Visita ad un'amico

[Add. Chakra - Kairi Uchiha, Shu]

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    La missione che le era stata affidata dal clan era infine conclusa, e così Kairi aveva deciso di prendersi qualche giornata in più per poter visitare Suna con più tranquillità, e non solo: qualche tempo prima aveva promesso a Shinichi che sarebbe andata a trovarlo, così aveva deciso di approfittare dell'occasione per andare finalmente a trovarlo.
    Il suo corpo dopo più di un viaggio nel deserto si era ormai abituato almeno in parte al clima arido e soleggiato di Suna, ed ora la ragazza ne risentiva molto meno, anche se si trattava pur sempre di una sorta di vacanza: non sarebbe mai riuscita a vivere in un posto simile.

    Al palazzo del kage si era fatta dare l'indirizzo di Shinichi dirigendosi verso la sua casa, non senza qualche problema. Senza Haruki a farle da guida era decisamente difficile orientarsi all'interno del villaggio, le case sunesi le sembravano tutte dannatamente uguali e l'Uchiha si perse più e più volte. Fu costretta a chiedere più di una volta informazioni ai passanti senza risultato, ed alla fine riuscì a raggiungere la sua destinazione solo grazie ad una madre che, assieme al piccolo di 6-7 anni, stava tornando a casa ed abitava proprio nella stessa via. Un piccolo colpo di fortuna.

    Eccola lì, una casa quadrata bianca su due piani, su una parete della stessa un cartello riportava chiaramente la scritta "Agenzia Investigativa". Ci siamo, non posso sbagliare. Non credo ci siano molti investigatori a Suna oltre lui. La porta era aperta, così Kairi si affacciò timidamente ad essa, bussando sul legno Permesso, disturbo? domandò con il suo solito tono cortese, facendo un paio di passi dentro la stanza.
    Contrariamente alle sue aspettative invece di trovare l'amico chunin seduto alla scrivania, intento a leggere un libro vi era un ragazzo dai capelli rossi di cui non riuscì a definire l'età. Dopo aver fatto un'altro paio di passi verso lo stesso parlò nuovamente Buongiorno, cerco Shinichi Kurogane, è in casa? domandò educatamente.

     
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    Mai svegliare il can che legge...

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    C'erano poche cose in grado di turbare l'Akasuna, e Kairi Uchiha non era sicuramente una di questa. Non c'è quindi da stupirsi se non appena la sua voce risuonò l'unica reazione da parte del sunese fu una sorta di fastidio mentre chiudeva il libro e lo posava sulla scrivania, alzando gli occhi per osservare la ragazza.

    Vieni pure, la porta è aperta. Sei una cliente o in visita di piacere?

    La voce era stranamente cordiale e, se avesse conosciuto meglio il marionettista, avrebbe saputo che o stava per succederle qualcosa di brutto oppure si stava molto sforzando.

    Buongiorno, cerco Shinichi Kurogane, è in casa?

    Visita di piacere dunque. Prego, accomodati pure. avrebbe detto indicandole una comoda sedia di fronte alla scrivania. Kairi giusto? Il mio nome è Shu Akasuna. Desideri qualcosa? Shinichi non ha molto, ma se ti accontenti di un buon caffé o di un thé scadente...

    Avrebbe atteso che la ragazza rispondesse prima di andare nell'altra stanza a preparare quanto le avrebbe chiesto. Se fosse andato di la, o avesse avuto un minimo di colpo d'occhio avrebbe potuto notare il titolo del libro che Shu stava leggendo "Controllo del Chakra for Dummies".

    In ogni caso, se avesse chiesto come faceva a sapere il suo nome o si fosse presentata lui avrebbe fatto una risatina.

    Sono stato il maestro di Shinichi e ci teniamo ancora in contatto. Presumo non ti abbia mai parlato di me. Lui invece mi ha parlato di te, l'unica cosa di cui parla sono le ragazze che conosce. Non so se essere orgoglioso o se preoccuparmi del fatto di poter riconoscere di vista quasi metà delle kunoichi accademiche. Ma tranquilla, non sono un pervertito. In ogni caso si vede che è la tua prima volta a Suna, dovresti indossare vestiti chiari ed un mantello di colore bianco per aiutarti a combattere la calura. Il coprifronte di Konoha alla vita mi ha indirizzato sulla giusta strada ed il simbolo del clan Uchiha riflesso sulla vetrata della porta mi hanno detto chi sei. Ah, ma non sono un granché come investigatore. In questo Shinichi mi supera.

    Avrebbe quindi sorseggiato del thé, cercando di reprimere ma senza troppo successo un'espressione di disgusto.

    Non potrebbero ottenere del thé peggiore se usassero le foglie come carta igienica. Per quanto riguarda il nostro comune amico al momento sta cercando di riconquistare la sua ex-ragazza, e futura madre dei suoi figli tra l'altro, portandola via dal villaggio per qualche giorno. Hai avuto un po' di sfortuna. Ho deciso quindi di rintanarmi qui finché Shinichi non c'è per evitare attenzioni indesiderate e dedicarmi un po' allo studio. Oh, ma le mie peripezie non ti interessano

    Smise quindi di parlare, quasi come per dire che la conversazione era finita. Se Kairi non fosse intervenuta, dopo qualche secondo sarebbe stato Shu a continuare la conversazione, come se gli fosse venuto in mente qualcosa:

    Senti un po'... come te la cavi col controllo del chakra? Sai, Chakra Adesivo e Repulsivo?

    Aveva già in mente un modo per "sfruttare" Kairi per riapprendere quelle vecchie abilità che il jutsu a cui era stato sottoposto quando era tornato al villaggio circa un anno addietro gli aveva sottratto. Non aveva mai avuto tempo di dedicarsi a riapprendere quelle semplici, ma utili, capacità tra la ristrutturazione della villa, le responsabilità come capofamiglia e membro del clan dei marionettisti per non parlare dei numerosi attentati alla sua vita. Era spesso sorvegliato e mostrare un segno di debolezza poteva essere fatale. Voleva infatti sfruttare quei giorni nella casa di Shinichi per riapprendere il controllo del chakra, del quale persino le nozioni teoriche gli erano state rimosse dalla mente, e quella genin della foglia poteva tornargli utile. Se non per farsi insegnare almeno come cavia.

    Sicuramente più di quel libro per decerebrati (non c'era da stupirsi che l'avesse trovato nella libreria di Shinichi).
     
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    Quando il ragazzo si presentò offrendole qualcosa da bere il sol pensiero di bere un caffè o un thé caldo fecero venire ancora più afa a Kairi Basta qualcosa di fresco, un bicchier d'acqua può andare. Sono qui da qualche giorno ma il clima di Suna non mi è esattamente congeniale e credo non lo sarà mai
    Rimase poi in silenzio mentre il ragazzo parlava, incuriosita dal modo in cui riuscì a capire perfettamente di chi si trattasse senza che lei si fosse presentata o avesse detto nulla. Non dubitava che si trattasse proprio del maestro di Shinichi, i loro modi di fare erano simili in qualche modo; si rese però conto nel corso della conversazione che le somiglianze si limitavano probabilmente solo all'occhio per i dettagli ed all'intuito. Shu sembrava decisamente più cinico di Shinichi, o almeno questa era la sua prima impressione; ma ben sapendo quanto le apparenze ingannano, decise di non lasciarsi troppo condizionare.

    Vedo che non è necessaria una mia presentazione. No il vostro allievo non mi ha mai parlato di voi, ma immagino sia stato semplicemente per mancanza di occasioni rispose cortese e cercando di nascondere un po' l'imbarazzo per il non avere assolutamente idea di chi fosse il sunese fino a pochi istanti prima. Spalancò poi per un'istante gli occhi stupita alla notizia dei figli di Shinichi. Se c'era una cosa che non si sarebbe aspettata era proprio che il chunin stesse per diventare padre! Oh. Bhè, spero che riesca nell'impresa allora! Sono molto felice per lui, diventare padre non è cosa da poco! replicò sorridendo. Le dispiaceva non averlo potuto incontrare ma allo stesso tempo sperava davvero che le cose si risolvessero nel migliore dei modi per l'amico sunese: se lo meritava.

    Stava quasi per salutare ed allontanarsi, quando l'uomo le fece una domanda inaspettata quasi quanto la prossima paternità di Shinichi. Si voltò ad osservarlo con aria curiosa Non me ne intendo molto in realtà, sono genin da pochi mesi e non ho ancora trovato nessuno che potesse insegnarmi qualcosa a riguardo. Per quale motivo me lo chiedete? domandò. Solo in quel momento lo sguardo le cadde sul libro e sulla scritta "Controllo del chakra for dummies". A quanto pareva erano sulla stessa barca...Se l'uomo sperava che l'Uchiha potesse insegnarle qualcosa a riguardo, sarebbe rimasto deluso.
     
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    Una proposta

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    Basta qualcosa di fresco, un bicchier d'acqua può andare. Sono qui da qualche giorno ma il clima di Suna non mi è esattamente congeniale e credo non lo sarà mai

    Senza parlare mi diressi a prenderle dell'acqua. Avrei preso una caraffa, in modo che potesse dissetarsi adeguatamente. Non sia mai che qualcuno possa dire che non sono un eccellente anfitrione.

    [...]


    Per quanto riguardava il fatto che Shinichi non mi avesse menzionato Kairi avrebbe ricevuto una risposta che forse non si aspettava:

    No, non parla di me perché gliel'ho chiesto io come favore. Preferisco avere una vita riservata e non mi piace che qualche sconosciuto sappia della mia esistenza.

    Per un po' parlammo di Shinichi e la informai degli ultimi sviluppi della sua vita e di come avessi fiducia che sarebbe riuscito a riunirsi con la madre dei suoi figli.

    Mi spiace solo per la sua decisione di lasciare la vita del ninja, anche se lo capisco. Sta realizzando il sogno della sua vita ed è giusto che se lo goda, specie dopo tutti i problemi familiari che ha avuto. Se hai intenzione di aspettarlo qualche giorno, sempre che tu ne abbia la disponibilità, potrò tranquillamente ospitarti io. Ho molte stanze vuote in casa. Ed una sorella, quindi non saremo soli.


    Aggiunsi quella postilla per due semplici ragioni: se fosse stata una ragazza pudica non si sarebbe dovuta preoccupare di mie eventuali avances (dopotutto era una ragazza di bell'aspetto, ed era normale che potesse aspettarselo) se invece fosse stata la classica kunoichi assetata di sesso non mi sarei dovuto preoccupare io di avere una succube in casa. Non che non apprezzassi il sesso o le donne, tutt'altro, ma avevo sempre detestato le kunoichi che pensavano di ottenere tutto mostrando un po' di pelle o concedendo a qualche poveraccio di pomparle. E detestavo, più di qualsiasi altra cosa al mondo, gli uomini che si lasciavano dominare dalle loro pulsioni sessuali.

    [...]


    Non me ne intendo molto in realtà, sono genin da pochi mesi e non ho ancora trovato nessuno che potesse insegnarmi qualcosa a riguardo. Per quale motivo me lo chiedete?

    Per motivi che sono lunghi da spiegare, ma che se proprio ti interessa potrei anche dirti, mi ritrovo senza alcuna conoscenza teorica e pratica sull'argomento. E frustrante, quasi come reimparare a camminare. E questo stupido libro è totalmente inutile. dissi, scagliando il libro dall'altra parte della stanza ma che, tuttavia, si sarebbe sistemato come per magia al suo posto sulla libreria.

    Comunque si tratta di un'utile abilità per un ninja, strano che nessuno del tuo clan si sia deciso ad insegnartela. Se proprio vuoi potremmo apprenderla assieme. le dissi, con un sorrisetto enigmatico sulla faccia.

    Avevo imparato per esperienza che certi meccanismi si imparano al meglio in coppia, quando si è stimolati da un po' di sana competizione. Sfortunatamente per lei però ero... rinomato per la particolarità dei miei insegnamenti anche se ormai non insegnavo più da... qualche tempo.

    Se avesse accettato l'avrei però messa in guardia

    Ti avviso che io non sono un cuoricino fragile e gentile come Shinichi. Io esigo più del massimo, sia da me stesso che dai miei "allievi". Se accetti il rischio sarò ben felice di aiutarmi, e che tu possa aiutarmi.

