seguire l'onda della buona fortuna e sbancare il casinò. A mia conoscenza, dopo le giuste investigazioni, non ha rancori nei confronti miei o della mia azienda, e semplicemente vuole sfidare la propria sorte, quindi non è qualcosa di personale. Passando alle maniere forti, ogni tentativo di minaccia o di rapimento, così come un pestaggio e un tentativo di omicidio da parte di alcuni teppisti sono falliti miserabilmente, spesso ritorcendosi contro chi li attuava. La dea bendata protegge Fuun Koikuro, di questo sono ormai certo.

    Ed è per questo che dovete ucciderlo facendolo sembrare un incidente in cui morirà solo lui: per abbattere tanto lui quanto la sua fama, e salvaguardare quella del mio casinò, che non deve essere minimamente implicato.


    Fuun Koikuro: 24 anni, celibe, formazione scolastica di base, nessuna esperienza militare. I genitori sono deceduti quando aveva 16 anni in un incidente domestico (fuga di gas con esplosione) che ha distrutto la sua casa. Nessun parente stretto. Circa tre anni fa è stato lasciato dalla fidanzata, Hanahime Mido, che nel mentre si è sposata e trasferita nel Paese dell'Artiglio e non hanno più avuto contatti. Ha lavorato come fattorino fino a due anni fa, da allora è disoccupato e tira avanti con saltuarie consegne di giornale in bicicletta. .
    Vive nella cittadina di Fusoya, a circa venti chilometri dal Casinò, in un complesso di appartamenti identici tra loro, grandi 4 tatami più un bagno. Non ha speso nulla del denaro accumulato, perchè intende (così ha dichiarato) spenderlo tutto al Casinò.
    Circa due mesi fa, di punto in bianco, ha iniziato ad avere una fortuna indescrivibile, vincendo ogni concorso a cui partecipasse, e alcuni addirittura per caso, trovandosi nel posto giusto al momento giusto.
    Giornata tipo: la mattina consegna i giornali dalle 7 alle 9:30. Poi colazione in un locale nel centro del paese. Ciondola fino all'ora di pranzo passeggiando alla cieca (negli ultimi mesi in questo periodo raccoglie portafogli rigonfi, gioielli e denaro che trova in giro), pranza in casa, quindi dorme dalle due fino alle quattro. Esce nuovamente per il paese e per finire cena in una piccola trattoria, sempre la stessa, alle otto e trenta esatte. Dalle dieci in poi beve qualcosa in un Maid Cafè notturno e torna a casa alla mezzanotte per dormire.
    Sono falliti 2 pestaggi, in un caso una banda rivale ha aggredito i teppisti da noi pagati credendo stessero sconfinando e lui è sgattaiolato via. Nell'altro il teppista che lo aggredì con la scusa di aver guardato male la sua fidanzata si è accasciato con dei crampi perchè il barista del Maid Cafè aveva inavvertitamente versato dell'anticalcare nel suo cocktail.
    2 tentativi di omicidio: Il carro che doveva travolgerlo improvvisamente ha perso le ruote e i cavalli si sono fermati all'ultimo. Poi il teppista è inciampato e si è trafitto da solo col coltello.
    I tentativi di rapimento, tre in totale, sono falliti con modalità similari.

    Le minacce non hanno presa, perchè il ragazzo si ritiene troppo fortunato per correre dei veri rischi, e non si può essere troppo espliciti visto il suo rapporto con la stampa.
    Secondo le dichiarazioni, non ha idea del perchè è diventato tanto fortunato, e da ripetute analisi non sembra affatto che stia barando o usando qualche trucco, per quanto la buona sorte superi l'immaginabile.



    Era il momento di porre ulteriori domande, forse, o di andare a Fusoya e iniziare a organizzarsi. A Yukufuna Shusendo non importava minimamente che lavorassero da soli o in squadra, ma voleva ottenere il suo risultato. Essendo le nove e mezzo del mattino, sarebbero arrivati alla cittadina più o meno alle dieci, quindi Fuun Koikuro doveva essere nel piccolo locale al centro del paese chiamato Tanukimori (Foresta dei Procioni), assieme ad almeno altri tre avventori, la cameriera e un uomo al bancone. Il locale grosso modo quadrangolare aveva ampie finestre sull'esterno e il bersaglio sarebbe stato proprio là, davanti a una di esse, solo mentre sorseggiava del Mochi e leggeva il giornale. Unico ingresso quello principale; al piano superiore un appartamento da cui veniva un discreto odore di cavolo bollito e una piccola porta che dava a un bagnetto funzionale e un pò sporco. Tutto cominciava da là, se si fossero subito diretti dal loro bersaglio.
     
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    Gli Ostacoli del Fato

    Post Primo - Introduzione



    [Nota: se volete saltare la lunga introduzione delle gregarie e di Shinichi e passare subito alla parte nel paese della Montagna cliccate: qui]





    Esiste un locale a Sunagakure, un bar/gelateria per ragazze nel quale nessun uomo avrebbe mai messo piede, ed andava bene così. Le sue decorazioni fragolose ed i camerieri, scelti tra i più bei giovani di Suna, mettevano a disagio i machi del villaggio della sabbia. Peccato solo che gli affari non fossero dei migliori, anche per via della particolarità del locale che richiamava solo una piccola parte della popolazione sunese. Fortunatamente per il gestore la proprietaria del locale, pur attraverso dei prestanome, era Miyako Kurogane. Letteralmente una vera miniera d'oro.


    Quel giorno c'erano ben quattro ragazze sedute all'unico tavolo occupato, ciascuna affascinante a modo suo.


    La Prima sarebbe stata la preferita di coloro che amavano le ragazze giovani, o con un difficile carattere.

    Sembrava quasi un'adolescente nelle espressioni e nel modo di fare anche se aveva ormai il corpo di una giovane donna. Aveva una faccia crucciata, ma ciò non ne diminuiva il fascino. I capelli neri, che non le arrivano alle spalle, erano tenuti liberi e sciolti dando l'idea di un carattere troppo indipendente e da domare nell'uomo più maturo. Il fisico allenato avrebbe fatto sognare i più maliziosi, che l'avrebbero immaginata intenta ai più svariati esercizi ginnici mentre mostrava incautamente più del dovuto ad uno spione, elettrizzato dall'idea che anche solo per un istante i gelidi occhi neri di lei si potessero soffermare su di lui mentre deliziava il suo sesso con la mano.

    Fuyumi Mizunashi non era tuttavia come veniva immaginata dai vecchi pervertiti che la adocchiavano per strada. Era una ragazza che aveva sofferto molto e che si era rifatta una vita seguendo il suo sensei e la via della spada.
    O, meglio, obbligando il suo sensei ad insegnarle la via della spada.
    Il suo carattere si era temprato ed era diventata una kunoichi a tutti gli effetti, anche se ancora abbastanza inesperta.

    Era divenuta, col tempo, la migliore amica di Hana Suzuki una donna del deserto che, per certi aspetti, era l'esatto opposto di Fuyumi.


    Hana era più grande di Fuyumi, dimostrava appieno i propri ventitrè anni, ed anche lei aveva avuto delle brutte esperienze passate persino più traumatiche di quelle di Fuyumi. Fin da piccola aveva aiutato il padre a gestire la propria carovana ed il commercio nel duro deserto dell'Anauroch ma aveva un carattere forse troppo... vivace. Quando aveva una decina d'anni infatti si ribellò ad un gruppo di banditi che volevano rubare le loro merci e, per punizione, venne da loro accecata. Da allora represse questi suoi sentimenti e, per non essere un peso alla famiglia, iniziò ad occuparsi dei propri fratellini più piccoli: due gemelli. Hana era felice di stare con loro e li adorava ma dentro di se covava sempre il desiderio inespresso di viaggiare e di vivere mille avventure. Avventure che un giorno vennero, sotto la forma di un guerriero del deserto di nome Shinichi che non solo la stregò per la sua forza d'animo ed il suo cuore gentile, pur turbato da mille pensieri, ma che le salvò la vita riuscendo anche a farle ritrovare la vista grazie alle cura dei monaci Raksha.

    Hana esprimeva appieno il proprio spirito materno e la propria pace interiore, specialmente quando posava il proprio sguardo sul nobile guerriero che l'aveva salvata, ed il suo sorriso era talmente magnifico da poter ammansire una bestia feroce. I lunghi capelli rossi non ne nascondevano lo sguardo intelligente e facevano fantasticare sul suo carattere avventuroso, in tutti i sensi. Non era una ragazza dotata di un seno prosperoso o di un sedere sodo, ma non per questo era meno bella. La sua bellezza stava nella sua persona, nel suo viso e nel suo carattere. Non appena cominciava a conversare e la sua voce suadente si spandeva nell'aria non si poteva non innamorarsi di lei. Quella di Hana era una bellezza pura e luminosa, ma non per questo meno sensuale della prossima ragazza del locale, Sayuri.



    Sayuri rappresentava per molti uomini il vero ideale di donna. Non tanto per il suo aspetto fisico mozzafiato, che lei adorava mettere in mostra, o per la combinazione dei suoi capelli biondo naturale con gli occhi azzurri come il cielo ed i seni che sembravano due montagne ma per il fatto che lei adorasse il sesso. Era difficile trovare un uomo che potesse soddisfarla e lei aveva dei gusti molto particolari in camera da letto, oltre ad adorare il fatto che potesse piegare qualunque essere maschile solo con lo sguardo o con un paio di moine. Per lei gli uomini erano deboli, ma non per questo privi di usi.

    Non esprimeva mai con loro queste sue idee, ben sapeva che l'uomo aveva bisogno di essere rassicurato e non affrontato e lei si prestava al gioco gonfiando il loro ego come facevano i loro pantaloni quando si avvicinava loro. Purtroppo per loro però una volta finiti negli artigli di Sayuri la tigre difficilmente un uomo riusciva a liberarsi, donandole la sua dignità e tutto se stesso pur di tenerla con se anche solo un altro istante. C'era soltanto un uomo che era riuscito a "domarla" e non l'aveva fatto nel modo che si immaginavano quei poveracci che le arrancavano dietro ma solo e semplicemente con il proprio affetto e cercando di vedere oltre la maschera di donna forte ed indipendente con la quale la ex-cameriera di Konoha si adornava.
    Al contrario di quello che molti pensavano tuttavia Sayuri non faceva la mantenuta, ma era la servitrice a tempo pieno della sua padrona. La ragazza seduta al quarto posto di quel tavolo. La principessa dorata, Miyako Kurogane.


    Se Fuyumi poteva essere considerata carina, se Hana veniva chiamata "bellissima", se Sayuri era "una bomba", Miyako Kurogane era, semplicemente, "irragiungibile".

    Già solo il suo aspetto la metteva di pieno diritto nella classifica delle "10 donne più belle" che una qualunque persona avesse mai visto, se a questo aggiungiamo la sua considerevole ricchezza, la nobiltà d'animo e di sangue non stupisce apprendere che ella fosse il sogno erotico di molti uomini di Sunagakure, nonostante il pessimo carattere. I fluenti capelli erano morbidi come la seta, la pelle liscia e vellutata come la crema più dolce, i suoi occhi erano due specchi purissimi nei quali la luce stessa del sole si vergognava a penetrare. Le labbra, dolci e suadenti, potevano essere la gioia o il terrore di ogni uomo perché la furia di Miyako era terribile quanto l'estasi del suo amore. Tutti immaginavano Miyako in un modo diverso, ogni volta adattandone le forme o il carattere per appagare i propri egoistici desideri. Non si trattava di una donna molto formosa, anche se era difficile individuare cosa si celasse sotto i suoi abiti sempre molto ampi. L'unico, vero, difetto che si poteva impuntare alla ragazza era la sua disabilità fisica. Era noto infatti che fin dalla nascita Miyako fosse paraplegica e non potesse camminare. Il che costringeva Sayuri ad accompagnarla ovunque spingendo la sua sedia a rotelle. In realtà, anche grazie ai poteri della sua abilità innata, non è che Miyako avesse bisogno di qualcuno per portarla in giro ma le piaceva la compagnia di Sayuri (non che l'avrebbe mai ammesso) e quindi aveva deciso di farsi portare in giro come una normale "handicappata".

    Le piaceva adornarsi di gioielli e fiori, cercando sempre di trovare un modo per abbellirsi ma non era mai completamente soddisfatta, anche a causa del proprio carattere volubile. Fu lei la prima a rompere il silenzio di quel luogo, una volta assaggiato il proprio milkshake alla fragola.

    Allora Fuyumi, per quale motivo ci hai chiesto di venire. O meglio, quale cazzata ha fatto Shinichi per convincerti a chiamarmi?

    Beh, Miyako-san... mi sto preoccupando per il sensei. Non è più lui... si comporta... ecco... come un vero ninja. Ha persino accettato una missione. Di assassinio, per di più.


    CHE COOOOOOSAAAAAAAAAAAAAA?????



    Dissero le altre ragazze, tutte assieme.

    Ma se non faceva altro che ripetere "Miyako, io non faccio missioni di assassinio. Sono un Detective, non un ninja. Io gli omicidi li risolvo, non li faccio" ed ora si rimangia la parola così?

    Si, ha detto anche a me una cosa del genere anche a me un paio di volte. E l'ho sempre visto preoccuparsi eccessivamente della vita dei propri avversari...

    Si, non è da Shinichi-san una cosa simile replicò Hana preoccupata Che può essergli successo?

    Non lo so disse Sayuri. Ma nulla che una buona dose di amore non possa risolvere aggiunse, facendo l'occhiolino ad Hana, che mai aveva avuto il coraggio di spingersi tanto oltre e che veniva per questo sempre presa in giro dalla servitrice della principessa.

    Fuyumi disse anche che le aveva convocate perché desiderava seguire il sensei in missione, data la sua preoccupazione, e che voleva chiedere a tutte loro di accompagnarla. Era sicura che Shinichi non avrebbe rifiutato una mano se glielo avessero chiesto tutte assieme. Non riusciva mai a rifiutare nulla a loro. Miyako concordava. Nonostante la loro brutta rottura questo comportamento era strano. E poi era proprio curiosa di vedere Shinichi comportarsi come un vero ninja. Persino quando aveva iniziato ad insegnarle le basi del ninjutsu, mesi prima, era sempre stato più come un ragazzo apprensivo che come un vero e proprio sensei.

    Mesi prima, quando la loro vita era molto più semplice.

    Uff... d'accordo, accetto. Dovrò tagliarmi e tingermi i capelli però. Ah e il trucco, non posso scordare il trucco! Sayuri forza, dobbiamo andare a mascherarmi! Non posso mica andare in missione così!

    Sayuri sospirò, detestava sempre quando Miyako voleva andare in missione. Doveva sempre lavorare il doppio. Beh ragazze, ci vediamo più tardi. Spero solo che quel maledetto ci ricompensi adeguatamente finita la missione. Capito, no? disse Sayuri, mimando un gesto molto eloquente.

    Sayuri-san! le urlò dietro Hana imbarazzata, mentre Fuyumi se la rideva.

    Io continuo a non capire perché Shinichi-san ha deciso proprio adesso di fare il ninja seriamente.

    Forse è finalmente diventato responsabile? Magari ha trovato un motivo per cui ne vale la pena?

    Pur senza saperlo, in effetti Hana aveva iniziato ad imbroccare la strada giusta...

    [... Qualche giorno prima ...]



    Essere convocati al cospetto di Shinjitsu-san, ex-capoclan dei Kurogane e membro del consiglio degli anziani di Suna, era generalmente considerato un grande onore. Per me invece era una seccatura. Non ne ero sicuro ma credevo che Shinjitsu fosse uno dei membri del complotto che mi aveva fatto cadere da amministratore e fatto diventare lo zimbello del villaggio e del clan, se non addirittura il capo. Ma non potevo rifiutarmi di fronte a quella chiamata. Nessuno poteva.


    Dopo una mezz'oretta d'attesa, passata a sorseggiare un the e a mangiare dei biscotti portatimi da una cameriera, finalmente Shinjitsu apparve.

    Shinjitsu-san. Un piacere rivedervi. dissi, chinandomi al suo cospetto.

    Piacere mio Shinichi-kun. Sei stato convocato per una faccenda ufficiale, da un lato, ed una ufficiosa dall'altro. Iniziamo con la parte ufficiale. E' stata decisa la data della tua udienza. In base alla decisione del tribunale del clan Kurogane potresti essere espulso dal clan. Sono stato scelto per presidiare come giudice, per ovvi motivi e a muovere le accuse sarà un incaricato del consiglio degli anziani del villaggio. Che potrebbero decidere di espellerti dal villaggio, o imprigionarti per un po'. Sono sicuro che sei al corrente dei rischi.

    Si, ne sono al corrente.

    Ti conviene iniziare ad applicarti come Ninja, Shinichi. Se non vuoi pagarne le conseguenze. E se non vuoi farle pagare anche ad altri, innocenti.

    Cos'è, vi ritorcerete contro la mia famiglia? I miei affetti? Lo sapete bene che sono solo Shinjitsu-san. A parte un paio di amici od allievi, ma non siete così codardi da prendervela con loro. Non mi sono mai applicato veramente come ninja. Sono diventato genin perché il clan pagò l'amministrazione e divenni chunin... si, quella forse fu l'unica volta in cui mi applicai come ninja. E fallii la missione, nonostante la promozione. C'era il vostro zampino dietro anche quella volta?

    Ah ah ah, Shinichi-kun. Sempre a vedere complotti. Fosti promosso direttamente a genin al tempo perché le tue capacità erano troppo superiori a quelle di un comune studente. Avresti solo perso tempo, e "preso ruggine".

    Preso ruggine è un modo di dire del clan Kurogane. Il suo significato mi pare abbastanza ovvio.

    E per quanto riguarda la tua promozione al grado chunin ammetto candidamente che nessuno del clan interferì con il processo. I tuoi meriti sono esclusivamente tuoi, Shinichi-kun. Avevi un grande potenziale, ed ora devi ritrovarlo. Lascia che ti mostri il perché...

    Tirò quindi fuori una cartella, si trattava di documenti riservati. Molto riservati. Del tipo che solo un uomo con il potere e l'influenza di Shinjitsu-san poteva procurarsi.

    Riesci a capire di cosa si tratta?

    Ero sconvolto. Non... non immaginavo neppure che...

    C-capisco. Questo... questo cambia tutto. Ma... perché? Perché non ne sono stato informato?

    Perché di questa cosa lo sappiamo in quattro ora, con te Shinichi-kun. Capisci bene che io ora non ho desiderio che tu continui questa farsa e ti faccia cacciare dal clan e dal villaggio vero?

    Certo dissi. Quella rivelazione mi aveva distrutto. Non sapevo ancora come reagire, come metabolizzare il tutto. Quindi... questo è... perché...

    Non lo so. So solo che tu ora devi rimetterti in sesto. Devi essere il ninja di cui abbiamo bisogno. Non sei stato in grado di farlo per te stesso, né per l'amore di mia nipote o per il villaggio. Ma ora... ora si che dovrai farlo. Ora si che lo desideri, vero?

    S-si. Non ho scelta ora.

    Bene. Sapevo che ti saresti convinto. Mi sono preso la libertà di iscriverti ad una missione per dimostrare questo tuo ritrovato spirito da ninja. Una cosa semplice... una missione di livello C.

    Missione? Che tipo di missione?

    Assassinio disse Shinjitsu con un gigantesco sorriso sulla faccia. Sembrava che qualcuno gli avesse regalato una fornitura a vita di caramelle al miele, le sue preferite.

    Cosa? Ma... ma io non...

    Ricorda il dossier, Shinichi-kun. Prenditi pure su una delle foto se vuoi. Sono sicuro che ti motiverà quando avrai qualche dubbio.

