A Matter of Purposes

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    Il monastero sopra le nuvole

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    C'era una montagna nel punto più inaccessibile del deserto. Si innalzava come un corno, dritto e stretto, solitario, per oltre duemila metri tra le dune più sconosciute dell'Anauroch. L'aria calda del deserto si inerpicava sulle sue pendici di roccia, creando forti correnti ascensionali, riscaldando persino la sua sommità, già baciata perennemente dal sole. Un luogo senza nome, lontano dalle rotte commerciali e dagli avamposti militari ninja, dove nessuno passava. Un luogo morto, senza vita animale o vegetale, in una terra desertica: difficile immaginare un posto meno ospitale alla vita umana! Eppure una volta, in un tempo ormai dimenticato dalla memoria degli uomini, anche quel picco era stato colonizzato da chissà quale antico ordine di monaci, che vi avevano costruito una serie di monasteri. Ma gli anni erano passati, i monaci erano stati dimenticati, i palazzi erano stati abbandonati, e la natura aveva ripreso a dominare incontrastata quel luogo, mentre cicli di giorni bollenti e notte gelide si ripetevano tutti uguali a loro stessi.

    Eppure, se non altro la natura, quel particolare giorno, sarebbe stata testimone di un piccolo fuori programma. Nel cielo una figura remota volava veloce come il vento, troppo spedita per essere un animale, sebbene le sue forme ricordassero quelle di un falco. L'ombra sarebbe arrivata da ovest, solcando le correnti calde che si innalzavano come pilastri dall'Anauroch, tracciando, con la sua piccola ombra, una traiettoria che portava a levante. Così remota, alta nel cielo, sembrava che nulla potesse intaccare il moto di quella stella cometa. Ciò nonostante, proprio quando essa si ritrovò a passare sopra la montagna, qualcosa non dovette andare come previsto. Il moto della figura si fece incerto, mentre con ampie spirali iniziò ad abbassarsi verso la sommità del picco. La sua discesa era troppo veloce, troppo confusa per essere voluta. Sembrava più che, chiunque fosse sopra quella figura in avvicinamento, stesse provando a non precipitare invece che volare. Poco dopo, uno schianto sordo si avvertì in quel luogo che un tempo era stato di preghiera. Un suono estraneo a quello che era il dominio della voce del vento.

    Nel luogo dello schianto non ci sarebbe stata alcuna cometa. C'era invece un bambino, 12 forse 14 anni, vestito come un ninja e recante il simbolo del villaggio segreto di Suna. Aveva i capelli castani ed un volto leggermente scavato, severo nonostante l'età, e sporco del terriccio della montagna e sangue. Era avvolto nelle ali di quello che sembrava un pupazzo di argilla a forma di uccello. Probabilmente l'impatto era stato attutito dalla consistenza soffice del materiale di cui la bambola era composta, e questo gli aveva salvato la vita. Il bambino aveva perso i sensi, ma non sembrava ferito. Tuttavia, la sua pelle era in fiamme, febbricitante, e piccoli tremori scuotevano le estremità del ragazzo. Nel petto portava, fusa con il proprio corpo, non incastonata, una gemma color verde smeraldo che pulsava al ritmo del suo battito cardiaco ed il simbolo di una croce, impressa a fuoco sulla pelle.

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    Quando il ragazzo si svegliò non avrebbe trovato nessuno al suo capezzale. Se avesse avuto ricordo di dove si era schiantato, avrebbe potuto capire di trovarsi in un posto diverso; era giorno, dei raggi di luce entravano da una finestrella posta in cima alla stanza che, a guardar bene, doveva essere una camera. Lui era steso su di un letto spartano, basso e duro (come i precetti buddhisti indicavano) e, a portata di braccio, aveva due ciotole: una contenente dell'acqua ancora tiepida e l'altra uno strano intruglio di erbe pestate. Il braccio e la gamba destra erano stati fasciati da stretti bendaggi ingialliti, non proprio l'ideale per uso medico e sulla testa aveva uno straccio ancora umido...Qualcuno lo aveva assistito ma di lui non vi era traccia.

    Hohenheim avrebbe scoperto di essere in grado di camminare sebbene dolorante; era stato un volo notevole quello del giorno prima e solo grazie al suo corpo di acciaio e la sua amata argilla si era salvato senza nemmeno grandi danni. Cosa fosse accaduto, però, solo lui poteva dirlo. Ad ogni modo, ora si trovava in quel luogo che aveva tutta l'aria di un monastero abbandonato e, a valorizzare questa tesi, il giovane avrebbe trovato un kimono Uttarasangha della sua misura poggiato su di una cassapanca in legno vuota. Che avesse indossato o meno il dono del suo "salvatore" non sarebbe rimasto che ispezionare il tempio perché di certo nessuno sarebbe tornato della sua stanza ad accoglierlo; a dirla tutta il Jonin doveva sentire anche un leggero languorino, dopotutto era da almeno 24 ore che non mangiava nulla, e vi era solo una mela rossa da cui poter attingere energie. Se si fosse fidato, avrebbe scoperto l'assenza di veleni e soprattutto l'estrema bontà di quel frutto tanto difficile da trovare a Suna, figuriamoci al centro dell'Aunaroch!

    Uscendo dalla stanza, il ninja avrebbe constatato di trovarsi su di un corridoio laterale cieco la cui unica direzione di percorrenza conduceva ad una enorme scalinata in pietra, probabilmente la più grande che avesse mai visto. Ogni gradone era alto un metro e dalla base, dove si trovava, ne poteva contare un centinaio...in pratica quello era un modo "rapido" per scalare la montagna fino alla cima. Tuttavia quella non era l'unica alternativa a disposizione del manipolatore di Argilla (il quale di certo aveva altri modi per potersi spostare) che avrebbe potuto optare per uscire dal portone principale lì vicino e tornare alla luce del sole risparmiando energie e accertandosi di trovarsi ancora nel deserto.

    Il cortile esterno era in scala con tutto il resto della struttura e faceva invidia ad alcune delle piazze più grandi di Suna, sebbene lo stato di degrado avanzato. Aveva tutta l'aria di quei classici luoghi dove si apprendevano le arti marziali in comunione con la crescita dello spirito: in tempi passati, probabilmente, quel posto pullulava di monaci provenienti da ogni parte del continente per apprendere la dottrina di un qualche maestro, isolati dal mondo e dalla civiltà. Da quel cortile di pietra arida e rossastra, Hohenheim avrebbe avuto una chiara idea di dove si trovasse: le aperture sul quadriportico rivelavano il deserto, ad un migliaio di metri di dislivello, mentre guardando in alto si poteva vedere il Tempio nella sua interezza, con le quattro torri antistanti collocate su pennoni secondari, e il fianco della montagna principale.

    E proprio lì, l'occhio attento del Jonin avrebbe potuto individuare un puntino in lento movimento su quella parete verticale di roccia.
    Qualora il ragazzo lo avesse raggiunto, avrebbe scoperto trattarsi di un vecchietto dal fisico asciutto e contenuto alle prese con una faticosa scalata. La via che stava intraprendendo era delle più complicate anche per un professionista (chiaramente non ninja) poiché quel versante era costituito da un unico blocco liscio, inclinato verso l'esterno di qualche grado per giunta, i cui unici appigli erano piccole imperfezioni del muro di un centimetro. Un percorso di circa cento metri già segnato, poiché in punti strategici erano state piazzate delle corde che, in qualche modo, dovevano fungere da ancore di salvezza a seguito di un passo falso...in effetti cadere da quell'altezza era morte certa per chiunque non fosse a livello del Jonin di Suna.
    Quello che il ragazzo non poteva sospettare, però, era che anche solo rivelandosi all'anziano uomo lo avrebbe distolto dal suo stato di concentrazione inducendolo a mancare l'appoggio, staccandosi dalla parete!

    " HEE! Ma co..sa?! "

    Un attimo di panico anche per il ninja delle squadre speciali di Suna che anche volendo intervenire, sarebbe stato anticipato da una rapida risposta dello stesso scalatore, il quale avrebbe rivelato di conoscere l'arte ninja e l'uso del chakra. La corda più vicina di mosse nella sua direzione per finire proprio tra le braccia tese, arrestando la caduta sul nascere [Tecnica delle Corde]. Una prontezza di riflessi e un movimento fin troppo agile per uno di quell'età!

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    Una volta al sicuro, avrebbe tirato un sospiro di sollievo tramutando quella sua espressione di spavento in un sorrisetto beffardo, per poi guardarsi attorno come per vantarsi del salvataggio appena compiuto. Dopo tutti quegli anni ancora aveva quelle reazioni spontanea e il suo cervello continuava a pensare di avere qualche allievo da dover impressionare o ragazza da dover segretamente conquistare. Ma, quella volta, c'era davvero qualcuno ad osservarlo! Sobbalzò e, appeso alla fune con entrambe le mani, disse urlando come se quello fosse a decine di metri di distanza:

    " Hei tu! Chi diavolo sei? "

     
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    Il Vecchio ed il Bambino

    II


    Hohenheim si alzò di soprassalto. Era sudato per via della febbre, e sentiva ancora più caldo per colpa del sole che lo raggiungeva con i suoi raggi attraverso la finestra nella sua stanza. Non era per quello che si era svegliato, tuttavia. Stava sognando di volare verso casa, così come sempre faceva dopo una missione, ma qualcosa era andato storto, e si era ritrovato a precipitare, solo e senza speranze, verso terra. Poi si era destato.

    I suoi occhi ci misero un attimo a mettere a fuoco. ...dove sono? Era seduto su una brandina bassa, fatta di legno massiccio, coperta con uno strato di paglia che serviva più a proteggere la struttura che non a far star comodo chi vi riposava. La stanza era povera nel mobilio quanto ridotta nelle dimensioni. Infatti, il letto era l'oggetto più voluminoso che poteva entrarvi ed occupava oltre metà dello spazio a disposizione. C'era tuttavia un piccolo tavolino basso, a mo' di comodino, dove erano state poste due ciotole: una conteneva acqua, l'altra un miscuglio di erbe. Solo in quel momento, Hohenheim realizzò di avere una gran sete, e attinse avidamente alla prima ciotola, lasciando la seconda in disparte. Quel semplice movimento fu sufficiente a risvegliargli dolori lungo il braccio che aveva alzato, e che era fasciato. ...? Il ricordo di quello che era accaduto affiorò lentamente nella sua mente ancora confusa dalla febbre:...allora non era un sogno dopotutto... Controllò in che condizioni si era ridotto: il braccio e la gamba destra gli facevano un male cane, ma non sembravano rotti. Come mai il Kiseki Verde non aveva già curato le sue ferite? Era davvero così ridotto male da non riuscire a controllarlo? Per fortuna, una fasciatura cingeva entrambi gli arti malandati, segno che qualcuno si era preso cura di lui. La stessa persona gli aveva lasciato un kimono con cui cambiarsi ed una mela per rifocillarsi. Chiedendosi mentalmente dove fosse finito, Hohenheim si tolse i vestiti logori e lordi di sangue - fortunatamente non suo - e si cambiò alla velocità che le sue ferite gli permettevano di muoversi. Sentiva che la febbre era ancora abbastanza alta, ma doveva sapere cosa stesse succedendo. Non si sentiva in pericolo, ma doveva esserne sicuro. Con riluttanza, si costrinse ad uscire dalla stanza.

    Seguì la luce del sole che gli indicava la via verso l'esterno e ben preso si ritrovò ad osservare il deserto dell'Anauroch. Coerentemente con i suoi ricordi, il jonin si rese conto di trovarsi su una montagna piuttosto alta nel bel mezzo del deserto. Il mare di sabbia si estendeva fino all'orizzonte lanciando bagliori accecanti in ogni direzione, e non era possibile vedere la traccia dell'uomo indipendentemente da dove si rivolgesse lo sguardo. L'unica opera umana era il tempio alle sue spalle. Voltandosi, il bambino osservò come l'edificio in cui aveva riposato fosse solo una parte di un complesso di costruzioni, quella più bassa. Sebbene rovinata dal tempo, la superficie del palazzo era decorato da scritte sbiadite, che il jonin riconobbe essere iscrizioni sacre. Davvero era un tempio quello in cui era arrivato per puro caso: un tempio nel punto più isolato del deserto! La stessa montagna su cui si trovava lo lasciava perplesso. Ammirando le sue pendici che si innalzavano per altri mille metri sopra la sua testa, il jonin si rese conto che esistevano ancora così tante porzioni de deserto che non conosceva affatto, come per quella montagna e quel monastero. ...non ho mai sentito parlare di un posto del genere....nè letto mai nulla a riguardo...

    Vagando con lo sguardo su quei crinali rocciosi, infine qualcosa attirò la sua attenzione. Nonostante la stanchezza che si sentiva nelle palpebre e nelle ossa, il jonin si avvicinò fin quando non riuscì ad identificare la figura di un uomo. Un vecchio in realtà, intento a scalare una parete verticale la cui pendenza avrebbe fatto impallidire chiunque non fosse stato un ninja. Sebbene fosse abbastanza distante, il jonin decise di chiamarlo:Ehilà...! ma dalla bocca emerse solo un suono flebile che si perse rapidamente nell'aria rarefatta. Schiarendosi la voce, riprovò più forte, ma l'uomo non sembrò percepire il suo richiamo. ...bhè non mi resta che avvicinarmi... Non aveva argilla con sè, quindi dovette affidarsi al più basilare tra gli utilizzi del chakra. Sperando che la febbre non gli giocasse un brutto scherzo, il bambino iniziò la scalata sulla parete verticale. Il chakra gli permetteva di camminare sulla parete invece che arrampicarcisi propriamente, e non gli ci volle moltissimo prima di raggiungere l'uomo. Ehilà gli disse quando fu ad una distanza ragionevole. Quello, così intendo nel suo esercizio fisico dovette rimanere scioccato dall'apparizione del jonin, e perse la presa. Il cuore di Hohenheim perso un colpo. Non era nelle condizioni per eseguire una manovra di salvataggio, a mala pena riusciva a tenere il controllo sul chakra che gli impediva di cadere. Tuttavia, il vecchio, stupendolo, eseguì una rapida manovra con le corde che portava con sè e riuscì a ritrovare un appiglio. ...questo vecchietto è un ninja?...che riflessi per un uomo della sua età! Come una procedura di routine, Hohenheim utilizzò la sua naturale affinità con il chakra per analizzare l'energia spirituale dell'uomo. Ne rimase colpito. L'energia accumulata nel tentien dell'uomo era come una fiammella, piccola e splendente, non molto diversa da quelle dei giovani studenti che iniziavano ad apprendere l'arte ninja. Tuttavia, Hohenheim avvertiva un sensazione di vuoto provenire da quell'uomo, o di assenza. Come se l'energia a disposizione occupasse solo una piccola frazione del suo tentien, lasciando la maggior parte di questo completamente inutilizzato! ...curioso....