    Se fosse stata sicura di quella scelta

    Ah, e ovviamente ti chiedo di non parlare di me in giro... se proprio ti va di parlare di questo episodio di che è stato Shinichi ad insegnarti. Sai, vita riservata e tutto il resto.

    Ricevuta l'ultima conferma avrei teso la mano, facendo volare dalla libreria alla mia mano un libro ben più complesso sull'argomento: "1001 modi di usare il chakra adesivo"

    Molto bene. Questo testo per cerebrolesi ha almeno una discreta descrizione teorica, a quando pare. dissi mentre leggevo.

    Avrei aperto il libro sul tavolo, consentendo anche a Kairi di leggere.

    C'era un esaustivo paragrafo sul chakra adesivo che spiegava come l'effetto non fosse dovuto ad una particolarità del chakra, come credeva il neofita, ma ad un adeguato controllo dello stesso. Il chakra doveva essere fatto fuoriuscire in modo uniforme dalla parte del corpo interessata, generalmente le piante dei piedi, e doveva essere distribuito sempre in modo uniforme immaginando di stendere uno strato di crema su un piano di una torta. Il chakra avrebbe quindi trattenuto qualunque oggetto toccato e, nel caso la distribuzione fosse particolarmente attenta ed uniforme senza increspature, poteva persino reggere una persona a testa in giù, o consentirle di camminare sull'acqua.

    Beh, tu come te la cavi con le torte? Scommetto che in realtà i "1001 modi" sono varie ricette di dolci. Non sapevo facessero libri sul ninjutsu per le massaie. A saperlo prima avremmo potuto farci una fortuna con questa "genialata" Kairi avrebbe potuto notare l'irritazione nella mia voce.

    Beh cominciamo. le avrei quindi dato una penna mentre io ne avrei afferrata un'altra.

    Per non mettermi a scagliare penne ovunque avrei cercato di creare la patina di chakra nelle mani posandoci sopra la penna e poi mettendo la mano rivolta col palmo verso il basso. Se fossi riuscito nell'intento la penna sarebbe dovuta rimanere attaccata alla mano invece di cascare sul tavolo, trascinata dalla gravità.

    Il sistema era semplice e riuscii relativamente presto nel mio intento, anche perché creare quel tipo di chakra era, in fin dei conti, una versione più rozza dei miei fili di chakra.

    Mi sarei quindi dedicato ad oggetti più grossi, come un altro libro, dando eventualmente un paio di dritte a Kairi se fosse stata ancora in difficoltà. Se ne avesse avuto bisogno le avrei detto che avremmo fatto una pausa, se avesse voluto.

    Se Kairi avesse chiesto di fare la pausa, le avrei replicato in questo modo con molta calma, quasi come se volessi incoraggiarla:

    Tu credi che il nemico accetti una pausa? O una tregua? Se fossimo in guerra ora saresti morta Kairi. O, peggio, ti avrebbero catturato viva. Penso tu non abbia bisogno di me per sapere cosa ti farebbero. Anche se, in effetti, si dice che il bastardo che cerco preferisca gli uomini. Ma sono dettagli. dissi, quasi pensando tra me e me. Non ci sarebbero state pause fino a quando non avesse raggiunto un livello soddisfacente.

    E se avesse cercato di "ribellarsi"... in quel caso si che mi sarei divertito con lei.

    Alla fine, non appena fosse riuscita in quel semplice esercizio, mi sarei "congratulato" con lei.

    Bene, ora siamo al livello di una massaia o di un bambinetto. Vediamo un po' quello che possiamo fare... dissi, aprendo una pagina del libro a caso, e notando delle scritture a matita.

    Sul serio? avrei detto, leggermente irritato. Se Kairi, incuriosita, mi avesse preso il libro dalle mani (o eventualmente gliel'avrei dato io) avrebbe potuto notare come su uno dei "1001 usi" ci fossero delle annotazioni a matita, probabilmente di Shinichi, che mostravano come palpeggiare delle ragazze e strappar loro i vestiti usando il chakra adesivo.

    Pare che io ti debba delle scuse Kairi. Come suo maestro mi sento responsabile di quell'inutile sacco di ormoni che è Shinichi Kurogane. Spero non ti abbia fatto niente del genere...

    Dopo una sua risposta avrei gettato il libro nel cestino

    Beh, quest'inutile libro potrebbe insegnarci solo come farci arrestare per tentato stupro per cui direi di lasciarlo perdere. Di un po'... ti va di metterti alla prova nel mondo reale?

    Ora si che avremmo iniziato il vero addestramento.
     
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    Sorseggiando l'acqua fresca Kairi si trovò a pensare quanto fosse sottovalutata quella semplice ma indispensabile bevanda, in particolare in un luogo come Suna: a Konoha non era mai stato così gratificante berla, neppure dopo i suoi più duri allenamenti. Rimase in ascolto delle parole di Shu riguardanti Shinichi, posando poi il bicchiere sul tavolo non appena l'ebbe finito Non so se sarò in grado di rimanere qualche giorno, ho diversi impegni a Konoha che mi attendono. Ma vi ringrazio per la proposta nel frattempo, dovessi decidere di fermarmi potrei approfittare della vostra gentilezza ed ospitalità rispose cortese ed accennando un sorriso, pur sapendo che le possibilità di rimanere effettivamente nel deserto ulteriori giornate fossero poche: la sua missione non era stata facile e nonostante il motivo principale per cui avesse allungato la sua visita fosse proprio Shinichi non poteva probabilmente permettersi di rimanere ulteriori giorni extra

    Rimase piuttosto incuriosita nel sapere che lo shinobi davanti a lei doveva letteralmente imparare da capo cose che solitamente si imparano da genin come l'utilizzo dei vari chakra. Se era stato il maestro di Shinichi doveva come minimo essere un chunin o più secondo i suoi calcoli E' possibile dimenticare cose simili? Pensavo fosse come andare in bicicletta, una volta imparato non si disimpara mai affermò stupita, rispondendo poi alla seguente affermazione del ragazzo Da quando sono diventata genin ho avuto pochi momenti liberi in realtà ammise candidamente Ma se è sua intenzione insegnarmi, anzi apprendere assieme a questo punto, non può che farmi piacere avrebbe potuto sfruttare in maniera costruttiva il tempo che aveva perso nel cercare Shinichi.

    All'avviso di Shu riguardo alla difficoltà dei suoi addestramenti si limitò ad un sorriso quasi di sfida in risposta Meglio così, le cose facili mi annoiano rispose in maniera che avrebbe quasi potuto risultare sbruffona e poteva sembrare poco adatta al suo modo di fare sempre pacato e cortese, ma le sfide tiravano fuori la sua parte più orgogliosa e competitiva E non parlerò di voi, non sono una persona particolarmente avvezza ai pettegolezzi in generale, su questo potete stare tranquillo risposi, guardandolo poi perplessa mentre prendeva un nuovo libro. Era davvero possibile apprendere l'utilizzo dei vari chakra tramite un libro? Credeva che fosse una di quelle cose che solo la pratica poteva insegnare.
    Ascoltando il seguente commento dell'uomo mi resi conto di quanto la pensasse in maniera simile a me, ed anche di quanto effettivamente fosse ben più acido di Shinichi Se c'è una cosa che sto capendo sempre di più è che i libri servono molto relativamente a noi shinobi: sono la pratica e l'esperienza a fare la reale differenza. Sono onestamente stupita del fatto che esista un manuale simile disse avvicinandosi di qualche passo ed osservando incuriosita le pagine del libro.

    Dopo averlo guardato tenere sospesa la penna con una facilità estrema e domandandosi se effettivamente non sapesse fare ad utilizzare il chakra adesivo provò lei stessa: girò il palmo della mano osservandolo e concentrandosi su di essa, sentendo il chakra scorrere poco sotto la pelle ed avvertendo l'ormai familiare calore accompagnato da un leggerissimo formicolio che sentiva ogni volta che lo accumulava in una parte specifica del corpo, segno che l'energia stava effettivamentre scorrendo. Provò a spalmarlo sulla mano quasi fosse della crema così come aveva spiegato Shu, portando poi la mano sulla penna appoggiata sul tavolo e cercando di tirarla su quasi fosse una calamita. Al suo primo tentativo la penna si alzò assieme alla mano di qualche centimetro, cadendo però inesorabilmente dopo qualche secondo.
    Senza demordere la ragazza riprovo altre diverse volte, riuscendo di volta in volta a trattenere la penna più a lungo, fino a quando non riuscì a modulare la giusta quantità di chakra per tenerla su. Sospirando per esserci riuscita mostrò con orgoglio l'oggetto a Shu, rendendosi conto solo in quel momento che il sunese era già passato ad oggetti di maggiori dimensioni, dimostrando una dimestichezza nell'utilizzo del chakra ben superiore a lei.
    Leggermente indispettita e colpita nell'orgoglio per quello che riteneva un suo "fallimento", si mise nuovamente all'opera questa volta passando a sua volta ad oggetti di maggiori dimensioni, ascoltando ed accettando le dritte date dal ragazzo ma non facendo domande né chiedendo una pausa: doveva riuscirci e voleva farlo senza chiedere troppo aiuto, ormai entrata nella modalità mentale "sfida", probabilmente uno dei lati più difficili con cui avere a che fare dell'Uchiha.
    L'esercizio richiese più energie di quello che aveva immaginato e preventivato, il caldo non aiutava e diverse goccioline di sudore causate dall'impegno si formarono sulla sua fronte. Si fermò giusto una volta per bere una sorsata d'acqua, per poi riprendere i suoi allenamenti fino a quando non riuscì a sollevare di volta in volta oggetti sempre più grandi.
    Per quanto la cosa risultasse complicata e non immediata come sperava, gli allenamenti giornalieri a cui si sottoponevano avevano temprato la sua resistenza sia fisica che psicologica, ed avrebbe potuto andare avanti per diverse ore prima di ritrovarsi effettivamente senza energie.

    Quando Shu fu soddisfatto dei suoi risultati si congratulò infine con lei, mentre la ragazza si asciugava il sudore dal viso Allenarsi a Suna è decisamente più difficile che a Konoha visto il caldo...ammirò questa vostra tempra replicò in risposta.
    All'esclamazione irata del sunese si avvicinò al libro, osservando le scritte a matita probabilmente di Shinichi stesso, e rimanendo stupita dalle stesse e dalle seguenti affermazioni del ragazzo No, è sempre stato molto educato con me. Tranne durante il nostro primo incontro, nel quale dopo aver fatto un'uscita un po' melodrammatica mi ha chiesto un bacio spiegò ripensando all'accaduto, che al momento trovava quasi divertente visto l'esito del combattimento, ma che aveva trovato ben meno divertente durante la loro missione Ma ha sempre tenuto le mani a posto, dunque non mi dovete nessuna scusa. In realtà non conosco questo suo lato, uhm, sporcaccione? E mi stupisce un po' nello scoprire che è così, non me l'avrei detto continuò leggermente delusa dalla cosa: aveva intuito che a Shinichi piacessero le donne, ma non pensava che studiasse metodi per svestirle tramite il chakra adesivo.

    Alla seguente affermazione dello shinobi annuì con decisione, gli occhi carbone che quasi luccicavano per l'ennesima sfida nascosta fra le parole del suo interlocutore Come dicevo, non è dai libri che si imparano realmente le cose, parlo per esperienza personale: da studentessa davo una grande importanza ai testi accademici, ma una volta diventata genin ho ben capito la differenza fra la teoria e la pratica. Dunque, andiamo nel mondo reale concluse, mentre un'ennesimo sorrisetto di formava sul suo volto. Il lato orgoglioso ed amante delle sfide stava uscendo sempre più fuori, e poteva essere una cosa positiva così come negativa per chi le stava accanto.


     
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    Post Terzo - Visita ad un amico



    Non so se sarò in grado di rimanere qualche giorno, ho diversi impegni a Konoha che mi attendono. Ma vi ringrazio per la proposta nel frattempo, dovessi decidere di fermarmi potrei approfittare della vostra gentilezza ed ospitalità

    Come desideri, sappi che comunque non è un disturbo.

    La ragazza rimase un po' stupita quando le rivelai della mia necessità, per quanto momentanea.

