Questioni scientifiche

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    Troppi impegni, poca ricerca






    Era passato qualche mese dalla conclusione della missione a Kawakin, ad ancora non aveva contattato Febh per sapere se l’interrogatorio aveva portato qualche buona notizia, invero nemmeno aveva provato a scoprire le potenzialità del guanto.

    Hey, spiffero!

    Dava un nomignolo nuovo a Kubomi ogni volta che lo evocava, ma con spiffero si era superato, cosa che lo portò a complimentarsi con se stesso.

    Hey… faccia di pietra!

    Cosa in cui il rettile tentava di imitarlo ma con scarsi risultati, quantomeno con così scarso preavviso.

    Ricordi quel guanto che vi avevo dato qualche tempo fa?
    Quella roba pacchiana con le pietre incastonate sopra, se ti rievoco tra qualche minuto me lo porti in qua?


    Il piccolo drago si fece pensieroso.

    Mh, più di qualche minuto, devo cercare tra i giochi.

    Affermazione che fece sbiancare il Colosso per qualche secondo e di cui solo dopo altrettanti secondi il drago si accorse della gravità.

    Beh si, è il posto più sicuro.

    Disse con una certa urgenza.

    Gioco con i miei giochi tutti i giorni, se fosse stato riposto in chissà quale meandro del faro ritrovarlo sarebbe stato impossibile, dimenticato, o perduto chissà!

    Dopo un rapido gesto con le zampette squamate si dissolse, mentre Raizen scuoteva la testa sospirando.

    Devo averlo evocato quando c’era Febh in giro, ne sono certo, deve averlo contagiato.

    Ma fortunatamente il piccolo drago pareva esserci affezionato e fu in grado di riportarglielo anche se il dito medio era stato decorato con un piccolo viso, l’anulare armato di lancia, l’indice di falce, il pollice di katana e il mignolo di un piccolo guanto.
    Lo sguardo di Raizen era evidentemente stupito visto che il piccolo drago si apprestò a dare giustificazioni.

    È un guerriero leggendario, ed ha quattro armi, dovrà avere altrettante braccia no?
    Ma lievita sul terreno, come i draghi, per questo non gli servono le gambe, ha imparato a farlo dopo averle perse in una battaglia cruentissima, un potere datogli dalla sua mente eccezionale che gli permette di farlo.
    E poi ha uno scudo sulle spalle, sai, attacchi alle spalle, ci stanno sempre degli infami.


    Avrebbe continuato a parlare per qualche minuto, mimando qualche attacco con le dita del guanto fino a che Raizen non gli avrebbe battuto sulla testa con la mano, seppur con gentilezza.

    Abbiamo capito, la tua fantasia ha ben pochi limiti.

    Gli sorrise divertito mentre riprendeva il guanto, impossibile non farlo quando Kubomi chiudeva gli occhi annuendo soddisfatto ad un complimento.

    Se vuoi un sostituto ho qualcosa di simile, ma meno pacchiano.

    No, no, sono grande ormai, so gestire queste separazioni.
    ...Magari do un occhiatina più tardi...


    Il Colosso passò ad osservare il guanto per lunghi secondi, prima di decidere che se qualcuno aveva deciso di incastonarlo in quel modo nella roccia un motivo doveva esserci, per questo, dal canto suo, decise di allontanarsi dal villaggio ed andare alla sua ex fucina, li sarebbe stato sufficientemente solo e lontano da chiunque, abbastanza da poter creare un suo clone di carne e permettergli di sperimentare.
    Una scena macabra che in pochi avrebbero dovuto vedere, i cloni di carne avevano il vantaggio di essere Raizen, ma lo svantaggio di essere in carne ed ossa, doveva quindi crearlo con la consapevolezza di essere solamente un clone, di modo che il trapasso non fosse troppo violento, ma soprattutto, ignaro delle piccole misure di sicurezza che l’originale aveva preso, ad esempio il mobilio composto da cloni trasformati, compresa la sedia su cui stava.

    Beh, direi che possiamo vedere cosa quel guanto sia in grado di fare.

    Indossato l’artefatto avrebbe provato a farvi fluire crescenti quantità di chakra, cercando di risvegliare chissà quale sconosciuto potere.


    -Max
     
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    Il Chakra del Veterano

    I



    Sì sa che indossare strani artefatti dai poteri sconosciuti poteva essere un rischio. Un rischio che avrebbe potuto cogliere chiunque avesse scelto di partecipare a quella missione e dunque indossare il guanto. Il guanto stava lì dopotutto, ben nascosto nei meandri della terra e probabilmente ricercato assieme a quel raro metallo che era stato prelevato da quei luoghi. Ma c'erano molte domande a cui bisognava dare risposta. perché era sepolto lì, assieme a quel metallo? Cosa aveva spinto, chiunque l'avesse nascosto in quel luogo, a seppellire un artefatto ignoto in una tomba di metallo assai difficile da penetrare? Che segreto doveva essere seppellito con così tanta cura? Ed era un caso che quegli Shinobi di Iwa fossero lì? Su cosa aveva messo le mani l'Hokage? Come avrebbe scoperto da lì a poco, l'Hokage aveva messo le mani su un segreto. Uno dei segreti più pericolosi dei Cremisi.


    Nel momento stesso in cui indossò il guanto (ed avrebbe scoperto che farlo indossare a dei cloni corporei non avrebbe prodotto alcun effetto) le gemme si illuminarono fiocamente e poi iniziarono a spegnersi eccetto una. Quella centrale, rossa, checome se stesse assorbendo luce dalle altre iniziò a brillare intensamente, così intensamente da illuminare di cremisi le pareti della stanza. Ed assieme a quella luce su udì un suono, un sibilo metallico accompagnato da una vibrazione del guanto. L'Hokage non poté far nulla per evitarlo. In corrispondenza del polso il guanto si serrò sulla sua carne dolorosamente ed all'improvviso avrebbe sentito un freddo metallo comparire all'interno, premuto contro la sua pelle ma non abbastanza da causargli danni. Era una lama circolare che stringeva il polso, rivolta verso le dita e leggermente inclinata verso il basso. Se avesse cercato di forzare il guanto avrebbe scoperto il dolore di scorticarsi vivo la mano. Chiunque aveva progettato quel guanto aveva fatto sì che una volta indossato non fosse più possibile toglierselo.


    Ma non furono passati che pochi istanti prima che l'Hokage si rendesse conto che forse era il minor problema. Perché quella gemma rossa si distaccò dal guanto ed iniziò a levitare favanti il viso di Raizen, probabilmente accecandolo. Nel mentre le altre quattro gemme, più piccole e multicolori, si distaccarono cadendo in terra come se morte. Allora una voce, all'interno della testa di Raizen, sarebbe intervenuta. Era la Volpe.
    Oh, questo si che è un chakra formidabile. E lo era. Se Raizen avesse avuto modo di percepirlo avrebbe compreso che la quantità di chakra cntenuta in quella sola gemma era paragonabile grossomodo a quella contenuta all'interno di un Bijuu, e chissà quali altri particolarità. A quel punto la gemma, si avvicinò a Raizen e non appena avesse toccato la sua pelle essa vi si incollò ed a quel punto saebbe iniziata la lotta imprevista tra l'Hokage ed il più formidabile di tutti i segreti dei Cremisi.




