La casa degli orrori

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    La casa degli orrori

    VIII



    L'Uchiha ascoltò le spiegazioni del danshi rispondendo che avrebbe, in futuro, fatto attenzione ad attivare lo sharingan di fronte a un Kenkichi; con una risata. Poi riguardo al clan affermò di avere sentito parlare di Zabusa da un kiriano in accademia sottolineando come fosse stato sconfitto da un portatore di sharingan.
    Successivamente
    Bhè, obiettivo nobile ma temo dovrai allenarti parecchio se desideri davvero diventare il migliore spadaccino, in giro ve ne sono parecchi. Ne conosco uno anche a Konoha, se un giorno verrai a trovarmi al villaggio posso indirizzarti a lui, possiede un dojo e magari può darti qualche utile consiglio
    Il Kuro replicò
    So che sarà un duro obbiettivo ma non importa c'è la metterò tutta...se passerò per Konoha volentieri...se mi ospiti ahah ahah
    strizzando l'occhio sinistro ma si trattava solo di una battuta.

    Dopo qualche minuto arrivarono dove si trovavano gli altri lavoratori che nel frattempo avevano, si spera, completamente sgomberato le stanze. La kunoichi preso il martello passatogli dallo studente lo invitò ad aspettare che lei avesse terminato l'organizzazione del lavoro.
    Ok fai con comodo !
    aggiunse lui...
    Dopo aver distribuito i vari attrezzi, uno a ognuno lei:
    I gruppi 1 e 2 si occuperanno della distruzione del muro della prima stanza, i gruppi 3 e 4 della seconda, mentre io e te Kitori ci occuperemo da soli della terza. In questo modo avremo modo di farci un po' i muscoli e sfruttare la cosa come buon allenamento, che ne dici?
    Lui con il solito sorriso
    Ci sto! ogni scusa è buona per un po' di esercizio !
    Dopo avere controllato che gli altri fossero a lavoro i 2 si diressero al loro posto: di fronte al muro Kairi
    Sai, esiste un'altro tipo di chakra, quello distruttivo, che ci sarebbe stato di grande aiuto in questo caso, sarebbero bastati un paio di pugni per riuscire a buttare giù questa parete senza troppa fatica. Purtroppo non l'ho ancora appreso, altrimenti te l'avrei insegnato molto volentieri. Ma come dicevo, ci faremo un po' di muscoli in questo caso
    Il danshi ricordando alcuni episodi del suo passato con un po' di preoccupazione

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    replicò
    Si, lo conosco purtroppo e troppo da vicino ci stavo restando secco...quella pazza non ha senso dell'umorismo ahahah. Magari mi insegnerai tu un giorno
    Lei afferrò il martello, dando un forte e preciso colpo sul muro, che si crepò appena; diede un secondo colpo con la stessa potenza nello stesso punto del precedente, diversi pezzi di intonaco caddero a terra ai suoi piedi mostrando dei mattoni continuò, sollevando il martello una terza volta finendo con il colpire nuovamente lo stesso punto, creando finalmente un'apertura dal quale riuscì ad osservare la stanza dall'altra parte ...
    Nel frattempo Kitori era rimasto un po' dietro ad osservare la scena o meglio la ragazza; non gli era capitato spesso di vedere una ragazza carina brandire un martello in maniera al contempo elegante e vigorosa. Esso ne fu piacevolmente colpito e dopo averla squadrata per bene si decise a cominciare: afferrò il grosso martello che aveva scelto e cominciò a colpire una zona di muro vicino l'Uchiha.
    Primo colpo [forza 200] nessuno effetto ma ebbe conferma della forza di lei. Poi con stessa forza e nello stesso punto scaricò vari colpi almeno cinque facendo cadere intonaco e qualche pezzo di mattoni
    Cavolo che resistenza è fatto proprio bene! ci vorrà parecchio! ci faremo i muscoli sicuro !
    Poi cominciò una lunga serie di martellate fino ad aprire un grosso buco, vedendo la stanza dietro ma continuava a colpire con maggiore vigore tentando di espellere emozioni e sentimenti un ottima terapia per i pensieri passati...
    Un colpo per me uno per mamma ...
    Kairi prenota l'alloggio ci mettiamo un secolo qua! ma non mi dispiace sei uno spettacolo col martello!
    scoppiando a ridere...
    Poi tutti al ristorante offre Shu?


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;


     
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    La cena

    Post Nono - La casa degli orrori



    In un certo senso ero sollevato della decisione di Asami di restare nella casa degli orrori. Un po' per il tempo che avevo "investito" in lei, un po' perché, dopotutto, iniziava ad essermi simpatica. Era una kunoichi di discreto talento, che avrei potuto addestrare fino a rendere un'ottima alleata, sia nella casa che in missione.

    Ottimo. Hai imparato i rudimenti del chakra adesivo. Dovrai continuare ad allenarti in futuro per acquisire una maggiore rapidità ed efficacia... ma ci penseremo in un altro momento. E' quasi ora di cena.

    Avrei quindi fatto scendere Asami dal muro, eventualmente dandole la mano, prima di andare ad interrompere i lavori dei "carpentieri". Dissi che erano liberi di unirsi a noi per la cena ma, a parte Kairi e Kitori, tutti rinunciarono.

    Non sono un grande cuoco, ma per fortuna ci sono diversi locali qui intorno che fanno servizio a domicilio. Riposatevi pure, io intanto vado ad ordinare.

    Avrei volentieri assecondato i loro gusti o preferenze. Viaggiando avevo acquisito un ottimo palato ed avevo apprezzato le diverse cucine di svariati luoghi del continente e mangiavo un po' di tutto.

