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Anymore92.
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Giorni di cammino per finalmente giungere nella famosa Khonoagakure No Sato, la città più accogliente del continente, rinomata l'ospitalità dei suoi cittadini, lodata la loro gentilezza, l'esatto opposto di ciò che spesso accade a Sunagakure No Sato, li dove la monotonia e la sabbia regnano sovrane su tutto. Tutto tace all'interno del villaggio, giusto qualche schiamazzo proveniente dai Bar e dalle case adibite a bordello che si sono create nei bassi fondi della città, ma per il resto la pace regna sovrana.La luna, splendente nel cielo illuminando i percorsi principali, mentre il vento, delicato come mai sentito dal ex-sunese, accarezza gli alberi con una dolcezza infinita, scuotendone le foglie come la mano di una madre che sfiora i capelli del figlio mentre gioca in cortile. Una visione allegorica piuttosto spinta, ma per chi come lui viene da un posto "rustico" se vogliamo definirlo così, è più che giusta. Lo shinobi indossa una lunga toga nera con cappuccio, scelta proprio per celare la sua identità durante la fuga dal villaggio di appartenenza, sulle sue spalle, uno zainetto contenente il suo equipaggiamento di sopravvivenza, niente più. E alla ricerca di una nuova vita, di nuove conoscenze per poter confutare le sue teorie sull'umanità e sopratutto sulla politica utilizzata dai villaggi. Nella sua mente i ricordi che l'hanno spinto a compiere questo gesto estremo, le immagini della morte dei suoi genitori si susseguono, le spiegazioni fornite dai Jonin della Sabbia che creano soltanto confusione e insicurezza. Poi le lacrime, la sofferenza, e tutto ciò che ne consegue, fino a sfociare in un odio profondo verso il Mondo, e sopratutto verso Khonoagakure. Una famiglia stroncata da un ANBU della Foglia, sempre seguendo quello che la Ssabbia ha comunicato ufficialmente. Ma lui non si è mai bevuto quella storia. I suoi genitori erano semplici farmacisti ormai da anni, avevano abbandonato la vita da Shinobi decenni fa per dedicarsi alla sua crescita, eppure qualcosa è andato storto. Il volto appare provato dal susseguirsi di emozioni che lo travolgono passo dopo passo, il solo pensiero di camminare li dove quella bestia ha camminato sembra renderlo nervoso e preoccupato, a tal punto da perdersi nei suoi pensieri.
Se solo fossi stato abbastanza svelto da suonare l'allarme a quest'ora sarebbero stati vivi.
Ma perché la Foglia avrebbe mai avuto interesse ad ucciderli, erano ormai anziani, io non ci credo, sono tutte fottute bugie create dalla sabbia per potermi manipolare, ma hanno fallito nel manipolarmi a loro vantaggio, anzi io li brucerò vivi tutti quanti..
Parole forti che lasciano l'amarezza in bocca.
Intanto il tempo corre, la stanchezza inizia a prendere il sopravvento e con essa anche il sonno, avrebbe fatto ancora pochi passi prima di accucciarsi al bordo-strada per riposare un po, abbracciando il suo zaino e tenendo la mano destra al suo interno, pronto a sfoderare una qualsiasi arma per difendersi da eventuali figure moleste. Se qualcuno lo avesse svegliato gentilmente invece, sarebbe stato sicuramente una buona occasione per comprendere appieno i suoi sentimenti verso quel villaggio e verso i suoi abitanti, tanto rinomati dalla gentilezza, quanto responsabili, secondo la Sabbia, della morte della famiglia del giovane ragazzo che ora come ora, risulta un nessuno. Senza un vero nome, senza legame alcuno, solo i suoi ideali, le sue domande e quanto di più caro gli era rimasto, il suo Credo e la sua Vendetta.
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