Kurohime, l'albero del mondo

Con passo svelto, Hohenheim si avvicinò ad Hoshi, cercano di ignorare le urla delle persone intorno a lui, compresa la piccola Kira, che gli stava a cuore più di tutti. Si portò di fronte al jonin e si inginocchiò. Davanti al bombarolo, il corpo di Akira si contorceva in preda al dolore, trattenuta solo dai cloni del Rosso, i quali erano concentrati a portare a termine quello scopo. Guardando una donna così forte ridotta in quello stato, Hohenheim sentì il mondo crollargli addosso. L'unico motivo per cui non si abbandonò allo sconforto era che c'era ancora speranza. Hohenheim se lo sentiva, e la poteva vedere tangibilmente nell'operato di Hoshi. Il jonin non si era dato per vinto e, nonostante il compito che si apprestava a compiere fosse al di sopra delle sue possibilità, stava elaborando un piano per compiere l'impossibile. Hohenheim si sforzò di guardare l'amico negli occhi, e di concentrarsi sulle istruzioni che gli venivano date. Appena sentì il piano dell'amico, rimase un attimo interdetto. Sembrava un piano disperato e lo era. Il chunin bambino poteva creare le bombe che Hoshi voleva, ma il Kiseki non avrebbe mai funzionato. Serviva un'ora per prepararlo così che potesse essere fuso con un'altro essere vivente. Chiaramente quel tempo non ce lo avevano. Hoshi il Kiseki non funzionerà mai...ci vuole un'ora per poterlo fondere con un'altra persona, ed io lo stavo già utilizzando per combattere... si sarebbe scoperto il petto dove la pietra verde risplendeva giusto accanto al grosso tatuaggio di una X. Hoshi era perfettamente a conoscenza di questa limitazione dei Kiseki - del resto anche lui portava con sè il Kiseki Bianco - ma se lo aveva proposto significava che valeva la pena tentate. Quella era pura sperimentazione, qualcosa di mai visto e letteralmente inaudito.....oh al diavolo.... Fece un cenno affermativo con la testa. Avrebbe cercato di fare quello che gli era chiesto, in qualche modo avrebbe funzionato.

Attivare i poteri di Onore Spezzato, invece, era tutto un altro paio di maniche. Ancora una volta, Hohenheim si ritrovò ad assecondare il Rosso, non essendo affatto sicuro di potercela fare. Tuttavia, almeno adesso credeva di avere una chance. Tutto intorno a lui, quello che era rimasto della tecnica del Primo Verbo, il dragone di legno, era esattamente la materia prima che gli era mancata a Suna per l'attivazione dell'arma: pezzi di legno proveniente dall'albero Kurohime. Hohenheim era sicuro che quello fosse il legno giusto, perchè attraverso i ricordi di Verità ne valutò le venature e la consistenza come autentica. OK! Iniziamo! Mentre il jonin incise la pelle di Akira, per far spazio ai manufatti dell'artista, Hohenheim portò un pugno di argilla nella sua bocca, masticandola con forza. Dopo di che, passò l'argilla pre-manipolata direttamente nella bocca posta sul suo palmo destro, dopo aver portato la stessa al volto. Entrambe le mani, quindi, vennero posizionate palmo contro palmo, così che le bocche poste su entrambe potessero lavorare in coordinazione. Quando ebbe finito, la mancina si sollevò dalla destra, rivelando quella che, ad occhio nudo, appariva come una polvere bianca. ...questo è il meglio che posso fare... Senza far parenteralmente nulla, la polvere sciamò via dalle mani del ragazzo per posizionarsi nelle incisioni che il Rosso aveva aperto nel petto della donna, e che stavano già sanguinando copiosamente. Ora iniziava la seconda parte del piano.