    L'uomo si era finalmente concentrato su di lui, urlandogli contro. Ignorando il tono di voce troppo forte del vecchio, disse: ...anf...sono Hohenehim...un ninja del villaggio di Suna...anf...anf parlando ansimava leggermente. Quei pochi passi lo avevano stremato. ...mi spiace di aver interrotto la sua scalata...anf...io...anf...mi sono ritrovato nel tempio...è stato lei a prendersi cura di me...?..anf...anf...volevo ringraziarla....anf Poi si passò una mano sulla fronte, come a volersi togliere una traccia di sporco. Non si stava sentendo molto bene, e avvertiva la vista appannarsi e le ginocchia perdere le forze. ...uff..sembra non sia stata una buona idea...anf...venire fin qui sopra...anf... Gli mancava l'aria. La rarefazione a quella quota non gli permetteva di ossigenarsi come doveva, e le sue condizioni di salute stavano imponendo un grosso limite a quello che poteva chiedere al suo corpo. ...io...credo di star per svenire... avrebbe detto in un filo di voce, un secondo prima che la patina di chakra sotto i suoi piedi svanisse, gettandolo verso una caduta mortale. Tuttavia, il bambino non avrebbe emesso alcun suono. Esattamente come aveva detto, aveva perso nuovamente i sensi.
     
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    " Ah si, ora ricordo! Prendermi cura, dici? Buddha nega la Coscienza del Deposito a chiunque crei increspature nel Karma. Se ti avessi lasciato morire avrei gettato anni di meditazione..."

    Ma lo sguardo del Jonin aveva già visto più a fondo di quanto il vecchio voleva dare a vedere; dentro quel corpo in decadenza, lo sguardo torvo e la demenza senile c'era qualcosa di molto più grande, l'eco di un ninja che aveva rinnegato e dimenticato se stesso...ma quella era un'altra storia, una verità che solo scavando a fondo sarebbe venuta a galla.
    Poi il ragazzo perse nuovamente i sensi e Torikeshi fu costretto ancora una volta a venire il suo soccorso: afferrò al volo il giovane mediante una delle corde e, legandosi l'altro capo in vita, iniziò una lenta discesa fino al tempio. Forse, avrebbe dovuto dare maggiori attenzioni a quel giovane shinobi.

    Ovviamente il monaco mai avrebbe mostrato quel suo lato tenero allo sconosciuto il quale, una volta rinvenuto, avrebbe rivissuto esattamente la stessa situazione del giorno prima: stessa stanza, stesse cure, stesso cibo....e riprendersi dalla febbre e i dolori con solo due mele in due giorni non era di certo un qualcosa a cui il membro delle squadre speciali, per quanto forte, era abituato. Ad ogni modo, un giorno in più di riposo gli avrebbe fatto solo bene: quello strano intruglio medico sembrava aver placato la febbre e anche gli arti ora davano meno noie. In più, questa volta, avrebbe trovato un sacchetto contenente un po della sua amata argilla, quella che con tutta probabilità il vecchio doveva aver recuperato il giorno che si era schiantato al suolo.

    A quel punto il Jonin avrebbe potuto decidere di andarsene...una alternativa che il monaco evidentemente aveva già preso in considerazione ma che era sicuro non avesse attecchito nelle intenzioni del giovane. Quel posto era magico, lui lo sapeva, e di certo un ninja esperto come Hohenheim lo aveva intuito.
    Tuttavia, cercarlo all'esterno non avrebbe funzionato questa volta, né nel cortile né scrutando la montagna, e l'unica alternativa rimasta al ragazzo sarebbe stata salire i ciclopici gradoni del tempio fin ad arrivare in cima alla struttura (sempre che non avesse trovato l'accesso al montacarichi). Passando per la via più lunga, però, il sunese avrebbe compreso una volta per tutte che nessun altro sembrava abitare il; tutte le altre camere erano vuote e, visto lo strato di polvere e degrado, doveva essere così da almeno cinquant'anni!
    La sfacchinata avrebbe rivelato la parte più spirituale e al tempo stesso impressionante di quel luogo: l'enorme statua dorata forgiata in ere passate troneggiava in cima al tempio bagnata da purissima acqua sorgiva. E lì vicino meditava a gambe incrociate l'anziano uomo di fede, immerso nella natura che aveva avuto modo di generarsi e conquistare l'intera struttura. Guardando in basso il manipolatore di argilla avrebbe potuto notare la struttura a nido d'ape che saliva fino in cima e che, in qualche modo, riempiva la voragine scavata dall'uomo; un'opera sensazionale, vista anche la quota alla quale il tempio si trovava, che aveva sicuramente richiesto decenni per essere completata.
    Percorrendo quei ponti di pietra che conducevano da una piazzola all'altra, Hohenheim avrebbe potuto raggiungere l'uomo, il quale avrebbe interrotto qualunque discorso sbraitando con voce pungente; un tempo avrebbe usato la telepatia per questo...o se lo era solo immaginato in uno dei suoi frequenti sogni?

    " ZITTO! Seduto...e medita. "

    Qualcosa di alquanto complicato visto lo scroscio della cascatella, i cui schizzi arrivavano fin li e stavano a poco a poco bagnando l'intera barba del vecchio. Ad ogni tentativo di interazione, il giovane sarebbe stato redarguito con un sonoro "Scccc"; anzi, quello era un vero e proprio tic che sarebbe partito a caso anche qualora nessuno avrebbe prodotto un rumore...un comportamento a dir poco buffo. Ma era ormai chiaro che il monaco non doveva avere tutte le rotelle al posto giusto e in effetti, una semplice spiegazione poteva venire anche solo dal prolungato periodo di solitudine.
    Qualora Hohenheim avesse, però, provato a liberare la mente si sarebbe in poco tempo accorto che una scia di chakra lo stava inducendo a focalizzarsi sul Buddha; era un ninja straordinario, arrivato quasi all'apice della forza ottenibile da un ninja, e quindi abituato ad indursi in uno stato di concentrazione assoluta...non sarebbe stato per lui difficile eseguire quell'esercizio nonostante i rumori della natura esterni. Anzi, se avesse usato le sue abilità da sensitivo, avrebbe scoperto di trovarsi difronte ad una fonte di chakra immensa, apparentemente sconfinata, così potente da irradiare calore!

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    Ma non era solo questo, quella energia quasi palpabile attorno alla statua riusciva ad arrivare anche all'animo di chiunque riuscisse a percepirla infondendo serenità e pace...una specie di genjutsu lenitivo per chi avesse qualcosa da dover curare nel proprio cuore (e, se lo stava percependo, probabilmente anche Hohenheim rientrava in questa cerchia).

    Solo a quel punto, Torikeshi avrebbe preso parola interrompendo il silenzio:

    " Bene. Sembra che tu sia portato per queste cose eh...in passato famosi maestri di arti marziali, samurai e ninja hanno impiegati settimane, se non mesi, per arrivare a questo punto. E tu, un ragazzino, misteriosamente caduto dal cielo, ci sei riuscito in pochi minuti?! Dimmi, perchè la mia mente ha generato una visione così potente questa volta? "

    Eh? Davvero credeva che era tutta una finzione? Una visione a cui aveva dato effettive cure e panni puliti?! Ebbene, il Jonin non aveva la minima idea di quanto complessa fosse la mente di quel vecchio e del numero di barriere che si era indotto ad erigere per dimenticare il passato e al tempo stesso confinare ciò che era diventato...una difesa che, complice anche l'età, aveva inevitabilmente intaccato la sua psiche.

     
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    I Modi della Mente

    III



    ..?Una domanda muta sarebbe sorta spontanea nella mente annebbiata del jonin alle parole fumose dell'uomo. Non conosceva la filosofia buddista a sufficienza da aver inteso appieno il significato della sua frase, ma percepiva che essa conteneva una sapienza profonda che lo attirava. Purtroppo non ci fu tempo di approfondire la faccenda, perchè il bombarolo perse nuovamente i sensi subito dopo.

    [...]


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    Risvegliandosi in quella stanza, Hohenheim non poté non provare un senso di déjà vu. Rintronato, si mise a sedere sullo scomodo letto che lo aveva ospitato ancora una notte. Le due solite ciotole erano poggiate nello stesso identico modo del giorno precedente. Questa volta, il bambino guerriero le scolò entrambe. Il vecchio monaco lo aveva salvato due volte in due giorni, il minimo che potesse fare era fidarsi. Il sapore dell'intruglio di vegetali era terribile, ma Hohenheim buttò giù senza fare complimenti. Molto spesso, tanto più una cosa era amara, tanto più era salutare...o almeno così dicevano. Si alzò subito dopo ed uscì da quella stanza che iniziava ad avere un che di familiare. Si sentiva meglio. Le cure del monaco, il riposo ed il suo corpo allenato sembravano finalmente aver avuto la meglio su qualsiasi cosa si fosse beccato nel Paese dei Demoni. Girò per un po' nella struttura, senza trovare la persona che voleva incontrare. Quel vecchio monaco aveva qualcosa che lo incuriosiva. Sembrava fosse solo in quel complesso di edifici enorme e decadente, unico esponente di un ordine che ormai doveva essersi estinto. Il giovane non poteva immaginare quanto l'uomo potesse aver sofferto la solitudine. Questo pensiero bastò a fargli provare un moto di empatia e solidarietà. Se c'era qualcosa che avesse potuto fare per il vecchio, l'avrebbe fatta. Non trovandolo, decise di ricorrere ad un trucchetto. Espanse la sua coscienza oltre i limiti del suo corpo fisico, cercando tutte le fonti di chakra nelle immediate vicinanze. Un piccola fiammella comparve nella sua mente poco distante, in una zona del monastero che ancora non aveva visitato. Ci si diresse senza perdere un secondo di più.

    Per raggiungere la zona principale della struttura, l'artista decise di prendere le scale, perchè erano la via più rapida. Tuttavia, una volta arrivato in cima e constatando di avere leggermente il respiro affannato, dovette ammettere che forse la sua salute non si fosse completamente ristabilita. Alzando lo sguardo, si permise di osservare l'ampia zona che aveva davanti. Un sistema di passaggi stretti, simili a ponti intervallati da piazzole, si reggeva come sospeso nell'aria: un capolavoro di architettura, che lasciò senza parole il giovane jonin. Nel punto centrale sorgeva una statua d'oro di dimensioni colossali, raffigurante un Buddha. Proprio lì, il vecchio monaco stava meditando. Cercando di non disturbare la concentrazione dell'uomo, il bambino si mosse silenzioso fino ad affiancarlo, e si sedette con le gambe incrociate poco distante. L'uomo gli rifilò un commento aspro, spingendolo a meditare, ma il ragazzo non se la prese. Era dai tempi del Monastero del Giglio che Hohenheim non si ritrovava a praticare la meditazione, ma gli riuscì abbastanza naturale perdersi in quello stato mentale di concentrazione assoluta. Lasciandosi guidare dal suono dell'acqua che cadeva, il jonin rilassò la mente e lasciò che la sua coscienza ed i suoi sensi si espandessero nello spazio intorno a loro. Fu quasi involontariamente che, in qual processo, Hohenheim percepì una grande energia essere emanata dalla statua che aveva difronte, così grande da meravigliarsi di non averla notata prima! La sua meditazione si interruppe mentre osservava il potere del Buddha irradiarsi nella stanza e toccarlo nella stessa maniera in cui i raggi del sole illuminavano un corpo ad esso esposto. Percepì il calore benefico della statua e lo accettò di buon grado, sentendo che le forze gli stavano tornando rapidamente. Fu allora che il monaco iniziò a parlare.

    La ringrazio....svariati anni fa sono stato accolto in un monastero non molto dissimile da questo, e sono stato iniziato alle arti meditative...tra le altre cose... disse non volendo entrare troppo nei dettagli....ma mi spiace Monaco, non sono una visione! Ve l'ho detto, mi chiamo Hohenehim e sono un jonin del villaggio di Suna...credo che ne abbiate sentito parlare, o sbaglio? Era difficile che qulcuno all'interno del Paese del Vento non fosse a conoscenza del suo villaggio ninja, ma se l'uomo aveva visuto isolato per chissà quanti anni, forse c'era la possibilità che non sapesse di cosa il bambino stesse parlando. Ora che il silenzio era stato rotto, Hohenheim decise che era venuto il tempo di scoprire chi era l'uomo che aveva davanti. Questa statua... disse gaurdando l'immenso Buddha d'oro....è un manufatto eccezionale. Sento la sua potenza ed il chakra che sgorga da essa come un sole caldo....siete stato voi a realizzare una cosa del genere? Oppure è stato l'ordine di monaci che abitava questi luoghi? Ora sembra che non ci sia più nessuno qui...nessuno, eccetto lei...che cosa è accaduto, se posso chiedere?

