Anime di Pietra

Quest Accademica

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    È colpa tua. Ratty

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    Misteri Vecchi di Quarant'anni

    Città della Roccia


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    Quattro ninja erano stati convocati a Konoha, in uno degli edifici direttamente collegati all'Accademia piuttosto che all'amministrazione della Foglia, e dopo aver presentato le lettere con cui erano stati contattati vennero condotti, verosimilmente in tempi diversi, in una stanza ampia e priva di mobili che probabilmente veniva utilizzata come Dojo o come camera per ricevimenti ufficiali. Dalla porta scorrevole aperta si vedeva chiaramente un piccolo specchio d'acqua accanto a una meridiana al centro del percorso ciottolato, mentre la contemplazione dell'orizzonte era bloccata dalle alte mura e da una robusta doppia porta in legno. L'interno del Dojo, disadorno come detto, era pulito e con un tatami di buona qualità, per chi sapeva apprezzare quei dettagli architettonici, mentre alcuni bassi cuscini erano sparsi per la sala, sette in tutto, come ad indicare che altrettante persone erano attese sul posto. Solo quando tutti e quattro fossero arrivati e si fossero vicendevolmente presentati (o salutati, a seconda dei diversi trascorsi) la situazione si sarebbe fatta più movimentata. Una Chunin e due Jonin infatti sarebbero entrati dopo poco nella stanza, e per ciascuno degli shinobi convocati almeno uno dei ninja di maggior rango era, se non conosciuto, perlomeno un viso noto.

    La prima ad entrare fu una donna dai lunghi capelli d'argento con uno shinai alla vita e un piccolo serpente, forse una vipera, che scivolava pigramente intorno al suo collo, talvolta portandosi sulle spalle o le braccia, ma che non pareva darle noia in alcun modo. Qualunque Otese avrebbe potuto riconoscerla come un'abitante del Suono, e forse anche come un viso visto in qualche occasione, ma sarebbe stato difficile darle un nome, dato che era uno dei pochi e segreti membri della Squadra Speciale, allieva diretta di Orochimaru e, anni dopo, del suo successore il Kokage, ma questo lo sapevano solo il Kage e gli Amministratori. Abile nell'infiltrazione, era un'assassina di primordine che tuttavia al di fuori delle missioni tendeva a rilassarsi e mostrava un carattere allegro e tutt'altro che tenebroso, come dimostrava anche il suo tono di voce delicato, anche se la voce era un pò acuta e se avesse parlato più forte sarebbe stata quasi fastidiosa. Sono Yayoi Shimaki, Chunin di Oto. Lei è Shera. Aggiunse carezzando la testa del serpente che sibilò con soddisfazione. Ci sono altri due ninja che fanno parte del briefing, uno per ciascuno dei vostri villaggi e... Fu interrotta dall'abbaiare di un cane, che presto entrò dalla porta scorrevole che dava all'esterno, accorrendo dalla donna e scodinzolando per farle le feste. Oh, eccolo! Chi è stato un bravo ragazzo? Eh? Chi? Presa dalla situazione si mise a carezzare il cane che pareva più che felice di vederla. Sicuramente i ninja di Konoha conoscevano quel cane.

    Pochi istanti dopo un ninja dai capelli biondi entrò nella stanza, vestito all'occidentale con abiti abbastanza larghi, il cui aspetto apparentemente sciatto non bastava a dissipare la sensazione di potere che quel Jonin emanava. Hangetsu Uchiha era famoso, assieme al suo cane Ludo, per aver partecipato insieme all'Hokage e al Guardiano Atasuke Uchiha al salvataggio di Konoha durante l'attentato di due anni prima, e per quanto il biondo non fosse il colore tipico degli Uchiha non c'erano dubbi che fosse un membro di spicco del clan, almeno agli occhi di un esterno. In realtà le lodi non arrivavano certo dall'interno della famiglia, dove Hangetsu era conosciuto come una persona strana e bizzarra, soprattutto dopo che aveva adottato e preso per sè il cane Ludo, un tempo compagno animale del suo più caro amico, un Inuzuka deceduto in missione. L'adozione in sè non era niente di male, ma Hangetsu aveva scelto di rafforzare quel legame in memoria del suo amico, apprendendo alcuni rudimenti della tecnica delle quattro zampe e, contemporaneamente (ma questo era un segreto interno al clan, che assolutamente non doveva trapelare) aveva commesso il sacrilegio di impiantare uno dei propri occhi al cane, prendendo per sè quello della creatura! Yo! Ciao Kairi, come va col tuo fidanzatino? Non era famoso per avere modi molto diplomatici. E tu Yayoi lascia in pace il povero Ludo! Si sarebbe quindi stravaccato sul cuscino mentre il cane finalmente smetteva di farsi coccolare e raggiungeva il padrone. Anche Yayoi sedette, un pò imbronciata per non poter più giocare con l'animale. Manca solo quel marionettista musone, no? Chiese, guardandosi intorno, mentre la donna sorrideva in maniera enigmatica.

    Sono già qui. Sono arrivato per primo. Una voce sepolcrale attraversò l'aria, vibrante di minaccia perchè nessuno (salvo forse l'otese) lo aveva notato. Poi la parete dietro Hangetsu sfarfallò per un breve istante, lasciando emergere un ninja dall'aria tutt'altro che accomodante. Pallido, col nero ed un rosso cupo come colori dominanti degli ampi abiti su cui spiccava il simbolo di Suna, il misterioso individuo era qualcuno che ogni Marionettista conosceva molto bene, dato che si trattava di uno dei candidati al ruolo di Leader del loro eterogeneo clan, dove non erano i legami di sangue a definire le parentele ma più le affinità di progettazione. Sono Ron. Ossia quello che tutti chiamano il Marionettista Ombra. Sapete, tutte le sue marionette sono completamente nere! Intervenne Hangetsu, inopportuno e ridanciano, ma se questo diede fastidio al ninja di Suna di certo questi non lo diede a vedere mentre sedeva sul suo cuscino, silenzioso come un'ombra. Shunsui sapeva che in realtà non tutte le marionette di Ron erano nere ma solo alcune...quello che lo contraddistingueva erano le stupefacenti capacità furtive, che estendeva alle sue creazioni, e uno strano Jutsu, segreto e mai divulgato, con cui avvolgeva di ombre i suoi fantocci, incrementandone mostruosamente le capacità fisiche e la furtività. Siamo qui per una missione importante. Ci sono due bersagli. Uno riguarda la Capitale di Iwa, dove andremo noi tre...

    Piano, Ron. Piano. Magari potremmo prima conoscerci meglio, no? Noi abbiamo fatto parecchie missioni assieme, ma magari i ragazzi tra loro non si conoscono. Lui tacque, apparentemente non infastidito dall'interruzione, e fece cenno alla donna di continuare. Allora...vi conoscete? Sapete qualcosa gli uni degli altri? Avete già combattuto assieme? Aveva tirato fuori un pacchetto di patatine da non si sa bene dove e le stava mangiando rumorosamente senza sognarsi minimamente di condividerle. Dopo qualche chiacchiera di circostanza sarebbe stato Ludo, il cane, a abbaiare per riportare tutti all'ordine, e solo a quel punto Hangetsu avrebbe preso la parola. Due missioni a Iwa. Ultimamente non sono andate tanto bene le missioni da quelle parti e io facevo parte di una di esse, lo ammetto. In ogni caso, mentre noi ninja di rango maggiore andremo alla Capitale per una questione che riguarda lo Tsuchikage e la morte in missione di una Kunoichi di Suna... Shunsui probabilmente aveva sentito parlare di Seira, la bellissima Danzatrice Esotica dal seno prosperoso che era deceduta due anni prima a Iwa. ...mentre voi dovrete seguire una pista diversa, con obbiettivi completamente diversi. L'unica cosa che ci accomunerà è il punto del rendez-vous nel paese dell'erba fra una settimana, prima di rientrare nei territori Accademici.

    Ron produsse dei piccoli rotoli e li fece fluttuare verso i quattro Genin con un abile utilizzo dei fili di chakra, neri come il suo abito. Avrete sentito della battaglia di Tsuya e degli eventi avvenuti in quel luogo. Tra le varie scoperte, in quel territorio è stato scoperto uno shinobi piuttosto anziano che era rimasto nell'avamposto Accademico dei tempi della guerra con Taki, un tale Rasetsu. Stava là sin dall'invasione Cremisi di quasi quarant'anni addietro, ci pensate? Faceva delle capatine ogni tanto fino a dieci anni fa ma da quel momento era rimasto costantemente nel suo avamposto, convinto che fossimo ancora in guerra! Hangetsu sembrava quasi divertito dalla cosa, che più che comica era grottesca. In ogni caso...nella torre, il suo avamposto, erano presenti numerosi rapporti dell'epoca della guerra in perfetto stato di conservazione. Dovete capire che al tempo i ninja dei Villaggi vennero costretti a una ritirata furiosa verso oriente e molte informazioni sono state perdute o manipolate.
    In soldoni, c'era una miniera d'oro in notizie della guerra tra quelle carte. Tagliò corto Yayoi. E nello specifico alcune riguardavano la Capitale di Iwa...ma non quella attuale, che sta sul mare, quanto piuttosto l'antica capitale, che si chiamava Città di Roccia. Durante la guerra venne quasi rasa al suolo e gli abitanti trucidati, e ora si sta popolando nuovamente...solo che non è andata proprio come pensavamo. La verità è che i Cremisi la attaccarono con un'arma terribile, della quale persero poi il controllo finendo per uccidere sè stessi, i difensori e persino i civili. I rotoli contengono un estratto di quei rapporti, che passavano da Iwa all'avamposto di Taki e poi a Konoha

    Una data priva di significato
    "Nemici Cremisi sul promontorio, bombardano la città con jutsu e meccanismo esplosivi, la difesa è complessa, stiamo evacuando quanti più civili possibile ma i mezzi cominciando a scarseggiare."

    Due giorni dopo
    "Abbiamo respinto l'ultimo attacco ma il nostro ninja medico è morto. Rimane solo l'Otese con quei jutsu medici coi serpenti. Non nego che dia i brividi, ma non c'è nulla di meglio. Urgono rinforzi, siamo al decimo giorno d'assedio e i viveri sono stati già razionati due volte. Abbiamo sventato a stento il tentativo nemico di avvelenare il fiume"

    Tre giorni dopo
    "Il generale Cremisi sta cominciando a fare qualcosa di strano, una specie di rituale. Abbiamo infiltrato una spia per capire di cosa si tratti...lo hanno scoperto e ucciso, ma prima di morire è riuscito ad avvisarci. Si tratta del Grido delle Anime. Non sappiamo di cosa si tratti ma siamo preoccupati: il nostro leader ha rafforzato i fuuinjutsu di protezione consumando gli ultimi rotoli acquistati al Villaggo del Lucchetto"

    Una settimana dopo, la scrittura è completamente differente.
    "Morti ovunque. Sia sul promontorio, tra i Cremisi, che nella Città. Nessun sopravvissuto al nostro arrivo. Sembra che i Cremisi abbiano lanciato "qualcosa" in città, ma qualunque cosa fosse non la hanno potuta controllare e sono stati coinvolti. La distruzione agli edifici è forse dovuta ai bombardamenti o a questo "Grido delle Anime" scritto sul diario del leader ninja di Konoha? La pietra stessa pare deformata da tanta morte, quasi ci fossero persone che urlano intrappolate in essa, ma sono solo impressioni. L'unica cosa che rimane sono cadaveri e un silenzio terribile. Ci ritiriamo. I Cremisi hanno perso molti uomini ma vinto...ora il prossimo fronte da tenere a tutti i costi è quello di Taki.
    RIngrazio i coraggiosi che hanno trattenuto i nemici e salvato i civili. Almeno stavolta non è stato commesso qualcosa di orribile come con la Zanna."


    Grido delle Anime. Commentò Ron non appena i Genin ebbero finito di leggere. Non sappiamo esattamente di cosa si tratti, ma sappiamo che è pericoloso usarlo. Sappiamo che se noi abbiamo avuto questa informazione, anche altri la hanno avuta, e un'arma del genere è certo meno pericolosa in mano nostra che non in mano altrui. Voi andrete alla Città della Roccia per indagare e capire se per caso il Grido è ancora là...magari sotto le macerie ancora non sistemate. Siete dei genin promettenti e dato che non siamo sicuri dell'effettiva esistenza del Grido non è stato ritenuto necessario inviare ninja di grado superiore. Non abbiamo informazioni di prima mano, sulla meta, purtroppo, ma nel rotolo che vi abbiamo dato c'è un breve riassunto della situazione geopolitica e militare di Iwa. Noi stessi non abbiamo avuto niente di più...e la nostra missione riguarda un pericolo certo, non potenziale. Non lamentarti ora, Hangetsu. Sarà divertente tornare a fingersi qualcun'altro. Facciamo che tu sei mio marito? Ludo potremmo camuffarlo da neonato! Ron non sembrava volersi unire all'umore leggero dei suoi compagni di squadra, ma dopotutto aveva la faccia di chi non è mai stato di buon umore in tutta la sua vita.

    C'era forse il tempo di qualche domanda o di qualche discussione tra i genin stessi, prima di poter partire.

    Dopo la sconfitta dei Cremisi nell'anno 0000 i ninja di Iwa hanno perso gran parte del loro potere nella regione, soppiantati dalla ben più solida ed economicamente vantaggiosa Accademia.

    Nel 0033 è stata scoperta la Roccia degli Spiriti, vicino all'attuale Capitale di Iwa. Un luogo che fu sede di shinobi millenni prima, nel periodo di Indra e Ashura e poi successivamente. La Roccia degli Spiriti diede il via a una guerra con le spaventose Armi, come il Gashadokuro visto a Tsuya, ma vennero sconfitti e non se ne seppe più nulla. La Zanna e l'Accademia si sono scontrate alla Roccia per impadronirsi dei suoi segreti, i primi hanno vinto, ma erano molto indeboliti e non hanno potuto tenere il territorio quando sono arrivati i ninja di Iwa dietro ordine del Daimyo per scacciarli.

    Con la riconquista della Roccia, i ninja di Iwagakure guidati dal nuovo Tsuchikage (Shotaro Kamizuru, nominato solo perchè parente alla lontana del Daimyo) hanno ripreso ad avere peso nelle faccende del Paese della Roccia, iniziando a occuparsi delle missioni che richiedevano ninja sottraendo clientela all'Accademia. Al momento sono nuovamente indicati come forza militare al servizio del Daimyo e controllano la regione.

    I rapporti con l'Accademia sono tesi ma non immediatamente ostili. I ninja di Iwa possono tollerare la presenza di ninja Accademici se di passaggio o se presenti per missioni di scarsa rilevanza o che li hanno portati nel Paese solo per brevi periodi. E' bene che non sappiano della ricerca del Grido delle Anime, ma non è necessario nascondere la vostra presenza.








    Immaginate una montagna tagliata in due per il lungo e poi togliete una delle due metà. A questo punto scavate via il centro come se steste usando un gigantesco cucchiaio e riempite questo vuoto con case fatte di pietra su più livelli, con cunicoli e porte direttamente infisse nel marmo e nel basalto ed avrete davanti a voi una vaga idea di cosa c'è nella Città della Roccia. Durante la guerra è stata in larga misura distrutto e ancora abbondano le macerie, ma lo spirito della gente è ancora intatto. Molti sono tornati dopo essere stati scacciati e altri ancora sono venuti in cerca di fortuna. I fiumi sotterranei sono navigabili e permettono il commercio e pian piano la città sta nascendo dalle sue ceneri. Ora è una meta turistica e dal turismo ritornerà all'antico splendore, e sarà anche migliore.
    Approfittate della visita per provare le delizie locali, come il "Pane Granitico" i "Bocconcini di Marmo" e il "Frullato di Cemento".



    Questo trafiletto era tutto ciò che si poteva trovare sull'opuscolo turistico che i ninja avevano potuto recuperare in una delle locande lungo la strada durante il loro viaggio verso la Città della Roccia...e la descrizione non era poi così lontana dalla realtà, anche se le cicatrici della guerra sembravano parecchio più marcate di quanto la pubblicità volesse dare a vedere. Dalla cima del promontorio davanti alla "mezza montagna" si poteva ammirare l'intera città, così come le numerose strade e stradine di roccia che la collegavano ala pianura antestante. Quello che il pamphlet non aveva detto era che tutti gli abitanti erano vestiti in maniera quantomeno bizzarra, con ricche sopravesti e copricapi sia per gli uomini che per le donne, quasi fossero abiti tradizionali d'altri tempi (Immagine di Riferimento)

    Sarebbe bastato fare qualche domanda per scoprire che non erano tutti matti o membri di qualche strana setta, e per quanto fosse una delle città più a occidente del continente non erano poi così diversi nei costumi da vestire in quel modo bizzarro. Molto semplicemente da lì a tre giorni si sarebbe sposato il figlio del sindaco con la fidanzata, figlia di un ricco allevatore e proprietario terriero. L'usanza (rispolverata a fini turistici, ovviamente) voleva che per i matrimoni importanti ci si vestisse a festa per una settimana intera, con celebrazioni tutte le sere e in generale l'obbligo a indossare il costume tradizionale della città per tutti i cittadini.

    Ai ninja non restava che decidere dove recarsi...come organizzare la loro missione, come spartirsi i ruoli, decidere se andare assieme o divisi e, ovviamente, scegliere una linea d'azione. Erano le dieci del mattino al loro arrivo, e una grande avventura li attendeva in quella Città della Roccia.

    CITAZIONE
    Cominciano le danze. Per dubbi o domande abbiamo Discord.
    Potete scegliere tra diverse Location per cominciare la vostra indagine

    1 - Tempio della Città (un tempo sede della religione ormai dimenticata, attualmente un tempio shintoista)
    2 - Bar "Minatore Soddisfatto", principale taverna del paese, dove si trova ogni genere di persona
    3 - Via del Mercato, dove si riuniscono i commercianti sia in negozi che in banconi più o meno decorati
    4 - Vie della Città, vista la particolare architettura è difficile discriminare tra le vie e i vicoli.
    5 - Albergo "Alla Pietra", principale albergo della Città, ci sono altre tre o quattro locande di minore impatto che, pur utilizzabili per avere una base d'appoggio, non forniscono informazioni utili
    6 - Palazzo del Governo, sede del Sindaco, si affaccia sulla piazza principale, dirimpetto al Tempio.
     
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    Il Fiore Lupo

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    Una Terra lontana & Una Promessa... da mantenere.





    Paese delle Sorgenti Calde, un anno orsono.

    Me ne sto per andare.- ero io, affacciato ad una finestra qualunque. In una bettola qualunque, di un malfamato sobborgo. La pioggia ticchettava ritmicamente sulle tegole dell’edificio.

