Kenkichi's Pride

Visitato il clan Akuma e soddisfatte tutte le sue curiosità riguardo la loro abilità oculare grazie alla gentilissima Meika, Kairi aveva deciso di rimanere ancora a Kiri per potersi effettivamente godere le sue giornate di ferie, che in realtà a seguito della avventura in ospedale non si erano rivelate poi così riposanti: aveva però avuto modo di imparare diverse cose utili, e come al solito ne avrebbe fatto tesoro.
Quella mattina si era svegliata alla buon'ora e ne aveva approfittato per allenarsi nel clima umido tanto diverso da quello di Konoha: non abituata a quell'atmosfera i vari esercizi risultarono più difficili del solito, ma era venuta fino a Kiri anche per quel motivo. Così come aveva fatto a Suna sfruttando il clima rovente, quello era un'ottimo modo per allenare il suo corpo in diverse condizioni e per poter così essere più preparata in ogni eventualità. Conclusa la sua sessione mattutina aveva fatto una buona colazione all'albergo in cui alloggiava durante il soggiorno nel villaggio ed era uscita alla ricerca di una persona in particolare: Kitori Kenkichi, un simpatico studente che aveva conosciuto qualche tempo prima in accademia, nella casa degli orrori di Shu.
Gli aveva promesso che una volta arrivata a Kiri sarebbe andato a trovarlo, ed era del tutto decisa a mantenere tale promessa. Aveva chiesto agli albergatori dove si trovasse il clan Kenkichi e si era avviata alla sua ricerca: se c'era un punto di inizio dove poter trovare il ragazzo era proprio quello, doveva stare solo attenta a non attivare lo sharingan davanti a loro e sarebbe andato tutto bene. Ricordava ancora la reazione dello studente e non aveva intenzione di riviverla con persone magari di grado più alto del suo, difficilmente sarebbe riuscita a gestirli.

Impiegò circa una mezz'oretta per raggiungere il luogo indicatole, e dopo una rapida occhiata fermò un ragazzo che aveva all'incirca la sua età, legata alla vita una lunga spada. Se ben ricordava i membri di quel clan erano tutti ottimi spadaccini, dunque doveva essere sulla giusta strada. Scusi domandò con aria tranquilla avvicinandosi all'uomo, che in tutta si risposta di girò lanciandole un'occhiataccia Eh? Che vuoi?
Cominciamo bene... pensò fra sé e sé la ragazza, cercando di mantenere in ogni caso la sua classica cortesia Salve, questa è la sede del clan Kenkichi, giusto? Sto cercando una persona
L'uomo la squadrò qualche secondo con aria di sufficienza, per poi spostare lo sguardo dietro la sua schiena e soffermandosi in particolare sul simbolo dietro di essa Tsk, Uchiha. Dovevo immaginarlo, siete tutti fatti con lo stampino sai esteticamente che come modi di fare. Cosa vorrebbe mai un bocconcino della foglia come te da un clan come il nostro? Non ci sono veri uomini lì da voi? Dicono che gli Uchiha siano tutti gay, di la verità è per questo che sei qui continuò mentre un sorriso ironico si formava sul suo volto. Eccone un'altro da mettere sulla sua personale lista nera.
Gli occhi della ragazza si fecero gelidi mentre continuò a parlare, abbandonando la sua classica cortesia. Grandi clan attirano grandi invidie, d'altronde, cominciava a farci l'abitudine Nemmeno voi foste l'ultimo clan sulla faccia della terra, il mio sangue potrebbe sporcarsi. Sto cercando un appartenente del vostro clan, si chiama Kitori. Se voi foste così gentile da dirmi dove posso trovarlo sarò molto celere nel togliere il disturbo
E' un peccato fiorellino, avrei saputo farti divertire come nessuno dei tuoi strambi amici dagli occhi rossi, ma scelta tua continuò l'uomo per nulla turbato dal suo cambio di umore Kitori dici? Si, lo conosco, tutti qui lo conoscono, il figlio di Kuma il traditore. Se è solo questo che vuoi vai a casa di suo zio, abita a poche via di distanza da qui appena ebbe il luogo esatto fu ben veloce nell'allontanarsi, alla ricerca dell'abitazione dello studente.

