Neve di Sangue.

Add. TS I Kitori Kuro Kenkichi.

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    Il Fiore Lupo

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    Neve di Sangue.






    Avevo superato il porto di Kiri. Faceva dannatamente freddo e nonostante mi ero premunito vestendomi in maniera più pesante del solito il gelo pungente attraversava i diversi strati di lana rendendo la mia permanenza in quel paese ancora più sgradevole.

    Mi ritrovavo in un dei svariati locali del porto, ovvero il luogo dell'incontro che l'Accademia aveva prestabilito. Guardandomi attorno mi resi conto del perché. Sebbene si trattava di un posto decisamente inconsueto per un briefing ero completamente circondato da impiegati amministrativi, da soldati o compagni ninja; in pratica ero finito in una locanda per accademici. Sorrisi, mentre bevevo ad ampi sorsi un the bollente. Era come se fossi in una sorta di accampamento.

    Ad un certo punto notai una figura entrare nella sala comune e dalla mia panca sull'angolo, vuota a parte per la mia presenza, feci un cenno con la mano. L'avevo riconosciuto, almeno stando alla descrizione presente sulla missiva. Si distingueva decisamente in mezzo agli altri avventori. Alto, più di me. E capelli biondi. Sì, era decisamente lui.

    Notai che si avvicinò e mi alzai, per dimostrarmi cortese. Comportamento sicuramente non ovvio nel mio caso. Con un cenno feci segno di sedersi e terminata l'operazione senza attendere un solo secondo presi a parlare:-Kitori Kenkichi, Genin di Kiri?- Aspettai una sua risposte e qualora affermativa:- Piacere di conoscerti, sono Kato Yotsuki. Genin di Oto. L'Accademia mi ha contattato personalmente per affidarci una missione relativamente urgente. Tra l'altro credo di essere l'unico dei due ad avere i dettagli dell'incarico. Da come ho capito infatti sei diventato genin da poco, a differenza mia, e parlando schiettamente in un certo senso mi sei stato affidato.- attesi un secondo, Kitori avrebbe presto scoperto che non ero un tipo molto loquace o – Ma venendo al sodo... allora la missione è abbastanza lineare come struttura. Fuori Kiri, a nord sulla costa che dà verso Genosha c'è un villaggio, si chiama Campura o qualcosa del genere. Non se lo conosci, comunque da un paio di settimane c'è un tizio che sta facendo disastri da quelle parti. Rapisce le donne per alcuni giorni, le violenta e alcune non fanno addirittura ritorno. La guarnigione locale è incapace a sostenere il problema, non solo. Alcuni di loro sono stati pure brutalmente ammazzati, tra cui uno studente dell'Accademia che abitava da quelle parte e ha voluto risolvere la questione da solo. Questo significa che il bastardo o è molto fortunato oppure ha un'abilità sopra alla media... - ripresi fiato -... e qui entriamo in gioco noi. Andiamo a Campura, scoviamo il ratto e lo appendiamo alla corda. Tutto qui. Molto semplice. - Al termine del discorso fissai gli occhi di Kitori. Ero curioso di vedere la sua reazione. In un certo senso lo stavo provocando.

    - La mia opinione personale è che si tratti di qualche ex mercenario, che per i più svariati motivi ha perso il senno. Ne ho visti molti di tizi del genere, menti deboli del resto non possono resistere a certe atrocità, sopratutto se commesse. In sostanza direi che nel giro di un paio di giorni riusciremo senza problemi a cavarcela. Ah giusto... Le mie abilità sono centrate nel corpo a corpo. Sono molto abile nei Tajistu. Te invece? - attesi la sua risposta, in effetti sapere i punti di forza era qualcosa di veramente importante tra compagni – Infine se hai qualche domanda direi che è il momento, altrimenti bhé... per me possiamo partire anche ora.-

    Una cosa era certa però. Nemmeno io avrei mai potuto immaginarmi che cosa ci si sarebbe veramente aspettato da quella piccola spedizione.
     
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    Neve di Sangue

    I



    Kitori quel freddo giorno, si doveva recare ad un briefing con un certo Kato Yotsuki genin di Oto, secondo gli ordini ricevuti con la solita lettera, arrivata con la consueta puntualità. Dovevano incontrarsi in un locale del porto, praticamente una sede non ufficiale ma ufficiosa dell'accademia. Grazie alla descrizione allegata alla lettera avrebbe dovuto riconoscere facilmente, sperava, il collega: un ragazzo poco più grande di lui, almeno dal punto di vista anagrafico, non certo dal punto di vista altimetrico; con capelli neri e occhi verdi.
    Il Kenkichi indossò vestiti leggermente più pesanti: una semplice maglia nera a maniche lunghe e un mantello grigio con cappuccio. Le uniche differenze dal solito vestiario, era un tipo quasi immune al freddo caratteristica ereditata dal padre, oltre la prestanza fisica ed al sangue Kenkichi. Concluse la vestizione indossando le protezioni: para braccia, para gambe e corpetto; il copri fronte al braccio destro e l'orecchino all'orecchio sinistro, non scordando porta kunai e l'immancabile wakizashi. Ormai pronto uscì di casa percorrendo le gelide e nebbiose strade di Kirigakure, avanzando con tranquillità e sicurezza anche tra vicoletti degni di film dell'orrore di quarta categoria, fino ad arrivare al porto. Superati i moli giunse difronte al luogo prestabilito quando una voce lo raggiunse
    Presto ti aspetto ... AHAHAHAH
    un brivido percorse la sua schiena, dopo tempo di nuovo quella voce e soprattutto perché proprio ora? era forse giunto il momento? senza scomporsi e curarsi dei passanti rispose a mezza voce
    Non mi fai paura sono pronto!
    Si tolse il cappuccio mostrando i suoi capelli biondi che con gli occhi verdi formava una combinazione genotipica praticamente unica a Kiri.
    Ed entrato nel locale si fece strada tra impiegati, soldati e ninja quando un tizio seduto in un angolo gli fece cenno, doveva essere lui il collega la descrizione combaciava perfettamente con quella della lettera. Il Kuro allora si avvicinò mentre l'altro alzatosi lo invitò a sedersi chiedendo chi fosse
    Si, sono io. Piacere ...
    l'Otese cominciò presentandosi e poi passare a spiegare i motivi della convocazione: il tipo andò subito al nocciolo del discorso, non era molto loquace cosa che non dispiaceva al Kenkichi.
    A quanto pare li attendeva una missione urgente: in un villaggio sulla costa un tizio rapiva le donne per alcuni giorni, violentandole e alcune non facevano ritorno, per fino alcuni soldati locali furono brutalmente ammazzati, tra cui uno studente dell'Accademia bisognava fermare il killer. Kato si fermò a guardare negli occhi Kitori, il quale mostrò una reazione praticamente nulla sembrava un pezzo di ghiaccio
    Non ho problemi ad eliminare la feccia. Ma non credo alla fortuna...
    Poi Kato aggiunse che secondo lui poteva trattarsi di un ex mercenario impazzito
    nel giro di un paio di giorni riusciremo senza problemi a cavarcela
    chiedendo poi la specialità del Kiriano dopo aver esposto le sue
    Non sottovaluterei un pazzo. Sono specializzato nel corpo a corpo e nello scontro a breve distanza...
    Subito dopo la richiesta su eventuali domande Kitori non attese un attimo
    Se ci sono ostaggi? Uccisi in che modo i soldati?
    dopo di che sarebbe stato pronto a partire ...


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 120 Bassissimi;
    Vitalità: 48/48 Lievi;
    Energia Vitale: 120/120 Lievi;



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    ~Post II
    Le Ancelle del Male.






    E' esattamente la stessa domanda che mi sono posto subito. Da come una persona è stata ammazzata si possono scoprire molte cose... Il tuo è buon punto di osservazione. Purtroppo devo risponderti che non lo so. Indagheremo direttamente sul posto. Allo stesso modo per gli ostaggi. Sono all'oscuro. Bene allora direi che possiamo andare. Passiamo dal porto per ritirare le armi e poi dritti alla costa nord.- Mi alzai dalla panca, buttando giù l'ultimo sorso di the caldo. Era arrivato il momento di partire.

    Recuperate le mie armi mi strinsi il più possibile attorno il cappotto e la sciarpa. Dannai me stesso per il freddo. Non ero decisamente abituato a quelle temperature. Guardai il mio nuovo compagno:- Ma come diavolo fai a non gelare?!- suonò quasi come una imprecazione. E con quella frase inziammo a marciare verso nord. Ben presto Kiri ci fu alle spalle e quel agglomerato di villaggi e piccoli centri scomparì alla nostra vista, lasciando spazio ad vista maestosa. La neve, candida, poggiava flebilmente sulle fronde degli alberi. Il terreno anche esso innevato risultava completamente vergine da tracce umane. Il mio pensiero andò ad Oto. Lì invece le nostre pianure erano state trasformate in infinite risaie, dalla mano dell'uomo.

    Proseguimmo nel silenzio. Meno esponevo il viso al vento meno dolore provavano le mie povere guance. Mi ritenni fortunato, seguendo le indicazioni sulla missiva arrivammo a destinazione dopo solo poche ore di marcia. Era circa mezzogiorno inoltrato e la sensazione costante era che le ore di luce ormai stavano per terminare. Non più di una quindicina di casupole componevano l'intero agglomerato. Distinsi in lontananza diverse persone prese nei loro affari e quando ci avvicinammo mi presentai come Ninja Accademico e chiesi per il capovillaggio. Il tizio con cui parlai ci invitò ad entrare nella casa della persona di riferimento di quel buco di posto.

    Tuttavia il calore del camino mi ripristinò le energie e la forza di parlare, almeno di andare oltre a qualche accenno. Guardai Kitori:- Bhè se vuoi intervenire te fai pure. Questo è il tuo Paese, mi sembra giusto darti la precedenza.- In ogni caso a prescindere l'anziano signore, di nome Yotaro e dai lineamenti scavati in volto, mani callose e barba incolta, che stava a nascondere un viso butterato, riferì il suo punto di vista:- Sono quasi due settimane che chiediamo urgentemente il vostro intervento! Cinque donne sono state rapite e solo una ha fatto ritorno! L'altro ieri purtroppo si è suicidata, immergendo i suoi polsi tagliati nell'acqua calda. Siamo sconvolti e terribilmente spaventati. Un vostro collega, Studente dell'Accademia, si è spinto ad indagare ma non è più tornato; per non parlare della piccola guarnigione a difesa di questa zona, non abbiamo più notizie nemmeno di loro. Non sappiamo più che fare se non pregare il vostro aiuto!-

    Il mio sguardo si fece serio come ben poche volte. Il mio pensiero andò allo studente, probabilmente morto:- La donna che è tornata ha riferito qualcosa di particolare?- fu l'unica mia domanda diretta -No! Le uniche sue parole furono le seguenti: “Sono già morta. Lasciami da sola”. Abbiamo desunto che era stata violentata perché la sua faccia e mani erano coperte da echimosi. Comunque non è propriamente tornata da noi. I soldati l'hanno trovata a circa due ore di qui, alle pendici del monte Iuta. Davanti al piccolo ponticello di collegamento tra due pendii. I soldati poi hanno proseguito le indagini da quel punto e da allora non sappiamo più nulla. Ecco, quello che mi sento di consigliarvi è di partire da quel punto.-

    Annuii con la testa. Guardai il mio collega, con il mio sguardo lasciai intendere che era il momento giusto per qualche domanda. Personalmente avevo quello che mi serviva. Al termine della conversazione invitai fuori Kitori, rivestendomi nel frattempo:- Direi che potremmo partire da quella direzione. Si inizia dal piccolo ponticello e si va in avanti. Cercheremo qualunque cosa, e non sarà semplice ma sicuramente meno improbabile di partire a caso. Forza in marcia.- Non lasciai il tempo di replica a Kitori. Sicuro perché per prima cosa era senza dubbio l'unica scelta logica da compiere e secondo perché muovendomi avrei sicuramente affrontato meglio il gelo.

    Arrivammo due ore dopo, trovandoci così davanti al ponticello di collegamento tra una sponda e l'altra della montagna. Mi fermai esattamente prima di posare il piede sul primo listello di legno. Guardai sotto, un'ampia voragine si stagliava in basso. Alla base, a circa una ventina di metri dal ponte, scorreva un fiume dalle poderose correnti, il suo percorso si insinuava tra le spaccature della montagna. Mi voltai verso Kitori, cercando di spezzare il silenzio: -Bhè quanto meno se questo ponte non regge ci si ritrova a valle non credi? Comunque non mi sembra di notare nulla di particolare, è meglio che superiamo questo ponte e vediamo dall'altra parte- così nuovamente senza attendere un istante presi a percorre il collegamento in legno.

    Tuttavia fu questione di un attimo.

    Il mio istinto mi obbligò ad aprire gli occhi e spostare lo sguardo verso l'alto. Dentro di me una sensazione mai provata prima urlava a squarcia gola solo una parola: combatti. Focalizzai lo sguardo e notai Lei.




    Occhi blu, come il cielo. Capelli bianchi, immacolati come il suo kimono, una katana in mano. E uno sguardo terribile. Mortifero. Davanti a noi non poteva esserci niente altro che... - Un mostro. Kitori. Scappiamo subito. - Mi voltai e di nuovo percepii la stessa sensazione. Ma era un altra donna. Eravamo in trappola.

    La seconda donna era ben diversa dalla prima. Nera, come la pece. Come il sangue represso. Si contrastava completamente rispetto al resto dell'ambiente. Si percepiva a distanza un intento terribilmente assassino.




    Indossai i tirapugni affilati e appoggiai la schiena a quella di Kitori. Ero pronto a combattere. La donna in bianco prese a parlare, rompendo quella sorta di incubo ad occhi aperti.

    -Il Kenkichi lo voglio vivo. L'altro puoi mangiartelo.-



    La tizia in nero scattò velocissima, in un attimo ci raggiunse. Spiccò un salto superando Kitori e con grazia atterrò davanti a me. Non rimasi a guardare. Sganciai una serie di potenti diretti ma tutti quanti vennero schivati in pochi centimetri di spazio. Era dannatamente abile. E noi eravamo fottuti.

    Presi a ridere, di gusto. Del resto la situazione richiedeva quella giusta dose di pazzia per essere risolta. Infondo non avevo alternative. Con due fendenti netti tagliai le corde che tenevano unito quel ponte lasciandoci così trasportare dalla gravità.

    Ma esattamente prima di non poter diventare che carne da macello scattai verso la donna e sorbendomi in pieno un fendente sulla spalla sganciai un mio pugno, ripieno di odio e rabbia. La colpii in pieno, in pieno addome. Poi cademmo tutti e tre, in balia del vuoto e del fiume. Ma almeno ero contento.


    ~.~




    Kitori si sarebbe svegliato da lì a poco. Sul bordo roccioso del fiume. Completamente fradicio. Giusto il tempo per recuperare la lucidità che se si sarebbe guardato attorno avrebbe notato un'altra figura.

    Tuttavia non si sarebbe trattato di Kato. La donna in nero si stagliava in piedi. La katana in mano pendeva lungo il suo fianco. I suoi occhi avrebbero puntato al Kenkichi. Occhi neri, profondi come le tenebre. Un buco sulla pancia si notava distintamente, il pugno aveva lasciato decisamente il segno. Il sangue colava a profusione e dalla bocca usciva un rivolo di sangue.

    -Ho fame. Terribilmente fame. HO FAME.-



    Per Kitori la situazione si stava ulteriormente peggiorando. La donna scattò in avanti. Mangiandosi la poca distanza che separava la sua preda. Con una abilità e grazie quasi innaturale mosse la katana dall'alto verso il basso, in una sorta di fendente portato con il braccio destro e con l'intenzione di tagliare a metà il Kenkichi [S.Azione I]. Poi a prescindere dal risultato muovendo all'esterno il braccio medesimo avrebbe, con un rapido movimento di polso, invertito la lama della katana tentando un fendente parallelo al terreno, verso il suo fianco destro, dall'esterno all'interno [S.Azione II]. Infine ritraendo la lama avrebbe eseguito un calcio a spinta verso il petto [S.Azione III]. L'intenzione della donna del resto era chiara. Prima avrebbe ucciso da in piedi Kitori e poi lo avrebbe spinto a terra... per mangiarlo. Con la giusta calma.




