Shiranui

Giocata tra -Shu e Shinken

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    Shiranui

    Post Primo - Introduzione



    [Nota: giocata ambientata dopo la quest "Gli Ostacoli del Fato"]



    Non ero mai stato uno che dava una grande importanza ai sogni, quelle poche volte che li ricordavo li consideravo semplici rielaborazioni inconsce dei nostri sogni e desideri, un insieme di immagini che spesso non avevano senso. Gli incubi. Ecco, quelli si che li capivo. La paura. Il senso di minaccia. Il rimpianto, il rimorso, il senso di colpa. Quella notte si poteva dire che fosse un po' un misto di entrambi.


    Si trattava di un tema ricorrente nei miei incubi, il più grande rimpianto della mia vita, ma quella volta invece delle solite sensazioni di paura, terrore e rimorso mi sentivo quasi... pieno di speranza. Non sapevo bene come quantificarlo. E poi c'era la faccenda della sua spada, o meglio dei suoi frammenti. Li tenevo rinchiusi in una cassa che aprivo solo quando ero solo in una serata difficile in cui le mie uniche compagne erano numerose bottiglie di alcolici. Un brutto ricordo. Mi chiedevo sempre perché avessi tenuto quella spada ma non mi davo mai una risposta. Forse parlarne con qualcuno sarebbe stata la cosa migliore da fare, anche se l'unica persona che sapeva era lei.


    Ci saremmo visti nel pomeriggio, dopo aver corrotto Sayuri per farle recapitare un messaggio. Eravamo gli unici clienti di quello strano locale e probabilmente ero il primo uomo che ci aveva mai messo piede all'interno. Cosa non si riesce a fare con un potere come quello di Miyako Kurogane, mascherata da Sayaka la kunoichi. Evidentemente non voleva rischiare che qualcuno la vedesse assieme a me.


    La disavventura al tempio delle origini ci aveva riunito, per un po', prima di incontrarci ancora una volta per il bene delle creature di metallo a cui mi ero legato ed infine per quella missione nel paese della montagna. In quel momento ero venuto a conoscenza della verità da Shinjitsu-san, una verità pesante che avrebbe potuto riunirci, o dividerci per sempre. Ancora non mi sentivo pronto per prendere quella decisione così definita, e non lo era neppure lei. Pur seduti allo stesso tavolo stavamo entrambi con la testa bassa, evitando di guardarci negli occhi. Alla fine fui io a rompere il silenzio.

    Allora... come stanno i nostri... i due... ecco... come procede la gravidanza? dissi indicando genericamente nella sua direzione

    Non credevo ti importasse. Comunque bene, grazie.

    Certo che mi importa. E' solo che... tra una cosa e l'altra...

    Finiscila. Non sono qui per ascoltare le tue scuse. Se hai qualcosa da dire, dilla e basta. replicò lei stizzita

    Cosa? Scuse? Senti un po', sei tu che... replicai io arrabbiato, come sempre quando si trattava di lei e di quello che mi stava continuando a fare. Di tutte le bugie che mi aveva raccontato e delle verità che mi aveva taciuto. Mi sarei però interrotto. Non, non ho voglia di litigare oggi. Ho fatto un sogno piuttosto strano e... volevo parlarne con te

    Oh, il grande Shinichi Kurogane che si abbassa a parlare con me di qualcosa. Dovrei esserne onorata. Certo, chiamiamo Miyako per farmi fare un'interpretazione dei sogni che tanto lei non ha nulla da fare. Voglio dire, mica...

    CRASH!



    Avevo stretto il bicchiere talmente forte da romperlo, ed i pezzi di vetro mi si erano conficcati nel palmo della sinistra.

    Fanculo

    Miyako si bloccò, era da tanto che non mi vedeva così alterato. Di solito nascondevo le mie emozioni, ma con lei non ci riuscivo.

    Nervosetti oggi eh? Fammi vedere questa mano

    Mi aprì la mano con fare quasi amorevole e per un attimo tornammo entrambi indietro di mesi. Sorrisi. Sarebbe stato bello tornarci veramente, in quel periodo che era stavo veramente il più bello della mia vita.

    Niente di serio. replicò lei dopo avermi estratto i vari pezzi di vetro sporchi di sangue dalla mano, lasciandoli sul tavolo. Il gestore del locale si era mosso per intervenire ma un cenno della ragazza, mentre credeva che io non potessi vederlo lo aveva fermato. Preferiva occuparsi da sola di queste cose.

    Non essendoci nessuno nel locale ci mise veramente poco a richiudermi la ferita, una volta estratti tutti i pezzi di vetro...

    Basta solo un po' di sabbia miracolosa della principessa Miyako e la mano era come nuova.

    Grazie

    Prego. Allora è una cosa seria. Di che si tratta e perché proprio con me ne vuoi parlare?


    Sospirai mentre cercavo le parole adatte. Decisi di partire dalla seconda delle sue domande.

    Ho chiesto di te perché ho bisogno di parlarne con qualcuno, e tu sei la persona più adatta. Nonché l'unica con cui possa parlarne.