     
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    " Si, certo...e io sono una signorina prosperosa di due metri. Ma se la mia mente vuole ricordare cosa è accaduto al tempio, allora rievocherò quei momenti per quanto dolorosi essi siano. "

    La meditazione ormai sembrava conclusa, dopotutto erano quattro ore che il vecchio era lì seduto immobile a gambe incrociate, e un tormentato racconto stava per iniziare, una storia che fondava le sue origini in un passato dimenticato e in accadimenti che avevano in realtà segnato la storia del mondo ninja.

    " Mi hai chiesto, o meglio, mi sono chiesto se conosco Suna...buffo che me lo chiedi. Sai perché non si parla mai dell'ultima Grande Guerra? Quella che più di tutte ha avvicinando il mondo alla sua fine?! Il motivo è semplice: la storia che si è tramandata è solo una grande menzogna e i pochi che conoscevano la verità, in alcuni casi, furono ricoperti d'oro, in certi altri fu imposto un veto assoluto sulla parola e, in altri ancora sopraggiunse la morte stessa. Ma, forse, bisogna partire da ancor prima...circa 120 anni fa, al tempo in cui un bambino senza genitori era alla disperata ricerca delle attenzioni del suo maestro. "

    Stava cambiando tono, assumendo quello tipico nostalgico delle persone anziane che tentano di accedere ai cassetti della propria memoria per estrapolare immagini sbiadite di una realtà inglobata dal tempo. Un passato però che per loro è spesso più attuale e importante del presente.

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    " Questo Tempio era il maggiore centro di ritrovo per tutti coloro che praticavano l'arte della meditazione, un luogo di grande crescita spirituale per ninja, nukenin, ronin, samurai e civili...Qui ogni conflitto passava in secondo piano, una volta indossato il Kimono si richiedeva che tutti mettessero da parte la propria identità per avvicinarsi alla dottrina del grande Maestro. Una filosofia di pensiero che, ad esempio, ha sempre vietato ai Guardiani del Fuoco di entrare...troppo legati al mondo reale per meditare al fianco di un criminale a cui avrebbero dovuto dare la caccia!

    Fu a quel tempo che conobbi Gaara, il Kazekage più giovane mai visto fino ad allora. Il Maestro lo aiutò a risanare le ferite lasciate aperte nella sua mente dopo l'estrazione del Monocoda...Si sa che guidò lui la grande armata contro Madara ma pochi sono a conoscenza di chi lenì le sue ferite quando più ce ne era bisogno; tanto per dirne una, Chiyo era la figlia del Maestro. E' anche storia ufficiale che, diversi anni dopo, il leader del Vento fondò l'Accademia per ristabilire l'ordine nel continente e la pace: un concetto che aveva finalmente ben attecchito nella sua mente, dopo anni dediti alla violenza. Suna venne tappezzata di effigi e statue del salvatore del mondo conosciuto, sollevandolo a livello di un dio per tutti loro come Naruto e Sasuke, in parte, lo erano per il Fuoco...Peccato che le barriere erette dal Maestro non riuscirono a contenere per sempre la psiche instabile di quel ninja; alcune scelte iniziarono a dare chiari segnali di allarme per chi sapeva leggere tra le righe: 2 Cercoteri per ogni Paese dell'Alleanza...ma gli altri che avevano contribuito alla vittoria? Il Fulmine e la Roccia non avevano sacrificato anche loro vite umane e grandi risorse? E poi, essendo 9 i Demoni Codati a chi spettava il terzo? Sei un ninja potente, no? Capirai che un demone in più può fare la differenza eccome in battaglia."


    Disse rivolto ad Hohenheim; era strano perché a volte sembrava trattarlo da visione ed altre invece come una reale persona.

    " Shukaku era l'ago della bilancia della pace e, come protettore della stessa, il mio Maestro giurò di custodire il demone, sigillato al termine del conflitto, per non permettere a nessun popolo di appropriarsene. Ebbene, una notte accadde il peggio. Il tempio venne assaltato da un grande numero di ninja e i suoi abitanti trucidati nella notte! Io, ed un altro manipolo di monaci, ci salvammo solo perché eravamo qui, nella sala più in alto e potemmo organizzare una difesa affiancati dal Maestro. Erano ninja di Suna...e Gaara guidava l'operazione: rivoleva il Tasso, la metà che gli era stata sottratta, ed era disposto a tutto pur di ottenerla, persino ammazzare l'uomo che lo aveva salvato.
    In quello scontro fummo del tutto ininfluenti, erano troppo forti anche solo per avvicinarsi. La sabbia del Kazekage divorò letteralmente la montagna e ridusse il monastero quasi a brandelli; il Maestro invece era in inferiorità numerica e l'unico modo per salvare tutti fu quella di sacrificarsi, donando una protezione assoluta a questa roccia e animando il Buddah per scacciare gli invasori. Costretto alla fuga, Gaara tornò a Suna e mai più poté fare ritorno....ne lui ne nessun altro uomo; il jutsu di li in avanti avrebbe impedito a chiunque di entrare o uscire dal monastero! La stessa tecnica, il Trasferimento della Vita, che aveva salvato un tempo il Kage ora lo aveva sconfitto.


    Era stato un lungo sproloquio che, mettendosi nei panni del Jonin, poteva sembrare tanto assurdo quanto scioccante. Chi era quel vecchio per dire cose del genere? Perché crederli? Possibile che il ninja più prestigioso della storia del Paese e, forse, del mondo intero fosse in realtà stato capace di questo?!

    " E questa è la fine della storia. Capisci ora perché sei certamente una mia visione? Il sono l'ultimo monaco dell'Heiwa no Shinden, il Tempio della Pace, e il mio compito è proteggere l'urna dell' Ichibi no Shukaku fino a che la morte non sopraggiunga. "

     
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    La Storia Riscritta

    IV



    Il tempo passò rapidamente mentre le parole del vecchio monaco raccontavano una storia, altrimenti ben nota al ninja di Suna, sotto tutta un'altra luce. Il suo racconto risaliva ad un centinaio di anni prima, alla ultima grande Guerra dei ninja e, più precisamente, a quello che era successo dopo che essa si fu conclusa, l'ordine ristabilito e l'Accademia fu fondata. La storia era incentrata su Gaara, il leggendario Kazekage e Shukaku, il demone monocoda. Con l'equilibrio dei poteri tra le grandi forze della coalizione, tutti i demoni erano stati ripartiti tra i principali 4 villaggi ninja del continente, eccetto il Tasso, la cui presenza rappresentava una minaccia per questo bilanciamento. Per questo, il demone era stato sigillato in quel tempio, e protetto dal'ordine di cui Torikeshi faceva parte. Tuttavia, Gaara, la cui psiche era stata messa a dura prova dalla forzata estrazione del demone dal suo corpo e dalla sua mente, tentò di riprendersi il Tasso, causando un terribile scontro in quei luoghi altrimenti pacifici. Molti monaci avevano perso la vita, il tempio era andato distrutto in larga misura, e nel tentativo di assolvere alla sua missione, il maestro del tempio sacrificò la sua vita per emettere un jutsu, il quale allontanò tutti gli aggressori dal quel luogo sacro, impedendo loro, e a chiunque altro, di entrare entro i confini del tempio.

    ....

    Cattura75



    Hohenheim rispettò il silenzio durante il racconto dell'uomo. Era una storia affascinante, e poteva giustificare alcune cose che i suoi stessi occhi avevano constatato, come lo stato di distruzione ed abbandono del tempio. Tuttavia c'erano molti punti della storia che erano decisamente assurdi e, nonostante tutta la sua buona volontà di credere alle parole dell'uomo, era davvero molto scettico a riguardo. Innanzi tutto, l'uomo parlava degli avvenimenti in questione come se li avesse vissuti in prima persona: questo significava che l'uomo aveva più di centoventi anni. Era risaputo che l'utilizzo del chakra e di alcune tecniche potevano allungare la vita dell'utilizzatore oltre la durata normale di un essere umano. Eppure era davvero improbabile che l'uomo, per quanto vecchio, avesse l'età che aveva lasciato intendere avere. In secondo luogo non aveva mai letto o sentito parlare di una storia del genere, nonostante il suo rango gli permettesse di accedere a svariati segreti del suo villaggio. Inoltre, passano a cose più immediate: se davvero il luogo era protetto da una tecniche che impediva a tutti di entrare, come aveva fatto lui ad arrivare al tempio? Anche sfruttando tutte le sue capacità da sensitivo, non c'era traccia della suddetta barriera e le uniche forze spirituali che poteva percepire erano la sua, quella dell'uomo e quella della statua. Infine: se la sua storia fosse stata vera, avrebbe voluto dire che il Tasso, il demone le cui traccie erano svanite, e che per così tanti anni era stato cercato dal suo villaggio, si trovava proprio su quella montagna, ad una manciata di metri dalla portata del suo braccio? Improbabile.

    Eppure il monaco che aveva davanti aveva qualcosa di particolare, ed il suo chakra unico raccontava la storia di una gloria passata che era andata perduta. La stessa statua era reale quanto lo era lui stesso, quindi sicuramente ci doveva esser stato qualcuno che l'avesse realizzata. Forse quindi davvero era esistito questo Maestro di cui Torikeshi parlava, il quale poteva conoscere ninjutsu tanto potenti da realizzarla. Forse era stato lo stesso Torikeshi a realizzarla prima che la sua mente diventasse instabile. Ma la storia più probabile era che il monastero si fosse estinto a causa dell'isolazionismo, e che l'ordine fosse stato dimenticato e il povero vecchio avesse iniziato a soffrire di allucinazioni, probabilmente a causa della solitudine che sicuramente aveva dovuto patire. Hohenheim sentiva che doveva trovare un modo per aiutare quella persona anziana. L'uomo si era costretto per decine di anni alla clausura di quella montagna ed alla solitudine pensando di dover assolvere ad un compito che, in realtà, non esisteva affatto.

    La storia che mi ha raccontato è affascinante Monaco... iniziò piano, cercando di ponderare le parole ...ma in tutta onestà non posso dirle di credere alle sue parole. Quando anche la storia sul Kazekage sia vera, e seppure lei fosse davvero così anziano quanto dice di essere, la mia presenza qui testimonia chiaramente che la barriera di cui parla, lo scudo che impedisce al mondo esterno di raggiungere queste pendici, chiaramente non esiste. Anche quando parla dell'urna di Shukaku...Suna sono decenni che lo cerca senza averlo mai trovato, e pensare che sia proprio qui è impossibile...anche se sigillato dovrei riuscire a percepire la presenza di una reliquia così potente...ma non l'avverto.... Doveva essere deciso, anche se la verità che stava raccontando avrebbe potuto sconvolgere il vecchio Io credo che lei sia una persona sola, che ha sofferto molto, e che abbia creato questa storia per giustificare la sua condizione attuale. Ma io le voglio dire che le cose non devono per forza essere così. Là fuori, in uno di quegli sconfinati orizzonti che si possono vedere da qui, ci sono città, villaggi e persone tra le quali potrebbe vivere e tramandare la sua saggezza....

    Probabilmente però, le sue parole non sarebbero bastate da sole a mostrare la verità all'uomo. Doveva metterlo davanti alla verità dei fatti, se voleva anche solo cercare di intaccare il castello di fantasia entro cui l'uomo si era rintanato. Bene...capisco che lei non creda alle mie parole e che pensi che io sia solo un'altra delle sue visioni. Allora perchè non mi mostra l'urna in cui è contenuto il Tasso? Se sono solo una visione si renderà conto che non potrò nuocere all'artefatto in alcuna maniera. Lo scopo del Jonin era, per quanto crudele, cercare di smontare le convinzioni dell'uomo. Era per un motivo, per un compito preciso che il vecchio si era condannato a quella vita di solitudine. Se quindi fosse riuscito a mostrargli che quel compito era solo fumo negli occhi, forse sarebbe riuscito a riportare l'uomo sulla giusta via da percorrere.
     
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    " Andara nella vecchia tana del Tasso Monocoda? Mha...perchè no, saranno vent'anni che non scendo in quei cunicoli. "

    Si alzò dalla posizione a gambe incrociate e iniziò a passeggiare lentamente verso il ciglio della piazzola principale, con le mani dietro la schiena cinte in una presa solida come è solito fare alle persone anziane. Guardandolo di spalle si poteva osservare il bastone che, incastrato alla cintola del kimono, saliva insieme alla spina dorsale al centro di quelle minute scapole...un'arma vecchia e usurata dal mediocre potere offensivo. Quindi continuò guardando verso il basso nell'oscurità della profonda gola scavata nella montagna:

    " Andiamo? "

    E si gettò nel vuoto a piedi uniti, mediante un piccolo balzo. Se Hohenheim lo avesse seguito avrebbe notato come quello avrebbe usato la stessa arte con la corta [Tecnica delle Corde], quella che aveva visto durante la scalata del giorno prima, per agganciarsi ai vari ponti tra i dischi in pietra e smorzare sempre più la caduta fino a percorrere man mano l'intera lunghezza del baratro. Quale tecnica usare da parte del Jonin, invece, per arrivare sano e salvo alla base della montagna sarebbe stata una sua scelta ma di certo se quel vecchietto non era affatto spaventato da quell'attacco tutto sommato folle, figuriamoci un ninja della sua esperienza e forza.

