Le Terme Goruzumi

Free Kiyomi Saito

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    Il Fiore Lupo

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    Le Terme di Goruzumi.






    Chiunque nel Contienente avrebbe affermato che uno dei posti migliori dove rifrancarsi dalla dura vita quotidiana e allo stesso tempo rilassarsi serenamente era il Paese delle Sorgente Terminali e il nome stesso, del resto, indicava il perché. Quando si uniscono delle terme favolose, calde e minerali utilissime per i reumatismi, e si aggiunge un panorama mozzafiato nel mentre il piatto era servito. Infatti la meta principale turistica nel giro degli Onsen-Ryokan era appunto il paese confinante a quello del Riso.

    Gli abitanti delle Sorgenti erano molto fieri del primato e logicamente faticavano a credere che qualcuno altro poteva in un certo modo creare concorrenza vista l’altissima qualità dei servizi che offrivano. Ma alcuni albergatori, i più attenti al mercato e i più astuti, sapevano che quel meccanismo si stava incrinando. Leggermente poco alla volta, un po’ come un fluire lento dell’acqua. Un po’ come il torpore che ti coglie quando ci si immerge in una vasca termale tiepida, un miscuglio di acqua calda e fredda.

    E uno di questi posti si trovava ben lontano anche dai confini delle Sorgenti. Dalla parte opposta, verso il Paese dei Fiumi in una amena posizione, alle pendici di un monte per lo più sempre innevato. Stavamo parlando delle Terme Goruzumi.

    Kiyomi Saito aveva vinto, in seguito ad un’occasione molto particolare, un biglietto per un soggiorno in un luogo ricercato, per l’appunto le Terme Goruzumi, chiamate anche gioiello dell’Ovest. Una delle poche realtà al di fuori del Paese delle Sorgenti in grado di emergere e di essere conosciuta quasi da chiunque per la qualità dei suoi servizi, della sua acqua e chiaramente dei suoi Onsen. Difficilmente la Ninja avrebbe rifiutato quell’invito sebbene la distanza rispetto al Villaggio non era così breve.


    Se avesse accettato l’invito…


    Sarebbe stato necessario circa un giorno di viaggio per giungere a destinazione e qualunque mezzo avrebbe preso la fogliosa si sarebbe presto accorta che nella direzione in cui procedeva la vita procedeva a rilento, in un ambiente tranquillo e sereno, un miscuglio di luoghi pacifici e ordinati. In un certo senso si vedeva il meglio di quello che il Paese del Fuoco riusciva a dare… e a garantire.

    Una volta di fronte alle Terme avrebbe compreso quanto effettivamente di vero c’era nelle voci che giravano su quel posto. Immerso in un verde lussureggiante, numerose “vasche” si presentavano attorno all’edificio principale che si sviluppava in tre piani. La facciata posteriore dava sulle pendici del Monte, che i locali chiamavano Yatarasu. Interamente costruito in legno era evidente che quella struttura meritava rispetto per la sua età piuttosto avanzata, ma allo stesso tempo era chiaro che la cura dei proprietari garantiva un aspetto a quel legno molto più onorabile di quanto in realtà avrebbe dovuto essere.






    La ninja avrebbe osservato che alcune persone stavano passando allegramente il tempo, in quel soleggiato pomeriggio, galleggiando a pancia all’insù nelle placide acque termali. Senza nemmeno il tempo di arrivare all’ingresso due giovani, vestiti entrambi con un elegante kimono, si sarebbero avvicinati a Kiyomi. Il primo era un ragazzo, sulla trentina, dall’aspetto gradevole, alto e longilineo. I tratti del suo viso non davano l’idea di essere propriamente del Paese del Fuoco ma più che altro dell’est. Forse Kumo o più distante ancora. La donna invece era più giovane, non più di una ventina d’anni e Kiyomi se avesse fatto caso un po’ sull’abbigliamento del duo avrebbe notato un identico anello nuziale, su entrambi. Probabilmente erano marito e moglie.

    La donna, dai corti capelli neri, ma dal viso quasi angelico avrebbe preso a parlare: - Benvenuta alle Terme Goruzumi. E’ piacere incontrarla. Mi chiamo Kairi Yondesu mentre Lei dovrebbe essere Kiyomi Saito, nevvero? Eravamo stati avvisati della sua futura presenza. E ci fa onore averla tra i nostri ospiti. – la donna a quel punto si sarebbe inchinata, in segno di rispetto e di accoglienza. Subito dopo avrebbe preso a parlare l’uomo: - Benarrivata, io sono Kinkato Yondesu e rinnovo le parole di mia moglie. E, se me lo consente, avrei modo di spiegarle un po’ come gestiamo queste terme. Prego mi segua pure! –

    Kinkato si sarebbe diretto verso la struttura principale e avrebbe illustrato un po’ quello che erano le informazioni tipiche e per lo più conosciute, sulla cena oppure sul pernottamento, tuttavia ad un certo punto avrebbe sicuramente richiamato ulteriormente l’attenzione di Kiyomi: - Ebbene, forse lei non lo saprà ma queste terme sono riservate, per metà, ai Ninja di Konoha e chiaramente per loro offriamo servizi esclusivi. Un terzo della struttura è ad accesso riservato solo ai Ninja e ivi si trovano migliori camere, una miglior assistenza e in particolare un ambiente in cui vige la massima riservatezza… come è giusto che sia del resto. Prego, entriamo pure nell’ala dedicata. -

    Così come si poteva osservare la cura riposta in quella struttura dall’esterno allo stesso modo Kiyomi avrebbe potuto riscontarla all’interno. Nell'ordine presente, nella pulizia e nell’ambiente raffinato. Nella parte pubblica si sarebbe subito accorta che numerose persone gravitavano attorno alla zona principale del Ryokan, oltre ad un gruppo di abili musicisti che stavano dilettando i presenti suonando alcune melodie classiche. Successivamente una volta che avrebbero superato alcuni corridoi e salito un piano di scale si sarebbero trovati nella parte riservata ai Ninja, e l’accesso in effetti era ben segnalato da un cartello, scritto finemente in Kanji. La fogliosa comunque non avrebbe incrociato alcun ninja durante il percorso.

    Una volta giunti davanti alla camera, di lusso e spaziosa, Kairi avrebbe proferito: - Ecco, questa è la sua camera e questa è la sua chiave. Deve sapere che nessuno può entrare nella sua camera a parte lei. Questa chiave, a forma di rana, disattiva i funjustu imposti che attiverebbero l’allarme appena rivelerebbero l’assenza della chiave stessa. Quindi la prego di non perderla. Ricordo inoltre che la camera è completamente insonorizzata e i vetri sono riflettenti. Detto questo… la cena verrà servita fra meno di un’ora e mezza, alle 19, mentre per le 21 ovviamente sarà il momento del bagno termale notturno, il quale rappresenta l’unicità di queste terme e che consigliamo, ai nostri clienti, assolutamente di non perdere. Bene, a dopo e per qualsiasi necessità o domanda siamo a sua disposizione. -

    Erano le diciotto e Kiyomi avrebbe avuto davanti a sé numerose possibilità. Andare alla ricerca di suoi colleghi di Konoha, cenare ovviamente, spostarsi nella parte pubblica; in attesa ovviamente del tanto decantato bagno termale notturno. Insomma… era finalmente giunto il momento di un meritato riposo!



    Bengiunto Yus alla Free creata apposta per la vincita della tua Pg Kiyomi al Shi-en-nin (o qualcosa del genere).
    Come puoi vedere si tratta di un momento di vacanza per la tua pg (ma ne siamo veramente sicuri?) Comunque le tue possibilità di interazioni sono veramente numerose con PNG e ambienti vari. Baserò la descrizione del complesso in funzione dei luoghi in cui opteraidi sostare.

    Gli ambienti visitabili sono praticamente tutti. Le cucine, il ristorante, una vasca termale a caso. La hall principale. Le saune, centro massaggi. La palestra oppure anche la reception, giusto per fare due chiacchiere con il "marito" oppure il salottino del thé e salottino lettura.

    Specifico che per l'ala riservata è presente ogni struttura sopracitata, ma senza la presenza dei civili. I punti fermi sono quelli temporali. La cena, dove vuoi tu, alle 19.30 e il bagno termale alle 21, dove e quando arriverà quel momento seguirà il mio post con la descrizione del bagno stesso.

    Buona giocata!
     
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    Le terme più Lussuose






    A Konoha la primavera aveva tutto un altro sapore, era inconfutabilmente la sua stagione. Certo, a Kiri il mare iniziava a calmarsi spumeggiando placidamente nelle rocciose scogliere, ad Oto l’umidità veniva asciugata dal Sole, facendo alzare la nebbia per mostrare i vicoli sozzi e farne fermentare gli odori più sgradevoli, mentre a Suna la sabbia si alzava con meno violenza.
    Ma Konoha si trasformava in un esplosione di colori e profumi mentre le nuove foglie rendevano gli alberi brillanti di nuova vita, per quanto nessuno potesse mai immaginarlo a Raizen piaceva, e ancora meno persone avrebbero potuto immaginare che gli piaceva stare alla finestra del suo ufficio, in posizione elevata rispetto a tutto il villaggio, ed osservare la natura che si risvegliava dal torpore invernale.
    Sospirò, svogliato, guardando verso la scrivania. Era uno di quei giorni in cui aveva voglia di fare qualsiasi cosa, tranne che stare sulla scrivania, solo tornando a sedersi notò il suo salvatore.
    Un invito alle terme che Kiyomi gli aveva dato qualche giorno prima.

    Oh. Mio. Dio.

    Si inchiodò qualche secondo a guardarlo, aveva totalmente dimenticato l’evento, e pensare che ci si era pure preparato.
    Gli ci vollero due teletrasporti per arrivare al suo appartamento, prendere i bagagli e tornare in ufficio, aggranfiare il “salva giornata” e precipitarsi fuori dall’edificio amministrativo per non meglio identificati impegni improvvisi in cui era vitale avere delle infradito.
    L’appuntamento era alle terme per cui i due non avrebbero condiviso il viaggio che per Raizen sarebbe stato assai più veloce, permettendogli di arrivare in anticipo.
    Le terme erano inerpicate in quella che, a grandezza inferiore, poteva essere definita nicchia, una minuscola valle tra i crepacci della montagna da cui si alzava una tenue nebbiolina, sintomo dell’acqua termale portata all’aperto.

    Quanta potenza.

    La zona era sicuramente interessata da dell’attività vulcanica che facendo ribollire chissà quale sorgente rispediva l’acqua nei meandri della montagna dopo averla caricata di minerali e proprietà benefiche, qualcosa che solo la natura era in grado di fare.

    Beh, parla per te.
    Quando non ho un sacco di carne a imbrigliarmi so fare molto di più che rompere qualche casetta.


    Raizen guardò storto la volpe.


    Eh, mo esagera.
    Supponendo che l’acqua che arrivi qua su sia come quella che arriva all’estremità di una cannuccia rovesciata, non penso che riusciresti a soffiarla fino in cima alla montagna da chissà quale falda. Senza considerare pressione e temperatura

    Senza nulla togliere eh.

    Di contro la volpe rimase allibita.

    Ma mi hai preso per una caldaia?
    Cioè non è certo quella la mia funzione!


    Idea che illuminò Raizen.

    Ma sai, la cosa si potrebbe anche sfruttare, con tutto il chakra che porto all’esterno con qualche tecnica d’acqua potrei fare un bel botto.
    Ma non so se una bestia come te comprende cosa sia in grado di fare dell’acqua che bolle.


