Un incontro a lungo atteso

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    Tu, sei solo un lurido traditore!

    Esclamò Eiatsu con quel poco di voce che la morsa della coda demoniaca gli concedeva. Ukitake invece rimase in silenzio, in un misto tra rassegnazione e speranza complesso da spiegare...non aveva mai provato nulla del genere, era letteralmente paralizzato. Il Jinkurichi della Volpe era un rivale che andava oltre le sue conoscenze teoriche sulla guerra e la storia.

    Raizen stava per attaccare il Garth, impossibilitato ad organizzare una degna difesa. Il sangue si agitò da terra per un istante ma il controllo cessò prima ancora che il liquido iniziasse a condensarsi in un costrutto difensivo...Eiatsu riuscì a superare la paura data dallo sguardo assassino del Foglioso e si accinse ad attaccare con l'arma, che era riuscito ad impugnare in precedenza, la coda che lo serrava alla parete della stanza. Un gesto istintivo che aveva in realtà ben poche possibilità di salvare Aloysius. il Nove Code era un rivale decisamente al di fuori dalla portata dell'eliminatore sebbene questo non avrebbe esitato un solo istante ad ingaggiare duello pur di dare una possibilità di salvezza al suo boss.

    Il Mikawa, d'altro canto, rimase immobile a scrutare gli occhi indemoniati del Kage. Era pronto a qualsiasi verdetto sebbene, proprio quando la zambato era pronta a finirlo, capì e disse:

    Così sia...


    Quel giorno il debito che Aloysius pensava di avere con Raizen era stato saldato; ora finalmente poteva vedere l'Hokage come suo pari. Di fatti quando perse i sensi stava sorridendo, proiettato già verso il futuro che lo aspettava. La mano sporca di sangue scivolò sulla tela della mappa segnando una marcata linea che congiungeva Oto e Konoha; un tratto in cui si poteva leggere in molti modi quello che sarebbe stato il rapporto da quel giorno in poi dei due villaggi. L'arma di chakra svanì, così come la forma felina del Foglioso, proprio un istante prima che la lama dell'eliminatore arrivasse a contatto con l'arto extra. Il jonin ed Ukitake rovinarono a terra dalla posizione sopraelevata indotta dalla forza del Demone; e li rimasero, immobili ad ascoltare le ultime parole di Raizen.

    L'Hokage era disposto ad allearsi con Aloysius ma senza alcun compromesso iniquo. Omoi sarebbe restato nell'otre ancora per un po mentre Jotaro catturò l'attenzione dell'ospite con le sue parole profetiche. Forse un'altra avventura si stava aprendo ma il riposo di Diogene non sarebbe stato più interrotto.

    Finisce così questo frammento del passato senza nessuno scontro epico, nessun patto inscindibile, nessun piano concreto; bensì qualcosa di molto più intimo ed importante per i due protagonisti di questa storia. il Garth sapeva ora di dover considerare Raizen come suo pari, sia se avesse in seguito deciso di volerlo come alleato che come rivale.
    Quel segno che il fato volle congiungere proprio Il Suono alla Foglia è stato analizzato dai più saggi e competenti nell'arte profetica: ci fu chi disse che quello era il segno del legame futuro tra i due Colossi, chi lo vide come un presagio di morte per tutti i popoli limitrofi, altri ancora che quella sarebbe stata la rotta delle armi da assedio che il Mikawa dirottò sul regno del suo non più allievo...
    L'unica cosa certa era che Aloysius avrebbe dovuto affrontare molte sfide e di quella cronologicamente più vicina ve ne parlerò nella collezione dedicata all'altro ninja in grado di far vacillare le certezze del Boss; una sfida tale da scomodare persino gli Dei del Sangue.
    La verità legata al sogno dell'impero Otese solo il futuro poteva svelarla e io, da buon narratore, non vi rivelerò il finale.


    CITAZIONE
    OT/ Bella giocata ;) Aspetto la risposta di Jotty per far intervenire anche Eiatsu sulla faccenda "resurrezione" XD

     
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    Jotty2Hotty

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    Segreti dal passato, incubi per il futuro