Il chunin non poteva rimuovere il Kiseki dal petto, quindi prese la mano di Akira e la mise a contatto con la superficie liscia della Pietra. Attivandone i poteriFusione del Chakra
Villaggio:
Posizioni Magiche:
Il Kiseki può curare l'utilizzatore, ripristinando la Vitalità ma non l'Energia Vitale. Ripristina di 2 Leggere la vitalità dell'utilizzatore o cura uno Status Medio. La tecnica si attiverà automaticamente se ferito l'utilizzatore o usata una tecnica difensiva tramite uno slot tecnica, anziché uno slot tecnica avanzato.
Tipo:
(Livello: / Consumo: )
[Da Chunin in su], cercò di ridirigere i flussi di chakra benefici all'interno del corpo della donna. Una manovra mai provata! Con la destra, invece, prese la spada che portava legata alla schiena, la poggiò a terra, prese un pezzo dell'albero Kurohime che era lì a terra, e lo mise in contatto con Onore Sezzato. Non accadde nulla. Ignorando questo dettaglio, Hohenheim strinse con tutta la sua forza la spada con il legno, afferrandola così da esser pronto per far partire il colpo. Vai! Tutto accadde in un attimo! Hoshi Attivò il sigillo ustionante che fece contorcere ancora di più il corpo di Akira, ormai completamente dilaniato. Al comando del Rosso, Hohenheim attivò le cariche, le quali detonarono cambiando colore dal bianco verso il nero, e producendo solo un po' di fumo. Tuttavia, anche se a livello quasi impercettibile, staccarono le radici del bulbo dal petto di Akira. Quindi Hoshi nuovamente lo incitò ad usare la lama. Hohenheim rilasciò il suo chakra verso Onore Spezzato e, senza pensarci due volte, pugnalò Akira nella gamba.

[...]

Per la seconda volta nella sua vita, Hohenheim provò la sensazione che il suo cervello stesse esplodendo, mentre i ricordi di vite passate gli scorrevano nelle sinapsi, sovraccaricando il suo sistema nervoso centrale quasi fino al collasso. Poi tutto si interruppe con la stessa facilità con cui era iniziata, ed il chunin si ritrovò in uno spazio senza confini e completamente bianco. Una voce risuonò da qualche parte, ed Hohenheim capì immediatamente che si trattava del suo altro io, quello che in un futuro diverso di una realtà ormai inesistente si chiamava Verità. Nel sentire le parole dell'uomo, un misto di calma e serenità avvolse l'animo del giovane, il quale si ritrovò a sorridere, nonostante la situazione richiedesse la massima serietà ...mpf..non so nemmeno dove mi trovo... Il suo tono risuonò strano in quello spazio infinito, così particolare che il giovane si chiese se avesse effettivamente parlato, oppure se avesse soltanto pensato di parlare. Alla successiva domanda rispose:Curioso che tu mi ponga questa domanda...credevo tu sapessi tutto di me, essendo noi due l'immagine l'uno dell'altro.. ancora le sue parole risuonarono eteree e tranquille nella pace che lo avvolgeva ....non c'è onore più grande di servire il proprio villaggio, combattere e sacrificarsi per le persone che si vuole proteggere... così come hai fatto tu, quando hai sacrificato te stesso per liberare il mondo da RED... al pronunciare quelle parole, il chunin divenne immediatamente triste, e con tono mesto si rivolse a colui che riteneva essere una guida:...ma credo che il tuo sacrificio non abbia avuto tutto il successo sperato...come tu sei sopravvissuto dentro di me, nelle mie memorie e nel mio chakra, anche RED credo abbia fatto lo stesso...l'ho percepito, lo sai? L'ho percepito nella persona a me più cara.... ma quelle parole erano vane. Non erano, in fatti, Hohenheim e Verità la stessa persona?

[...]

Immerso nei passaggi dell'operazione, Hoshi non avrebbe nemmeno notato quello che stava avvenendo nella mente del bombarolo. Akira era in condizione critiche, ed i sigilli di guarigione che aveva piazzato sul corpo della donna erano ad un passo dall'attivarsi. Purtroppo, il Kiseki Verde non aveva avuto l'impatto che aveva sperato: i flussi benefici del chakra curativo erano vincolati al corpo di Hohenheim il quale non stava riuscendo a trasferirli alla donna in fin di vita. Come non bastasse, o forse come conseguenza del mancato supporto da parte del Kiseki Verde, qualcosa di inaspettato stava accadendo. Alcune ramificazioni del bulbo si erano estese fino ad arrivare al Tentien della donna, legandosene in maniera indissolubile. Morendo, le radici stavano rilasciando una sostanza tossica direttamente nella fonte del chakra della guerriera, corrompendola. Quando il jonin se ne fosse accorto, i danni sarebbero stati già piuttosto estesi. Cosa si sarebbe inventato ora il Rosso?

