È permesso?!

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  1. Luis
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    Amministrazione, post 6

    Tirai una boccata d'aria fresca, poi un'altra ed un'altra ancora quasi fossi appena riemerso dalle profondità marine, il veleno dell'Amministratore ebbe un effetto repentino ed il gonfiore che mi occludeva le vie respiratore andò a ritirarsi immediatamente, al contempo anche gli effetti sulla mia fisicità andarono scemando dando spettacolo dell'efficacia della soluzione trovata in risposta al problema che mi stava uccidendo. In pochi minuti tutto sembrò tornare alla normalità. A questo proposito, la rapidità del recupero non diede modo allo Yakushi di trovare una nuova fonte d'interesse che lo distraesse dal piccolo scherzetto che gli avevo giocato poco prima e me lo ritrovai lì, curioso di sapere cosa avessi da dirgli.
    Per qualche istante rimasi impietrito, sudando freddo per la preoccupazione, giusto il tempo di macinare un pensiero dietro l'altro in cerca della soluzione che mi avrebbe cavato d'impiccio e fu in quel momento di titubanza che ebbi l'idea geniale.
    Parlare?! Se Febh si fosse aspettato un moccioso piagnucolone in cerca del perdono sarebbe rimasto decisamente sorpreso dalla veemenza con cui avrei preso parola. Stai scherdanzo, vero?! No, dimmi, stai scherzando!!
    L'aria accigliata serviva a nascondere la colpa, il tono infastidito voleva distogliere l'attenzione dell'interlocutore cercando di distrarlo convincendolo di dover capire dove avesse sbagliato, infine il colpo finale: il dito puntato con decisione all'indirizzo del colpevole, colui che avrebbe dovuto sentire la vergogna per l'accaduto gravargli sulle spalle. Febh! Lo sguardo severo non dava scampo, puntava dritto alla coscienza del jonin. Sapevi benissimo che sono allergico a quella pianta, tu... TU l'hai fatto apposta, hai tentato di assassinarmi! Abbassai lo sguardo, fintamente sconfortato, asciugandomi lacrime e moccio in un unico gesto. Era chiaramente scritto nel mio fascicolo e tu hai usato quell'informazione per punirmi, hai attentato alla mia vita... tu... tu che dovresti proteggere i più deboli! Le lacrime scesero a fiotti, la recita era giunta al suo apice.
    Mi rialzai, tremando più del necessario mettendo in mostra una debolezza ed una fragilità che non mi appartenevano e feci per allontanarmi, il volto rivolto al pavimento con i capelli che ricadendo nascondevano il viso. Credevo in te, credevo nel grande Febh il Salvatore, ma evidentemente mi sbagliavo... Addio! Mi hai sconfitto... lascerò il villaggio... Alcuni singhiozzi, i passi appesantiti dalla tristezza e dalla costrizione di lasciare un luogo che si amava.
    La recita definitiva, il tentativo coraggioso di puntare su un aspetto che lo Yakushi non poteva contestare: la preparazione come capo della burocrazia del Suono. L'averlo visto dormire in ufficio, l'atteggiamento tenuto durante il primo incontro, tutto dava l'idea che Febh fosse maledettamente distratto e poco attento, vittima della passione del momento. Puntare sulla conoscenza dei documenti che mi riguardavano (che per altro non esistevano) era la chiave delle catene che mi attendevano alle prigioni.
    Piansi, mi lamentai e mi dimostrai remissivo davanti alle angherie perpetrate alla mia persona, cos'altro se non questo spettacolo improvvisato avrebbe potuto salvarmi?
     
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11 replies since 5/1/2017, 14:29   157 views
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