Armi, Armature, Filtri...

Shiltar/Zong Wu - Keiji

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Ufficiosamente in cerca di una vecchia conoscenza

    Non era una missione ufficiale, ma era iniziata in modo abbastanza ufficiale.
    Era nel suo piccolo appartamento, nel quartiere a Luci Rosse di Suna, dove viveva ogni volta che risiedeva nel villaggio della Sabbia, ogni volta che si presentava come Zong Wu, lo Shogenin di Suna (per l'appunto); e fu proprio in quel piccolo appartamento che lo raggiunse una sua conoscenza che, onestamente, non si aspettava di vedere lì: Gensho Chikuma, il fratello maggiore di Hoshikuzu.
    Il presunto Shogenin non si attardò ad accogliere il fratello dell'amico, ma per quanto fosse cordiale, non era difficile notare la preoccupazione e l'imbarazzo nello sguardo dell'altro.
    Non si persero nemmeno in chiacchiere i due, Gensho di certo non ne era il tipo, arrivarono dritti al punto: c'era una missione per cui serviva il supporto dello Shogenin, qualcosa che, a quanto pare, riguardava, ma non ufficialmente, la Sabbia, per cui lui doveva investigare in vece del villaggio, non essendone effettivamente un abitante, malgrado fosse da quasi un anno "ospite" a Suna.
    Inizialmente Zong Wu avrebbe accettato solo perché quella nuova missione avrebbe potuto fruttargli esperienza ed ulteriori legami in quel di Suna, due cose che valevano per i suoi obiettivi, e non poco, quando, però, fra i diversi documenti ricevuti, il Chikuma gli diede anche testimonianze di un ninja capace di aspirare il sangue dai nemici con la spada, un ninja che andava in giro su grossi canidi, l'interesse dello Shogenin incrementò ancora di più, nella vaga speranza di trovare Hayate in quello che, alla fine, risultò essere un grosso villaggio portuale del Paese del Thé.
    Accetto!, fu la parola con cui si concluse la discussione fra i due e che portò, di lì a poco, alla partenza dello Shogenin verso il Thé.

    [...]

    Dopo alcuni giorni di viaggio, adesso il Risorto si trovava nel Paese del Thé, nella cittadina portuale di Roka-ki, un porto più piccolo rispetto a quello di Degarashi, di certo, ma che affacciava sul mare ed era a minor distanza, via nave, dall'Isola più a Sud, Jiro, un buon punto dove commerciare e, a quanto pareva, anche per essere presi di mira dai pirati e dai briganti.
    Giacché, dalle poche indagini che fino a quel momento aveva fatto, sembrava che il misterioso spadaccino ruba sangue, affiancato da canidi, e forse da altri shnobi, fosse una sorta di pirata.
    Il fatto che si muovesse così all'aperto e che non ci fossero storie di mezzo sul culto di Hayate, fecero sospettare, ad ogni nuova informazione, che non si trattasse della setta del traditore di Kiri. Una spada capace di rubare sangue, se era un'informazione confermata, era comunque una rarità, che non si vedeva dai tempi della Tagliateste, una delle Sette Spade che, per l'appunto, era finita nelle mani del maledetto Tamasizu... o almeno quello fu il primo pensiero di Zong Wu, per quanto un tarlo, metaforicamente, continuava a rodere la sua testa.
    Spade che bevono sangue? Dove l'ho già sentita questa?

    Per quanto quel dubbio restasse nella mente del Kaguya, la sua attenzione fu catturata, durante la raccolta di informazioni, da una notizia in particolare: un testimone dell'ultimo abbordaggio di questi misteriosi pirati era sopravvissuto e stava parlando degli avvenimenti che aveva visto e vissuto in una locanda chiamata "Pesce Azzurro". Quello, si disse fra se il Risorto, sarebbe stato un ottimo punto di partenza per le sue ricerche.

    ----

    OT: Ade Geist, ecco iniziata la giocata (tanto lo stemma per diventare corazziere è l'unico non in dubbio, quindi conto che, prima che noi si costruisca la tua corazza, avrò la competenza necessaria ^^' )/OT
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Essere un Simbolo
    Capitolo Primo


    Atto I
    Scrollarsi di dosso il passato

    Il Mizukage era stato chiaro: una volta saputa la posizione della tomba, sarei dovuto partire alla ricerca della mia Lama Kenkichi. Mancava ancora qualche giorno all'inizio della missione e l'ansia di riottenere Saruhyondo era insostenibile; eppure non sarei andato direttamente a recuperare la mia Kenkichi, semplicemente mi sarei armato di una sostituta per poter essere abbastanza potente da combattere per riottenerla. E per farlo dovevo essere più forte: Sanjuro mi aveva detto che, secondo lui, non ero abbastanza legato alla spada come arma ma più come simbolo e questo mi spinse, dopo l'addestramento, a tornare nella biblioteca Kenkichi a cercare qualcosa di utile a questa causa. Trovai, tra la polvere dei tomi ancora non toccati e la lucentezza di quelli divorati recentemente, un libro dal titolo "Le Sette forme di Combattimento Kenkichi". Aprendo il tomo, una infinità di immagini mi saltarono agli occhi: quello che in apparenza poteva sembrare un libro del culto della guerra era in realtà ben altro; infatti ad ogni forma corrispondeva una filosofia non solo di scontro ma anche di vita. Si andava dall'imposizione della propria potenza attraverso gesti e comportamenti fermi della Forma I o "Forma della Determinazione" all'inaudita crudeltà ed efficacia della Forma VII o "Forma della Ferocia". Ogni volta che venivo a conoscenza di tutto questo sapere arcaico perduto nel tempo mi rattristavo, pensando al potere che un Clan come il mio si lasciò alle spalle quando si estinse quasi totalmente per motivi sconosciuti. Chiusi poi il tomo e guardai l'ultima pagina di questo, in cerca di una qualche informazione: nonostante la polvere il libro era davvero recente, vecchio di solo cinquant'anni, scritto da un autore del Paese del Thè il cui nome era quasi illeggibile, autore che, ai tempi era ancora poco più che ventenne, potevo ancora sperare, quindi, di trovarlo vivo. E cosa c'è di meglio di un bel viaggio prima di una missione? Presi il libro e tornai nelle mie stanze dove preparai il cappotto, le bende da battaglia e tutto ciò che fosse necessario ad un viaggio di piacere. Le mie armi erano certo d'obbligo in ogni caso.
    Un'ora dopo ero pronto, davanti alle porte di Kiri per farmi concedere l'uscita dalle mura in vista di un viaggio nel paese del Thè: Itai sarebbe venuto a conoscenza dalle guardie dei miei spostamenti, dunque, non avevo di che preoccuparmi.

    [...]



    Ci volle poco più di mezza giornata per giungere a destinazione, la maggior parte del viaggio la spesi in nave, cosa che odiavo, soprattutto dopo l'esperienza del S.O.M.A, ma la parte terrestre se così si può dire fu molto piacevole. La città natia dell'autore, Roka-ki, era una città portuale ma l'unico traghetto disposto a portarmi nel paese del thè non si avvicinava per mare alla zona, quindi mi accontentai di finire il viaggio a piedi. Arrivato a destinazione, notai il clima più caldo rispetto a quello di Kiri ma niente di insopportabile, nonostante fossi un tipico animale da neve. Anche se, a dir la verità, la cosa che notai principalmente fu il trambusto presente nella cittadina: uomini e donne parlavano sussurrando, scambiandosi occhiate di sbigottimento e stupore, mentre una specie di cantore stava in piedi all'angolo di una via, su di una cassa di legno, a vociare nuove informazioni riguardo una banda di pirati. Dicevano che il vecchio scrittore del villaggio fosse l'unico sopravvissuto a una scorribanda di questi criminali ed adesso fosse nella locanda "Pesce Azzurro" a raccontare delle sue vicissitudini. « Ogni tanto la fortuna è anche dalla mia parte, a quanto pare. » pensai mentre, avvolto nel mio mantello, mi dirigevo verso questa fantomatica locanda.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



    OT/ Mi sono preso la libertà di far coincidere i due PNG che ci danno le informazioni ... se la cosa sconvolge troppo i tuoi piani edito asap. /OT
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Lo Scrittore & gli Spadaccini

    La locanda del "Pesce Azzurro" era una piccola locanda nemmeno troppo scarnita: aveva almeno una ventina di tavoli, due banconi con altrettanti inservienti che si occupavano di dare da bere ai clienti e quattro cameriere che giravano fra i tavoli.
    Oltre ciò, poi, c'era un palco, sul versante opposto all'unico ingresso, di certo posizionato in quella zona per catturare ancora di più l'attenzione degli spettatori.
    Quando Zong Wu entrò nella locanda, c'era un vecchio che camminava zoppicando, sostenendosi da un bastone parecchio nodoso, su quello stesso palco.

    Il Kaguya avrebbe cercato posto ad uno dei tavoli e poi, semplicemente, si sarebbe fermato ad ascoltare.
    "Dai, vecchio, racconta di nuovo!", urlò una voce in mezzo alla folla, "Cosa volete che vi racconti? Come sono sopravvissuto, o dei pirati?", incalzò l'anziano, "Tutta la storia!", confermò un altro, mentre il vecchio andava a posizionarsi sopra uno sgabello e riprendeva fiato.

    Fatemi capire: questo tizio sta recuperando denaro dicendo di essere sopravvissuto all'incontro con questi fantomatici pirati?
    In effetti mi sarei aspettato più un sopravvissuto in un angolo, traumatizzato quanto meno.
    Traumatizzato, non direi, guarda le mani ed il fisico: è anziano, ma di certo questo tipo da giovane deve essere stato un combattente o qualcosa di simile.
    Ed in effetti, a ben guardarlo, l'uomo aveva un fisico scolpito, muscoli definiti, braccia grosse quasi quanto quelle di Zong Wu stesso e, in generale, era un uomo che, di certo, da giovane doveva essere stato paragonabile ad uno dei tanti Colossi che risaltavano nel mondo accademico moderno.

    "Ero sulla nave mercantile del nipote di mia moglie, pace all'anima sua. Era un bravo ragazzo, un mercante della zona e mi aveva chiesto di unirmi alla spedizione, per via delle mie avventure giovanili, di cui gli raccontavo quando era piccolo.
    Andava tutto bene: eravamo a meno di due giorni dall'arrivo qui a Roka-ki, quando siamo stati attaccati!
    Una nave, una grossa nave con sopra quello che sembrava un esercito, ma c'è voluto poco a capire che non era un esercito: bensì tre pirati soltanto, tre demoni!"
    , ruggì l'uomo.
    Qualche voce obiettò che in tre non potevano guidare una nave ed assalirli così facilmente, ma l'anziano batté con forza il bastone sul palco, ottenendo ancora il silenzio: "Uno di loro si muoveva così velocemente che sembrava di non combattere un uomo solo, ma un esercito, quasi fossero dieci, o forse più, nemici, tutti assieme, contemporaneamente, in ogni punto del campo di battaglia! E sembrava usare contemporaneamente una lunga katana che necessitava di due mani, o due katane.
    La seconda era una donna, i movimenti eleganti e leggiadri, ma ad ogni fendente, la lama ti rendeva cieco e le dava il tempo di colpire ferocemente, un vero e bellissimo Angelo portatore di distruzione.
    Poi c'era il terzo, il peggiore, un uomo con uno spadone gigantesco che faceva volare ovunque il sangue dei suoi nemici, un uomo che combatteva affiancato da giganteschi cani, o forse lupi, non saprei dirlo per certo che razza di bestie fossero.
    Credetemi, signori, quelli erano tre demoni! Da soli hanno ucciso l'intero equipaggio ed io ho dovuto fare uso di ogni mia abilità per riuscire a sopravvivere abbastanza da raccontarvi questa storia!"
    , concluse, mostrando una cicatrice, più fresca delle altre, le molte altre che aveva, in pieno petto.

