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Puzzle, tasselli, incastri ed inganni
Era ormai qualche giorno che aveva per le mani Kushami, portandola con se ovunque e dandogli qualche sacca di sangue gentilmente concessa dai macellai della zona, poco importava che fosse rappreso, anzi, quando la consistenza iniziava a farsi gelatinosa la piccola draghessa pareva gradire ancora di più, forse impaziente di mettere i primi denti e poter assaporare qualcosa di più solido.
Passò quel periodo ad arrovellarsi su cosa fosse meglio fare con quella che era una bomba ad orologeria prima di decidere che il meglio da fare era consultarsi con degli esperti in materia.
Dei vecchissimi esperti in materia.
Ou e Hibachi vennero richiamati quasi all’unisono, in mezzo ad una radura abbastanza ampia tra le foreste di Konoha, non troppo distante dal tempio centrale.
Non.
Muovete.
Una.
Squama.
Furono le perentorie parole del Colosso, impossibile, anche per i draghi non ascoltarlo, quella sensazione di strapotere era difficilmenteignorabile ma date le intenzioni non aggressiva sarebbe svanita appena i due avessero focalizzato la loro attenzione su Raizen anzichè sull'altro.Distrazione Illusoria Villaggio: GenericoPosizioni Magiche: Tigre, Scimmia, Sepente (3)L'illusione si attiva toccando un'arma, oggetto o parte del corpo desiderata: se la vittima osserva la zona scelta, attiverà l'illusione, subendo una forte distrazione, come se angosciato da una sensazione di pericolo imminente. La vittima sarà distratta e avrà un malus di 2 tacche ai Riflessi; tramite l'utilizzo di uno slot azione è possibile annullare la distrazione, ma non la riduzione dei riflessi. L'illusione dura 1 slot. L'efficacia è pari a 10. Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin(Livello: 5 / Consumo: Mediobasso ) [Da studente in su]
+Akuma no Sonzai Villaggio: PersonalePosizioni Magiche: Caricamento (5)L'illusione si attiva se presenti entro 12 metri e se si ha almeno un'energia in meno dell'utilizzatore. Una volta a Round l'istinto si concretizzerà riducendo di 1 gli slot difesa del nemico, tramite attacchi illusori che non avvantaggiano l'utilizzatore. La vittima può decidere di subire un attacco illusorio e conservare lo slot difesa, ma avrà Dolore (DnT Grave) la ferita provocata produrrà percezioni coerenti con la sua natura. E’ possibile aggiungere effetti scenici a piacere purchè non antisportivi. Sarà possibile escludere alleati se presenti. L'Efficacia è pari a 60 Tipo: Genjustu(Livello: 2 / Consumo: Altissimo - Mantenimento: Mediobasso) [Da Jonin in su]
+Paura inarrestabile Talento: L'utilizzatore può estendere 'Akuma no Sonzai' anche agli aventi pari energia. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round. Non è possibile utilizzare altre abilità 'talento' in combinazione. [Da Genin in su]
Osservatevi, studiatevi: da ora non siete più nemici.
Se vi raccontate la vostra storia noterete che nessuno tra voi due ha motivo di fare la guerra all’altro.
Osservò le due maestose creature a turno, muovendo gli occhi dall’una all’altra.
Che l’avessero o meno ascoltato, se non avesse dovuto fermare risvolti violenti, avrebbe parlato lui prima dei due.
Ho deciso di riunirvi non so per quale ragione.
Disse ai due in una mezza confessione.
Forse per la curiosità di vedere Ryujin o ridarvi la pace, o boh, provare a fare qualcosa di buono ogni tanto.
Inizialmente almeno era così, ma durante queste avventure ci si affeziona ai protagonisti.
Li guardò entrambi.
Ed alle loro storie.
Continuò senza distogliere lo sguardo.
E addentrandosi nelle stesse si inizia a capire, ogni clan ha un tassello di un quadro gigantesco che va minuziosamente ricomposto.
E in tutti i tasselli che ho raccolto nemmeno un singolo drago può essere colpevolizzato, forse c’è qualcuno che ha accettato uno scambio per ottenere potere, forse qualcuno non è una vittima, ma la maggior parte di voi lo sono.
Allungò la mano, lasciando che Kushami percorresse la manica per poi fare capolino da essa.
Lei, è una di loro.
Verde ma… libera.
Dico libera per una ragione, ho trovato il suo uovo in un mercato nero, ne ho accelerato la schiusa quasi uccidendomi ma ho impedito alla maledizione di infettarla.
Lasciò ai due il tempo di metabolizzare l’informazione.
Si, maledizione.
Non so cosa sia successo ai draghi verdi, ma lei non lo ha.
La schiusa accelerata le ha impedito di immagazzinare qualche ricordo, quelli che il vostro istinto vi permette di raccogliere nonostante siate di fatto appena nati, ed insieme ad esso quell’innata crudeltà che distingue i suoi simili.
Quando tutto questo avveniva potevo solo distinguere una massa nera che tentava di corrompere quello che ancora era un corpo innocente, ma da ciò che ho visto l’ho evitato.
Permise ai due di osservarla.
È ora di raccogliere al meglio la vostra storia, entrambi sapete cosa so, ma probabilmente non sapete cosa l’altro sa, ho bisogno di sentirvi parlare.
Ho visto Hibachi, che la vostra furia non arriva dal nulla, vi è stata inculcata, siete stati contaminati, Jigoku venne contaminato, si abbeverò da un calice offertogli da capelli verdi, ricorderai quell’uomo, non è facile dimenticarlo.
E poi le armi, tu ne sai qualcosa Hibachi?
I bianchi senza saperlo ne custodivano una, voi siete a conoscenza della posizione di qualcuna di loro?
Ancora li osservava, a volte pareva dimenticare e realizzare nuovamente quando quelle creature fossero maestose sopra ogni dire.
Sorrise sinceramente guardandoli insieme, si riteneva fortunato ad avere simili compagni nonostante non l’avesse mai detto, dopotutto, non era nelle sue corde.. -
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Draghi di NordOvest
Il fumo della tecnica del Richiamo non si era ancora dissipato e già il mondo naturale cominciava a piegarsi alla presenza di due Re dei Draghi, con una brezza che sembrava soffiare in ogni direzione e la temperatura che nonostante questo si alzava di diversi gradi, rendendo l'aria terribilmente secca anche se in movimento. Ou, antico drago Bianco proveniente dal Faro Settentrionale si trovò faccia a faccia col ben più giovane Hibachi, recentemente assurto al rango di leader dopo la sconfitta del suo corrotto fratello maggiore. I due gianteschi corpi serpentivi riempivano l'orizzonte, uno con squame di un rosso brillante, quasi fossero tizzoni ardenti e l'altro col candore immacolato di una perla illuminata dal sole. Di fronte ad un simile spettacolo un semplice uomo non poteva che inginocchiarsi e piangere, ma a richiamarli là non era stato un semplice uomo.
Hibachi sapeva del legame di Raizen coi draghi del nord (a volte scherzosamente diceva di sentirne il puzzo addosso al suo evocatore) ma non aveva che un ricordo sbiadito della sua infanzia di quelle creature rimaste bianche come lo era lui in origine, secoli prima. Ou, invece, non aveva idea del legame che si era venuto a creare tra il ninja della foglia ed i furiosi draghi dell'ovest, nè aveva idea che questi fossero guariti dalla loro maledizione anche grazie al suo intervento.
Per questo rimase interdetto almeno all'inizio, sia per la presenza di un drago di quel colore e palesemente dotato del potere di un Re, sia per la strana reazione di Raizen che mise ogni impegno nel cercare di intimidire le due possenti creature e che lo allertò. Perchè tanta ostilità, compare? Credi che darei di matto solo perchè c'è un drago di colore diverso? Sapevo già che avevi l'odore di questa gente addosso. Chiese invece Hibachi, più abituato alle strane uscite dell'evocatore, anche se non si era mai trovato di fronte all'effettivo intento omicida dell'uomo, se non quando avevano combattuto, tempo addietro. Raizen. Lo interruppe Ou. A mia conoscenza i draghi dalle squame tinte di sangue hanno perso ogni forma di ragionamento e sono solo bestie guidate da una furia cieca... Ehi, ha parlato il magnifico immacolato dal suo alto castello! Hibachi forse aveva preso sul serio il suo ruolo, ma il suo carattere restava tale e quale a prima e non sembrava particolarmente portato per la diplomazia...Ou parve prendere atto della cosa e continuò a parlare come se nulla fosse. Eppure costui risplende della stessa fiamma che avvolgeva Kazan, quando ancora del medesimo colore lottavamo al fianco di Tian. Il drago rosso stava forse per replicare, ma rimase a bocca aperta, stupito.
