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Bosco dei Sussurri
Il bosco dei sussurri non aveva un clima rigido come Genosha e sicuramente abbondava di risorse e forme di vita che potevano sostentare un viandante sperduto o qualcuno abbastanza folle da entrarci di sua sponte. Il problema era che la maggior parte di quelle risorse e forme di vita, a partire dal più piccolo verme alle foglie di una piantina fino ai giganteschi orsi, erano potenzialmente letali e, forse cosa ancor più importante, non erano NATURALI. IL Bosco era nato come gigantesco esperimenti di Orochimaru negli anni, era il luogo dove aveva scaricato tutto ciò che non gli sembrava utile o ben riuscito, e a volte anche prodotti finiti di cui non aveva più bisogno, fino a quando l'intero ecosistema era stato completamente sovvertito, sostituito da una terra artificiale dove solo il forte o il letale sopravviveva, senza che madre natura avesse niente da dire al riguardo. E ora Meika Akuma si trovava là da due giorni, nel cuore del Bosco, dopo essere sopravvissuta a lupi con aggeggi metallici che spuntavano dalla testa, cavallette capaci di triplicare le loro dimensioni o ridurle a piacere per aggredire la preda, radici dotate di piccole bocce ansiose di aggredire le caviglie e, soprattutto, un compagno di viaggio che smebrava ancor peggio di tutto l'ambiente che aveva intorno, dato che scatenava e provocava i pericoli del bosco apparentemente senza ragione, o meglio, per pura distrazione o imprudenza mentre, a suo dire, dava la caccia a qualche insetto che poteva tornargli utile. Febh Yakushi aveva deciso di prendere quella breve missione informale molto sul serio, cosa che nel suo cervello implicava una smisurata attenzione alle cose meno rilevanti, come il vestiario e l'equipaggiamento che aveva scelto diindossare . Guarda questo calabrone! Se frantumi le ali puoi fare una neurotossina che fa vedere unicorni rosa a chiunque la assuma assieme a della cedrata! In altri contesti è inutile...non so bene cosa avesse in mente Orochimaru quando la fabbricò in laboratorio, ma sospetto avesse nei nemici che amavano la cedrata! Aveva catturato la farfalla color limone nel suo retino e sembrava del tutto indifferente al fatto che nella sua azione aveva spezzato i ramoscelli di un cespuglio che in tutta risposta si era particolarmente offeso e era ora saltato sulla Kunoichi come una bestia feroce, con i suoi rametti succhiasangue pronti a trafiggerla
[Attacco]Velocità e Forza Blu, grande 3 Unità, Potenza 30+ Sanguinamento (Dnt Medio) !
L'intero viaggio fino a quel momento era stato più o meno una ripetizione di quell'evento, con diversi attori, ma sostanzialmente qualunque cosa Febh avesse fatto, aveva causato guai che aveva costretto Meika, o entrambi, a una fuga precipitosa da pericoli letali o a difendersi da aggressioni. E non pareva cerebralmente in grado di imparare la lezione. E soprattutto era stato terribilmente evasivo sul motivo di quella gita che, fino a quel momento, era stata solo un frustrante e continuo attentato alla vita dell'Akuma, con una guida che era peggio di un bambino curioso e inarrestabile. Dopo qualche altra peripezia (se non altro avevano provviste in abbondanza...anche se una parte era stata ceduta perchè "chi diavolo lo sapeva che le fameliche vespe esplosive tossiche sono attirate dal miele?") riuscirono infine a superare un piccolo promontorio, arrivando in vista della loro destinazione: quella che pareva essere un complesso di caverne arboree, con strane e sinistre luci che emergevano dalle cavità, prevalentemente azzurre e violacee, con numerose farfalle grandi almeno quanto cavalli che svolazzavano tutto intorno. Eccoci arrivati! Esultò lo Yakushi, fresco come una rosa mentre sarebbe stato difficile dire lo stesso della sua accompagnatrice. L'unico problema è arrivarci. Dentro a quella grotta crescono due fiori molto particolari...li ho scoperti per caso da una lucciola dopo un certo disastro qui nel bosco qualche mese fa...ma sto divagando. Il punto è che quei due fiori possono essere mescolati per creare un veleno dalle capacità prodigiose, sono ingredienti terribilmente rari. Il guaio è che quelle specie di megafarfalle e tutti questi fiori circostanti mandano costantemente una sostanza allucinogena...e forse anche con qualche altro effetto, quindi non riesco ad avvicinarmi nonostante antidoti e Rilascio, finisco sempre per sbagliare strada o tornare al punto di partenza. Sbuffò. E' una cosa frustrante, ma se ben ricordo Etsuko poteva creare qualunque cosa coi suoi occhi...quindi ho pensato che magari se creassi un'illusione che si sovrapponga alle allucinazioni, una che mostri una strada dritta e senza complicazioni, forse riusciremmo ad arrivare sul posto.