    Una volta stabilito il da farsi sarei uscito dalla casa circa per una mezz'oretta, raccomandando ai tre di non andare troppo in giro dato che c'era ancora qualche trappola attiva nella casa. Kairi ben sapeva che non si trattava di un qualche scherzo di cattivo gusto, ma di una minaccia molto concreta ed avrebbe potuto avvisare gli altri.

    Al mio ritorno, a mani vuote, avrei tranquillizzato tutti dicendo che sarebbero arrivati entro la prossima mezz'ora con le cibarie

    Giusto il tempo per apparecchiare.

    Avrei portato l'occorrente, aiutato dagli altri, nel mio ufficio che il Kenkichi aveva riparato precedentemente nella giornata adibendo la scrivania a tavola improvvisata ed andando poi a prendere le sedie mancanti.

    All'arrivo delle cibarie avrei portato tutto in tavola. Io avevo ordinato un piatto di ramen, molto semplice e basilare ma non avevo voglia di assaggiare le imitazioni accademiche di piatti che andavano assaporati nei luoghi d'origine.

    Itadakimasu
     
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    Cena in compagnia

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    Alla battuta del Kitori Kairi fece un sorriso cortese Bhè, al clan abbiamo diversi alloggi per gli ospiti, se vorrai venire sarà lieta di farti fare un giro. Magari la prossima volta che tornerò a Kiri potrei venire a visitare il tuo clan, quando sarai genin ed avrai appreso già qualche nozione, questa vostra particolare abilità con le spade mi incuriosisce l'idea di un'arma che si nutre del sangue avversario aveva stimolato non poco la sua curiosità.
    I due poi si misero a martellare per diversi minuti, riuscendo a creare un buco da cui avrebbe potuto passare tranquillamente una persona: sarebbe però servito un'intero giorno di lavoro per abbatterlo completamente e rendere le stanze comunicanti. Gli altri gruppi essendo in numero maggiore procedevano più velocemente, ma anche a loro sarebbe servito come minimo tutta la mattinata seguente per terminare.
    Quando si fece ora di cena Shu li raggiunse, invitandoli come l'Uchiha sperava ad una cena tutti assieme. Tutti i presenti tranne la ragazza e Kitori declinarono, ed alla fine si ritrovarono tutti assieme in sala da pranzo e Kairi ordinò del semplice ramen per cena. Quando Shu uscì raccomandando loro di non muoversi la genin volse lo sguardo verso i due rimasti con lei Vi consiglio di seguire la raccomandazione, ho visto casa sua e non scherza...i marionettisti sono proprio fissati con queste trappole

    Rivolse poi lo sguardo alla ragazza dai capelli rossi, le sembrava di averla vista qualche ora prima in sala di attesa ma non la conosceva. Notando il copri fronte capì che doveva trattarsi di una genin del suo stesso villaggio. Si avvicinò a lei con un sorriso Piacere, non abbiamo avuto modo di presentarci. Io sono Kairi del clan Uchiha, apparteniamo allo stesso villaggio anche se non credo di averti mai vista in giro. In realtà conosco ben pochi genin a Konoha ancora rise Non ti ho vista neppure fra gli addetti ai lavori, sei un'amica di Shu? domandò cercando di intavolare una conversazione e senza nessun tipo di secondo fine, al contrario: se l'amico si fosse trovato una ragazza sarebbe stata solo felice per lui, e così magari sua sorella avrebbe smesso di considerarli praticamente ad un passo dall'altare...

    Quando Shu ritornò con il cibo lo ringraziò per aver offerto, e non appena il piatto fu davanti a lei attese qualche minuto prima di iniziare a mangiare, soffiando di tanto in tanto sulla ciotola di brodo bollente. L'apertura ufficiale della casa per quando è prevista? Hai poi trovato qualcuno adatto a spaventare? disse, sforzandosi di essere il più socievole possibile: situazioni sociali di quel tipo la mettevano sempre in difficoltà, non sapeva come relazionarsi in gruppo spesso e per lei era molto più semplice l'approccio con una singola persona. Come al solito sperò che qualcun'altro cominciasse a chiaccherare del più e del meno, togliendola da quella posizione di cicerone che così poco le si addiceva.


     
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    Continuò a guardare Shu, il vampiro della casa, con un piccolo sorriso sulle labbra. I suoi piedi erano ancora attaccati al muro grazie al chakra che aveva accumulato. La ragazza era riuscita a cambiare la proprietà dell’energia facendola diventare adesiva. Nonostante gli occhi puntati verso il rosso, Asami cercava di non perdere la concentrazione. Ci mise alcuni minuti per prima di capire il meccanismo, ma riuscì nel suo intento. Anche Shu era soddisfatto del progresso appena compiuto, ma aveva detto alla ragazza di allenarsi in futuro per acquisire maggior padronanza della tecnica. Ora però era quasi l’ora di cena, anche se la ragazza non ne sentiva il bisogno, forse perchè era presa dall’improvviso allenamento proposto. Oppure era colpa del corsetto. Era così stretto che comprimeva tutto l’addome, anche se per per lei non risultava un fastidio. Eppure ogni giorno nella villa Hoshiyama indossava sempre questo tipo di abbigliamento. Fino a quando non decise di lasciare la casa di famiglia e di raggiungere Konoha.
    Scese dalla parete facendo attenzione ad equilibrare il chakra sotto la pianta dei piedi anche in quell’occasione. Ebbe timore di cadere ma fortunatamente ciò non accadde, grazie all’energia prodotta ed accumulata. In ultimo fece un saltello per ritrovarsi di nuovo coi piedi al pavimento.
    Prima di essere trascinata dagli altri lavoratori, la genin di Konoha chiese al sunese di poter cambiare gli abiti e di struccarsi.
    Se avesse accontentato la richiesta della diciottenne, lei stessa avrebbe raggiunto velocemente la sala per struccarsi il viso e le braccia. Avrebbe cercato di togliere il trucco anche dietro la schiena, con scarsi risultati. Dopodichè avrebbe raggiunto la sala dei costumi per cambiare i suoi abiti da vampira con quelli che aveva indossato la mattina stessa, portando con sé anche il marsupio con le varie armi. Fortunatamente la maglia avrebbe coperto la parte superiore della schiena che avrebbe presentato ancora delle macchie di trucco. Dopodichè avrebbe raggiunto il proprietario della casa.
    Camminava tra i corridoi della casa, cercando di trovare il sunese. Il ticchettio dei suoi passi risuonavano in un eco all’interno di quelle mura. Si muoveva velocemente, in una direzione a lei sconosciuta. Purtroppo non conosceva la casa e in più non riusciva ad orientarsi. La casa era totalmente spoglia e non c’era nessun punto di riferimento. Improvvisamente udì delle voci, poco lontane dalla sua posizione.