    Alla fine Torikeshi sarebbe atterrato agilmente sul suolo smorzando la caduta dall'ultima corda adoperata con una capriola in avanti. Chiaramente il buio più totale regnava sovrano in quel luogo così lontano dall'insediamento umano ma di certo il Sunese avrebbe potuto scorgervi attraverso e analizzare dove il vecchietto lo aveva condotto. Degli strani fili di chakra neri, visibili ad occhio nudo, salivano dal suolo fino ad un metro di altezza...toccarli non avrebbe provocato alcunché ma ad una indagine da sensitivo sarebbero risultati chiaramente di impronta oscurità e carichi di energia.

    jnXYoRR

    " Mmm c'è qualcosa che non quadra qui. "

    Il monaco non poteva vedere molto ma sapeva dove mettere le mani al fine di azionare un meccanismo tanto antico quanto stupefacente. Si avvicinò ad una parete, che nonostante l'età ricordava perfettamente trovarsi in quella direzione, e facendo pressione su di un punto particolare azionò un piccolo scomparto segreto contenete uno specchio di forma ellittica. Gli bastò direzionarlo nel modo corretto verso l'alto e, in un attimo, una fitta rete di fasci luminosi provenienti addirittura dall'apertura in cima al tempio avrebbe illuminato l'intera area. Una vera e propria arte che il ragazzo prodigio di Suna avrebbe sicuramente intuito semplicemente osservando quella moltitudine di specchi nel buio più assoluto. L'arrivo della luce avrebbe provocato, oltre alla manifestazione di scontento da parte di un grosso stormo di pipistrelli appollaiati a quelle pareti senza essere mai stati disturbati, un terremoto di breve durata avrebbe scosso quelle antiche pareti al punto da farne staccare diversi pezzi e alzare una modesta coltre.

    " I Wurm sono ancora vivi...che bello. Se vuoi seguirmi, la via è quella. "

    Tutto normale, insomma. Quanto alla strada da intraprendere in effetti senza la guida di una persona a conoscenza della struttura di quel luogo perdersi sarebbe stato un gioco da ragazzi: erano al centro di una grossa stanza che dava modo a tredici cunicoli di aprirsi sul suo perimetro, tutti apparentemente uguali e senza alcun tipo di numerazione o etichettamento a contraddistinguerli. Il passo del cicerone, invece, era deciso sebbene sul suo volto fosse innegabile leggere un segno di preoccupazione per quei dannati focolari oscuri che continuavano a ripresentarsi in ogni angolo della montagna...
    Ad ogni modo, percorrendo il cunicolo designato, l'umidità e il rumore di scarafaggi e altri parassiti dell'entroterra avrebbero accompagnato il duo fin quando non sarebbero arrivati in uno spazio più ampio, anch'esso illuminato dallo stesso meccanismo di specchi visto in precedenza con l'aggiunta di due grosse fiaccole stranamente accese ancor prima del loro arrivo. Qui, finalmente il vecchio si sarebbe degnato di fornire maggiori informazioni al ragazzo, il quale probabilmente aveva accumulato un gran numero di domande riguardo ciò che stava accadendo; ma, dopotutto, lui pensava che quel giovane fosse solo una proiezione del sua mente, ricordate?

    " La stanza della Purificazione. Il gran maestro pensava che solo coloro i quali avessero la mente sgombra da pensieri malvagi e il cuore libero dalle impurità dell'odio sarebbero stati degni di avvicinarsi al Demone. Un modo come un altro per impedire a malfattori di appropriarsene, non trovi? Quindi, tu che sostieni di non essere una mia visione, dimostra di essere degno di proseguire. "

    E mentre diceva quelle cose si stava già privano del suo kimono. Lo avrebbe piegato accuratamente e poggiato su di un rialzo in pietra insieme ai suoi sandali. Quindi avrebbe arrotolato la cintura alla sua esile vita, bloccando su due punti il bastone e, rimasto solo con le mutande, si sarebbe tuffato nello specchio d'acqua cristallina, generato dal rivolo sorgivo che in qualche modo passava nella roccia arrivando fin li, sparendo alla vista del sunese.

    xXNdFfB

    Il ninja delle squadre speciali di Suna poteva scegliere se seguirlo immediatamente, non perdendolo come riferimento, oppure soffermarsi ad analizzare meglio la stanza in cui era stato condotto. Al centro della stessa era stato eretto un altare con una marchingegno movibile molto particolare: riuscendo ad esercitare una forza tale da girare l'asta su se stessa [For Nera + 8], quella avrebbe permesso ad una catena posizionata sul soffitto della caverna [visibile dal principio se in possesso di abilità per potenziare il senso], sopra lo specchio d'acqua, di abbassarsi progressivamente fino a poter essere tirata. Azionando il meccanismo, lo specchio d'acqua avrebbe iniziato a ritirarsi, risucchiato da dei fori di sfogo collocati sul fondo ora aperti, e la via sarebbe risultata chiara e prima di pericoli. Un passaggio sotterraneo avrebbe concesso al Hohenheim di superare la prima prova e raggiungere nuovamente Torikeshi, il quale dall'altra parte non lo avrebbe affatto aspettato...a quel punto il tempo che il ragazzo avrebbe impiegato per superare la prima prova avrebbe giocato un ruolo cruciale sul ritrovamento o meno della sua guida.

    Gettarsi nell'acqua, invece, era un pericolo tutto da valutare e, non sapendone minimamente la portata, avrebbe probabilmente richiesto una qualche genere di precauzione. Superare la Purificazione in quel modo, tuttavia, avrebbe dato la certezza al Jonin di stare al passo del monaco!



    CITAZIONE
    OT/ Sentiti libero di porre dei problemi, magari mentali, anche a Torikeshi, così co-masterizziamo la giocata ;) /OT
     
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    Il Passato Ritorna

    V


    Senza dover insistere troppo, Hohenheim era riuscito a convincere il vecchio monaco a portarlo nel presunto nascondiglio del Monocoda. In verità, il jonin non dava nessun credito alla possibilità di trovare il famigerato Tasso in quel luogo sperduto della terra. Tuttavia, ormai la faccenda lo aveva incuriosito, così come il Monaco stesso, e voleva vedere cosa ne sarebbe uscito. Seguì l'uomo che si muoveva in maniera composta e lenta, estremamente misurata, propria delle persone di una certa età. Egli arrivò sull'orlo della piazzola principale e, con pochissimo preavviso, si lanciò nel vuoto, spezzando l'idea mentale di Torikeshi che il jonin si ostinava a formare nella sua mente. ...ma tu guarda che tipo.... Con un mezzo sorriso sulle labbra, anche il bambino si lasciò dietro il vecchio monaco, il quale stava usando la sua maestria con le corde per non rimanere ucciso nella caduta. Hohenheim avrebbe utilizzato uno stratagemma leggermente più sofisticato, attingendo al chakra adesivo Chakra Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    (Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da Genin in su]
    per correre sulle pareti rocciose che scendevano a picco, e saltando Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.
    (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da Genin in su]
    qui e lì per tenere il passo dell'arzillo ultracentenario.

    Sarebbero arrivati così sul fondo di quella che sembrava una caverna. Il buio li circondava, e gli occhi del jonin ci misero un attimo ad adattarsi al cambio di luminosità. Torikeshi sembrava alquanto preoccupato. Forse erano quei strani fili neri che spuntavano dal pavimento il suo problema. In effetti i fili non erano affatto normali: erano carichi di chakra ed impregnati dell'impronta oscurità. ... questi fili ci sono sempre stati? Ma il vecchietto era indaffarato a cercare qualcosa sul fianco di una parete e non rispose:..Monaco..?! Un suono di ingranaggi che si muovevano interruppe a metà la domanda del jonin, mentre una serie di specchi, posizionati da qualche parte sopra le loro teste, si mossero per deviare la luce solare, raccolta all'esterno, verso il centro dell'ambiente. La stanza si riempì di luce: un trucco niente male! ...impressionante! Aveva già visto un sistema simile in effetti: in una vecchia cripta nel deserto, in cui aveva condotto la missione del recupero dei Kiseki. ....che le persone che abbiano creato la cripta abbiano realizzato anche questo tempio? La domanda sorse spontanea nella sua mente, senza poter avere risposta.

    Con l'ambiente illuminato fu più facile seguire il monaco attraverso una masnada di corridoi privi di indicazioni che fecero perdere rapidamente l'orientamento al jonin. Intorno a sè, avvertiva centinaia di piccoli animali scappare al loro passaggio, da insetti a piccoli roditori, fino a qualcosa di più grande ancora. Il monaco aveva parlato di Wurm, ma dopo l'esperienza della Canzone davvero non aveva alcuna voglia di incontrare i vermoni che avevano quasi portato all'estinzione un popolo interno: i Nomazzu! Arrivarono così in un'ampia zona dove, oltre ai raggi dei sole, due torce accese li invitavano ad entrare. Torikeshi era ancora più agitato, ma riuscì a spiegare al jonini che si trovavano nella stanza della Purificazione: una zona di passaggio e di difesa prima di giungere alla Cripta della Reliquia. Senza aspettare che il jonin potesse chiedergli qualsiasi cosa, il vecchio si gettò quindi nella grande pozza d'acqua che si trovava al centro della sala, lasciandolo da solo:...Un attimo! Fece per scattare in avanti, quando un suo piede toccò in una zona scoperta uno di quei fili neri che si trovavano a terra. Immediatamente e senza volerlo, il Kiseki Verde reagì a quel tocco, fondendosi con il corpo di Hohenheim!...ma che diavolo... Un'onda di energia venne emanata da suo corpo e si propagò all'interno del filo che lo aveva toccato, facendolo risplendere di un luce verde acqua che, ben presto, coinvolse tutti gli altri fili neri presenti nella stanza. La luce bluastra che emanavano creava un bagliore diffuso proveniente dal basso, che allarmò il jonin. Ancor più considerando che la stessa energia venne trasportata anche alla pozza nella quale il vecchio si era appena tuffato! L'acqua virò colore, illuminandosi di una tonalità di verde che non lasciava presagire nulla di buono. ...dannazione...! Senza stare troppo a riflettere sulla prova di purificazione, e su quello che poteva comportare, Hohenheim fece due passi prima di lanciarsi in acqua, avvolgendosi con il chakra repulsivo Corpo Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore può resistere all'ambiente circostante: non subirà l'effetto di ambienti troppo caldi o freddi, forte vento, accecamento da sabbia e polvere e sarà idrorepellente.
    (Mantenimento: Basso)
    [Da Jonin in su]
    così da non bagnarsi.

    [...]


    Uscendo dalla pozza che riluceva di un'insolita luce verdognola, Torikeshi si ritrovò nella famigliare Sala della Piccola Meraviglia, dove i monaci purificati attendevano prima che fosse concesso loro di entrare nella Cripta della Reliquia. Lì la pietra era stata scolpita per realizzare un pavimento piano e regolare, e colonne erano state edificate per sostenere il soffitto a circa 6 metri di altezza. Una nuova fila di bracieri ardeva nel centro della sala, ed il monaco li poteva scorgere attraverso le colonne dalla sua posizione. Con sorpresa, notò che un gruppo di persone si trovava tra quei bracieri! Ma come poteva essere? Nessuno eccetto lui risiedeva nel tempio, men che meno nella Piccola Meraviglia! Avvicinandosi, avrebbe trovato altre incongruenze: tutto sembrava nuovo ed intatto, come se il tempo non lo avesse mai intaccate! Non c'era polvere per terra né sulle pareti, il fuoco era vivo e forte come se fosse stato curato giornalmente e con devozione, ed il metallo dei bracieri era esente da ruggine.

    Tuttavia piccola sarebbe stata la sorpresa del monaco a paragone con quello che avrebbe provato osservando coloro che risedevano alla luce del fuoco. Erano in cinque. Quattro monaci di Alto Rango respiravano affannati mentre si guardavano intorno con occhi pieni di terrore, come se qualcosa di brutto stesse per succedere. Erano tutti feriti, chi più e chi meno, ed il fatto che fossero bagnati indicava che avevano appena attraversato la Vasca della Purificazione. L'ultimo, il quintino, stava in mezzo a loro come loro capo. Un uomo non più nella sua giovinezza, ma comunque nel pieno delle sue forze, si guardava anche lui intorno con occhi preoccupati! Infine l'uomo si voltò verso di lui: Torikeshi vieni qui! Ti ho detto di non allontanarti!La voce, il viso, tutto: era proprio il Gran Maestro! Che strano...il Maestro non era mai stato preoccupato o allarmato, o almeno così ricordava. Eccetto...quando il Tempio era stato attaccato, il giorno della sua morte. Solo allora Torikeshi avrebbe capito che la sua mente stava giocando di nuovo con lui, facendogli rivivere il giorno più tragico della sua vita! Infatti avvicinandosi al gruppo di monaci, si riscoprì ad osservarli dal basso, perché la sua taglia non era quella più di un vecchio, nè di un uomo, ma del bambino che era stato al tempo degli avvenimenti. E poi li avrebbe sentiti! Colpi, come di esplosioni in lontananza squassavano la montagna. Il Tempio, un luogo di pace, era ora sotto assedio! Già ora ricordava! Erano arretrati fino alla Piccola Meraviglia, cercando di portare con loro tutti quelli che avevano potuto salvare. Innumerevoli vite erano già state stroncate per opera di un nemico che si era presentato alle loro porte senza alcun preavviso. Pensando a tutti gli amici persi, il monaco non avrebbe potuto essere sopraffatto dalle emozioni. Ma poi un altro tuono, un'altra scossa! Il soffitto della stanza esplose, vomitando a terra massi e polvere.Attenzione...! Maestro! Urlarono i discepoli, mentre un gruppo di figure emergeva dal foro che avevano creato con la forza. Come un branco di insetti, un numero spropositato di nemici vestiti di nero da capo a piede emersero dall'apertura e si gettarono verso il gruppo di sopravvissuti. In un attimo Torikeshi si ritrovò in mezzo alla battaglia. Un miscuglio di vesti nere e panna si alternavano davanti ai suoi occhi mentre i suoi compagni facevano il loro meglio per non gettare le loro vite troppo facilmente. Anzi, nonostante l'inferiorità numerica, il gruppo di monaci sembrava reggere l'attacco nemico. Il Gran Maestro, grazie alla sua forza e potenza, poteva tenere a bada una decina di avversari contemporaneamente ed in più riusciva a prevenire che colpi accidentali si riversassero su un Torikeshi bambino. Lo scontro della battaglia si stava volgendo a loro favore, quando un nuovo avversario discese dal foro. Anche lui ammantato di nero da capo a piedi, emanava un'aurea completamente diversa rispetto a tutti gli altri assalitori....ecco il Gran Maestro con i monaci sopravvissuti....ahahah....grazie per esservi riuniti in un solo posto...questo renderà il mio compito di sterminarvi molto più facile! L'uomo alzò le mani ed un mare di sabbia eruttò da foro nel soffittò scaraventandosi come uno tsunami contro monaci e assalitori. Presto Torikeshi! Va nella stanza della Reliquia! Presto! Così dicendo l'uomo battè con tutta la sua forza il pugno a terra, fracassando le lastre di pietra che formavano la pavimentazione. Un'ondata di energia si sprigionò dal punto colpito e coinvolse tutti i presenti senza ferirli. Tuttavia, entrando in contatto con la sabbia dell'uomo, la vaporizzò all'istante, come se non fosse mai esistita! Presto Torikeshi! Presto!Cosa aveva fatto a quel punto il piccolo monaco? Riusciva a ricordare?
     