    -Cosa Kato?- una voce femminile, delicata, ruppe il silenzio.

    -Non posso continuare questa vita. Ono Chi un giorno si stancherà di me… e mi sostituirà con qualcuno di… più economico. - sbuffai, me lo ricordo ancora quel gesto.

    La ragazza si spostò la coperta che le nascondeva il volto, rivelandosi; una leggera vestaglia copriva il suo corpo. Ma io la conoscevo bene e non aveva bisogno di presentazioni. Asa no Hanabina, un Petalo del Mattino. Un oggetto preziosissimo, e intoccabile… che nessuno a parte il sottoscritto era conoscenza della sua presenza in quel posto. Così lontana dalla Sorgente Sacra a cui era stata assegnata dalla sua nascita.

    Già perché io lo sapevo? Perché io l’avevo rapita.

    Per soldi e lussuria l’avevo strappata dal luogo in cui era nata e cresciuta. Ma il destino mi prese in giro. Il Destino fece in modo che quella mia azione desse il via ad una serie di conseguenze senza precedenti. Impensabili… come il potere che poteva rappresentare una semplice affermazione.

    -Ma io ti ho già visto… assomigli così tanto a…- a mio fratello. Quelle furono le sue parole, quando la stavo per rapire. Delle parole fuori da ogni logica e per quello quell’azione spietata si tramutò in un salvataggio, da una vita di schiavitù spirituale. Ufficialmente non avevo completato la missione e avevo deluso Oni Chi.

    -Ma… Kato, io…io… ti…- una lacrima scese lungo il suo volto.

    Mi voltai verso di lei, accarezzandola e asciugando la lacrima con l’indice.

    -Non dirlo… non dirlo.-

    Otogakure, giorni nostri.

    Ero a torso scoperto. Con le mani in tasca, osservavo il Paese del Suono dall’ampio poggiolo del mio appartamento. La pioggia ticchettava sul tetto del complesso abitativo. Sbatteva contro il mio volto, nascondendo così le mie lacrime.

    Avevo letto la missiva e il mio istinto non mi tradiva. Quella poteva essere una missione senza ritorno. Il mio sguardo puntava ad est. Verso il Paese delle Sorgenti Calde.

    -Shifuku…-

    Sarei riuscito a mantenere la mia promessa?





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    Konoha, sede dell’incontro.

    Arrivai per primo e come al mio solito nessuno mi aveva preceduto. Il Dojo era molto raffinato, nella sua semplicità tipica del Paese della Foglia. Mi accomodai, avvicinandomi al centro della stanza. Sedendomi per terra aspettai l’arrivo dei miei futuri compagni di team, se convocati.

    Di nuovo rimasi sorpreso nel vedere ormai vecchi compagni di missione presentarsi alla soglia dell’entrata. Mi alzai salutando ciascuno di loro, uno per volta. A Shin mi sarei limitato con un semplice:- Ahah maledetto, tanto vale trasferirci nello stesso posto. Condividiamo sempre le stesse missioni!- mentre salutando Kairi aggiunsi:- Che ti avevo detto? Era solo questione di tempo prima di trovarci di nuovo in Team!- infine per il terzo membro mi presentai, in quanto il sunese mi era sconosciuto di volto:-Piacere, il mio nome è Kato Yotsuki, di Oto.-

    A quel punto, quasi all’improvviso, si aggiunsero altre due persone… più qualche animale. Accadde tutto velocemente e da parte mia rimasi completamente in silenzio osservando la scena quasi come un esterno, a parte quel momento in cui riconobbi la Shinobi di Oto, con la consapevolezza che si trattava di un Ninja di grado più elevato.

    Come già erano a conoscenza Shin e Kairi non ero un tipo molto loquace, anzi. E di conseguenza non intervenni mai, ascoltando fino alla fine le loro parole. E realizzai che le mie sensazioni iniziali non mi avevano confuso. Stavamo parlando di una situazione terribilmente complicata e di per sé molto difficile da descrivere. In pratica ci stavano chiedendo di recarci in un Paese esterno all’Alleanza Ninja. Indagare nel migliore dei modi, accertarsi della presenza di un antico e potenzialmente mortale manufatto bellico chiamato Grido delle Anime e se ancora presente rubarlo da quel posto.

    Sbuffai. Potevano andare male talmente tante cose che non aveva nemmeno troppo senso preoccuparsi. Per quella volta la chiave del successo era la positività. Dovevo partire convinto.

    Appoggiai la mano sul mento, mi concentrai per un attimo e mettendo da parte i miei pensieri positivi pensai freneticamente sulle domande più utili da fare. Posi diverse questioni al gruppo di Ninja esperti: -L’informazione che mi preme di più è una sola: cosa significa che anche qualcuno altro è venuto a conoscenza di questo manufatto? Chi di preciso? Dei nunkenin? Alcuni potenti Daimo? Seconda domanda: e se il Grido delle Anime non potrà essere rimosso dalla sua posizione? Come ci comportiamo? Chiediamo rinforzi e difendiamo il posto? Terza domanda: se entriamo in ostilità con i Ninja di Iwa quale è il nostro codice di comportamento? Infine: non abbiamo nessun contatto o punto d’appoggio in quella citta? Qualcuno di cui fidarci…- domande secche ma necessarie per capire anche come comportarci nel caso in cui la situazione avesse preso una brutta piega.

    Al termine della conversazione, dopo le domande poste anche dei miei colleghi, restammo da soli. Non ci rimaneva che capire come organizzarci. Schiarendomi la voce presi di nuovo la parola per primo:- Allora direi di procedere come al solito. Definiamo le nostre competenze, poi le nostre abilità forti. Decidiamo come arrivare alla città, dove alloggiare e come dividerci per indagare. - aspettai un secondo – Come Kairi e Shin ben sanno sono molto abile nel corpo a corpo, ho la capacità di creare e modificare l’elettricità per difendermi e attaccare nella breve distanza. Non possiedo Genjustu o Ninjustu particolari, ma in sostanza se arrivo a corpo a corpo posso tranquillamente surclassare molta gente. Senza dubbio sono portato nel mescolarmi tra i criminali e nei sobborghi, visti i miei trascorsi. Per come arrivare alla città sono aperto alle vostre opinioni, non ho particolari preferenze. Per indagare aspetterei di arrivare alla città e informarci direttamente. Ah chiaramente direi di evitare di farci riconoscere come Ninja ma agire in incognito: il mio nome sarà Hattori, un grande fabbro del passato.-

    A quel punto avrei atteso eventuali commenti partecipando e rispondendo a domande o proposte successive. Concluso il briefingIl comportamento di Katoche seguirà a questa parte farà parte delle decisioni che verranno successivamente proposte dagli altri colleghi e accettate da Kato stesso, senza riserve. non ci sarebbe rimasto altro che partire alla volta di Iwa.


    Citta della Roccia, mattina.

    Eravamo finalmente giunti, in un luogo ben distante da Oto e decisamente meno sicuro. Fuori dalla mano e dal potere dell’Alleanza. Ero al fianco di Kairi, come suo “compagno”. Infatti la nostra copertura era molto semplice ma allo stesso tempo pratica: io e la mia collega ci stavamo fingendo come una coppia di turisti pronti a visitare la Città, in seguito a tutta quella serie di proposte turistiche portate avanti dal paese. I nostri coprifronte ed equipaggiamento erano ben nascosti e invisibili dall’esterno, mentre i nostri vestiti non davano particolarmente all'occhio. Colori neutri, di qualità discreta. “Per caso” durante il tragitto ci eravamo imbattuti in un’altra coppia, questa volta di lavoro, di mercanti: Shin e Shunshi e così per affinità ci eravamo uniti a loro nel percorso. Questo almeno sarebbe stata la copertura, semmai qualcuno avesse voluto chiedere o indagare.

    Notai subito come praticamente la maggior parte dei presenti era vestita in un modo fin troppo formale e antico e non mi feci troppi problemi a sfruttare la mia aria da turista in erba per chiedere le più disparate informazioni. Quello che ottenni fu qualcosa di interessante: il matrimonio del figlio del sindaco come evento principale in quei giorni e la scoperta dei luoghi commerciali e turistici più importanti della città. Riferendo successivamente il tutto al resto della squadra aspettando qualche commento da parte dei miei colleghi aggiunsi poi la mia opinione mantenendo nel mio discorso comunque la copertura:- Io e la mia compagnia stavamo pensando di fare una visita al Bar principale della Città, così da conoscere le persone del luogo! Da come ho capito voi avete i vostri affari in un altro posto, se non ricordo male il Tempio… ma che ne pensate se ci troviamo all’Albero “Alla Pietra” più tardi? Per cenare insieme? Che ne so… verso le otto di sera? Noi prenoteremo sicuramente una stanza in quel posto.- la logica di divedersi era molto semplice, in due coppie saremmo andati ad indagare in due luoghi molto diversi tra loro e proprio per quello molto utile in entrambi i sensi. Sondando ceti sociali di genere e livello differenti ci avrebbe sicuramente consentito di ottenere più informazioni, ed eventualmente confrontarle con più consapevolezza.

    A quel punto ci separammo e con Kairi, o meglio Yuki, partimmo alla volta del Minatore Misterioso. Una volta giunti a destinazione sarei entrato e mi sarei subito guardato attorno, con fare curioso tipico di un turista ma che in realtà nascondeva la volontà di scandagliare tra i vari presenti i volti che richiamavano più l’attenzione o i maggiori sospetti. Comunque ami sarei avvicianato al bancone e avrei ordinato due birre, fresche. Spicciando giusto parole nel frattempo:

    -Non so se si nota... ma siamo dei turisti molto curiosi di scoprire la Città della Roccia e le sue particolarità! Come le farà presente la mia compagnia siamo rimasti entusiasti di questa aria di festa che si respira! Ma siamo anche interessati a portarci a casa qualche souvenir della Città. O meglio sono io quello più appassionato e tra le varie cose sicuramente le armi decorative e gli oggetti pregiati e di antiquariato sono tra i miei preferiti... Conosce qualcuno da indicarmi?-

     
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    La ricerca dell'arma perduta


    Guardando la struttura nella quale era appena entrato, Shunsui non poté non pensare di aver decisamente sbagliato villaggio in cui iniziare la sua carriera accademica. ...wow...c'è più verde in questo giardino che in tutto il villaggio di Suna... pensò guardando alle piante che crescevano intorno al percorso acciottolato antistante il dojo. Una fontana faceva zampillare, tranquilla, un rivolo d'acqua in un bacile di pietra; una visione che infuse una gran calma nello shinobi di Suna. Con quello spirito, percorse i primi metri all'interno della struttura, che chiaramente doveva essere utilizzata per ricevimento o qualche tipo di addestramento. I suoi piedi scalzi camminavano piano su un tatami pulito e sgombro di qualsiasi tipo di mobilio. Gli ricordava alcune sale all'interno dell'Antico Tempio di Suna, solo che in quel caso non c'era nessun tatami a dare sollievo ai piedi degli allievi o ad attutire le loro cadute. Lì c'era solo la semplice e dura pietra che costituiva tutta la struttura. Non c'era nulla da stupirsi: gli shinobi di Suna erano famosi per il loro carattere arido. Shunsui non era esattamente così ma, del resto, lui non era originario del villaggio della Sabbia.

    Raggiunto il centro della sala, Shunsui vide che una persona era già arrivata. Gli si presentò come Kato Yotsuki del villaggio segreto del Suono. Un ragazzo alto più o meno come il genin sunese, ma decisamente più muscoloso ed almeno cinque anni più giovane. E' un piacere conoscerti. Sono Shunsui Abara, del villaggio della Sabbia.... il suo volto si allargò subito in un sorriso e continuò...insomma siamo i primi eh? Sembra che questa sia una missione grossa, che ne pensi? Primi sì, ma non per molto. Altri due genin si presentarono di lì a poco nel dojo. Il primo era una persona che Shunsui conosceva molto bene, e con il quale aveva combattuto diverse volte insieme: Shin. Vedendo che anche l'otese lo conosceva, avrebbe detto:AH ma allora sei proprio famoso come dicono, eh?! Mi fa piacere rivederti...Miraggio della Foglia! avrebbe detto le ultime parole in maniera un po' canzonatoria, sebbene l'amico si fosse conquistato quel soprannome grazie alle sue eccezionali capacità. Ma quella era un'altra storia. L'ultima componente del gruppo era una ragazza, sempre della Foglia, e ancora ben conosciuta sia da Shin che da Kato. Quando arrivarono alle presentazioni, Shunsui le avrebbe detto: ...noi ci siamo già conosciuti, vero? Aspetta...tu sei Kairi...ti ho fatto entrare qualche mese fa a Sunegakure, sbaglio? Shunsui sapeva di non sbagliare, ma con le donne non si poteva mai sapere. Il gruppo era quindi al completo: due fogliosi, un otese ed un sunese. ...sarà interessante vedere come le nostre capacità si combineranno...Shin, conosco bene come si sappia muovere. Lo Yotsuki si capisce che è un toro da taijutsu solo guardandolo...e la ragazza...bhè lei è un' Uchiha.... spero che sappia un po' di arti mediche, o credo che questi deficienti dell'Accademia abbiano proprio formato un gruppo senza ninja medici...ma forse la nostra missione non sarà di combattimento...

    I ragazzi stavano chiacchierando tra di loro, quando finalmente i loro superiori arrivarono: un chunin di Oto ed un jonin della foglia, un'altro Uchiha, con un cane al suo seguito. Shunsui rimase particolarmente colpito: non erano certamente la tipologia di ninja di alto grado a cui normalmente era abituato. Tuttavia, alle parole "marionettista musone" si sentì mettere sull'attenti. ...un marionettista qui...chi? Una voce sepolcrale riverberò nell'aria e fece voltare il giovane genin di scatto. Lo riconobbe immediatamente. Ron, il marionettista ombra, non era il tipo che frequentava il Tempio, ma Shunsui lo conosceva molto bene. Le sue realizzazioni, o per lo meno quelle che aveva reso note alla comunità dei marionettisti, erano un esempio per chiunque fosse appassionato di quell'arte. Non solo, le sue spiccate capacità di combattimento ed analisi lo avevano spinto fino ai vertici dell'autorità e del prestigio fra le famiglie dei marionettisti, tanto da essere un candidato papabile per la leadership del clan. Evitandosi ulteriori imbarazzi, il genin avrebbe detto: Ron-sensei, non ci siamo mai incontrati di persona. Io sono Shunsui Abara e mi scuso in anticipo. Se avessi saputo che lei fosse stato presente, non avrei mai usato la Mascherata. Infatti, proprio in quel momento, la porta del dojio si aprì nuovamente, facendo entrare un secondo Shunsui esattamente identico al primo. Il ragazzo sarebbe entrato nella stanza con ampi passi, muovendo distrattamente la mano destra, come in un gesto di allontanamento. Fu così che lo Shunsui che era con il gruppo si allontanò immediatamente da essi, sparendo alla loro vista. Tutti avrebbero notato che, sebbene nessun cambiamento era avvenuto all'esterno, gli occhi del genin sunese a loro più vicino erano diventati come spenti, non dissimili da quelli di una bambola. Rientrato nel gruppo, il vero Shunsui avrebbe detto:Scusate...andiamo avanti! Il fatto era che, sebbene non ci fosse nessuna regola scritta che vietasse ai marionettisti di usare le proprie marionette per comunicare, in situazioni formali come quelle, ed a maggior ragione se c'era un superiore di mezzo, far passare una propria marionetta per se stessi era un'atto estremamente rude. Shunsui non lo aveva fatto apposta e si era corretto subito, quindi non ci sarebbero state ripercussioni per lui, soprattutto considerando che gli allievi al suo livello erano incentivati costantemente ad usare le proprie abilità, anche in situazioni normali, per portare il loro controllo sui pupazzi agli standard che erano loro richiesti.

    L'incontro andò avanti senza ulteriori intoppi, per lo meno da parte del marionettista, il quale si limitò ad ascoltare il resoconto dei suoi superiori, nonché a leggere i documenti che vennero portati alla sua attenzione. ...come pensavo...non è una missione di combattimento ma una ricerca di informazioni...tuttavia, in tutta onestà, non credo affatto che sarà una faccenda priva di pericoli... Il Paese della Terra, come giustamente stavano riportando le carte, per quanto fosse in apparente pace con l'Accademia, non era l'ambiente più cordiale per uno shinobi accademico. Senza contare che l'arma sulla quale dovevano trovare informazioni sembrasse qualcosa di terribilmente potente. A questo riguardo, Kato pose alcune domande sacrosante, alle quali anche Shunsui era curioso di avere risposta. Cercare informazioni sul Grido delle Anime non necessariamente implicava un contatto diretto con la stessa. Anzi, probabilmente i loro superiori avrebbero sconsigliato loro qualsiasi interazione con essa. Tuttavia, nessuno può mai sapere esattamente cose andranno le cose, e ci potrebbero essere situazioni per le quali i genin avrebbero dovuto avvicinarsi ad essa, qualora effettivamente avessero trovato una buona pista. Cosa fare in quel caso? ....non male questo ragazzo di Oto... Da parte sua, Shunsui non aveva domande da porre, quindi si limitò all'ascolto, fin quando il gruppo non dovette organizzarsi e condividere, almeno in parte, le proprie abilità. Quando toccò a Shunsui, egli disse: La mia specialità è il combattimento sulla media distanza. Sono un esperto utilizzatore di armi di ogni tipo, nonché un marionettista del Tempio di Suna. Come Shin vi saprà ben raccontare.. e così dicendo lanciò un'occhiata all'amico...sono diventato abbastanza abile nell'utilizzo delle trappole e sistemi di sorveglianza. Utilizzo qualche geninjutsu e ninjutsu, ma solo per scopi difensivi, o per depistare i miei avversari. Avrebbe potuto dire loro che era anche esperto in infiltrazione e camuffamento, ma questo lo avrebbero capito da soli considerando la performance alla quale avevano assistito poco prima.

    [...]



