Turista per caso[Add. Chakra Distruttivo Kairi - Meika]

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  1. -Meika
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    Turista per caso


    IV



    Quando lei mi disse che non le sembravo una svitata la mia espressione mutò in una di divertito imbarazzo. Ah, bé, prima di dire questo dovresti vedere ciò che vedo io... dissi, concludendo con una risatina nervosa. Ma diciamo che finché non mi arrabbio non rischio di diventare svitata. Sai, solo di fronte a certi dilemmi etici qualcosa si rompe nel mio cervello, a volte... ma va tutto bene, alla fine, ho anche io la mia ancora di salvezza. Sorrisi appena, dolcemente, mentre la mente vagava verso ricordi ben più dolci di quelli che mi avevano fatto scoprire il Demone e tutte le sue conseguenze.


    La sua richiesta non era strana, quanto più difficile da far comprendere nella sua interezza. Mi grattai un attimo il capo, incerta sul da farsi, dunque dopo qualche secondo parlai.
    È difficile spiegare bene... però se ora ti mostrassi un'illusione, forse non la riconosceresti nemmeno come illusione spiegai E se potessi vedere l'apparato circolatorio dell'illusione, vedresti che esiste. Non so, non credo che voi Uchiha siate arrivati a questo punto. L'abilità di noi Akuma non è la capacità di creare mondi strani, alterare il tempo oppure cos'altro... ma è quella di creare qualcosa tramite le illusioni socchiusi un attimo gli occhi e concentrai il mio chakra in essi, lasciando che esso invadesse i miei occhi. Quando gli riaprii erano assai differenti. Le sclere nere e le iridi rosse, iridescenti, non donavano particolarmente al mio aspetto, dandomi un'aria feroce. Era vero che in battaglia, con i miei occhi, dimostrano un'aggressività che normalmente non era mia. Forse era anche quella una piccola maledizione.

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    Questi sono i nostri occhi dissi, mentre iniziavo a manipolare l'oscurità che permeava il mondo e che solo io potevo vedere, modellandola per far comparire un'esatta copia di Kairi alle sue spalle, qualche metro dietro di lei. La copia illusoria, del tutto indistinguibile dall'originale, mosse qualche passo e posò una mano sulla schiena dell'Uchiha.
    Queste sono le illusioni che possiamo creare parlò la finta Kairi, con la sua voce! Non c'è un vero e proprio limite se non la mia immaginazione.
    E dopo quelle parole Kairi cambiò, trasformandosi in un kunai che viaggiò fino alla mia mano. Misi il dito nell'anello dell'arma illusoria, ingannata dai miei stessi sensi a credere che esistesse, e la feci roteare sul dito, per poi farla scomparire in una nuvoletta di fumo. I miei occhi tornarono subito normali e quell'aria oscura che mi aveva colto poc'anzi svanì, facendomi tornare al solito aspetto dolce ed amichevole.
    Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, Kairi dissi allora, alzandomi Purtroppo c'è da dire che per quanto versatili i nostri occhi sono tutto sommato semplici da comprend...
    Qualcuno suonò al campanello, con una certa insistenza. C'erano solo due persone che erano abbastanza sfacciate da fare una cosa del genere. Mio padre, che era in negozio di sotto ed Akira, che lo faceva solo se aveva la certezza che mio padre fosse nel negozio. Non aspettavo il secondo ed il primo non poteva lasciare incustodita l'attività, per cui era più probabile che fosse l'Hozuki.
    Dalla scampanellata deve essere quell'idiota del mio ragazzo... dissi con il tono di una bestia feroce pronta ad azzannare qualcuno. Lo uccido e torno.