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    Ovviamente lo specchio d'acqua conteneva una trappola, che senso aveva altrimenti il meccanismo nascosto atto a prosciugarlo? Ma probabilmente questo Hohenheim lo sapeva, il Kiseki stesso lo aveva avvertito del pericolo; aveva semplicemente valutato che correre il rischio fosse la cose migliore da fare rispetto a perdere di vista il vecchietto, il quale aveva superato indenne la prova...e il perché di questo dato di fatto era tutto da scoprire.
    Ad ogni modo, la minaccia che il Jonin sunese avrebbe dovuto affrontare era incarnata da tre creature acquatiche, spuntate dalle loro tane non appena "sentita" la minaccia [Lo specchio d'acqua funge come una specie di Barriera di Individuazione, collegata ai guardiani], un incrocio tra bische e vermi di medio-grandi dimensioni e molto, molto brutte [Wurm acquatici, Blu].

    DMRwPxO

    Hohenheim li avrebbe potuti notare solo se fosse stato ben allerta perchè, all'improvviso, questi avrebbero spruzzato nell'acqua, dagli orifizi di tutto il corpo, dell'inchiostro che in breve tempo avrebbe rivestito l'intero stagno. Il bello era che non solo la viscida sostanza avrebbe impedito l'utilizzo della vista anche a chi come il Jonin poteva vedere tenebre ma, qualora entrata a contatto con il nemico, avrebbe rilevato la sua natura di tossina corrosiva causando non poco dolore[Inchiostro Maligno: Pot 20, Ustioni Medie ogni round di contatto, Vista azzerata]. Ma era solo l'inizio: infatti non solo quegli esseri, perfettamente a loro agio nella loro secrezione, si sarebbero avventati sul ninja (in immersione nel tentativo di raggiungere lo stretto cunicolo che conduceva dall'altra parte della parete, l'unica via d'uscita fino a poco prima visibile) sebbene, una volta vicine, avrebbero dapprima emanato delle scariche elettriche micidiali che avrebbero condotto attraverso il liquido aumentando il raggio di azione! [3 x Chidori Nagashi, Pot 90]. Dopo aver cercato di tramortire la preda, i wurm avrebbero tentato di afferrare il ragazzo con il chiaro intento di intrappolarlo e farlo cadere a picco fino ad esaurimento dell'ossigeno: avrebbero mirato agli arti inferiori mediante 6 attacchi in rapida successione, due per creatura, forse non così veloci per i riflessi del Jonin ma tremendamente efficaci vista la coltre che li celava e il probabile effetto debilitante del raiton! [Se colpito Causa intralcio Grave alla zona colpita, per liberarsi conta come una presa].

    Riuscire a superare la difesa del monastero avrebbe implicato anche riuscire a sopravvivere e, viceversa, un fallimento avrebbe stroncato così la vita di uno dei più promettenti ninja del continente. Tuttavia, anche uccidendo o mettendo in fuga i guardiani, l'inchiostro si sarebbe dissolto solo diverso tempo dopo [2 round] e, considerando anche il tempo necessario a percorrere gli oltre venti metri delll'unica via che conduceva alla salvezza, non sarebbe rimasto poi molto ossigeno a disposizione del ragazzo.

    Riuscendo però a mettere la testa fuori dallo specchio d'acqua, il sunese avrebbe potuto assistere ad una stramba scena...qualcosa che forse avrebbe potuto iniziare a fargli comprendere la gravità della condizione di Torikeshi.

    :::

    hgUJMMS

    " Ma cosa..."

    Sando, Kumugi e gli altri erano li, stretti l'un altro ad aspettare la propria morte. Il monaco, il quale si sarebbe aspettato uno scenario del tutto differente, ci mise un po per arrivarci; in genere sgamava subito le sue illusioni ma non poteva sapere che, con quel ricordo in particolare, c'era qualcosa di diverso, un legame probabilmente molto più pronunciato di quanto avesse mai pensato di avere.
    Il maestro era lì, pronto a spendersi per la salvezza dei suoi sottoposti, così come aveva sempre fatto...ma c'era qualcosa di diverso, non ricordava la storia in quel modo li!

    " Siamo passati a modificare vecchi ricordi ora...è così che ti prendi gioco di me? "

    Ma con chi stava parlando? Si stava rivolgendo a Merika, colei che era stata una delle poche donne ad abitare il monastero, ma chiaramente non si aspettava da lei una risposta. Poi si guardo le mani, piccole e perfette come quelle di un bambino....anzi, era lui quel bambino! Il realismo indotto dalle sue visioni, con le quali conviveva da decenni, riusciva ancora a stupirlo ma quella volta doveva ammettere che la distanza tra menzogna e verità era minima; di fatto il vecchio sobbalzò quando sentì la prima esplosione far tremare le pareti di pietra! Uno spavento dettato dall'istinto ma che ben presto fece spazio alla "ragione", se così si poteva dire; il destino ineluttabile che avrebbe di li a poco colto tutti non poteva coglierlo impreparato: ricordava tutto, l'arrivo dei ninja di Suna, Gaara che svuota l'Anauroch su di loro...

    Ebbene, nulla di tutto quello accadde: la masnada di shinobi in nero lo colse completamente impreparato. Chi diavolo erano?! Lo scontro entrò nel vivo in un attimo e lui, che fino ad allora si era sempre posto con aria di superiorità rispetto a quanto stesse vedendo, fu costretto ad arretrare fino a farsi scudo con il corpo del maestro. No, questo non aveva senso...sin dal principio c'era qualcosa che non andava! Gaara aveva attaccato dall'alto e lo scontro si era tenuto all'aperto! Ma più ci pensava, più si rifiutava di accettare quella realtà, più il fragore del combattimento aumentava. Il climax emotivo fu rotto quando uno dei corpi di quei ninja, tramortito dai colpi non mortali del maestro, si accasciò a terra paralizzato proprio accanto al bimbo; Torikeshi lo osservò in volto cercando anche da lui risposte al suo dilemma fin quando l'occhio non gli cadde sul simbolo ricamato sulla spalla del kimono corvino di quell'uomo.

    Qualcosa dentro di lui, una vocina tenue e solitaria, gli stava dicendo di riconoscere il marchio cucito su quelle vesti; lo aveva già visto ma non riusciva a ricordarsi dove! Quel primo dettaglio di reale entità lo colse impreparato tanto da spaventarlo: furiosamente intrecciò le mani nel sigillo del rilascio, colpendosi fino a due volte nello stomaco mediante poderosi cazzotti per aumentarne l'efficacia [Pot 15+20, 2 Ferite Leggere], sperando di mettere fine a quell'illusione fin troppo reale.

    " Basta..."

    Ma, probabilmente, a nulla i suoi sforzi sarebbero serviti: se di genjutsu si trattava allora era stato ideato da un ninja fin troppo potente e, qualora tutto ciò fosse realtà, allora la tecnica non avrebbe potuto in ogni caso influenzarla. L'ingresso del capo dei nemici avrebbe conquistato la scena, ponendo una specie di stallo in quello scontro squilibrato per numero di partecipanti alle due fazioni: a quel punto le parole del maestro gli sarebbero suonate come l'unica via da intraprendere e il vecchio divenuto bambino non poté che smettere di rifiutare tutto quello e arrendersi.

    6CGJb3M

    " Bene...accetto. "

    Ce l'aveva con la sua mente, era evidente, la sua unica compagna in oltre 60 anni di solitudine ovvero colei che aveva imparato a accettare ed amare, per quanto i suoi scherzi fossero a volte subdoli e intricati. Comunque...nulla ormai poteva togliergli dalla testa la sua prima impressione: quel ricordo, così come quel ragazzo che continuava a seguirlo e anche quello prima ancora a cui aveva impartito lezioni di combattimento nemmeno una settimana prima, era solamente un altro frutto della sua immaginazione.

    Dunque si alzò da terra, incamminandosi verso la via indicata dal maestro, l'uomo che aveva rispettato più di tutti, e, al tempo stesso, affidandosi a quel gioco masochista ideato dalla sua mente.

    :::


    Hohenheim si sarebbe ritrovato in quello che era doveva essere stato a tutti gli effetti lo scenario di uno scontro epico. Sebbene al buio, avrebbe potuto notare le innumerevoli crepe ed aperture che tappezzavano il soffitto, rivelando che qualcuno era riuscito a penetrare per altre vie in quel luogo segreto; un qualcosa di incredibile visto dove si trovavano al momento. L'l'interno poi era praticamente ridotto in un cumulo di macerie: le colonne portanti erano in piedi per miracolo, consentendo l'esistenza stessa di quel luogo, sebbene parte della caverna era franata ricoprendo quelli che dovevano essere pregiati marmi installati sul basamento regolare in pietra; infine, poco più infondo, uno enorme squarcio nel terreno occupava l'intera scena, dividendo la pavimentazione dall'unica porticina.

    Ed era proprio che Torikeshi si stava dirigendo a passi piccoli, tenendosi il ventre con una mano (come chi è stato appena colpito da due bei cazzotti). Il suo sguardo era perso nel vuoto e, sognante, guardava all'apertura che nella sua testa sembrava ora più vera che mai. Di fatti quella porta c'era...peccato che le viscere della terra erano pronte ad impedirgli di raggiungerla!
    Premettendo che salvare il vecchio sull'orlo del precipizio avrebbe impegnato non poco le abilità e l'ingegno del Jonin, anche se recuperato quello non gli avrebbe dato poi molta retta. Solo la sua mente avrebbe potuto dirgli in che modo Hohenheim rientrasse nella sua particolare accezione di "realtà".

     
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    La Cripta della Reliquia

    VI



    Nuotare e trattenere il respiro per lunghi periodi di tempo era qualcosa che riusciva male ai piccoli polmoni del Jonin bambino. Per questo, e per tutta un'altra serie di evenienze, normalmente aveva sempre con se un respiratore. Peccato che, in quella particolare circostanza, il suo equipaggiamento fosse ridotto a solo un po' di argilla. ...cacchio...comunque se ce la fa un ultracentenario non c'è motivo per cui non debba potercela fare anche io! E così sarebbe andata, senza intoppi, se tre creature acquatiche dalle notevoli dimensioni non lo avessero circondato, dopo essersi rivelate. ..!I loro lunghi e mostruosi corpi si mimetizzavano bene in quell'ambiente oscuro, così che il jonin si ritrovò in balia degli eventi senza poter fare molto. I Wurm acquatici rilasciarono una sostanza nera come la pece che immediatamente azzerò la visibilità nell'acqua. Hohenheim cercò di allontanarsi il più possibile da quella sostanza ignota, ma con poco successo. Combattere sulla terra ferma era una cosa, farlo sott'acqua, senza poter respirare, era un'altra. A contatto con la sua pelle, l'inchiostro si dimostrò essere corrosivo, ed Hohenheim provò immediatamente una sensazione di dolore diffuso: trasportato dall'acqua, l'inchiostro era arrivato a toccare quasi tutto il suo corpo, procurandogli dolori non indifferenti. Non potendo urlare, il bambino strinse i denti, cercando di concentrarsi per trovare una scappatoia. Fortunatamente per lui, il Kiseki Verde reagì solo con un attimo di ritardo, inondandolo con il suo chakra curativoFusione del Chakra
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Il Kiseki può curare l'utilizzatore, ripristinando la Vitalità ma non l'Energia Vitale. Ripristina di 2 Leggere la vitalità dell'utilizzatore o cura uno Status Medio. La tecnica si attiverà automaticamente se ferito l'utilizzatore o usata una tecnica difensiva tramite uno slot tecnica, anziché uno slot tecnica avanzato.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]
    Impronta di Chakra Luce [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Luce. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Hikariton o +1 Leggera di Vitalità nel caso di tecniche di cura. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    , che annullò qualsiasi danno l'inchiostro potesse aver causato.