    Raizen avrebbe perso coscienza del mondo esterno. Forse, come meccanismo di difesa, il suo inconscio aveva fatto sì che tutte le sue attenzioni fossero proiettate nel suo mondo interiore dove con Kurama stava assistendo a qualcosa di straordinario. In quel mondo che condivideva con la Volpe andava lentamente manifestandosi qualcosa. Una figura luminosa che andò via via formandosi, come se la luce stava modellandosi e dunque, infine, assumere la forma di un uomo. Alto, quanto Raizen e più muscoloso di lui. Con il viso scuro ed i capelli corti. La gemma rossa, divenuta bianca, incastonata sulla sua fronte.
    ... Questo è inatteso disse con voce profonda La Volpe... e tu... tu chi sei? Domandò allora, sitemandosi la veste con fare tranquillo ed educato. Cosa sarebbe accaduto da lì in poi non era dato saperlo.

     
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    La Gemma Cremisi







    Nonostante Raizen avesse visto parecchio lungo creando un clone di carne il guanto non diede risposte, quantomeno non dell’entità che il Colosso si aspettava.
    Parve attivarsi, ma dopo poco si disattivò, lasciando tutti i cloni, originale compreso, allibiti, fu il clone seduto a parlare per primo.

    Sembra che… penso, che mi abbia riconosciuto.

    Dopotutto era pur sempre una copia, indistinguibile per chiunque, tranne che per il guanto.

    Sarà meglio fare una gita all’ospedale a questo punto, mi farò rimettere in forma prima di sperimentare di nuovo.
    Se riconosce un clone vuol dire che VUOLE l'originale, e non voglio farmi trovare impreparato


    Fortunatamente non aveva fretta, le cure ospedaliere sarebbero durate qualche giorno, ristabilire la vitalità una volta divisa con quella tecnica non era semplice, ma almeno ora aveva comunque un piano di riserva.
    Replicarono il tutto, ma senza alcun tipo di trappola, solamente il clone sorvegliava il procedimento.

    Andrà bene?

    Chiese a se stesso quasi per spezzare la tensione.

    Lo spero.

    Prese il guanto e lo indossò, impastandoci chakra come in precedenza, ma questa volta fu diverso, questa volta l’artefatto rispose.
    Da prima tutte le gemme si illuminarono debolmente, una luce propria, delicata l’avrebbe definita il colosso in un altro frangente.

    Porca miseria che pacchianata.

    Ma il guanto ancora non si fermava, lentamente le gemme si spensero, quasi svuotandosi, mentre soltanto una di loro accresceva la sua luminescenza: quella rossa.
    Pareva che la gemma si stesse nutrendo delle altre, che arrivarono a spegnersi mentre questa arrivava ad illuminare la stanza con la propria luce. Fu l’intensa luce, su cui Raizen si era concentrato, a farlo sorprendere della serratura della lama sul polso.

    Agh!

    Strinse i denti, stringendosi il braccio con la mano libera, cercando di ignorare il dolore, non era poi troppo difficile visto che quel processo di risveglio ancora pareva non essere finito.
    La gemma rossa si staccò dal guanto fluttuandogli davanti, seppur accecato dall’intensa luce riuscì a percepire le altre gemme che caddero per terra.

    Chakra?
    Quella roba ha del chakra al suo interno?


    Domanda poco utile, la gemma gli si attaccò addosso e venne trasportato nel suo mondo interiore.
    Guardò l’uomo durante tutti i suoi gesti, mantenendo le distanze.

    Raizen, l’uomo che ha trovato il guanto.
    Era li che stava incastonata la gemma, una gemma simile a quella che porti sulla fronte, ma rossa.
    Sembra che tu sia qui da tanto, ma se non lo sapevi era li che stava, ecco.
    E tu invece, chi sei?


    Chiese con altrettanta educazione, nascose per il momento la sua importanza nella gerarchia accademica, meglio non scoprirsi troppo.
    Non sapeva cosa aspettarsi, ma di sicuro combattere lui e la volpe all’interno dell’unico luogo in cui questa era libera non sarebbe stato semplice per nessuno. Soprattutto considerando che se necessario quell’unica volpe poteva “sdoppiarsi”.
    All’esterno il clone sorvegliava la situazione.
     
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    Il Chakra del Veterano

    II



    Mentre Raizen parlava l'uomo si inginocchiò con tranquillità. Sembrava estremamente a suo agio, come se non potesse essere scalfito nelle sue misteriose intenzioni dalla potenza di Raizen. Ascoltò la sua domanda ma si prese del tempo prima di rispondere, mentre avvolgeva un rosario dalle perle rosse sul suo braccio sinistro. Sembrava un vecchio santone, qualcosa di carismatico e misterioso. Poi, dopo un paio di minuti buoni durante i quali Raizen avrebbe potuto persino chiedersi se non lo stesse prendendo in giro, l'uomo rispose.
    Io non sono un "chi" disse Ma un "cosa". Così come un cuore, o un cervello o il chakra stesso non sono degli individui ma assieme lo creano. La domanda giusta da pormi è "cosa" sono. E la risposta è che io sono qualcosa di simile alla Volpe indicò con un pacifico cenno Kurama.
    Io sono chakra. Sono il chakra di un uomo, o più uomini che è uno. Sono il Chakra del Veterano, e come tale ho un solo scopo, Raizen. Tornare da lui.


    Pronunciate quelle parole qualcosa cambiò. Si sollevò per aria ed alzò la mano sinistra, mentre una luce l'avvolgeva.
    Ora, permettimi di chiarire cosa sei tu invece il suo tono a quel punto era tutt'altro che pacifico. Era interessante anche notare come non avesse utilizzato il termine "chi", bensì "cosa". Come se si stesse riferendo ad un oggetto.
    Tu sei il vascello che mi condurrà dal mio corpo. Così è detto. Chi indossa il guanto è colui che ritroverà il mio corpo. Non mi aspetto resistenza, non è così che deve essere. Del resto, poi noi Cremisi è un onore portare dentro di sè il mio chakra, no? E lì forse Raizen avrebbe compreso! Avrebbe compreso che quell'ammasso di chakra che aveva preso forma umana non aveva capito che Raizen non fosse un Cremisi! Che il Guanto fosse stato rubato è che l'uomo preposto a portarlo non fosse disposto ad eseguire i suoi ordini così docilmente!
    Avanti, Vascello, fatti da parte e lascia che usi il tuo corpo per ricongiungermi al mio ed alle memorie da tanto perdute. Il suo tono era ancora pacifico.
    Ma qualcosa andava cambiando in esso. Che fosse... impazienza?

     
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    Il Rosso non fa il Cremisi

    Ma forse l'ignoranza si...







