Un Distillato di Morte

Add Veleni con Febh

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  1. Shunsui Abara
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    Un distillato di morte
    Suna


    Come immaginava, Febh non si sarebbe semplicemente accontentato che Shunsui risolvesse il problema dell'aggressione. Al diavolo...ci penserò quando non sarò in pericolo di morte... Se lo Yakushi lo voleva usare come suo schiavetto si sarebbe adattato. In fondo, se fosse uscito vivo ed in buona saluta da quella situazione, lo avrebbe dovuto a Febh. Il quale non aveva nessuna colpa dell'accaduto che aveva scatenatola sua sua condizione, in verità, ma che comunque, alla fine, si stava prendendo la responsabilità della vita di Shunsui sulle sue spalle.Della quale, sicuramente, non gli interessa un cazzo...ma questo non cambia nulla per me.

    Ok. Sembrava che il genin avesse passato il piccolo test dell'otese. Febh iniziò a descrivere i veleni che era necessario recuperare per creare un antidoto. L'antidoto doveva avere determinate caratteristiche e contenere elementi appartenenti a tutte e quattro le classi dei veleni. Iniziarono con quelli di origine animale e vegetale. Shunsui ascoltò la lista e, senza pensarci ulteriormente su, disse:Ho capito....vado! così dicendo saltò giù dal tetto dell'edificio, sparendo alla vista del jonin del Suono. Con passo svelto si diresse verso il mercato. Per fare questa cosa gli servivano degli oggetti che non aveva con sè.La cosa più facile sono le piante anche se non ho idea di come trattare il Pino Desertico ed il Cactus Pallone, oltre non sapere dove trovarli. Chiaramente non si trovano ovunque qui intorno, visto che sono così pericolosi. Bisognerebbe per lo meno uscire dal Villaggio. Invece ho già in mente un posto dove trovare l'edera bollorosa e anche come estrarne il veleno Uscì dal primo negozio: nella busta di oggetti acquistati c'era un contenitore in plastica che poteva contenere circa 5 litri d'acqua. Alla sua sommità vi era una maniglia che ne facilitava il trasporto. Inoltre c'è un solo posto a Suna con sufficiente acqua da poter far crescere queste piante. L'acqua a Suna era un bene prezioso, più dell'oro, così come aveva detto Febh. L'acqua del Villaggio era estratta da una faglia di acqua potabile sotterranea. Oltre questa riserva c'erano altre faglie di acqua non potabile che poteva essere usata per scopi non alimentari. Inoltre, con l'incremento delle dimensioni del Villaggio, erano stati costruiti canali e bacini sotterranei per immagazzinare riserve. Era difficile che una piantava velenosa potesse essere lasciata crescere nello stesso bacino dell'acqua potabile: quindi la meta erano i bacini sotterranei di acqua non potabile ed ancora non trattata. Il problema era che gli ingressi ai bacini sotterranei erano controllate dai ninja di Suna, e l'accesso era proibito in assenza di permessi particolari. Chiaramente, Shunsui non aveva il tempo di richiedere un permesso del genere. Arrivato a cento metri dall'ingresso che gli interessava, il genin trovò infatti due chunin di Suna che stavano a guardia dell'accesso. Non conosceva i due, e comunque non lo avrebbero fatto passare nemmeno se avesse implorato. Fortunatamente, il marionettista aveva già pensato ad un piano. Se mi beccano che sto facendo una cosa del genere, mi cacciano fuori da questo villaggio in mezzo secondo...o peggio mi rinchiudono nelle prigioni e buttano via la chiave. Un rotolo comparì nella mano destra del ragazzo e, mezzo secondo dopo, ne uscì la sua creazione: Gekido. Shunsui si connesse alla bambola mortale e ne attivò il meccanismo di camuffamento. In un batter d'occhio, infiniti tasselli posti sulla superficie della bambola iniziarono a cambiare, in colore e posizionamento, trasfigurando il volto mascherato della bambola in un ninja molto noto nel Villaggio, e l'unico che avrebbe potuto passare i controlli senza che qualcuno facesse troppe domande: Hoshikuzu Kikuma. L'aspirante Kage della Sabbia era in tutto e per tutto di fianco al genin, ma immobile come solo un essere inanimato poteva essere. Tuttavia, non appena Shunsui prese il controllo della marionetta, connettendosi con fili invisibili alle sue giunture, il falso Hoshikuzu prese vita, e nessuno avrebbe potuto distinguere, ad occhio nudo, il vero dal falso.

