[GIOCO] Ōkina Tōketsu

Distruggere le armi e la porta rinforzata sarebbero state le vere difficoltà della loro parte del piano. Una volta penetrati nella sala controllo, infatti, i due genin avrebbero trovato solo un paio di guardie che stavano gestendo i vari terminali. Buttarli al tappeto sarebbe stato per loro una questione di istanti, visto che i due ribelli erano più tecnici che guerrieri. La sala controllo sarebbe quindi caduta nelle loro mani. Da qui avrebbero trovato i comandi per disattivare le varie protezioni che erano state istallate nel condotto di aerazione, in cui Meika si era infilata. Fatto ciò non rimaneva loro che ritornare davanti la porta del primo livello, ed aspettare che il loro capogruppo riuscisse nell'impresa.

Furono attimi di vera tensione quelli che seguirono. L'unica cosa che i due ninja poterono fare era attendere davanti la porta del livello successivo, sperando che il chunin si desse una mossa ad aprirla, ed evitando di essere scoperti da altri ribelli impegnati nella ronda. Sapevano di avere molto poco tempo. Erano stati obbligati a compromettere la sala di controllo di quel piano per poter andare avanti, e questo voleva dire che a breve i loro nemici si sarebbero accorti che qualcosa non andava. Il loro obiettivo era così vicino, eppure sapevano che qualcuno di potente era stato messo a guardia di quel luogo. Infatti, solo un altro ninja avrebbe potuto impedire alla kunoichi della Nebbia di investigare con la sua vista la sala macchine. Per lo meno, i due genin avrebbero potuto sfruttare quel tempo per prepararsi ai successivi combattimenti come meglio avrebbero creduto, tracciando nuovi sigilli, oppure ingerendo tonici.

Cinque minuti dopo, un rumore metallico si udì provenire dalla porta del secondo livello, mentre si questa si apriva lentamente. Dalla'altra parte, la testa della chunin fece capolino attraverso l'apertura, facendo segno ai suoi compagni di venire. Una volta che furono entrati, lei chiuse la porta da cui erano entrati alle loro spalle. ...presto! La sala macchine non sarà più lontana di tre, quattrocento metri da qui! Siate pronti! Il nostro obiettivo è distruggere quei generatori e poi tagliare la corda come ci è stato detto! Sicuramente troveremo qualcuno ad aspettarci. Loro saranno riposati ed avranno un vantaggio tattico per via della conoscenza del luogo di scontro. Noi invece abbiamo già speso una buona parte delle nostre forze! Quindi concentratevi sull'obiettivo e non lasciatevi distrarre, intesi? Detto questo, il gruppo si sarebbe mosso come un sol uomo, percorrendo i corridoi della struttura fino a salire le rampe di scale che li avrebbero portai alla sala macchine.

[...]

Trovare la sala macchine non sarebbe stato un problema anche se i ninja non avessero avuto alcuna indicazione data dalle piante della struttura. Infatti, le turbine accese producevano molto rumore e notevoli vibrazioni nonostante i sistemi di ammortizzatori utilizzati per prevenire il fenomeno. La struttura in cui si ritrovarono oltre passando una porta in metallo, era enorme, e si estendeva per decine di metri davanti a loro. L'aria era calda per via della dissipazione termina prodotta dai macchinari in vibrazione, ed umida allo stesso tempo. Tubi, serbatoi, e valvole creavano un labirinto e riempivano la stanza dal soffitto al pavimento, creando percorsi difficili da seguire con lo sguardo. Al centro della sala, si apriva un corridoio largo circa 6 metri e lungo quaranta, ai lati dei quali si alzavano grossi condotti nei quali si riversava l'acqua proveniente dal bacino idrico. A circa 6 metri d'altezza, due tubazione metalliche dal diametro di due metri convogliava l'acqua e la portavano, parallelamente al corridoio, fino ad arrivare a due grossi container metallici, una protezione[Pot. 30, direzza 3], che racchiudevano le turbine del sistema. I loro obiettivi da distruggere!

Nella stanza, avrebbero trovato anche altre persone che sembravano li stessero aspettando a circa una ventina di metri dalla loro posizione. Un uomouomo dalla carnagione scura e vestito con un mantello bianco ed un cappuccio tirato sopra la testa, troneggiava in mezzo al corridoio a circa una decina di metri dal gruppo. I suoi occhi risplendevano di una luce bianco giallognola inquietante e quando vide i tre accademici disse:Ah...quindi è il Megan...mi stavo giusto chiedendo quale abilità oculare fosse stata impiegata per cercato di penetrare queste mura... Di fianco a lui, un altro uomo, più grosso del primo e completamente a petto nudo, osservava i nuovi venuti da dietro quello che sembrava un elmo metallico dotato di una unica banda orizzontale che fungesse da visiera. E per questi tre bambini che ci hai fatto star svegli per tutta la notte, Atsutane? Avremmo semplicemente dovuto avvertire i ribelli e lasciare che loro si occupassero di tutto...Dai Buncho! Lascia al nostro capo il beneficio del dubbio! Non ti stavi annoiando anche tu in questo buco umido? Almeno stanotte ci faremo un giro di danze...potrebbe essere divertente! La donna che aveva parlato, era seduta su uno dei condotti orizzontali, a 6 metri d'altezza ed alla sinistra del gruppo di ninja. Aveva capelli castani che le scendevano fino alle spalle, dove un mantello viola con un pellicciotto bianco nascondeva tutto quello che era sotto di esso. ...questi ninja accademici sono riusciti ad arrivare fino a questo livello senza troppe difficoltà. Sono, quindi, senza dubbio sufficientemente capaci da rappresentare una sorta di sfida. Forza dunque! Con ogni probabilità siete qui per distruggere le turbine alle nostre spalle! L'unica cosa che dovete fare è provare!