    Era sicuro che La Cosa l’avesse sentito, quindi rimase ben stupito quando la sua risposta tardò ad arrivare, ma mantenne la calma, doveva mantenerla, per cui si limitò a giragli attorno, osservandolo.
    Stuzzicare più del dovuto qualcosa che aveva un chakra paragonabile a quello della volpe non era di certo una buona idea.
    Certo era che lo stesse prendendo sottogamba, qualsiasi cosa fosse lui, qualsiasi cosa fosse Raizen era innegabile che lo stesse sottovalutando, o semplicemente lo credeva ciò che era ma la sua potenza gli permetteva di fare ciò che più lo aggradava.
    Era preoccupante, e non poco.
    Le rispose infine giunsero, confermando in parte alcuni sospetti del Colosso, che si rese presto conto che probabilmente combattere quella cosa al suo interno non avrebbe portato grandi risultati, magari l’avrebbe fermato se in qualche remota ipotesi l’avesse sconfitto, ma la gemma sarebbe rimasta al suo posto e con essa la presenza di quel chakra in quel posto: sarebbe stata solamente questione di tempo prima che il problema si ripresentasse, sempre che quella non fosse semplicemente una forma atavica utile alla comunicazione e nulla più. In quest’ultimo caso sarebbe stato come prendere a cazzotti una nuvola di fumo.

    Quindi adesso sei una parte di me?

    Occhi sbarrati, fissi, carichi di emozione, la stessa emozione che si prova ad essere parte diretta del disegno degli dei per un credente, dimenticando addirittura di dare del lei.

    Ma…!
    Se dovessero prenderci?
    Separarci non è impossibile, potrebbero riuscirci in qualche modo?!?


    Portò le mani alle tempie come se cercasse di riordinare i pensieri.

    Mi permetta, comprendo che ha urgenza di muoversi, ma sono cauto per natura.

    Ammise dopo aver preso nuovamente respiro e tranquillità.

    Probabilmente sigillato dentro al guanto non ha avuto modo di sapere cosa avviene nel mondo.
    In questi anni abbiamo steso la mano sui domini dei dissidenti, riuscendo a soggiogarne con successo tutti coloro che sono caduti sotto la loro ombra, tuttavia il pericolo degli infiltrati non è da sottovalutare, tanti di loro erano fedeli alla loro precedente causa.
    Io stesso porto con me un grande potere, ma non sono l’unico.
    E soprattutto sono l’unico tra i Cremisi.
    Questo mondo durante la divisione dal Veterano è cambiato, mi indichi la via, e io sceglierò la strada migliore e più veloce di modo che niente possa ostacolarci.


    Respirò a fondo.

    Mi perdoni, solo non voglio essere avventato, sono passati anni, aspettare qualche minuto in più non penso comporterà problemi.

    Chinò la testa in segno di rispetto e perdono per la sua insolenza.
    Intanto il clone all’esterno attendeva, ma vista la durata dell’attesa i suoi dubbi si rafforzavano, doveva prendere precauzioni.
    Creò due cloni, disponendone uno alla destra di Raizen e uno alla sinistra, durante il processo infatti il Colosso aveva intercettato la gemma con la mano che casualmente si era posta nella stessa zona in cui stava nel guanto, ma nella mano opposta.
    I cloni erano pronti ad agire, ognuno di loro era ben armato e pronto a scattare in caso di necessità.
    Intanto il clone di carne si sarebbe chinato ad osservare l’espressione di Raizen, in modo da scorgere se poteva in qualche modo comunicare con l’esterno o averne percezione, sarebbe stato leggermente doloroso, ma per farlo doveva provare con uno dei punti più sensibili del corpo, a seconda della reazione avrebbe potuto stabilire quanto badava a ciò che accadeva al suo corpo.
    Bastava una scheggia di metallo del quale il laboratorio abbondava: l’avrebbe infatti conficcata sotto l’unghia del Colosso uno dei punti maggiormente sensibili dell’intero corpo umano.
     
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    Il Chakra del Veterano

    III



    Il Veterano fissò Raizen mentre parlava con una quieta espressione apparentemente immutabile. Come se fosse scolpita nella pietra, la sua faccia non lasciò trasparire alcuna reale emozione anche perché... a dirla tutta, quella manifestazione di chakra emozioni non poteva realmente averne. Ma questa, è un'altra storia.
    Il Veterano, dopo che Raizen terminò di parlare, si alzò in piedi e protese in avanti la mano con il rosario scarlatto e parlò. E le sue parole emanavano un potere tale che persino la Volpe arretrò di un passo, così forte che persino Raizen avrebbe potuto avvertire una sensazione soffocante coglierlo senza scampo [Semiparalizzato].
    Questo è sbagliato solo tre parole pronunciate con una leggera inflessione d'allarme. Cosa stava pensando il Veterano in quel momento, Raizen non poteva saperlo. Osi prendermi in giro? Le copie, perché le copie prima? Perché cambi ciò che deve essere? Se sei un Cremisi dovresti sapere, sapere che io devo prendere il controllo del Vascello e che non posso fare altrimenti.
    Il Veterano a quel punto alzò la mano col rosario in cielo ed una luce abbagliante fu emessa dal suo corpo, unita a quella che pareva una litania antica, perduta da chissà quanti anni. Dopo un attimo cessò, ma il Veterano aveva aperto maggiormente gli occhi ed aveva assunto una posizione battagliera.
    La Volpe non è necessaria mormorò l'essere ed ad un tratto lo scenario cambiò. C'era solo Raizen e non la Volpe. Se si fosse concentrato però l'Hokage avrebbe tranquillamente capito che Kurama era al suo posto, sigillato dentro di lui come sempre. Sembrava quasi che avessero semplicemente cambiato dimensione, una dimensione dove il Bijuu non poteva interferire.
    Tutto era stranamente Cremisi. Il cielo e le nuvole e persino il sole. La terra brulla sotto i loro piedi era umida ma era difficile dire perché. Ma l'odore era inconfondibile. L'odore era sangue. Possente, quasi nauseabondo.
    Tu non sei un Cremisi sentenziò il Veterano E che tu sia entrato in possesso del Cristallo è grave, estremamente grave. Avanti, parliamo, sono curioso e purtroppo, ignorante. Non mi è concesso prendere decisioni al di fuori di quelle che mi sono state impartite, ma mi è concesso apprendere prima di scegliere tra le mie limitate opzioni. Chi sei realmente? E come mai sei venuto in possesso di questo oggetto? Sapevi cosa fosse? Quali fossero le conclusioni e le azioni delle quali parlava, Raizen non poteva saperlo. Non aveva minimamente idea di quelle che fossero le potenzialità del Cristallo. Ciò che poteva intuire, dalla situazione, che aveva perduto il vantaggio di trovarsi assieme alla Volpe e che, in quella dimensione - sita chissà dove - al massimo avrebbe potuto richiamare il potere di lei come in una normale battaglia, senza sperare di avere accesso alla totale furia distruttiva del Bijuu che, ricordiamo, aveva informato Raizen poc'anzi della possanza dal chakra del Veterano.