Le parole di Verità scorrevano come un balsamo sull'anima di Hohenheim, recandogli tranquillità in quel luogo etereo. Lontani dalla morte e dalla disperazione che circondavano il corpo fisico del giovane, il chunin si era finalmente ritrovato con il suo alter ego, che credeva di aver perso per sempre. Nella solitudine del suo dolore, Hohenheim per giorni aveva pianto sugli avvenimenti che erano accaduti in seguito alla venuta di RED nel suo mondo, e per molto di più aveva maledetto la sua incapacità di cambiare gli eventi. Chi avrebbe mai detto che quella persona misteriosa e di un'altra dimensione avrebbe trovato un posto così vicino al suo io da legarsi alla sua stessa anima? In quello stato extracorporeo, Verità iniziò a condividere la sua conoscenza con il giovane manipolatore di argilla, iniziando da qualcosa di molto importante: il proprio destino. Hohenheim si era in prima persona interrogato sul futuro. Avendo visto come le cose si erano evolute, gli era difficile non credere che tutto fosse già stabilito. Che ci fosse un piano, il cui tracciato lui stava percorrendo, senza nemmeno rendersene conto, e senza possibilità di essere cambiato. Ma Verità gli fece capire che le cose non stavano esattamente così! Lui era ancora padrone delle sue scelte! Inoltre, il Sannin lo mise in guardia dai ricordi e dalle sensazioni che sarebbero scaturite dalla naturale connessione dei loro spiriti. Hohenheim se ne era accorto fin da subito: eventi, luoghi e persone che non aveva mai conosciuto né visto si affollavano nella sua mente di continuo. Rimembranze di una vita che non gli apparteneva, ma che invece erano di Verità, potevano essere percepite dal giovane bombarolo come proprie. Eppure, quegli eventi erano solo una possibilità, che sì, si era verificata in un'altra dimensione, ma non doveva necessariamente replicarsi in questa. Sentendo questi ragionamenti, il ragazzo di Suna si sentì sollevato: ...ti ringrazio per queste parole....devo confessarti che il pensiero di avere una strada già segnata davanti a me mi inquietava....non sono sicuro che sarei stato in grado di sopportare quello che tu hai dovuto patire... La distruzione del mondo ninja per come lo si conosceva, la morte di amici e familiari per mano del Rosso, la solitudine di una vita di una guerra frontiere ed, alla fine, il sacrificare se stessi per il mondo il bene più grande. Sopportare tutto questo sarebbe stato troppo per tutti. Eppure, fin da quel preciso istante, era già estremamente chiaro che le sfide che avrebbe dovuto affrontare non erano semplici. Verità, infatti, gli confermò che, così come lui era sopravvissuto all'interno dell'animo del bambino, alla stessa maniera RED si era incarnato nell'animo del Rosso. Il Sannin era convinto che non c'era stato ancora un contatto diretto tra il Chikuma e l'Imperatore dell'altra dimensione, ma quello era un confine labile, che poteva essere attraversato in qualsiasi momento. E sarebbe stato proprio in quell'istante che Hohenheim sarebbe dovuto stare il più vicino possibile al suo amico. Ma c'era dell'altro....non sono sicuro di aver capito cosa intendi dire...stai dicendo che c'è un'entità che si è insinuata in Hoshi?...mmmm...bhè questa non solo è una notizia interessante, ma anche una buona notizia.!Se RED fosse semplicemente una deviazione mentale di Hoshi, ci sarebbe davvero poco da fare...ma se è stato impossessato da qualcosa, allora basta distruggere quel qualcosa per farlo rinsavire...non credi? Ad ogni modo, fin quando ci sarò io a vegliare su di lui, non permetterò che RED si impossessi del suo corpo e della sua mente! Un compito che, a quanto pareva, il chunin sarebbe stato chiamato a svolgere prima di quanto potesse immaginare. Infatti, secondo il Sannin, lo sterminio del popolo Vero era stato il momento in cui RED aveva iniziato a fare capolino nel loro mondo. Ma noi abbiamo già impedito che il popolo Vero venisse annientato completamente!! Non è vero?! Eppure lo stesso Hohenhim si rendeva conto che in quella faccenda altri elementi potevano portare al medesimo risultato. Se, per esempio, Akira fosse morta, quali sarebbero state le ripercussioni sull'animo del Rosso? Se la purezza della sua anima fosse stata toccata dal dolore più nero, RED sarebbe riuscito a valicare il confine che lo divideva dal loro mondo? Mentre questi pensieri lo arrovellarono, Verità gli comunicò che era giunto il momento di pronunciare il mantra d'onore che avrebbe risvegliato il potere nascosto di Onore spezzato. In quel momento, sapeva perfettamente le parole che il Sannin aveva pronunciato per rilasciare il potere dell'arma, ma quando toccò a lui le sentì non proprie e disse: In questo giorno.. in questo tempo.. in ogni istante.. io onoro questa lama e il sangue delle persone che bagneranno la sua lama bianca.. una è la promesse.. uno il patto da rispettare...non userò questa lama se non per difendere Suna ed i suoi abitanti tutti...questa è la mia promessa.. questo il mio codice d’onore!