Tu...hai combattuto assieme a mio padre? Una sola volta, in una battaglia memorabile, durante la quale presi il posto di mio padre come Re del Nord. Ou chinò appena il capo verso Hibachi. Mi inchino e onoro un Re mio pari, non so cosa sia accaduto, ma la tua guarigione mi riempie di gioia. E si tratta di vera gioia, a differenza di ciò che avrei potuto dire negli ultimi secoli. Oh..eh..io... Impossibile che un drago arrossisse, ma il già scarlatto Re dell'Ovest quasi riuscì nell'impresa, guadagnando appena un pò di compostezza nel chinarsi a sua volta. Lo stesso vale per me. Io mi...ehm...mi inchino e onoro un Re mio pari. Magari in futuro parleremo di etichetta e tradizioni...sospetto che la tua ascesa sia stata rocambolesca almeno quanto la mia. Poi verso Raizen. Perdonami se ti ho ignorato, ma c'erano cose che andavano dette. Avresti forse potuto informarmi di questi strani ma felici risvolti...devo forse credere che la tua fiducia nei miei confronti sia venuta meno?
Stava a Raizen spiegare cosa fosse successo, non spettava certo a loro raccontarsi i fatti accaduti. In compenso avrebbero avuto molto da dire riguardo alle successive spiegazioni dell'Hokage...e alla rivelazione del piccolo drago verde che fece capolino dalla sua manica. Uno di quei Mostri! Cosa ti è saltato in mente razza di bifolco figlio di mentecatti? Non sono famoso per la mia aggressività, Raizen, ma quella creatura qui è un insulto! La replica fu netta e spietata mentre soprattutto Hibachi avvampava di collera, mentre Ou sembrava più pervaso dallo sdegno e dal disgusto. In tutto questo Kushami si era svegliata e non sembrava proprio essere entrata nell'ottica del risultare simpatica. E questi due vecchi chi sono? Amici tuoi? Per nulla intimorita girò il capo verso il ninja, cominciando a fluttuare goffamente intorno alla sua testa. Non mi sembrano molto appetitosi, e poi ci metterei almeno un mese per finire di mangiarne uno. Mandali pure via, per ora mi accontento di quegli avanzi di sanguinaccio che ci sono nel frigo...ma perchè non siamo a casa tua? A poco servirono poi le parole di Raizen su maledizioni e metodi di purificazione. Evitato un corno! Il suo primo pensiero è stato mangiarci! MANGIARCI! Se non è la crudeltà dei Verdi Orientali allora quel vermiciattolo è la stronza più galattica che io abbia mai visto! In effetti la situazione non depone certo a suo favore. Mormorò Ou, avvicinandosi lentamente per meglio osservare la piccola dragonessa, che lo guardò di rimando. Vermiciattolo? Scommetto che sbaverete dietro le mie spire fra un paio d'anni! Non aveva un buon carattere la ragazza.
Non è proprio il mio linguaggio, ma direi che le parole del mio pari possono essere sottoscritte. E tuttavia non percepisco sensazioni diverse da quelle che emetteva Joki, Re dell'Est. A parte il colore delle squame, intendo. Non vorrai fare una questione di colori, adesso? Guardala, è una piccola carogna! Si, ma non percepisco il male. Nemmeno noi lo percepimmo quando ci tradirono! E nemmeno noi quando Bakuhatsu andò al vostro faro con Masamune per scoprire cosa vi fosse successo...e vennero traditi dall'emissario del Faro Orientale. Però Bakuhatsu mi ha narrato cosa accadde, e sono abbastanza certo che riconoscerei i segnali di quel male se li vedessi. E non li vedo. Bah, io non voglio averci niente a che fare! Hibachi divenne traslucido, come l'aria riscaldata da un fuoco, mentre la sua figura immensa si concentrava rapidamente in quella di un uomo a pochi passi da Raizen. Lo stesso talento di Kazan. Complimenti. Si, si, talenti di famiglia.
Puntò poi un dito su Kushami. Cosa intendi fare di quello sgorbio? In tutta risposta lei guizzò in avanti e gli morse un dito. AHIO! Dannata... Stava per soffiarle addosso un'ondata di fuoco quando lei sparì, ricomparendo accanto a Raizen. Il Re dell'Ovest guardò al drago bianco che incombeva su di loro: aveva compreso che era stata la sua arte dei corridoi di vento a portare in salvo la dragonessa. Beh, evidentemente siete due contro uno. Fa quello che ti pare, ma io non me la porto a Kurohai per insegnarle a fare il drago! Pfui, come se un vecchio bavoso che si mette quella pelle disgustosa addosso potesse insegnarmi qualcosa. Lui digrignò i denti, ma non fece altro. Dopotutto doveva provare a mantenere una parvenza di regalità, quindi decise di ignorarla e passare all'Hokage. Comunque non ho la più vaga idea di cosa tu stia parlando, per questa cosa di Armi e cose del genere. La catena di informazioni relativa alle Armi doveva essersi fermata al padre di Jigoku e Hibachi, ucciso dal figlio prima di poter trasmettere le sue conoscenze.
Edited by Febh - 2/6/2016, 23:43. -
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Anima di Drago
Rilasciò la tensione con un pesante sospiro.
Perdonate, ma la vostra storia travagliata mi ha costretto a prendere delle precauzioni.
Insomma, meglio un po’ di ostilità che botte impreviste no?
Si scusò chinando lievemente il capo.
Hai ragione Ou, onestamente ho preso tempo per comprendere al meglio il da farsi e alla fine ho scelto questo modo, la guarigione dei draghi rossi non risale a troppo tempo fa in realtà.
Se può consolarti sei in ritardo di qualche mese.
Se siete qui è per il motivo esattamente opposto alla perdita di fiducia.
Sorrise bonario.
Ho pochi amici, tanti traditori e svariati nemici.
Per fortuna o per sfortuna voi siete tra le poche creature senzienti di cui possa fidarmi e no, non vi farei mai il torto di negarvi la mia fiducia.
Anche se devo ammettere che qualche simile in più dalla mia parte non sarebbe malaccio.
Trovò su Hibachi un immediato segno di intesa, mentre Ou, più rigoroso, annuì, ma pur comprendendo l’ironia evidentemente non potè fare a meno di notare quanto Raizen fosse solitario, una cosa non troppo positiva.
Per quanto riguarda i draghi rossi, beh, la storia non è semplice, avrai sicuramente conosciuto Jigoku, Ou, un essere maestoso, ma folle. La battaglia è stata distruttiva, ben sai che sono in grado di controllare il chakra della Volpe, quel giorno ho dovuto dare fondo alle mie risorse, come un mio simile in possesso delle stesse qualità, fondendo abilità e trasformando il mio corpo nella lancia che gli ha tolto la vita.
L’unica via possibile.
In quel momento le nostre menti sono venute a contatto e ho potuto vedere chi ha fatto questo a loro.
Il male veniva dall’est, e non aveva il viso di un drago, ma di un uomo, un ingannatore la cui prima vittima tra i traghi dell’ovest è stata proprio Jigoku, arrivato ad ambire la Volpe per i propri scopi.
La sua anima però era colma di una furia incolmabile, troppo grande per trapassare, così grande da invadere la mia mente.
La sua sfortuna è stata incontrare il Kyuubi al suo interno.
Ora la sua anima riposa qui dentro.
Mostrò ai due Garyuu no Jigoku, ed era percepibile quanto il suo potere fosse grande.
Proprio la presenza di quell’uomo mi ha fatto iniziare a credere che per quanto i draghi dell’est potessero essere malvagi e corrotti non avessero colpe.
Fu poi il momento di Kushami, una lingua fin troppo biforcuta la sua.
Cuciti la bocca, anguilletta, che i grandi stanno parlando.
La apostrofò Raizen per poi tornare su Hibachi.
Via, sei grande non so quante volte più di lei, che fai te la fai sotto?
Non farti annebbiare e osserva, per quanto velenosa, in più di un senso, è pur sempre una vita con qualche settimana sulle spalle. Non pensa chi o cosa mangiare, semplicemente pensa a riempirsi lo stomaco.
Anche se è decisamente vero che sarebbe ora di iniziare a fare qualche distinzione.
Le prime interazioni non furono certo le migliori, ma almeno non fu danneggiata nemmeno una squama, una prima esperienza buona tutto sommato.
Non te lo chiederò Hibachi, se sei così contrario, ma non posso fare a meno di chiederti di ragionare su quanto vi ho narrato, non penso tu sia così sciocco da non vedere la verità dietro gli inganni e la bont…
Esitò qualche istante.
...L’assenza di malvagità in Kushami.
Tornò ad Ou.
Re del nord, il piccolo fardello deve quindi essere riposto nelle tue mani.
Kubomi è giovane, dovrebbe essere in grado di insegnarle come stare al mondo prima che sia in grado di ascoltarti con il rispetto che meriti.
Deve crescere per aiutarci a comprendere.
Aspettò una risposta dal drago bianco prima di procedere.
