Esche per l' esca

Addestramento per Keiji ed Oda

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    Un tuffo per la salvezza
    Post VIII


    Oda iniziò la scalata senza guardarsi indietro non appena quella marea blu cominciò ad alzarsi. Era terribile quello che era successo a Jikken, aveva perso una vita per il semplice capriccio di una pazza, la stessa pazza che adesso aveva deciso di riprendersela.
    Quella donna pagherà Jikken, non si può giocare con l'equilibrio delle cose, i kami la puniranno.
    La cosa era stata sconcertante per Oda, non tanto la morte di Jikken quanto la sua creazione. Se quello era un corpo completamente artificiale, da dove avevano preso l'anima? Si poteva creare un'anima creando un corpo oppure dovevano essere create separatamente e poi bisognava impiantare l'anima come si trapianta un organo? Tutto questo poteva avere implicazioni tremende e far vacillare molte delle conoscenze tramite cui Oda osservava il mondo, ma per fortuna il sensitivo aveva una melma schifosa da cui fuggire.

    Keiji schizzò sul muro toccandolo appena, chiaramente non si trovava a suo agio nell'utilizzo del chakra adesivo e cercava ogni tipo di stratagemma per ridurre la sua dipendenza da esso, in questo caso fu piuttosto efficiente, infatti superò Oda con estrema facilità e lo precedette nell'esplorazione del condotto.
    Non vi erano trappole nel condotto, basta pensare che l'odore nauseabondo della Nendo sarebbe stato sufficiente a stordire chiunque si fosse trovato all'interno in pochi secondi, per fortuna la trasformazione che la sostanza aveva subito l'aveva resa quasi del tutto inodore, i due ninja non sarebbero morti annaspando in quel condotto.

    Oda si aiutò nuovamente con il chakra adesivo mantenendolo su mani e piedi per spingersi al meglio all’interno del cunicolo, procedendo il più in fretta che poteva, aiutandosi anche con il chakra durante la fuga, uscendo dal cunicolo con la sostanza alle calcagna. [Velocità 575]
    A differenza di Keiji, che era salito sul tetto, Oda si lanciò verso l’acqua, non attivò il chakra adesivo per sostenersi, correndo sul pavimento di assi di legno per poi tuffarsi direttamente nell'acqua, entrando a candela nell’acqua gelida, trovando un po’ di conforto prima che l’acqua salata cominciasse a fargli bruciare la ferita, ma nonostante il dolore non sarebbe uscito da lì, riemerso per prendere una boccata d'aria potè notare che Keiji non fosse insieme a lui.

    Contemporaneamente Keiji si era arrampicato sul tetto dell’edificio ed aveva deciso di colpire la Nendo Blu con la Suiton, probabilmente non aveva intuito che la sostanza cercava il chakra, quindi è vero l’acqua della Suiton ferì la sostanza, se così si può dire, ma contemporaneamente la fece aumentare di dimensione e la fece virare verso il tetto, quando altrimenti sarebbe caduta al suolo spandendosi in tutte le direzioni come un qualsiasi liquido. [Velocità: 550]
    Keiji, tuffati!

    Il laboratorio si trovava in quella posizione per un motivo molto semplice, lavorare con la nendo era terribilmente pericoloso, tanto che pochissime persone si sarebbero permesse di lavorarci sopra, era sempre possibile che qualcosa andasse storto o che la Nendo corrodesse qualche machinario provocato una pericolosa fuoriuscita che poteva non solo provocare la morte di svariati ricercatori, ma ancora peggio rivelare la posizione e l'esistenza degli Igashi. La soluzione era stata trovare un posto circondato dall'acqua in modo che una qualsiasi fuoriuscita si esaurisse da sola, come un incendio senza più legna da ardere.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Famiglia degli Esperimenti
    Epilogo