     
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    Un cremisi Novizio







    La frittata a quanto pareva era ormai fatta non poteva che scommettere sulla curiosità di quella forma di potere al contempo primordiale e innovativa: non era possibile a quanto lui sapesse, che il chakra potesse venir separato da un essere vivente e che per di più restasse cosciente.
    Ancor più stupefacente fu la semplicità con cui trasferì la sua coscienza, separandola da quella della volpe.
    Quel verdetto pareva non ammettere repliche, era stato riconosciuto, seppur basandosi su un informazione estremamente ridotta, ossia che il Colosso non sapesse i compiti del vascello.

    Sono un cremisi.

    Affermò di contro.

    Ma non lo sono da tutto il tempo che lei può immaginare.
    Come detto l’avanzata era inarrestabile e io ho scelto di credere in ciò che i cremisi predicavano anziché oppormi a loro.
    Il recupero del guanto era una missione, non era in mano nostra, per questo sono presenti i cloni, non sono stato istruito in nessuno degli antichi saperi dei cremisi, ma sapevo che il manufatto era importante, ho peccato di egoismo, volevo per me quel potere.
    Un corpo svenuto non credo sia in grado di difendersi in maniera eccellente per questo ci sono i cloni e per questo ho tentato l’attivazione con loro, anche perchè il guanto era ben incastonato in una roccia assai difficile da rompere, il che fa presagire un grande potere da tenere al sicuro.
    Sono previdente, come avevo spiegato, o cerco di esserlo.


    La volpe intanto separata da quella dimensione avrebbe tentato di comunicare con la parte presente all’interno del clone sveglio.
     
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    Il Chakra del Veterano

    IV



    L'uomo imponente che si stagliava davanti l'Hokage non sembrò impressionato dalle sue parole, ma non era possibile dire se credesse o meno alla storia di Raizen.
    Ciò che era chiaro era che il Veterano non sembrava possedere una volontà propria ma per qualche ragione si limitava ad agire secondo un pattern di scelte già fatte. In poche parole era poco più di un automa con una buona capacità di linguaggio e molto chakra.
    Ma questo cosa significava? Perché quell'essere e quel chakra erano rinchiusi in un cristallo?

    Il Veterano per sua natura doveva essere diffidente, l'apprendimento doveva sottostare alla necessità della verifica. Le parole erano il nulla, erano solo parole. L'uomo davanti a lui poteva mentire così come poteva dire la verità e poteva giudicare se ritenere plausibile questa verità oppure no, poteva tentare di verificarla oppure no, il tutto dipendeva dalle parole di Raizen e come queste sarebbero state processate dal "processore" del veterano.
    Il guanto era stato messo lì per difenderlo e la sua locazione era nota solo ai Cremisi il Veterano si avvicinò a Raizen il quale fu totalmente paralizzato: in quel modo non aveva controllo ma allo stesso modo non poteva essere danneggiato. Era poco più di un ologramma.
    Il Veterano posò la mano sulla fronte dell'Hokage e nella sua mente si riversarono immagini, suoni, odori. Ed all'improvviso gli parve di vivere un'altra vita, per breve.

    Un uomo si avvicinò a lui, inchinandosi al suo cospetto. Indossava un mantello rosso cremisi ed in mano aveva una katana che posò ai suoi piedi. Si trovava in una tenda, molto grande. Sul tavolino una mappa rovesciata dal un colpo di vento.
    Mio signore, l'esercito è in rotta. Dobbiamo ritirarci.
    Dunque così si conclude questo sogno? la sua voce era grave, quasi triste Dovrei andare ad affrontare il nemico. Dovrei rimanere vicino ai nostri uomini.
    No una voce parlò alla sua sinistra. Apparteneva ad donna dalla pelle chiara ed i capelli scuri striati di grigio, che indossava un elegante kimono bianco con una fantasia di rose rosso sangue. Sebbene avanti negli anni conservava un incredibile fascino. Sapevamo sarebbe potuto accadere. I Villaggi si sono uniti. Abbiamo sbagliato nei calcoli, siamo stati il nemico attorno il quale l'alleanza è stata costruita. Dobbiamo ritirarci.
    La Quarta ha ragione, mio signore... Abbiamo perso la Seconda e la Terza Colonna, il meglio che possiamo fare è prendere tempo e salvaguardarvi. Dobbiamo iniziare il rituale...
    ... E sia. Mizuki, affiderò a te la mia mente. A voi Fedeli il mio Corpo. E il mio potere...


    La visione si interruppe all'improvviso. Il Veterano fece un passo all'indietro e guardò Raizen con sguardo attento.
    Qual'è l'ideologia Cremisi?
    Lui l'aveva nominata. Aveva dichiarato di essersi unito ai Cremisi per essa. Ma... la conosceva davvero?

    Nel mentre all'esterno non stava accadendo assolutamente nulla. L'Hokage aveva gli occhi chiusi e sembrava addormentato e non avrebbe risposto ad alcuno stimolo esterno.
     
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    L'ideologia







    L’emanazione di chakra continuò a non rivelare niente di se stessa, del tutto incerta sull’identità di Raizen non diede nemmeno un informazione utile al Colosso, limitandosi a piccoli pizzichi di questa o quell’altra informazione, ignorando completamente ciò che gli veniva domandato.
    La cosa lo infastidiva, e non poco.
    All’esterno i cloni avevano intanto preso coscienza della totale assenza di Raizen: non era li, era in un mondo a parte e nulla poteva disturbarlo.

    Bene.

    Constatò l’unico di loro ad essere composto di carne, ossa e sangue.

    Voi non perdete la posizione, io temo inizierò a sfruttare al meglio il tempo che questo incontro mi concede.

    Aveva un oggetto assai duro da rompere, ergo gli serviva un martello altrettanto duro, non gli interessava che fosse potente, doveva essere adatto a frantumare gemme.
    Il metallo lo aveva, la fucina pure: non gli restava che accendere il fuoco [inizio la costruzione di un martello, durezza 5 e potenza 50, al QM la decisione se darmi la possibilità di creare un arma apposita, seppur utilizzabile esclusivamente per questa ruolata, in grado di danneggiare maggiormente gli oggetti].
    All’interno quello scambio di informazioni continuava, mutando in un esperienza extracorporea che per un momento permise a Raizen di percepire il passato come se fosse un proprio ricordo, si ritrovò nei panni dell’uomo a cui apparteneva il chakra con cui ora parlava.
    Pareva fosse la fine di un conflitto, un conflitto che avevano perso probabilmente contro una neo nata accademia.
    Fu così che quando il chakra gli domandò quale fosse l’ideologia cremisi rispose di getto.

    Libertà.
    Dagli oppressori e dai ladri.
    A qualunque costo.
    Giustizia, sotto un unica bandiera.


    Gli occhi di Raizen in un primo momento erano persi nel vuoto, quasi ripetessero un mantra, per poi trovare infondo a chissà quale angolo del suo cuore la giusta foga per esternare ciò che i cremisi erano.

    Questo mi hanno detto quando i generali hanno aiutato il mio paese a liberarsi da un leader corrotto che aveva accettato di lasciarsi portare via tutto senza fare nulla.