    Le sa raccontare le sue storie questo vecchio! AHAHAHAHAH!
    Verissimo... ha descritto quelli che più che demoni io chiamerei dei ninja, ma ha saputo rendere il tutto particolarmente pittoresco.
    Forse dovremmo chiedergli qualche informazione in più, magari.
    Esatto..., bisbigliò ad alta voce il Risorto, per quanto, verosimilmente, nessuno potesse capire a chi si stava rivolgendo in quel momento, Ma non in un posto così affollato., aggiunse poi, guardandosi attorno.
    E fu in mezzo alla folla che, semmai fosse entrato, avrebbe potuto notare il giovane Keiji.
    Forse il Kenkichi non avrebbe minimamente notato niente di strano nel massiccio individuo, vestito in modo anche abbastanza anonimo, dai lunghi capelli color platino e gli occhi viola, che beveva una birra ed ascoltava, come il resto della gente lì presente, il racconto del vecchio.
    D'altronde, quante volte il Kenkichi aveva incontrato il precedente Mizukage? Fossero anche state mille, l'aspetto di Zong Wu era, escluso il colore dei capelli e degli occhi di per sé, parecchio diverso da quel del defunto Shiltar.
    Probabilmente un sensitivo avrebbe notato una somiglianza maggiore, ma lo era Keiji?
    Dal canto suo, il Risorto rimase un secondo di più con lo sguardo sul ninja di Kiri, osservandolo un pò perplesso, prima di passare oltre.
    Eppure quello da qualche parte mi sembra di averlo già visto...

    Ad ogni modo, Zong Wu sarebbe rimasto nella locanda finché l'anziano fosse stato al centro dell'attenzione generale, poi, quando quello si fosse allontanato dalla sala, dopo alcune ore, lo Shogenin di Suna lo avrebbe seguito, per poi fermarlo all'esterno della locanda stessa.
    Ho qualche domanda per te, vecchio., avrebbe esordito, ponendosi sulla strada dell'altro.
    Delicato come sempre! AHAHAHAHAH
    Quelli che descrivevi prima mi sembravano più che altro dei ninja e vorrei sapere da te una cosa riguardo uno di loro: quello che aveva i lupi, era la sua spada a bere sangue?, chiese il Risorto.
    L'anziano lo squadrò per qualche minuto, prima di ridacchiare, "Ce n'è di gente maleducata oggigiorno... comunque, no, la sua spada non beveva sangue, o almeno non come quelle del mio clan di appartenenza! Era strano... non l'ho affrontato direttamente, è stata la ragazza a ferirmi al petto e poi mi hanno creduto morto.", spiegò l'anziano.
    Quelle del suo clan?
    Di che clan fai parte, vecchio?, avrebbe chiesto il Kaguya, di certo rendendosi conto, con i suoi sensi, se qualcuno in quel momento li stava osservando o ascoltando.
    Ma chissà cosa avrebbe fatto in tal senso.

    --------

    OT: Ok, data la tua scelta di rendere la medesima persona il mio informatore ed il tuo "autore", ti lascio anche un pò di libertà se renderlo effettivamente un Kenkichi o meno, inoltre, se vuoi intrometterti nel dialogo, sei liberissimo di farlo (l'ho lasciato volutamente a metà). /OT
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Essere un Simbolo
    Capitolo Primo


    Atto II
    Dinastia dispersa. †

    Entrando nella locanda mi trovai dirimpetto un palco sopra il quale potei notare un anziano che vi camminava accompagnato da uno spesso bastone. Il fisico prestante dell'uomo faceva trasparire tuttavia una carriera da atleta alle spalle, magari un ninja, magari uno spadaccino, magari entrambe, cosa che avrebbe fatto proprio al caso mio. La locanda puzzava di birra, vomito ed urina come tutte le bettole di quel tipo ma era indubbio che radunasse uomini di ogni tipo al suo interno, dal semplice contadino all'altolocato membro dell'amministrazione del paese, dal burocrate al maniscalco. Quattro cameriere ronzavano intorno al tavolo come api intorno ad un fiore, pronte a succhiarne via il nettare, gli osti spillavano birra come se stessero offrendo un medicamento miracoloso per un male incurabile. Poi una voce interruppe il mio sguardo analizzatore: « Dai, vecchio, racconta di nuovo! » Mi avvicinai cautamente al palco, avendo notato una sedia libera poco sotto. Il mio cappotto nero nascondeva perfettamente il mio corpo che, sinuoso, come acqua in una fenditura in un masso, si insinuava tra gli avventori fino a raggiungere la tanto agognata sedia sotto al palco. Il pubblico stava letteralmente aizzando l'uomo a continuare a raccontare delle sue vicende e l'uomo sembrava nient'affatto scontento di questo. Anzi, potei notare al lato del palco un piccolo cappello con delle monete. « Cosa? Quest'uomo si sta facendo pagare? » Sorrisi, pensando alla sfacciataggine dell'uomo. Ma dopotutto, di qualcosa si deve pur vivere al giorno d'oggi, no? « Cosa volete che vi racconti? Come sono sopravvissuto, o dei pirati? » L'avevo trovato! Al sentire quelle parole avevo finalmente la certezza di essere davanti all'uomo che il cantore all'angolo della via aveva descritto. Adesso dovevo solo avere la certezza che fosse il medesimo autore del libro. Decisi quindi di aspettare che l'uomo si defilasse, finito quel siparietto, per avvicinarmi e porgergli le mie domande. Nel frattempo mi godetti lo spettacolo; dopo un piccolo preambolo su come si fosse trovato in quella situazione, l'uomo passò a descrivere i tre - un numero esiguo, direte voi - pirati e la loro manovra d'abbordaggio: « Uno di loro si muoveva così velocemente che sembrava di non combattere un uomo solo, ma un esercito, quasi fossero dieci, o forse più, nemici, tutti assieme, contemporaneamente, in ogni punto del campo di battaglia! E sembrava usare contemporaneamente una lunga katana che necessitava di due mani, o due katane. La seconda era una donna, i movimenti eleganti e leggiadri, ma ad ogni fendente, la lama ti rendeva cieco e le dava il tempo di colpire ferocemente, un vero e bellissimo Angelo portatore di distruzione. Poi c'era il terzo, il peggiore, un uomo con uno spadone gigantesco che faceva volare ovunque il sangue dei suoi nemici, un uomo che combatteva affiancato da giganteschi cani, o forse lupi, non saprei dirlo per certo che razza di bestie fossero. Credetemi, signori, quelli erano tre demoni! Da soli hanno ucciso l'intero equipaggio ed io ho dovuto fare uso di ogni mia abilità per riuscire a sopravvivere abbastanza da raccontarvi questa storia! » Mi tirai su dalla sedia, poggiando i gomiti sulle mie ginocchia. Quella faccenda stava diventando piuttosto importante nonché curiosa e interessante. Due uomini ed una donna con abilità incredibili, tutti spadaccini. Quello definito dal vecchio come "più temibile" aveva la capacità di "far volare ovunque il sangue dei suoi nemici". Le mie sopracciglia dapprima si alzarono, poi si aggrottarono seguite da un movimento lieve del collo verso destra: cosa intendeva? Quando si parlava di sangue e spade si catturava automaticamente il mio ascolto. Ancora più curioso, attesi il momento in cui tutti smisero di ricoprire d'attenzioni il vecchio e questi fu libero di lasciare la locanda. Passarono delle ore prima che accadesse, fu una giornata particolarmente snervante.

    [...]

    Quando provai a seguire l'uomo uscendo dalla locanda, dopo alcuni istanti di modo da potergli dare un vantaggio e non dare nell'occhio, notai che qualcun altro aveva avuto la mia stessa idea e già stava ponendo delle domande all'uomo. Un individuo massiccio, con una folta chioma di un colore insolito, che certamente non passa inosservata, mi ricordava molto quella del passato Kage di Kiri, Shiltar. Rimasi a debita distanza ad ascoltare, cercando di non farmi notare: « Ho qualche domanda per te, vecchio. Quelli che descrivevi prima mi sembravano più che altro dei ninja e vorrei sapere da te una cosa riguardo uno di loro: quello che aveva i lupi, era la sua spada a bere sangue? » Rimasi gelato, udendo quelle parole: bere sangue con la spada ... che si trattasse di un Kenkichi? La risposta del vecchio fu immediata: « Ce n'è di gente maleducata oggigiorno... comunque, no, la sua spada non beveva sangue, o almeno non come quelle del mio clan di appartenenza! Era strano... non l'ho affrontato direttamente, è stata la ragazza a ferirmi al petto e poi mi hanno creduto morto. » « Il suo Clan? » pensai immediatamente. Possibile che l'uomo fosse un Kenkichi? Perché non era rimasto a Kiri? Il libro diceva che fosse originario del paese nel quale ci trovavamo, come faceva una conoscenza stabilmente stanziata a Kiri ad essere arrivata fino al Paese del Thè? Che l'uomo discendesse da un ceppo dei segueci di Kotetsu Bara? A quel punto l'uomo che mi aveva anticipato pose una domanda molto indisponente. « Di che clan fai parte, vecchio? » Risposi io, dalle retrovie, che nel frattempo mi ero appoggiato ad un muro lì vicino. « Il Clan delle Lame Insanguinate, non è così? » dissi, fermandomi immediatamente, guardando il vecchio. « Tuttavia credo che tu non sia mai riuscito ad apprendere i segreti della tecnica proibita. Non porti con te nessuna spada ed il legame che sviluppano i membri del clan con la Kenkichi è troppo potente per essere lasciato in disparte, anche in non più giovane età. Tu facevi parte del Clan ed hai coltivato l'arte della Spada senza mai esser stato ritenuto degno di poter apprendere l'Hijutsu. Dico bene, vecchio? » Gli occhi stavano puntando l'anziano spadaccino ma in realtà la concentrazione era rivolta verso lo straniero lì presente. Cosa voleva? Come mai si trovava lì? Sembrava cercare qualcosa. Il vecchio mi rispose subito, mortificato. « Non so chi tu sia né cosa tu voglia da me ma al contempo non so come tu faccia a sapere tutte queste cose. Chi sei? » mi domandò infine. Ritardai la risposta, allargando le braccia: « Credo che tutti noi, qui, dovremmo presentarci. Non sarò il primo, tuttavia. Tu sei l'oggetto dell'interesse congiunto mio e di questo signore che hai davanti, del quale posso goderne solo della schiena. Credo che ci debba tu, per primo, delle spiegazioni. »

    Lentamente, con passi scanditi e lenti mi avvicinai ai due. Il porta spada al mio fianco era vuoto ma non mi sarei sottratto per niente al mondo ad un po' di sano divertimento.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



    OT/ Poche specificazioni sul tizio, ho solo detto che era sì un Kenkichi ma solo di nome e non di fatto. Le caratteristiche anagrafiche le lascio a te. /OT
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Tre in un Vicolo e poi...

    Una voce interruppe l'interazione fra Zong Wu e l'anziano uomo che aveva davanti, una voce che suggerì il clan di cui l'uomo faceva parte, o meglio, di cui, a detta del proprietario di tale voce, non aveva mai appreso a pieno le arti.
    Ironia della sorte: era proprio il medesimo individuo che aveva risvegliato la certezza di un ricordo passato quello che ora si trovava con loro in quel vicolo.
    Kenkichi! Ecco! Il Clan degli Spadaccini di Kiri, o almeno uno dei tanti!
    Un ricordo tornò alla mente del Risorto, per quanto questi non se ne curò troppo, restando più concentrato sull'anziano testimone, mentre il nuovo, e più giovane, individuo appena unitosi alla discussione, entrava nel loro campo visivo.