    Cos'è, un altro incubo sulle arene? Quante volte ti ho detto che devi lasciarti alle spalle quel periodo della tua vita? Non sei più tu, quello. Persino al tempio...

    No, magari fosse il solito incubo dell'arena... si tratta di Yui.

    Capisco. Niente di meglio che parlare con la futura madre dei tuoi figli della tua ex-fidanzata-quasi-moglie che hai ucciso a sangue freddo vero? replicò lei quasi iniziando ad urlare. Quell'argomento era sempre stato molto delicato dato che temeva che iniziassi a fare confronti fra loro due, o che lei potesse essere solo una sostituta della donna che amavo veramente ma che non potevo più avere. Non era così. Avevo amato sinceramente Miyako. Forse l'amavo ancora, ma la rabbia per... tutto... la delusione era ancora troppo forte. Se lei avesse almeno mostrato di essersi pentita, almeno un po'... ed invece niente.

    Per favore calmati. Non... non ti avrei chiesto di venire se non fosse una cosa urgente.

    Forse convinta da quel mio strano modo di comportarmi, di solito avrei già iniziato ad urlarle addosso, decise di restare ad ascoltarmi.

    Prima fammi prendere qualcosa di forte.

    Prendine due. Ne avrò bisogno anch'io.

    Le iniziai quindi a raccontare quel sogno.

    | Le raccontai di come stavo volando verso il mare e di come attraversai un immenso mare, più grande del deserto ad ovest di Sanbashi e di come vidi dei fuochi sul mare, simili a delle lampade. All'inizio erano solo due, ma si moltiplicarono diventano una moltitudine. I fuochi dal centro del mare andavano verso la terra, come per guidarmi, ed io viaggiavo in mezzo a loro. |

    Shiranui. Quei fuochi erano Shiranui. Le lanterne del drago, i fuochi fatui, gli spiriti dei morti che si dice portino...

    | Continuai il mio racconto, e le dissi di come all'improvviso divenne notte e mi ritrovai in mezzo ad una palude sconfinata. L'unica cosa che riconoscevo erano quei fuochi, simili a delle lanterne votive o a delle luci che si ponevano sulle tombe dei defunti... |

    Come sospettavo. Shiranui... e la terra dei morti, Yomi-no-Kuni disse lei sbiancando in volto E' un cattivissimo presagio.

    Si beh, non ho ancora finito.

    | Le raccontai di come non fossi spaventato da quella terra orribile e di come sentissi una presenza amichevole con me. E di come in mano avevo l'impugnatura della katana di Yui e di come, per un attimo, la rividi. Vidi Yui e la spada, che si formò dal nulla creando una lama inconsistente. |

    Yurei... uno spettro. Eri... eri nella terra tra i vivi ed i morti.

    Era solo un sogno Miyako. Comunque...


    | Mi trovavo in questa terra paludosa ed attorno a me apparvero numerose creature, che non saprei identificare. Erano come ombre, ma sembravano più uscire da me. Mi assalivano da tutte le parti ed io le colpivo con la spada e vedevo chiaramente Yui che mi guidava nel suo uso, che mi aiutava a combatterli. Ma erano sempre di più. All'improvviso uno di quei Shiranui si ingrandì sempre più fino ad avvolgere tutti nella sua fiamma, ma non sentivo bruciare. Solo un gran calore nel cuore, quasi... affetto ma di un tipo che non ho mai provato. Quegli esseri vennero distrutti dalle fiamme ed io fui libero di continuare il mio viaggio. Vidi quel fuoco fuggire da me, ed io piangente che desideravo ritrovarlo, ed inseguirlo.

    Il fuoco si diresse verso un monte lontano, la cui cima era in fiamme e fuoco usciva da essa inondando il cielo di fumo. Desideravo andare verso quel monte e piangevo perché non ci riuscivo. Sentivo che Yui mi tratteneva e che mi faceva cenno di non andare. Pur piangendo e col cuore infranto seguii lo spirito di Yui che mi condusse attraverso le paludi, oltre un immensa pianura morta piena di scheletri di animali e infine in una grotta dove risiedeva un altro spirito e lo sentivo battere, e battere su un incudine. E mi sentii osservato.

    E così tu sei Shinichi Kurogane Hokori|


    Hokori?

    Il cognome di mia madre. Quello vero.

    Giusto. Continua pure.

    | Lo spirito mi guardava negli occhi, penetrandomi fin dentro la mia anima.

    Come fai a sapere il mio nome? chiesi allo spirito

    Me l'ha detto lei replicò lui indicando Yui

    Allora non è un'allucinazione

    Ragazzo, stai sognando. Tutto è reale, o tutto è un'allucinazione. Sta a te crederci. Stai pensando che sono solo una manifestazione del tuo inconscio, vero? E che è per questo che conosco il tuo nome. Può essere. Oppure me l'ha detto la tua amica. Fidanzata. Moglie, quasi moglie. Mi confondo sempre. Voi umani avete sempre termini assurdi per definirvi, non basta solo amarsi?

    Tu chi sei?