    §Mmm… forse è da quella parte.§

    Iniziò a camminare verso la fonte delle parole appena udite. Avvicinandosi riuscì a comprendere diverse parole e quando arrivò alla sala c’erano diverse persone.Tra queste c’era anche Shu. Le altre due figure non le aveva mai viste. Evidentemente erano altri due lavoratori all’interno della casa. La ragazza cercò di avvicinarsi lentamente al gruppo, cercando di non disturbare il sunese che nel frattempo proferì parola. Non voleva interromperlo e assistere nuovamente alla scenata di prima. Si avvicinò con discrezione ascoltando attentamente le sue parole.

    -Non sono un grande cuoco, ma per fortuna ci sono diversi locali qui intorno che fanno servizio a domicilio. Riposatevi pure, io intanto vado ad ordinare.-

    Anche Asami non era portata per la cucina. Questo perchè la servitù si occupava personalmente dei pasti principali della giornata. Dalla colazione alla cena, le cuoche della famiglia Hoshiyama tutti i giorni erano impegnate a preparare ogni singolo pasto. Era un personale scelto direttamente dai suoi genitori, soprattutto dalla madre. Era lei che giudicava, oltre alla Governante della casa, i vari piatti delle aspiranti cuoche che si offrivano per un posto di lavoro. E i cibi che cucinavano erano deliziosi sia da vedere che da mangiare. Forse per questo motivo inizialmente la cucina di Konoha non le stimolava l’appetito. Per fortuna era riuscita ad abituarsi alla cucina del villaggio della foglia anche se desiderava di tanto in tanto un piatto cucinato dalla sua servitù. Suo zio Bumi la maggior parte delle volte riusciva a scacciare questo suo pensiero, con un suo piatto. Non era abile come le cuoche della sua servitù ma riusciva a cavarsela. Ma quella volta doveva affidarsi ad altre mani. Così, per quella cena di gruppo,ordinò una semplice piatto di ramen. Prima di uscire, Shu raccomandò ai tre ragazzi di non inoltrarsi all’interno della casa poichè potevano imbattersi in qualche trappola.

    §...§

    Per quale motivo aveva piazzato delle trappole in un luogo destinato al pubblico? Custodiva qualcosa di importante all’interno della casa? O come le marionette erano dei semplici esperimenti? Non poteva essere pericoloso per i lavoratori che fino a quel momento avevano lavorato per lui? Asami iniziava a guardarlo mentre lasciava la stanza. Davvero aveva piazzato delle trappole? Perchè era così prudente? Improvvisamente la sua attenzione fu catturata da una voce femminile.

    -Vi consiglio di seguire la raccomandazione, ho visto casa sua e non scherza...i marionettisti sono proprio fissati con queste trappole.-

    A quanto pare la ragazza conosceva già il sunese e le sue strane abitudini. Come la “Casa degli orrori”, anche la sua dimora personale aveva diverse trappole. Forse anche in questo caso era una semplice sperimentazione. O come aveva appena dichiarato la ragazza era solo una fissazione.
    Iniziò a guardarla con curiosità. Aveva un fisico allenato, capelli neri abbastanza lunghi e gli occhi del medesimo colore. Non l’aveva mai vista prima. E quando si presentò scoprì la sua provenienza. Era di Konoha come lei. Genin come lei. Non conosceva molte kunoichi del suo villaggio. Eppure era sempre in giro. Fece un piccolo sorriso per poi presentarsi.

    -Ciao Kairi. No, non sono un'amica di Shu. L'ho conosciuto oggi...-

    In realtà l'aveva conosciuto solo perchè aveva preso il biglietto per le selezioni. In più non sapeva nemmeno se considerarlo un suo amico dopo la scenata che aveva fatto contro di lei. Restò per qualche secondo con aria pensierosa per poi riprendere la sua presentazione, guardandola dritta negli occhi.

    -Comunque io sono Asami Hoshiyama. Come te anch'io non conosco molte kunoichi di Konoha, questo perchè mi sono trasferita da poco...-

    Era passato quasi un anno dalla sua scelta. La sua vita da quel momento cambiò in un istante. Né cameriere che gli giravano attorno. Nessuna regola da rispettare. E quando arrivò a Konoha diventò la straniera di turno, anche se in realtà abitava a pochi chilometri dello stesso villaggio. Era nata all’interno del paese del Fuoco ma non aveva mai visitato la città più importante. Gli rivolse un piccolo sorriso dopodiché spostò il suo sguardo verso l’altra figura. Era un ragazzo alto circa 1 metro e 85 centimetri dalla pelle bianca. Aveva i capelli biondi e occhi verdi. Anche lui era per Asami una persona totalmente sconosciuta. Lo guardò per qualche secondo negli occhi.