Arrivata davanti alla casa e confermato che il campanello fosse quello giusto suonò alla porta, sperando che ad accoglierla fosse Kitori stesso: non aveva voglia di un'altro incontro come quello di poco prima.

Di tutte le accoglienze che si sarebbe aspettata Kairi, di certo non immaginava che ad aprire sarebbe stata...che diamine era quella cosa? Sembrava un peluche nero e di certo non aveva mai visto niente di simile in vita sua Ma che cos'è...? pensò fra sé e sé osservando qualche secondo immobilizzata e senza sapere esattamente cosa dire quella strana creatura.
Di qualsiasi cosa si trattasse aveva intuito semplicemente osservandola che si trattava di un'Uchiha, e la cosa era quasi più sorprendente del suo buffo aspetto. Anche nel caso in cui avesse visto e riconosciuto il simbolo dietro da quando i peluche riconoscevano i simboli di clan? Anzi, da quando i peluche parlavano?
Forse era rimasta incastrata in un'illusione senza nemmeno accorgersene, non sarebbe stata la prima volta d'altronde...portando le braccia davanti al petto cercò di uscirne tramite la tecnica del rilascio, ma quando riaprì gli occhi quello strano essere era ancora davanti a lei.
Ecco...ehm...salve? disse con voce incerta, sentendosi estremamente stupida nel conversare con quell'esserino Sono Kairi, e sono un'amica di Kitori. Questa è casa sua, giusto? Mi è stato detto così da un membro dei Kenkichi che ho incontrato poco fa
Sempre che quel simpaticone l'avesse indirizzata alla giusta casa e non le avesse tirato un brutto scherzo, non se ne sarebbe stupita. Rimase in attesa di una risposta da parte di Mokona, non sapendo esattamente cosa aspettarsi.

Quando il coniglio nero aprì gli occhi Kairi ne fu quasi spaventata: non immaginava di certo che un'animaletto che sembrava più un pupazzo che un essere vivente potesse essere così inquietante. Non fece neppure in tempo a rispondere alla sfilza di domande fatte da Mokona che quest'ultimo tirò fuori una bottiglia di sake da chissà dove e dopo averla offerta se la scolò in pochi istanti.
La ragazza non avrebbe accettato in ogni caso, cercava di bere il meno possibile o quasi nulla sapendo quanto una kunoichi dovesse essere pronta in ogni evenienza, ma anche nel caso in cui avesse deciso di farlo non avrebbe potuto, visto che il curioso animale si scolò tutta la bevanda in pochi istanti.
Scolata la bottiglietta Mokona finalmente decise di farla entrare, e la ragazza appese il suo mantello da viaggio all'ingresso, di fianco al cappotto. Fu subito sollevata dalla temperatura casalinga decisamente più mite della pungente aria umida del villaggio della nebbia I kiriani saranno pieni di reumatismi...

