Ritiro sul monte

[Free] Shin e Kairi

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    Il monte Yume

    Post i - Il tempio di Inari





    Il viaggio durò solamente un battito di ciglia [Tecnica]. Un istante prima i due shinobi erano in mezzo all'erba nei presi di un mulino in fiamme, reduci di una dura battaglia che gli aveva visti vincitori. Ora invece si trovavano in una piazza lastricata, in un luogo che la ragazza non aveva mai visto prima. Si trattava senza dubbio di un ambiente montano, ma alzando gli occhi Kairi avrebbe potuto scorgere un imponente santuario, di cui quello era probabilmente lo spazio antistante, appena fuori dal suolo sacro. Avrebbe avuto, tuttavia, solo una manciata di secondi per prendere coscienza del paesaggio che la circondava. Due lame di naginata puntate sul collo, una davanti a lei e l'altra alle spalle, avrebbero richiesto la sua attenzione. Ad impugnarle due monaci guerrieri, il capo e la bocca coperti da un panno bianco. Se li avesse osservati con cura, avrebbe notato spuntare dal turbante delle orecchie da volpe, e la conformazione stessa del viso ricordava quegli animali. Non c'era dubbio, si trattava di kitsune. In piedi di fronte a loro un anziano sacerdote fece un cenno col capo. Le volpi avrebbero lievemente allentato la morsa sulla pelle dell'Uchiha, ma non si sarebbero fatte da parte. Allo stesso segnale, si erano fatte avanti delle sacerdotesse dal vestito bianco e rosso che, nel completo silenzio, avevano raccolto con tutta la delicatezza del mondo il corpo martoriato del Kinryu, trasportandolo all'interno del complesso monastico. La giovane avrebbe faticato a sollevare lo sguardo, ma seguendo l'amico si sarebbe resa conto che tutto la recinzione lignea che separava la piazza su cui si trovavano e il tempio vero e proprio era affollato di kitsune. Molte si coprivano il naso con le maniche delle ampie vesti, mormorando tra loro. Tra di loro, due spuntavano. Harumi, la novizia, che piangeva come una fontana, preoccupata per la sorte del suo padrone. A pochi passi da lei una volpe dall'aria emaciata, anch'essa femmina, lanciava occhiate cariche di odio verso l'Uchiha. Aveva cercato di accedere all'area in cui Shin e Kairi si trovavano, ma era stata trattenuta dai monaci posti di guardia al cancello. Puzza di tengu. Il commento, improvviso, giunse dalle spalle della giovane, pronunciato da una delle due guardie. Emana un'aura impura. Gli fece eco il suo collega. Il vecchio religioso, con ogni probabilità il responsabile del santuario, mosse impercettibilmente il bastone che stringeva in mano, e quelli tacquero. A ben badare in effetti, sembrava calato sull'intera valle un silenzio irreale. L'illusione, o più probabilmente l'impressione generata dall'aria di autorità dell'uomo, durò fin quando questi non aprì bocca per interrogare la kunoichi. Che fai qui, donna? Quale rapporto ti lega al ragazzo con cui sei giunta? Sei forse causa delle sue ferite? Parla, con cuore sincero. Se menti, io lo saprò. Kairi avrebbe avuto dentro di sé l'intima convinzione che quelle parole fossero verità. Il tono di voce della volpe era caldo, eppure sulla sua pelle suonava gelido, come il tagliente vento del nord. Era evidente che non fosse la benvenuta in quel luogo, eppure il sacerdote le concedeva una possibilità. Se fosse stata convincente, avrebbe ottenuto il permesso di assistere l'amico in difficoltà, forse. Altrimenti sarebbe stata presumibilmente costretta ad abbandonarlo, sempre che le creature non le riservassero una sorte peggiore.


    Rieccoci qua! Seconda parte della giocata, cerca di convincere l'anziano, altrimenti la tua permanenza nel santuario potrebbe essere molto breve.
     
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    Il Monte Yume

    1° post




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    Prosegue da qui

    La ragazza, dopo diversi istanti di buio totale, si ritrovò in ginocchio su del lastricato: fece appena in tempo ad alzare lo sguardo per vedere un tempio a qualche metro davanti a lei che due lame di naginata le si avvicinarono pericolosamente al collo, troppo pericolosamente per i suoi gusti.
    I suoi occhi ancora umidi dalle lacrime appena versate mutarono nuovamente ed istintivamente dal carbone al cremisi, mentre rimanendo immobile mosse le iridi alla ricerca dei suoi assalitori. Non impiegò che pochi istanti per rendersi conto della strana forma appuntita del loro viso coperto da un panno bianco, e delle orecchie che spuntavano al di sopra di esso Kitsune...
    Un sacerdote si fece avanti ed ad un suo cenno le due guardie allontanarono leggermente le armi senza tuttavia smettere di minacciarla, mentre alcune sacerdotesse raccolsero il corpo dell'amico e l'Uchiha fu costretta a lasciare andare la mano che ancora stringeva saldamente. Seguendo il percorso dell'amico notò come stesse venendo portato all'interno del tempio stesso e come la zona fosse piena di altre Kitsune: Kairi riconobbe Harumi, la volpe che aveva conosciuto a casa dell'amico. Il suo sguardo fu poi attirato da quello di un'altra figura, sempre femmina, che le stava lanciando occhiate cariche di odio. Prima che potesse dire nulla la sua attenzione fu nuovamente attirata dai commenti acidi delle due guardie che l'avevano accerchiata.
    Attento a come parli...sibilò girando nuovamente lo sguardo, questa volta gelido, verso la guardia più vicino a lei: visto ciò che era accaduto fino a poco prima e l'accoglienza che aveva ricevuto in quel luogo, luogo in cui invece credeva sarebbe riuscita finalmente a riposare, il suo umore non era certo dei migliori e la sua solita diplomazia in quel momento venne a meno.

    Fortunatamente un nuovo cenno del sacerdote zittì le due kitsune armate, e dopo lunghi istanti di silenzio innaturale l'anziano parlò. La ragazza mantenne il suo sguardo durante tutta la sua seguente risposta: non aveva niente da nascondere, ed era solita mentire solo quando lavorava, ovvero in determinate missioni in cui era necessario. Mi chiamo Kairi, appartengo al clan Uchiha di Konoha. Shin è uno dei miei più cari amici come credo che quella kitsune possa confermare con un cenno del viso indicò Harumi fra la folla Mi ha visto a casa sua qualche tempo fa. Eravamo assieme in una missione, non sono io la fautrice di quelle ferite anche se si può dire che in qualche modo ne sia la causa...abbassò un secondo lo sguardo presa dal senso di colpa, per poi rialzarlo nuovamente verso il sacerdote Shin mi ha salvato da un'esplosione, allontanandomi dalla stessa e facendomi scudo con il suo corpo. Non ho potuto soccorrerlo subito perché negli ultimi minuti sono stata costretta alla battaglia dal nostro avversario, appena l'ho sistemato mi sono precipitata da lui cercando di aiutarlo, dopo pochi secondi mi ha afferrato la mano e siamo ricomparsi qui aveva l'impressione che l'anziano potesse davvero capire quale fosse la verità e quali fossero menzogne, e confidava dunque che la sua versione fosse sufficiente per calmare la situazione. Allo stesso tempo si mise a studiare la zona per valutare un'eventuale via di fuga: non aveva di certo intenzione di morire lì dentro nel caso in cui le sue parole non li avessero convinti.