    Ok, ora siamo dentro fino al midollo per l'Add. Ts. Si parte subito con una brutta storia e due nemici; di cui apparentemente temibile si mettono in mezzo alla coppia di Accademici. Kato prova a farne fuori uno ma alla fine toccherà a te finirlo. O almeno provarci... A te la fase difensiva e offensiva. Gestisci il tuo post come se fosse un combattimento in arena, con tanto di ipotetiche e tabella riassuntiva. Il tuo compito è quindi sconfiggere quel mostro e salvarti da quella Katana. Chissà che cosa succederà!
     
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    Neve di Sangue

    II



    Kato rispose alla domanda di Kitori affermando di non saperlo e che avrebbero dovuto indagare. I due uscirono dal locale e recuperate le armi dell'Otese partirono per la loro meta. Attraversando nel cammino splendide zone totalmente innevate e quasi incontaminate. Il viaggio procedette nel silenzio dato che nessuno dei due ninja aprì bocca, anche perché il kiriano era preoccupato, avere risentito quella voce lo aveva disturbato una dura battaglia si sarebbe palesata nel suo futuro ma quando?
    I due arrivarono al villaggio per mezzo giorno, era più che altro uno striminzito gruppo di casupole. E subito andarono a parlare con il capo villaggio. Mentre Kato invitò il compagno ad intervenire per primo, quindi il Kuro chiese al capo
    Cosa è accaduto? qualunque dettaglio è utile!
    E l'uomo riferì tutto quello che sapeva: donne rapite, di cui l'unica tornata e poi suicidatasi. Uno Studente dell'Accademia non più tornato; ed anche la piccola guarnigione a difesa della zona.
    Grazie a Kato si scoprì che: I soldati avevano trovato la suicida alle pendici del monte Iuta, davanti al piccolo ponticello. Utilizzando tali informazioni i ninja si diressero in quei luoghi.
    La coppia dopo un paio d'ore giunse davanti al ponticello di collegamento tra una sponda e l'altra della montagna. Mentre percorrevano il collegamento in legno
    Un mostro. Kitori. Scappiamo subito.
    Davanti a loro una donna: con occhi blu, capelli bianchi, una katana in mano. E uno sguardo terribile.
    Mentre da dietro comparve un altra donna. Erano in trappola. La seconda donna era ben diversa dalla prima, completamente nera. In totale contrasto al resto dell'ambiente. Si percepiva a distanza un forte intento assassino. Kato mise dei tirapugni con lama e i due ninja furono costretti spalle contro spalle.
    Chi siete? e cosa volete?
    urlò il Kuro mentre per la prima volta nella vita tremava letteralmente ma non dal freddo...
    La donna in bianco disse:
    Il Kenkichi lo voglio vivo. L'altro puoi mangiartelo.
    Come fa a saperlo? Manaita è opera sua?!
    In risposta a quello che pareva un ordine l'altra donna scattò velocissima. Spiccò un salto superando Kitori e arrivando davanti l'alto accademico. Esso tentò dei colpi ma tutti quanti vennero schivati. Kato prese a ridere, di gusto. Con dei colpi tagliò le corde che tenevano unito quel ponte facendo cadere tutti. Ma prima che fosse tardi l'Otese scattò verso la donna e subendo un fendente sulla spalla, la colpii in pieno addome. Poi cademmo tutti e tre. Kitori non aveva praticamente mosso un muscoloso, era stato sopraffatto del terrore. Un terrore mai provato prima...
    Kitori si risvegliò senza sapere ne come ne quando si fosse salvato. Si trovava sul bordo del fiume. Completamente zuppo d'acqua mentre alzandosi notò una figura: non era il collega ma bensì la donna in nero, di Kato nessuna traccia era stato trascinato via dalla corrente del fiume?
    Mentre il kiriano venne, di nuovo preso dal terrore, cominciando a tremare. La sua vita era a rischio come mai prima
    Ho paura per la prima volta nella vita. Devo scappare! Non voglio morire così
    indietreggiando di qualche passo, deciso a fuggire nemmeno la vista del sangue della donna sembrava fare effetto...
    D'improvviso un ricordo allungo sepolto, ormai ritenuto scomparso, riemerse splendente come una luna in una notte senza stelle
    CITAZIONE
    Kitori: Papà ho paura
    Padre: Tutti hanno paura
    Kitori: Anche un Kenkichi?
    Padre: Si. Ma un vero Kenkichi reagisce, trasforma la paura in sete di sangue. Domina la sua sete e la sua lama e li trasforma in potere. Ed usa quel potere per combattere anche all'ultimo sangue...

    Kitori si fermò e portò la mano sinistra al proprio orecchio toccando l'orecchino del padre e la paura che lo attanagliava cominciò a scemare
    Come ho potuto dimenticare grazie papà
    La sete di sangue si ridestò e la paura cominciò a trasformarsi in essa. Una potente scarica di adrenalina gli percorse il corpo, il suo cuore batteva con ritmo furioso e il sangue ribolliva letteralmente nelle sue vene. I suoi occhi divennero freddi e inespressivo illuminati da

    200_s


    una sorta di sinistra luce sanguigna e sul volto dipinto un sorriso malvagio e inquietante, un aurea sinistra paragonabile a quello della donna davanti a se, lo avvolgeva. Una sete di sangue mai provata prima, mai così intensa ma contrariamente ad altre volte la mente totalmente lucida
    Papà è questo che intendevi? grazie
    Mentre la donna urlò
    Ho fame. Terribilmente fame. HO FAME
    Il Kuro osservò il sangue di lei scorrere
    Sono lucido?! Il potere Kenkichi si avvicina?! AHAHAHAH mi spiace oggi dieta, spargerò il tuo sangue e tingerò questo fiume...
    La strana donna, impugnando la katana con la mano destra, tentò un fendente con estrema rapidità tanto da costringe Kitori ad usare Passo Sfuggente dell'Assassino, una tecnica imparata quando il ragazzo era diventato genin, tramite tale tecnica esso potenziò i propri riflessi. Estrasse rapidamente la sua wakizashiWakizashi [Mischia]
    La Wakizashi e' una spada corta ad una mano che veniva portata insieme alla Katana. Essendo lunga circa mezzo metro è adatta per battersi negli interni
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    , dal fodero posto sul proprio fianco sinistro, con la mano destra parando così il colpo nemico. [Tecnica 1]Passo Sfuggente dell'Assassino
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare Velocità o Riflessi di 3 tacche se presente nebbia o uno specchio d'acqua nelle vicinanze. L'utilizzatore guadagna 6 metri extra al movimento concesso dallo slot azione. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso a colpo )
    [Da genin in su]
    [Slot Difesa I]
    L'avversaria, ruotando la propria lama, tentò poi un colpo parallelo al terreno. Il genin sfruttando ancora i suoi riflessi potenziati parò nuovamente l'attacco con la propria spada. [Slot Difesa II]
    Poi ancora lei, ritraendo la spada provò un calcio verso il petto avversario. Il Kenkichi schivò facilmente il colpo spostandosi alla propria destra lo spazio sufficiente a mandare a vuoto il colpo. [Slot Difesa III]
    Il Kenkichi decise di passare al contro attacco, utilizzando la sua wakizashi avrebbe effettuato una sorta di spazzata con la lama mirando alle ginocchia dell'avversaria effettuando un movimento da destra verso sinistra, non prima di avere incrementato le capacità velocistiche del proprio braccio destro con l'ausilio del suo chakra. [Impasto] [Slot Azione I]
    Se la donna avesse subito il colpo, il Kenkichi avrebbe cercato una ginocchiata destra alla ferita fatta alla donna da Kato. [Slot Azione II]
    Poi impastando del chakra nel braccio destro aumentandone la velocità, avrebbe tentando, dopo aver sollevato velocemente il braccio in aria, di effettuare un fendente verticale con l'intenzione di aprire la testa di lei in due. [Impasto] [Slot Azione III] Danni
    Se la donna avesse saltato per schivare il colpo, il Kenkichi avrebbe ruotando il polso, ruotando quindi la lama verso la propria sinistra, con la punta del arma rivolta verso il basso, tentato un fendente ascendente tangente al terreno mirando al petto dell'avversaria. [Slot Azione II]
    Successivamente ruotando nuovamente la lama e impastando del chakra nel braccio destro aumentandone la velocità, tentò di effettuare un fendente orizzontale, da destra verso sinistra, puntando alla gola di lei. [Impasto] [Slot Azione III] Danni
    Se la donna avesse parato o schivato l'attacco, il Kuro seguendo i suoi movimenti avrebbe col braccio sinistro fintanto un pugno al volto, per poi andare a vuoto tentando invece una gomitata al naso. [Slot gratuito] [Slot Azione II]
    Infine il ragazzo avrebbe impastato del chakra nel braccio destro aumentandone la velocità, tentando poi di effettuare un affondo mirando direttamente al cuore di lei. [Impasto] [Slot Azione III] Danni


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 120 Bassissimi-(4 bassissimi-4 bassissimi-8 bassissimi)=104;
    Vitalità: 48/48 Lievi- (2 lievi) =46;
    Energia Vitale: 120/120 Lievi-(2 lievi) =118;



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    Slot Difesa 1: - Parata blocco fendente;
    Slot Difesa 2: - Parata blocco fendente;
    Slot Difesa 3: - Schivata spostamento a destra di mezzo metro;
    Slot Azione 1: - Spazzata con la lama alle ginocchia;
    caso 1
    Slot Azione 2: - Ginocchiata all'addome;
    Slot Azione 3: - Fendente verticale alla testa;
    caso 2
    Slot Azione 2: - Fendente ascendente al petto;
    Slot Azione 3: - Fendente orizzontale alla gola;
    caso 3
    Slot Azione 2: - Ginocchiata al busto;
    Slot Azione 3: - Affondo al cuore;

    Slot tecnica 1: -Passo Sfuggente dell'Assassino;
    Slot tecnica 2: -


     
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    ~Post III
    Un Barlume di Speranza.






    Il cuore della donna prese a pulsare, l'eccitazione del combattimento la stava portando fuori controllo. La sete di sangue si poteva chiaramente notare nella sua espressione, nel suo sorriso storto da un potere sicuramente non suo. Il buco, che aveva in pancia, sembrava quasi inconsistente in confronto alla voglia che aveva di affettare il piccolo Kenkichi.

    I suoi attacchi vennero elusi, certamente, ma questo non fece altro che inasprire la violenza del suo comportamento. Con un rapido gesto spostò il braccio destro muovendo così la katana lungo il suo fianco sinistro. L'attacco del Kenkichi del resto era prevedibile. La wakizashi estratta dal Ninja di Kiri non fece altro che andare a sbattere contro il freddo acciaio, bloccando il fendente. La donna notando poi il movimento di braccio dello Shinobi nemmeno si mosse subendosi in pieno volto la gomitata, un sonoro rumore rese inconfondibile il risultato dell'azione. Il naso rotto di quella sorta di mostro prese a sanguinare ma nel complesso non fu che un'inezia se confrontata con il danno in pancia.

    Mosse nuovamente la mano che impugnava la Katana quando vide lo scintillio della Wakizashi di Kitori. Piegando e alzando il gomito destro spostò semplicemente in alto la lama della spada interponendo così la Katana all'affondo dell'arma del Kiriano. Era un gesto semplicissimo, quasi naturale e il risultato fu scontato. Il colpo fu deviato e la punta della Wakizashi fu deviata verso l'esterno, andando a tagliare i vestiti e la pelle della spalla sinistra della donna. Nuovamente però il danno non fu sufficiente a finirla. Con il sangue che colava da più parti la donna non sembrò tentennare anzi... alzò lo sguardo e fisso il Kenkichi.


    -TI VOGLIO! TI VOGLIO DA MORIRE! VOGLIO LA TUA CARNE! -



    La Katana in un istante si dipinse di colore assolutamente innaturale [S. Tecnica Avanzato]Lama Insanguinata del Ghiaccio
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 0)
    L'utilizzatore può incrementare le potenzialità della propria lama con uno strato di ghiaccio: ogni attacco causerà in aggiunta un'Ustione (DnT Medio). La lama risulterà gelida al tatto.
    Tipo: Ninjutsu - Hyoton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio - Mantenimento: Basso ogni colpo)
    [Richiede Lama Insanguinata 1]
    [Da genin in su]
    . Bianco, come la neve che circondava i due sfidanti. Il contrasto con il sangue e i vestiario nero della donna era ancora più evidente. Seguì un attacco, questa volta la spadaccina sviluppando una velocità e forza straordinarie avrebbe impugnato con entrambe la mani l'elsa e avrebbe tentato un fendente, parallelo al terreno. Da sinistra verso destra ad altezza spalle [S. Azione I]. Voleva spezzarlo per poi ucciderlo, nella maniera più brutale. E poi mangiarlo. Poco importava gli ordini che aveva ricevuto. Lei... era distante. A quel punto senza attendere il risultato del colpo avrebbe eseguito un calcio a spinta, con la gamba sinistra verso la posizione di Kitori. Piegando la gamba fino a quasi l'addome l'avrebbe poi distesa in direzione del petto del Kiriano [S. Azione II]. Voleva aprire la sua guarda per sferrare l'attacco finale. Un affondo caricato con entrambe le braccia verso il centro del busto, alla bocca dello stomaco. Un colpo che se ricevuto si sarebbe rivelato mortale! [S. Azione III]


    Tuttavia al termine di quell'ultimo attacco Kitori, se sarebbe sopravvissuto non avrebbe avuto il tempo di reagire perché l'intero ambiente in una questione di un istante sarebbe stato avvolto da una nebbia fitta, densa. Una nebbia che conosceva molto bene lo Shinobi di Kiri. La donna in nero si fece silenziosa in istante, i suoi spasmi di piacere molto più simili a grugniti malvagi smisero. Quasi come se il tempo dei giochi era finito.

    Un rumore dei passi, veloce preciso, seguì la comparsa del Velo di Nebbia. Poi un suono secco, un striare di lame, e poi di nuovo un rumore. Come se qualcosa di pesante fosse caduto a terra. Il Velo scomparve lasciando posto di nuovo al probabile stupore del Kenkichi.




    Non stare lì impalato! Muoviti e seguimi!



    Una piccola donna in kimono, non più alta di un metro e sessanta e dai lunghi capelli scuri stava ordinando al Kiriano di seguirla... mentre la testa, staccata dal corpo della donna in nero, scivolava lungo il piccolo pendio che dava sul fiume lasciando dietro di se una scia di sangue e materia cerebrale.

    Se Kitori avrebbe accettato la proposta della sua salvatrice si sarebbe dovuto muoversi molto in fretta. Senza voltarsi o dare spiegazioni la donna correndo ad una velocità decisamente superiore al genin prese a seguire la riva del fiume per un bel pezzo di strada e ad un certo punto appena giunti ad uno spiazzo che collegava il fiume con la foresta la sua salvatrice sterzò bruscamente infiltrandosi nella foresta.

    Il tragitto tuttavia non era ancora terminato, poiché ancora per un bel pezzo il Kenkichi avrebbe dovuto seguirla e ogni tentantivo di interazione si sarebbe comunque rivelato vano. La donna non avrebbe parlato, almeno non fino a destinazione. Ad un certo punto, nel pieno della foresta innevata kiriana, ai bordi di una collina la spadaccina si fermò e spostando un po' di arbusti scoprì una sorta di porticina in legno. La aprì invitando il Genin ad entrare.

    Kitori si sarebbe ritrovato davanti ad una sorta di grotta ammobilitata. Molto ricercata e dai gusti tipicamente femminili. La donna l'avrebbe invitato ad accomodarsi, appoggiando nel frattempo la lunga Katana che trasportava, rossa e decorata in maniera sopraffina come un'opera d'arte degna del miglior fabbro. Dopo di che lei si sarebbe seduta di fronte al Kiriano; accavallando le gambe e lasciando così intravedere al Kenkichi una spaccatura del Kimono decisamente provocante, insieme al candore di una pelle perfettamente eburnea. La donna lo avrebbe fissato, incuriosita.