    Per quanto quella risposta fosse stata rapida fu in realtà il risultato delle deduzioni fatte durante la missione di Kumo e da ciò che i ninja della torre gli spiegarono, per questo decise di vestire un ruolo quanto più vicino a quello della squadra speciale: un nuovo arrivato nelle file dei cremisi che aveva avuto con quell’ideologia solamente un approccio superficiale, o per essere più precisi breve.
    Non poteva comprenderne appieno la filosofia e si limitava a riportare quei valori recepiti nel poco tempo concessogli, facendosi, probabilmente adescare da persone con ben più carisma di lui.
    Quella di recupero del guanto era dopotutto una missione come un’altra per come l’aveva posta: un manufatto che per quanto importante aveva poteri nascosti che rivelare sarebbe stato pericoloso, motivo che aveva spinto i vertici a mandare shinobi preparati ma non del tutto informati, proprio come Raizen voleva apparire, purtroppo, come aveva detto c’era stato solo un imprevisto ed era stato costretto ad indossarlo.
     
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    Il Chakra del Veterano

    V



    Il Veterano ascoltò la risposta di Raizen con fare enigmatico, senza mostrare alcuna vera emozione. Sembrava che stesse processando con attenzione le parole dell'Hokage. Senza pronunciare una sola parola si allontanò di una decina di passi e sedette per terra, silenzioso. Rimase in quella posizione con gli occhi chiusi per almeno un minuto prima di riaprire gli occhi. Quel mondo scarlatto parve allora agitarsi, ma cosa volesse dire non era certo.
    Ladri ed oppressori, dici. Eppure, la storia la sai? Se avesse avuto un senso dell'umorismo forse avrebbe riso, ma quella manifestazione con ogni possibilità non era in grado di processare pensieri comici.
    Lascia che ti rammenti qualcosa della storia, quel poco che rammento anche io, come informazione generale. Noi Cremisi non siamo gli aggrediti. Noi siamo gli aggressori. Alzò una mano, mentre la mano diventava all'improvviso luminosa. Noi conquisteremo ed unificheremo sotto la nostra ideologia. No, sconosciuto, questa non è la nostra ideologia. Tu non sei un Cremisi. Non ho nulla più da dirti.
    La luce divenne ancora più intensa e dunque la manifestazione scomparve. Raizen tornò al mondo reale, il guanto gli si distaccò dalla mano e cadde, così come il cristallo. La gemma però pulsava di una luce luminosa, ad intermittenza. Qualsiasi tentativo di rimettersi in contatto con la manifestazione però sarebbe stato vano.
    Era tutto finito...?

    [Nel mentre, a Kumo]
    Una vecchia con un torto e nodoso bastone in mano entrò nell'ufficio del Raikage. Tremava, era sdentata e il tempo aveva appiattito la sua altezza, relegandola a svettare dal suolo con un fiero metro e quaranta.
    Colonna, ho avvertito un segnale di soccorso. L'Artefatto... temo sia caduto nelle mani sbagliate.
    ... Cosa? Ma Iwa avrebbe dovuto recuperarlo a Kawakin. Maledizione, come hanno fatto a perderlo?
    Temo che non ci fosse anima viva che ricordi dove fosse sepolto il Cristallo nel guanto. Solo la Prima Colonna ne era a conoscenza. Del resto il Guanto è l'ultimo dei tre pezzi. Se è stato accidentalmente ritrovato...
    Aye, so bene che è un disastro. Il Raikage si alzò dalla sedia ed uscì dal suo ufficio, urlando CHE QUALCUNO MI TROVI D, ALL'ISTANTE.
    Si udì il suono di uno sciacquone e dal bagno (privato) del Raikage uscì D.
    Yo boss, whatsupp? Mi hai chiamato?
    Perché eri nel bagno?
    Il tuo è bettere. Allora?
    Ho bisogno di un passaggio. Obaa-sama, da dove è stato lanciato il segnale?
    Posso dire che è stato lanciato in questa direzione. si avvicinò alla parete e dov'era appesa una mappa del mondo e tracciò una linea che da Kumo andava verso Konoha, superandola. Ed ho avuto notizia dalle altre tre Sagge che la direzione verso cui è avvenuto il grido è la medesima. Il punto in cui tutto i tre segnali si uniscono è Konoha.
    So, Konoha, boss? C'mon.

    [A Konoha]
    Sarebbero passati circa trenta minuti di calma, durante i quali Raizen eventualmente avrebbe potuto tentare qualsiasi cosa per rompere quel manufatto senza però riuscirci. Non era una questione di resistenza fisica: era chiaro che un grande potere permeava quella struttura cristallina, un potere che l'aveva resa praticamente inattaccabile.
    Poi il cielo iniziò a divenire scuro, sembrava stesse per iniziare un temporale. E di fatti ci fu un tuono, fragoroso, ma del resto non così strano rispetto al normale.
    Poi però ci fu un secondo, ed il fulmine si abbatté direttamente davanti l'ingresso della caverna della fucina, a circa cinque metri. La roccia dove colpì fu frantumata, ma chi ne uscì fu un ospite alquanto inatteso a Konoha.
    Alto.
    Pell nera.
    Una zazzera di capelli ricci.
    Una lunga nodaichi.

    Sì. Il Raikage era appena atterrato a Konoha. E Raizen era da solo, lontano dal Villaggio.

    2378872-afro_samurai2
    Ehi, chiunque tu sia, esci di lì subito con quel cazzo di cristallo.



    Piccolo appunto.
    Raizen non aveva idea di che faccia avesse il Raikage.
    Ed il Raikage non aveva idea di che faccia avesse l'Hokage.
    L'isolazionismo di Kumo degli ultimi tempi aveva filtrato molte informazioni... e questo sarebbe potuto essere parecchio interessante.

     
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    Allarme Cremisi







    Aveva sbagliato, perdendo l’unica occasione di strappare qualche informazione extra dalle avare mani dei Cremisi.
    La gemma cadde a terra, nessuno se lo sarebbe aspettato, i cloni arretrarono lievemente sorpresi e Raizen si riebbe immediatamente, sorpreso quanto loro e al contempo irritato.

    Fottuti stronzi.