    Non ascoltò le proteste del demone mentre entrava alle terme, il potere di poter silenziare la sua voce, spegnendola come un interruttore era un vantaggio non da poco quando voleva provare la sensazione di essere normale.
    L’ingresso al bosco delle terme era segnato dal tipico cancello torii che marcava l’inizio di un luogo sacro, continuando nel bosco, lasciandosi alle spalle anche il più lontano suono di civiltà si sarebbe arrivati, dopo varie svolte e spicchi di luce al complesso termale. Difficile non restarne affascinati.
    Quello che gli spicchi di luce mostravano tra le fronde degli alberi era ben poco rispetto a quello che si poteva osservare, le basse mura dello stabilimento si interrompevano sulla strada per lasciare spazio ad un cancello dorato le cui sbarre erano così fini e complesse da sembrare dei rampicanti di metallo, anche se quella sottile luce che emanavano poteva far immaginare a qualche ninja esperto che la sua forza non stesse nella massa del materiale di cui era composto ma nei sottili intrecci così simili a parole.
    Avrebbe atteso li l’arrivo di Kiyomi, dopotutto non aveva senso entrare senza di lei, essendo stato invitato farlo sarebbe stata una scortesia troppo grande perfino per lui.
    Vennero accolti da una coppia di… non sapeva cosa fossero, e gli sembrava strano fossero sposati, sposarsi tra colleghi non era certo comune, e mostrarlo ancora meno, era generalmente segno di scarsa professionalità, ma a Raizen non importava poi troppo, dentro a quelle delicate mura di cinta due cose gli interessavano: acqua calda e cibo. Il resto era mero contorno.
    Nel breve tour del complesso potevano tuttavia notare come il posto fosse in grado di reggere il confronto con le più famose terme del paese omonimo: ogni singola vasca aveva qualcosa di originale, diversi tipi d’acqua, diverse temperature, ma soprattutto le disposizioni: ogni vasca poteva contare su una vista particolare, all’avventore non rimaneva che scegliere cosa preferiva, si poteva stare tra le rocce, immersi nel verde dei bamboo, guardare la vallata o la cima del monte così bianca e al contempo imponente.
    Per i più estremi era stata deviata anche dell’acqua verso una vasca a strapiombo sul nulla, ci voleva del fegato visto che la caduta non avrebbe salvato nemmeno un ninja, ma l’esperienza e la vastità della vista era in grado di far comprendere quando piccolo fosse l’uomo e quanto grande e gentile fosse la terra a non schiacciarlo con un qualsiasi evento naturale.
    Nessun suono, nessun movimento, solo un orizzonte verdeggiante a perdita d’occhio.
    Quando la donna avesse illustrato le opzioni Raizen si sarebbe mosso impercettibilmente indietro, lasciando spazio alla kunoichi.

    Beh, è il tuo premio, scegli pure cosa fare, io ti farò compagnia.
    Ma senza esporre la mercanzia a caso eh!


    Avvertì con un tono divertito.
    Mentre iniziava ad esplorare la suite si accorse che quella che sembrava la camera non era che l’ingresso, di quello che si poteva chiamare appartamento più che stanza, aveva ambienti appositi per qualsiasi attività immaginabile, terme escluse, anche se non mancava una grande vasca da bagno.

    Se vuoi un parere, prenderei il menù e me lo farei portare in stanza paro paro.
    E fanculo l’interazione col mondo.


    Parlava con un tono di voce abbastanza alto visto che era in una stanza diversa in quanto occupato con l’esplorazione.


    Edited by F e n i x - 12/7/2017, 23:28
     
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    Le Terme Goruzumi

    Soggiorno lussuoso


    Dopo più di un anno di attesa, quella lettera speciale fu finalmente tirata fuori dal cassetto e rispolverata: era giunto il momento di riscuotere il famigerato premio e fare i bagagli per il Paese delle Sorgenti Termali.
    La giovane donna avvrebbe dovuto viaggiare da sola, quindi noleggiò una piccola carrozza coperta; avrebbe potuto prendere il suo nuovo chocobo, che sicuramente sarebbe stato più rapido, ma doveva ancora abituarsi a cavalcarlo per lunghi viaggi. Anche se lento, però, il viaggio fu piacevole, avendo portato qualche rivista da leggere ed un albo da disegno su cui abbozzare dei nuovi vestiti da fare.
    La ragazza era già stata in quel Paese, ma mai aveva avuto accesso alle famose terme Goruzumi, cosa che la mandava letteralmente in estasi. Il caldo umido e l'odore emanati dal paesaggio la riportavano ai bei tempi in cui non doveva preoccuparsi altro che a spendere soldi per prendersi cura di sè stessa, invece che dover lavorare come ninja e faticare sette camicie per guadagnarsi uno stipendio.
    Quando infine scese dalla carrozza, venne raggiunta da quelli che dovevano essere i proprietari o responsabili di quella zona termale, i quali si dimostrarono molto servili e poterono vedere la famosa Saito in tutto il suo splendore, con i capelli elegantemente raccolti ed un pregiato kimono giallo pallido e dorato indosso, mentre era impegnata a sventolarsi con un ventaglio. Un vestito elegante, un luogo lussuoso, gente al suo servizio...sì, le sembrava proprio di essere tornata ai vecchi tempi, e non faceva male prendersi una vacanza così, di tanto in tanto. Anche Raizen era lì, quindi dopo un inchino accennato ai due ragazzi, procedette a salutare cordialmente anche lui.
    Il giro dell'edificio non fece altro che mostrare ai due ospiti il lusso di quel luogo, illustrando le varie attività in cui potevano intrattenere il loro tempo, portandoli infine alle loro stanze, le quali erano dotate di particolari sigilli che stupirono la bella kunoichi. Non aveva mai visto una serratura del genere, ennesima prova della magnificenza e sicurezza di quel luogo.

    Lasciati finalmente soli, e mentre il facchino scaricava i bagagli di Kiyomi nella stanza, Raizen decise di organizzarsi sul da farsi.
    Bhè, io farò una doccia calda, ho bisogno di togliermi lo stress del viaggio da dosso, e poi scenderò a chiedere più informazioni su questo "evento speciale", che mi sa tanto di un rozzo bagno di mezzanotte. Non vorrei ritrovarmi insieme ad una marmaglia di gente sudaticcia e chiassosa.
    Ma tu puoi fare quello che ti pare, la stanza ce l'hai, goditi pure la struttura.

    Avendo ricevuto due inviti, all'Hokage avrebbero dovuto sicuramente riservare una seconda stanza, senza contare che la ragazza non avrebbe di certo voluto condividere la propria con lui, ma se così non fosse stato, non avrebbero certo condiviso il letto. In ogni caso, dopo avergli espresso le sue idee sul programma, si sarebbe ritirata nella sua stanza, chiudendo a chiave la porta e liberandosi dei suoi vestiti; l'eleganza del luogo non poteva che farla sentire bene ed a suo agio come in pochi altri posti, e dopo la lunga doccia rilassante che seguì, la giovane donna, con assoluta calma e tranquillità, scese al piano di sotto. Aveva in programma di fare tante cose per la sua cura personale, ma prima di tutto, voleva accertarsi delle famose voci che correvano su quel luogo, girando con un morbido accappatoio bianco.
    Le terme Goruzumi erano conosciute soprattutto per le incredibili proprietà benefiche della loro acqua, ma se il bagno particolare era quello previsto per le 21, non c'era motivo per non approfittare dei molti altri servizi, ma prima di tutto sarebbe andata ad accertarsi di quello che era al corrente. Si diresse quindi verso l'uomo che la aveva accolta all'inizio, uno dei pochi che certamente sapeva dettagliatamente tutto ciò che riguardava quelle terme, raggiungendolo alla reception.
    Salve, Kinkato-san. Questo qui sembra proprio un posto splendido, ma prima di iniziare con qualche attività, mi andrebbe di sapere qualcosa in più. Disse, appoggiandosi con i gomiti al bancone. Si sente parlare tanto di queste famose terme, e ho sentito dire che fanno davvero miracoli, ma mi dica qualcosa di più specifico. L'evento di cui parlava è legato a questa diceria?
     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Secondo Post




    Onorevole Hogake è un vero piacere riceverla qui, in queste modeste terme. - così esordì Kinkato alla presenza, inaspettata, delle capo del Villaggio della Foglia. Per Raizen sarebbe stato evidente verificare la sincerità del leggero inchino di entrambi i proprietari delle Terme. Si vedeva nel loro comportamento il rispetto che elarginavo nei confronti di un'ospite così autorevole <i> – Vi prepareremo le stanze migliori, per entrambi. Era da tempo immemore che un Hogake non ci faceva visita. L'ultimo fu il Terzo, Sarutobi... dovete sapere che fu un promotore nella costruzione di queste terme. E negli anni seguenti era solito fare visite periodiche per rilassarsi in questi posti così ameni - nuovamente le parole, forse sorprendenti per Raizen, sarebbero risuonate come vere per il Ninja vista la convinzione con la quale la coppia espose questo breve ricordo di un passato molto lontano.

    Il resto del tempo trascorse come previsto e poco prima della cena Kiyomi ebbe modo di incrociare il padrone delle terme, così per scambiare alcune semplici parole. Kinkato si rivelò cordiale, come al suo solito, nel rispondere: - Più che diceria Kiyomi-sama... queste acque sono davvero curative. Numerosi esperti hanno assicurato la loro efficacia. Quindi un bagno, in una qualsiasi delle vasche qui presenti, si può rivelare salutare. Per quanto riguarda invece l'evento della sera sarò più specifico... come da lei richiesto. Ad essere onesti è un evento esclusivo per gli Shinobi. In pratica vi condurremo in una particolare vasca, dove ad orari ben precisi, risale l'acqua termale grazie a particolari correnti. Lo riserviamo ai Ninja perché molto semplicemente alcune di queste correnti possono essere, diciamo, energiche e quindi serve un fisico allenato per apprezzare il tutto... - e con un sorriso cordiale Kinkato concluse la sua spiegazione, assolutamente disponibile per fornire maggiori delucidazioni.

    Per Raizen e Kiyomi la cena sarebbe stata presentata all'ora prevista. Come ci si poteva aspettare da un posto di quel livello il menù sarebbe stato servito alla carta, mettendo a disposizione quanto di meglio il cibo montano e il pesce fluviale potevano offrire. Qualunque pietanza avrebbero preso sicuramente sarebbero stati soddisfatti vista la cura e la bontà dei piatti che sarebbero stati preparati, come per tutti gli altri ospiti, civili, presenti in quelle stanzette ricercate.

    Se poi avessero deciso di presentarsi all'evento delle ore nove entrambi i Ninja sarebbero accompagnati personalmente da Kinkato nei corrispettivi spogliatoi antistanti la vasca comune, come avrebbero presto scoperto a loro più completa sorpresa. Forse superato il primo imbarazzo per entrambi i Ninja, di trovarsi nella stessa vasca vestiti in poco più che accappatoio, la vasca stessa avrebbe ispirato positivamente gli Shinobi ad immergersi, quasi fossero stati attratti in maniera viscerale.

    Successivamente sarebbero passati alcuni minuti e tutto ad un tratto l'acqua avrebbe iniziato a farsi agitata. Forse troppo, rispetto a quanto aveva anticipato Kinkato, visto che in una questione di un istante la corrente si sarebbe trasformata in un vero e proprio vortice dal quale nemmeno un Ninja abilissimo e potente come Raizen avrebbe potuto fare qualcosa. Semplicemente entrambi sarebbero stati risucchiati verso il basso venendo spinti da una forza irrefrenabile in cunicoli stretti e rocciosi. Avrebbero potuto opporsi ma sarebbe stato inutile.

