Villa Kiyomi

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    Villa Kiyomi

    Nel mezzo del villaggio della Foglia, sorge una magione particolare, circondata da un laghetto ed una cinta muraria con tegole lavanda.
    4 piani, una dipendente ed una sola inquilina. Si direbbe una comune casa aristocratica...se non fosse che gran parte dell'arredamento e dei suppellettili hanno vita propria. Alcuni ricoprono un ruolo, come Shi-Shi-Bariki il tosaerba, mentre altri vivono semplicemente da inquilini, in attesa di essere utilizzati in battaglia, come Henta-Kuma, un orsacchiotto alquanto perverso.

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    Esterno



    La tenuta si estende per circa 700 mq, circondata da una cinta muraria di mattoni bianchi con un tetto di tegole in terracotta color lavanda. Due portoni rossi danno accesso ad una striscia di terra che unisce il muro ovest a quello est, separata dal resto del giardino da un piccolo lago.
    E' possibile accedere all'altro lato tramite un guado di rocce piatte, poste difronte all'ingresso della casa, o dal grosso ponte che conduce alla stalla. Il ponte è largo circa 2 metri e lungo 15, tutto costruito in solido legno di quercia, con parapetti ad entrambi i lati, finemente intagliati con motivi floreali e dipinti di bianco.

    La dimore comprende 3 edifici:
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    - L'edificio principale è l'abitazione di Kiyomi. Questo misura 250 mq per piano e vanta ben 3 piani esterni ed un seminterrato, più un'ampia mansarda, il tutto rigorosamente costruito in legno. Le pareti esterne del piano terra sono ricoperte di edera, mentre al secondo si trovano due lunghe balconate, una sul lato anteriore e una sul retro. L'ultimo piano è costituito da un'enorme terrazzo con un piano a mansarda nel mezzo.
    - Il secondo edificio, posto alle spalle della casa, è la dèpendance in cui alloggiavano i dipendenti, ora occupato soltanto dall'assistente di Kiyomi, Hanako, ed alcuni Tsukumogami.
    - Il terzo edificio, situato difronte al ponte, è una piccola stalla di circa 25 mq, in cui risiede il chocobo che di solito trasporta la carrozza biposto su cui viaggia Kiyomi. All'interno è depositata anche la stessa carrozza e vari attrezzi da giardino, mentre accanto ad essa è situato un piccolo recinto per le galline.
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    Come il muro che circonda il giardino, anche i tetti dei tre edifici sono ricoperti di tegole color lavanda. L'intero giardino è disseminato di ciliegi e cespugli di rose, e sul retro della casa è presente un piccolo gazebo bianco di ferro, con due sedie ed un tavolino dello stesso materiale. Il laghetto è sempre pulito e ben tenuto, profondo circa tre metri nel punto più basso e ricco di carpe giapponesi.



    Seminterrato




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    Il piano seminterrato e poco più stretto degli altri piani e non vi arriva luce naturale, non essendoci finestre o altre entrate se non l'unica scala che porta ai piani superiori ed attraversa l'intero l'edificio.
    L'area principale conduce a molte stanze, come la stanza della caldaia, l'armeria e la stanza blindata, dove si trova la massiccia cassaforte d'acciaio, in cui Kiyomi tiene i suoi soldi e tesori. Nel lato sud del piano si trova la grande dispensa e la cantina, con una vasta disponibilità di alimenti, vini e champagne pregiati.
    Tutte le pareti del seminterrato sono in cemento armato.


    Piano Terra


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    Dal piano terra a salire, la casa assume uno stile misto tra il tradizionale giapponese ed il moderno occidentale.
    Dall'atrio, dove ridiede generalmente Jo-Ritsuzo (una statua Tsukumogami che sorveglia l'ingresso) si aprono 4 stanze, ai 4 angoli del piano, separate da larghi corridoi in cui sono presenti dei comodi divanetti che si affacciano sul panorama dalle enormi vetrate.
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    Qui si trovano l'immensa cucina con un isola al centro, la sala da pranzo con un tavolo basso a 4 posti, il salone con sontuosi divani, poltroncine ed un pianoforte, ed una stanza zen di meditazione, con tanto di sabbia e una piccola piscinetta.
    Le pareti al centro del piano, dove si trova la scala, sono tappezzate di librerie colme di libri di vario genere, e inoltre, vi è una porta sul retro che conduce ad un vialetto di pietre piatte fino al gazebo e alla dèpendance.


    Primo Piano



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    L'intero piano è adibito completamente a guardaroba.
    In ogni luogo vi sono scaffali piani di vestiti, scarpe, cappelli e accessori di ogni tipo, divisi per sezioni, e in ogni stanza vi sono specchi e poltroncine. Dalle due stanze sul lato posteriore, si può accedere a due balconi che si affacciano sul giardino.
    Questo è certamente uno dei luoghi della casa preferiti da Kiyomi.


    Secondo Piano



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    In questo piano è presente la camera da letto di Kiyomi, la stanza benessere, con tanto di sauna e lettino per massaggi, ed il suo bagno privato, grande quanto la stessa camera da letto e anche questo con uno stile principesco. Nella camera di Kiyomi vi soggiorna anche lo specchio Han-Hansha, uno dei molteplici Tsukumogami che abitano la casa.
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    Oltre a queste, vi sono le due stanze in cui si esercita nelle sue arti: quella della musica, ricca di strumenti musicali di vario genere, e quella da ballo, completamente vuota e con pareti costituite unicamente da specchi.
    Sia nella parte anteriore del piano, che in quella posteriore, è possibile accedere a due lunghe balconate; in quella anteriore, in particolare, è presente un piccolo tavolino da tè ed una sedia, usati solitamente per la colazione di Kiyomi.


    Mansarda



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    TLa mansarda, di circa 25 metri quadrati, è completamente adibito a laboratorio/sartoria in cui Kiyomi progetta e cuce i propri abiti. Al di fuori di questo, vi è una grande balconata, in cui si trovano un paio di sedie sdraio, un grosso ombrellone e dei divanetti di vimini.


    Dèpendance



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    Fuori dell'abitazione principale, vi sono gli alloggi della dipendente di Kiyomi e di alcuni Tsukumogami, riuniti in una sola dèpandance nel retro del giardino. All'interno vi è anche la stanza lavanderia. Un solo piano il cui tetto a terrazzo, a cui si accede da una scala esterna, è utilizzato principalmente per stendere i panni lavati. L'edificio è rettangolare, lungo circa 10 metri e largo 4.





    Edited by Yusnaan - 19/5/2020, 02:38
     
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    L'invito

    E la Volpe







    Raizen non potè vedere la volpe sfilare per tutta l’amministrazione con la sua letterina in bocca, venne fermata solamente poco dopo l’ingresso per controllare se la lettera non contenesse qualcosa di sospetto, ma non sembrava così e presto le venne liberata la strada, non senza lo sguardo ammirato di qualche commessa intenta ad ammirare la morbida bestiola.
    Quando la nera zampetta raspò sulla porta Raizen era intento a riflettere sopra ad una cartina geografica a cui aveva sovrapposto un lucido su cui scarabocchiava chissà che cosa, gli sembrò strano fin da subito che anziché bussare raspassero alla porta, ma non se ne preoccupò troppo invitando lo sconosciuto ad entrare.
    Una volta.
    Due volte.
    Tre volte.

    E CHE CAZZO, HO DETTO PREGO, HO DETTO ENTRA, HO DETTO AVANTI, CHE C’E’ TUA MADRE TI HA FATTO MANCARE L’AFFETTO DA BAMBINO?