    Si abbassò a prendere la gemma, del tutto intenzionato a romperla, ma notò subito la sua luce intermittente, sapeva che non si stava spegnendo, quando l’Ologramma parlò aveva il tono di chi doveva correre ai ripari, e seppure fosse sbagliata quell’impressione ben poche cose lampeggiavano e quando lo facevano era perché stavano lanciando un allarme.
    Uno scomodissimo allarme.
    I cloni lo compresero e quasi all’unisono tentarono di partire verso il villaggio, sapevano che uno di loro sarebbe dovuto partire, ma senza prima comunicare era normale che partissero tutti insieme.
    Infine fu quello più vicino all’ingresso a partire, lasciò dietro di se solamente un sacchetto di sferette, era decisamente più utile li.
    Avrebbe corso, avrebbe corso tanto e non si sarebbe fermato per nessuna ragione, alberi, pietre e fiumi erano soltanto falcate più lunghe per lui, si sarebbe potuto fermare soltanto una volta giunto al villaggio, a quella velocità ci sarebbe voluta poco più di mezz’ora per ritrovarsi sopra la montagna dei Kage, con l’amministrazione sotto di lui.
    Intanto, dentro alla fucina un clone era stato mandato all’esterno, con dei ninja le normali percezioni servivano a poco, ma se quella roba richiamava qualcuno, quel qualcuno doveva venire da Kumo per quanto ne sapeva Raizen, i Cremisi avevano li la loro base.
    Arrivare da così lontano non era certo qualcosa di silenzioso.
    All’interno intanto i cloni lavoravano febbrilmente, qualcuno di loro armeggiava con la gemma, un materiale indubbiamente duro, ma per ciò che poteva osservare Raizen non opponeva una resistenza magica ai suoi colpi, l’avrebbe fatto faticare, sicuramente, ma un modo c’era per risolvere fisicamente quel problema.
    Purtroppo non il tempo.
    Chi non aveva nulla da fare tra i cloni si era dedicato ad un compito importante: tutti infatti avevano con loro un sacchetto di sferette a testa, lanciarle per tutta la zona sarebbe stato un lavoro veloce ed avrebbe permesso di controllare al meglio la stessa, quella quantità di sfere poteva coprire in maniera efficiente un area abbastanza estesa. Contando il clone che si era diretto a Konoha erano in cinque più uno di carne i cloni li presenti, considerando che Raizen avrebbe tenuto per se il suo sacchetto c’erano a disposizione sessanta sferette che vennero tutte messe al di sotto di un piccolo strato di terra, polvere o muschio, un azione abbastanza rapida da compiere per quattro cloni.
    Fu quando il cielo si annerì che furono certi di avere visite, ed il segnale che tutti dovevano tornare all’interno della grotta.
    Nessuno rimase fuori tranne un clone, quello mandato inizialmente come vedetta, e come previsto non servirono abilità particolari per capire che Kumo stava arrivando ma soprattutto che lo stava facendo usando i fulmini. La cosa gli suonò un po’ nostalgica.
    Con quelle persone condivideva un pizzico in più dei natali, eppure erano agli angoli opposti del ring.
    Quando il ninja d’ebano gli chiese d’uscire il clone si calò dall’apice della montagnola rapidamente.

    Dovreste scegliere un modo alternativo di viaggiare, sai?
    Ho sentito ben due fulmini.


    Il che apriva lo scenario a più di un ipotesi.
    L’uomo poteva essere arrivato da solo, ma aveva avuto bisogno di un secondo “colpo” per arrivare nel punto preciso, oppure al suo arrivo poteva aver creato un clone che aveva mandato poi in avan scoperta con un secondo trasporto, oppure l’uomo non era da solo ed aveva lasciato un alleato più indietro, o varie combinazioni delle opzioni.

    Ciò vuol dire che mi hai mandato incontro un clone e che tu stai aspettando bello tranquillo il momento per fottermi.
    Oppure che un tuo amico è nei dintorni, oppure entrambe.
    Scegli tu, o mi dimostri che non sei un clone e fai saltare fuori il tuo collega oppure metti la testa dentro la tana del bianconiglio per vedere quanto è profonda.
    Venite qui, entrambi, ci sediamo e vediamo cosa fare, no?


    Attese qualche istante, dando a quella proposta un aria decisamente più misteriosa per poi riprendere a parlare.

    Ma sbrigati a decidere. A me rischiare non piace e quella gemma scotta decisamente troppo, e se ha iniziato a brillare è per un motivo ben preciso.

    Poteva alzare la voce quanto voleva, soltanto uno di loro aveva in mano potere di contrattazione.
    Intanto all’interno era stato evocato un piccolo drago.
     
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    Il Chakra del Veterano

    VI



    Tutta quella situazione poteva essere un enorme problema per l'Hokage. Alle parole di Raizen il Raikage non si scompose minimamente, anzi. Un sorriso sarcastico si allargò sulle sue labbra sottili e mosse la sigaretta tra i denti e con fare esperto la sputò. Quest'ultima viaggiò in aria descrivendo un perfetto arco che probabilmente violava due o tre leggi della fisica, per poi attaerrare spudoratamente davanti ai piedi dell'Hokage di punta, spegnendosi in maniera irriguardosa.
    Sennò che fai? Il Raikage accarezzò il manico della nodachi distrattamente. La tana del bianconiglio te la faccio saltare in aria, e poi mi riprendo il cristallo.
    In ogni caso, sono da solo Disse l'uomo. Il primo tuono è perché sono arrivato in aria, il secondo per atterrare. Spiegò muovendo un passo verso l'entrata.
    Non sono venuto qui per combattere ma sono pronto a farlo se dovesse servire. Il Raikage fissò il Foglioso intensamente ed all'improvviso i suoi occhi presero a brillare intensamente di luce loro. Raizen avrebbe provato una sensazione che sarebbe stato meglio dimenticare. La stessa provata poco tempo prima davanti ad un ragazzino basso dai capelli rossi che comandava una squadra di autentici prodigi lì a Kumo. [Tecnica Base][Attivazione Occhio dell'Imperatore V]
    Insomma ragazzo, se credi di tenere in ostaggio quell'oggetto sappi che in realtà nel momento in cui sei stato così sciocco da cercare di ottenere il suo potere sei in suo ostaggio.
    Mentre parlava la sua statura divenne improvvisamente imperante. Non che fosse cambiato qualcosa nel aspetto fisico, ma pareva che avesse in se la forza di un demoneAssalto dell'Imperatore: L'utilizzatore può scambiare il proprio valore di Intuito con una statistica primaria o secondaria a sua scelta per un singolo slot difesa/azione/tecnica.

    Scambio Intuito (850) con Forza (600) per 4 slot azione.




    [...]



    Ovviamente il Raikage aveva mentito. Sì, perché aveva con se un compare. La teoria dei due fulmini aveva una pecca tremenda in sé: non considerava che due persone potessero atterrare nello stesso fulmine. Il problema era che questo compare era praticamente... invisibile.
    E Raizen lo aveva anche incontrato. Sì, era Kuro, il Fantasma di Kumo. Probabilmente l'essere più furtivo e silenzioso esistesse sulla faccia della terra.
    Di fatti non appena atterrati Kuro era letteralmente sparito [Attivazione Corpo Fantasma IV] e individuarlo sarebbe stata un'impresa non da pocoFurtività Superiore
    Movimenti Inodori
    Movimenti Silenziosi
    Movimenti Invisibili

    Bonus in Furtività da TS: +3
    Luce: Raikage (Forza 850)
    Forza Kuro: 425
    Tacche di differenza: 17