    Si, Shinjitsu-san

    In pochi minuti la mia vita era cambiata, capovolta, sottosopra era finita. Una volta uscito dalla casa riguardai la foto e una nuova sensazione si fece largo nel mio cuore. Gioia, felicità. Forse, forse essere ninja non sarebbe stato così brutto.



    [... Qualche giorno dopo, nel paese della Montagna ...]

    [Nota: se possibile Shinichi disegna su stesso 3 Simboli della Psiche
    Simbolo della Psiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso ogni potenza 5 )
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]

    [Da studente in su]
    ed attiva la tecnica Comunicazione Mentale
    Comunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Basso )
    [Da chunin in su]
    per collegare se stesso, Miyako e le 3 gregarie. Miyako invece utilizza la tecnica Ryōhō SakinSabbia Dorata Medicinale - Ryōhō Sakin
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (5)
    L'utilizzatrice è in grado di produrre della sabbia dorata in grado di ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. Ogni unità di sabbia dorata può guarire una leggera. E' possibile guarire ferite differenti o alleviare ferite di entità superiore la quantità di sabbia utilizzata. E' possibile conservare la sabbia dorata per utilizzarla successivamente: sfruttare la sabbia dorata è considerato assumere un tonico, non ridurrà la quantità massima di tonici utilizzabili. È possibile produrre una quantità limitata di sabbia dorata; la sabbia più vecchia eccedente perderà qualunque effetto e valore.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo: Basso per Unità Prodotta)
    [Sabbia Massima: 1 Unità per grado]

    [Da Chunin in su]
    per creare 3 Unità di Sabbia, il tutto il giorno prima dell'inizio della quest. O il giorno stesso, in base a quello che è possibile fare per avere l'effetto di tutte le tecniche attivo.]


    Una missione di assassinio richiedeva, anche secondo il manuale di "tecniche basilari ninja", un certo livello di furtività, ed essere furtivi assieme a quattro belle donne poteva risultare difficile. Fortunatamente apprezzavo molto l'arte di essere invisibile senza essere invisibile, pertanto riuscii a penetrare il casinò assieme alle ragazze senza grossi problemi, fingendomi un cliente del casinò con la disponibilità economica adeguata per avere una certa compagnia femminile. Eravamo tutti vestiti alla occidentale, come si confaceva in un luogo simile. Passai relativamente poco tempo al tavolo da gioco mentre Sayuri si "lavorava" uno degli uomini della sicurezza per riuscire a sapere dove erano attesi i ninja. Grazie alla comunicazione mentale eravamo un gruppo coordinato anche senza bisogno di vederci o di farci segnali. Non sarebbe stato difficile dirigersi all'ultimo piano fingendo di dover andare in una stanza a soddisfare dei bisogni che il gioco non poteva appagare, assieme alla complicità (ed in misura minore invidia) degli altri uomini nella sala.


    Scene del genere erano talmente comuni in un luogo simile che ero certo mi avrebbero ricordato solo come una sensazione di deja vù, magari mischiando i particolari con quelli di un altro tizio che si era portato a letto delle prostitute, o comunque delle cercatrici d'oro.

    Quando le porte dell'ultimo piano si aprirono venimmo accolti da un piccolo manipolo di uomini stupiti, pronti a commettere qualche sciocchezza.

    Tranquilli ragazzi, siamo attesi. Shinichi Kurogane, chunin del villaggio di Suna.

    Identificatomi si scusarono dell'accoglienza dato che non avevano ricevuto alcun avviso dagli uomini del piano terra ma li rassicurai dicendo loro che non avrei fatto menzione di quell'incidente con Shusendo-sama. Sarei quindi entrato nella stanza dove si trovava il mandante di quella missione (avevo fatto delle piccole ricerche una volta saputo dove mi sarei dovuto dirigere per quella missione e chi sarebbero stati i miei compagni). Nel lavoro come ninja, come nell'investigazione, la preparazione era tutto. Beh, quasi tutto. Ma di sicuro aiutava.

    Mi sarei presentato, introducendo anche come mie allieve Hana, Fuyumi e Sayuri, e come mio braccio destro Miyako, usando il nome di Sayaka (se l'era scelto lei. Sia il nome che il ruolo nel gruppo, tuttavia sempre indossando un vestito abbastanza ampio, un tipo di abiti che aveva imparato ad apprezzare di recente) rassicurando il mandante della loro professionalità. Avrei inoltre chiesto se fosse possibile per noi sederci mentre attendavamo l'arrivo degli altri membri del team. Per prima avrei fatto sedere Sayaka e, solo successivamente, mi sarei accomodato io.

    Il lettore più attento potrebbe chiedersi come fosse possibile per Miyako/Sayaka muoversi, camminare e sedersi nella sua "condizione" ma, questa, è una storia che verrà raccontata un'altra volta essendo di relativa importanza negli avvenimenti di quei giorni.

    Mano a mano che fossero giunti gli altri membri della missione li avrei salutati. Nel caso di Ryoshi l'avrei salutato calorosamente chiedendogli come stesse proseguendo la sua carriera ninja e se aveva trovato utili i miei insegnamenti. Mentre lo salutavo gli avrei anche dato una Manata sulla spalla, come ero solito fare tra amici. Per il ninja di Oto invece avrei semplicemente teso la mano, introducendomi. Se l'avesse stretta avrebbe notato una discreta forzanella presa, se invece non l'avesse stretta avrei tentato di dargli un leggero buffetto sulla guancia. Ayuuki invece sarebbe stata la più "sfortunata". L'avrei infatti salutata normalmente, aggiungendo però un...

    Una kunoichi così bella per una missione così brutale... è proprio vero che il mondo dei ninja corrompe anche le cose più meravigliose... le avrei detto proprio così, leggermente depresso da questa piccola realizzazione. Una volta terminata la presentazione, non appena avessi avuto la possibilità di prenderla di sorpresa, avrei tentato un "contatto": un rapido avvicinamento della mia mano destra sul sedere della ragazza di Konoha. Pur rapido non sarebbe stato uno schiaffo ma un semplice appoggiarsi con una piccola stretta. Ovviamente avrei rimosso la mano subito dopo, facendo un sorriso che era tutto un programma.

    [... una volta iniziato il briefing ...]


    Ascoltai con attenzione le parole del mandante, riflettendo attentamente su quanto stesse dicendo e valutando svariate opzioni possibili. Per prima cosa era necessario capire come funzionava quella "fortuna", quindi come neutralizzarla e solo successivamente uccidere il bersaglio. O inscenarne la morte. Dopotutto a lui sarebbe andato bene anche se il fortunello fosse semplicemente sparito dalla circolazione, lasciando in pace per sempre lui ed il suo casinò. Forse il mio era solo un desiderio dato che, nel profondo, non desideravo veramente ucciderlo ma... la faccenda si prospettava un po' lunga. Dato l'orario, le 9.30 del mattino, e la distanza della cittadina saremmo dovuti arrivare in tempo per la colazione di Fuun, ehm, del bersaglio. In base ai "test atletici" che avevo fatto prima la soluzione più rapida era...

    [Nota: i "dialoghi" in corsivo sono effettuati tramite "Comunicazione Mentale"]

    Sayuri, Hana, Fuyumi. Andatevene con una scusa e dirigetevi alla cittadina di Fusoya. Dovremmo raggiungervi per strada ma, se così non fosse, individuate il bersaglio. Non approcciatelo, non guardatelo neanche storto ma se si dovesse muovere seguitelo senza farvi vedere ed appuntatevi tutto quello che fa ed ogni evento strano che succede nei dintorni. Voglio aggiornamenti continui e sfruttate il canale mentale solo per comunicazioni importanti.


    Con la scusa di andare in bagno ed accompagnandosi a vicenda le tre ragazze sarebbero prima uscite dalla stanza e poi dall'albergo dirigendosi verso Fusoya. Erano le tre meno atletiche per cui avrebbero solo rallentato il gruppo, probabilmente dopo aver fatto qualche domanda e dopo un po' di organizzazione saremmo riusciti facilmente a raggiungerle, forse persino prima che arrivassero a Fusoya.

    Chiedo scusa per la mancanza di rispetto, Shusendo-san. Mi assicurerò che le mie allieve vengano punite adeguatamente. Se non è troppo disturbo avrei qualche domanda che potrebbe aiutarci a comprendere meglio la natura di questa "fortuna". Per caso sapete il momento esatto in cui ha avuto inizio questa fortuna? Qui parlate di "due mesi fa" ma è possibile ricondurre il tutto ad un qualche evento? Incidente? Incontro? Un cambiamento nelle sue abitudini personali? O, forse, il possesso di un determinato oggetto fortunato? Una qualunque particolarità, anche insignificante, potrebbe aiutarci molto in questa missione.

    Una volta ricevuta una risposta avrei rincarato la dose

    Sapete forse se esiste un qualche schema in questa "fortuna"? Sembra essere permanentemente presente oppure dipende dalla situazione? Dal numero di persone attorno a lui? Dalle fasi lunari? Dal momento della giornata? Dalle ore di sonno? O magari uno schema particolare nella fortuna stessa? Chessò il martedì è più fortunato nella tombola o qualcosa del genere? Ed infine, sono stati notati incidenti strani attorno a lui quando vince qualcosa? Possibile che egli risucchi la fortuna degli altri, accumulandola per se stesso?

    Una volta ricevuta risposta anche a queste domande mi sarei rinchiuso nei miei pensieri, lasciando che fossero gli altri a domandare altro al mandante. Era la nostra principale fonte di informazioni e trattandosi di un uomo molto impegnato non ero sicuro che avremmo potuto approfittarne a lungo. Sayaka non aveva nulla da chiedere pertanto rimase in silenzio. Quella faccenda si faceva molto intrigante. Avrei quasi preferito risolvere il mistero dell'uomo fortunato che non assassinarlo.

    Una volta terminato quel giro di domande avrei chiesto se potevamo accomodarci in una stanza affianco, senza sorveglianza, per discutere i dettagli del piano.

    Preferisco che nessuno sappia come vogliamo agire, per evitare fughe di notizie accidentali o fortunate.

    Se ci avesse concesso di usare un'altra stanza, o una volta che fosse uscito da quella stanza lasciandoci soli avrei iniziato a discutere con gli altri a bassa voce. Mi avrebbero potuto sentire senza problemi ma fuori dalla stanza si sarebbe percepito soltanto un bisbiglio. Forse una precauzione eccessiva, ma non costava nulla.

    Bene ragazzi, per prima cosa direi di presentarci per bene e conoscerci un po' meglio, magari discutendo anche un po' dell'approccio da adottare nei confronti del "bersaglio". Io sono Shinichi Kurogane, del villaggio di Suna. A dispetto del nome non possiedo la capacità innata del mio clan, ma me la cavo coi ninjutsu, oltre ad avere qualche conoscenza di taijutsu e di qualche tecnica di spionaggio. Sono inoltre un investigatore professionista.

    Avrei, per il momento, nascosto loro il fatto di essere un sensitivo. Non mi piaceva che si conoscessero le mie capacità e già il fatto di aver rivelato parte delle mie capacità (o della loro mancanza) mi infastidiva. Tecnicamente potevo fidarmi di loro. Tecnicamente. Mentre parlavano ne avrei analizzato

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    il chakra, per individuarne qualche alterazione grossolana, giusto per sapere chi mi trovavo di fronte.

    Io sono Sayaka e sono il braccio destro di Shinichi-san. Andiamo spesso in missione assieme e sono un discreto ninja medico per cui non esitate a domandare se doveste avere qualche problema.


    Al termine di quella presentazione sarebbe iniziato un vero e proprio brainstorming, o almeno così speravo. Avevo delle idee su come affrontare quella situazione e le avrei espresse ai miei compagni.

    Come ci è stato riferito questa "fortuna" è sbucata all'improvviso due mesi fa, e cose nefaste capitano a chi cerca di attaccare o aggredire il bersaglio. Per prima cosa ritengo quindi che un approccio violento sia errato, rischieremmo solo inutilmente la nostra pelle. Secondo me il miglior metodo di approccio è comprendere come funzioni questa "fortuna" e da cosa dipenda, magari riuscire a disattivarla e solo allora concludere la missione. Un buon metodo, poco pericoloso, di testarla potrebbe essere quello di fingersi amici suoi, anche per vedere quanto coscientemente controlla questo potere o quando onniscente sia questa fortuna.

    In ogni caso dovremmo cercare di determinare se questa fortuna sia causata dal chakra, ovvero da un qualche jutsu particolare del bersaglio o di un ninja terzo che lo sta usando per i suoi scopi. Fortunatamente ho una buona conoscenza del funzionamento dei ninjutsu, e penso di poter capire se il nostro bersaglio ne stia usando uno se riesco ad osservarlo attentamente.

    Tuttavia questa fortuna potrebbe anche dipendere da qualcos'altro. Un qualche oggetto, o reliquia. Non conosco reliquie che aumentino la fortuna ma vi sono diversi oggetti particolari nell'Anauroch che ho avuto modo di conoscere, potrebbe essere un qualche artefatto di questo tipo che aumenti la fortuna del bersaglio.

    Un modo molto semplice, e per nulla rischioso, di testare la fortuna del nostro obbiettivo potrebbe essere quello di organizzare noi stessi un qualche concorso a premi basato sulla fortuna. O un banchetto del gioco delle tre carte. Se facciamo in modo che venga riconosciuto da qualcuno dovrà sicuramente fare in modo di vincere per non perdere la faccia, e quindi potremmo capirne di più vedendo in azione la sua fortuna. Voi che ne pensate? Avete delle altre idee? Sono tutto orecchi.




    CITAZIONE
    OT

    Se non è possibile attivare quelle tecniche in precedenza e recuperare il chakra:

    Consumi del turno:
    1.5 Basso (x3)= 4.5 Bassi simboli della psiche;
    Basso Comunicazione Mentale.

    Miyako:
    Basso (x3)= 3 Bassi Sabbia dorata medicinale.

     
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    I ~ Alla ricerca della Fortuna: Attenzioni indesiderate


    N

    on appena la notizia che un rinomato Casinò del Paese della Montagna aveva bisogno dell’aiuto di alcuni Ninja Accademici per eliminare una minaccia che incombeva sui suoi affari, la Fuyutsuki si era barricata nei meandri della Sede della Radice, intimando ad Oboro-san di non disturbarla per nessuna motivazione. In quel momento i suoi allenamenti o i suoi impegni verso il Paese del Fuoco potevano attendere. Alcune fughe di notizie dal lontano Paese straniero narravano di un uomo che aveva svaligiato intere Sale da gioco con una mano vincente o un lancio di dadi estremamente fortunato. Lei non era mai stata particolarmente fortunata né nel Gioco e né nell’Amore. Bastava contare il numero delle volte che era ritornata a casa con le tasche vuote in una sala da Gioco oppure con il cuore infranto per i suoi amori non corrisposti.
    La Kunoichi di Konoha infrangeva ogni principio di logica. Un vecchio detto recitava che chi era sfortunato nel gioco inevitabilmente possedeva una smisurata fortuna in amore. Ed invece non era arrivato nessun principe azzurro in sella al suo cavallo pronta a prelevarla dalla Villa Fuyutsuki e portala via verso romantici tramonti. I Kami non erano mai stati benevoli con lei. I suoi studi per creare un più potente filtro d’amore delle Cinque Terre Ninja erano ancora in alto mare.
    Ma la determinazione non le mancava. Per questo aveva deciso di offrire i propri servigi per una missione d’assassinio. Desiderava “rubare” il segreto dell’innaturale fortuna che aveva ottenuto il misterioso uomo che terrorizzava le migliori sale da Gioco del Paese della Montagna. Doveva assolutamente entrare in possesso di quelle conoscenze per poter piegare alla propria volontà prima la Fortuna e poi l’amore di qualunque uomo della Nazione del Fuoco. Era stanca di attendere. Ed era intenzionata a costruire la propria felicità con le sue mani. Per questo non poteva farsi sfuggire questa occasione.
    La Sala medica allestita per Ikuuya era pervasa da strani miasmi sulfurei e vapori di dubbia natura. La serra e la dispensa d’ingredienti era stata completamente svuotata per l’occasione. In un calderone bolliva dell’acqua con diverse erbe, resine e sostanze naturali che emanavano un acre odore. Sembrava la tana di una perfida strega intenta a lanciare un sortilegio. Tra i vapori, i profumi e le provette sparse un po’ ovunque nel laboratorio Erboristico della Squadra Speciale, messo a disposizione per lei, si distingueva una minuta figura china verso alcune antiche pergamene. La ragazza era intenta a preparare alcuni Veleni ed Antidoti che sicuramente le sarebbero stati molto utili per eliminare il suo obbiettivo. Un grosso calderone, con una fiamma viva, faceva bollire alcune radici per estrarre la linfa. Il vapore veniva convogliato verso una piccola apertura sul soffitto, che dava nei cunicoli naturali dei sotterranei. Sul tavolo da lavoro c’erano diverse piante e fiori, già catalogati per tipologia e phylum. L’Erboristeria era un’arte meticolosa, una scienza esatta, simile a quella alchemica. Grazie a solide conoscenze si poteva creare la sostanza più pregiata e letale del continente. Munita di guanti, pinze e coltelli per sezionare e triturare i fusti delle piante la Fuyutsuki procedeva con estremo rigore e precisione alla preparazione dei suoi veleni. Gli ingredienti erano di ottima qualità, provenienti dalle dispense degli Aburame, custodi millenari di queste conoscenze.
    Un Alambicco brontolava ad un lato della Sala e la Kunoichi si avvicinò al tavolo da lavoro per introdurre variopinti petali di fiori, il cui colore acceso avvertiva della loro reale pericolosità. I petali vennero lasciati per alcuni minuti nell’acqua bollente del distillatore per creare una nuova sostanza, un liquido quasi incolore che conteneva in sé tutte le tossine del Mondo Vegetale raccolte dalla Kunoichi. Con un contagocce aggiunse poche millilitri di una linfa leggermente viscosa, per permettere alla soluzione di condensarsi. Occhi cristallini che si soffermarono sulle formule di quelle sostanze. Impiegò la stessa cura per creare gli antidoti richiesti in modo da non esserne priva durante la Missione. Partendo dal Veleno le bastava aggiungere alcuni infusi e particolari radici ridotte in polvere con mortaio e pestello per neutralizzare il suo effetto e creare un siero dalle proprietà benefiche.
    Lavorò[Nota: Creato Veleno Debilitante C1 x2 e Antidoto Base x1 in 2 ore e 12 minuti / Crediti Totali 110 su 120 concessi dal QM] duramente per poco più di due ore, visto che le sue eccelse conoscenze nell’ErboristeriaMaestro Erborista I
    Speciale: L’utilizzatore può creare l’equipaggiamento [Veleni] o [Antidoti] parigrado, se ha con se un’adeguata attrezzatura ed circa 1 ora ogni 50 crediti. L’utilizzatore, se dispone di un’Officina permanente, il tempo di preparazione è ridotto a 1 ora per 150 crediti.
    [Richiede competenza creazione (Erborista)]
    [Da Genin in su]

    le permisero di accelerare i tempi e limitare lo sperperio di materie prime al minimo. Non una goccia di linfa di Alberdorato cadde per sbaglio nell’Alambicco, non un grammo di polvere di radice di Lymnus fu versata sul pavimento durante la pestatura ed il cuore di Amyrkia venne estratto dalla pianta in modo ineccepibile.
    Dopo aver recuperato tutto il suo equipaggiamento decise di partire per il lontano Paese della Montagna. Come di consueto la indossava una casacca smanicata bianca con zip centrale, dove il tessuto assumeva una colorazione azzurrina. Pantaloncini neri elasticizzati che rendevano agevoli i suoi movimenti. Guanti in cuoio a protezione delle mani con bende da combattimento ben strette sugli arti sia inferiori che superiori, fino all’altezza del gomito e delle ginocchia. Porta-Kunai legato all’altezza del quadricipite destro e sacche posteriore legate alla vita grazie ad una cinghia in cuoio, in cui custodiva buona parte del suo equipaggiamento. Sulla coscia sinistra invece era legato una fodera nera in cui erano ordinati diversi Spiedi. Ed un Kit di pronto soccorso era ben saldo al fianco sinistro. Calze nere che coprivano buona parte delle bende e Sandali Ninja bianchi che completavano il suo abbigliamento. I Capelli erano raccolti in una lunga treccia con anelli in argento, un regalo di sua sorella, Ai Fuyutsuki. Ed il coprifronte celava il “Byakugō no In” sulla fronte.