    In quel turbinio di correnti e vortici i Ninja sarebbero stati divisi incanalandosi in due cunicoli diversi. Dopo meno di una decina di secondi di apnea Raizen e Kinkato sarebbero spuntati da uno di quei cunicoli cadendo, diciamo così, dall'alto verso un'altra vasca. Subito avrebbero potuto realizzare di trovarsi in una sorta di sistema interno di gallerie, nascoste e scavate nelle viscere della montagna.

    Ma cosa stava succedendo? CI sarebbe voluto poco per ricevere una risposta la quale, per quanto criptica, sarebbe risuonata nella loro testa.

    Giovani Shinobi, bengiunti nel Jundo. Il Santuario della Purezza.



    Sarebbe stata una voce profonda. Intensa. Una voce che sapeva di antico... e di rispettabile.


    Avete solo un modo per proseguire. Affrontate il destino che queste acque vi riserveranno... fino alla meta finale.



    E così come la voce apparse all'improvviso scomparve. Forse lasciando più domande che risposte al duo di Ninja, al momento separati fisicamente. Se avessero seguito le indicazioni di quella voce e avessero proseguito lungo quelle acque termali presto si sarebbero accorti che si trovavano in una sorta di labirinto. Un infinito groviglio di caverne illuminate dal riflesso della luce lunare. Proseguendo tuttavia per i due Ninja, oltre al labirinto in sé, sarebbero presto comparsi problemi ben più seri.

    Per Raizen l'acqua avrebbe iniziato a farsi molto più calda, minuto dopo minuto. Poco importava le abilità che avrebbe utilizzato quell'acqua, forse dotata di proprietà magiche, avrebbe superato qualsiasi barriera. Ma non solo all'aumentare della temperatura contestualmente nella mente del Ninja sarebbero apparse delle immagini ben precise.

    Immagini di una donna. Bellissima. Una donna molto vicina all'Hogake. Una donna di nome Shizuka. Per Raizen sarebbe stato impossibile non pensarla. Non ricordarsi, oppure dimenticare. Allo stesso tempo insieme ai momenti passati con quella Shinobi altre immagini veloci sarebbero apparse al Ninja: festa, incoronazione, amici, nemici e contendenti per il posto di Hogake. Per un ruolo così fondamentale... ma forse troppo pesante pure per le possenti spalle del Colosso di Konoha. In pratica ricordi dolorosi, momenti persi avrebbero afflitto il Foglioso e più permetteva a questi sentimenti di penetrare nel suo animo più l'acqua si sarebbe fatta bollente. Era una sorta di trappola. Doveva affrontarli, risolverli con se stesso. Accettarli o il passato sarebbe giunto alle porte del cuore del Ninja per chiedere quanto dovuto.

    Diversamente sarebbe toccato a Kiyomi. Perdendosi in quei meandri della montagna, dove l'acqua tiepida raggiungeva facilmente le sue cosce presto si sarebbe accorta che la temperatura si stava abbassando, diventando a poco a poco sempre più gelida. E insieme a questa terribile sensazione nella sua mente sarebbero apparse immagini che mai avrebbe pensato in quei momenti così critici. Immagini di una persona specifica: Raizen, Hogake di Konoha, il Colosso della Foglia... colei che aveva così tanto preso da Kiyomi stessa.

    Colui che era andato ben oltre all'amicizia. Colui che aveva colto il fiore della sua giovinezza. Ma questo, forse per la Ninja, era troppo. Un passato che era meglio mettere da parte ma che ora risaliva a galla. O forse meglio dire che faceva sprofondare vista la temperatura dell'acqua che avrebbe presto costretto Kiyomi a stringere i denti e le braccia per non soffrire dal gelo che la stava colpendo.

    Così entrambi si sarebbero trovati davanti ad una sfida. Dovevano affrontare, accettare e realizzare i loro problemi e il loro passato. Era evidente... se ovviamente volevano superare incolumi quella situazione.


    Ben giunti alla prima prova del percorso verso il vero significato del Jundo. Come potete intuire ON-Gdr il vostro si tratterà di un post prettamente personale e introspettivo. Dovrete affrontare alcune delle vostre paure/ricordi (ovviamente a modo vostro)... e provare a superarle.

    Provateci ma non date per scontato la riuscita, a seconda di quanto sarete convincenti vi aspetteranno evoluzioni molti interessanti nel prossimo post!
     
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    Il passato che Brucia








    Alle felicitazioni di Kinkato Raizen avrebbe risposto con un lieve sorriso.

    Non sia modesto, Kinkako-san.
    Queste terme rivaleggiano con l’intero paese delle sorgenti termali, ostentare modestia è peggio che ostentare la realtà.


    Il tono era cordiale e non severo e concluse con un secondo lieve sorriso prima di seguire il piccolo gruppetto formatosi in un giro turistico dell’impianto termale, apprendendo con piacere che le terme avevano un reale potere curativo, cosa che lo invogliava maggiormente ad immergersi, anche se lontano dai bambini.
    L’evento notturno invece si rivelava ancor più interessante, sembrava infatti che non fosse aperto a chiunque, ed anzi, fosse necessario essere addestrati nelle arti ninja per poterlo apprezzare.

    Oh, interessante.

    Commentò con meraviglia.
    Il giro si sarebbe concluso nelle stanze, in cui Kiyomi non si risparmio la sua consueta dose di causticità, che venne accolta d Raizen con una smorfia, un verso per la precisione, con cui faceva un imitazione ben poco aggraziata della kunoichi.

    Hai aggiunto la candeggina allo yogurt mattutino eh, Kiyomi?

    E così dicendo avrebbe preso il suo zaino per prendere posto nella sua stanza, non si sarebbero rivisti prima dell’evento serale. Raizen avrebbe passato qualche oretta a tu per tu col servizio personalizzato, godendosi i pesci d’acqua dolce cotti in svariati modi, e tutti con ingredienti provenienti da poco fuori della recinzione del complesso termale, e il tutto all’interno dell’esclusiva vasca che dava sulla vallata, l’ora del tramonto era quella giusta per un simile evento, ed il servizio era di così alta qualità che il cameriere serviva le pietanze senza disturbare i suoi pensieri. Per una volta, stranamente, era contento di non avere nessuno a fargli compagnia.
    In realtà spesso lo era, ma per le donne faceva sempre delle eccezioni, tranne quella volta.
    Si sarebbe alzato dalla vasca qualche minuto prima dell’evento serale, giusto il tempo necessario a cambiarsi per indossare il morbido accappatoio messo a disposizione dall’albergo.

    Kinkako, perché ho così tanta voglia di buttarmi in quella vasca?

    Avrebbe domandato senza guardare negli occhi il suo interlocutore, mentre il suo naso analizzava l’aria alla ricerca di odori particolari [segugio] e tenendo gli occhi incollati alla superficie opaca dell’acqua.
    La vasca principale al momento era riservata esclusivamente a loro, cosa che a Raizen non diede minimamente fastidio, era abituato alle nudità sue e di Kiyomi, per cui non diede segno ne di stupore ne di disagio quando la donna prese posto nella vasca.

    We.

    Salutò senza troppa enfasi, dopotutto si era solamente trasferito da una vasca all’altra, quindi era ancora sufficientemente rilassato da prestare poca attenzione all’esterno, e il caldo tendeva ad annebbiargli lievemente il cervello. Fu costretto ad un brusco risveglio quando l’acqua si fece improvvisamente mossa, sempre di più, fino a quando un vortice non risucchiò entrambi. Avrebbe tentato un appiglio sulle rocce, ma rese scivolose dall’acqua si dimostrarono del tutto inutili, come anche il fondo che pareva essere troppo distante per poggiarci i piedi.
    Se avesse avuto la mente un po’ più limpida avrebbe pensato ad un’ attrazione turistica, ma in quei precisi secondi era occupata da turpiloqui irripetibili, in molti dei quali Kinkako veniva coinvolto in orge tra animali, dei e sua moglie usata come secchio per liquidi non meglio precisabili. Vennero anche separati da Kiyomi, ma non se ne preoccupò, per quanto singolare quell’esperienza non pareva essere pericolosa.
    La lunga scivolata si concluse in un sistema di gallerie di cui, a causa dell’oscurità, non vedeva confini, stava per porre una domanda, quando una voce, appartenente a chissà chi, parlò, diffusa nell’area come se fosse la roccia stessa a parlare.
    Un tono aulico che, quasi come uno spirito custode, gli disse cosa dovevano fare per uscire da quel luogo, di cui Raizen sentiva di potersi fidare, stranamente.

    Kinkako.
    Sto per radere al suolo questo posto, questa attrazione a sorpresa per turisti si è già presa troppo spazio.
    Vorresti spiegarmi?


    Eppure, per quanto teso fosse non riuscì ad arrestarsi, inconsciamente ipnotizzato da chissà cosa, senti a stento l’acqua farsi calda, un incremento di temperatura che smise di crescere esclusivamente quando un immagine apparve davanti a lui: Shizuka.
    Si rabbuiò quasi istantaneamente mentre quella figura gli correva incontro con una risata squillante quanto ostentata.

    Ey, Shizuka ma che…?

    Non era possibile che fosse li, stava palesemente interagendo con un illusione, eppure era così reale, non faceva presa sulla sua percezione della realtà quanto con una parte profonda del suo essere, la radice dei sentimenti, era ciò che provava ad animare quell’immagine, che presto sarebbe stata seguita a ruota da migliaia di istantanee, scene della sua vita che gli picchiavano sulle spalle come un maglio. Si rese presto conto che facevano presa sui suoi sensi di colpa, sulle sue incertezze, su emozioni che non era in grado di gestire e verso le quali si trovava disarmato.
    Raizen era forte, non era sul tetto del mondo ninja, ma la sua forza era difficile da mettere in discussione, ma un uomo non è fatto solo di ossa e muscoli, i suoi sentimenti ne prendevano una buona fetta, una fetta che spesso la Montagna decideva di ignorare, un metodo che gli impediva di soffrire ma al contempo di risolvere le sue turbe più profonde.
    Sapeva perché tutte quelle immagini gli scorrevano dinnanzi agli occhi e sapeva che non sarebbe riuscito a contrastarle, l’acqua andava scaldandosi, arrivando a limiti praticamente insostenibili, ed a nulla sarebbe servito il chakra repulsivo che cercava di far fluire all’esterno del corpo per isolarsene.
    Si trovò totalmente disarmato di fronte a quelle immagini, vedeva Shizuka ridere, distante da se, per poi appassire e piangere in una disperazione così profonda e densa che per lui era stato impossibile dissolvere, tese la mano verso quella visione onirica, ma si era praticamente arreso ancor prima di cominciare.

