Uno Scontro necessario

Il combattimento sembrava finito, e mentre ancora fissava il genin con rabbia Kairi riabbassò lo sguardo: entrambi erano evidentemente provati dalla battaglia, e probabilmente sarebbero caduti a terra svenuti se avesse continuato ulteriormente. I due si fissarono a lungo senza dire una parola, mentre Kato sembrava scosso o preoccupato per qualcosa.
Infine si voltò e senza alcun preavviso tolse corpetto e maglia, mostrando terribili cicatrici che ricoprivano tutta la schiena. La ragazza sgranò gli occhi in silenzio domandandosi chi e per quale motivo gli avesse inferto quelle ferite, ascoltando il seguente racconto del ragazzo: se però quelle dell'amico volevano forse essere parole per spronare la ragazza a fare di meglio, il risultato fu farla innervosire ancora di più. Le dispiaceva certo per lui, ma continuava a trovare quella superbia, quel suo volersi porre da maestro di vita quasi lei fosse una bambina, insopportabile. Quando si inchinò e le diede nuovamente le spalle senza dire una parola Kairi digrignò i denti qualche istante stringendo i pugni, facendo un unico passo in direzione di Kato prima di rispondere.

Non sono mai scappata o arretrata davanti a nulla, non confondere la vita reale con uno stile di combattimento! La vita E' dura, Kato, non mi racconti nulla di nuovo! Noi non abbiamo di certo scelto la via più facile, molti esseri umani sono meschini e malvagi, ed ognuno porta le sue cicatrici esteriore ed interiori ed è costretto a convivere con esse per tutta la vita. Ma non per questo dobbiamo farci piegare da esse e diventare come coloro che ci hanno fatto soffrire, quella sarebbe vera debolezza!
Parlò tutto di un fiato, lo sharingan ancora attivo e quasi fiammeggiante nel suo sguardo. Stava facendo quel discorso sia a Kato, sia a lei: sapeva bene quale ombra incombesse sul suo clan, sapeva come molti Uchiha si fossero fatti divorare dalla stessa finendo con il diventare completamente l'opposto di ciò che erano inizialmente ed era terrorizzata potesse succede la stessa cosa a lei. Tuttavia avrebbe lottato e fatto tutto ciò che era in suo potere perché ciò non avvenisse, ma aveva invece il timore che l'otese si stesse facendo divorare senza nemmeno accorgersene dalla stessa oscurità che lei tanto temeva.
Non so cosa tu abbia passato esattamente così come tu non sai cosa abbia passato io. Ma credimi se ti dico porto anche io le mie ferite, so quanto la vita colpisca duro e stendermi in un combattimento di certo non mi servirebbe come insegnamento a riguardo. Invece di pensare a salvare me, dovresti pensare a salvaguardare te stesso Kato, o l'oscurità di cui tanto parli potrebbe inglobarti completamente senza che tu te ne accorga. Non sottovalutare la cosa, non farlo mai
Rimase ad osservare poi il genin allontanarsi il silenzio, e solo quando fu scomparso dalla sua vista disattivò lo sharingan e lanciò un'occhiata a Shin sugli spalti senza dire nulla prima di allontanarsi a sua volta dall'arena. Si era ancora una volta trovata in difficoltà contro un esperto di taijutsu, come diversi mesi prima contro l'amico di Konoha. Era evidente come avrebbe dovuto ancora una volta impegnarsi maggiormente per migliorare, i progressi che aveva fatto fino a quel momento non erano ancora sufficienti.