    [ … ]

    Impiegò più di mezza giornata per poter raggiungere con passo spedito il Paese della Montagna. Nonostante il suo ritmo di marcia abbastanza spedito dovette fermarsi per alcune soste obbligate, soprattutto in prossimità dei Paesi limitrofi. Percorse le strade commerciali verso occidente, quelle che collegavano lo sconfinato Paese del Vento dai numerosi Paesi minori. Infatti dopo aver varcato i confini del Paese del Fuoco, dove la vegetazione era florida e le temperature miti, percorse rapidamente le rigogliose lande del Paese dei Fiumi, con i suoi innumerevoli percorsi d’acqua per poi passare alla Zona più settentrionale del Paese del Vento. Fu sorpresa dall’incredibile cambio termico e paesaggistico delle aride terre della regione ed i suoi sconfinati deserti. Infine dopo aver attraversato con estrema attenzione il misterioso Paese della Zanna riuscì a raggiungere la sua meta, facendo una rapida sosta nel Villaggio della Bruma. Qui riuscì ad ottenere chiare indicazioni per raggiungere il Tengokuhenokaidan, Casinò di un certo Yukufuna Shusendo, che si vociferava in giro che fosse un uomo d’affari risoluto e determinato.
    Prima d’incontrare il famigerato proprietario del locale venne condotta in una stanza insieme ad un nutrito gruppo di Ninja. C’era un uomo con un harem di ragazze che lo circondavano, un tizio mascherato ed un ragazzo dalla chioma scarlatta. Volti sconosciuti, ma che non le ispiravano particolare fiducia, visto che collaborare con persone che non mostravano nemmeno il loro volto non si avvicinava minimamente alle buone etichette Accademiche. Ma probabilmente erano stati convocati anche gli Shinobi più “pericolosi” e meno raccomandabili delle cinque terre Ninja per un incarico tanto particolare. Notò che c’era una certa confidenzialità tra il rosso e l’uomo accerchiato da Kunoichi. - Ayuuki Fuyutsuki, Genin del Villaggio di Konoha. Piacere di conoscervi! - Essenziale e diretta nella presentazione. Si presentò quando fu il suo turno. Mostrò uno dei suoi migliori sorrisi, lasciandosi alle spalle eventuali pregiudizi. Forse sarebbe stato piacevole collaborare con Ninja di altri Villaggio. Secondo le presentazioni la maggior parte proveniva da Sunagakure no Sato, mentre l’uomo mascherato era natio del Paese delle Risaie. Non nutriva particolare simpatia per i Ninja di Oto, considerando la sua traumatica esperienza a Villa Yakushi. Ma forse per sette giorni poteva mettere da parte i suoi preconcetti e collaborare con quel variopinto Team.
    Tutti i suoi buoni propositi furono infranti dal comportamento da Don Giovanni del Kurogane. Non fu spazientita dalle sue parole, ma dalla mano che inavvertitamente andò a palpare il suo fondoschiena. Ora capiva come mai si accerchiava di avvenenti donzelle e l’espressione della Fuyutsuki non lasciava trasparire pietà od esitazione. Lapidaria osservò con sdegno il Chuunin di Suna, che aveva osato stringere la sua mano sulle natiche. Un tocco indesiderato, spiacevole, che fece scattare improvvisamente i suoi riflessi. La mano destra piegandosi alle sue spalle provò ad afferrare con forza il polso dell’uomo, che probabilmente stava ancora profanando avidamente le sue curve femminili. Contemporaneamente a quella rapida presa la gamba sinistra retrocesse rispetto alla gemella per compiere un leggero sgambetto e sbilanciare il baricentro del malcapitato in avanti. La stessa gamba s’incuneo sul pavimento come perno per permettere una rotazione oraria del suo corpo e portarsi alle spalle della vittima, mentre il polso, eventualmente arpionato dalla stretta della Kunoichi, iniziò ad assumere una torsione innaturale. Braccio destro del Ninja Sunese che verrebbe ruotato con violenza alle sue spalle e bloccato, mentre la mano destra della ragazza provò ad applicare una pressione con tutto il corpo per spingere giù il Don Giovanni e farlo sbattere contro il pavimento. Dopo aver stabilizzato quella presa, che solo una professionista del Taijutsu poteva conoscere, provò ad applicare maggiora pressione sul braccio imprigionato in modo da creargli abbastanza dolore sull’articolazione scapolare, mentre il peso del suo corpo lo teneva giù. - Sai cosa è successo all’ultimo pervertito che ha provato a violare la mia persona? - Un sussurro alle sue orecchie. - Non sono una bambolina da proteggere o palpare. E non faccio parte del tuo Harem di deboli Kunoichi! - Solo a questo punto avrebbe lasciato la presa[Velocità e Forza Energia Blu] , qualora fosse riuscita ad imprigionarlo. - Stammi lontano.. Pervertito! - Occhi cristallini che trasmettevano solo furente ira, mentre una vena pulsante sulla sua tempia lasciava intendere lo stato d’animo poco propenso a flirtare della Kunoichi.

    [ … ]

    - Ohayou Gozaimasu! - Le “voci” sul loro mandate furono confermate non appena la Fuyutsuki raggiunse l’ultimo piano del Casinò, dove c’era anche un moderno e confortevole Hotel. Il bizzarro modo di vestirsi contrastava con la freddezza ed il cinismo nei suoi occhi. Nessun rimorso, nessuna esitazione. Parlava della morte di un uomo con tanta disinvoltura. Sicuramente non era la prima volta che usufruiva dei servigi dell’Accademia, ma non le era stato fornito nessun dettaglio a riguardo. Una reputazione immacolata, ma dal suo aspetto e dal tono della voce lasciava presagire ben altro.
    Osservò con attenzione le foto che le furono mostrate del suo obbiettivo ed impresse a fuoco quei tratti somatici. - Fuun Koikuro. - Mormorò tra sé il nome dell’uomo da neutralizzare. E rifletté attentamente sulla modalità più sicura per eliminarlo. La condizione posta da Yukufuna-san era piuttosto ostica, soprattutto per lei, visto che non era un’abile assassina. Ma confidava in ben altre capacità. Non perse la concentrazione e ascoltò con estrema attenzione le successive parole del proprietario del Casinò. Annuì con serietà. - Quindi il Koikuro non sembra affatto interessato al denaro.. ma al puro piacere di vincere. - Piccola informazione che dedusse dalle parole dell’uomo. Se aveva rifiutato una cospicua somma di denaro ed anche un costoso viaggio a quanto pare il misterioso uomo aveva ben altri obbiettivi. Anche la possibilità di screzi con il Casinò fu smentita dallo stesso Yukufuna-san, che non aveva scoperto nessun precedente o ragione personale che spingesse Fuun-san a continuare con la sua crociata ai danni delle Sale da Gioco. Ma ciò che stupì maggiormente la ragazza era gli in innumerevoli tentativi di assassinio, pestaggio e rapina già messi in atto dal proprietario del rinomato Casinò. A quanto pare l’Accademia era la sua ultima spiaggia per non finire sul lastrico. Lesse attentamente quando fu il suo turno il contenuto di quei plichi. Era sconvolgente la quantità di fortuna che quello straniero possedeva. Strizzò gli occhietti cristallini per essere sicura di aver letto bene. Le parole trascritte su quel plico non mutarono. - Due mesi fa è accaduto qualcosa di “strano” in queste terre? Che possa eventualmente essere ricollegato al nostro obbiettivo? - Ripeté quella domanda, che se era stata già posta da Ero-Shinichi. Tutto sommato le sue domande rispecchiavano un po’ il suo pensiero, quindi evitò di riproporle, ma attese comunque adeguate risposte.
    Intanto il suo interesse si soffermò maggiormente sullo stile di vita modesto che l’obbiettivo conduceva prima d’iniziare a vincere cospicue somme di Ryo dalle migliori Sale da Gioco del Paese. - È impossibile catalizzare la Fortuna su di sé… la Dea della Fortuna è cieca, invece la Sfortuna ci vede fin troppo bene. - E lei ne sapeva qualcosa. Ovviamente sperava che l’uomo le concedesse qualche informazione in più, ma preferì leggere attentamente ancora una volta il plico. - Hanahime Mido è ancora sposata al Paese dell’Artiglio? Notizie sul suo stato di salute ed eventuali tentativi di Fuun-san di riallacciare i rapporti con lei? - L’amore era sempre la chiave di tutto. - Potrei avere una foto della donna? Ed informazioni anche su di lei? - Chiese con un leggero sorriso.
    Sicuramente ciò che aveva maggiormente catalizzato l’attenzione della Fuyutsuki era la totale mancanza di Buona sorte prima delle sue miracolose vincite al Casinò. Aveva avuto una vita da “sfigato” e nemmeno gli studiosi più eccelsi delle Cinque Terre Ninja potevano considerare plausibile una simile Fortuna. Qualcosa doveva esserci dietro, anche perché chiunque aveva avuto l’ardire di recargli danno era finito all’Ospedale più vicino. Una situazione quasi comica, ma alla Kunoichi non venne affatto da ridere. Non voleva tornare a Konoha con un collare cervicale o un braccio ingessato.


     
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    Un cadavere fortunato.

    I





    Arrivare fino al paese della montagna fu in assoluto la parte meno divertente dell'intera missione. Ero trepidante e non vedevo l'ora di mettere le mani sul bersaglio. Si trattava della mia prima missione da quando ero stato, recentemente, promosso a Chunin. L'idea di continuare la striscia positiva di notizie e di successi della mia carriera mi premeva molto, ma in secondo luogo era l'idea stessa di svolgere una missione d'assassinio che mi piaceva particolarmente.
    Negli ultimi avvenimenti mi erano capitate cose particolarmente interessanti, non solo avevo combattuto contro un'arma leggendaria come poteva essere il Gashadokuro, o contro un'incredibile spadaccino. Ero riuscito a recuperare i famigerati Kiseki di Suna, e ne ero allo stesso tempo possessore, ma mi mancava qualcosa. In tutte queste trame avevo combattuto, ma contro nemici particolari. Il Kiseki l'avevo strappato dalla corona di un cavaliere errante, una mostruosità della terra, una sorta di non orto che si era sgretolato sotto i miei colpi. Il Gashadoruko era stato distrutto dai colpi dell'arma di Fuda, uno di quei pezzi lo controllavo e ne sentivo ancora gli influssi nel mio corpo. Erano state sensazioni piacevoli, momenti incredibili nei quali avevo posseduto una forza antica e leggendaria, come quando avevo impugnato per la prima volta Seiken. Ma, nella sostanza, era troppo tempo che non gioivo della morte di una persona vera. Una persona fisica, un corpo trafitto e dilaniato. Sentivo la necessità del sangue, il sapore ed il gusto.
    Nelle ultime notti spesso mi ero svegliato di notte, ripercorrendo nel sogno gli avvenimenti di villa Mikawa. Un piacere per la mia mente, ma un piacere che durava pochi istanti, e che mi lasciava ancor più voglioso durante tutto il giorno.
    Non ero un pazzo furioso, o se lo ero cercavo di controllarmi, ma apprezzavo particolarmente la possibilità di poter partecipare a questa missione, adatta alle mie esigenze.
    Una volta varcata la soglia della stanza in cui eravamo stati convocati vidi Shinici Kurogane ed un'altra ragazza che sembrava essere di Konoha.


    Shinici! Quale onore, sensei.

    Mi avvicinai a colui che era stato il mio istruttore con un inchino.


    Le cose procedono, la recente promozione a Chunin è solo una delle tante soddisfazioni degli ultimi tempi. E tu , mio caro ? è da un po' che non ci si vede.

    Effettivamente, ora che me lo ritrovavo davanti la sua assenza alla riunione segreta di Suna si fece pesante. Shinici era un membro abbastanza importante, anche se le sue ultime storie ne avevano rovinato la reputazione. Ad ogni modo, era pur sempre una persona di un certo livello, che sarebbe incredibilmente tornata utile ai nostri intenti " sovversivi". Argomento del quale però non potevo certo parlare davanti a tutti.


    Ayuuki, piacere mi chiamo Ryoshi Okura, sono un Chunin del villaggio della sabbia.

    Mi presentai formalmente, senza perdere troppo tempo in chiacchiere. La mia giovane età spesso poteva essere un problema per lavorare in team, in quanto ninja più vecchi, anche se meno abili od esperti amavano le discriminazioni, e tendevano un po' troppo a sottovalutare un "bambino". Una volta arrivato, mi sarei presentato con le stesse formalità al ninja di Oto. Mentre per quanto riguardava l'amichevole botta di Shinici, l'incassai di gran mestiere, simulando una sofferenza fin troppo eccessiva.


    [ . . . ]



    Apprezzo molto l'essere schietti, e capisco bene ciò che le preme, ma cosa mi dici di eventuali feriti durante l'incidente ? Da quanto ho capito la stampa sta vivendo con ansia l'evento da lei organizzato, e saranno tutti sul piede di guerra per sapere come andrà a finire con la partecipazione del nostro bersaglio. Per quanto legata ad un incidente, la sua morte, presa singolarmente, sarà sempre dubbia. Se invece ci fossero delle altre persone ferite potrebbe spegnere leggermente di più le voci, ma rimane particolarmente chiaro il concetto di base.

    Mi piaceva il modo di parlare di Yukufuna Shusendo. Era una persona schietta e decisa, se ne batteva altamente dei costumi e della morale delle persone. Per quanto l'accademia accettasse questo genere di missioni, per via dell'enorme paga che ci si celava dietro, queste condotte erano sempre al limite della moralità. Non tutti accettavano di buon cuore di andare ad uccidere a sangue freddo la vittima, soprattutto quando si trattava di un poveretto che sembrava solo uno sfigato. Le domande poste dai miei compagni di squadra erano buone, era importante capire a cosa fosse legata questa improvvisa fortuna, così com'era importante capire se avesse delle sfere di influenza più o meno definite.


    Sarebbe allo stesso tempo utile sapere se la sua fortuna ha protetto altre persone. Da quello che leggo nei report di queste cartelline, l'uomo è sempre scampato miracolosamente agli attentati. Ma, quando ad esempio è stato posto in atto il tentato omicidio per mezzo del carro, che si è poi fermato a poco dal bersaglio, è stato però colpito, anche in misura di lievissima entità, qualche civile ?
    é mai successo che durante questi attentati un civile, una persona che non rientrava in quelle da lei mandate, si sia mai fatta male ? Sarebbe interessante sapere, magari anche per altre fonti cui lei può avere accesso, se la sua fortuna protegge solamente lui, o se si estende anche ad altre persone...



    [ . . . ]



    Una volta nell'altra stanza, avrei ascoltato con attenzione le parole di Shinici. Aveva ragione, capire a cosa fosse legata la fortuna era importante, anche se per come avevo preso mentalmente la missione l'idea di caricare a testa bassa mi intrigava terribilmente.


    Nonostante il mio silenzio, ho notato il cambio di compagnia Shinici. L'ultima volta eri circondato da strani elementi che pensavano di essere Shukaku, adesso invece mi sembra non ce ne siano proprio di code.

    La battuta era essenziale al prosegui del discorso.


    Indubbiamente questo tizio, se così famoso e fortunato, avrà attirato su di se diverse attenzioni. Il fatto che vada in giro da solo mi sembra un cattivo segnale, ma le tue tre donzelle potrebbero provare con l'arte della seduzione a vedere cosa riescono a combinare. Io stesso penso di avere delle discrete opzioni a riguardo. Un bambino denutrito e malvestito che cerca un minimo di aiuto potrebbe essere ideale per avvicinarsi al nostro bersaglio. Se ha un passato da morto di fame, sa bene cosa vuol dire quel genere di sofferenza, potrei avvicinarlo e riuscire a notare qualcosa.


    Lasciai passare qualche istante, mentre riorganizzavamo le idee.


    A livello di combattimento, come tu ben sai Shinici, preferisco combattere dalla distanza. Per il resto, penso di poter offrire delle ottime abilità di investigazione e di infiltrazione.
     
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    Nobuo
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    Arrivo e presentazioni


    Perchè poi quel giorno decise di agghindarsi a quel modo non era molto chiaro nemmeno a lui, ma fremeva di un leggero piacere nell'osservare tutta quella gente che lo adocchiava incuriosita seguendone i movimenti flessuosi nascosti sotto gli innumerevoli drappeggi che lo rivestivano completamente. Sorrideva soddisfatto ad ogni passo, sentendo le campanelle che ritmicamente trillavano cristalline, certo nessuno poteva cogliere l'espressione beata dietro quella maschera e forse la voce sarebbe risultata più roca e minacciosa alle orecchie dei presenti, distorta dalla copertura del volto, ma in realtà Nobuo era davvero di ottimo umore per un'infinità di ragioni prima tra tutte l'essere al centro dell'attenzione. Salutava con un gesto molle della mano chiunque posasse il proprio sguardo sulla sua figura per più di qualche istante ed ogni volta, quasi il suo corpo si alleggerisse, il passo diveniva sempre più molleggiato tanto da arrivare alla sua meta salterellando come un bimbetto in un campo fiorito.
    La scelta puramente estetica però non produsse su tutti lo stesso effetto, se diverse giovani donzelle sorrisero civettuole sussurrando l'una all'orecchio dell'altra domandandosi chi ci fosse da spogliare sotto tutta quella stoffa, gli uomini adibiti alla sicurezza del Tengokuhenokaidan non si scomposero mostrando però che il fatto di avere un uomo mascherato alle porte, il cui desiderio era d'incontrare il loro datore di lavoro, non era affatto di loro gradimento. Nobuo dovette impiegare non meno di due ore ed una notevole capacità oratoria (accompagnata dai documenti ufficiali dell'Accademia) per convincere i bodyguards, procedura che lo prosciugò di tutta la felicità accumulata precedentemente.