    La prima reazione che Jotaro ebbe dalla risposta di Raizen fu delusione. Abbassò lo sguardo, conscio di aver fallito un compito importante. Parole, sopra ad altre parole erano state pronunciate, per cercare di sotterrare più in basso possibile la verità che l'Hokage da molto tempo portava dentro di sè. Quella sorta di ramanzina voleva aiutarlo ad arrivare a quella verità, ma non aveva avuto effetto; ormai non era più compito del suo vecchio maestro accompagnarlo. Raizen avrebbe dovuto trovare la sua verità da solo, nessuno poteva indicargliela al suo posto, altrimenti non l'avrebbe compresa come sua. La reazione che ci fu invece dal colosso del suono, fu più forte di quella preventivata, più forte delle botte che Jotaro si aspettava di ricevere. Il Mikawa aveva ammesso la sua debolezza, una debolezza del cuore, più che del corpo, e ora, sul punto di stare per crollare per le ferite, egli aveva rimesso nelle mani dell'altro uomo la sua sopravvivenza. Una cosa il ronin l'aveva capita nei suoi anni di vita; quando un ninja della risma di Aloysius ammetteva inferiorità, ne sarebbero seguiti eventi non da poco. L'Hokage, finalmente lasciando in secondo piano le parole, compì il primo passo verso il cambiamento; ancora ignoto se positivo o negativo, ma un cambiamento di sicuro. Rilasciò il potere della volpe, in maniera diversa da come Jotaro era abituato a percepire quello che una volta era un ragazzo ardito e con l'animo di fuoco. In vita il Jaku era stato scaltro in molti campi, ma mai esperto come in percezione e sigilli, e riuscì a comprendere, nonostante la nonmorte, che l'energia rilasciata oltre a essere estremamente spropositata, come aveva sentito solo da Rengoku, molti anni prima, era anche terribilmente fredda, priva di alcuna emozione positiva o negativa, solo un'onda che avrebbe annichilito qualunque cosa sulla sua strada. In quel momento temette che la sua previsione, per molti anni tenuta segretamente dentro di sè, potesse davvero avverarsi, ma gli eventi che seguirono, gli fecero distogliere l'attenzione dal chakra di Raizen.

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    Nove possenti code fuoriuscirono dal corpo dell'Hokage, le quali andarono a bloccare tutti i presenti, ad esclusione del Garth. Quando la coda destinata a bloccare Jotaro si avventò verso di lui, egli non ne fu destabilizzato, oltre al fatto che ovviamente quello era uno spettacolo più unico che raro, eppure, sebbene non temesse per la sua vita, essendo ormai morto e sepolto, ed eventualmente sarebbe stato ricomposto dall'Edo Tensei, qualcosa si mosse dentro di lui. Qualcosa che aveva percepito solo in minima e remota parte per tutta la sua vita, ma che, a causa della presenza "dell'Originale" che lo manteneva sotto controllo, non aveva mai potuto esaminare a fondo. Dalla sua ombra si elevò un fascio a spirale che lo avvolse, venendo a sua volta avvolto dalla coda di chakra, mentre sul suo volto comparvero dei simboli scuri, come fossero fatti dello stesso materiale di cui era fatto il fascio d'ombra. La cosa durò solo un istante, dato che l'estremo potere della volpe, dissolse il fascio a spirale tenendo il corpo di Jotaro bloccato, sebbene non nuocendogli gran che. La cosa lo turbò molto. Tanto da fargli quasi dimenticare dove si trovasse, per un istante.
    Giusto il tempo di prestare nuovamente attenzione, dopo essersi perso nei suoi pensieri per qualche attimo, che Raizen stava per tagliare a metà Diogenes con una spada enorme fatta di chakra. Per poi fermarsi. Quanto potere. Guardò il colosso del suono dall'alto in basso, Raizen, e rilasciò il suo potenziale demoniaco.
    Lo aveva risparmiato, diceva, ora Aloysius lo avrebbe riconosciuto come suo pari; e dall'espressione del colosso del suono, prima che questi iniziasse sul serio a perdere conoscenza, pareva proprio così. Nella stanza erano tutti presi dalle condizioni dell'Otese, ma in un momento, lo sguardo di Jotaro si incontrò con quello di Raizen, prima che fossero travolti dagli aventi. Poteva mentire a Diogenes, l'Hokage, poteva mentire anche a se stesso. Ma non poteva mentire a chi lo aveva riportato in vita con il proprio sangue, e lo aveva visto vomitare bile per la fatica dell'addestramento.
    Raizen stava ammassando il potere di un dio, e si circondava di persone potenti, delle quali non si fidava realmente, ma che gli erano utili. Lo sguardo del suo vecchio sensei, per un momento, fissò quello di Raizen, e il ragazzo, giovane ma forte, avrebbe visto uno sguardo pieno d'odio, forse nemmeno nutrito per Raizen, ma che stava a significare solo una cosa.


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    Rimorso



    Ma per cosa? Forse solo il tempo glielo avrebbe mostrato.

    [...]