    Io… tu… non mi hai mai accettato…
    …non l’hai mai fatto…
    …non mi hai mai ascoltato…


    Ma sapeva bene che quello era un problema condiviso, se era vero che Shizuka non ascoltava era vero che lui non si sforzava di parlare in un modo che lei comprendeva, sempre fisico e rude adottava il modo che desiderava venisse utilizzato su di lui, senza probabilmente rendersi conto che anche lui avrebbe reagito alla medesima maniera: chiudendosi a riccio e tenendo per se qualsiasi tipo di problema.
    Ed era quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi, lui che sbraitava, si arrabbiava perché il suo punto di vista non veniva considerato e lei che si voltava dall’altra parte prima di scoppiare davanti alla sua insistenza. Guardare dall’esterno quella scena era se possibile ancor più struggente che viverla, a mente fredda era tutto così stupidamente irreale, nessuno dei due muoveva un passo intestardendosi nella sua posizione, l’uno per testardaggine ed orgoglio, l’altra per paura della realtà e delle conseguenze dell’accettarla.
    Ma quel flusso non riguardava solamente Shizuka, c’era persino la sua nomina ad Hokage, il peso stesso di quella carica e quanto si sentisse inadatto a ricoprire la stessa.
    Quando i ricordi esitarono sul suo volto di pietra appena concluso crollò come un castello di carte, l’acqua gli bruciava la pelle m non riusciva realmente a badarci, nonostante la sentisse fino all’altezza del petto in ginocchio com’era.

    Konoha aveva bisogno di una guida… non potevo lasciarla sola e poi… e poi il daimyo mi ha accettato… io…

    Si rivedeva seduto sulla scrivania ad infliggere quella tortura psicologica Yato nel tentativo di fargli confessare chissà cosa per confermare un imprecisato sospetto, dovuto al fatto che fosse troppo testardo per ammettere che forse Yato lo odiava come tutti semplicemente perché lui era Raizen prima di essere l’Hokage. Un Colosso di oltre due metri schietto, burbero e sanguigno che prima di chiedere ti assestava un cazzotto nel grugno giusto per farti capire che se la risposta non gli garbava quelli non sarebbero stati che i primi denti da raccattare.
    Continuava ad essere un jonin qualsiasi nonostante avesse sopra la testa il cappello più pesante dell’intera nazione, senza pensare che proprio a causa di quel cappello dovesse cambiare, calmarsi, ragionare e soltanto dopo agire. Poteva dare uno schiaffo a chiunque se lo meritasse, ma come kage, come HOkage non poteva permetterselo.
    Eppure al contempo sapeva di non poter diventare come Itai, di non poter essere una figura rassicurante, erano due tipi di persone totalmente differenti, come differenti furono i loro metodi di interazione con i loro demoni: Raizen comprese l’odio della volpe, accettandolo, Itai lo spazzò via, annullandolo.
    Un modo di agire che li aveva segnati, definendone il cammino, eppure in quelle grotte la Montagna stava a rimuginare su quanto quelle scelte fossero usate come giustificazione per il suo modo di agire e… sbagliare.
    Quella parola lo terrificava, da quando aveva preso posto nella scrivania che più di tutte era stata testimone di giganteschi errori aveva il terrore di sbagliare e venir ricordato soltanto come l’Hokage che attraverso la sua furia aveva portato distruzione alla foglia.
    Capì, in quel momento, che la chiave del suo successo era la crescita, quella vera.
    Doveva riuscire a capire che lui per il villaggio era la risorsa ultima il gran finale prima della disfatta totale, comprese che per le persone doveva essere un appoggio più che uno spillo pronto a farle scattare al minimo cenno di rilassamento, capì che il suo carattere, il suo spigoloso carattere andava smussato, prima a colpi di maglio, e poi levigato.
    Ripenso anche al kiriano, quello giunto a Konoha per fare rapporto, anche con lui aveva sbagliato, in una situazione in cui poteva avere tutto, la sua fretta di saltare al collo della preda l’aveva messo in svantaggio, permettendogli di ottenere soltanto la metà. Un errore per cui avrebbe assegnato con facilità l’etichetta di stupido ad un qualsiasi genin.
    Stava sbagliando, e di quei piccoli errori il suo villaggio gli avrebbe chiesto conto se non fosse rinsavito dalla sua cupidigia. Persino la scappatella al gate si rese conto che poteva essere trattata con maggiore finezza, persino la discussione che nuovamente ne ebbe con Shizuka poteva essere trattata in maniera diversa, più adulta, l’ennesimo errore che aveva dato al suo orgoglio una spinta.
    Poteva davvero biasimarsi per tutto quello?
    Era un bastardo, nato e vissuto da straccione, e per quante corone e titoli potesse darsi… restava uno straccione. Poteva pettinarsi, poteva tirarsi a lucido, ma nel suo profondo, l’odore di povertà, di periferia, quello restava legato all’anima e più si cercava di salire più stringeva, fino a soffocarti. Oppure, fino a comprendere che non era solo, che il suo compito era quello di guidare, di osservare e consigliare, di vegliare sul villaggio. Poteva salvarsi?
    Poteva salvare Shizuka?
    Si sarebbe voluto ancora una volta chinare su quell’esile figura, poggiargli una mano sulla spalla e dirle che sarebbe andato tutto meglio, ma ormai era troppo tardi per quello, forse non tutto si poteva riparare.
    E proprio quel pensiero gli fece comprende che forse doveva mettere un freno alla sua esuberanza, ed iniziare a fidarsi del prossimo in un modo nuovo, non solo della loro forza fisica, ma anche di quella mentale e della loro fedeltà verso il villaggio.
    Sospettare del prossimo, dubitare del suo acume e valore, non lo avrebbe portato da nessuna parte. Dubitava di tutti, continuamente, per una ragione o per l’altra chiunque gli era inferiore, ma la cosa non valeva per i suoi avversari, quelli non venivano mai sottovalutati, cosa che lo costringeva a prendere sempre le redini di qualsiasi missione, travestendo il suo bisogno di spiccare ed essere accettato da volontà di proteggere il prossimo. Era una battaglia che non poteva portare avanti da solo, non più.
    Un sospiro pesante dissolse quella nube di ricordi come fumo, la volpe taceva, quello non era un suo problema dopotutto, e seppure indirettamente poteva esserlo non sarebbe potuta essere d’aiuto per risolverlo.
    Le mani ormai raggrinzite apparivano grazie all’acqua ancora più grandi sotto la superficie debolmente illuminata, qualsiasi sortilegio fosse era abbastanza forte da far riflettere le immagini dei suoi ricordi persino sull’acqua ora perfettamente immobile.

    Scusatemi…

    Le scuse quella volta non sarebbero bastate, quei rimorsi non sarebbero stati sanati, erano errori del passato a cui non avrebbe potuto fare ammenda, ma poteva far invecchiare quelle cicatrici, assottigliarle e sperare di non causarne altre in futuro. Si accorse in quel momento, che la prima persona ad essere delusa del suo comportamento era se stesso. Aveva pianificato un futuro differente per se stesso, pensava di poter essere un persona differente da quella che quelle grotte gli rivelarono essere.
    Restò immobile col capo chino, sfiancato dai suoi stessi rimorsi, piegato, ma non sconfitto…I ricordi sfuocarono e l’acqua si increspò.

    Scusami…
     
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    Le Terme Goruzumi

    ardente paradiso e gelido inferno


    Dopo aver chiesto informazioni sulle vasche e successivamente sugli altri servizi che offriva la struttura, la donna passò il tempo visitando la struttura e godensosi il paesaggio fino all'ora di cena, dove potè gustare un buon menù a base di pesce. Un soggiorno in una spa, dopo tanti mesi passati in uno squallido bilocale, era proprio la cura che ci voleva, e quale migliore occasione per rilassarsi, che usufruire del miglior trattamento termale dell'intero continente.
    A quanto pareva, c'era qualcosa di più dietro il bagno delle 21 a quelle specifiche vasche, quindi non aveva certo intenzione di perderselo, motivo per cui si presentò in quel luogo poco prima dell'orario stabilito. La sua paura che vi fossero troppe persone vogliose di godere di quel bagno, si era placata nel vedere la raffinatezza di quella struttura, adatta sicuramente a pochi eletti, come era anche ben visibile dai pochi clienti visti in giro; il fatto, poi, che fosse riservata ai ninja, rendeva ancora più sicuro il non trovare altri individui fastidiosi. Suo malgrado, c'era pur sempre Raizen, ma ormai era abituata a spogliarsi in sua presenza, sperando soltanto che non se sarebbe uscito con i modi volgari dell'ultima volta.
    Dopo essere passata per lo spogliatoio, lasciandosi coperta soltanto con un asciugamano, arrivò infine in prossimità della famosa vasca.

    Osservando quello splendido panorama avvolto nel vapore, Kiyomi si sentiva al settimo cielo: lo aveva desiderato tanto e finalmente era lì, nel luogo in cui poteva curare il suo corpo come in nessun altro posto al mondo.
    Solo a respirare quel maleodorante vapore scaturito dalle calde acque sulfuree le pareva già di sentire i suoi incredibili effetti benefici, e lentamente avanzò fino al bordo vasca, dove vi trovò già immerso Raizen, ed a cui rispose con lo stesso saluto ad essa riservata, imitandolo.
    We.
    Senza pensarci, levò via l'asciugamano e si immerse nell'acqua lentamente, assaporando col corpo l'acqua che lo ricoprì centimetro dopo centimetro.
    La temperatura era particolarmente alta, ma un vero toccasana per i pori della sua pelle, e senza attendere oltre, in piena estasi, cominciò a passarsi quell'acqua sulle braccia e sul volto.
    Tutto sembrava volgere al meglio, almeno fino a quando tutto ad un tratto, l'acqua non cominciò a farsi mossa, cosa che inizialmente non preoccupò la ragazza, dato le era stato avvisato di quel fenomeno, ma dopo poco tempo, iniziò a far fatica a non farsi trascinare via dalla corrente, fino a venire spinta via. Le urla ed i tentativi di aggrapparsi a qualcosa furono del tutto vani, finendo risucchiata in un vortice che la portò attraverso un lungo tunnel fino a farla sprofondare in una caverna allagata.

    Dopo essere riemersa, si guardò intorno presa dallo spavento, cercando di inquadrare il nuovo spettrale ambiente e qualsiasi forma di vita ci fosse, mentre i suoi occhi si abituavano alla fioca luce. Sfortunatamente, non trovò nessuno, tantomeno Raizen, la cui presenza l'avrebbe certamente rassicurata, in quel momento. Era completamente sola ed isolata, non sapeva dove si trovava, e il tunnel che l'aveva condotta lì era decisamente troppo lontano per poterlo risalire.
    Per lo meno, non ci volle molte affinchè una voce fece luce sulla tetra faccenda, rivelando essere una specie di prova, cosa che scatenò l'ira di Kiyomi.
    Brutto figlio di....! Che stronzo, dovevo immaginarlo che fosse tutto organizzato.
    Senza indugiare oltre, si avventurò nella caverna, facendosi strada attraverso l'acqua alta ed abbassandosi per restare a pelo dell'acqua ancora calda.
    Per fortuna ho portato le cartebomba, gliela faccio saltare in aria questa spa. Così impara a farmi questo genere di sorprese.
    Man mano che proseguì, l'acqua si fece sempre più fredda, costringendola a tirare fuori il busto e cercare di riscaldarsi con mani e braccia.
    Bè...magari questo freddo non è una cosa negativa. G-già, il freddo rinvigorisce, tonifica la pelle, i muscoli, il seno. In fondo è solo un po' di frescolino. MAMMA che freddo.
    Anche se la voglia di trovare un'uscita era la sua unica priorità, per qualche strano motivo, nella sua mente cominciò ad essere affollata da immagini di Raizen, ed anche se lo aveva visto fino a poco prima, proprio non riusciva a toglierselo dalla testa. Perchè lo stava pensando? Perchè proprio lui?
    Le immagini passarono a diventare ricordi, dalla prima volta che lo incontrò, ai momenti meno intimi, a volte divertenti.
    Non capiva perchè ormai non riusciva a fare a meno di pensarci. Forse perchè in un certo senso, si trovava lì per merito suo, essendo stato il punto cruciale che aveva dato una svolta alla sua vita. Non si era mai completamente pentita di essersi concessa a lui, credendo di aver fatto tuttavia un buon affare, ma non avrebbe mai immaginato che le cose si evolvessero in quella maniera. In principio neanche lo sopportava, ma col passare del tempo erano diventati ben più che conoscenti, e almeno dal suo punto di vista, vedeva in lui un punto di riferimento che andava oltre l'originale rapporto di affari. Non si preoccupava molto della sua salute perchè era grande e grosso e sapeva badare a sè stesso, ma gli faceva piacere la sua compagnia come quella di nessun altro e si fidava ciecamente di lui.
    Fino a quel momento non ci aveva mai pensato o fatto caso, ma probabilmente stava imparando a conoscere il significato dell'amicizia., cosa che le face quasi sfuggire un sorriso mentre proseguiva il suo cammino, ansimando dal freddo.