    "Ne hai di coraggio a dirmi che non ho appreso abilità del mio Clan, ragazzino! Specie per un ragazzino che va in giro disarmato!", brontolò il vecchio, mentre la mano sinistra prendeva il bastone da passeggio per il suo "tronco" e la destra tirava a se l'impugnatura, rivelando una specie di spada dalla lama spezzata.
    "Mi chiamo Keito Watsuki Kenkichi, seppur sono membro del clan per parte di madre, ho appreso alcune delle abilità della mia stirpe, scritto la storia dei suoi stili di lotta ed appreso i segreti della Prima Forma! Quindi, moccioso, quando ti rivolgi a me, vedi di farlo con maggior rispetto!", sbottò l'anziano, prima di guardare, e puntare l'arma rovinata, verso i suoi due interlocutori.
    Forse, fratello, è il caso di essere sinceri in una situazione del genere e presentarsi, anche per spezzare un pò l'ostilità nell'aria...
    Potete chiamarmi Zong Wu, lo Shogenin di Suna., avrebbe, subito dopo, esordito il Risorto, presentandosi e, in effetti, dicendo pressoché la verità: lui, in quel momento, era Zong Wu, E sono qui perché il villaggio della Sabbia desidera saperne di più su questi tre misteriosi pirati, anche se non sono certo del motivo., concluse ed anche stavolta era la verità, o almeno non era una menzogna, poi che lui sperasse di beccare il Tamasizu, era un discorso differente non del tutto collegato all'attuale.
    La sincerità... che cosa fantastica! AHAHAHAAHAH
    A quel punto, sia l'anziano, sia il Kaguya si sarebbero voltati verso il loro giovane interlocutore, attenendo anche una sua di presentazione e, dopo la stessa (o una giusta motivazione per non presentarsi), Zong Wu avrebbe ripreso a parlare con Keito: Immagino, dal danno alla tua arma, che la storia, nella sua versione non tanto romanzata, dell'attacco alla nave, abbia qualche particolare in più, giusto? Ti andrebbe di condividerla?

    Il vecchio Kenkichi ci avrebbe pensato su qualche minuto, poi avrebbe ripreso a parlare, sbuffando leggermente: "Va bene, ma giusto perché, forse, potresti aiutarmi a vendicare mio nipote... semmai sei veramente interessato a qualcuno di quei tre maledetti!", suggerì come prima cosa, riponendo poi l'arma danneggiata nell'apposita elsa a mò di bastone da passeggio.
    "Quello che ho detto era vero! Sembrava che su quella nave ci fossero due dozzine di uomini, ma in realtà erano semplicemente tre, solo che uno di loro faceva largo uso della Kagebushin No Jutsu! E poi la usava anche in un modo strano! Sembrava quasi che non fosse un'unica mente a guidare tutti quei cloni, ma fossero due diverse! Ho visto gente del mio clan saper utilizzare con maestria due dei sette stili e passare da uno all'altro con facilità, non è impossibile, ma, in qualche modo, quel tizio aveva metà dei suoi cloni che combattevano con un grosso spadone e metà con uno stile a due spade ed era... diverso.
    La donna, invece, posso dirlo tranquillamente, era una Kakita! Uno dei quei buffoni illusionisti kiriani, probabilmente una fuggitiva, non aveva nessun coprifronte con se, ma sapeva usare parecchio bene le abilità del loro kenjutsu, ne avevo già visti alcuni all'opera, non mi è stato difficile riconoscerla.
    Per quello ho scelto di combattere contro di lei, pensavo di poterle tenere testa, ma l'età e quel tizio utilizzatore di cloni mi hanno distratto quanto le bastava per abbagliarmi.
    E' stato tutto troppo veloce! Lei mi ha abbagliato, io ho cercato di difendermi con Yoko ed in quel momento il terzo le ha urlato di spostarsi.
    Era a più di due metri di distanza da me, però, ha usato un qualche jutsu con una potenza tale da rompermi la spada e ferirmi al petto!"
    , ammise con rabbia evidente l'anziano.
    "Mi hanno lasciato lì per morto, trucidato il resto della gente sulla nave e preso il carico, prima di scomparire...", concluse pochi istanti dopo.
    Il terzo elemento di questo gruppetto, mi sapresti dare una sua descrizione?, domandò Zong Wu a quel punto, desideroso di capire se fosse effettivamente il Tamasizu o meno.
    "Posso dire ben poco! E' rimasto in disparte, lasciando che fossero le sue evocazioni, perché tali erano, a fare il grosso del lavoro, gli ho visto mordere e masticare poveri marinai come fossero bistecche succose, prima che lui con un paio di colpi di spadone ben assegnati, distruggesse ciò che restava! Per poco non aveva anche abbattuto la nave quel maledetto!", affermò con disappunto, "Non è un Kenkichi, la sua lama non beve sangue, ma ha una potenza offensiva come pochi altri ne ho conosciuti finora! Ha quasi divelto la nave con tre semplici colpi, oltre a spezzare la mia Yoko!", concluse.

    Lo Shogenin di Suna avrebbe a quel punto lasciato al giovane kiriano la possibilità di fare ulteriori domande, se voleva e solo dopo il vecchio stesso avrebbe avanzato una proposta.
    "Tu, gigantone della Sabbia, sei qui per quei tre, mi pare di capire? I due uomini sono di Suna per caso? Nemmeno m'interessa, in verità, voglio solo vendicarmi e far bere il loro sangue a Yoko! Ma da solo non posso farcela contro tutti loro, quindi vi propongo questo: uniamoci alla prossima spedizione che parte dal porto più vicino, o organizziamone una noi stessi! In una settimana al massimo potrei farci partire, poi con un pò di fortuna li troviamo e li ammazziamo!", suggerì con ardente desiderio di vendetta l'uomo.
    La Vendetta è TUTTO! Non possiamo negargliela!
    Non è che abbiamo niente di meglio da fare a Suna al momento...
    Un pò di sana violenza non ci dispiace affatto! AHAHAHAHAH
    E poi è anche il motivo per cui sono qui, investigare su questa spada bevi sangue... quindi puoi contare su di me, vecchio. Non so se altrettanto si può dire del ragazzo qui., avrebbe commentato Zong Wu, voltandosi verso il giovane Keiji, in attesa di una sua risposta.
    Chissà se il trio sarebbe partito all'unisono in cerca dei tre misteriosi pirati.

    ----

    OT: Ok, a te il piacere di domande o altro, puoi anche proporre un piano migliore di quello di Keito, se vuoi /OT
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Essere un Simbolo
    Capitolo Primo


    Atto III
    Cuore e Spada. †

    Purtroppo le mie parole indisposero notevolmente il vecchio, cosa che certamente non volevo fare. Credevo di aver appuntato con precisione i dettagli della sua vita nelle Lame Insanguinate dal portamento ma dimenticavo che la mia generazione, quella che non ha conosciuto clan, quella che è vissuta separata dalla sua dinastia dispersa, non fosse paragonabile alla sua, ai fasti di un clan unito, coeso, rinnovato nei giuramenti bellicosi di Midorinaka e Ryuuji. « Ne hai di coraggio a dirmi che non ho appreso abilità del mio Clan, ragazzino! Specie per un ragazzino che va in giro disarmato! » E nell'istante in cui mi vomitava contro queste parole, con fare deciso e temibile snodava il suo bastone mostrandomi la spada di clan, spezzata, reduce dall'incontro coi pirati della storia sentita precedentemente. Aveva comunque del coraggio a chiamare un quarantenne "ragazzino", nonostante avesse poco meno del doppio della mia età. La sua stoccata riguardo l'assenza della mia Kenkichi mi ferì ancor più delle parole che seguirono. « Mi chiamo Keito Watsuki Kenkichi, seppur sono membro del clan per parte di madre, ho appreso alcune delle abilità della mia stirpe, scritto la storia dei suoi stili di lotta ed appreso i segreti della Prima Forma! Quindi, moccioso, quando ti rivolgi a me, vedi di farlo con maggior rispetto! » Concluse poi in crescendo. Mi vergognai un po', cosa che non poteva trasparire sotto il fitto bendaggio che ricopriva il mio corpo, dai piedi fino al naso. A quel punto l'uomo puntò verso me e il tizio sconosciuto che avevo accanto il suo ferro spezzato; stetti comunque ancora in silenzio, volendo sentire cosa avesse da dire l'altro uomo presente, le cui peculiarità erano impresse nella mia mente nel ricordo del vecchio Kage della Nebbia. « Potete chiamarmi Zong Wu, lo Shogenin di Suna. E sono qui perché il villaggio della Sabbia desidera saperne di più su questi tre misteriosi pirati, anche se non sono certo del motivo. » Il Ninja dagli occhi viola era dunque un sunese - l'unico dei quattro paesi dove ancora non fossi stato - e la somiglianza con Shiltar doveva essere soltanto una ancestrale coincidenza. Era però interessante sapere di come Suna agisse e monitorasse la vita ninja nei territori esterni all'alleanza accademica. Mentre traevo le mie conclusioni, i due si voltarono, fissandomi, come se stessero attendendo da me qualcosa: era arrivato il turno della mia presentazione. « Ho parlato in libertà eccessiva prima e te ne chiedo scusa, vecchio » dissi, accompagnando la frase da un piccolo inchino fatto con la testa « ma siamo figli di tempi differenti, troppo distanti, e la conoscenza antica e perduta del passato spesso mi fa travisare ciò che davvero è stato. Io sono Keiji Kagome, colui che ha riportato vita alla dispersa dinastia Kenkichi a Kiri, apprendendone dapprima i segreti e poi ricostruendone la storia con chi, quella storia, l'ha vissuta in prima persona. » Mi sarei un istante fermato. Le mie parole sarebbero risultate estremamente criptiche all'orecchio di chi non posava gli occhi su Kiri da tanto tempo. « Come ha notato sono sprovvisto della mia Lama Insanguinata. La storia che vi è dietro è nefasta e terribilmente complessa da spiegare e questo non è né il tempo né il luogo adatto per spiegarla » dissi, alludendo palesemente all'estraneo di sangue del gruppo di interlocutori. « Ero venuto qui perché sono imbattuto nel suo libro sui sette stili di combattimento, speranzoso di poterla conoscere e di poter apprendere da lei alcuni dei segreti che si nascondono dietro quest'arte ormai perduta, migliorandomi al fine di recuperare la Kenkichi rubata. Sono qui per apprendere, umilmente. »
    Di tutta quella storia sui pirati davvero non me ne importava niente: certo, il ninja la cui spada beveva il sangue dei suoi nemici mi incuriosiva non poco ma l'obiettivo primario del mio essere tutto era proiettato al recupero di Saruhyondo e nient'altro, all'incontro con Jeral e alla caccia a Namida. Tuttavia i miei pensieri furono interrotti da una nuova domanda dello Shogenin. « Immagino, dal danno alla tua arma, che la storia, nella sua versione non tanto romanzata, dell'attacco alla nave, abbia qualche particolare in più, giusto? Ti andrebbe di condividerla? » mi riappoggiai al muro lì vicino per ascoltare la storia, attendendo la fine della ricerca di particolari per gli interessi dello shinobi della sabbia e la sua dipartita. « Va bene, ma giusto perché, forse, potresti aiutarmi a vendicare mio nipote... semmai sei veramente interessato a qualcuno di quei tre maledetti! » alle seguenti parole alzai un sopracciglio, incuriosito. Se l'avessi aiutato a vendicare il nipote dopo l'uomo sarebbe stato in debito con me ed avrei potuto chiedergli quel che più mi fosse parso consono. Mi rialzai dal muro su cui mi ero svogliatamente poggiato, cercando di radunare tutta l'attenzione possibile al fine di cogliere tutti i particolari necessari della storia che Keito avrebbe raccontato. Al termine del racconto, venne fuori che i tre ninja-pirati fossero provvisti di abilità davvero peculiari: uno di loro aveva una dimestichezza tale con la Kagebushin no jutsu che riusciva a controllare i suoi innumerevoli cloni in due modi nettamente distinti, dando loro la paritaria capacità di lottare sia con armi a due mani sia con un arma per mano. La donna dei tre era una Kakita, clan della nebbia rivale per antonomasia dei Kenkichi. Conoscevo molto poco di tale clan, data anche l'influenza infima che avevano nella vita contemporanea kiriana. Del terzo membro del gruppo, quello con la spada vampirica, l'uomo seppe dare ben poco informazioni: aveva una forte affinità con i lupi, sua evocazione, e la spada era capace di colpi così devastanti da aver quasi compromesso la stabilità dell'intera nave dove si trovavano con questi. Non ci aveva detto come questa sua spada beveva il sangue, l'unica cosa di cui però era certo era che non fosse un Kenkichi. Ci fu un attimo di silenzio, Zong Wu aveva la tipica espressione di chi stava elaborando le informazioni. Ci pensai io a spezzare nuovamente il ghiaccio, ponendo domande precise: « Cosa trasportava il mercantile sul quale vi trovavate? Sa per caso se ci sia un motivo specifico dell'attacco di questi ninja? Mi sembra impossibile che in tre si adoperino così intensamente e causino così tanto scompiglio soltanto per saccheggiare una nave. »
    Dopo aver risposto ai miei dubbi ed a quelli eventuali dell'uomo al mio fianco, l'anziano Kenkichi riprese parola, rivolgendosi principalmente allo Shogenin. « Tu, gigantone della Sabbia, sei qui per quei tre, mi pare di capire? I due uomini sono di Suna per caso? Nemmeno m'interessa, in verità, voglio solo vendicarmi e far bere il loro sangue a Yoko! Ma da solo non posso farcela contro tutti loro, quindi vi propongo questo: uniamoci alla prossima spedizione che parte dal porto più vicino, o organizziamone una noi stessi! In una settimana al massimo potrei farci partire, poi con un pò di fortuna li troviamo e li ammazziamo! » Nel sangue di quel vecchio scorreva il tipico istinto omicida che permea da secoli il nostro clan. Sorrisi all'udir quelle parole, rispecchiandoci l'ardore della mia gioventù e vedendo come io, in realtà, con la vecchiaia, avessi perso la vena passionale e guadagnato quella austera. Lo shinobi di Suna rispose immediatamente, venendo incontro alle necessità del vecchio: « E poi è anche il motivo per cui sono qui, investigare su questa spada bevi sangue... quindi puoi contare su di me, vecchio. Non so se altrettanto si può dire del ragazzo qui » « Dal canto mio, anch'io presi immediatamente parola: Vorrei essere dei vostri, per quanto sia in mio potere. Devo pagare il fio dell'offesa che le ho fatto precedentemente e se la vendetta è quello che cerca, non sarà certo un suo consanguineo a negargliela. » Quando credetti di aver concluso il discorso, il mio lato sensibile prese il sopravvento, cosa che mi portò a domandare quanto segue all'anziano: « Lei è sicuro di poter combattere? E' stato ferito nel suo ultimo incontro con questi ninja. Siccome non negherei per niente al mondo il loro sangue a lei né alla sua Lama Insanguinata, avrei una proposta da farle: mi affidi Yoko e lei rimanga al sicuro, preservando l'antico sapere del clan. Le prometto che sarà la sua spada a trapassare il cuore di quei bastardi ed a nutrirsi del loro sangue: solo allora tornerà nelle sue mani. »