    Chi sono non è importante. Diciamo solo che sono uno contento della tua opera. Ascolta un po'... i morti sanno cose, sai. Come il vero nome di chi li ha mandati all'oltretomba. Ascolta attentamente.

    Ascoltai e vidi che lo spirito di Yui sembrava preoccupato. Ascoltai e sentii una moltitudine di voci invocare il mio nome. Mi stavano chiamando, o maledicendo.

    Hai riempito questo regno di transizione di gente, Shinichi Kurogane Hokori. E di gente vendicativa. Adoro sentire le loro urla. E per questo ho deciso di darti un regalo. O forse due. Sempre che tu abbia il coraggio di venirtelo a prendere qui, a Shiranui, dove i vivi ed i morti si uniscono. Nessuno, salvo uno, ha mai fatto ritorno. Sono proprio curioso di vedere se ce la farai.

    Sei stato tu ad inviare quel fuoco, quello Shiranui prima?

    Oh oh oh, no, no. Quello è stato un piccolo incidente, per cui quella signorina verrà punita. Niente di serio comunque. Comunque mio caro Shinichi Kurogane Hokori. Un piccolo dono, se riesci a trovarmi. Hai una bella piccola testolina, sono sicuro che ce la farai. Ed ora va, che mi irrita vedere qui un vivo anche se in sogno.

    Con un gesto della mano mi spazzò via e mi svegliai... |


    E quando mi svegliai la spada di Yui ed i suoi frammenti erano sopra di me. Ero stordito e confuso ma non spaventato. Non ricordavo di aver dormito con quella spada, ma forse ho bevuto troppo ieri sera. Faccio cose stupide quando bevo troppo, ma tu lo sai.

    Fin troppo bene. Comunque per me non è un semplice sogno.

    Dici?

    Troppi dettagli che ti ricordi troppo bene, inoltre sembra proprio che tu abbia descritto un luogo realmente esistente. Secondo me il contatto con quella spada ti ha in qualche modo "collegato" con lo spirito di Yui. E lei ti ha portato in quel luogo per un qualche motivo, forse per farvi stare nuovamente assieme. Forse vuole... che tu muoia. Così starete insieme per sempre. disse l'ultima frase quasi sussurrando.

    Non credo

    Pensaci. Tu l'hai uccisa. Forse vuole vendicarsi. Senza contare che se è vero tutto questo, quello spirito, o Yui stessa, vogliono che tu vada nella terra che sta tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti! Nessuno può tornare dal mondo dei morti! Non ti permetterò di lasciare i nostri figli senza padre per la tua follia!

    Miyako le dissi sorridendo Credi veramente che io vada senza un qualche piano, un modo per uscirne vivo? Ho vissuto senza i miei genitori. Non permetterò che questo succeda ai miei. Ai nostri figli. Per quanto tu non mi voglia nella loro vita, io ci sarò sempre per loro.

    Ormai avevo preso la mia decisione. Avrei trovato quel luogo, quello spirito ed avrei dato l'ultimo saluto a Yui. Non mi illudevo di poterla "salvare" o di riportarla nel mondo dei vivi ma, almeno, avrei potuto aiutarla ad uscire da quella terra di transizione. Forse era proprio quella spada e quel legame con me che la manteneva ferma in questo mondo e non lo sopportavo. Le avevo già tolto la vita, non le avrei tolto la possibilità di reincarnarsi o di raggiungere il Samsara.

    Mi sarei voltato verso Miyako, prima di uscire.

    E ci sarò sempre anche per te, Miyako. Sempre. Non importa quanto saremo arrabbiati o se sarò dall'altra parte del mondo.

    Mi sarei diretto verso la biblioteca del villaggio, a cercare notizie.


    Fu il silenzio che regnava in quel luogo a salvarmi. Il bibliotecario non desiderava fare un casino per cacciarmi, ma probabilmente si stupì del fatto che stessi cercando libri nelle sezioni di geografia e racconti dell'occulto invece di dedicarmi, come si aspettava, alla sezione dei romanzi erotici. Non che ne leggessi, ma la mia infamia era tale nel villaggio della sabbia che se lo sarebbe aspettato.

    Trovai ben presto informazioni sul luogo chiamato "Shiranui". Una regione del paese delle paludi, totalmente disabitata e il cui unico elemento di rilievo era un vulcano in perenne eruzione. Erano i suoi lapilli a rendere la zona inabitabile e piena di cenere e probabilmente era quella che faceva cadere i pochi viandanti in preda ad allucinazioni terribili.

    Mi sarei documentato anche su numerose storie riguardanti quel luogo, la maggior parte leggende senza fondamento. Nessun riferimento a quello che stavo cercando, a colui che lo spirito aveva nominato, anche solo di sfuggita. "Colui che era riuscito ad uscire vivo da Shiranui".

    Se nelle leggende non era presente, forse l'avrei trovato nel paese delle paludi. Dopotutto ho "una piccola bella testolina".


