La Piramide della Vita

Raizen e Hoshikuzu

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    Fuori da Pachaland


    - XII -




    Niente poteva resistere alla potenza del demone, neanche un tempio capace di rigenerarsi a quella velocità, e nel tempo di una poderosa carica i due poterono stringere tra le mani la loro preziosa reliquia senza rinunciare alla sua preziosa protezione.

    Bene!
    Rapidi all’uscita ora!


    Ma il tempo che riuscirono a guadagnare con quell’azione così rapida servì a poco, le iscrizioni non si rivelarono facili da tradurre, ma in realtà fu la traduzione a creare problemi ai due.

    Bisogna essere… cosa?

    Un sorriso impaurito solcò il viso di Raizen, venendo poco dopo schiacciato dalla furia che si faceva strada dalle sopracciglia.

    BISOGNA CHE COSA?

    I capelli presero ad alzarsi mentre si dividevano in nove ciocche ben precise, era una trasformazione differente da quella in demone che aveva mostrato prima, ma nessuno sarebbe stato in grado di capire cosa fosse realmente, un jinchurichi perfetto poteva accedere a capacità che esulavano da quelle di un ninja la cui forza derivava unicamente da se stesso e non da una creatura millenaria.
    Inaspettatamente i due si risvegliarono all’esterno della piramide, ma la Montagna non disse nulla, per gran parte di quello scambio di battute venne totalmente ignorato da lui che si limitò ad aspettare il suo turno in silenzio, con un sorriso serafico sulle labbra, quasi scolpito nella sua immutabilità.
    Quando il rosso tuttavia gli strinse la mano trovò nella risposta dell’Hokage una forza leggermente sproporzionata: lo stava cercando di intrappolare, ma non era certo in quella calorosa cortesia il problema di Hoshi: il piede destro era infatti già partito verso l’orgoglio di Suna.
    Se la società definiva una donna pericolosa per i suoi attacchi alle parti basse maschili del tutto inaspettate era anche vero che non sapeva quanto un uomo, bastardo a sufficienza da dimenticare la sofferenza che era in grado di causare, poteva essere meticoloso e letale nel medesimo campo: l’uomo sapeva dove colpire e come.
    Raizen lo sapeva.
    Il collo del piede si sarebbe infatti infilato tra le gambe nel tentativo di fare da divisorio tra una noce e l’altra, strizzando i sensibili frutti oltre che sul piede di Raizen, tra questo e il corpo stesso di Hoshi, ma la tecnica raffinata in anni di pianificazione aveva, oltre a quella particolare posizione un secondo segreto: la punta del piede.
    Colpire la viriltà non era infatti sufficiente, era necessario colpire l’orgoglio, e solamente il Dolore Millenario Inferiore poteva farlo: la micidiale tecnica consisteva infatti nel contrarre le dita in modo di farle impattare con l’entrata posteriore.

    Dolore millenario: salto della sponda.

    Quella micidiale tecnica aveva un nome così singolare perché generalmente la potenza generata sollevava l’avversario da terra, costringendolo a rinunciare alla sua eteresessualità ormai del tutto impossibile da godere in mancanza degli organi addetti al mantenimento dei caratteri distintivi, ma Hoshi era un amico, e Raizen fu clemente, sarebbe solo dovuto tornare a Suna a gambe larghe.

    STAI ATTENTO!
    QUI CI FOTTONO!
    ATTENZIONE!
    NON TI DENUDARE!
    MA NO!
    NOOOO!
    Pachaland qui, pachaland la!
    E per poco non ci toccava cambiare residenza e campare per l'eternità con capre cieche e pelati di merda!
    Un maledetto esperto di fuuinjutsu incastrato da un Fuuinjutsu!
    Ma ti pare!
    E non bastasse manco ha fatto una trasformazione per nascondere sto ingravida straccione!


    Dopo quello sfogo esplosivo Raizen sorrise, infliggere quel dolore, o tentare di farlo sarebbe stato sufficiente a calmarlo, facendolo addirittura sorridere, ma prima di riprendere a parlare avrebbe atteso che il dolore scolorisse leggermente permettendo ad Hoshi di riacquistare coscienza di se e riprendere a percepire con tutti i sensi.

    Ma siamo vivi.
    E abbiamo recuperato qualcosa di importante.
    Mi raccomando, attento a come la sfrutti, è una buona occasione, il rischio di perderla è parecchio alto.
    Devi però sapere una cosa.


    Raizen.
    No.
    È ben oltre l’essere contro natura.