    E' possibile dimenticare cose simili? Pensavo fosse come andare in bicicletta, una volta imparato non si disimpara mai

    Non se la conoscenza ti viene direttamente rimossa. Per molti anni sono stato in incognito in una organizzazione di Nukenin e, al mio ritorno, mi sono stati rimossi gran parte dei miei ricordi. Purtroppo se ne sono andate anche gran parte delle mie conoscenze ninja. Che senso ha promuovermi a chunin se ho a malapena le conoscenze di un genin? Oh beh, vuol solo dire che dovrò impegnarmi di più per recuperare lo scarto. le risposi sorridendo. Tempo prima non avrei rivelato quella debolezza ma oramai queste notizie erano quasi di dominio pubblico quindi non c'era nulla di male che le sapesse. E poi, al limite, se le avesse diffuse avrebbe portato i miei avversari a sottovalutarmi il che poteva tornare utile.

    Rimasi molto contento quando disse che avrebbe rispettato la mia riservatezza. Certo, non potevo fidarmi (non ci si può mai fidare di nessuno veramente) ma forse l'amicizia comune con Shinichi poteva portarla a rispettare la mia decisione. Per quanto ritenessi certi legami abbastanza sciocchi sapevo il valore che gli davano le altre persone, e l'avevo sempre sfruttato a mio vantaggio.

    Se c'è una cosa che sto capendo sempre di più è che i libri servono molto relativamente a noi shinobi: sono la pratica e l'esperienza a fare la reale differenza. Sono onestamente stupita del fatto che esista un manuale simile

    Io no. Se c'è una cosa che so da molto tempo e che mi piacerebbe trasmetterti è che non c'è mai limite alla stupidità.

    Potevo sembrare un po' cinico, ma ero onesto. Avevo conosciuto tanti di quegli idioti, specialmente nelle posizioni di potere, che mi chiedevo ogni volta come la razza umana avesse fatto a sollevarsi dalla sua condizione di primate semi-senziente a quella di essere razionale.

    [...]


    Non ti preoccupare se riesco negli esercizi meglio di te, evidentemente il mio corpo è più abituato a controllare il chakra. Per non parlare del vantaggio che mi da l'uso quotidiano della mia tecnica di clan.

    C'erano persone che non erano in grado di accettare che, ogni tanto, si poteva perdere. Da un certo punto di vista speravo che Kairi fosse una di queste. Sarebbe stato incredibilmente più divertente e soddisfacente dimostrare di essere migliore di lei. E ben sapevo quanto avevo bisogno di un po' di fiducia in me stesso dopo i miei ripetuti fallimenti come ninja (anche se mia sorella giurava che erano solo nella mia testa).

    Allenarsi a Suna è decisamente più difficile che a Konoha visto il caldo...ammiro questa vostra tempra

    E' facile una volta che ci si è abituati anche se questa eccessiva abitudine al calore e al clima secco può essere controproducente. Ad esempio Shinichi detesta gli ambienti umidi e si trova incredibilmente a disagio nei dintorni di Kirigakure. Io fortunatamente non ho di questi problemi, sarà per tutti gli anni che ho passato ad Ame, probabilmente.

    Mi stupii invece che Shinichi non avesse fatto qualche mossa più spinta, oltre al bacio.

    No, è sempre stato molto educato con me. Tranne durante il nostro primo incontro, nel quale dopo aver fatto un'uscita un po' melodrammatica mi ha chiesto un bacio

    Scommetto che si è messo in una situazione pericolosa o apparentemente tale chiedendotelo come ultimo desiderio di un condannato a morte risposi con calma. Se Kairi avesse confermato avrei risposto Come sospettavo, ha usato la stessa mossa con Hana, una delle sue allieve.

    Ma ha sempre tenuto le mani a posto, dunque non mi dovete nessuna scusa. In realtà non conosco questo suo lato, uhm, sporcaccione? E mi stupisce un po' nello scoprire che è così, non me l'avrei detto

    Meno male. Come maestro mi sono sempre sentito quasi come un fratello maggiore per lui. E quindi ciò che fa è una mia responsabilità, o almeno la considero come tale. Posso depennare il tuo nome dalla lista di donne con cui devo scusarmi allora. Ne restano solo settecentoottantatré

    Dissi, scherzando. Erano importanti anche quei momenti di riposo e di distacco dagli allenamenti, per consentire al corpo di recuperare.

    E comunque come credi che sia diventato padre? Non è che fosse voluta la cosa... è capitata. Mi stupisco che sia riuscito a metterne incinta solo una e che si sia fermato, piuttosto. Ma basta parlare di Shinichi, capisco che sia il nostro unico argomento in comune ma non esageriamo.

    [...]


    Come dicevo, non è dai libri che si imparano realmente le cose, parlo per esperienza personale: da studentessa davo una grande importanza ai testi accademici, ma una volta diventata genin ho ben capito la differenza fra la teoria e la pratica. Dunque, andiamo nel mondo reale

    Bene, ma prima un paio di accorgimenti. Per prima cosa non puoi andare in giro con quel mantello nero. Aspetta un attimo.

    Sarei andato su una stanza laterale, prendendo un mantello bianco in ottime condizioni ed appena lavato.

    Già meglio. Ma forse ti troveresti più a tuo agio così avrei detto mentre sarebbe apparso il simbolo del clan uchiha sul mantello. [Tecnica percezione falsata]

    Perfetto. Fammi una cortesia ed indossa il coprifronte di Konoha in un posto più visibile. Al collo o sul petto dovrebbe attirare meglio l'attenzione dei "passanti"

    Avrei poi usato nuovamente la tecnica, questa volta su me stesso per rendermi uguale a Shinichi.

    Ottimo. Nessuno sospetterebbe di Shinichi che va in giro con una bella ragazza, senza contare il valore aggiunto che non è ben considerato nel villaggio a causa delle sue abitudini... donnaiole. Così dovremmo poterci allenare in santa pace, mentre i malpensanti penseranno ad altro e non verranno a disturbarci. Certi assassini possono essere incredibilmente discreti. E per una giornata non dovrò preoccuparmi degli attentati. Ora devo solo... trovare la giusta tonalità di voce. Perfetta, direi. Tranquilla, non ti farò nulla di male. Un ninja non deve farsi dominare dagli ormoni. [Recitazione]

    Se Kairi avesse deciso di farmi delle domande riguardanti quella messinscena sarei stato ben lieto di metterla al corrente di tutto, dopotutto non volevo che uscisse dal "personaggio" in un momento scomodo.

    Saremmo quindi usciti dall'agenzia investigativa, tenendole il braccio sul fianco oppure a braccetto in base a come fosse stata meno imbarazzata. Avrebbe notato subito che non avrei fatto strani movimenti per "approcciarmi" e che stavo solo mantenendo il "personaggio" di Shinichi. Non avremmo avuto problemi a dirigerci in un luogo abbastanza isolato del villaggio, lungo la gigantesca parete rocciosa che lo racchiudeva e lo riparava dalle tempeste di sabbia.

    Questo posto sarà perfetto per fare pratica. In sostanza dobbiamo riuscire a restare in equilibrio sulla parete di roccia.
     
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    Ascoltando il suo racconto la ragazza si domandò che tipo di vita dovesse aver avuto Shu: a quanto pareva per tutto quel tempo si era finto nukenin, probabilmente per conto dello stesso villaggio di Suna a questo punto. Fu quasi tentata di domandarle qualcosa di più, curiosa di capire come funzionassero le cose in un mondo tanto diverso dal suo, ma il ragazzo spiegò che gli erano stati rimossi gran parte dei ricordi, dunque difficilmente avrebbe potuto risponderle. Tuttavia decise di tentare, nella peggiore delle ipotesi si sarebbe dovuta accontentare di un "non ricordo".
    Com'è la vita da nukenin? E cosa spinge uno shinobi a percorrere quella strada? Immagino che avrai avuto modo di conoscerne diversi in questi anni domandò.
    Da sempre forse fin troppo ligia al dovere, non riusciva ad immaginare come potesse essere una vita senza villaggio e, ancora peggio, senza clan.

    Per quanto le parole del chunin cercassero in qualche modo di tranquillizzarla per il non esserci riuscita facilmente come lui, la ragazza non si sentì per nulla meglio: era vero che il ragazzo non stava apprendendo da capo quelle abilità, ed anche nel caso in cui il suo clan fosse specializzato in quel tipo di cose odiava fare la figura dell'incapace. Per spezzare un po' la sua stessa tensione senza girarsi e rimanendo concentrata sui suoi esercizi domandò Non conosco il clan Akasuna, qual'è la vostra specialità?

    Quando entrambi ebbero finito i loro esercizi e quando anche Kairi riuscì a raggiungere una dimestichezza accettabile, si fermarono per riposare e qualche chiacchera. Fu in quel momento che Shu spiegò uno degli stratagemmi di Shinichi, a quanto pare un copione già collaudato. La ragazza annui con aria rassegnata quando le chiese se anche con lei aveva attuato lo stesso trucchetto Esattamente, stessa identica strategia. Shinichi è più furbo di quel che pensassi replicò: non appena l'avesse rivisto gli avrebbe spiegato che quello non era esattamente il modo migliore per approcciarsi con le donne, in particolare se quest'ultime venivano a sapere della strategia.
    Fu ancora più stupita nel sentire che la sua paternità fu completamente casuale. Non disse nulla a riguardo trovando non appropriato qualsiasi commento, si limitò a scuotere la testa con fare rassegnato Chissà, forse avere una famiglia gli insegnerà a mettere un po' di sale in zucca per queste cose

    Accettò di buon grado il mantello bianco, una strategia che avrebbe sfruttato nei suoi prossimi viaggi nel deserto se le fosse capitato, perlomeno durante il viaggio di ritorno. Il simbolo che Shu creò su di esso fu un piccolo e gradito tocco di classe, e come da richiesta lego il coprifronte sul capo, volgendo poi lo sguardo con aria interrogativa verso il sunese Perché volete che sia così evidente il mio essere un Uchiha di Konoha?
    La risposta non tardò ad arrivare, lo shinobi si trasformò in Shinichi e spiegò il perché di quella curiosa strategia. Secondo Kairi si trattava di paranoie esagerate, ma ancora una volta rimase in silenzio, non volendo sembrare scortese o sgarbata. Non erano poi affari suoi se il chunin tutte le volte che usciva attuava quel tipo di stratagemmi, ma era piuttosto sicura che a Suna potesse stare tranquillo nonostante il suo passato. Così come a Konoha era piuttosto difficile infiltrarsi, immaginava valesse lo stesso per il villaggio in mezzo al deserto. Si limitò ad una sola domanda Attentati? Che tipo di attentati?

    Quando l'uomo fece poi per metterle un braccio sul fianco Kairi si allontanò di un passo facendo un sorriso cortese, parlando allo stesso modo con gentilezza per cercare di non risultare maleducata , modulando il tono di voce in maniera tale che solo Shu potesse sentirla, in maniera tale che tutta la sua copertura non andasse a monte Io e Shinichi siamo solo buoni amici, viste le sue...abitudini e quanto è conosciuto a Suna per le stesse non vorrei che la gente fraintendesse. In particolare adesso che sta per diventare padre, non penso che la sua compagna apprezzerebbe se le giungesse voce del suo amato assieme ad un'altra ragazza spiegò, anche se quella era solo parte della verità: i pettegolezzi girano veloci e troppo spesso fanno danni, e non voleva proprio rischiare di trovarsi in mezzo a del gossip simile, soprattutto ora che sapeva un po' meglio quale fosse la fama dell'amico chunin. Sperò che Shu non se la prendesse troppo, e si limitò a camminare al suo fianco.

    Arrivati a destinazione osservò poi la grande parete rocciosa davanti a lei: non sarebbe stata una prova facile...
    Cadere da qui non deve essere piacevole esordì alzando lo sguardo. Se Shu voleva metterla alla prova, ci stava riuscendo. Ma come suo solito, più la "sfida" risultava difficile più l'Uchiha faceva del suo meglio per superarla.