    Spalancò la porta e non si trovò nessuno davanti, per cui come era solito fare abbassò gli occhi gradualmente aspettandosi di incontrare prima o poi una testa, di ragazza… o bambina… o infante… o una schiena di volpe.

    Una volpe?

    Si chiese mentre questa, come se nulla fosse, zampettò dentro l’ufficio, fece un agile salto sopra la sua scrivania per lasciarvi la lettera e poi andarsene, come se nulla fosse.

    Oh si, certo, fai pure pulciosa!

    Si richiuse la porta alle spalle, lievemente risentito per non essere riuscito ad accarezzarla ma curioso riguardo la lettera che gli era stata recapitata: viola e con una perlina a sigillarla.
    Era di una donna.

    Oppure di un uomo molto vicino al suo lato femminile.

    Mentre la scartava pensò a chi potesse appartenere, e viste le donne che frequentava riuscì a scartarne parecchie in un sol colpo, restava solo Kiyomi e Hebiko, ma vista la curiosa scelta non poteva essere l’otese… l’otese che ancora non aveva tradito, ad avergli spedito la lettera, altrimenti sarebbe stato uno di quei suoi viscidi rettili a strisciarli nello studio, o peggio ancora quello sgorbio che definiva animale da compagnia.
    La lettera confermò il mittente supposto da Raizen.

    Aspettato quanto inaspettato, devo ammetterlo.

    Anche perché di certo un invito per un thè da parte di Kiyomi era abbastanza inaspettato. Il suo parere era probabilmente viziato dal loro primo incontro ma non la vedeva certamente come tipa da cerimonia del the, come accompagnatrice magari, anche se c’era da dire che i vestiti le scivolavano di dosso troppo in fretta anche per quel ruolo.
    C’erano dei piccoli impegni previsti nel pomeriggio, ma spostarli per una piccola boccata d’aria non avrebbe fatto male a nessuno. Accartocciò la lettera per ritornare sulla sua cartina, dopotutto non era nemmeno l’ora di pranzo, aveva ancora parecchio tempo per farsi una doccia e prepararsi.

    […]

    Quando uscì dall’amministrazione era un bel pomeriggio tiepido e assolato, la primavera era decisamente la stagione migliore per Konoha, anche se c’era da dire che alla foglia ben poche stagioni non erano belle o perfette.
    Non sapeva come recarsi a casa della ragazza, non era mai stato invitato da nessuna parte, per cui nel tragitto passò a prendere qualche tipico dolcetto da the, biscotti e dolci secchi per la maggiore, facili da inzuppare, e qualche mignon con della crema, fondamentalmente per soddisfare la golosità che gli era salita davanti alla vetrina del pasticcere.
    Sul vialetto di casa Kiyomi avrebbe potuto notare un Raizen in abiti civili, con un kimono maschile che avanzava tranquillamente guardandosi intorno.

    Mah, che se ne farà quella di tutta sta roba, io già mi sento largo nell’appartamento in amministrazione e sta qua si fa un castello.

    Bussò alla porta educatamente e dopo aver porto il vassoio si sarebbe chinato per avvicinarsi all’orecchio della donna.

    Ma che cazzo te ne fai di tutta sta roba?
    Bella eh, però sei tutta sola…


    L’onestà, quella piacevole.
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    L'ospite atteso


    Il colosso avrebbe trovato il portone spalancato, ma ad attenderlo non c'era nessuno, o almeno così sarebbe potuto sembrare. Ad aspettare l'invitato vi era una piccola rondine adagiata sul tetto di tegole del portone, e non appena questi varcò l'ingresso della tenuta, avrebbe potuto notare il pennuto spiccare subito il volo e sparire in una delle finestre della casa.
    Una volta che ebbe bussato alla porta, non sarebbe passato che un istante, e questa si sarebbe aperta rivelando una Kiyomi sorridente con i capelli legati in una lunga treccia e con un kimono

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    particolare e colorato.
    Ma ben arrivato, Raizen!
    La ragazza rimase molto meravigliata del dono portato dall'ospite, non aspettandosi un gesto così elegante proprio da lui, e la sua meraviglia potè vedersi chiaramente sul suo volto.
    Ohh Hai portato dei dolci, che carino, molto gentile. Venne quasi interrotta, dopo aver preso il pacchetto, dalla frase che il colosso si abbassò a sussurrarle, tuttavia lo prese come un complimento nei confronti della sua bella e grande casa, senza scomporsi neanche un po' e rispondendo a tono. Oh, non dire sciocchezze, è appena sufficiente per non sentirmi oppressa. E se doveva essere una specie di proposta, ti ringrazio, ma considerala rifiutata, sto bene da single. E detto questo, si sarebbe voltata e gli avrebbe fatto strada fino al salone, dove si sarebbe seduta su uno dei due divani posti davanti al tavolino da tè.
    In tutta la casa si poteva respirare un delicato aroma di lavanda, ed il salone era elegantemente arredato in stile moderno, ma che richiamava quello classico giapponese delle altre stanze, con grandi ventagli e dipinti su tela appesi alle pareti e due divani molto bassi ai lati del tavolino da tè in legno, al centro della stanza. Anche se bassi, i divani erano molto comodi, e l'hokage avrebbe potuto accorgersene dopo che la padrona di casa si sedette su di uno di loro e lo invitò a fare lo stesso su quello opposto, per poi rivolgersi a lui dopo aver posati il pacchetto di dolci sul tavolino.
    Mi fa piacere che tu sia arrivato puntuale, il tè verrà servito a momenti. Intanto posso offrire qualcosa al tuo amichetto? Acqua, carne, croccantini? Non so, mangia qualcosa? Indicando il suo addome per riferirsi al demone che l'uomo portava dentro ed essendo un po' ignorante in materia. Non c'era cattiveria, però, nelle sue parole, in quanto era particolarmente felice, quel giorno, e sarebbe stato anche piuttosto evidente dal suo quasi permanente sorriso.

    Nel frattempo, dopo che Raizen ebbe dato la sua risposta, nella stanza avrebbe irrotto la medesima rondine che era corsa ad avvisare Kiyomi dell'arrivo del suo ospite, posandosi sulla spalla sinistra della ragazza, cinguettando.
    No, non adesso, vai via. Fece per scacciarlo delicatamente con una mano, la l'uccello insisteva a voler restare al suo posto. Se vuoi qualcosa, va in cucina. E solo dopo questa frase, il pennuto volò via, verso il corridoio, mentre intanto entrò dalla stessa porta una ragazza

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    dai capelli rossi, che si avvicinò al tavolino e vi posò il vassoio con teiera di porcellana, 2 tazzine e vari biscotti, che aveva in mano, per poi salutare l'ospite con un piccolo inchino. Buongiorno, Hokage-sama. Subito dopo, avrebbe preso la teiera ed avrebbe versato il tè bollente nelle due tazzine, finendo di servire i due, mettendo la quantità di zollette di zucchero desiderate (una sola per Kiyomi) e porgendogli poi la tazzina con piattino e cucchiaino.
    Grazie, Hanon. Puoi pure portare via i biscotti, mangeremo quelli che ha portato l'hokage.
    La giovane cameriera eseguì senza fiatare, per poi congedarsi dalla padrona ed il suo ospite, senza nascondere per tutto il tempo un leggero imbarazzo, emozionata per l'importante persona a cui aveva appena servito il tè e che probabilmente non si aspettava di vedere da così vicino.
    Il dolce profumo del te matcha ed il tintinnare dei cucchiaini come unico suono che pervadeva la stanza, creavano un'atmosfera molto rilassante e piacevole, almeno dal punto di vista di Kiyomi, che avrebbe aperto il pacchetto di dolci (se non l'aveva già fatto l'hokage) e ne avrebbe preso un biscottino per inzupparlo nel suo tè.
    Allora, che mi dici della mia nuova casa? Onestamente mi ero stancata di vivere con quei pochi spiccioli che mi dai, quindi finalmente, dopo qualche piccolo investimento ben riuscito e spendendo tutti i risparmi che avevo da parte, ho potuto permettermi questo balzo.
    Ti piace?
    Era visibilmente molto orgogliosa del suoi progressi, avendo finalmente dato il via alla sua grande ascesa che non si sarebbe fermata lì, ma voleva serbare la parte migliore alla fine, cercando intanto quasi di vantarsi col suo interlocutore.