    Il sollievo del giovane durò, tuttavia, solo un attimo perchè una sensazione di estremo fastidio e di pericolo gli risuonò nella sua testa Premonizione [2]
    Speciale: La premonizione si attiva automaticamente se minacciato un attacco all'utilizzatore o si avvicina una persona con cattive intenzioni. L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 21 metri un round prima di subire un attacco. L’utilizzatore, nel round della premonizione, è immune al malus di agguati e termine di inseguimenti. L'abilità si attiva fino a 1 volta ogni ora.
    come un campana. Prima ancora che l'attacco dei tre Wurm lo investisse, il giovane jonin aveva rapidamente composto i sigilli di una tecnica difensivaTornado Protettivo
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Drago, Topo, Cavallo, Tigre, Scimmia (5)
    L'utilizzatore può circondarsi, entro mezzo metro, da un tornado dalla potenza protettiva pari a 40 che lo proteggerà integralmente. Questo vortice tratterrà tutti gli oggetti in volo o scagliati, permettendo all'utilizzatore di afferrarli e sfruttarli in combattimento.Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]
    Guru [2]
    Speciale: Il potenziamento concesso dal bonus della Concentrazione è +20 anziché +10. Questo potenziamento è utilizzabile 1 volta ogni 2 round.
    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità "Talento", la potenza aumenta di 10.
    Fusione Mentale
    Talento: Se fuso con il Kiseki, l'utilizzatore può cambiare l'elemento e la tipologia di una tecnica ninjutsu in Hikariton 1 volta ogni 2 round.[Da genin in su]
    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round.
    Impronta di Chakra Luce [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Luce. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Hikariton o +1 Leggera di Vitalità nel caso di tecniche di cura. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    Potenza 80
    . Evocare il muro di vento essendo completamente circondati dall'acqua era un'opera che richiedeva una maestria assoluta. Anche per questo il jonin aveva optato per trasformare la tecnica dal tipo vento al tipo luce. Il muro luminoso schermò completamente Hohenheim, lasciando trapelare solo un piccolissima parte della potenza del raiton. Tuttavia l'insidia peggiore di quell'attacco fu l'effetto paralizzante che ebbe sul corpo del giovane. Per via della barriera l'elettricità era arrivata solo al suo braccio ed alla sua gamba destra, ma li aveva paralizzati completamente. ...dannazione! Fu per questo che il jonin si ritrovò quasi indifeso contro i successivi colpi dei Wurm. Fu intrappolato e si ritrovò a sprofondare sempre di più nell'oscurità della pozza fino ad arrivare sul fondale della stessa. Aveva capito il piano di quegli esseri diabolici, ma lui non poteva stare al loro gioco, nè poteva perdere più tempo di quello che aveva già perso. Liberarsi dalla loro presa non fu difficile perché gli esseri, sebbene enormi, non potevano competere con la sua forza. Eppure, invece di risalire vero l'altro, il giovane si portò ancora più in fondo, fino a toccare la roccia che racchiudeva la vasca. Si immerse in quella davvero come fosse acqua, sfruttando una peculiare abilitàTraslazione Ambientale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immergersi all'interno di un elemento naturale (roccia, alberi) e muoversi con pari Velocità . L'immersione ed emersione richiedono uno slot tecnica/azione e causano AdO; non ha costi di mantenimento, l'emersione non richiede consumi di chakra. Colpire la zona in cui immerso l'utilizzatore causa danni allo stesso e la disattivazione della tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medioalto)
    [Richiede Specializzazione Esploratore]
    [Da jonin in su]
    Intraprendente [2]
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione o 1 slot tecnica se è in inferiorità numerica. Può essere utilizzato 1 volta ogni 2 round.
    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    da esploratore. In quella forma, non sarebbe stato difficile seminare i Wurm acquatici, che lo avrebbero visto semplicemente sparire nella roccia. Il giovane si diresse quindi verso la direzione in cui aveva visto andare il monaco, costeggiando il cunicolo d'acqua nella roccia che lo circondava.

    YAdNrm7


    ..AHHHHHHHH !!!! il jonin ispirò profondente quando finalmente i suoi polmoni poterono accettare l'aria stantia nella sala della Piccola Meraviglia. Rimase per un paio di secondi con le mani poggiate sulle ginocchia, piegato, lasciando che l'ossigeno affluisse nuovamente al suo cervello. La sala in cui si trovava doveva essere stata magnifica un tempo, ma i segni di una battaglia l'avevano seriamente danneggiata. ...mmm.. allora davvero c'è stato un combattimento terrificante...forse la storia che mi ha raccontato il monaco ha un fondo di verità?...piuttosto dov'è andato a finire? L'effetto dell'elettricità, ancora non del tutto scomparso, lo costrinsero a zoppicare mentre si faceva spazio nella sala. Superata una fila di colonne, il giovane riuscì finalmente a vedere Torikeshi. Per qualche motivo non sembrava essere al massimo della forma. Con passo cadenzato ed un volto completamente stralunato, l'uomo stava camminando verso quello che sembrava un precipizio. Ehi Monaco..! Ehi! Fermo... ma Torikeshi non sembrava ascoltarlo. Il jonin fece per andare in suo soccorso, ma la gamba destra era come un peso morto che lo bloccava a terra. ...ma cavolo..! Rapidamente prese la poca argilla che aveva con sè per crearne un gufo. La creazione si gettò a capofitto verso il monaco, e riuscì a posizionarsi sotto di lui appena quello compì il primo passo nel vuoto! ..ma è pazzo!! La cosa curiosa fu che, nonostante l'aver rischiato la vita, Torikeshi continuava ad avanzare rischiando nuovamente di cadere dalla creazione. Per questo Hohenheim fu costretto ad assecondarne la direzione, portando il monaco esattamente dove voleva andare.

    [...]


    La sala della reliquia aveva le medesime decorazioni della Piccola Meraviglia, ed era stata costruita con gli stessi materiali, ma era grande circa il doppio. Vi ci si accedeva attraverso un enorme portone che riportava una serie molto complessa di sigilli difensivi. Al centro della stanza, pochi gradini innalzavano una pedana a circa un metro da terra, dove quattro colonne tortili innalzavano un baldacchino. Veli di lino bianco scendevano dolcemente dalla struttura in legno, riversandosi a terra. Oltre quei veli, Torikeshi lo sapeva, era contenuta la Reliquia. Eppure, quel luogo sacro non emanava la tranquillità che avrebbe dovuto. Non con le urla dei monaci morenti nella sala antistante. Il piccolo Torikeshi aveva fatto come gli era stato chiesto, ma ora cosa doveva fare? Che sciocchezza, lui sapeva cosa: sigillare la porta, proteggere la reliquia. Questo era il suo compito. Se lo avesse fatto, la reliquia sarebbe stata salva, ma il suo maestro e gli ultimi sopravvissuti del suo ordine sarebbero morti. Poteva sopportare quel fardello? E cosa ne sarebbe stato di lui dopo? Isolato dal mondo per l'eternità, sarebbe morto di stenti nel giro di una settimana.

    Indipendentemente dalla sua scelta, Torikeshi non avrebbe mai fatto in tempo ad assolvere al suo compito. Un'onda si sabbia si sarebbe infranta sulla porta ancora non sigillata spalancandola completamente. In mezzo a quel mare di sabbia, il bambino poteva vedere il corpo del maestro, sanguinante, emergere per metà in superficie. Sembrava essere ancora vivo, ma pesantemente ferito e sull'orlo dello svenimento. La figura ammantata di nero, il manipolatore di sabbia, entrò nella stanza un secondo dopo, seguito da una manciata dei suoi seguaci. Aveva uno sguardo trionfante mentre vagliava con i suoi occhi la stanza ed il suo nemico quasi abbattuto. Poi i suoi occhi incrociarono la figura del piccolo Torikeshi, ed un barlume di crudeltà gli contorse il viso. ..kuku..prendete il bambino...ora ci divertiremo... Due uomini si avventarono sul monaco bambino eseguendo l'ordine che avevano ricevuto. Forse credevano di prenderlo facilmente, e la loro reazione fu fiacca. Dapprima cercarono di afferrarlo per le braccia, poi di stringerlo al torace e di bloccargli le spalle. Se questi tre attacchi fossero andati a vuoto, avrebbero tentato uno di loro avrebbe tentato di colpirlo al volto: prima con un pugno e poi con un calcio, mentre il suo collega avrebbe tentato nuovamente di placcarlo in reazione alle sue difese.
     
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    Era esattamente come la ricordava...non entrava in quel posto da anni eppure tutto era al suo posto: il lino dei tendaggi, le decorazioni delle colonne tortili. Tuttavia per qualche motivo la sua vista si come appannava quando cercava di scrutare la reliquia...il suo sguardo si abbassava senza volerlo al solo pensiero di intravederne l'ombra e un grande senso di tristezza gli nacque in petto, un sentimento che si ingigantiva visto ciò che stava accdendo attorno a lui!

    Intrappolato nel corpo di un ragazzino, o meglio di lui da giovane, un involucro che però si sentiva sempre più suo all'interno di una realtà alla quale non aveva di proprio acchito creduto plausibile ma ora molto più sentita. Le urla dei monaci iniziavano a procurargli non poco fastidio; conosceva ognuna di quelle voci, erano vere come era vero che si chiamava Torikeshi. Fece per imporre le mani sulla porta per seguire le direttive del maestro, non voleva farlo ma in quel frangente non gli sembrò di possedere realmente quel corpo...se mai fosse stato suo. Ma poi le grosse ante si spalancarono e lui venne scaraventato a terra impietrito difronte al mare di sabbia; era debole, era solo un ragazzino alle prese con i rudimenti delle arti marziali e della vita.

    " NOOOOO! Lascialo andare! "

    Disse. Ma lo fece davvero? Non sapeva rispondere a quella domanda ma la verità era che difronte ai suoi occhi vi era il maestro in fin di vita e il nero figuro trionfante. Era stato battuto? Ma come, il maestro non poteva perdere...lui era troppo forte! Ma rimuginare su quell'idea non avrebbe aiutato; anzi, gli avrebbe solo fatto perdere tempo nei confronti dell'attacco che i due uomini in nero erano pronti a sferrargli per agguantarlo.

    syCiPLX

    Il vecchio all'intero di quel corpo piccino non aveva scelta, combattere per vivere e cercare di proteggere la reliquia!
    Se fosse stato il bambino di un tempo di certe non avrebbe saputo come reagire ma in quella situazione era diverso, sapeva esattamente cosa fare. La coppia si era mossa senza celare affatto le proprie intenzioni, le loro braccia erano già protese in avanti e verso il basso (vista l'altezza del bersaglio) molto prima di entrare a contatto. Proprio per questo motivo schivare non fu complicatissimo: si accucciò talmente in basso da sfiorare con il mento il suolo e contemporaneamente fece quel passetto in avanti sufficiente a mandare a vuoto quel primo tentativo contemporaneo di aggancio alle braccia [1 SD, Rif 100]. Rimase basso e in quella posizione cercare di agganciarlo al torace era qualcosa di davvero complicato, quindi quando uno dei due ci provò dovette accucciarsi praticamente a terra per riuscire a raggiungerlo. Un movimento innaturale e facile da eludere: una punta di chakra andò a rafforzare la solidità della caviglia destra sulla quale il giovane monaco fece forza e perno per compiere una capriola laterale [2 SD, Bassissimo -> Rif 125]. In quel modo non solo sarebbe uscito illeso dal tentativo di presa ma avrebbe anche indotto l'uomo a rovinare a terra, o almeno a perdere tempo per rialzarsi!

    Ovviamente l'altro tipo non perse tempo a completare l'assalto; senza imparare dagli errori del collega, però, provò ad affondare un pugno al volto e visto che il non-bimbo aveva continuato a stare basso anche quest'attacco si rivelò meno efficacie del dovuto. Quel secondo guadagnato avrebbe permesso a Torikeshi di sfilare L'Hanbo dalla cintola e di frapporlo sia al pugno che al calcio successivo, anche se per quest'ultimo colpo dovette ricorrere al chakra per rafforzare le braccia all'urto [3-4 SD, Bassissimo -> Res 125].

    Quanto all'ultima minaccia, invece, l'uomo che aveva fregato poco prima penso bene di tentare un altra presa e questa volta quella sarebbe stata proprio la soluzione ottimale visto che già si trovava all'altezza del ragazzo. Inoltre il monaco aveva già il bastone tra le mani e aveva assunto una posa rigida per resistere all'uno-due del primo uomo....ebbene, quando vide il secondo lanciarsi a peso morto su di lui, non vide un'altra alternativa [1 TA, Acrobazia Tropicale]. Puntò il bastone a terra proprio nel momento esatto in cui questi si era lanciato per prenderlo e facendo leva tra il collo e la spalla del malcapitato usò il lungo pezzo di legno come asta per un portentoso salto in alto e in avanti permesso dal suo Taijutsu [5 SD, salto 4 metri + lunghezza bastone]. Sapeva esattamente come era fatta quella stanza e direzionò il suo balzo verso una delle colonne da cui partiva il supporto per i tendaggi. Certo, in questo modo aveva perso la sua arma ma almeno si era portato a distanza dal trio di nemici...sapeva che non poteva sconfiggerli ma forse avrebbe potuto guadagnare un po di tempo per l'arrivo di altri monaci: doveva a tutti i costi proteggere la reliquia!

    " Io non vi lascerò passare! Io sono Torickeshi e sono un monaco dell 'Heiwa no Shinden! "

    Fece un ulteriore balzo, questa volta per portarsi ancora più in alto, visto che l'alto soffitto lo permetteva, e al tempo srotolare la lunga corda di canapa che aveva con se fino a farla cadere a terra come a formare una linea tra i nemici e la reliquia celata dietro la stoffa [1 SA, Salto 3 metri + Slot Gratuito]. Lì in alto, aggrappato con una mano ai decori sfarzosi del capitello, avrebbe atteso la mossa dei nemici con il cuore in gola, perso in quella vicenda che la sua mente gli stava facendo vivere.

    ::: Intanto, nella sala accanto :::

    Hohenheim avrebbe fatto appena in tempo a portare il vecchio oltre il burrone mediante le sue creazioni d'argilla che il motivo di quei continui terremoti si rivelò in tutta la sua abominevole calamità.

    htUrtak

    Dall'oscurità un Wurm enorme si rivelò con le fauci spalancate, frapponendosi tra le due sale per impedire al Sunese di ricongiungersi al monaco; che quel posto fosse davvero il luogo segreto ed impenetrabile ad estranei che credeva Torikeshi? In effetti la creatura sembrava aver atteso il passaggio dell'anziano uomo prima di farsi vedere...