    Ci volle molto tempo, sia per raggiungere il paese delle paludi che per trovare qualcuno che sapesse dove potevo trovare colui che era uscito vivo da Shiranui. Ma alla fine credevo di avercela fatta. Si trattava di una piccola locanda, ai margini di una grande palude dove si diceva abitassero alcuni potenti utilizzatori di Katon. Non eravamo vicini a Shiranui, per nulla, ma dalle informazioni che avevo trovato l'uomo che stavo cercando era li dentro.


    Sarei entrato all'interno della taverna, chiedendo qualcosa da bere. Sembravo un viandante in viaggio da molto. Ovviamente non viaggiavo con il mio vero aspetto ed il mio vero nome. Grazie alla mia tecnica
    Tecnica Superiore della Trasformazione - Kage Henge no Jutsu
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore è in grado di trasformarsi in un altro essere vivente in modo perfetto, replicando persino impronte digitali, colore del chakra, gruppo sanguigno e tracce genetiche. Il sangue o il DNA non possono essere usati per fini offensivi legati a tecniche o tecniche speciali. Se sottoposto a Interrogazione Mentale o affini l'utilizzatore potrà fornire risposte come se fosse la persona in cui si è trasformato senza tradire la sua identità con un consumo MedioBasso per domanda. L'utilizzatore può duplicare solo le caratteristiche e i ricordi di cui è a conoscenza. Non è possibile trasformarsi in oggetti ma è possibile ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. L'utilizzatore mantiene le proprie statistiche anche se trasformato. Non può duplicare capacità legate a tecniche speciali, protezioni naturali o capacità non possedute dall'originale. L'esecuzione della tecnica richiede un round completo. La tecnica può essere sciolta solo riutilizzandola per tornare alle proprie sembianze originali, o alla morte dell'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]
    avevo assunto l'aspetto di un giovane viandante che avevo incontrato mesi prima nel deserto dell'Anauroch. La mia buona memoria per la fisionomia delle persone e le loro abitudini ancora una volta mi era tornata utile.


    Avrei rapidamente analizzato

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    le persone presenti, cercando di percepire un qualche elemento fuori dalla norma. Ero seduto da solo e stavo bevendo un drink tipico di quel paese, molto forte e dal sapore orrendo ma incredibilmente economico. Bastava abituarsi al gusto probabilmente. Non portavo con me armi, a parte la spada rotta di Yui che comunque era stata riposta all'interno di un rotolo nascosto sotto i vestiti.


    Sia che avessi notato qualcuno di strano, sia che non avessi notato nulla avrei rotto il ghiaccio con l'oste, dicendogli che mi era stato riferito che avrei potuto trovare li l'unico sopravvissuto alla "maledizione di Shiranui".

    Sarei curioso di conoscerlo, e di fagli qualche domanda. Ovviamente il vostro disturbo sarà ben ripagato. dissi, facendo tintinnare un sacchetto che si presumeva pieno di Ryo.


    CITAZIONE
    OT

    Ovviamente gestisci tu gli npc come preferisci, oltre a stabilire come Shinken è arrivato in quel luogo (nota: il resoconto esatto di come shinichi ha trovato shinken lo farò nel prossimo post, anche in base a quello che dici tu, ovviamente)

    Buona giocata! :riot:

     
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    SHIRANUI



    Non sempre i viaggi in solitaria hanno come primo lampante risultato quello di purificare l'animo del viaggiatore che li intraprende; la maggior parte delle volte il viaggio stesso è una commistione di sciagure, di decisioni difficili da prendere e soprattutto di perdite, umane ed emotive. Si legge che questo tipo di percorsi sono in realtà lunghi viaggi interiori, profondi e mai uguali tra di loro, che per alcuni continuano in eterno senza una vera e propria conclusione. Ogni creatura sulla terra - ad un certo punto della sua esistenza - ne intraprende uno: tra i tanti c'è chi si perde accecato dal desiderio frettoloso di arrivare e chi invece trova la sua pace senza nemmeno accorgersene. Come non c'è un unico sentiero da percorrere, non c'è nemmeno un tempo in cui questo va percorso. Tutto può durare istanti, giorni o anni. C'è chi - nella speranza di trovare scorciatoie o strade più facili - segue delle guide spirituali, cercando di emulare un percorso già intrapreso ma per i pochi fortunati che arriveranno alla personale conclusione del viaggio ci sarà finalmente la pace. E la pace la otterranno solo coloro i quali cancelleranno il rimorso dalla loro vita e trasformeranno persino gli avvenimenti e le perdite più dure in splendidi bei ricordi, senza dimenticarne mai nessuno.

    Ma il tempo è spesso tiranno.