    Edited by Yusnaan - 1/4/2017, 23:07
     
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    Investimenti








    Seguì Kiyomi nel soggiorno mentre questa commentava le sue parole, probabilmente la sua boria aveva del tutto fagocitato la normale percezione della realtà, facendole percepire il commento di Raizen come un complimento. C’era da dire che con dell’impegno poteva anche sembrarlo, ma bisognava avere del talento.

    Proposta?
    No, no. Magari giusto qualche notte freddolosa per scaldare la camera da letto.


    Impostò un tono teatrale per continuare la frase.

    Quando la notte è gelida di ricordi che credevi perduti… quando le coperte o il fuoco non riescono a scaldarti…
    O quando come tutti gli esseri di questo mondo hai bisogno di una lubrificatina.


    Sorrise sornione, non lasciandosi sfuggire l’occasione per essere un po’ volgare.

    Ma che cazzo dici?
    Ahahah!


    Rise quando la donna si propose di offrire da mangiare a Kurama, che pure apprezzò l’offerta, ringraziando i cieli che per una volta qualcuno si era ricordato della sua presenza, ma soprattutto del suo intelletto che non lo rendeva una mera batteria con la pelliccia.

    Non mangia mica! E poi come farebbe?
    Gli compare la testa dal mio stomaco?


    Allontanò la sciocchezza con un movimento della mano per poi notare il curioso comportamento della rondine.

    Ma sta cosa degli animali?
    Prima la volpe che mi ha consegnato la lettera e mo sta rondine?
    Capisco la questione delle tette sempre al vento, ma non sapevo fossi in grado pure di controllare i feromoni adesso.


    Guardò il pennuto sparire nell’altra stanza.

    Nuove frontiere della schiavitù sessuale.

    Aggiunse tra se e se.

    Buon pomeriggio.

    Ricambiò con naturalezza quando la servetta lo salutò per poi ringraziare quando la tazzina fu piena. Aveva già iniziato ad armeggiare con la bustina dei biscotti lievemente ansioso di provare i dolcetti alla crema.
    Avrebbe risposto solo dopo averne messo qualcuno nel suo piattino ed essersi accomodato sul divano che essendo basso lo costringeva a distendere le lunghe gambe di sbieco rispetto alla linea che passava tra lui e Kiyomi, ma la sua altezza gli giocava spesso questi tiri, per cui l’abitudine non fece risultare scomoda la cosa.

    Mah, ripeto, per i miei gusti è parecchio grande, ma è bella.
    Nel mio appartamento sono stato un po’ più minimalista, volevo il totale silenzio quindi ho dovuto eliminare qualche materiale naturale e degli arredamenti.
    Però qui ci si rilassa in un modo differente.
    Che poi come avresti fatto a fare tutti sti soldi?
    La casa non è affatto piccola e son certo che tu abbia della servitù da pagare per mantenerla.


    Attese la risposta mentre masticava un dolcetto e zuccherava il thè, certo, qualcuno gli avrebbe detto che stava bestemmiando con quel gesto, ma quel qualcuno sarebbe anche stato ignorato: a lui il thè piaceva zuccherato.
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    Tour della casa


    Come al solito neanche l'hokage era a corto di risposte pronte, sfoggiando la sua proverbiale classe,grande quanto la sua mania di pensare sempre e soltanto al sesso o scoparsi la bella otese.
    Non potevi essere più volgare, e bada che non ho detto "squallido". Si voltò senza aggiungere altro e non degnandolo di una risposta che gli avrebbe dato soddisfazione, pensando al proseguimento dell'incontro.
    Ma sta cosa degli animali?
    Prima la volpe che mi ha consegnato la lettera e mo sta rondine?
    Capisco la questione delle tette sempre al vento, ma non sapevo fossi in grado pure di controllare i feromoni adesso.

    Oh, non dire sciocchezze. Fu abbastanza divertita da quella affermazione, non essendo neanche lontanamente vicino alla verità, per quanto entrambe le versioni fossero alquanto assurde. Te l'ho detto che ho talento nel canto, e ho trovato un trucchetto per rendere la mia voce irresistibile agli animali. Gli basta ascoltarmi cantare e fanno tutto quello che voglio. Lo disse senza mascherare una certa soddisfazione. Era molto fiera dei successi raggiunti in quel periodo, ma ciò di cui non vedeva l'ora, era mostrargli quello che aveva su in mansarda.
    Nessuno avrebbe potuto negare lo splendore di quella casa, e la risposta dell'hokage non fu da meno, il quale soddisfò ulteriormente l'ego della kunoichi che era sempre felice di rispondere alle sue domande.
    Suvvia, io sono ricca di famiglia, i miei sono famosi orefici, credevo lo sapessi. In questi anni non ho solo sperperato i miei soldi, li ho messi da parte e li ho investiti. Ultimamente, ad esempio, ho finanziato un gruppo di cacciatori che fanno lunghe spedizioni per prendere le prede migliori in luoghi alquanto pericolosi, tutto legale ovviamente, ma hanno sempre bisogno di una buona scorta. Insomma, le loro vendite vanno alla grande ed io ho la mia bella percentuale, senza contare i regali che mi fanno, che mi serviranno a breve, per il mio prossimo progetto. Una bella sorpresina, vedrai, ma ci arriveremo dopo.
    Parlò quasi senza prendere fiato, su di giri per ciò che stava raccontanto, e si fermò giusto il tempo per prendere un altro sorso del suo tè.
    Andiamo, perchè credi che vivessi in un monolocale con nient'altro che il misero stipendio che mi passi? Stavo tenendo i soldi da parte per qualcosa di grosso... Alzò la mano che non reggeva la tazzina, per indicare tutto quello che avevano intorno. ...e l'ho raggiunto.
    Ma basta parlare di me, tu che mi racconti di nuovo? Hai già usato quel kunai che ti regalai? Non sono proprio riuscita a capire che utilità avesse.