    Non ho potuto fare di meglio, è questo ciò che pensa e non ha rimorsi ^^
     
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    Quello che accadeva in quelle terme, così sacre, era un percorso che ben pochi avevano intrapreso. E ancora meno avevano portato a termine. Tuttavia per Raizen e Kiyomi, apparentemente, sembrava volgere positivamente. Ma fino a che punto il loro spirito sarebbe stato in grado di resistere alle tentazioni successive? Avrebbero comunque mantenuto la loro lucidità? Oppure per meglio dire la loro connessione?

    L'Hogake si trovò ad affrontare letteralmente se stesso, in quelle acque che si facevano via via sempre più bollenti. Le immagini di Shizuna erano forti e altrettanto i pesanti compiti da Kage non erano da meno, eppure i sentimenti che scaturirono dal suo cuore erano sinceri. Le accuse che rivolse verso la propria persona in un certo senso vennero percepite, forse perché esternate dal contatto diretto con l'acqua. E così come il calore che si stava facendo insopportabile altrettanto velocemente venne a meno. Solo una tenue luce lunare, che traspariva da alcune minuscole feritoie sulla parete, permetteva a Raizen di realizzare che quella sorta di minaccia era scomparsa.

    Tuttavia non c'era alternativa, doveva proseguire se voleva uscire da quel posto e così facendo dopo qualche minuto di silenzio e di camminata sarebbe giunto a quello che si poteva definire una sorta di bivio. Una doppia diramazione che portava verso due direzioni ben distinte: a destra o a sinistra. Ma forse la decisione sarebbe stata peronata da un evento inaspettato. I sensi acuti dell'Hogake avrebbero permesso allo stesso di udire delle voci, ben distinti.

    Dal corridoio di destra Raizen avrebbe udito una voce femminile. Calda, ben distinguibile e conosciuta. Era Shizuna. Chi se non lei?

    - Raizen! Dove sei finito? Ti sto cercando da un'ora! -

    Seguendo le voci della donna passo dopo passo l'intero ambiente si sarebbe tramutato in una sorta di locale, di stanza confortevole. Calda e accogliente. Al centro della stessa, la donna a cui tanto teneva l'Hogake. Si sarebbe voltata, e lo avrebbe squadrato.

    MI EVITI SEMPRE. NON MI APPREZZI. - parole forti.

    NON MI ASCOLTI. MI ODI VERO? TU... TU VUOI SOLO IL MIO CORPO? -
    di nuovo.

    PERCHE' CONTINUI A COMPORTATI COSI'? DEVI DECIDERTI. RAIZEN. - se l'Hogake avrebbe provato ad avvicinarsi in un battito di ciglia la donna sarebbe scomparsa, ricomparendo magari alle sue spalle, o al suo fianco... ma a prescindere da quanto sarebbe stato veloce mai sarebbe riuscito a toccarla. Cosa volevano dire quelle parole? Che cosa la Grotta voleva da Raizen?


    A sinistra invece... forse l'esatto opposto.

    - Hogake-sama... abbiamo bisogno del suoi aiuto! Presto, ci raggiunga! -

    Se invece Raizen avrebbe seguito le voci dei suoi sodali si sarebbe trovato in un ambiente terribile. Una visione assurda, al limite del credibile... ma assolutamente tangibile e quantomai veritiera per l'Hogake: il Villaggio della Foglia in Fiamme. Distrutto. Fuoco, fumo cenere e urla. Gente che combatteva. E due voci che lo chiamavano. La prima di Shizuna: - RAZIEN TI PREGO, VIENI DA ME. -

    La seconda invece, più forte ancora, quella di Kiyomi: - RAZIEN, DA SOLA NON POSSO VINCERE. AIUTAMI!-

    Cosa avrebbe scelto il foglioso? Restare fermo, salvarne una o provare la follia: salvare entrambe?



    Per Kiyomi invece la situazione si sarebbe rivelata ben diversa. La Grotta reagì, anche se in un modo alquanto insolito. Certo, niente di tutto ciò poteva essere compreso dalla Shinobi... solo la scomparsa del gelo. Infatti in breve tempo la temperatura si fece decisamente più tiepida, sicuramente con gran sollievo da parte della fogliosa. Davanti a sé però la situazione si sarebbe presto complicata.

    Già, perché in una questione di un istante... sarebbe apparso davanti a lei Raizen-Sama. Esattamente vestito come quella volta. Come quel giorno in cui Kiyomi diede la propria rosa all'uomo più potente del Villaggio. Sempre in una questione di un attimo l'ambiente cambiò tramutandosi come quella volta. Stessa stanza. Stesse parole:

    Mostrami quanto tieni al tuo tempio.



    A cui seguirono ulteriori ricordi...

    Non sei la prima che incontro con un cipiglio da puledra indomabile ed il problema sta proprio in questo.
    O ti domo, o ti lascio a galoppare sulle sabbie del tempo, che lentamente, granello dopo granello ti porteranno via tutto.



    Dietro di lei tuttavia l'uscita da quella stanza... così invitate. Così bella, così semplice.



    CITAZIONE
    Secondo alcune credenze asiatiche la purificazione si ottiene nella consapevolezza di aver superato e compreso quattro passaggi.
    Accusa, Responsabilità e altri due che scopriremo più avanti!

    Per il momento siete stati bravi. Vi siete accusati e avete realizzato le vostre colpe. Ma vi prendere le vostre responsabilità?

    A voi la scelta.
     
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    Illusioni snervanti


    Per fortuna, Kiyomi riuscì a pensare ad altro, dopo aver riflettuto fin troppo del suo rapporto con Raizen, potendo passare ad immagini più piacevoli, come ad esempio la decapitazione del proprietario delle terme e la stessa struttura andare a fuoco.
    Proseguendo il cammino, arrivò finalmente ad avere un po' di sollievo dal freddo pungente, ma essere nuda in quel luogo umido non era certo il massimo. Continuò a camminare finchè non si ritrovò davanti la figura di Raizen, credendo di averlo ritrovato e non facendo caso agli abiti che indossava.
    Oh, era ora.
    Dov'eri finito?

    Solo successivamente si rese conto che quasi certamente, era tutta una grossa illusione, vista la stanza apparsa all'improvviso attorno a loro, non potendo non notare come si trovassero nello stesso luogo in cui ebbero il loro primo incontro.
    ...Mi stai prendendo in giro?
    Il palesemente finto Raizen cominciò a parlare, in modo alquanto volgare, e la donna restò ad ascoltare ogni singola parola che aveva da dire, convincendosi sempre più che si trattasse di un illusione, e soprattutto che fosse tutto una specie di rituale di quella strana grotta.
    Ma vaffanculo.
    E detto ciò, di diresse senza aggiungere altro, verso la porta, uscendo dalla stanza, se fosse stato possibile.
    Anche se la prova avrebbe potuto toccare molto nel profondo qualcuno, Kiyomi non sentì alcun rimorso o altri sentimenti negativi, eccetto la rabbia per il tempo che quella sceneggiata le stesse facendo perdere. Quel che era fatto, era fatto, e non aveva senso, per la ragazza, rimuginarci su, specie in quella occasione che le aveva fruttato un così vantaggioso affare, motivo per cui non ci pensò 2 volte a voltare le spalle a tutto quello e ad andarsene.


    Edited by Yusnaan - 9/12/2017, 00:04
     
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    Il Lupo perde il Pelo e il Vizio


    -III-




    Continuando ad avanzare nella caverna si accorse che la specialità delle terme non era tanto l’acqua o i trattamenti lussuosi dedicati agli ospiti di tutte le età, bensì la pulizia dell’anima.
    Il peso dei rimorsi di Raizen era inaudito, aveva imparato a conviverci e li conosceva bene, ma le poche volte che tornavano alla carica lo facevano tutti assieme e buttarseli alle spalle non era semplice, un sassolino dopotutto pesa poco, ma un intero sacco era qualcosa di nettamente differente.
    Di fronte al bivio il Colosso si arrestò, era ormai consapevole di ciò che stava accadendo, e si rese conto che davanti non aveva nient’altro che una prova da superare, anche se non sapeva se ci fosse o meno qualcuno a giudicarlo. Ascoltò le due voci e con ancora delle remore scelse il corridoio che lo chiamava come Hokage, come protettore di Konoha.
    Non c’era in realtà un particolare motivo, a quel punto, una volta compreso che ciò che aveva davanti non era che un illusione, non gli restava che fare le scelte a lui più congeniali, senza bisogno di ulteriori pesi sulla coscienza.
    Dal suo punto di vista la risposta corretta era passare avanti alle due voci senza badare a loro, la sua responsabilità primaria era il villaggio, dopotutto era verso di esso che aveva dei doveri, verso le persone, non verso le sue conoscenze, verso i suoi desideri. Quanto altruismo c’era in una persona di potere come lui nel salvare una di loro due?
    Quale reale ragione poteva spingerlo a farlo?
    Sentimenti.
    Non erano possibili altre risposte, salvare qualcuno solo per sentirsi dire “grazie” per sentire nelle sue narici il profumo di donna senza sentirsene colpevole, per sentirsi accettato o addirittura per far leva sulla coscienza altrui mediante il debito. Era sempre stato uno stronzo inconsapevole, una delle volte in cui acquisì un briciolo di quell’autocoscienza fu durante una delle sue letture quando in un articolo di psicologia lesse del “senso di gratitudine” un particolare stato che, nell’articolo, esemplificavano con un semplice esperimento: la mancia nei locali. La piccola quanto semplice dimostrazione si basava sul totale di mance ricevuto da due camerieri, uno dei due però portava sempre insieme allo scontrino una caramella per ogni occupante del tavolo, o un cioccolatino, un piccolo dono che spingeva i commensali a sentirsi in debito per quel piccolo pensiero e, inconsciamente o meno, erano portati ad aumentare la mancia di parecchi punti percentuale.
    La sua caramella erano spesso servigi non richiesti, favori che soltanto lui percepiva come tali, ma per i quali si impegnava, per poi esigere qualcosa in cambio. Per quella ragione scelse di essere altruista, di non fare qualcosa che gli rendesse un tornaconto.
    Tuttavia mentre stava per passare oltre le due voci si rese conto che aveva già fatto un ragionamento simile, aveva già scelto una volta di passare oltre la vita e le sofferenze di qualcuno badando solamente al fine ultimo dei suoi gesti, quella volta aveva sbagliato, e stava per farlo nuovamente.
    Si fermò.
    Quella volta si sarebbe sacrificato.
    Quella volta non si sarebbe dovuto scusare con nessuno per non essere riuscito a fare abbastanza, per aver tralasciato qualche dettaglio.
    Incrociò le mani e la sua vitalità si ridusse di due terzi, permettendo a due copie identiche a lui in tutto e per tutto di comparirgli ai fianchi, una per Kiyomi, una per Shizuka e una per il villaggio.
    Una volta messe assieme le cose da proteggere tenerle al sicuro non sarebbe stato difficile.