     
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    Il monte Yume

    Post ii - Anzu



    Il gran sacerdote sostenne lo sguardo scarlatto senza esitazioni, mentre alle sue spalle si levava un mormorio indistinto. Quegli occhi... La voce, l'unica distinta a raggiungere la ragazza, apparteneva alla volpe di fianco ad Harumi, ma, se prima in lei Kairi scorgeva solo rabbia, ora poteva discernervi una certa apprensione. Uchiha... L'anziano di fronte a lei richiamò su di sé l'attenzione. Nel pronunciare il nome del suo clan sembrò assaporarlo, trattenendolo in bocca prima di dargli un'effimera vita nell'aria. Questo spiega molte cose. L'espressione sul suo viso parve sciogliersi, sebbene il sorriso non si aprisse del tutto. Sembrava aver preso la sua decisione riguardo la sorte delle kunoichi di Konoha, e non doveva essere poi tanto crudele. Ti credo, Kairi del clan Uchiha. Ti prego di perdonare i modi scortesi dei miei confratelli, il giovane Kinryu con cui sei giunta ha interrotto solo di recente un isolamento lungo più di un secolo. Nel frattempo, come reagendo ad un muto comando, i due monaci ritirarono le lunghe aste e si portarono alle spalle del padre superiore. Se lo avesse desiderato, la ragazza avrebbe potuto alzarsi, fronteggiando il suo interlocutore, che pur lo superava d'altezza di buona misura. Immagino che avrai molte domande da porci, ma se la tua preoccupazione è sincera, per prima cosa vorrai conoscere le condizioni del tuo amico. La volpe attese un segno di assenso, o di diniego, prima di proseguire. Posso rassicurarti, sarà curato con le nostre arti millenarie, secondo la tradizione è stato lo stesso kami Inari a insegnarle alla prima kitsune che ha accolto al suo servizio. Il vecchio fece un gesto con la mano, come per scacciare un'idea molesta o una storia noiosa. In ogni caso, sono straordinariamente efficaci. Una notte di riposo e te lo restituiremo come nuovo. Questa volta un abbozzo di sorriso comparve sul suo volto. Non era crudele, tuttalpiù severo. E sospettoso, ma quello derivava dal suo compito di custode: l'intera comunità di volpi dipendeva da lui, la loro incolumità era il suo primo pensiero. L'assembramento di curiosi ai confini del tempio iniziava intanto a disperdersi. Purtroppo, non puoi accedere al suolo sacro. Una punta di oscurità alberga nel tuo animo, e lo contamineresti. Assunse uno sguardo pensoso, e subito dopo si sentì in dovere di specificare. Nel tuo caso, la malvagità non vi è ancora sbocciata, ma vi troverebbe terreno fertile: devi stare due volte attenta! Con quella raccomandazione sibillina, prese congedo. Con passo lieve, quasi scivolasse sul suolo senza realmente toccarlo, si diresse verso la recensione che delimitava gli spazi consacrati. Devo ritornare alle mie mansioni, che sono molte, e gravose. Ti affido alle cure di Anzu. Ci rivedremo, discendente dei Tengu. Detto ciò se ne andò, seguito dai due monaci.
    Al nome di Anzu rispondeva proprio quella kitsune i cui sguardi accigliati si erano tanto sovente posati sulla giovane umana. Digrignò i denti, ma al passaggio del saggio capoclan chinò la testa e mormorò il suo assenso. Con espressione seria, si diresse a rapidi passi verso Kairi, superandola. Mentre si allontanava, richiamò l'Uchiha senza fermarsi. Allora, ti muovi? La kunoichi non avrebbe a quel punto avuto altra scelta se non seguirla. Una volta raggiunta l'estremità opposta della piazza discesero per una stretta scalinata, i cui gradini erano stati scavati direttamente nella roccia. Dopo un breve cammino, le due si ritrovarono in una terrazza lastricata ricavata sul fianco della montagna. Proprio a ridosso della parete stava adagiata una piccola casetta di stile montano, col tetto spiovente progettato per resistere alle intense nevicate che interessavano quell'angolo del Paese del Fuoco. Sull'esterno si apriva una piccola finestrella, i cui infissi lignei si intersecavano creando una croce, isolata con fogli in carta di riso come si vede ormai solo nei villaggi più sperduti non ancora raggiunti dai comfort della modernità. Sul retro della casupola si poteva scorgere infine una vetusta caldaia in ghisa, le cui dimensioni ragguardevoli lasciavano presumere la presenza di un bagno tradizionale. Anzu aprì la porta e fece cenno alla sua ospite di accomodarsi. L'interno era in perfetto ordine, quasi fosse attesa. Superato il vano d'ingresso, dove si tolsero i calzari, entrarono in un'ampia sala da quattro tatami, il cui unico mobilio era costituito da un basso tavolino posto esattamente al centro. La kitsune si rivolse dunque alla ragazza con fredda gentilezza. Gradisci del the? Avrebbe comunque iniziato a prepararlo, qualunque fosse stata la risposta. I suoi gesti nel far ciò erano semplici ed al contempo eleganti; doveva aver imparato quell'arte molto tempo fa, eppure non dimostrava che vent'anni, secondo gli standard umani. Una volta pronta la bevanda porse una tazza fumante a Kairi, se in precedenza la giovane avesse espresso una risposta in tal senso. Mentre attendevano che il liquido si raffreddasse a sufficienza da essere bevibile, la volpe sospirò. Senti, tu non mi stai simpatica, e credo che il sentimento sia reciproco. Tamburellò con le dita sul legno cercando di dar forma al discorso che aveva in mente. Shin mi ha restituito la libertà, ed ora io gli appartengo. Ho deciso di consacrargli la mia vita: solo così potrò ripagare il mio debito verso di lui e i suoi antenati. Quindi chiunque lo minacci o gli faccia del male si merita il mio odio. Il vecchio mi ha dato una casa e si prende cura della mia salute, perciò se lui ti reputa innocente, gli credo. Riprese fiato, aveva sputato fuori quella confessione di getto, temendo che se si fosse fermata non avrebbe più avuto il coraggio di terminarla. Da quel momento sarebbe calato un silenzio imbarazzato, che sarebbe spettato eventualmente dalla kunoichi rompere. Di certo mille domande le turbinavano nella mente: il rapporto tra la volpe e l'amico, il riferimento ai tengu, la storia del clan delle kitsune e molte altre. Quella era la sua occasione per tentare di ottenere delle risposte, e al tempo stesso per cercare di stabilire un rapporto, se non di amicizia, almeno di accettazione con Anzu dopo la loro falsa partenza.



    Se vuoi puoi approfittare del tempo a disposizione per interrogare la kitsune e soddisfare le tue curiosità.
     
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    Accoglienza glaciale

    2° post




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    Il suo sharingan ed il suo clan sollevarono un mormorio indistinto tra la folla, anche se la sola voce che sentì distintamente fu quella della kitsune che prima la stava guardando con tanto odio. Tuttavia ancora una volta non ebbe tempo di replicare o dire altro la sua attenzione fu catturata nuovamente dal sacerdote, che con parole criptiche fece capire tutto e niente, alimentando in realtà la curiosità della ragazza anche se questa non ne fece parola, ascoltando in silenzio l'interlocutore come suo solito prima di parlare.
    Soltanto quando l'anziano affermò di crederle e che si sarebbe preso cura di Shin personalmente la kunoichi si tranquillizzò, mentre le sue iridi tornavano carbone. Fu però presa alla sprovvista quando il sacerdote, continuando nel suo discorso, affermò che nel suo animo vi fosse una piccola parte di oscurità.

    ...

    Aprì bocca un istante per controbattere ma le parole le morirono in gola, finendo con il farle fare una probabile magra figura: l'anziano non aveva poi tutti i torti, il suo non era mai stato il più tranquillo dei clan ed era stata lei stessa ad esprimere determinate preoccupazione all'amico la sera prima, quindi finì con il richiudere la bocca senza emettere un suono.
    Prima che l'uomo si allontanasse per prendere congedo la ragazza fece un educato inchino, decidendosi finalmente a parlareGrazie per la fiducia che mi accordate, non vi deluderò. Se non è possibile per me entrare nel vostro tempio rispetterò le vostre usanze e ne rimarrò fuori. Vi chiedo solo di essere avvisata non appena Shin starà meglio se quel tempio era il luogo di appartenenza delle kitsune con cui l'amico aveva stretto un patto come immaginava, era convinta che avrebbe ricevuto ottime cure.