    Era di certo una grave rinuncia, non parlare e vantarsi di se stessa, ma per buona educazione, offrì anche al suo interlocutore la possibilità di arricchire la conversazione

    Una volta terminata la discussione e finito il tè, la giovane donna avrebbe invitato il suo ospite ad alzarsi per fare un giro della casa di cui tanto si vantava.
    Andiamo? Facciamo un giretto, ti mostro la casa. Se l'hokage non fosse stato molto convinto di quella proposta, avrebbe usato un subdolo stratagemma per convincerlo, una cosa a cui non avrebbe saputo resistere e che era sicura che avrebbe funzionato al 100%. Ti faccio vedere la stanza da letto.
    In un modo o nell'altro, si sarebbero avviati verso il corridoio, per poi dirigersi alla scala a chiocciola, le cui pareti attorno erano costituite da librerie ricolme di libri di vario genere. Raizen, durante quei pochi passi, avrebbe potuto notare la sontuosa, seppur classica, sala da pranzo con tavolo molto basso e cuscini come sedie. Inoltre, da quella zona della casa in poi, il tatami regnava sul pavimento, quindi se non l'avesse ancora fatto, Kiyomi avrebbe pregato Raizen di togliersi le scarpe e lasciarle nell'ingresso.
    Ti risparmio il seminterrato: tanti scatoloni e cantina ancora da riempire. Passiamo subito ai piani superiori, invece. E detto questo, si avviò su per le scale, ma non si sarebbe fermata al primo piano, annunciando solo al suo ospite cosa vi fosse, anche se questi avrebbe potuto vedere da sè le decine di scaffali mezzi vuoti, che sostituivano interamente le pareti del piano.
    Questo è il mio guardaroba, ma come puoi notare, è ancora da riempire.
    Sarebbe quindi passata al piano superiore, dato che era più che probabile che non gli interessasse vedere un intero piano composto da armadi e scarpiere, continuando a fare da cicerone ed indicando la posizione delle varie stanze che a mano a mano descriveva.
    E qui siamo all'ultimo piano, mio spazio personale. Da quella parte c'è la mia sala da ballo, mentre nell'altra stanza c'è la sala da musica. Lo avrebbe condotto sul terrazzo che dava sulla parte anteriore del giardino, dove si trovava un piccolo tavolino ed una sedia. Bella vista, eh? Qui ci faccio colazione. E... Avvicinandosi alla porta scorrevole lì vicino, l'avrebbe spalancata e sarebbe entrata in quella che era la sua stanza da letto. ...ecco il pezzo forte.
    La stanza era lussuosamente arredata in stile principesco, sicuramente lo stile che più si avvicinava a Kiyomi, la quale in preda all'euforia si mise a saltellare battendo le mani. Ahahah non è magnifica? E' più grande di quella alla villa dei miei. E tra un saltello e l'altro si tuffò sul letto supina. Mhh sto vivendo un sogno. Mossa piuttosto pericolosa, vista la persona che aveva davanti, ma in quel momento era fin troppo presa dall'euforia di star vivendo nella sua nuova casa, e ce l'aveva fatta con le sue sole forze.
     
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    Sfide








    Per tutto il tempo in cui Kiyomi parlava la Montagna stette ad ascoltare in silenzio, ma non sarebbe stato difficile notare che la sua voce aveva un effetto ben diverso rispetto a quello che aveva con gli animali, stravaccato sul divano infatti annuiva di quando in quando con scarsa partecipazione, pareva che i dolcetti in quel momento avessero un ascendente ben maggiore su di lui rispetto alla donna.
    Fu l’invito a risvegliarlo dal torpore in cui era caduto.

    Mh? Si?
    La casa!
    Si! Andiamo!


    E senza troppi indugi si sarebbe alzato, seguendola un po’ perso nei suoi pensieri, quali fossero non era dato sapere, ed anche il più esperto telepate avrebbe fatto fatica a carpirli, per una semplice ragione: non ce n’erano.
    Raizen infatti non pensava esattamente a nulla, si stava semplicemente dilettando ad ignorare Kiyomi, aveva infatti notato che poteva rapportarsi a lei in qualsiasi maniera, con qualsiasi tipo di attenzioni, nulla gli dava mai fastidio, se erano attenzioni o complimenti, quale che fosse il modo in cui arrivassero, erano ben accetti.
    Cosa sarebbe successo quindi se le attenzioni fossero svanite?
    Non lo sapeva, e scoprirlo l’avrebbe divertito, pensava e di certo la sua abilità recitativa gli veniva incontro in questo.

    Si, si, molto bella.

    Interrompeva meccanicamente la ragazza ogni tanto, per la maggiore quando passavano in spazzi di connessione della casa che non avevano nulla di particolare, cosa che probabilmente sarebbe stata evidente dopo la terza volta.
    Arrivati alla stanza da letto però recitare divenne ancora più semplice, l’ambiente infatti non era affatto di suo gusto, l’arredo principesco rendeva tutto troppo caramelloso, facendo sembrare il mobilio avvolto in un gigantesco incarto sfarzoso, per quanto la qualità fosse eccezionale.
    Fece una piccola smorfia, indietreggiando con la testa quando ebbe modo di apprezzare il tutto.

    Mh.

    Mugugnò.
    Un semplice cenno di assenso con cui comunicava di aver visto ma non per forza apprezzato.
    In un’altra situazione si sarebbe gettato nel letto con la donna, già nudo, ma non quella volta.
    Quella volta avrebbe cominciato a girarsi nonostante il bel vedere.

    Beh, io devo andare, ho un pomeriggio abbastanza pieno.
    Auguri e tante belle cose per la casa nuova, mi raccomando, stai attenta all’umidità, la muffa è un pessimo ospite, soprattutto per il legno.
    Ci si vede!


    E detto quello, se non fosse stato trattenuto se ne sarebbe andato.
    C’era un lato di Raizen che Kiyomi non aveva mai, nemmeno lontanamente, percepito. Quel lato che spesso lo portava ad apprezzare maggiormente la sfida in se che il risultato della stessa, il comprendere il suo sfidante e capire in anticipo cosa sarebbe potuto accadere, in quel caso, che lui prevedesse vittoria o sconfitta poco importava se fosse stata sconfitta, lui l’avrebbe comunque previsto e questo gli avrebbe permesso di essere comunque vincitore.
    Alle terme aveva vinto un’ altra scommessa, riuscendo a far parlare di se la ragazza, cosa fino a quel momento mai fatta, arrivando a toccare corde che in pochi avrebbero toccato in quanto ben celate sotto una pelle frivola e vanitosa.
    Quale era la sfida per lui? Fare, raggiungere cose che nessuno poteva fare o raggiungere, e di certo far credere a Kiyomi che lui era un bambolotto di pezza che poteva tenere stretto nel suo abbondante seno non lo aiutava certamente, bisognava raggiungere un nuovo livello per toccare nuovamente il fondo e spingere un po’ più in la il traguardo.
    Non aveva certamente intenzione di ferirla, e mai avrebbe usato nulla di ciò che aveva appreso contro di lei, ma quella possibilità, il fatto che qualcuno potesse pensare ad eventuali secondi fini, non gli avrebbe impedito di procedere in quel suo gioco.
    La Montagna non era una preda, per nessuno. E questo era una concausa al suo cambio di approccio, infatti quando notava che qualcosa si ostinava ad essere irraggiungibile tendeva a giocarci, un po’ come il gatto col topo, per comprendere al meglio con chi aveva a che fare, distraendosi dall’obiettivo principale per acquisire informazioni utili allo stesso, il tutto era quindi un grosso circolo vizioso, chiaro e funzionale esclusivamente nell’intrico di pensieri di Raizen.
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    La sorpresa


    La padrona di casa era alquanto su di giri per la sua nuova e bellissima casa, ancor di più di mostrarla a qualcuno per vantassi dei suoi progressi, tanto che non fece molto caso al fatto che il suo ospite sembrava annoiato e distratto.
    Il momento in cui si accorse davvero che Raizen non sembrava interessarsi minimamente alla cosa, fu quando, passando per il piano guardaroba, non espresse alcuna forma di disdegno, cosa che Kiyomi era sicura che avrebbe fatto. Tuttavia, continuò il tour delle stanze, fino ad arrivare alla camera da letto, la stanza di cui andava più fiera, ma anche questa volta, l'hokage non mostrò un grande interesse, aggiungendo svogliatamente di volersene andare.
    Per qualche motivo, il colosso aveva perso interesse nello stare in sua compagnia, rispetto a pochi minuti prima, ma non poteva certo permettersi di non mostrare tutti i suoi successi, all'unica persona che riteneva degna e che considerava in un certo senso come un amico.
    La smetti di fare il coglionazzo?
    I suoi modi raffinati avevano fatto spazio per l'ennesima volta alla sua indole indelicata, mentre si avvicinò innervosita all'uomo che non voleva proprio saperne di darle le attenzioni che meritava.
    Ecco, devi farmi sempre ricadere nel volgare, quelle poche volte che cerco di darmi un tono raffinato. E' mai possibile che per attirare la tua attenzione debba mettermi con le "tette sempre al vento"? Facendo il gesto delle virgolette con le dita, per rimarcare quanto detto dallo stesso hokage poco prima. Detto questo, gli prese una mano, conducendolo alla scale.
    Vieni, passiamo alla sorpresa di cui ti ho accennato, ti piacerà.