    -Tu invece chi sei? Anche tu sei di Konoha?-

    Ascoltò con molta attenzione una sua eventuale risposta. Dopodichè iniziò ad alternare il suo sguardo tra Kairi e il ragazzo.

    -Da quanto ho capito siete gli addetti ai lavori della casa, giusto? Cosa fate di preciso?-

    Disse quelle parole senza nemmeno pensarci. Loro, molto probabilmente, facevano un lavoro completamente dal suo. Loro dovevano azionare i vari meccanismi all’interno della casa? Oppure si occupavano di altro? Avevano il compito di aiutare i due “vampiri” con i vari congegni oppure avevano anche loro una parte all’interno della casa?

    [...]

    Shu tornò dopo mezz’ora senza le varie pietanze, spiegando loro che sarebbero arrivate nei prossimi minuti. Nel frattempo gli shinobi avevano il tempo per apparecchiare la scrivania, trasformandola in una tavola. Quando arrivarono i piatti, Asami prese la sua ciotola di ramen e la posizionò di fronte sè. La sua attenzione, però, fu di nuovo rivolta verso Kairi che approfittò del momento per rivolgere qualche domanda al proprietario della “Casa degli orrori”.

    -L'apertura ufficiale della casa per quando è prevista? Hai poi trovato qualcuno adatto a spaventare?-

    Sentendo la seconda domanda trattenne alcune risate, limitandosi a increspare le labbra in un sorriso e assumendo un’aria divertita. In realtà nn era una mancanza di rispetto verso le domande poste. Anzi erano abbastanza interessanti. Nemmeno la ragazza dagli occhi verdi sapeva la vera apertura della casa. C’era una data precisa? Ma per quanto riguarda la sua seconda domanda, Asami sapeva benissimo chi poteva interpretare quel ruolo.

    -Bhè… Shu è adatto per spaventare i futuri visitatori.-

    Le parole usate erano riferite alla scenata che aveva avuto prima il giovane sunese. Non tutti potevano comprendere il vero significato di quella frase. Lanciò un’occhiata al rosso, mantenendo un’espressione divertita.
     
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    La casa degli orrori

    IX



    L'Uchiha accettò la possibilità di fare visitare il suo clan al Kuro e chiese di visitare il clan Kenkichi incuriosita dalle loro lame. Il kiriano rispose sorridendo
    Il clan non passa un buon momento...da quel che so siamo solo 3 di cui uno nukenin...finché non lo becco ! Dovrai accontentarti di me...il mio letto è comodo..
    con sorriso malizioso aggingendo subito
    il divano è mio!
    ridacchiando di gusto. Ritornando a lavorare, martellando con ritmo. Comunque sarebbe però servito un'intero giorno per abbattere completamente la parete.
    A ora di cena il rosso li raggiunse e invitò tutti gli operai a cena ma solo Kairi e Kitori accettarono.
    Shu poi disse:
    Non sono un grande cuoco, ma per fortuna ci sono diversi locali qui intorno che fanno servizio a domicilio. Riposatevi pure, io intanto vado ad ordinare.
    Dopo di che il sunense raccolse gli ordini di tutti: Kitori non fece alcuna particolare richiesta a parte raccomandare niente sushi. Avvisando tutti di non gironzolare per la casa a causa di certe trappole cosa che Kairi confermò. Per poi uscire.
    Nel frattempo si era unita al gruppo un altra ragazza anche essa di Konoha dato il coprifronte. Era una bella ragazza dagli occhi verdi e capelli rossi piena di lentiggini in volto.
    carina...occhi verdi?
    pensò il kiriano osservandola, mentre Kairi le chiese chi fosse
    Ciao Kairi. No, non sono un'amica di Shu. L'ho conosciuto oggi...Comunque io sono Asami Hoshiyama. Come te anch'io non conosco molte kunoichi di Konoha, questo perchè mi sono trasferita da poco...-
    Rispose lei poi guardando Kitori negli occhi
    Tu invece chi sei? Anche tu sei di Konoha?
    con il solito sorriso il danshi rispose
    Sono Kitori Kuro Kenkichi da Kiri piacere ! E' la prima volta che incontro qualcun'altro con gli occhi verdi! a Kiri ci sono solo io...
    Poi ancora lei
    Da quanto ho capito siete gli addetti ai lavori della casa, giusto? Cosa fate di preciso?
    rispose Kitori
    Intanto di demolizione muri ! poi di falegnameria...Ho dovuto riparare il pavimento nella stanza dei provini se scopro chi è stato a fare quel buco...Dovremmo occuparci dei vari macchinari e del loro funzionamento ed riparazione. Tu invece che fai ?
    Dopo qualche tempo tornò il sunense senza alcun cibo infatti si era affidato al servizio di consegna a domicilio. C'era il tempo per trasformare la stanza, il cui pavimento era stato riparato dal kiriano, in sala da pranzo. Giunte le cibarie Kitori si sarebbe seduto se possibile accanto Kairi di fronte Asami in modo da poter ammirare gli occhi verdi di quest'ultima.
    Kairi nel frattempo chiese:
    L'apertura ufficiale della casa per quando è prevista? Hai poi trovato qualcuno adatto a spaventare?
    Alche l'altra ragazza:
    Bhè… Shu è adatto per spaventare i futuri visitatori
    Chi sa che voleva dire ? c'era stato qualcosa di strano tra i 2 ? La cosa incuriosì il Kuro ma non fece notare alcuna reazione ...


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;




    Edited by -RexDraco- - 3/11/2016, 17:51
     
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    Allenamento Serale

    Post Decimo - La casa degli orrori



    Come tutte le cene che si rispettavano parlammo del più o del meno durante il pasto, anche perché Asami doveva ancora conoscere gli altri due. Fu Kairi però la prima a rivolgersi a me:

    L'apertura ufficiale della casa per quando è prevista? Hai poi trovato qualcuno adatto a spaventare?

