S.O.M.A. Parte II

Qdv - Fenix, Kairi, Waket

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    - VII -




    L’attacco all’abominio fu tutto fuorchè inutile, ed a sentire le carni, solide come dovevano essere, dividersi sotto il suo arto Raizen arrivò quasi a convincersi che era riuscito ad eliminare quella minaccia, dopotutto aveva scelto quella tecnica perché in grado di rendere la zona colpita incapace di usare il chakra. Povero illuso.
    Nonostante la creatura avesse accusato il colpo infatti si sistemò presto, riprendendo i sensi e dimostrando che la sua anatomia aveva poco a che vedere con gli organi vitali, di fatto confermando i timori di Raizen: oltre che una scorza dura mancava anche di punti deboli e probabilmente la sua potenza non era da attribuirsi al chakra.
    Ma lui?
    Lui perché veniva ignorato?
    Aveva attaccato per ben due volte, entrambe con intenzioni tutt’altro che pacifiche eppure non era ancora bersaglio del mostro, come se questo non lo vedesse, persino poco fa aveva cercato di falciare Hebiko, passandogli sopra come se non esistesse, qualcosa di ben diverso dall’attaccarlo, per lui non esisteva.
    Ma perché lui no e le due kunoichi si?
    C’era qualcosa che aveva fatto di diverso rispetto a loro due, e ripensando al poco tempo trascorso al SOMA, l’unica differenza che gli veniva in mente era l’essersi occultato. L’occultamento sia chakrico che visivo, a quando poteva dedurne Raizen , significava una mancata individuazione all’ingresso di una barriera che invece aveva avvertito le kunoichi, segnando il loro chakra e trasformandole in obiettivi.

    Non so voi, ma le mie illusioni iniziano a farsi più ingombranti.

    Non era fiaccato, ma un velo di sudore freddo gli imperlava la fronte, per quanto sapesse che quelle immagini non fossero reali era comunque difficile sopportarne il peso emotivo, e non era da escludere che un esposizione prolungata potesse peggiorare la situazione lasciando dei segni permanenti.
    Forse però poteva prendere più di un piccione con una fava, ma sarebbe stato costretto a rifiutare l’offerta di Kairi.

    No, non posso.
    Mi serve restare concentrato su ciò che sto facendo qui.
    Kairi, usa la trasformazione insieme al mio clone, tu Hebiko lo farai con me.
    Se vi viene in mente qualcosa, cercate un modo per far correre meno il mio cervello.


    Fu così che mentre la belva si trasformava sotto il lenzuolo si attivò per creare un ennesimo clone, [Slot Tecnica 1]Kagebushin x 1 +
    Arte dei Cloni: Sabotatore
    Talento: L'utilizzatore può specializzare fino a due cloni al momento della creazione. Alla distruzione ogni clone si tramuta in due unità di sostanza melmosa e adesiva che può causare Intralcio Leggero. Può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.[Da genin in su]

    Arte dei Cloni: Equipaggiamento
    Speciale: L'utilizzatore può creare cloni aventi equipaggiamento differente dal creatore. Potranno avere solo equipaggiamento presente nella scheda del creatore ma entro i 500 crediti potranno avere più unità di un dato equip. di quelle possedute da quest'ultimo.[Da genin in su]
    dopo aver rilasciato quello all’esterno della porta in modo da avere una maggiore percentuale di chakra in corpo da smezzare successivamente.
    Il clone sarebbe comparso esattamente affianco all’Uchiha, pronto ad attivare la trasformazione mentre l’originale l’avrebbe fatta con Hebiko [Slot Tecnica 2 e 3]Henge x2 , sperava che il piccolo stratagemma avesse confuso il mostro a sufficienza da farlo desistere dall’attaccare, o quantomeno confondergli le idee su i due obiettivi che in caso contrario avrebbero comunque schivato.
    La fusione avrebbe permesso di risparmiare leggermente sui consumi, in quanto il chakra speso ad ogni utilizzo sarebbe stato ripartito, inoltre, se era stato rilevato il chakra delle Kunoichi quella fusione avrebbe permesso di avere come risultante un chakra differente che probabilmente non sarebbe stato individuato come pericoloso.
    C’era inoltre un altro fattore da considerare: se tutto quel sistema era automatico voleva dire che era stato un sigillo, innescato da qualcosa, ad unire i cadaveri in un'unica entità, se nessuno premeva i bottoni il processo era automatico, e forse un sigillo era anche addosso al cadavere: andava trovato.

    State attenti ad eventuali sigilli, potrebbe averne qualcosa addosso, a quanto pare qui dentro è tutto mosso dai sigilli, lui potrebbe non fare eccezione.

