Il primo Rifornimento.

Free tra Kato e Harumi

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  1. Historia
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    Le parole di Kato la colpirono in pieno, pesanti come macigni. Io... Forse lo shinobi aveva ragione, le soluzioni da lei proposte non facevano altro che allontanare da lei il problema. Io... L'espressione adirata sul volto del genin la fece inconsciamente indietreggiare di qualche passo. Improvvisamente non era più un'aspirante kunoichi, ma solo una ragazzina spaventata. Io non... Prima che riuscisse a formulare una difesa, il ragazzo entrò in azione, lasciandola indietro. Harumi non ebbe la forza psicologica di seguirlo, si sentiva svuotata dopo le critiche ricevute. Con gli occhi umidi seguì la figura del ninja di Oto all'interno del magazzino. Quando le lame dei suoi tirapugni si incrociarono con il filo delle wakizashi, le armi impugnate dal giovane si rupperò con un frangore sinistro, che alle orecchie della giovane suonò come il rumore della colpa. Incredula, spalancò la bocca, portandosi le mani sui capelli. Era stato il suo errore a ferire Kato. Suo, e di nessun altro.



    I loro sguardi si incontrarono per una frazione di secondo lunga un secolo. Un turbine di emozioni attraversarono il petto della giovane, per la maggior parte negative, che ne risultò gravato da un fardello difficile da sopportare. No... Perché le stava facendo quello? Avrebbe voluto urlargli di smetterla, di fermarsi, ma le parole non le uscivano di gola. Era solo una spettatrice impotente. Ogni volta che Kato trapassava la gola ad uno degli uomini là dentro Harumi percepiva il freddo del metallo sulla propria carne. Non era la morte in sé ad impressionarla, aveva assistito alla fine dei suoi genitori adottivi, come di molti altri compaesani, per mano di vari incidenti ed infine del morbo, ma quello era diverso. La violenza, l'odio, la rabbia. Tutti quei sentimenti, e molti altri, la travolsero, stordendola. Era così la vita che aveva scelto?

    Quando tutto fu finito, il genin tornò da lei, portandosi dietro i suoi prigionieri. La giovane lo vide ricoperto del sangue degli uomini a cui aveva sottratto la vita ed ebbe un moto di ribrezzo che le fece abbassare lo sguardo. Lo shinobi non si sbagliava, aveva attraversato le tenebre più oscure, provando sulla sua pelle la malvagità di cui l'umanità era capace. Proprio per quel motivo, tuttavia, non poteva accettarla. Il mondo era malvagio? Probabile. Doveva quindi esserlo anche lei? Assolutamente no. Senza alzare gli occhi, replicò con voce incredibilmente calma, senza incespicare nelle parole, ma al contrario trasmettendo una certezza che sembrava trascendente. Hai ragione, ho guardato dritto negli occhi la grande bestia e ne ho sentito il respiro sulla mia pelle, ma sono ancora qui a testimoniarlo, così come te. A quanto pare, tuttavia, ne abbiamo tratto conclusioni differenti. In un secondo momento Harumi non avrebbe saputo rispondere alla domanda di come le fosse uscita una frase tanto criptica. Probabilmente lo shock per le esecuzioni portate a compimento con ira e sangue freddo davanti a lei. O, forse, l'ispirazione di un kami. La giovane rialzò gli occhi giusto in tempo per incontrare quelli di Kato appena prima che scomparisse nella notte. Così si congedarono, sotto la pioggia.


    Ringrazio Cube per la giocata profonda! Ho preferito ruolare Harumi in modo coerente al personaggio, piuttosto di cercare la soluzione migliore, quindi sono soddisfatto di come si è conclusa la role.
     
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11 replies since 1/12/2016, 16:48   127 views
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