    Dopotutto era uno disarmato: quale miglior modo per salvaguardare una vita e riarmarsi? Indubbiamente era un connubio perfetto tra cuore e spada. Il problema non era l'assenso dell'uomo: il problema era l'assenso di Yoko.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Accordi

    L'anziano nel vicolo sembrò interessato dalle parole di Keiji quando questi accennò all'aver letto il suo libro, Zong Wu avrebbe anche potuto giurare di vederci una nota di orgoglio e di rispetto verso quel tizio tutto imbacuccato in delle fasce, una piccola mummia kiriana, per così dire.
    Mentre parlavano, il nome e tutto il resto riportarono finalmente un ricordo completo nella mente del Risorto.
    Me lo ricordo! Una volta l'ho persino incontrato, credo, o forse gli ho semplicemente mandato una missiva per una qualche missione richiesta dai Kakita e di cui solo lui, unico Kenkichi ai tempi, poteva occuparsi... o una cosa del genere.
    Sembra che sia ancora l'unico Kenkichi... e per di più, disarmato, povero soldatino! AHAHAHAHAH

    Ad ogni modo, alla fine del racconto di Keito, il Kenkichi fece una più che valida domanda, a cui l'altro sembrò un pò titubante a rispondere, prima di fare un leggero sbuffo: "In effetti anch'io me lo sono chiesto più volte sentendo parlare di questi tre pirati, non sembravano avere uno schema, finché non hanno assalito la nave di mio nipote: cercano alcuni degli elementi che il villaggio della Rosa usa nell'amalgama per creare il cosiddetto Hekibasa.", spiegò l'uomo.
    Il che cosa?, chiese di rimando Zong Wu, lasciando l'altro per un attimo sconcertato, prima che scuotesse la testa: "Non sapete dell'Hekibasa a Suna? E' una particolare lega metallica creata alla Rosa, capace di assorbire parte del chakra che viene scatenata contro di esso. Resta nel più totale riserbo il modo in cui si fondano tutti gli elementi per crearlo, ed alcuni sono propri di quel villaggio, o almeno non credo che nessuno abbia mai scoperto quali siano all'esterno, però alcuni sono rinomati persino qui, nei confini più esterni dei territori del continente.", raccontò prima di attendere che il massiccio Shogenin avesse immagazzinato quella notizia.
    Metallo in grado di assorbire il chakra? Chi ce ne aveva parlato? Il Flagello, in quel di Ame? Può essere?
    Interessante..., fu l'unico commento del Kaguya a quella notizia, prima di fare cenno all'altro di continuare.
    "Questi tre pirati non hanno, al momento recuperato alcuni degli elementi mancanti, che di certo si trovano solo alla Rosa, ma di sicuro si sono procurati molte delle leghe e dei metalli ausiliari, o almeno che dovrebbero essere ausiliari secondo alcune delle voci che provengono da Kotetsu Bara stessa.
    Mio nipote, fra le diverse cose che portava, aveva anche un carico di smeraldi rossi dall'Isola Scarlatta, oltre l'Oceano Kanashii, che, appunto, si dice essere uno degli elementi basilari; assieme al ferro bianco del Paese del Cielo e le meteore verdi del Paese delle Chiavi.
    E proprio di queste ultime, forse, potrebbe esserci un carico da portare fino a Jiro... potrebbe essere una buona esca, devo solo convincere i datori della nave ad accettarci come supporto sulla stessa."
    , avrebbe aggiunto alla fine del suo racconto e della sua proposta, per poi fermarsi quando Keiji avesse suggerito di lasciar andare se stesso e lo Shogenin di Suna.
    In effetti il ragazzo qui ha ragione: sei ferito, vecchio, e, oltre ciò, sei per l'appunto avanti con gli anni. Da quel che ho capito, la tua arma, per quanto danneggiata, è un'arma rituale del vostro clan, potrebbe di certo essere d'aiuto a Keiji-san qui, io sono un fabbro, potrei anche ripararla, se necessario, o fabbricargli una spada per l'occasione: se abbiamo abbastanza tempo, potremmo allestire una fucina da campo in tal senso.
    Volendo posso costruire anche a te, Keito-san, un'armatura, sono bravo anche con quelle. Ditemi voi.
    , avrebbe aggiunto Zong Wu, che, in effetti, non era particolarmente entusiasta di portarsi dietro un anziano ferito, per quanto ben comprendeva e rispettava il suo desiderio di vendetta.
    La Vendetta è Tutto!
    Sì, lo sappiamo, non c'è bisogno di ripeterlo sempre!
    No, dai, è così divertente! AHAHAHAHAH

    Mentre quel piccolo dibattito nella testa dello Shogenin riprendeva, forse Keiji si sarebbe concentrato più su Keito, osservandolo sguainare di nuovo la sua iaito, Yoko, per osservarne la lama danneggiata, in silenzio, con lo sguardo perso nel riflesso dell'arma stessa, quasi stesse cercando qualcosa, o forse stesse osservando qualcosa (o qualcuno).
    Alla fine, con un leggero sbuffo, l'anziano si volse verso il compagno di clan: "Va bene, ti dò la possibilità di comprendere Yoko, non starà a me l'ultima parola... ma sappi che sarà difficile andarvi d'accordo. Io, intanto, andrò a cercare l'armiere che sta preparando la spedizione verso Jiro, chissà che non siamo fortunati e non ci accetti tutti e tre, potrò almeno osservare mentre vendicherete il mio onore e la morte di mio nipote!", affermò secco, mentre porgeva, con un leggero inchino e la massima attenzione, la propria arma al giovane Keiji.

    Non fu più di un attimo ed al contatto, il Kenkichi avrebbe sentito la presenza dell'arma, seppur era leggermente diversa dalla sua spada, così come lo fu quando gli si rivolse.

    E tu chi cazzo sei e cosa vuoi da me? Solo perché Keito con l'età è diventato un pisciasotto, si crede in diritto di prestarmi al primo pirla che trova per strada? Ma mi ascolti almeno? Non pensare che perché quel vecchio s'è fatto fregare da tre frocetti e m'ha rovinato così, io sia una rammollita di checca! Sono Yoko, maestro del Primo Stile della Spada Kenkichi! E tu, mi ripeto: chi cazzo sei?

    Quella spada era parecchio sboccata.

    -----

    OT: Post soft per darti modo di "conoscere" Yoko, la spada di uno scaricatore di porto, per l'appunto (in più non so bene se le spade Kenkichi hanno bisogno di riparazioni, ma appunto perché ne io, né il pg, lo sappiamo, il pg s'è offerto)./OT
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Essere un Simbolo
    Capitolo Primo