    Con quelle ultime parole tacque, cercando di concentrarsi unicamente sugli attacchi del mostro.
    Una volta fusi assieme era compito del Colosso muoversi, lo sdoppiamento del mostro infatti non permetteva ad una singola persona di difenderne due, certo, non avrebbero potuto attaccare, ma a quanto pareva farlo era comunque un suicidio.
    Se il mostro si fosse lanciato comunque sul clone Hebiko-Raizen questo avrebbe letteralmente impugnato uno dei tavoli accanto a lui con ambo le mani [Slot Difesa 1,2,3]Rif 775 per farsene scudo, certo, non era certamente la migliore delle armi difensive avendo un ergonomicità pari a quella di un termosifone, ma era comunque acciaio e poterlo impugnare per le aste che collegavano tra loro le gambe gli avrebbe permesso di ammortizzare le vibrazioni dei colpi.
    Frapporre tra lui ed il mostro il resistente elemento d’arredo quasi asettico avrebbe permesso di accusare tutti gli attacchi diretti della sua furia cieca, effetto che il clone Kairi-Raizen avrebbe replicato, riuscendo a coprirsi anche dal calcio al ginocchio che colpì con violenza la superfice metallica accartocciandola in quel punto, ma proteggendo l’articolazione grazie alla differenza di dimensioni tra il tavolo e il corpo di Raizen. [Slot Difesa 4 + Slot Azione 1 e 2]Rif 775 e conversione Slot Azione in difesa Successivamente i due, ed in vista di un successivo attacco, ancora muniti dei tavoli, avrebbero compiuto un piccolo movimento che li avrebbe portato spalle contro spalle, in modo da permettergli di difendersi con maggior efficacia. [Slot Azione 3]Vel 700
    Il clone insieme al Figliol del SOMA, munitosi di qualche liquame presente in abbondanza nella sala avrebbe disegnato a terra il sigillo visto sulla porta con quanti più dettagli possibili, sfruttando al massimo la freschezza del ricordo diventato praticamente suo.

    Questo è il sigillo che blocca la stanza.

    Aggiunse poi i disegni comparsi sui bottoni, indicandone eventuali colori se richiesto.

    Quelli invece i disegni comparsi sulla pulsantiera.
    Ci sono relazioni di qualche tipo tra i due?
    O qualche modo per disattivare il sigillo per far riapparire le porte se non altro?


    La pulsantiera poteva essere la soluzione di tutto, ma gli indizi per il suo utilizzo erano praticamente assenti, solamente il cerchio giallo aveva una vaga somiglianza alla serratura usata per aprire la porta, ma non indicava certamente la sua apertura quanto un sigillo più stretto vista la circonferenza chiusa. Le frecce azzurre invece potevano indicare lo sbloccaggio delle porte, colore, funzione e frecce avevano un senso che le accomunava. Decisamente nefasto invece era il rosso, somigliante a qualche tipo di misura drastica che avrebbe potuto sprofondare l’intero laboratorio nel mare. Totale mistero per il bianco, ai suoi occhi poteva infatti indicare anche la mancanza di carta igienica, come l’assenza di qualsiasi tipo di misura contenitiva o minaccia che avrebbe riportato la sala in una situazione di calma.
    Il fatto che fossero accese però poteva significare, in alternativa al fatto che fossero attivabili, che già fossero attive e che quindi andassero disattivate mediante i tasti, un’altra probabilità al 50% scarsamente utile, ma che concordava con i processi automatici del SOMA che senza alcun tipo di controllo si attivavano all’unisono.
    Era anche vera un’altra cosa: nel pannello era presente una seconda chiave, ruotarla poteva significare attivare altre funzioni, magari in grado di migliorare la situazione, ma di certo non poteva girarla senza la minima informazione, ragione per quale prima avrebbe esaminato meglio i tasti, cercando nonostante le luci spente di vedere colore ed eventuali sagome e di capire se nell’attuale posizione le chiavi stavano già attivando qualcosa o fossero li solamente in attesa delle altre, informazione preziosa in quanto gli avrebbe permesso di vedere se le chiavi avevano le medesime scanalature e tentare di replicarle in qualche modo, o eventualmente cercarne di simili tra i cadaveri li presenti.
    Altro dato che gli sarebbe stato utile era il grado di usura dei bottoni, ed avrebbe osservato quello di tutti in modo da capire se tale cosa poteva dargli qualche suggerimento.

    Si, sto cercando una stramaledetta soluzione.

    Affermò, non sapendo se lo dicesse a se stesso o a Jotaro.



    Chakra: 60/150
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Parata
    3: Parata
    4: Parata
    Slot Azione
    1: Parata
    2: Parata
    3: Posizionamento "scudi"
    4: //
    Slot Tecnica
    1: Clone
    2: Henge
    3: Henge
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 2
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

    Note
    //


    Edited by F e n i x - 9/3/2018, 18:43
     
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