    Con tono scocciato, ondeggiando per via dei movimenti del carretto che aveva noleggiato, Shunsui si sarebbe voltato verso Shin dicendo: E' inutile che insisti: non puoi impersonare tu il mercante ed io il tuo sguattero...PERCHE' IL NEGOZIO E' MIO!! NON SAI NEMMENO COSA VENDO, COME PRETENDI DI FARE IL MERCANTE? ... poi hai la faccia troppo ingenua, attireresti l'attenzione di tutti i truffatori in caccia di un pollo da spennare..... concluse mantenendo un tono tra lo scocciato ed il divertito. Mancavano più di tre ore all'arrivo alla loro destinazione, ma avevano già deciso come procedere. Di comune accordo, avevano stabilito due coppie con due ruoli diversi: Kairi e Kato avrebbero impersonato la coppia di turisti in visita alla città della roccia, mentre Shin e Shunsui avrebbero fatto i mercanti. Quella del mercante era la scelta più ovvia per un personaggio come Shunsui: del resto, ce lo aveva effettivamente un negozio a Suna e la roba con la quale aveva riempito il carretto veniva realmente da lì! Il loro piano era trovare una postazione nel mercato della città, per avere una copertura durante il giorno, per poi poter condurre le loro indagini con calma. Lo pseudonimo che si era scelto era Hiroshige Jogodei, una parte che avrebbe iniziato a recitareRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    ben prima che la città della Città della Roccia apparisse davanti ai loro occhi. Quando la vide, tuttavia, Shunsui non potè non rimanere affascinato da quella costruzione. Essendo sunese, era abituato alle edificazioni direttamente nella pietra - lo stesso Tempio di Suna era realizzato alla stessa maniera - ma vedere lo stesso stile applicarsi ad un'intera città ne aumentava la magnificenza all'infinito. ....e pensare che sia stata distrutta durante la guerra..forse prima era ancora più bella.... disse in tono mesto: la guerra non gli faceva bene allo spirito.

    Entrati in città, non ci volle molto a capire che qualcosa di insolito stava accadendo. Nello specifico, il matrimonio della figlia del sindaco era la causa di tutto quel trambusto, cosa che sarebbe avvenuta di lì a qualche giorno! Persone, vestite con il gusto di un'era passata, si muovevano agitate per le vie, con un fare laborioso e festaiolo. Subito Hiroshige avrebbe riso di gusto: Senti...!? disse a Shin alterando la sua voce e guardando con occhi avidi le persone che lo circondavano ...questo è il profumo degli affari!! Siamo stato proprio fortunati a capitare in questa città durante questo matrimonio! Faremo quattrini a palate! Ahahahahahah! poi guardò Kato e Kairi, dicendo in tono più sommesso: Scusate...non volevo essere rude...ma le prospettive di fare un buon commercio mi rivitalizzano! E qui si capisce subito che il terreno è fertile per gli affari! Ascoltò quindi le parole di Attori e disse: Perfetto! Fate il vostro giro e divertitevi! e poi, sempre tirando delle occhiate al suo secondo, avrebbe aggiunto: ..noi dobbiamo, invece, passare all'ufficio del commercio a chiedere un permesso temporaneo. In molte parti del continente funziona così, ma qui potrebbero pure dirci che non sia necessario. Dovrebbe essere vicino al palazzo del Governatore. Poi sì, possiamo lasciare la merce nel loro deposito e farci un mini giro turistico, casomai al tempio! E' proprio di fronte, dicono! E domani si incomincia! Le due squadre di ninja si sarebbero quindi divisi. Anche Shunsui, come Kato, avrebbe girato per le vie del villaggio in abiti civili e da mercante. Anche se non indossava gli abiti tipici della festa, comunque la sua presenza sarebbe passata inosservata in mezzo alla folla di turisti che, a maggior ragione di quel matrimonio, si sarebbero ammassati nella città. Ma se così non fosse stato, chiaramente avrebbero provveduto anche loro a trovare vestiti più consoni.

     
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    Anime di Pietra

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    Un'altra missione? Non ti lasciano mai riposare suo padre le aveva appena portato la missiva, senza aprirla, mentre la kunoichi era in giardino a compiere qualche esercizio di stretching quando arrivò. Notò subito lo sguardo preoccupato del genitore ed immediatamente interruppe quello che stava facendo per avvicinarsi e prendere la missiva Sei stato nelle squadre speciali prima di entrare in polizia, dovresti sapere quanto è frenetica questa vita rispose la ragazza mentre i suoi occhi carbone cominciavano a saettare dall'alto verso il basso mentre leggeva la lettera Questa volta mi hanno convocata a Konoha, almeno non mi aspetta nemmeno un lungo viaggio come le ultime volte continuò cercando di tranquillizzare l'uomo, che tuttavia sembrava poco propenso anche alla sola idea Ho solo paura che succeda ciò che è successo a tua madre. Ogni missione a cui partecipi e più dura, di questo passo...
    Papà... Kairi si avvicinò ad Izuna, alzandosi sulla punta dei piedi e baciandogli teneramente la fronte come faceva ogni volta che voleva tranquillizzarlo Ho scelto un mestiere difficile, e devo mettere in conto anche il pericolo più grave. Ma l'ho fatto per proteggere il villaggio e per rendere onore a quello che avete fatto tu e la mamma in passato, in cuor tuo sai anche tu che è la cosa più giusta. Non posso assicurarti che non mi succederà mai nulla, ma ti prometto che farò di tutto per evitare che mi accada qualcosa. Ora devo andare a prepararmi, ti voglio bene! si sarebbe infine allontanata verso le sue stanze, mentre il padre la osservava: da piccolo pulcino la ragazza stava diventando una giovane donna sempre più simile alla sua amata Taka e per quanto stesse in pensiero ogni volta che usciva, in effetti non poteva essere più orgoglioso di lei Ti voglio bene anche io, cucciola

    ..........................................


    Arrivò all'edificio in perfetto orario, l'architettura tipica di Konoha le era familiare ed in qualche modo ricordava anche la sua casa così non si soffermò troppo a rimirarla, anche se dovette riconoscere quanto fosse curata nei dettagli. Non appena arrivata nella stanza in cui era attesa fu stupita nel constatare come non fosse la prima: seduti comodamente sui cuscini disposti nella sala vi erano già due ragazzi, uno dei quali era una sua vecchia conoscenza. Si avvicinò per prima cosa a Kato e rispose al suo saluto abbozzando il suo solito sorriso gentile, anche se l'otese avrebbe potuto notare come fosse più tirato del suo solito. Il loro ultimo scontro non aveva lasciato la ragazza indifferente a causa di diversi atteggiamenti che lo shinobi aveva attuato in quel frangente .
    Ciao Kato. Già, caso o meno sembra che l'accademia abbia deciso di metterci ancora nello stesso team. Forse perché stiamo diventando fra i genin più promettenti dei nostri villaggi ammise senza falsa modestia. Negli ultimi mesi e da quando era diventata genin si era impegnata con tutta se stessa per il villaggio, e forse l'accademia l'aveva notato. O perlomeno era ciò che sperava.
    Non appena fosse entrato anche Shin avrebbe invece rivolto all'amico un caloroso sorriso Si parla di genin promettenti e guarda un po' chi spunta fuori. Come sempre è un piacere rivederti anche qui il ninja era diventato con il tempo probabilmente il suo più caro amico, e non poteva che essere felice di essere nuovamente in squadra con lui. Per concludere i saluti si sarebbe infine rivolta verso l'ultimo ragazzo che si presentò con Shunsui Abara: sia il viso che il nome le erano familiari ma non ricordò di chi si trattasse fino a quando non fu il sunese stesso a parlare Ora ricordo, sei il guardino che ho incontrato a Suna. Esatto, sono Kairi, complimenti per la memoria. E' un piacere reincontrare anche te sorrise, e finiti i convenevoli si sedette su uno dei cuscini in attesa che entrassero gli altri ospiti.

    Osservò ad uno ad uno entrare i vari shinobi, aggrottando leggermente le sopracciglia quando fece il suo ingresso Hangetsu. Conosciuto bene da tutto il suo clan nessuno, nemmeno lei in realtà, vedeva particolarmente di buon grado la sua scelta di donare uno dei suoi occhi niente di meno che al cane che aveva ricevuto in eredità da un'amico Inuzuka deceduto, prendendo in cambio uno di quelli dell'animale. Per quanto la ragazza fosse di solito il più tollerante possibile verso tutto e tutti, il discorso cambiava quando venivano toccate le sue origini e le sue tradizioni: donare uno sharingan ad un cane era una scelta quantomeno discutibile e si era sempre stupita che gli anziani del clan non avessero fatto polemiche a riguardo. Non fece parola della cosa a nessuno dei suoi compagni di squadra ne aveva la minima intenzione di farlo, si trattava di un segreto della sua famiglia e non aveva di certo intenzione di rivelarlo.
    Quando il jonin poi si rivolse a lei salutandola non evitò un'uscita decisamente imbarazzante per la kunoichi Che..? rispose presa alla sprovvista inizialmente senza capire. A chi si stava riferendo? Le venne in mente nel giro di qualche istante, mentre la mente tornava a diversi mesi prima quando era appena una neo-genin. Atasuke aveva avuto la splendida idea di dichiararsi davanti a tutti nell'isola dell'Unico Credo quando erano stati trasformati in bambini, e probabilmente le voci si erano sparse più del dovuto. Ma Kairi non vedeva l'Uchiha ormai da diversi mesi ne aveva particolare voglia di contattarlo, memore del brutto scherzo che le era stato giocato proprio all'isola del tempio. N-non so di cosa tu stia parlando rispose arrossendo leggermente In ogni caso è una sorpresa vederti qui, Hangetsuper quanto strambo era pur sempre uno degli esponenti maggiori del suo clan e di tutta Konoha: se vi era lui di mezzo probabilmente la situazione era più complessa di quello che aveva immaginato inizialmente.

    Quando anche l'ultimo degli ospiti si presentò, un tenebroso marionettista del villaggio della sabbia, Shunsui sentendosi forse mascherato decise di scoprire le sue carte: quando lo vide entrare dalla porta pensò inizialmente si trattasse di una copia e solo passando lo sguardo sul corpo che era seduti a pochi metri da lei si accorse che si trattava in realtà di una marionetta. Scoccò un'occhiata di rimprovero al ragazzo senza tuttavia dire nulla, pur non apprezzando quel tipo di atteggiamento così simile ad un sotterfugio: aveva già avuto a che fare con il clan dei marionettisti a Suna, dove aveva conosciuto uno dei suoi maggiori esponenti ovvero Shu Akasuna, e non provava simpatia per il tipo di tecnica e di strategia che veniva utilizzato dai suoi membri. Doveva però ammettere che un trucchetto del genere poteva rivelarsi utile in missione, e ne avrebbe tenuto conto.

    Ascoltò poi in educato ed attento silenzio tutto ciò che i suoi superiori esposero, rendendosi conto mano a mano che parlavano di quanto la missione fosse tutt'altro che semplice. Una ricerca di informazioni in un paese a noi completamente sconosciuto con rapporti precari con l'accademia. E quando vi è di mezzo un'arma le cose si fanno ancora più complicate. "Grido delle anime", se il nome le rende giustizia deve trattarsi di qualcosa di decisamente inquietante. Probabilmente sarà la missione più difficile che io abbia mai affrontato mentre ancora i 3 andavano avanti con la loro spiegazione passò lo sguardo fra i ragazzi presenti, soffermandosi in particolare su Shin e cercando di capire quali fossero le sue emozioni: era convinta che, come lei, fosse desideroso di mettersi alla prova ma che al contempo capisse quanto non si trattasse di una passeggiata.
    Quando Kato pose le sue domande volse lo sguardo verso la chunin ed i due jonin, osservando le loro reazioni: le domande dell'amico erano giuste e corrette ma dubitava che avessero un'effettiva risposta. Probabilmente avevano già fornito loro tutte le informazioni di cui erano in possesso.

    Ai 4 genin fu infine lasciato il tempo per parlare tra di loro e fare un breve briefing: l'Uchiha conosceva già più che bene le capacità di Kato e Shin essendo sia andata in diverse missioni con loro sia essendosi scontrata direttamente in un paio di allenamenti, e poteva immaginare quali fossero le specialità del sunese avendo già visto Shu ed altri marionettisti più volte in azione. Quando fu il suo turno elencò velocemente quelle che erano le sue abilità Per quanto mi riguarda la mia specialità non è invece il corpo a corpo, possiedo ottimi riflessi e buona velocità ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda la mia potenza. Sono brava ad evitare i colpi, ma non ad incassarli insomma. So utilizzare i katon che possono essere utili sulla lunga distanza e grazie alla mia innata possiedo genjutsu di controllo, debilitanti o che possono essere usati come distrazione o diversivo. Inoltre ho un contratto con delle evocazioni che possono dare un buon supporto nel caso di indagini. Considerate le nostre competenze si può dire che il nostro gruppo sia piuttosto equilibrato non le serviva sentire anche la spiegazione di Shin, sapeva bene come l'amico eccellesse nei Taijutsu: due specializzati nel corpo a corpo e due utilizzatori di ninjutsu e genjutsu su media e lunga distanza, con la giusta strategia potevano formare un'ottima squadra. Inoltre possiedo ottime doti di osservazione, so individuare trappole e grazie allo sharingan sono in grado di vedere anche eventuali persone occultate, il che potrebbe esserci utile nel caso in cui venissimo pedinati. Ah, durante la nostra permanenza al villaggio della roccia potrete chiamarmi Yuki Tendo

    Il gruppetto si sarebbe infine preso il tempo necessario per elaborare assieme, conosciute le abilità di ciascuno, la strategia che sembrava migliore per infiltrarsi ad Iwa. Una volta deciso il da farsiCome ha puntualizzato Cube, non sto ad elencare tutto ciò che abbiamo deciso visto che lo faremo mano a mano nei nostri post nella parte successiva e sarebbe una ripetizione Kairi si sarebbe allontanata per racimolare tutto il necessario per la missione, comprando anche qualche accessorio extra che avrebbe potuto rivelarsi utile.

    ..........................................


    Infine giunsero ad Iwa: assieme il gruppo ancora prima di partire aveva elaborato una strategia semplice ma che tutti avevano ritenuto efficace, ovvero dividersi in coppie e con diversi ruoli. Kairi e Kato si sarebbero finti marito e moglie, e per l'occasione la kunoichi avrebbe messo da parte tutti i piccoli dissapori che provava nei confronti dell'amico in quel momento, mentre Shin e Shunsui avrebbero finto di essere due mercanti. O un mercante ed il suo sguattero, a seconda di come si fosse concluso il piccolo battibecco che era iniziato durante il viaggio ed a cui la ragazza evitò accuratamente di prendere parte.
    Le coppie erano state suddivise in base alle diverse capacità combattive, uno specializzato nel corpo a a corpo assieme a qualcuno specializzato nella distanza e nei diversivi, in modo tale che ognuno potesse andare in questo modo a colmare le differenze dell'altro. Per l'occasione Kairi aveva indossato vestiti abbastanza neutri in maniera tale da non attirare troppo l'attenzione, il coprifronte e tutto l'equipaggiamento shinobi era abilmente nascosto mentre per quel viaggio si era concesso un piccolo extra: un paio di occhiali da sole, al momento tirati sopra i capelli quasi a fare da cerchietto, che avrebbero potuto risultare utile per occultare lo sharingan nel caso in cui avesse dovuto usarlo durante la permanenza in città. Due occhi cremisi come i suoi avrebbero attirato fin troppo velocemente l'attenzione, e non escludeva che gli Uchiha fossero conosciuti fino ad Iwa.

    Appena arrivati nei pressi della città la ragazza fu fin da subito affascinata dall'incredibile architettura della stessa, anche se in parte la riteneva opprimente: era abituata agli spazi aperti e lussureggianti di Konoha, quella città scolpita nella roccia era terribilmente fredda e decadente. Leggendo l'opuscolo turistico che aveva trovato in una delle locande in cui si erano fermati a ristorarsi non era difficile capire come Iwa stesse cercando di risollevarsi dai tempi di crisi proprio sfruttando il turismo: la copertura della coppia in visita dunque poteva rivelarsi più che mai vincente.
    Non fu di certo difficile notare non appena si addentrarono nelle stradine rocciose e sottili della stessa gli strani abiti che ogni singolo abitante indossava. Facendo qualche domanda qua e là impersonando la giovane coppia di turisti, nemmeno in maniera così complicata in realtà, la kunoichi era davvero curiosa di capire per quale motivo tutti fossero vestiti in maniera così bizzarra, lei e Kato scoprirono del matrimonio del sindaco che si sarebbe svolto di lì a poco.

    Tesoro, ma è magnifico! Guarda che abiti stupendi, così particolari! la kunoichi avrebbe dunque iniziato la sua recita, afferrando Kato per il braccio e saltellando allegramente indicando prima l'abito di una signora a qualche decina di metri da lei, poi quello di un signore Oh, come mi piacerebbe poter avere un simile abito! Dici che ai turisti
    permetteranno di indossarne?
    per l'occasione la ragazza, solitamente acqua e sapone in viso, aveva scelto invece di applicare una buona dose di trucco così da sembrare anche leggermente più adulta di quanto non fosse realmente. Quando fu il momento dei saluti rivolse a Shin e Shunsui un leggero inchino E' stato un piacere incontrarvi, avete reso il nostro viaggio ben più divertente, grazie! Se verrete anche voi all'albergo sarà un piacere condividere assieme anche la cena. A stasera nel caso allora! quando infine il gruppetto si separò, così da poter in realtà indagare in più luoghi contemporaneamente, Kairi avrebbe continuato il viaggio tenendo ben saldo il braccio di Kato, indicando ogni tanto qualche particolare con allegria e continuando la recita della giovane e curiosa mogliettina.
    I due si sarebbero diretti al bar del "Minatore Soddisfatto", ed appena entrata l'Uchiha con fare assolutamente innocente passando lo sguardo sul locale e sui presenti avrebbe cercato qualcosa o qualcuno di particolare o che la potesse aiutare a raccogliere i primi eventuali indizi, anche se ancora non sapeva con esattezza cosa cercare [Occhio di Falco]Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    [Percezione 9]Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.

    Continuando il discorso già imbastito da Kato una volta al bancone la kunoichi avrebbe proseguito
    C'è una magnifica aria di festa, si! Ed i vostri abiti sono ma-gni-fi-ci! Oserei troppo se chiedessi se è possibile anche per dei forestieri come noi acquistarli? Mi piacerebbe così tanto provare ad indossarli! A quanto anni fa risalgono? E' da molto che vige questa tradizione? Ho saputo che si sta per sposare il figlio del sindaco e che è questo uno dei motivi di tutta questa allegria. Un matrimonio è sempre un'evento di grande gioia, non è vero tesoro? continuò stringendosi forte a Kato ridendo al contempo come un'oca giuliva Dove si svolgerà la cerimonia? Sarà possibile assistere? Potrebbe essere un'esperienza molto interessante!
    Si era allenata più volte nel recitare la parte della mogliettina amorevole, ed anche un po' stupida, e la cosa le riusciva ormai piuttosto semplicemente. Per quanto una parte del suo orgoglio morisse ogni volta che le toccava impersonare proprio quella parte.