[...]

In un battito di ciglia, la luce candida della dimora della sua anima dove risiedeva il grande Sannin svanì per lasciare il posto alla realtà. Hoshi era ancora curvo sul corpo di Akira, e la donna era sempre in preda agli spasmi. Nulla lasciava intendere che fosse passato più di una frazione di secondi da quando aveva messo in contatto la lama di Onore spezzato con il Legno Sacro. Tuttavia, senza nemmeno doversi voltare, ora Hohenheim sapeva con assoluta certezza che un'elsa di era emersa dalla struttura informe del legno grezzo, per agganciarsi in maniera indissolubile dal metallo della lama spezzata. Con precisione, il chunin quindi pugnalò il seme nel petto della donna, osservando con sollievo il potere della lama disintegrare quello della tecnica del Primo Verbo. Tuttavia, più il tempo passava, più il chunin dovette fare i conti con il fatto che il suo ottimismo era prematuro. La tossina rilasciata dal seme morente stava corrodendo il sistema circolatorio del chakra della donna ad una velocità[Akira perde altre due energie] impressionante. Mancavano solo una manciata di secondi prima che l'irreparabile accadesse. Infatti, nessun essere umano può sopravvivere senza almeno una briciola di energia spirituale a bilanciare l'energia fisica. Ma la verità era che, nonostante avessero tentato l'impossibile, non c'era modo per invertire quel processo. Quando Hoshi alzò le mani dal corpo della donna, il cuore di Hohenheim perso un colpo. Davvero era finita, ed alla desolazione per l'imminente morte di Akira, Hohehenheim sperimentò il terrore per quello che sarebbe accaduto ad all'animo di Hoshi. Verità gli aveva detto di doverlo proteggere, e di non farlo cadere nello sconforto e nell'oscurità, ma aveva già fallito!