    Le campanelle annunciarono il suo ingresso nella stanza, salutò sulla soglia con un rapido movimento prima di richiudersi la porta alle spalle. Una volta in presenza dei compagni di missione, a dispetto di un eventuale ipotesi che voleva giustificare il suo travestimento un occultamento della propria identità, il ragazzo non si sarebbe fatto alcuno scrupolo nello sciorinare qualsiasi tipo d'informazione gli avessero chiesto, o almeno così avrebbe dato a vedere risultandoAbilità: Recitazione forse ancora più sospetto o semplicemente un personaggio molto eccentrico.
    È un piacere fare la vostra conoscenza Kurogane-kun parole a cui seguì la strettaForza Verde a due mani, in segno di rispetto, volutamente molle e priva di alcuna verve Avete proprio una bella stretta! esordì con tono sorpreso, fingendo di massaggiarsi la mano quasi avesse sofferto per la presa. "Si circonda di belle ragazze e dai modi sembra un tipo sicuro di sé, fin troppo forse" pensò mentre proseguì salutando anche gli altri due membri del team "L'Okura è allievo del Kurogane, il cognome non mi dice nulla, ma è un chunin a quanto dice quindi con ogni probabilità anche l'altro lo è, poi abbiamo una genin della Foglia... Fuyutsuki...". L'uomo travestito si sarebbe presentato ogni singola volta con le stesse esatte parole, quasi credesse che i presenti non avessero orecchie per sentire quello che aveva precedentemente detto ad altri Nobuo, mercenario del Paese delle Risaie.
    Terminati dunque i convenevoli era tempo di mettersi al lavoro ed il mandante aveva tutta l'aria di essere un professionista esponendo senza troppi giri di parole i fatti, fornendo loro le informazioni sul bersaglio ed una serie di foto su cui il chunin si soffermò particolarmente inclinando la testa prima da un lato e poi dall'altro quasi cercasse di scorgere i profili dell'uomo, cosa impossibile essendo semplici immagini bidimensionali, ma il continuo cambio di prospettiva non sembrava avere nessun altro senso. In fondo a Nobuo importava ben poco di quella missione, l'unico scopo per il quale vi aveva preso parte era infatti la voglia di vedere come il Mondo si fosse evoluto durante gli anni che aveva trascorso in stasi e l'idea di poter racimolare qualche soldo nel mentre non gli era affatto dispiaciuta. Osservava le foto più per noia che per una vera ragione ed infatti quasi non si accorse dell'uscita di scena delle tre ragazze. Solo quando i compagni iniziarono a porgere le loro domande risollevò lo sguardo dai ritagli di giornale, quasi riscosso dalla trance, giusto per dire qualcosa anche lui, non fosse che potessero pensare che si era distratto.
    Questo Fuun Koikuro ha per caso un passato da giocatore oltre a quello del pezzente? Giusto per capire se ha iniziato a giocare solo dopo esser divenuto Mr. Fortunello... si portò quindi una mano al mento, o meglio alla parte inferiore di maschera che ne copriva il mento, incrociando le braccia ed accavallando le gambe, sospirando con fare meditabondo, posizione che mantenne una ventina di secondi prima di sporgersi in avanti con il busto, slegando le gambe e posando le mani sulla grande scrivania, quasi avesse avuto un colpo di genio improvviso, il tutto tra una cacofonia di trilli Il livello di pericolosità degli attentati precedenti come lo classificherebbe Shusendo-san? Mi sembra di capire che non siano stati dei veri professionisti ad occuparsene, un accoltellamento o investirlo con un carro son cose che potrebbe fare qualsiasi straccione... diciamo che queste minacce le classificherei ad un livello E, di E-lementare, la stessa pericolosità di un temperino... questa squadra mi pare possa proporre un pericolo di classe B, diciamo un ordigno esplosivo! B-omba prese una pausa, scorrendo gli occhi sul volto di tutti Giusto per capire se è già possibile comprendere la vastità della protezione offerta da questa Fortuna... non so se mi spiego, eh?!

    Nobuo

    Energia vitale: 30/30
    Vitalità: 14/14
    Ferite: illeso.
    Chakra: 400/400
    Consumi del turno: nessuno.

    Commenti OT
    Mi fermo qui (prima di spostarci nell'altra stanza) come accordato con i compagni, in attesa delle risposte alle domande, così da poter pianificare sulla base di più informazioni.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Non erano un gruppo di ninja tipico, tra la ragazzina che sembrava uscita da una love comedy, il bambino che a stento dimostrava undici anni, un playboy degenerato che allungò le mani alla prima occasione e un sinistro individuo mascherato. Eppure nonostante tutto Yukufuna Shusendo non fece una piega, limitandosi a fissarli fino a quando non si fossero accomodati ed avessero cominciato a concentrarsi sulla missione. Alle parole di scusa e per tutto ciò che non riguardava direttamente il bersaglio si limitò a un modesto cenno del capo, senza variare di una virgola la sua espressione, quasi fosse una statua inespressiva. Alla fin fine, tutto ciò che gli importava era che il suo piano di assassinio andasse in porto con professionalità, non aveva alcun interesse per le monomanie degli esecutori materiali dello stesso, a patto che alla fine ottenessero il risultato per cui pagava.

    enrico-pucci-jojos-bizarre-adventure-all-star-battle-8.58



    Che mi risulti la fanciulla è sposata e non ha più avuto rapporti di nessun genere con Fuun Koikuro, nè lui ha provato a contattarla nell'ultimo anno e mezzo. Quanto ad avvenimenti anomali nel Paese, non è accaduto nulla degno di nota. Rispose il mandante verso la giovane kunoichi di Konoha. Abbiamo cercato di fare dei collegamenti ma non è emerso nulla di particolare. Due mesi fa il bersaglio ha iniziato a vincere, dapprima incassando e godendosi i piccoli frutti della sua vittoria e poi iniziando ad accumulare in vista dell'apertura del casinò.

    Poi al più giovane fra i Sunesi. La fortuna sembra riguardare e proteggere solo lui, ma di contro non capitano disgrazie a chi gli sta intorno...eccetto quelli che cercano di fargli del male. Quanto alle mie motivazioni, come ho detto intendo proteggere i miei interessi anche dalle chiacchiere: un incidente deve coinvolgere solo lui ed essere assolutamente identificabile come un incidenze, oltre ogni ragionevole dubbio. Solo così le chiacchiere sulla fortuna di quest'uomo svaniranno definitivamente: unico ucciso in un tremendo incidente, mentre gli altri sono indenni. L'apice della sfortuna. Queste erano in soldoni le sue intenzioni. Uccidere innocenti potrebbe aumentare i rischi di individuazione e renderebbe catastrofico ogni mio coinvolgimento. Poi sollevò la mano, come a voler sottolineare l'ovvio. Inoltre dubito che l'Accademia, che pure accetta incarichi di assassinio, mi farebbe pagare senza sovrapprezzi per una strage, o potrebbe punirvi per aver esagerato, se ne ho compreso i capisaldi correttamente. E decisamente uno come lui comprendeva sempre ciò che c'era da comprendere.

    Non risulta che Koikuro sia mai stato un giocatore d'azzardo a parte l'occasionale e riprovevole divertimento per le masse chiamato "gratta e vinci". La sola scelta dei termini indicava quali fossero le sue opinioni sulle scommesse e sui giochi di fortuna di più basso grado. In effetti le prime vittorie sono state ottenute in quel modo. La prima fu una breve gita in un'azienda vinicola nelle regioni orientali del Paese, la seconda, circa tre giorni dopo, fu una discreta somma di denaro con cui riarredò la casa, la terza una fornitura a vita di un disgustoso dolce confezionato. Poi via via in crescendo. E infine su Shinichi. E no, ho consultato diverse fonti e valutato anche di persona, ma non sembra che ci sia alcun collegamento tra questa fortuna con i cicli della natura o con riferimenti mistici di qualunque genere. Ho fatto frugare la sua casa mentre era lontano, ma ogni tentativo di rubare o danneggiare è stato bloccato dalla stessa fortuna del bersaglio...e tuttavia nulla ha impedito di analizzare con cura la casa, e non ci sono oggetti fuori posto o cose che non erano presenti più di due mesi fa, esclusa qualche rivista, i generi alimentari e i beni di consumo.

    Man mano che parlava si accigliava un poco, come se cominciasse a spazientirsi. Ad ogni modo, siete liberi di agire come credete, e se volete investigare la fonte di questa fortuna per disattivarla fate pure, ma vi ricordo che verrete pagati solo se riuscirete a uccidere Fuun Koikuro, che la sua fortuna sia presente o meno. In caso contrario, l'Accademia pagherà una penale salata almeno quanto metà delle vincite di quell'individuo. Il che implicava spese per centinaia di migliaia di Ryo. Quanto al grado di pericolosità, simili questioni non mi riguardano. Non vi ho chiamato per fare classifiche o ordine. Siete qui per un omicidio su commissione. Sta a voi superare la fortuna di quell'individuo. Se volete valutarne l'efficacia allora agire, a me basta che raggiungiate il risultato. E con queste piatte parole concluse ogni sua risposta, inclusa la risposta al pessimo gioco di parole del ninja di oto.

    Edited by Febh - 28/7/2016, 23:11
     
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    Venghino signori Venghino!

    II






    Il nostro mandante era evidentemente una persona abbastanza impegnata, e per quello che potevamo notare stava iniziando a spazientirsi. Aveva risposto a tutte le nostre domande, anche se in fin dei conti non avevamo ottenuto poi chissà quali informazioni aggiuntive. La sfortuna attuale era ritrovarsi a lavorare con relativamente poco tempo a disposizione. Una settimana può essere un periodo lunghissimo, soprattutto considerando i pochi secondi necessari a spezzare una vita, ma la dose di fortuna che accompagnava quell'uomo era di gran lunga strana, e chissà qual genere di imprevisto ci avrebbe accolto.
    Nella stanza con gli altri avevamo il tempo necessario a riorganizzare, ma non era il caso di perdere troppo tempo.



    Direi che ognuno di noi deve fare quello che può per cercare di accumulare informazioni sul nostro bersaglio. Io ho delle capacità discrete a riguardo, quindi ho già un paio di idee da mettere atto.

    Ripresi una delle cartelline con le indicazioni sulle attività del bersaglio.


    Essendo la vita di questo culone particolarmente metodica e ripetitiva, dovrebbe essere a fare colazione nella taverna Tanukimori, di conseguenza il mio obbiettivo è recarmi esattamente in quel posto. Diciamo che ho una buona vista, quindi cercherò di fare attenzione a tutti i dettagli possibili immaginabili. Eventuali cose strane, rigonfiamenti negli abiti dove non dovrebbero esserci, e tutto questo genere di cose. Inoltre, cercherò di organizzare una specie di banchetto a premi davanti al locale. Se questo tizio è così fortunato c'è una buona possibilità che venga a giocare, se viene, metterò in atto tutte le mie capacità per barare e cercare di vedere come questa fortuna funziona, e quanto è potente. Tra l'altro, se qualcuno di voi ha delle carte o dei giochini del genere dietro sarei felice di prenderli in prestito.

    Feci una pausa sistemando le idee, mentre con la mano destra davo una sistemata ai capelli rossi indomabili. Il risultato non fu particolarmente felice, la chioma era folta e non era certamente possibile sistemarla senza una spazzola, l'esito fu il tutto ancor più arruffato.



    Dobbiamo tenere in considerazione l'ipotesi che non sia da solo. Questo è un rischio, in quanto concentrandoci su di lui è facile non notare altri eventuali individui, una sorta di marionettista che lo controlla a dovere. Le ci fosse un piano dietro questa cosa, sicuramente la mente che l'ha organizzato è una persona potete e piena di risorse, scoprirla non sarà facile, motivo per il quale non dobbiamo scartare nessuna ipotesi.

    Quest'idea mi convinceva relativamente poco. Noi a Suna ben avevamo un apposito clan di marionettisti, e per quanto ne sapevamo lo stesso bersaglio poteva essere un bamboccio inanimanto ben costruito.


    Venendo ad una seconda parte del piano che ho in mente oggi, se siete disposti ad aiutarmi avrei bisogno di voi, o perlomeno, uno di voi potrebbe sfruttare quello che voglio fare per farsi "amico" il nostro bersaglio. Potresti farlo tu Ayuuki, o potrebbe farlo una delle tue accompagnatrici Shinici.
    Con la manipolazione voglio provare a creare dei piccoli "gradini" di sabbia sul cammino del nostro bersaglio, niente di vistoso, semplici smottamenti del terreno che non noterebbe nessuno, ed il cui unico potenziale e farlo inciampare. Voglio vedere quanto la sua fortuna lo protegge, se si attiva solo in casi particolari, o se bada ad ogni genere di pericolo. Lui non sappiamo se abbia capacità percettive o riflessi particolari, ma per te Ayuuki non dovrebbe essere un problema notare i miei " gradini" per tempo ed aiutarlo a non cadere, o ridurre i danni caso mai inciampasse. SI tratta di una cazzata, ma salvare un'uomo da una caduta è un'ottimo approccio iniziale per scambiare poi due parole. Ha un volto famoso, dopo tutto ciò potresti dire di averlo riconosciuto e chiedergli di raccontarti la tua storia. Lo stesso discorso vale per le tue amiche Shinici, vedete voi.


    Avrei atteso le repliche dei miei compagni, cercando di rendere quella sorta di brainstorming il più redditizio possibile. Una volta sul campo avremmo avuto più difficoltà a comunicare tra noi ed organizzarci. Per quanto singolarmente esperti era la prima volta che lavoravamo assieme, e non era certo facile gestire una situazione ricca di eventi potenzialmente "strani" ed improvvisi come quelli legati alla fortuna. Ad ogni modo, terminato il brainstorming mi sarei precipitato davanti alla locanda dove si trovava il nostro bersaglio. Lungo la strada avrei cercato un tavolino abbandonato, una struttura qualsiasi che potesse svolgere quel lavoro, o nel peggiore dei casi ne avrei comprato o affittato uno in un qualsiasi negozio d'artigianato. Allo stesso tempo, sempre durante il percorso avrei cercato ( se i miei compagni non mi avessero fornito nulla di utile ) delle carte o degli strumenti validi per il gioco dell tre carte o qualcosa di analogo. Per quanto non conoscessi il paese mi sarebbe bastato chiedere indicazioni, ed avrei probabilmente trovato la struttura senza particolari fatiche. Per quanto non ci fossero rischi di sorta, avrei evitato almeno inizialmente di passare davanti alle vetrine. Non avevo nulla da nascondere per il momento, ma non conoscevo il bersaglio, non sapevo quanto stesse all'erta, e la prudenza era sempre stata la mia più grande compagna. Arrivato nella zona feci un giro dell'intera struttura, passando dalla strada dietro e cercando di fare attenzione a tutti i dettagli. Dopo un giro di perlustrazione generale, mi sarei poi posizionato davanti alla locanda, a circa cinque o sei metri di distanza dalla porta principale. Se avessi ottenuto il tavolino lo avrei montato, in alternativa avrei semplicemente piazzato il mio mantello per terra ed avrei posizionato sopra di esso le tre carte, o l'eventuale alternativa trovata. Il gioco delle tre carte era semplice, l'avrei riproposto nella sua versione classica, ed avrei dato la possibilità di giocare a chiunque avesse voluto. Più persone c'erano, più avrei ottenuto notorietà e possibilità che venisse il nostro bersaglio. Una volta posizionato avrei guardato con molta attenzioneSommando i bonus dovrei avere 12 di percezione verso l'obbiettivo, sia verso trappole, sistemi di controllo e di percezione.
    Arrivo a 9 di furtività mentre lo spio.
    Percezione ( Intermedia )
    Occhio di falco ( + 5 tacche considerando la concentrazione )
    Investigatore

    Spione
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 in Percezione se spiato un obiettivo o una conversazione. Richiede una situazione di calma e che l'utilizzatore non sia percepito o riconosciuto come una minaccia dall'obiettivo.
    [Da Chunin in su]



    Furtivo
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 in Furtività se spiato un obiettivo o una conversazione. Richiede una situazione di calma e che l'utilizzatore non sia percepito o riconosciuto come una minaccia dall'obiettivo.
    [Da Chunin in su]



    Infiltrarsi -2-
    Maestria: L'utilizzatore ha +3 in Percezione nel rilevare eventuali trappole, sistemi di controllo o di percezione, ricetrasmittenti ed altri strumenti o tecnologie in grado di ostacolargli l'infiltrazione.
    [Richiede Occhio di Falco]
    [Da Genin in su]

    le vetrine della locanda, cercando di stare attento al comportamento dell'obbiettivo.


    VENGHINO SIGNORI VENGHINO. IL BAMBIMO PRODIGIO NON PERDE MAI! SFIDATE LA SORTE, SFIDATE IL ROSSO. VENGHINO SIGNORI VENGHINO.


    Attirare l'attenzione era il minimo che potessi fare, cercando di radurare più persone possibili davanti a me. Nel mentre, non avrei perso l'occasione per sfruttare le mie capacità sensoriali

    Sesto Senso [2]
    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)
    , cercando di notare ogni dettaglio utile alla causa. Avrei utilizzato le mie capacità in primis direttamente sull'obbiettivo, e poi su ogni eventuale bersaglio che avesse chakra nella zona o che mi sembrasse potenzialmente coinvolto. L'idea era pur sempre quella di una sorta di terzo agente che controllasse il nostro bersaglio, scoprirlo era fondamentale. Inoltre, non sapendo quanti altri eventuali sicari o personaggi terzi potevano essere interessati al nostro stesso bersaglio, per prudenza avrei usato un'abilità per notare di essere percepitoInfiltrarsi -4-
    Abile: L'utilizzatore può accorgersi di essere soggetto alle abilità da Sensitivo. Si accorgerà immediatamente delle percezioni di ninja parienergia o inferiori, e con un ritardo di 2 slot azione contro ninja di energia superiore. Nei confronti di parienergia o inferiori si accorgerà delle percezioni anche se in quel momento è attiva una tecnica che nasconda il suo chakra.
    [ Richiede Spec. Sensitivo ]
    [Da Chunin in su]

    .


    IL BIMBO PRODIGIO NON PERDE MAI. NESSUNO PUO BATTERMI, NESSUNO. VENITE E PERDETE. MORTE O GLORIA, SOLO I PIU FORTUNATI POSSONO VINCERE.


    Effettivamente, per attirare le attenzioni del più fortunato del mondo non potevo certo sembrare una bancarella normale. Avrei barato, mettendo in atto la tecnica del furto
    Tecnica del Furto - Tounan no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sfruttare dei fili di chakra per agganciarsi ad uno o più oggetti entro 6 metri e prelevarlo, senza toccarli. L'azione è considerata un movimento furtivo; non esiste un raggio minimo di percezione. La vittima avrà percezione ridotta di 5, se non si aspetta un'azione simile; ogni Unità d'oggetti prelevata riduce il malus di 1.
    Può essere usata in combinazione con la 'Tecnica dell'Arma Fantasma' spendendo uno slot tecnica base.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso ogni slot )
    [Unità massime: 1 per Grado]

    [Da studente in su]
    nella versione incredibilmente potenziata che ero riuscito a creare.

    L'arte del furto [Generica]

    Il furto è un'arte sopraffina, fatta di silenzio e imprevedibilità. Profondamente ingiusta nella sua essenza rischia di compromettere il ladro con le gravi sanzioni previste per la sua commissione; spingendo quest'ultimo a dover perfezionare la sua abilità nel furto perfetto: silenzioso ed immediato.



    Furto migliorato
    Talento: il raggio di "tecnica del furto" è incrementato di 3 metri. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione.
    [Da Genin in su]

    Lupin
    Maestria: L'utilizzatore ottiene un bonus di +3 alla furtività, esclusivamente per rubare oggetti.
    [Da Genin in su]

    Manbassa
    Maestria: Talento : "tecnica del furto" consente di rubare fino a 3 unità. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione.
    [Da Chunin in su]

    Occhio dell'Aquila
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore ottiene un bonus alla percezione ed alla furtività di +3 per ogni round passato entro 18 metri da un oggetto previamente individuato. Il bonus è valido solo per azioni riguardo il furto di quel determinato oggetto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: basso - Mantenimento: 1/2 Basso)
    [ Massimo + 3 per grado da Genin in su ]

    [Da Chunin in su]


    Lupin III
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +6 alla Furtività, esclusivamente per rubare oggetti. Sostituisce il bonus fornito da "Lupin".
    [Da Jonin in su]
    Il cumulo delle mie abilità mi permetteva di avere una furtività incredibilmente superiore ai sensi delle persone normali, che quindi avrebbero miseramente perso ogni loro partita. L'idea era appunto quella, utilizzando la tecnica del furto, qualora necessario per vincere dove non bastasse la mia incredibile velocità nel far girare le carte. Se tutto fosse andato come previsto avrei radunato una bella folla, complice la mia bravura, e a quel punto era facile che il nostro bersaglio volesse venire. Altrimenti, speravo che magari l'attenzione di una delle belle signore che viaggiavano nel nostro gruppo avrebbe potuto indirizzarlo verso di me per "stupirle".



    Dai, vieni coglione che sei già morto...