     
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    Anime di pietra

    post i ~ la città della roccia





    Shin si presentò puntuale all'appuntamento, eppure fu l'ultimo dei convocati a varcare la soglia. Mentre camminava a passo spedito per i lunghi corridoi dell'edificio, realizzato in stile tradizionale, si interrogava su cosa avesse in serbo per lui l'Accademia. Giunto infine nella stanza indicatagli all'ingresso, fece scorrere il paramento che fungeva da porta, domandando permesso. Un sorriso comparve sul volto dello shinobi mentre scorreva con gli occhi la stanza.Per tutti i kami!I saluti che seguirono furono gioiosi, e il Kinryu rispose a tono alle battutine dei compagni. Che ti devo dire Kato...se vuoi una stanza in più ce l'abbiamo! In effetti l'otese era stato suo ospite una volta, anche se per breve tempo. E tu hai aggiunto nuovi pupazzi alla tua collezione, burattinaio? L'appellativo che Shunsui gli aveva affibbiato era piuttosto azzeccato e gli piaceva, ma cerco di non darlo a vedere prendendolo in giro. Solo con Kairi si dimostrò più gentile, elargendole uno dei suoi migliori sorrisi. Sono felice di averti al mio fianco anche in questa avventura. Quella era la prima volta che si rincontravano dopo essere rientrati dal monte Yume, dove la ragazza aveva fatto la conoscenza del clan delle kitsune di Inari, come lo Yotsuki prima di lei. Il genin spiegò poi il rapporto che lo legava con i vari convenuti agli altri. L'amicizia nata tra i banchi tra lui e il marionettista della Sabbia, il viaggio condiviso con lo Yotsuki, le avventure con la giovane Uchiha. Ne avrebbe avuto molte da raccontare, ma cercò di essere sintetico, riservandosi di rimembrare il passato in un'altra occasione. Per tutti provava affetto e stima, sia come persone che come ninja. Qualsiasi missione abbiano intenzione di assegnarci sono tranquillo con voi a coprirmi le spalle, ragazzi.

    L'allegra rimpatriata venne interrotta dall'ingresso, uno dopo l'altro, di alcune celebrità nel mondo degli shinobi. Il giovane ricambiò educatamente il saluto del chunin di Oto, con un lieve inchino. Stava raddrizzando la schiena quando, con la coda dell'occhio vide entrare di gran carriera un cane dalla porta che dava sul giardino interno. Le sue mani si contrassero in modo impercettibile. In realtà, il movimento involontario era stato provocato dai guanti che il ragazzo calzava; le kitsune, nonostante la loro cultura, conservavano alcuni istinti volpini tra cui la repulsione nei confronti dei canidi, e la piccola Harumi non faceva eccezione. Quando la sua attenzione tornò sulla sala vide che un nuovo convenuto dai capelli biondi aveva preso posto. Shin lo conosceva di vista e di fama, si trattava di uno dei migliori shinobi del Villaggio della Foglia, nonché esponente di spicco del clan Uchiha. Il Kinryu spostò lo sguardo da lui all'amica seguendo lo scambio di battute, e si lasciò fuggire per la sorpresa un'esclamazione. Fidanzatino? Cosa?! L'immagine che aveva della kunoichi come una donna dedita esclusivamente agli allenamenti e al lavoro vacillò. Possibile che, dopo tutte le prove che avevano passato insieme, le avesse nascosto una cosa del genere? La sua reazione imbarazzata, per quanto di smentita, lasciò il dubbio nella mente del giovane, che si mise a fissare la compagna di sbieco, ripromettendosi di indagare in seguito sulla faccenda. In quel momento, infatti, fece la sua comparsa l'ultimo invitato. Era ingiusto accusarlo di ritardo, infatti a quanto pareva era sempre stato tra loro, osservandoli in silenzio. L'unico segno di sorpresa sul volto del foglioso furono le palpebre sollevate, ma dentro di sé era ammirato per la perfezione di quella tecnica. Come in precedenza, fece un lieve inchino in segno di rispetto per i superiori. Nel frattempo Shunsui rivelò il suo trucchetto con una nota di colpa nella voce. Shin sorrise all'originale che entrò nella stanza, sostituendo la marionetta, ed attese che prendesse posto vicino a lui. Mentre questi si sistemava, lesto, lo colpì sopra la testa con il taglio della mano, abbastanza forte perché lo sentisse, ma non facendogli realmente male, il tutto senza che il sorrisetto abbandonasse il suo volto. Idiota.

    Iwa. Prima di essere interrotto dalla kunoichi del Suono, il marionettista si era lasciato sfuggire quel nome. Il ninja guardò prima verso lo Yotsuki, poi verso l'Uchiha e l'Abara. Qualsiasi avessero in mente, non sarebbe stata una missione come le altre. Che lui sapesse, non erano mai stati inviati al di fuori dalle terre controllate in modo più o meno diretto dall'Accademia e, sebbene non fosse uno stato apertamente nemico, i ninja dell'alleanza non vi erano visti di buon occhio. Shin fu l'unico a rispondere all'otese, di fatto permettendo agli altri di saltare le presentazioni. Shimaki-san, io sono Shin Kinryu di Konoha, molto lieto. Probabilmente sapevano tutto ciò che c'era da sapere su di loro, ma le forme di cortesia imponevano almeno una presentazione prima di prendere la parola. Ho partecipato a missioni con tutti i presenti. Kato Yotsuki, di Oto, Kairi Uchiha, di Konoha e Shunsui Abara, di Suna. Ad ogni nome avrebbe allargato il braccio con la mano aperta per indicarli. Direi quindi che possiamo continuare con la riunione. Esponeteci la situazione, per favore. Si risedette, incrociando le gambe sul cuscino, pronto ad ascoltare con attenzione quanto avevano da dire.

    Inclinando di lato la testa, Shin osservò Kato sbuffare e ne seguì le successive domande, approvandole con discreti cenni di assenso. Reputò, al pari dei suoi colleghi, che avesse toccato tutti i punti fondamentali. A quanto intuiva avrebbero avuto larga autonomia decisionale, e avrebbero dovuto scoprire il da farsi una volta giunti sul posto. Soggiunse solo una cosa, dando un risvolto decisamente cupo ad uno degli interrogativi dello Yotsuki. Nel caso l'arma esista, e Iwa la volesse per sé, dobbiamo recuperarla ad ogni costo...anche se significasse guerra?

    Dopo aver stipato tutto il necessario per il viaggio in uno zaino e in alcuni rotoli, Shin scese le scale. Aveva ottenuto di fare una breve sosta a casa per sistemare le ultime cose. Suo padre aveva nel frattempo consultato le sue carte, comunicandogli i risultati della ricerca. Alcuni rami del clan Kinryu, dopo la grande guerra che li aveva costretti ad abbandonare la loro patria, si erano stabiliti anche nel Paese della Roccia. A causa della guerra contro i Cremisi avevano sofferto numerose perdite, lasciando anche quel luogo alla ricerca di salvezza, seguendo la ritirata delle forze dell'alleanza. Dopo la fondazione dell'Accademia si erano di nuovo sparpagliati per il continente, ed era stata in quell'occasione che la famiglia di Shin era giunta a Konoha, più di trent'anni prima, ma a Iwa in pochi avevano scelto di tornare, al di fuori della protezione dei grandi Villaggi vincitori. Attualmente si trovavano per lo più nella nuova capitale, dove gestivano parte dei commerci verso Taki e il Fuoco, ma senza gli appoggi che potevano godere in altre zone. Non avrebbe potuto quindi contare sulla rete sviluppata dai vari rami del clan negli ultimi decenni in quella missione. Grazie lo stesso, papà. Mamma... Sorrise, trovando le parole superflue. Di certo avrebbe fatto di tutto per tornare a casa sano e salvo. Scese le scale, si diresse verso l'ingresso, consapevole di trovare lì ad attenderlo la sorellina. Dietro di lei stavano due kitsune, nella loro forma umana. Abbassandosi al livello della bambina, le mise una mano sopra la testa, e scompigliandole i capelli. Fai la brava Hina, io torno presto. Poi, rivolto alle due volpi, aggiunse. Anzu, so che volevi accompagnarmi, ma non ti sei ancora ripresa del tutto. Porterò Harumi e Yukichi con me, stai tranquilla. La creatura si mordicchiò le labbra, trattenendo una supplica. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di venire, ma era consapevole che sarebbe stata solamente un peso in quel momento. Midori, bada a tutte e due per favore. La miko annuì con un sorriso, appoggiando una mano sulle loro spalle. Mentre stava uscendo dalla porta, si voltò un istante. Pregate Inari per me.

    Il giovane Kinryu sospirò ed abbasso la testa. D'accordo, d'accordo, facciamo come vuoi tu! Però anche i miei gestiscono un emporio... Sul loro carretto, vestiti da civili, percorrevano senza apparente fretta la strada verso il nord del Paese della Roccia. Si erano divisi in coppie per destare meno sospetti e, vuoi per attitudine, vuoi considerate le capacità di ognuno, avevano reputato meglio affiancarlo a Shunsui. Il genin aveva accettato la proposta, ma in privato aveva raccomandato a Kato di prendersi cura di Kairi. Era una kunoichi promettente, ma in parte ancora inesperta in battaglia. O forse la sua era semplicemente la preoccupazione di un buon amico. Lungo la strada avevano raccolto degli opuscoli, e avevano fatto caso che erano disponibili praticamente in ogni punto di ristoro appena varcato il confine, che invitavano i turisti a visitare l'antica capitale del Paese. Tuttavia nulla di ciò che era stato loro raccontato o avevano letto poteva prepararli. Una volta giunti in vista della città, infatti, Shin, o meglio Ebisu Fukujin, l'alias che aveva scelto, rimase a bocca aperta. Incredibile... Certo, le tracce di distruzione erano ancora presenti, ma una rinascita a macchia di leopardo interessava la località. Le stradine erano animate da un discreto via vai di popolani, i quali vestivano degli abiti dalla foggia antica, diversi da quelli che avevano visto nella regione fino ad allora. Certo che le donne locali sono affascinanti nei loro costumi tradizionali, non trovi socio? Lo shinobi fece notare la cosa al collega interpretando il ruolo dell'uomo di mondo, ma effettivamente la fattura dei vestiti ben si sposava con i tratti somatici delle ragazze che incontravano. Ci misero poco a scoprire che comunque, quella, non era la norma. Un signore, a cui chiesero indicazioni, si dilungò raccontando agli stranieri della cerimonia in programma da lì a qualche giorno. Hai sentito Hiroshige? Stasera si fa festa! In realtà il ninja voleva far capire al marionettista che potevano sfruttare le varie manifestazioni per le loro indagini, anche se prima dovevano farsi un'idea generale della situazione. Si voltò verso Kairi e Kato che li seguivano. Da copione, si erano conosciuti lungo la strada, quindi cercò di usare un tono più formale del solito. Signori, è stato un piacere viaggiare con voi. Buona permanenza in città! Fu quindi trascinato via da Shunsui, realisticamente desideroso di dirigersi verso gli uffici mercantili della città.

    Muovendosi lentamente per le vie strette ed affollate a causa dell'ingombro causato dal carro, i due mercanti si diressero verso la piazza principale, fermandosi di tanto in tanto a chiedere indicazioni ai passanti e la raggiunsero che già il sole era alto in cielo. Scendendo dal mezzo, Shin interpellò, se fossero state presenti, le guardie posizionate davanti a quello che scoprì essere il Palazzo del Governo, con tono gentile. Altrimenti avrebbe scelto uno dei commercianti in abiti tradizionali, indizio che si trattava probabilmente di un locale, tra quelli con il banco o esercizio più fornito. Scusate signori, sapreste dirmi a che ufficio rivolgerci per ottenere il permesso di vendere le nostre merci in città? Quale proprietario del negozio era normale che non fosse il compagno a scomodarsi per quelle formalità. A quel punto si sarebbero mossi in base alle risposte ottenute. Se non avessero avuto bisogno di alcuna carta, comunque avrebbero dovuto lasciare il carro e le mercanzie in esse contenute in un magazzino, era impensabile muoversi con tutto quel materiale dietro. Forse l'albergo dove avevano scelto di alloggiare aveva degli edifici atti allo scopo, oppure avrebbe saputo indicarli loro. In ogni caso avrebbe lasciato che fosse l'amico a gestire la cosa, in fin dei conti era lui quello con un negozio dei due. Si rassettò l'abito, sentendo la kitsune trasformata in wakizashi sotto la stoffa. Non la portava sul fianco, come d'uso dei soldati, o tra le spalle, come i ninja in missione, bensì legata di traverso all'altezza della cintura dietro, come d'uso tra i mercanti del sud. Se qualcuno l'avesse notata nonostante l'accortezza con cui era stata celata, non ci avrebbe trovato niente di strano: era normale che i viaggiatori, commercianti o civili che fossero, si premunissero contro gli inconvenienti, e in fin dei conti quella era un'arma abbastanza semplice. Lo shinobi indossava anche dei guanti rinforzati da una lamina in acciaio elegantemente decorata, per altro dall'aria piuttosto innocua, ma anch'essi erano in realtà una volpe mutaforma. L'unico altro equipaggiamento erano le fasce da combattimento arrotolate intorno alle gambe, ma essendo sotto i pantaloni non gli davano molte preoccupazioni. Il giovane Kinryu era un esperto di taijutsu, quindi poteva benissimo difendersi anche senza armi, ma tenere con sé le due creature lo tranquillizzava. In caso di bisogno, sapeva di poter contare su di loro. Shin alzò lo sguardo per osservare il cielo terso sopra l'antica capitale. Avevano una settimana per far luce sul mistero del Grido delle Anime, un segreto nascosto nei meandri del tempo.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Un Luogo che Rinasce Lentamente

    Città della Roccia


    Kato, sarai il rappresentante di Oto per questa missione, quindi vedi di non far sfigurare il villaggio. Replicò la chunin alla presentazione dello Yotsuki. Nè il tuo clan. Ho avuto un fidanzato Yotsuki e so bene che potete essere delle teste calde. Dimostra di essere migliore di quel bamboccio di Shinzo. Shinzo Yotsuki era uno dei membri più intellettuali e posati del clan, ma evidentemente Yayoi aveva gusti peculiari in fatto di uomini. Hai avuto un fidanzato in ogni possibile clan, se proprio vogliamo dirla tutt... Hangetsu venne zittito da un serpente che dalla manica della donna scivolò rapidamente fuori, sferrandogli una sonora testata. Ron invece rispose direttamente a Shunsui dopo la sua presentazione. Ho avuto modo di visionare il tuo lavoro. Il meccanismo ad anello rotante è interessante. Al tuo ritorno, potremmo condividere alcune schematiche. Aggiunse senza particolare enfasi, non era esattamente un tipo emotivo e parlò delle schematiche come se fosse un banale appuntamento di lavoro. Anche tu hai fatto lo stesso gioco con una marionetta alla prima missione, me lo ricordo! Ludo ti ha beccato subito, però. Non siamo qui per rivangare il passato. Tagliò corto il marionettista, per quanto l'Uchiha avesse ancora un pò voglia di ciarlare e indicò Kairi e Shin con il dito. Cioè, aspetta...voi due non state assieme? Vai a vedere quante voci giravano tra i pettegoli di Konoha.

    Ma intanto venne il momento delle domande e delle risposte. Sappiamo che uno dei corrieri che trasportavano le copie dei dati da Tsuya ai villaggi, nello specifico quello diretto a Kiri, non è mai arrivato. La Nebbia ha avuto le informazioni in seguito, invece che in contemporanea con gli altri Villaggi, ma questo significa che verosimilmente qualcuno ha preso quelle carte...o che il corriere era un traditore. In ogni caso, la possibilità che ci siano altri interessi in gioco è alta. Concluse Ron, lasciando forse più interrogativi che risposte. Quanto al Grido delle Anime, qualunque cosa sia, se non fosse possibile ottenerlo, dovete fare in modo che nessuno possa farlo. Quindi va distrutto o sigillato in qualche modo. Anche farci crollare una grotta sopra può essere una soluzione, o buttarlo in un pozzo, o roba simile. Aggiunse Hangetsu, mentre allungava una mano per grattare il cane dietro le orecchie. Non siete là per una missione contro Iwa, quindi evitate i guai. Fu Yayoi a rispondere alla terza domanda. Sarete soli, perchè noi saremo a parecchie centinaia di chilometri di distanza, e ostilità aperte con Iwa non sono certo lo scopo della missione, quindi fate attenzione. E Ron, con la sua voce fredda, concluse il tutto. Se Iwa scoprisse l'arma e la volesse...evitate che sopravvivano abbastanza ninja della Roccia per riferire al loro Villaggio e insabbiate tutto. Avevano piena licenza di uccidere, in sostanza.


    "Il Minatore Soddisfatto" - Bar

    Ma che bella coppia! La cameriera aveva un seno estremamente abbondante e in bella mostra, ed era l'unica inserviente del locale, quindi fu lei a servire la birra a Kato mentre si muoveva agilmente dietro il bancone. La proprietaria è la testimone della sposa e mi sta facendo fare un sacco di doppi turni, scusate se il servizio sarà un pò lento. Ma con l'abilità di una professionista produsse la birra in appena un secondo, con tanto di sballonzolamento del suo imponente davanzale proprio davanti al ninja. In realtà non sono qui da molto, giusto un mese...sapete, cercavo lavoro e qui l'economia sta crescendo, quindi...mi ci sono fiondata! Però non so granchè di artigianato...immagino si possa trovare qualcosa al bazaar...oh, è così esotico dirlo! Battè le mani deliziata. Mi chiamo Hana, comunque, spero tornerete spesso qui. Concluse con aria civettuola, giocando con la frangia che copriva gli occhi di un acceso colore violaceo. Agli occhi di Kairi non sarebbe sfuggito che portava addosso una generosa dose di fondotinta, esteso anche al collo e al decollete.

    Il "Bar" era un vero e proprio locale utilizzato anche a mò di sala da ballo nelle ore notturna, ampio e con molte sedie, anche se in quel preciso momento della giornata non c'erano che una decina di avventori, praticamente tutti in abito tradizionale eccetto uno strano tizio che stava mangiando avidamente del pane alle noci mentre beveva del the da una tazza finemente decorata. Era al tavolo con un uomo sui venticinque in abito che parlava animatamente. A parte la cameriera non c'erano altri individui degni di nota sul posto.

    Credo che gli abiti li faccia tutti la pro-loco, non sarà facile convincerli a cederveli, credo siano contati. Non ce ne sono di antichi perchè vennero distrutti nella guerra...qui è più una ricostruzione che una vera festa tradizionale, ma non c'è alternativa in fondo. La cerimonia comunque sarà domenica, quindi fra tre giorni esatti...come dicevo la proprietaria è la testimone della sposa. Quello là che parla con quell'altro turista è il fratello maggiore dello sposo, sapete? Il turista invece è uno scrittore di guide turistiche, lo hanno assunto appositamente, o così mi ha raccontato. Si sporse in avanti (esagerando la visione delle sue grazie) Non ditelo in giro ma dopo due bicchierini quello ti racconta tutta la sua vita! Poi si voltò appena verso destra, come se avesse sentito un rumore (e con lei si voltò anche il turista e alcuni degli avventori, anche se tutti in direzioni diverse) Oh, ancora quei tamburi...certo che si stanno esercitando parecchio. I due ninja però non avevano sentito nulla...forse non erano abituati a sentire oltre il frastuono del bar, a differenza di Hana.

