Al Tempio della Nebbia - La Settima Riunione di Kiri

Amministrativo

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  1. -Hidan
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    La Settima Riunione di Kiri

    IX


    Ero pronto a rimanere lì.
    Senza alcun senso, visto tutto quello che avevo appena visto. Ma ero pronto, solo perché lei era lì. Finalmente di nuovo vicino a me.
    Non se ne sarebbe andata. Non se ne era mai andata.
    La guardai. Sorrisi, o almeno mi sforzai di farlo, mentre lei mi stringeva le dita.
    Lo sapevo che non te ne saresti andata... Ma questa volta è... Diverso... Ero uno spadaccino, forte, o almeno mi piaceva pensarla così, ma quello che avevo appena visto era quasi trascendentale.
    Non era umano.
    Non poteva esserlo, neanche Itai si sarebbe potuto avvicinare anche solo lontanamente ad un livello del genere.
    Non conoscevo quell'uomo, ma era probabilmente la figura più pericolosa che avessi mai avuto la sfortuna di vedere in azione. Solo l'enorme Gashadokuro aveva instaurato in me un tale sentimento, e forse non era comunque paragonabile, per qualche strano motivo.
    Stai dietro di me... E continua ad osservarlo... Riuscii solo a dire, mentre gli accarezzavo il volto, stringendoli un'ultima volta le mani prima di alzarmi.
    Fu in quel momento, però, che accadde l'impensabile.
    Scomparso? Cosa significa che è scomparso? L'uomo sembrava, improvvisamente, svanito nel nulla. Uno strano cubo di energia, un sigillo, e poi più nulla. Cosa significava tutto ciò? Era un ulteriore passo? Cosa stava per accadere adesso a Kiri? Meika, sei proprio sicura che... Un fragoroso rumore distolse la mia attenzione e interruppe le mie parole.
    Più di un rumore.
    Una serie di rumori, sordi e potenti, ma abbastanza chiari, soprattutto dal fumo che subito scaturì verso il cielo. Esplosioni. Altre esplosioni.
    E l'origine erano in due punti ben diversi, ma che capii immediatamente: l'ospedale e la zona della battaglia vicino alle mura.
    Non è possibile... Il mio pensiero andò subito ai miei compagni, che avevo lasciato nel pieno della battaglia. Cosa era successo?
    Meika... All'ospedale. Dovevo credere in loro. Credere nelle loro capacità, nel loro cuore. Mi ero separato per un motivo preciso, e avrei portato a termine la missione che mi ero assegnato. C'erano altri nemici nella zona all'ospedale, dobbiamo capire cosa diamine è successo. Stai vicina a me, ti proteggerò io. Lei lo sapeva, ma io non mancavo mai occasione per dirglielo.

    In men che non si dica, fianco a fianco, raggiungemmo l'ospedale.
    O quel che ne restava.
    L'intera struttura sembrava crollata su se stessa, quasi come se le sue fondamento fossero state improvvisamente e disastrosamente abbattute in un solo istante. Le macerie ricoprivano tutta la zona e... I cadaveri.
    Centinaia di cadaveri, o quel che ne restava. Arti, interiora, budella... Inceneriti, tra la pietra e le fiamme. Impossibile capire cosa fosse successo, o il numero di morti... Era un inferno.
    Civili, ninja, assalitori... Nulla aveva più senso di fronte a tanta disperazione e morte.
    Quando si moriva, si moriva soli, e tutti erano fatalmente uguali, almeno in quell'ultimo momento della loro vita.
    Il silenzio, dopo tanto rumore, era tornato a regnare sovrano a Kiri.
    Solo i corvi si preparavano al loro banchetto.
    I primi ninja dei vari clan della zona est di Kiri incominciavano a sopraggiungere, ma ormai non c'era più nessun nemico da combattere.

    Che il centro di primo soccorso venga allestito tra il quartiere Terumi e il palazzo dell'Amministrazione. Portate lì tutti i viveri e i medicinali che riuscite a recuperare tra le scorte del Villaggio e di ogni singolo clan. Domate tutti gli incendi, che poi vengano inviati team di ricognizione fuori le mura a nord ed est. Allertate anche i sensitivi. Che gli Shinretsu prendano possesso delle navi, se non sono più riutilizzabili abbattetele dopo una veloce ricognizione. Documenti, viveri, armi, quel che trovate andrà bene. Triplicate la vigilanza sulle mura e duplicate quella al porto. Le navi da trasporto che vengano prese e sorvegliate giorno e notte. Coprifuoco alle ore 20, fino a mio ordine contrario. Per adesso non voglia che nessuna notizia trapeli. No un corvo, non un messaggio. Qualsiasi cosa che esce dalle mura senza la mia autorizzazione voglio che venga abbattuto. Infine... I cadaveri. Cercai di rimanere totalmente inespressivo a quelle parole. Non potevo permettermi di cedere. Che tutti i cadaveri vengano ammassati presso l'ospedale e... Dategli fuoco. Al termine delle operazioni datemi un primo riscontro, poi un rapporto ogni 2 ore. Per adesso è tutto. Terminai così di dare gli ordini a ciascun rappresentante del clan, dando a loro le spalle. La debolezza sul mio volto si sarebbe presto palesata, smascherando quella finta maschera di austerità.
    Itai non c'era, il Mizukage... Neanche. E dalle notizie raccolte dopo la battaglia... Neanche il Daymio.
    Ho bisogno di riflettere... E... Di riposare... Sfiorai il braccio di Meika, cercando di sorridergli. Faccio un salto alle mura, poi vado in Amministrazione... Devo capire cosa diavolo è successo, e soprattutto perché... Tu vai a riposarti. Serviranno le tue abilità mediche, ma ridotta come sei non andrai molto lontana. La baciai, stringendola a me.
    Troppe domande necessitavano di una risposta, ma non sapevo se ero in grado di poter trovare quelle risposte da solo.
    Io, però, non ero più solo, non con Lei vicino a me.
     
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