    Una volta che il bersaglio fosse uscito dalla locanda avrei inoltre iniziato a mettere in piedi il mio secondo piano. Nei cinque o sei metri che avrebbe dovuto percorrere ci sarebbero state diverse persone, inoltre la sua attenzione sarebbe stata rivolta verso la bancarella, e non verso il pavimento, sul quale mentre camminava sarebbero comparsi piccoli grumi di sabbia, proprio sotto i suoi piedi, che con dei piccoli movimenti avrebbero tentato di farlo inciampare, il tutto si sarebbe verificato almeno un paio di volte. Il controllo della sabbia per me era una cosa elementare, di conseguenza nessuno avrebbe notato che ero io l'utilizzatore, ma ad ogni modo non avrei peccato nell'usare anche in questo caso le mie ottime capacità furtive.Non vola una mosca
    Abile: L'utilizzatore ha + 3 in furtività quando esegue azioni offensive contro un bersaglio che non lo percepisce o non lo considera una minaccia.
    [Da Genin in su]



    Avevo messo in campo buona parte delle mie abilità, da quelle percettive a tutta la furtività di cui disponevo per far cadere il bersaglio nella prima di una lunga serie di trappole. La sua fortuna sfidava la mia reputazione di vittorie, e come si suol dire, non c'è abbastanza spazio per tutte e due.



    Cerco di fare un sunto.

    - Uso le abilità da sensitivo sulla zona, usando sesto senso in generale, e poi percezione del chakra sul bersaglio, e se riesco a percepire altro su eventuali figure utili ( tipo se trovo un chunin viola, la uso su di lui xD Sempre che non sia shinici ^^ ) -2 uso anche l'abilità per capire se qualcuno mi sta percependo.



    - Allestisco un banchetto per il gioco delle tre carte, nella peggiore in cui non trovo niente, posso usare le carte ninja che ho in scheda xD
    Faccio il gioco delle tre carte con tutti cercando di radunare una folla, già essendo energia blu dovrei riuscire a vincere a mani basse confondendo le persone normai, se mi trovo in difficoltà posso usare la tecnica del furto al posto di prestigiatore per scambiare le carte, l'idea è quella in sostanza.

    - Anche se ho detto che creo dei "gradini", intendo dei piccolissimi, furtivitssimi ( 9 ) e velocissimi ( 600 ) piccoli costrutti di sabbia che vanno a muoversi sotto i piedi del bersaglio per cercare di farlo inciampare.

    Le competenze dovrei averle postate tutto, spero.



    Chakra : 75 , ho speso il basso di sesto senso, e spendo un basso per la manipolazione. Dimmi poi tu un valore per il numer di volte che mi trovo a dover usare la tecnica del furto.
    = 73
     
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    Gli Ostacoli del Fato

    Post Secondo - Il primo piano



    Ero contento che Ryoshi fosse passato a chunin, anche se avrebbe dovuto evitare di adagiarsi troppo sugli allori. Non sempre un passaggio rapido ai gradi superiori giovava allo shinobi: avevo imparato da tempo che la migliore amica era l'esperienza. Tuttavia quella missione, almeno a giudicare dal suo grado, sarebbe dovuta essere abbastanza semplice per cui non me la sentivo di fare l'apprensivo, od il cagacazzo. Ricambiai l'inchino e salutai il bambino.

    Mi fa molto piacere rivederti Ryoshi. Diciamo che ho avuto il mio bel daffare e un po' troppa sfortuna negli ultimi tempi, ma nulla che non si possa superare.

    Stavo chiaramente minimizzando, ma non avevo intenzione di parlare dei miei problemi personali (anche troppo conosciuti) in quel momento.


    Fu Nobuo invece a stupirmi di più, si capiva che nascondeva qualcosa e che era bravo a farlo anche se aveva scelto di essere troppo appariscente per i miei gusti. Con lui decisi di adottare un approccio particolare per farmelo "amico" e magari iniziare a lavorare proficuamente assieme.

    Bella maschera! Si vede che te ne intendi di decorazioni Nobuo! Ascolta, che te ne pare di questa? Ammetto che non mi dispiace, ma sento come se manchi qualcosa, capisci?

    Avrei estratto dal mio vestito una maschera, chiaramente di quelle in uso dagli Shinobi, decorata in modo molto semplice: la maschera era completamente bianca e dai fori degli occhi uscivano due strisce nere, simili ad un fiume di lacrime, che proseguivano verso il basso fino alla fine della stessa.

    La decorazione è abbastanza semplice, ma ho paura che sia troppo anonima. Cioè, lo so che noi ninja non dovremmo essere troppo appariscenti ma... tu che ne pensi?

    [...]


    Devo ammettere che non mi aspettavo una reazione così rapida e forte da parte della ragazza di Konoha. Dovevo ammetterlo, anche se fu più la sorpresa che l'incapacità ad impedirmi di difendermi adeguatamente. Ayuuki infatti riuscì ad afferrare il braccio e concludere la presa ma avrebbe potuto facilmente notare una resistenza perlomeno pari alla sua, se non di poco superiore [En.Viola]

    Però, non mi aspettavo di trovare una genin così forte in questa missione... e io che temevo che potessi essere una palla al piede per tre chunin risposi sinceramente ed in modo affabile

    Ora però che ne diresti di lasciarmi il braccio, eh? Se proprio ti sei affezionata così tanto al mio braccio sarò lieto di farvi fare un bell'allenamento assieme, finita la missione si trattava di una semplice battuta per stemperare l'ambiente, totalmente priva di qualsivoglia doppio senso.


    Se Ayuuki non avesse lasciato il braccio tuttavia, una parte ben diversa di me sarebbe emersa, ben evidenziata dal cambio del mio tono di voce, decisamente irritato.

    Devo proprio scomodarmi, allora? la tensione sarebbe stata palpabile ed un rapido sguardo alle ragazze preoccupate che mi avevano accompagnato avrebbero potuto illuminare facilmente la Fuyutsuki che se proprio voleva farla pagare a Shinichi sarebbe stato meglio farlo finita la missione. Pur se un marpione era pur sempre un chunin, che aveva insegnato ad un altro dei chunin li presenti. Doveva essere sicuramente uno shinobi esperto, senza contare che la Fuyutsuki era in netta inferiorità numerica, anche senza contare Ryoshi.

    Avrei però lasciato ad Ayuuki la scelta su come affrontare quella situazione dato che, sbollita un attimo la (giusta) rabbia per la palpatina ora forse poteva capire più lucidamente la reazione migliore in quel momento. Dopotutto nulla le avrebbe impedito di vendicarsi in futuro del chunin della sabbia.

    [...]


    Il piano di Ryoshi era abbastanza in linea con quello che avevo in mente io, pertanto non intervenii più di tanto.

    Non ci pensare neppure di mandarmi a fare la gatta morta con questo sfigato. disse Miyako, trasmettendo il pensiero nella mia testa grazie al sigillo.

    Direi che la scelta migliore per approcciare il bersaglio sia Ayuuki. Un solo consiglio: non sfruttare la tecnica della trasformazione, se succede un qualche incidente fortuito rischieresti che si sciolga la tecnica rivelando la tua natura di ninja. Io posso occuparmi di perlustrare un po' il villaggio e di indagare un po' sulla presenza di forestieri assieme a Sayaka.

    Bravo bambino. Devo ricordarmi di darti uno zuccherino come premio.

    Non ridere. Voglio che tu indaghi sulla trattoria in cui di solito va a cenare giusto per prepararci se dobbiamo fare un attentato stasera a cena. E se non l'avessi capito sono già abbastanza arrabbiato, niente battutine. Sei qui per dare una mano a me e alle ragazze, se vuoi fare commenti idioti ti rispedisco a Suna a calci.

    Ok, ok. Scusa.

    Sayuri ed Hana potranno darti una mano con l'allestimento del tuo giochino, mentre Fuyumi potrà cercare degli alloggi a Fusoya. Per quanto possa dare un po' nell'occhio come cosa preferisco che almeno uno o due di noi rimanga sempre a Fusoya a sorvegliare la cittadina.

    Ci saremmo quindi messi in viaggio verso Fusoya, incrociando le ragazze durante il percorso. Avrei quindi riferito loro a voce dei loro compiti. Hana e Sayuri si sarebbero messe rapidamente a disposizione di Ryoshi, aiutandolo in tutto e per tutto nell'allestimento del banchetto e recitando la parte delle sue "assistenti".

    Fuyumi invece avrebbe cercato una locanda, una taverna o comunque un posto dove potesse trovare alloggio per un paio di settimane. Avrebbe detto che cercava posto per lei, sua sorella ed il fidanzato della sorella. Avrebbe affermato che erano giunti per via del grande evento del casinò ma che per sbaglio avevano sbagliato settimana e che quindi avevano bisogno di un alloggio di emergenza.

    Sayaka/Miyako avrebbe cercato di restare sulla distanza, cercando di non dare nell'occhio (od eventualmente accompagnando Nobuo se avesse avuto bisogno di aiuto per qualcosa).

    Durante la riunione avrei analizzato il chakra dei miei compagni di missione per poterlo riconoscere in seguito (spec. sensitivo) e una volta giunto al villaggio avrei iniziato un analisi più approfonditaPercezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.


    Sesto Senso [2]
    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)
    dei dintorni.

    Avrei passeggiato per il villaggio, concentrando maggiormente la mia attenzione su Fuuin Kokuro (che avrei osservato da lontano, anche grazie al mio D-Visor) in un primo periodo (finché sarebbe rimasto dentro al café) per poi aggirarmi distante da lui (ma mantenendolo sempre dentro il mio raggio d'azione, riconoscendolo dal colore del suo chakra). Non mi sarei per nulla concentrato sui miei alleati ma avrei invece cercato altre fonti significative di chakra, rispetto ad un normale essere umano.

    Vediamo se è fondata l'ipotesi del "marionettista", come lo ha chiamato Ryoshi. Chissà quanto si offenderebbe il mio vecchio maestro al paragone...


    CITAZIONE
    OT

    Considero allora come se avessi la riserva piena all'inizio del post, fammi sapere se così non deve essere.

    Considera come se Shinichi si facesse un bel giretto di Fusoya, pur restando entro i 900 metri dal bersaglio.

    Consumi del turno: Basso (+ variabile, in base al tempo) sesto senso

     
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    II ~ Nuova identità: Hana Yokoyama


    S

    e c’era qualcosa, una delle tante, che le faceva perdere il controllo era il fatto di essere sottovalutata come Kunoichi solo il suo sesso. Aveva già ampiamente dimostrato il suo valore a Konoha, ottenendo la piena fiducia dell’Hokage, ma purtroppo aveva avuto davvero poche occasioni per lavorare con Ninja stranieri. Inoltre provava un fastidio viscerale per i pervertiti o quelli che si approfittavano delle ingenue ed ignare fanciulle. Quindi la sua “simpatia” per il Kurogane fu pressoché immediata. Dopo avergli afferrato il braccio, fu abbastanza sventa da portarsi alle sue spalle sfruttando l’effetto sorpresa. Si accorse della resistenza che opponevano i suoi muscoli. Era più forte fisicamente, ma a quest’ora se avesse voluto tagliargli la gola con un Kunai lo avrebbe già fatto. - Attento a non sottovalutare le persone sbagliate. - Una minaccia, prima di lasciare il suo braccio ed allontanarsi da quello strambo gruppo. Un pessimo inizio.

    [ … ]

    Ascoltò con estremo interesse le parole secche e lapidarie di Yukufuna-san. Era un uomo d’affari, disposto a tutto pur di preservare la propria fortuna, anche a discapito di quella degli altri, quindi nel rispondere ai quesiti del gruppo di Ninja Accademici fu abbastanza sbrigativo e non concesse informazioni extra, a parte quelle riportate sui documenti. O semplicemente non avevano fatto le domande giuste per estrapolare altri dettagli sulla smisurata Fortuna di Fuun Koikuro.
    Sul volto della Fuyutsuki comparve un sorriso amaro non appena le furono concesse ben poche informazioni su Hanahime Mido, una vecchia fiamma dell’obbiettivo. Forse poteva essere utile conoscere qualche dettaglio in più sulla loro relazione o avere un identikit della donna, ma a quanto pare il proprietario del Casinò riteneva quelle informazioni superflue. Sicuramente conoscere il passato, anche sentimentale della vittima, poteva aiutarla ad approcciarsi con successo ed ottenere in poco tempo la sua attenzione e fiducia. Sicuramente avrebbe sfruttato le sue informazioni al momento opportuno.
    Nessun evento degno di nota aveva sconvolto il tranquillo paesino di Fusoya o l’intero Paese della Montagna. Quindi non era ricollegabile all’acquisizione di tanta fortuna in così poco tempo. Inoltre l’uomo aveva all’inizio speso parte delle sue vincite per godersi una vita più adagiata, di quelle che aveva vissuto prima che la Dea Bendata gli sorridesse, e poi aveva iniziato a risparmiare per poter partecipare alla serata "Open" del Tengokuhenokaidan.
    Anche le domande dei suoi compagni d’avventura ebbero risposte piuttosto inconcludenti. Anche se un dettaglio attirò fin da subito la sua attenzione, ma per ora non era necessario farne parola con gli altri. Doveva capire prima se poteva collaborare serenamente con quello strambo gruppo di Shinobi della Sabbia e Mercenari del Paese delle Risaie. - Rispetteremo i termini della missione. - Reputò molto stupida l’idea di coinvolgere anche cittadini innocenti nell’assassinio di Fuun Koikuro. Sicuramente l’Accademia non avrebbe tollerato una strage di cittadini in un Paese straniero pur di uccidere un singolo individuo. C’era un netto squilibrio tra le forze in gioco. Sperava solo che i due Sunesi non avessero strane idee per la testa. L’uomo elencò anche le prime vittorie, molto meno cospicue di quelle che attualmente riusciva ad ottenere nelle Sale da gioco del Paese della Montagna. Un altro dettaglio da non sottovalutare. Le supposizioni avanzate dal pervertito del Villaggio della Sabbia furono smentite dal proprietario del casinò, niente cicli lunari o condizioni mistiche. Ed indagare nella sua abitazione era stato completamente inutile.
    Il momento delle domande finì presto, visto che Yukufuna-san iniziò a spazientirsi. E furono costretti a riunirsi in una stanza adiacente per confrontarsi sulle strategie da attuare.

    [ … ]

    Sguardo cristallino che si alternava sulle quattro figure che aveva difronte a sé. Buona parte delle “accompagnatrici” del pervertito erano andate in bagno, o almeno sembravano sparite nel nulla. Sicuramente ciò non risollevò l’umore della Kunoichi di Konoha. Era delusa, molto delusa. A quanto pare anche nell’Accademia Ninja c’era aria di crisi, se erano stati prescelti degli Shinobi dalle personalità e dall’aspetto così singolare. Lei era una normalissima ragazza con sogni, desideri ed obbiettivi. Come tutti aveva dovuto affrontare momenti difficili nella sua vita, che aveva ormai superato. Ormai era una donna, matura e con una florida carriera come Ninja. Non poteva dire lo stesso per i tre uomini presenti in quella stanza.
    Un pervertito con chiari problemi di auto-controllo, un ragazzino dallo sguardo fin troppo serio per la sua età e senza l’ombra di un sorriso sul suo volto, ed un essere che si presentava ad un missione “furtiva” con un vistoso costume carnevalesco munito di campanellini e strass colorati. Le bastò cinque minuti, anzi cinque secondi per detestarli. Soffermò lo sguardo sull’uomo che le aveva palpato il sedere e le mani continuavano a pizzicarle per il nervosismo. Desiderava tanto pestarlo a sangue dopo la fine della missione. Il ragazzino dalla chioma scarlatta era già verso la strada della perdizione, con un Sensei come Ero-Shinichi. Bisognava essere solo dei celebrolesi per poter scegliere quel tizio come Maestro. Il Mercenario di Oto, un certo Kurogane-kun, sembrava uscito dal Quartiere dei Piaceri di Otafuku, desideroso solo di mettersi in mostra con i suoi cangianti colori.
    - Ayuuki Fuyutsuki, Genin di Konoha. Prediligo di gran lunga il Taijutsu e conosco le arti Mediche! Non sono particolarmente propensa ad attività come l’Investigazione, la furtività o il pedinamento. Il mio stile di combattimento è tutt’altro che silenzioso o discreto.. ma in passato ho già assunto identità fittizie e mi sono ritrovata ad infiltrarmi in alcune organizzazioni. - Sicuramente le sue abilità non l’aiutavano in questo genere di missioni, ma era pronta a mettersi alla prova. E poi il desiderio di ottenere la Fortuna di Fuun-san superava ogni barriera fisica e mentale. Aveva bisogno del segreto della sua fortuna per migliorare la sua vita sentimentale. - Se avete bisogno di supporto medico sarò pronta ad assistervi. Vi consiglio di trattarmi bene, altrimenti potrei scambiare accidentalmente alcuni farmaci salvavita e firmare il vostro certificato di morte. - Era una velata minaccia, soprattutto dopo quello che era accaduto con Shinichi-san. Sospirò leggermente. - Dato il vostro aspetto.. e le vostre capacità.. credo che io sia la più indicata ad interagire con il nostro obbiettivo. Non faticherò molto ad ottenere la sua fiducia! - Questo era il primo obbiettivo che si era prefissata. Per prima cosa doveva avvicinarsi al suo obbiettivo e cercare di attirare non solo la sua attenzione, ma anche la sua completa fiducia. Non aveva il diritto e nemmeno la voglia d’informare gli altri delle sue eccelse abilità con Veleni ed Antidoti. Non sapeva se fidarsi di loro, ma soprattutto non poteva rivelare a tutti le sue capacità da Avvelenatrice per preservare la propria identità segreta nella squadra speciale di Konoha.
    La percezione del Chakra del Kurogane poteva chiaramente percepire il suo costante ed armonioso flusso di energie. Era ben “diverso” da quello che avrebbe potuto percepire dagli altri. Il Chakra fluiva con tranquillità lungo tutto il temprato corpo della Fuyutsuki, e diventava più intenso in prossimità degli Arti, utilizzati come delle vere e proprie armi dalla Genin. Il Kurogane poteva notare con estrema facilità il colore limpido e cristallino del suo Chakra. Non c’era traccia di Suiton, Raiton, Doton, Katon o qualsiasi altro elemento. La Fuyutsuki rappresentanza la più candida purezza, proprio come un giglio bianco. Le sue energie erano così pacate e cristalline, come i suoi occhi. Ma c’era un punto in cui, proprio come un ramo affluente, goccia dopo goccia, venivano raccolti granelli di Chakra. Una segreta riserva di energie veniva riempita con pazienza. Quella forza si nascondeva nel Byakugō no In, un rombo violaceo nascosto da occhi indiscreti dal Coprifronte. Era lì che risiedeva qualcosa d’incomprensibile a chiunque, un’abilità più unica che rara.
    - Per quanto detesti dirlo… Mi trovo totalmente d’accordo con Ero-Shin. A quanto pare i pochi neuroni che gli sono rimasti non gli servono solo a circuire povere ed ingenue fanciulle del Paese del Vento, ma riesce anche a dire qualcosa di sensato. - Inarcò un sopracciglio fintamente stupita, piuttosto ironica. Non aveva per niente seppellito l’ascia di guerra. - Conoscere ed analizzare l’origine della sua Fortuna credo che sia il primo passo verso il buon completamento della Missione! Credo sia folle progettare incidenti su incidenti nella speranza che funzionino, anche se tutti noi abbiamo capacità ben superiori a quelle di banditi o assassini di basso rango. - Soffermò lo sguardo sui presenti, compresa l’allieva del Sunese, che aveva rivelato a tutti di essere anche lei un Ninja Medico. - Direi di non sprecare opportunità, energie e conoscenze. Agiremo solo quando saremo certi del risultato! - O almeno questo è il modus operandi che ha intenzione di utilizzare. - Mettere alla prova la sua fortuna è sicuramente un’ottima idea, ma ottenere la sua fiducia ci permetterebbe di accedere ai suoi segreti. Inutile per ora porre supposizioni o ipotesi sull’origine della sua Fortuna, cimelio o supporto esterno che sia, dobbiamo recarci a Fusoya ed indagare. - Annuì per poi ascoltare attentamente il piano del più giovane del gruppo. Aveva buone idee, anche se quella di un possibile complice che lo favoriva in gioco, sovvertendo le sorti della sua Fortuna, era poco credibile. Almeno secondo il suo giudizio. Ma per il resto concordò con il suo piano d’azione. - Tranquilli… so benissimo come avvicinare un uomo ed ottenere la sua fiducia. - O almeno non era la prima volta che si adoperava per ingannare qualcuno. Di certo avrebbe aiutato Ryoshi-kun per mettere in atto il suo piano, ma a modo suo.
    - Prima di partire concedetemi qualche minuto per cambiarmi. Mostrare equipaggiamento Ninja o coprifronte non credo sia consigliabile. Rinunciate alle vostre identità e cerchiamo di non farci vedere tutt’insieme. In un piccolo Paesino l’arrivo di ben sette-otto volti sconosciuti potrebbero insospettire chiunque. Come avete proposto.. sarò io ad avvicinarmi a Fuun-san… probabilmente avrò bisogno di alcuni giorni per ottenere la sua fiducia e farlo parlare sui suoi segreti. Intanto cercate di raccogliere quante più informazioni possibili sugli eventi che accadranno nel paesino ed anche sulle dicerie che si mormora in giro. In ogni pettegolezzo c’è sempre un fondo di verità! - Ed lei era la Regina del pettegolezzo. A Konoha non passava giorno che non si riunisse con le sue amiche e parlasse degli ultimi scandali amorosi del Paese del Fuoco. - Sarò Hana Yokoyama, un Medico senza frontiere che viaggia per i Paesi occidentali in cerca di erbe medicinali, donazioni di sangue e medicinali per i più bisognosi. Oltre a svolgere volontariato presso i centri medici locali di tutti i paesi in cui visita, allestisce anche un piccolo Campo medico in stanze di bettole o in periferia delle città per erogare assistenza gratuitamente a tutti i bisognosi. - Il pretesto della piccola crocerossina funzionava sempre. O almeno scacciava via ogni ombra di sospetto su di sé. Ovviamente il nome molto simile a Hanahime Mido era voluto.
    Una volta raccolte tutte le idee e concluso il briefing la Fuyutsuki fece una breve sosta nei bagni del Casinò per cambiarsi e “diventare” Hana Yokoyama. Non aveva intenzione di utilizzare la Trasformazione per evitare rischi di essere smascherata per una ferita accidentale durante le indagini, come suggerito da Ero-Shin. Aveva portato con sé anche alcuni abiti di ricambio, tra cui la vecchia divisa medica di Natsumi-san, sua madre. Proprio da lei la Kunoichi aveva imparato i Ninjutsu Medici e la base dell’anatomia umana. La donna era un’abile Ninja-Medico del villaggio di Konoha, ormai ritiratosi dopo la caduta in disgrazia del Clan Fuyutsuki. La perdita di Ai-chan, sua figlia maggiore, era stato troppo grande da superare e riprendere le normali attività quotidiane. Mente indossava quella divisa si sentì improvvisamente nostalgica dei tempi che furono, quando da piccola osservava con fierezza quella tunica bianca indossata con orgoglio da sua madre. Scosse leggermente la testa prima di togliere il coprifronte e nascondere sotto le vesti l’intero equipaggiamento Ninja. Una fascia alla vita custodiva provette, antidoti e sieri, mentre il Kit di Pronto soccorso era ben evidente sul fianco sinistro, insieme alle sacche posteriori. Aveva rimosso gli anelli in argento della sorella per raccogliere i capelli con un semplice elastico. Ogni arma o segno di riconoscimento della sua appartenenza all’Accademia era stato cancellato. Un debole sorriso comparve sul suo volto. Ora era la dolce ed altruistica Hana-chan.