    Quando a muoversi verso di lei fu proprio la volpe che fino a poco prima le aveva lanciato occhiate ben poco amichevoli, Kairi non poté evitare un'espressione infelice Perfetto...fra tutte proprio lei...
    Ebbe l'ennesima conferma di come a lei piacesse poco quando questa la superò, intimandole di seguirla con fare più adatto ad una maestra che ad una accompagnatrice. La kunoichi le scoccò un'occhiataccia e la seguì in silenzio, senza curarsi di raggiungerla e mantenendo la distanza anche se la buona educazione avrebbe imposto il contrario: d'altronde Anzu aveva ben fatto capire come quel compito per lei fosse più un peso che altro, dunque anche la ragazza non si sarebbe sforzata più di tanto di essere rispettosa o educata fino a quando il suo atteggiamento non fosse cambiato.
    Arrivate all'interno della piccola casetta ordinata annuì con un semplice cenno della testa quando la volpe le chiese se volesse un thé, sedendosi sul tatami compostamente e senza dire una parola. Sarebbe stata una permanenza noiosa e poco piacevole probabilmente, ma la pazienza per quelle occasioni non le mancava. Non appena Shin fosse stato meglio si sarebbero allontanati, o avrebbe chiesto all'amico di indicargli la strada per poter tornare a Konoha da sola nel caso in cui lo shinobi volesse restare. Era chiaramente un ospite indesiderata e non avrebbe avuto senso trattenersi lì troppo a lungo.
    Fu però Anzu stessa a rompere il silenzio ed a dare una svolta imprevista a quella scomoda situazione; dopo che ebbe parlato l'Uchiha rimase diversi istanti ad osservarla, non capendo quali fossero le sue intenzioni. Bevve un paio di sorsi dalla tazza fumante che le era stata appena offerta assaporandone con gusto l'ottimo sapore prima di rompere l'imbarazzato silenzio che si era andato a creare nella stanza Ti ringrazio per la tua fiducia. Non farei mai del male a Shin, e lui stesso potrà confermarti la versione dei fatti che ho esposto poco fa al vostro sacerdote. E' uno dei miei più cari amici, e penso tu possa ben capire perché mi sembra che la stessa cosa valga per te. Lui ha salvato la vita a te così come a me, gli siamo entrambe debitrici da questo punto di vista accennò un sorriso che però scomparve quasi istantaneamente, le era già abbastanza difficile trovarsi a suo agio con sconosciuti, la cosa era ancora più complicata se quello sconosciuto mostrava palese astio nei suoi confronti, astio che tra l'altro lei riteneva completamente immotivato Non so esattamente cosa io abbia fatto per guadagnarmi la tua antipatia però...dici di credere alla mia versione eppure continui a trattarmi come fossi stata io stessa ad infliggergli quelle ferite, perché? E' per via di quello che ho sentito poco fa? "Puzza di tengu", "il suo animo è impuro", "discendente dei tengu" non ho la più pallida idea di quello a cui vi stesse riferendo, qui sembrate tutti conoscere il mio clan meglio di me. Uchiha e Kitsune si sono scontrati in passato? questo avrebbe giustificato almeno in parte l'atteggiamento freddo di Anzu. Quello della kunoichi era un timido tentativo di stabilire un punto di contatto con la volpe, cercando in qualche modo di capire meglio il suo punto di vista: d'altronde nonostante i modi ben poco cordiali si stava occupando di lei ospitandole a casa sua, doveva dargliene atto. E se la kitsune aveva deciso di limitarsi alle apparenze dandole un giudizio che riteneva piuttosto superficiale lei non avrebbe commesso lo stesso errore. Certo era però che se anche in quel caso si fosse scontrata contro un muro di ghiaccio, avrebbe interrotto ogni ulteriore tentativo di approccio.


    Catfight o piacevole chiaccherata davanti ad un thé? :3 a te la scelta ora XP



     
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    Il monte Yume

    Post iii - Spiegazioni



    Anzu inclinò lievemente la testa mentre ascoltava la replica della giovane. Soppesò le parole prima di rispondere alla sua domanda, rimanendo in silenzio per qualche un minuto. Alle sue spalle una delle sue cinque code si muoveva ritmicamente in alto e in basso, quasi a conciliarne il pensiero. Alla fine, dopo aver posato la tazza vuota discosta, si sporse in avanti, appoggiando i gomiti sul tavolo. Quando Harumi è venuta ad avvisarci del pericolo, mi sono precipitata subito. Ammetto... Quella concessione le costò una fatica immane, ma la kitsune sapeva inghiottire il proprio orgoglio per testimoniare la verità. ...ammetto di essere saltata a conclusioni affrettate, e me ne scuso. Chinò leggermente le spalle e il capo. Per quanto riguarda il resto, mi sorprendo della tua ignoranza. Per la prima volta Kairi avrebbe potuto vedere un sorriso sul volto della volpe, per quanto canzonatorio. Cosa sai dei tengu? Nel caso che la kunoichi si fosse dimostrata poco o punto informata, avrebbe dato una veloce spiegazione a riguardo. Sono creature soprannaturali che abitano il mondo degli umani, come noi kitsune d'altronde. Anche loro si dividono in clan e tribù, quindi sarebbe scorretto generalizzare. Però è gente con cui non si può scherzare, specialmente con i seguaci di Susanoo. Ci siamo combattuti in più riprese, sangue è stato sparso. Lo sguardo della volpe sembrò guardare oltre la ragazza per un istante, ma durò un battito di ciglia. Mi sorprende che tu non abbia sentito parlare del origini mitologiche del tuo clan comunque. Le iridi feline della creatura esprimevano una genuina perplessità. Secondo i racconti discendereste da niente meno che da Sojobo, il Re sopra la Montagna, il Konoha Tengu supremo. Per questo ti hanno appellato in quel modo. Anche se ora l'unica puzza che sento ora è quella della sporcizia. La sua voleva essere una battuta, anche se si sentiva che non le era venuta naturale. Tuttavia ce la stava mettendo tutta per dimostrarsi cordiale con l'amica, per giunta una delle migliori a prestarle fede, del suo evocatore. Si alzò di scatto, cercando di dare un seguito compiuto alle sue parole inadeguate. Sì, potresti fare un bagno prima di cena, è ancora presto. Dovrebbe esserci tutto l'occorrente. Parlare immersi nell'acqua calda non è forse meglio? Senza attendere una risposta iniziò a trafficare per la casa rimediando il necessario. Fece un paio di giri fuori per controllare e alimentare la caldaia, lasciando che Kairi si decidesse. Se avesse infine acconsentito le avrebbe fatto quindi strada mostrandole il retro della casa. Il locale era ampio, probabilmente in parte ricavato scavando il fianco della montagna. C'era tutto il necessario per lavarsi e, in fondo, una comoda vasca quadrangolare sufficiente ad accogliere più persone. Puoi lasciare i tuoi abiti in quel cesto, li farò pulire. Ti ho preparato uno yukata pulito, dovrebbe essere della tua taglia. Anzu lasciò scivolare lentamente la propria veste al suolo, chinandosi poi per raccoglierla e ripiegarla delicatamente. Ora che aveva la possibilità di osservarla da vicino, la kunoichi potè notare che non era poi tanto dissimile da lei. Sia l'altezza che l'incarnato erano simili, ed anche le loro curve erano paragonabili. A nessuno sarebbero però sfuggite quelle orecchie pelose, né tanto meno le cinque code dall'aria morbida che spuntavano alla fine della schiena. Priva di imbarazzo, la kitsune si sedette su uno sgabello per darsi una ripulita. Allora, vieni o no? Aveva pronunciato quasi le stesse parole poco prima nel piazzale, ma il tono ora era completamente differente. Per finire la storia, ti sei mai chiesta da cosa derivi il nome del tuo clan? Uchiha è incredibilmente simile ad Uchiwa, non credi? Ed il ventaglio è anche il vostro simbolo. Il vecchio Sojobo porta ovunque vada quell'oggetto, almeno a quanto ho sentito dire. Inoltre le vostre statue sono piene di riferimenti ai tengu. Si svuotò una ciotola piena d'acqua in testa per risciacquarsi lo shampoo dai capelli. Eppoi... una volta ho combattuto al fianco del mio precedente evocatore, in una battaglia furiosa ai tempi della grande guerra. Ricordo come se fosse oggi l'enorme mostro evocato da quello shinobi dagli occhi rossi come i tuoi, e ti assicuro che quella era la forma di un tengu. Beh, ma è acqua passata in fin dei conti. Il suo tono di voce si era abbassato, il ricordo non doveva essere piacevole. Avendo finito le abluzioni si diresse alla vasca, controllando la temperatura con la mano. Giudicandola adeguata vi si immerse con grazia, lasciando abbastanza spazio perché la giovane si accomodasse a sua volta. Anzu socchiuse gli occhi, godendosi il tepore. Poi, d'improvviso, fece lei per la prima volta una domanda alla ragazza. Raccontami di te e Shin, per favore. Il suo sguardo era un misto di emozioni difficilmente decifrabili, ma su tutte spiccava l'apprensione per l'uomo a cui aveva deciso di dedicare la propria esistenza.



    Anzu ti offre la riconciliazione, a te coglierla o meno.
     
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    Terme e relax, finalmente

    3° post




    Pensato
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    Il suo tentativo di stabilire un contatto con la kitsune sembrava essere andato a buon fine, ed Anzu finì persino con lo scusarsi. Al sentire quelle parole Kairi si rilassò, sorridendo gentilmente e tornando infine ai suoi soliti modi cordiali Apprezzo molto, grazie
    Rimase ad ascoltare il racconto della volpe sorseggiando di tanto in tanto il thé, incuriosita: sapeva che cosa fossero i tengu e sapeva anche quanto il suo clan traesse ispirazione da tali creature per quanto riguardava disegni, costruzioni e tradizioni, ma questo era ben lontano da ciò che credeva la kitsune davanti a lei. Era tuttavia divertente conoscere il suo punto di vista a riguardo, anche se aggrottò leggermente le sopracciglia quando la donna le disse che puzzava: certo era appena uscita da un impegnativo combattimento, ma non era di certo carina una simile affermazione! Ma più che una vera offesa sembrava quasi che la donna non sapesse bene come approcciarsi correttamente con gli estranei, forse a causa dell'isolamento di quasi un secolo di cui aveva parlato il sacerdote qualche tempo prima. Per questo motivo la kunoichi decise di non dare troppo peso alle sue ultime parole.