    Raizen forse non vi aveva fatto caso, guardandola dal basso, ma la casa disponeva di un ampio terrazzo ed una mansarda, la cui scala di accesso era ben nascosta. La kunoichi, infatti, si avvicinò alla parete a sinistra della scala a chiocciola, e dopo aver delicatamente appoggiato la mano sui disegni floreali che la ornavano, schiacciò la figura di un loto, che rientrò nel muro ed attivò un meccanismo che fece aprire una parte del soffitto, da cui scese lenta una scala in legno che si accostò al pavimento. La ragazza non stringeva più la mano all'hokage, ma confidava che l'avrebbe seguita senza fare storie, mentre questa salì lentamente i gradini che la condussero all'ampia mansarda, le cui luci si accensero automaticamente dopo che ebbe superato l'ultimo scalino.
    La stanza era molto spaziosa, ma tutt'altro che vuota. Come un vero e proprio laboratorio di sartoria, vi erano diverse macchine per cucire e ricamare, una sezione per le stoffe, e manichini sparsi un po' ovunque, spogli o con indosso dei vestiti.
    Non è stupendo? Ovvimente, anche se me la cavo molto bene a cucire, indosso solo capi firmati, ma poi mi sono detta "perchè non posso creare un marchio tutto mio?"
    Ormai è tutto pronto, a breve aprirò il mio primo negozio e comincerò a mettere in vendita i miei abiti.

    La ragazza si avvicinò ad un abito femminile steso su un piano da lavoro, per poi sedersi sulla sedia lì davanti.
    E questo sarà il pezzo forte.
    La donna prese a terminare le cuciture mancanti dell'abito, con la macchina posta sul tavolo, e mentre era all'opera sembrava quasi in trance, parlando senza distacare lo sguardo dal suo lavoro e con un leggero sorriso sul volto.Ricordi quei vestiti che presi alla corte di Kusa? Ho finalmente scoperto come fanno a produrli e ho ideato una tecnica capace di incorporare ad un vestito delle parti extra. Ci sarebbero voluti giusto un paio di minuti ed avrebbe sollevato l'abito

    abito

    per metterlo su di un manichino.
    Il vestito era particolare, ma elegante e lungo, ma bastò un gesto della donna, che smosse la gonna dell'abito, per attivare un processo che lo fece mutare completamente, tra parti che si andarono a restringere ed altre che si modificarono, fino a diventare un abito

    abito

    più semplice e pratico per i movimenti.
    E' straordinario, eh? Provati questo, le misure sono giuste. E non sforzarti di capire come le abbia prese.
    Kiyomi prese da una gruccetta appesa lì vicino un kimono

    kimono

    maschile leggero ed avrebbe atteso che l'uomo lo indossasse, incitandolo a farlo davanti a lei, se avesse chiesto un posto dove cambiarsi. Una volta indossato, all'Hokage sarebbe bastato tirare un lembo dell'abito per attivare il processo di cambiamento, come gli avrebbe spiegato la ragazza, ed il colosso avrebbe sentito i tessuti muoversi ed aumentare di numero, fino a diventare un elegante kimono

    kimono

    raffinato.
    Ovviamente puoi tenerlo, ma di' la verità, cosa ne pensi?
     
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    Doti Nascoste







    Si fermò dopo qualche passo sorridendo.

    Coglionazzo?

    Si indicò il petto.

    Io?
    Mica lo sto facendo!
    Quella delle tette è di certo un ottima idea, ma ormai inizia a perdere di concretezza se poi non si passa al sodo.


    Si lasciò prendere la mano, ma con l’altra gli avrebbe stretto una natica.

    Non venire a dire che non lo gradisci.
    In qualsiasi luogo del pianeta stendersi in quel modo su letto non è un invito, ma una promessa.


    Si lasciò condurre alla tanto attesa sorpresa, restandone solo parzialmente deluso, si aspettava qualcosa di piccante, magari con del pizzo, con più materassi e lenzuola di seta, ma non il laboratorio di una sarta. Tuttavia, i vestiti che gli mostrò avevano qualcosa di interessante.

    Quindi questi vestiti possono cambiare, interessanti.

    Parlava mentre osservava Kiyomi fare le sue magie con gli abiti, probabilmente predisposti per piegarsi in determinati modi.

    La prima versione non mi convince tanto, troppo vistosa, ma immagino a te piaccia proprio per quello.
    La seconda invece è carina, ma non sarò di certo io a dire nuovamente che lanci messaggi inequivocabili.


    Ammiccò malizioso per poi prendere il suo vestito con un fio di pelle d’oca. Lo stile mostrato dalla donna non sembrava decisamente nelle sue corde, certo, era inequivocabilmente femminile e proprio in quello stava il problema, ciò che per una donna ed addosso ad una donna poteva essere bello addosso ad un uomo rischiava di essere avvilente.

    Lo sapevo.

    Commentò nella solitudine del camerino, la prima versione dell’abito era decisamente inguardabile, una versione a vestaglia di un kimono che lasciava scoperta gran parte del corpo. Una vestaglia. Probabilmente la cosa che più si allontanava da ciò che Raizen definiva consono alla sua persona.

    Mh. La prima versione non è tanto il mio stile, ma la seconda mi piace, se ricordi durante la riunione avevo una roba simile addosso.
    Ma quella l’avevo fatta fare con dei dettagli particolari.


    Quando uscì dal camerino aveva addosso la prima versione del vestito, ci si sentiva lievemente scomodo dentro vista l’appariscenza e quel tono da esibizionista che non gli si confaceva poi più di tanto.

    Dicevo di messaggi inequivocabili, giusto?
    Ma tu cosa aspetti a indossare il tuo?


    Indicò il vestito di lei e poi il suo, sottolineando come l’ampia apertura del kimono-vestaglia gli lasciasse in vista tutta la vetrina della gioielleria.

    Però, sai, potresti unire l’utile al dilettevole.
    Nel mondo ninja simili vestiti possono tornare parecchio comodi, soprattutto se la differenza tra le due versioni dell’abito viene incontro alle esigenze del cliente.
    Ti serve una mano più esperta a guidarti, ma potresti fare passi da gigante in tal senso.


    Parlava ignorando del tutto il frescolino che gli arieggiava le parti intime.

    Ma ora passiamo a cose serie.
    O inauguriamo la tua stanza da letto sbizzarrendoci a trovare tutte le cose che si possono fare in un letto come quello, oppure direi pure che ti spiego un pochino meglio cosa intendo per passi in avanti.


    Alzò un dito indice per aria, a voler puntualizzare chissà cosa.

    Se. Mi convincerai a farlo.

    Dopotutto il dolce l’aveva portato, per quel giorno le cose gratuite erano finite.