Riguardo le armi, Hibachi… Ou ti ha appena accennato della grande guerra che fece con tuo padre, quella grande guerra fu fatta per distruggere queste armi, colossali statue dai poteri inauditi, so per certo che ne esiste più di una e che per qualche strana concatenazione di eventi si stanno destando.
Pare che i vostri fratelli ad est siano interessati a distruggerle, non so per quale motivo, ma non credo sia buona idea lasciare che se ne occupino.
Perché ti ho posto la domanda quindi?
Quando salivo al tempio del nord ho trovato un antico bassorilievo, una mappa abbozzata del continente, e nei punti corrispondenti ai fari erano poste delle gemme, mi pare strano che la mappa indicasse esclusivamente i templi tuttavia, forse per scelta di Tian o a causa del danno temporale causato da quella lotta pare che Ou come il suo popolo non abbia notizie delle altre armi.
Ma forse i dettagli sulla vostra sono morti con vostro padre.
Si fece pensieroso.
Mi chiedo però una cosa, siete creature millenarie, sagge e previdenti, è possibile che l’arma, se presente, concedetemi le supposizioni, sia stata semplicemente abbandonata all’oblio?
Oppure che nessuna memoria di Kazan sia rimasta, spesso quando si parla di creature come voi il concetto di trapasso è sfumato, mi chiedo quindi se qualcosa di Kazan non sia rimasto da qualche parte, in un sigillo o chissà cosa.
Mi chiedo, più in generale, se ci sia modo di scoprire qualcosa su di essa, bassorilievi come nel caso dei tempio del nord, magari il vulcano stesso potrebbe nascondere qualcosa, e simili artefatti sarebbero semplici da nascondere al suo interno, sono resistenti oltre ogni dire la lava sarebbe poco più di una folata di vento caldo per loro.
Kazan non ha mai condiviso nulla a riguardo con te?
Disse verso Ou.
Uno stralcio di dialogo, un pensiero o preoccupazione.
Quale che fosse stata la risposta sarebbe tornato su Hibachi.
Credo che ancora ci sia qualche anziano a Kurohai, chiedi, cerca.
Poi come un fulmine a ciel sereno una piccola idea gli attraversò la mente.
So che avete un empatia elevata, ma mi chiedo, sareste in grado di comunicare con… l’anima di un defunto?
Disse mentre indicava ai due la spada.
Potrebbe essere pericoloso, ma forse un modo per metterci in sicurezza e sfruttare l’opportunità concessa dal caso può esserci, Jigoku pareva conoscere ben più di ciò che non fosse concesso agli altri draghi.
Tekuro è stato in grado di preservare la tua anima, potrebbe forse conoscere il modo di interagire con le stesse, o addirittura Kazan potrebbe ad esempio essere riuscito a conservarsi o a preservare parte di se da qualche luogo.
Respirò a fondo, sentiva di star per dire qualcosa di così assurdo da essere stupido-
Guardò i due in un misto di disagio ed ansia.
Cerco di spiegarmi.
Quando i vostri figli nascono dalle uova hanno già la capacità di parlare, non ne sono certo ma correggetemi se sbaglio, e oltre quella una memoria grossolana che gli garantisce un identità e un posto all’interno del clan.
Mi chiedo, se esiste questa sorta di memoria collettiva non è forse possibile che stralci di storia possano essere nascosti in tutte le vostre memorie?
Stralci di verità?
Li guardò dal basso verso l’alto, consapevole di star indossando i panni del pazzo del villaggio.. -
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Discorsi Fuori dal Mondo
Io con quello non ci voglio andare. Fu la velenosa conclusione di Kushami alla proposta di essere cresciuta al Nord con Ou, mentre Hibachi la guardava con evidente ostilità. Colpe o non colpe, i Verdi sono bestie ancora peggiori di quanto non fossimo noi al tempo della Furia...loro distruggono perché provano piacere nel farlo. Replicò il Re Rosso, il cui perdono non sarebbe stato affatto semplice da ottenere, anche se obbiettivamente era consapevole che Kushami fosse diversa...ma non lo avrebbe mai ammesso. Sarà bene accetta e darà una nota di...permetti il gioco di parole, "colore" alla nostra terra. Ancora non ci siamo del tutto riabituati al ritorno delle emozioni. Hibachi inarcò un sopracciglio della sua forma umana, ma non indagò oltre...ne avrebbero parlato tra Re in un secondo momento. Io con quel vecchio babbione non ci vado! Non se ne parla! No, no e NO! E fece per mordere un braccio a Raizen, pur senza alcun effetto particolare visto che ormai era immunizzato contro il veleno ancora immaturo della giovane creatura. Una frazione di secondo dopo Kushami era a mezz'aria accanto a Ou, intrappolata tra due corridoi d'aria ripiegati su sè stessi che la rimandavano costantemente nello stesso punto, di fatto intrappolandola (complici le minuscole dimensioni e la debolezza fisica). Ohohoh, sarà divertente vedere Kubomi alle prese con un cucciolo, dopotutto noi ci siamo dovuti sobbarcare lui quando era piccolo, pochi anni fa, anche se non provavamo nulla per lui. C'era una vena di rivincita nel suo tono...segno che forse un cucciolo rompiscatole era qualcosa che nemmeno il Deserto Bianco era riuscito a zittire del tutto.
Il discorso tornò alle Armi, con Hibachi che ascoltava ma non aveva idea di cosa Raizen stesse parlando, e Ou che si intromise. C'è un errore, Raizen. Ho verificato con Toppu e Dageki prima che se ne andassero coi loro nuovi compagni. Quelle gemme non si trovano nei luoghi dove risiedono i Fari. Solo una coincideva con un Faro: il nostro. Dunque non penso che Tian abbia affidato l'altra Arma che ha nascosto ad uno dei quattro Clan. Chiarito il concetto, comunque, Hibachi restava del tutto ignaro della questione, anche se al sentire nominare il padre si fece pensieroso. Hai ricordato qualcosa? Inquisì il Re Bianco, trovandosi però di fronte a un cenno di diniego col capo. No. Non su queste cose giganti almeno. Ricordo solo che una volta mio padre mi ha mostrato una camera sotto il Faro. Ero molto piccolo e Tian era ancora tra i Draghi...buffo, non ricordo nemmeno che faccia avesse da quanto tempo è passato...ad ogni modo mio padre mi disse che la aveva preparata come cassaforte per il Guardiano dell'Equilibrio. Diceva che quando Tian si fosse ritirato, avrebbe depositato una delle sue armi nere in ciascuno dei Fari, per ricordare per sempre il legame tra noi...ma non credo che abbia a che vedere con questa faccenda.
Ou parve turbato. Oh. Lasciami andare razza di serpente avvizzito! Kushami intanto parlava a vuoto, ma nessuno la ascoltava. In realtà quello era un argomento che avresti dovuto tenere segreto...ma non hai certo ricevuto informazioni in tal senso, quindi immagino non ci sia alcuna colpa. Si voltò verso il suo evocatore. Mi dispiace, Raizen, ma le quattro armi di Tian appartengono solo a lui. Quando le consegnò ai quattro Re prima di svanire nel futuro disse che un giorno sarebbe tornato a prenderle, se mai fosse stato necessario combattere ancora. Lui vagherà in eterno per le ere, e se mai avesse bisogno del suo arsenale saprebbe sempre dove trovarlo, questa è stata la promessa che gli ho fatto...un segreto che ho mantenuto con te senza alcuna malizia, credimi. Wow, quindi quelle cose stanno sotto i Fari? Le ho viste una volta sola, ma immagino che la promessa di Kazan ricada sulle mie spalle ora. Commentò Hibachi a braccia conserte. Forse dovrei anche guardare se sta ancora là...chissà cosa è successo nel periodo della Furia e poi sotto i Kishin? Non avevo più pensato alla faccenda fino ad ora.
A quel punto saltò fuori il discorso della comunicazione coi defunti, davanti alla quale Ou parve inorridire, e anche Hibachi era tutt'altro che favorevole. Parlare coi morti è contro l'equilibrio delle cose. Restaurare la vita dopo una maledizione è tutta un'altra faccenda, come tu hai fatto con me. E poi non penso sarebbe il caso di entrare in comunione con uno pieno di Furia come il mio defunto fratello. Non vorrei che ci contagiasse di nuovo. Non se ne parla...e poi se avesse saputo qualcosa di Armi così potenti le avrebbe usate a suo vantaggio, non pensi? Sono convinto che non caveresti un ragno dal buco. Quanto ai ricordi...le nostre sono memorie ataviche legate perlopiù all'istinto e al nostro modo di essere, più qualche concetto come il linguaggio, ma non possiamo parlare di una vera e propria coscienza collettiva, quindi non abbiamo le risposte che cerchi, Raizen. Mi spiace. Idem mio padre...Jigoku lo ha sbranato completamente e di sorpresa, non avrebbe mai fatto in tempo a salvare la sua essenza.. -
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Altri segreti
Quando il discorso virò sulle armi di Tian, Raizen si mise braccia conserte, visivamente infastidito.