    [ … ]

    Fusoya era una piccola cittadina tranquilla e serena che distava solo venti minuti dal Casinò di Yukufuna-san. Il Medico errante si assicurò di raggiungerla da sola, separandosi prima dell’arrivo dal resto dei compagni per imboccare un sentiero secondario e raggiungere la periferia. Con passo lento e tranquillo fece mente locale sulle abitudini del suo obbiettivo ed il volto le s’illuminò non appena scorse l’insegna del Tanukimori. Il Locale non era molto grande e nemmeno agiato, anzi sembrava essere frequentato da gente comune della cittadina. Grazie alle ampie finestre che davano sulla strada, la Kunoichi potè scorgere la figura di Fuun-san intento a leggere il giornale e bere qualcosa. Non era solo. Notò altri tre avventori. Il Locale era gestito da una sola cameriera ed un Oste al bancone. S’incamminò per addentrarvi al suo interno, senza degnare di uno sguardo il suo obbiettivo. Era meglio non attirare qualsiasi forma di sospetto su di sé.
    - Ohayou Gozaimasu! - Salutò cordialmente il proprietario del locale per poi accomodarsi ad uno degli sgabelli del bancone in attesa di essere servita. Intanto lo sguardo cristallino andò inevitabilmente, ma con estrema discrezione verso il tavolo del Koikuro. Cercò di osservarlo attentamente e percepire ogni stranezza o dettaglio nei suoi gesti, nelle sue parole e nel suo abbigliamento. Tentò di restare vigile grazie ai suoi fini sensi[Percezione 9] nella speranza di raccogliere quanti più indizi dal diretto interessato. Era il momento d’indagare. - Prendo un Aroma dei Boschi! - Era un cocktail analcolico con i migliori frutti di bosco del Paese della Montagna. Lo aveva assaggiato durante la sua breve sosta al Villaggio della Bruma e lo aveva apprezzato particolarmente. Di certo non le sembrava il caso di ordinare una bevanda alcolica e rischiare di perdere il controllo come al Ventaglio Segreto.
    Afferrò con entrambe le mani il fresco bicchiere della sua bevanda ed iniziò a sorseggiare mentre lo sguardo viaggiava all’interno del locale, ma soprattutto verso il tavolo occupato da Fuun-san, che era poco distante dal bancone. Pagò il suo Cocktail dissetante e dopo aver sfiorato la zampa di coniglio, che nascondeva in tasca come portafortuna, si alzò dallo sgabello per procedere verso il tavolo. Le labbra erano ancora incollate al vetro del bicchiere e lo sguardo puntato verso la figura di spalle del suo obbiettivo. Avanzava compostamente almeno fino a quando un piede non trovò casualmente o volutamente, questo era un mistero, i piedi di uno sgabello. Non distava molto dall’uomo più fortunato del Paese della Montagna, e non esitò ad “esagerare” quel piccolo urto con la sedia. Aveva perso leggermente l’equilibrio e simulò una caduta in avanti. Mentre una delle mani lasciava il bicchiere per ripararsi dall’imminente caduta, la gemella simulando un movimento simile, provò a lanciare il suo bicchiere in avanti, diretto proprio verso l’uomo di spalle, nella speranza di colpirlo “casualmente” alla testa, oppure rovesciare semplicemente il contenuto del suo bicchiere sul giornale. Cercò di utilizzare ogni singolo muscolo del suo corpo per poter essere più precisa possibile in quel lancio, dettato dalla casualità, un po’ forzata dalla sua volontà. - KYAAAAHHHH! - Urlò mentre presumibilmente impattò sul pavimento del locale ed il suo bicchiere volava via per creare imbarazzanti o pericolosi equivoci [Slot Azione I][Lancio del bicchiere verso la testa di Fuun – Velocità Lancio 500].
    Indipendentemente dal risultato del lancio, valutando anche eventuali interventi della buona sorte che contraddistingueva l’uomo, la Fuyutsuki si sarebbe avvicinata alla vittima del suo incidente per scusarti per l’accaduto e quindi entrare in contatto con lui. Dopo essersi rialzata, senza troppa fretta, essendo solo un Medico errante e non un’abile Kunoichi, si avvicinò paonazza in volto verso il Koikuro. - M..Mi scusi! Si è fatto male? - Per prima cosa si sincerò delle sue condizioni. - Sono caduta ed il bicchiere mi è sfuggito di mano. - Data la breve distanza tra il luogo della caduta e il tavolo dell’uomo, circa uno-due metri, doveva apparire alquanto verosimile. O almeno sperava. - Non era mia intenzione. Sono profondamente mortificata. - Abbassò lo sguardo verso il giornale che aveva tra le mani. - Ve l’ho macchiato? Posso fare qualcosa per rimediare? - Le sue guance erano rosse per l’imbarazzo. - Posso offrirvi qualcosa per dimenticare questo incidente? - Lanciò un’occhiata anche agli altri avventori del tavolo, forse erano suoi amici o conoscenti. Scosse leggermente la testa nascondendo il finto imbarazzo sulle guance. Ovviamente avrebbe insistito, sentendosi responsabile per quell’incidente, fino a trascinarlo con scuse ed occhiate dispiaciute verso il bancone. O almeno sperava.
    In ogni caso si sarebbe presentata. - Hana Yokoyama, piacere di conoscerla! Può chiamarmi anche Hana-chan. Sono appena arrivata a Fusoya ed ero in cerca di un posto di ristoro dopo il lungo viaggio che ho intrapreso per raggiungere il Paese della Montagna. - Abbozzò un lieto sorriso, mentre quel barlume d’imbarazzo svaniva dalle sue guance. - Solitamente aiuto le persone, o almeno cerco di non ucciderle con bicchieri volanti. Sono un medico pellegrino che viaggia per i vari Paesi per volontariato. Ma credo che oggi sia una giornata particolarmente sfortunata per me! Ho dovuto cambiare più volte strada per raggiungere Fusoya perché la strada commerciale sembrava trafficata a causa di un via vai di persone dirette verso un casinò vicino. - Ovviamente si riferiva a quello di Yukufuna-san. - Sapete indicarmi il centro medico più vicino in questo Villaggio? O i posti dove potrei fare scorta di erbe medicali? - Chiese con un lieve sorriso, sperando di aver attirato la sua attenzione.
    Dopo un po’ di chiacchiere la Fuyutsuki udì le urla del ragazzino di Suna, che sfidava i passanti ad un gioco d’azzardo che utilizzava tre carte. Le sue urla si sentivano chiaramente dall’interno del locale e lo sguardo cristallino della ragazza si soffermò su di esso, quasi incuriosita. - Uhm? - Distraendosi dall’eventuale conversazione con l’uomo. - Ora che ci penso ho quasi finito i miei risparmi e non posso di certo fermare il mio viaggio di volontariato nelle terre più povere del continente. Forse dovrei tentare la sorte nella speranza di vincere qualcosa, ed eventualmente spenderlo per finanziarmi il mio prossimo viaggio nel Paese dell’Orso. - Soffermò lo sguardo su Fuun-san. - Mi fate compagnia? Non vorrei che qualcuno mi truffasse. Sapete non sono tanto avvezza ai giochi d’azzardo. Questa mani non fanno altro che bendare ferite e somministrare farmaci… raramente maneggiano carte da gioco. - Cercò di trascinare stavolta l’uomo verso l’esterno, probabilmente non dovrebbe essere molto difficile visti i Reports forniti dal proprietario del casinò.
    Una volta usciti, qualora Fuun-san avesse acconsentito, la Fuyutsuki tenne gli occhi ben aperti soprattutto verso il terreno, senza essere troppo indiscreta. Non appena vide formarsi una duna di sabbia e l’uomo stesse cadendo provò ad afferrargli il braccio e sorreggerlo come poteva, nascondendo parte della sua preparazione fisica. - Attenzione! Vorrei essere l’unica a cadere questa mattina. Non costringetemi a medicarvi. State più attento! - Un bonario ed amorevole rimprovero, proveniente da una giovane ragazza che aveva donato la propria vita agli altri. Doveva essere il ritratto della dolcezza e la sua reputazione immacolata. Doveva diventare l’ancora di salvezza del loro obbiettivo, anche se avevano solo sette giorni.
    Una volta arrivati davanti alla bancarella di Ryoshi-kun si offrì per prima nel provare il gioco. - Ohayoo! Vorrei provare. - Consegnò la somma di Ryo richiesta e seguì con lo sguardo le carte che venivano agilmente mosse dalle mani del Sunese. Non s’impegnò realmente in quel giochino, i suoi sensi[Percezione 9] erano in allerta per altro, per eventuali manifestazioni del “potere” di Fuu-san. - Non sono per niente fortunata! - Scosse la testa non appena la carta che aveva girato era quella sbagliata. - Provate voi. - Invitò l’uomo al suo fianco.


     
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    Il Tanukimori aveva un'insegna abbastanza particolare con dipinto un grosso cespuglio di un verde acceso da cui spuntavano tre teste di procione, e all'interno diverse decorazioni, alcune piuttosto pacchiane, richiamavano immagini realistiche o mitologiche di quei mammiferi, inclusi (nonostante il cattivo gusto) i proverbiali testicoli di grosse dimensioni. Mentre all'esterno il giovane Ryuu cominciava a mettere da parte un certo gruzzolo e attirare qualche gonzo, Ayuuki conquistava l'interno con il suo nuovo alias, pronta a mettere in atto la sua indagine.

    Nessuno avrebbe disturbato Shinichi o le sue ragazze mentre svolgevano i loro compiti, e certamente nessuno di quei ninja avrebbe scoperto qualcosa di strano o atipico attraverso le capacità di percezione extrasensoriale di cui erano dotati. Questo ovviamente non includeva eventuali contro-tecniche di cammuffamento, ma a dirla tutta il Bersaglio appariva completamente innocuo sotto ogni possibile punto di vista, e non sembrava ci fossero altri ninja o persone con capacità speciali nei dintorni.

    Fuun Koikuro indossava abiti bianchi un pelo stravaganti e la sua pettinatura era bizzarra almeno quanto quella del loro mandante, ma a giudicare da tutti gli altri avventori e la gente per strada, sembrava che l'intera cittadina avesse gusti peculiari in fatto di capigliature, con tinte che richiamavano disegni geometrici, tagli audaci anche per le donne che rasavano parte del capo e accessori improbabili. Che fosse una moda della sola Fusoya non era certo, dato che anche al Villaggio della Bruma la gente era conciata a quel modo...ma in fondo quelli erano ninja e un pò di bizzarrìa era quantomeno prevedibile. Il punto, comunque, era che Koikurotumblr_static_328fkecpdh4wgow8swc080c8s non spiccava tra la folla, nè per gli abiti, nè per i vistosi orecchini nè per la capigliatura, mentre leggeva distrattamente il suo giornale, degnando appena di uno sguardo distratto la giovane donna che era appena entrata salutando i gestori. Aveva una penna in equilibrio tra il labbro superiore ed il naso, come fosse sovrappensiero, ed in effetti da quella angolazione solo Shinichi avrebbe potuto, col suo D-Visor, vedere che sul fondo della pagina del quotidiano stava un semplice gioco enigmistico in cui si devono collegare dei puntini numerati, fermo al numero 13 su 58. Alla sua mente allenata bastò un secondo per capire che l'immagine completa ritraeva il favoleggiato kyuubi, ma era difficile, osservando il giovane morituro, capire se fosse solo troppo distratto o svogliato per continuare il suo piccolo gioco o se effettivamente non avesse idea di come farlo, dimostrandosi così parecchio carente sul fronte intellettivo. Forse aveva qualcosa in tasca, a giudicare dal lieve rigonfiamento, ma potevano benissimo essere le chiavi di casa o un portamonete, difficile a dirsi.

    Al momento dell'approccio, quando il bicchiere aveva ormai preso il volo in un letale arco che spandeva l'ambrato liquido in giro per il locale, improvvisamente la sedia su cui Koikuro sedeva cedette! La gamba posteriore si spezzò di colpo facendolo rovinare al suolo con espressione allarmata! UUooohh! Sbraitò con una voce un pò squillante, assolutamente in linea con l'aspetto longilineo. Finì riverso a terra, fradicio dell'Aroma dei Boschi ma sostanzialmente illeso. Ow, ow... Fece per rialzarsi mentre il proprietario accorreva. Assurdo, la sedia era nuova! Mentre aiutava il ragazzo a rialzarsi, l'arrivo di Hana catturò la loro attenzione. Non preoccuparti Gendo, sicuramente è stato un caso...ed è solo una macchia, signorina, non c'è bisogno di allarmarsi. Disse il bersaglio, con un sorriso gentile e un pò timido, conciliante. Va tutto bene, ho vinto un buono per la lavanderia giusto ieri, stavo giusto pensando al motivo, ma si vede che era per questo momento...piuttosto, è di qualcuno questo? E sollevò una mano che stringeva un anello in giada dall'aria parecchio costosa. L'anello di mamma! Era incastrato sotto il bancone...se non fossi caduto non lo avrei mai potuto vedere. Gendo, il proprietario, gli diede una sonora pacca sulla spalla. Sei un dono del cielo, amico mio. Considerati mio ospite per un mese, non dovrai pagare niente! Oh beh...grazie! Replicò il fortunello, con un minimo di imbarazzo, acuitosi da un lieve rossore delle guance quando la ragazza gli volle offrire da bere.

    Forse dovrei prima trovare qualcosa da mettermi. Le rispose, dato che in effetti era fradicio, ma il proprietario del Tanukimori (che per inciso aveva un ridicolo grembiule verde con una testa di procione ricamata) disse che poteva prestargli qualcosa del figlio, quindi nel giro di pochi minuti (dopo una breve capatina al bagno per rinfrescarsi) Fuun Koikuro era seduto accanto al suo carnefice, pur senza saperlo, con una maglia nera che lasciava scoperto l'addome, appena un pò più strana dei suoi normali abiti. Quindi...Hana..chan? Quel nome sembrava averlo colpito. Io sono Fuun Koikuro...disoccupato, a dirla tutta. Puoi... Deglutì. Puoi chiamarmi Fuun, se vuoi, non serve darmi del lei. Sembrava lievemente impacciato a fronte di una donna con uno status sociale e un'istruzione più alti dei suoi, ed abbandonare i formalismi probabilmente era un modo per rimettersi in pari, almeno un poco. Certo che sei giovane per essere un medico...devi essere un portento. Forse dovrei chiamarti Hana-Sensei, eheheheh. Ridacchiò. E quindi sei straniera? Anche l'accento è leggermente diverso. Poi si illuminò appena. Ah, il casinò. Beh, in realtà ultimamente sono diventato una specie di giocatore d'azzardo, anche io andrò al casinò fra qualche giorno, con l'intenzione di sbancarlo. Come un vero professionista! Concluse con un moto d'orgoglio. Purtroppo non aveva idea di dove trovare rifornimenti medici, ed al più avrebbe potuto portare la ragazza in una farmacia non molto distante.

    Chiacchierarono ancora del più e del meno, mentre Ryoshi all'esterno cominciava ad attirare l'attenzione, avendo messo da parte diverse centinaia di Ryo. Il discorso della ragazza poi portò anche l'attenzione di lui su quel banchetto da gioco. Oh, io in realtà ho scoperto di avere un certo talento nel campo, invece. Proprio come ti dicevo. Se vuoi posso farti vedere...solo che non ho denaro con me. In genere esco senza un soldo, tanto prima o poi qualcosa riesco ad ottenerlo, come per l'anello poco fa. Acconsentì quindi a seguirla e "vegliare" su di lei, finendo per per inciampare alla grande ed essere sorretto dalla ragazzina. Oh-oooh! Scusa...ehm, scusa...accidenti, se avessi saputo che era una giornata così sbadata non sarei uscito di casa. Si raddrizzò alla meglio, mentre si avvicinavano al banchetto. Ma se non fossi uscito non ti avrei incontrata, quindi sarebbe stata una pessima giornata, a ben pensarci. Un pò stucchevole ma era comunque un tentativo di approccio un pò diretto. Il pesce aveva abboccato all'amo.