    -Sentiamo un po'... Secondo te che cosa è successo?-



    Il suo sguardo si sarebbe rivelato malizioso. Quella domanda di certo non pretendeva una risposta banale.


    ~.~




    Da un'altra parte, lungo la riva del fiume...


    Mi svegliai di soprassalto, completamente bagnato. Scattai in piedi guardandomi attorno. Nessuno. Scrollai la testa, la mia constatazione era semplice: se ero sopravvissuto lo era stato anche Kitori e quella maledetta bastarda pazza. Il mio pensiero poi andò altrove: mi guardai la spalla, sospirai. Fortunatamente nella concitazione del momento ragionai correttamente, il cuoio e il chakra elettrico mi avevano difeso dal colpo ma sicuramente ero stato fortunato. Solo un piccolo taglio si presentava sulla pelle, buona parte della forza tremenda era stata assorbita.

    Mi allontanai a fatica dalla riva, decisamente provato da quella serie di eventi assolutamente critici. Si stava avvicinando la sera e muoversi in un ambiente sconosciuto fin tanto che erano presenti quella sorta di mostri era il modo migliore per farsi ammazzare. Realizzai quindi che non mi rimaneva altro che attendere e prepararmi al giorno successivo.

    Vituperando contro i kami mi avvicinai alla boscaglia e cercai un posto coperto sufficiente a ripararmi dal vento gelido. Spezzando alcuni rami e raccogliendo alcune fronde di un albero in poco tempo costruii una sorta di capanna aperta molto utile però a nascondere un piccolo fuoco, che prontamente accesi e sfruttai per riscaldarmi il necessario. Avrei passato così la notte. Stringendomi il mantello vicino alle bracieri, con il fuoco spento così da non farmi individuare.

    Era solo questione di tempo. Mi promisi che avrei recuperato Kitori, il mio affiliato, e avrei brutalmente sgozzato quei maledetti mostri. Maledizione, se lo avrei fatto.
     
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    Neve di Sangue

    III



    La donna bloccò il primo attacco del Kenkichi con rapido movimento della sua katana, poi subì il colpo al naso, che dal suono prodotto dall'impatto probabilmente si ruppe provocando un copioso sanguinamento. Successivamente la donna sollevò la propria lama verso l'alto riuscendo a deviare il colpo alla testa ma subendo invece un colpo spalla sinistra: una lacerazione al vestito e alla pelle. Danni che comunque non minarono le velleità battagliere di lei.
    Essa osservò lo shinobi dinanzi a se dicendo:
    TI VOGLIO! TI VOGLIO DA MORIRE! VOGLIO LA TUA CARNE!
    Il ragazzo rispose allo sguardo di lei senza più nessuna paura, con un ghigno sul volto a metà tra un sorriso sprezzante e un espressione imbarazzata dicendo poi:
    Bhe essere desiderato fa piacere ma mai pensato diventare vegana?
    Dopodiché la lama di lei assunse un inconfondibile, per un Kenkichi, colore bianco glaciale
    Quel colore?! Come può essere? Ma non ci sono dubbi! E' quella tecnica di sicuro Lama del ghiaccio! Ha una lama insanguinata! Cazzo!!!
    Pensava il ragazzo osservando quella katana divenuta ancora più temibile
    La donna eseguì un fendente orizzontale all'altezza delle spalle del nemico con di nuovo troppa rapidità: costringendo Kitori a continuare a sfruttare Passo Sfuggente dell'Assassino, per potenziare i propri riflessi. Quindi il ragazzo pose la sua wakizashiWakizashi [Mischia]
    La Wakizashi e' una spada corta ad una mano che veniva portata insieme alla Katana. Essendo lunga circa mezzo metro è adatta per battersi negli interni
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    , in posizione verticale con la lama in alto e poi la spostò rapidamente alla propria sinistra con un movimento lineare e orizzontale facendo così impattare la propria arma con quella avversaria, un suono metallico si levo nel silenzio accompagnato da alcune scintille d'orate a causa dello strusciarsi dei diversi tipi di acciaio delle due armi. Riuscendo a parare il colpo. [Tecnica 1] [Mantenimento]Passo Sfuggente dell'Assassino
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare Velocità o Riflessi di 3 tacche se presente nebbia o uno specchio d'acqua nelle vicinanze. L'utilizzatore guadagna 6 metri extra al movimento concesso dallo slot azione. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso a colpo )
    [Da genin in su]
    [Slot Difesa I]
    Poi la donna provò un calcio in avanti mirando al petto, data la velocità impressa al colpo il Kuro si trovò costretto ad impastare anche del chakra nelle gambe aumentando ancora la propria capacità di reazione, piegando le gambe e sfruttando i muscoli addominali si diede abbastanza slancio da riuscire a spostarsi alla propria destra di circa 40 centimetri, lo stretto necessario ad evitare la spinta mandando a vuoto l'avversaria. [Impasto] [Slot Difesa II]
    Successivamente l'avversaria si lanciò in un affondo a 2 mani allo stomaco di Kitori, sfruttando i riflessi ancora aumentati il genin usò nuovamente la propria wakizashi per difendersi: eseguendo un vero e proprio fendente orizzontale da sinistra verso destra facendo scontrare la propria spada con la lama avversaria riuscendo per il rotto della cuffia a mandare il colpo a vuoto. [Slot Difesa III]
    Prima che il genin potesse reagire una densa nebbia comparve dal nulla, impossibile si trattasse di una foschia naturale, infatti il ragazzo riconobbe subito quell'evento come il risultato di una delle tipiche tecniche kiriane, che anch'esso, conosceva in quanto presente nel proprio bagaglio di conoscenze: il velo di nebbia. Era stata quella donna in nero ad usare la tecnica? Se così era la situazione si faceva ancora più complessa e rischiosa.
    Cazzo! Il velo di nebbia. Guai ulteriori? Vuole giocare a nascondino ora? Bastarda!
    Ma l'avversaria tacque, smettendo i suoi strani e imbarazzanti versi che sembravano quasi d'origine animalesca. Il ragazzo prevedendo qualcosa di negativo si pose in posizione di guardia pronto a reagire.
    Che silenzio. E ora ??
    Dopo la comparsa del velo si udirono dei rumori di passi veloci, poi uno stridere di lame che stava succedendo nella nebbia? Poi un suono cupo come se qualcosa di grosso fosse caduto al suolo e dopo la nebbia si diradò: la tecnica evidentemente fu sciolta. Il Kenkichi restò sbigottito trovandosi davanti una scena totalmente imprevedibile: l'avversaria era distesa per terra mentre la sua testa rotolava via seguendo la pendenza del suolo e lasciandosi dietro una scia di fluidi corporei; Vicino al corpo una donna molto più bassa del Kiriano, con lunghi capelli neri, indosso un kimono ma non ostante l'altezza era piuttosto carina e con un fisico perfettamente calibrato con le forme tutte al posto giusto. Subito parlò ordinando senza alcuna esitazione al genin di seguirla. Il ragazzo digrignò i denti e strinse i pugni rivolgendosi con una certa rabbia alla sua "salvatrice"
    Chi cavolo sei? E perché cazzo ti sei permessa di interrompere un duello?
    Ma ella non proferì parola e senza voltarsi si cominciò a muovere molto veloce
    Ha sconfitto quella in un attimo. Deve essere fortissima e sapere molto su questa situazione! Mi serve sapere...Senza Kato...E soprattutto è una bomba che posteriore fantastico! Impossibile non seguirlo!
    Così con motivazioni più o meno da shinobi cominciò a correre dietro la donna rimanendo sempre staccato ma a portata d'occhio. Ella seguii il fiume per un lungo tratto dopo in un punto in cui fiume e foresta ti toccavano si infilò nella boscaglia. Seguita non senza difficoltà da Kitori
    Rallenta!
    ma nessuna risposta solo corsa. Finalmente la donnina, dopo un altro luogo tratto di strada, si fermò in prossimità di una collina e spostando dei rami ecco saltare fuori una porticina in legno. La spadaccina aperta la porta invitò il Kuro ad accomodarsi. Il ragazzo fu colto di sorpresa ritrovandosi davanti una grotta perfettamente arredata con gusto e ordine come una vera casa. Il genin, nuovamente invitato, si accomodò su una sedia mentre la donna posò la sua splendida katana rossa mentre lo sguardo profondamente interessato e affascinato del ragazzo si soffermò su quell' arma: era davvero un gioiello d'artigianato, cosi splendidamente decorata e definita. La proprietaria si accomodò davanti al Kenkichi che notò subito lo spacco sul kimono osservando con attenzione e interesse le belle gambe di lei. Mentre essa lo fissava con sguardo malizioso e chiese
    Sentiamo un po'... Secondo te che cosa è successo?
    Il ragazzo non riuscì a nascondere un certo imbarazzo, non era mai stato guardato in quel modo, portò infatti la mano alla testa grattandosi la nuca per poi cercare una risposta a quella domanda:
    Sapevano chi sono, quella in nero voleva mangiarmi e ha usato la lama di ghiaccio. Brandiva una lama insanguinata di sicuro. Anzi sembrava ne fosse posseduta. Comincio a pensare fosse una trappola per me...Ora immagino che fine hanno fatto i soldati. Forse il nukenin nemmeno esiste e le rapite...Quella era una di loro probabilmente. Comunque c'entrano le lame Kenkichi non so come, quindi devo sistemare la faccenda! Tu chi sei e cosa sai?
    Kato sarà morto? Manaita c'entra qualcosa? Posso fidarmi di questa donna?


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 104 Bassissimi-(2 bassissimi-2 bassissimi-2 bassissimi-1 bassissimi)=97;
    Vitalità: 48/48 Lievi- (2 lievi) =46;
    Energia Vitale: 120/120 Lievi-(2 lievi) =118;



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    Slot Difesa 1: - Parata blocco fendente;
    Slot Difesa 2: - Spostamento di 40 cm a destra;
    Slot Difesa 3: - Parata Blocco/deviazione affondo;
    Slot Azione 1: -
    Slot Azione 2: -
    Slot Azione 3: -
    Slot tecnica 1: -Passo Sfuggente dell'Assassino;
    Slot tecnica 2: -


     
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    ~Post IV
    Un passaggio piuttosto scomodo.




    Il viso della donna si illuminò per un attimo all’udire la parole del Kenkichi. Probabilmente il Kiriano aveva colto nel segno qualcosa di importante per la sua salvatrice, con il suo discorso. Tuttavia la tizia in Kimono rimase ancora silenziosa, guardando con intensità il Ninja. Che cosa voleva indicare quel comportamento? Una domanda che poteva giustamente porsi lo Shinobi ma a cui non avrebbe però trovato risposta. La spadaccina si scattò in piedi mostrando così di nuovo, forse fin troppo spavaldamente, le sue forme e linee femminili. Si avvicinò alla sedia del Kiriano e si piegò in avanti, trovandosi così quasi faccia a faccia. La giusta distanza per…


    -Mi hai convinta!-



    … esaudire con una specie di affermazione gridata ad alta voce. Piegando le braccia sui fianchi riprese a parlare:

    -La tua è stata una buona intuizione. La donna in nero che hai affrontato non era altro che una specie di Kenkichi… non più che un’ombra comandata da un pessima donna, di cattivo gusto non solo estetico ma diciamo così… culinario. Vi ho visti entrambi, da distante certo… Te e il tuo amico combattere contro di Lei. Sul ponte. L’idea di cadere nel vuoto, per quanto pazza, vi ha salvato.-



    La spadaccina voltò le spalle al Kuro dirigendosi verso la Katana, appoggiata al muro. L’accarezzò con la mano.

    -Il tuo compagno era un tizio forte, ma tu e lui, ammesso che sia ancora vivo, non siete sufficienti per sconfiggere Lei. E io non sono abbastanza forte per sconfiggerla da sola.-


    Si girò di nuovo, questa volta i suoi occhi brillavano di una luce splendente. Esternava una sicurezza di rara autenticità.

    -Però se ci uniamo, noi tre, possiamo ucciderla. Ne sono certa. Ma prima devi fortificarti, devi renderti un vero uomo, un po’ come quel tuo amico. Di quelli che piacciono a me! Sei un Kenkichi no?- la donna non attese la risposta – Allora sii tale fino infondo! Ti allenerò nella Via della Lama Insanguinata. Io, Tamashi Kenkichi, protettrice della Dokotsu Kita, mi affido ai Kami per istruirti. Per trasformati in un vero membro del Clan! E rispedire agli Inferi… quella maledetta bastarda.-

    Per il Kuro non c’erano molte possibilità. Un rifiuto non era ammesso. Era lampate che quella donna lo stava sfruttando per i suoi scopi ma allo stesso tempo era altrettanto chiaro che per il Kenkichi, per la prima volta nella sua vita, si apriva la possibilità di scoprire i segreti, così ben tenuti nascosti, del suo Clan: i Kenkichi.


    ~.~



    Nel frattempo, in un Bosco sperduto a valle…

    Porca puttana.- fu il mio unico commento. Era ormai notte completa e la situazione stava per degenerare ancora di più. Una bufera di neve stava per colpire quel piccolo posto sperduto nel mezzo dei boschi altrettanto ignoti di Kiri. Odiai me stesso. Odiai quella situazione, avrei preferito combattere contro dieci di quelle donne piuttosto che passare e perdere il tempo nascosto in un buco come quello. Eppure non potevo farci niente.

    Se non mi sarei mosso il gelo mi avrebbe ucciso, ancor prima di una lama. Sbuffai alzandomi. Coprendo le piccole ceneri e resti del bivacco sparsi gli arbusti in giro, così da nascondere alla bella e meglio le mie tracce e presi a muovermi, nel buio più totale della notte… spinto solo dal mio istinto. Molto forte però, forgiato da anni di vagabondaggio e brigantaggio nel continente.


    ~.~



    Come puoi vedere ora non possiamo di certo uscire vista la bufera in corso…-la Kenkichi indicò la porta esterna. Il vento anticipava quello che si poteva vedere. La bufera stava imperversando -… direi che possiamo subito iniziare con qualcosa di leggero che dici?- Nuovamente, come se fosse ormai un’abitudine, la donna non aspettò la risposta del Kuro e si avvicinò ad una delle tante casse che caratterizzavano quella grotta. Dal baule prese in mano una sorta di collana. Molto particolare ma che sarebbe stata sicuramente riconosciuta dal Kiriano: una collana dei Kami, usata molto spesso dai monaci.


    -Forza, indossala. Ti servirà se vorrai seguirmi.-



    E con quelle parole alquanto enigmatiche la spadaccina, raccogliendo la spada, si indirizzò verso la parte opposta, della grotta svelando così un’ulteriore porta. Quando la spalancò il Kuro si sarebbe di nuovo trovato spaesato e forse sorpreso. Una nuova grotta, molto più ampia, si presentava ai suoi occhi. Logicamente l’oscurità impediva al ninja di stabilire esattamente la grandezza del posto ma l’impressione sarebbe stata esattamente quella. Nel frattempo Ketsueki diede in mano allo shinobi una torcia, accesa al momento.


    -Quello che vedi è uno dei sistemi di grotte più grandi di questa parte dell’Isola. Chilometri di gallerie si snodano nel sottoterra. E ho proprio intenzione di portati in un posto speciale.-



    E di nuovo con quelle parole la donna prese a muoversi, camminando questa volta; del resto la poca luce impediva la visuale. Avrebbero camminato per lungo tempo. Lungo numerose gallerie e seguendo percorsi assolutamente insoliti. Probabilmente per un tempo che andava ben oltre alle aspettative di Kitori.

    Se Kitori avrebbe tentato di fermare la donna e chiedere spiegazioni quello che si sarebbe trovato di fronte sarebbe stato alquanto desolante. Tamashi sarebbe scomparsa! Si sarebbe trovato da solo. Sperduto nel buio, privo di guida e privo di alcun genere di indicazione. Come si sarebbe comportato il Kenkichi?