    Quando poi le venne proposto un bagno annuì istintivamente con il capo ancora prima di rispondere: una vasca piena di acqua calda poteva fare solo bene sia al suo fisico, sia alla sua mente Molto volentieri, grazie seguì la sua ospite fino al bagno, non sorprendendosi in realtà più di tanto quando con estrema naturalezza la donna si tolse i vestiti davanti a lei: era stata più di una volta alle terme pubbliche e fin da piccola aveva capito come in quei luoghi l'imbarazzo non aiutasse a rilassarsi a dovere. Si trattava probabilmente dell'unico posto dove la kunoichi, ed in realtà la maggior parte delle persone che vi andava, non aveva problemi nel togliersi gli abiti davanti agli sconosciuti. D'altronde il suo fisico non aveva nulla di sbagliato, al contrario, poteva essere invidiato da molte.
    Si tolse così la divisa con naturalezza appoggiandola nella cesta che le aveva indicato Anzu, sedendosi su uno sgabello poco lontana da lei e risciacquandosi a dovere come era buona educazione fare prima di entrare in qualsiasi vasca, lasciandole finire il discorso. Quando lo concluse sorrise, divertita, mentre finiva di lavarsi E' curioso come voi abbiate queste credenze, sai? Certo, i riferimento del mio clan ai Tengu sono molteplici, ma appunto si tratta di pura mitologia. Non discendiamo da tali creature, anche se le nostre origini sono antiche quasi quanto loro potrei dire. Ma non è il momento per questa storia, e finirei con l'annoiarti e basta aveva sentite quelle storie da entrambi suoi genitori quando ancora era bambina, storie tramandate di generazione in generazione, ed ormai si poteva dire le conoscesse a memoria: quando ancora sua madre era in vita pregava ogni sera per farsi raccontare qualche spezzone prima di addormentarsi. Era però piacevolmente sorpresa di quanto la kitsune conoscesse bene dettagli che erano sconosciuti anche a molti shinobi di Konoha non appartenenti al clan, e fu ancora più stupita quando Anzu le disse di ricordare dettagli della grande guerra Forse ti riferisci al Susanoo. Non l'ho mai visto ne ho solo sentito parlare, si dice che solo i migliori membri del mio clan siano in grado di crearlo. E si, ora che mi ci fai pensare dovrebbe proprio ricordare un'enorme tengu rimase qualche istante in silenzio, indecisa se fare o meno la domanda che le passava in testa in quel momento: non voleva risultare scortese, ma la curiosità era tanta e visto che la volpe sembrava propensa alle chiacchere, perché non approfittarne? Non prenderla come una scortesia, ma se hai partecipato alla grande guerra degli shinobi devi essere decisamente più grande di me, anche se dal tuo aspetto si direbbe il contrario...Molto, moooolto più grande... ...quanti anni hai? Avrei giurato fossimo quasi coetanee, ma probabilmente il ciclo vitale di voi kitsune è molto differente dal nostro continuò avvicinandosi alla vasca ed immergendovi prima un piede, poi tutto il resto del corpo: il solo sentire l'acqua calda avvolgere completamente il suo corpo le diede un sollievo indescrivibile, e così si lasciò andare ad un sospiro soddisfatto, socchiudendo a sua volta gli occhi. Li riaprì solo alla successiva domanda della donna.
    Io e Shin? Ci siamo conosciuti quando ancora eravamo entrambi studenti, in un locale nel villaggio di Konoha. nonostante sia nativa della foglia non conoscevo nessuno allora, e lui è stato il primo ad avvicinarsi ed a presentarsi. Abbiamo deciso di fare un piccolo incontro amichevole il giorno dopo, e da allora ci siamo rivisti anche durante delle missioni o semplicemente al villaggio qua e là oppure a casa sua per un thé, e siamo diventati buoni amici. Si può dire in realtà che Shin sia anche un po' il mio maestro, per quanto mi scocci ammetterlo è decisamente più in gamba di me per quanto riguarda i combattimenti. Almeno per ora sorrise quasi stesse accettando mentalmente un sfida con se stessa E' indubbiamente più forte di me per quanto riguarda le taijutsu, ma non sono così certa lo sia in ninjutsu e genjutsu. Prima o poi avremo modo di metterci alla prova nuovamente. Per quanto riguarda voi invece, come vi siete conosciuti? Non si incontrano kitsune per caso di solito per quanto la loro accoglienza non fosse stata demme migliori ora quello strano popolo si stava rifacendo, e l'Uchiha doveva ammettere di essere piuttosto incuriosita da quel mondo e dai suoi abitanti


    Mi spiace ma non ho trovato una sola immagine della mia presta volto o di qualcuno di somigliante che fosse adatta, e quelle poche che c'erano erano troppo spinte^^''


     
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    Il monte Yume

    Post iv - La mia storia





    Anzu si strizzò i capelli dopo averli risciacquati. Sono curiosa di sentire la vostra versione, ma se non ne hai voglia ora troveremo un'altra occasione, immagino. Quella frase, buttata là con falsa casualità, lasciava intendere che la kitsune avrebbe volentieri rivisto la kunoichi in futuro. Dopo aver superato le incomprensioni iniziali sembravano aver rotto il ghiaccio, parlando come due comuni ragazze alle terme. Nel frattempo la volpe si era introdotta nella vasca, appoggiandosi con la schiena al bordo e lasciando andare la testa all'indietro, completamente rilassata. Alla domanda dell'Uchiha aprì un degli occhi per guardarla, richiudendolo subito dopo con un sorrisetto. All'incirca...cinquanta, forse qualcosa meno. Noi invecchiamo molto più lentamente di voi umani, secondo i vostri standard sto per entrare nella maturità. Quindi se ti fa piacere possiamo considerarci anche coetanee. Si risollevò con la schiena e si sporse in avanti, accarezzando una delle code che sporgeva dall'acqua. Anche lse la storia, nel mio caso, è un po' più complessa... Avrebbe lasciato la frase in sospeso, sempre giocando sovrapensiero con la sua coda, e cambiando infine argomento domandando a Kairi del suo rapporto con Shin. Ascoltò attenta, facendosi più vicina ed annuendo di tanto in tanto. Non avrei mai pensato che avrebbe avuto il coraggio di approcciarsi in modo tanto sfacciato ad una ragazza! Un sorrisetto malizioso comparve sul volto della volpe. Immagino perché tu abbia fatto colpo. Se la ragazza avesse seguito lo sguardo della kitsune si sarebbe ritrovata a fissare il proprio seno, per niente scarso, intuendo ciò che intendeva insinuare. Se avesse assunto un'aria offesa, Anzu si sarebbe messa a ridere, sbattendo le code sulla superficie dell'acqua e lavando così la povera Kairi. Era proprio una battuta da volpe, scusami. Che stesse scherzando era evidente, quindi la kunoichi non avrebbe avuto seri motivi di arrabbiarsi. Credo che a Shin non interessino le ragazze, probabilmente perché è sempre stato maturo fin da piccolo e ha saltato l'adolescenza... Tu stessa non esiti a chiamarlo maestro, nonostante siate praticamente coetanei. Ma magari un giorno... Un altro sorrisetto, intriso di doppi sensi, comparve sul volto di Anzu. Nello stesso momento, la giovane avrebbe sentito qualcosa di morbido sfiorarle la coscia. La volpe si sarebbe goduta la sua reazione, prima che capisse che si trattava semplicemente di un'altra delle sue code. Sei proprio divertente!