Seguì il coniglio nero senza fare ulteriori domande, spaventata da una sua eventuale strana reazione e non sapendo bene come prenderlo, osservando la casa: sembrava perfettamente ordinata e le piaceva il modo in cui erano organizzate le varie stanze, nello stile tradizionale che tanto apprezzava.
Quando fu accompagnata nella stanza si fermò qualche istante ad osservare le varie armi da taglio, interessata Si vede che i Kenkichi adorano particolarmente le armi, neppure mio padre possiede una collezione simile, si soffermò in particolare sulle armi da lancio e su quei particolari shuriken così diversi dai classici che utilizzava il suo clan Curiosi, potrei chiederli di fare qualche lancio più tardi
Rimase i rimanenti minuti educatamente in piedi nella stanza, aspettando che arrivasse qualcuno, guardandosi attorno: perché c'erano dei boxer sul letto? Forse Kitori era uscito per allenarsi, ed aveva lasciato pronto il cambio per quando sarebbe tornato. Si sentì improvvisamente terribilmente in imbarazzo per quell'invasione nella stanza dell'amico, e fu in quel momento che sentì un'allegro fischiettare provenire dai presi della porta.
Dopo pochi istanti fu lo stesso Kitori ad entrare, completamente nudo e con un semplice asciugamano a coprire le sue parti intime, ed il viso di Kairi improvvisamente esplose, mentre la sua pelle virava dal suo naturale rosa pallido al rosso pomodoro maturo.
Aspetta...che... l'evidente panico del ragazzo le fece capire quanto anche per lui la cosa fosse completamente inaspettata, e l'Uchiha si girò immediatamente dandogli la schiena e cominciando ad osservare totalmente in imbarazzo la finestra davanti a lei Scusami, io non...mi ha fatto entrare quello strano coniglio nero e mi ha detto di aspettare qui! Non l'avrei mai fatto se avessi saputo che eri in doccia, non volevo disturbare! esclamò in un fiume di parole e quasi in preda al panico Vestiti pure, non mi girerò finché non sarai a posto. Scusami!
Non ne era certa, ma cominciava a credere che quello fosse tutto uno strano scherzo creato proprio dal peluche parlante, anche se non le era ben chiaro il motivo Sono a Kiri per un viaggio di piacere ed ho pensato di venirti a trovare, mi è stato un Kenkichi a dirmi dove abitavi. Ma non pensavo di disturbarti proprio in un momento di relax come la doccia, avrei aspettato sull'uscio altrimenti!
Sperava solo che Kitori si vestisse il prima possibile: non che fosse un brutto ragazzo tutt'altro, ma non si sentiva proprio a suo agio in quella situazione, troppo imbarazzata in quel momento per poterlo anche solo guardare in faccia.

Kitori sembrava imbarazzato quante lei per quella situazione così assurda, e finì con l'accusare lo strano coniglio nero per l'accaduto: a quanto pareva era proprio il curioso animale il responsabile di quella situazione. Senza voltarsi e continuando a fissare un punto imprecisato fuori dalla finestra né approfittò per domandare quello che le passava per la testa da quando era stata accolta in quella casa Me lo chiedo da prima...da dove salta fuori quel coniglio? E' un'evocazione forse? quella era la cosa più logica che le veniva in mente, d'altronde anche i suoi lupi erano in grado di parlare e di assumere forma umana, forse per Mokona era la stessa cosa.

Quando il ragazzo le disse di girarsi fu lieta di rivederlo finalmente vestito, e solo allora si rese conto di un piccolo dettaglio che prima aveva ignorato: il copri fronte del villaggio della nebbia. Un grande sorriso si formò sul suo viso Complimenti Kitori! Ricordo ancora l'emozione della mia promozione a genin e le prime missioni da neo-genin, sarà un bel periodo per te. Non sempre facile, ma bello si fermò qualche istante riflettendo Visto che me lo chiedi ti direi di tenere il copri fronte al suo posto, sulla fronte, oppure sul braccio. Trovo che collo e vita siano posti molto più femminili in cui posizionarlo fece un cenno al suo, legato difatti proprio attorno alla vita, annuendo poi quando il kiriano la invitò in cucina e seguendolo volentieri.