    L'apertura ufficiale dipende molto dai tempi dei lavori... per quanto riguarda gli "spaventi" sto cercando di farmi aiutare da Asami per ora, che potrà svolgere anche il "ruolo" che tu tanto detesti le replicai sorridendo, senza raccogliere la "provocazione" della rossa.

    La cena sarebbe continuata e alla sua conclusione avrei invitato Asami a seguirmi. Desideravo completare il suo allenamento prima di coricarci.

    Deve finire di apprendere il chakra repulsivo spiegai, giusto per evitare possibili malintesi. Ero abituato ad avere a che fare con persone dall'immaginazione troppo fervida su certi argomenti.

    Giunti al piano superiore avrei spiegato il primo esercizio ad Asami.

    E' molto semplice, è molto simile al chakra adesivo solo che invece di distribuire il chakra uniformemente e controllarne il flusso devi concentrarlo in un punto e lasciarlo meno controllato... più grezzo se così possiamo dire. Per sicurezza ti consiglio di restare ferma immobile e di concentrare il chakra sotto la pianta dei piedi... dovresti più o meno ottenere un effetto simile...

    Istantaneamente avrei eseguito un balzo per aria ma senza muovere nessun muscolo del corpo: ero solo spinto dal chakra. La spinta era ragguardevole dato che raggiunsi il soffitto (che evitai di rovinare sfruttando il chakra adesivo per attaccarmi ad esso bloccando la spinta). Avrei quindi disattivato il chakra adesivo, ricadendo di fronte alla ragazza di Konoha.

    All'inizio non arriverai così in alto, e va bene così, ma per stasera basta che impari come fare un balzo abbastanza alto. Ovviamente se lo fai durante una corsa, o se concentri il chakra più in avanti o indietro sul piede puoi variare la direzione della spinta ma non potrai farlo durante la spinta stessa, ovviamente. Così come non puoi cambiare direzione a mezz'aria quando salti.

    Era un esercizio abbastanza basilare, e non mi aspettavo di perderci molto tempo.


    CITAZIONE
    OT

    ovviamente potete continuare a rispondere riguardo la cena, sviluppando questa parte finale (2 post circa) in due momenti temporali diversi

     
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    La casa degli Orrori

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    Sorrise quando la ragazza dai capelli rossi si presentò E' un piacere Asami. Spero avremo modo di incontrarci qualche volta a Konoha disse, cominciando a poi mangiare la sua cena con più avidità di quello che si sarebbe aspettata: distruggere muri per tutto il pomeriggio le aveva messo più appetito di quello che pensava.
    Alzò lo sguardo alla battuta della ragazza su Shu, domandandosi cosa fosse successo fra di loro perché la ragazza facesse una simile battuta ma senza indagare ulteriormente, rivolgendosi poi al chunin quando questi parlò Dire che lo detesto è sbagliato, si tratta più che altro di un ruolo che non mi si addice. E dubito che molti in accademia si sarebbero fatti spaventare da un paio di iridi rosse, anche se ultimamente il mio sharingan fa strani effetti alla gente... continuò lanciando un'occhiata eloquente a Kitori, per poi tornare ad osservare Asami Shu sembra un duro, ma ha un buon cuore. Durante il nostro addestramento nel chakra repulsivo ed adesivo mi ha salvato la vita ben due volte disse sorridendo rivolta verso l'amico Non farti intimorire

    Avrebbe risposto ad altre eventuali domande o curiosità dei presenti, cercando di chiaccherare del più e del meno: quelle situazioni sociali ancora risultavano un po' innaturali per lei, così poco abituata alle situazioni conviviali e di gruppo, ma più passava il tempo più cominciava a sentirsi a suo agio, seppure non fosse esattamente la persona più adatta per tenere banco.
    Appena finito di mangiare coprì la bocca con la mano per nascondere uno sbadiglio. A stomaco pieno e grazie all'atmosfera rilassata della cena anche la stanchezza cominciava a farsi sentire. Salutò Shu ed Asami quando si allontanarono per finire l'addestramento, per poi rivolgersi verso Kitori.
    Credo mi dirigerò verso la mia stanza temporanea in accademia, ne approfitterò per andare a salutare qualche mio vecchio insegnante. Ti auguro una buona serata ed una buona notte, se sarai ancora qui domani mattina ci rivedremo alla buon'ora per finire i lavori, se invece per caso non ci vedessimo puoi venire a trovarmi al clan, se deciderai di passare a Konoha disse con un sorriso, alzandosi poi dalla sedia. Solo dopo aver sistemato i resti della sua cena si sarebbe allontanata dalla casa, dirigendosi verso gli alloggi dell'accademia.


    Ho chiuso la role qui anche perché non sapevo come farla continuare :P


     
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    Quel giorno Asami, oltre a Shu conobbe anche Kairi, una kunoichi che come lei veniva da Konoha, e Kitori. Lui era di Kiri e non del villaggio della foglia come aveva pensato la ragazza dagli occhi verdi.


    -[...].E' la prima volta che incontro qualcun'altro con gli occhi verdi! a Kiri ci sono solo io…-


    Alzò un sopracciglio e fece un mezzo sorriso. I suoi occhi, dal colore acceso, attiravano l’attenzione di tutti. Sia quando si trovava nella sua dimora natale sia a Konoha. Occhi verdi come come due smeraldi preziosi, ereditati da suo padre e dalla famiglia Hoshiyama. Infatti quasi tutti gli esponenti della famiglia avevano questa particolarità fisica, come i capelli rossi e le lentiggini. Anche l’altezza poteva essere considerata una caratteristica comune tra gli esponenti, anche se la giovane genin era molto più bassa rispetto alle altre donne che facevano parte di quella piccola ma potente famiglia. Anche Kitori, come Asami, aveva gli occhi dell’identico colore ma, a differenza del ragazzo, lei aveva visto fin troppo persone con questa “particolarità”. Per lei di certo non era una novità.


