Dubbi e Certezze

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    Parlato Asami
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    Il sole, in alto nel cielo, irradiava con i suoi raggi l’intero villaggio. E in una parte si esso, precisamente nella zona sud-est, una ragazza nel pieno della sua gioventù, si servì della luce naturale della sfera luminosa per illuminare l’interno della sua stanza. Stanza completamente in disordine soprattutto, e come sempre, sulla sua scrivania. Ormai quasi tutti i giorni utilizzava, appena aveva un attimo di tempo libero, gli strumenti che le permettevano di creare alcuni che numerosi tonici che normalmente portava con sè durante le missioni. Dai tonici coagulanti fino a quelli che rispristinavano parte del chakra. A volte mischiava le varie erbe per creare un tonico dalle proprietà uniche ma purtroppo tutti i suoi tentativi si erano rilevati degli inutili fallimenti. Consultava numerosi libri per ampliare la sua conoscenze sull’erbologia. Infatti come ultimamente accadeva, sulla sua scrivania in legno, c’erano sparsi in modo sistematico i piccoli contenitori contenenti le varie spezie e erbe che utilizzava per i vari tonici ma i diversi libri aperti, mostrando diversi disegni su piante o spiegando i benefici di diverse spezie. Informazioni in grado di far comprendere alla ragazza le diverse piante da utilizzare per la creazione dei vari tonici. Le foglie intere di alloro dovevano essere immerse all’interno dell’acqua all’interno del pentolino, che aveva raggiunto l’ebollizione. Una volta che l’aroma della foglia, oltre che all’interno della stanza, si diffuse anche nell’acqua all’interno della pentola, prese il composto, che creò pochi istanti prima, duro come la pietra formato da diverse polpe di bacche originarie del Paese del Fuoco e molteplici spezie, tutte più o meno dal sapore delicato. Versò parte dell’acqua per ammorbidire il composto dandogli man mano una forma sferica. La varietà degli ingredienti donavano al tonico un colore particolare dalle sfumature violacee e qualche chiazza di verde scuro. Come la maggior parte dei tonici, dovevano riposare per qualche ora prima di essere ingeriti. Così la ragazza dai lunghi capelli rossi iniziò a leggere uno dei numerosi libri posti sulla scrivania che non ebbe ancora l’opportunità di consultare. La copertina era piuttosto rovinata, come le pagine del tutto ingiallite. Leggendo con attenzione, la genin notò come quel libro fu uno dei più complessi che fino a quel momento i suoi occhi poterono osservare. Nomi di erbe che non aveva mai sentito nominare, proprietà uniche al mondo e nozioni, di tanto in tanto, di medicina, altamente avanzata.

    §Eppure dal titolo non sembrava così complesso...§

    Un libro che aveva preso alla biblioteca di Konoha come tutti gli altri posti su quel tavolo, divenuto ormai il suo piano di lavoro. La particolarità di quel libro era l’assenza di disegni delle varie piante o spezie. Tutti gli ingredienti per la produzione di tonici, ovviamente più complessi rispetto al normale, era solamente descritti a parole. Com’era possibile riconoscerla da tutte le altre?
    Chiuse il libro, quasi annoiata da tutte le quelle parole per lei incomprensibili, e passò alla lettura di un manuale per lei familiare. Molti di quei tonici li aveva già sperimentati e ne mancava solamente uno all’elenco. Un tonico dalle proprietà piuttosto semplici ma dagli ingredienti particolari. Fortunatamente ormai li aveva più o meno tutti. Ma per la prossima creazione la ragazza doveva raggiungere la cucina. Infatti molti degli ingredienti erano disposti in una delle numerose mensole con tanto di nome, per distinguerle una con le altre, e un’etichetta che portava la frase “Non toccare!”. Alcune stavano per esaurirsi mentre altre erano completamente vuote. Aveva spostato più volte i vari contenitori ma non c’era traccia della pianta che le serviva per la creazione del tonico.

    §Dannazione!§

    Così decise di dirigersi nella zona commerciale di Konoha, sperando di trovare tutto il necessario.