    Per farsi perdonare, decise di raccontare la propria storia alla ninja della Foglia, partendo dal principio. Cercherò di fartela breve, mi scuso fin d'ora se la prenderò un po' larga, ma per capire fino in fondo la mia vicenda è doveroso. All'incirca cinque o sei generazioni fa, secondo il computo degli umani, il mondo era in subbuglio, sconvolto da guerre e sciagure. Le grandi nazioni ninja riuscivano a mantenere una pace relativa al loro interno, anche se ai confini il sangue scorreva a fiumi. I paesi più piccoli dovevano fare i conti con una realtà ben più aspra. In uno di questi l'ordine era mantenuto da alcuni clan, alleati tra di loro. Noi volpi eravamo da sempre legate ad uno di questi, il clan Kinryu. Eravamo felici di contribuire a mantenere la pace in quel piccolo angolo di mondo. Un giorno, tuttavia, morì uno dei capoclan dell'alleanza. Fu l'inizio della fine. Il figlio che gli succedette, accecato dall'aspirazione dalla cupidigia iniziò prima in segreto, poi apertamente, a tramare contro gli altri. Questi si riunirono per affrontarlo, ma quel folle aveva chiamato in suo aiuto le forze di una potenza straniera, che non vedevano l'ora di annettersi il nostro territorio. Fu un massacro, entrambe le parti riportarono perdite pesantissime. Io, con il mio evocatore, combattei all'ingresso della valle che conduceva ai villaggi dove i civili avevano trovato rifugio. Dopo che tutti i nostri compagni erano caduti respingemmo da soli più e più ondate di nemici, fino a che non arrivò un mostro. Non saremmo stati in grado di sconfiggerlo neppure al massimo delle nostre forze. Capendo di non avere speranze, il Kinryu mi ordinò di scappare e di implorare le volpi di aiutarli. Non feci in tempo. Lui morì tra le mie braccia, ed io mi trasformai in una moneta per fargli credere di essere scomparsa, ma quel dannato in qualche modo se ne accorse e attraverso un fuuinjutsu mi costrinse in quella forma in perpetuo. L'aria intorno alle due donne si era fatta improvvisamente greve per il peso di quei ricordi. Non era la prima volta che la kitsune rievocava il passato, ma non aveva ancora superato del tutto il dolore di quei giorni. Sospirò, cercando di rivolgere un sorriso alla sua ascoltatrice. Da quello che mi ha raccontato Shin, almeno abbiamo permesso al resto del clan di fuggire, anche se si è dovuto disperdere sull'intero continente per salvarsi. Io sono stata ritrovata dal figlio del guerriero, venuto a reclamare le spoglie del padre. Mi ha portato al collo in suo ricordo fino alla nascita del suo primogenito, quando mi ha passato a lui come portafortuna. E così via, di generazione in generazione, fino a Shin. Questa volta il sorriso che comparve sul suo volto fu genuino, e l'ambiente parve riacquistare in parte il suo calore. Ha sempre avuto un non so che...sembrava quasi che potesse percepire la mia tristezza e solitudine. Mi ha spiegato che si è sentito spinto a cercare l'origine del ciondolo che gli era stato affidato da un istinto sovrannaturale, da una voce dentro di sé. Mi piace pensare che sia stato lo stesso kami Inari a mostrargli la strada. Alla fine è giunto qui, dove l'anziano sacerdote ha sciolto il sigillo e mi ha restituito la libertà, e nello stesso momento le kitsune hanno ricongiunto i loro destini a quello del clan Kinryu. Questa è la mia storia.

    Anzu si alzò, stiracchiando le braccia e sgranchendosi la schiena. L'acqua colava dal suo corpo seguendo la gravità. Bene, meglio uscire prima di trasformarci in kappa! Con un tono di voce piuttosto allegro cercò di scacciare la tristezza che aveva portato con il suo racconto. Scorlò le code e le orecchie, gettando goccioline tutt'intorno, prima di coprirsi con un ampio telo. Avvolse un altro asciugamano intorno ai capelli e si diresse verso la porta. Se vuoi prenderti ancora qualche minuto fai con comodo, intanto inizio a preparare la cena. Quando Kairi fosse effettivamente uscita, avrebbe trovato il riso a bollire nella pentola, e del maiale al curry a rosolare in una padella su due bassi fornelletti in un angolo della stanza. La volpe, che vestiva un elegante yukata, avrebbe ripreso a parlare senza togliere gli occhi dalle pietanze in cottura. Non potrò mai ringraziare abbastanza Shin per quello che ha fatto, anche se mi sono svegliata in un mondo completamente nuovo. Non appena terminata la convalescenza per rimettermi dai postumi della prigionia vorrei combattere al suo fianco, permettendogli di realizzare i suoi sogni. Sono certa che tu mi puoi capire. Si sarebbe voltata nel pronunciare le ultime parole, guardando negli occhi Kairi. Ed ora mangiamo, immagino sarai affamata!

    Terminata la cena avrebbero sparecchiato e lavato le stoviglie, spostando quindi il tavolino e tirando fuori due caldi futon da un armadio a muro. La volpe li avrebbe sistemati uno a fianco all'altro sui tatami, lasciando che l'ospite scegliesse quello più di suo gradimento. Spense quindi la luce principale, lasciando solo una lampada a olio ad illuminare la stanza. Sai, è la prima volta da una vita che dormo in compagnia! Mi fa tornare in mente quando ero ragazzina e passavo le nottate a chiacchierare con le mie compagne di stanza... Se la kunoichi non avesse avuto sonno, Anzu sarebbe stata disponibile per parlare ancora, o per fare giochi di carte o da tavolo come gli studenti durante le gite. Quella giornata era stata certamente bizzarra nel suo sviluppo, non c'era nessun dubbio a riguardo.


    Bene, hai la storia di Anzu. Era il ciondolo che Shin portava al collo quando era studente se te lo ricordi. Termina la serata come più ti aggrada, che domani è un altro giorno!
     
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    Una nuova amica

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    50 anni...la kunoichi sentì un pizzico di invidia nell'ascoltare quelle parole. Anzu pur avendo più di 30 anni in più di lei aveva il fisico di una teenager ma una maturità molto superiore, un notevole vantaggio: probabilmente se solo l'avesse voluto avrebbe potuto conquistare qualsiasi tipo di uomo. Anche se la kitsune stava approcciandosi ora alla maturità per gli standard della sua specie, Kairi avrebbe fatto in ogni caso fatica a considerarla una sua coetanea.
    Quando poi la volpe parlando di Shin e del perché l'avesse avvicinata fissò insistentemente il suo seno più che offendersi la ragazza finì con l'arrossire come un peperone, andando istintivamente a coprirsi il petto con entrambe le braccia. Anzu sembrò essere particolarmente divertita da quella reazione e le fece capire quanto in realtà stesse scherzando, così l'Uchiha si rilassò tornando pian piano del suo normale colorito.
    Continuò ad ascoltare le parole della volpe ma prima di poter rispondere sentì qualcosa di estremamente soffice sfiorarle la gamba, facendole quasi il solletico. Quasi saltò fuori dall'acqua presa completamente alla sprovvista, ed alle risate allegre della volpe arrossì ancora una volta, sprofondando nell'acqua fino all'altezza del naso per la vergogna. In quel momento si sentiva davvero una bambina presa in giro da chi era più esperta di lei, in tutti i sensi Bhè, ecco...si...io...insomma... rialzando appena il viso cercò di rispondere in qualche modo, finendo solo con il farfugliare parole a caso, sentendosi ancora più in imbarazzo Ma che cavolo, volpe maliziosa! non aveva mai affrontato tali argomenti con qualcuno, e farlo con una ragazza che aveva appena conosciuto era per lei ancora più difficile, anche se questa si stava dimostrando decisamente affabile e sembrava divertirsi più che mai.

    La kitsune poi si incupì, cominciando a raccontare la sua storia e quella dei suoi compagni. Rimase ad ascoltare in rigoroso silenzio, realmente dispiaciuta: dal tono della sua voce e dalla sua espressione sembrava che i ricordi facessero realmente male ad Anzu. Aprì bocca solo per rivolgere una domanda, incuriosita Un mostro? Era uno shinobi?
    Non riusciva ad immaginare come dovesse essere rimanere rinchiusa dentro una moneta per così tanti anni, potendo solo osservare come spettatrice il mondo che continuava ad andare avanti senza di lei Capisco perché tu sia così affezionata a Shin allora sorrise osservando la volpeTi ha salvato da una lunga prigionia che poteva essere pari ad una tortura perenne. Io credo sarei impazzita continuò semplicemente. Essere costretta ad aspettare, ad osservare, separata da tutto quello a cui teneva di più le avrebbe probabilmente fatto perdere il senno, e non era sicura che una volta uscita sarebbe stata tranquilla come Anzu. Ora che sapeva la sua storia quasi si stupì nel vederla fidarsi di una sconosciuta in quel modo.
    Quando poi uscì dalla vasca la ragazza si prese qualche minuto per rilassarsi ulteriormente Ti raggiungo fra poco, grazie la battaglia di qualche ora prima l'aveva realmente sfiancata e sarebbe volentieri rimasta per ore nella vasca calda, ma sapeva bene quanto sarebbe stato maleducato da parte sua. Seppur lottando contro la sua volontà si alzò infine dalla vasca, strizzando i capelli prima di avvolgersi nell'asciugamano.
    Dopo aver rimosso con cura ogni singola goccia di acqua dal suo corpo indossò il morbido e confortevole yukata offertole da Anzu, trovandola già in cucina: l'odore del riso in bollitura e del maiale in cottura pervadeva la stanza, e smosse il suo stomaco che brontolò per la fame, mentre la ragazza appoggiò le mani sulla sua pancia sorridendo imbarazzata Scusami, non mangio da prima del viaggio e comincio a risentirne quando la volpe si voltò a guardarla negli occhi l'Uchiha annuì lievemente Di certo in qualche modo dovrò sdebitarmi con lui, in futuro non fece troppi complimenti quando infine entrambe si sedettero a mangiare, assaporando con gusto e piacere la gradevole cena che era stata preparata per lei Ti ringrazio, è davvero tutto ottimo. Dovrò ripagare anche la tua ospitalità prima o poi. Non mi dispiacerebbe se una volta tu venissi a trovarmi al clan, magari anche assieme a Shin. Nemmeno lui è mai venuto a casa mia, ora che ci penso continuò, aiutando la sua ospite a sparecchiare, sistemare la cucina e preparare la stanza per la notte. Quando entrambe si furono stese alla luce della candela e la kitsune ricordò i tempi andati, fu Kairi invece ad incupirsi Io invece non ho ricordi di questo tipo, da piccola ero molto sola, un po' anche per mia scelta. Mi sono sempre troppo concentrata sugli studi e sugli allenamenti, solo ora mi rendo conto di quello che ho perso sorrise tristemente nella penombra Ma forse potrò recuperare qualcosa. Grazie, è stata una bella serata. Ammetto che non lo pensavo, all'inizio rimase qualche istante in silenzio sentendo le palpebre farsi sempre più pesanti: l'effetto rilassante del bagno, lo stomaco pieno, il calduccio del futon e le difficoltà della giornata appena trascorsa cominciarono a farsi sentire, e la kunoichi si addormentò senza nemmeno rendersene conto, troppo stanca per continuare anche solo a parlare.