    " WAAAARGGGGGGGG! "

    Tralasciando questi aspetti filosofici, il Jonin aveva ora un grosso problema da risolvere perchè di certo la creatura non si sarebbe trattenuta. Sekai no Tabemono, il "Mangiatore di Mondi" era una delle creature più antiche che mai avessero abitato la terra e il signore di tutto ciò che abitasse sotto la superficie dell'Aunaroch [Boss di Contratto, Nera]. Antichi racconti tramandati nel Paese del Vento parlavano di Lui come il portatore di sventura e calamità per tutte le popolazioni nomadi del deserto...una leggenda che però ora si trovava a pochi metri dal piccolo ninja prodigio.
    Il primo assalto sarebbe arrivato dal basso: improvvisamente il terreno sotto i piedi del ragazzo sarebbe franato e la coda armata spuntoni affilati e grandi come katane si sarebbe fatta spazio tra i detriti cercando di prendere alle gambe la piccola preda [For e Vel Nera +3 tacche, Pot 40, Raggio 9 metri]. Schivare tramite un balzo non sarebbe stata la scelta migliore poiché il wurm aveva già le fauci spalancate e il secondo attacco avrebbe mirato proprio ad ingoiare il sunese in un sol boccone [Vel Nera+6]! Un tentativo che avrebbe ripetuto una seconda volta, sfruttando il collo snodabile, nel caso quel moscerino fosse riuscito a scamparvi una prima volta; apparte la velocità elevatissima era la portata della minaccia il vero problema: il diametro della bocca aperta della bestia raggiungeva i 10 metri di diametro!
    Nell'eventualità in cui Hoheneim fosse finito nell'esofago della creatura, riuscire ad uscirne sarebbe stato davvero complicato. I movimenti peristaltici delle pareti lo avrebbero spinto con forza [Nera + 6] verso il basso e ogni 3 metri una serie affilatissima di denti ricoperti di chakra era pronta a sminuzzare il frammenti sempre più piccoli qualunque cosa vi fosse entrato [TA, Pot 50, Passa durezza 4 o inferiore] . Come se non bastasse, infine, il muco della gola del wurm era composto da una sostanza appiccicosa e corrosiva che avrebbe sia reso ardua una possibile scalata e qualunque movimento con parti del corpo venuteci a contatto [Intralcio Medio] sia causato una buona dose di dolore [Bruciature, DnT Medio]!

    Cosa stava facendo? Proteggeva la sala segreta oppure stava difendendo il monaco? Ma in entrambi i casi la vera domanda era: perché avrebbe dovuto farlo? Che ci fosse un fondo di verità nel racconto di Torikeshi?



    CITAZIONE
    Cattivo sto wurm XDDD

    Acrobazia Tropicale
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare manovre complesse per attaccare da posizioni insolite per un round: un doppio movimento non causa AdO all'utilizzatore, l'altezza massima dei salti è raddoppiata (x2).Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
     
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    Il Portale Velato


    VII



    Con destrezza e scaltrezza, Torikeshi era riuscito a destreggiarsi tra le offensive degli assalitori. Era stato fortunato: quegli uomini lo avevano assalito senza rendersi conto di aver difronte un ragazzino, sì, ma addestrato al combattimento. Non avrebbero però fatto lo stesso errore due volte. Intanto, il pericolo corso dal bambino sembrava aver risvegliato il Gran Maestro, il quale dovette ricorrere alle sue ultime forze pur di salvare la Reliquia e Torikeshi. Il bambino vide la sabbia che teneva imprigionato il suo mentore disfarsi come polvere sotto il suo tocco e liberarsi. In piedi, l'uomo colpì forte il terreno causando un'onda d'urto che si ripercosse in tutta la stanza. Due dei tre uomini vennero sbalzati contro il muro della piccola meraviglia, nonostante la loro distanza dal monaco, e persero conoscenza. Il terzo anche venne sbalzato, ma riuscì a non subire danni tali da metterlo fuori combattimento. Il manipolatore della Sabbia, invece, aveva fatto ricorso alle sue tecniche difensive per non rimanere coinvolto, ed aveva subito dopo iniziato un'accesa battaglia contro un Gran Maestro sempre più affaticato. ...LASCIA PERDERE IL BAMBINO! DISTRUGGI IL SIGILLO! Disse l'uomo ammantato al suo unico collaboratore rimasto, mentre continuava la sua sequenza di attacchi e di difese. Nonostante il Gran Maestro fosse allo stremo, sembrava ancora riuscirgli a tenere testa, tanto da impegnarlo così tanto da non poter compiere quel compito da solo. Ma a quale sigillo faceva riferimento?

    La posizione sopraelevata aveva permesso a Torikeshi ti scampare all'attacco del maestro. L'uomo che prima gli dava la caccia aveva tuttavia cambiato obiettivo e, con un salto, era arrivato sulla pedana con il baldacchino. Cercò di entrare al suo interno, ma i drappi bianchi che ornavano la strutta gli si avvolsero intorno, come mani animate, intente ad allontanare coloro che non erano degni. Un'ultima protezione, ma non così potente. Intrecciando pochi sigilli, delle fiamme eruttarono dalle mani e dal corpo dell'assalitore, e la struttura ed i drappi presero immediatamente fuoco. Con un urlo quasi umano i questi si ritirarono. Non c'era più nessuno ad impedire l'inevitabile. Nessuno, tranne il monaco bambino.

    [...]


    Tra l'esasperato ed il sollevato, Hohenheim vide il vecchio monaco riuscire a passare incolume il terreno dissestato della stanza. L'uomo sembrava guidato da qualche forte visione, che chiaramente stava annebbiando il suo giudizio e la sua percezione del mondo. ...questa passeggiata nei sotterranei si sta rivelando più problematica del previsto....Le difese di quel luogo erano interessanti, e difficili da aggirare persino per un ninja del suo livello. Forse il monaco sapeva il fatto suo, dopo tutto. Un rumore lo mise in allerta improvvisamente. Un attimo prima che la terra sotto i suoi piedi franasse, rivelando spuntoni acuminati come lame, Hohenheim inviò un impulso con il chaka verso terra, così da allontanarsi[Rilessi Nera+3]
    Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]
    con un salto dal punto dove si trovava. Ma la creatura che lo aveva attaccato non solo era molto forte, ma era anche scaltra ed aveva previsto il movimento di schivata. Hohenheim si ritrovò nelle fauci della bestia prima ancora di rendersi conto di esserci finito dentro. L'oscurità lo avvolse, mentre un odore nauseabondo gli attaccò le narici. Invischiato in un qualche fluido corporeo della bestia, che iniziò a procurargli un dolore diffuso per tutto il corpo, il jonin si sentì le membra da quelli che gli parve infiniti coltelli. AAAHHHH... L'attacco della creatura era stato fulmineo e devastante, tanto da coglierlo impreparato. Mentre con la mano sinistra cercava di difendersi la testa, e le gambe coprivano i tessuti molli dell'addome, con la destrorsa, il jonin recuperò un po' della sua argilla esplosiva. I tre costrutti partirono rapidi, cercando di evitare le pareti acuminate dell'interno della cavità dell'essere. Non devano in realtà percorrere molta strada: dopo poco più di 6 metri, sarebbero detonati. La forza dell'esplosione avrebbe probabilmente lacerato l'interno dell'animale, creando un varco per il jonin e dandogli quindi la possibilità di uscire. Intanto, il Kiseki Verde si era nuovamente attivato, rilasciando il suo chakra benefico[2 TB][Ingombro Medio rimosso][3 Leggere curate]
    Fusione del Chakra
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Il Kiseki può curare l'utilizzatore, ripristinando la Vitalità ma non l'Energia Vitale. Ripristina di 2 Leggere la vitalità dell'utilizzatore o cura uno Status Medio. La tecnica si attiverà automaticamente se ferito l'utilizzatore o usata una tecnica difensiva tramite uno slot tecnica, anziché uno slot tecnica avanzato.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]
    [Da genin in su]
    Impronta di Chakra Luce [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Luce. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Hikariton o +1 Leggera di Vitalità nel caso di tecniche di cura. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    nel corpo del jonin.

     
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    Sekai no Tabemono aveva ingurgitato il suo boccone ma non avrebbe di certo mai pensato che questo avrebbe fatto modo e maniera per costringerlo a sputarlo fuori! Il bomberman, che era finito molto in giù nel condotto digerente della creatura e che non aveva saputo reagire al primo livello di bocche interne in grado di tranciare ogni cosa [mi sembra ci sia una difesa omessa, Ferita Grave divisa tra braccio e gamba sinistra], aveva recuperato la sua preziosa argilla e dato vita ad una delle sue terrificanti esplosioni direttamente da dentro!
    Un istant kill che in generale avrebbe squartato letteralmente in due qualsiasi creature, anche di quella portata...ma il divoratore di mondi aveva fatto dell'interno del suo corpo il suo principale punto di forza e, per tanto, aveva meccanismi di difesa avanzatissimi contro le azioni che i poveri malcapitati finiti divorati avrebbero potuto compiere! Il suo stesso organismo riuscì infatti ad inibire prontamente la grande minaccia [AdR Difese Interne Pot 20 + 1 TA Stomaco d'Acciaio Pot 50+10 Impronta, Resistenza Nera+6 Tacche -> Danno MedioGrave] fino a portate il danno da mortale a rilevante, sebbene non sufficiente a creare un varco attraverso la carne e la spessa pelle.
    Forse Hohenheim aveva preso sottogamba il guardiano di quel luogo, soprattutto limitandosi nel numero di azioni sicuro di riuscire con un sol colpo ad uscire fuori, e probabilmente ne avrebbe pagato le conseguenze!



    Quel liquido verdastro onnipresente e l'attività frenetica di quegli affilati denti interni [1 TB, mantenimento tecnica precedente], erano rogne non da poco per il giovane il quale sarebbe stato nuovamente spinto con estrema forza [1 SA, For Nera +6 tacche] ancor più in basso in direzione proprio del secondo anello di tenaglie. Al contempo una sorta di gas tossico sarebbe provenuto dal basso: un veleno talmente maleodorante che inalarlo avrebbe letteralmente semiparalizzato l'intero corpo del Jonin [2 SA, AdR Esalazioni Putride -> Veleno Stordente B0]! La faccenda si faceva sempre più critica per il ragazzo: gas, succhi gastrici e bava rendevano quel luogo un vero e proprio inferno e pian piano stava finendo sempre più in basso nel corpo del vermone...Infine, un altro micidiale movimento peristaltico lo avrebbe spinto per altri quattro-cinque metri in basso dove un terzo strato di bocche lo stava aspettando [3 SA, For Nera +6 tacche]; di quel passo sarebbe finita male e per ribaltare la situazione Hohenheim avrebbe dovuto dar fondo a tutto il suo potenziale!

    Il vecchio pazzo chissà in che guai si era cacciato, in preda alle sue allucinazioni, e se l'accademico voleva aiutarlo e al tempo stesso capire cosa fosse esattamente quel monastero dimenticato dal mondo allora avrebbe dovuto uscire di lì e raggiungerlo al più presto!

    ::: Intanto, nella sala accanto :::

    La difesa del monaco aveva avuto successo ma quella vittoria parziale non era nulla in confronto alla verità dei fatti: Torikeshi si era perso ancora una volta nelle visioni che la sua mente gli stava facendo vivere, perdendo il contatto con la realtà! Ora lui era davvero il bimbo che stava tentando a tutti i costi di proteggere l'otre demoniaca, davvero stava combattendo contro quegli uomini in nero e quello difronte a lui allo stremo delle forze era davvero il suo amato maestro!

    Con un ultimo gesto disperato fu proprio quest'ultimo ad impedire, almeno momentaneamente, al peggio di compiersi; l'onda d'urto mise k.o. un uomo mentre ferì l'altro senza impedirgli di proseguire con le sue azioni. Il capo, infatti, dopo essersi protetto con la sua sabbia ordinò a quello di prendere la reliquia disinteressandosi del piccolo Torikeshi appollaiato sulla colonna...era strano, perché non farlo lui stesso? Che non potesse avvicinarsi troppo al Demone imprigionato? E se si, per quale motivo? Che fosse proprio il maestro a tenerlo piantato lì? Lui però sembrava non averne più, almeno non per molto, e il più piccolo monaco dell'ordine Heiwa no Shinden, era l'ultima difesa del monastero.

    Non ci pensò due volte sul da farsi; sfruttando il momento di distrazione fornitogli dalle fiamme nate dai tendaggi sacri, attivò la sua tecnica di manipolazione, una delle poche che conosceva, per prendere il controllo della lunga corda di canapa che poco prima aveva fatto cadere a terra [1 TA, Tecnica delle Corde]. Come prima cosa tentò subito di imbrigliare le gambe dell'uomo, il qualche lì vicino era appena uscito dall'infuocato drappo intrecciato, prendendolo in controtempo dal basso per cercare di crearli quel minimo di intralcio sufficiente a farlo cadere a terra magari [1 SA, movimento corda]. Solo quando il soldato avesse abbassato lo sguardo per tentare di liberarsi dal nodo, l'altra estremità della corda si sarebbe mossa questa volta per bloccargli anche l'arto superiore interessato, collegandolo in una posa scomoda e assurda al ginocchio della gamba più lontana [2 SA, movimento corda]. Poteva sembrare ridicolo ma quello era il modo più efficacie di prendere tempo che una mente da bambino poteva escogitare in una situazione complicata come quella! A quel punto, imbrigliato per le gambe e privo di un arto utile per difendersi, Torikeshi avrebbe preso la sua fionda dalla sacca porta oggetti e, tenendosi solo con le gambe al solido appiglio che lo teneva agganciato al soffitto, avrebbe contratto gli addominali per trovare un minimo di stabilità e teso l'arma per scagliare un sasso contro gli occhi del nemico con il chiaro intento di accecarlo [3 SA, Pot 10].