    Edited by F e n i x - 19/4/2017, 00:40
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    Cigno di cristallo


    Quando il colosso le strinse rozzamente una natica, Kiyomi trattenne a fatica il gesto spontaneo di provare a staccargli la mano ed urlargli contro, perchè in fondo, a cosa sarebbe servito? Oramai aveva capito che ogni tentativo di respingerlo era completamente inutile, e a niente sarebbero servite urla e sbraitamenti, se non a farlo eccitare di più.
    Le doti le aveva, ma quell'uomo era fin troppo grezzo e indelicato, e non sarebbe stato affatto facile addomesticarlo.
    Lentamente, portò la sua mano destra a scansare delicatamente il braccio agganciato alla sua chiappa, con uno sguardo rimproverante diretto ai suoi occhi.
    Anf...Raizen...devo proprio spiegarti le cose parola per parola.
    No, non lo gradisco. Magari può piacere alle squinzie che ti porti a letto di solito, ma non a me. Con me, queste cose non funzionano, e sai benissimo perchè mi sono concessa a te quella volta: non è stata per una mera pulsione sessuale, giusto? E dovresti ringraziarmi per non fartelo pesare ogni volta.
    Io dedico la mia vita al perfezionamento del mio corpo, come...un'opera d'arte. E le opere d'arte non si toccano...si ammirano da lontano.
    Considerami come un bellissimo quanto fragilissimo cigno di cristallo.
    Guardare e non toccare, Raizen.
    Dal suo obi tirò fuori un piccolo ventaglio, che battè delicatamente sul naso dell'Hokage. Guardare e non toccare.

    Successivamente, si ritrovarono a provare abiti nella sartoria privata di Kiyomi, e la ragazza apprezzò i commenti del suo ospite, malgrado i suoi pessimi modi.
    No, questo è un abito maschile, per una donna sarebbe troppo volgare. Se un giorno ti sposerai, ne farò uno simile per tua moglie, se ti fa piacere.
    La conversazione prese una piega gradevole, finendo col parlare dei futuri affari di Kiyomi e degli impieghi suoi vestiti, ma l'hokage proprio non seppe resistere dal fare una delle sue altre uscite volgari e squallide. La ragazza non sapeva che farsene di consigli, specie dei suoi; aveva già programmato tutto fin nei minimi dettagli, sfruttando tutto il suo sapere in materia e facendosi consigliare dal suo commercialista. Sì, ha un commercialista, vuoi che una donna così ricca e che fa investimenti, non abbia un commercialista?
    Cigno di cristallo, Raizen. Cigno di cristallo.
    E comunque no, ti ringrazio dell'offerta, ma non ho bisogno di una mano, è già tutto pronto. Ho già programmato al meglio ogni dettaglio, volevo solo un tuo parere per...

    Kiyomi-sama!
    La fedele segretaria

    Hanako

    irruppe improvvisamente nel laboratorio, e nonostante si fermò sulle scale, non ci volle molto ad intuire dallo sguardo fulminante della sua padrona, che quel gesto non fu molto apprezzato.
    Come ti permetti di salire quassù? Nessuno deve entrare nel mio laboratorio.
    Lo so, signorina, mi dispiace, ma è arrivato l'allevatore e mi aveva detto di avvertirla quando...
    Ah, allora hai fatto bene, un tempismo perfetto! Il volto di Kiyomi si illuminò nuovamente come lo aveva visto Raizen nei momenti in cui gli aveva mostrato la sua casa: felice e un po' euforica.
    Sì, ma adesso vattene. E dopo aver cacciato dalla stanza la sua domestica, invitò l'Hokage ad uscire insieme dalla porta-finestra che dava sull'enorme terrazzo. Su, vieni. Non credevo che arrivasse così presto, ma almeno così potrai vederlo in esclusiva. Sarà stupendo!

    Se Raizen avesse voluto cambiarsi, prima di seguirla, avrebbe atteso impazientemente sul terrazzo che finisse di prepararsi, e quando si fossero ritrovati in prossimità del parapetto, la giovane donna avrebbe usato la proprietà adesiva del suo chakra per scendere camminando dal muro, diretta alla stalla. La porta, infatti, era aperta e proprio lì davanti vi era un uomo che non apparteneva al personale di Kiyomi.
    La padrona di casa si diresse allegramente verso quella persona, un uomo abbastanza alto, brizzolato e con due grossi baffi, che non appena la vide avvicinarsi, fece un paio di passi all'interno della stalla, per poi uscirne tenendo una fune legata alla bardatura del grosso volatile che lo seguì fuori.
    L'animale assomigliava vagamente ad uno struzzo, con zampe molto lunghe e sottili, ma a differenza di quest'ultimo, aveva un collo ed una testa più grossi e tozzi, ed era fornito di un folto piumaggio giallo, con piume molto più lunghe su testa e coda. Inoltre, era stato dotato di una perfetta bardatura ed una sella, per essere cavalcato.

    chocobo


    La ragazza, non appena vide spuntare fuori il pennuto, rallentò gradualmente il passo e non nascose la sua delusione mista a disgusto per quella vista, e dopo essere rimasta a fissare la bestia per diversi istanti, una volta arrivata al cospetto dell'allevatore, non rispose neanche al saluto che quest'ultimo rivolse a lei e all'hokage, rivolgendosi a lui nel suo solito tono sgarbato.
    ...Cos'è quello?
    E' il suo chocobo.
    Il mio...il mio ch...
    Chocobo. E' quello che ha chiesto.
    No, no, no, no, no, assolutamente no. Io avevo esplicitamente chiesto un volatile da cavalcare. Questo è...questo...questo è un POLLO! La ragazza era senza dubbio adirata, e le parole dell'uomo non sembravano per nulla calmarla. Essendo un allevatore di pennuti giganti, la ragazza aveva sperato di poterne acquistare uno per i suoi spostamenti, ma l'aspetto della creatura che le era arrivata a casa, non era ovviamente come se l'era immaginato.
    Ma questo è il meglio del meglio che io possa offrirle.
    E questo testimonia la mia mancanza di non essermi informata come si deve.
    No, anzi! Lei ha fatto una scelta superba.
    Chissà perchè ho i miei dubbi!
    L'uomo era visibilmente in difficoltà nel tentativo di non perdere la sua cliente, cercando di esaltare le qualità del suo animale e rassicurandola sulla scelta che aveva fatto, mentre questa cominciò a sventolarsi nervosamente col suo ventaglio.
    Assolutamente, lei non ne deve avere, mi lasci parlare. Questo è un chocobo di razza purissimo, un vero ed autentico volatile da corsa.
    Da corsa?! Scusi, ha detto "da corsa"? Mi vuole dire che non vola neanche?
    Non ne ha bisogno! Questo uccello è più veloce di qualunque altra creatura lei possa vedere in giro. Insomma, lo guardi bene: queste zampe farebbero invidia ad un ghepardo, è pura potenza, ed in grado di trasportare carichi molto pesanti.
    Non ha bisogno assolutamente di volare, perchè corre rapido e silenzioso come il vento.

    La ragazza restò in silenzio e sembrava che le parole del carismatico allevatore fossero riuscite a convincerla, sebbene stesse squadrando la bestia in silenzio, arricciando le labbra come se stesse ancora riflettendo bene sul da farsi. Il padrone del chocobo decise quindi di sfruttare l'occasione per dare un ultimo colpo della sua strategia di marketing.
    Perchè non la prova? Faccia pure un giro di prova, è docilissima, e vedrà che resterà più che soddisfatta.
    Non ci penso nemmeno. Ma forse, il mio amico, il decimo Hokage, vorrebbe farci un giro.
    Che ne dice, Hokage-sama, perchè non testa quanto dice questo brav'uomo e poi mi dice cosa ne pensa a riguardo?