    §...§


    Erano addetti ai lavori, come confermato dal kiriano. Quel giorno, molto probabilmente stavano preparando l’edificio per i futuri spettacoli. Nello specifico demolizioni, per rendere l’ambiente più spazioso, forse per le varie marionette o altri esperimenti ideate da Shu, e dei vari meccanismi che si trovavano all’interno di essa. Assunse un’espressione divertita quando accennò di un buco nella sala provini. Lo aveva provocato lei con la tecnica Eruzione Rocciosa. Lo aveva fatto per impressionare il sunese e non per fargli un dispetto. Ma non disse nulla sull’accaduto, facendolo rimanere nel dubbio. Dubbio che Kitori aveva nei confronti della ragazza della foglia. Qual’era il suo ruolo all’interno della casa? Si guardò intorno osservando l’intera stanza. Il compito che stavano affrontando loro e gli altri addetti era facile ma di sicuro stancante. Quello che aveva fatto fino a quel momento la ragazza vampiro non era niente confrontandolo con il duro lavoro degli operai. Diede un’ultima occhiata alla stanza per poi rivolgersi al ragazzo dalla chioma bionda, con tutta tranquillità. In fondo poteva considerarsi con un lavoro come tutti gli altri.


    -Io sono la ragazza immagine della casa.-


    [...]


    La serata stava procedendo tranquillamente. Intorno al tavolo i quattro ninja erano intenti a consumare il pasto offerto dal ragazzo dai capelli rossi. A dare il via alla conversazione fu Kairi, chiedendo diverse informazioni sulla “Casa degli orrori”. La genin dai capelli rossi non rinunciò al momento, lanciando una provocazione al proprietario dell’edificio. Era il solo a comprendere a cosa si stava riferendo la giovane ragazza. Ma il ragazzo vampiro si limitò a rispondere ignorando la sua provocazione e, forse, lanciandone una all’altra ragazza di Konoha.


    -Dire che lo detesto è sbagliato, si tratta più che altro di un ruolo che non mi si addice. E dubito che molti in accademia si sarebbero fatti spaventare da un paio di iridi rosse, anche se ultimamente il mio sharingan fa strani effetti alla gente…-


    Iridi rosse? Sharingan? Cosa stava blaterando quella ragazza? Si fermò a mangiare, guardandola con curiosità. Non disse più nulla ma Asami ancora non riusciva a capire quelle parole. Ricordando però il suo cognome, Uchiha, tutto gli fu più chiaro. Almeno una parte. Aveva già sentito parlare dello sharingan ma non aveva mai approfondito l’argomento. Come non aveva mai approfondito sui vari clan che si trovavano a Konoha. Non gli interessava l’argomento. Il suo studio privato sul mondo ninja si limitava solo al chakra e alle sue funzionalità. Sui vari clan non volle approfondire. Voleva scoprirlo col tempo e conoscere con i suoi occhi i vari esponenti e le loro particolarità. E lo Sharingan era uno di questi. Fu riportata alla realtà dalla voce della compaesana dichiarando che Shu, in realtà, era di buon cuore e che durante il suo addestramento gli aveva salvato la vita per ben due volte.


    -Non farti intimorire.-


    Nonostante ciò non riuscì a capire il suo comportamento nella sala trucco. In fondo la ragazza aveva pronunciato solo un nome. Nome che gli stava facendo quasi costare la vita. Ma parlando così l’Uchiha non era a conoscenza del suo vero comportamento. Lanciò un’occhiata al sunese per poi portare lo sguardo verso la sua ciotola di ramen. Per la ragazza dai capelli neri poteva anche avere buon cuore ma per Asami aveva ancora dei punti interrogativi su di lui.


    -Se lo dici tu…-


    Disse quella frase, a denti stretti, ma di sicuro i presenti l’ascoltarono, o fecero finta di non ascoltare.
    Non appartenendo ad un clan a volte gli era difficile comprendere ciò che la circondava. In lei scorreva solo il sangue degli Hoshiyama. Una famiglia che da generazioni aveva lasciato la carriera ninja per concentrarsi sul commercio diventando,in poco tempo, una ricca e nobile famiglia. Forse era l’unica tra i presenti ad non appartenere ad un clan. Lanciò diverse occhiate ai presenti per poi soffermarsi sul ninja di Kiri. Di lui non sapeva praticamente niente, a parte il suo nome e la provenienza.


    -Kitori… non conosci strane abilità per spaventare i clienti?-


    [...]


