Un Distillato di Morte

Add Veleni con Febh

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Confessioni di una Mente Pericolosa [cit.]
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    Sushi-kun era nuovamente andato, dicendo di sapere dove trovare i pur rari cristalli esplosivi, mentre lo Yakushi cominciava i preparativi per il suo composto. Non avrei mai detto che avrei trovato l'ingrediente più adatto in questo modo. A volte il destino fa davvero sorridere. Parlava da solo come un folle, ma questo non era un problema per la sua testa bacata, e comunque una volta tanto era concentrato su qualcosa di realmente interessante: la creazione del suo veleno definitivo! L'idea gli era venuta dopo aver sfidato e sconfitto, pur senza ucciderlo, l'ennesimo avversario che si professava immortale. Non importa quanto li riducesse male, quelli tornavano sempre e comunque, a volte persino più forti di prima...e questo era una seccatura a cui intendeva porre rimedio. Certo, era rimasta a lungo un'idea senza attuazione, perchè privo dei mezzi adeguati, almeno fino a quando, ancora chunin, aveva svolto una missione segreta per conto del Kokage e del suo Clan, con l'uccisione di un nukenin che brandiva un coltello maledetto, capace di uccidere specificatamente gli immortali. Febh lo aveva battuto e aveva distrutto l'arma...conservandone però una scheggia della lama, colto dall'illuminazione: quella poteva essere la base per il suo Veleno Definitivo.

    Ma ancora mancavano molti elementi per completare la sua opera: servivano veleni molto ricercati da mescolare per creare una base, e svariati catalizzatori che potessero amplificare il potere di quel metallo maledetto senza danneggiarlo. Poi era venuta, quasi un anno prima, la sconfitta del Kokage, ancora un segreto per gran parte del continente. Febh aveva preso per sè il corpo del defunto Orochimaru Rinato, estraendone il sangue e la Tenebra, la misteriosa sostanza che aveva appreso a manipolare, ottenendone un filtro: l'essenza di una creatura immortale, per rendere perenne l'effetto del suo veleno. Nemmeno due mesi dopo, nella lotta per catturare lo Yonbi, lo Yakushi era stato l'unico capace di ferire la creatura con le sue armi, nello specifico la snake sword sulla quale erano rimaste poche, preziose gocce del sangue di Bijuu. Lo aveva raccolto mentre tornava verso Oto con la creatura sigillata e vi aveva aggiunto dell'anticoagulante estratto dai serpenti che formavano il corpo di Orochimaru, così che non si seccasse e perdesse le sue proprietà. La combinazione però era troppo potente e calda per essere conservata e ogni pochi giorni distruggeva completamente i contenitori in cui la metteva, costringendolo a continui accorgimenti per evitare di perdere quel sangue incandescente...almeno fino agli eventi di Kawakin, dove si era procurato fortuitamente un metallo abbastanza resistente da poter contenere il sangue di Bijuu, una volta lavorato. Quel sangue avrebbe conteneva abbastanza chakra da energizzare il suo veleno senza alcun problema, per tutto il tempo necessario, così da potenziarne gli effetti. L'ultimo ingrediente era venuto sempre per caso durante la visita alla Corte di Kusa, quando l'Hokage aveva trovato e purificato la piccola Kushami, un drago verde. Febh non aveva mai visto un veleno di origine animale tanto potente quanto quello che imbibiva il guscio della creatura e si era assicurato di prenderlo come catalizzatore, conscio che avrebbe decuplicato le capacità della sua creazione.

    Mancavano solo due catalizzatori, secondo il suo progetto, e uno era nella birra avvelenata che gli avevano servito. Un buon veleno, ben mescolato ma nulla di eccezionale in realtà, se non fosse stato per quella birra stessa, il cui alcool era qualcosa di diverso da qualunque altro avesse assaggiato: era come se la bevanda alcoolica di base, la birra, avesse capacità sovrannaturali che nemmeno la sua perfetta analisi chimica interna riusciva a comprendere, ma fondamentalmente creava una base capace di legare e armonizzare le altre sostanze in essa miscelate, accentuandone tutti i punti di forza. La cattura dell'attentatore era anche volta al voler capire dove si fosse procurato la birra, non il veleno, ma al momento, a fronte del lampo di ispirazione, tutto era passato in secondo piano. In ogni caso lo Yakushi cominciò a lavorare con la birra avvelenata (ne aveva recuperato una bottiglia) per eliminare, con attenti processi laboratoristici, ogni traccia dei veleni che la componevano così da reperire l'alcool di base, il suo penultimo catalizzatore.

    L'ultimo ingrediente, fortunatamente, era in arrivo. E al pensarci sogghignò soddisfatto.