    La rabbia di Kiyomi era scemata molto, ma non scomparsa, decisa a constatare se quel tipo stesse solo cercando di intortarla o stesse dicendo la verità, trovando allettante un animale tanto veloce, ma sarebbe spettato a Raizen accertarsi delle effettive dotiIl chocobo ha Velocità nera e non avrebbe avuto problemi a trasportare anche il pesante Raizen. del pennuto e spendere anche lui qualche buona parola a suo favore, se avesse voluto.
     
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    Crocchette







    Sospirò sollevando gli occhi al cielo.

    Si ma che palle. Tu devi fare pace con i tuoi ormoni eh. Altrimenti qui sembra che sia io a fraintendere.
    Fai fare il giro turistico della tua casa ad un UOMO, che ti rammento essere stato progettato per fare quel genere di cose che si fanno in due, a letto e poi ti lamenti pure se ci prova.
    Maddai. Ti sembro per caso una ragazzetta pronta a scrivere su un diario?


    Disse senza un vero proprio tono di rimprovero.
    Si cambiò di abiti prima di seguirla all’esterno, parlando dentro la cabina.

    Beh, fai come ti pare, ma onestamente ci perdi tu.
    Un conto è fare abiti, un conto è cucire qualcosa nelle pagine della storia.


    Concluse la frase davanti alla Kunoichi, con un sorriso malizioso. Ma ormai l’occasione pareva essere sfumata prima di calarsi verso l’allevatore e il nuovo acquisto fresco di fattoria.

    Pft.

    Lentamente il volto gli si imporporò, mentre tentava di soffocare le risate.

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
    UN POLLO!
    UN CAZZO DI POLLO DA CORSA!
    AHAHAHAHAHAHAH!
    MANCO UN GALLO! UN POLLO!


    Probabilmente non aveva mai riso tanto, e dopo qualche secondo dovette addirittura poggiare le mani sulle ginocchia per far si che non cadesse a terra sconquassato dalle risate.

    Porco mondo non ho mai visto una cosa più ridicola!
    Ma ti immagini mentre sfrecci su quella specie di struzzo grasso, e ti si inchioda perché vede del becchime da qualche parte, oppure perché sente una botta troppo forte.


    Gli ci volle l’intero scambio di parole tra i due per far si che si riprendesse, asciugandosi il volto dalle lacrime.

    Oddio-ddio-ddio.
    Menomale che non sono andato via.
    Pft!


    Si tirò su con una faccia che cercava di convincersi che il momento per le risate era finito.

    Bene, vediamo di concludere in bellezza.

    Intrecciò un unico sigillo e comparvero tre sue cloni, due vestiti da macellaio uno dei quali impugnava un grosso spiedo ed un terzo che con un accetta si stava dirigendo fuori dalla magione per procurare probabilmente della legna.

    Immagino sia come un pollo qualsiasi no, gli torco il collo, lo spenno e poi allo spiedo no?

    Soltanto dopo gli venne proposto di cavalcare il gigantesco pennuto.

    …aspetta. Cosa?
    Cavalcare questa crocchetta con le gambe?


    Guardò l’allevatore, poi Kiyomi ed infine il gigantesco pollo.

    No.
    Te lo scordi.
    Io cavalco draghi. Le dannate creature più vecchie che abbiano solcato i cieli di questa terra.
    E tu.
    Mi proponi.
    Di cavalcare.
    Un. Pollo.
    Posso cucinartelo, questo si.


    Intanto i cloni vestiti da macellai, dopo qualche secondo di smarrimento avevano preso ad affilare gli strumenti, l’uno il coltello e l’altro la punta dello spiedo.
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    Chocobo


    Sebbene l'Hokage stesse cercando di tentarla a realizzare qualcosa di più grande dei suoi abiti, a Kiyomi non interessò più del dovuto, preferendo avviare la sua impresa un passo alla volta, per puntare poi sempre più in alto.
    Mentre era intenta a discutere con l'allevatore di polli giganti, poi, non fu molto facile parlarci con tutto il chiasso che creavano le risate di Raizen. Non poteva certo biasimarlo per essere così divertito dalla situazione, anche se lei la trovasse soltanto penosa ed imbarazzante, ma sembrava che l'hokage fosse proprio deciso a spennare e mangiarsi il cosiddetto Chocobo.
    No! No, la prego Hokage-sama, non scherzi. Non può mangiarlo, metta via i cloni, i Chocobo sono molto rari e preziosi. L'uomo iniziò ad allarmarsi e preoccuparsi, non riuscendo a capire se stesse facendo sul serio o meno.
    E perchè questo coso sarebbe così prezioso?
    Bè, la sua specie si riproduce solo una volta ogni 10, 12 anni, quindi capisce che non se ne trovano molti in natura.
    Ma se proprio non lo vuole, posso portarlo v...

    No. La padrona di casa sembrava molto più interessata all'animale rispetto all'inizio, e fu molto allettata dall'idea di poter cavalcare un animale raro, quindi prese infine la sua decisione.
    Farò io il giro di prova, ma se non mi stupisce, può riprenderselo. O darlo a loro. Indicando i cloni macellai.
    La ragazza si avvicinò al pennuto, e dopo averlo squadrato per qualche istante, vi salì a bordo saltando agilmente sulla sella e rifiutando l'aiuto dell'allevatore. Se Raizen avesse fatto qualche commento saccente su quanto potesse sembrare ridicola, la ragazza avrebbe risposto molto tranquillamente Sembro sempre meno ridicola di lei vestito da macellaio. Inoltre, essendo costretta dalla sella a cavalcare a gambe aperte e non all'amazzone, come era solito fare, si aspettava già un qualche parere da parte sua.
    Le spiego velocemente: per farla partire...
    So come si cavalca, non c'è problema.
    V-volevo solo dirle i coma...
    La smetta di preoccuparsi per me, me la so cavare. Si preoccupi invece che il suo pollo sia abbastanza rapido da stupirmi, o potrei decidere di comprarlo per il mio amico qui presente.
    Fatta l'ultima allusione al voler far cucinare l'animale all'hokage, la ragazza afferrò saldamente le redini, ma invece di pronunciare un comando per far partire il volatile, cominciò a canticchiare una breve dolce melodiaSchiavo Devoto
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Melodia (5)
    L’illusione si attiva se la vittima, un qualunque animale non ostile, senziente o controllato, ascolta una melodia cantata dall'utilizzatore. Si creerà un legame tra le 2 parti e l’animale si sentirà costretto a seguire l’utilizzatore ed obbedire ai suoi ordini per 24 ore. Insetti e altri animali di dimensioni simili o inferiori non sono considerati come potenziali vittime.
    La vittima sarà collegata mentalmente all'utilizzatore e sarà in grado di capire il linguaggio dell'utilizzatore. La creatura avrà statisteche bianca e potrà muoversi in un raggio di un chilometro dall'utilizzatore; superato questo limite, il legame si spezza.
    La vittima può eseguire compiti semplici, a discrezione del QM. La vittima non può effettuare azioni offensive o intralciare uno scontro, e non può essere usata per compiere azioni sleali e antisportive.
    E' possibile stringere un solo legame per volta; se viene stretto un nuovo legame, mentre ve ne è un altro attivo, il primo verrà cancellato.
    Una volta sciolto un legame, la vittima tornerà al suo habitat naturale. L'efficacia è pari a 30.