Oh, quale novità. Altri segreti.
Mi sto stufando Ou.
Davvero.
Vengo continuamente trattato come uno sconosciuto mentre quel negro di Kumo e lo sfigato otese dopo essere stati legati a Dageki e Toppu per cinque secondi già sapevano tutto.
Che vogliamo fare, eh?
Chiese con tono palesemente scocciato.
Vogliamo tenere altri di questi segreti per far si che quando il mitico viaggiatore del tempo farà vedere il suo muso possa trovare una guerra più grande di quella che si aspetta o magari vogliamo condividere qualcosina e tentare di evitarla?
Se non erro Tian non sapeva predire il futuro, e se tanto mi da tanto nemmeno viaggiare a piacimento del tempo, quindi? Che si fa?
Crepiamo aspettando la manna dal cielo?
TREMILA ANNI OU.
E ancora credi ai miracoli?
Noto spesso che quasi divinizzate Tian, e lungi da me fare il contrario o bestemmiarlo, ma un Dio lontano, disperso nel tempo, è un Dio sordo, penso.
Il fatto curioso era che più parlava più l’ira montava, il contrario di ciò che sarebbe dovuto accadere visto che la stava sfogando.
Bel metodo, non c’è che dire.
Pft.
Alzò gli occhi al cielo e impugnò Garyu no Jigoku, che immediatamente mutò il suo colore diventando prima arancione poi di un giallo acceso, incandescente, si stava preparando a rilasciare dopo qualche istante una poderosa fiammata [re delle fiamme] evidentemente rilasciata dall’arma stessa. Dopo una rapida rotazione in mano a Raizen che nuovamente guardò Ou, come a sottolineare quanto fosse ridicolo quel veto, la spada pulsò, per poi ingigantirsi e venir rilasciata cadere al suolo ed incidere un profondo solco, parecchie teste sarebbero rimaste orfane di corpo sotto un simile fendente.
Possiedo tante conoscenze, Ou.
Non sono interessato alle armi di Tian perché fondamentalmente sono in grado di fabbricare qualsiasi cosa mi sia utile tenere tra le mani durante uno scontro. Ma spera che se mai scoppierà un conflitto ci sia lui ad usarle, perché se davvero potranno essere utili e nessuno potrà impugnarle per stare dalla parte giusta dello schieramento la colpa non potrà essere di certo mia.
Sappi comunque che se studiate sarei in grado di replicarne gli effetti.
Decidi tu cosa fare adesso, puoi lasciarle li ad ammuffire o darmi la possibilità di comprendere i poteri ed eventualmente sfruttarli senza alcun danno per il ritorno del profugo tempo.
Espirò sonoramente dal naso.
Per favore Ou.
Sono stanco delle mezze verità a fin di bene, non portano che disgrazie, e dovresti essere il primo a darmi ragione visto che hai quasi perso la vita quando hai scelto di nascondermi l'esistenza del deserto bianco.
Se c’è altro parla, se mi porrai un veto lo rispetterò, così come sto facendo per le armi.
Ma non voglio MAI più sentire di un segreto che mi è stato celato perché “era meglio così”.
Abbi il coraggio di ricambiare la fiducia che vi mostro.
Concluso con quella frase lasciò cadere l’argomento, senza la voglia di conservare quel rancore.
Risolto questo direi che siamo apposto, purtroppo.
Abbiate l’accortezza di vedere se le armi sono presenti o meno, se devono stare li e sono assenti immagino sia il caso di preoccuparsi.
E nonostante tutto abbiamo la certezza solamente di due armi su quattro.
Guardò entrambi.
Sto per andare ad Oto, sembra che ci sia un drago nero nelle sue profondità che è li da un bel pezzo.
Vorrei cercare di capire che cosa lo tiene la sotto.
Potrebbe riavvicinarmi ai draghi del Sud, Ou, tempo fa mi parlasti di una possibile cura, direi che è il momento di studiarla, non vorrei perdere l’occasione.
E metti Tekuro a lavoro, non sarebbe male ripristinare le connessioni tra i templi.
Avrebbe dato loro il tempo di rispondere prima di fare un cenno con la testa.
Beh, direi che è tutto, evocarvi entrambi è stato un salasso, dovrò riposarmi prima di partire.
Sir frottola…
E si inchinò ad Ou con un sorriso malizioso quanto divertito.
Sir… se, te piacerebbe.
Avrebbe detto ad Hibachi.
Arrivederci!
Pareggiò entrambi per poi maledire Tian, giusto per darsi un contentino e sfogare realmente la rabbia.
Edited by F e n i x - 18/6/2016, 13:36. -
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Parole sincere, Parole di commiato.
Sei molto giovane, Raizen. E parli di fiducia ignorando cosa sia la fedeltà, o così mi sembra. Avere la fiducia di qualcuno non significa pretendere che questi ti riveli ogni cosa e agisca sempre per favorirti, anche a scapito di ciò che ritiene importante. E la mia fedeltà a Tian è qualcosa che supera il tempo stesso. Il tono di Ou era placido, quasi stesse impartendo una lezione ad uno dei suoi giovani draghi..non importava quanto fosse aggressivo o deluso Raizen, semplicemente stavano parlando di due cose diverse, e l'anziano Re del Nord non era certo il genere di persona da dare troppo peso ai rimbrotti di qualcuno, non importava quanto potessero essere avvelenate le sue parole. Quanto ai Miracoli... Guardò intensamente il suo evocatore. Ho davanti l'uomo che ne ha compiuto uno. Sarebbe sciocco smettere di credere ai miracoli, non credi? Al di là di tutto questo, quelle armi non mi appartengono, le ho solo in custodia e non potrei mai tradire la fiducia di Tian permettendo ad altri di prenderle o copiarle, nemmeno se fossi tu. Sono sinceramente addolorato che tu non comprenda il mio punto di vista...capisco il tuo, ma abbandonare i miei valori mi renderebbe uguale ad una bestia. Ai miei occhi non sempre il fine giustifica i mezzi, ci sono cose che semplicemente non possono essere accettate.
Le armi non ti sono state nascoste perchè "era meglio così", ma semplicemente perchè non avevo alcun motivo per dirti della loro esistenza, come dubito tu possa trovare alcuna utilità dai racconti di quando corteggiai la madre di mio figlio o di quando ho scoperto che nel Faro Settentrionale esiste una sorgente termale di cui io stesso ignoravo l'esistenza. E che ve ne fate di una sorgente termale? Lo interruppe Hibachi, ancora in forma umana e a braccia incrociate. Non ne ho idea, è troppo piccola per un drago. Magari era dei sacerdoti, migliaia di anni fa. Mah, in ogni caso darò un'occhiata all'armeria, se mi ricordo dove stava. Sperando non ci siano stati troppi guai in questi anni o nel periodo dei Ryukishi. Concluso l'argomento, l'Hokage passò a discorsi un pò più pratici, specificando la sua volontà di cercare un drago nero sotto Oto.
A Oto? E che diavolo ci fa un drago nero a Oto? Dovrebbero stare nel loro Faro, parecchio più a sud. Nel sottosuolo, poi, è ancora più strano. Siamo sempre stati creature che solcano il cielo, anche quando dominavamo tutti gli elementi. Nessuno dei due aveva indizi o suggerimenti al riguardo, ma si sarebbero detti disponibili a supportare Raizen, il cui saluti finale fu accolto da un bonario scossone del capo da parte di Ou e da un gestaccio irripetibile da parte del più giovane Hibachi. Kushami sparì con loro, liberando così il Colosso della Foglia da quell'incombenza.. -
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Verso il Sottosuolo
Alle parole del nobile Re del Nord si fece taciturno, ascoltando proprio con l’animo che il tono di Ou esigeva: quello di un giovane uomo.
Giovane uomo quale era, nonostante spesso lo dimenticasse.
Comprendo, e forse le mie parole sono state dure, ma non riesco a condividere appieno.
Ma rispetto la tua scelta Ou.
Alla domanda di Hibachi ammiccò.
Beh, direi che è arrivata l’ora di un richiamo inverso.
Vuoi mettere portare una alla valle del Vento e presentargli pure una sorgente termale?
Avrò da schiacciare da qui all’eternità ed coachoasd… COF COF!
MOLTO COMODE IN CASO DI FERITE IN BATTAGLIA!!!
Svicolò alzando gli occhi al cielo.
Non saprei che altro dirvi riguardo il drago, mi hanno detto che stava li, e se non ho inteso male non è giovanissimo date le dimensioni, vi farò sapere.
E se ne andarono, così come erano arrivati.
A lui non restava che tornare al villaggio, prendere i soldi, Ikuuya ed avviarsi ad Oto.
Aveva dato appuntamento alla ragazza nel suo ufficio, avvertendola di recarsi li sufficientemente attrezzata per una missione.
Eeeeed eccola!