    Quando Shunshui tornò, Febh aveva una nuova boccetta contenente l'alcool accanto agli altri ingredienti particolari, mentre svariate piante, fiori e pezzi di animale giacevano sui tavoli, in parte già processati o scartati. Ah, eccoti! Bene, bene. Ho preparato quasi tutti con la roba che mi hai portato, e poi c'è polvere di Bacche Bianche dell'Arbusto Nero, crescono nel deserto e si usano per cucinare, ma tritate e messe in alcool diventa un forte lassativo. Invece quella è semplice noce moscata...sai che mangiandone una intera si rischia la morte? Là invece ho veleno di scorpione, nulla di eccezionale ma fa da buon legante quando combini veleni minerali e sintetici. Poi... avrebbe continuato per ore se non lo avesse fermato, e intanto l'avvelenamento peggioravaAppena arrivato e fornito l'ultimo ingrediente cominciano i dolori muscolari e la tua capacità di movimento diviene praticamente nulla, ma la capacità di attenzione rimane uguale, per quanto tu abbia ancora la febbre. senza che il marionettista fosse in minima parte confortato. Se riportato all'ordine, lo Yakushi avrebbe sbuffato. Uff, uno cerca di trasmettere cultura a una mente interessata ed ecco che le sue speranze vengono interrotte. Bah! Non aveva proprio idea della gravità della situazione, o forse non gli importava poi tanto. Quanto al sintetico? Che hai trovato? Sale? Ma non hai imparato nulla delle cose che ti ho spiegato allora? Reagì con irritazione, ma fortunatamente l'altro ebbe un guizzo d'intuizione. Oh! Ottimo! Vedi, mescere veleni alla fine è al 50% conoscenza delle sostanze, al 10% precisione nella mescita e al 40% immaginazione. Puoi trovare veleni in ogni cosa, basta tenere la mente aperta e creativa, e apprendere l'arte di arrangiarsi con quel che si ha. Non sottovalutare mai le cose umili, possono essere letali almeno quanto le armi leggendarie. Pensa, persino nel nostro stesso corpo ci sono sostanze che vengono prodotte solo in determinate condizioni psicologiche, come la gioia o la paura, o anche quando la paura diviene coraggio, e sono talmente potenti che ne bastano quantità infime per avere effetti micidiali. Concluse così la sua filippica, prendendo l'ultimo dei quattro ingredienti fondamentali. E ora passiamo alla mescitura, si?

    Una goccia di sangue e evocò sul tavolo una piccola lucertola rossa, non più lunga di un avambraccio, coda inclusa. Le squame rilucevano di un calore intenso, quasi fossero braci ardenti. Brennblut, mi hai chiamato? C'è uno scontro? Si guardava intorno senza capire, anche se rimase interdetta nel vedere le boccette, gli alambicchi e gli spargifiamma. Febh sorrideva senza parlare, osservando la lucertola quasi fosse un maniaco. Brenblutt...perchè di nuovo gli alambicchi? Io ti rispetto...la roccia solo sa perchè lo faccio...ma ti rispetto. Però io sono un guerriero, Brennblut. Un combattente del mio popolo! Febh continuava a sorridere. Io non sono un fornelletto da campo, Brennblut! Lo capisci, vero? Febh sorrideva anche mentre prendeva la lucertola, la arrotolava e la usava come fonte di calore per il suo esperimento. Il povero Ssalschnell, questo il nome della lucertola rossa, era particolarmente sfortunato nel suo essere ligio al dovere e all'onore al punto da ottemperare a ogni richiesta del suo evocatore. Allora, cominciamo. Tra alcool come base e una serie di accurati dosaggi di tutti gli ingredienti, Febh cominciò la sua opera, aggiungendo a uno a uno i catalizzatori. Ci volle almeno una mezz'ora, durante la quale Shunsui avrebbe iniziato a soffrire delle risate nervose e prive di significato, con somma irritazione dello Yakushi che più volte gli intimò di chiudere il becco. La brodaglia era quasi finita, con fumi neri e tossici che si levavano, colmi di minaccia. Ormai mancano solo due ingredienti. Annunciò, ed in effetti doveva aggiungere solo la scheggia di lama maledetta ed il suo ultimo catalizzatore. Si voltò verso il ninja di Suna, affabile. Quindi a questo punto posso anche dirti che ho mentito. E corredò quelle parole con il pollice alzato

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    Vedi...in realtà non solo non ho la più vaga idea di come si prepari un antidoto per quel veleno, nè ho alcun motivo di farlo. Fece spallucce. Della tua vita mi importa poco e nulla, ma dentro la birra c'era una sostanza che ho cercato a lungo, necessaria per la creazione di un veleno a cui lavoro da parecchi anni. Questo mi ha aperto a un'opportunità: ti ho visto e ho fatto in modo che tu venissi avvelenato, perchè ora l'ingrediente finale per il mio veleno...sei tu. Ci fu un sorriso malvagio sul suo volto. Inutile che provi a scappare, anche al pieno delle forze non saresti nulla contro di me. E intanto cominciò ad avvicinarsi, con un Kunai che gli era guizzato nella mano. Il sangue di un uomo in punto di morte è l'elemento catalizzatore di cui ho bisogno per concludere il mio preparato. La paura della fine che si avvicina è l'elemento essenziale, quindi mentre sei a terra, agonizzante e sofferente, preparati ad accogliere la morte come ultimo atto violento. Non ho invitato io l'assassino, ma voi di Suna lo avete fatto entrare e ha attentato alla mia vita. Non fossi stato io, ora sarei nella tua stessa situazione, quindi mi sembra che la retribuzione adeguata sia che io guadagni qualcosa da questa vicenda, e che un sunese paghi per gli errori del suo villaggio. Spiegò con distacco, mantenendo quel lieve sorriso minaccioso. Quindi, Sushi-kun...ora muori per me, preferisco non ucciderti io perchè più sei vicino alla morte per il veleno e più il tuo sangue carico di paura sarà puro ed efficace.

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