    Sapeva che non avrebbe potuto tenerlo impegnato per sempre: doveva entrare qualcuno da quella porta per salvare lui e il contenitore del tasso altrimenti non solo sarebbe morto ma anche l'esistenza stessa del monastero sarebbe venuta meno, privato del compito che ne aveva motivato la fondazione! Fu proprio realizzare questo che, improvvisamente, fece scattare qualcosa nelle mente del vecchio rinchiuso del corpo da bambino...
    Era come una voce lontana nell'oscurità che albergava dentro di lui: tutto era buio e si riusciva a vedere solo grazie a delle enormi barriere di chakra fosforescenti e bluastre che segavano come in spicchi irregolari quello spazio vuoto. Si estendevano in alto fin dove la vista poteva arrivare e schermavano ogni zona senza concedere speranza alcuna di infrangerle: Torikeshi era al centro dello spazio più piccolo, talmente angusto da essere soffocante.
    Poi, pian piano, quella voce si fece sempre più forte e proprio al di là di una delle lastre di chakra sarebbe sbucato il volto di un uomo che molto somigliava all'anziano monaco, ma la cui espressione era terrificante e talmente lontana dalla bontà di quell'uomo da farlo sembrare non suo. Rideva a squarciagola e diceva:

    thumb-350-566217

    " HAHAHHAHAHA HAHAHAHHAHAA Tu davvero non sai chi sei? HAHAHHAHAA HAHAHAHAH "



    CITAZIONE
    OT/ Occhio al Wurmone che è bello sgravo! XD /OT

    Chakra Rimanente: 55/100
    Vitalità Rimanente: 6/8

    Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
     
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    Oltre il Velo


    VIII



    " OSSERVA STOLTO! E RICORDA! "
    Disse con voce tonante, lasciando presagire che qualcosa di terribile stava per accadere di lì a breve. Nello sfarfallio chakrico delle barriere mentali in cui Torikeshi si era rintanato, si aprì come una finestra dai bordi sfocati e fumosi. All'interno, Torikeshi potè osservare la battaglia nella Sala della Piccola meraviglia, ma da una prospettiva tutta nuova. Il suo nuovo punto di osservazione gli permetteva di vedere sia lo scontro tra il maestro e il manipolatore della sabbia, sia quello che succedeva in prossimità del baldacchino in fiamme. L’attacco con le corde aveva avuto un certo effetto, e l’aggressore era stato efficacemente immobilizzato, per lo meno abbastanza da ricevere il colpo di fionda dritto in un occhio. Sfortunatamente per Torikeshi, mentre il grido di dolore dell’uomo si univa alla masnada di suoni che provenivano dallo scontro di ben altro livello che stava avvenendo di lì a qualche metro, si sentì un crack netto venire dal piedistallo di pietra che il bambino stava utilizzando come appiglio. Non potendo usare le mani, impegnate nell'utilizzo della fionda, Torikeshi sarebbe stato catapultato sul piedistallo al centro della stanza, non troppo lontano dall'uomo che si stava liberando dalle corde, sfruttando un katon non dissimile da quello che aveva usato in precedenza. Probabilmente intontito, Torikeshi avrebbe visto il suo opponente rialzarsi e fare qualche passo nella sua direzione, dimentico degli ordini che gli erano stati impartiti. Le fiamme circondarono le mani dell’uomo un secondo prima di eruttare un getto di fiamme verso il monaco bambino, tagliandogli tutte le vie di fuga eccetto nella direzione del baldacchino stesso, dove Torikeshi avrebbe potuto trovare riparo se ne fosse stato capace.

    L’area in cui la reliquia era contenuta non era molto ampia ed era delimitata dalla leggera struttura in legno decorata con incisione e dai drappi ormai infuocati. Probabilmente Torikeshi era la prima volta che si trovava così vicino all'oggetto che era il fulcro dell’esistenza stessa del monastero. Si trattava di un monolite di granito, sul quale erano stati incisi una complessa serie di fuuijutsu. I sigilli partivano dalla pietra, per poi confondersi nelle incisioni sul pavimento. Un occhio attento avrebbe notato che i sigilli sembravano seguire tre direzioni ben precise, come se si trattasse di sentieri verso altri tre punti nello spazio. Mentre l’uomo avanzava verso il bambino, il vecchio monaco forse sarebbe stato stupito nel sentire il Torikeshi bambino pronunciare parole che non gli parvero le sue. NOOO! Non ti permetterò di distruggere il Sigillo Quadrangolare! Lo giuro sulla mia stessa vita!! Urlò, disperato, ponendosi con il corpo a difesa del monolite che lo sovrastava di un buon metro. Allora sì pronto a dire addio ad entrambe! Disse l’assalitore, muovendosi di fronte al ragazzino, ed alzando le mani sopra la testa e formando una sfera di chakra e fuoco che crepitava di potenza. Il vecchio monaco vide Torikeshi chiudere gli occhi, mentre con le braccia allargate cercava di fare da scudo alla reliquia. L’uomo stava per sferrare il colpo che avrebbe posto fine alla sua vita, quando si bloccò a mezz'aria. Il potere che stava sorreggendo tra le mani svanì mentre un rivolo di sangue gli fuoriuscì dalla sua bocca. Dall'altra parte della stanza, il manipolatore della Sabbia era appena riuscito a liberarsi del Maestro, il quale era rivolto a terra, con ferite e tagli a coprirgli tutto il corpo. Il capo degli assalitori era rimasto immobile, con il braccio destro sollevato verso la reliquia, mentre un’asta di sabbia si era protratta come una lancia, trafiggendo il corpo del suo stesso collaboratore che si trovava lungo il suo cammino. Il vecchio monaco avrebbe visto Torikeshi osservare lo spuntone di sabbia fuoriuscire dal corpo del suo assalitore, e seguirlo con lo sguardo fino a notare che aveva penetrato anche il suo busto a metà del suo fianco destro. Mentre un fiotto di sangue fuoriusciva da quella ferita aperta, il suo corpo minuto si accasciò in avanti. Allo stesso tempo, un urlo poderoso eruppe da una posizione molto vicina al suo punto di osservazione, suonando stranamente familiare. Poi una luce immensa sembrò partire da quella stessa posizione, spazzando via chiunque si trovasse nella Piccola Meraviglia e ponendo fine a quella visione.

    Il vecchio monaco si sarebbe ritrovato nel suo corpo antico. Intorno a lui, lo stato della Piccola Meraviglia testimoniava la battaglia che aveva appena rivissuto tramite quella sorta di ricordo. Sotto lo spesso stato di polvere, si potevano ancora vedere i terribili danni creati alla pavimentazione ed alle pareti in seguito allo scontro tra due grandi guerrieri. Non solo, le ossa di diverse persone si trovavano in quella stanza, ma erano distrutte ed i vestiti troppo consunti per capire a chi fossero appartenuti. Avvicinandosi al piedistallo della reliquia, Il monaco avrebbe trovato il baldacchino completamente carbonizzato e per metà crollato. Oltrepassando un residuo dei drappi che lo ornavano, il monaco si sarebbe ritrovato di fronte al monolite della sua visione, sebbene spezzato. Una linea irregolare ed obliqua tagliava la pietra in due. La parte superiore era caduta a terra, mentre quella inferiore rimaneva monca nella sua posizione originaria. Lungo la linea, si poteva scorgere un tondo ben preciso, dove l’attacco del manipolatore della sabbia aveva penetrato la pietra.
    Cosa voleva dire tutto quello? Dov'era la reliquia che pensava di proteggere? Cos'era quel Sigillo Quadrangolare? E perché quello che aveva visto era così diverso da quello che ricordava? Una risposata l’avrebbe però potuta ottenere subito. Se si fosse alzato la casacca alla ricerca del segno lasciato dalla ferita subita nello scontro, il vecchio monaco non avrebbe trovato nulla.

    [...]


    Le esplosioni d'argilla produssero squarciarono le tenebre all'iterno della pancia di quel mostro, rivelando in quale terribile guaio il bambino si fosse cacciato. Con stupore Piano B [0]
    Speciale: L'utilizzatore può sfuggire facilmente dalle situazioni problematiche nella quale si è cacciato: ogni azione intrapresa per evitarla senza affrontarla direttamente è potenziata di 2 tacche in una statistica a scelta dell'utilizzatore al momento della scelta della situazione. Questa abilità può coerentemente essere utilizzata quando il primo piano è fallito oppure quando scelto un piano inusuale per affrontare il problema.[Da chunin in su]
    , Hohenheim osservò il ventre della bestia rivestirsi di uno strato spesso, quasi roccioso, che attutì grandemente la forza della deflagrazione. Il colpo non si era quindi rivelato mortale, sebbene avesse sortito un qualche effetto. ...questo non è normale Wurm.... si ritrovò a pensare in una frazione di secondo il bambino, quando percepì una vera e propria riserva Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]
    di chakra. Sembrava quasi un'evocazione da combattimento! Ad ogni modo, il non essere riuscito a distruggere la bestia in un sol colpo lo esponeva ad un rischio quasi mortale. Già debilitato per le sostanze chimiche dello stomaco del mostro, che ne attaccavano i tessuti, la prima fila di denti gli aveva in realtà causato più danni di quelli che si era aspettato. Nuovamente, il movimento della parete interna del corpo dell'animale lo spinsero con forza vero il basso, quasi tramortendo il ragazzo, il quale potè solo impastare chakra per aumentare la sua resistenza. Venne catapultato contro l'ennesima fila di denti acuminati, i quali tagliarono ulteriormente le sue carni. AHHHHH.... urlò questa volta per il dolore derivante dalle ferite che si continuavano ad accumulare sempre di più. Dovette tuttavia chiudere rapidamente la bocca, perchè i suoi sensi sviluppati captarono con anticipo, un'esalazione maleodorante e probabilmente velenifera proveniente dal basso. Trattenne quindi il fiato, non essendo certo diper quanto ancora sarebbe riuscito a resistere, considerando gli attacchi che stava subendo. Lo stomaco del Wurm continuò a muoversi violentemente, costringendo il jonin a continuare a svuotare la sua riserva di chakra per aumentare la prorpia resistenza.

    Quando tutto terminò, Hohenheim era spossato. Sentiva il bisogno di respirare che si faceva sempre più imperativo, mentre il suo corpo tutto era dolorante per i tagli e le contusioni causati dai ripetuti assalti della bestia. Lunghi tagli gli ricoprivano i braccio e la gamba sinistra, ed altri ancora se ne arano aggiunti al busto ed alla gamba destro a causa della seconda fila di denti. Dentro di sè, sentiva l'energia del Kiseki che quasi lo pregava di essere rilasciata, così da poter iniziare il processo di cura, ma Hohenheim non poteva permettersi questo lusso. Se la sua triplice esplosione non aveva portato il risultato sperato, doveva solo ricorrere alla più potente tra le sue tecniche. Ma per farlo avrebbe dovuto attingere a tutto il suo potere. Non sarebbe stata una scelta indolore, in ogni caso. La tecnica richiedeva uno spazio di manovra che Hohenheim non aveva in qual contesto. Questo significava solo una cosa: anche lui sarebbe stato coinvolto! Una decisione che prese in una frazione di secondo.

    Entrambe le mani attinsero ad una grande quantità di argilla, per creare due bambole C-3C3-Doll
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (5)
    L'utilizzatore può creare un costrutto dalle elevate potenzialità offensive. Richiede il controllo di almeno 6 Unità di argilla, non richiede consumi di chakra e slot azione/tecnica, può essere manipolato per massimo 1 slot azione/tecnica con consumo di chakra e slot. Il costrutto raddoppierà le proprie dimensioni. Alla detonazione l'esplosione avrà diametro pari a 1,5 metri ogni Unità utilizzata, massimo 6 metri, e potenza massima pari a 60. Produrrà un'esplosione con potenza dimezzata in un diametro pari a tre volte di quello dell'esplosione Al livello IV può aumentare la potenza massima di 30 con un ulteriore consumo Medio. Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Consumo: Altissimo)
    [Richiede Manipolazione Argilla III]
    [Da chunin in su]
    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione. [Da chunin in su]
    Impronta di Chakra Terra [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Terra. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Doton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Suiton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità "Talento", la potenza aumenta di 10. [Da jonin in su]
    Guru [2]
    Speciale: Il potenziamento concesso dal bonus della Concentrazione è +20 anziché +10. Questo potenziamento è utilizzabile 1 volta ogni 2 round. [Da jonin in su]
    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]
    Potenza: 240
    , la denominazione sotto la quale andava l'esplosivo a più alto potere distruttivo. I due costrutti, identici ai due precedenti nella forma, solo più grandi, avrebbero cercato di allontanarsi quanto più possibile dalla posizione del jonin prima di esplodere. Hohenheim sapeva che la tecnica aveva un nucleo di potenza massima, oltre il quale la forza dell'esplosione diminuiva. Le bombe sarebbero esplose in maniera tale da evitargli almeno il danno pieno, che comunque sarebbe stato ridotto da un cospicuo afflusso di chakra. Indipendentemente da quale che fosse il risultato dell'attacco, Hohenheim sarebbe arrivato all'estremo delle sue forze. In seguito all'esplosione, il ninja avrebbe perso i sensi e sarebbe completamente stato incapace di muovere il suo corpo. Un minimo di coscienza ancora tuttavia albergava in lui, ma quella non sarebbe stata sufficiente a permettergli di continuare lo scontro!
     
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