     
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    Il monte Yume

    Post v - sotto la cascata



    Quando la kunoichi avrebbe riaperto gli occhi, la mattina seguente, ci avrebbe probabilmente messo un po' per rendersi conto di dove si trovava. Dalle imposte appena socchiuse filtrava la luce del giorno, era ormai mattina inoltrata. Era sola nella stanza, ed anche il futon utilizzato da Anzu era stato riposto nell'armadio con cura. Sul basso tavolino, ora a ridosso della parete, stava il necessario per la colazione, pane, marmellata, frutta e biscotti preparati in casa, oltre ad un bollitore per il the. L'Uchiha avrebbe potuto alzarsi con tutta calma, cercando di riordinare le idee. Un nuovo giorno l'aspettava, sul monte Yume.

    La natura incontaminata si stendeva per chilometri davanti a lei. Dalla terrazza ricavata sul fianco della montagna dove la casa si trovava Kairi poteva godere di uno splendido panorama. Presto però la sua attenzione sarebbe stata attratta da una figura che attendeva immobile alla fine della scalinata da cui era discesa il giorno precedente. La miko le sorrise, facendole un cenno di saluto con la mano, per poi avvicinarsi. Ben svegliata Kairi-san. Io sono Midori, piacere di fare la tua conoscenza. Immagino che vorrai vedere Shin. Se l'Uchiha avesse effettivamente espresso quel desiderio, la kitsune avrebbe fatto segno di seguirla, e si sarebbe avviata su per i gradini.



    Tornati nella piazza grande antistante il santuario, dove il jutsu dell'anziano sacerdote aveva fatto comparire i due shinobi al termine della battaglia, non proseguirono verso il tempio, la cui zona era vietata alla ragazza, ma presero una piccola stradina laterale. Si trattava di un semplice percorso in terra battuta che si snodava in lieve salita tra il sottobosco, caratterizzato da svolte continue che fecero ben presto perdere l'orientamento alla fogliosa. Dopo dieci minuti buoni, che sarebbero trascorsi in silenzio, a meno che Kairi non avesse cercato di intavolare una conversazione con la sua guida, sarebbero giunti in una radura, alla cui estremità opposta sorgeva una piccola cascata. Ben prima di vederla tuttavia avrebbero udito lo scrosciare impetuoso dell'acqua che si gettava da una balza, ricadendo fragorosamente sulle rocce sottostanti. Il piccolo corso d'acqua che ne derivava si avviava quindi lungo le pendici del monte attraverso la foresta, dividendosi in un gran numero di rivoli e cascatelle che scomparivano ben presto alla vista tra la vegetazione mentre cercavano la loro strada verso il vicino lago d'Indra.

    Shin stava seduto su un piccolo pennone di roccia, su cui si riversava uno dei rivoli della cascata, in posizione da meditazione. Sulle gambe incrociate aveva adagiata una katana di splendida fattura, su cui teneva appoggiate entrambe le mani aperte. Gli occhi erano chiusi, concentrato solo su se stesso e l'arma che teneva in grembo. Indossava solo un paio di bermuda e, sul petto muscoloso, faceva bella mostra di sé un ciondolo a forma di goccia, vermiglio come il sangue. All'improvviso si alzò, impugnando la spada con una mano, e con un balzo si spostò poco più in là, su un'altra sporgenza all'asciutto. Lentamente prese posizione, tendendo i muscoli per caricare un fendente. Ispirò ed espirò lentamente, per poi eseguire un movimento secco con il polso. Una lama di luce partì dal filo della katana, fendendo l'aria e squarciando per un istante il flusso d'acqua della cascata, che riprese un istante dopo con un boato [Tecnica]Lama di luce
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    La creatura sarà in grado di effettuare un attacco a distanza con un'arma [Mischia] o se trasformata in un'arma [Mischia]; la Velocità è pari a quella di chi impugna l'arma. Il raggio d'azione di un singolo colpo verrà incrementato da un fascio luminoso di potenza pari all'arma. Gli effetti e status che l'arma può causare sono estesi alla Lama di luce.
    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 4 / Consumo: Mediobasso]
    [Raggio massimo: 3 metri per Grado]
    [Da Genin in su]
    . Se Kairi avesse osservato la scena con lo sharingan, avrebbe visto inoltre un flusso di chakra fuoriuscire dal tantien dello shinobi, risalire lungo il braccio, ed infine amalgamarsi con un'altra energia già presente nell'arma [Abilità]Risonanza
    Arte: L'utilizzatore può sfruttare il chakra dell'evocatore per pagare il consumo di una sua tecnica o abilità.
    [Da Genin]
    . Solo a quel punto, nel voltarsi soddisfatto, Shin avrebbe notato Kairi e Midori. Con un sorriso, compì un paio di rapidi balzi fino a portarsi sul prato, facendosi poi incontro alle due camminando a piedi scalzi sull'erba tenera. Kairi, Midori, buon giorno! Le angosce dello scontro affrontato, in cui aveva riportato ferite all'apparenza gravi, non sembravano toccarlo particolarmente, anzi. Le arti mediche segrete tramandate dalle kitsune avevano evidentemente fatto miracoli se, non appena svegliato, trovando Anzu al suo capezzale, aveva pensato di allenarsi un poco con la volpe. Difatti la spada, con uno scintillio, mutò forma, e la volpe apparve di fianco al suo evocatore. Buon giorno, mi scuso per averti lasciato sola stamane, ma dormivi così bene! E poi io e Shin non abbiamo molte occasioni di allenarci insieme. Secondo le sacerdotesse dovrei stare a riposo ancora per un po', ma a me la convalescenza va stretta. Lanciò un'occhiata storta a Midori, che portò una mano socchiusa alla bocca. Cielo, lo facciamo solo per il tuo bene. Ma a quanto pare il giovane Kinryu non è da meno in quanto a disobbedienza. Lo shinobi, sentendosi chiamato in causa, porto una mano dietro alla nuca ad accarezzare i capelli, ridendo in modo contenuto. Midori, sei sempre troppo ansiosa, ti ho detto che sto bene! Tutto merito tuo, ovviamente! Il ragazzo fece l'occhiolino alla volpe, la quale arrossì, schermandosi nuovamente il viso con la mano aperta. Poi il ninja di Konoha si rivolse alla sua collega, con un'espressione piena di premura. Come stai Kairi? Ti hanno trattato bene? L'accesso al santuario è strettamente sorvegliato, hanno fatto una grossa eccezione anche solo lasciandoti scoprirne l'esistenza. Non avertene con loro, te ne prego. Anche a Kato prima di te è stato vietato l'ingresso. L'Uchiha probabilmente non aveva ancora sentito raccontare di come il Kinryu e lo Yotsuki avessero raggiunto per la prima volta il monte Yume, giungendo infine al santuario di Inari. In ogni caso il ragazzo sembrava carico di energia, e dopo essersi accertato che l'amica stesse bene, riprese con un sorriso. Vorrei mostrarti il frutto dei nostri allenamenti, ti va?

     
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    Un giorno di tregua

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    L'indomani Kairi si risvegliò completamente riposata, seppur non ancora in perfetta forma a causa del duro combattimento del giorno precedente. Anzu non era giù più lì, ma le aveva lasciato tutto il necessario per un'ottima colazione. Non c'era che dire, la kitsune si stava rivelando una perfetta padrona di casa.
    Alzandosi con calma, dopo tanto tempo senza i ritmi che ogni giorno si imponeva da sola e decisa a prendersi un piccolo giorno di ferie, appena fu in piedi ripose per prima cosa il futon sistemandolo accanto a quello della volpe per poi mettere a bollire un po' di acqua per il thé. Fece una buona colazione con pane, marmellata e qualche biscotto accompagnato dalla calda bevanda prima di uscire alla ricerca di Shin o di qualcuno che sapesse indicarli dove si trovasse.