    Quando finì di mangiare il ramen, la ragazza seguì Shu. Prima di lasciare la stanza però la genin si fermò per salutare gli altri due per poi raggiungere il ragazzo dai capelli rossi al piano superiore. Ricordava che Shu voleva parlare con lei per quanto riguarda il discorso “Miyako”. Ma in realtà i due dovevano solo terminare l’allenamento per completare la sua “trasformazione” in vampiro. Dopo il chakra adesivo, la kunoichi doveva apprendere i chakra repulsivo. Infatti Shu quella mattina aveva utilizzato queste tecniche per schivare la zolla di terra e ritrovarsi nuovamente di nuovo di fronte alla ragazza. Come per il chakra adesivo, anche per questa tecnica diede una piccola spiegazione su come eseguirla. Il consiglio del sunese era quello di concentrare il chakra in unico punto per poi rilasciarlo. Così eseguì un balzo e attaccandosi al soffitto, ovviamente con il chakra adesivo, e tornare di nuovo di fronte alla diciottenne. Ora però toccava a lei. Prima però come rituale doveva accumulare abbastanza chakra per l’esecuzione della tecnica. Chiuse gli occhi e lentamente iniziò ad accumulare energie fisiche e psiche all’interno del suo baricentro. Come un tornado, le energie di mischiarono tra di loro formando una massa informa di chakra. La quantità prodotta era abbastanza anche per diversi tentativi. A differenza del chakra adesivo, questo richiedeva l’accumulo in un unico punto. Quindi qual era la quantità da accumulare? Per scoprirlo la ragazza non dovette fare altro che trasferire tutto il chakra all’interno del sistema circolatorio riservato a quell’energia. Quando percepì il chakra sotto la pianta dei piedi, iniziò ad accumulare una discreta quantità di chakra che si accumulò secondo per secondo. A differenza del chakra adesivo, quella volta riusciva ad avvertire l’energia che lei stessa creò. Saltò un paio di volte cercando di rilasciare contemporaneamente il chakra, ma arrivò sempre alla stessa altezza. In più riusciva a sentire il chakra ancora accumulato sotto i suoi piedi. A quanto pare doveva rilasciarlo prima del salto. Quando ritornò di nuovo coi piedi per terra la sua attenzione era rivolta verso il chakra. Anche se era concentrato in unico punto, aveva una forma più o meno irregolare. Così modellò l’energia plasmata in precedenza trasformandola in una piccola sfera di energia. Conteneva così tanto chakra che bastava un’altra piccola quantità per farla esplodere. Ed era quello che aveva intenzione di fare la Hoshiyama. Aveva intenzione di sfruttare l’instabilità del chakra, sfruttando quell’esplosione per potenziare il suo saltò. Così aggiunse una piccolissima quantità di chakra all’interno della sfera. Improvvisamente la sfera stessa iniziò a rilasciare in diversi punti chakra, facendola collassare non appena la ragazza “perse” il controllo della sfera di energia. Effettuò un balzo senza toccare il soffitto, ma riuscì comunque ad eseguire la tecnica alla perfezione, ricadendo di nuovo al punto di prima.
     
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    La casa degli orrori

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    La ragazza dagli occhi verdi rispose al Kenkichi che avrebbe fatto la ragazza immagine della casa cosa che incuriosì il ragazzo
    E' carina ...
    Kairi cominciò a parlare affermando invece di detestare tale ruolo invece includendo un riferimento velato a Kitori che rispose con un sorriso, l'Uchiha aggiunse anche che Shu era di buon cuore e che durante il suo addestramento gli aveva salvato la vita. Il kiriano pensò
    Non sembra proprio ...
    Anche Asami sembrò non convinta di ciò o almeno parve così, essa rivolta al danshi
    Kitori… non conosci strane abilità per spaventare i clienti?
    Se avessi la lama insanguinata forse ma poi scapperebbero...
    Finita la cena Shu e Asami lasciarono la stanza per allenarsi salutati da Kitori un po' dispiaciuto di vedere andare via lei, avrebbe voluto parlarci ancora.
    Poco dopo l'Uchiha salutò il kiriano augurando buona notte e sperando di rivedersi l'indomani
    Buona notte anche a te, a presto .
    Poi lei si alzò posando il suo piatto e andò via. Anche Kitori posato il piatto e ormai solo decise di andare a dormire. Quindi si diresse nella stanza assegnatagli e in un istante si addormentò.


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;


    visto ke Kitori resta sl chiudo anche io

     
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    Allenamento Serale II

    Post Undicesimo - La casa degli orrori



    Asami riuscì rapidamente a padroneggiare quella prima, utile, forma di chakra repulsivo. Si trattava comunque di qualcosa di semplice, specie una volta già appreso come sfruttare il chakra adesivo.

    Mi complimentai con lei, prima di proseguire con la fase successiva, e finale, dell'addestramento.

    Ottimo lavoro. Ora vediamo all'ultimo test. Seguimi

    L'avrei condotta nel retro della casa, dove si trovava un mio progetto che sarebbe stato utile a quello scopo. Si trovava nel mio laboratorio personale ed assomigliava vagamente ad una parete di legno appoggiata ad un muro.

    Mi feci aiutare e la sollevai e, sfruttando dei perni, l'avrei bloccata in posizione eretta. Sembrava quasi un muro di compensato, spesso pochi centimetri.

    Questo è un falso muro. L'ho strutturato apposta in modo che spingendo non si sposti ma... dissi, dando dimostrazione che il falso muro sarebbe rimasto fermo immobile. Se utilizzi il chakra repulsivo invece si apre di scatto, consentendoci di spostarci rapidamente da una stanza all'altra.

    Accumulai il chakra sul palmo della destra prima di toccare il falso muro che, in modo simile ad una porta, ruotò consentendomi di attraversarlo rapidamente prima di richiudersi dentro di me.

    Con questo piccolo stratagemma potremo far credere alle nostre "vittime" di essere incredibilmente veloci, o di poterci teletrasportare. Inoltre questo complesso meccanismo impedirà a loro di scovarlo, anche se dovessero toccare il muro. Dovrebbero prima sfondarlo. Come prima devi concentrare il chakra, ma questa volta sulle mani, e farlo esplodere improvvisamente. Vedi di non esagerare con la forza o con la quantità di chakra o rischi di spaccare il muro però...

    Si trattava, ancora una volta, di un semplice esercizio di pratica terminato il quale avremmo dichiarata conclusa quella lunga, ma proficua, giornata.
     
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    I piedi della ragazza toccarono di nuovo il pavimento della “casa degli orrori”. Il primo a toccare fu il piede destro e, successivamente, anche a quello sinistro. Il chakra accumulato precedentemente era stato ormai esaurito dalla prova effettuata e conclusa dalla kunoichi della foglia. La tecnica era andata a buon fine ma il vampiro della casa aveva un altro test riservato per lei.