     
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    Post Quarto - Visita ad un amico



    Com'è la vita da nukenin? E cosa spinge uno shinobi a percorrere quella strada? Immagino che avrai avuto modo di conoscerne diversi in questi anni

    Ricordo com'era... non tutti i ricordi sono svaniti. Non è una vita troppo dissimile da quella di un ninja accademico, perlomeno ad Ame dove c'è ancora una parvenza di civiltà. La definizione dell'accademia poi è incredibilmente generica. Considerano "Nukenin" tutti i ninja che non fanno parte dei nostri quattro villaggi. Ho viaggiato molto in quegli anni ed ho incontrato diversi ninja, da famigerati criminali ed assassini che generalmente provenivano dai nostri villaggi a persone perbene con cui condividere degli ideali. Molti "nukenin" sono semplicemente nati nel paese sbagliato. Tuttavia non farti ingannare: ci sono anche moltissimi mostri. Molti sono nostri nemici, anche per motivi giustificati, altri invece vogliono semplicemente la loro indipendenza, e non c'è niente di sbagliato in questo. Molti qui a Suna non approvano questa posizione, e lo stesso vale in altri villaggi accademici, tuttavia l'unico vero modo per capire certe situazioni... è viverle. Ah Ah ah, scusa per il sermone, ma detesto la visione in "bianco" e "nero", in "buoni" e "cattivi" che l'accademia ninja cerca di inculcare nei giovani ninja come te. Il mondo è pieno di sfumature di grigio e spesso anche il tuo villaggio, o il tuo clan, può sbagliare ed essere "cattivo" per qualcuno.

    La mia era più una posizione dettata dalla mia personale esperienza, dato che non tutti i miei ricordi erano stati rimossi, che una difesa a spada tratta dei nukenin ed era una visione maturata dall'esperienza del mondo che, logicamente, mancava a Kairi sia data la sua età che la sua vita. Ricordo che avevo pochi più anni di lei quando lasciai Suna. Sorrisi al ricordo di quanto ero giovane e sciocco (fortunatamente nessun ricordo antecedente la mia "missione" era stato rimosso).

    Se ti può interessare ti accompagnerò volentieri a visitare qualche territorio esterno, così tu ti possa fare la tua opinione diretta sui "nukenin". Sono proprio curioso di vedere la tua reazione.

    [...]

    Non conosco il clan Akasuna, qual'è la vostra specialità?

    Ahahah, no, no. Non siamo un clan. Siamo una famiglia. E' ormai una tradizione per noi imparare l'arte del marionettismo, un clan di cui avrai sicuramente sentito parlare.

    Ero stato molto modesto, a dire il vero, ma non avevo alcun interesse a far colpo su di lei spiegandole che ero il leader di quella famiglia, che era una delle più prestigiose all'interno del clan e che discendevo direttamente da Sasori (particolare che per un marionettista era anche qualcosa di "onorevole" ma che per molti altri poteva sembrare una vergogna). Ovviamente la mia opinione sui Nukenin non aveva nulla a che fare con il mio antenato. Queste erano comunque informazioni che Kairi avrebbe potuto reperire facilmente anche solo chiedendo chi fossi in strada.

    Non fui stupito inoltre di sapere che Shinichi ci aveva "provato" anche con lei Esattamente, stessa identica strategia. Shinichi è più furbo di quel che pensassi

    E' un idiota. Si fosse applicato al ninjitsu invece di andar dietro alle donne o alle sue fantasie da investigatore sarebbe stato un grande shinobi. Ed un decente essere umano. Fortunatamente Miyako sa tenerlo al suo posto.

    La mimetizzazione era quasi completa e, senza stupirmi, Kairi mi rivolse una domanda in merito.

    E' molto semplice, certe persone preferiscono mantenere certe materie all'interno del villaggio, senza farle sapere all'esterno del villaggio. In questo modo, sia che si tratti di qualcuno che ha qualcosa contro Shinichi o contro di me, tenderanno a non volersi mettere in mostra di fronte ad una kunoichi di Konoha. Senza contare che saremmo comunque in vantaggio numerico, se l'assassino agisce da solo. Inoltre, da qualche tempo, le donne del villaggio hanno iniziato a mettere in guardia le ragazze da Shinichi tuttavia... a loro non importerà se si intrattiene con una donna straniera.

    Evidentemente quelle precauzioni ed il mio accenno ad assassini l'aveva preoccupata, dato che mi chiese

    Attentati? Che tipo di attentati?

    Di svariato genere. A volte da membri di clan che vogliono impossessarsi di qualche segreto, a volte di ninja che mi ritengono una spia nukenin doppiogiochista. Alcuni agiscono da soli, altri col favore di qualche carica di villaggio o di clan. Di recente mi sono liberato di molti di questi assassini, sfruttando un incidente e l'incompetenza di alcun'altro, ma rimane ancora qualcuno che non mi vede favorevolmente. Una gran seccatura. Fortunatamente non correranno il rischio di ferire od uccidere una kunoichi di Konoha e generalmente non gliene frega nulla di Shinichi. Quindi dovremmo essere apposto.

    Quella frase avrebbe potuto preoccupare la ragazza, data la natura nebulosa dei miei nemici.

    Non ti preoccupare, ti proteggerò io se dovesse esserci qualche problema le dissi con un tono paterno, attentamente simulato. [Recitazione]

    Non che non mi fregasse nulla di Kairi, ma non mi importava neppure così a fondo da cadere nello stupido cliché del cavalier servente. Onestamente, se fosse dipeso solo da me, avrei lasciato che si difendesse da sola. Se fosse morta significava solo che non era tagliata per essere una kunoichi.

    Purtroppo, a parte i legami con Shinichi, era diventata indirettamente mia ospite (e, in un certo senso, mia allieva) il che significava che comunque mi sentivo in dovere di proteggerla (anche se non in un modo così stupido).

    [...]

    Kairi rifiutò il braccio attorno al fianco, spiegandomi il perché di quella scelta

    Io e Shinichi siamo solo buoni amici, viste le sue...abitudini e quanto è conosciuto a Suna per le stesse non vorrei che la gente fraintendesse. In particolare adesso che sta per diventare padre, non penso che la sua compagna apprezzerebbe se le giungesse voce del suo amato assieme ad un'altra ragazza.

    Kairi, noi vogliamo esattamente che fraintendano le avrei detto con la mia voce naturale, ovviamente sussurrata, Ma lasciamo perdere, non ho messo in piedi questa recita per toccarti avrei risposto con grande calma e senza alcun cenno di irritazione, che non c'era. Non pensavo a Kairi in quel senso e non pensavo con il pene, ero solamente concentrato nel personaggio e nel controllare tutti i dintorni per individuare potenziali assassini.

    Saremmo giunti senza problemi alla parete di roccia che avevo scelto per quell'esercizio. Un luogo isolato.

    Cadere da qui non deve essere piacevole

    Già. Beh per i primi esercizi possiamo limitarci ad un paio di metri. Impasta il chakra sotto ai piedi come hai fatto con le mani prima, ma sta attenta a modularne l'intensità. Se ne usi troppo otterrai l'effetto opposto e verrai sbalzata via dalla parete di roccia. Quello viene chiamato chakra repulsivo. Assicurati di controllarlo adeguatamente prima di andare troppo in alto. Ovviamente l'esercizio sarà completo quando arriverai in cima alla parete.

    La parete sembrava una vera e propria montagna: da lassù avremo dominato il villaggio di Suna. Una volta tornato alla mia forma normale mi sarei tolto il mantello, rivelando per la prima volta i miei vestiti da allenamento. Un vestito molto semplice composto da pantaloni bianchi ed una maglia dello stesso colore che mi arrivava ai polsi. Non era né una tenuta ninja né da arti marziali. Erano normali vestiti puliti (e già questo era tanto, dato che normalmente i miei abiti erano sporchi di olio o altre sostanze necessaria al funzionamento di marionette o trappole) e Kairi avrebbe subito notato che non avevo per nulla l'aspetto di un ninja e che non avevo minimamente dei muscoli vistosi come Shinichi.

    Sembravo un normale ragazzo di vent'anni e davo più l'idea di uno studente che di un chunin della sabbia. Non mi sarei curato della reazione di Kairi, che avrebbe potuto notare come fossi semplicemente concentrato su me stesso e sulla parete e che mi ero tolto il mantello non per mettere in mostra il corpo ma per non avere l'impedimento del mantello durante la scalata.

    Avrei quindi iniziato a correre sulla parete, inizialmente solo un paio di passi per poi saltare a terra atterrando in piedi (dopotutto ero uno shinobi, non uno sprovveduto) e ritentare. Ben presto raggiunsi i tre metri e, dopo aver preso un po' la mano avrei iniziato a camminare sulla parete invece di correre. Ero riuscito a padroneggiare il chakra adesivo. Feci degli altri test su quella distanza, per vedere qual'era il limite prima di ottenere l'effetto repulsivo (e rischiando di rompermi l'osso del collo un paio di volte).

    Non avrei dato consigli non richiesti a Kairi, non era quello il mio modo di insegnare. Doveva riuscirci da sola ma, se proprio avesse desiderato un aiuto, avrebbe dovuto chiederlo.

    Quando Kairi fosse giunta in cima alla parete di roccia avrebbe potuto notare che la parete non terminava diritta ma curvava verso il villaggio creando una specie di tettoia naturale lunga una decina di metri. Non abbastanza per dare ombra al villaggio. Non poteva quindi raggiungere la sommità se non camminando a testa in giù. E mi avrebbe visto li, appollaiato come un pipistrello mentre sembravo pensare a qualcosa di non ben definito.

    Ciao Kairi. Questa situazione mi ha fatto venire alla mente un vecchio ricordo. O meglio, una vecchia frase di un vecchio amico. Di cui non ricordo le fattezze. Curioso come funziona la memoria vero? Comunque mi diceva spesso che molto spesso una cosa geniale, o una grande invenzione è nata osservando qualcosa di comune da una prospettiva diversa. Curioso, vero? E' la prima volta che mi capita di osservare il villaggio in questo modo e devo ammettere che è uno spettacolo... affascinante. Vieni, su, prova a guardare anche tu.

    Sarebbe stato difficile credere che qualcuno potesse trovarsi così a suo agio con centinaia di metri di nulla sotto di lui, appeso solo da una sottile patina di chakra, ma io ero fatto così. Imperturbabile.


    CITAZIONE
    OT

    Nota a te la scelta su cosa fare, se scegli di provare ad andare a testa in giù tranquilla che non muori :P

     
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    Il racconto sulla vita da nukenin fu estremamente interessante per la ragazza: da sempre credeva che non esistesse un bianco o un nero, o perlomeno non solo, ma che vi fosse una infinita scala di grigi. Dunque così come un ninja non era sempre per forza guidato da una retta morale, un nukenin poteva non essere un per forza un criminale ma qualcuno trovatosi in una determinata situazione non per scelta. Non ho mai pensato che il mondo fosse diviso in bianco e nero, anzi. Ognuno ha la sua storia, ognuno ha le sue motivazioni, anche se questa non deve essere utilizzata come giustificazione per atrocità o ingiustizie rispose, annuendo poi alla seguente proposta del chunin Non mi dispiacerebbe...purché questo non mi cacci in qualche brutto guaio. Ok soddisfare una curiosità, ma non vorrei infilarmi in qualcosa più grande di me

    Quando Shu definì gli Akasuna una famiglia e non un clan Kairi sorrise, quasi dolcemente divertita da come il ragazzo ritenne logico diversificare clan e famiglia Il clan è fondamentalmente una grande famiglia allargata. Perché crede che io sia così affezionata agli Uchiha?

    ...da qualche tempo, le donne del villaggio hanno iniziato a mettere in guardia le ragazze da Shinichi tuttavia... Bhè, non lo dubito, considerato ciò che sto scoprendo di lui... pensò la ragazza, un poco delusa da quelle notizie sull'amico. Aveva intuito non fosse esattamente un padre di famiglia, ma non si aspettava fosse così...donnaiolo! Sperava a quel punto che la loro fosse per lui davvero una semplice amicizia, e che il chunin non puntasse ad altro Sta per mettere su famiglia, credo che ora tutte le altre donne possano essere solo amiche per lui. O perlomeno spero per la sua compagna

    Ascoltando le seguenti parole di Shu Kairi finì con il provare quasi tristezza nei suoi confronti: se davvero ogni volta che usciva doveva ricorrere a quei stratagemmi e se aveva rischiato così tante volte la vita per vari motivi, non doveva essere una situazione facile la sua e non la invidiava Ne è valsa la pena? Voglio dire...fare il nukenin infiltrato per anni, tornare al villaggio, farsi cancellare i ricordi e dover vivere ogni giorno con la paura che quegli stessi nukenin ora traditi possano ucciderti, o che siano gli stessi abitanti di Suna a farlo perché non si fidano. Il gioco è valso davvero la candela, se è questo quello che hai ottenuto in cambio? domandò, davvero incuriosita da una sua eventuale risposta: in una situazione simile lei non sarebbe stata di certo così tranquilla, e probabilmente il risentimento provato per una simile "ricompensa" sarebbe stato tale da farla diventare un vero nukenin. O almeno così immaginava, sperava di non trovarsi mai in una situazione simile.
    Quando Shu le disse che l'avrebbe protetta, sorrise nuovamente Apprezzò molto le vostre intenzioni, ma non sono una sprovveduta. Pur essendo una semplice genin, sono in grado di difendermi ovvio, se vi fosse stato un jonin intenzionato a farle del male avrebbe potuto fare ben poco, ma di certo non si sarebbe lasciata prendere senza opporre resistenza.