    Restava solo da capirlo. Ma di sicuro era certa una cosa: il vero dilemma, quello a cui il Kiriano sarebbe dovuto giungere prima o dopo era molto semplice… Tutto quello stava succedendo davvero?

    Bene bene, complimenti per l'intuizione; hai svelato in parte e in anticipo un piccolo pezzo di trama che avevo in mente e per questo sei stato premiato dalla Kenkichi! Ora devi affrontare un primo addestramento. Quello relativo alla competenza combattiva per combattere con Handicap per la statistica secondaria: concentrazione.

    Come puoi vedere il tuo compito non è per niente banale: devi risolvere la tua situazione. Sei disperso nel sottosuolo. Senza guida e per quanto ti muovi ti perdi ogni volta. Che cosa ti sta succedendo? Ti chiedo uno sforzo di fantasia, per cercare di dare un senso e una spiegazione al tuo stato attuale. A te chiaramente le conseguenze delle tue decisioni e della tua inventiva.
     
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    Neve di Sangue

    IV



    La donna restò in silenzio guardando attentamente il genin, mentre alcune perplessità affollavano i pensieri di lui
    Perché mi guarda così? E cosa vuole davvero?
    D'improvviso la spadaccina, dopo che il suo volto sembrò accendersi per un attimo, si alzò in piedi mostrando ancora le sue forme femminili e chinandosi in avanti fino a pochi centimetri dal volto del Kuro affermando di essere stata convinta ma a fare cosa?
    Poi piegando le braccia ai fianchi aggiunse che l'intuizione del ragazzo era corretta e che la donna in nero era un ombra di un Kenkichi manipolata da un altra donna
    La tipa che dava ordini?!
    Essa diede le spalle all'ospite accarezzando la propria lama e continuando a spiegare che da soli nessuno di loro avrebbe potuto battere quell'avversaria, quindi si voltò con una luce nello sguardo sembrava molto sicura e affermò che tutti e tre avrebbero potuto vincere
    Ma prima devi fortificarti, devi renderti un vero uomo, un po’ come quel tuo amico. Di quelli che piacciono a me! Sei un Kenkichi no? Allora sii tale fino infondo! Ti allenerò nella Via della Lama Insanguinata. Io, Tamashi Kenkichi, protettrice della Dokotsu Kita, mi affido ai Kami per istruirti. Per trasformati in un vero membro del Clan! E rispedire agli Inferi… quella maledetta bastarda.
    Una donna Kenkichi?!
    Sono un Kenkichi, ma non voglio fare parte del clan ma ho bisogno del potere della lama insanguinata e voglio sistemare quella tipa nessuno mi può usare e tendere trappole!
    rispose Kitori stringendo i pugni ed accettando così quella proposta ben consapevole di essere usato per i suoi scopi dalla sua "salvatrice"
    Mi vuole usare ma va bene mi serve il suo aiuto

    All'esterno imperversava oramai una tempesta annunciata da un forte vento, impossibile uscire quindi la spadaccina decise di optare per qualcosa di "leggero" e senza nuovamente dare tempo al suo interlocutore di rispondere, prese da un baule una collana subito riconosciuta da Kitori: si trattava di un mala buddista usato anche dalla madre del genin.
    Ricorda quello della mamma. A che servirà?
    Ascoltando Tamashi il ragazzo indossò la collana e segui la donna che nel frattempo, nella parte opposta all'entrata della grotta, aveva spalancato una porta che portava ad un altra caverna: stavolta molto più grande o così sembrava anche se l'oscurità nascondeva le reali dimensioni.
    Con stupore del genin
    Porca miseria! Che razza di porta è?? manca solo la scritta: § Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente...Lasciate ogne speranza, o voi ch’ intrate. § chikushou!!
    Poi la Kenkichi porse una torcia accesa e spiegò che quello era l'accesso a un sistema di grotte con chilometri di gallerie e che lo avrebbe portato in un posto "speciale" cominciando a camminare dentro quel tunnel. Subito seguita dal giovane Kenkichi.
    Dopo un lunghissimo e contorto percorso il Kuro stufo di quello che sembrava solo uno spreco di tempo tentò di fermare la sua guida
    Adesso basta ...
    ma essa scomparve nel buio abbandonando l'allievo al proprio mesto destino
    Dannata dove sei? Molto divertente. Perso in grotta, che bella giornata davvero ...
    continuò a urlare e imprecare per un pezzo quando comprese
    Una prova? Ma devo comunque uscire da qui. Fortuna non ho paura del buio!
    Arianna dove cazzo e il filo!!
    scoppiando a ridere come un pazzo ma senza entrare nel panico. tornò subito serio cominciando a pensare a trovare una via d'uscita da quel posto oscuro e confuso.
    Doveva trovare l'uscita

    Ipotesi 1

    Se osservando attentamente la fiamma della torcia avrebbe notato uno spostamento della stessa verso una direzione o un suo tremore,
    C'è dell'aria se la seguo troverò un uscita, cioè un entrata?!
    ciò avrebbe indicato la presenza di una corrente d'aria che doveva per forza entrare da qualche parte, quindi indicare una possibile via d'uscita. Il genin si sarebbe deciso a seguire l'indicazione fornita dalla torcia ma al contrario: se la fiamma si fosse mossa puntando a destra esso sarebbe andato verso sinistra, se la fiamma si fosse mossa puntando a sinistra esso sarebbe andato verso destra, se la fiamma si fosse mossa puntando in avanti esso sarebbe andato indietro, se la fiamma si fosse mossa puntando in avanti esso sarebbe andato indietro. Doveva raggiungere l'origine del flusso d'aria, non la sua fine. Così avrebbe continuato a muoversi sperando di trovare un uscita mantenendo sangue freddo e concentrazione.

    Ipotesi 2

    Se illuminando e guardando il terreno ai suoi piedi: il pavimento della caverna, avrebbe notato del fango mal'odorante
    Che schifo e che puzza...Ma va bene.
    Cioè uno strato di feci di pipistrello detto guano, sarebbe stata la prova della presenza di quell'animale
    Pipistrelli è perfetto! Seguirò loro o la loro scia!
    si sarebbe messo a seguire quelle disgustose traccie in cerca dei loro proprietari e che con un po' di fortuna lo avrebbero condotto a un passaggio verso l'esterno. I pipistrelli doveva entrare e uscire da qualche parte e lungo la strada liberarsi o così faceva capire quel vecchio libro sugli animali letto da piccolo.

    Ipotesi 3

    Un dubbio avrebbe avvolto la mente del ragazzo
    Ma è tutto vero o solo una visione...Forza, indossala. Ti servirà se vorrai seguirmi. Ha detto così lei quindi la collana!
    Quindi si sarebbe convinto che la collana fosse importante o responsabile di una sorta di visione. Allora potando le mani al collo si sarebbe tolto la collana gettandola via lontano, cosa sarebbe successo?

    Ipotesi 4

    Situazione assurda
    avrebbe pensato che senso aveva abbandonarlo in quel luogo? e se tutto non fosse reale? Aveva già incrociato un esperto di illusioni, sapeva che era possibile fare certi trucchi illusori
    Se fossi caduto in un genjutsu? Devo liberarmi
    Convinto della sua tesi avrebbe provato a liberarsi quindi si concentrò ispirando compose il simbolo della tigre con le mani
    Rilascio - Genjutsu Kai
    ed attese il risultato di tale tecnica. [Tecnica 1+2]Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]
    [Efficacia 30]

    Ipotesi 5

    Ora che cavolo faccio?
    Non avendo idea sul da farsi si decise ad affidarsi totalmente ai propri sensi e alla sua capacità di concentrazione la donna non poteva essere andata tanto lontano. Con un azione forse sconsiderata o fosse sfregò la torcia al suolo fino a spegne la fiamma, sua unica fonte di luce. Rimasto nell'oscurità si concentrò il più possibile sui suoi sensi: avrebbe osservato con attenzione in ogni direzione provando a notare ogni minima luce, avrebbe sentito ogni suono cercando di percepire ogni suono, avrebbe annusato l'aria cercando ogni odore e provato a percepire sulla sua pelle ogni cambio di temperatura e umidità. Seguendo ogni possibile indizio si sarebbe incamminato senza fermarsi continuando a mantenersi concentrazione avrebbe trovato la donna o l'uscita o ci sa cosa?


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 97 Bassissimi; Ipotesi 4 -12 bassissimi=85 bassissimi;
    Vitalità: 46/48 Lievi;
    Energia Vitale: 118/120 Lievi;



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    Slot Difesa 1: -
    Slot Difesa 2: -
    Slot Difesa 3: -
    Slot Azione 1: -
    Slot Azione 2: -
    Slot Azione 3: -
    Ipotesi 4
    Slot tecnica 1: - Rilascio Kai;
    Slot tecnica 2: - Rilascio Kai;


     
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    ~Post V
    I Petali di Seijō





    Come fu evidente Kitori si ritrovò di nuovo in difficoltà, solo nel giro di poche ore. Era chiaro che il Kiriano poteva considerare quella giornata decisamente diversa dal solito. Pure per gli standard di un Kenkichi. Trovatosi disperso in un sistema di profonde caverne e grotte e, apparentemente, senza alcuna via di uscita il Kuro si ritrovò disperso, oltretutto isolato perché a quanto sembrava la sua guida, in quell’intricato groviglio di percorsi, era scomparsa.

    Ma se c’era una cosa che contraddistingueva quel ninja era la sua tenacia. E la sua fermezza nel non mollare mai la presa, in tutti i suoi vari tentativi di riprendere in mano la situazione. Ebbena l’idea della torcia non si rivelò corretta, nonostante intuitiva. Le numerose caverne creavano circoli d’aria mescolando le varie correnti e rendendo quindi impossibile capirne l’origine.

    Allo stesso modo il guano era assente in quelle grotte, come se nessun essere vivente si fosse mai spinto così in basso. Il suo terzo tentativo si rivelò fallimentare, la collana era ferma lì. Sul suo collo. Come se una forza superiore, magnetica, impedisse il suo spostamento. Logicamente il rilascio non ebbe effetto. Senza sapere, ammesso che era presente, la fonte del genjustu e il medium il rilascio non avrebbe mai potuto avere effetto. Per usare quella tecnica del resto era necessario essere pienamente consapevoli e il sospetto di un arte illusoria impediva nella pratica la riuscita del Kai.

    Tuttavia, quando ormai, per il Kitori non vi erano rimaste alternative fu allora che accadde l’imprevedibile. Un qualcosa che solo un Kenkichi poteva fare. Solo un ninja con un vena di follia. Kitori gettò la torcia trovandosi solo lui e il buio. Lui e i suoi sensi. A concentrarsi, perché quella era la parola giusta, su quello che lo circondava. A distinguere l’incertezza dai fatti.

    Fu la chiave di tutto.

    -Perdi la strada e troverai la via.-



    All’improvviso, alle spalle del Kitori, sarebbe apparsa di nuovo Tamashi, impugnando una torcia accesa: - Era da molto tempo che nessuno si comportava come te. Mi hai sorpreso. Devo ammetterlo. Come immagino avrai intuito la collana che indossi è la causa di questo tuo comportamento… Possiamo dire che ha un doppio scopo…- nel frattempo la spadaccina prese di nuovo a camminare, scendendo ancora più in basso lungo stretti cunicoli: - il primo scopo è quello di diminuire la tua concentrazione. Vuole confonderti, il chakra in esso presente influisce sulle tue capacità. Quindi prendila come una sorta di allenamento, come ti avevo anticipato a casa mia, ovviamente è un sistema di difesa; perdersi è fin troppo semplice indossando quel monile. Forza seguimi, e quando arriveremo a destinazione… ti illustrerò il secondo motivo per il quale stai indossando quella collana!-

    E così la guardiana iniziò di nuovo a camminare a passo spedito, lungo le caverne. Si muoveva con disinvoltura, come se fosse completamente a suo agio in quei cunicoli. Si spostava e allontanava fin troppo velocemente, tanto che Kitori si sarebbe in più di una occasione trovato disperso e proprio in quel momento avrebbe dovuto sfidare le sue capacità: superare il suo deficit indotto nel focalizzare il suo obbiettivo, ritrovare la sua benefattrice.

    Ogni tanto durante il percorso, nei momenti in cui la coppia si riuniva Tamashi avrebbe aggiunto qualche particolare: - Come immagino tu ben sappia, i Kenkichi non sono un unico Clan, vi sono molti rami… alcuni più singolari di altri. E alcuni purtroppo maledetti. –al rincontro successivo avrebbe poi aggiunto, con tono greve: - Il Potere del Sangue è un qualcosa che può cambiarti per sempre, e può trasformarti… fino a diventare un mostro, sotto spoglie umane. E’ quella donna è sicuramente una cosa del genere: un abominio senziente in grado di maneggiare mortalmente una katana. Dici che basterebbe così no?- la risposta sarebbe giunta al rincontro successivo – Aimè non è così. Supponi che diversi abomini del genere si uniscano formando un Clan tutto loro e decidano di trasferire la loro pazzia al primo sfortunato. Ecco spiegato il perché di quella donna che ti ha aggredito. Un corpo vuoto, assestato di sangue tanto quanto l’abominio ma incapace di trattenersi. –

    A quel punto la spadaccina si fermò, di punto in bianco. Indicando al Kuro con il dito, maliziosamente, di spostare lo sguardo fisso dalla sua mercanzia in alto. E quello che si sarebbe trovato davanti lo avrebbe lasciato sicuramente basito.

    -Ecco perché noi Kenkichi, il Clan Seijō, esistiamo: per fermare questi mostri… Per fermare le Ancelle.-



    Davanti a Kitori si presentava l’ingresso al Tempio, al Dokotsu Kita.




    ~.~



    Fanculo, fanculo… fanculo! Quello era il mio pensiero, costante. Fisso. Un mantra. Stavo praticamente correndo; nel buio. Nell’oscurità della foresta. Privo di guida o di una minima idea di dove mi stavo dirigendo, eppure dovevo scappare. Fuggire dalla tempesta di neve e lo dovevo fare prima di morire assiderato.

    Lo dovevo per Kitori, lo dovevo salvare. Riportare a Kiri e ritornare in forze per staccare la testa a quella maledetta donna in bianco.
    Poi, tra pensieri di vendetta e l’istinto primordiale che mi spingeva a correre, accadde l’imprevedibile. Caddi, nel vuoto di nuovo. Un volo, indefinito. Acqua. Polmoni, aria.

    Riemersi.

    Con la forza della mia volontà. Nuotai alla cieca e mi appoggiai al primo sostegno, tagliandomi la mano. Trattenni a stento il gemito di dolore. Dove diavolo ero finito?!


    ~.~





    Il secondo motivo per il quale indossi quel collare è perché è la chiave per aprire il portone di ingresso. Avvicinati e vedrai tu stesso.-

    Nel momento stesso in cui Kitori si sarebbe avvicinato il collare si sarebbe spezzato, e ogni singola perla in legno sarebbe scattata, a mò di proiettile, verso la superficie dell’entrata disponendosi in modo tale da formare un cerchio perfetto. In quel preciso momento l’entrata si sarebbe aperta da sola, lasciando spazio ad una visione straordinaria.

    Un piccolo paradiso, nascosto all’interno di quel labirinto di grotte.



    -Benvenuto, nel luogo sacro a noi del Clan. Questo tempio è dedicato a Seijō. Un Kenkichi di un epoca dimenticata… ma che ha consacrato la sua vita a cacciare i mostri di ogni genere nati dalla Maledizione del Sangue, come le Ancelle. Poche persone conoscono l’esistenza di questo luogo, ancora meno ne hanno posato piede e solo i discendenti di Seijō sanno che qui è dove il loro destino si incrocia con la loro Lama. Là sotto, dove la cascata alimenta il lago.... Prima mi hai detto che vuoi diventare un vero uomo no? Direi che è arrivato il momento di donarti uno dei Petali di Seijō, le sue magnifiche creazioni.-

    La spadaccina si spostò, verso uno dei lati della caverna. La parete era coperta da un ampio arazzo. Ritraeva un ninja tagliare la testa ad una specie di serpe. Tamashi calò il telo mostrando agli occhi del Kuro un ampio scaffale, di legno massiccio, diviso in molti livelli. Ma in ciascuno di essi erano presenti numerosi sacchi, o meglio degli involucri di velcro. Di un colore rosso intenso, cremisi.