    Hoshi in testa e Shunsui subito al seguito, si incamminarono verso il duo di guardie con fare spedito. HALT! Ci scusi Hoshikuzu-san, non possiamo farla passare oltre questo punto. L'Hoshi-fantoccio disseRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    :Shunsui è stato avvelenato con un veleno molto potente e abbiamo bisogno di una pianta che cresce vicino le riserve idriche. Fatevi subito da parte! Le guardie lo guardarono, incerte su come comportarsi.ORA! Tuonò Hoshi, sortendo finalmente l'effetto sperato.Ci scusi! Capiamo l'urgenza. Passate! Shunsui e la sua marionetta superarono le guardie, e percorsero una lunga scalinata che li portò verso il basso.Uff...è andata bene....L'ambiente era scuro e male illuminato. L'umidità era alle stelle, ma almeno faceva piuttosto fresco lì dentro. Il rumore dell'acqua guidò Shunsui verso i bacini sotterranei. Ci volle un po' a trovare quello che stava cercando. Vicino una sponda del bacino sotterrano, Shunsui notò delle piante che galleggiavano sotto la superficie dell'acqua. Non erano le uniche, chiaramente, ma queste lo colpirono particolarmente. Infatti, nelle loro vicinanze, dove il livello dell'acqua era cambiato recentemente abbassandosi, era possibile vedere la stessa tipologia di edera completamente essiccata, perchè non più completamente sommerse. Visto che il genin non aveva idea di come la pianta dovesse apparire, quello fu l'unico indizio che lo portò a riconoscerla. Ok...speriamo sia quella giusta. Immerse il contenitore nel bacino, sfruttando un filo di chakra. Con altri fili, strappò alcuni esemplari di Edera Bollorosa e li pose nel contenitore, assicurandosi che tutto fosse sommerso. Quindi tirò fuori le piante immerse nell'acqua e chiuse il contenitore. Ed una è fatta....

    [...]