Fu in quel momento che Hoshi dimostrò di essere il ninja eccezionale che era. In un attimo ritornò carico di energie, incitando Akira a non mollare. Hohenheim osservò con crescente stupore il procedimento che il Rosso mise in atto. Non aveva mai usare il sigillo del Cercoterio in quel modo, ma per adesso sperava semplicemente che il piano del jonin funzionasse. ..... Tanta era alta la tensione che il chunin non riusciva a parlare. ScrutandoPercezione del Chakra [0]
Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
Percezione del Vero [2]
Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri.
(Consumo: Medio)
il chakra della donna, il chunin vide il sistema circolatorio della donna venire completamente divorato dalla tossina, senza possibilità di essere ripristinato. Tuttavia, allo stesso tempo, una nuova energia si era sovrapposta a quella ormai irreparabilmente perduta, in un sistema parallelo e riempito con tutta l'energia che il jonin era riuscito ad accumulare in quel brevissimo tempo. ....incredibile.... riuscì solo a quel punto a dire. Un vero e proprio miracolo si era compiuto davanti ai suoi occhi: il sistema circolatorio di Akira era stato completamente annichilito e rimpiazzato con un altro, e la donna respirava ancora! Hoshi ce l'hai fatta! Il tuo chakra ha sostituito quello infetto di Akira! Akira è ancora viva!! Il chunin saltò in aria dalla sua posizione inginocchiata, stringendo forte con la destra l'elsa di Onore Spezzato. Gli spasmi della donna si fermarono, mentre il suo respiro divenne più calmo e regolare. I sigilli di guarigione di Hoshi si era attivati ed avevano rilasciato chakra curativo in tutto il corpo della guerriera, rimarginando le ferite che le varie operazioni le avevano inferte. Anche Kira sembrò rendersi conto che qualcosa di estremamente positivo doveva essere successo. I suoi occhi puri di bimba si riempirono di un misto di gioia e speranza che la portarono nuovamente a piangere copiosamente. La mamma? come sta la mamma? Ti prego, dimmi che l'hai salvata! Il tono della bambina suonava più come una supplica che come una domanda. Tuttavia, per quanto sarebbe potuto esser bello poter comunicare alla bambina che tutto era andato per il meglio, e che Akira fosse fuori pericolo, sia il chunin che il jonin sapevano che era troppo presto per parlare. Akira aveva subito ingenti ferite, ed il suo sistema circolatorio del chakra era stato completamente compromesso. La tecnica che il jonin aveva utilizzato si era dimostrata efficace, ma non dava garanzie di recupero. Akira poteva comunque non svegliarsi mai più, oppure si sarebbe svegliata come una persona completamente diversa da quella che aveva difeso il suo popolo in prima linea. Purtroppo, solo il tempo avrebbe potuto dirlo.

Hohenheim era ancora piuttosto scosso da quello che era accaduto, e la sua faccia lasciava intravedere lo stupore che ancora doveva albergargli nell'animo per l'impresa impossibile che era appena stata portata a termine. Oltre la pura felicità, tuttavia, Hohenheim provava gratitudine verso il jonin, come quella di un familiare verso un medico, il quale abbia appena curato un parente. Non sapeva se quei sentimenti venissero da Verità, oppure se fossero genuinamente propri, ma comunque si sentì di dire: Grazie Hoshi... non sa quanto questo significhi per me... Intanto, Kira era stata rilasciata dal clone del Rosso e si unì al gruppo di ninja accademici. Le gote della bimba erano rosse e rigate dalle lacrime, ma adesso i suoi occhi erano pieni di una nuova speranza. Era tuttavia difficile spiegarle come stessero realmente le cose. Akira era ancora immobile, il suo corpo maciullato dall'intervento, sebbene i sigilli di cura lo stessero portando al suo stato originario. Difficile spiegare, sopratutto ad una bambina, che la loro vita, da quel momento in poi, sarebbe dovuta cambiare, se avessero voluto una possibilità di vedere la donna ritornare cosciente. Hoshi aveva ragione nel dire che dovevano trasportarla a Suna. Anche Hohenheim non vedeva nessun'altra via. Eppure, il giovane ninja sapeva, tramite i ricordi di Verità, che chiedere alla bimba una cosa del genere sarebbe andato contro tutto quello in cui ella credeva. Il popolo Vero era legato alla terra che difendevano, alle tradizioni ed all'idea di clan. Erano un popolo antico ed onorevole, ma la loro medicina non poteva essere d'aiuto alla donna. Quello, sfortunatamente, era un dato di fatto. Eppure non si poteva utilizzare la logica per spiegare una cosa del genere ad una bambina, ma bisognava parlarle con il cuore.