    -Prendine uno. Uno qualunque. O quello che ti chiama. O nessuno. O forse provali tutti. Ma non aprirli. Non farlo per nessun motivo. Non rimuovere il velcro. Non farlo mai. Ascoltalo. Ascolta il tuo cuore, per tutto il tempo, per minuti. Ore. Giorni. E poi riempi il tuo animo. E unisciti ad esso, solo allora sposta il tessuto e scopri la verità. Ora spogliati. Completamente nudo, immergiti nell’acqua e riemergi sotto la cascata. Lì dove Seijō meditava E’ il tuo momento, Kitori Kuro Kenkichi: scopri quale Lama Insanguinata ti aspetta. Io resterò qui, non ti abbonderò. E' una promessa.-



    Ok Rex siamo al momento centrale di tutta la giocata, quello in cui deciderai un pò l'evoluzione futura del tuo pg e del suo carattere.

    Quello che ti chiedo è complicato, ma necessario. Il tuo post dovrò dividersi in due momenti:

    1) La fase finale dell'Add. del combattere con handicap, dove cerchi di migliorare la tua concentrazione, prova dopo prova inseguendo la tipa, nonostante il malus.

    2)La fase della creazione della Lama insaguinata. Ora quello che voglio è un post introspettivo, nel quale entri in contatto con l'anima della spada, crei la sua personalità e ne dai un senso. A quel punto, giunto alla parte finale basandoti sulla descrizione della Lama che preferisci ne dai una forma, togliendo la coperta e mostrandola così alla luce. Del resto non posso metterci mano su questo aspetto, è qualcosa che spetta a te, basandoti sul tuo gusto, aspettattive idee. A me chiaramente la valutazione dell'operato! Buon lavoro!
     
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    Neve di Sangue

    V



    Un idea che solo un folle poteva avere rinunciare alla luce e sprofondare nella tenebre affidandosi solo a se stessi, ai propri sensi e alla propria concentrazione; follia o genio o semplicemente istinto?
    Perdi la strada e troverai la via
    la Kenkichi ricomparve alle spalle di Kitori con una torcia accesa in mano. L'idea folle aveva avuto successo, genio o istinto non aveva importanza solo il successo. La maestra imprevista si complimentò non senza sorpresa: nemmeno lei si aspettava tale reazione, un comportamento raro, da Kenkichi?
    Che razza di scherzi fai?
    rispose il Kuro, piuttosto seccato ma in fondo soddisfatto di se.
    La spadaccina incurante di ciò prese ad avanzare nei cunicoli e a spiegare che era stata la collana la causa del suo "smarrimento" e l'oggetto aveva una doppia funzione: la prima di disturbare la concentrazione e confondere la mente doveva vederlo come un allenamento; era un sistema di protezione ma per sapere il resto doveva seguirla...
    Che palle...
    ma non c'era scelta per ottenere il potere Kenkichi doveva restare con lei...
    La danna cominciò a muoversi con velocità ed agilità, era totalmente a suo agio doveva conoscere quelle grotte come le sue tasche, sembrava muoversi come una danzatrice molto abile sul palco
    Ma come fa? Ci vive qui dentro? Comunque è affascinante vederla muoversi
    e così ben presto l'apprendista si ritrovò distanziato e poco dopo disperso nuovamente nel buio
    Cazzo di nuovo ma non mi fermo!!!
    continuando ad avanzare si concentrò nuovamente sui propri sensi, portandosi al limite di se, una meditazione ad occhi aperti. Doveva aprirsi totalmente al mondo, lasciarsi penetrare, affidarsi all'istinto. Vista impegnata sul più piccolo raggio di luce, udito fissato su ogni suono anche il meno udibile ed olfatto indirizzato su ogni odore e soprattutto sul profumo di lei qualunque espediente per combattere quello smarrimento indotto, dopo un bel pezzo e qualche giro tondo a vuoto, quando ormai sembrava avere perso definitivamente la sua guida ecco che ritrovò la luce della torcia e con essa Tamashi
    Che fatica...Dannata collana!
    pensò guardando il monile al suo collo. Qualche momento dopo allentata un attimo la tensione si ritrovo nuovamente solo, isolato e di nuovo come prima dovette affidarsi ai sensi, espandendoli al limite della percezione, concentrarsi totalmente e aprirsi al mondo. Il ragazzo vagò a destra e a manca per un pezzo ricambiando spesso strada e girando in tondo ma finalmente riecco la luce e quelle splendide curve bene assortite e quel movimento ondulatorio e sensuale del fondo schiena della guida. La donna riprese a parlare spiegando come i Kenkichi non sono un unico clan ma vi sono varie famiglie alcune maledette. Kitori perse la Kenkichi nel buio nuovamente e ancora come prima fu costretto ad affinare le proprie percezioni, ad impegnarsi al massimo raggiungendo la massima attenzione su se e su ciò che lo circondava. Vagò nuovamente nel buio alla ricerca della via corretta e ancora dopo vari errori ma meno di prima ritrovò Tamashi. Essa continuò il discorso precedente: il potere del sangue può cambiare le persone e trasformarle in mostri con l'aspetto d'uomo quello che era la loro avversaria. E ancora la guida scomparve; era il momento di ripetere quanto fatto prima concentrarsi al massimo, intensificare i sensi usare perfino l'istinto per combattere quella confusione, brancolando nel buio avanzò abbastanza sicuro molto più di prima oramai compensava sufficientemente la carenza imposta dalla collana e così sta volta senza errori raggiunse la spadaccina.
    Supponi che diversi abomini del genere si uniscano formando un Clan tutto loro e decidano di trasferire la loro pazzia al primo sfortunato. Ecco spiegato il perché di quella donna che ti ha aggredito. Un corpo vuoto, assestato di sangue tanto quanto l’abominio ma incapace di trattenersi.
    Poi lei si fermò ed indicò una porta dicendo di appartenere al clan Seijō con il compito di combattere quei mostri chiamati ancelle, il biondo non prestò particolare attenzione a quella ultime parole era troppo distratto da quell'ingresso, nascosto nelle profondità della terra, ne rimase molto sorpreso e stupito; un ulteriore evento in una giornata strapiena di accadimenti imprevisti imprevedibili, sarebbe stato meglio non alarsi dal letto, non accettare la missione
    Una porta? ma che ci fa qui? che giornata piena di sorprese...che palle!
    mentre osservava quell'ingresso con occhi sgranati, non aveva mai visto qualcosa del genere: un enorme chiusura circolare in pietra con decorazioni color rosso sangue, ai lati dell'apertura due grossi bracieri contenenti ciascuno un alta fiamma viva e scoppiettante; era sicuramente l'ingresso a un luogo non comune, un sito religioso, un tempio Kenkichi. La spadaccina aggiunse che la collana era inoltre una chiave d'accesso per il tempio, infatti appena Kitori si avvicinò al portone la collana andò in pezzi ed ogni suo grano schizzò rapidamente verso l'ingresso disponendosi in un cerchio perfetto
    E ora pure questo?! Forte!
    causando l'apertura automatica della porta e mostrando un ulteriore sorpresa: una cascata, un lago e perfino piante e alberi rigogliosi; un angolino di paradiso in terra, sottoterra
    Incredibile!..Stupendo!..Non credo ai miei occhi!
    esclamò il genin, esterrefatto completamente mentre si fregava gli occhi con le mani.
    Tamashi parlò nuovamente: era il tempio dedicato a Seijō un antico Kenkichi cacciatore di mostri ed era giunto il momento di donargli uno dei Petali di Seijō, le sue magnifiche creazioni
    Petali?!
    Lei spostò un arazzo mostrando degli scaffali, sui quali di trovavano vari sacchetti, involucri di stoffa rosso cremisi
    Prendine uno. Uno qualunque. O quello che ti chiama. O nessuno. O forse provali tutti. Ma non aprirli. Non farlo per nessun motivo. Non rimuovere il velcro. Non farlo mai. Ascoltalo. Ascolta il tuo cuore, per tutto il tempo, per minuti. Ore. Giorni. E poi riempi il tuo animo. E unisciti ad esso, solo allora sposta il tessuto e scopri la verità. Ora spogliati. Completamente nudo, immergiti nell’acqua e riemergi sotto la cascata. Lì dove Seijō meditava E’ il tuo momento, Kitori Kuro Kenkichi: scopri quale Lama Insanguinata ti aspetta. Io resterò qui, non ti abbonderò. E' una promessa.
    E così il Kuro ascoltando quelle parole cominciò a scorrere la mano destra sopra ogni sacco alla ricerca di un qualcosa ma cosa? Senza sentire nulla fino a quando un sussulto, un brivido poi una voce dentro di se
    +Questo...+
    una voce sconosciuta ma al contempo famigliare, di cui fidarsi naturalmente come per istinto. Prese quell'involucro e si avvicinò alla sponda del lago cominciando a spogliarsi sotto gli occhi della donna, con una certa titubanza e imbarazzo evidente, non era solito spogliarsi di fronte a qualcuno, di fronte a una donna per di più attraente ai suoi occhi. Per evitare di mostrare la sua attrazione verso di essa, fu prodigo di voltarsi mostrando solo la schiena ma la spadaccina avrebbe potuto comunque apprezzare quel fisico atletico, giovane e prestante...
    Se anche lei si spogliasse...Cioè non il momento per certe cose...
    lasciando i suoi vestiti a terra, senza voltarsi
    E' gelata l'acqua?!
    integralmente nudo si tuffo nel lago, incontrando un acqua tiepida probabilmente vi era una piccola sorgente di calore che ne moderava la temperatura
    Tiepida per fortuna...
    attraversò il lago tenendo il sacchetto in bocca, fino a raggiungere la cascata ai cui piedi trovò una roccia piatta e ben levigata, era senza dubbio il posto adatto alla meditazione. Quindi esso si mise a sedere sulla roccia bagnata dall'acqua e incrociando le gambe vi pose sopra il sacco all'altezza delle cosce poi poggiò i gomiti sulle ginocchia e unì i palmi delle mani, assumendo la posizione del buddha seduto

    statua-di-buddha-kwan-yin-seduta-alto-59-cm


    non era una novità per lui oramai era divenuto abbastanza abile in quella pratica. Chiuse gli occhi e si concentrò, sta volta doveva chiudersi al mondo, annullare i suoi sensi, tagliare i ponti con la realtà, ascoltare il proprio cuore e raggiungere il profondo di se anche l'anima. Dopo qualche problema dovuto al disturbo dell'acqua riuscì ad entrare in stato meditativo...
    Nella mente del ragazzo ben presto tutto si fece buio, finché giunse il nulla; scomparve nel profondo di se e giunse fin dentro la propria anima...
    Si ritrovò a vagare per un posto a lui familiare: sembrava il solito boschetto vicino casa dove ormai era solito effettuare i suoi consueti allenamenti mattutini


    i soliti alberi di latifoglio, la nebbia e una distesa di foglie rosse; tutto come al solito ma tutto diverso nessun animale, nessun uccello, niente il tutto avvolto da un silenzio innaturale rotto solo da un tenue e lontano rumore di catene. Una strana forza attirò il ragazzo a se, così senza una ragione reale cominciò a camminare seguendo quel suono per una distanza e un tempo che sembrava infinito
    Ma quando si arriva? e soprattutto dove vado è perché?
    più camminava più il rumore aumentava finché il Kenkichi si ritrovò davanti ad un enorme roccia granitica nera, al centro di uno spazio aperto privo di vegetazione ma coperto da un mantello di foglie rosso sangue. Delle catene anch'esse nere, erano legate attorno alla pietra; così il giovane incuriosito e ancora attratto da chissà quale mistica forza circumnavigò il monolite trovandosi davanti una donna bloccata saldamente alla roccia dalle catene.


    Era una bellissima e attraente donna dalla pelle d'alabastro, lunghi capelli corvini e occhi rossi come il sangue, vedendo quegli occhi un tremendo brivido gelido colpì il genin come un fulmine a ciel sereno, era indubbiamente lei l'aveva subito riconosciuta ma come poteva essere? a fil di voce pronunciò quel nome tanto temuto quanto maledetto
    Manaita?!
    la prigioniera alzato la sguardo e rise in maniera agghiacciante
    AHAHAHAH ci incontriamo finalmente ultimo Kuro.
    quella risata quella voce era lei, la spada maledetta proprio ora?
    Come? Dove? Perché?
    rispose sorpreso e confuso mettendosi in posizione di guardia, la donna scuotendo le catene prese a parlare
    Non hai nemmeno capito dove sei...Misero marmocchio, nemmeno cosa sono davvero...AHAH assurdamente esilarante...
    Dove sono? Tu sei una lama insanguinata maledetta dai Kuro...
    Sono Manaita la spada del primo Kuro Kenkichi o meglio quello che ne rimane, un frammento di un anima sigillata nell'oblio hanno distrutto il mio corpo materiale mi hanno maledetta solo perché ho trasformato alcuni insulsi Kuro in schiavi assettati di sangue AHAHAHAH esagerati non trovi?
    il genin osservò stupito gli occhi di lei mentre si rendeva conto del cristallo rosso conficcato nell'addome di quel fragile corpo, sapeva che le spade Kenkichi erano uniche dotate di un anima ma che potessero assumere forma umana ed esistere senza un corpo materiale
    Siamo nell'oblio nel profondo dell'anima di un Kenkichi nella tua anima...
    Nella mia anima?! Come sei entrata? Come?
    Mi hai risvegliato tu!!! Mi hai chiamato innumerevoli volte. Sono la materializzazione della tua sete di sangue...Dannato mezzo sangue tu! Hai osato opporti alla mia possessione e sei pure riuscito a fermarmi e ora sei pure qui Schifoso Kuro!
    cominciando a imprecare rabbiosamente scuotendo vorticosamente le catene.
    Poi il genin ma solo lui udì una voce maschile e vide l'immagine di un uomo apparire


    dal tipico aspetto di un Kenkichi della famiglia Kuro
    Tu sei degno aspettava da lungo tempo...Accogli la tua sete, accettala e dominala forgia con essa la tua lama...Diventa un vero Kenkichi!!!
    era quasi sicuramente il primo: Kazuma Kenkichi detto Kuro padrone e compagno di Manaita.
    Quella strana visione durò un istante per poi sparire così come era comparsa, la stessa voce che lo aveva guidato nel scegliere il sacco. Ma ora il giovane aveva capito cosa fare proprio grazie a quelle parole; avrebbe ottenuto il potere Kenkichi il fallimento non era contemplato, raggiungere il proprio obbiettivo e non sarebbe stato di certo qual frammento di anima a fermarlo. Aveva già accettato la sua sete di sangue, dominato i suoi istinti e superato la paura. Stinse i pugni sospirò profondamente e guardò con determinazione la donna davanti a se
    Sta zitta specie di spiedo arrugginito! Non mi importa dei tuoi crimini puoi avere schiavizzato l'intero clan per quanto me ne frega...Ho bisogno del potere Kenkichi quindi di te a quanto pare. Tu hai bisogno di me se vuoi uscire di qui e tornare a bagnarti nel sangue. Ma che sia chiaro decido io chi "sacrificare"!!!
    la prigioniera guardò quasi stupita quello che fino a quel momento aveva considerato solo un insulto moccioso non si sarebbe mai aspettata una tale reazione; così determinata, sicura e quasi spietata. Con un espressione divertita e quasi soddisfatta rispose:
    AHAHAHAH Moccioso alla fine non sei male...Mi ricordi lui...Accetto sarò la tua lama ma se non sarai degno diverrai mio schiavo...Liberami da questa prigione! E sarò tua!
    il Kuro con l'espressione smarrita come quella di uno studente chiamato a sorpresa alla lavagna dalla maestra
    Come?
    Idiota...Se lo sapevo ero ancora qua!
    l'unica soluzione era usare l'istinto, cosa non proprio priva di rischi e alquanto illogica. Infatti l'unica idea fu assurda totalmente estranea alla situazione ma forse geniale proprio per questo.
    Il Kuro tirò fuori uno strano sorrisino furbetto,