    Avvicinandosi per origliare (o proprio presentandosi) avrebbero potuto sentire il Turista e il Fratello dello Sposo che parlottavano, e il secondo sembrava parecchio irritato. Davvero non lo hai visto? Hanno detto che parlava con te ieri sera. Non so proprio, era molto preoccupato, ma chi non lo sarebbe a pochi giorni dal matrimonio? Magari ha paura che quello strano tizio rovini la cerimonia, o ha solo paura di fare un passo così importante, no? Non lo so ma non mi piace. Questo matrimonio è troppo importante per tutti noi, e ora quel cretino è sparito facendosela sotto...spero solo che quei ninja trovino questi intrusi senza rovinare tutto. Ma no, tuo fratello sarà solo da qualche parte a cercare la giusta determinazione, Seishiro-san. Chi era scomparso? Cosa stava succedendo?


    Palazzo del Governo
    La Città della Roccia aveva circa ottomila abitanti, con una distribuzione tutt'altro che regolare visto che prima della guerra le strutture (per quanto molte fossero crollate) ospitassero non meno di cinquantamila persone. Viste le ridotte dimensioni e la festa in corso, ben pochi impiegati erano in servizio, ma non per questo la gente non affollava la piazza principale e fu semplice trovare l'ingresso per quel piccolo capolavoro d'architettura che era il palazzo del governo.



    Li accolse un impiegato, abituato ai mercanti che volevano aprire un bancone al Bazaar, e spiegò che entro la nottata avrebbero avuto sicuramente il permesso scritto del governatore, anche se con la faccenda del matrimonio del figlio certamente aveva parecchi impegni. Consegnò loro un modulo standard in cui chiedeva di elencare le merci, i dati personali e anagrafici e una serie di "acconsento" a codici e codicilli che nessuno avrebbe potuto ricordare, chiedendo poi di consegnarlo a uno degli sportelli non appena pronto. Erano al piano terra del palazzo, nell'ala sinistra, e al piano di sopra stavano gli uffici amministrativi del goernatore e dei pezzi grossi del paese. Forse per caso, o forse per fortuna, proprio in quel momento sopra di loro, su un terrazzino interno balaustrato, si stava svolgendo un dialogo che sarebbe stato fondamentale per i giorni successivi. Ho già detto che non ho abbastanza uomini! Aveva detto una voce profonda, più adatta a un gorilla che non a un essere umano. Non mi importa nulla dei tuoi uomini scomparsi: qui parliamo di mio figlio. Hai idea di cosa succederà se il matrimonio va a monte? Devi trovarlo! Iwagakure ha ripreso a lavorare per il nostro territorio da un anno scarso e pretendo di avere un livello pari, se non superiore, ai servizi che forniva l'Accademia. Non mi importa se il Daimyo si fida nuovamente di voi. TROVA. MIO. FIGLIO! Ho solo quattro ninja qui a Città di Pietra, due stanno sorvegliando il mercato e due non fanno rapporto da ieri notte, esattamente come tuo figlio, governatore. Ho chiesto rinforzi ma credo li abbia presi tutti la stessa persona...farò quello che posso ma fino ad allora non... Non voglio scuse, voglio che trovi quel cretino di mio figlio. Dei tuoi uomini non me ne frega niente, forse li hanno rapiti o forse stanno solo in giro a ubriacarsi come quei buoni a nulla che sono. Saburo non lo rapirebbero, non sono così potente nè ricco, è la futura sposa ad avere i soldi del padre...credo che Saburo sia spaventato dal matrimonio e sia andato da qualche parte a nascondersi! Ci sono intrusi in città...penso siano ninja, non possiamo sottovalutare... Sei al MIO servizio adesso. Devi fare quello che dico IO! L'altro ruggì soltanto, quasi fosse un orso, ma sembrò cedere.

    Forse spostandosi un poco avrebero potuto vedere il governatore con gli abiti tradizionali, che dall'alto del suo metro e settanta teneva testa al bestione vestito da selvaggio con il coprifronte di Iwa che sfiorava i due metri e dieci, con braccia tanto grosse da sembrare colonne di marmo. A quanto pareva c'era qualcosa di grosso in corso, ma erano informazioni utili o solo faccende poco interessanti?

    In ogni caso mentre la discussione di sfreddava, entrambi i ninja avrebbero potuto giurare di sentire un suono di tamburi in lontananza, anche se proveniente da direzioni diverse per ciascuno dei due, e con loro alcuni dei pochi che stavano nel palazzo e i due uomini sul terrazzo interno si sarebbero voltati in cerca della fonte del rumore, che pure pareva lontanissimo e molto ovattato. Ancora quelle ridicole esercitazioni di tamburo, mi faranno ammattire!
     
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    Lo sposo scomparso


    Città della Roccia - 2° post



    Shunsui guardò con estrema soddisfazione l'impiegato davanti a lui quando gli fu comunicato che il permesso di commerciare all'interno della città sarebbe arrivato in serata. Ah grazie mille! E' bello vedere come le cose siano semplici quando la burocrazia funziona perfettamente, vero Ebisu? disse al suo socio in affari. Quindi si rivolse brevemente all'addetto per accomiatarsi La lasciamo ai suoi doveri. Grazie ancora e buona giornata. Shunsui si sarebbe scostato dallo sportello dove si erano recati con un plico di documenti che avevano da leggere e firmare. Una rapida lettura del contenuto del plico fu sufficiente a capire che le clausole contrattuali erano sufficientemente standard. Quando era stato in giro per il mondo facendo il mercante, Shunsui aveva avuto spesso a che fare con questo tipo di burocrazia, e ricordava ancora come muoversi. Si sedette ad un tavolino, prese una penna ed iniziò a compilare tutti i campi richiesti. Distrattamente, disse ad Ebisu: ...una volta fatto questo, dovremo solo vedere dove sistemare la merce fino a domani....hai capito a quale sportello dobbiamo portare questi documenti? Sapeva esattamente la risposta, ma il genin si divertiva nella piccola recita del suo nuovo personaggio.

    Mentre stava ancora scrivendo, voci concitate arrivarono al suo orecchio. Il tavolo che aveva scelto si trovava proprio sotto una balaustra che dava agli uffici del governatore. Una scelta di puro caso. Le voci appartenevano a due persone: una molto arrabbiata, l'altra calma e cavernosa. Le poche frasi che si scambiarono furono più che sufficienti al genin per capire cosa stesse succedendo, e chi fossero le persone coinvolte. Shunsui guardò di sfuggita il suo socio, solo per essere sicuro che anche lui avesse sentito la stessa cosa. La faccenda si stava facendo ingarbugliata. ....lo sposo è scomparso ! E nella stessa notte di alcuni ninja di Iwa che sono presenti in città...interessante...sarà in qualche modo in relazione al nostro compito? Il fatto era che Shunsui non credeva affatto alle coincidenze. Dalle informazioni che aveva ricevuto durante il briefing iniziale, era risultata una perdita di informazioni circa l'esistenza del Grido delle Anime. Era quindi sicuro assumere che ci fossero altre persone interessate al ritrovamento dell'arma. In secondo luogo, visto era ragionevole supporre che l'accademia si fosse mossa con la stessa rapidità di ogni altra fazione in concorrenza, era anche probabile che tutte le parti interessate si trovassero già sul posto. Ora erano venuti a sapere che non solo c'erano dei ninja di Iwa in città - in un numero tale da essere stati scelti per una missione della massima discrezione, come la loro - ma che alcuni di questi erano anche spariti. Erano anche venuti a conoscenza che c'erano dei ninja intrusi nel villaggio: ....che ci abbiano già scoperto è una possibilità che non possiamo ignorare, ma che davvero mi sembra poco plausibile....è più probabile che che i ninja a cui si stiano riferendo siano gli stessi che hanno fatto sparire i due ninja di Iwa.... Quindi, nel peggiore dei casi, c'erano 2 gruppi di shinobi sul territorio, oltre quello accademico, che potevano essere lì per il loro stesso motivo: uno di Iwa e l'altro incognito. Sicuramente non accademico, quindi forse appartenente ad una delle grandi associazioni criminali. ....e se fossero i Cremisi stessi? A quel pensiero il suo cuore perse un colpo e la sua mano si fermò per un secondo dallo scrivere, sospesa a mezz'aria. Riprese subito dopo.

    Un suono di tamburi si propagò dalla destra dello shinobi. Con i suoi pensieri interrotti, si voltò verso la fonte del suono, solo per accorgersi che le altre persone intorno a lui stavano tutte guardando in direzioni diverse. Confuso si voltò verso Shin, il quale anche aveva percepito il suono del tamburo venire da un'altra parte rispetto a lui. Sempre dall'alto, la voce del governatore tuonò esasperata: quindi si trattava di un'esercitazione di tamburi....chissà per cosa, forse la festa? Il pensare al matrimonio spostò la sua attenzione nuovamente sul problema principale: ciò la loro missione. Il rapimento delle guardie e dello sposo doveva essere in qualche modo correlato. Come, il marionettista non avrebbe saputo indovinarlo. Forse era legato al fatto che il matrimonio fosse combinato e non per amore? C'erano chiaramente degli interessi economici di mezzo...forse un rivale voleva far sparire lo sposo per non far avvenire il matrimonio? E questa cosa poteva essere connessa al Grido delle Anime? Per adesso il genin non vedeva la connessione, se una connessione c'era. Tuttavia, avrebbe potuto fare domande a riguardo. Il mercato era un posto dove le informazioni potevano circolare velocemente, così come nelle taverne: e per questo Kato e Kairi si erano recati al Minatore Insoddisfatto. Tuttavia, c'era un altro motivo in più per investigare sul mercato ora: se i ninja di Iwa aveva schierando due delle loro esigue unità in quella zona, era per tener d'occhio qualcosa. E chissà, forse il qualcosa che volevano tenere sotto controllo interessava anche loro.

    Si alzò dalla sedia con i documenti per la vendita tutti compilati. Dopo essersi consultato con il suo socio, si sarebbe recato allo sportello giusto per la consegna di tutti i moduli, ed avrebbe chiesto anche una sistemazione temporanea per la sua merce durante gli orari di chiusura del mercato. Parlando avrebbe chiesto all'addetto: ...ah una curiosità? Abbiamo sentito dei tamburi prima..eheh ci siamo quasi presi un colpo! Che cosa si sta preparando? Sono sempre per la festa? Conclusa la parte burocratica, Shunsui e Shin avrebbero lasciato la merce in magazzino per poi uscire dal palazzo del governatore. Rivolgendosi al suo socio, Hiroshige avrebbe chiesto:Anche questa è fatta!...allora...disse facendo spaziare lo sguardo nella piazza...diamo un'occhiata al tempio... o vogliamo vedere come sta messa la concorrenza? Avrebbe concluso la frase con un tono leggermente maligno, per far capire al suo socio che la cosa che maggiormente gli interessava erano gli affari. In realtà, scoprire per quale scopo i ninja di Iwa fossero stati posizionati al mercato era il suo obiettivo principale. Inoltre, forse sarebbero riusciti a porre qualche domande agli avventori sulla condizione economica della città e sentire le voci che giravano su questo tanto atteso matrimonio.
     
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    Dracarys

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    Anime di Pietra

    2° post




    Pensato
    Parlato


    Osservando la prosperosa donna anche per Kairi fu impossibile di tanto in tanto non far cadere lo sguardo sulla vistosa scollatura, aveva praticamente il suo seno davanti agli occhi. Immaginava che per Kato sarebbe stato piuttosto difficile guardare la barista in faccia considerata la situazione, e nel caso in cui l'avesse visto particolarmente concentrato sui su quegli enormi palloncini ne avrebbe approfittato, da brava mogliettina gelosa che doveva interpretare, per lanciargli qualche occhiataccia o per stringersi ancora di più al ragazzo con fare possessivo.
    Hana, piacere! Il mio nome è Yuki rispose alla presentazione della ragazza, mostrandosi gentile ma rimanendo allo stesso tempo attaccata come un granchio a Kato per continuare la sua recita Il baazar caro, in effetti potevamo pensarci continuò rivolgendosi all'otese, per poi portare di nuovo lo sguardo sulla barista Dove si trova, al mercato?
    Con tutto quel fondotinta si potrebbe ritinteggiare una parete... pensò nel frattempo fra sé e sé la kunoichi, osservando come il trucco arrivasse fino allo stesso seno. Incuriosita da quell'esagerazione spostò con innocenza lo sguardo anche alle sue mani ed a tutte le altre parti del corpo in vista non le fu difficile notare come anch'esse fossero coperte dal cerone e dello stesso colore del viso, e la cosa la mise in allarme: la donna stava probabilmente tentando di nascondere il vero colore della sua carnagione, ma la vera domanda era, perché? Per quanto molte donne esagerassero con il trucco quasi nessuna arrivava a ricoprire ogni parte del suo corpo...Ed il fatto che la barista avesse appena affermato il suo essere arrivata ad Iwa da poco più di un mese non fece che alimentare i suoi sospetti. Appena possibile avrebbe dovuto avvisare Kato, nel frattempo però le venne un'idea che forse poteva essere utile per verificare i suoi sospetti.

    La sua espressione mutò in chiara delusione quando Hana le disse che i vestiti erano numerati Oh, che peccato...sono così belli! E' per questo che nemmeno tu ne indossi uno, perché sei arrivata da poco? Che maleducati però, se la proprietaria del bar è la testimone della sposa poteva almeno fornirti qualcosa. Spero che come minimo ti abbia invitata alla cerimonia continuò con fare indignato rivolgendosi poi a Kato Cucciolo noi dobbiamo assolutamente provare a chiederne qualcuno per noi però. Sai che io posso convincere chiunque quando si parla di abiti staccandosi dallo shinobi avrebbe poi portato velocemente il braccio indietro con tutta l'intenzione di sbattere la mano un paio di volte sul proprio petto, e nel farlo avrebbe urtato, facendolo ovviamente passare per un puro errore, entrambe le birre con il gomito nel tentativo di farle cadere proprio verso la barista. Sua intenzione con quella messinscena era di testare i suoi riflessi: presa alla sprovvista forse avrebbe reagito di istinto mostrando più di quello che avrebbe fatto in condizioni normali. Kairi si sarebbe poi girata immediatamente verso la barista portando entrambe le mani alla bocca per coprirsela con aria seriamente dispiaciuta Oh! Oh no! Mi dispiace, sono una tale sbadata! Scusami, scusami davvero! Insomma Hattori mi fai sempre combinare guai, è possibile!? Svelto, ordina qualcosa per ripagarla, io ti aspetto al tavolo che è meglio fece per allontanarsi ma si bloccò un istante quando vide la barista girarsi e parlare di tamburi, notanto come anche altre persone nel locale li avessero sentiti: lei tuttavia non si era accorta di nulla, probabilmente a causa dei rumori del locale a cui non era abituata, e non ritenendo la cosa un dettaglio fondamentale in quel momento continuò con il suo piano. Dopo aver fatto un leggero inchino ulteriore in segno di scuse si avviò verso il tavolo di fianco ai due curiosi personaggi che Hana aveva descritto poco prima.

    Raggiunto il tavolo si prese qualche istante per accomodarsi e sistemarsi gli abiti aspettando l'arrivo di Kato, approfittando del momento per origliare un pezzo di conversazione e facendo ben attenzione a mantenere immutata la sua espressione Sembra che lo sposo sia scomparso...e che vi siano altri ninja ad Iwa oltre noi, assieme a degli intrusi. La faccenda si complica sempre più, spero non siano tutti alla ricerca della fantomatica arma se così fosse stato, sarebbe stato ben più difficile per tutti loro agire senza destare sospetti.
    Quando i due finirono di parlare la kunoichi si sarebbe poi alzata, dirigendosi verso quello che le era stato indicato come il fratello dello sposo Salve! esibì il suo migliore sorriso ad entrambi Mi chiamo Yuki e mi è stato detto che lei è il fratello dello sposo dalla gentile barista. Intanto, congratulazioni! Un matrimonio è sempre un'evento speciale, lo so bene io ed il mio zuccherino ci siamo sposati che è poco. Mi domandavo visto che lei è così vicino allo sposo, non sarebbe possibile procurarci qualcuno di quei magnifici abiti? Li ho visti e mi sono innamorata, ma mi è stato detto che sono fatti dalla pro-loco in maniera numerata. Però forse uno come lei potrebbe darmi qualche dritta in più disse continuando a sorridere, stringendo "casualmente" le braccia in maniera tale da comprimere i seni sotto la maglietta. Per quanto quel modo di fare non le appartenesse proprio in condizioni normali in missione era tutta un'altra storia, e come kunoichi doveva sfruttare tutte le armi che possedeva per fare il suo gioco, soprattutto in una missione fondamentale come quella. Non le interessavano in realtà gli abiti, ma era sua intenzione ricavare più informazioni possibili e quello era il migliore aggancio che le era venuto in mente in quel momento.

    Kato approfittò del momento per offrire da bere ai due al tavolo con la scusa dell'imminente matrimonio, idea che l'Uchiha trovò ottima: se davvero bastavano due bicchierini per fare raccontare vita e miracoli allo scrittore quale occasione migliore?
    Se i due non si fossero dimostrati davvero disturbati dalla situazione la ragazza avrebbe continuato, rivolgendosi questa volta alla guida turistica non appena questa avesse bevuto il suo alcolico E invece lei scrive le guide vero? Questo è sua continuò, tirando fuori da una delle tasche il volantino che avevano trovato mentre si dirigevano al villaggio Il suo deve essere un lavoro così affascinante, sempre in viaggio per scoprire nuovi luoghi. Non è che ha voglia di parlarci un po' di questa cittadina? Siamo qui anche per scoprirne le meraviglie, e quale persona migliore di uno scrittore di guide per indicarci i posti migliori da visitare. O magari qualche leggenda! esclamò facendo un piccolo saltino su se stessa sbattendo le mani fra loro Oh, io adoro le leggende!! se l'uomo era davvero così chiaccherone quando beveva potevano ricavare da lui una buona quantità di notizie.


     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post II
    Conversazioni amichevoli.