    Tecnica usata:
    Jissai no Kagebushin- Cloni Reali
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Pecora (1)
    L'utilizzatore può rinunciare alla propria individualità, distribuendo sia la Vitalità che il Chakra ai cloni. I Cloni e l’originale divengono pari. Alla morte i cloni persistono come cadaveri per un giorno. L'ultimo clone rimasto sarà l'originale: impiegherà una settimana a recuperare la vitalità, a prescindere dall'entità della perdita. Non hanno limiti di distanza entro il quale muoversi. Nessuno dei cloni recupererà vitalità naturalmente finché presente un altro clone attivo; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Il chakra posseduto e la vitalità sono divisi equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; Non sarà possibile rilasciarli, ma solo distruggerli, il chakra residuo tornerà ai cloni ancora vivi. Tutti cloni possono sfruttare la TS; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica. Possono essere creati massimo 2 cloni. è possibile sfruttare le conoscenze inerenti ai KagebushinTipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: MedioAlto)
    [Da jonin in su]


    Edited by F e n i x - 11/12/2017, 21:11
     
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    Conseguenze




    Il Paese della Fuoco, il Villaggio della Foglia in particolare, rappresentavano un baluardo in un mondo dove il Caos, il terrore e le ingiustizie predominavano. Gli abitanti del Fuoco credevano nei valori della correttezza, della serietà, del lavoro duro… ma soprattutto credevano nei Ninja di Konoha.
    Shinobi formati da anni e anni di insegnamenti, esperienze, missioni. Il loro scopo era servire il paese e preservare la sicurezza ma per farlo bisognava dimostrare integrità, onore, dovere ma… di nuovo, e soprattutto rispetto. Una qualità essenziale per un Ninja. Rispetto nei confronti dei propri colleghi, nei superiori e nelle persone. Il rispetto costruiva la fiducia e la commistione di entrambe rafforzava il gruppo.

    In tutto questo Kiyomi aveva dimostrato l’opposto. Quello che non aveva considerato la giovane Ninja era il posto in cui si trovava. La Sacralità del luogo in cui poggiava i piedi. Un luogo di purezza e come tale richiedeva un approccio ragionato. Agira in maniera contraria non poteva che portare a risultati terribili. Del resto se i Ninja di Konoha erano Shinobi integerrimi un luogo progettato appositamente, secoli addietro, per forgiare lo spirito delle future generazioni… non poteva essere di certo di meno!

    E così l’illusione davanti a Kiyomi scomparve, completamente. Lasciandola sola, in mezzo a quella grotta, in un silenzio scrosiante. Quello che avrebbe presto scoperto sarebbero state le conseguenze della sua sconsideratezza. La Ninja di Konoha avrebbe presto notato alcune cose, in primo luogo la comparsa di piccoli luce, quasi come dei fuochi fauti, comparire nell’aria illuminando debolmente la grotta ma permettendo così una visione migliore.

    Poco più avanti a lei, a circa sei metri, si sarebbe formato una sorta di vortice turbolento il quale richiamava sempre più acqua attorno a sé in una sorta di gioco visivo. Una magia che avrebbe sicuramente sorpreso la donna, visto che davanti a lei si sarebbe potuta perfettamente specchiare! Già, perché una esatta copia di Koyomi si sarebbe palesata. Nuda, vestita allo stesso e altrettanto sfacciata.

    - Chiedimi scusa, brutta stronza… o ti spedirò a calci in culo fuori da questo posto! – avrebbe esclamato, comportandosi un po’ come l’originale. E avrebbe dato qualche secondo di tempo alla donna per rispondere e in caso negativo avrebbe composto un sigillo ben conosciuto alla donna, sfruttando l'Illusione accecanteIllusione Accecante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se osservato l'utilizzatore e presente entro 9 metri da esso. Le vittime vedranno generarsi alle spalle dell'utilizzatore una luce intensa che renderà Accecate le vittime per 1 round oppure finché non subito un attacco. L'efficacia è pari a 10.
    Tipo: Genjutsu -
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    per debilitarla! A quel punto sarebbe scattata contro Kiyomi vera, dimostrandosi terribilmente veloce… dimostrandosi di utilizzare il Loto! Infatti raggiunta una distanza adeguata avrebbe tentato di colpirla con un pugno diretto destro rivolto al volto [S. Azione I], un colpo veloce e potente. Mirava a stenderla e farle ammettere le proprie colpe!

    - Scusati ora! -


    Dall’altra parte Raizen-sama si era comportato esattamente corretta. Il suo sacrificio, sfruttando una tecnica decisamente rischiosa, permise di salvare tutti. Quello che interessava alla grotta era il gesto. A conti fatti quando le copie e l’originale raggiunsero l’origine dei suoni non trovarono nulla…se non un grazie, sussurrato debolmente alle loro orecchie.

    - Il problema però è duplice. – una voce sarebbe comparsa alle spalle di tutte e tre i Raizen divisi. Era Kiyomi, decisamente non quella originale in tre copie anche ella… ma forse questo l’Hogake non poteva intuirlo subito – Il primo, Raizen, è che così ti esponi. Chi difenderà la seconda volta il Villaggio… se tu muori? Tu che sei il più forte tra tutti. – la donna si sarebbe tolta quel poco di vestiti che la coprivano rivelando il suo corpo interamente davanti al Ninja. Linee sinuose, seni prosperosi e fianchi snelli erano armi potenti – L’altro problema… sono io. Raizen. – Che cosa voleva dire quella sorta di copia di Kiyomi?

    Presto avrebbe scoperto la risposta: - Tu ti sei sacrificato, va bene. A volte può essere giusto, non saggio. Ma… la vera domanda che TU devi porti è… gli altri lo sarebbero stati disposti a fare altrettanto? Kiyomi, io, non so se lo farei. Forse non mi interessa. Del resto… sono la tua amante. E francamente non ho di certo interesse dal distaccarmi dal sesso o dai piaceri terreni. – si sarebbe avvicinata a tutti e tre i Raizen, comportandosi alla stessa maniera – Che dici… amore mio se ci divertiamo qui sotto? – L’avrebbe teso una mano. E se avesse rifiutato l’offerta si sarebbe presto rivelata la conseguenza. Si sarebbe trovata a poca distanza ma sufficiente a colpire l’Hogake con una forza esplosiva allo stomaco! Un Taijustu
    Forza: 700
    Velocità: 950 (+10 tacche di cui 4 da Forza Esplosiva e 6 dall'abilità Loto della Foglia)
    Potenza pugni: 10.

    Attivato Loto Lv. 5, aperta sesta porta, consumo slot tecnica.

    Forza Esplosiva - Genkou Bakuha
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore farà partire un colpo con i palmi uniti in direzione dello stomaco o della spina dorsale. La Velocità è incrementata di 4 tacche. L'utilizzatore acquisisce un potenziamento extra +40 all'attacco corpo a corpo, facendo inoltre allontanare l'obiettivo colpito di almeno 6 metri. Non possono essere utilizzate armi.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Quasi Alto)
    [Da chunin in su]
    potente reso ancora di più grazie all’uso del Loto, la caratteristica principale di Kiyomi.

    La tua donna, io. Devi istruire e lasciare un messaggio, un impronta ai tuoi discepoli o… ti si rivolteranno contro! Il sacrificio... non basta!– Parole enigmatiche, ma quanto mai vere.
     
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    Sacrificio


    - IV -




    Il Colosso alzò gli occhi al cielo con un sospiro quando la Kunoichi si denudò, reazione identica per tutte le copie.

    Questa manfrina è convincente fin quando le prove hanno una parvenza di realtà.
    Tre Kiyomi, davvero?
    Non me lo sarei mai aspettato.
    Era credibile fino a quando non si è levata i vestiti di dosso, ma così… beh.


    Alzò un sopracciglio in un espressione che diceva tutto da sola riguardo la credibilità di quella situazione.

    Io sono UN ninja della foglia, il più forte, è probabile, ma non di certo l’unico.
    Io posso programmare, gestire, calcolare i rischi in base alle mie esperienze… ma non posso di certo essere tutto, o tutti.
    L’essere umano non è indistruttibile, per questo fin dalla notte dei tempi ha imparato a collaborare per avere più speranze di sopravvivere.
    Per questo siamo in grado di ricordare, scrivere, comunicare, imitare e apprendere.
    Ogni giorno passato sulla terra è merito di qualcuno che ti ha preceduto, nemmeno se sei un eremita puoi avere il vanto ti esserti “fatto da solo” dovrai sempre imitare qualcosa per sopravvivere.
    Quelle tette che ti porti a giro ad esempio, pensi forse che senza la concezione del sesso che ha la società varrebbero qualcosa?
    Se vivessimo nudi il tuo corpo non sarebbe nulla più che una macchina sforna bambini.
    Ma così non è, e tu stessa lo sfrutti per avere un tornaconto.
    Ho imparato a mie spese che l’aiuto del prossimo è essenziale, tu no?


    Incassò il pugno in maniera magistrale, per quanto fosse veloce infatti non era di certo abbastanza forte da superare i muscoli del suo addome propriamente induriti[impasto medioalto resistenza + nera+8 Danno 1 leggera] . Certo, avrebbe causato un buon livido, ma niente di impensabile per un colpo forgiato dalla battaglia.

    Da sola morirai, per me è sufficiente sedermi e aspettare.
    Mi basterà non intervenire.


    E così dicendo due dei cloni si allontanarono, rimase solo il primo Raizen.

    Non posso sapere chi o cosa faranno per me, nessuno può mai saperlo con certezza, quando c’è da mettere in gioco la vita, volente o nolente l’istinto rischia di predominare, mandando in frantumi qualsiasi promessa.
    Stare qui a chiedermi chi farà qualcosa per me è una perdita di tempo, ed è una delle poche cose che non posso controllare, per questo non l’ho mai fatto in vita mia.
    Svariate volte invece mi sono chiesto cosa potrei fare per portare gli altri ad aiutarmi, ma tu sei un illusione, a te questo non importa.
    E a me non mi importa soddisfarti.


    L’avrebbe quindi piantata in asso, gambe tornite, seni prosperosi e tutto quello che c’era attaccato attorno.

    Il sacrificio DEVE bastare, o vorrà dire che non vale la pena compierlo.
    E a quel punto nulla avrebbe più senso, se l’animo di un essere umano resta impassibile davanti alla morte di un compagno che si sacrifica non ha senso formare rapporti, alleanze, stringersi e combattere contro gli stessi nemici.


    Questo era ciò che pensava, e tempo dopo il destino, per quanto in maniera crudele, gliene avrebbe dato conferma.