Iniziò a parlare prima che la porta si aprisse, un piccolo trucco di magia aiutato dalla tecnologia.
Sei pronta?
Mi pare di si, se partiamo subito nel tardo pomeriggio siamo ad Oto, ma portati da mangiare se non ci sei mai stata non tutte le bocche si adattano ai… gusti… particolari…
Disse con una faccia che esternava un evidente difficoltà.
… di quel grazioso villaggio.
Terminò a denti stretti.
Stava per uscire dalla finestra quando si ricordò di chissà cosa.
Ah. I soldi.
Già i soldi.
Quella parola in bocca a Raizen pareva avere un concetto del tutto diverso visto che con scarsissima attenzione prese un sacchetto di grosse monete e lo poggiò sulla scrivania, lanciandoci un occhiata distratta.
Si, dovrebbero bastare.
Oh, e pure il conto dei muri!
E così dicendo prese una piccola cartella da un cassetto.
Non è semplice farsi rendere i soldi.
Disse gravemente mentre evocava Kubomi.
Wellà, disturbo?
Oh, sicuramente, nemmeno voglio immaginare i problemi che avrai con Kushami.
Salutamela tanto e prendimi sti spiccioli, forse mi serviranno.
Agitò la mano in segno di saluto e pareggiò il draghetto insieme al malloppone [1 competenza ryo] con un sorriso per poi indicare la spaziosa finestra già aperta.
Uscì dalla finestra e prese a galoppare verso la capitale ninja del suono, anche se fortemente trattenuto dall’inferiore velocità di Ayuuki.
La cosa lo riportava indietro di qualche anno, quando alle sue spalle stava Shizuka.
Sbuffò per togliersi chissà quale pensiero dalla testa.
Giunsero al gate di Oto lievemente in ritardo sulla tabella di marcia, ma nulla di improponibile vista l’assenza di orari, Febh gli concesse ai suoi tempi un permesso scarabocchiato di fretta, cosa che i guardiani parevano riconoscere da un chilometro di distanza, cosa che causò reazioni contrastanti, qualcuno sospirava, altri si disperavano e altri si infuriavano in silenzio.
Febh, un uomo dai mille volti. Riflessi sugli altri.
Son curioso di vedere come Villa Yakushi accoglierà l’Hokage.
Da che ho sentito Ogen è abbastanza dedita all’allisciamento delle persone importanti, sarà bellissimo vedere le reazioni di Febh.
Ah, occhio a lui è un po’ strambo, ma non pericoloso.
Rise sotto i baffi avviandosi verso la Villa.. -
**Kat**.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Tranquilli non c'è nessuna pozione d'amore v.v Almeno per ora.. è solo un piccolo esperimento di Ayuu fallito. I sintomi di chi berrà quella pozione andranno da lieve nausea a colite spastica. Perchè l'amore è sofferenza ç.ç. -
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I
I Terribili Segreti di Palazzo Yakushi
In assenza di Deveraux, scomparso da tempo, l'East Gate ormai ricostruito era presieduto a turno dai sottoposti dell'Amministratore, sfortunatamente per il villaggio, causando un discreto aumento dei suicidi e delle infiltrazioni criminali nel villaggio, ma tutto questo non sembrava preoccupare più di tanto Febh Yakushi, che si era persino messo a spargere permessi prefirmati che evitavano la lunga trafila della consegna delle armi e affini. Se non altro avere a che fare con un tizio che suonava la chitarra e indossava una ridicola maschera dastella avrebbe bruciato qualche neurone all'Hokage e alla sua compagna di viaggio.
L'east gate, ormai ricostruito, era un maestoso cancello in pietra e acciaio sulle cui porte erano riportati dei demoni stilizzati. Le mura erano pattugliate da alcune guardie di scarsa rilevanza che pure avevano gli occhi colmi di disperazione e palese intento omicida. L'idiota vestito da stella invece sedeva sulla cima della merlatura suonando una chitarra mentre faceva ciondolare le gambe a tempo. Non era nemmeno malaccio a suonare, ma il testo lasciava quantomeno a desiderare, dato che narrava di come una stella, scesa dal cielo, avesse trovato un uomo decapitato e dall'unione dei due fosse nata una rock-star. Solo alla fine dell'esibizione sarebbe sceso dal Gate con un salto (dimostrando comunque una discreta capacità fisica) per guardare il permesso di Febh Yakushi. Al solo sentire il nome dell'amministratore si sarebbe raggelato come se avessero pronunciato il nome di un qualche demonio, quindi li avrebbe lasciati passare senza particolari problemi e senza nemmeno far consegnare le loro armi!
A quel punto, non senza occhiate di vario genere da parte dei passanti, il duo di Konoha avrebbe trovato ben presto il Palazzo Yakushi che spiccava in mezzo alle altre costruzioni del Villaggio, segno di un clan di grandi dimensioni e con parecchio denaro a disposizione. La porta d'ingresso principale era aperta e guardata a vista da un tizio sui trentacinque con labarba , armato di lancia che tuttavia aveva anche un arco a tracolla. Al vedere l'Hokage avvicinarsi si sarebbe accigliato, per poi sgranare gli occhi quando finalmente riconobbe il Colosso. Ma..ma tu sei Raizen! Che diavolo ci fai qui? Poi si voltò a guardare la giovane che lo accompagnava. Tua moglie? Siete qui in viaggio di nozze? La perspicacia era una dote di famiglia...anche se Febh e Yasu non avevano legami di sangue. Certo che è una sorpresa...Tenma mi aveva detto che eri sopravvissuto ma non pensavo ti avrei rivisto. Poi, sempre verso Ayuuki si presentò con un cenno del capo. Io sono Yasu, del clan Yakushi. Sembrava che l'arrivo dell'Hokage avesse spezzato la monotonia della sua giornata, e non voleva, come un anziano, farsi sfuggire l'occasione di scambiare quattro chiacchiere. Yasu Yakushi era presente, insieme a Tenma e Teppei, quando l'Iikigami aveva scoperto del Faro Settentrionale e del complotto in atto ai danni tanto di Oto quanto di Kumo. Hai poi saputo di Teppei? Si sta riprendendo a poco a poco. Tenma però ora non c'è, è partito per una missione parecchio complicata a sud del paese del fuoco, non so bene i dettagli. Era proprio in vena di chiacchiere. Invece con Kumo le cose restano tese...ah, che tempi, che tempi.
Se avessero detto che erano là per vedere Febh il guardiano del Palazzo avrebbe alzato gli occhi al cielo. Oh, suppongo stia sbrigando le sue faccende. Ma perchè vogliono tutti vedere Febh anche nel suo giorno libero? Anche quel Mercenario arrivato ieri deve parlargli, ma dovrebbe tornare in giornata. Comunque entra pure, dovresti trovarlo in giardino. Io intanto avviso la capoclan che abbiamo ospiti. Con uno scatto rapido lasciò sguarnito l'ingresso, permettendo ai due di entrare.
Il Palazzo poteva rivaleggiare con alcuni castelli per gli enormi spazi a disposizione, per non parlare delle dimensioni tanto dell'edificio principale che di quelli secondari, senza considerare che includeva un Dojo e un laghetto con delle carpe Koi in mezzo a un giardino finemente curato. Qualche anziano passeggiava placidamente per il cortile, mentre una figura col grembiole stava stendendo dei panni a stendere in due lunghi fili di nylon...abbastanza panni da vestire mezzo esercito. E anche questa è fatta. Avrebbe detto con una voce fin troppo familiare per l'Hokage. E ora devo solo spazzare le foglie, buttare l'immondezza e posso anche mettermi finalmente a riposare! Dal nulla gli comparve un rastrello in mano, accompagnato dal debole fumo del Richiamo, mentre si voltava per cominciare a sistemare le poche foglie secche del giardino. La sua espressione quando vide i due fu impagabile.
Li guardò per un lunghissimo secondo, poi portò una mano alla testa. Certo che oggi fa proprio caldo, ho persino le allucinazioni. Quindi continuò a muoversi, palesemente fingendo di non avere davanti i due ninja della foglia ed evitando di incrociare il loro sguardo mentre arrossiva leggermente e camminava, rigido come una marionetta, per cominciare il suo lavoro di manutenzione del giardino.
Per inciso, tra i panni stesi sventolava una curiosa tuta integrale verde con la zip e, accanto, una maschera facciale del medesimo colore, dotata persino di capelli.. -
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Un incontro rimandato da tempo...
L'Hungry Bug non era esattamente il posto migliore... anzi, più corretto sarebbe stato dire che l'Hungry Bug era un posto particolare.
Il Risorto guardava il proprio pasto con una certa perplessità. Era fra i pochi clienti presenti e, da ciò che aveva capito la sera prima, quella medesima routine affliggeva la locanda da quando la proprietaria era scomparsa, circa quattro anni prima.
Dal poco che aveva potuto intuire, la locandiera, Nikkaido, era stata vista l'ultima volta inseguire, mezza nuda, Febh Yakushi, armata di una gigantesca mannaia, sopra un altrettanto gigantesco topo.