    Atto IV
    L'urlo dei corpi. †

    Notai il volto dell'uomo distendersi, alle mie parole, potei percepire l'orgoglio che gli stava inebriando le orecchie e quasi immediatamente facendo dimenticare ciò che avessi detto in precedenza. Siamo tutti uguali, noi Kenkichi, troppo deboli alle lusinghe, troppo pieni di noi stessi. Io a ragione, perlomeno. Quando poi domandai se ci fosse un motivo dietro il quale i tre ninja agissero, l'uomo parve turbato: ci stava forse nascondendo qualcosa? Alla fine, qualora volesse agire per vendetta, la motivazione profonda sullo sfondo della quale tutti gli eventi si erano stagliati non poteva essere lasciata al caso, ma l'uomo parve comunque molto poco contento di esporla. Dopo un piccolo sbuffo, tuttavia, parlò: « In effetti anch'io me lo sono chiesto più volte sentendo parlare di questi tre pirati, non sembravano avere uno schema, finché non hanno assalito la nave di mio nipote: cercano alcuni degli elementi che il villaggio della Rosa usa nell'amalgama per creare il cosiddetto Hekibasa. » Il villaggio della Rosa d'Acciaio si dimostrava sempre più il fulcro vitale di tutta la mia contemporanea esistenza, più cercavo di allontanarmi, più essa tornava da me. Anche io, tuttavia, avevo una certa curiosità verso Kotetsu Bara ed i suoi segreti, magari un giorno avrei potuto attingere ad altre sue conoscenze. Ma la questione importante non era tanto il luogo quanto l'oggetto: Hekibasa. Cosa diavolo fosse non ne avevo la benché minima idea. « Il che cosa? » chiese lo Shogenin, ignorante, a quanto pareva, esattamente come il sottoscritto. « Non sapete dell'Hekibasa a Suna? E' una particolare lega metallica creata alla Rosa, capace di assorbire parte del chakra che viene scatenata contro di esso. Resta nel più totale riserbo il modo in cui si fondano tutti gli elementi per crearlo, ed alcuni sono propri di quel villaggio, o almeno non credo che nessuno abbia mai scoperto quali siano all'esterno, però alcuni sono rinomati persino qui, nei confini più esterni dei territori del continente. » Quanto detto mi lasciò davvero, davvero incuriosito, anzi, bramoso. Se le cose stavano esattamente come descritte dal vecchio, capivo benissimo le motivazioni dei pirati, anzi. « Devo mettere le mani su quell'acciaio. » Pensai. Tutti gli indizi suggerivano che quei ninja conoscessero la ricetta segreta per creare il cosiddetto hekibasa e questo aggiungeva altro mio interesse alla questione. Sarebbe potuto tornare davvero utile. Non fui l'unico piacevolmente sorpreso da questa notizia. « Interessante... » disse quasi sussurrando, immerso nei suoi pensieri, il ninja di Suna. Il maestro delle Forme poi ci spiegò di cosa fossero in possesso quei ninja e quale fosse il suo piano. « Questi tre pirati non hanno, al momento recuperato alcuni degli elementi mancanti, che di certo si trovano solo alla Rosa, ma di sicuro si sono procurati molte delle leghe e dei metalli ausiliari, o almeno che dovrebbero essere ausiliari secondo alcune delle voci che provengono da Kotetsu Bara stessa.
    Mio nipote, fra le diverse cose che portava, aveva anche un carico di smeraldi rossi dall'Isola Scarlatta, oltre l'Oceano Kanashii, che, appunto, si dice essere uno degli elementi basilari; assieme al ferro bianco del Paese del Cielo e le meteore verdi del Paese delle Chiavi.
    E proprio di queste ultime, forse, potrebbe esserci un carico da portare fino a Jiro... potrebbe essere una buona esca, devo solo convincere i datori della nave ad accettarci come supporto sulla stessa.
    »
    Non potevo dimenticarmi in maniera assoluta nessuno di quegli ingredienti: in un istante portai la mano destra dentro la tasca interna del mio cappotto ed afferrai uno dei filatteri contenenti il mio sangue che portavo dietro proprio per occasioni di quel tipo. Con nonchalance impressiArte della Creazione Cremisi
    Arte: L'utilizzatore è in grado di immagazzinare una quantità di sangue proprio od altrui pari ad una Leggera di Vitalità. Il contenitore prende il nome di filatterio e può registrare informazioni o ricordi relativi al proprietario del sangue. Non c'è limite alla quantità di informazioni; possono essere aggiornate liberamente. Solo l'utilizzatore può leggere il filatterio. Registrare od aggiornare le informazioni richiede uno slot Istantaneo.
    (Consumo: ¼ Basso)
    [Da Genin in su]

    un briciolo del chakra che il mio tantien mi permetteva e salvai sul piccolo contenitore di vetro tutti i ricordi di quella conversazione fino a quel punto. Li avrei potuti aggiornare in qualsiasi momento successivo, qualora ci fossero state altre informazioni importanti. Cercai di agire in modo che nessuno di loro se ne accorgesse, sperando non fossero, in qualche modo, in grado di vedere il mio chakra che fluiva nel corpo. Fu a questo punto che avanzai la mia proposta al vecchio, supportata anche dalle parole dello Shogenin. Ma ciò che fu davvero interessante alle mie orecchie fu che quest'ultimo fosse in grado di riparare armi e creare armature. Io mi ero sempre mosso col minimo indispensabile, avvolto dal mio nero cappotto e protetto dalle mie candide bende. Kiri però stava per affidarsi al sottoscritto, Itai voleva esser sicuro che io fossi degno, il mio villaggio aveva bisogno del sottoscritto ... avrei dovuto essere un Simbolo prima ancora che un ninja. Rettitudine, morale, ardore e giustizia sarebbero dovute essere le mie missioni, il mio lascito, ogni mio intervento sarebbe dovuto essere testimonianza. E cosa rimane in mente più di una armatura scintillante, di un elmo terrificante e di una spada che vibra di intensa luce?
    Mi persi fantasticando, quasi sicuramente i due se ne accorsero, ma io ero interamente proiettato al mio futuro e delle brutte figure, adesso, poco mi serebbe interessato. Quando tuttavia vidi il tetro luccicore di Yoko riflettermi negli occhi, le mie fantasie furono spezzate e riportate alla realtà: Keito stava osservando l'arma, posta in entrambe le mani, il filo sul palmo sinistro, l'elsa stretta nella mano destra. Avrei riconosciuto quello sguardo e quella concentrazione ovunque. Stava dialogando con la sua arma, le stava chiedendo il consenso. Dopo qualche istante di contemplazione, il silenzio si ruppe ed io fui prono ad ascoltare le sue parole: « Va bene, ti dò la possibilità di comprendere Yoko, non starà a me l'ultima parola... ma sappi che sarà difficile andarvi d'accordo. Io, intanto, andrò a cercare l'armiere che sta preparando la spedizione verso Jiro, chissà che non siamo fortunati e non ci accetti tutti e tre, potrò almeno osservare mentre vendicherete il mio onore e la morte di mio nipote! » Sorrisi, onorato della sua scelta. « Non la deluderò, Keito. » dissi. Allungai la mia mano destra ed afferrai la spada. Un forte tremito pervase il mio corpo mentre sentivo con gioia il piacere solito della sete di sangue kenkichi.

    E tu chi cazzo sei e cosa vuoi da me? Solo perché Keito con l'età è diventato un pisciasotto, si crede in diritto di prestarmi al primo pirla che trova per strada? Ma mi ascolti almeno? Non pensare che perché quel vecchio s'è fatto fregare da tre frocetti e m'ha rovinato così, io sia una rammollita di checca! Sono Yoko, maestro del Primo Stile della Spada Kenkichi! E tu, mi ripeto: chi cazzo sei?

    Il mio nome è Keiji Kagome. Io non sono Keito: sei con me perché il suo corpo non gli permette di nutrirti del sangue verso cui nutre profondo odio ed io sono qui per farti godere ancora, come in gioventù, del mio chakra e del cremisi liquido delle nostre vittime. Rendimi partecipe del tuo secolare potere, rendimi veicolo di arcaica conoscenza ed io sarò l'urlo dei corpi che insieme dilanieremo.






    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Sentire le voci... non è poi così strano

    E così rimasero lì, da soli: Zong Wu, lo Shogenin di Suna, e Keiji Kagome, il Kenkichi giunto da Kiri in cerca dell'autore di un libro che parlava del suo clan, mentre il suddetto autore andava a cercare un aiuto per la propria vendetta.
    In quel momento, rimasti in mezzo a quel vicolo, il Risorto guardò a quello che, forse, quando aveva incontrato il defunto Sandaime Mizukage, era ancora un genin.
    Quanto tempo sarà passato? Cinque anni? O lo avevo incontrato un pò più in là? Non riesco a ricordarmelo.
    Ma sei sicuro di averlo incontrato e non, semplicemente, di avergli inviato un ordine con qualche inserviente?
    Ora che mi ci fai pensare... non saprei proprio che dirti...
    Memoria di ferro la tua! AHAHAHAHAH
    Io avrei una domanda migliore per voi: perché sta lì a guardarsi quella spada, nemmeno fosse una bella donna?
    Domanda più che lecita la tua...
    Già..., fu il commento che disse ad alta voce il Kaguya, senza nemmeno immaginare che, forse, qualche volta, agli occhi del prossimo, il suo mettersi ad ascoltare le voci nella sua testa poteva essere visto al medesimo modo di quel chunin che stava comunicando con la spada spezzata.

    Keiji Kagome? Sei un cazzo di Kenkichi e non usi nemmeno il cognome del tuo clan? Cos'è? Siamo timidi? Oppure pensi di avere un grande vantaggio strategico quando ti presenti come Keiji Kagome, un misterioso e cazzuto spadaccino succhia-sangue? Anzi, aspetta! Un misterioso e cazzuto spadaccino, la mia lucida elsa! Dove cazzo hai nascosto la tua spada? Perché non sento nessun'altra presenza? Cosa sei un monco? Hanno reciso il tuo legame con la tua cazzo di spada? Ti sei fatto fregare peggio di Keito? Inizia a parlare frocetto, oppure puoi anche posare la mia lucida elsa sul primo barile che trovi ed aspettare che torni quel pisciasotto di Keito!

    Eleganza verbale e di metafore a parte, in qualche modo la spada di Keito sembrava aver percepito che il legame fra Keiji e la sua spada era stato momentaneamente (si sperava) spezzato, ma non ne sapeva i motivi e questa era un'informazione che di certo avrebbe voluto ottenere per offrire i propri servigi al chunin kiriano.
    Stava all'altro essere convincente nello spiegare la sua attuale condizione e sul avere, di conseguenza, il supporto di Yoko.

    ---

    OT: Ok, post breve, per convincere la forbida spada a farsi utilizzare/OT
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Compagni Momentanei
    Capitolo Secondo


    Atto V
    Grazie Kenkichi †

    Che le Lame Insanguinate non fossero certo lievi con i toni, lo sapevo benissimo. Nonostante questo, Yoko aveva l'aria di una scaricatrice di porto, non solo mesta nel parlare ma anche incredibilmente sboccata, impertinente e strafottente. Certo, dalla sua aveva l'età secolare, probabilmente, e l'esperienza di mille battaglie ma anche Saruhyondo non era certo da meno. C'era da considerare questo: le Lame Kenkichi non sono altro che spada aventi al proprio interno l'anima di altri kenkichi: i membri delle lame insanguinate non muoiono, vengono forgiati all'interno del ferro del clan per poter vivere in eterno ed insegnare alla loro prole. Si sa, ogni anima è diversa, ogni anima appartiene ad un determinato cammino, se così possiamo dire: tutti siamo destinati a qualcosa, chi a comandare; chi a proteggere gli altri, chi, umilmente, a servire la terra. Le spade non sono solite conservare le memorie della loro vita da ninja ma certamente hanno ricordi del motivo del proprio onore: io non avevo mai affrontato quell'argomento con la mia spada ma sapevo, dato il portamento, la classe, lo stile con cui mi si rivolgeva - nonostante le parole meste ed il tetro suo eterno desiderio di sangue - che niente l'avrebbe portata ad esprimersi come Yoko per cultura. La Kenkichi di Keito, però, certo non era della stessa idea. Le risposi comunque immediatamente, senza giri di parole inutili:

    Io non sono nato nel clan, ho passato la maggior parte della mia vita a non sapere neanche di appartenervi. Ma non è il portare il cognome del mio clan a rendermi onore quanto le azioni che compio ed ho compiuto per esso: la ricerca della nostra storia, la proliferazione di vita in un clan disperso, il coltivare conoscenze passate come le Forme di combattimento, per le quali mi trovo qui. Voglio essere il ricettacolo della storia delle Lame Insanguinate e niente al mondo mi impedirà di esserlo. Rivoluzionerò il clan, lo riporterò all'antico splendore, gli darò la casa che merita dai tempi della scissione coi mikawa. I Kenkichi combatteranno pieni nel cuore del nome di Keiji kagome.

    Dissi, concludendo con una breve pausa. Sarebbe adesso toccato all'argomento più ostico, alla ferita ancora aperta che dovevo rimarginare, al motivo per il quale avevo messo in moto tutto il casino col Mizukage, con Sanjuro ed adesso con Keito e lo Shogenin di Suna: riottenere Saruhyondo da Jeral, Flagello Immortale.