    Tipo: Genjutsu
    (Consumo: Medio)
    [Da Genin in su]
    , che la sua voce chiara ed armoniosa la fece sembrare quasi una ninna nanna.
    Subito dopo, alla ragazza basto una semplice parola Vai! ed il Chocobo scattò immediatamente verso il cancello, ad una velocità tanto elevata che per poco non sbalzò via la genin, per poi compiere due poderosi quanto aggraziati balzi per saltare sul muretto della villa e poi sul tetto della casa più avanti, perdendosi tra i palazzi del villaggio.
    Ai due uomini rimasti a guardarla, non rimase altro che la polvere e l'erba alzatesi per l'estrema forza con cui il pennuto scalciò il terreno.
    Ma...ma il comando per partire è "hoh"...

    Durante la corsa, Kiyomi stare bene attenta a non perdere l'equilibrio, per la velocità ed i balzi che spinse a fare al volatile. Correndo e saltando da palazzo a palazzo, testò a pieno le capacità dell'animale, e nonostante fosse abbastanza evidente la sua incredibile rapidità, scoprì l'interessante aspetto di poter spiccare salti portentosi e di non cedere subito alla gravità, sbattendo le sue ali non proprio proporzionate al suo grande corpo.
    Una cosa di cui poteva essere sicura, era che fosse certa di non aver mai viaggiato ad una velocità simile, senza contare le altezze e i brevi momenti sospesi nel vuoto quasi come se stesse volando, e la trovò senza dubbio un'emozione stupenda, certamente un'esperienza da ripetere.
    Anche se raggiunse parecchi e distanti luoghi del villaggio, fece ritorno alla magione dopo circa 5 minuti, atterrando in cima al tetto dopo essere saltata da un palazzo poco lontano e facendo spiccare una dolce planata al volatile, che nonostante la stazza, si muoveva in aria aggraziato come pochi uccelli.
    Atterrarono poco distanti dalla stallza, e dopo essere scesa dalla bizzarra cavalcatura ed essersi avvicinata all'allevatore con un'espressione neutra, emise il suo verdetto.
    Aveva detto che non sa volare.
    No, ma può planare.
    Sta bene. Mi piace. La compro.
    Oh, mi fa molto piacere, signorina. Non resterà delusa.
    Vada pure dentro a parlare con la mia segretaria, si occuperà lei di pagarla.
    Va bene. Grazie, Kiyomi-sama. L'uomo fece un inchino alla padrona di casa, prima di congedarsi ed entrare in casa, lasciando soli Kiyomi e Raizen, ma se questo non si fosse trovato all'esterno, la giovane donna sarebbe entrato a cercarlo, chiedendogli infine il suo parere. Allora, che ne pensi?
    Qualunque fosse stata la risposta, la ragazza avrebbe commentato disendo molto semplicemente. Bè, è veloce e leggiadro, e questo basta.
    Mi dispiace, però, per la perdita della tua super cena. Ma forse so come rimediare.

    Infilando la mano destra nella manica sinistra del kimono, Kiyomi prese una cosa che subito dopo porse all'Hokage, ovvero una busta da lettere color giallo paglierino e bordata d'oro, reggendola tra l'indice ed il medio.
    Ti ricordi di quando ti portai quel kunai, dicendo di averlo vinto allo Shi-e-en? Ho vinto molte altre belle cosucce e una di queste sono due ingressi per le terme Gorazumi.
    Sia chiaro: non è un appuntamento, né un modo per invitarti a vederci nudi un'altra volta. Ci avrei portato Hanako, ma deve partire per commerorare un parente deceduto, e l'invito scade a breve.
    Insomma, se ti va, vieni pure, ma non aspettarti altro da me.

    Come aveva già spiegato in precedenza, e credendo che il messaggio fosse abbastanza chiaro, non c'erano doppi fini in quell'invito, e la sua espressione seria ne era la prova. In fondo, però, un motivo doveva pur esserci se aveva scelto lui e non qualche altra amica donna, per accompagnarla, ed il fatto di stare abituandosi alla compagnia di quell'uomo, lo era.
     
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    Terme in Saldo






    Ai cloni cascarono le braccia, anche a Raizen invero, ed a tutti gli si dipinse in faccia la delusione, lo avevano probabilmente privato di uno dei pasti migliori della sua vita.

    Come non posso cucinarlo?
    È palese che sia stato concepito per lo spiedo!
    Guardate quel petto abbondante, ottimo con qualche salsa e un po’ di verdure.
    E le cosce… belle croccanti se cotte con la giusta fiamma.


    Si girò verso l’allevatore.

    Gliene compro uno.

    Una faccia che non ammetteva repliche, se l’avesse visto dubbioso avrebbe replicato.

    Lo voglio ovviamente per le corse professionali, quindi un bell’esemplare ipertrofico.

    Se ancora non avesse ceduto la faccia da entusiasta sarebbe diventata crucciata.

    Non mi costringa a costruire un parcheggio per carrozze nel suo pollaio.

    Si riavvicinò poi a Kiyomi per prenderle il biglietto di mano.

    Beh, è pur sempre una vacanza gratis alle terme, di solito hanno pure roba buona da mangiare.
    Stare ammollo mi piace, ma un intera sessione di terme non va d’accordo con la mia sudorazione.


    Fece spallucce e mise il biglietto in tasca.

    Beh, allora ci si vede alle terme, sai, avevo in mente dei piani per quel kunai, ancora devo mettermici sopra però.

    E dopo il rapido anticipo si allontanò, andando verso l’amministrazione.
     
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    Un tè a Villa Kiyomi

    Eva


    L'allevatore proprio non voleva cedere, difronte ai tentativi dell'Hokage di compare uno dei suoi preziosi chocobo per mangiarselo.
    Lo voglio ovviamente per le corse professionali, quindi un bell’esemplare ipertrofico.
    Dovrei crederci?
    Non mi costringa a costruire un parcheggio per carrozze nel suo pollaio.
    M-ma Hokage-sama, andiamo, perchè vuole proprio un chocobo? Facciamo così, le vendo...no anzi, le regalo un gallo tira-pugni. E' più grande di un chocobo, più robusto, e potrà combatterlo, così se lo batte, poi potrà mangiarselo. Che ne dice? L'uomo sarebbe stato più che felice di barattare uno dei suoi tanti galli combattenti

    per la vita di un chocobo, e senza indugio, il giorno seguente glielo avrebbe consegnato personalmente.
    Quando poi rimase da solo con Kiyomi, sembrò accettare volentieri l'invito, anche se non disdegno di far attendere invano la ragazza per un minimo di ringraziamento.
    Beh, allora ci si vede alle terme, sai, avevo in mente dei piani per quel kunai, ancora devo mettermici sopra però.
    Va bene, allora ci vediamo lì. Ma a casa tua non si usa più dire "grazie"?! Dopo aver sbuffato, si diresse verso la stalla, venendo subito raggiunta dalla sua domestica, che pareva avere fretta.
    Kiyomi-sama.
    E' arrivato un pacco per lei.

    Se è un altro regalo di quella psicopatica, te lo tirerò addosso, e non sarò delicata.
    Eehhe...desidera altro?
    Sì, chiama Shingen e fai preparare la stalla per il chocobo.
    Bene, ma...il cavallo? Non credo che ci entreranno entrambi.
    Mh. Invialo alla casa dei miei, qui non serve. Oppure mandalo pure al macello, la carne di cavallo fa bene.
    L'espressione impaurita del cavallo, che sembrava aver capito cosa poteva attenderlo, venne ignorata dalle due donne, che al momento avevano altro a cui pensare. Kiyomi si avvicinò al suo nuovo animale, il quale si fece accarezzare dolcemente il becco, mentre la sua padrona si rivolgeva spensierata al cavallo.
    Oh scusa, Shiro, ma sei licenziato, la stalla non è più tua. Vero, Eva?


    Edited by Yusnaan - 24/5/2017, 12:58
     
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    Ambientazione aggiornata per via dei recenti sviluppi

     
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