     
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    Le Terme Goruzumi


    Fortunatamente per lei, la stanza scomparve così com'era apparsa, ritrovandosi nuovamente nella grotta come aveva sperato, e così la giovane donna riprese il suo cammino a pesanti passi, sperando che non mancasse ancora molto alla meta.
    L'aria era sempre fredda, avvertita maggiormente dalla mancanza di vestiti e si procedeva a stenti per via della mancanza di luci, ma non ci volle molto affinché uno dei problemi sembrò risolversi da solo; dal nulla apparvero una serie di piccole fiammelle che illuminarono vagamente l'ambiente ma che almeno riuscirono a dare a Kiyomi una chiara visione di ciò che la circondava, benchè creassero anche un'atmosfera spettrale.
    Un altro fenomeno paranormale non manco a farsi vedere. Kiyomi guardò la scenetta alquanto seccata, non sapendo cosa altro la aspettasse, ma non potendone già più di tutte quegli imprevisti e pagliacciate che miravano a chissà che cosa. Questa volta, infatti, l'acqua intorno a lei venne risucchiata in un vortice che andò poi a prendere le proprie sembianze.

    Nonostante questa fosse finalmente una bella visione, da cui potè approfittare di vedere di avere i capelli in disordine e di acconciarseli meglio, quest'ultima iniziò a rivolgersi alla sua originale in modo volgare e chiedendole di scusarsi. Non c'era dubbio che quella infernale grotta o chiunque si nascondesse all'interno, volesse farle superare delle prove per cercare di farle cambiare in qualche modo il suo carattere o cose così, quindi, sperando che ciò bastasse a farla procedere, Kiyomi assecondò il volere del suo doppione.
    Hai perfettamente ragione ad essere così arrabbiata, quindi mi scuso. Mi dispiace essere venuta in questo postaccio e di averti trascinata in questa orribile prova per disperati in cerca della voce della ragione o cazzate simili. Appena esco da qui faccio saltare tutto in aria, promesso, quindi fammi passare. La ragazza avrebbe provato ad avvicinarsi per sorpassare l'altra se stessa, e se non fosse accaduto nulla, avrebbe proseguito dritto.
    In caso contrario, si sarebbe ritrovata inesorabilmente abbagliata dalla tecnica che lei stessa era abituata ad usare, e da quel momento fu chiaro che stavolta non si trattasse di una semplice illusione. La controparte nata dall'acqua usò una vera tecnica e si fece subito avanti attraverso l'acqua, come fu chiaramente udibile, e ciò invogliò la genin a fare un immediato salto indietro nella speranza di evitare un attacco che sarebbe quasi certamente arrivato. [Slot Difesa]
    oh...miseriaccia, che scocciatura. A quanto pareva, non c'era modo di evitare lo scontro, e se voleva uscire in fretta da lì, avrebbe fatto bene a rispondere all'attacco, se proprio non si sarebbe potuto ragionare con quel clone, il quale continuava ad urlare di scusarsi, seppur non avesse specificato per cosa. Poco importava, le maniere forti non dispiacevano alla Saito.
    Conscia che la sua tecnica non avrebbe perso il suo effetto ancora per un po',
    mantenendo chiuse le palpebre, respirando lentamente e richiamando tutta la calma possibile annullando tensioni e stress, la ragazza sbloccò il potere che custodiva dentro di sè, lasciando che il suo flusso di chakra aumentasse e potenziasse ogni muscolo del suo corpo, mentre centinaia di simboli uniti in un unico tatuaggio apparvero sulla sua schiena. [Slot Tecnica]

    2 Porte Aperte / 2 Tacche in Forza / 4 tacche in CAP ad ogni statistica

    Loto della Foglia
    Kinjutsu di Konoha

    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumenta (+3 Tacche)


    Porte di Chakra: L'utilizzatore può aprire le Otto Porte (Apertura, Riposo, Vita, Ferita, Chiusura, Visione, Stupore, Morte) incrementando il potenziale offensivo dell'organismo. Per aprire una o più porte sarà necessario uno slot tecnica/azione. All'attivazione l'apertura delle porte è gratuita. L'utilizzatore ottiene 1 tacca da distribuire alle statistiche primarie ogni porta aperta. L'utilizzatore ottiene 2 tacche in CAP in ogni statistica primaria ogni porta pari aperta. Ogni tacca ha un consumo ½ Basso a round. L'utilizzatore raddoppia la quantità di chakra posseduta se aperta l'ottava porta. Alla disattivazione l'utilizzatore subirà una ferita ¼ Leggera ogni due porte aperte ogni due round di utilizzo. Se attivata l'ottava porta alla disattivazione l'utilizzatore sarà ridotto in cenere e morirà.
    Apertura delle Porte: L'utilizzatore, se aperta almeno la prima porta, ottiene un bonus in Forza o Velocità e Resistenza o Riflessi.
    Loto della Foglia: L'utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.
    Backfire: Causa Scoordinato e Indebolito in tutto il corpo per un numero di round pari ai round d'utilizzo. Riattivare la tecnica speciale annulla gli status negativi. L'utilizzatore può attivarla 1 volta al giorno ogni livello pari della tecnica speciale, altrimenti alla disattivazione sarà Affaticato. Nei combattimenti in arena, il giocatore non avente backfire può decidere di incrementare la durata dello scontro: lo scontro potrà continuare, oltre i limiti prestabiliti, per tutti i round di backfire non conteggiati nei limiti di round dello scontro

    <div id="ts_13_livello_1">
    Livello I (Genin Verde)
    • L'utilizzatore può aprire la 2° porta.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca alla Velocità o Forza.
    • L'utilizzatore ottiene 1 tacca ai Riflessi o Resistenza.
    • Loto della Foglia ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • L'utilizzatore guadagna 3 bassi temporanei di chakra.
    ssssss
    Prima di passare all'attacco vero e proprio, l'otese prese fiato ed emise un possente urlo, una nota abbastanza acuta con la sua poderosa voce da far vibrare le pareti della caverna. [Slot Tecnica A.]Arti inferiori

    Sibilo della Morte
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Melodia (5)
    L'illusione si attiva se la vittima ascolta la melodia composta dall'utilizzatore ed è presente entro 12 metri da questo; la melodia può essere prodotta da uno strumento e deve essere riconoscibile come suono prodotto. La vittima sarà Scoordinata e avrà gli arti superiori o inferiori, a scelta dell'utilizzatore, Semiparalizzati. L'efficacia è pari a 30.Tipo: Genjutsu -
    (Consumo: Medio)
    [null]
    [Da genin in su]
    A quel punto, basandosi sulla posizione da cui era partita ed il suono dell'acqua mossa dalla sua attuale sfidante, sarebbe scattata immediatamente verso di lei, mantenendo un basso profilo per non rivelare le intenzioni della sua prossima mossa, e solo quando fosse arrivata in prossimità della sua avversaria, avrebbe indurito il pugno destro e dopo averlo portato leggermente all'indietro, avrebbe tentato un gancio dinnanzi a sè, all'altezza del busto, senza però arrestare la sua corsa per rendere il colpo più devastante. [Slot Azione I]
    In caso fosse riuscita a colpirla, che si fosse parata o meno, avrebbe spiccato un balzo verso l'alto una volta arrestata la corsa, sollevandosi sopra la testa dell'avversaria e facendo una capriola a mezz'aria tenendo la gamba tesa, con lo scopo di riuscire a colpirle la nuca con un colpo di tallone. [Slot Azione II] In quei momenti Kiyomi sarebbe stata particolarmente attenta ad ascoltare l'acqua intorno a lei e la sua avversaria per cercare di capirne i movimenti, e se il secondo colpo fosse andato a segno, una volta atterrata alle sue spalle, avrebbe piegato le ginocchia per gettarsi su di lei col gomito ben teso e diretto alla sua schiena, concentrando la sua forza in quel colpo mirato a fare molti danni. [Slot Azione III]
    Nel caso il clone acquatico avesse evitato uno degli attacchi, la ragazza avrebbe cercato di capire in che direzione si fosse spostato, muovendo i suoi attacchi in quei punti, e le caso si fosse abbassato, non avrebbe sicuramente mosso molta acqua, lasciando intuire il suo movimento all'otese. Solo alla fine della serie di colpi, avrebbe cercato di riaprire lentamente le palpebre per far riabituare gli occhi alla fioca luce presente, cercando di non perdersi i successivi spostamenti nemici.
     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Quinto Post
    La prova finale




    L’Hogake subì il colpo in pieno, carico di rabbia e potenza, generato da una Koyomi finta, ma forse nemmeno troppo. Sicuramente Raizen avrebbe notato un accenno di delusione nel volto della donna nel realizzare che il colpo portato si rivelò fallimentare. Tuttavia la Fogliosa fermandosi a poca distanza dal suo superiore, nuda e completamente alla mercé visiva dell’uomo, riprese a parlare quasi ignorando lo stato in cui si trovava.

    - Rispondere ad una domanda con un’altra domanda è sconveniente, e poco saggio. Certo, le tue parole sono importanti e cariche di significato. Il sacrificio è un gesto estremo e come tale comporta un peso enorme. Una vita per molte altre salve. Il secondo, il terzo e quarto Hogake sono i tuoi predecessori e ne sono esempio, purtroppo. Ognuno di loro si è sacrificato per salvare gli altri. Ognuno di loro ha ricevuto questa lezione essenziale che ha tramandato al Ninja più giovane. Lo Spirito della Foglia, il Fuoco di Konoha. La forza nascosta e invincibile del tuo Villaggio – Le tre Koyomi si allontanarono, quasi portandosi ai margini della grotta… verso l’oscurità – Te lo richiedo Raizen. Tu sei sicuro di aver tramandato ai tuoi Ninja questa lezione? – questa volta però l’Hogake non avrebbe avuto modo di rispondere perché davanti a lui si sarebbe trovato semplicemente il nulla. Così come apparse le tre donne scomparvero lasciando il possente Ninja solo, con più domande che risposte. In compenso però la situazione non era di certo destinata a migliorare, almeno per Koyomi.


    Dopo aver superato con abilità la prima offensiva della copia fisica per la Fogliosa la situazione sarebbe sicuramente peggiorata. Nella foga della battaglia del resto non aveva considerato che la copia non sarebbe di certo rimasta immobile ad osservare. Infatti appena avrebbe intravisto l’opportunità si inserì nell’attacco della vera Koyomi, probabilmente interrompendo le sue azioni. La copia anticipando l’avversario avrebbe eseguito un contrattacco sfruttando una tecnica alquanto utile in quelle situazioni: Mille Aculei! [AdO]Eseguo AdO sul Genjustu in quanto il caricamento è 5.

    Mille Aculei - Kebari Senbon
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può trasformare i propri capelli in spiedi che verranno scagliati con traiettoria lineare entro 9 metri di distanza. L'area d'influenza dell'attacco avrà diametro pari a 1,5 metri. La potenza è pari a 20.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]

    Tecnica Immobile [2]

    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]
    . Numerose spine si sarebbero dirette contro Koyomi, tutte quante dirette a colpire la parte superiore del suo corpo. Subito concluso il Ninjustu la copia si sarebbe scagliata contro la Ninja e una volta a distanza corpo a corpo avrebbe dato il via ad una serie di pericolosi quanto devastanti colpi!

    -Puttana!-



    Il primo attacco sarebbe stato una sorta di spaccata portata abbassando il baricentro, con un movimento dall’esterno verso l’interno, dalla gamba destra cercando così di colpire e far perdere l’equilibrio a Koyomi, colpendo magari per prima la caviglia sinistra [S.Az I]. La copia poi sfruttando magari il momento di indecisione o di schivata avrebbe appoggiato subito dopo a terra entrambe le gambe e piegandosi su se stessa, vista anche la posizione favorevole data dal calcio precedente, avrebbe saltato nella direzione della Ninja verso l’alto tentando così una ginocchiata, sinistra, in volo! Un colpo magari lento ma potente che puntava al petto della donna [S.Az II]. Infine avrebbe terminato la combinazione, appena di nuovo appoggiati a terra i piedi, con un calcio semicircolare destro. Dall’esterno verso l’interno, ad altezza fianco sinistro. Un colpo rapido, utile per causare danno. [S.Az III]

    Tutto questo però non sarebbe stato un mero esercizio di potere o di forza. Tutto questo sarebbe avvenuto sotto le orecchie di Raizen-sama. Già perché in lontananza le tre copie avrebbero udito dei suoni. Rumori che per chi avvezzo erano distinguibile in mezzo ad altri mille. Rumori di battaglia: ovvero lo scontro tra Koyomi e la sua copia!

