Tomodachi

[Free Kairi - Shin]

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  1. Kairi Uchiha
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    Non preoccuparti, credo che difficilmente riuscirà a spaventarmi ormai rispose la ragazza al commento sulle possibili difficoltà nel loro eventuale incontro con l'Uchiha: ormai ne aveva affrontate parecchie e Taka era solo la ciliegina sulla torta E si, vorrei davvero tentare, grazie sorrise quando Shin le diede disponibilità, sicura che trovare un membro del suo clan non intenzionato a cavarle gli occhi o ad intrappolarla in qualche illusione potesse essere solo positivo per lei nonché un modo per imparare molto.

    Storse poi la bocca nel sentire l'appellativo improvvisato che le appioppò l'amico Queste cose non fanno molto per me lo sai, inoltre possiamo dire che "Uchiha" rappresenti già alla perfezione ciò che sono continuò indicando con un cenno il simbolo del ventaglio che svettava dietro la sua schiena Ma in futuro chi lo sa, magari potrei decidere che c'è qualche appellativo adatto anche per me

    Seguendo l'amico verso la porta annuì nel sentire come avesse mandato la sua famiglia via per qualche tempo E' stata una buona idea, io avrei fatto lo stesso. Ma mio padre è un combattente, e non abbandonerà mai Konoha per quanto in quel momento fra lei e sue padre le cose non fossero idilliache continuava a volergli bene come a nessuno al mondo. Non indagò sulla posizione della famiglia del Kinryu, consapevole di come fosse meglio per tutti che rimanesse un segreto per chiunque non fosse lui: non avrebbe mai rivelato la posizione a nessuno ma aveva conosciuto i genjutsu più disparati ormai, non escludeva che qualcuno potesse estorcerle l'informazione in qualche modo visto ciò a cui stavano per andare incontro.
    Quando fu il momento dei saluti e l'amico la sfiorò non ritrasse il braccio, rimanendo a fissarlo qualche istante Nonostante tutto, nonostante ti abbia trattato a pesci in faccia un paio di giorni fa ci sei sempre per me... Shin non l'aveva mai abbandonata fino dal momento in cui si erano conosciuti: era quasi strano pensare come il loro primo incontro casuale al bar seguito da un incontro in cui la ragazza le aveva (come ahimè spesso accadeva...) prese fossero arrivati a quel tipo di rapporto, come lo shinobi fosse una delle poche persone con cui riusciva a parlare di tutto con una tranquillità disarmante A volte penso tu sia davvero troppo buono sorrise In ogni caso grazie, davvero, di tutto senza alcun preavviso, senza realmente deciderlo ma agendo di istinto l'Uchiha si avvicinò veloce al viso Shin, nel tentativo di dargli un leggero e fugace bacio sulle labbra, un vero e proprio bacio rubato: per quanto non fosse nulla di che agli occhi di un adulto o di una persona con esperienze diverse dalle sue per lei quel gesto significava più di quanto anche lei stessa volesse ammettere. Si era affezionata all'amico più di quanto potesse mai pensare
    Sia che il ragazzo si fosse mosso per evitarla sia che non si fosse opposto la kunoichi sarebbe stata lesta nell'allontanarsi, finendo con il quasi correre via senza dire un'ulteriore parola, troppo imbarazzata per riuscire a dire altro. Non sapeva come l'amico avrebbe preso quel gesto, sperava solo di non aver rovinato nulla. Solo ormai fuori dal giardino della sua casa ed a qualche decina di metri sulla strada si sarebbe voltata, osservandolo con appena un accenno di sorriso A presto, credo che la prossima volta che ci vedremo sarà per difendere Konoha! sarebbe poi corsa via, alzandosi in salto fino a raggiungere il tetto più vicino, diretta al quartiere Uchiha. Ma che cavolo le era passato per la testa??? Se Shin l'avesse presa male difficilmente sarebbe riuscita a guardarlo in faccia senza diventare un totale peperone i giorni seguenti...

    ................................



    Una volta a casa trovò le luci accese, segnò di come suo padre fosse già in casa. Fermandosi qualche istante indecisa sull'uscio fece un grande respiro prima di entrare: aveva allungato la via del ritorno per prendersi un po' di tempo per riflettere da sola, scalando fin sopra le montagne su cui erano rappresentati i visi dei vari Hokage e fermandosi ad ammirare dall'alto l'intero villaggio per almeno un'ora.
    Una volta superato l'uscio suo padre la accolse salutandola gentile ma senza aspettarsi una risposta come succedeva da diversi giorni a quella parte, e si stupì nel vedere come la ragazza, seppur a bassa voce, rispose al suo saluto rimanendo nella stanza e senza salire al piano di sopra di corsa per evitarlo. Così come aveva chiarito le cose con Shin doveva farlo anche con Izuna Papà, so che sei andata a parlare con il mio amico e devo dirti la verità, non ho apprezzato...ho solo bisogno di tempo e vorrei tu lo capissi...però mi dispiace per come mi sono comportata, mi dispiace per quello che ho fatto ma... fu interrotta senza poter continuare: l'uomo muovendosi ad una velocità che la ragazza non pensava possedesse la strinse al suo petto teneramente Non provare nemmeno a scusarti. Ti ho forzata ed ho sbagliato, sono andato dal tuo amico ed ho sbagliato. Ma ti giuro che volevo solo farlo per te, perché ero preoccupato. Non hai colpe, e ciò che hai passato è terribile, cucciola mia. Rimpiango ogni giorno il non averti potuto spiegare ogni cosa, ma volevo solo tu crescessi il più serenamente possibile e sapendo di avere una madre che ti amava davvero...speravo non arrivasse mai il momento che hai passato qualche giorno fa, non ho potuto proteggerti e mi dispiace con tutto il cuore. Se vuoi ti spiegherò ogni cosa, e solo quando lo vorrai. Sei la cosa più preziosa che ho al mondo e farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerti sempre e comunque
    Al sicuro fra le braccia del padre, sentendo il suo profumo e venendo cullata dalla dolcezza di quelle parole la kunoichi riuscì finalmente a lasciarsi andare, mentre lacrime incontrollate cominciarono a scendere dal suo viso ed i suoi singhiozzi si fecero sempre più forti. Non seppe quanto tempo esatto i due rimasero in quella posizione ma finalmente Kairi riuscì a sfogare tutto il dolore che provava per quella situazione, senza dire una sola parola mentre Izuna le accarezzava dolcemente il capo. Se non si era persa nell'oscurità che tanto caratterizzava il suo clan lo doveva solo alle persone che l'avevano supportata e che le avevano sempre voluto bene nonostante tutto, e non avrebbe mai smesso di essere loro grata per questo

     
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