    885_max1


    Con la schiena dolente e ricurva il vecchio si stava appoggiando al suo bastone, avanzando lentamente all'interno della grande sala, dopo aver aperto la porta con la spalla. Nessuno intorno a lui - per quanto a quell'ora nella Locanda di persone ve ne fossero parecchie - si stava preoccupando di aiutarlo a raggiungere la sua meta. In verità, persino i clienti meno assidui, avevano più volte assistito ad una scena ricorrente: ad un certo punto della giornata - difficile stabilire precisamente quando - quel vecchio bacucco entrava alla Locanda del Mare Marcio e silenzioso - senza nemmeno salutare all'ingresso - puntava ad un vecchio ed usurato tavolo, infondo alla sala, vicino ad una finestra. Nessuno prendeva posto a quel tavolo ormai da anni e - quando succedeva - l'oste si riservava di far alzare in fretta e furia il temporaneo occupante della seduta. Da quando quel vecchio era comparso nella zona chiunque aveva mostrato un po’ di buonsenso ed aveva provato ad offrire il suo aiuto all'ansiano era stato allontanato malamente a forza di bastonate, e che bastonate! L'unica persona che il vecchio sembrava tollerare - e che lo accompagnava in giro durante tutto giorno - era un ragazzino, di giovane età, dalla pelle chiara, nato e cresciuto nelle vicinanze della Taverna a cui evidentemente si era affezionato. Tutti i giorni, giunto nella locanda, il vecchio si accingeva a sedersi sempre nel solito posto e dopo un po’ lasciava scorrazzare il ragazzo per la sala. In molti sostenevano che quelle visite fossero proprio organizzate da Momoi - il ragazzo dalla pelle chiara - ma i più maliziosi credevano che il vecchio andasse alla taverna per assistere da spettatore non pagante a quella vita che un tempo scorreva anche nelle sue vene.

    Quel giorno la scena si ripeté uguale a tanti altri giorni. Prima l'ingresso del vecchio, seguito a distanza di pochi metri dal giovane Momoi - sorridente e saltellante come al solito - e poi la lunga passeggiata verso il tavolo, che durò quasi dieci minuti. Pochi istanti di conversazione tra i due e poi il giovane schizzò in direzione di un tavolo poco più in là, salutando chiunque incontrasse e raggiungendo infine alcuni adulti e donne dai facili costumi che si stavano giocando tutto il possibile ad uno strano gioco di dadi.

    La locanda era gremita di gente, nell'ordine di una trentina, e tra i presenti c'era una varietà di persone tipica di un luogo simile. Alcuni di loro erano palesemente dei guerrieri, con spade ed armature in bella vista, altri semplici contadini degli acquitrini; più giù si vedevano un paio di monaci con il capo rasato ed altri ancora che erano forse ladri, assassini o semplicemente brutti ceffi. Quando il giovane viandante entrò nessuno si scompose, come d'altronde accadde per il vecchio, e mentre avanzò in direzione del banco dell'Oste giusto qualche curioso ne osservò lo strano vestiario. Mentre avanzava sotto la copertura della particolare Henge no Jutsu scrutò l'energia di tutti i presenti. Non fu un'occhiata rapida - questo è certo - ma con la dovuta attenzione avrebbe notato che tra tutti i presenti - e ce ne erano alcuni che forse avrebbero potuto rivaleggiare con lui - solo in pochi avevano un chakra degno di nota. Ma stranamente solo uno tra tutti non emanava nessun colore, nessuna briciola di energia o di chakra, ed era proprio il vecchio.


    - Mha, a dirti la verità io di sopravvissuti a Shiranui non ne ho mai sentiti. Forse potresti chiedere ai monaci, loro conoscono molte storie di questo paese. Di più non so dirti giovanotto! -



    CITAZIONE
    OT: Scusami ancora per il ritardo Shu! Rompere la scheda grafica ad Agosto è veramente una brutta cosa, non la auguro nemmeno al mio peggior nemico. Detto questo la situazione è la sopra descritta. Ti do qualche numerello, così da rendere tutto più interessante. Nella Locanda del Mare Marcio sono presenti 28 persone, oste incluso, e le loro caratteristiche sono le seguenti (innate e particolarità sta a te descriverle, molti avranno chakra alterato per via di droghe o cattive abitudini; immagino che la tua abilità, comunque, funzioni sulle Innate e Alterazioni del chakra conosciute/già viste e qui non ti risulta di conoscerne). Ecco i numeri:
    - 15 tra l'energia Bianca e Gialla (pescatori, prostitute e quant'altro)
    - 6 energia Rossa (uno dei due monaci e un paio di guerrieri seduti ad un tavolo)
    - 4 energia Blu (due ragazzoni armati di spada, il ragazzo e l'oste)
    - 2 energie Nere (un guerriero e un tipo losco in disparte)
    - 1 energia nulla (il vecchio)

    Buona giocata!

     
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    Il vecchio

    Post Secondo - Shiranui



    Era difficile capire chi, fra tutti, fosse l'uomo che stava cercando ma Shinichi Kurogane era sveglio e, grazie ad una buona dose di intuito e alla sua percezione del chakra aveva compreso che probabilmente non era il più forte o il più saggio colui che cercava, ma colui che meglio sapeva nascondere il proprio chakra.

    Si sedette quindi di fianco al vecchio facendo un cenno all'oste per indicare che voleva da bere per se e per l'anziano.

    Il suo comportamento aveva suscitato una certa curiosità in certi avventori, anche se la maggior parte avrebbe solamente continuato ad ignorarlo.