    Atto IX
    Crudeltà per la scienza †


    Avevo pensato a due ipotetici motivi per il quale la sostanza verde ci stesse seguendo: che percepisse il calore e le sostanze organiche - dopotutto aveva sciolto il corpo della povera Jikken in un solo istante - oppure che si nutrisse di chakra, dato che sembrava espandersi negli esatti punti dove mettevo i piedi. Se fosse stata la prima delle due opzioni, ricordando l'informazione vitale datami da Oda sul fatto che quel liquido odiasse l'acqua, una potente Mizurappa avrebbe sciolto in un solo istante quell'immondo esperimento. Tuttavia, se fosse stata la seconda delle due opzioni, essendo l'acqua della mia suiton creata attraverso il chakra, la melma si sarebbe dovuta addirittura accrescere, nutrita spropositatamente dalla tecnica. La fortuna non è mai stata mia alleata e non lo fu neanche in quell'occasione. Dalla posizione sopraelevata dove mi trovavo, lanciai l'Onda Acquatica su quella sostanza che, nell'immediato, parve ritrarsi, ferita. Non ebbi però il tempo di festeggiare che questa si gonfiò a dismisura ed in un istante era più in forze di prima. Bhè, adesso almeno ho la certezza che si nutra di chakra. Dissi, scrollando leggermente le spalle, mentre Oda mi suggeriva il da farsi dall'acqua in cui si era lanciato mentre io mi impegnavo in un tentativo vano. Keiji, tuffati! in un secondo spiccai un ennesimo grande salto e, allargando sia braccia che gambe, mi tuffai nel bacino idrico dal quale prima eravamo furtivamente entrati, cercando di rimanere a pelo dell'acqua per tenere sotto controllo tutto ciò che sarebbe successo alle mie spalle una volta lanciato.
    Ho sempre odiato la sensazione dei vestiti bagnati addosso.
    La melma azzurrina, gonfiatasi col mio jutsu, era scesa verticalmente lungo la parete rocciosa ed aveva iniziato a cercare spasmodicamente una fonte di chakra o qualcosa di organico di cui nutrirsi per poi terminare la sua corsa nella stessa acqua dove eravamo immersi io ed Oda. Non appena quella sostanza toccò il liquido necessario alla vita, essa bruciò in tante piccole scintille verdi, ritornando al suo stato originale e appestando la grotta di un odore orribile ma passeggero ed innocuo. L'avevamo scampata. Poteva andare molto peggio. Ma era vero che poteva andarci molto meglio. Qualsiasi cosa fosse al lavoro in quel luogo ci era sconosciuta: avevamo perso l'occasione di sapere chi o cosa fosse l'Esca, perché ci avessero portato in quel luogo e come facevano a disporre di marchingegni capaci di modificare lo spazio-tempo. Eravamo solo venuti a conoscenza di un nuovo esperimento: una bambina-ninja dalle grandi doti. Ma non era l'unica della sua specie, se così possiamo dire. Questo gettava un'enorme ombra su quella organizzazione. Un altro punto importante per Oda, più che per me, fu scoprire che gli Igashi si espandevano quasi fino a Kiri oltre che a Konoha ed Oto, come ben aveva avuto modi di sapere. Mi voltai verso di lui: Direi che è il momento di ritornare sui nostri passi. Andiamo al Bosco Azzurro.

    Una volta ritornati nel luogo dove tutto aveva avuto inizio, non potei che lasciare un piccolo avviso paterno Sanjuro è indubbiamente un uomo potente ma diffida dai suoi modi di fare. La mia espressione parlava da sola. È strano. Ed il suo misticismo è palesemente una qualche forma di pazzia molto radicata unita ad un'ottima capacità di manipolare il chakra. È pericoloso, nella sua sbadataggine. Avrei poi cercato di smorzare la tensione, chiedendogli qualcosa che fino a quel momento avevo tralasciato. Tu avevi già incontrato gli Igashi, mi hai detto. Quindi, cosa è successo,
    esattamente?
    Gli stavo chiedendo di raccontarmi la sua prima avventura nella tana del lupo.