Notizie che non avevano particolarmente rallegrato il suddetto cliente la sera prima, quand'era arrivato alla locanda, dopo che gli era stato detto che proprio il Jonin del clan Yakushi non era disponibile per vederlo, di passare il giorno dopo.
Bella idea venire ad Oto! Davvero!
Dobbiamo ricominciare? Ti sei lamentato tutta la notte!
E faccio male? Siamo arrivati in questo... posto... che fa sembrare quasi Ame una ridente cittadina, in cerca di quel Jonin che, ti ricordo fratello, potrebbe riconoscerti, il tutto per cosa? Per chiedergli una cosa folle, a partire da qualcosa che ci disse, di sfuggita per giunta, mesi fa!
Non ci ha ricollegati Hoshi, che era forse il mio amico più stretto e tu pensi che possa Febh? Sono stato il suo maestro, quando ancora era un genin, sì, ma è cresciuto da allora. E poi, l'unica volta che Febh lo ha visto combattere, lui non aveva ancora ripreso i contatti con le Fenici, era solo un Kaguya, capace di usare Raiton.
Il Risorto, nel sentire le due voci nella sua testa, lasciò stare il piatto di "zampe di ragno gigante" e preferì bersi tutto d'un fiato il "Sangue di pipistrello squamato".
Ubriachiamoci di prima mattina, mi piace un sacco come idea!!!! AHAHAHAHAH!!!
Zong Wu, perché come lo Shogenin del Deserto si era presentato alle Mura di Oto il giorno prima (e d'altronde quella era l'unica identità nota allo Yakushi) finito il bicchiere tornò verso la propria stanza: mancava ancora qualche ora all'orario indicatogli per potersi presentare al palazzo del clan di Febh.[...]
Di nuovo nella stanza, Zong Wu iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza.
Chiariamoci... io non posso provare ogni istante ad entrare nel mondo del Sole Nero per chiacchierare con voi e nemmeno devo sempre stare attento a come rispondo con la gente intorno., iniziò a protestare guardando verso il tetto della stanza, Né so di preciso come mi vedano all'esterno quando sto chiuso con voi in quel mondo interiore..., concluse irritato.
Come mai tanta rabbia? Speravi di finirla prima questa gita? AHAHAHAHAHAHAH
Stai un pò zitto, Petulante Rettile mal riuscito!
Stavolta sono d'accordo con lui, fratello!
EH?
EH?, ripeté il Risorto.
Dopo la faccenda del collezionista di Spade, volevi partire subito per Oto, ma non volevi insospettire troppo Febh con l'urgenza della cosa... e va bene.
Poi ci sono stati Tsuya, quella faccenda dei Cavalli, i Kiseki, la nostra Liberazione e tante altre storie, ok... e solo di recente hai ripensato alle parole di quello strambo shinobi, e va bene... ma come vuoi convincerlo?
Lo sai bene, come, lo sapete tutti., tagliò corto lo Shogenin.
E potrebbe anche funzionare, non ci provo nemmeno più a ragionare sui tuoi piani uno più folle del successivo, ma perché siamo in questa topaia?
Perché non credevo che Oto fosse cambiata così tanto! Quando ero in vita ci sono venuto una volta sola, quando ero ancora solo l'amministratore del mio villaggio... sapevo che il Cancello Settentrionale era controllato da Luis Mikawa, un mio vecchio amico... o almeno una delle poche persone che rispettavo di tutta Oto, ma che sembra essere scomparso anche lui da tempo.
Poi al palazzo degli Yakushi ci hanno detto di tornare oggi...
E quindi hai pensato bene di farci passare la notte in questo posto! Ti rendi conto che quel loro stufato di Rapace Otese penso potrebbe essere fatto con qualche animale molto simile ad una Fenice? Dannati Hai Urami, finiva che si mangiava un mio parente!
EHI! Quando sono venuto qui per il Torneo dei Sigilli, come rappresentanza kiriana, la proprietaria di questa locanda era... una bella proprietaria, ma io ero già impegnato con Taeko!
AHAHAHAHAHAHAHAH!!!!
Se non sapessi che siete derivati dal Rancore di due morti... mi preoccuperei per le persone che eravate prima..., fu il primo commento di Zong Wu, iniziando a prendere le proprie cose e prepararsi, Questa chiacchierata la concludiamo un'altra volta, magari..., avrebbe tagliato corto.[...]
Arrivò davanti al Palazzo Yakushi, dopo aver girato per le strade di Oto, con qualche vaghissimo e sbiadito ricordo dell'unica volta in cui l'ormai defunto Mizukage era stato in quel villaggio, quando era chunin, un viaggio durante il quale era stato accompagnato da altri due shinobi della Nebbia ed aveva incontrato anche la delegazione sunese, prima del torneo.
C'era anche Shaina Otori, mi ricordo...
Fenici Immortali... fratello, tu avevi dei seri problemi verso la fedeltà e la monogamia anche prima di morire...
Quelle voci furono però interrotte dalla maestosità del Palazzo del clan di Febh.
Non avrei mai detto, ai tempi, che il Clan di Febh avesse tutto questo denaro... ma in fondo non tutti i clan devono essere come quelli di Kiri.
Probabilmente Zong Wu avrebbe anche fatto un cenno di conferma a quelle voci che sentiva nella sua testa, quando vide l'ingresso dello stesso, senza però notare nessuno lì di ben visibile.
C'è nessuno? Mi chiamo Zong Wu, sono lo shinobi conoscente di Febh Yakushi che lo cercava già ieri!, avrebbe urlato, attendendo una qualche risposta.. -
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Le Leggendarie Vesti
Al vedere l’arciere pazzo che a Kumo lo bersagliò quasi facendolo schiantare al suolo, rimase lievemente sorpreso, era una di quelle persone che si pensa sempre verranno incontrate un'unica volta nella vita.
Oh, Yasu!
Ma te pensa, chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo incrociati nuovamente!
Gli battè una pacca sulla spalla, dopotutto aveva condiviso con lui una pessima esperienza.
E poi pensi che se devo fare un viaggio di nozze vengo ad oto?
La cosa più romantica che potrei trovare sarebbe un centrino a punto croce con le interiora di topo!
Ahahahah!
Quando poi parlò di Teppei Raizen fece una smorfia.
Mi dispiace per Teppei, c’è da dire che aveva un discreto carattere di merda però.
Non penso il suo recupero sia una passeggiata, quella quantità di potere sarà difficile da gestire, e immagino avrà lasciato un duro ricordo.
Quando gli fu dato il permesso passarono oltre, raggiungendo la “domestica”, Raizen non faticò a notare il rossore dell’Otese e con la gentilezza dell’estraneo in casa d’altri che non trova la via gli rivolse la parola, non sapeva se per gentilezza o per reggergli il gioco.
Mi perdoni, siamo dei visitatori da Konoha, siamo qui per incontrare Febh Yakushi, saprebbe indicarci i suoi appartamenti?
Poi, vedendolo lievemente provato aprì il cestino di Ayuuki bisbigliando qualcosa alla ragazza.
Perdonami, solo per questa volta, capisci la situazione.
Prese il the e glielo passò.
Tenga, mi sembra provato, lo tirerà su, è fresco.
E gli porse il the freddo, ignaro del fatto che contenesse la pozione d’amore di Ayuuki.
Stavano per scivolare all’interno quando all’ingresso della magione qualcuno prese ad urlare.
Non che io sia un esperto di etichetta, ma ecco, un po’ strano, non trovi?
Non avete campanelli o guardie in questa dislocazione della geriatria?
Chiese riferendosi contemporaneamente ad entrambi, ed utilizzando il singolare in quanto distratto dalla tuta verde esposta alla lieve brezza, la riconosceva, ed era un occasione splendida per non sfruttarla.
Mi dica, ho già avuto modo di incontrare quelle leggendarie vesti color della speranza, a quale glorioso shinobi appartengono?
Chiese quasi estasiato, cercando di stuzzicare la vanità di Febh.. -
**Kat**.
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II
La Capoclan degli Immortali
Deciso a non voler cedere all'imbarazzo che pure era chiaramente percepibile dal suo comportamento, lo Yakushi finse di non aver sentito nulla quando l'Hokage andò a parlargli di persona, anche se gli stava chiaramente offrendo una scappatoia. Aveva scelto di fingere che i due ninja fossero un'allucinazione e così avrebbe continuato. Ma tu guarda, il vento oggi pare quasi una voce. Eh, si. Eh, si. Col rastrello cominciò a raccogliere le foglie secche sul terreno...quando una voce conosciuta si levò dalla direzione dell'ingresso principale, attirando l'attenzione dell'Amministratore, che immediatamente vide nell'arrivo del Mercenario (che diavolo ci faceva là?) un'occasione PERFETTA!