    Avrebbe quindi aspettato e preso un paio di sorsi di quella pessima bevanda alcolica che il barista chiamava "saké del drago" prima di cominciare a parlare, in modo di non farsi sentire dagli altri avventori del locale.

    Sai, ho sentito tanto parlare di te. "l'uomo sopravvissuto a Shiranui". Ho fatto molte ricerche su quel posto, dove si dice che la vita incontri la morte e che i viandanti vengano assaliti da terribili visioni e da ostili e nefandi morbi. Inizialmente ritenevo anch'io che fosse impossibile sopravvivere a quel luogo, ma poi ho iniziato a sentire storie su alcuni "demoni" che risiedevano in quella terra, alcuni invece parlavano di un "dio" protettore. Sai, ho talento nel far parlare la gente quando voglio. Comunque... ho elaborato una mia teoria in merito, vediamo cosa ne pensi:

    Io credo che ci sia qualcuno a Shiranui. Un entità. Un dio, un demone, un ninja, un mago, un santone, un monaco, poco importa. E credo che questo qualcuno non voglia gente che passi nel suo "territorio" ed è per questo che crea delle illusioni di vario genere per far impazzire i viandanti. Ho visto il luogo da una montagna vicina. Una gigantesca palude putrefatta. Un paio di illusioni ed una persona normale cadrebbe nel fango morendo intrappolata da sabbie mobili o roba simile.

    Dopotutto le leggende su questo luogo e sulla sua mortalità sono iniziate solo dieci anni fa. Potrebbe benissimo trattarsi di un uomo. Tuttavia dovrebbe essere una persona incredibilmente abile per ottenere ciò. Voglio dire percepire fonti di chakra a quella distanza, no? E qui ci sei tu, senza alcuna traccia di chakra. Il che mi fa pensare che sei una persona molto riservata, e questo lo rispetto. Vedo inoltre che sei cieco. E quindi, se il nostro amico la in mezzo alla palude non può percepirti e tu non vieni distratto da belle illusioni visive... potrebbe essere possibile per uno come te riuscire a passare quel luogo. E se anche non fossi tu il famoso viandante... che ne diresti di provare una bella sfida? Desidero andare dentro Shiranui, ma mi servirebbe il tuo aiuto. Che ne dici?


    Prima che potesse replicare avrebbe aggiunto

    Posso pagarti bene anche solo per qualche informazione.
     
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    SHIRANUI

    Parte II - Informazioni



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    La storia stava proseguendo proprio come era possibile immaginarsela. Una volta entrato nella locanda persino il più nuovo all'arte dei sensitivi avrebbe notato quel vecchio ricurvo che tutto silenzioso che se ne stava solitario nell'angolo della taverna... ed infatti fu proprio così. L'anziano, dopo l'ingresso del nuovo viandante, come se nulla fosse accaduto, rimase immobile. Non sembrò scomporsi per tutto il tempo che il nuovo giunto percorse la sala, fece qualche domanda all'oste e si guardò intorno. Persino quando oramai era palese che quello strano figuro stava puntando al suo tavolo, lui non si scompose minimamente, ne lo guardò. E così, proprio la figura che non avrebbe mai attirato l'attenzione dei viandanti (o forse solo di quelli che erano più interessati ai malviventi, ai malaffari o alle donne facili) venne rapidamente intercettata dal camuffato shinobi di Suna.

    In fin dei conti come era possibile che una persona vivente - anche se oramai alla fine dei suoi anni - non emanasse nessuna forma, colore o tipo di chakra? Per i mortali abitanti della palude - forse - non era poi una faccenda così strana che un vecchio non sprizzasse "energia" da tutti i pori... infondo, come molti avevano pensato guardandolo, era solamente un vecchio ed i vecchi sono forse famosi proprio per il contrario. Ma per un ninja quel particolare era un campanello d'allarme: qualcosa non tornava.


    Alla fine dell'approccio - se di approccio si poteva parlare - il viandante riuscì a sedersi, forte del fatto che nessuno fece caso a quello che stava facendo (altrimenti la conseguenza sarebbe stata -> MAZZATE). La sensazione che ebbe - o forse fu solamente un'impressione - fu che appena poggiò il suo peso sulla sedia, lui reagì, spostando gli occhi bianchi ad incrociargli lo sguardo. E la cosa strana fu che non si mosse oltre, non cambiò mai espressione per tutto il tempo in cui il suo interlocutore parlò; il vecchio lo guardò negli occhi e basta.





    - CHE COSA DIAVOLO STAI FACENDO TU?? -


    Qualcun'altro però sembrava essersi accorto della scena. In pochi istanti il giovane Momoi - bello e sgargiante - si palesò di fronte al tavolo. - Cosa diavolo vuoi tu? Come ti permetti di disturbarlo? Ora tu te ne vai subito di qui... - Il panorama tutto intorno era repentinamente cambiato: da che tutti i presenti erano affaccendati in chiacchiere, giochi e tanto altro, ora erano tutti in silenzio, alcuni addirittura fiancheggiavano Momoi rendendo la situazione tutto tranne che tranquilla. Nell'aria si respirava il profumo di rissa.