Alla proposta del pranzo assieme non fece troppe polemiche Accetto volentieri sia il thé sia l'invito a pranzo, non ho impegni per oggi, in realtà si può dire che qui a Kiri sia in ferie quando poi parlò di un'Akuma si irrigidì un secondo Akuma? Parli di Meiko o del guardiano? sperò con tutto il cuore che non si trattasse del secondo, anche se in realtà la cosa le sarebbe dovuta importare ben poco, d'altronde non era lei che doveva fare un'addestramento assieme al simpaticone.
Quando poi Kitori le domandò se chi le aveva indicato la strada era stato gentile pensò qualche secondo alla risposta più giusta da dare senza risultare scortese a sua volta Ecco...non proprio gentile se devo dire la verità sorrise imbarazzata Ma l'importante è che abbia trovato la tua abitazione senza troppi intoppi cercò di deviare il discorso su un'altro argomento, non volendo offendere in qualche modo qualcuno che poteva essere forse un'amico del ragazzo: non amava quando qualcuno parlava male del suo clan o di uno dei suoi membri, e riteneva che fosse necessario riservare lo stesso rispetto che si aspettava lei, anche se in alcuni casi era proprio impossibile, prova ne era la sua reazione quella mattina con il Kenkichi sgarbato.
Allora, adesso che sei diventato genin che progetti hai per l'immediato futuro? Potresti viaggiare un po', poco dopo essere stata promossa sono andata sia ad Oto che a Suna, è sempre un'esperienza interessante e permette di scoprire diverse cose. Sono venuta a Kiri anche perché era l'unico villaggio fra i principali dell'alleanza che non avevo mai visto

I due attesero che il thé fosse pronto e quando tutto fu sistemato Kitori offrì all'Uchiha assieme ad esso anche diversi biscotti, che la ragazza mangiò molto volentieri. Il calore della bevanda la fece subito sentire meglio, l'umidità di quel luogo le entrava ormai nelle ossa Come fate a sopportare questo tempo? disse finendo di bere dalla sua tazza.
Dopo qualche altra chiacchera il kiriano si offrì di portare in giro Kairi per il villaggio facendogli da guida, ed ancora una volta la ragazza accettò di buon grado l'idea: aveva visitato diversi luoghi di Kiri ma non tutti, e probabilmente grazie al ragazzo avrebbe avuto una buona occasione per vedere posti di cui nemmeno conosceva l'esistenza.
Usciti dalla casa i due si avviarono per una piccola ma tranquilla via del quartiere, e svoltato l'angolo si trovarono davanti un paio di bambini di 6-7 anni intenti a giocare con un pallone forse troppo grande per loro. Proprio in quel momento difatti uno dei due, nel maldestro tentativo di calciare la palla verso l'altro inciampò sulla stessa finendo con il capitombolare per terra. Il piccolo si rialzò con i lacrimoni, le mani sbucchiate ed una delle due ginocchia completamente insanguinata a causa della caduta sull'asfalto.
Senza esitare la ragazza si avvicinò immediatamente al bambino per verificare la situazione e consolarlo, mentre anche l'amichetto corse vicino a loro con aria preoccupata Ehi, su, non è niente. Dov'è abita la tua mamma? Ti porto subito da lei esclamò con un sorriso rassicurante al piccolo nel tentativo di calmare quella che ormai era una vera e propria crisi di pianto.

Proprio mentre stava ancora consolando il piccolo ferito notò dal suo sguardo terrorizzato che qualcosa non andava: Kitori si stava avvicinando con'aria tutt'altro che amichevole, portando la mano alla wakizashi.
La ragazza riconobbe immediatamente quello sguardo, così simile all'espressione del viso del Kenchiki quando qualche tempo prima aveva reagito al rosso del suo sharingan: subito lanciò un'occhiata al ginocchio del bambino, capendo cosa aveva innescato quella strana reazione.
Non va bene... si prese qualche istante per ragionare: non aveva armi con sé e nonostante fosse piuttosto sicura di poter gestire il kiriano, non poteva però allo stesso modo garantire la sicurezza dei bambini. Senza indugiare ulteriormente prese il primo bambino sottobraccio ed afferrò il secondo per il retro del collo della maglietta, e dopo aver impastato velocemente il chakra saltòSalto Repulsivo
Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.