    era soddisfatto di quella idea; fino a pochi momenti prima avrebbe preferito perdere un braccio o peggio pur di tenere lontano quell'essere, quella creatura, quella donna ma la comparsa del primo Kuro e soprattutto quello che era successo con la tizia in nero, avevano cambiato le cose: ora voleva assolutamente il potere Kenkichi anche al costo di brandire un arma maledetta...
    Kitori di nuovo sicuro e determinato si avvicinò all'incatenata e prese il volto di lei tra le mani senza nascondere un certo imbarazzo
    Cosa cavolo fai idiota?
    disse lei arrossendo in volto. Ma da quando le anime arrossiscono? Le spade Kenkichi sono davvero strambe?!
    Senza rispondere il Kuro si abbassò e diede un bacio carico di dolcezza alla donna. Un gesto amorevole privo di sete di sangue qualcosa totalmente opposto alla natura di un Kenkichi e decisamente proveniente dalla parte buona di Kitori quella ereditata dalla madre. Quel bene pervase anche se solo per un istante quello spirito ma abbastanza per spezzare un sigillo contro la malvagità. Lo shinobi si alzò e si distanziò compiendo qualche passo indietro mentre il cristallo dell'addome di lei di illumino di una luce sempre più splendente fino a diventare accecante, costringendo il ninja a pararsi gli occhi con entrambe le braccia. Contemporaneamente le catene mollarono la loro presa liberando quel corpo femminile che si librò nell'aria per un paio di metri, fino a sparire nella luce che cominciò a tingersi di rosso sangue. La luce si attenuò poi trasformandosi in una luna rossa


    da cui saltò fuori una ragazza armata di una lama, il biondo una volta riaperto gli occhi la vide, riconoscendola senza dubbio alcuno. Era la donna di prima ma più giovane, ora aveva un aspetto quasi da coetanea del genin.
    Liberata da un moccioso con un bacio e pure rigenerata. Assurdo!!!
    disse particolarmente sorpresa, mai si aspettava qualcosa di simile
    Se ci riprovi ti affetto l'anima.
    aggiunse avvicinandosi a portata di lama allungando il braccio destro che reggeva la spada rinchiusa nel fodero
    Brandiscimi mio compagno accetta questo legame per la vita mio Kenkichi!
    il ragazzo stese il braccio sinistro e mise la mano vicino quella della ragazza e strinse la presa dicendo
    Ti brandisco mia campagna accetto questo legame per la vita mia lama insanguinata!
    Improvvisamente la ragazza scagliò un fortissimo diretto sinistro proprio al volto del Kuro
    Questo è per il bacio...Faceva schifo IHIHIHIH
    Kitori si risvegliò di soprassalto, nudo seduto sotto la cascata con un dolore al volto
    Ahiha che male! Che colpo..
    si massaggiò delicatamente la guancia con la mano destra, sapeva che era arrivato il momento di estrarre la spada dal velcro rosso
    +E' ora che aspetti idiota tirami fuori!+
    Hai intenzione di continuare a chiamarmi così ancora per molto?
    +Finché non ne meriterai un altro. E ora tirami fuori soffro di claustrofobia!! +
    Che cavolo!
    disse lui irritato mentre ora si grattava la nuca con la destra. Dopo qualche istante si decise ad aprire il tessuto cremisi ormai scurito dall'acqua: reggendo il velcro con la mano mancina aprì delicatamente l'involucro e ne fuori uscì prima un intensa luce rossa intrisa di un curioso chakra in parte negativo, successivamente quando la luce si attenuò


    un elsa dorata con impugnatura di cotone nero e oro ed infine una lama nera con un anima di colore rosso vivo. Una splendida lama insanguinata era finalmente stretta nella sua mano quando il tessuto cremisi si muto in un fodero anch'esse nero.
    +Finalmente libera e rinata! AHAHAHAH e ora rivestiti maniaco...+
    Tanto lo so che ti piace lo spettacolo.
    +IHIHIHIH preferisco il sangue. Idiota+
    Ridendo di gusto il genin ripose la lama nel fodero tenendo saldamente la spada nella mano destra si rituffò nell'acqua tornando da Tamashi. Una volta sulla riva altò il braccio in aria mostrando la spada prova del suo successo e anche altro alla donna. Poi si avvicinò ad essa
    Chi cazzo sei tu?
    Manaita con probabile sorpresa della Kenkichi poteva parlare non sono con Kitori ed era proprio rivolta alla spadaccina e con il solito garbo
    +Idiota copri l'affare+


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 85 Bassissimi;
    Vitalità: 46/48 Lievi;
    Energia Vitale: 118/120 Lievi;



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    Slot Difesa 1: -
    Slot Difesa 2: -
    Slot Difesa 3: -
    Slot Azione 1: -
    Slot Azione 2: -
    Slot Azione 3: -
    Slot tecnica 1: -
    Slot tecnica 2: -


     
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    ~Post VI
    La Nascita del Fiore.






    Tamashi restò in attesa, accovacciata a terra vicina alla sponda del piccolo lago. Per Kitori poteva essere passato meno di un secondo ma in realtà il tempo che il Kuro impiegò per sondare la propria anima e scoprire una parte nuova di se stesso fu decisamente lungo. Per quasi sei ore la protettrice del Tempio attese il Kiriano, osservandolo attentamente: valutando la sua concentrazione, guardando con spinta curiosità l’arma che poco a poco si formava all’interno dell’involucro e ogni tanto con malizia il suo occhio si posava su altri particolari.

    Comunque i Petali erano creazioni straordinarie, esse si adattavano all’animo del loro utilizzatore fungendo da catalizzatore. Assorbendo così le inquietudini, le paure o le certezze del proprietario forgiavano, grazie ad antichi rituali e funijustu ormai dimenticati, la forma della spada. Non c’era una regola, né un procedimento preciso. L’unica cosa era porsi all’interno del Lago. Per Tamashi, ormai avvezza a questo genere di miracoli, quel piccolo specchio d’acqua probabilmente conteneva l’anima e la volontà di Senjio; per lei non c’erano altre spiegazioni.

    Quando la spadaccina vide estrarre dal velcro una lunga lama, nera e finita con estrema cura comprese che il Kuro ce l’aveva fatta. Si alzò dal covaccio e spogliandosi anche essa, perché per entrare nel lago era necessario lasciarsi indietro tutto, si avvicino a Kitori. Con lentezza, con sinuosa bellezza e delicatezza. Il pudore era stato messo da parte, del resto stavamo parlando dei Kenchiki. Si avvicinò quindi… e giunta ad una distanza tale da poter sentire il calore del respiro del Kuro posò entrambe le mani sul suo volto e lo fissò. Profondamente, sondando il suo animo. Da parte del Kiriano non c’era bisogno di spiegazioni, la donna aveva già capito tutto.

    Vide la ragazza, vide la forza della spada e l’intensità con cui Kitori credeva ad essa. La forgiatura era stata portata a termine. Uno dei Petali di Senjio era di nuovo in mano ad un Kenkichi degno.

    - Ora possiamo considerarci consanguini, fratello mio. Seguimi. -



    Furono le sue uniche parole. Enigmatiche. Voltando le spalle al Kuro Tamashi si diresse così di nuovo al di fuori del lago rivestendosi e invitando a fare lo stesso allo Shinobi. A quel punto prese di nuovo a parlare:


    - Non accade spesso che un Petalo sbocci così facilmente ad una persona. Né tanto meno che non intervengono… diciamo così… problematiche. L’anima che ti accompagna deve essere molto forte. Ricordati però piccolo Kenkichi: più la spada è pesante più sarà difficile brandirla. Non scordartelo mai. -



    Tamashi a quel punto impugnò la sua spada, sguainandola. Nuovamente il Kuro avrebbe avuto occasione di notare la bellezza di quella Katana. Niente di meno di un’opera d’arte. Tuttavia la contemplazione sarebbe stata preso interrotta. Lungo il filo dalla lama una leggera patina di chakra avrebbe ricoperto la superficie della stessa. Era come se fosse ricoperta di un leggero ma tangibile strato di nebbia. Probabilmente al tocco si sarebbe rivelata pericolosa.

    - Bene Kitori, ora sfodera la tua arma ed emula quello che ho appena fatto. Trasforma la tua spada in una lama bianca come la mia. Rendi il filo dell’arma ancora più doloroso al colpo! In questo modo ogni tuo attacco sarà ancora più invalidante e pericoloso. -



    Tamashi attese qualche istante per poi riprendere il discorso:


    - Non è un procedimento semplice, ma sicuramente molto più leggero di quello che hai passato fino ad ora. Non esiste un solo modo per completare questa tecnica. Trova il tuo, il mio unico consiglio è quello di partire prima con la tua immaginazione e trasformare il tuo pensiero in realtà. Un concetto molto semplice e pratico che vale sia per il Chakra adesivo come per la creazione della patina di ghiaccio. Forza, al lavoro! -



    E così Kitori si sarebbe ritrovato ad allenarsi di nuovo, senza pausa ormai nel pieno della notte. Per il Kiriano era evidente che il suo lavoro non era che appena iniziato nel scoprire i segreti del suo Clan.


    ~.~



    Praticamente privo della vista, considerata l’oscurità di quelle caverne, procedevo quasi a caso. Fidandomi dei miei restanti sensi. Udito, olfatto e tatto erano acuiti al massimo ma la mia volontà stava iniziando a vacillare. Non capivo dove ero finito, né tantomeno dove stavo procedendo. Scrollai la testa sospirando al contempo.

    Raramente mi capitava di eseguire quei due gesti contemporaneamente e se lo facevo significava che la situazione era semplicemente… grave.

    Ero sì scampato da una tempesta ma allo stesso tempo ero finito in un casino ancora maggiore. Da cui uscire non sarebbe stato per niente banale. Tuttavia, dopo un tempo indefinito, il mio udito in lontanza nel rimbombare degli echi in quelle grotte percipii chiaramente due persone.

    Un rumore di passi. Rimasi immobile. Respirando al minimo. Non davano l’idea di essere molto amichevoli. Seguì il tipico rumore di una spada sguianata. La donna in bianco di prima?

    Bhè, pensai tra me e me, finalmente avrei avuto modo di riscaldarmi a dovere.


    ~.~



    Poco tempo prima…

    Tamashi continuò a dare consigli al Kuro, su come comportarsi e su come brandire la sua nuova arma per diverso tempo e diverse ore finché, di punto in bianco, il suo voltò cambio espressione. I suoi occhi si strinsero e spostò lo sguardo verso l’entrata.

    - Qualcuno si è introdotto nelle gallerie più profonde. E’ un ninja ed è molto abile. Non vorrei che fosse un’ancella o direttamente Insei stessa. Prendi il tuo equipaggiamento e dirigiamoci verso la fonte. Affronteremo la minaccia. Nessuno può avvicinarsi al tempio senza il mio permesso! -


    Così il due si sarebbe diretto verso la minaccia. Tamashi si muoveva sicura. Sapeva dove dirigersi e come comportarsi. Poco prima di incrociare la minaccia la spadaccina si fermò e si avvicinò, arretrando, a Kitori. Sottovoce, modulando il tono, proferì:


    - Kitori, è il tuo momento. Usa la tua spada, le tue abilità la tua tecnica e affronta il nemico. Combattilo al buio, come se fossi nella nebbia. Nel tuo campo di battaglia preferito. -




    Molto bene, il tuo post precedente lo considero veramente ben fatto! Pensato, ragionato e introspettivo; quello che ti avevo chiesto in sostanza. Sono molto contento.

    Ora però passiamo alle maniere forti. Di nuovo dovrai dividere in due il post. La prima parte dovrai imparare ad usare la tecnica derivata della Lama Insanguinata della Nebbia.

    Nella seconda parte, come avrai intuito, dovrai combattere contro Kato. Ovviamente il messaggio di Tamashi è chiaro: dovrai utilizzare principalmente i tuoi poteri Kenkichi, considera che sei Lv. 1 ok? Combatti come un vero membro del clan.

    Alcuni dettagli: la distanza tra te e Kato è di 12 metri. Siete all'oscuro, un pò come se ti trovassi nella nebbia quindi con tanto di occultamento. La galleria non ha limiti di larghezza e profondità importanti. Buon combattimento!


    Edited by ~Cube - 2/2/2017, 10:05
     
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    Neve di Sangue

    VI



    Kitori si ritrovò davanti la donna totalmente nuda, un corpo atletico con carnagione chiara quasi del colore del latte, morbide e perfette rotondità femminili. Una splendida ed inaspettata visione di fulgida bellezza, tanto da stupire ed incantare il giovane che imbarazzato, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, non riuscendo ad aprire bocca



    serrò la presa sulla sua lama insanguinata, restando quasi senza respiro;
    Che bellezza, che corpo...
    +Respira idiota...Datti un contegno moccioso+
    imprecò stizzita Manaita mostrando una certa gelosia. Mentre
    Ora possiamo considerarci consanguini, fratello mio. Seguimi
    disse la spadaccina
    Fratello? cavolo noo
    +Idiota+
    rivestendosi e invitando Kitori a fare lo stesso lo spettacolo era finito...Dopo essersi ripreso il Kuro si rivestì seguendo la maestra che cominciò a spiegare come fosse raro che un petalo sbocciasse così semplicemente e lo invitò a non dimenticare che più la spada è pesante più sarà difficile brandirla. Poi estrasse la sua davvero splendida e finalmente decorata spada ricoprendola come di uno strato di nebbia
    La lama Insanguinata della Nebbia
    Tamashi spiegò a grandi linee quella tecnica invitando Kitori ad emularla, imparare tale tecnica
    Va bene ci proverò anzi ci riuscirò!
    rispose lui mostrando ancora la sua determinazione nel diventare più forte. Il Kenkichi osservò con attenzione quanto fatto dalla donna, ricoprire Manaita di nebbia, rendere bianca la sua lama e fare in modo che il suo tocco provochi dolore il suo obiettivo. Estratta l'arma dal fodero, il Kuro fissò attentamente lo sguardo su di essa in cerca quasi di risposta
    +Non posso dirti come fare, spetta a te capire...Devi passarmi il chakra nel modo e nella giusta quantità a te il resto...+
    il ragazzo si convinse allora a procedere per tentativi: avrebbe invitato una quantità di chakra sempre crescente all'arma, come fatto tempo prima nell'apprendimento del chakra adesivo, infatti in maniera simile avrebbe dovuto ricoprire la lama di un sottile strato di chakra quindi sarebbe stato necessario un flusso continuo d'energia per riuscire bene. Il genin chiuse gli occhi si concentrò e cominciò a respirare profondamente e con regolarità. Nella sua mente visualizzo una piccola quantità di chakra, fece fluire tale chakra, lungo il sistema circolatorio quindi sentendo una sorta di formicolio che si muoveva prima verso il busto, da li alla spalla e lungo il braccio fino alla mano. Dalla mano lo passo a Manaita che ricevendo il chakra vibrò leggermente ma senza alcun altro effetto nessuna nebbia, neppure patine bianche e al tatto niente dolore risultato fallimentare. Senza arrendersi il kiriano provò nuovamente usando una quantità maggiore di chakra che come prima inviò lungo il braccio destro all'arma. Nuovamente vibrò ma ugualmente nessuno effetto, niente colore bianco dolore assente, altro fallimento. Provò e riprovò per una buona mezz'ora senza riuscire, mancava qualcosa, non bastava concentrarsi sulla quantità di chakra, doveva pensare a qualcosa ma a cosa? Poi ripensò alle parole di Tamashi: usare la fantasia. Quindi perché non immaginare la nebbia e rendere il chakra nebbia, immaginare il dolore e renderlo reale...
    Invitò una quantità secondo lui adeguata di chakra a Manaita e si concentrò chiudendo i suoi occhi, visualizzando nella sua mente la nebbia, cosa elementare per un kiriano, che ricopriva la sua lama di bianco. Il chakra sarebbe divenuto nebbia, un sottile tratto bianco che suscitava dolore al tatto. Manaita vibrò con vigore mentre il Kenkichi vide dentro la sua mente l'anima dell'arma estrarre una lama bianca