    -Che vento!-

    Fortunatamente i pesanti indumenti che, per quella uscita non programmata, indossava la riscaldavano, riuscendo a resistere a quella temperatura inaspettata. Indossò anche dei guanti per proteggere le sue delicate mani dal freddo.

    [...]


    Passarono un bel pò di minuti e la kunoichi arrivò nelle vicinanze dell’area commerciale di Konoha. Ma prima di cercare l’occorrente per il tonico, si fermò in biblioteca. Come sempre il silenzio in quell’edificio faceva da colonna sonora ai lettori che si apprestavano a passare parte della giornata tra loro e i vari manuali. Anche Asami, spesso e volentieri usufruiva degli spazi all’interno di essa, anche se ultimamente preferiva passare del tempo in camera sua.
    Tra le sue mani aveva anche quel libro troppo complesso per le attuali conoscenze, riponendolo successivamente insieme agli altri manuali. Al suo posto prese uno dei tanti libri di medicina piuttosto basilare. Argomenti che Asami già sapeva ma che voleva ripassare, per mantenere allenata la sua memoria.

    §Questo può andare.§

    Preso il libro si apprestava a percorrere parte della biblioteca tra gli scaffali per arrivare all’uscita dell’edificio. Quando, dopo aver superato un paio di scaffali, le sue orecchie udirono un tonfo. Voltandosi aveva notato un libro, dalla copertina che ricordava il blu della notte, sul pavimento in legno. Come aveva fatto a cadere quel libro? Era stata lei?
    Avvicinandosi ad esso, lo raccolse da terra osservandolo e leggendo il titolo mentalmente.

    §...§

    “Interpretazione del sogno”. Questo era il titolo del libro, con una scrittura particolare e diversi disegni che raffiguravano una luna, da un inquietante sorriso, e diverse stelle. Aprì il libro in una pagina a caso, leggendo solo un paio di frasi. Poteva servire sicuramente a qualcuno che, frequentemente, ricordava i sogni ambigui, quasi senza nessun senso logico. Asami raramente sognava e quando lo faceva non erano del tutto bizzarri. Ma ripensando ad un episodio che gli accadde tempo prima, numerosi i dubbi iniziarono a tormentarla. Ricordava diverse figure dall’aspetto decisamente non riconducibili a quelle umane. Uno spirito che li attaccò inizialmente senza alcun motivo e infine la comparsa di un uomo, chiamato Demiurgo. Tutto quello con la realizzazione di far parte di un clan molto antico ma subito quell’esperienza, quasi tragica, si ritrovò nuovamente nella sua dimora. Da allora non aveva avuto l’occasione di sperimentare le sue abilità, forse sottovalutando tutto quello che aveva vissuto. Era la realtà o un sogno? Le figure che aveva incontrato avevano un significato?
    Quel libro serviva per interpretare particolarità all’interno di un sogno. Forse non era tanto inutile…

    [...]

    A passo lento la ragazza uscì da un negozio con un sorriso stampato sul suo volto. Fortunatamente trovò tutto ciò che le serviva per la creazione del secondo tonico. Essendo spezie costose si ritrovò senza nessun ryo in tasca. Ma quelle spezie, in quel momento per lei, rappresentavano tutto. Più i due libri che portava con sè gelosamente. Percorrendo le molteplici stradine del villaggio della foglia, l’apprendista medico si diresse verso la dimora che da più di due diventò la sua nuova casa. Ma il suo senso dell’orientamento l’aveva abbandonata proprio in quegli istanti, ritrovandosi in un posto completamente nuovo ai suoi occhi. I cittadini per strada non erano diminuiti, così come gli edifici e i vari negozi che si trovavano lungo quella strada. Iniziò a percorrerla senza, per sua sfortuna, ritrovare la strada che giungeva fino alla zona sud-est del villaggio.

    -Cavolo…-

    Come succedeva quasi tutte le volte, Asami aveva perso la concezione dello spazio, perdendosi per Konoha e raggiungendo una zona totalmente sbagliata rispetto a quella che di solito osservava tutti i gioni dalla sua finestra. Mormorò tra sè mentre si guardò intorno in cerca di riferimenti o di edifici che aveva già visto nei mesi passati. Ma tutto quello le sembrava completamente nuovo ai suoi occhi.
     
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