Zong Wu? Uhm...sarà bene chiamare Febh, quel cugino senza legami di sangue che mi assomiglia in maniera tanto incredibile da farci sembrare quasi gemelli. Aggiunse poi a voce alta e impostata, quasi fosse un cane da palcoscenico della peggior specie, prima di gettare a terra un fumogeno che mascherò completamente la sua persona. Si sarebbe sentito un rumore come di schianto mentre qualcosa di estremamente rapido si scaraventava contro una delle pareti in legno della villa lasciando un varco con forma umanoide. Nemmeno un secondo dopo una delle pareti scorrevoli che dava al giardino si aprì, mentre Febh Yakushi, vestito con una semplice tuta da ginnastica con la nota di Oto ricamata all'altezza del petto faceva la sjua apparizione in quel giardino, mostrandosi decisamente sorpreso nel vedere Raizen con un thermos in mano e una ragazza nel suo giardino. E voi che ci fate qui? Il cugino....cugino...Kaji...mi aveva detto che si trattava di Zong Wu. Non soffermiamoci troppo sulle gocce di sudore che gli imperlavano la fronte mentre cercava inutilmente di rendere credibile quella recita.
E quindi...oh, del the. Grazie. Si avvicinò e lo prese, ignorando completamente il tentativo della ragazza di mettere al sicuro la sua bevanda avvelenata...stava quasi per portarlo alle labbra quando gli sovvenne che c'era un ospite alla porta. Uhm... Si bloccò. Scusate, quasi dimenticavo gli altri ospiti. Quindi con l'eleganza che lo contraddistingueva, tenendo ancora in mano la bevanda, gettò un urlo degno delle peggiori periferie per accogliere come si doveva il Mercenario residente a Suna. E' APERTO, ENTRA PURE!
Zong Wu. Spiegò poi guardando Ayuuki e Raizen. Siamo andati a caccia una volta. E' amico di Hoshi, non ho idea del perchè sia qui. Fece spallucce, e stava per bere di nuovo quando fu colto da un attacco di "etichetta", dandosi una leggera botta in testa. Ah, ma sono un cafone! Questo era vero su parecchi piani di lettura e in svariati contesti. Febh Yakushi, Jonin di Oto. E tu saresti? Si voltò verso la ragazza tendendole la mano come per stringergliela. Non vorrai mica che addestri pure lei come quando ho dato ripetizioni a Kiyomi, vero? Chiese dopo le presentazioni, nuovamente verso l'Hokage.
Presumibilmente Zong li avrebbe raggiunti in breve tempo, creando un conciabolo di shinobi che, se si fossero impegnati un poco, avrebbero potuto facilmente conquistare un intera nazione. Ehilà Zong! Non ci si vede dalla faccenda di Kusa. Hai poi scoperto come funzionava quella Falce Tian, o come cavolo si chiama? Diede di gomito a Raizen a quel punto. Sai che abbiamo trovato assieme una di quelle spade del tuo Sensei battimetallo strozzino? E poi a Ayuuki. Vecchie storie, siamo tutti più o meno veterani. E a quel punto abbassò lo sguardo sulla bevanda che ancora aveva con sè e la tese al Mercenario. Toh, bevi del the. Della casa. Insisto. Abbiamo già sottolineato la cafonaggine, si? Stava a vedere se il Risorto, in quella sua Persona un pò goliardica, avrebbe accettato. Dopotutto nè lui nè Febh conoscevano il reale contenuto di quella bevanda...nè Raizen, se è per quello.
Ad ogni modo direi che possiamo anche entrare a parlare, non sta bene rimanere qui dove stanno stesi i panni. Nel senso, c'è anche il mio pigiama verde che ho acquistato giusto la settimana scorsa. Ignoriamo anche le svariate toppe e rammendi su quell'abito che invalidavano quest'affermazione proprio come li stava ignorando lo Yakushi, e focalizziamoci sul fatto che si sarebbe offeso immensamente se Zong Wu non avesse bevuto il The. In ogni caso sembrava che stesse per fare gli onori di casa in maniera più formale. C'è una stanzetta con qualche sedia che usiamo come sgabuzzino, penso che sia la locazione più adatt...SBANG
Non finì mai quella frase perchè venne travolto in pieno da quella che sembrava essere una enorme sfera d'acciaio arrivata da chissà dove. L'Amministratore venne scaraventato diversi metri più in là, schiacciato da quell'enorme proiettile, mentre con pochi colpi di tosse una donna sulla settantina annunciava la sua presenza su quello stesso uscio da cui era uscito Febh poco prima. Alta forse un metro e trenta, con capelli ancora folti anche se dal colore rosato ormai un pò sbiadito, la donna indossava dei semplici abiti che potevano anche sembrare un gi da allenamento un pò particolare. Li guardò tutti e tre con un sorriso appena accennato che tuttavia nascondeva l'intricata abilità politica di una vecchia volpe.
Perdonate gli scherzi di mio nipote, graditi ospiti. E chiedo ancora due volte perdono per la mancata accoglienza dovuta alla dimenticanza delle basilari regole dell'ospitalità da parte dell'altro mio nipote Yasu, che ha lasciato il posto di guardia. Si udì un debolissimo e sofferto "pietà" provenire alle spalle di lei, dentro il palazzo e lontando dalla loro vista, ma la donna parve non badarci. E ancora mi scuso per i miei abiti non certo adeguati all'occasione, ma non attendevamo visite. Si inchinò con deferenza. Sono Ogen, Capoclan degli Yakushi, e sono lieta di accogliere l'Hokage e la sua accompagnatrice, come anche il Mercenario di cui ho sentito parlare tanto. La casa non era pronta per un'accoglienza degna di questo nome, ma spero possiate accontentarvi del Dojo come luogo di incontro, mentre faccio preparare gli alloggi per tutti voi. Spero resterete per qualche giorno, ne sarei oltremodo onorata.
Febh da sotto la sfera d'acciaio si mosse appena, dolorante mentre cercava di liberarsi da quel peso. Febh ci raggiungerà quanto prima. Vogliate seguirmi, prego. Scese i due gradini che separavano il giardino dal tatami e con un cenno di mano indicò l'edificio non troppo lontano che doveva essere il Dojo degli Yakushi.
L'ampia sala era pulita e straordinariamente semplice, nonostante l'evidente ricchezza del clan, tanto che poteva quasi sembrare un Dojo di basso rango piuttosto che un edificio all'interno di un palazzo. Uno Yakushi basta a sè stesso. Avrebbe detto la Capoclan dopo aver fatto accomodare gli ospiti sul morbido tatami, sedendosi poi a sua volta. Questa è l'essenza del nostro pensiero, e un dojo essenziale ci ricorda sempre questo precetto. Sorrise, per poi chiedere. Ma ora prego, mentre mio nipote procura qualcosa per intrattenervi, c'è forse qualcosa di cui vorreste discutere con me, o fra di voi?. -
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Due... no, Quattro
Aspettò qualche minuto lo Shogenin, davanti alle porte del massiccio palazzo, finché una voce non rispose, quella di Febh, con altrettanta, se non maggiore, eleganza, alle sue urla, invitandolo ad entrare.
Finalmente, direi! Alla buon'ora Febh s'è fatto sentire...
Ma dove lo troviamo?
Conoscendolo? Basta seguire il rumore...
In effetti...
Il Kaguya, intanto, stava addentrandosi lungo il cortile, notando fra le altre cose un laghetto e diversi anziani, che passeggiavano in quel luogo.
Non ho ben capito: questa sorta di castello, cos'è? Una pensione per bacucchi e quel ninja strambo è il custode della stessa?
No, petulante vocina, questo luogo è il palazzo del suo clan e probabilmente questi sono Yakushi anziani... voi Chuda non vivevate tutti assieme appassionatamente?
In fondo è un grande, grandissimo nido, molto più accogliente di quella sorta di bettola dove hai voluto dormire...
Basta con questa storia...
Incurante delle voci nella sua testa, alla fine Zong Wu riuscì a trovare il jonin di Oto, vicino ad una zona dove c'erano parecchi abiti stesi, un posto quanto mai inusuale per un incontro... incontro che, apparentemente, Febh già stava avendo con altri due shinobi: una ragazzina (nascosta in mezzo alle lenzuola stese) ed un gigante.
Posso sottolineare che la quantità di ninja di dimensioni superiori al normale è oltremodo esagerata? Cioè... da piccoli venite pompati di ormoni o cosa? E tu, fratello, per di più, hai scelto di risorgere con questo aspetto!
Il mio di aspetto era troppo noto e poi lui non è me... meglio mantenere un'adeguata differenza!
Febh-san, mi dispiace disturbarti, non sapevo avessi altri ospiti..., ebbe appena il tempo di dire il Risorto, prima che le parole dell'altro riprendessero i fatti di Kusa.