Hoshi si allontanò, lanciando un'occhiata al chunin, il quale capì che doveva essere compito suo parlare con Kira. Kira...vieni qui per favore... le disse facendole cenno di avvicinarsi. Le poggiò le mani sulle spalle, stringendola piano, come per trasferirle il suo affetto:...una persona più saggia di me una volta mi ha detto che "il lupo non si guarda mai indietro". Conosci questa espressione?La bambina fece un cenno affermativo con la testa, fermando una lacrima con la mancina che le stava rigando nuovamente il volto. Era chiaro che conoscesse quella frase. La Kira adulta, compagna di Verità, l'aveva ripetuta così tante volte al Sannin durante la guerra contro RED, da essere diventato il suo motto. Era un detto antico, che sicuramente Akira doveva già aver ripetuto alla bambina diverse volte. Era questo lo stratagemma che il bombarolo voleva adottare: parlare alla ragazza con le stesse parole che la mamma le avrebbe rivolto.Bene...sai cosa significa..? Significa che per sopravvivere si può solo andare avanti...ecco, tua madre adesso, se vuole sopravvivere, non può rimanere qui...i vostri dottori non sanno come aiutarla...ma da dove veniamo noi ci sono medici eccezionali...con loro almeno Akira avrà una possibilità...lo capisci questo?...ma noi dobbiamo rimanere vicino alla terra...dobbiamo difendere l'Albero Sacro...il capovillaggio non vorre...ma si interruppe immediatamente. Forse quello che avrebbe voluto dire era che il capovillaggio non avrebbe mai permesso che le tradizioni venissero infrante in quella maniera. Ma come dare peso, in quell'esatto momento, ad un capovillaggio che si era appena rivelato un impostore? Cosa diceva questo riguardo le tradizioni, la giustizia, l'amore per la propria sacra missione? Hohenheim vedeva che la bambina era confusa, dovendo prendere una decisione che era più grande grande di lei, ora che tutte le sue fondamenta erano venute meno. Il suo popolo era stato dimezzato, il loro capovillaggio si era dimostrato un falso e malvagio opportunista e la vita della madre era appesa ad un filo. A cosa aggrapparsi quando tutte le proprie sicurezze vengono meno?...so che quello che devi affrontare è molto, ma io ti chiedo di fidarti di me! Inoltre guarda....così dicendo, il chunin mostrò Onore Spezzato alla bambina:Questa spada si chiama Onore Spezzato..riconosci il legno del suo manico? Viene dal legno di Kurohime, sono sicuro che te ne sei accorta.... La bambina fece un cenno con la testa...bene...non è forse compito del tuo popolo proteggere Kurohime in ogni sua parte, compreso questo pezzettino che compone l'elsa della mia spada? Se Akira verrà con noi, non appena si rimetterà potrà assolvere alla sacra missione anche se lontana da casa.... Un altro stratagemma sciocco, ma il chunin doveva pur dare alla ragazza una motivazione, che fosse legata alle sue radici, per farle prendere l'unica decisione corretta...ok ora ti lascerò stare un po' con tua mamma...sarò qui vicino, vado a parlare con Hoshi. Tu prendi la tua decisione con calma, e quando ti senti pronta vieni da noi...

Così dicendo il chunin avrebbe lasciato Kira inginocchiata vicino il corpo della madre. La bambina, ora da sola, piangeva piano e, con la mancina, teneva stretta la mano di Akira. Era una scena straziante, ma il chunin non poteva fare altro per lei in quel momento. Doveva essere lei a decidere il da farsi, e solo allora gli shinobi avrebbero potuto dare loro ulteriore aiuto. Hohenheim si ricongiunse con Hoshi. Il jonin, nonostante la stanchezza, aveva collezionato campioni dell'albero e dei semi per poter avere più informazioni possibili sulla tecnica che era stata utilizzata contro Akira e sugli avversari in generale. Avvicinandosi, il chunin gli avrebbe detto:...ora è da sola con la mamma....le servirà un po' di tempo, ma credo che farà la scelta giusta... il volto del chunin era una maschera di tristezza e preoccupazione...ma se dovesse decidere per far portare Akira a Suna, cosa ne sarà di lei? Dovrebbe continuare a vivere qui, tra le persone che conosce e le sono familiari? Dovremmo portare anche lei con noi? ...davvero non so quale sia la scelta migliore.... Il chunin strinse l'elsa di Onore Spezzato, cercando di trovare un po' di conforto e sicurezza da quello. Era per Onore Spezzato che avevano fatto tutta quella strada e, non solo ora erano riusciti a ripristinarla, ma avevano anche sventato lo sterminio del popolo Vero. Nonostante quelle vittorie, tuttavia, le innumerevoli vittime di quegli eventi e la stessa condizione di Akira gettavano un'ombra troppo oscura sugli avvenimenti di quei giorni, tanto da sentire che non ci fosse stata alcuna vittoria affatto.