    Appena il giovane ragazzo finì la frase fece scattare in avanti il braccio per cercare di afferrare i vestiti del viandante, probabilmente per strattonarlo via [ Velocità e Forza Blu ] ma subito venne interrotto dallo stesso vecchio. Il bastone - che prima era poggiato di fianco al tavolo - era stato brandito in una frazione di secondo e - sorprendendo persino lo stesso Momoi - ora era posizionato a puntellare la spalla del giovane, bloccandone i movimenti del braccio. La scena spiazzò tutti, nessuno escluso. Lo stesso Momoi sembrava non crederci e conscio di non poter muovere il braccio perché la spalla era bloccata dall'estremità del bastone, si ritrovò a fissare il vecchio, basito.


    - PERFAVORE. Lasciatemi parlare con quest'uomo. Tornate pure a fare quello che stavate facendo. -


    Momoi non si mosse. Sulla sua faccia era dipinta ancora l'espressione di sorpresa. Tutti gli altri - invece - ci misero un po’ a realizzare; nessuno fino a quel giorno aveva sentito la voce rauca del vecchio e persino l'oste s'interruppe dal pulire il bancone con una pezzetta che sapeva unicamente di germi extra. Dopo qualche minuto di totale silenzio tutto tornò alla normalità. I presenti ripresero le faccende che avevano lasciato in sospeso e Momoi riacquisì un’espressione intelligente. Il ragazzo però non si mosse, sapeva che non avrebbe infastidito né il vecchio né il viandante (anche se di quest'ultimo poco gli importava) e - dal suo punto di vista - il vecchio necessitava di protezione, nel caso in cui quell'uomo fosse male intenzionato. A quel punto il vecchio riprese a parlare.

    - Il mio nome è Jintao. Qual è il tuo piccolo ninja? -
    Il vecchio non avrebbe proferito altre parole fino a che il giovane non avesse risposto alla sua domanda. Sembrava come se conservasse le energie e - tra uno sforzo ed un altro - sembrava come se il suo corpo si spegnesse, mentre i suoi occhi ciechi rimanevano puntati sull'interlocutore. Una volta risposto avrebbe proseguito. - Bene, shinobi. Quello che tu vuoi sapere ti richiederà molto tempo e molta pazienza, oltre che una buona dose di forza di volontà. Ma prima di andare oltre, dimmi un po’, da quale villaggio ninja appartieni o provieni? - Ancora la stessa scena. - Dal deserto dell'Anauroch, ho ricordo di questo luogo. Quindi si può dire che provieni dal paese del vento e forse conosci anche Suna. - Si interruppe di nuovo ma questa volta non in attesa di una risposta. - Bene, giovane. Io ti porterò a Shiranui ma ad una sola condizione. Racconta a me e Momoi del paese del vento, di Suna e di quello che sta accadendo nel mondo dei ninja... ed Io ti porterò dove desideri andare. - Sul suo volto comparve qualcosa di simile ad un sorriso.

    - Ma fa attenzione, non mentirmi. -



     
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    Post Terzo - Shiranui



    Il mio nome è Koguro avrebbe risposto il viandante al vecchio cieco E vengo dalle lontane terre ad ovest, dal deserto dell'Anauroch.

    Si aspettava che il cieco gli chiedesse per quale motivo fosse li, ed invece sembrava più interessato ai luoghi da dove lui proveniva, oltre a Suna ed al mondo dei ninja. Doveva essere un tipo molto ben informato... troppo per essere un semplice vecchio.

    Fece finta di pensarci su un pochino...

    Beh non posso certo raccontarle le notizie più recenti, è da un po' che sono in viaggio e quindi potrebbero essere notizie un po' arretrate. La vita nel deserto poi è abbastanza monotona, a parte l'odierna lotta per la sopravvivenza. L'ultima grossa notizia che ci ha coinvolto risale ormai... ad un anno fa. Un popolo di guerrieri ha attaccato Sanbashi, un piccolo insediamento nel bel mezzo del deserto, ed il villaggio di Suna per cercare di conquistare quelle terre. Ovviamente non hanno potuto far molto contro le forze combinate dell'Alleanza accademica. Non so molto di quegli scontri, non mi trovavo a Suna in quel periodo, ma credo si chiamassero... Fujin. Rujin... no, aspetta. Kijin! Ecco, si chiamavano Kijin!

    Per quanto riguarda il mondo ninja non vi so dare informazioni molto precise ma, a parte questo, ho sentito che di recente il villaggio di Suna ha nominato e poi deposto un amministratore in seguito ad uno scandalo sessuale. E devono ancora nominare un Kage.


    Non era molto, ma si trattava della verità. Shinichi non era mai stato molto addentro alla "vita ninja", lo era a malapena mentre era stato amministratore del villaggio e persino le notizie sui Kijin erano di seconda mano ma sperava che il vecchiaccio fosse contento e soddisfatto con quelle informazioni.
     