    Furtività totale: 29 (26 se qualcuno ha Udito, Olfatto o Vista perfetta, 15 se fuori dal raggio di azione di Ombra, 12 se eliminati i movimenti furtivi perfetti e fuori dal raggio di azione di ombra).
    .
    Kuro sarebbe scivolato, appiattendosi di fianco lo stipite destro dell'ingresso della caverna distante poco più di mezzo metro dal clone di Raizen entrando non visto e non sentito e non percepito all'interno della caverna, fermandosi ad osservare il drago appena evocato. Che curiosa creatura.
    Certo che quell'uomo si dava un sacco da fare con quei cloni. Ma era arrivato il momento di rendere le cose interessanti. Kuro utilizzando il chakra adesivo salì sul muro fino al soffitto e vi si appiattì contro il più possibile, ben lontano dai cloni, il drago ed ogni possibile rilevamento. Dopodiché si spostò fino a trovarsi sopra al draghetto [2 Slot Azione] ed una volta lì congiunse le mani a formare un clone che, comparendo a mezz'aria, sarebbe caduto proprio sopra Kubomi [Avanzata: Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo]
    Ora, il clone era visibile, brandiva una Kunai e mirava ad infilzare il povero draghetto. Non solo, per nascondere la sua identità indossava una maschera che avrebbe impedito a Raizen di riconoscere lo shinobi incontrato a Kumo. Nel mentre, per togliere riferimenti Kuro si sarebbe spostato dall'altra parte della stanza rispetto l'entrata, sempre impossibile da levare [Slot Azione].
    Nel mentre Kuro osservava la scena con attenzione. Non credeva che il suo clone avrebbe potuto far danni. ma gli scopi della sua infiltrazione non erano quelli. Lui non era mai quello che causava danni, del resto.


     
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    Pace


    - VI -





    Pace.
    Una parola che per Raizen aveva poco valore, non tanto per ciò che rappresentasse, un mondo sereno, ma per come pretendesse di averlo: senza guerra. Pace era secondo lui una parola per idealisti, per illusi, la cui visione globale del mondo e dei problemi che lo affliggevano era paragonabile a quella di un cieco intento ad ammirare uno splendido paesaggio dopo aver aperto gli sportelli dello scolapiatti. Pace era controllo, pace era possibile solo dopo la guerra, quando un vincitore incontrastato era presente sul campo di battaglia, in piedi sullo sconfitto che, chiedendo pietà, sarebbe stato ignorato.
    Pace voleva dire confini invalicabili, regole ed egemonia etica, tutte cose che solamente un vincitore poteva imporre.
    Tutte queste cose Konoha le possedeva, a lui come leader restava quindi solamente una cosa da fare: proteggerle ed assicurarsi sempre di fare la guerra per la pace, per difendere e preservare.
    Nessuno, nemmeno un Dio sceso in terra si poteva arroccare il diritto di dare ordini dentro il suo villaggio, men che meno quell’individuo che ora aveva dinnanzi, nessuno poteva intaccare la sua autorità, l’ordine che la sua stessa figura rappresentava.
    Nessuno avrebbe portato il caos ma lui avrebbe portato loro la guerra.
    Il clone sarebbe arrivato in poco tempo all’amministrazione, cosa che avrebbe in poco tempo diffuso un allarme in tutto il villaggio: chiunque l’avesse udito sapeva che doveva accorrere.
    Chiunque fosse accorso aveva l’ordine di raggiungere un punto ben specifico nella mappail luogo è lievemente oltre la montagna dei kage, alle loro ipotetiche spalle per intenderci. Se non si possiede il chakra adesivo si aggiunge un round ai tempi sotto indicati, i chilometri da percorrere sono due:
    En bianca percorre 300 m per round arriva in 3 round
    Gialla percorre 600 m per round arriva in 2 round
    Verde percorre 900 m per round arriva in 2 round
    rossa percorre 1200 m per round arriva in 1 round
    Blu percorre 1500 m per round arriva in 1 round
    viola percorre 1800 m per round arriva in tempo minimo
    nera percorre 2100 m per round arriva in tempo minimo
    Il tempo minimo equivale ad arrivare durante gli attacchi del Raikage, a Max tempistiche più precise :zxc:
    I tempi considerano il lieve vantaggio dovuto all'immediata partenza di Raizen
    armarsi era sottointeso, l’allarme parlava già chiaro: si partiva per combattere.
    Intanto alla fucina la Montagna parlava col Fulmine Nero constatandone la non indifferente spavalderia.
    Sorrise beffardo quando questo gli parlò di quanto gli risultasse facile fare tabula rasa della tana del biancogniglio, mettendosi braccia conserte e rafforzando la sua posizione: in quella porta era presente un muro irto di spine e pronto ad UccidereVolontà assassina + 2 tacche velocità se necessario.
    E generalmente lo era.
    Raizen non cedette il passo, restò immobile come una statua mentre fissava la sigaretta compiere il suo arco fino ad atterrare ai suoi piedi. Poi alzando lo sguardo lo puntò verso quello che non sapeva essere il Raikage.

    Quindi il potere di quell’oggetto si può ottenere?

    Sorrise.

    Non ne ero consapevole.
    È solo un po’ scomodo il suo allarme e il fatto che sia in grado di pensare, se ogni volta che lo stuzzico compare un negro può diventare fastidioso.
    Sai, avete un odore un po’ particolare, acre, che ritengo abbastanza fastidioso.


    Parlava strizzando gli occhi e sfregando pollice e indice sotto il naso, evocando la presenza di un odore poco gradito. Intanto gli occhi del Raikage si tinsero di un rosso acceso, ricordava chi portava quel potere, e ricordava che era abbastanza fastidioso, insomma, non voleva combattere ma si preparava a farlo.

    Insomma, sembra che tu non abbia voglia di sederti a fare quattro chiacchiere.
    E va bene.


    Sospirò
    Se il cioccolatino aveva messo la mano sulla nodachi Raizen si mise un ulteriore passo in avanti: sfoderò infatti un’ arma del suo calibro, letteralmente. L’impatto della zambato sul sottile strato di polvere e terriccio fu ben udibile, cosa sufficiente a chiarirne la considerevole massa dell’arma che ne sollevò un piccolo sbuffo.
    Evento che precedette di qualche istante una terribile esplosione all’interno della roccia della quale Raizen non si preoccupò minimamente.

    Oh.
    Menomale che eri solo!


    Il colosso si era già piegato sulle gambe pronto a lanciarsi verso il raikage.


    [Pochi istanti prima, interno]

    Il fantasma di Kumo riuscì a farla in barba alle percezioni di Raizen, nonostante con la sua mole fosse un discreto ostacolo per chi tentava di entrare all’interno della caverna in cui teneva la fucina il mingherlino ridefiniva il significato di spazio vitale, motivo grazie al quale riuscì a sgattaiolare fin sopra la testa dei cloni indisturbato. L’apparizione dal nulla di un clone sorprese quelli di Raizen, seppure non a sufficienza da far calare la loro concentrazione: sapevano bene che quello comparso a mezz’aria non era l’originale.
    Il draghetto fu presto messo in salvo dal Raizen originale che l’avrebbe semplicemente tratto a se.

    Hei!