    La ringrazio per il complimento… siamo novelli sposini. E fortunatamente con la dote fornita da entrambi i nostri genitori non possiamo lamentarci economicamente. Quindi abbiamo deciso che al posto di spendere soldi in vezzi inutili preferiamo viaggiare e scoprire posti nuovi! - fu la mia risposta diplomatica alla donna al bancone. Un largo sorriso condì la parte finale del mio discorso. Eravamo appena arrivati e fin da subito mi accorsi, come molto probabilmente lo sarebbe stato per Kairi, che la barista sicuramente non passava inosservata. Dalle forme prosperose la sua figura risaltava in mezzo a quel salone da ballo, il seno prosperoso richiamava la sua attenzione nonostante la mia quasi completa e reale indifferenza... del resto vivendo nelle bettole mi ero abituato a vedere ben di peggio. Kairi comunque mantenne la copertura e reagì in maniera magistrale, comportandosi da vera mogliettina. Ascoltai con attenzione i discorsi tra le due e venni quindi a conoscenza di numerose informazioni sul matrimonio, tra cui il fatto che la proprietaria era testimone della sposa e quindi ricopriva un ruolo di rilevanza. Non solo, la barista si prodigò nel parlare indicandoci verbalmente due persone sedute poco distante. Erano il fratello dello sposo e una sorta di guida turistica. Il mio volto rimase sorridente ma dentro di me balenò l’idea di sfruttare l’occasione e cercare un approccio con quel duo.

    Prima però di lasciare la tizia i miei occhi caddero sulla reazione di Kairi, sicuramente il gesto “involontario” di far scivolare il bicchiere della birra verso la locandiera non fu dettato da un errore ma da una volontà ben precisa. Non compresi le motivazioni della mia compagna, ma velocemente presi la parola per scusarmi: - Oh sono dispiaciuto! Mia moglie ogni tanto è un po’ sbadata e i suoi riflessi sono un po’ lenti. Inoltre proveniamo da un viaggio molto lungo, dal Paese delle Sorgenti Calde. Lo conosce? Del resto non mi sembra originaria del luogo! - in un attimo però la mia attenzione fu attratta dal rumore di tamburi provenire dall'esterno e la mia reazione successiva fu istintiva:- ma mi scusi perché suonano i tamburi? E' una cosa normale? Comunque mi faccio subito perdonare: prendiamo altre due birre – di nuovo un sorriso comparve sul mio volto a nascondere le mie reali intenzioni. Mentre appoggiavo sul bancone alcune monete sufficienti a pagare le quattro birre. Se Kairi l'aveva testata doveva esserci stato un motivo più che valido e le mie domande erano giusto un modo per chiudere la conversazione senza essere troppo invasivo, al più avrei rischiato di risultare invadente ma come il più imbranato dei turisti.

    Una volta prese in mano le successive due birre mi diressi verso il tavolo dove Kairi nel frattempo si era accomodata. Tuttavia poco prima di arrivare osservai la mia compagna alzarsi e muoversi verso la coppia, che la barista prima ci aveva indicato. Fu una mossa astuta, sicuramente una figura femminile avrebbe dato meno un'impressione negativa. Avvinandomi quindi al gruppo mi presentai subito dopo appoggiando davanti ai due uomini le birre che avevo appena preso: - Queste sono per il disturbo! Sono il marito, mi chiamo Hattori e veniamo entrambi dalle Sorgenti Calde, un po' distante da qui ahah – attesi un attimo – Come ha ben detto mia moglie questa atmosfera ci esalta perché ci ricorda il nostro recente matrimonio. Siamo turisti puri nel vero senso del termine, ci piace viaggiare, scoprire luoghi nuovi ed esotici e perché no? Portarci a casa anche qualche regalo o conoscenza per poter intrattenere i nostri parenti. Mia moglie non ha tutti i torti, non ci dispiacerebbe vivere il matrimonio con la stessa atmosfera degli abitanti e se è una questione di soldi per comprare i vestiti direi che non è un problema... - di nuovo lasciai un po' di spazio, giusto il tempo per il duo di sorseggiare la birra e per indicare con la mano altre quattro birre alla locandiera, due per me e la mia compagna e altre due per i nostri nuovi conoscenti – in più sia che mia moglie siamo amanti delle storie, dei luoghi e delle leggende! - mi rivolsi in particolare alla guida turistica – se ha tempo e voglia signore che ne dice di raccontarci qualcosa? In cambio direi che paghiamo e offriamo da bere ad entrambi! -


    Se la guida turistica avesse accettato la proposta non avrei fatto altro che ordinare da bere, alcolici chiaramente, e ogniqualvolta il bicchiere del tipo si svuotava e pazientemente avrei ascoltato le sue parole e i suoi racconti partecipando attivamente e risultando estremamente interessato. Se la locandiera aveva ragione ad un certo punto il tizio avrebbe dovuto cedere ai fumi dell'alcool e sfruttando il momento avrei tentato di sondare il terreno e approfondire la nostra ricerca. Con molta ingenuità avrei proferito: - Ma senta, proprio sul volantino che ha scritto dice che la recente guerra ha distrutto quasi completamente la città. Ora io non sono per niente un esperto... ma sta asserendo che esiste un arma in grado di causare tutta questa distruzione? Se così fosse sarebbe terribile! - già, pensai tra me e me, e noi la stavamo proprio cercando. Se poi in seguito a quella domanda avessi notato che ci sarebbe stato ancora un pò di spazio per estrapolare qualche altre informazione avrei aggiunto: - E poi mi racconti dello sposo! Tutta la città è in fermento per questo matrimonio! Perchè è così importante la cerimonia e dove si sposeranno di bello? - domande più che consone, infondo lui era o non era la guida turistica?
     
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    Anime di pietra

    post ii ~ la concorrenza




    Lo shinobi di Konoha alzò gli occhi verso l'alto seguendo le eleganti linee del palazzo che aveva di fronte. Spettacolare... Non trovi anche tu? Che fosse una vestigia del passato sopravvissuta alla distruzione, o una nuova costruzione edificata come simbolo della rinascita della città, il palazzo del governo con la sua mole monumentale non poteva lasciare indifferenti. Al suo interno trovarono un cortese impiegato che rispose a tutte le loro domande, che consegnò loro un modulo scritto fitto fitto, pieno di campi da riempire, caselle da sbarrare e firme da apporre. Prima che uscissero dalla struttura tuttavia la loro attenzione fu attratta da una peculiare discussione che proveniva dal livello superiore. Dal tavolino nella hall di fronte agli uffici aperti al pubblico dove si erano sistemati per sbrigare quella noiosa pratica burocratica, compito che fortunatamente si era assunto Shunsui, i due senza alzare gli occhi dai fogli che avevano davanti rizzarono le orecchie. Ci misero poco a capire che si erano imbattuti in qualcosa di grosso. Shin, con disivoltura, si alzò per recuperare un depliant a caso dal bancone informazioni in ingresso, possibilmente una guida della struttura e dei suoi settori, e tornando indietro lanciò un'occhiata casuale verso l'alto. Finse di guardarsi intorno con curiosità, come per studiare lo stile interno dell'edificio, ma tra i vari passaggi inquadrò anche i due interlocutori. Tornato a sedersi scambiò un'occhiata significativa con il sunese. Non era quello però il posto per scambiarsi le proprie opinioni, quindi tornò a fissare poco convinto le bolle di carico che dovevano allegare, d'altra parte anche lo scambio di battute tra il padre dello sposo e il ninja della Roccia sembrava essersi interrotto. All'improvviso però la sua attenzion fu attratta da un insistente seppur appena percettibile rullo di tamburi. Il genin tentò senza successo di individuarne la fonte, probabilmente molto lontana, eppure vide l'amico voltarsi una direzione diversa dalla sua nel tentativo di fare lo stesso. Girandosi ad osservare la hall percepì un simile disorientamento nei volti dei pochi passanti e ne attribuì la causa alla distanza o alla particolare acustica del palazzo.

    Il sunese, seguito a ruota dal Kinryu, consegnò il modulo compilato. Quindi dobbiamo aspettare la firma del governatore prima di poter vendere la merce? Dovremo tornare domani mattina socio! Insieme poi portarono il carro, che avevano lasciato nella piazza, fino al deposito. Liberarono l'animale dal giogo e il genin lo condusse nelle stalle, pulendolo e foraggiandolo. Infine lanciò una moneta al garzone. Mi raccomando, trattalo con cura e quando verremo a riprenderlo ce ne sarà un'altra per te. Dopo che entrambi furono usciti, Shin si passò una mano tra i capelli dietro la nuca mentre ascoltava le proposte del collega. Assumendo un'espressione pensosa diede un'occhiata agli edifici che sorgevano lungo la piazza. Direi di rendere prima omaggio ai kami o alle divinità del posto, per propiziarcele. Magari ci daranno una mano nei nostri affari. Giusto dieci minuti, poi andiamo a studiare la concorrenza, promesso! La parola scelta dallo shinobi di Suna era piuttosto appropriata in quel caso, quindi la adoperò a sua volta per sottolinearla. Aveva l'impressione che gli attori in gioco nella Città di Pietra fossero decisamente troppi, anche se era tutta da dimostrare una relazione con la loro missione. Ammesso che i ninja individuati non fossero proprio loro, oltre al contingente di Iwa una terza forza era all'opera in città, ma chi? Un Villaggio fuori dal controllo dell'Accademia? Oppure un'organizzazione indipendente? Purtroppo avevano più domande che risposte al momento, l'unica cosa che potevano fare era proseguire con le indagini, tenendo però alta la guardia. Shin si preoccupò per Kairi e Kato, sperando che non capitasse loro niente fino a quella sera, quando avrebbe potuto avvertirli del pericolo. Certo, quel matrimonio poteva offrirli un'ottima copertura, ma al contempo intorbidiva le acque, ad esempio con la scomparsa del promesso sposo. La confusione poteva giovare, ma dei controlli eccessivi sarebbero stati di ostacolo. Sospirò, inutile starci a rimuginare troppo sopra al momento. Dopo aver strappato il consenso al sabbioso si diresse verso il santuario, domandandosi quale dio vi fosse venerato, per poi lasciarsi invece condurre da Hiroshige, alias scelto dal ragazzo, verso il mercato, salvo imprevisti che avrebbe affrontato al momento.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Cicatrici della Guerra, le Orribili Grida

    Città della Roccia



    Palazzo del Governo=>Tempio

    Tamburi? Chiese l'impiegato di rimando, come stupito. Che non li avesse uditi? Ah, beh, si, immagino siano per la festa. Anche mia moglie continua a dire che li sente un pò dappertutto, pare che sarà un grande spettacolo, ma ammetto di non averci fatto ancora caso. Pochi commenti ancora relativi alle scartoffie e li avrebbe congedati, dopotutto aveva del lavoro da fare.

    Lasciato il Palazzo del Governo dovettero semplicemente attraversare la piazza (dopo aver trovato un posto per sistemare la loro "paccottiglia") per raggiungere il Tempio, un edificio molto simile in effetti a quello che avevano lasciato, ma con mura interamente bianche e alcuni simboli che nessuno dei due aveva mai visto incisi a mò di bassorilievo su vari livelli. Non sfuggì a nessuno dei due una strana parete subito, a sinistra dopo l'ingresso, dove pareva quasi, con la giusta luce, che ci fosse un volto che emergeva dal muro, urlante. A ricontrollare non la avrebbero più notata se non con molta concentrazione e con la giusta angolazione. Un effetto ottico inquietante, no? Ci sono cose simili in tutta la città. Alcune sembrano mani, altre figure intere, ma si tratta di fenomeni naturali, li abbiamo fatti studiare...e poi sembra quasi che li si colga di più con la coda dell'occhio che non guardandoli. Ad avvicinarsi era stato un ometto grassoccio

    589fa42d5c240

    vestito con gli abiti tradizionali (come quasi tutti quelli per strada) che portava alcuni documenti in una cartelletta. Non sappiamo se ci fossero anche prima della guerra...negli archivi non rimane granchè in realtà. Sono Hiei, uno dei Bibliotecari. Benvenuti. Se cercate il Gran Sacerdote, beh, è impegnato coi preparativi del matrimonio e non penso abbia tempo, ma se siete qui per vedere gli archivi posso mostrarvi la strada.

    Non sappiamo nemmeno a chi fosse dedicato il Tempio, quindi lo usiamo come centro culturale e archivio. Stiamo anche cercando di aprire una succursale della facoltà di archeologia qui...anche se la guerra è solo questione di quarant'anni, comunque gli edifici sono immensamente più antichi. Avrebbe spiegato se gli avessero chiesto informazioni relative al Tempio. Anche il titolo di Gran Sacerdote è solo una formalità, in realtà è qualcosa di più simile a un assessore ai beni culturali, ecco, ma suona decisamente meglio un titolo altisonante, no? E poi useremo effettivamente il Tempio per una cerimonia religiosa, più o meno, in realtà sarà laica, ma poco cambia. La città risorge! Aggiunse come a voler sottolineare un motto, mentre li conduceva attraverso alcuni corridoi fino a una stanza simile a una grande biblioteca, dove una decina di persone era intenta a spulciare rotoli, libercoli e simili. Tra tutti, solo due persone spiccavano: un uomo con un lungo e stravagante cappotto e, ancor più bizzarra, una vecchia che aveva accanto una capra589fa9fa39893, e nessuno sembrava sognarsi anche solo lontanamente di provare a dire qualcosa al riguardo. Entrambi studiavano, così come gli altri nella stanza. Chiunque può consultare gli archivi, sono pubblici, a patto che non li danneggi. E' richiesto un documento, come una normale biblioteca. Spiegò Hiei, pur sospirando. Devo ammettere che, pur essendo una collezione completa di tutto ciò che abbiamo trovato, non c'è granchè in termini di documenti ufficiali, abbiamo di tutto, dai diari personali fino alle delibere del governatore di quel periodo, più lettere, corrispondenza privata di chi è ormai morto e ogni cosa nel mezzo. Alcune non le abbiamo nemmeno finite di studiare e le abbiamo solo divise per argomento...ora...cercavate un argomento in particolare? Se avessero chiesto informazioni sui due lettori più bizzarri avrebbero scoperto che la donna era la nonna dello sposo, madre del governatore e affermata studiosa all'università della Capitale di Iwa, in visita per il matrimonio e per studio (nessuna menzione della capra), mentre l'uomo era uno studioso proveniente dal Paese dei Fiumi, a detta di Hiei...sempre che le loro domande non risultassero troppo sospette e gli facessero chiudere la bocca sull'identità degli altri lettori.

    "Il Minatore Soddisfatto"

    Si, nella via del mercato, non potere sbagliare. Se solo non avessi tutto questo lavoro penso che vi accompagnerei, ma il mio turno finirà a notte inoltrata, purtroppo. Aggiunse con aria innocente, anche se palesemente stava ammiccando verso Kato. Oh, la cerimonia...magari fossi la come invitata! Mi hanno reclutato per servire ai tavoli invece...se non altro la paga è buona. Sospirò. E avrò un bel costume adatto alla mia misura...sapete, tutti quelli che ho provato mi vanno un pò stretti qui...al petto... Mormorò, civettuola, mentre indicava l'abbondante decolléte. Proprio in quell'istante Kairi "urtò" le birre rovesciandogliele addosso. Oh! Oh cielo! Riuscì ad afferrare goffamente i bicchieri in modo che non si rompessero, ma ormai si era infradiciata (rendendo assai più apparenti, se possibile, le sue forme) anche se un pò di birra era finita sulla mani e, lavando via parte del trucco, mostrò un piccolo scorcio di carnagione assai più scura che tuttavia lei fu rapida a nascondere. No, non preoccupatevi, sicuramente sono stata goffa...datemi un minuto per cambiarmi... Venne fermata un attimo dalle domande di "Hattori" alle quali replicò con un Oh, siamo quasi conterranei allora. Ma non specificò altro, distratta dai tamburi. Dovrebbero essere parte della cerimonia. Si spostano spesso però, li sento quasi ogni giorno, ovunque io sia. Penso si stiano esercitando un sacco e penso approfittino di ogni posto libero, ma vengano scacciati per il baccano dalla gente vicina. Quindi si sarebbe allontanata rapidamente, andando nel retrobottega e da là al bagno. Sicuramente doveva risistemare il trucco, oltre a rinfrescarsi e cambiarsi d'abito.

    L'intromissione nella conversazione tra il turista e il fratello dello sposo venne accolta con freddezza da quest'ultimo e curiosità dal primo. Deliziosi. Commentò con tono acre alla presentazione dei due. Disgraziatamente al momento ho faccende più pressanti che procurare abiti di straforo...ma penso proprio che in un paio di giorni, se tutto si risolve come deve con questo matrimonio, dovreste riuscire a calarvi perfettamente nell'ambiente. A quel punto gli abiti tradizionali saranno solo una formalità. Con permesso... Annunciò, alzandosi di malagrazia ed evidentemente intenzionato a cambiare aria per non restare impantanato con due turisti in vena di domande. Dovete scusarlo... Si affrettò a rimediare il turista. Seishiro-san ha altro per la testa in questi giorni. Fa da testimone al fratello ed è terrorizzato all'idea che qualcosa vada storto...è il fratello maggiore e sente il peso della responsabilità, dopotutto il padre gli ha assegnato la supervisione dell'intero evento...e dire che fino a qualche tempo fa non voleva proprio saperne...fortuna che la Sposa lo ha convinto, è molto difficile rifiutare qualcosa a quella ragazza. Ridacchiò mentre faceva accomodare i novelli sposi, l'occhio subito catturato dalla guida che Kairi aveva in mano. Ah, si. Si, è uno dei miei lavori...sto cercando di farne una più amplia adesso, quella è poco più che un'esca, come diciamo nel gergo, per attirare le persone più che informarle in maniera efficace. Ma sono felice che abbia funzionato con voi! Ammise con un sorriso, prima di bere un sorso di the.

    Badate bene, io sono qui da poco più di un mese. Avevo fatto un soggiorno circa un anno fa per scrivere quella. Indicò la guida. E ora sono stato chiamato nuovamente per seguire la cerimonia e vedere di preparare un libro più elaborato e preciso, anche perchè la città è cresciuta parecchio nell'ultimo anno. Dai seimila abitanti di appena dodici mesi fa siamo a più di ottomila, e sono quasi tutti persone venute in cerca di lavoro e fortuna. Solo questo entusiasmo dovrebbe guidare il turismo, ma con il mio modesto contributo credo si possa ottenere molto di più. Aggiunse senza alcuna modestia, dopotutto era un professionista che sapeva il fatto suo, per quanto nei toni e nell'espressione sembrasse un pò svampito. E nonostante tutto, non ho leggende di prima mano da raccontarvi. la guerra di quarant'anni fa ha cancellato tutto. Pochissimi superstiti, molti con ferite tali da nel cuore da non voler mai più parlare di ciò che è successo, tanto che nessuno tra gli attuali abitanti ha a che vedere coi precedenti o è voluto tornare ad abitare qui. Ci sono storie della guerra che ho ripescato dagli archivi, ma non molto, e su ciò che venne prima della guerra purtroppo si sa ancora meno. Qualche fotografia ha permesso la ricostruzione dei vestiti e di alcuni oggetti, ma temo che qell'orrore abbia cancellato per sempre buona parte di questa città. Concluse con aria greve, prima di fare spallucce. Oh, beh, la guerra da sola è un ottimo spunto per il turismo, e si costruiranno nuove leggende in breve tempo. Dopotutto al Tempio conservano tutti gli scritti che sono stati trovati relativi al periodo dell'assedio e a ciò che lo precedeva...non molto in realtà, ma almeno è una testimonianza. Non è realmente un Tempio, sia chiaro, nel senso che ERA il tempio, ma ora funge più da centro di aggregazione sociale e non è dedicato a una divinità specifica. Il Sacerdote è più una carica politica, ma se non altro il matrimonio sarà celebrato lì.