    Proprio quando sembrava che la discussione stesse per chiudersi, Jotaro provò nuovamente quella strana sensazione incontrollabile. Aveva provato in precedenza cose simili, ma mai così instabili. Sperava, dentro di sè, nel profondo, che non si trattasse di quello che pensava. Il ragazzino che lo aveva riportato in vita, non poteva essere stato davvero così incauto da tirarlo fuori dal cappello magico senza aver prima studiato a fondo il corpo dell'Originale. Ma a quanto pareva....

    CITAZIONE
    Quando sei saltavo fuori da quella bara hai iniziato a straparlare.
    Mi chiedevo se fossero soltanto parole al vento, perché mi pare che ci fossero dei fondi di verità in quelle che sarebbero dovuti passare come esempi casuali.
    Hai qualcosa per me?
    O vuoi qualcosa per te, Jottino caro?
    Magari liberarti da questo involucro secco e ammuffito.

    << Ragazzo, non è......proprio il momento. >>

    In quell'istante, il chunin avvertì come un sussulto, un fortissimo conato di vomito, e la sua testa scattò verso Eiatsu. Se potuto strozzare il gregario di Aloysius, lo avrebbe fatto lì su due piedi. Iniziò come a cercare di vomitare, il non morto, mentre la sua ombra iniziò a ribollire sotto i suoi piedi, e delle strane pustole lignee iniziarono a fare la loro comparsa dapprima sul petto nudo, quindi si espansero un po' a tutto il corpo. Jotaro cadde a terra in ginocchio, e sui palmi delle mani, e il suo chakra iniziò a ribollire. Un sensitivo di un certo livello avrebbe potuto percepire che qualcosa all'interno del suo corpo stava cercando di uscire, e che lui stava cercando di tenere le barriere. Con Diogene ormai svenuto, l'unico che forse avrebbe avuto le conoscenze necessarie a impedire quella bruttissima cosa che stava per avvenire, non restava altro da fare che pregare. Con l'ultimo lume di razionalità che albergava nel corpo di Jotaro, che non poteva essere richiamato tra i morti in quell'istante, a causa di un conflitto tra il sigillo di autocontrollo che lui aveva predisposto per non farsi manovrare, e quel "qualcosa" che stava avvenendo, il chunin si voltò verso Eiatsu e gli urlò letteralmente contro, mentre la sua ombra si avvolgeva attorno a lui come una spirale, e dalla sua pelle fuoriuscivano delle escrescenze, simili a ramoscelli !

    << RILASCIAMI, RILASCIAMI PEZZO D'IDIOTA, MA COSA AVETE FATTO, DEVONO STARE CHIUSE, NON POSSO BLOCCARLE DA MORTO. RILASCIAMI ORA !!! >>

    Che Eiatsu avesse fatto in tempo o meno a riportare alla vita l'uomo, o che sapesse come fare, innanzitutto, attorno al corpo di Jotaro, per terra, sarebbe comparso un complessissimo diagramma esagonale con tanti di quei kanji da far venire il mal di testa, mentre la terra dentro la magione aveva iniziato a tremare, e nei muri stavano comparendo delle crepe. La quantità di chakra nella stanza stava spostando in giro tutti gli oggetti più leggeri, finanche a quasi spostare i presenti! Improvvisamente sulla schiena del Jaku, sempre a terra su arti, comparvero 6 diversi simboli disposti simmetricamente, i quali passarono da inchiostro a piccole sfere luminose, e schizzarono in sei direzioni diverse alla velocità della luce, forando le pareti come fossero di cartone, e lasciando al loro posto, negli infissi, solo dei perfetti fori fumanti.
    In tutto quel delirio, ormai calmatosi, Jotaro giaceva a terra disteso, stremato nonostante fosse...morto. Con la bocca semi aperta rivolta verso Eiatsu, e gli occhi aperti solo per metà, o forse meno, si lasciò andare solo ad un sussurro sarcastico.


    << Gran...bel...lavoro....davvero.....>>

    OT
    CITAZIONE
    Grazie della possibilità di questa mini-rimpatriata, mi sono divertito un sacco. Ho messo qualche seme sia per giocate future, sia per farti fare qualcosa con Eiatsu, sia perchè indipendentemente da cosa inventerai, vorrei che Jotty restasse come, a metà, non so se ho reso l'idea, per progetti futuri.
     
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    Finale ad effetto








    Lo scontro di menti a villa Mikawa si era infine concluso, senza vincitori ne vinti, ma con una significativa rivalsa, cosa questo avrebbe significato non era dato sapere, di certo non in quel periodo.
    Solo una fugace occhiata all’ambiente, quella necessaria a tenere la situazione sotto controllo, gli permise di vedere l’espressione nuovamente contrariata di Jotaro: una costante ormai quasi irrinunciabile, aveva ormai il dubbio che tutte le sue delusioni agli occhi del resto del mondo fossero successi.
    Ma come sempre non gli era concesso il potere di comprendere le espressioni dell’uomo, poteva solo annotarle, struggersi qualche tempo mentre tentava di capire dove aveva sbagliato e poi ignorarle ammettendo la sconfitta.
    Una cosa era certa, tutti erano cambiati, modi di porsi e di vedere il prossimo in quella stanza non erano più gli stessi, ma tra tutti pareva proprio ad essere Jotaro a non aver ancora detto tutto, seppur non per propria volontà.