    Osservarono un paio di partite contro il "bambino prodigio", ma Ayuuki non aveva fortuna contro quel bambino e la sua sfida. Sei bravo con le mani... Disse al ragazzino, in un sincero complimento, e poi sottovoce alla sua accompagnatrice: E' evidente che sta barando o usando qualche trucco perchè è impossibile vincere tante volte di fila. Se mi presti dieci Ryo vediamo se riesco a sistemare tutto. Avuta la moneta la avrebbe battuta sul tavolo con un gesto teatrale, mentre la timidezza lasciava il posto ad una sicumera non da poco. Anche alcuni nel pubblico lo avevano riconosciuto e si erano fatti indietro. Se sei così bravo non avrai paura a scommettere il tutto per tutto, si? Dieci Ryo contro il tuo intero capitale, ci stai? Dieci ryo che la carta rossa sarà esattamente nella posizione che io ho indicato. Sorrideva come chi sa di avere già la vittoria in tasca...e nel mentre, a sua insaputa, tutti osservavano in cerca di un segno o un qualche elemento che tradisse la presenza di un potere sovrannaturale...ma non ci fu nulla di tutto questo.

    Se Ryoshi avesse accettato, avrebbe poi scoperto che Fuun Koikuro non stava nemmeno guardando le sue mani o le carte durante il gioco di abilità: non aveva la minima intenzione di seguirne i movimenti. Aspettava soltanto che la prodezza finisse per scegliere la carta rossa, ed era certo di poterla trovare. E infatti così fu.

    Se Ryoshi avesse effettivamente lasciato una carta rossa sul tavolo, scegliendo a caso il Bersaglio la avrebbe trovata senza la minima esitazione, e la avrebbe girata lui stesso dopo averla indicata, per impedire trucchi ulteriori. Se invece la carta rossa fosse sparita dal tavolo in seguito a qualche trucco o manipolazione, sfortunatamente la vittoria sarebbe stata comunque di Koikuro, perchè nel preciso istante in cui faceva la sua scelta, una violenta e improvvisa folata di vento, stranamente localizzata, avrebbe sollevato le tre carte mentre una carta rossa, proprio la carta rossa da trovare, cadeva a faccia in su esattamente davanti al dito del fortunato. Non era la carta del mazzo di Ryoshi, ma una volata da una finestra poco distante, dove un'anziana signora aveva iniziato un solitario e poi lo aveva lasciato a metà sul tavolino davanti alla finestra. Il vento la aveva semplicemente portata nel punto esatto al momento esatto...ed il mazzo era identico a quello di Ryoshi...estrarre la vera carta rossa sarebbe stato ammettere di essere un baro, e dunque la rovina per il ragazzino, e delle tre carte volate via, una era finita sotto il piede di uno degli spettatori senza che se ne accorgesse nessuno (a parte forse Shinichi col suo D-Visor, dalla distanza) quindi non poteva dire che c'erano quattro carte in gioco (anche perchè se le avessero sollevate avrebbero visto che non c'era la carta rossa tra loro, alimentando comunque sospetti)

    Il primo round, comunque andasse, era di Fuun Koikuro.
     
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    III ~ Il Prediletto della Dea Bendata: La rovina degli uomini


    P

    robabilmente Tanukimori era uno dei locali più frequentati di Fusoya ed anche tra i più pacchiani, visto che l’insegna con un gruppo di procioni con le gonadi ingrossate non lasciava presagire nulla di buono. Ma la Kunoichi non badò troppo a quell’insegna e si addentrò nella struttura per individuare il suo obbiettivo. Non fu facile come pensava, visto che la ragazza dovette distinguere il volto di Fuun-san tra tanti individui con strane capigliature ed abiti stravaganti. Il Locale era una confusa tavolozza di colori ed il Koikuro si mimetizzava perfettamente. Quando si era concessa una sosta nel Villaggio di Bruma, per poter raggiungere il casinò di Yukufuna-san, aveva già notato questa eccentrica moda che spopolava nei residenti del Paese della Montagna. Usi e costumi molto diversi dal lontano Paese del Fuoco ed anche a quello più vicino della Nazione del Vento. Nonostante la sorpresa iniziale si rapidamente abituata alle stramberie locali, con donne dalla chioma rasata o uomini che dipingevano il loro viso.
    Entrò nel locale senza però dare troppo peso a Fuun-san per non far sorgere in lui alcun dubbio o sospetto. Doveva apparire solo come una “normale” ragazza in viaggio per i Paesi minori porgendo una mano e delle cure ai più deboli. In realtà, dato il suo abbigliamento, si notava lontano un miglio che era una straniera. Sicuramente indossare il camice da medico le permetteva di “mimetizzarsi” maggiormente rispetto agli indumenti autoctoni utilizzati dai suoi compagni di Missione. Sperava solo che nessuno tradisse il proprio ruolo o attirasse più attenzione del dovuto.
    Rivolse la sua attenzione al bersaglio quando decise di entrare in scena con il suo bicchiere volante. Desiderava capire se c’era un nesso logico tra la volontarietà o meno di fare del male all’uomo. Come funzionava questa sua fortuna sfacciata? Preferì inscenare un piccolo ed innocuo incidente nella speranza di muovere le “forze” che si celavano dietro quel singolare individuo. - … - Fu letteralmente stupita dall’intervento della Fortuna, che spezzò il piede della sedia e permise all’inconsapevole bersaglio di schivare il bicchiere e trovare un raro anello del proprietario del locale. La Fuyutsuki rimase allibita per quella scena quasi comica, ma davvero preoccupante. Aveva letto attentamente quei Reports forniti da Yukufuna-san, ma vivere sulla propria pelle la sconfinata fortuna del Koikuro era sconcertante. Impiegò più tempo del previsto ad alzarsi e correre incontro all’uomo per tentare un primo approccio. Mise da parte ogni pensiero ed iniziò a recitare la parte della crocerossina sbadata e preoccupata per le sue involontarie malefatte. - Una macchia? Ma se ti ho coperto di Succo di frutti di Bosco dalla testa ai piedi! - Scosse la testa sempre più imbarazzata, anche se apprezzò sicuramente la gentilezza dell’uomo. - Mi dispiace! Mi dispiace ancora! - Fortunatamente il proprietario del locale offrì una maglietta nuova al suo cliente. Attese con pazienza che Fuun-san si cambiasse in bagno. Intanto ebbe tutto il tempo per riflettere su ciò che era accaduto. Aveva inscenato un incidente ai danni del suo bersaglio e nel provocargli danno gli aveva permesso di trovare un anello d’inestimabile valore e risparmiare sulle sue future consumazioni al Tanukimori. La sorte benevola aveva completamente capovolto la situazione in un battito di ciglia e l’uomo non sembrava aver mosso un dito. Gli eventi lo avevano travolto come tutti del resto, solo che alla fine era stato l’unico a beneficiarne. Quindi iniziò a dubitare sulle assurde supposizioni mosse dai suoi compagni di avventura. Non c’era nessun’abilità o potere magico che Fuun-san possedeva. O almeno vivendo in prima persona quella rocambolesca situazione non le era sembrato di notare nulla di strano. La Fortuna lo aveva semplicemente favorito, rompendo una sedia nuova. Inoltre aveva notato l’atteggiamento timido e spontaneo dell’uomo. Era proprio vero, in un mondo dominato dalla legge dei Ryo non c’era spazio per i giusti.
    Venne raggiunta dopo pochi minuti da Fuun-san davanti al bancone e la Fuyutsuki fu ben lieta di offrirgli qualcosa da bere. - Si..si… chiamami tranquillamente Hana-chan! Ormai tutti mi conoscono con questo nome. Hana, il Medico errante! Dovresti vedere i bambini dei villaggi che visito… non mi lasciano un attimo di pace. Sono così carini e bisognosi di cure. - Iniziò a divagare come una ragazza qualunque, una giovane donna votata al bene altrui, che era abituata a viaggiare e conoscere persone di qualsiasi cultura. Annuì con un sorriso verso il suo interlocutore. - Va bene.. Fuun-kun! Come mai sei disoccupato? Non hai pensato di affidare le tue braccia al Volontariato? C’è così tanto da fare.. anche se non è un lavoro che riempie le tasche di Ryo! - Acconsentì a togliere qualsiasi formalità tra di loro, anche se si erano appena conosciuti. Non capì bene la ragione, ma le umili origini del Koikuro lasciavano presagire che era poco avvezzo a parlare con persone che non appartenevano al microcosmo di Fusoya. Percepì la sua timidezza ed il suo animo cristallino. Era un brav’uomo che si godeva i frutti della buona sorte, un ostacolo per gli affari di Yukufuna-san. L’espediente di utilizzare un nome così simile a Hanahime sortì l’effetto sperato, visto che la sua attenzione era completamente catalizzata su di sé, permettendo al resto del Team d’impegnarsi con le indagini o mettere in atto un piano. - In effetti ho iniziato molto presto ad interessarmi degli studi medici. Mio Padre era un talentuoso Medico di Konohagakure no Sato che decise di abbandonare i ranghi del Villaggio dopo le numerose guerre che hanno visto coinvolto il Paese del Fuoco. Era stanco di curare militari-Ninja in accampamenti e lasciar morire i bambini dei Villaggi limitrofi al conflitto… quindi ha iniziato a viaggiare e offrire assistenza. - Sospirò leggermente malinconica, quasi certa di aver attirato non solo l’attenzione dell’obbiettivo. - Quando sono nata io… ha deciso fin da subito di portarmi con sé crescendomi con la mentalità di un Medico, visto che mia madre era una Gheisha dei Quartieri del Piacere di Otogakure no Sato… non poteva crescermi in un posto simile. - Alzò le spalle cercando di ricordare un passato immaginario che le provocava eventualmente dolore. Un lungo sospiro. - E alla fine ho deciso di proseguire le orme di mio padre dopo la sua prematura scomparsa. - Ovviamente omise qualche dettaglio. Non era il caso di confessare tutto il proprio passato ad un completo sconosciuto, ma era disposta a concedergli un piccolo frammento delle sue passate sofferenze per giustificare la sua attuale passione per il Volontariato e creare subito un rapporto empatico. - Invece cosa di dici di te? - Iniziò a sorseggiare la bevanda che aveva prenotato con aria incuriosita, la stessa curiosità di una ragazza disposta ad ascoltare e conoscere l’uomo che aveva di fronte.
    Purtroppo Fuun-san non aveva nessuna informazione sui centri medici del piccolo Villaggio, conosceva solo una farmacia dietro l’angolo, ben poca cosa. Ma comunque la ragazza lo ringraziò per quelle informazioni, ben contenta di rifornire le proprie scorte d’ingredienti e sostanze. - Giocatore d’Azzardo? E cosa cercate nel gioco? Avete già pensato a cosa farete con l’eventuale vincita? - Sbattè le palpebre e trattenne una risata, non derisoria, ma lasciando intendere che bisognava essere davvero fortunati per raggiungere un simile obbiettivo. Insomma era la classica reazione di chiunque che non fosse a conoscenza dei suoi fortuiti trascorsi. - Devi essere molto fortunato. O conoscere qualche trucchetto… anche perché oltre alla Fortuna ci vuole ben altro per svaligiare un casino.. o sbaglio? - Chiese con ravvivato interesse su un argomento che poteva rivelare qualche retroscena dell’uomo più fortunato del Paese della Montagna. - Ho soccorso spesso poveri uomini pestati a sangue per un pugno di Ryo o per una mano di dadi. Ti invito alla prudenza.. e finché sarò a Fusoya puoi contare sul mio aiuto. In un modo o nell’altro devo pur sdebitarmi per quell’imbarazzante incidente! - Gentile come sempre. Ovviamente frequentarlo il più possibile le permetteva d’indagare meglio sui suoi segreti ed avere più opportunità per ucciderlo e farlo sembrare un increscioso incidente.
    Il banco da gioco del ragazzino di Suna sembrava aver attirato l’attenzione di molti passanti e clienti del locale. E probabilmente anche quella del loro obbiettivo. - Talento? - Chiese comprensibilmente scettica alle parole dell’uomo. Sembrava quasi che ogni evento non facesse che favorirlo, che c’era una “ragione” per cui la fortuna girava dalla sua parte. Infatti il discorso del buono della Lavanderia che aveva casualmente anticipato l’incidente con il succo era alquanto sospetto. - Come lo hai scoperto? Di solito un talento non si scopre.. si possiede una certa predisposizione ma poi bisogna affinarlo con la pratica. - Continuò con un barlume di curiosità. Non appena uscirono dal locale, la Fuyutsuki riuscì a sorreggerlo e stavolta non intervenne nessun evento fortunato ad aiutarlo. Probabilmente la “Fortuna” s’innescava solo quando c’era un reale pericolo. Tutte informazioni e supposizioni che vennero archiviate nella sua mente. - Aspetta prima di dire una cosa del genere. Anche se il mio animo è gentile ed il mio cuore votato all’altruismo.. non brillo per attenzione. Sono troppo sbadata! Potrei coinvolgerti in una delle mie rocambolesche avventure. - Scoppiò in una cristallina risata, mettendolo quasi in guardia sulla sua presunta sfortuna e sul fatto che la sua testa vagava spesso tra le nuvole. Si concesse ben più che un sorriso, intuendo che Fuun-san era già sulla buona strada della sua rovina. E se era vero che le donne erano la rovina degli uomini, allora Hana Yokoyama sarebbe stata la rovina di Fuun Koikuro.
    Hana-chan fece il proprio tentativo, senza impegnarsi troppo. L’obbiettivo non era vincere. - O..Ok! Ecco i tuoi Ryo. - Cedette la somma di Ryo per partecipare al gioco da banco ed osservò attentamente l’uomo al suo fianco. Fin da subito notò un cambio di atteggiamento in Fuun-san. Dove era finito l’uomo timido e schivo che aveva appena conosciuto? Con una nota di spavalderia ed estrema sicurezza puntò il suo denaro per poi alzare subito la posta in palio. La Kunoichi sgranò gli occhi colpita da questo cambio nella personalità del Koikuro. Abbozzò un lieve sorriso per supportarlo nel gioco. Non accadde nulla di trascendentale, semplicemente quando indicò distrattamente una delle tre carte beccò la rossa. - Waaaa! - Esordì improvvisamente per la sorpresa. Era quasi certa che il ragazzino di Suna aveva utilizzato qualche trucchetto per barare ed invece la Dea Bendata aveva favorito ancora il suo prediletto. Non aveva capito però come. Era stato tutto così veloce, inaspettato. - Fuun-kun.. sei.. sorprendente! - Non si trattenne nel complimentarsi con l’uomo per la sua eccellente performance con le carte da gioco, ma senza elogiarlo troppo.
    Continuò ad osservarlo con attenzione ed ammirazione mentre giocava con i suoi Ryo. Gli lasciò giocare altre mani qualora Ryoshi-kun fosse stato d’accordo e ad ogni eventuale vincita avrebbe battuto le mani estasiata per tanta fortuna, rivolgendo le sue attenzioni esclusivamente verso Fuun-kun. Doveva sentirsi importante, desiderato ed unico. Il primo passo verso la sua perdizione era già stato compiuto quando si era presentata con un nome tanto simile al suo amore storico. Ora non restava che frequentarlo e con il tempo, anche se non era proprio a suo favore, conquistare la sua piena fiducia. - Mi fai da guida della città? Mi piacerebbe visitarla prima d’iniziare la mia attività da volontariato. - Proferì non appena Fuun-kun perse attrattiva nel gioco con le tre carte. - Se non hai da fare, ovviamente. Non vorrei essere un disturbo per te! - Scosse la testa con un pacato sorriso. Solo in caso di risposta affermativa iniziò a passeggiare per le stradine di Fusoya. Altrimenti si sarebbe comunque intrattenuta nel Bar alle sue spalle per continuare la conoscenza dell’uomo. - Carina questa città. E gli abitanti hanno un gusto eccentrico ed estroso.. è proprio questo quello che amo del mio lavoro. Poter viaggiare e conoscere culture sempre nuove.. ed anche persone. - Si soffermò su quella parola, lasciando intendere tutto e niente. - Però di persone così fortunate non ne ho mai viste. Sei davvero.. non trovo nemmeno le parole. - Scoppiò in una cristallina risata per il lieve imbarazzo che si era inevitabilmente creato. Voluto. - Quando ti sei accorto di avere questo dono? Sei una persona speciale e potresti fare della carità con il denaro che riesci a vincere ogni giorno. - Ovviamente i suoi pensieri da innocente crocerossina le imponevano di pensare agli altri per mantenere credibile la sua recita. -Nelle mie Terre natie si dice che un uomo quanto più sfortunato nel gioco sia più fortunato in amore sarà. - Ecco, questo era un argomento che le interessava. - Ma credo sia solo una diceria.. guarda me.. io sono sfortunata sia in Amore che nel Gioco d’azzardo! - E questo era vero.


     
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    Passeggiata per Fusoya

    Una volta sbancato il tavolo del giovane croupier di strada il bersaglio parve calmarsi, tornando al carattere mite di sempre, quasi si fosse levato ormai una spina dalle carni e potesse tornare a contemplare placidamente la tanto amata monotonia dei suoi giorni. Colse al volo la proposta di Hana di fare un tour guidato della città, prendendola a braccetto ed allontanandosi dalla piccole folla di curiosi (la maggior parte lo conosceva e aveva esultato più per l'espresssione del mescolacarte che non per la vittoria del compaesano, che consideravano scontata), fino a guadagnare la tranquillità di una strada secondaria. Per prima cosa ti porto al parco. Se hai girato tanto non penso ti possa impressionare perchè è abbastanza piccolo, ma comunque è tranquillo e ben curato. Visti i gusti estetici della gente di quella regione non ci si sarebbe stupiti nel trovare siepi potate in forme geometriche irregolari, ma una volta sul luogo la kunoichi avrebbe potuto constatare che si trattava di un normalissimo parco di una normalissima città, a parte qualche fiore un pò esotico per lei che veniva da tutt'altra parte del continente. Belli, vero? Purtroppo non so dirti cosa significhino nel linguaggio dei fiori...temo di essere un pò imbranato per queste cose... Commentò con un sorriso un pò incerto. Però sono bravo ad inventare, se ti va. Ad esempio quello che sembra un'orchidea marrone noi lo chiamiamo Zampa di Cervo, mentre quell'altro è un Bombo Scarlatto, perchè somiglia all'insetto, vedi le foglie quasi trasparenti? Il primo se lo regali significa...uhm...significa che vuoi invitare l'altra persona a bere qualcosa con te. L'altro...uhm...vediamo...significa...significa che vuoi festeggiare una nuova amicizia. Sorrise mentre la invitava a sedere su una panchina.

    Non fece il gesto di cogliere uno dei due fiori per offrirlo alla ragazza...possibile che le usanze del luogo fossero differenti? O Aveva scelto quei due significati in maniera del tutto casuale? Parlavamo del volontariato, vero? In realtà è una cosa a cui non ho mai pensato, sai? Magari una volta finito con il casinò potrei anche pensarci, sembra interessante. Nessuno ha mai aiutato me...ma forse se aiutassi gli altri ...chissà. Fece spallucce, mentre tornava sui discorsi fatti in precedenza. Devi aver avuto un padre eccezionale! Il mio era praticamente assente anche se vivevamo assieme...e poi un giorno lui e mia madre sono morti nell'esplosione di una bombola del gas mentre ero a scuola. Con un sorriso un pò sghembo, pensieroso, scosse il capo. Chissà, magari la mia fortuna è iniziata in quel momento, ma la ho realizzata solo molto dopo. Tacque qualche secondo prima di riprendere. Ho deciso di diventare un giocatore d'azzardo quando ho realizzato il mio talento, la mia fortuna, ma non so se valga la regola di cui parli, magari se tu sei sfortunata in entrambi io ho fortuna in entrambi i campi, non pensi? Ridacchiò.