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    SHIRANUI

    Parte III - Informazioni



    vecchiaccio2



    Uh uh, quindi il mondo ninja è sempre in tumulto. Il vecchio sembrò quasi pronunciare queste parole ridacchiando. Conosco bene l'Anauroch, ho avuto modo di passare del tempo in quelle terre, molto tempo fa. Gli occhi grigi di Jintao si spostarono poi sul giovane Momoi. Il suo interlocutore avrebbe immediatamente capito che quelli erano gli occhi di una persona diventata cieca ma, in qualche modo, sembrava che il vecchio si rendesse benissimo conto di quello che gli succedeva intorno. Il suo intervento con il bastone ne era la prova.

    Passarono qualche secondo in silenzio, tutti e tre. Dopo di che Jintao spostò il braccio destro in direzione di Momoi, invitandolo ad aiutarlo ad alsarsi. Subito il ragazzo lo prese e lo alzò, diede l'impressione di avere la forza sufficiente per non sforzarsi affatto nel gesto. Subito dopo essersi ricomposto il vecchio riprese a parlare. Quando parli di Shiranui non sai di cosa stai veramente parlando. Ma le tue ipotesi non sono del tutto sbagliate. Non è un semplice uomo colui che che stai cercando, ed è lui che controlla il potere in quelle terre. A tratti è più simile ad una bestia che ad un essere umano e, qualsiasi cosa gli sia capitata, lo ha reso quanto di più distante può esistere dall'essere chiamato "uomo". I suoi occhi puntarono Shinichi Sei ancora sicuro di voler intraprendere questo viaggio? Perchè è di un viaggio che stiamo parlando, un viaggio molto lungo.

    Jintao sorrise. In realtà sapeva perfettamente quale sarebbe stata la risposta dello shinobi. I suoi occhi non avrebbero più visto la luce del sole ma aveva imparato a guardare più nel profondo dentro l'animo delle persone. Momoi. Riprese senza guardare il giovane Ci dirigiamo verso la capanna, se vuoi prima passare a salutare qualcuno questo è il momento adatto. Il giovane in realtà ancora non si era ripreso dallo chock. Il vecchio aveva parlato. Aveva persino detto il suo nome e - in quasi cinque lunghi anni - lui non aveva avuto questo privilegio C..Certamente. Non devo salutare nessuno e l'equipaggiamento che mi servirà è ancora alla capanna. Jintao girò il volto nella sua direzione Bene Momoi. Il tuo addestramento continuerà lungo il tragitto. Per entrambi sarà un viaggio lungo ma alla fine di tutto sarete degni di Shiranui. Posso assicurarvelo.

    Si! Andiamo!



     
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    SHIRANUI

    Parte IV - Il Viandante di Oto



    Non passò molto tempo prima che Momoi tornò con il suo equipaggiamento fuori dalla taverna. Per tutto il tempo in cui il vecchio viandante rimase da solo insieme al giovane avventuriero di Suna, Jintao sembrò tornare nel suo precedente stato comatoso. Certo, il suo sguardo non aveva mai posseduto quella scintilla di vitalità che ci si aspetterebbe da un essere umano ma stranamente persino il suo corpo non sembrava dare segni di vita, ne tantomeno si degnò di rispondere alle successive domande del travestito Shinichi. Il vecchio rimase fermo con lo sguardo fisso nel vuoto, fino a che il suo allievo non comparve all'orizzonte.

    Successe che non appena Momoi si ripresentò davanti ai due, ad una distanza che non superava più di una trentina di metri, Jintao si riprese. Più rapido del solito si rimise in piedi, spostò lo sguardo (cieco) verso il Sunese e poi sfruttò il suo bastone per avanzare in direzione del suo allievo. Momoi, nel frattempo, sembrava aver recuperato un groppo zaino da viaggio, che teneva sulle spalle e con entrambe le mani sulle fibie, ed aveva sul volto uno sguardo preoccupato, allarmato. Shinici, forte della sua ottime capacità di osservazione, avrebbe forse notato dei leggerissimi movimentiTecnica dell'Anima Morta - Shikon no Jutsu
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (5)
    L'utilizzatore può muovere i cadaveri presenti entro un raggio di 30 metri. Le statistiche sono pari energia all'utilizzatore; non potrà utilizzare chakra e conoscenze ninja. Il cadavere utilizza gli slot azione dell'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 2 / Consumo: 1/2 Basso ogni azione )
    [Da jonin in su]
    delle dita del giovane Momoi. Con le mani strette intorno alle fibie, stava camuffando qualcosa con la scusa di far aderire meglio alla sua schiena il pesante zaino.

    Maestro! Possiamo andare. Sono pronto. Ho speso qualche istante per farmi dare dalla vecchia Baaba qualche provvista, ma ci basteranno solo per i primi giorno. Jintao agitò il bastone come per avvisare di un imminente intervento [Abilità: Recitazione] [Abilità: Ventriloquio].

    Va bene Momoi, bravo. E tu Koguro dell'Anauroch, sei pronto? Ci dirigeremo ad Est, verso le paludi. Lì, entrambi, affronterete le vostre prime prove ma - per ora - dovrete tenere il mio passo.

    Swamp_Art_Theroscutted




    [To be continued]


     
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