    Uscita dalla casa si sarebbe goduta il panorama qualche istante prima di notare una giovane miko che sembrava attendere proprio lei nei pressi della scalinata. La raggiunse, e quando questa le domandò se volesse incontrare l'amico annuì, accompagnando con un sorriso la sua presentazione Piacere Midori, io mi chiamo Kairi anche se forse conoscerai già il mio nome non escludeva la kitsune si trovasse in piazza quando era comparsa il giorno prima E si, ti sarei grata se mi portassi da Shin.
    Seguì poi la sacerdotessa in silenzio senza dire parola, più per godersi il silenzio di quel luogo che per altre motivazioni: il posto era estremamente rilassante ed emanava vera e propria tranquillità, il che distese velocemente i suoi nervi e le sua mente. Arrivati nei pressi della cascata vide immediatamente l'amico in posizione di meditazione, ridacchiando fra sé e sé Ma guardalo, sulla cascata a meditare come se fosse un vecchio maestro. E' proprio vero quello che dice Anzu, forse è cresciuto troppo in fretta per la sua età
    Mentre si avvicinava osservò lo shinobi, che dovette ammettere vantava un fisico decisamente scolpito e piacevole da guardare, alzarsi ed eseguire con un movimento secco un fendente con la spada dalla quale si creò un fascio di luce che taglio di netto la cascata per qualche istante.
    La ragazza osservò la scena incuriosita ed affascinata al contempo, non avendo mai visto prima di allora una simile tecnica: non sembrava un jutsu ma qualcosa di ancora diverso. Quando l'amico si avvicinò la kunoichi rispose al suo saluto con un sorriso mentre il suo sguardo si spostava preoccupato sulla sua schiena, alla ricerca di cicatrici ed ustioni che invece non erano presenti. Shin, è bello rivederti in piedi sano e salvo. Quasi fin troppo sano in realtà, non che sia un male! si affrettò ad aggiungere Ma mi aspettavo qualche ferita peggiore, invece sembra che tu sia in perfetta forma. In questo tempio possiedono doti mediche miracolose
    Quando la spada scintillò trasformandosi in Anzu la ragazza ci rimase quasi male: nonostante la kitsune le avesse raccontato delle sue capacità di mutaforma fu colta di sorpresa, e vedere la mutazione dal vivo era tutto un'altro effetto. Dopo qualche istante di stupore sorrise anche alla volpe Non preoccuparti, anzi hai fatto bene, mi serviva un po' di riposo. Grazie per la colazione, davvero ottima osservò in silenzio il piccolo scambio di battute fra i 3 per poi spostare lo sguardo sullo shinobi Sto benone, un po' indolenzita ma in perfetta salute. Ammetto di essermi un po' spaventata dall'accoglienza che ho ricevuto inizialmente, ma dopo hanno avuto modo di rifarsi tutti alla grande, in particolare Anzu... rivolse un ulteriore sorriso alla kitsune ...che è stata così gentile da offrirmi una casa, un bagno caldo e buon cibo. Come le dicevo appena potrà non mi dispiacerebbe se la portassi a casa mia per ricambiare il favore. Nemmeno tu l'hai mai vista se non sbaglio, vero? Dobbiamo rimediare, ho un debito anche con te adesso continuò, osservando questa volta l'amico più seriamente e facendo al contempo un profondo inchino, ritrovandosi a guardare i suoi piedi ben appoggiati sul terreno Hai rischiato la vita per me ed a causa della mia ennesima debolezza e difficilmente riuscirò a perdonarmelo. Ti ringrazio Shin, e mi dispiace. Sono lieta di vedere che tutto questo si sia risolto in questo modo per te, di vederti completamente in salute si rialzò, osservando il ragazzo negli occhi Ma non avresti dovuto rischiare. Se ti fosse successo qualcosa avrei dovuto combattere con il senso di colpa per tutta la vita
    Rimase qualche istante in silenzio e fu il Kinryu ad interromperlo, domandandole se fosse interessata a vedere i suoi progressi Volentieri, mi stavo giusto chiedendo cosa fosse quello strano raggio che ho visto poco fa, è diverso da qualsiasi jutsu io abbia mai visto. Sei stata tu a crearlo? domandò questa volta volgendo lo sguardo verso Anzu Ed in parte mi consola che anche a Kato non sia stato dato il permesso di entrare qui. Sai, quando mi hanno detto che il mio animo è oscuro ammetto di esserci rimasta un po' male... continuò: se l'amico avesse ricordato i discorsi che avevano fatto giusto un paio di sere prima non sarebbe stato per lui difficile capire quanto quelle parole avessero avuto un'effetto ancora maggiore sull'Uchiha Quindi tu saresti così puro da poter entrare, al contrario nostro? Non ti facevo così santarellino rise, ironizzando su quella situazione: si chiedeva cosa avesse Shin di così diverso da lei e Kato. Nessuno shinobi era completamente innocente, ed era convinta che lo stesso valesse anche per l'amico.



     
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    Il monte Yume

    Post vi - il miragio della foglia



    La conversazione che seguì con Kairi fu all'insegna della leggerezza. Sembra quasi che ti dispiaccia se me la sono cavata con poco! Il ragazzo incrociò le braccia e mise il broncio, voltandosi di profilo con in viso. Quando l'amica corresse il tiro sciolse però la sua espressione indispettita ed annuì vigorosamente. Puoi ben dirlo! Si fermò un attimo, incerto, prima di ammettere la verità. Anche se in realtà sono rimasto privo di sensi per tutta la notte, quindi non ho idea di quale straordinario rimedio abbiano usato. Si mise a ridere, contagiando i presenti. I volti delle kitsune comparvero sorrisi misurati ma sinceri. Trovavano divertente quell'umano che il kami avevano voluto fosse legato a loro da un patto antico quanto il mondo.

    Le parole di Kairi fecero molto piacere ad Anzu, che chinò appena la testa, riconoscente a sua volta. Per me è stato un onore, Kairi-san. Gli amici di Shin, sono anche miei amici. E poi... Le sue labbra si incresparono in un sorrisetto malizioso, mentre spostava lo sguardo dall'Uchiha al suo evocatore. ...abbiamo fatto il bagno insieme, quindi ora siamo amiche, no? Il giovane Kinryu ci mise alcuni istanti per realizzare appieno il senso della frase che aveva appena udito, e quando l'ebbe fatto un'immagine per nulla casta comparve nella sua mente. Imbarazzato, si voltò di spalle, incrociando nuovamente le braccia davanti al busto, e cercando di cambiare discorso, sebbene la sua voce non trasmettesse la solita sicurezza. S-sono felice che ti sia trovata a tuo agio! Sottovoce, parlando con l'erba ai suoi piedi, borbottò un rimprovero alla volpe. Maledetta Anzu, sempre la solita maliziosa... Alla successiva proposta dell'amica si voltò a guardarla, con il colorito ormai tornato normale. Era contento di quella proposta, ed anche un po' curioso. In effetti no, quindi accetto volentieri l'invito! L'espressione contenta però non dimorò a lungo sul suo viso, perché a seguire Kairi si inchinò profondamente, tirando fuori nuovamente la sua azione del giorno primo, segno che la questione per lei non era conclusa. Ci mise un po' a trovare le parole, e quando finalmente aprì bocca, lo fece con un tenero sorriso. Tu avresti fatto lo stesso per me. Le appoggiò una mano sulla spalla, e proseguì con voce soffusa. Mi dispiace averti fatto preoccupare, cercherò di stare più attento la prossima volta. Il genin di Konoha considerava un'evenienza del genere solo questione di tempo, normale amministrazione per chi aveva scelto quella strada. Ma ora non parliamone più, d'accordo? Ti si formano delle brutte rughe quando sei triste. Appoggiò un tipo sulla tempia della ragazza, canzonandola, ma solo per tirarla su di morale. In realtà, sebbene non lo desse a vedere, vederla così preoccupata aveva procurato una lieve stretta al cuore del Kinryu. Si allontanò di alcuni passi, portandosi in posizione di difesa. Ed ora resta a guardare e stupisciti!