    Mh?

    Si voltò verso il suo maestro senza di certo aspettarsi quello che stava succedendo, piegato dai conati di vomito supplicava con rabbia Eiatsu di rilasciarlo, mentre la sua stessa ombra gli si ripiegava addosso, probabilmente un lascito dei Jaku incontrollato.

    E quei ramoscelli?

    Si interrogò mentre il corpo mutava, quasi sbigottito poiché conscio che c’erano pochissime persone al mondo in grado di fare una cosa simile ed era più che certo che per la maggiore fossero ben distanti da Oto e risiedessero a Konoha, qualche sporadico nukenin escluso. Ma era certo che nessuno di essi condividesse nulla con Jotaro, non con quella sua incarnazione almeno.
    O così credeva.

    BEH CHE ASPETTI?
    LIBERALO!


    Rincarò la dose seppur non potesse fare nulla di più per migliorare la sua situazione, tutto ciò che esulava dalle botte pesanti era fuori dalle sue competenze, ma se non altro proprio quelle attitudini dovevano essere una buona spinta per il rovista cadaveri.





    CITAZIONE
    piacere mio <3
     
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    Le sorprese non finivano mai a Villa Mikawa. Dopo che il capitolo con Diogenes venne momentaneamente archiviato, fu Jotaro a destare molte preoccupazioni e non tanto per il suo desiderio di tornare in vita quanto più per la strana reazione chakrica stava pervadendo il suo corpo!
    Stava cercando di trattenere qualcosa all'interno del suo corpo e, anche senza avere certezza del tipo di chakra che stava emanando, era facile sospettare che non si trattasse di nulla di buono!

    lo Jaku cadde in ginocchio mentre stava intimando all'eliminatore di rilasciarlo, un'operazione facile da dirsi ma che, praticamente, sarebbe risultata impossibile. In qualche modo l'Edo Tensei era stato bloccato da qualche antico e folle sigillo e al comando di interrompere la tecnica speciale, il cadavere non rispose...anzi, le cose peggiorarono vistosamente!

    " CAZZO non funziona! "

    L'altra alternativa era provare a liberare il corpo dal controllo ma Eiatsu non possedeva affatto quella abilità; sapeva della sua esistenza ma non ne aveva ancora appreso il funzionamento. Per Hohenheim, il chunin della Sabbia da tempo non più sotto il suo controllo, era stato il Nidaime a provvedere alla dissoluzione del legame! Quindi, senza avere il tempo di provare alcuna delle sue tecniche e capacità di confinamento con le Serpi, Jotaro esplose rilasciando sei lampi di chakra che riuscirono addirittura a bucare le pareti (per fortuna non centrando nessuno dei presenti) per poi accasciarsi a terra senza energie. Parlare di morte per un ninja richiamato dalla tomba non aveva senso ma, in effetti, ciò che era accaduto aveva dell'incredibile.

    Ovviamente Eiatsu non perse tempo e provò a riattivare nuovamente la Resurrezione impura sul compagno Otese che, con un filo di voce, pronunciò le ultime parole di malcontento....inutile a dire che non accadde nulla. Era come se l'anima fosse stata sigillata impedendo anche alla più potente tecnica di controllo sulla morte di avere effetto. Rimase lì, attonito, a fissare il suo cadavere sventrato dall'interno.

    " Io...io...non so che dire. "

    Si concesse a quelle parole di incredulità. Poi, ricordandosi di avere ancora nella stanza Raizen, corresse la sua espressione e assunse un tono di voce più sicuro.

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    " Ormai qui non c'è più nulla da fare. Dovrò studiare sugli antichi tomi che un tempo Jotaro mi lascò: combinandoli con gli scritti dei Nidaime e le mie conoscenze sui cadaveri, verrò a capo di tutta questa storia riportandolo con noi! Nessuna arte ninja non può essere invertita, nessuna.
    Per Aloysius, invece, ti faremo sapere la sua risposta non appena Lui lo riterrà opportuno. Se lui vorrà fidarsi di te allora lo farà anche io, mettendomi alle spalle tutta questa storia. "


    Fine.

     
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18 replies since 9/10/2016, 16:21   460 views
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