    Lo so, ma penso sia realmente l’unico modo, inoltre c’è la possibilità di riunirli successivamente, no?

    C’è, ma è doloroso per entrambi.
    E non so quando possa essere stabile Una parte di lui, è già di suo tra i più irrequieti tra di noi.
    È famoso per non dare il minimo riposo ai suoi contenitori dopotutto.
    Non è mai stato un tozzo di pane, ma non è colpa sua.


    Penso che sia l’unica soluzione.

    Uscito dal suo mondo interiore il jinchuriki avrebbe proseguito il discorso.

    Ma ti prego di non essere irresponsabile, per il bene di chi dovrà subirlo.
    Questa è una parte del potere di Shukkaku, e non sappiamo quanto sia grande, in base alla sua grandezza, creare un jinchuriki, può portare a due risultati.
    Un successo, che consenta a questa parte di ricostituirsi in qualcosa di simile ad un clone, oppure un successo parziale e temporaneo, in cui il jinchuriki avrà momentaneamente poteri simili ai miei, ma del tutto incapace di ricaricarli morirà quando questi si esauriranno, similarmente a quando viene estratto il demone.
    Ma anche il primo caso non è totalmente sicuro, non sappiamo di QUALE parte stiamo parlando, potrebbe essere la migliore, o la peggiore, potrebbe essere benissimo anche un qualcosa creato con un unico scopo e che quindi non possiede i requisiti per essere sfruttato similarmente ad un demone.
    Ci sono parecchi “forse” probabilmente troppi considerando cosa hai per le mani.
    Senza contare che, se il demone ha deciso di lasciarlo indietro può esserci più di un motivo, ricorda che parliamo di creature di chakra e desiderio.
    Desiderio di vita e indipendenza.
    Questo vuol dire tutto e niente.
    Ma tra tutte una cosa è certa: vita e indipendenza su una creatura sfruttata come una batteria assumono significati differenti e spesso contaminati.


    Certo, non sapeva che di li a qualche mese avrebbe creato una macchina potenzialmente in grado di aiutare Hoshi, ma anche qualche mese dopo non avrebbe avuto la certezza del funzionamento di quella tecnologia.

    Inoltre.
    Per quanto il nostro rapporto vada oltre i nostri villaggi di appartenenza, Hoshi.


    Si calò su di lui se fosse ancora per terra piegato dal dolore, con un tono al contempo preoccupato e amichevole.

    Ma io sono comunque il leader politico del mio, e non posso evitare di pensare come tale.
    Suna in possesso di un terzo demone è una fonte di squilibrio.
    Sappiamo che originariamente il demone in suo possesso era addirittura in mano a Kiri.
    Non stiamo parlando di quei ridicoli sassi che avete, o degli scarabocchi otesi.
    È un demone.
    E fate parte dell’accademia.
    Più di una volta ti ho sentito parlare di amicizie e alleanze, se manterrai fede alle tue parole e ai pensieri che mi hai esternato non ci saranno problemi.
    Sono l’Hokage, Hoshi, aiutarti a recuperare un terzo demone potrebbe portarmi il rispetto del tuo villaggio, ma agli occhi del mio, a meno di un inaspettato ritorno che onestamente non immagino nemmeno, no.
    Tantomeno rafforzerebbe la mia posizione verso Kiri e Oto.
    Sarà destino trovandomi come un cuscino a separare tutti gli stati dell’accademia, ma attualmente è ciò che sono, e non posso, ne voglio perdere questo vantaggio, devo restare il più possibile neutrale.


    Gli offrì la mano per rialzarsi se ce ne fosse stato bisogno.

    Basta lagnarsi via!

    Avrebbe minimizzato.

    Se vuoi proseguire per questa strada coinvolgi l’accademia, sarà la cosa migliore.
    E forse riusciremo a trasformarla in qualcosa di utile anziché un cumulo di mattoni e qualche foglio di cartastraccia firmato con un paio di strisciate di merda.


    Gli strinse la mano, questa volta sinceramente.

    Sei una delle poche persone che può farlo, metterei sicuramente il piede in fallo nonostante questo sia guidato dal dio della giustizia in persona... io sono una presenza da temere, le mie azioni sono temibili e a prescindere da quali esse siano sono esclusivamente a mio vantaggio.
    Tu no.
    Non sfruttare il modo in cui il mondo ti vede potrebbe essere un errore veramente madornale.


    Accennò ad un sorriso.


    Edited by F e n i x - 3/12/2018, 23:36
     
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