[Da Genin in su] indietro ad oltre 7 metri di distanza dal genin, mentre i poveri bambini urlavano più terrorizzati che mai.
Non era stata una mossa esattamente gentile nei loro confronti, ma almeno li aveva allontanati da una possibile minaccia. Li appoggiò con con grazia mentre la madre di uno dei due correva verso di lei furibonda Lascia subito in pace il mio bambino! Devo chiamare le guardie?? esclamò, afferrando immediatamente il piccolo e stringendolo forte a sé
No signora, mi dispiace immensamente, ho solo cercato di...
Di fare morire di paura sia me che lui?? Se ne vada, prima che chiami qualcuno! e senza dire altro si allontanò velocemente con il figlio in braccio e l'altro bambino saldamente stretto alla mano, dimenticandosi della palla.

Kairi a quel punto si voltò con aria infuriata verso Kitori, lo sharingan istintivamente attivato: non le importava se il kiriano avrebbe reagito al rosso delle sue iridi. Coprì in pochi istanti la distanza che li separava, e senza preavviso tentò di afferrare la maglia del genin all'altezza del petto con la mano destra [Vel: 400] Si può sapere che diavolo ti prende? sibilò, guardandolo dritto negli occhi con aria tutt'altro che amichevole, complice anche il rosso cremisi del suo sguardoCapisco che voi Kenkichi reagiate con il sangue, ma quello era un bambino, per tutti i kami! Un bambino! Non è normale questo tua reazione! Metti subito via quell'arma prima che mi arrabbi sul serio difficilmente la ragazza perdeva il controllo in quel modo, seppur episodi simili fossero aumentati da quando aveva risvegliato la sua innata, ma vedere qualcuno avvicinarsi in quel modo ad un bambino le aveva fatto andare letteralmente il sangue al cervello.
La cosa più allucinante di tutta quella situazione era il fatto che fosse stata proprio lei a prendersi la colpa, il che aveva contribuito ancora di più al suo nervosismo.

Quando Kitori cercò di puntare il pugnale alla sua gola Kairi lo bloccò con una mano prima che arrivasse vicino a poterla effettivamente minacciare [Rif. 475] continuando ad osservare il ragazzo negli occhi e senza mostrare un minimo di paura: grazie allo sharingan aveva visto il movimento ancora prima che venisse eseguito, e per non fu difficile bloccarlo Evidentemente non sai con precisione come funzionino questi occhi, vero? Non puoi cogliermi di sorpresa, non sei ancora abbastanza veloce o abile per poterlo fare la sua risposta questa volta fu gelida, ed il successivo dialogo del ragazzo le fece capire quanto ci fosse qualcosa di sbagliato in quella situazione: non era Kitori a parlare, oltre all'espressione anche il suo tono di voce e i suoi modi di fare erano completamente diversi da quelli dell'amico.
Non era la prima volta che si trovava davanti ad una persona che mostrava segni di schizofrenia, o bipolarismo, e la situazione cominciava seriamente a preoccuparla, più che per la sua incolumità per quella del kiriano e di chi gli stava attorno.

Quando il genin svenne Kairi lo sostenne, accompagnandolo verso terra in maniera che la caduta non fosse per lui rovinosa: prima che potesse disarmalo e poi in seguito rianimarlo, non aveva di certo intenzione di farlo senza la sicurezza che non facesse ancora brutti scherzi visto ciò che era appena accaduto, un uomo si avvicinò e cominciò a parlare come se conoscesse bene il Kenkichi.
E lei chi sarebbe? esclamò la ragazza osservandolo e con ben poca voglia di chiaccherare: la situazione aveva preso una piega che proprio non si sarebbe aspettata e voleva solo allontanarsi dalla strada e fare una lunga chiaccherata con Kitori.
Passarono solo pochi secondi ed il genin si sveglio, mentre la ragazza rimase all'erta e pronta a qualsiasi pazzia: dopo qualche secondo di confusione alle sue parole l'Uchiha capì che era tornato in sé, o perlomeno così sembrava. E l'uomo che si era avvicinato era suo nonno, ed il ragazzo sembrò piuttosto irato nel vederlo. A Kairi però interessavano poco o nulla le questioni familiari in quel momento e taglio corto.
Stanno bene, ma non so come sarebbe finita se non li avessi allontanati. Kitori, non ricordi proprio niente? Hai minacciato anche me, hai parlato di te stesso in terza persona, delirando di un tale Mainata. Tutti voi Kenkichi impazzite in questo modo perdendo il controllo di voi stessi quando vedete il sangue? Bisogna fare qualcosa per evitare che succeda nuovamente, o finirai con il fare male a qualcuno o con il farti ammazzare prima o poi. Andiamo a casa, non ha senso rimanere ancora in giro e non voglio che si ripeta uno scenario come quello di poco fa. Mi stupisce che nessuno abbia chiamato le guardie...
L'avrebbe aiutato poi a rialzarsi, disattivando lo sharingan visto che la situazione sembrava essersi fatta nuovamente tranquilla, e si sarebbe rivolta al vecchio Se lei è suo nonno forse potrà chiarirmi qualche dubbio sui Kenkichi...e mi pare che abbiate diverse cose da sistemare fra di voi, o forse sbaglio?