    All'affermazione di Shu sul fraintendere scosse la testa poco d'accordo Non ho mai creduto che il suo fosse un pretesto per toccarmi, ma allo stesso tempo non credo sarebbe giusto né nei confronti di Shinichi che sta per mettere su famiglia né nei miei creare un simile fraintendimento. Penso che una coppia di amici in giro per Suna possa essere di uguale efficacia per scongiurare un'attacco. D'altronde l'importante è che non attacchino una Uchiha di Konoha, no? rispose con semplicità, seguendo il chunin.

    La genin si trovò ad osservare l'alta parete non con poca preoccupazione: era sicura delle sue capacità, ma allo stesso tempo era anche sicura che se avesse sbagliato una virgola nel controllo del chakra finendo con il cadere da quell'altezza avrebbe rischiato grosso.
    Decise di osservare con cura le mosse di Shu, rimanendo non poco stupita quando vedendolo togliersi i vestiti gli parve più uno studente che dimostrava all'incirca i suoi anni che un chunin addestrato che era stato addirittura maestro di Shinichi. Forse una particolare tecnica lo manteneva in quello stato? Non indagò però troppo a riguardo, più interessata ad imparare ad utilizzare il chakra in quel momento.

    Dopo aver guardato il ragazzo riuscire con successo e mettersi addirittura a testa in giù, Kairi si sentì decisamente toccata nell'orgoglio: doveva riuscirci anche lei.
    Cominciò piano, modulando il chakra nella pianta dei piedi come aveva fatto con le mani fino a quando non fu convinta di esserci riuscita. Cercò poi una pietra dalla superficie abbastanza liscia, ed ponendo il piede sopra di essa cercò di tenerlo attaccato come aveva fatto poco prima nella casa con le mani.
    Le servirono alcuni tentativi per farlo, ma alla fine riuscì a mantenere l'oggetto "in volo" sotto il suo piede Ok...fammi provare una cosa... alzò in piede leggermente quasi volesse tirare un calcioaumentando improvvisamente l'afflusso di chakra al piede cercò questa volta invece di lanciare il sasso: preferiva capire come funzionasse il chakra repulsivo in quel modo, piuttosto che venendo catapultata come una molla lontano dalla parete. Il sasso venne sbalzato lontano come se fosse stato lanciato.

    Ora rimaneva però da capire quale fosse la quantità di chakra giusta per far rimanere attaccato alla parete o perché non venisse lanciato lontano il suo corpo, che pesava decisamente più di un sasso. Si avvicinò alla roccia ed aumentando il chakra sotto la pianta del piede lo appoggiò al costone, rimanendo ferma qualche istante Poi fece lo stesso con l'altro piede. Riuscì a rimanere attaccata alla parete come un geco per alcuni secondi, ma poi cominciò a scivolare verso il basso e dovette ricadere a terra. Non aveva usato sufficiente chakra.
    Riprovò, aumentando questa volta il quantitativo e riuscendo a rimanere questa volta ben ferma ed appesa in orizzontale. Aveva capito come modulare l'afflusso di energia per stare ferma, ma era in grado di farlo anche in movimento? Provo a lanciarsi in corsa, riuscì a salire di un paio di metri e non appena sentì i suoi piedi non reggere più il peso del corpo si lanciò all'indietro in una capriola ricadendo a terra.
    Riprovo la stessa strategia più e più volte, salendo ogni volta di qualche metro in più: ci mise decisamente più tempo rispetto a Shu, ma alla fine riuscì a correre in maniera abbastanza fluida sulla parete.
    Imitando il sunese poi provò a fare la stessa cosa camminando. Impiegò bene o male lo stesso tempo servito per padroneggiare la corsa e rischiò diverse volte di cadere malamente (dando in realtà anche diverse e ben poco eleganti culate a terra) prima di riuscire ad ottenere la giusta dimestichezza e sicurezza per camminare in orizzontale.

    Solo quando fu abbastanza sicura di aver padroneggiato quel tipo di chakra e dopo più e più prove decise di tentare di raggiungere il ragazzo a testa in giù: per quanto si trattasse di un chunin, per quanto fosse indubbiamente più esperto di lei non voleva essere di certo da meno. Così cominciò con concentrazione a salire per la parete camminando, e quando la parete cominciò effettivamente ad incurvarsi uno sguardo attento avrebbe potuto notare alcune gocce di sudore formarsi sulla sua fronte, causate dall'impegno ma anche dalla paura che la ragazza cercava di celare in tutti i modi. Quasi smettendo di respirare l'Uchiha riuscì infine a raggiungere Shu, mettendosi ad osservare anch'ella il villaggio a testa in giù.
    Bhè, non male si limitò a dire in quello che sembrava più un sussurro che altro: non era per nulla tranquilla in quella situazione e stava in realtà facendo ben poco caso al paesaggio, completamente concentrata nel cercare di rimanere attaccata e nel non cadere.

     
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    Salvataggio all'ultimo

    Post Quinto - Visita ad un amico



    Come mi aspettavo Kairi era incuriosita dalla vita del nukenin, ovviamente con la giusta moderazione. La assicurai che non l'avrei portata in luoghi pericolosi, se mai avesse voluto intraprendere un simile viaggio. C'erano molti piccoli paesi dove potevamo muoverci senza pericoli, ed io ne conoscevo molti.

    Risi invece, quando paragonò il clan ad una famiglia allargata.

    Nel nostro caso non è proprio così. Il clan lascia una discreta libertà ai suoi membri, anche se sono presenti molte regole e tabù, ma come tutti i clan le famiglie dei grandi marionettisti del passato godono di riconoscimenti e di un rispetto importante all'interno del clan. La mia è una di queste. Inutile dire che, come in tutte le strutture simili, vi sono diverse lotte tra le persone che hanno idee e pensieri diversi.

    Se c'è un pregio del nostro clan è che le sue tecniche, e di conseguenze le sue idee, sono molto eterogenee.
    dissi, replicandole con franchezza.

    [...]

    Ne è valsa la pena? Voglio dire...fare il nukenin infiltrato per anni, tornare al villaggio, farsi cancellare i ricordi e dover vivere ogni giorno con la paura che quegli stessi nukenin ora traditi possano ucciderti, o che siano gli stessi abitanti di Suna a farlo perché non si fidano. Il gioco è valso davvero la candela, se è questo quello che hai ottenuto in cambio?

    Se ne è valsa la pena? In verità... forse perché i miei ricordi sono stati alterati, trovo che la domanda non abbia senso. Ritengo che il rimorso sia un sentimento inutile. Non posso tornare indietro e cambiare il mio passato, e non sono neanche sicuro di volerlo se anche potessi farlo. L'unica cosa che posso fare è impegnarmi nel presente per cambiare il futuro. In ogni caso non mi importa di nessuno, quindi non vedo perché dovrei sentirmi triste di aver perso un qualche legame a cui non davo alcun peso. La cosa fastidiosa è stata la perdita di varie capacità ed insegnamenti, che ora devo riapprendere. Ecco, questa si che è un'inutile perdita di tempo.

    Non dissi nulla riguardo la supposta "paura" che provavo nei confronti dei miei nemici. La paura non era un sentimento che contemplavo. Esisteva solo la preparazione alla battaglia, che poteva giungere in qualunque momento. Una persona normale ha paura perché teme di perdere qualcosa. Io non avevo nulla da perdere. O perlomeno nulla a cui davo importanza. Tranne, forse, la vendetta contro un certo Nukenin assassino di cugini anche se non mi ero lasciato ossessionare da questo, come avrebbe fatto un debole.

    In ogni caso Kairi non ti consiglio di accettare se ti venga proposta una cosa simile. Mi sembri una ragazza troppo legata al villaggio, e al clan, per poter rinunciare a tutto per sempre. Ci sono altri modi di servire il tuo villaggio.

    In effetti ero stato scelto al tempo proprio per quel motivo: non mi importava nulla di niente e di nessuno, e a nessuno importava di me. Persino mio padre, al tempo, mi riteneva un inutile fallimento. Anche se doveva aver avuto accesso ai rapporti segreti, dato che alla fine aveva cambiato idea su di me, prima della fine.

    [...]

    Risposi con semplicità alla genin riguardo la messinscena e misi in chiaro che non desideravo essere messo sulla stessa barca di quei patetici omunculi incapaci di controllare i propri ormoni.

    ... indegni di essere dei soldati, come delle certe kunoichi che dovrebbero stare in un bordello.

    Ero molto duro riguardante il mancato controllo di certi uomini, e la tendenza di certe donne di sfruttare il sesso come arma.

    [...]

    Sfortunatamente né io, né Kairi ci rendemmo conto che la genin di Konoha era in grado di reggere il proprio peso a testa in giù solo col chakra adesivo [Nota: vedi competenza chakra adesivo] ed iniziò a staccarsi e a cadere verso il basso, lo sguardo rivolto verso l'alto. Avrebbe potuto notare, se si fosse concentrata, che Shu non sembrava per nulla preoccupato. Anzi, era completamente senza espressioni, anche se stava inutilmente tendendo le mani verso di lei. Troppo tardi per poterla afferrare.

    Avrebbe potuto sentire diverse "cose" toccarla in tutto il corpo, come dei numerosi insetti, ed avrebbe notato una cosa strana: stava rallentando. Continuava a rallentarsi, fino a fermarsi a mezz'aria, ed ora stava volando verso l'alto. Verso Shu.

    Cerca di non dimenarti, o mi rendi il lavoro più difficile.

    In effetti il sunese le aveva rivelato di far parte del clan dei marionettisti ed evidentemente stava usando una qualche tecnica di quel clan per salvarle la vita. Certo, in un certo senso era stato lui a fargliela rischiare, ma non poteva lamentarsi della scelta. Almeno finché non fosse stata in salvo.

    Shu l'afferrò con le mani alla fine, e la riposizionò di fronte a se a testa in giù reggendola lui in questa posizione.

    Tutto bene? sembrava quasi affettuoso, anche se quello era il suo solito tono annoiato. Su, torniamo a terra.

    L'avrebbe quindi condotta alla parete verticale, dove l'avrebbe lasciata a riattaccarsi al muro ed a scendere alla velocità che preferiva. Non l'avrebbe portata giù lui a braccio o coi fili, dopotutto era pesante. Lui avrebbe camminato, non aveva fretta e stava ripensando ad una vecchia memoria riguardante la prima volta che aveva imparato ad usare il controllo del chakra.

    Stava recuperando molte più memorie interagendo con quella ragazza che non nella sua vita quotidiana. Forse stava li il segreto: nel rapporto con altre persone.

    Fanculo. Detesto mischiarmi con le altre persone.

    Ma, dopotutto, era un sacrificio che poteva fare per le sue memorie. Chissà se il villaggio di Konoha avrebbe potuto aiutarlo. Non era più uscito da Suna, forse vedere degli ambienti nuovi avrebbe potuto aiutarlo a recuperare la memoria.

    Poteva solo provare. E sfruttare la scusa di vedere "la mia amica Kairi Uchiha" per entrare al villaggio senza troppe rogne. Certo, avrebbe dovuto scegliere un momento adatto e farsi trascinare in giro per Konoha da quella ragazza, non poteva rifiutarsi di vederla se avesse utilizzato quella scusa in caso qualche guardiano si fosse interessato alle sue attività nel villaggio della foglia, per non parlare del pericoloso rischio di lasciare una marionetta incustodita. Avrebbe dovuto prendere delle precauzioni.

    Un sigillo esplosivo sul rotolo dovrebbe bastare. Magari con un raggio ridotto, così da non far impensierire troppo i guardiani. Oppure potrei affrontare il viaggio senza marionetta e dar loro un rotolo vuoto. Senza contare che forse mi conviene viaggiare più per i territori fuori dall'accademia per recuperare la memoria. Stando molto attento ad Ame.