    Se le tre parti dell’Hogake si sarebbero questa volta fidate dei suoni e avrebbero seguito le gallerie sarebbero presto giunti ad un punto comune, di nuovo tutte insieme. A quel punto la strada da prendere sarebbe stata una sola. Proseguire, se voleva raggiungere la sua sottoposta ed aiutarla. Davanti a lui però si sarebbe presto presentato un problema, grossissimo problema.

    La grotta infatti sarebbe proseguita, senza difficoltà strutturali o impedimenti fisici tuttavia da tutte le pareti, soffitto incluso, sarebbe uscito una sorta di vapore. Probabilmente Raizen si sarebbe trovato in una di quelle vene, se così si poteva definire, che alimentava le terme all’aperto. Ad un primo sguardo avrebbe realizzato che la grotta si sviluppava per circa una trentina di metri e più ci si allontanava con la vista più il vapore si faceva più intenso. Avrebbe sfidato il caldo, forse addirittura ustionante pur di giungere in suo succorso? Oppure finire in una trappola ben peggiore?[Nota QM]La grotta si divide idealmente in tre parti:

    Nella prima il danno causato dal vapore è leggero: 40.
    Nella seconda aumenta: 70
    Nella terza giungi al cuore del vapore: 110.

    Considera la potenza del Vapore al pari di una bomba.

    Considera inoltre che più proseguirai nella grotta più sentirai vivamente il rumore dello scontro.
     
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    Il Passero di Fuoco e la Nube Ardente


    - V -




    Raizen guardò con scarsa considerazione le curve della donna davanti a lei, già meno interessato ad esse di quanto non dovesse essere in realtà si poteva soltanto immaginare quanto fosse interessato a ciò che lei diceva.
    Sospirò teatralmente.

    Saggezza… che termine abusato.
    Saresti tu la mente sufficientemente saggia da bollare me come poco saggio?
    Per favore. La tua più alta capacità di discernimento ti permette a stento di distinguere una fava da un pisello.
    Quella lezione non va trasmessa a tutti, sciocca.
    Una sola persona deve apprenderla, il mio successore.
    Il compito di tutti gli altri è vivere per il villaggio, per il bene comune, un bene che a volte comporta saper discernere tra il vero “bene”, la giustizia e l’affetto.
    Se tutti si sacrificassero… chi proteggerebbe gli innocenti?
    I cadaveri?
    No, non è come credi tu.


    Borbottò quelle parole al nulla, visto che la sua sprovveduta interlocutrice era sparita, permettendogli di procedere senza ulteriori ripensamenti lungo la caverna.
    Il monotono incedere, guidato dai suoni della lotta, unico indizio verso il quale procedere, portarono lui e i suoi cloni nel medesimo punto, un nodo posto chissà dove tra le sale e i corridoi della grotta la cui unica uscita, oltre quelle da cui era arrivato lui, era un anfratto da cui uscivano continuamente grosse nuvole di vapore.
    I suoni però, purtroppo per lui, erano oltre quella nebbia infernale. Fu l’unica volta in cui i cloni erano consapevoli di ciò che li aspettava, e non ne erano felici, anche perché in quel momento l’unica cosa che divideva un clone dall’originale erano esclusivamente gli equipaggiamenti, per il resto non intercorreva differenza tra loro, si rese conto che sarebbe morto fin troppe volte a causa di quella tecnica, alla faccia del sacrificio.

    Serve il braccio di un demone, posso farlo solo io.
    C’è poco da fare.
    Ma se lancio uno di noi potrà usare il manto del demone, quel vapore sembra caldo, ma sopravvivrà, forse somiglierà ad un raviolo… ma sono i pericoli del mestiere, no?


    A dialogo concluso il braccio della Montagna del fuoco era già mastodontico ed aveva le sembianze di quello del Kyuubi, dotato di un mantello arancio come le fiamme.

    Sai che c’è una piccola falla nel piano.
    O meglio, potrebbe, disattiverò subito la trasformazione per darti una finestra d’azione

    MI LANCI PORCA PUTTANA?!?
    SONO TE STESSO!
    SPICCIATI!

    Non è facile vedersi morti.


    Borbottò mentre caricava il lancio.
    Il chakra della volpe in quel momento aveva aumentato la sua capacità di gestire il chakra, permettendogli di potenziare ulteriormente il lancio [Slot Tecnica 1,2 e 3][attivazione TS + 3 +5 (impasto) forza + 3 Intuito (controllo demoniaco) trasformazione parziale in demone + potenza disumana (forza x3)]
    appena scagliato il clone nel cunicolo con una potenza tale da fargli attraversare rapidamente il vapore avrebbe disattivato il chakra del demone permettendo al clone di attivarlo a sua volta per attivare la trasformazione in mezzo demone [Slot Tecnica 1, 2 e 3][sfrutto il “dilatarsi” del tempo a mio favore, gestendo l’azione con un po’ più di calma, di fatto “spendo” qualche secondo in tempo di GDR ma uso gli slot di 2 round, nel primo scaglio quindi il clone, nel secondo attivo la TS con lui: Resistenza +6 + impasto demoniaco +8 +Trasformazione in mezzo demone + tecnica focalizzata (concentrazione) + ninjutsu Inarrestabile = potenza 70 + vantaggio dato dal bonus in resistenza
    potenza difensiva totale 110
    + Corpo Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore può resistere all'ambiente circostante: non subirà l'effetto di ambienti troppo caldi o freddi, forte vento, accecamento da sabbia e polvere e sarà idrorepellente.(Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]]
    (eventualmente mantengo attiva la TS dall'utilizzo precedente spendendo 2 slot tecnica (ne ho uno extra per l'intuito)
    e impasto più chakra in resistenza
    che grazie anche ad una notevole resistenza ed al chakra repulsivo avrebbe attraversato il vapore, magari scottandosi, ma sicuramente sopravvivendo con ferite meno gravi di quelle subite in altre occasioni.
    Il Clone dal canto suo avrebbe spinto sulla mano del demone, dandosi un ulteriore slancio ed aumentando le sue possibilità di attraversare la cortina di vapore incolume vista la grande Velocità[Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.(Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su] + impasto in Forza]
    a cui ci sarebbe passato.
    Se all’atterraggio non fossero state presenti delle minacce avrebbe comunicato ai due cloni di avanzare, servendosi delle sferette di teletrasporto da lui possedute, ma solo l’originale avrebbe avanzato, dopo aver lasciato una sfera sul capo di corridoio in cui stava. L’altro clone sarebbe stato dall’altra parte sorvegliandola per evitare problemi di qualsiasi tipo che potevano arrivare dalle spalle, dopotutto in caso non ce ne fossero stati aveva la possibilità di precipitarsi dall’altra parte tempestivamente.
     
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    Le Terme Goruzumi


    Nuda, infreddolita, con le gambe immerse nell'acqua fredda ed un clone ammutinato e fastidioso che cercava rissa; la serata non poteva andare peggio di così. Certo, la cosa più fastidiosa ancora fu che il clone si rivelò essere anche più forte del previsto.
    Con una mossa inaspettata, la falsa Kiyomi lanciò immediatamente delle spine dai capelli, impedendo alla donna di completare la sua tecnica e costringendola a fare un rapido tuffo in acqua gettandosi alla sua destra, lasciando passare così le sottili armi al di sopra della sua testa. [Slot Difesa I]
    Un tuffo improvviso nell'acqua fredda non fece altro che irritare ulteriormente la kunoichi, la quale cominciava ad averne abbastanza di quella situazione surreale che l'aveva strappata alla sua serata rilassante. Il clone, tra l'altro iniziò subito dopo a caricarla e sembrava particolarmente deciso ad azzuffarsi seriamente. La ragazza non ebbe altro da fare che rimettersi subito in piedi per poi staccarli da terra per evitare il calcio in arrivo, sfruttando le doti di combattimento che in quegli ultimi tempi aveva imparato a dominare. [Slot Difesa II] Con un unico movimento si diede una spinta per balzare in posizione eretta e al contempo tenne sollevate le gambe, ma prima che potesse rimettersi a terra in equilibrio, un secondo attacco del clone la prese alla sprovvista, andando a colpire il suo ampio seno, che inesorabilmente iniziò a dolerle non poco. [Danno] Istintivamente si portò la mano sinistra nel punto colpito, ma non era certo solo il suo fisico ad essere ferito in quel momento. Quella stupida illusione aveva sputato su tutte le sue azioni per arrivare dove si trovava in quel momento, l'aveva giudicata, umiliata in combattimento dimostrandosi più abile di lei e offesa pesantemente, senza contare l'averla gettata in una pozza d'acqua non proprio pulita e di cui i capelli ormai ne erano zuppi.
    Ormai l'ultima goccia aveva fatto traboccare il vaso, ed aiutata dal chakra che scorreva violento in lei, non riuscì più a contenere la sua rabbia. Vedendo l'ennesimo attacco in arrivo, non pensò a difendersi, poichè l'unica cosa che aveva davanti agli occhi era la voglia di distruggere quella copia mal riuscita. Ma molto molto ben pettinata.
    Senza curarsi troppo di difendersi da quel calcio, fece il minimo indispensabile per attutire il colpo, abbassando leggermente il baricentro e spostando il braccio sinistro lungo il fianco mentre richiamava un po' di chakra per limitare i danni, [S&M I] [Danno] per poi allungare la mano destra verso la testa avversaria, incurante del piccolo contraccolpo, ed afferrare saldamente i capelli sopra la sua testa. [S&M II] NESSUNO Senza darle neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo, con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo l'avrebbe tirata verso il basso, mentre allo stesso tempo avrebbe piegato la gamba destra sollevando velocemente il ginocchio, così da farlo scontrare con violenza contro la bella faccia della finta Kiyomi, con l'intenzione di romperle il naso o quantomeno uno zigomo. [Slot Azione II]
    L'ira della ragazza però non si sarebbe placata finchè non avesse visto morire quell'illusione, e senza pensarci nemmeno, avrebbe rafforzato la presa con la seconda mano, ed in preda alla furia omicida che la pervadeva, l'avrebbe scaraventata ancora una volta in basso, approfittando del momentaneo stordimento del colpo precedente ed affondandogli la testa nell'acqua. ...PUO' CHIAMARMI PUTTANA! [Slot Azione III][Danno]
    Mentre il piede destro era ben saldo a terra, il più lontano possibile dalla portata delle mani della malcapitata, il ginocchio sinistro sarebbe stato piazzato sulla sua schiena con lo scopo di darle ancora meno possibilità di movimento, con le mani ancora strette alla testa avversaria senza nessuna intenzione di lasciarla, sperando che ciò bastasse a farla affogare e chiudere quell'insulsa lotta.
    Kiyomi non era certo il tipo da far passare un'offesa, in particolare se andava a toccare certi tasti molto delicati, che furono solo la punta dell'iceberg di quella orrenda notte piena di torture fisiche e mentali.
     
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