    Piuttosto, il premio del casinò non mi interessa più di tanto, ho già messo da parte abbastanza da vivere tranquillamente. Ma è proprio la Vittoria che voglio. E' una sorta di rivincità verso il me stesso mediocre di qualche mese fa. Voglio vincere e avere qualcosa che lo provi. Dimostrare a me stesso che posso conquistare qualcosa con le mie forze e usarlo a mio vantaggio. Sembrò un secondo turbato a quella frase, ma poi riprese. Forse talento non è la parola giusta, tornando a quello che dicevi prima..."Dono", potrebbe essere più adatto. Ho scoperto di avere un dono e ho saputo sfruttarne l'onda, finchè durerà. Non so bene quanto a lungo sarò così fortunato ma di sicuro so che questo mi ha aiutato a cambiare e diventare più forte e determinato. A diventare qualcuno che può essere importante. Gli brillavano gli occhi.

    Tutto è cominciato quando ho vinto il viaggio alla vigna dei Kamibudo. Stanno vicino al confine col Paese dell'Artiglio, un pò a Sud-Est, ma quella è stata la mia prima vincita, totalmente inaspettata. E' stato in quel momento che ho capito che anche io potevo vincere qualcosa, e mi sono armato di fiducia...e ora eccomi qua, pronto a sbancare il più grande casinò della regione e diventare una leggenda! Ci fu un guizzo del giocatore sicuro di sè sul suo viso, ma durò poco. Comunque penso che potrei dare in beneficienza quasi tutta la vincita, ora che mi ci fai pensare, non sarebbe una brutta azione, e poi a me il denaro non serve più di tanto. Fece per alzarsi. Dimmi, dove vorresti andare ora? C'è il municipio che è un edificio molto antico...e magari sapranno darti qualche informazione di più sui centri medici rispetto a questa guida scapestrata che sei andata a pescare con un bicchiere di succo. Tese la mano. Lei la avrebbe presa? Fino a che punto continuare la recita o cominciare a spostarsi? I compagni non sembravano molto presenti, forse impegnati su altre piste, quindi cosa poteva fare Ayuuki? Qual'era il piano?
     
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    Una nuova convocazione per la Hoshiyama che era intenta a consultare vari libri di anatomia. Il suo studio era stato interrotto da quella lettera che spiegava, in ogni minimo dettaglio, l’obiettivo della sua missione. Era stata richiesta da un proprietario di un casinò nel Paese della Montagna. La missiva non richiedeva di proteggerlo da persone mal intenzionate, anzi era una richiesta totalmente diversa. Forse non si aspettava nemmeno una simile comunicazione. Le uniche Missoni che aveva fatto fino a quel momento non erano rilevanti come quella appena letta. Forse non era nemmeno una missione adatta a lei. Leggendola pensó ad un’uccisione insensata. Da quando avere fortuna dalla propria parte era sinonimo di crimine o minaccia per la vita altrui? Volevano davvero salvare il loro casinó o c’era qualcos'altro dietro a quella storia? Perché scegliere proprio lei? Fino a quel momento non aveva mai ucciso nessuno. E non aveva nessuna intenzione di farlo. Aveva deciso di intraprendere la vita da kunoichi per salvare le vite non per distruggerle. La sua presenza era davvero necessaria? O questa era una prova proposta dall’Accademia per valutare il livello della rossa?

    §L’Accademia mi ha scelta... un motivo ci sarà. Non posso più tirarmi indietro.§

    L’incontro era fissato per il giorno dopo. Asami doveva prepararsi non solo fisicamente, cioè con un lungo riposo, ma anche psicologicamente. Anche se doveva trattarsi solo di un incidente, lei stessa sarebbe stata la causa della sua morte. La vita da shinobi richiedeva anche quel tipo di esperienze. Era un modo per crescere, per maturare e per affrontare situazioni simili in un probabile futuro così da non trovarsi impreparati. Anche se la missione non era di suo gradimento doveva comunque prepararsi per il giorno seguente. Poggió la sua testa sul cuscino, con affianco la convocazione appena letta. Ma i suoi occhi verde smeraldo si posarono sul cielo stellato. Magari contando quei piccoli puntini luminosi si sarebbe addormentata. Ma più passava meno era la voglia di addormentarsi. Solo quando la mezzanotte era ormai passata da un pezzo le sue palpebre avevano deciso di chiudersi lentamente. La ragazza cadde in sonno profondo, dimenticandosi in questi attimi la missione.

    §La missione!§

    Sbarrando gli occhi, la ragazza alzó la testa dal cuscino. Il suo viso, ancora mezzo addormentato, inizió a ispezionare la stanza in disordine. Dalla finestra proveniva una forte luce. Infatti il sole era già abbastanza alto nel cielo azzurro, illuminando l’intera città. Fortunatamente il giorno prima aveva preparato tutto l’occorrente per la missione. Come sempre aveva indossato una maglietta rossa aderente, che lasciava scoperto l’addome, con una manica, per la precisione destro più corta dell’altra che invece copriva l’intera braccio sinistro e pantaloncini aderenti blu. I due marsupi e guanti. Non indossó il coprifronte. Non voleva far conoscere la sua vera provenienza alla sua povera vittima. A quel pensiero la genin si fermó di colpo, guardando il coprifronte della foglia poggiato sulla scrivania. Doveva proprio sporcarsi le mani di quel “pover” uomo? Fece un mezzo e falso sorriso.

    §Non è il momento…§

    Già. No. Era il momento di perdersi in “inutili” pensieri. Stava ritardando all’incontro. La strada era abbastanza tortuoso. Dirigendosi verso ovest e percorrendo, quand’era possibile, le strade commerciali. I raggi del sole scaldavano l’aria del mattino che, nel frattempo, la svegliava anche la giovane ragazza poiché quella notte non aveva dormito troppo. I pensieri avevano assalito la sua mente che era costantemente sull’obiettivo della missione. Fortunatamente riuscì a svegliarsi in tempo per il viaggio.
    Appena in tempo arrivó al famoso hotel dove si tenne il colloquio con il richiedente. Infatti fu al proprietario stesso a richiedere aiuto all’Accademia. C’erano altri shinobi ma Asami in quegli istanti si trovava in un mondo tutto suo. I suoi muscoli, soprattutto quelli all’altezza delle spalle, erano tesi come una corda di violino. Non era per niente tranquilla. Non ascoltó nemmeno il discorso dell’uomo. Sapeva, già alla consegna dell’incarico, di cosa trattava la missione. Non aveva bisogno di altre informazioni. A parte quelle che erano state scritte all’interno di alcuni documenti. Fra tante informazioni lesse con maggior attenzione la routine quotidiana. Non faceva niente di eccezionale. Anzi la sua giornata tipo era più vuota di quella che passava la Hoshihama tra i vari libri di medicina. Magari proprio nei momenti morti la ragazza dagli occhi verdi aveva la possibilità di eliminarlo.
    Gli altri shinobi avevano già un piano, pensato da un giovanissimo sunese.

    §È giovanissimo! Ha coraggio per affrontare una missione di questo tipo…§

    Ecco la differenza tra Asami e chiunque shinobi che incontrava. A differenza della diciottenne tutti, compreso il ragazzino, avevano il vantaggio di aver fissato all’interno di una famiglia che trasmettevano questi valori. Forse uccidere per quelle famiglie era una normale azione, come bere il thè delle 5 del pomeriggio. Avendo la testa da tutt'altra parte, non ascoltó con precisione il piano da seguire e non riuscì a capire il suo ruolo all’interno della missione.
    La città Fusoya sembrava, all’apparenza, abbastanza tranquilla. La diciottenne iniziò a girovagare per la città e solo qualche instante dopo vide in lontananza il bersaglio in compagnia con l’altra kunoichi incaricata per la missione. Stava chiacchierando tranquillamente con la giovane ragazza che per smascherare la sua vera identità, cambiò il suo aspetto e i suoi vestiti. Asami però cercò di tenersi ad una distanza più o meno lontana tenendo sott’occhio i due. Improvvisamente avrebbe visto i due allontanarsi da quel parco, ricco di piante esotiche. Ma dove stavano andando?
    La ragazza avrebbe cercato di seguirli senza dare nell’occhio. Nel frattempo la sua mente si sarebbe spostata dal suo obiettivo alla routine quotidiana di quest’ultimo. Infatti in mattinata l’uomo avrebbe gironzolato per la piccola città in cerca di portafogli o altri oggetti di valore. Forse avrebbe dovuto usare quella pista per avvicinarsi a lui.
    Così la giovane kunoichi, lo avrebbe aspettato in una delle strade di Fusoya. Era quasi l’ora di pranzo quindi lo avrebbe incrociato, secondo i documenti che aveva letto quella mattina, lungo la strada che lo avrebbe portato alla sua dimora. Per lui era solito pranzare a casa quindi avrebbe dovuto inventarsi una scusa anche per andare a casa sua. Magari l’avrebbe ucciso in quel luogo.
    Avrebbe quindi iniziato la sua recita per attirare l’attenzione dell’uomo. La stessa ragazza avrebbe fatto finta di cercare qualcosa, guardando intensamente la strada. Dopodichè “notando” la figura dell’obiettivo avrebbe corso verso di lui e avrebbe iniziato a parlare, utilizzando un tono abbastanza preoccupato.

    -Signore! Signore vi prego aiutatemi!-

    Avrebbe coperto gli occhi con entrambe le mani, come per nascondere le sue “imminenti lacrime”.

    -Ho perso il mio portafoglio… Ne avete trovato uno qui in giro?-

    Avrebbe fatto una pausa togliendo le mani dal viso e guardando la strada.

    -Non c’erano soldi al suo interno, ma vedete per me è un oggetto abbastanza prezioso.-

    Indipendentemente dalla sua risposta avrebbe urlato quasi come una bambina.

    -Sono disperata!!-

    Dopo quella frase la sua pancia avrebbe brontolato. Ma quell’ultima azione sarebbe stato un gesto non dettato dalla sua volontà. Così avrebbe inventato una bugia/verità così da non sembrare ridicola. Con un attimo d’imbarazzo si sarebbe rivolta al giovane, anche se avrebbe fatto fatica a guardarlo negli occhi.

    -... Non mangio da due giorni…-
     
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    Separatosi dalla sedicente crocerossina dopo qualche chiacchiera, Fuun Koikuro era tornato alla sua routine, passeggiando per le vie della città senza particolare meta, affidandosi alla sua innaturale buona sorte per recuperare qualche spicciolo, quando una nuova ragazza spezzò la sua giornata, stavolta avvicinandosi, accalorata, per cercare aiuto. Oh...che strana giornata... borbottò mentre con un sorriso allisciava i capelli dalla strana acconciatura, rivolgendole la sua attenzione. Salve! Aggiunse con aria conciliante, come a voler mettere subito la giovane a suo agio. Stia tranquilla se posso aiutarla lo farò...come si chiama? Che è successo?

    Oh, un portafogli perso? Si illuminò. Niente di più semplice, aspetti. Mise una mano nel borsello che portava a tracolla e ne estrasse non meno di sei portafogli di varie foggie e dimensioni, alcuni letteralmente straripanti di denaro. E' per caso uno di questi? Mi capita sempre di trovarne un sacco per terra...fortunatamente ci sono anche i documenti quindi posso restituirli al proprietario! Aggiunse con innocente allegria, mentre li porgeva affinchè lei scegliesse. Altrimenti non so...possiamo dare uno sguardo qui intorno. Quando cerco una cosa di solito la trovo sempre, in un modo o nell'altro. Come è fatto di preciso? Poi al brontolìo di stomaco lui elegantemente evitò di ridere ma si limitò a fissarla con appena un accenno di sorpresa. Oh beh, ho un conto aperto in diversi posti, magari possiamo mangiare un boccone e poi andare a cercarlo assieme, si? Io sono Fuun Koikuro, e tu?

    Il bersaglio era stato agganciato, questo era certo, ma come avrebbe proseguito il suo piano la giovane kunoichi di Konoha? E avrebbe davvero scelto di ucciderlo come voleva la missione?

    E soprattutto, ci sarebbe riuscita?
     
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    La missione Assegnata dall’Accademia era quello di uccidere un giovane uomo dall’immensa fortuna. Era appena arrivata alla città di Fusoya, perdendo di vista il suo team. Non sapeva nemmeno il loro vero piano. Aveva pensato a tutt’altro in quegli istanti. Ma fortunatamente ricordava perfettamente la giornata tipo del giovane uomo e quindi decise di seguire la missione secondo il suo istinto. Sapeva dove trovarlo. Era solito per Fuun Koikuro passeggiare per piccola città fino all’ora di pranzo. Ed anche in quel caso la fortuna lo aiutava poichè ritrovava casualmente portafogli o gioielli di valore. Così decise di attirare la sua attenzione con una scusa piuttosto banale. Fortunatamente, il giovane si fermò dinanzi alla figura femminile dai capelli rossi. Il suo discorso non era preparato. Tutto ciò che disse era stato inventato al momento. Iil giovane uomo non ignorò quella richiesta d’aiuto, rendendosi disponibile ad aiutare la diciottenne. Cercò di tranquillizzarla, cosa che Asami non fece, entrando a pieno nella parte della ragazza disperata. Non rilevò la sua identità. Doveva ancora inventarselo e non aveva intenzione di rilevare il suo vero nome. L’obiettivo di sicuro non conosceva la famiglia Hoshiyama ma non voleva coinvolgerla, indirettamente, durante le missioni. L’aveva già fatto una volta e non aveva intenzione di ripetere lo stesso errore. Anche se aveva coperto gli occhi con entrambe le mani, riusciva ad intravedere la figura del ragazzo fermo davanti a sè. Vedendo di aver agganciato l’obiettivo le sue labbra s’incresparono in un lieve sorriso che svanì subito facendo spazio al suo viso intristito, ricominciando così la piccola recita.
    La giovane era alla ricerca di un portafoglio. Non era di valore ma il suo significato simbolico valeva più del denaro. Nessun’altro poteva sostituirlo. Eppure il fortunato sapeva come aiutarla. O almeno credeva. Numerosi portafogli estrasse dalla sua borsa a tracolla. Alcuni pieni di banconote. La ragazza iniziò a guardarli con discrezione, tenendosi lontana dall’uomo e cercando trattenere quello sguardo triste sul suo volto. Per sfortuna il suo volto mutò. A occhi spalancati e rimanendo senza parole (e non fu affatto una recita) iniziò a guardarlo con aria interrogativa. Sapeva che durante la mattinata era solito raccogliere oggetti vari. Ma come faceva d avere tutti quei portafogli? Li aveva raccolti tutti quella mattina?

    §Ma come..? E’ assurdo!§

    Ma non essendoci nessun portafoglio non c’era bisogno di esaminarli. Ma la ragazza dovette farlo lo stesso per non creare dei sospetti su di lei. Li guardò solamente da lontano per poi proferire parola con tono disperato.

    -No! Non è nessuno di questi…-

    Urlando e “piangendo” coprì nuovamente il suo viso con le sue mani. La sua disperazione doveva essere credibile anche se forse in quel momento stava esagerando con la recita. Ma doveva restare al fianco del ragazzo prima della sua presentazione al casinò, cercando ovviamente di ucciderlo. Inoltre il ragazzo era ben disposto ad aiutarla senza chiedere, almeno fino a quel momento, niente in cambio. Si era anche offerto di aiutarla a cercare l’oggetto perso. Un bene così sapeva di averlo intorno ai suoi piedi ancora per un pò. Un male poichè il portafoglio perso in realtà non esisteva e quindi il bersaglio poteva anche stancarsi della sua presenza.
    Insistente ad aiutare la giovane ragazza chiese com’era fatto l’oggetto. Cosa doveva inventarsi? In vita sua ne aveva visti di portafogli. Tutti di alta qualità. Ma ciò che avrebbe dovuto “cercare” la ragazza sarebbe stato un semplice portafoglio. Non avrebbe avuto niente di speciale, apparte il valore affettivo.

    §Si, penso che sarà così.§

    -All’esterno è’ un semplice portafoglio… ma all’interno c’è la foto di mia madre… quand’era giovane…-

    Disse con un sorriso malinconico disegnato sul volto. Forse il personaggio che stava interpretando non era facilissimo. Lei aveva entrambi i genitori e non aveva nessun problema economico. Tutto il contrario del suo nuovo personaggio. Orfana e senza soldi. Una vita vissuta per la maggior parte del tempo in strada. Ma Asami non poteva sapere davvero come si sentiva una persona in queste condizioni. Non l’aveva mai incontrata ed aveva così tanti soldi che rimanerne senza era l’ultimo dei suoi problemi. Ma ormai il ruolo era stato deciso. Doveva rispettarlo pur di ottenere, in qualche modo, la sua fiducia. Metà dell'interpretazione andò a buon fine visto che, spontaneamente, la sua pancia brontolò. Quella mattina, rischiando di far tardi all’incontro con il proprietario del casinò, decise di non fare colazione restando a digiuno fino all’ora di pranzo. Dato che si trattava di una missione non poteva perdere tempo in locande.

    -Oh beh, ho un conto aperto in diversi posti, magari possiamo mangiare un boccone e poi andare a cercarlo assieme, si? Io sono Fuun Koikuro, e tu?-

    Cosa doveva fare? Doveva accettare cambiando così la routine del malcapitato o lasciare le cose così com’erano? Ricordando, la sua giornata tipo prevedeva, dopo il pranzo, un breve riposo pomeridiano. Poteva ucciderlo in quell’occasione durante il sonno? Oppure accettare il suo invito cercando in qualche modo la sua fiducia?
    La ragazza fece un passo indietro con il piede destro e con lo sguardo sbalordito iniziò a parlare, portando il suo sguardo da tutt’altra parte.

    -No… non preoccuparti… non spendere soldi per me…-

    Disse la prima cosa che gli venne in mente. Evidentemente il suo istinto non voleva quello anche se non era da lei accettare un invito. Soprattutto in quell’occasione visto che, per davvero, stava morendo di fame. Ricordò poi il ruolo che stava interpretando. Una ragazza sola ma non per questo in cerca d’aiuto. Abbassò leggermente lo sguardo parlando poi a bassa voce. Poteva sembrare una frase detta dopo un attimo di malinconia ma, in realtà, faceva parte della recita.

    -... non ne vale la pena…-

    Ma quell’attimo di tristezza svanì improvvisamente facendo spazio a un gran sorriso, puntando i suoi occhi verde smeraldo nei suoi.

    -Però mi sento già meglio… in qualche modo mi hai... tranquillizzata… -Per ringraziarti potrei prepararti qualche piatto… Sono un’ottima cuoca!-

    Riguardo la sua ultima frase, anche in quel caso mentì. Ma in quel caso poteva ucciderlo nel suo appartamento. Ucciderlo nel sonno. Forse non sarebbe potuto sembrare un incidente come richiesto dal proprietario del casinò ma almeno lo avrebbe fatto fuori. Sia della paga che della sua reputazione non le importavano più di tanto. Quella missione c’entrava poco e ninte con la sua futura professione da medico. Lei le vite doveva salvarle e non ucciderle. Ma evidentemente per l’Accademia era d’obbligo sottoporre agli shinobi altri compiti per valutarli in diverse situazioni. Come si ritrovò quella volta la Hoshiyama. Partì con il gruppo ritrovandosi poi sola.

    -Così risparmi…-

    Utilizzò quella scusa anche se il bersaglio, a quanto pare, non ne aveva di questi problemi data la sua fortuna. Infatti il suo tono, non rispettando purtroppo la recita, fu poco convincente.
    In ogni caso lo avrebbe seguito. Anche se la destinazione sarebbe stato il ristorante. Forse in quell'occasione non avrebbe potuto ucciderlo come nel primo caso, ma avrebbe avuto modo di conoscerlo e sapere più su di lui.
     
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