    Spalancò gli occhi e per un momento la lama metallica nera fu ricoperta da uno strato biancastro ma troppo spesso e troppo brevemente, un indubbio e ampio passo avanti ora doveva perseverare e rendere duraturo il flusso di chakra. Provò un paio di volte senza migliorare poi la lama venne ricoperta dal giusto spessore di nebbia e per un tempo maggiore, riuscendo ad avvertire un lieve dolore posando la spada sulla mano sinistra. Quantità di chakra finalmente ottimale, flusso da migliore pensando a ciò tentò altre volte, migliorando sempre più fino a quando la lama si ricoprì di un perfetto strato bianco stabile e duraturo, perfino fortemente doloroso al tatto. Successo raggiunto.
    +Bravo...Hai impiegato un eternità idiota!+
    Grazie, sempre stronza...
    D'improvviso lo sguardo della spadaccina diventò serio e fu rivolto verso l'ingresso, per il Kuro fu subito chiaro che qualcosa non andava guai in arrivo!! il suo unico pensiero ed infatti Tamashi indicò proprio che qualcuno un ninja probabilmente un ancella si stava avvicinando ed invitò il genin a seguirla. Il ragazzo raccolse ogni arma seguendo la donna. Dopo aver guidato il Kenkichi verso la minaccia la maestra sottovoce
    Kitori, è il tuo momento. Usa la tua spada, le tue abilità la tua tecnica e affronta il nemico. Combattilo al buio, come se fossi nella nebbia. Nel tuo campo di battaglia preferito
    Vado! Tornerò senza dubbio da te, aspettami!
    resplicò Kitori con un sorriso sulle labbra determinato e sicuro.
    Il giovane si avvicinò verso quella presenza sconosciuta e percepita quasi a fatica nella tenebre, spostandosi di circa 6 metri in avanti, con Manaita al suo fianco che fremente urlò dentro la testa del Kenkichi
    +Sazia la mia sete Kenkichi!+
    Taci, decido io!
    e deciso si affidò come quando in precedenza seguiva Tamashi ai propri sensi, quali udito concentrandosi sul respiro dell'avversario, olfatto concentrato su ogni odore diverso dal suo e da quello della maestra improvvisa mentre il tatto era concentrato quasi esclusivamente sulla spada cercando di cogliere ogni vibrazione della stessa. Massima concentrazione e determinazione perfino l'intuito fu coinvolto, così il Kuro percependo appena il nemico si avvicinò ancora portandosi a corpo a corpo, avanzando di circa altri 6 metri ma senza alcuna idea di chi vi fosse li davanti, cosa che non lo entusiasmava affatto, anzi continuava a chiedersi contro chi o cosa stesse per battersi.
    [Slot gratuito] [Slot Azione I]
    Appena abbastanza vicino portò la mano destra sul l'elsa di Manaita percependo una sorta di brivido in lei, un misto di entusiasmo ed eccitazione.
    +aaahhh non stringermi così idiota!+


    intravedendo nella sua mente l'immagine dell'anima della spada
    Eeehhh questa si eccita pure...ma che strana spada!
    +Lama strana per un tipo strano ihihih!+
    Il Kuro fece subito ricorso ad una tecnica conosciuta già da quando era studente
    Estrazione mortale
    estraendo con forza e rapidità la sua lamaLama Insanguinata (Livello I) [Mischia]
    Questa lama è un importante e vitale veicolo delle conoscenze di un Kenkichi, una lama che, letterariamente, cresce assieme all'utilizzatore. In base alla propria abilità di guerrieri, la potenza, durezza e grandezza della spada aumentano. È possibile, inoltre, cambiare la forma alla spada (ad esempio, scindendola in 2 spade oppure rendendola doppia o dandogli una curvatura particolare) se ucciso o reso in fin di vita un avversario grazie la lama e toccato il sangue. L'arma cresce con l'esperienza dell'utilizzatore: i valori della spada sono riferiti al I, III e V livello della tecnica speciale.
    Tipo: Spada - Taglio
    Dimensione: Grande
    (Potenza: 30 | Durezza: 3 | Crediti: 90 )
    [Da genin in su]
    ed effettuando un fendente diagonale da sinistra verso destra con angolazione di circa 30 gradi con l'intento di colpire la coscia destra dell'avversario fino a giungere al ginocchio sinistro, provando a minare la mobilità altrui.
    [Tecnica 1] Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 6 / Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    Successivamente il kiriano svegliò le sue capacità Kenkichi, ora che aveva una lama insanguinata poteva usare certe antiche conoscenze [Tecnica 2]Attivazione ts
    caricò la spada di chakraTributo di Sangue: L'utilizzatore può potenziare la propria Lama Insanguinata. Il Tributo di Sangue aumenta di potenza dell'arma di 5 ogni consumo ¼ Basso impiegato per 1 slot. Riducendo di 10 la potenza della Lama Insanguinata, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio). aumentandone il potere per poi impastare del chakra anche nel braccio incrementandone la velocità. Rapidamente ruotò l'arto armato verso l'alto, tentando un fendente ascendente che partendo dal fianco sinistro si sarebbe diretto verso la spalla dello stesso lato. [Impasto] [Slot Azione II] [Potenza]
    Infine avrebbe provato a colpire più o meno all'altezza del mento del suo oppositore, con una gomitata eseguita ruotando il braccio sinistro dall'esterno verso l'interno con movimento a semi cerchio. [Slot Azione III]


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 85 Bassissimi-4 bassissimi-4 bassissimi-4 bassissimi=73 Bassissimi;
    Vitalità: 46/48 Lievi;
    Energia Vitale: 118/120 Lievi;



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    Slot Difesa 1: -
    Slot Difesa 2: -
    Slot Difesa 3: -
    Slot Azione 1: - Spostamento avanti di circa 6 metri;
    Slot Azione 2: - Fendente ascendente velocità 400 forza 375;
    Slot Azione 3: - Gomitata sinistra al mento velocità 300 forza 375;
    Slot tecnica 1: - Estrazione mortale;
    Slot tecnica 2: - Attivazione ts;


     
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    ~Post VII
    Riconciliazione.






    Dei passi, un rumore veloce verso di me. Qualcuno mi stava per attaccare! Lesto come poche altre volte, nel quasi completo buio, impugnai con fermezza i miei tirapugni e mi preparai a reagire. Notai con la vista una figura avvicinarsi e comporsi poco alla volta ma i miei occhi non potevano che trarmi in inganno. Dovevo affidarmi all’udito e al tatto e quando percepii chiaramente il suono di una lama sguainata compresi che dovevo evitare a tutti i costi l’attacco. Concentrando il chakra in entrambe le gambe scattai indietro, allontanandomi di un metro circa [S.Difesa I]. Giusto in tempo per evitare il peggio, soprattutto quando percepii la lama fendere il vuoto a pochi centimetri dalle mie gambe.

    Come però avevo preventivato quella schivata mi avrebbe costretto ad una difesa statica, a causa delle tempistiche a me sfavorevoli. L’avversario infatti si mangiò subito lo spazio che avevo creato e nell’oscurità della galleria i miei occhi si limitarono ad osservare di nuovo un brusco movimento. Portai le braccia in avanti, con gli avambracci alti a mo’ di scudo pronto a sorbirmi il colpo. Il Chakra Elettrico avrebbe fatto il resto. Il colpo arrivò alla mia destra, verso le spalla e precisamente poco prima di accusare l’attacco spostai velocemente l’avambraccio per porlo in mezzo tra la traiettoria della lama e la mia spalla [S. Difesa II]. Il danno fu distribuito fra entrambi i distretti corporei [Danno]Forza Kitori: 400, Resistenza Kato: 350
    Rivestire: +15 (3/4 basso) Corpetto + 25 Parabraccio +20
    Danno: Leggera ( mezzo leggera danno + mezzo leggera DnT ) su avambraccio destro, mezzo leggera spalla destra
    . Strinsi i denti, sopportando il colpo notevole, e mantenni ferma la mia posizione difensiva. Fu una decisione saggia in quanto con l’udito identificai la provenienza dell’attacco successivo, un colpo questa volta portato a mano libera in teoria e alto. Strinsi l’avambraccio destro, flettendolo ancora più indietro e verso la testa. Si trattò di una gomitata che fu tuttavia assorbita dalle mie capacità difensive. Un lieve colpo che non mi preoccupò [Danno]Forza Kitori: 400, Resistenza Kato: 350
    Parabraccio +20
    Danno: Lieve
    [S. Difesa III]

    La cosa preoccupante invece sarebbe stata per il mio avversario. Ora avrei ricambiato con gli interessi! Sfruttando quel momento di apertura del nemico non avrei atteso un solo secondo in più per sferrare la mia controffensiva. Dal fianco sinistro avrei semplicemente eseguito un diretto contro il petto nemico il quale si trovava a pochissima distanza, giusto qualche decina di centimetri. Difficile dire dove avrei colpito di preciso ma l’intenzione era quella di aprirli la guardia [S. Azione I]Forza: 350, Velocità: 400 (+Mezzobasso di impasto); Danno: 10+15 (tirapugni) ed ero assolutamente convinto nella riuscita dell’attacco, del resto la distanza era minima mentre la mia velocità molto elevata! Subito dopo sarebbe seguito un secondo colpo; un montante dal basso verso l’alto sempre più o meno a metà altezza busto. L’avrei portato con il braccio destro in seguito al mio primo attacco [S. Azione I]Forza: 350, Velocità: 400 (+Mezzobasso di impasto); Danno: 10+15 (tirapugni). Poi con la differenza di un istante avrei portato un terzo attacco: piegando la gamba avrei eseguito una ginocchiata, che si sarebbe trasformata in calcio frontale qualora il nemico si sarebbe allontanato, sempre contro la parte principale di quella figura supportato dal potere del mio chakra elettrico[S. Azione I]Forza: 350, Velocità: 400 (+Mezzobasso di impasto); Danno: 10+15 (tirapugni) +15 Esplosione Elettrica (3/4 basso). Infine appoggiando la gamba a terra e caricando la spalla destra avrei scaricato con un diretto destro tutta la mia potenza contro quella sorta di spadaccino, cercando sempre di colpirlo al centro del torace. Un attacco velocissimo e molto pericoloso! [S. Tecnica Avanzato]


    Ma all’improvviso accade, di nuovo, qualcosa di inaspettato. Fino a quel momento non avevo pensato contro chi effettivamente stavo combattendo, spinto per lo più dal mio istinto di sopravvivenza. Quando esattamente un momento prima di concentrare il chakra per Note di Dolore una voce ruppe il silenzio della lotta.

    - Fermati Genin di Oto! Stai per uccidere Kitori! -



    Mi bloccai, in un istante. Quella reazione mi aveva colto inaspettato e quando in lontananza vidi accedersi una luce fornita dal tenue fuoco di una torcia. I miei occhi ripreso ad osservare la situazione e realizzai che stavo per colpire effettivamente il mio sottoposto. Rilassai il braccio e fissai la donna, senza degnare di uno sguardo il Kuro. Quella tizia mi ricordava troppo la donna in bianco.

    - Kitori Kuro Kenkichi… lei chi è? Devo ucciderla? -

    La spadaccina si portò la torcia vicino al viso, mostrando così per bene il suo volto.

    - Mi chiamo Tamachi Kenkichi e sono la mentore di Kitori. Perdonami Genin, ti ho sfruttato come esercizio per il Kiriano ma doveva affrontare qualcuno di forte per apprendere la sua nuova arte. Come lui si è fidato di me, ti invito a fare lo stesso e ti invito a seguirmi. Sei stanco, affaticato e sanguinolente. Devi riposare e recuperare le forze. E visto che il Destino ci è stato favorevole, sotto il calore di un bivacco direi che è arrivato il momento di spiegarvi cosa sta succedendo. -


    Rimasi in silenzio. Pensieroso, quella donna aveva appena ribaltato il tavolo da gioco, scoprendo numerose carte e chiamando nuovi giocatori… tra cui il piccolo Kenkichi. Guardai Kitori questa volta.

    - Verrò con voi solo se il mio compagno mi assicurerà della tua affidabilità. Altrimenti avrai un avversario in più da affrontare. -

    A quel punto dunque solo il Kuro avrebbe potuto tranquillizzarmi e se ciò sarebbe avvenuto non avrei opposto resistenza seguendo il duo verso la destinazione che aveva in mente quella donna.


    ~.~




    Tamashi dunque condusse i ritrovati compagni nel luogo dove tutto ebbe inizio per Kitori. La casa, o meglio caverna, dove la spadaccina abitava. Era evidente che la donna aveva evitato di citare o di passare davanti all’entrata del Tempio. In cuor suo sperava che il Kuro avrebbe mantenuto il segreto dell’ubicazione anche allo Yotsuki. Del resto era un segreto che solo i membri del ramo di Senjio potevano conoscere.

    Dopo aver assistito il Genin del Suono nel fornire il necessario per curarsi e rifocillare le forze, sedendosi davanti ad entrambi prese a rispiegare la situazione in particolare a Kato. Ad un certo punto tuttavia iniziò ad aggiungere informazioni che nemmeno Kitori era venuto a conoscenza fino a quel momento.

    - Insei, quello è il nome della Josei, così vengono chiamati questi mostri. Instillando una parte del suo sangue e sfruttando funijustu proibiti riesce a svuotare l’anima delle persone e renderli dei succubi... generalmente perché ciò avvenga è necessario disporre di persone deboli, priva di un sistema circolatorio del Chakra attivo e donne, non so dirvi il perché ma sugli uomini non funziona. Ed è per quello vengono chiamate Ancelle. Sono feti incompleti di quello che dovrebbe essere un Kenkichi e di conseguenza non sono minimamente in grado di controllarsi. Diventano delle bestie che durano giusto qualche giorno. Vi chiederete perché non viene a cercarmi. Semplicemente perché nessuno a parte me riuscirebbe a districarsi in queste gallerie e le servo viva per raggiungere i suoi scopi. -



    Tamashi si portò la mano sul mento, lanciando un occhiata intenditrice a Kitori.

    - Quindi astuta come è sta costringendo me alla prima mossa, come avete intuito sta rapendo le persone del villaggio vicino sfruttando il mio lato buono. Vuole che esca allo scoperto e l’affronti, con l’idea che così facendo lei smetterà di creare le Ancelle. Ma so già che sarà una trappola. -



    La spadaccina si avvicinò alla sua Katana.

    - Ma voi siete l’elemento imprevedibile. Lei crede di avervi sistemati ma si sbaglia di grosso. Te, tizio del Suono, sei un tipo molto tosto e te Kitori ora hai dalla tua parte una carta direi vincente. Riposiamo quelle poche ore che ci sono rimaste e domani l’affronteremo apertamente. Non potrà sconfiggerci tutti quanti. Di questo ne sono poco ma sicura! -



    La mentore del Kuro fissò entrambi. Ma lo Yotsuki volse lo sguardo verso il giovane Kenkichi. Kato Yotsuki sapeva bene che quando si parlava di “questioni di Clan” la parola andava ai diretti interessati. E in quel caso Kitori si sarebbe ritrovato sulle spalle tutta la responsabilità.



    Molto bene Rex, come puoi vedere un post di intermezzo. Nella prima parte dovrai dimostrare le tue abilità Kenkichi nella fase difensiva. Devi salvarti dai colpi molto pericolosi di Kato ma in parte indeboliti a causa del suo stato fisico (-2 tacche in ogni stat)

    In secondo luogo dovrai convincerlo a fidarsi di Tamashi e infine dovrai dare la tua opinione sul piano della spadaccina. La responsabilità è tutta tua!
     