    Ero ormai giunto a terra e, se Kairi mi avesse seguito, le avrei offerto la mano per aiutarla nel passaggio. Un semplice gesto di cortesia, dovuto al fatto che lei era un'ospite del villaggio.

    Direi che possiamo cominciare con il chakra repulsivo. Il modo migliore, secondo me almeno, è quello di concentrarlo sotto ai piedi fino a spiccare un salto verso l'alto. Semplice, efficace e senza troppi rischi.

    Non mi riferivo per nulla al rischio che aveva corso Kairi prima, non ero il tipo da rinfacciare certe cose. Quell'esercizio era abbastanza semplice e non dubitavo che Kairi sarebbe riuscito a padroneggiarlo in fretta. Dopo essere riuscito a "respingermi" avrei cercato di modulare intensità e direzione della spinta senza muovermi ma cambiando solo la concentrazione del chakra. Quell'esercizio era un po' più complesso, ma Kairi sarebbe comunque riuscita ad apprenderne le basi.

    Ottimo. Direi che per oggi abbiamo finito. Eravamo entrambi un po' stanchi e sudati, specie per via del caldo, e non avrei accettato recriminazioni da parte della ragazza alle quali, se presenti, avrei risposto a tono Non essere sciocca. Potrai allenarti ancora a Konoha. Sai cosa fare e quali sono i tuoi limiti, non strafare o peggiorerai solo la situazione. Il riposo è importante Kairi, goditi questo lusso finché puoi.

    Eh eh eh... sapevo che continuare a pedinarti sarebbe servito a qualcosa, Shu Akasuna...

    La voce proveniva dalla parete di roccia, dalla quale emersero un uomo ed una marionetta.

    Il mio nome è...

    Kiroshi Makuragi, ma preferisci essere chiamato Girai Gumo.

    Oh Oh Oh, non pensavo che il prestigioso Shu Akasuna sapesse chi fosse un povero piccolo membro del clan dei marionettisti.

    Conosco tutti i miei potenziali assassini. Allora, vuoi uccidermi per acquisire prestigio all'interno del clan. E pensi che, solo perché sono senza marionette, tu possa riuscirci.

    Eh eh eh... vedo che sei sveglio come dicono. Ti ho pedinato a lungo ed ho aspettato questo momento, in cui sei più stanco, per venire ad ucciderti. Anche la ragazza ovviamente, ma forse con lei mi divertirò un po', prima.

    Disse, leccando una delle due lame a mezzaluna che sporgevano dalle braccia della marionetta.

    Così, anche se usassi lei come marionetta riuscirei a vincere facilmente. Eh eh eh.

    La situazione si stava facendo complicata.

    Kairi... per favore sta dietro di me e non impicciarti. E non scappare, o rischi di incappare in una qualche trappola.

    Ah ah ah, pensi di potercela fare contro di me e la mia falce di luna? Illuso!

    La marionetta sarebbe andata sottoterra, mentre Girai Gumo muoveva le mani, indirizzandola verso di noi.

    Fidati di me, Kairi le avrei detto, cercando di essere rassicurante. La ragazza avrebbe percepito di nuovo la sensazione dei fili di chakra che la toccavano un po' ovunque.

    La marionetta sarebbe sbucata all'improvviso alle loro spalle, dal terreno. Era troppo veloce. Kairi non poteva fare nulla per evitarla. L'Uchiha si sarebbe sentita tuttavia strattonare e sarebbe scattata distante ad una velocità stratosferica, mentre Shu muoveva un braccio per dirigerne i movimenti. [Riflessi Viola + 1 tacca]

    Purtroppo, essendosi concentrato a far schivare l'attacco a Kairi, Shu non sarebbe stato così fortunato ed una delle falci di luna l'avrebbe ferito all'addome, macchiando la maglietta bianca di sangue.

    Girai Gumo avrebbe portato a se la marionetta, leccando il sangue di Shu dalla falce di luna.

    Hi Hi Hi... il primo sangue è mio.

    Shu sarebbe caduto sul ginocchio. Era strano vedere una reazione simile ad un attacco così semplice.

    Uh uh uh... vedo che il veleno ha già fatto effetto

    I marionettisti erano famosi per i loro veleni, e Shu era incredibilmente in svantaggio senza marionetta e dovendo difendere Kairi. C'era però un elemento discordante in tutto questo: chi lo aveva deciso che Kairi si sarebbe fatta difendere senza far nulla?


    CITAZIONE
    OT

    Agisci come più credi. Sei inoltre libera di manovrare Girai Gumo e la marionetta come più preferisci.

     
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    Non disse altro riguardo alla descrizione interna del clan di Shu, limitandosi ad ascoltare in silenzio.
    Era più interessata al discorsi riguardante il suo passato da nukenin, e fu stupita nel sentire come il chunin riuscisse a prendere la cosa con una simile filosofia: lei non ci sarebbe mai riuscita. Non che facesse le cose per ricevere un riconoscimento o delle gratificazioni, le faceva perché era giusto e suo dovere farle per proteggere il suo villaggio ed il suo clan, ma allo stesso tempo era anche ingiusto che Shu venisse trattato in quel modo dopo aver lasciato tutto e tutti per anni, rischiando la sua stessa vita in nome degli abitanti di un villaggio che ora nemmeno si fidavano di lui. Scosse la testa quando le disse di non compiere una simile scelta
    Non è mia intenzione farlo, ci sono troppe cose a cui tengo nel villaggio e nel mio clan, non potrei mai lasciarle andare. In particolare nel caso in cui la ricompensa per una mia scelta fosse quella che avete e state ricevendo voi. No, mi conosco abbastanza da poter affermare che non reagirei allo stesso modo, anzi sarei probabilmente guidata dalla rabbia in una simile situazione. Per questo vi ammiro molto rispose, sinceramente colpita dal modo calmo e rilassato di Shu di affrontare quel tipo di situazione

    [...]


    Quando Kairi sentì i suoi piedi staccarsi inesorabilmente dalla roccia ed il suo corpo cadere verso terra, fu colta da un vera e propria ondata di panico. Come a rallentatore vide il chunin allungare la mano verso di lei nel tentativo di prenderla, invano. La giovane Uchiha per diversi secondi che le parvero interminabili vide la sua vita ed i suoi obiettivi scorrerle davanti Oh no...morirò, morirò per colpa del io stupido orgoglio!! Ho ancora così tanto da fare! Non posso dare a mio padre un simile dispiacere...io.... la centrifuga di pensieri fu bloccata da un tocco su varie parti del suo corpo, simile a quello di insetti che vi camminavano sopra o di una ragnatela, e pian piano non solo la sua caduta fu rallentata, ma cominciò persino a salire verso l'alto.
    Osservò i punti del suo corpo su cui sentiva quella strana sensazione senza però vedere nulla, ed alzò lo sguardo verso Shu quando quest'ultimo parlò Cerca di non dimenarti, o mi rendi il lavoro più difficile.
    O-ok... rispose la ragazza quasi in un sussurro, cercando di rimanere il più immobile possibile. Non aveva idea di come il chunin stesse facendo per tenerla appesa come un salame in quel modo, ma doveva trattarsi indubbiamente di una delle tecniche dei marionettisti. In qualche modo era diventata la sua marionetta in quel momento, e per quanto l'idea l'avrebbe inquietata in qualsiasi altra situazione, non poteva che essere grata del fatto che assieme a lei vi fosse proprio un possessore di quell'abilità.

    Appena le chiese se andava tutto bene annuì, anche se sarebbe stato chiaro a chiunque quanto fosse terrorizzata in quel momento grazie all'espressione ed al fatto che il suo viso fosse bianco come un panno appena lavato. Grazie... rispose quasi in un sussurro scendendo poi pian piano verso la parete, prestando la massima attenzione: sentiva le gambe deboli e quasi tremanti per l'enorme spavento appena passato, anche se cercava di darlo a vedere il meno possibile. Si stava enormemente vergognando in quel momento per la figura appena fatta, e per l'essere stata salvata in quel modo.
    Accettò di buon grado quando il sunese le offrì la mano in segno di aiuto, annuendo poi senza dire molto altro quando le disse come utilizzare al meglio il chakra repulsivo: non riuscì a capire se quel "senza troppi rischi" fosse o meno una frecciatina su ciò che era appena accaduto, ma decise di non indagare. D'altronde, se l'era cercata e non poteva di certo polemizzare a riguardo, non in quella situazione.
    Aspettò qualche minuto che il suo corpo smaltisse l'adrenalina ancora in circolo in maniera tale da poter riprendere un perfetto controllo dello stesso, per poi concentrare il chakra sotto la pianta del piede come aveva fatto poco prima con la roccia, utilizzandolo in questo caso per saltare più in alto. Non le servì molto per padroneggiare quella tecnica, appreso il chakra adesivo modulare quello repulsivo era molto più semplice, e nel giro di qualche tentativo riuscì ad eseguire dei salti soddisfacenti.
    Osservò poi l'uomo eseguire dei veri e propri scatti con lo stesso chakra, ma decise di lasciare perdere quel tipo di addestramento almeno per il momento. Aveva già appreso abbastanza e la caduta di poco prima l'aveva destabilizzata non poco, nonostante non fosse da lei smettere un allenamento in quel modo sentiva il bisogno di fermarsi qualche minuto.

    Ma qualcuno non era della sua stessa idea, e quando Shu le disse che l'addestramento era terminato un uomo, tal Girai Gumo, decise di attaccare briga proprio con loro. Non serviva un genio per intuire che si trattasse proprio di uno dei tanti aspiranti assassini di cui il chunin le aveva parlato poco prima Perfetto... pensò fra sé e sé la ragazza, osservando la situazione. Non era esattamente quello che desiderava in quel momento, ma c'era ben poco da fare. Quando Shu le disse di non intromettersi Kairi gli rivolse uno sguardo poco convinto: il ragazzo le aveva appena salvato la vita, e di certo non sarebbe rimasta ferma ad osservare la situazione nel caso in cui fosse andata male. Non rispose alle sue parole dunque, limitandosi a spostare lo sguardo sul nuovo arrivato.
    Quando Shu poi le disse di fidarsi di lui la ragazza sentì ancora una volta la strana sensazione di poco prima, e prima che potesse reagire nei confronti della marionetta che sbucava di sorpresa da sotto il terreno fu strattonata lontano, guidata da quelli che intuì essere dei fili invisibili, probabilmente di chakra. Il chunin però, troppo concentrato nel difenderla, fu colpito in pieno dalla marionetta cadendo al suolo mentre il sangue sgorgava copioso dal suo ventre.

    Per l'ennesima volta in pochi minuti la ragazza si era fatta salvare dal chunin, e la seconda volta quest'ultimo era persino rimasto ferito per colpa sua. Era una cosa che non poteva sopportare. Mentre un'ondata di rabbia invase il suo petto quasi fosse un vulcano in eruzione le sue iridi di norma carbone si tinsero di scarlato, mentre una piccola e solitaria tomoe compariva in entrambe. Maledetto! sibilò fra i denti, lo sguardo ora rabbioso rivolto verso il nemico, che nel frattempo stava continuando i suoi deliri rivolto al chunin di suna Così il grande Shu Akasuna verrà sconfitto dal povero Girai. Che smacco per uno dei diretti discendenti dello stesso Sasori. Ma la morte di qualcuno può portare alla gloria qualcun'altro continuò esplodendo in una fragorosa risata, facendo ancora una volta scattare la marionetta verso Shu, accasciato al terreno In questo modo concludiamo i giochi!

    La lama affilata della marionetta scattò veloce verso l'avversario, cercando di portare un fendente dal basso verso l'alto che avrebbe potuto tranquillamente squartare da una parte all'altra il petto di Shu se questi non fosse riuscito a difendersi, ma il colpo non arrivò al bersaglio. Kairi questa volta non più presa alla sprovvista e con i riflessi decisamente aumentati grazie allo sharingan, deviò la traiettoria del braccio della marionetta con un calcio, spostandola di qualche metro e facendole mancare il bersaglio.
    L'uomo in tutta risposta si girò ad osservarlo quasi schifato E tu cosa vuoi, moscerino di Konoha? Non sei tu il mio obiettivo, ma se vuoi giocare ce n'è anche per te, sai esclamò, mentre un sorriso sadico si formava sul suo viso. Senza aspettare oltre e non sapendo esattamente quali fossero le potenzialità del suo avversario, probabilmente molto più in gamba di lei considerata la velocità dei suoi attacchi, Kairi compose rapidamente i sigilli Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre... e portò la mano alla bocca, pollice ed indice chiusi: da essa fuoriuscì una palla di fuoco di 3 metri di diametro che si diresse verso l'avversario [Palla di Fuoco Suprema - Katon: Goukakyuu no Jutsu].