    La mia spada mi è stata sottratta da un ninja dai poteri smisurati, il quale ha giocato col sottoscritto, macchiando il mio onore e ferendo il mio orgoglio. Sono qui, adesso, a chiederti aiuto perché ho interesse a migliorarmi ed a poter tornare faccia a faccia con quell'essere che terrorizza i quattro paesi e reclamare a testa alta e mano ferma l'arma che mi appartiene. Saruhyondo è tutto ciò che mi tiene ancorato alle mie origini.

    Non sapevo se la spada avrebbe compreso le mie intenzioni, forse neanche mi importava. Quello che davvero mi interessava era riuscire a convincerla che fossi degno e che grazie a me sarebbe potuta tornare a cibarsi di chakra e sangue. Anzi, che avrebbe banchettato con la vita altrui come mai prima era riuscita a fare.





    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Yoko, la cordialità fatta spada

    Quindi, fammi capire... tu vorresti salvare il clan dall'oblio dove sta finendo, eppure un ninja più forte di te è riuscito a rubarti la spada? Ma che cazzo ti sei bevuto oltre al cervello? Sarhuhyondo deve essere una lama dalla pazienza infinita per sopportare un padrone come te, credimi, con il pisciasotto che mi trovo, ne so qualcosa.
    Ad ogni modo, hai qualcosa che Keito non ha più: la forza di volontà per tentare di riconquistare ciò che pensi ti spetti, che sia la tua lama o la gloria dei Kenkichi, e l'età adatta a maneggiarmi, perciò finché mi nutrirai del sangue di quei bastardi che hanno osato spezzarmi, allora andremo d'accordo e potrai fare uso del mio potenziale!
    Potresti anche apprendere qualcosa di pratico sulla Prima Via, oltre che capirne di più sulle altre, in fondo il pisciasotto ha studiare dalle mie conoscenze passate molto di ciò che poi ha riportato per iscritto.
    , con queste parole, Yoko avrebbe acconsentito ad essere utilizzata dal chunin della Nebbia.
    Probabilmente, inoltre, quando Keiji stava rispondendogli, avrebbe sentito la lama vibrare alcune volte nelle sue mani: di certo una sensazione come di stupore l'avrebbe scossa quando aveva sentito della scissione dai Mikawa, una conoscenza che, forse, non tutte le Lame avevano condiviso con i loro padroni, mista poi ad un fremito di rabbia quasi simbiotico con quello che forse il Kenkichi stesso viveva, per l'assenza della sua di spada.

    Alla fine di quella discussione, o almeno quando Feng Gu si fosse reso conto della fine della stessa, il Mercenario si sarebbe rivolto all'altro: Dunque? Vuoi che ti ripari quella Iaito spezzata? Mi servirà almeno qualche ora, quindi, a seconda di cosa riuscirà ad ottenere il vecchio, dovremmo anche sbrigarci per gestire questa ulteriore questione, così da partire pronti. Non credi?, avrebbe chiesto, attendendo risposta dall'altro.
    Qualche ora? Fai anche mezza giornata, non è che tu abbia mantenuto le tue abitudini nella riparazione o creazione di armi in addestramento negli ultimi tempi!
    Ha ragione, fratello, non ti sarai un poco arrugginito?
    Vedi? Il prossimo nemico, disossiamolo! Riprendi le vecchie abitudini!
    Ed io che gli dò anche ascolto...
    AHAHAHAHAHAHAH

    Ad ogni modo, qualunque cosa Keiji avesse detto relativamente all'offerta di riparare Yoko, o in generale sulle abilità di fabbro dello Shogenin di Suna, dopo circa un'ora sarebbe tornato Keito, che, per prima cosa si sarebbe rivolto proprio all'altro Kenkichi: "Com'è andata? So bene che Yoko può essere difficile... almeno ragionarci può esserlo..."
    Pisciasotto, incapace e pure caga-lama... ma cosa ho fatto di male per finire nelle sue mani? Sua madre non poteva fare altri figli? O lui, non poteva farsi sfornare qualche piccolo Kenkichi? Magari il coraggio ha saltato una generazione, lasciandogli solo merda nel cervello...
    Ignaro di quel dialogo che più che a due, si sarebbe potuto definire a tre (per quanto esperto in quel settore), il Kaguya avrebbe poi atteso che fosse proprio Keito a rivolgersi a lui: "L'armiere della nave con il carico di meteore verdi ha accettato di portare con se due guardie del corpo che io stesso gli ho consigliato, dopo aver versato un altro pò di pittoresche descrizioni sui pericolosi pirati che girano per ora da queste parti. Partirete fra tre giorni, mi ha confermato questa data. Tu, giovane Kenkichi, hai tutto il tempo per apprendere da Yoko, e da me, i segreti del Primo Stile, se vorrai, ed in generale per prepararvi.", avrebbe suggerito infine al duo che aveva davanti a se l'anziano.
    Va benissimo per me, specie se devo riparare quella spada, potrebbe servirmi del tempo per un buon lavoro. Hai anche un posto dove farci riposare e preparare?, avrebbe chiese infine Zong Wu, ricevendo un cenno affermativo da Keito che li avrebbe accompagnati a casa propria, a meno di richieste diverse da parte di Keiji che aveva adesso diverse opzioni dinanzi a se su cosa poter chiedere sia all'autore del testo sugli stili di lotta Kenkichi, sia al fabbro colossale che aveva incontrato.

    -----

    OT: Ok, non so se serve riparare una spada Kenkichi, ma, ti ho dato l'accenno più volte sull'essere fabbro. In generale, comunque, a te la scelta su cosa chiedere per questi giorni che spettano ai nostri pg. /OT
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Compagni Momentanei
    Capitolo Secondo


    Atto VI
    Riparare e Forgiare

    Diedi poco peso alla parte iniziale del discorso della Kenkichi: le solite parole luride il cui solo udirle mi procurava disgusto. Quello che era importante è che si fosse convinta a fidarsi del sottoscritto. Mentre parlavo, più di una volta la sentii tremare, si sarebbe contorta anche se avesse avuto un corpo di carne. La rabbia che la pervadeva era affine al mio dolore, alla mia voglia di riscatto: ero convinto che, nonostante le incomprensioni iniziali, nel momento del bisogno ci saremmo intesi a pieno. Lei voleva il sangue, io cercavo nuovi poteri; le nostre strade si sarebbero incrociate per un lasso di tempo molto breve ma vitale per entrambi. Non avrei perso quell'occasione d'oro.
    Terminata la nostra piccola diatriba spirituale, Feng Gu mi rivolse parola, domandandomi, più che lecitamente: « Dunque? Vuoi che ti ripari quella Iaito spezzata? Mi servirà almeno qualche ora, quindi, a seconda di cosa riuscirà ad ottenere il vecchio, dovremmo anche sbrigarci per gestire questa ulteriore questione, così da partire pronti. Non credi? » La risposta fu immediata: « L'arma necessita indubbiamente delle tue cure. » dissi, porgendogliela. « E' un po' intrattabile ma tu hai il piacere di non poter udire le sue parole. » aggiunsi, sorridendo da sotto le bende. « Io sarei molto interessato alle tue doti di fabbro, Shogenin. » dissi inoltre, mentre il ninja di Suna prendeva l'arma. « Ho bisogno di qualcosa che mi copra il volto, qualcosa che tutti possano avere bene a mente, qualcosa che non si dimentichi. » La necessità di diventare qualcosa più che un semplice spadaccino al servizio di Kiri si era fatta troppo potente in me e non potevo fare altro che cedervi. Sarei stato qualcun altro, avrei nascosto la mia identità ma sarei stato più riconoscibile nei miei secondi abiti che nei primi. « Avrei bisogno anche di una corazza. » lapidario, continuai. « Qualora tu sia disposto a costruirmi ciò che ti descriverò in dettaglio, potremmo parlare del prezzo. Dovrà essere un'opera di cui si sentirà parlare in ogni angolo dei quattro villaggi. » Le mie parole volevano non solo incuriosirlo, ma anche ispirarlo. Non avevo molti ryo dietro, anzi, quindi, qualora il ninja della Sabbia avesse accettato mi sarei dovuto ingegnare in qualche modo per poterlo ripagare.
    Prima che Feng potesse rispondermi, Keito fece il suo ritorno, con buone notizie, per fortuna. Prima di tutto però, si rivolse al sottoscritto, curioso di verificare se Yoko avesse posto o meno fiducia in me. « Com'è andata? So bene che Yoko può essere difficile... almeno ragionarci può esserlo... » All'udir quelle parole Yoko si risvegliò potentissimamente ed iniziò a vomitar parole ed infamie; cercai di parlarle sopra per non sentire cosa stesse dicendo: « E' la Kenkichi più ostica con cui abbia avuto a che fare. » dissi sorridendo. Dopotutto, l'unica altra Lama Insanguinata che avevo avuto il piacere di maneggiare era stata Saruhyondo. « Ma alla fine abbiamo trovato un accordo. » L'uomo proseguì poi il suo discorso rivolgendosi anche a Feng Gu, e portando buone novelle: « L'armiere della nave con il carico di meteore verdi ha accettato di portare con se due guardie del corpo che io stesso gli ho consigliato, dopo aver versato un altro pò di pittoresche descrizioni sui pericolosi pirati che girano per ora da queste parti. Partirete fra tre giorni, mi ha confermato questa data. Tu, giovane Kenkichi, hai tutto il tempo per apprendere da Yoko, e da me, i segreti del Primo Stile, se vorrai, ed in generale per prepararvi. » Lo Shogenin fu contento del tempo che ci era stato dato, visto che doveva anche riparare la spada; poi chiese se avessimo un posto dove poter rifocillarci e riposare. Keito fece un cenno con la mano, indicandoci di seguirlo. Ci portò nella sua dimora, spiegandoci poi che saremmo stati suoi ospiti. In quel momento presi nuovamente parola. « Mancano tre giorni alla nostra partenza. Posso confidare nei suoi insegnamenti riguardo alla Prima Forma? »




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Il fabbro fa, il fabbro chiede

    Le prime parole dello spadaccino lasciarono Zong Wu un attimo sorpreso: la spada era intrattabile?
    Lui parla con le spade... ad ognuno il suo, fratello.
    Non posso dargli torto.
    Dopo quella spiegazione, però, Keiji fece ulteriori richieste: un elmo ed un'armatura, un elmo che lo rendesse indimenticabile ai nemici ed anche una corazza, richieste che fecero sorridere il Risorto.
    Il tuo primo vero cliente!
    E abbiamo anche una mezza idea su come farci pagare...
    L'arrivo di Keito, però, avrebbe fatto interrompere il discorso fra i due shinobi, mentre il vecchio spiegava dell'opportunità data dall'armiere e della possibilità di restare, per quei tre giorni d'attesa, presso casa sua.
    Va bene, vecchio, ti seguirò senza problemi., esordì il Risorto verso l'altro, prima che questi si volgesse verso Keiji a sua volta: "Certamente, ragazzo, ti mostrerò i segreti della Prima Forma! Sarà un piacere!", confermò.

