Escursione a Genosha

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  1. leopolis
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    «Dialoghi»


    Alla fine era riuscito a fare tutto ciò che voleva, compreso quel giochetto fico con i kunai che, bisogna dirlo, si allenava da un sacco di tempo e prima o poi voleva provarci. Era tutta una questione riguardante la giusta angolazione dei kunai. Bisognava lanciarli in modo da farli scontrare gli uni con gli altri all'altezza giusta, perché loro centrassero gli obiettivi preposti. Perciò, quando vide che i dardi lanciati percorsero la traiettoria che li voleva imprimere, non poté che rendersene felice. Un po' come tutti, quando raggiungevano i risultati che si erano preposti. Pertanto, riscontrò con una discreta felicità la richiesta del suo allievo di andare a mangiare. Anche se alla fine gli aveva proposto di mangiare lì, perché del resto era quello che aveva fatto lì, sotto al suolo. Prima però sorrise. - «Scusami per quella cosa con Febh...» - disse in modo gentile. - «E' così che me lo ricordavo.» - Quindi rimase altro tempo a meravigliarsi di come aveva lanciato quei kunai, salvo poi sorridere di nuovo: - «Hai visto come ho lanciato quei kunai?» - domandò. - «Che traiettoria perfetta! Che angolazione! Eeeeeh!» - sospirò grattandosi la nuca. Era davvero soddisfatto di sé stesso, anche se alla fine dei conti si trattava soltanto di un piccolo allenamento con il suo allievo preferito. Ancora non in gamba come lui stesso, ma senz'altro con dell'ottima prospettiva davanti. Forse voleva far capire a Shunsui che anche lui avrebbe potuto imparare a lanciare i kunai in quel modo. O forse voleva fargli capire che avrebbe potuto imparare a lanciare i kunai così utilizzando Gekido. Forse, però, lo aveva fatto semplicemente per pavoneggiarsi dinnanzi agli altri. Chi mai poteva dirlo? Certamente, però, alla fine dei conti Seinji sciolse l'illusione, che come il loro solito sparirono in un mare di farfalle, e andò da Shunsui per raccogliere i suoi kunai.
    «Che lancio!» - bisbigliò di nuovo, quasi come se non riuscisse ancora a capacitarsene, e dimenticandosi della richiesta di Shunsui di mangiare qualcosa. Solo quando ebbe raccolto i kunai, si mise una mano sulla testa. - «Ah! Già! Il sushi...» - esclamò una volta posizionati i kunai indietro nella rispettiva tasca. - «Bhe, direi che hai fatto dei grandi progressi! Te lo meriti proprio del sushi bello mio! Sei l'orgoglio di Suna!» - esclamò più felice lui che Shunsui stesso. In pochi attimo tirò un fischio acuto, che servì a Zurura, ancora lì, nei pressi per avvicinarsi e trovare i due contendenti, allievo e maestro.
    «Che cosa ti ridi, Se... Asmodai Akuma?» - Alla prima sillaba Seinji volle tirare addosso a Zurura quei kunai esplosivi, ma quando questi si accorse del piccolo errore fatto, ci ripensò. - «Niente,» - tagliò corto. - «Ho solo fatto un buon lancio.» - Poi si rivolse a Shunsui, evidentemente raffreddato da quell'ambiente così ostico, facendogli un cenno di capo verso Zurura. - «Sali.» - gli disse. - «E tu piegati un po',» - ordinò al pterosauro, salendo anche lui poco dopo. - «Direzione Kiri!» - esclamò poco prima che Zurura si alzasse in volo e di nuovo attraversasse il gelo di quel posto, salendo in alto, ma non troppo.
    «Vieni qui,» - disse Asmodai a Shunsui una volta partiti. Se l'allievo si fosse avvicinato a lui, l'Akuma lo avrebbe abbracciato, cercando di trasmettergli il calore del proprio corpo per riscaldarlo. I sunesi potevano non sopportare quel freddo: era davvero troppo. Il cambio del clima, inoltre, poteva farsi sentire sulla sua salute. E Seinji voleva evitare questa eventualità. Pertanto, avrebbero viaggiato così, abbracciati, fino a giungere a Kiri.

    [...]



    A Kiri l'ambiente era, seppur comunque freddo, molto più accogliente. Rispetto alla neve di Genosha, a Kiri Shunsui avrebbe trovato una fitta nebbia sparsa per il villaggio. Zurura sarebbe atterrato proprio vicino alla sua casa, poco prima di sparire in un *puffé di fumo, e Seinji non ci avrebbe badato molto a preparare del sushi fresco. In questo modo lui e Shunsui avrebbero mangiato di nuovo, deliziandosi con del buon pesce e vino del posto, che non era tra i migliori in assoluto, ma comunque poteva andare. E alla fine del pasto, seguito all'allenamento, Seinji avrebbe dato al marionettista anche del té caldo, utile per "riprendersi" fisicamente dopo le mille fatiche di Genosha. Infine, si sarebbero lasciati. Seinji avrebbe riportato il rotolo precedente e avrebbe chiesto a Shunsui d'inserirci di nuovo la sua marionetta senza barare, salvo poi riportare il rotolo con le armi nell'ufficio delle guardie alle mura.
    «Direi che il nostro allenamento finisce qui, Shunsui Abara. Devo andare alle mura a chiedere alcune cose ai guardiani,» - avrebbe detto Seinji al suo allievo. I due, quindi, si sarebbe lasciati così: Shunsui avrebbe potuto tornare dal suo fabbro, e Seinji sarebbe andato alle mura. Non a lavorare, ancora, come avrebbe potuto pensare Shunsui. Ma a parlare con i guardiani.
    Il suo turno, del resto, non era poi così lontano.



    Seinji
    Vitalità: 18 / 18 leggere
    Energia Vitale: 30/30
    Chakra: 400 -24(Illusioni)-4(lancio)-16(Teletrasporto)

    Recupero Abilità:

    Equipaggiamento:
    -CartaBomba liv. II X2 legata a 2 kunai
    -CartaBomba liv. III X3 legata a 3 kunai
    -CartaBomba liv. III Distruttiva X2 legata a 2 kunai
    -Kunai X8 (7 legati a 7 bombe)
    -Tonico di Recupero Superiore X3

    Illusione: ///

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///
    Slot azione Bonus: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
    Slot Tecnica 3: ///
     
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