    Sperando che fosse un diversivo sufficiente per tenerlo impegnato il tempo necessario la giovane Uchiha si avvicinò poi a Shu, offrendogli un braccio per aiutarlo a rimettersi in piedi Forza, ti porto via da qui esclamò. Non sarebbe mai scappata, ne sarebbe rimasta ferma ad osservare una carneficina, non se lo sarebbe mai potuta perdonare.
     
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    Non è mia intenzione farlo, ci sono troppe cose a cui tengo nel villaggio e nel mio clan, non potrei mai lasciarle andare. In particolare nel caso in cui la ricompensa per una mia scelta fosse quella che avete e state ricevendo voi. No, mi conosco abbastanza da poter affermare che non reagirei allo stesso modo, anzi sarei probabilmente guidata dalla rabbia in una simile situazione. Per questo vi ammiro molto

    Umhf replicai, con un grugnito di stizza Non penso mi ammireresti se sapessi tutto ciò che ho fatto e che non ricordo. Penso che, forse, i miei ricordi mi siano stati tolti anche per questo motivo. Quando sei un infiltrato... non devi fingere di essere qualcun'altro. Lo devi diventare. Devi cercare l'oscurità dentro di te e farla emergere fino a far soffocare la luce. Ricordo quella sensazione ma... non ricordo nulla di quello che ho fatto in quel tempo. Senza contare che non voglio essere oggetto di ammirazione. ripensai un attimo a quella frase, detta di getto ma non per questo meno vera Penso che ti deluderei, prima o poi. Un po' come avevo deluso praticamente tutti.

    Mia madre, morta di malattia e di tristezza sposata ad un uomo orribile.
    Mio fratello più piccolo, ucciso da una mia invenzione.
    Mia sorella più grande, rubata di quello che riteneva essere il suo diritto di nascita perché è una donna.
    Mio padre, che voleva in me il suo erede e che io ho sempre allontanato ritenendolo, giustamente, un mostro.
    Il mio villaggio, che mi detestava e mi rifuggiva perché temeva un suo membro che non riconosceva più.
    Il clan, che mi vuole morto o comunque in una posizione di non nuocere.
    Mio cugino, tradito anche lui dal suo villaggio. Costretto a diventare il nuovo Jinchuriki del quattro code. Ed ucciso da uno schifoso nukenin, Jeral.

    E me stesso, perché sentivo, dentro di me, che io non ero tornato a Suna perché avevo compiuto la mia missione. Ma perché l'avevo fallita.
    Volevo davvero caricarmi le speranze e l'ammirazione di quella ragazza che a malapena conoscevo? No. Non volevo. E non potevo. Perché tali speranze sarebbero state tradite.

    Come facevo sempre, ignorai quei pensieri e risposi semplicemente con un sorriso enigmatico che non voleva dire niente.

    Ero un maestro a mascherare le mie vere emozioni, a divenire qualcun'altro. A dare di me l'immagine che tutti si aspettavano, l'immagine di un marionettista. Freddo. Strategico. Calcolatore. Manipolatore. Senza emozioni.

    Solo.

    [...]


    Mi ero concentrato troppo sulla salvezza di Kairi e, questo, mi era costato caro. Ero ferito ed avvelenato. Sentivo i miei sensi affievolirsi, il mio corpo rallentare. Non capivo perché avevo agito così. Mi ricordai di quando i Kijin attaccarono Suna. Anche in quel caso avevo bloccato un attacco col mio corpo. In quel momento avevo pensato che fosse solo per motivi politici. Per farmi vedere come un ninja rispettato e rispettoso. Che fosse solo apparenza. Ora invece avevo difeso Kairi, una ragazza educata, con cui mi stavo allenando e con cui condividevo alcune idee sulla vita e sul mondo ma che era fondamentalmente una sconosciuta. Qualcosa mi era successa. Qualcosa che mi era stato portato via. Qualcosa che mi aveva cambiato. Provai immediatamente un moto di disgusto verso me stesso.

    Subito dopo mi accorsi della ferita, e degli effetti che stava avendo su di me. La ferita in se non era molto grave ma mi rendeva difficile combattere, specialmente visto che dovevo anche difendere Kairi. Non avrei permesso che un'altra persona importante per me mi morisse davanti agli occhi... Cosa? Perché la pensavo in quel modo?

    [...]



    CITAZIONE
    Vedevo solo pioggia, e ne ero contento. Perché quell'acqua mischiava le mie lacrime. Vedevo il corpo di una donna a terra, una mezza dozzina di spade che ne infilzavano il corpo. Non sapevo come. Non sapevo perché. Sapevo solo che io l'avevo uccisa.

    E che ero triste per questo.

    Che quello non doveva succedere.

    Che qualcosa era andato storto.

    Che avevo fallito un'altra persona.

    Che avevo anteposto me stesso a qualcun'altro di importante per me.

    Che avevo sacrificato un altro pezzo della mia umanità per il villaggio.

    Sentivo tutto questo ma l'unica cosa che mi domandavo era: Perché pioveva sempre?

    Una mano si posò sulla mia spalla. Mi voltai verso di lui e di nuovo fu tutto buio.

    Così il grande Shu Akasuna verrà sconfitto dal povero Girai. Che smacco per uno dei diretti discendenti dello stesso Sasori. Ma la morte di qualcuno può portare alla gloria qualcun'altro

    Un ricordo... un flash. Stavo proiettando su Kairi le sensazioni ed i sentimenti che provavo per quella persona che, a quanto pareva, non ero riuscito a salvare.

    Stupida psiche.

    Tuttavia quel ricordo... possibile che... che fosse quello il motivo per cui... Certo. Era tutto chiaro. Loro hanno visto quel ricordo. Loro sanno quello che ho fatto. Il tabù che ho rotto. La tradizione che ho violato. E' per questo che mi vogliono morto. Che motivo stupido. Tuttavia ora sapevo quello che dovevo fare. Sapevo perché avevo risvegliato quel ricordo. Per salvarmi ancora una volta. Per... salvarla? No, no. Per salvare me stesso. Per uccidere il mio nemico.

    Sapevo quello che dovevo fare. Sorrisi, mentre Kairi mi salvava da morte quasi certa. Mi sarei potuto difendere ma, ora, avevo un valido motivo per salvarla. Avevo un valido motivo per proteggerla. Avevo un debito da ripagare. Dovevo imparare di nuovo ad essere il marionettista freddo e letale.

    Mi mossi immediatamente, pur rimanendo immobile. La palla di fuoco di Kairi mi aveva dato il tempo di organizzare la mia controffensiva. Ma avevo bisogno di tempo.

    La ragazza mi si avvicinò Forza, ti porto via da qui

    No. Usa le abilità che hai appreso. Corri sulla parete di roccia, distrai Girai Gumo e fallo concentrare su di te. La maggior parte di questi giovani marionettisti non è in grado di gestire un combattimento in tre dimensioni, sfrutta questa sua debolezza. E cerca di non farti colpire, almeno fino a quando non sarò pronto. Ti potrò dare una mano di quando in quanto, ma sta attenta. Fidati di me.

    Pur sussurrando quella non era la voce di un eroe. Non era la voce di qualcuno che si voleva sacrificare per lei. E non era neppure la voce di qualcuno che la voleva usare come diversivo per salvarsi la vita. Era la voce di un uomo con un piano. Era la voce di Shu Akasuna. Che si era leggermente rabbonito. "Fidati di me".

    Ero quasi più curioso di capire che mi era successo che altro.

    Come un ingranaggio in un meccanismo, come una marionetta nei miei fili, come un sottoposto con il suo comandante. Così doveva essere in quel momento Kairi. I miei ordini erano chiari, precisi ed efficienti. [Preparazione. Bonus ai Riflessi.]Pianificazione [0]
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare un incarico ad un alleato impartendogli delle direttive specifiche. Ogni azione intrapresa dall’alleato è incrementata di 2 tacche in una statistica scelta dall’utilizzatore. L’alleato deve ubbidire all’incarico impartito dall’utilizzatore il potenziamento non è applicabile per eventi collaterali la missione e non strettamente collegati.


    Io invece mi accasciai al suolo. Quel veleno era stato studiato per indebolire l'avversario, non per ucciderlo direttamente. Dovevo solo far credere a Girai Gumo di essere più arrugginito del solito.

    Benvenuto al mio spettacolo, pezzo di merda.

    Ok. Forse lo Shu Akasuna di una volta non se n'era andato proprio del tutto...

    [...]


    Girai Gumo avrebbe fatto scagliare alla sua marionetta quattro kunai, cercando di dividere me e Kairi. La palla di fuoco lo aveva costretto a nascondere sia se stesso che la marionetta sotto terra, il che ci aveva dato quei preziosi secondi per coordinarci. Sapeva che, avvelenato, non potevo far nulla per aiutare Kairi e che lei non era certamente al suo livello. Se non fosse stato per quella palla di fuoco avrebbe potuto godersi la caccia a quella preda ma sapeva bene che dopo l'esecuzione di un jutsu simile qualcuno sarebbe giunto. Doveva fare in fretta. Uccidere Kairi e prendere il suo ed il mio cadavere. Avrebbe ricevuto pesanti rimproveri per aver coinvolto una kunoichi di Konoha, ma tutto sarebbe stato perdonato se avesse consegnato al clan la testa di Shu Akasuna.

    Non sapeva perché il suo signore lo volesse morto, ma la sua parola bastava. La marionetta avrebbe inseguito Kairi sul muro, se avesse eseguito gli ordini, cercando di portarsi in mischia. La maggior parte delle marionette era studiata per scagliare armi in avanti e quel cambiamento nella direzione della gravità rendeva più difficile studiare alla perfezione la traiettoria. Rischiava solo di sprecare kunai e veleno.

    Se fosse riuscito a raggiungerla avrebbe sfruttato le falci di luna della marionetta. Una di esse era ormai priva di veleno, ma con un colpo avrebbe facilmente messo in ginocchio la uchiha. O almeno così la pensava lui. Ora toccava a Kairi dimostrare di poter portare a termine quel compito. Di dimostrare che non aveva bisogno di essere protetta. Di essere salvata.
     
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    "Fidati di me"

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    Shu contrariamente alla maggior parte delle persone non sembrò prendere bene l'ammirazione che Kairi gli riservò per il suo passato, anzi al contrario parve quasi prendersela, e la ragazza si rese conto di aver forse parlato in maniera troppo superficiale. Così si limitò a rimanere in silenzio per tutto il tragitto successivo, non sapendo esattamente cosa rispondere al ragazzo e rendendosi conto che forse dopotutto aveva ragione lui: come poteva dire di ammirare le gesta di una persona quando in realtà nemmeno sapeva che cosa aveva realmente fatto? Il fatto che ogni cosa fosse stata fatta in nome del suo stesso villaggio poteva non essere abbastanza per giustificare eventuali atrocità...Anche se per il momento la giovane Uchiha era ancora convinta che il fine giustificasse il più delle volte i mezzi.

    La sua palla di fuoco sembrò avere l'effetto sortito, permettendole di guadagnare il tempo necessario per cercare di portare in salvo il chunin: tuttavia quest'ultimo si rifiutò di farlo, dicendole invece di distrarre l'avversario. Kairi lo guardò poco convinta, nonostante Shu le dicesse di fidarsi di lei. Nonostante fossero in due contro 1 erano in netto svantaggio, il sunese era già particolarmente malridotto dopo un semplice colpo ed era ormai chiaro all'Uchiha quanto le abilità dell'avversario fossero superiori alle sue. Inoltre, le sue armi erano sigillate alle mura di Suna e questo le dava non poco uno svantaggio, non potendo attaccare a distanza come era spesso abituata a fare per cercare di prendere tempo nei combattimenti.
    Ma non poteva nemmeno lasciare il ragazzo lì, e se Shu non aveva intenzione di andarsene l'unico modo che aveva per aiutarlo era fare ciò che diceva Spero che tu non stia commettendo un grosso sbaglio... esclamò con tono incerto e dandogli per la prima volta del tu.