    In ogni caso, specie ora che tutti sono in abito tradizionale, vi consiglio un bel giro del bazaar, è sicuramente il posto con maggiore attrattiva per il turismo spicciolo. Potreste anche riuscire a vedere i Volti di Pietra.
    Aggiunse, accettando di buon grado la birra che gli veniva offerta. Sono una formazione rocciosa particolare, sembrano davvero persone nelle pareti dei tunnel e delle abitazioni...il che ci ricollega alla domanda sulle armi usate nella Guerra. Dai resoconti, per pochi che siano, i ninja invasori usavano bombe, arti ninja che facevano esplodere dalla distanza, spettacolari illusioni e quella specie di cose...in sostanza distruggevano un pò in maniera indiscriminata. Non doveva essere esperto nelle arti della guerra. Ma per vincere usarono un'arma segreta, che uccise tutti. Mi pare di ricordare che vennero trovati solo corpi senza vita, nessuno con ferite che potessero aver provocato direttamente la morte. Il tono si fece cupo, misterioso. Quindi si pensa che queste forme nella pietra siano le loro anime, strappate a forza dai corpi... E poi, all'improvviso, battè con forza la mano sul tavolo. BUUH! Ahaahahahaha, che ne dite di questo come spunto per una pagina della guida? In realtà sono formazioni sedimentarie vecchie di millenni, altro che anime, ma certo fa atmosfera, no? Ahahahahaha! E bevve nuovamente un sorso di birra. Non posso farvi troppe rivelazioni in realtà, ma se volete gli archivi sono pubblici, potreste decidere di spulciare qualcosa, sempre che i tamburi non vi deconcentrino troppo...ogni volta che vado al Tempio mi pare che stiano battendo tutto il tempo nell'edificio accanto! Forse avrebbero dovuto fare domande più specifiche o cambiare luogo per la loro indagine.

    Edited by Febh - 19/2/2017, 01:31
     
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    Tempio, libri, pecora


    Città della Roccia - 3° post



    Ah.... disse Shunsui, genuinamente colpito dal fatto che l'uomo non avesse sentito un suono del genere. In effetti, ora che ci stava pensando, non tutte le persone nella stanza si erano voltati al suono dei tamburi. Non ci aveva fatto caso inizialmente, perchè si era soffermato sulle altre peculiarità di quel suono, come il fatto che Shin lo avesse percepito provenire da un'altra direzione. La cosa si faceva interessante. Era l'impiegato ad essere stato sbadato, oppure non poteva sentirlo? E se non poteva a cosa era legato? Shunsui immediatamente escluse una serie di fattori, tra i quali: sesso, tempo di permanenza nella città, ed caratteristiche fisiche. Un'esclusione semplice, basata sulla constatazione delle caratteristiche delle persone che avevano sicuramente udito il suono, e cioè: lui, Shin, la moglie dell'impiegato, il governatore e il ninja di Iwa. Se c'era una differenziazione, allora voleva dire che essa risiedeva nelle caratteristiche più profonde ed intrinseche della persona: poteva essere il gruppo sanguigno, oppure un'affinità particolare con il chakra....chissà! Shunsui accantonò quei pensieri come un mistero che non poteva essere risolto in quel preciso istante, ma si fece un appunto mentale. Disse all'impiegato, con tono accondiscendente: Bhè non si preoccupi, era solo una curiosità!

    [...]



    Convinto dalle parole di Shin, Shunsui si sarebbe diretto con il suo compagno al Tempio. Aveva così tanti pensieri per la testa che non aveva nemmeno ribattuto più di tanto, giusto il necessario per rispettare la parte. Gli sembrava di star raccogliendo tanti piccoli pezzi di un quadro, senza riuscire a vedere il quadro generale. Questo lo frustrava, ma si consolò pensando che, di fatto, erano appena arrivati in città, ed era normale brancolare nel buio a quel punto.

    Il tempio era semplicemente magnifico, così come il palazzo del Governatore. Anche gli stili erano simili, sebbene la struttura in cui stavano entrando doveva essere molto più vecchia. Nonostante questo, il bianco delle sue superfici era chiaramente un segno distintivo, che testimoniava anche una buon livello di restauro, come le sue competenze nel campo gli suggerivano. Con il naso all'insù, osservando le meraviglie che quel luogo aveva da offrire ad Hiroshige, il ninja passò accanto ad una parete, per poi bloccarsi di colpo. Hai visto anche tu...? disse rivolgendosi ad Ebisu. Gli era parso di vedere qualcosa, con la cosa dell'occhio. Tornò indietro e si mise a fissare la parete, senza trovare nessuna traccia di quello che aveva visto. Allora tornò sui suoi passi e ripetè le azioni che lo avevano portato a vedere la figura. Ricostruendo il percorso che il suo sguardo aveva seguito un momento prima, nuovamente una sagoma spuntò dalla parete. Ma che diavoleria è mai questa...? Era il volto di una persona, immortalata nella pietra nell'atto di urlare. Un brivido gli percorse la schiena. Finalmente vedeva gli effetti di quello che doveva essere stato causato dall'arma che stavano cercando: il Grido delle Anime. Ora capiva il perchè del suo nome. Rimase imbambolato davanti la parete, distogliendo lo sguardo da essa per cogliere, di volta in volta, l'espressione dell'uomo morto più di quarant'anni prima. Era davvero un fenomeno curioso e terribile. Era come se qualcosa fosse esploso ed avesse lasciato sul muro la traccia di una persona vicina. Oppure era come se il muro avesse inglobato l'uomo nell'atto di urlare, e lo custodisse nel suo abbraccio di pietra, occultandolo. Scambiò uno sguardo con Shin, il quale certamente non doveva star pensando cose molto diverse dalle sue.

    Forse aveva esagerato a concentrarsi su quel fenomeno, perchè una persona accorse verso di loro per introdurli al Tempio. L'uomo era piuttosto basso e grassoccio, vestito con gli abiti originali, come tutti gli abitanti della città. Ehehe piuttosto inquietante sì....ammetto di non aver mai visto una cosa del genere...disse allontanandosi dalla parete, e rivolgendosi all'uomo continuò:..il mio nom è Hiroshige, e lui è il mio collega Ebisu. Ci siamo ritrovare a passare qui per caso al Tempio e siamo stati attratti da questo effetto...diciamo...quasi sovrannaturale ahaha Seguendo Hiei, il bibliotecario avrebbe raccontato loro alcuni degli avvenimenti legati al Tempio e delle figure ad esso associate. In particolar modo, l'uomo li informò della presenza di una grande biblioteca, che potevano consultare liberamente. Dalle sue parole, si capiva che dovevano aver raccolto un bel po' di materiale anche del periodo della guerra e Shunsui si ritrovò a pensare che quello poteva essere un buon posto per cercare informazioni. Senza dover fingere o dissimulare il suo interesse verso le figure nella pietra, disse: Ah bene! Lei è stato molto gentile! Guardi non sono sicuro di quanto tempo abbiamo...avrebbe detto con tono un po' preoccupato verso il suo collega...ma visto che siamo qui, credo che non ci farà male dare un'occhiata in giro. Stava dicendo che avete studiato le figure nella pietra...potrei leggere qualcosa a riguardo? Come aveva detto all'inizio, il fenomeno degli uomini intrappolati nella roccia era unico nel suo genere, e l'interesse verso di esso era condivisibile. Avrebbe poi aggiunto:....ma come fanno queste persone a lavorare con il suono dei tamburi? A me sembra che siano così vicini!Il suo scopo era far parlare un po' l'uomo della faccenda, e cercare di capire da che direzioni il bibliotecario percepiva quei fantomatici tamburi.

    Entrando nella stanza, dopo aver consegnato i documenti (falsi) all'ingresso, Shunsui avrebbe notato due figure particolari tra le persone che affollavano i banchi della biblioteca: un uomo vestito con un lungo cappotto, ed una vecchietta con un capra. Hiei diede delle informazioni sommarie sul loro conto, e Shunsui annuì facendo segno all'uomo di proseguire verso la sezione che gli interessava. Prima che l'uomo li lasciasse il sunese gli avrebbe detto: Ah...gentilmente....mi indicherebbe anche dov'è la corrispondenza di cui parlava prima...? Ed anche delle topografie della città casomai, e delle zone limitrofe...sa', queste cose mi fanno fantasia! Avrebbe detto in tono eccentrico, senza dare troppe spiegazioni.

    In realtà, il genin si stava accorgendo solo ora di essere nel bel mezzo di una miniera d'oro di informazioni. Chiaramente voleva leggere dei rapporti sugli studi fatti sulle anime di pietra, per cercare di capire qualcosa di più sull'arma che le aveva generate. Tuttavia, la loro missione principale era la localizzazione dell'arma: cioè servivano indicazioni spaziali. Le lettere potevano fornire un resoconto indiretto di quello che era successo: dal report che gli era stato dato nel briefing, conosceva la data dell'attivazione dell'arma, per cui si sarebbe limitato a cercare le lettere datate in quei giorni. Le mappe, le avrebbe chieste per una ragione simile. Innanzi tutto, voleva capire la posizione degli assedianti quando la città era stata attaccata: nel resoconto si parlava di un promontorio, ed il genin voleva sapere dove si trovava e quanto era distante da loro. Recentemente, infatti, si era ritrovato a porsi il seguente quesito: come era stata portata l'arma in città? Non doveva essere stato facile, considerando il fatto che la città era stata probabilmente blindata, come suggeriva l'utilizzo di Fuuinjutsu difensivi. Forse erano riusciti a distruggerli, o forse ad aggirarli? Tra le informazioni che avevano raccolto si riportava che la città era attraversata da fiumi sotterranei: forse erano passati da lì? Per questo stava cercando delle mappe. Voleva vedere la posizione iniziale dei nemici, quanto era stato difficile per loro raggiungere da lì i fiumi sotterranei che portavano alla città e, soprattutto, voleva capire da dove si potesse accedere a queste correnti d'acqua dalla città. Forse dal mercato dove delle guardie di Iwa erano state piazzate? O forse proprio nel Tempio dove si trovavano? Le mappe gli avrebbero dato delle buone indicazioni.

    Raccolto il materiale che gli serviva, Shunsui si sarebbe reso conto che Shin era sparito. Cercandolo brevemente, avrebbe visto che il ragazzo era intento ad importunare la vecchia signora che stava studiando, probabilmente per ottenere ulteriori informazioni. Capendo che gioco voleva giocare, il genin della Sabbia andò a sedersi al tavolo affianco a quello dell'uomo con il cappotto. Passando, avrebbe gettato un occhio sul libro che l'uomo stava leggendo, per capire cosa lo spingesse lì, e gli avrebbe dato anche una buona occhiataPercezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.

    Furtività (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività.
    in generale. Sedutosi si sarebbe dedicato alle sue letture, prestando poca attenzione all'uomo, per non innervosirlo. Sarebbe passata almeno una mezz'ora prima che il ninja facesse una mossa, aspettando un momento in cui l'uomo sembrò essere meno concentrato sulle sue letture. Si sarebbe girato verso lo studioso con aria scocciata ed avrebbe detto: Ma a lei non danno fastidio questi tamburi? Sembrano proprio che si stiano esercitando nella stanza accanto! Disse inventando tutto di sana pianta. Poi con aria più rilassata:Scusi...io sono qui solo per hobby e lei probabilmente starà lavorando a qualcosa di importante. Gettando un'occhiata in maniera più vistosa sul libro di lui, avrebbe aggiunto:Sembra interessante! Bhè almeno sembra che qualcuno non sia qui solo per la festa o per turismo! L'uomo non sembrava molto socievole, e probabilmente le parole di Shunsui lo avrebbero solo fatto incazzare. Ma in fondo, andava bene anche così.
     
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    ~Post III
    Verità o Leggenda?



    Il mio sguardo si mentene neutro per tutta la durata della piccola “performace” di Kairi. L’azione della mia collega si rivelò intuitiva e intelligente. Aveva visto qualcosa in quella donna e quando la birra cadde sulle mani della barista rivelando una carnagione più scura nella mia testa si accese una spia d’allarme. Aveva detto che proveniva da un Paese vicino alle Sorgenti? Bhé quella carnagione indicava un solo luogo vicino: Kumo. E a Kumo i Ninja c’erano, eccome se c’erano. Molti ninja a dire il vero, tra cui un ramo del Clan Yotsuki in cui mi trovavo in aperta rivalità.

    Tuttavia quella carnagione poteva dire allo stesso tempo tutto e niente, era solo una prova “circostanziale” se così volevamo chiamarla. Poteva essere un modo per non farsi riconoscere come straniera, oppure un suo modo di truccarsi per quanto strano. Oppure poteva essere un ninja sottocopertura. Poteva sfruttare i collegamenti della suo datore di lavoro per avvicinarsi allo sposo o sposa. Pronta a preparare, lanciare e gettare l’esca come solo un bravo e paziente pescatore sapeva fare.

    Di sicuro non avrei chiuso la faccenda, però le mie attenzioni principali caddero sulla conversazione con la guida turistica. Il nostro intervento, sia mio di Kairi, ebbe come risultato l’allontanamento del fratello dello sposo ma al contempo l’inizio di una lunga chiacchierata con lo scrittore. Sostanzialmente le informazioni che ricavammo furono confusionarie. Per un attimo mi sembrò che stesse parlando del Grido dell’Anime. Infondo accennò a dei volti di pietra impressi nella stessa in seguito ad una sorta di arma segreta, ma le mie aspettative furono subito deluse.

    Ma non ero per nulla contento, né convinto che quel tipo stava raccontando tutto quello che sapeva. Dovevo tentare, marcando un po’ di più la linea. Al termine delle sue parole aspettai qualche secondo; subito dopo sul mio volto si dipinse una sorta di sorriso e scrollando l’indice verso il tizio proferii:- Ahaha lei non mi frega, signore! Sa, ho viaggiato molto e so distinguere un ciarlatano da uno che ha passione. Da uno che sa di che cosa si sta parlando, di un professionista! Del resto il fratello dello sposo non l'avrebbe chiamata a caso... che a proposito cosa aveva da essere così turbato? Comunque per tornare al nostro discorso so che nulla è gratis, nemmeno la conoscenza di una leggenda. Facciamo così: io le racconto una storia, molto riservata del mio Paese, le offro da bere nel frattempo e lei in cambio ci risparmia il giro agli Archivi raccontandoci in prima persona qualche storia! – non aspettai il tempo di una risposta, anzi mi alzai subito e mi diressi verso il bancone, strizzando l’occhio alla barista per richiamare la sua attenzione:- Aveva ragione! La guida è una persona estroversa e simpatica. E non voglio rallentare la discussione. Questa volta dammi qualcosa di decisamente più forte e buono. Sempre due bicchierini. Ah sì, queste monete in più sono per i giri successivi! – posai sul bancone diverse monete, attingendo da un borsello che si stava lentamente svuotando. Poi ritornai al tavolo ponendo davanti al tizio il bicchiere pieno. Stavo per iniziare.


    Allora comincio io– schiarendomi la voce avrei subito preso a parlare – Ha mai sentito della leggenda che parla delle Asa no Hanabina? Non credo. – il mio tono di voce si fece greve, in quel momento stavo mescolando finzione e realtà. Stavo mescolando parte dei miei sentimenti. In ogni caso avrei parlato lentamente, lasciando spazio al tipo di bere con calma ed eventualmente chiedere con un cenno della mano un altro giro – Significa Petalo del Mattino. Si dice che in un Era molto lontana, quando l’uomo si trovava in balia delle forze della Natura, la necessità e lo spirito di sopravvivenza spinsero alla nascita e crescita dei Ninja e della loro potenza. Ma così non fu ovunque. Nel Paese delle Sorgenti Calde che all’epoca non era che un immensa foresta i pochi abitanti per difendersi affidarono la loro vita a delle persone speciali… Semplici ragazze, delle bambine, ma dotate di immensi poteri. La leggenda racconta che la loro presenza bastava ad intimorire i nemici degli Uomini. E per quello vennero adorate alla pari di Divinità. Nei secoli successivi però la loro forza venne temuta dai Ninja, i quali impauriti dal loro terribile potere le sterminarono, una alla volta con discrezione. Ma gli abitanti delle Sorgenti prima di perdere un tesoro così prezioso confinarono i pochi Petali rimasti in luoghi segreti ai più. Ma nascoste in monasteri dimenticati dai Kami il loro potere venne a meno e presto la loro forza venne dimenticata. – fissai gli occhi della guida, avvicinandomi con la faccia – Ora non è che una storia vecchia di secoli... sia chiaro. Ma i Monasteri esistono ancora e sono molti antichi. E chissà, magari in uno di quelli si nasconde un Petalo del Mattino? Una bellissima, candida giovane e dal potere incommensurato. Non possiamo escluderlo! –

    Già… non potevo escluderlo: - Ma lo sa perché vengono chiamate Petali del Mattino? - avrei aspettato qualche secondo – Ahahah mi piacerebbe dirlo ma la conoscenza non è gratis no? Le risponderò… ma ora tocca a lei. – avrei sorriso, maliziosamente – Mi parli seriamente di questi Volti di Pietra, o una vicenda annessa. Sento che lei sì mi ha raccontato delle storie ma io voglio sapere la Storia! Non ha citato a caso quell'arma segreta. Quella fantomatica arma ninja. Suvvia, siamo tra appassionati… non si faccia remore! Dovrà pur avere qualcosa da condividere tra vari amatori... del resto non è appunto una vera guida turistica? – lo avrei istigato, mettendolo alla prova; sperando allo stesso tempo che ormai l’alcool, mescolato alla birra, avesse iniziato ad avere gli effetti desiderati.


    Al termine della conversazione, a meno di un’evoluzione imprevista dei fatti o di sconvolgimenti vari, avrei salutato lo scrittore ringraziandolo per la lunga chiaccherata. Accompagnando la sedia avrei aiutato mia “moglie” ad alzarsi. E se avevo intuito correttamente il nostro tempo in quella locanda era finito.