    Mi diressi di fretta verso la porta, mentre il campanello insisteva a suonare fastidiosamente. Arrivo maledizione!
    Ma quando aprii la porta non trovai la zazzera di capelli albino-blu ed il sorriso da faccia da schiaffi di Akira. Bensì un ometto basso, con una calvizie ormai accentuata. Lo riconobbi.
    Cosa... Cosa ci fai qui? Dissi, preoccupata. Quell'uomo non doveva trovarsi a Kiri. Doveva essere ad almeno mezzo continente di distanza, a prendersi cura dei bambini del Shiawasenahibi.
    Meika-san ansimò Un... un disastro...
    Vieni, entra dissi allora, permettendo all'uomo di entrare. Lo condussi nella stessa stanza dove c'era Kairi, preoccupata.
    Scusami Kairi, è successo qualcosa temo. Dissi alla ragazza, mentre l'uomo si accasciò su una sedia.
    I bambini... C'è qualcosa che non va con loro. Abbiamo dovuto abbandonare l'orfanotrofio. Spiegò lamentoso Abbiamo dovuto allontanarci da loro...
    ... cosa? siblai Avete lasciato dei bambini... da soli?
    Abbiamo dovuto trasferirci al di fuori dell'edificio Meika-san. I bambini stanno avendo allcuinazioni e la cosa più strana è che chiunque rimanga vicino a loro dopo un po'... soffre anche lui. Stiamo cercando di dare rifornimenti, ma non sappiamo che fare. Koshiro-sama crede che la cosa sia infettiva, così ho portato un bambino qui. All'ingresso al Villaggio ho spiegato la situazione e me l'hanno fatto portare in ospedale dove l'hanno sistemato in una stanza dei sotterranei.
    Rimasi in silenzio, quasi pietrificata, per un lungo istante. Forse Kairi era assai confusa, dopotutto era evidente che io e quell'uomo stessimo parlando di qualcosa che conoscevamo bene mentre lei, di fatti, non sapeva assolutamente nulla.
    Lo visiterò dissi dopo alcuni istante di riflessione. In che stanza...?
    Stanza 7 dell'ultimo piano sotterraneo.
    Capisco. Va a riposare ora.
    Ma... posai una mano sulla sua spalla, con fare deciso.
    Sarà stato difficile portare quel bambino fin qui, no? domandai Con i rischi che comporta stare vicino...
    Bé, sì, è inquietante. Ma se è uno solo si può resistere.
    Tranquillo, forse so già di cosa si tratta. Per questo voglio che tu ora non ti avvicini più a quel bambino, per il momento, ok? Dissi all'uomo il quale mi fissò interrogativo ma poi annuì.


    Quando fummo nuovamente sole mi abbandonai su una sedia, portandomi le mani al volto. Scusa, è accaduto qualcosa che non mi aspettavo, dovrò andare in ospedale. Dissi Però... Riflettei Se sei qui per apprendere qualcosa, forse potrebbe interessarti questo bambino. La storia è un po' complessa. Lui ed altri venti bambini sono gli orfani di un Villaggio del Paese dell'Erba distrutto mesi fa da un pazzo assassino. Esisteva solo un orfanotrofio, il Shiwaseinaibi, che credo voglia dire "giorni felici", e dunque sono finiti lì. Questo orfanotrofio era gestito da un professore, un medico benvoluto nel Paese dell'Erba. La storia era orribile, sopratutto per la sofferenza causata a quei bambini. È stato accusato di fare esperimenti su di loro, con alcuni patogeni speciali. È stato arrestato ed io fui chiamata a controllare la salute dei bambini. Riuscii a trattrare gli esiti di quegli esperimenti, non erano andati avanti per molto a lungo per fortuna e così alla fine sono andata via che tutti i bambini stavano bene. Tuttavia ora questo... sospirai Sospetto che qualche esperimento stia attecchendo. E temo che ciò che vedano bambini non siano propriamente "allucinazioni", bensì "illusioni". Create dai patogeni in qualche modo. So già che quando entrerò lì dentro ne sarò colpita anche io, ma se c'è riuscito quell'uomo a resistere probabilmente ci riuscirò anche io. E forse anche tu. Ammetto che voglio trattare assolutamente quel bambino per capire cos'ha e cos'hanno gli altri, ma sono curiosa dal tipo di illusioni che può creare. Feci una breve pausa, alzando poi lo sguardo verso Kairi.
    Se vuoi, vieni pure. Dunque saltai in piedi, ben diversa dalla Meika che aveva conosciuto poc'anzi.

     
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