    I tre si sarebbero quindi spostati verso la casa di Keito, avanzando fra le vie del piccolo centro portuale.
    Ed in quel frangente, Zong Wu ne approfittò per parlare con Keiji: Riparerò subito la spada, che credo ti serva per gli addestramenti di questi giorni, ma per elmo e corazza ho bisogno di almeno una descrizione generale di cosa desideri. Se puoi farmi dei disegni, ancora meglio, mentre riparerò la Iaito.
    Per ciò che riguarda il pagamento, per la corazza, vedremo dalla complessità, per l'elmo, dovrai rispondere a due mie domande, se vuoi quando saremo da soli.
    , spiegò il Kaguya, continuando poi con le sue due domande: Prima di tutto, come hai perso la tua spada? Perché avevi già un'arma del vostro clan, da ciò che ho capito. E, soprattutto, Kiri: che ninja ha di rilievo al momento? Amministratore, Primario dell'Ospedale, guardiani... quante più informazioni puoi darmi, sono decisamente curioso di sapere qualcosa del villaggio della Nebbia. Conosco giusto il nome del vostro Kage attualmente., concluse.
    Se la vogliamo chiamare curiosità! AHAHAHAHAH
    In realtà, però, una parte di lui era semplicemente curiosa: sapeva che Itai aveva preso il post di Shiltar come Mizukage, ma i restanti ninja che conosceva? Etsuko, con tutte le sue fisime e superbia, era di nuovo il Primario di Kiri? Houyoku, il suo gatto di casa, era ancora l'amministratore dopo la morte di Fujiko? O Godsan era riapparso di nuovo? Quali ninja proteggevano le stesse mura dove Shiltar (e dopo di lui Itai) s'era fatto le ossa per così tanto tempo, in tutti i sensi? Domande che di certo non poteva fare in modo diretto e, nemmeno, aveva ancora avuto la volontà di tornare a Kiri in quei tre anni.

    Comunque avesse risposto il Kenkichi, il vecchio li avrebbe portati fino alla propria casa: una costruzione discretamente grande, "Ci sono quattro stanze, considerando anche il piccolo salotto. Mia moglie teneva la casa molto più in ordine di me, ma in ogni caso troverete lo studiolo dove scrivo, o il salotto stesso comodi per dormire. Ho anche un piccolo pezzo di terreno dietro la casa, ci coltivo qualche ortaggio, potrai addestrarti lì, ragazzo. Mentre los cantinato, gigantone, potrà di certo esserti più comodo come lui dove riparare Yoko.", avrebbe spiegato l'anziano ai due, dandogli una visione d'insieme della casa.
    Perfetto, allora userò lo scantinato per lavorare!, fu il primo commento dello Shogenin di Suna quando il gruppo fu arrivato, ricevendo un cenno d'assenso da parte del padrone di casa.
    Arrivato nello scantinato, Zong Wu avrebbe avuto bisogno di un pò di tempo per sistemarsi Kit Attrezzatura Portatile [Vario]
    Si tratta di un set di accessori da artigiano che può essere utilizzato per preparare un'officina di campo. È necessaria un ora di preparazione prima di iniziare a lavorare.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Media
    (Potenza: | Durezza: )
    [Da Genin in su]
    , poi, quando ebbe finito, ritornò dai due Kenkichi.
    Intanto mi occupo della spada, poi, appena hai le idee chiare per corazza ed elmo, possiamo parlarne, così da domani ci lavorerò., avrebbe spiegato, lasciando poi i due membri del medesimo clan da soli, senza nemmeno una lama nei dintorni.

    Rimasti da soli, Keito avrebbe invitato Keiji a sedersi, offrendogli anche del thé, se lo avesse voluto, per poi chiedergli: "Prima di iniziare il vero addestramento, quando Yoko sarà riparata, ho una domanda per te, ragazzo... come hai compreso la Prima Forma? Cos'è secondo te la Forma della Determinazione?", avrebbe chiesto, aspettando una risposta dall'altro.

    ------

    OT: Ok, questo è un post ancora abbastanza soft, il prossimo, se mi dai le descrizioni di elmo ed armatura, oltre che dell'idea di base della prima forma, avrà molta più "carne al fuoco" per entrambi da fare ^^' /OT
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,616
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Compagni Momentanei
    Capitolo Secondo


    Atto VII
    Curiosità Sunese. †

    Durante il tragitto verso la casa di Keito, Feng rispose alla mia richiesta d'avere un elmo ed un'armatura unica da lui forgiata visto che precedentemente fummo interrotti dal ritorno del vecchio Kenkichi. Mentre camminavamo, lo Shogenin si permise probabilmente troppa confidenza, andando subito a toccare un argomento che mai avrei voluto affrontare in presenza di una persona estranea: Saruhyondo. Purtroppo l'uomo conosceva già molte informazioni a dir poco vitali sulla mia persona e, benché non avessi motivo di dubitare sulla sua affidabilità, mi sentii un po' restio dal fornirgliele altre. Mentre continuava il suo discorso, poi, mi fece delle domande un po' più approfondite su Kiri e sulle sue cariche pubbliche: Mizukage, Primario dell'Ospedale, Guardiani. Insomma, cosa la cui semplice visita a Kiri avrebbe dato risposta. « Perché non v- » accennai, interrompendomi poi. Stavo per giocarmi la moneta che mi aveva chiesto per i suoi servigi, non avrei dovuto, dall'alto della mia onestà morale, corrompere quella situazione vantaggiosa. Non erano informazioni segrete su Kiri, né argomenti particolarmente spinosi: era solo politica interna. « Scusa, stavo rispondendoti con un'altra domanda, e non è carino. » dissi, portandomi la mano dietro la testa in segno di imbarazzo. « Kiri non sta attraversando uno dei suoi periodi migliori. L'Ospedale è ancora chiuso perché non abbiamo qualcuno in grado di gestirlo ... brutta storia, lo so. Il Mizukage è ormai da tempo Itai Nara e ricopre anche il ruolo di Amministratore. » dissi, storcendo un po' la faccia e facendo trasparire un po' di delusione. Il mio rapporto con il Kyuudaime era più complesso di quanto non credessi. « Alle mura invece i guardiani sono quello scansafatiche di Akira Hozuki ed un ninja da poco investito della carica, un certo Asmodai Akuma che ammetto di non conoscere. » Avevo dunque eluso la domanda principale dello Shogenin di Suna. Sapevo però di non potermi esimere dal raccontargli la mia storia; allo stesso modo ero certo che quella avventura mi avrebbe dato modo di indagare la vita di quel ninja così peculiare. Il gioco dell'esporsi poteva valere la candela? Non lo sapevo ma non avevo alternative. « Non ho perso Saruhyondo, la mia spada » esordii lentamente, « mi è stata rubata. » conclusi subito, sospirando. Dovevo tuttavia andare avanti: « Proprio come oggi, ero alla ricerca del perduto sapere Kenkichi e mi sono spinto fino al paese dell'Onda. Lì ho trovato qualcuno che ... bhè, che non aveva intenzioni amichevoli. Mi sono confrontato direttamente col Flagello Immortale il quale ha ben pensato, vedendo l'estrema bellezza della mia tetra spada, di impadronirsene. » Qui mi fermai. Potevo farlo, dopotutto. Lo Shogenin mi aveva chiesto come avessi perso la spada, non se l'avrei poi mai recuperata. Inoltre dire che avevo un appuntamento col Nukenin più ricercato dall'Accademia non sembrava una mossa saggia. « Per quanto riguarda la fattura dell'armatura, una volta arrivati a casa del Vecchio, ti farò dei rapidi disegni. »
    Chissà il perché di cotanta Curiosità Sunese.

    [...]

    La camminata non fu troppo lunga, nel giro di qualche minuto ci trovammo davanti alla casa dello scrittore. Devo ammettere che me la immaginavo decisamente più modesta, con i tempi che correvano, vivere di libri non era certo la cosa più facile. « Ci sono quattro stanze, considerando anche il piccolo salotto. Mia moglie teneva la casa molto più in ordine di me, ma in ogni caso troverete lo studiolo dove scrivo, o il salotto stesso comodi per dormire. Ho anche un piccolo pezzo di terreno dietro la casa, ci coltivo qualche ortaggio, potrai addestrarti lì, ragazzo. Mentre los cantinato, gigantone, potrà di certo esserti più comodo come lui dove riparare Yoko. » disse non appena varcammo l'uscio l'uomo. « Ne sono onorato. » risposi semplicemente, accennando un inchino con la parte superiore del busto. Dal canto suo, Feng Gu rispose che si sarebbe ben adagiato nello scantinato ed aggiunse che, quando avrei avuto il necessario per iniziare i lavori dell'elmo e dell'armatura, avremmo potuto parlare. Annuii brevemente con la testa mentre l'uomo si rivolgeva verso la parte inferiore della casa. Avremmo dovuto attendere qualche tempo prima di rivederlo.
    « Potrei avere un foglio ed un lapis? » chiesi con modestia al vecchio il quale, a sua volta, dopo avermi proposto del tè che accettai di buon grado, non solo mi procurò quanto richiestogli ma mi pose anche una domanda tutt'altro che semplice. « Prima di iniziare il vero addestramento, quando Yoko sarà riparata, ho una domanda per te, ragazzo... come hai compreso la Prima Forma? Cos'è secondo te la Forma della Determinazione? » Lo guardai con sguardo acceso ed incuriosito: stavamo iniziando. Raccolsi un secondo le idee e le esposi lentamente con tono di voce fermo e deciso: « La Forma della Determinazione o Via del Forte si base si colpi a zone sempre diverse del corpo dell'avversario, un incalzare incessante che lascia poche vie di scampo all'avversario. Essendo stata la prima forma creata nel combattimento con la spada, pecca in fase difensiva rispetto alle altre, in quanto è studiata per rispondere, tendenzialmente, ai colpi di un altro usufruitore di questo stesso stile e quindi è utile per difendersi da colpi mirati e non fendenti ad ampio raggio, per esempio. La sua forza sta proprio nella determinazione dell'attaccante nel perpetrare l'offesa instancabilmente. » Mi fermai poi, credendo d'aver detto tutto « Dimentico qualcosa, Maestro? » Mentre rispondevo alla sua domanda sulla Via del Forte, mi stavo dilettando nel disegnare ciò che avrebbe coperto il mio volto: delle linee armoniose e più chiare avrebbero evidenziato gli occhi, tutto il resto sarebbe stato coperto da duro metalli color ebano: davanti alla bocca avevo posto una sporgenza trapezzoidale volta ad ospitare il simbolo di Kiri. L'elmo sul retro, invece, circondava dapprima la testa nella sua sfericità e poi terminava con una piccola sporgenza obliqua che avrebbe coperto la congiunzione tra collo e spalle. « Eccolo. » pensai, dopo aver ultimato il disegno. Allo stesso modo, disegnai una robusta armatura d'acciaio e cuoio, molto simile a quelle tradizionali: spessa, davvero maestosa. « Anche questa è fatta. » pensai ancora. « Posso andare a consegnare questi disegni, prima di continuare? »




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



    Edited by Ade Geist - 11/3/2016, 16:55
     
    .
  15.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Online
    Tre giorni di preparativi

    Keiji inizialmente sembrò diffidente nel dare le risposte allo Shogenin, ma fu solo un attimo, subito dopo, il Kenkichi offrì alcuni nomi e notizie relativamente all'attuale situazione di Kiri: c'erano due nuovi guardia, shinobi di cui il Kaguya non aveva mai sentito parlare, nemmeno per sbaglio: un Hozuki ed un Akuma.
    Come non sopporto gli Akuma...
    Ed in quello stesso contesto: Etsuko sembrava non aver ripreso il suo posto, dopo che Shiltar lo aveva cacciato dal ruolo di primario di Kiri, ma, egualmente, nemmeno Houyoku pareva più fare da amministratore della Nebbia, un ruolo che, assieme a quello di Mizukage, Itai aveva preso per se.
    Fare da Kage ed occuparsi contemporaneamente delle trafile burocratiche? Non lo invidio proprio... Ho fatto entrambi quei lavori, ma in momenti distinti.
    La parte veramente interessante, però, fu la successiva: Keiji non aveva perso la sua spada, gli era stata rubata.
    In tutto ciò, ti rendi conto che questa gente dà un nome alla propria arma?
    Sembrava che quel ninja della Nebbia avesse l'abitudine di andare in giro a cercare informazioni sul suo disperso clan, informazioni che stava cercando, secondo il suo racconto, in quel del Paese dell'Onda, dove, però, ironia della sorte, non trovò informazioni, bensì il caro e vecchio Jeral.
    C'erano però due discrepanze con ciò che il ninja di Kiri diceva, o meglio, due cose che non andavano perfettamente d'accordo con il normale modo d'agire del Flagello: Keiji si era confrontato con lui ed era vivo per raccontarlo (e dubitava che il Kenkichi avesse ucciso il Flagello), in più Jeral si sarebbe impadronito della sua spada per la sua "tetra bellezza"?
    Al tuo amichetto immortale piacciono solo due cose: portare il Caos e se stesso! AHAHAHAHAH
    Egocentrico è egocentrico, poi con tutto il potere che possiede se lo può permettere... ma quello è un altro discorso, ritengo.
    In effetti, o questo tizio pensa di aver incontrato il Flagello, oppure c'è un motivo diverso se lo ha lasciato vivo, ma disarmato.
    Forse non se n'è reso conto nemmeno lui... insomma, parla della sua spada come di una bella donna!
    Chi siamo noi per giudicare le pazzie altrui? AHAHAHAHAH