Questa l'idea brillante di uno vestito da catturamosche che aveva un grosso elefante in ufficio pochi giorni prima.
Cosa poteva mai andare storto?. -
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Una Cura Letale
I
Che Oto fosse un po' il circo degli orrori del mondo era risaputo. Dopotutto nulla di buono nasceva quando c'era Orochimaru di mezzo, specie quando iniziava a sperimentare e sperimentare senza alcuna sosta.
A dispetto degli avvertimenti di Febh non credevo che il Bosco dei Sussurri fosse un posto davvero pericoloso. Magari per qualcuno di sprovveduto era così, tuttavia mi aspettavo di essere in grado di reggere.
E ressi. Genosha mi aveva fornito una certa sopportazione per la sopravvivenza, ma Genosha era letale in maniera piuttosto inerte. Era il freddo ad essere realmente pericoloso, certo, qualche animale selvaggio qui e lì ma non c'era realmente nulla al di fuori dell'ordinario (per larga parte del tempo).
Lì era l'esatto opposto!
Il clima era mite, tutto sembrava ordinario, ma la natura stessa sembrava essere intenzionata ad ucciderti! Il Bosco dei Sussurri, detto anche "Discarica di Orochimaru" non aveva cessato di impressionarmi da che ci avevo messo piede.
Febh, del resto, non faceva che peggiorare le cose. Il Consigliere di Oto era definibile come la forza che muoveva la prima casella del domino. Il problema era che l'ultima casella attivava un dispositivo nucleare.
Ad esempio, nel suo impeccabile outfit da pigliamosche, il ninja di Oto aveva catturato una farfalla ed un ramo aveva cercato di colpirmi. Mi accorsi giusto in tempo della minaccia. Per fortuna che riuscii a schivare l'attacco saltando in avanti, travolgendo il retino di Febh e facendo volare via la farfalla che aveva catturato.
Ops, scusa, un ramo ha appena cercato di uccidermi, nota: i convenevoli ed i -sama erano andati a farsi benedire un bel po' di tempo prima. Mi spieghi dove mi stai portando?
Ovviamente nessuna risposta. E non mi rispose nemmeno altre volte, molte altre volte, anche quando fummo inseguiti da un nugulo di vespe tossiche esplosive. Mi chiedevo cosa tutti quanti vedessero di così spaventoso in quell'uomo.
Certo la sua capacità di fare disastri era particolarmente spaventosa, ma perché tutti avevano così paura di Febh Yakushi?
Quando giungemmo a destinazione fu chiaro il motivo della mia presenza lì. Mi lasciai andare a terra, sospirando, scompigliata e sudata, a sentire la richiesta di Febh che evidentemente non aveva idea del fatto che fare una cosa del genere mi avrebbe richiesto una quantità di chakra tale da essere totalmente sproporzionata.
Ma quell'idea aveva un grosso difetto di base. No, risposi, semplicemente. È una pessima idea e non funzionerà, Febh. Ascolta, io creo le illusioni con la mia immaginazione, ok? Sfrutto le mie percezioni e la mia immaginazione per dare forma a qualsiasi cosa mi venga in mente. Ma cosa succede se la mia mente è alterata? Anche le mie creazioni potrebbero essere alterate, perché potrei rischiare di non immaginare una strada dritta, o se immaginassi una strada dritta formerei l'immagine di una spirale. No, la soluzione è un'altra E lì, forse, la mia mente sarebbe stata utile. Tu usi antidoti, ma no, tu usi antidoti generici, troppo generici. Il rilascio poi è fuori discussione, probabilmente non c'è alcuna alterazione del tuo chakra da rilasciare. Gli antidoti sono una buona strada, ma per farli abbiamo bisogno di un campione. Mi alzai, convinta di quello che dicevo, anche se stavo un po' immaginando il tutto. Che... ti aspetti che ci vada io? Sono piccola e fragile! No, non stavo cercando di circuirlo quella volta. Ma se riesci a procurarmi un campione del mix allucinogeno, possiamo pensare ad un antidoto. Inoltre, se ti riesco a visitare mentre sei sotto effetto di stupefacenti, posso capire più o meno dove agiscono nel tuo corpo. Tu vai lì, senza la pretesa di andare avanti e poi torna indietro seguendo la mia voce ok? Magari ti lancio anche una corda illusoria, se resto qui la mia psiche non sarà toccata e potrò afferrarti e tirarti qui ancora. Che ne dici?
Oh, certo, mettiamo Febh Yakushi sotto allucinogeni. COSA POTEVA ANDARE STORTO!. -
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Bosco dei Sussurri
Il problema del tuo piano è che non capisco che sostanza sia. Sono stato avvelenato o in contatto con tantissime sostanze, ma quando passo là in mezzo non percepisco assolutamente nessun cambiamento...semplicemente sbaglio strada! E io di solito capisco immediatamente se succede qualcosa nel mio corpo. Sospirò. Comunque, qualunque cosa sia è innocua, ci sono andato almeno dieci volte e non è mai successo nulla. E la cosa strana è che anche Ssalar, la mia lucertola, cade nello stesso tranello. Sbuffò. Certo che sei proprio inutile se non riesci nemmeno a fare una strada dritta! Io avrei bombardato tutta l'area di ninjutsu ma i due fiori sono estremamente sensibili al chakra e potrebbero perdere in purezza, non voglio rischiare!