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    Neve di Sangue

    VII



    Il primo attacco del Kenkichi andò a vuoto, venendo schivato da quella figura sconosciuta. Invece il secondo attacco colpì l'obiettivo nemico anche se solo parzialmente, venendo per il resto parato. Manaita vibrò con veemenza e sussulto, urlando eccitata ed entusiasta nella mente del Kuro; dopo un lunghissimo tempo aveva potuto riassaporare il gusto del sangue
    +Saaangggueee, rosso, caldo, attraente nettare divino. Aaahhh aaahhh ancora sangueeee...Mio Kenkichi aaahhh ne voglio ancora aaahhh+
    Stai buona maniaca!
    Anche la gomitata successiva andò a segno senza probabilmente creare però molti problemi. Di fatti l'avversario partì al contrattacco: sferrando un rapidissimo e ravvicinato colpo verso il busto del Kenkichi. Data la velocità e soprattutto la breve distanza il genin non poteva schivare, ne parare il colpo quindi si trovò costretto a subire l'offensiva allo sterno ma non prima di avere fortificato la zona con l'impasto di un po' di che invase il tessuto muscolare indurendolo, rendendo praticamente nulla il danno subito anche grazie al corpettoCorpetto in Cuoio [Protezione]
    Corpetto in cuoio indossabile che sopra i vestiti. Presenta una buona resistenza, offrendo all'utilizzatore una discreta protezione al busto e agli arti superiori.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Mediogrande
    Quantità: 1
    (Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    che indossava sotto la maglietta. Ma il dolore fu comunque presente
    Che male! aarg...
    +Non frignare per sciocchezze...+
    Non frigno stronza!
    stringendo i denti non emise alcun fiato, riuscendo, anche sfruttando le proprie gambe, a non perdere l'equilibrio ne a scomporsi troppo. [Impasto] [Slot Difesa I] [Danno]
    Quasi sicuramente la reazione di quel nemico sconosciuti e sicuramente piuttosto potente non si era conclusa li...Infatti l'avversario scagliò un altro colpo nel buio, il genin riuscì a percepire quell'attacco grazie al proprio udito, era un offensiva rapida come la precedente, un attacco diretto al ventre ma Kitori attivò senza quasi rendersene conto la tecnica, ormai sua preferita, il passo sfuggente dell'assassino ottenendo così un accelerazione dei propri riflessi.
    [Tecnica 1]Passo Sfuggente dell'Assassino
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare Velocità o Riflessi di 3 tacche se presente nebbia o uno specchio d'acqua nelle vicinanze. L'utilizzatore guadagna 6 metri extra al movimento concesso dallo slot azione. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso a colpo )
    [Da genin in su]
    Ma comprendendo come ciò non fosse sufficiente data la maggiore velocità nemica, si decise ad utilizzare una modesta quantità di chakra inviandolo attraverso il sistema circolatorio alle gambe, ottenendo di conseguenza di riuscire a reagire adeguamento all'evento. Sfruttando l'aumento delle proprie capacità di reazione il Kenkichi effettuò, utilizzando le gambe per ottenere abbastanza spinta propulsiva per, uno spostamento verso la propria destra di mezzo metro, mandando a vuoto il nemico e percependo un lieve spostamento d'aria. [Impasto] [Slot Difesa II]
    Percependo un ulteriore offensiva alla stessa grande velocità precedente Kitori fece nuovamente ricorso all'aiuto della sua tecnica, insieme ad un ulteriore minimo quantitativo di chakra alle gambe riuscendo così a spostarsi di un metro alla propria sinistra mandando nuovamente a vuoto l'attacco. [Impasto] [Slot Difesa III]
    D'improvviso un urlo interruppe lo sconto, era la voce di Tamashi
    Fermati Genin di Oto! Stai per uccidere Kitori!
    mentre si accese la luce di una torcia e davanti a Kitori la figura di Kato: era vivo, era tornato ma come cavolo era finito li?
    +Questo chi cavolo è? Affettalo! Voglio altro sangue!+
    No, lui non si può. E' il mio collega di missione Kato...
    L'Otese serio, guardando la donna, chiese al Kenkichi chi fosse e se dovesse ingaggiare battaglia
    Lei è Tamashi, membro del mio clan. Non attaccare!
    rispose deciso il giovane genin kiriano mentre la spadaccina si presenta e scusava per la sorpresa ed invitava Kato a fidarsi e seguirla, esso pensieroso guardò il Kuro chiedendo rassicurazioni su Tamashi
    Puoi fidarti, lei è dalla nostra parte. Ha eliminato la donna in nero, mi ha aiutato! Conosce il nostro nemico e vuole aiutarci ad abbatterlo. Mi fido di lei! Se non ti fidi di lei fidarti di me!
    affermò Kitori rinfoderando la sua lama e sorridendo, cercando di distendere la situazione anche facendo ok con la mano destra


    [...]


    Tamashi accompagnò i due accademici alla sua caverna-casa evitando sia di nominare sia di passare vicino al tempio, naturalmente doveva essere un segreto che anche Kitori come membro del clan doveva mantenere. Ed infatti il Kuro non disse assolutamente niente al suo compare missionario. Giunti alla grotta dopo avere assistito lo Yotsuki, Tamashi spiegò la situazione aggiungendo alcuni particolari non svelati in precedenza: Insei era il nome della loro nemica, una Josei, le ancelle potevano essere solo donne, non ninja e venivano create con strani jutst. Insei aveva bisogno di Tamashi per districarsi nelle gallerie, la Kenkichi lanciò uno sguardo d'intesa al Kuro che subito comprese
    Il tempio è l'obiettivo e le lame insanguinate...
    +Genio dell'ovvio!+
    Bella stronza!
    La padrona di casa aggiunse che Isei attaccava il villaggio vicino cercando di snidarla, facendo presa sui suoi sentimenti ed attirandola in una trappola. Dopo aver preso la sua katana aggiunse che i due ninja erano l'elemento sorpresa e l'invito a riposare per poi l'indomani affrontare apertamente la nemica. Per rivolgere lo sguardo a Kitori cosa che fece anche Kato, l'ultima parola e la responsabilità andarono a gravare sul Kuro
    +Un degno piano Kenkichi. Tocca a te l'ultima parola idiota! Mostrami che sai fare!+
    Grazie...
    Il ragazzo ricambiò la sguardo dei due, portando la mano sinistra alla testa e grattandosi la nuca, ispirò qualche volta profondamente poi disse
    Lanciarsi tutti all'attacco non mi sembra saggio, soprattutto sapendo che è una trappola. Ne ho fin troppa esperienza, propongo che inizialmente Kato resti nascosto mentre noi andiamo avanti così avremo spalle coperte e un rinforzo eventuale nello scontro...
    Kitori era già caduto in trappola un paio di volte e non lo aveva dimenticato, meglio essere prudenti...Attese una risposta dai due...


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 73 Bassissimi-1 bassissimo-3 bassissimi-3 bassissimi=66 Bassissimi;
    Vitalità: 44/48 Lievi;
    Energia Vitale: 116/120 Lievi;



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    Slot Difesa 1: - Subisco colpo allo sterno resistenza 325;
    Slot Difesa 2: - Spostamento a destra mezzo metro riflessi 400;
    Slot Difesa 3: - Spostamento a sinistra un metro riflessi 400;
    Slot Azione 1: -
    Slot Azione 2: -
    Slot Azione 3: -
    Slot tecnica 1: - Passo Sfuggente dell'Assassino;
    Slot tecnica 2: -


     
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    ~Post VIII
    Scontro Finale.



    Ascoltai con attenzione le parole di Kitori sul piano da attuare e guardai Tamashi, in attesa di una sua reazione che non tardò ad arrivare:

    - Ti darei ragione se ci trovassimo davanti un avversario convenzionale, ma Insei non lo è. Dividerci è il modo migliore per farci sconfiggere. Solo combattendo insieme, guardandoci le spalle e coprendo i nostri punti cieci avremmo una possibilità di sconfiggerla, sopratutto nel caso di inferiorità numerica! -

    Le parole della spadaccina furono pesanti, ma necessarie. Da parte mia non aggiunsi altro, la tizia aveva ragione. Eravamo noi che cercavamo lei e quindi tendere un'imboscata o trappola si sarebbe rivelato solo un dispendio di tempo. Comunque, dopo qualche istante, intervenni per spezzare la tensione: - E' meglio che ora ci riposiamo tutti, domani ovviamente ci attende una giornata che difficilmente scorderemo.-


    Era giunta finalmente la mattina. E tutti e tre avevamo riposato a dovere. Quando mi svegliai notai Tamashi che mi aveva preceduta mentre Kitori stava ancora riposando. Mi avvicinai lentamente alla donna, la quale era intenta a fissare l’esterno da piccoli fori d’entrata della porta.

    - Devo essere sincero, è la prima volta che mi trovo in una situazione così strana. Un combattimento d’onore, non è una cosa che mi si addice… comunque Kitori mi sembra cambiato. Prima quando mi ha attaccato non è andato leggero e non è stato per niente banale difendersi. In un certo senso ti sono grato. Questa esperienza lo avrà rinforzato. -

    La spadacinna si voltò verso di me, con una espressione sorridente:

    - Per caso ci stai provando? Oppure mi stai dicendo delle parole di addio? Forza sii più positivo, questi discorsi ce le terremo per quando avremmo staccato la testa dal corpo di Isei. Comunque hai ragione, Kitori ha sorpreso tutti. -


    Sorrisi. Non servivano commenti.

    Mi diressi poi verso il mio collega e con un paio di scrollate lo ridestai dal sonno: - Forza pigrone, oggi è un’altra giornata e direi che il modo migliore per inaugurarla è un bel spargimento di sangue! – esordii in quel modo, tra il pessimo gusto e il sarcastico. Sfruttando il momento Tamashi prese a parlare: - Signori, giusto per organizzarci… probabilmente ci troveremo addosso diverse Ancelle. Ebbene te, Kato, e Kitori vi concentrate su di loro. Io penserò ad Insei. Un Kenkichi può essere ucciso solo da un altro Kenkichi. Quindi mi guarderete le spalle. Qualcosa in contrario? – mi voltai verso il Kiriano. Da parte mia nessuna obiezione.

    ~.~



    Armati e riforniti al meglio partimmo seguendo Tamashi. Un po’ come aveva percepito la mia presenza nelle caverne quella guerriera sapeva perfettamente dove dirigersi per trovarsi a faccia a faccia con il nostro nemico e la mia impressione era che l’abilità era condivisa anche da quella maledetta di Insei. Quel mostro… sapeva che stavamo arrivando.

    Dopo meno di mezz’ora a piedi, attraversando la foresta imbiancata dalla recente bufera di neve, ci ritrovammo davanti ad uno spiazzo molto ampio. Quella sorta di radura dava su una sorta di collina. Tamashi si fermò davanti a noi. Mi posizionai al suo fianco, con i mano i miei tirapugni. La spadaccina fissò la sommità della collina. Sapevo quello che sarebbe successo.

    Di nuovo la donna in bianco. Una Katana splendidamente rifinita, eburnea come l’avorio, cingeva il suo fianco. Il suo sguardo era glaciale. Dopo un istante vicino a lei fecero capolino ben quattro donne, tutte trasandate e tutte quante con in mano una spada. Il loro volto era grigio, come la loro anima ormai corrotta irreversibilmente.






    Dall’alto della sua posizione e prepotenza Insei proferì parola, rompendo il surreale silenzio:

    Piccola, così piccola Kenkichi. Tu credi di essere così furba. Così forte. Così certa delle tue convinzioni. Lo ero anche io, una volta… Ma il tempo delle parole è finito. Ucciderò il Kenkichi al tuo fianco. Mentre per te… cara Tamashi riserverò un trattamento tutto speciale.



    Senza aggiungere altro, il gruppo di nemici scattò verso di noi. Come era intuibile si divisero in tre gruppi. Insei contro Tamashi, due delle Ancelle contro di me e il restante contro Kitori. Sospirai, di nuovo avrei dovuto combattere al massimo delle mie capacità se volevo uscirne vivo. Da una situazione, che tra l’altro, mi riguardava ben poco.

    Kitori così si sarebbe trovato davanti a due nemici, a due Ancelle che l’avrebbero affrontato contemporaneamente. Avrebbero eseguito prevalentemente attacchi simultanei e speculari mettendolo così sicuramente in difficoltà. Comunque nel caso in cui Kitori sarebbe riuscito a portarsi a casa l’uccisione di una delle Ancelle sarebbe successo l’incredibile.

    In una nuvola di fumo l’Ancella rimanente si sarebbe rivelata Insei stessa. Il Mostro in Kimono bianco stava puntando direttamente a Kitori! Forse il suo obbiettivo, vista l’impossibilità di ottenere Tamashi, era quantomeno di vendicarsi sul Kuro. Ma sicuramente non era il momento delle domande. La donna scattò verso Kitori con la sua lama insaguinata. Spostando la lama, impugnata con il braccio sinistro, verso l’esterno avrebbe eseguito un fendete, da sinistra a destra, verso il collo del Kuro. Un attacco simile che aveva già affrontato ma molto più veloce e pericoloso! [S. Azione I] Subito dopo impugnando con entrambe le mani la tsuka, ovvero l’impugnatura, avrebbe eseguito un secondo attacco. Questa volta si sarebbe trattato di un affondo verso il cuore di Kitori, anticipando eventualmente la schivata del Kenkichi. Un attacco mortale in pratica [S. Azione II] .

    Se Kitori si sarebbe allontanato per evitare quegli attacchi Insei non si sarebbe di certo fermata. Puntando la Katana verso il ninja avrebbe eseguito una tecnica molto pericolosa. Numerose rondini sarebbe apparse dalla neve cercando così di colpire il Kuro! Ben sei rondini avrebbero puntato contro il Kiriano eventualmente modicando la loro traiettoria per colpirlo tutte insieme, a livello del petto [S. Tecnica Avanzato]
    Velocità: 400, consumo S.Azione III per usare Via della Spada Magica.

    Attacco della Rondine - Hyoton: Tsubame Fubuki
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Capra, Cavallo ( 2)
    L'utilizzatore può creare proiettili di ghiaccio e lanciarli insieme, con un'unica traiettoria, raggiungendo una gittata massima di 15 metri. Tramite uno slot azione è possibile, una sola volta, modificare la traiettoria di tutti i proiettili con un'ampia manovra. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. Per creare le rondini sarà necessario una quantità di neve o ghiaccio pari a 1 unità entro i 15 metri l'utilizzatore; la potenza di ogni proiettile è pari a 10 ed avrà dimensioni pari a delle rondini. Se non presente ghiaccio o neve, la potenza sarà pari a 5.
    Tipo: Ninjutsu - Hyoton
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso ognuno)
    [ Proiettili Massimi: 3 per Grado]
    [Da genin in su]
    .


    Se invece Kitori avesse mantenuto la distanza corpo a corpo Insei piegandosi su stessa sarebbe scattata in alto eseguendo un ginocchiata destra in pieno petto rivolta contro lo shinobi [S. Tecnica Avanzato]
    Forza: 450, Velocità:450; Danno base: 10.

    Colpo di Ginocchio - Shoushitsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 0)
    L'utilizzatore può effettuare una potente ginocchiata al busto avversario che; può essere eseguita entro tre metri dall'obiettivo. Forza e Velocità sono incrementati di 2 tacche. Causa Dolore (DnT Medio) in tutto il corpo; se parato, solo la zona colpita sarà Indebolita.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio)
    [Da genin in su]

    . Subito dopo appena appoggiate entrambe le gambe a terra avrebbe eseguito un ultimo attacco, un ulteriore fendente, con entrambe le mani, e con un’angolatura ampia. Un colpo parallelo al terreno che avrebbe mirato a tagliare in due il fianco più vicino del Kuro! [S. Azione III]



    Rex ci stiamo avviciando alle battute finali! Come puoi vedere ti aspetta un colpo di scena: Insei sta puntando contro di te e ti vuole morto!

    Quello che ti chiedo nel post è una prima parte descrittiva nella quale utilizzi la tua abilità TS e il resto della tua forza nel combattere le due ancelle e sconfiggerne una. Massima libertà espressiva.

    Poi invece nella seconda parte ti troverai faccia a faccia contro Insei e lì dovrai affrontarla direttamente come se fosse uno scontro. Come puoi vedere è energia rossa, quindi massimo impegno qui non si scherza D:

    Se nella prima parte ferisci l'Ancella che poi diventerà Insei considera che tutte le ferite vengono rigenerate e parti contro un avv. a piena vitalità!
     
    .
17 replies since 8/12/2016, 11:40   353 views
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