    Girai Gumo non rimase di certo ad aspettare ancora però, e dispersa la palla di fuoco 4 kunai arrivarono veloci verso la coppia, e Kairi fu costretta a spostarsi per evitare l'impatto, approfittandone per dare una spinta anche a Shu e toglierlo dalla traiettoria delle armi. Prima di scattare verso il muro come da istruzione impartite dal chunin la ragazza raccolse un paio dei kunai appena lanciati dal terreno, scagliandone immediatamente uno verso Girai come diversivo e saltando a sua volta sul muro, concentrando il chakra per cercare di non cadere.
    Gestire contemporaneamente un'avversario e la sua marionetta ed allo stesso tempo correre sulla parete modulando il chakra per non cadere era un'impresa tutt'altro che facile per la ragazza, che dovette dar fondo a tutte le sue energie ed a tutta la sua concentrazione.
    Corse nel muro per diversi metri, zigzagando per cercare di rendere più difficile al suo avversario l'inseguimento e comunque facendo attenzione a non salire a più di 4-5 metri di altezza: se per una ragione qualsiasi non fosse riuscita a mantenere la giusta quantità di chakra voleva essere sicura di poter ricadere al terreno senza troppe conseguenze.

    Per diversi secondi non fu raggiunta, e quando infine la marionetta si avvicinò a tal punto da arrivare a fare un attacco corpo a corpo poté chiaramente prevedere la falce della stessa muoversi verso di lei prima che il colpo effettivamente giungesse, ringraziando il cielo di essere nata Uchiha e di aver risvegliato lo sharingan solo poco tempo prima: la sua abilità oculare le stava salvando la vita in quell'occasione.
    Riuscì dunque ad interporre il kunai appena raccolto alla falce che giungeva inesorabile verso di lei, e non appena ebbe parato il colpo fece un salto indietro, finendo però con il perdere la presa e cominciando inesorabilmente a scivolare verso il terreno. Dovette concentrarsi nuovamente al massimo per modulare la giusta quantità di chakra sotto i piedi e riuscire a ritrovare la stabilità sulla parete, ma quel momento di insicurezza fu sufficiente alla marionetta per scattare nuovamente verso di lei, attaccando ancora una volta con la lama prima di veleno che probabilmente era riservata per il colpo finale a Shu.
    Nonostante lo sharingan attivo la ragazza questa volta non fu abbastanza veloce, e pur riuscendo in parte a spostarsi venne colpita alla spalla sinistra dalla lama, ed un rivolo di sangue cominciò a scendere inesorabilmente dal suo braccio. Tsk...troppe cose da gestire tutte in una volta... imprecò fra sé e sé l'Uchiha, passando però subito al contrattacco.

    Scomparendo da davanti alla marionetta ricomparve dopo pochi istanti dietro allo stesso Girai Gumo [Sublime Passaggio della Foglia - Konoha no Suteki Ryuudou], che preso completamente alla sprovvista non riuscì a reagire in tempo, colpendolo dietro al collo con il taglio della mano sinistra, mentre una fitta di dolore al braccio sinistro ferito la costrinse a stringere i denti. Colto di sorpresa il marionettista scivolò di diversi metri verso il basso, senza però subire nessun apparente danno né stordimento da quel colpo che sembrò invece farlo semplicemente infuriare ancora di più.
    Mocciosa della foglia, adesso mi hai stufato!! esclamò quasi con un ringhio, preparandosi a lanciare ancora una volta la marionetta verso la ragazza che si avvicinò inesorabilmente a lei, questa volta con tutta l'intenzione di colpirla con la falce ancora avvelenata. Kairi nel frattempo lanciò un'occhiata quasi implorante verso Shu Non reggerò ancora a lungo, è troppo forte per me...per favore Shu, qualsiasi cosa tu stia facendo muoviti! pensò, preparandosi a difendersi ancora una volta dalla marionetta in carica.


     
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    Kairi era stata ferita. Dovevo sbrigarmi. Mancava così poco... così poco...

    Ottima mossa! Andargli alle spalle con una tecnica di spostamento rapido. Un ottimo modo per prendere alla sprovvista un marionettista inesperto. Peccato che tu non abbia avuto la forza necessaria per sferrare il colpo finale. Girai Gumo non si farà sorprendere di nuovo.

    Mocciosa della foglia, adesso mi hai stufato!!

    E' pronto all'attacco finale. Ma, Girai Gumo, ora sei finito nella mia trappola. La marionetta attaccò Kairi ad una velocità tale che neppure il suo sharingan poteva nulla. Sicuramente c'entrava lo zampino del veleno. Forse si sarebbe preparata alla morte, forse no. Fatto sta che della sabbia sotto i suoi piedi, o almeno questo le avrebbero detto i suoi occhi, si sarebbe sollevata bloccando l'attacco della marionetta. Era della sabbia a forma di un Fuuma Shuriken.

    Che cosa? La tecnica del quinto? Chi diavolo...

    Non proprio, Girai Gumo.

    Tu? Dovresti essere finito!

    Credi davvero che del misero veleno possa fermarmi a lungo? dissi al mio nemico. Arrenditi ora. O perderai la vita. E' il mio ultimo avvertimento.

    Ahahaha, credi di potermi fermare con qualche trucchetto da due soldi? disse, cercando di scagliare la marionetta contro di me. In quell'esatto momento aveva decretato la sua fine. Sollevai entrambe le mani e la marionetta si fermò istantaneamente, accasciandosi al suolo.

    Che... che cosa?

    Guardati le mani, Girai Gumo.

    Guardando in basso avrebbe notato come le sue mani fossero state recise, da quelle che sembravano due katane fatte di sabbia.

    Un urlo di dolore squarciò quella giornata. Quelle katane, affilate come le loro controparti di metallo, potevano recidere facilmente un'arto senza che lui se ne potesse accorgere.

    Come... com'è possibile? Tu dovresti essere un marionettista... non... un manipolatore di sabbia! Devo... devo andarmene!

    Prima ancora che iniziasse a correre un rapido movimento con entrambi i polsi fece roteare le katane, che andarono ad infilzare i piedi di Girai Gumo, bloccandolo al suolo. Dopotutto, sotto la sabbia e la polvere, c'era ancora terreno nel villaggio di Suna.

    Si mise a piangere e lamentarsi disperato.

    Mi avvicinai a lui con un sorriso sardonico, per cambiare immediatamente direzione ed andare verso Kairi. Se fosse stata in ginocchio l'avrei aiutata a rialzarsi ma, in ogni caso, avrei esordito con un Tutto bene?

    Traditore! Sporco traditore! Hai abbandonato il nostro sentiero per la tecnica del quinto! Dovevamo immaginarlo, stringendo amicizie coi Kurogane!

    Scossi la testa Come volevasi dimostrare. Un idiota. Non ci sarebbe niente di male ad apprendere la tecnica del quinto, e a sfruttare delle amicizie e dei rapporti costruiti in passato. Tuttavia non è questa la verità. Vedi, Girai Gumo, nell'ottica del clan sono si un traditore, ma non perché lo pensi tu. I tuoi attacchi mi hanno fatto ricordare una cosa. Il motivo per cui mi vogliono morto... ho infranto un antico tabù... "Kugutsu Nashide Higi".

    T-Tecniche senza marionetta. Tu... tu hai sfruttato le arti del clan per manovrare delle sudice armi normali. Ma... ma questo è uno dei più grandi tabù del clan!

    Già. Durante tutti gli anni passati come Nukenin ho elaborato queste tecniche, per evitare che qualcuno di loro potesse entrare in possesso dei miei progetti. Lo sai anche tu: qui a Suna in molti usano ancora i miei vecchi progetti per le loro marionette. Volevo evitare che qualche nemico potesse apprenderli. Evidentemente quando mi hanno rimosso la memoria i membri del clan presenti hanno individuato questi ricordi, ed hanno deciso che dovevo morire per questo "affronto". Una gigantesca cazzata, se lo chiedi a me. Siamo marionettisti, cazzo! Dovremmo pensare ad innovarci continuamente, non a rimanere bloccati in vecchie e stupide tradizioni!

    P-perché mi hai detto tutto questo?

    Perché dopo aver ferito me e Kairi mi merito un po' di soddisfazione ai tuoi danni. Addio, Girai Gumo.

    Mi voltai e, con un semplice movimento del braccio destro le due katane avrebbero liberato i piedi di Girai Gumo. Fece un passo, sollevato di averla scampata, prima che un'altro movimento segnalasse alle due armi di trafiggerlo al petto, perforandolo da parte a parte.

    Non mi sarei tuttavia dimenticato del gigantesco Shuriken che avrebbe percorso la distanza mancante e staccato la testa dal corpo del marionettista.

    Questo dovrebbe mandare il giusto messaggio, non trovi Kairi? In quel momento non mi resi conto che le avevo appena mostrato la mia parte più oscura. Che avrebbe potuto capire perché non desideravo mi ammirasse.

    Quella che poteva dividerci per sempre. Idiozie di cui solo uno sciocco sentimentale si sarebbe preoccupato. Forse lo feci perché desideravo allontanarla, perché inconsciamente volevo restare solo. Perché non volevo rovinare qualcuno, sporcarlo. O, forse, perché temevo il contatto umano. Perché essere soli era facile.

    Non lo so... non so cosa stessi pensando in quel momento. Fatto sta che proseguii con una strana domanda: Curiosa di sapere come ho fatto?
     
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    La marionetta si avvicinò alla ragazza ad una velocità tale che non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo, troppo veloce persino per il suo sharingan. Ma poco prima che le lame impattassero sulla sua carne della sabbia si alzò dai suoi piedi, formando un fuuma shuriken che si interpose fra lei e la lama.
    La ragazza sbatté le palpebre un paio di volte incerta, chiedendosi per un attimo se si trattasse di un'illusione, e solo quando Gurai si rivolse a Shu si rese conto che era lui il fautore di quella tecnica Cosa...? Ma non era un marionettista?

    Rimase ad osservare per tutto il resto del tempo lo scambio di battute fra i due shinobi di Suna, una partita ormai chiusa con la chiara vittoria di Shu. Le mani di Girai furono tranciate in pochi istanti da due katane di sabbia che si mossero talmente veloci da risultare quasi impercettibili alla vista, e l'avversario perse il controllo sulla sua marionetta.
    L'uomo provò a scappare invano, mentre le katane del chunin lo bloccarono al terreno, e Kairi sentì un brivido freddo percorrerle tutta la spina dorsale ascoltando le sue strazianti urla di dolore. Fu allora che le sue difese psicologiche ed inconsce cominciarono ad attivarsi.

    Scese dalla parete allontandosi dall'avversario, limitandosi ad osservare la situazione in disparte mentre Shu spiegava esattamente cosa stesse succedendo. Non si stupì troppo dei suoi modi di fare cruenti, d'altronde gli shinobi non erano dei diplomatici da salotto e vivere assieme ai nukenin doveva in qualche modo aver segnato il marionettista suo alleato.
    Quando l'uomo, dopo aver fatto una vera e propria esecuzione, si girò verso di lei parlandole rimase qualche istante in silenzio, quasi impassibile, riflettendo mentre in lei si alzava il suo classico muro di "difesa" da determinate situazioni: probabilmente il suo subconscio lo ergeva in protezione della sua parte più fragile, facendola cadere in una sorta di apatia, la stessa che per mesi l'aveva perseguitata quando da bambina sua madre morì.
    Questo le permetteva di resistere a praticamente qualsiasi tipo di atrocità, vista o eseguita. Seppure scene simili non fossero per lei all'ordine del giorno era sicura che prima o dopo avrebbe dovuto compiere scelte quasi disumane come quelle di Shu in quel momento.
    Indubbiamente hanno recepito il messaggio, anche se forse sei stato un po' troppo teatrale rispose, in tono neutro E si, puoi spiegarmi come hai fatto. Pensavo fossi un marionettista...però vorrei lo facessimo sulla strada del ritorno, questa ferita comincia a fare male ed è il caso di sistemare anche il tuo ventre disse, facendo un cenno con il viso sia alla sua spalla, sia allo squarcio del chunin, lo sharingan ancora inconsciamente attivo seppur senza una precisa ragione, lo sguardo stranamente vacuo al contrario della solita espressione gentile .


     
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