Il discorso dell'antidoto non lo entusiasmava: era abituato a detossificare ogni cosa quindi probabilmente non aveva a che fare con un semplice veleno...o magari era un mix che superava persino le sue capacità. In ogni caso l'idea della ragazza non era stupida: Mmmhsi. Vero. Con un campione di sangue avvelenato si può inventare qualcosa, ma io sospetto ci sia qualcosa che non torna. Imbronciato, impiegò qualche secondo per decidere. Oh, al diavolo. Va bene. Ora vado, due minuti e vedi che ci ritroviamo a guardarci senza capire cosa sia successo. Tu allontanati un pò, però, non vorrei ci fossero spore o altro e che ti arrivino. Fortuna che siamo sopravento. A quel punto, posando il suo fido retino, sarebbe avanzato nel prato fiorito dopo aver fatto scrocchiare un pò il collo, con l'aria di chi sta facendo per l'ennesima volta una cosa inutile. Zum zum zum. Ora vado dritto...ora vado dritto...continuo ad andare dr... E poi, percorsi forse cinque o sei metri, si sarebbe zittito di colpo, restando come paralizzato a metà della frase e del passo appena iniziato.
Sarebbe rimasto immobile per due minuti buoni, se non tre, prima di avere un fugace movimento della spalla sinistra, più simile a uno spasmo che a qualcosa di volontario, e poi più nulla, nemmeno stesse trattenendo il respiro. Che Febh Yakushi fosse morto? O forse l'allucinazione provocata da quel mix di piante e insetti era qualcosa di peggio di ciò che si potesse immaginare in un primo momento? Dopo un lunghissimo minuto anche la gamba sinistra sarebbe scattata, come controllata da qualcosa di diverso...e intanto le farfalle si avvicinavano, come a comporre una straordinaria coreografia intorno allo shinobi di Oto che però stonava nel contesto...vuoi per l'abito, vuoi per i suoi bruschi movimenti del tutto innaturali. E intanto era come se un rullare lontano si stesse avvicinando, in sottofondo. Febh ebbe altri due o tre spasmi, finendo per restare con le gambe divaricate e il torso piegato in maniera innaturale, e forse in quel momento Meika avrebbe potuto notare che in realtà quei movimenti involontari lo avevano avvicinato un poco: l'intero corpo era sudato e fremeva come se la pelle stesse tremando mentre i muscoli a stento trattenevano il corpo...e in tutto questo era ancora di spalle, senza un verso o un respiro che facesse intendere quale mai potesse essere il volto dell'Amministratore in quel momento.
E poi iniziò a contorcersi e tremare come se avesse brividi terribili, con il rombo di sottofondo che si faceva via via più prossimo. In preda a quelle scosse terrbili, sembrava quasi che Febh stesse per cadere, salvo poi fermarsi all'ultimo e, con un guizzo e una giravolta si voltò sollevando di scatto una mano al cielo, in una posa che sarebbe rimasta nella memoria di Meika Akuma per tutto il resto della sua vita.
Un secondo dopo gli occhi dello Yakushi, febbricitanti, erano su di lei, guardandola in maniera molto diversa da come aveva fatto con aria svampita fino a quel momento, e tutte le farfalle iniziarono a danzargli intorno a tempo di musica. Il rombo era finalmente arrivato...erano percussioni. Qualcuno o qualcosa stava suonando. E a tempo di musica il ninja le puntò il dito della mano che non indicava il cielo addosso, facendole cenno di avvicinarsi. Baby. Disse con voce forzatamente più bassa del normale. Danza. Con me. Oggi. E quindi spalancò le braccia, cominciando a muovere le spalle perfettamente a tempo di musica, in una visione che avrebbe fermato più di un cuore (perlopiù per suicidio). Balla. Con me. Schioccando le dita avrebbe fatto per avvicinarsi. La notte è giovane. Anche se era giorno. La cosa strana era che la avrebbe individuata anche se lei fosse stata nascosta alla perfezione, o coperta da illusioni, cosa che un normale Yakushi non sarebbe riuscito a fare!
Forse in quel preciso momento Meika Akuma stava correndo il più grande pericolo della sua intera carriera. Oppure poteva stare al gioco...per quanto un Febh in quello stato fosse quanto di più anomalo e inaudito si fosse mai sentito nelle terre di Oto. In fondo era solo un'allucinazione che lo faceva ballare e gli aveva cambiato un pò la personalità...cosa poteva andare storto?.