    Mentre quel discorso andava avanti, il gruppo arrivò alla casa di Keito e, così, lasciati i due Kenkichi al piano superiore, Zong Wu scese al piano sottostante per iniziare il suo lavoro: dapprima montò una piccola fornace ed un piano con alcuni segmenti di metallo, quindi riempì due barilotti d'acqua e poi iniziò a studiare la Iaito di Keito: era stata spezzata un pò più in basso della sua metà, ma la lama aveva ancora una buona struttura, quindi tutto ciò che il Kaguya fece fu accendere con una scarica elettrica il fuoco della fornace e mettere a fondere alcuni segmenti metallici, quindi, mentre quelli erano ancora caldi, Zong Wu prese Yoko ed immerse parte della lama spezzata nel metallo fuso, per poi depositare il tutto in un struttura adatta a dare la forma desiderata alla lama.
    Fatto ciò, si trattò solo di iniziare a battere il ferro, finché era ancora caldo, cosa che con il martello d'osso in possesso del Risorto non fu nemmeno così difficile.
    Ci vollero diverse ore piene di lavoro per riuscire a completare quella riparazione, alla fine della quale, lo Shogenin sarebbe risalito di sopra portando con se il frutto del suo lavoroIaito [Mischia]
    Il iaitō è un'arma simile alla katana per forma e dimensione, ma forgiata per danneggiare gravemente le armi contro le quali di scontra. Ha potenza tripla (x3) contro gli oggetti.
    Tipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Grande
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 150)
    [Da chunin in su]




    Nota: non ho specificato le ore perché un lavoro del genere dovrebbe richiedere meno tempo delle 15 necessarie, essendo l'arma solo spezzata, non da fare del tutto
    .
    Ecco qui la vostra, Yoko. Per il resto del lavoro, direi che avrò bisogno di comprare alcuni elementi prima di poterlo portare avanti, partendo dai tuoi disegni Keiji-san, quindi mi allontano per qualche ora., avrebbe esordito Zong Wu, lasciando poi i due Kenkichi soli con la lama.
    Quello stronzo sarà anche fuori di melone come pochi... ma cazzo se sa fare il suo lavoro! Guardate come sta dritta la mia lama adesso! Troviamo quel trio di bastardi e facciamoli a pezzi!
    L'esuberanza della lama fece sorridere Keito: "Dì a Yoko di calmarsi, devi prima apprendere come usarla al meglio tu stesso, ragazzo.", esordì l'anziano, come se riuscisse a sentire la spada malgrado non fosse direttamente in contatto con lei.
    Dì al vecchio pisciasotto che lo so bene che dobbiamo allenarti, quindi che ne dici, Keiji? Alzi il culo ed usciamo fuori ad iniziare la tua prima lezione? Forza stronzetto!
    Keito fece spallucce, come a voler intendere che era difficile ragionare con Yoko ed invitò quindi il compagno di clan a seguirlo fuori.
    Sul retro dell'abitazione, l'anziano si fermò ad osservare il suo interlocutore: "Come tu stesso hai detto poc'anzi, Keiji, la Prima Forma è una forma puramente offensiva, che non considera l'eventualità di difese ad ampio raggio, ma si basa sul non lasciare al nemico il tempo di preparare una vera e proprio controffensiva.", confermò.
    E questa specie di pisciasotto mi ha utilizzato solo per quella! Ha teorizzato anche le altre, ma mi ha usato solo per la prima forma? Ci pensi, stronzetto? Potevo brillare in tutte le forme e lui mi usa solo per quella!
    "La Prima Forma mi è risultata perfetta, anche per la natura di Yoko: una Iaito in uno scontro fra spade, può essere molto più potente per distruggere le armi altrui, ma, per lo stesso motivo, quando quel dannato mi ha attaccato con quello strano fendente dalla distanza, non ho avuto modo di difendermi...", avrebbe continuato Keito, con una nota di disappunto nella voce.
    Vecchio incompetente del cazzo! Le figure di merda che mi fai fare...
    Incurante, anche se sembrava chiaro ormai che potesse comunque sentirle, delle parole di Yoko, Keito si avvicinò a Keiji e fece un primo segno sul terreno davanti a lui, quindi avanzò di una ventina di passi, compiendo un secondo segno sul terreno, per poi fermarsi: "Partiamo dalle basi, immagino che quando hai appreso l'arte del kenjutsu tu abbia fatto dei kata, se vogliamo rubare un termine delle arti marziali? Cioè una serie di posizione di affondo, stoccata, fendente e simili. Quello che ti chiedo di fare adesso è qualcosa di simile: sono 20 passi, per 20 passi devi compiere sempre degli affondi, poi per altri 20 sempre delle spazzate, senza mai fermarti, né simulare delle parete, ok?"

    E quella serata di addestramento sarebbe andata avanti così: quando Zong Wu ritornò, il trio si fermò per una cena molto frugale e, dopo che lo Shogenin prese le misure del Kenkichi (d'altronde era un'informazione necessaria per forgiare un'armatura), il presunto sunese tornò nello scantinato, non risalendovi nemmeno per dormire.
    Se Zong Wu dormì, lo fece nello scantinato, dove rimase il più del tempo a lavorare, agli occhi dei due Kenkichi, che intanto avrebbero intensificato e diversificato gli allenamenti, per rendere, con ogni nuova prova, i passi di Keiji più determinati nell'avanzare, le mani più forti e sicure sull'impugnatura di Yoko ed i fendenti più decisivi e potenti.

    Intanto Zong Wu...

    Il Risorto, dopo le spese fatte durante la prima giornata, e prese le misure del Kenkichi, iniziò il suo lavoro di fabbricazione della corazza e dell'elmo: aveva preso della pelle di daino, per l'interno della corazza, metallo in grosse quantità, resina e grasso, per le giunture, ago e filo per cucire gli interni e così iniziò le sue lunghe ore di lavoro.
    Fortunatamente non aveva di che annoiarsi nel silenzio...

    Quindi gli fabbrichiamo quest'armatura e poi? Hai già pensato a come farti pagare?
    Non pensi che lo sapremmo anche noi se lo avesse pensato?
    Oppure potrei semplicemente dirvelo, se mi viene in mente un modo di pagamento... per l'elmo mi ha dato delle interessanti informazioni.
    Vero, su tutte, il fatto che conosce Jeral e che per qualche motivo è sopravvissuto all'incontro.
    E poi è il mio primo vero cliente, devo intanto fare un buon lavoro, potrebbe portarmi pubblicità!
    A proposito di primo cliente, scusa un attimo... non so se gli altri due qui se ne sono accorti, ma hai comprato del materiale in eccesso, o mi sbaglio?
    Certo che me ne ero accorto, Bassorilievo Petulante, ma sarà per evitare errori nella forgiatura, no?
    In parte per quello, in parte per prepararmi due cosucce per me...
    Due cosucce?
    Quello che si addestra quassù è un kiriano che non ricordo nemmeno se ha mai incontrato il defunto Mizukage... quindi meglio evitare di estrarre ossa davanti a lui, non credete? Nel migliore dei casi potrebbe ritenermi un traditore di Kiri che vive a Suna.
    Ma è quello che sei! AHAHAHAHAH
    Non abbiamo mai tradito Kiri! Sono morto come ninja di Kiri!
    E da quando ti sei risvegliato quale obiettivo hai avuto?
    La VENDETTA!
    E con questo ho concluso la mia arringa! AHAHAHAHAH

    [...]

    Finiti i due giorni, Zong Wu (che si era presentato giusto qualche volta per bere e mangiare) avrebbe portato a Keiji le sue creazioni, o, più correttamente, lo avrebbe invitato (ed anche Keito) a scendere a vedere quanto da lui creato.
    I due Kenkichi avrebbero visto quattro oggetti Creatività
    Speciale: L'utilizzatore può creare anche equipaggiamento personale parigrado utilizzando l'abilità Artigianato.
    [Da Chunin in su]
    in esposizione: da una parte, su un tavolo, c'era l'elmo
    Elmo Integrale [Protezione]
    Elmo che copre e protegge interamente il volto del suo utilizzatore. Possiede particolari decorazioni distintive.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Medio-piccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 25 | Durezza: 4 | Crediti: 50)
    che il Kenkichi desiderava e poco più lontano, su due attaccapanni fatti alla bene e meglio, due oggetti particolari.
    Sulla sinistra, l'armatura
    Armatura Integrale in Ferro [Protezione]
    Armatura integrale, composta da spalliere, copertura per braccia, gambali, cintura e pettorali tutti esternamente in metallo, con cinghie sui punti di giunzione per non ostacolare oltremodo i movimenti del proprietario, oltre che uno strato interno in pelle per evitare che chi la indossi stia scomodamente a contatto diretto con il ferro stesso.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Gigante
    Quantità: 1
    (Potenza: 40 | Durezza: 4 | Crediti: 150)
    che aveva disegnato Keiji.
    Poco lontano, uno strano mantello
    Mantello Rinforzato [Protezione]
    Lungo mantello fatto di piastre metalliche sovrapposte che permette una difesa ed una resistenza superiori a quelle dei normali mantelli, senza perdere la possibilità di coprire per intero il corpo dell'individuo che lo indossa, lasciandogli comunque una certa libertà di movimento.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    (Potenza: 40 | Durezza: 4 | Crediti: 125)


    che, a toccarlo, sarebbe risultato chiaramente metallico.
    E, poco lontano, un oggettino non particolarmente "cordiale" a vedersi, chiaramente un'arma offensiva


    Mannaia [Mischia]
    Grossa mannaia dal manico di circa 2 metri ed ha una lama su di un lato grande circa la metà dell'arma stessa
    Tipo: Asta-Taglio
    Dimensione: Gigante
    Quantità: 1
    (Potenza: 50 | Durezza: 4 | Crediti: 280)

    Quelli sono per me, per prepararci al meglio alla situazione che ci aspetta., avrebbe risposto con un sorriso divertito lo Shogenin, accarezzandone la lama ricurva.
    Ve lo avevo detto che era fuori di testa!

    Ascoltate eventuali domande e pareri, Zong Wu avrebbe chiesto qualche ora di sonno, così da essere poi pronto per il viaggio in mare che, ormai, li aspettava il mattino successivo.

    ----

    OT: Mi dispiace di averci messo tanto, causa febbre, ci sono stato a lavorare tutto ieri e oggi, purtroppo si prospettava come un post più corposo per me ^^'
    Sui costi degli equipaggiamenti, ho seguito le indicazioni di regolamento, se vorrai poi proporli, vedi se ti chiederanno qualche modifica in caso (io per i miei li ho creati intanto per motivi di gioco, poi vedo se tenerli)/OT
     
    .
27 replies since 30/12/2015, 17:38   406 views
  Share  
.