Kairi osservò tutta la scena senza in realtà capire un granché, rispondendo con un'occhiata gelida delle sue al vecchio quando questi la offese in maniera nemmeno tanto sotto intesa. Fu Kitori stesso a rispondere, mentre la ragazza scosse la testa con fare rassegnato, parlando solo quando i due si furono allontanati dallo strano tipo .
Tu devi essere un eccezione, per ora i Kenkichi che ho incontrato non si sono mai dimostrati particolarmente amichevoli o educati. Sono tutti così al tuo clan? Non è un male che ti abbiano espulso allora forse...sei cresciuto meglio di loro da quel che vedo accennò un sorriso, che però scomparve subito vista la preoccupazione che ancora pervadeva la ragazza: nonostante il vecchio fosse sicuro che Kitori avesse controllato la sua sete e si fosse congratulato con il nipote l'Uchiha al contrario non era per nulla tranquilla. Se non fosse stato per il suo tempestivo intervento probabilmente per i due bambini non sarebbe finita bene, considerata anche la reazione che aveva avuto solo dopo pochi istanti con lei il genin.

I suoi pensieri furono interrotti dalla domanda del ragazzo Il salto di poco prima? Ho utilizzato il chakra repulsivo, non è complicato. Strano che nessuno te l'abbia ancora insegnato, posso farlo io se vuoi, anche se sarà necessario tu apprenda per prima cosa il chakra adesivo. Ma prima... continuò, più seria che mai ...vorrei che tu mi facessi una promessa...tuo nonno può dire quello che ti pare ma quello che ho visto io è un atto estremamente pericoloso, e se è la seconda volta che succede solo con me non voglio pensare quante altre volte ti sia successo con altre persone. Kitori, bisogna che tu faccia qualcosa per controllare questo tuo impulso. Chi o cosa è Mainata, per cominciare? Tuo nonno ha detto che si tratta di una lama, ma sembrava quasi si trattasse di una tua seconda personalità piuttosto...
La situazione le sembrava sempre più intricata e non era sicura di volersi immischiare ancora di più in affari dei Kenkichi, ma Kitori poteva diventare un serio pericolo se non avesse imparato a controllarsi Ciò che ti chiedo è che tu mi prometta di fare qualcosa per questo tuo problema con il sangue, o con il rosso sangue. Vai dal tuo clan, vai da tuo nonno, non so chi ti possa aiutare ma io non ne sono in grado: trova qualcuno che ti insegni a controllarti. Se non ci fossi stata io lì cosa sarebbe successo a quei bambini? rabbrividì al solo pensiero.