    Io credo che tornerò a Kiri. Se anche tu proseguirai per quella strada, potremmo fare il viaggio insieme. Dissi in conclusione. Se invece fosse tornato a Konoha, avrei semplicemente aggiunto, rapido Fa' buon viaggio, allora. Arrivederci, Oda. Salutami Sho.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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    Tornare a mani vuote

    Post IX



    Oda immerse la testa sott'acqua ancora una volta, quando vide la massa azzurra precipitare e spandersi sulla superficie, senza riuscire ad intaccarla, ma emettendo scintille come un petardo, trattenne il fiato ancora finchè l'acqua non fu completamente pulita.
    AUUURGH! Si, c'è mancato poco...
    Disse ansimante, mentre ancora cercava di regolare il respiro dopo quell'apnea prolungata, quindi si avvicinò ad uno scoglio e si tirò fuori dall'acqua,seguendo Keiji al Bosco Azzurro.
    Ma mi raccomando, stai attento a dove metti i piedi questa volta.
    Ammise mentre strizzava i vestiti, non appena furono usciti dalla grotta e permettendo al sole di riscaldarlo un po' dopo il bagno gelido.
    L'Altro era tornato di nuovo, ma stava silenzioso e distante da Oda, non voleva parlare o prendere in giro il ninja di Konoha, stava solo lì a guardare i due ninja, seguedoli lungo il percorso lasciando una piuma nera ogni tanto...

    [...]



    Giunti al bosco, Keiji iniziò a parlare con Oda, non sembrava sarcastico o sprezzante, anzi, pareva quasi preoccupato per il ninja di Konoha e il suo possibile incontro con Sanjuro
    Sanjuro è indubbiamente un uomo potente ma diffida dai suoi modi di fare. La mia espressione parlava da sola. È strano. Ed il suo misticismo è palesemente una qualche forma di pazzia molto radicata unita ad un'ottima capacità di manipolare il chakra. È pericoloso, nella sua sbadataggine.
    Non ti preoccupare, sono sicuro che apprezzerà il mio... il mio.... per tutti i kami che solcano il cielo, l'unguento!!!Devo averlo perso quando siamo scappati dalla buca.
    Oda purtroppo non aveva più niente da presentare per convincere il grande Sanjuro a prenderlo come allievo, il povero ninja di Konoha sembrava distrutto tanto da chiudere le mani a pugno e sollevarle contro il cielo.
    DESTINO MANIFESTO!!
    Urlò furioso, prima di cadere a terra e battere i pugni con forza a terra mentre inveiva contro questa o l'altra divinità.

    Intanto l'Altro osservava da lontano, sempre silenzioso, muoveva ritmicamente le spalle, come se ridesse.
    E tu che ridi?
    Disse Oda a bassa voce, prima di riprendersi un po' e ricominciare a parlare con Keiji come se nulla fosse accaduto, l'Altro era sparito lasciando di nuovo una piuma nera al suolo.
    Si, eravamo in missione per conto dell'Hokage per indagare su alcune sparizioni ed abbiamo scoperto che questa famiglia di criminali, gli Igashi era coinvolta. Sappiamo che hanno dei traffici anche a Konoha, ti dirò... mi aspettavo che avessero dei traffici qui, anche perchè l'erede dell'organizzazione è stato assassinato qui non molto tempo fa, forse non è passato nemmeno un anno.

    Non avrebbe parlato del demone, dei gemellini del destino o del Teschio, non solo perchè erano informazioni riservate, ma anche perchè le parole sono armi potenti e Oda non voleva ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con il Teschio o gli inquietanti gemelli per una qualche congiunzione astrale, dopotutto in quella giornata tutto poteva andare storto.
    Purtroppo devo tornare a casa, il destino ha deciso che io oggi non incontrerò Sanjuro, ma presto il grande sciamano sentirà parlare nuovamente di me e finalmente potrà iniziarmi alla via degli spiriti. Arrivederci Keiji, saluterò Sho.

    Gli faceva strano sentire Keiji nominare Sho, gli ricordava di quando tutto era cambiato, di quando si era fatto tatuare la stella per dimostrare a sè stesso che erano ancora fratelli, erano ricordi terribili che chiunque vorrebbe dimenticare.
     
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17 replies since 19/2/2017, 13:33   222 views
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