    -Ottimo lavoro. Ora vediamo all'ultimo test. Seguimi-

    La ragazza così gli rivolse un sorriso prima di seguirlo alla prossima tappa. Restò qualche qualche passo più indietro, seguendolo con molta attenzione con gli occhi. Cercava di seguire il suo stesso percorso, così da non attivare qualche trappola sparsa per la casa. Per quanto strano però poteva essere agli occhi di Asami, Shu si era dimostrato un ottimo maestro spiegandogli altri utilizzi del chakra, oltre a quella di attivare tecniche e, nel suo caso, usarlo in campo medico. Il sunese era il suo secondo maestro dopo Asmodai Akuma, abile ninja di Kiri che l’aveva introdotta nello spietato mondo degli shinobi e indirizzandola nell’arte del combattimento.

    [...]

    Continuò a seguirlo fino al retro della casa. Fortunatamente non aveva attivato nessuna trappola e raggiunse la meta sana e salva. Prima di ricevere altre informazioni dal suo collega di lavoro, lo aiutò a sollevare una parete di legno, rilevando un muro di compensato. Era stato fatto apposta dal marionettista di Suna dichiarando che il suo meccanismo si attivava soltanto utilizzando la proprietà del chakra repulsivo appena appreso. Come sempre, il sunese dai capelli rossi, fece l’abituale dimostrazione questa volta per dimostrare il meccanismo di quella falsa porta. Un semplice trucco per ingannare i futuri visitatori, soprattutto quelli più piccoli. E solo chi era in grado di utilizzare quella particolare tecnica poteva scovare il trucco. La ragazza si avvicinò alla parete toccandola con la mano notando come essa non si spostò nemmeno di un centimetro. Shu fece anche delle ultime raccomandazioni ad Asami riguardo l’esecuzione della tecnica. Questa volta doveva accumulare il chakra nelle mani senza però esagerare con la quantità, altrimenti rischiava di rompere il muro di compensato. Ora però doveva attivare lei il meccanismo.

    §Prima di tutto accumulo un pò di chakra...§

    Così fece alcuni passi indietro, restando comunque di fronte alla fragile parete. Dopodichè chiuse gli occhi e iniziò a rilassarsi. La mente si svuotò da tutti i pensieri e da tutte le preoccupazioni che in quegli istanti occuparono la mente dell’aspirante kunoichi. Così sgombra da ogni pensiero futile la ragazza iniziò ad immagazzinare più quanta energia psica all’interno del suo baricentro. Alcuni secondi e ad essa si aggiunse anche quella fisica, prelevata da zone diverse del corpo. Anche in questo caso il tempo impiegato per immagazzinare l’energia fu minimo. Molto di più fu invece il tempo dedicato alla creazione del chakra. Le due forze si mescolarono, in un turbine di energia. La ragazza sentiva questa sensazione ogni volta che lo creava. Solo provando quella sensazione dentro di sè poteva comprendere quando il chakra era pronto per l’utilizzo. La massa d’energia, dal colore azzurro, era ancora all’interno del suo baricentro. Metà del chakra prodotto però iniziò a muoversi, grazie alla concentrazione mantenuta dalla diciottenne. La parte di chakra dividendosi e muovendosi lentamente, si trasferì all’interno del sistema circolatorio. Grazie ad esso il chakra arrivò in un batter d’occhio agli arti superiori. L’energia scorreva velocemente all’interno delle sue braccia mentre, contemporaneamente la Hoshiyama le portava alla parete. Dopodichè iniziò ad accumulare il chakra in entrambe le mani, utilizzando il metodo usato precedentemente. Infatti la ragazza iniziò a concentrare il chakra al centro del palmo della mano. In unico punto l’energia prese la forma di una piccola sfera azzurrina. Girava su se stessa velocemente attirando a sé i pochi frammenti di chakra lungo il braccio. E furono proprio quegli ultimi frammenti che fecero esplodere la sfera di energia. Ma la forza sprigionata dall’esplosione non riuscì ad attivare il meccanismo. Com’era possibile? Che cosa aveva sbagliato? Perchè la tecnica non aveva avuto successo?

    §...§

    Durante l’esecuzione della tecnica l’esplosione di energia avvenne per la maggior parte del tempo all’interno della sua mano senza riuscire a raggiungere l’esterno. L’accumulo di chakra doveva avvenire quasi a contatto con la pelle, così l’esplosione poteva raggiungere anche l’esterno del suo corpo. Fortunatamente in corrispondenza del suo baricentro si trovava ancora la massa di chakra pronta per un secondo utilizzo. Riprendendo di nuovo la concentrazione l’energia si trasferì nuovamente al sistema circolazione. Raggiunse entrambe le braccia e le accumulò senza esitazione. Questa volta la sfera di chakra si trovava in prossimità della pelle. Come prima aveva iniziato ad assorbire tutto il chakra che si trovava all’interno del suo braccio. E come previsto la sfera sprigionò una forte energia. Energia che avvertì anche la ragazza dai capelli rossi che aveva ancora gli occhi, puntati sulle sue manie sulla parete. La tecnica avrebbe funzionato?
     
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    Il marionettista sorrise quando vide il successo della sua allieva. Era una sensazione che non provava da tempo, l'orgoglio di un insegnante per i successi di un'allieva.

    Si complimento nuovamente con lei, e le disse che si era meritata un giusto riposo. La condusse alla sua camera, che Shu aveva già provveduto a preparare in precedenza, dopo averla informata che ora era ufficialmente un membro della "casa degli orrori".

    Buonanotte... "ragazza immagine" concluse scherzoso prima di dirigersi verso il proprio laboratorio a sviluppare nuove invenzioni che prima o poi avrebbe applicato alle proprie armi.
     
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