I due continuarono a camminare durante tutta la conversazione, fino a quando la coppia non arrivò senza nemmeno accorgersene nei pressi delle mura di Kiri. Ancora una volta Kairi alzò lo sguardo affascinata sempre di più dal livello tecnologico di tale costruzione, e nel caso in cui nel frattempo il genin avesse promesso ciò che gli aveva richiesto si sarebbe voltata verso di lui, indicando con un cenno della testa le mura stesse Se vuoi imparare davvero il controllo del chakra adesivo e repulsivo, credo che queste possano esserci di aiuto

Loro sono stati cresciuti da donne Kenkichi dentro una rigida legge di combattimento; le buone maniere non le conoscola giustificazione di Kitori non convinse per niente la ragazza Bhè, anche noi Uchiha veniamo addestrati fin da piccoli al combattimento, eppure conosciamo alla perfezione le buone maniere rispose senza troppo badare a come la cosa potesse essere vista come un'insulto per i Kenkichi: d'altronde già due di loro si erano permessi di offendere il suo clan senza troppe remore, dunque come clan non meritavano il rispetto che avrebbe dato a chiunque altro. Le dispiaceva solo che Kitori ne facesse parte, era quasi una fortuna per il ragazzo che fosse stato isolato e cresciuto da una donna con discendenze diverse.

Il discorso dell'anima della lama fu poi per lei difficile da capire, come poteva una spada, una semplice arma, avere un'anima ed essere in grado di intendere e di volere? Nonostante ormai avesse conosciuto diversi clan piuttosto particolari, i Kenkichi per ora stavano vincendo a stranezze. Quando il genin le porse il mignolo lo strinse a sua volta, sorridendo E' quello che spero. Non voglio mai più vedere scene come quella di poco fa. Trova quella Mainata e vedi di darle una lezione, se davvero per voi Kenkichi funziona così. L'orecchino? Mettilo dove preferisci disse osservando l'oggetto Ma dovrai farti un buco al lobo, un qualsiasi gioielliere dovrebbe esserne in grado. Ti sconsiglio di provare da solo con un Fukibari

Quando poi il ragazzo le domandò a cosa servissero le mura cominciò a camminare verso di esse, appoggiando un piede sulla superficie verticale e cominciando a camminare su di essa come se stesse facendo una passeggiata. Arrivata ad un paio di metri di altezza si girò verso Kitori Servono a questo. Quando avrai imparato ad utilizzare il chakra adesivo sarai in grado di farlo anche tu. Non è troppo complicato se hai già un buon controllo del chakra, anche se ti servirà un po' di tempo per perfezionarlo si piegò sulle ginocchia e saltò verso il ragazzo, ricadendo al suo fianco Come ti dicevo prima è necessario tu apprenda prima il chakra adesivo, perlomeno io ho fatto così, e poi vedrai che sarai in grado di padroneggiare alla perfezione anche quello repulsivo. Tieni, comincia a fare pratica con questo prese un paio di sassi, i più piatti che riuscì a trovare, dal terreno e ne porse uno al Kenkichi.
Devi imparare a modulare il chakra in maniera tale da tenere attaccato questo sasso a te, quasi la tua mano fosse un magnete con del metallo mentre parlava girò la mano verso terra, mostrando come il sasso rimanesse attaccato alla perfezione alla sua pelle Quando avrai perfezionato questo passaggio potrai provare con qualche sasso più grande, e poi provare a sollevarne uno con la pianta del piede. Solo potrai provare a salire sulle mura come ho fatto io prima, e sarà quella la vera sfida: è difficile all'inizio riuscire a modulare la giusta quantità di chakra necessaria per tenere tutto il peso del proprio corpo attaccato alla parete. Prova con questo sasso, poi prova con qualche sasso più grande, e solo quando sarai abbastanza sicuro prova ad arrampicarti sulle mura. Nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto non preoccuparti, troverò il modo di aiutarti e di non lasciarti cadere al suolo malamente sorrise, rimanendo poi in attesa che Kitori facesse i primi tentativi. Gli avrebbe dato tutti i consigli del caso durante l'addestramento se l'avesse visto in difficoltà o se li avesse chiesti Quando avrai padroneggiato al meglio il chakra adesivo, passeremo a quello repulsivo che ho utilizzato poco fa per effettuare quel salto