    Kairi stava ancora fissando lo shinobi ridente, quando si sentì battere sulla spalla. Nel voltarsi, avrebbe ritrovato uno Shin euforico che la fissava in attesa di sentire il suo parere. Dall'altra parte l'immagine residua del ragazzo tremolò, scomparendo gradualmente come se fosse portata via dal vento [Tecnica] [Abilità]Passo Lampo - Shumpo
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare le tecniche di spostamento accelerato senza bisogno di posizioni magiche, ma il tempo di caricamento rimane inalterato.
    [Da Genin in su]

    Immagine residua
    Talento: L'utilizzatore quando esegue tecniche di spostamento accelerato può lasciare un'Immagine residua di sé nel momento dell'attivazione. L'immagine non può muoversi e scompare se attaccata, altrimenti permane fino al termine del round. Nella Kawarimi no jutsu sostituisce l'oggetto. Non è possibile utilizzare altre abilità Talento in contemporanea.
    [Da Genin]
    . Allora, che te ne pare? Avrebbe lasciato che l'Uchiha esprimesse la sua opinione, prima di spiegarle come funzionava. Come avrai capito non è un genjutsu, ma è semplice velocità. Combinando uno dei miei taijutsu più forti con un'estrema rapidità di movimento posso lasciare impressa nella retina degli osservatori un miraggio di me. Non vedo l'ora di usarlo in battaglia! Gli utilizzi di quell'abilità che gli venivano in mente erano molti, ma senza passare per la prova del fuoco non avrebbe potuto giudicarne la bontà.

    Ormai era ora di tornare indietro, il loro ritiro sul monte Yume giungeva al termine e dovevano tornare al mondo quotidiano. Mentre camminavano tutti in fila attraverso il sentiero nel bosco per raggiungere lo spiazzo, dove avrebbero trovato le loro cose, Shin ripensò alle frasi dette dalla giovane. Non credo di essere molto diverso da voi Kairi. Si ricordava ancora le parole pronunciate alcune sere prima dall'amica, e poteva intuire quale fosse il suo stato d'animo. Ogni volta che tolgo la vita a una persona, durante una missione, mi sento terribilmente in colpa. E' la cosa più preziosa, eppure è così fragile... E chi siamo noi per disporre di quella degli altri? Eppure ho capito una cosa. Alzò gli occhi, guardando il cielo azzurro oltre le cime degli alberi. Io combatto perché ho qualcosa da difendere. La mia famiglia, i miei amici, la mia idea di cosa sia giusto e sbagliato. Ciò non rende meno grave quello che faccio, e forse neppure lo giustifica. Tuttavia non ho mai ucciso un uomo per il piacere di farlo, né perché ero accecato dall'ira o per realizzare un mio guadagno. Finché sarà così, potrò continuare a vivere a testa alta. Nonostante tutto... Rimase in silenzio, perso nei suoi pensieri, per diversi minuti. Kairi, pensi che io sia una persona buona?

    La strada dal santuario di Inari a Konoha era lunga, ma il giovane Kinryu la conosceva bene ormai. Anzu aveva insistito per seguirlo, a patto che rimanesse a riposo ancora per qualche tempo, e Midori si era unita a loro per assicurarsi che rispettasse la parola data. Finalmente! Sapessi come invidiavo Harumi e gli altri! Shin ridacchiò. Era tornato il solito ragazzo di sempre. Le preoccupazioni sembravano scivolare su di lui, come se non trovassero appigli a cui trattenersi. Di questo passo ci toccherà ampliare la casa... Il numero di ospiti dalla coda volpina nella residenza dei Kinryu era aumentato esponenzialmente negli ultimi mesi, e si stava interrogando su quale stanza fosse meglio riservare alle due donne. A Hina avrebbe fatto sicuramente piacere avere altre compagne di giochi, ma da bravo fratello maggiore era anche preoccupato dell'influenza che potevano avere su di lei. Si voltò verso la compagna con sguardo supplice. Se mi dovessero fare impazzire ti prego di offrirmi asilo!


    Grazie Kairi della splendida giocata!
     
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    Un Lieto Epilogo

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    [SPOILER]Pensato
    Parlato

    Anzu non perse l'occasione per fare una di quelle che ormai l'Uchiha aveva capito essere una sua battuta tipica: la volpe maliziosa fece ancora una volta centro, Shin arrossì all'improvviso girandosi di scatto dandogli le spalle, rispondendo con un tono di voce che lasciava capire maggiormente quanto fosse imbarazzato in quel momento Forse Anzu lo sopravvaluta da questo punto di vista, a me sembra un ragazzo come tanti sotto questo aspetto pensò fra sé e sé la ragazza, in realtà non a disagio per la situazione. Non aveva fatto nulla di diverso dall'andare alle terme o ai bagni pubblici con la kitsune, ma poteva forse immaginare quali pensieri passassero per la testa dello shinobi. Ridacchiò sotto i baffi nel vederlo così in difficoltà per la situazione ma tornò perfettamente seria non appena vide il ragazzo girarsi nuovamente verso di loro, questa volta tranquillo: non voleva di certo risultare scortese.

    Shin accettò poi le sue scuse, e per quanto in qualche modo stesse cercando di consolarla la ragazza non riusciva a rimanere tranquilla per quella situazione. Nonostante tutto era ancora troppo debole, e per quanto si sforzasse di migliorare in modo tale da proteggere e non essere protetta sembrava non bastare mai. Scacciò via i pensieri cupi quando il genin decise di farle vedere i frutti dei suoi addestramenti, e mentre osservava il ragazzo sorridente sentì una mano batterle sulla spalla. Fu estremamente stupita nel vedere lo stesso Shin dietro di lei quando volse lo sguardo per capire chi fosse, girandosi immediatamente per osservare quella che era in realtà un'immagine residua. La sua prima ipotesi fu che il ragazzo avesse imparato ad utilizzare qualche genjutsu ma quest'ultimo fu lesto nel spiegarle cosa era realmente successo Stupefacente...un'abilità simile ti sarà estremamente utile in combattimento! nonostante non avesse lo sharingan attivo i riflessi erano pur sempre il suo punto forte, ma Kairi non si era minimamente accorta dello spostamento dello shinobi; se si fossero scontrati nuovamente in arena si sarebbe trovata ancora in difficoltà, ne era certa La prossima volta potresti farmelo rivedere quando la mia innata è attiva? Non ho notato nessuno spostamento, ma forse lo sharingan potrebbe aiutarmi la domanda fu fatta per pura curiosità e non per secondi fini.


    Giunse infine il momento di tornare a casa, e la cosa non dispiacque alla ragazza. Per quanto l'ospitalità delle kitsune fosse stata magnifica ed il posto fosse incantevole nulla era come casa, e come ogni volta che rimaneva lontana per diversi giorni Konoha ed il clan le mancavano. Durante il loro cammino Shin rispose alla sua domanda, mentre l'Uchiha lo ascoltava in silenzio ed al contempo il suo cuore si faceva pesante: si era sempre ritenuta una persona fondamentalmente non cattiva, eppure per lei non valeva la stessa cosa dell'amico. Lei non si sentiva in colpa quando toglieva una vita, certo era spesso la carta che giocava quando non le rimanevano altre alternative, tuttavia non una volta si era sentita in difetto fino ad allora, anche se a volte era stata guidata dalla gelida ira aveva sempre mantenuto la sua razionalità. Il lavoro di uno shinobi era duro e non vi era spazio per i cuori compassionevoli quando la propria vita, dei propri cari o la salvaguardia del villaggio e del clan erano in pericolo.
    Quando scese il silenzio la ragazza non lo interruppe presa com'era a sua volta dai suoi pensieri, che furono interrotti da Shin stesso. Volgendo lo sguardo verso l'amico attese qualche secondo prima di rispondergli Sei di buon cuore, e da quel che mi hai appena detto di sicuro lo sei di più di quanto non sia io. Ma non so darti una vera risposta...noi shinobi non possiamo da nessuno essere considerati completamente buoni fece una breve pausa Abbiamo scelto volontariamente questa strada, consapevole di come prima o poi sarebbe stato necessario uccidere qualcuno per difendere noi stessi o ciò a cui teniamo. Probabilmente diverse delle nostre vittime lottano per gli stessi valori per cui lo facciamo noi. Per quanto possano essere nobili ed onorevoli il nostro obiettivo ed il nostro scopo, chi uccide non può considerarsi completamente innocente. forse Shin si aspettava un'altro tipo di risposta, più una conferma a quello che forse era un suo timore, eppure l'Uchiha non poteva dare una risposta diversa da quella.

    Al viaggio di ritorno da Konoha si aggiunsero anche Anzu e Midori, mentre il ragazzo rassegnato lanciò un'occhiata quasi di supplica alla ragazza, la quale rise in tutta risposta Per prima cosa devo saldare il mio debito con Anzu rispose lanciano un'occhiata allegra alla kitsune Ma si, se te la vedrai brutta posso ospitarti qualche giorno continuò ridacchiando ancora leggermente: 4 kitsune ed una sorella dispettosa e chiaccherona, probabilmente il ragazzo non sapeva REALMENTE cosa lo attendeva a casa da ora in avanti.

     
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