Zong Wu non rispose immediatamente alla domanda sulla Falce Nera, però quando l'otese disse al gigante che avevano trovato una delle spade del "suo maestro", il Risorto ricordò le parole dell'altro di alcuni mesi prima: la spada di Maggio era stata forgiata da una sorta di fabbro immortale di Konoha, maestro dell'attuale Hokage.
Questo è l'Hokage? Il tizio di cui avevano accennato sia il ninja medico dei Cavalli sia Yato? Il successore di Shika? Passano da un estremo all'altro in quel di Konoha...
Vogliamo parlare delle differenze fra te ed il tuo successore, fratello? Scommetto che i tuoi mobili saranno la prima cosa che ha buttato...
Questo perché è difficile comprendere l'arte quando la si incontra...
Dopo il primo momento di smarrimento, dovuto in non minima parte a quelle stesse voci, lo Shogenin in effetti rispose alla valanga di parole di Febh: Sì, qualcosina su quella Falce l'ho capita. , poi voltandosi verso il gigante (aveva sentito almeno due volte il nome dell'Hokage, da Yato e da Sho, ma ora non gli tornava in mente): Se il vostro maestro è l'uomo che ha fabbricato la spada Maggio Rigoglioso, che non è in mio possesso, immagino siate l'attuale Hokage della Foglia, giusto? Piacere, potete chiamarmi Zong Wu, lo Shogenin del Deserto, come mi ha più volte definito Hoshikuzu di Suna., il ché era quanto mai vero, meglio non uscirsene con storie strane davanti ad un Hokage che non aveva mai incontrato né in questa vita, né in quella precedente.
Quando poi l'otese gli offrì il thé, il Kaguya fece un cenno di diniego con il capo, Grazie, ma non bevo questo tipo di sostanze, solo birre per me, per quanto possibile., scherzò, notando che comunque l'altro non volesse affatto cambiare idea, nell'offrirgli tale bevanda, mentre accennava ad un pigiama verde.
Il Risorto, vista l'insistenza, alla fine assaggiò un sorso del thé, mentre buttava un occhio allo strano abito logoro di colore verde, qualcosa che non avrebbe mai messo.
Il Verde è il mio colore, a te non so quanto starebbe bene, ma devo ammettere che quel pigiama è davvero ...
Le parole di quella voce si interruppero quando un gigantesco oggetto metallico non ben identificato si schiantò su Febh ed una anziana signora apparve davanti al resto del gruppo.
Interessante...
Ci fu un brivido di orrore lungo la nuca del Risorto, mentre quella specifica voce diceva qualcosa del genere su un essere umano, specialmente così anziano... per quanto anche agli occhi del Risorto, in quel momento, l'anziana capo-clan (perché tale era) si presentava come una persona di certo dalla presenza magnetica.
La donna, Ogen, si scusò per il comportamento dei suoi nipoti, per quanto Zong Wu avesse incontrato solo Febh fino a quel momento, oltre che per il suo vestiario.
Io trovo che gli stia parecchio bene... poi donna nana...
Vuoi stare zitto? Mi fai tornare la nostalgia di quanto sbranavi persone! E' una signora anziana, che diavolo vai blaterando?
Fenici Immortali... ora non solo cannibale...
Sapete cosa si dice del brodo di una vecchia gallina, sì?
Intanto, Zong Wu avrebbe sorriso soddisfatto quando Ogen disse che era il "Mercenario di cui aveva sentito tanto parlare".
Pure tu, idiota, che c'è da essere felici?
Mi conosce..., avrebbe sottolineato, seppur non era ben chiaro se verso qualcuno dei presenti, ancora con un sorriso in volto.
Un sorriso inebetito, c'era da aggiungere.
La donna li condusse fino a quello che si rivelò essere un dojo, anche piuttosto semplice, ma, a ben pensarci, tutto il palazzo degli Yakushi, escluso il singolo fattore della sua grandezza immane, sembra un luogo piuttosto semplice, non uno in cui la ricchezza era ostentata.
Alle successive parole di Ogen, Zong Wu si guardò intorno un pò smarrito sulla domanda finale: Mi scuso, Ogen-sama, ma mi trovo nella vostra nobile casa solo per una questione di cui dovevo parlare con vostro nipote e che lo riguardava più per il suo ruolo di Amministratore del Suono. Ammetto che tanta cordialità ed ospitalità, oltre che la presenza di persone di così alto livello come lei e l'Hokage qui presente, sono per me una sorpresa non da poco., avrebbe detto, il ché era, altresì, parecchio vero.
Era arrivato ad Oto per seguire una cosa detta da Febh diversi mesi prima e che sperava lo portasse un pò più vicino al suo unico motivo d'esistenza, non era lì per fare villeggiatura o conoscere capi-clan e capi-villaggio.
Però l'eventualità di non dover dormire di nuovo in quella bettola non mi dispiacerebbe affatto! Se ci offrono ospitalità, accettiamola! Per tutte le piume!
E chiedile cosa sa sul nostro conto!
Vogliamo concentrarci? Una sola cosa è importante e Febh potrebbe aiutarci ad avvicinarla di qualche passo!. -
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Ogen Yakushi
Niente, l’approccio del Colosso non servì, Febh aveva deciso che il suo piano d’evasione della realtà quella volta erano delle finte allucinazioni, e nulla lo distolse da quella farsa posticcia, fortunatamente interrotta dall’arrivo di un altro ospite.
Giornatona oggi per questo clan di cariatidi.
Si disse guardandosi intorno prima di apprendere che il nuovo arrivato era Zong Wu, un ninja proveniente dal deserto.
No, non è qui per delle ripetizioni, lei è più promettente e sa far da se, ma probabilmente potresti insegnarli a tirare fuori qualcosa dal cappello.
Anche la fantasia va saputa stimolare dopotutto.
Solamente un lieve riferimento ai metodi poco convenzionali di Febh di sfuggire alle situazioni che reputava spinose.
Poi da li fu soltanto un turbinio di informazioni che vennero risucchiate con famelica ingordigia dalla più importante di esse, aveva sentito chiaramente: qualcuno aveva affiancato il nome di una possibile arma di combattimento al nome Tian.
E gli dei lo maledicessero non aveva mai sentito nessuno prima del “suo” tian con quel nome.
Sbarrò la bocca e sgranò gli occhi, recuperando un espressione forzatamente serena solo dopo qualche secondo, probabilmente si perse pure qualche battito cardiaco per la sorpresa, riuscendo ad emettere solo un piccolo suono soffocato quanto ridicolo.
Che cosa?!?
Vogliate scusarmi.
Chiese con voce conciliatoria, dimenticando perfino di presentarsi, ma recuperando un tono normale.
Di preciso, di che falce state parlando?
Aveva un orrendo presentimento, e le coincidenze per la maggiore le odiava.
E questa era una di quelle coincidenze che lo infastidiva maggiormente, in quel momento, se Zong si fosse mostrato in possesso di una delle armi di Tian nemmeno avrebbe saputo cosa fare per rimediare a quella che per i draghi sarebbe probabilmente stata una disgrazia.
L’arrivo della capoclan comunque interruppe la miriade di pensieri, il suo ingresso non era esattamente la cosa più facile da ignorare e all’Hokage non gli rimase che accettare l’offerta.
Non si preoccupi Ogen-sama
Non amo le formalità e il nostro arrivo non era certo una visita ufficiale.
Ma la ringrazio per la cortesia.
Mi chiamo Raizen Ikigami e la mia accompagnatrice è Ayuuki Fuyutsuki
Si presentò con un lieve inchino, conscio che era buona creanza nonostante il proprio nome fosse conosciuto.
Quando si mossero verso l’interno si avvicinò a Zong.
Come ho detto ad Ogen-sama mi chiamo Raizen, perdonami, ma lo stupore di poco fa mi ha fatto dimenticare quel poco di buone maniere che conosco e mi impediscono di mangiare dalla ciotola come un cane.
Abbozzò un sorriso.
Comunque, dopo vorrei riprendere quel discorso, non voglio i tuoi segreti, Zong, ma vorrei poter vedere quell’arma, potrebbe essermi utile avere delle informazioni su di essa.
All’interno del dojo, la perfetta incarnazione del motto recitato da Ogen, come lei stessa sottolineò, Raizen ebbe la sua occasione per presentare la fattura dei lavori fatti in amministrazione.
Non troppe cose in realtà, Ogen-sama.
Innanzitutto in questa busta sono presenti alcuni resoconti dell’ultima visita di Febh alla foglia.
Niente di troppo eclatante, ma sono più che certo che saprà trovare il modo di impedirgli di ripetere altri guai simili.
Sorrise cortesemente accompagnando quella piccola quanto reale ironia.
Per il resto ero interessato in realtà a due cose, un esperto tatuatore che sia in grado di esaudire un mio piccolo desiderio in materia di sigilli di richiamo ed una piccola…
Si interruppe qualche istante.
…diceria, o forse leggenda, riguardante un grande drago nero nel sottosuolo di Oto.
Lei ne sa nulla?
Aggiunse educatamente..