    Seguendo Kairi fuori dal Locale sarei rimasto in attesa dei suoi movimenti, volevo innanzitutto capire che cosa era effettivamente successo al bancone e osservare se l’idea che mi ero fatto coincidesse in effetti con l’idea dell’Uchiha. Prima di ascoltare le sue parole però avrei aspettato il momento opportuno, ovvero di trovarmi in una via abbastanza deserta e allo stesso tempo mi sarei osservato attorno accertandomi che nessuno fosse presente lì vicino. E mantenendo un tono estremamente basso, sottovoce avrei proferito:- Strano vero tesoro quella reazione al bancone no? Non vorrei che fosse stata un'altra turista, un pò come noi. Non trovi? Comunque fammi strada, ora sei a te a condurre tuo marito dove ti pare e piace. -

    Chiaramente non rimaneva che decidere dove andare, ma come si poteva capire tra le righe mi sarei rimesso alla scelta della mia compagna che nel frattempo aveva avuto tutto il tempo per scegliere la locazione migliore. Senza dubbio però il mio intuito puntava verso la via commerciale, laddove potevamo trovare i vestiti cerimoniali e ottenere sicuramente qualche informazione aggiuntiva, magari "oliando" qualche meccanismo o bocca troppo chiusa.
     
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    Anime di Pietra

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    Pensato
    Parlato


    Nel vedere la donna ammiccare verso Kato la kunoichi continuò la sua recita, stringendosi ancora di più allo shinobi. I suoi evidenti atteggiamenti da mogliettina protettiva potevano a maggior ragione giocare a suo vantaggio, ed essere anche visti come una motivazione in più per il trucchetto con i bicchieri: un piccolo dispetto di una donna gelosa ad una che fa troppe avance, un modo per dirle di stare al suo posto. Ma passare per sbadata le avrebbe fatto comodo nella stessa maniera.
    La barista riuscì a raccogliere i bicchieri, segno di buoni riflessi ma tuttavia non eccezionali, nulla che potesse essere una prova schiacciante. Più interessante fu quello che causò la birra rovesciata su di lei, che lavando via il generoso strato di fondotinta mostrò come la pelle della donna fosse ben più scura rispetto al trucco. Lo sguardo di Kairi non indugiò che un istante sulla sua mano per non risultare sospetta, ed allo stesso modo Hana fu lesta nel nasconderla dalla vista.
    Kumo... pensò fra sé e sé. Nonostante non vi fosse mai stata grazie ai suoi studi sapeva come gli abitanti del paese dei fulmini avessero una carnagione ben più scura della loro: ma per quale motivo nascondere la cosa in quel modo?

    Furono le parole seguenti che sentì dal fratello dello sposo e dallo scrittore a farle venire ulteriori ipotesi a riguardo. Possibile che i ninja di cui parlavano fossero proprio ninja di Kumo, nascosti per tutta la città alla ricerca di intrusi di cui erano stati avvisati da fonti ignote? C'era il rischio che stessero cercando proprio loro, il che non poteva che complicare le cose. Sapeva bene quanto il villaggio della nuvola odiasse l'accademia, ed era piuttosto certa che non avrebbe esitato un istante nel caso in cui avesse avuto occasione di metterle i bastoni tra le ruote. Tuttavia vista la recente guerra civile che imperversava proprio il paese del fulmine non escludeva che la donna fosse fuggita da quel posto alla ricerca di un luogo più sicuro, questo però non giustificava il suo cercare di nascondere la sua reale carnagione. Non poteva che fare supposizioni a riguardo, ma di una sola cosa era certa: non potevano assolutamente fidarsi di lei, e doveva trovare il modo di avvisare Kato il prima possibile e senza destare sospetti.

    Il fratello dello sposo sembrò non apprezzare per niente la loro intromissione, andandosene via senza fare troppi complimenti. Fingendo un'espressione offesa la kunoichi lo osservò allontanarsi qualche istante prima di riportare l'attenzione sul secondo personaggio al tavolo Che maleducato...io che volevo solo un'informazione! esclamò offesa mentre la sua mente pensava a tutt'altro: la strana allusione fatta dall'uomo mentre se ne andava, sul riuscire a calarsi perfettamente nell'ambiente se il matrimonio fosse andato come doveva. Anche se non riusciva a capirne ancora il motivo quella frase la mise in allerta più che mai, quasi quella affermazione fosse una sorta di velata minaccia. Forse la sua mente stava semplicemente lavorando troppo, ma non voleva lasciare nulla al caso.
    Lo scrittore fu decisamente più socievole e la ragazza si sedette al suo invito, sorridendo quando parlò dell'opuscolo Svolge perfettamente il suo lavoro allora! Con noi ha funzionato perfettamente
    Rimase poi ad ascoltare in incantato silenzio il suo seguente racconto, cercando di non perdere nessun particolare e lasciandosi andare di tanto in tanto in qualche esclamazione Povera gente, non oso pensare a cosa abbiano subito durante la guerra anni fa! Un'esperienza terribile che mi auguro di non vivere mai in vita mia esclamò quando l'uomo racconto brevemente della guerra Ed indubbiamente faremo un bel giro al baazar! Chissà, forse troverò almeno qualche accessorio, visto che gli abiti ci sembrano interdetti in tutti i modi. Volti di pietra? continuò questa volta con aria incuriosita, appoggiando entrambi i gomiti sul tavolo e sorreggendo il viso fra le mani, interessata. Recita o meno voleva davvero sapere di cosa si trattava, l'interesse che mostrava era vero. Quando batté con forza la mano sul tavolo fu realmente colta alla sprovvista, finendo con il saltare sulla sedia come se fosse stata appena punta da un'ape. Appoggiò una mano sul petto Non lo fate mai più! Stava quasi per venirmi un infarto, con tutta quella suspence che avete messo! Cucciolo, dobbiamo andare a maggior ragione al baazar allora, adesso voglio proprio vedere quelle strane costruzioni! Dovete metterlo nel vostro libro, le leggende attirano sempre i turisti. Posso sapere come vi chiamate? Quando uscirà sarò ben lieta di comprarlo e leggerlo!
    Grido delle anime, strane costruzioni della pietra, leggende che parlando di anime intrappolate in essa....questa storia mi piace sempre meno... nella sua mente tutti i tasselli stavano andando a mischiarsi ed a ricomporsi di continuo quasi si trattasse di un puzzle mentre cercava di mettere assieme tutti gli indizi recuperati fino a quel momento, e l'immagine che si stava formando non era di certo delle più rassicuranti.
    Ah si, ho sentito parlare la barista poco fa di quei tamburi, pare non lascino mai tregua. Spero mi facciano dormire stanotte, ma immagino non siano così maleducati da provare anche mentre la gente dorme. Si dovranno esibire durante il matrimonio vero, è per quello che provano così tanto? Non avete mai detto loro di smettere, o di provare fuori dalla città? Io non li lascerei fare come se nulla fosse, visto il disturbo che arrecano un po' a tutti! Soprattutto se lo fanno di fianco ad un tempio, che dovrebbe essere un luogo di culto e preghiera disse impettita. Era tuttavia strano che si sentissero così bene in tutta la città e perennemente: o la strana struttura di Iwa donava alla zona un'acustica tale da risuonare un po' ovunque, o qualcosa non tornava neppure in quella situazione.
    Lasciò che fosse Kato poi a portare avanti il discorso, intuendo quale fosse la strategia che cercava di utilizzare e trovandola buona: forse stuzzicando la sua curiosità avrebbe ottenuto qualche informazione in più da parte dell'uomo senza risultare troppo sospetto. Non sapeva se la barista li stesse tenendo d'occhio in quel momento ma non escludeva la cosa a priori, dunque preferiva mantenere un basso profilo il più possibile.

    Sarebbe rimasta ad ascoltare attenta qualsiasi altra parola o racconto da parte dell'uomo, e se non fosse successo nulla di particolare non appena la conversazione si fosse conclusa avrebbe salutato con un inchino ed un sorriso allegro, ringraziando lo scrittore per la chiaccherata. Afferrando saldamente il braccio di Kato si sarebbe diretta verso l'uscita, rivolgendo invece un sorriso tirato alla barista per continuare ad interpretare al meglio il suo ruolo di moglie ingelosita.
    Una volta fuori dal locale avrebbe tirato fuori uno specchietto dalla sua borsa guardandosi qualche istante per poi inorridire Caro, insomma! Perché non mi hai detto che il mio trucco è sbavato in questo modo, che razza di figuraccia avrò fatto al bar! Non posso proprio girare in queste condizioni approfittando di quella scusa avrebbe poi riposto lo specchio, abbassando con una mano gli occhiali da sole che portava sulla testa fino a coprire completamente i suoi occhi agli esterni: li aveva scelti particolarmente coprenti proprio per quel motivo, perché fosse impossibile vedere attraverso ad essi. Avrebbe quindi attivato lo sharingan il tempo necessario per guardarsi un po' attorno, facendo finta di indicare al compagno particolari della città mentre camminavano Guarda che bello quel palazzo! o ancora Quel vestito è magnifico!! ed approfittando invece per dare una controllata tutto attorno a loro, voltandosi anche indietro, cercando eventuali persone occultate con lo sharingan. Appena controllati tutti i dintorni l'avrebbe disattivato, e solo se fosse stato tutto tranquillo avrebbe risposto ai dubbi di Kato: le sue parole le fecero capire come anche lo shinobi avesse notato probabilmente la stessa cosa che aveva notato lei Non pensavo che un po' di birra le desse così tanto fastidio in effetti, ma probabilmente doveva andare a risistemarsi dopo, mi sembra una persona particolarmente attenta al suo look. rispose mantenendo lo stesso tono di voce basso Ora direi che possiamo andare al Baazar, visto che mi lasci decidere. Voglio cercare qualcosa da comprare, e vorrei anche vedere quelle strane sculture di cui ci ha parlato lo scrittore. Devono essere davvero inquietanti e così dicendo, si sarebbe diretta verso la zona commerciale.
    Una volta arrivati a destinazione avrebbe nuovamente attivato lo sharingan, osservando velocemente le pareti dei tunnel o delle abitazioni della zona come suggeritole: forse i suoi occhi cremisi potevano notare dettagli che i più non vedevano. Si sarebbe limitata ad una rapida occhiata disattivandolo nel caso in cui non avesse notato nulla, mentre si sarebbe presa qualche istante in più nel caso in cui invece avesse effettivamente trovato qualche strana formazione rocciosa, indicandola con un cenno a Kato Oooh, guarda amore! Ecco di cosa parlava!



     
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    post iii ~ gli archivi




    Shin riuscì a convincere un recalcitante Shunsui a fare una sosta nel santuario posto nella piazza centrale della Città di Pietra, proprio dirimpetto al palazzo del governo. Il Tempio non aveva ad esso nulla da invidiare in termini di maestosità. Nonostante le distruzioni che aveva sofferto durante la guerra il paese offriva ancora scorci magnifici e il ragazzo iniziò a pensare che i vagheggiati progetti di rinascita fossero in effetti non solo realizzabili, ma anche auspicabili. Sospirò, ricordandosi che non era giunto fin lì solo per fare il turista. Tuttavia, a pochi passi dall'ingresso, si arrestò nuovamente. Aveva avuto chiaramente l'impressione che qualcosa fosse apparso al margine del suo campo visivo, inquadrato solo con la coda dell'occhio, ma quando si era voltato in quella direzione non aveva trovato nulla. Anche l'amico doveva aver percepito l'immagine, perché si fermò lanciando un'esclamazione a bassa voce. Imitandolo, cercò una prospettiva che gli permettesse di far ricomparire quell'illusione. Quando finalmente ci riuscì, rimase a bocca aperta per diversi secondi. Ne aveva sentito parlare, eppure ora che li vedeva dal vivo capì che la sensazione di inquietudine descritta dai testimoni era molto vicina al vero. Fece alcuni passi in direzione della parete rocciosa e di quel volto misterioso, allungando la mano, ma la ritrasse ben prima di toccarla. Quella cosa dava decisamente i brividi, e percepì un pari disagio anche in Harumi e Yuki. Una voce alle sue spalle lo riscosse dalla trance in cui era caduto. Il genin si voltò con un sorriso, inquadrando l'uomo che aveva loro rivolto la parola. Sembrava un funzionario o uno studioso, difficile esserne sicuri visto che tutti indossavano gli stessi abiti in occasione della ormai prossima cerimonia. Alla fine si rivelò essere il bibliotecario: come scoprì in seguito l'intero complesso, abbandonato per anni, era stato riutilizzato come archivio, invece che come centro religioso. Io sono Ebisu, piacere di conoscerla. Il giovane eseguì un lieve inchino. A quanto sembrava, quindi, niente kami da ingraziarsi, al loro posto una miniera di potenziali informazioni: lo scambio sembrò vantaggioso ai due shinobi, che con una rapida occhiata avevano si erano intesi. Pur mostrando una certa riluttanza, i due seguirono l'uomo dentro la struttura. Shin lanciò un'ultima occhiata alla parete, carico di domande.

    L'interno era ben tenuto, si vedeva che qualcuno, probabilmente molte persone anzi, aveva profuso un enorme sforzo per rendere nuovamente fruibili quegli ambienti. Avevano fatto anche di più catalogando e mettendo a disposizione degli studiosi tutti i documenti scampati al disastro. Sinceramente ammirato, lo sguardo del Kinryu spaziava in lungo e in largo, fin quando non si posò su due degli ospiti seduti ai tavoli. Se l'uomo in cappotto aveva un'aria minacciosa, a suscitare più perplessità in lui era l'anziana signora affiancata da una capra, per altro educatamente in silenzio. Alzò le spalle, in fin dei conti lui andava in giro con una kitsune in forma di guanti: chi era per giudicare? Il collega lasciò tutti i documenti necessari sul bancone d'ingresso e, insieme alla loro guida, proseguirono il piccolo tour. Dimostrando una genuina curiosità, il sunese richiese un sacco di carte. Anche il ragazzo avrebbe voluto consultare le ricerche su quelle misteriose formazioni rocciose, ma si rassegnò a dargli una letta in un secondo momento o a farsi raccontare in seguito dall'amico. Sorrise alle domande dell'Abara, probabilmente non era a conoscenza che nella maggior parte degli archivi non era possibile prelevare direttamente i pezzi, ma si doveva farne richiesta volta per volta al responsabile di sala. Lui preferì invece farsi prima un'idea della consistenza dei loro archivi, da esperto frequentatore di complessi simili. Mah, non mi viene in mente nulla in particolare... Avreste per caso degli indici o dei cataloghi generali? Parlavate prima di una divisione per argomento... Giusto per prendere ispirazione! Aveva, più che altro, bisogno di sedersi un attimo a riflettere, per chiedere qualcosa in particolare c'era tempo.

    Reggendo sotto braccio il materiale che gli sarebbe stato eventualmente consegnato, Shin si mise a camminare nella sala di consultazione, cercando dove accomodarsi. Nonostante la maggior parte dei tavoli avessero almeno un posto libero, il giovane si sedette il più silenziosamente possibile, sollevando la sedia perché non stridesse contro il pavimento, a quello dove l'anziana donna leggeva con attenzione le carte di fronte a lei, sebbene un poco discosto. Se la donna avesse alzato la testa avrebbe abbozzato un sorriso educato, prima di aprire il catalogo. La sua scelta non era casuale: in quanto nonna dello sposo, e studiosa di fama nazionale, poteva ottenere qualche informazione preziosa su quello che stava accadendo in città e sull'obiettivo della loro missione. Tuttavia, se la sarebbe presa comoda, senza aggredirla direttamente come invece sentì fare dall'amico con il misterioso uomo in cappotto. Se si stava concentrando su qualcosa disturbarla sarebbe stato controproducente, non fosse altro per la scortesia. Girò distrattamente le pagine, riordinando nel frattempo i suoi pensieri. Al momento si lambiccava sulle strane formazioni rocciose. Aveva sentito ripetere più volte che avevano un'origine molto antica, di certo antecedente all'invasione cremisi. Si augurò che Shunsui trovasse conferme in tal senso nei documenti che aveva chiesto di esaminare. Certo, il nome dell'arma utilizzata durante la guerra era per lo meno sospetto in quel caso, una coincidenza alquanto improbabile, ma non impossibile. La mano del ninja si fermò a mezz'aria, proprio mentre stava per voltare pagina, e si avvicinò alla bocca. Forse... Scacciò l'idea che si era formata nella sua mente, non aveva senso. Si forzò a non rimuginarci troppo sopra. La questione successiva era quel tempio, ma si trattava più che altro di una curiosità: come facevano ad aver completamente dimenticato a chi fosse dedicato? Erano passati solo quarant'anni in fin dei conti. Proprio nessun documento si era conservato sulle pratiche religiose nella città prima della guerra? Non avrebbe però fatto in tempo a indagare a riguardo. Nel frattempo, infatti, non perdeva di vista, sebbene con la coda dell'occhio, la donna dall'altro capo del tavolo. Non appena la vide distratta, vuoi per stiracchiarsi, vuoi per qualsiasi altro motivo, Shin attaccò bottone, utilizzando la capra come scusa. Quasi bisbigliando, per non arrecare disturbo agli altri lettori, si lasciò volutamente fuggire un commento rivolto verso di lei. Che animale educato. Deve averlo addestrato bene. Pregò silenziosamente Inari che l'anziana non fosse scocciata dalla sua intromissione, o che la bestiola non se ne avesse in qualche modo a male per la sua affermazione. Scusi, non volevo disturbarla dalle sue importanti ricerche. Il bibliotecario mi ha detto che è una nota studiosa. Su cosa sta lavorando in questo momento? Con un sorriso cortese, si sarebbe quindi presentato. Il mio nome è Ebisu Fukujin, e sono un mercante, ma mi affascinano i libri e le storie. Ho ascoltato fin da piccolo i racconti di mio nonno sul periodo prima della guerra...Forse anche lei se li ricorda, anche se doveva essere molto giovane all'epoca. In realtà, la donna dimostrava abbastanza anni da avervi partecipato, ma un tocco di gentilezza probabilmente non guastava. Forse poteva raccontargli qualcosa che tutte quelle carte morte non potevano restituire. E' la prima volta che viene in questa città o ha avuto modo di vederla prima dell'invasione? Dev'essere stata magnifica, ancora oggi ha degli scorci maestosi. Anche se quei volti sono inquietanti, almeno per me... Un vago accenno alle misteriose strutture geologiche, giusto per offrirle il fianco ad un'eventuale discussione a riguardo, che avrebbe sviluppato in seguito se ne avesse avuto l'occasione. Il ragazzo chinò la testa, in segno di imbarazzo. Mi scusi nuovamente, la sto distraendo facendole perdere tempo prezioso. Roteando gli occhi verso l'alto ad osservare le scansie cariche di volumi tutt'intorno, avrebbe quindi concluso. Incredibile però che nonostante tutti i documenti qui raccolti, il passato della città custodisca gelosamente ancora così tanti misteri... Compreso, per il momento, quello su cui stavano investigando, il segreto del Grido delle Anime.
     
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