    Forse Febh aveva già finito di ultimare i preparativi del laboratorio, o forse no. Ad ogni modo, avrebbe visto un contenitore pieno d'acqua sbucare oltre il limite del tetto della casa dove si trovava, e compiere una traiettoria in volo appena sufficiente a farlo depositare con precisione sulla superficie piana della copertura della casa. All'interno avrebbe trovate l'edera che stava cercando, a galleggiare nell'acqua, perfettamente conservata. Shunsui si era portato nuovamente all'interno del mercato ed aveva acquistato un bel pezzo di carne di cammello crudo. Dopo di che aveva iniziato a correre al massimo della sua velocità, verso l'uscita del Villaggio per poi andare verso est. Il topo striato potrei perdere giorni a cercarlo...non so che idea abbia Febh, ma ci sono tanti topi quanti sunesi solo nel mercato.... gli scorpioni potrebbero essere più facili da trovare, ma dovrei trovare anche una vittima recente del loro veleno...o farmi pungere io stesso...cosa che preferirei evitare...rimane il Varano Bianco... Che tra i tre era decisamente l'avversario più complesso da abbattere. Tuttavia era relativamente facile da trovare. Animali di quella dimensione avevano tane altrettanto grandi, ed a Suna si sapeva quali luoghi evitare se non li si voleva incontrare. Tra l'altro, c'erano stati incidenti particolarmente brutti in passato a causa di quelle bestie, e parecchi incauti studenti erano morti per aver attraversato il loro territorio, cercando di raggiungere il paese del Fuoco. I Varani bianchi erano rettili, quindi non sopportavano bene la luce del sole, e cacciavano solo al tramonto o la sera. Potevano percepire il sangue a grandi distanze, ed avevano una corazza di squame terribilmente coriacea. Shunsui ricordava di aver visto, in un mercato al nord del Paese del Vento, un corpetto di cuoio fatto con le squame di Varano bianco. Per far vedere quanto fosse resistente, il mercante menava fendenti con una wakizashi contro il giubbotto, mostrando come la lama non potesse scalfirlo. In verità, uno spettacolo niente male. Le tane più vicine di Varani bianchi distavano 10 chilometri dal Villaggio. Il che voleva dire circa 5 minuti alla sua velocità, sebbene il deserto rallentasse i suoi movimenti. Una volta arrivato sul luogo, le tane apparivano come enormi buchi tra le dune sabbiose. Shunsui aveva sentito troppe storie su quegli animali per non esserne almeno un po spaventato. Oltre la loro forza fisica, il loro morso poteva trasmettere qualcosa come 40 malattie diverse. Così che se, quand'anche qualcuno fosse riuscito a scappare all'animale, sarebbe stato ucciso dai batteri, e quindi mangiato dal varano in seguito ad un lento inseguimento. A quegli animali non dispiaceva mangiare le carogne.... Entrare era fuori discussione, ma Shunsui poteva contare su Gekido. La marionetta entrò nelle ombre della tana più vicina, sperando di trovare una tana piena. La fortuna era dalla loro parte. Un enorme varano di 300 kili stava riposando disteso a terra. Le sue dimensioni erano nella norma, il che voleva dire che era semplicemente gigante. Innanzi tutto, e senza tanti complimenti, la marionetta sollevò il braccio sinistro e scagliò una selva di proiettili contro la bestia. I dardi non gli recarono alcun danno, ma servirono a svegliare ed ad allarmare la bestia, la quale attaccò immediatamente l'intruso. Gekido schivò agilmente tutti i colpi con le zampe della creatura, fin quando questa non decise di morderla. A quel punto, la marionetta frappose una delle sue braccia destre. Il morso del Varano strappò l'arto di legno tra le fauci irte di denti. Esattamente... In quel momento, le due carte-bomba nascoste all'interno dell'arto detonarono, facendo saltare la testa dell'animale in un sol colpo. Il corpo di quello crollò a terra, mentre la marionetta e tutta la caverna, vennero ricoperti si sangue e materiale cerebraleScusami bestione...normalmente sarei stato più discreto. Con una rapida rotazione sull'asse, Gekido utilizzò la coda per aprire un taglio nella pancia del varano e infilò le rimanenti tre braccia alla ricerca di quello che serviva al marionettista. Recuperata la cistifelela dell'animale, Shunsui si affrettò nuovamente verso Suna.

    [...]



    Quandò Shunsui tornò sul tetto, lanciò sul bancone davanti a Febh la cistifellea del Varano, per catturare la sua attenzione. Osservando il genin, l'otese avrebbe visto che sotto il braccio si portava dietro quella che sembrava una batteria e dei cavi elettrici. Senza rivolgergli la parola, il marionettista prese il contenitore con la pianta e l'appoggiò sul bancone. Quindi collegò un paio di cavi all'estremo della batteria, ed immerse i cavi, collegati a delle barre metalliche, nell'acqua. Muovendo una delle manopole che si trovavano sul quadrante dell'equipaggiamento elettrico, il genin iniziò a far variare il potenziale della macchina, fin quando delle bollicine non comparvero su uno dei due pezzi di metallo che aveva inserito nell'acqua. Semplice elettrochimica di base. Con un potenziometro posso scindere l'acqua in idrogeno ed ossigeno. L'ossigeno puro si accumula su uno degli elettrodi sotto forma di bollicine che, a contatto con la pianta, dovrebbero farle produrre il veleno. Una variazione di quella tecnica veniva utilizzata per produrre rivestimenti in metallo di molti oggetti di uso comune ed armi. Per questo Shunsui la conosceva bene. Dopo poco tempo che la macchina era in funzione, una sostanza violacea iniziò a comparire dove le bollicine di ossigeno entravano in contatto con le foglie. La sostanza, più densa del'acqua, iniziò a depositarsi sul fondo. Un colpo di fortuna: così era più facile separarli. Quando ce ne fu abbastanza, il genin prese uno spiedo mentre, allo stesso tempo, fece scattare una delle provette che Febh aveva sul bancone nelle sue mani, sfruttando un filo invisibile di chakra. Con lo spiedo forò il fondo della bacinella, il tanto che bastava per far uscire verso il basso tutto il veleno che si era depositato, e lo raccolse nella provetta. Quindi richiuse il foro con lo stesso spiedo. Poggiando la fiala con il veleno di fianco alla cistifellea di varano, disse: Come lo estraiamo il veleno dalla cistifellea?
     
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