The e sfide

[Free] Shin Kato Kairi

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  1. Historia
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    Visita alla Foglia
    Post 2 - Tea for everybody



    Shin e Kato, passato lo sbrigativo controllo al cancello d'ingresso, iniziarono a gironzolare per Konoha. Mancavano ancora alcune ore prima che Kairi si liberasse dai suoi impegni di lavoro, quindi il Kinryu aveva ben pensato di far visitare all'amico il proprio villaggio. Era la prima volta per l'otese nel Paese del Fuoco ed era comprensibile che fosse spaesato. Per quello che il genin della Foglia aveva visto di Oto e del Paese delle Risaie, in cui aveva incontrato per la prima volta Kato, non solo il paesaggio era diverso, ma anche lo stile architettonico degli edifici, per non parlare poi dell'indole degli abitanti. Il Villaggio del Suono, con la sua nomea, finiva per raccogliere un vasto insieme di disperati e delinquenti, entrambi molto più rari a Konoha. Lo spirito che si poteva apprezzare per le strade era quello di una gioiosa operosità: civili e shinobi erano concentrati sui compiti da svolgere, ma non negavano un sorriso o una chiacchera con i conoscenti quando ne avevano la possibilità. Per quello si doveva ringraziare anche il prolungato periodo di pace che la nazione, sotto l'egida dell'Accademia, stava godendo. Eppure, e di questo il clan Kinryu era forse più conscio di altri, la quiete in superficie mascherava dei violenti sommovimenti nelle profondità, che rischiavano di minare la stabilità stessa del sistema su cui era basata l'alleanza ninja. Quello era uno dei motivi per cui aveva accettato di addestrare lo Yotsuki, e per cui aveva pensato di coinvolgere Kairi nel suo progetto: prepararli alla tempesta imminente.

    Giunsero infine a casa di Shin. I suoi genitori, vista l'ora, erano in negozio e vi sarebbero rimasti probabilmente fino a sera. Ad accoglierli c'erano però Aruhina, la sorellina del genin, e Yukichi la kitsune, ma in forma umana. -Onii-chan! Finalmente sei tornato!- Shin si abbassò all'altezza della sorella, che dimostrava circa sei anni, accarezzandole la testa. -Fai la brava Hina, che abbiamo un ospite- Fece quindi le presentazioni. Il ragazzo-volpe biondo, riconoscendo l'otese, lo salutò con un cenno del capo, mentre la bambina iniziò a tempestarlo di domande più o meno opportune. -Ma è vero che i ninja del Suono sono tutti cattivi?- Shin sorrise imbarazzato, cercando disperatamente di liberare l'amico dalle attenzioni della sorellina. Quando alla fine ci riuscì, e quella scappò in cortile a giocare, il giovane tirò un sospiro di sollievo. -Scusala, non sa ancora come ci si comporta con gli estranei. Una volta mi ha fatto fare una figuraccia...- Stava pensando ovviamente all'incontro con Kairi e Ayuuki, in cui se ne era uscita chiedendo quale delle due fosse la fidanzata di Shin. -Abbiamo ancora un po' di tempo, se vuoi puoi usare il bagno per sistemarti, il viaggio è stato lungo. Dovrebbero esserci degli asciugamani e dei vestiti puliti più o meno della tua taglia, te li porto subito, tu intanto vai.-

    Quando infine entrambi furono puliti e sistemati si accomodarono nella sala, attendendo l'arrivo dell'Uchiha. Non appena fu giunta, Shin si alzò per preparare del the per tutti, lasciando che Kato e Kairi si aggiornassero sulle ultime novità. Poco dopo, mentre disponeva le tazze fumanti di fronte ad ognuno, il giovane prese l'iniziativa e spiegò all'amica il motivo di quell'incontro. -Kairi, dopo l'ultima volta che ci siamo scontrati ti avevo detto che non vedevo l'ora di vedere i tuoi progressi. Si dà il caso che lo stesso valga per Kato. Desidero metterlo alla prova per vedere quanto è maturato da quando ci siamo separati- Fece una pausa, rivolgendo un sorriso ad entrambi. Non serviva per il momento rivelare a tutti il desiderio che lo Yotsuki gli aveva confidato nel Bosco dei Sussurri, se avesse voluto rendere o meno partecipe l'Uchiha stava a lui deciderlo. -Quindi, vi propongo una sfida tra voi. E' solo un allenamento, ma vorrei che lo prendeste seriamente e ci metteste tutto voi stessi. Che ne dite?- Incrociò le dita delle mani davanti a sé, appoggiando i gomito sulle ginocchia, mentre si protendeva in avanti ad ascoltare le loro risposte.
     
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