    Un esclamazione presto soffocata dai vestiti dell’Hokage in cui sarebbe scomparso, riposto quasi fosse un oggetto, nel mentre che il chakra della volpe andava ad irrorarne l’organismo potenziandone le doti fisiche e non soloAttivazione TS (vel +3 Agilità +3) +
    Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può ricoprirsi con la struttura del demone, incrementando le proprie dimensioni a 40 Unità. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale pari a 10 per livello di Tecnica Speciale. Può utilizzare le code come arti aggiuntivi per attaccare o difendersi, ogni coda è lunga 15 Unità. La potenza massima del colpo senz'armi è pari a 20 per livello della tecnica speciale. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato. Se attivato al IV livello, si attiva automaticamente la Furia del Demone.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso ogni 5 di potenza / Mantenimento: Metà dell'attivazione)
    [Richiede Chakra del Demone IV]
    [Da jonin in su]
    +Trasformazione Parziale
    +Tecnica Economica (-50%)
    +Nin perfette
    +Nin Inarrestabile
    Potenza primo colpo: 60
    .
    Era complesso comprendere cosa stesse avvenendo al corpo del colosso vista l’attenzione impiegata per mascherarlo, ma in caso il Fantasma si fosse attivato per mettergli i bastoni tra le ruote i cloni si sarebbero frapposti di modo che non potesse sfruttare il momento per eventuali azioni atte ad interromperlo scagliando una selva12 Kunai stat nera
    Combattente Esotico [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare le articolazioni, gli arti inferiori e la bocca per impugnare ed utilizzare le armi. Con uno slot azione può scagliare 6 [AaD], anziché 4.
    [Da chunin in su]
    di kunai verso di lui o un suo clone casomai si fosse fatto vivo. Lo spostamento dei cloni inoltre aveva un secondo intento: schermare l’entrata di modo che colui che era entrato potesse godersi ciò che stava per accadere e chi era fuori non potesse intromettersi. In pochi istanti infatti una palla di chakraBijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (7)
    L'utilizzatore, se attivata la tecnica speciale, può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica larga 3 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 24 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60 entro un raggio di 6 metri, l'esplosione causerà un danno di potenza pari a 40. Se attivata tecnica "Demone" è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Alto)
    [Richiede Chakra del Demone III]
    [Da chunin in su]
    +Azione Rapida
    +Medio per trasformazione in demone
    + Chakra del mio chakra
    Talento: L’utilizzatore potrà essere coinvolto nelle esplosioni delle proprie bijudama senza danneggiarsi. é utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]
    +Tecnica focalizzata (concentrazione)
    si sarebbe generata davanti a Raizen per poi esplodere all'interno della grotta uno spazio chiuso sufficientemente angusto da sviluppare una pressione così alta da schiacciare qualsiasi intruso e probabilmente ucciderlo.
    All’esterno intanto Raizen fingeva uno scatto verso il Raikage, l’intenzione del gesto aveva più di una motivazione, doveva comprendere se l’avversario avesse intenzione di muoversi mediante un qualche tipo di movimento istantaneo oppure se volesse ingaggiare con il foglioso. Se avesse tentato di intrufolarsi all'interno infatti non avrebbe trovato i cloni ad ostacolarlo, bensì le lame messe per orizzontale delle loro rispettive zambato a seguito di un loro piccolo spostamento che gli avrebbe permesso di nascondersi nei lati interni dell’ingresso. Una pessima idea tentare di sfruttare l’uscita.
    A prescindere dal tentativo di ingresso o uscita, il Raizen all’interno della grotta avrebbe prestato attenzione teletrasportandosi addosso al nemico solamente quando questo avesse ingaggiato contro il clone all’esterno, o in alternativa quando si fosse focalizzato sulla finta dello stesso. La preparazione di un ninja, per quanto esperto, difficilmente riusciva ad andare contro i meccanismi basici del corpo umano che non è dotato di un eccellente grado di multiprocessualità. Se concentrato sul clone avrebbe dovuto impiegare qualche millesimo di secondo per deviare le sue attenzioni da lui alla nuova minaccia.
    Il clone sarebbe infatti comparso alle sue spalle, a mezz’aria, menando un gigantesco ceffoneContaminazione
    Arte: L’utilizzatore se attiva la "Trasformazione in Demone" sarà in grado di prolungare il rivestimento della trasformazione demoniaca alle proprie armi, potenziandole come se fossero un prolungamento del suo corpo. Le dimensioni dell'arma verranno incrementate diventando congrue a quelle del demone, le armi a distanza perderanno il potenziamento una volta esaurita la traiettoria del primo lancio.
    (Consumo: Basso per turno)
    [Da Genin in su]

    Movenze del Demone
    Speciale: L’utilizzatore se trasformato in demone avrà contro gli oggetti e le strutture danni raddoppiati. Il moltiplicatore massimo considerando altre abilità è pari a 5, superato tale valore altre conoscenze non daranno bonus. Non aumenta in nessun caso i danni contro le persone.
    [Da Genin in su]

    Distruzione Esplosiva
    Arte: L’utilizzatore potrà far esplodere i suoi colpi fisici a contatto se utilizzato il chakra distruttivo. Il danno aumenterà di 10
    (Consumo: Basso Extra)
    [Da Genin in su]

    Fallout
    Arte: L’utilizzatore può raddoppiare la potenza della distruzione esplosiva e il raggio del chakra distruttivo raddoppiandone i costi.
    [Da Jonin in su]

    Forza del Demone
    Speciale: L’utilizzatore, se attiva la tecnica "Demone" potrà sbalzare il nemico una volta a round di 15 metri se subito il colpo, non è necessario essere danneggiati per venir sbalzati. Sarà possibile sbalzare l'avversario solo se presente una differenza dimensionale congrua e una differenza di almeno 3 tacche tra la forza dell'utilizzatore e la resistenza dell'avversario.
    (Consumo: ½ Basso a Colpo)
    [Da chunin in su]

    Pot 60 (demone) + 20 (distruzione esplosiva + fallout) + 40 (guanti da combattimento PpCC)= 120
    Vel + 3 (demone) +2(assassino) +3 (impasto demoniaco)
    For +3 (impasto demoniaco) +5 (impasto normale) ]
    con l’intento di colpire l'intera figura del Raikage mirando a colpire per primo il braccio del ninja dopo aver osservato un particolare: il fianco da cui pendeva la spada avversaria che sarebbe sicuramente stato quello opposto al braccio dominante e quindi più utile. Ma l'arto della Montagna non era esattamente da sottovalutare visto le dimensioni che gli permettevano una gittata non da poco e una capacità d'impatto ben poco delicata e subire un colpo a quell'altezza significava perdere ben più del braccio, forse, la vita.
    Quel colpo era per Raizen assicurato visto che la lunghezza10 unità dell'arto gli permetteva di accorciare le distanze e portare il bersaglio entro il raggio d’azione nonostante fosse costretto a comparire oltre il metro e mezzo. L’azione sarebbe quindi stata inframezzata dai vari teletrasporti che avrebbero impegnato l’uomo d’ebano mentre l'arto continuava il suo movimento di avvicinamento stringendo sempre maggiormente le distanze
    Se il ninja di Kumo avesse mostrato segni di reazione voltandosi o tentando di parare con armi o protezioni, o avesse tentato di schivare Raizen avrebbe reagito teletrasportandosi. Era negli intenti del colosso infatti sfruttare la fulminea velocità del suo teletrasporto per ritorcere contro all’uomo i suoi stessi movimenti, se si fosse infatti voltato o avesse cercato di parare avrebbe lasciato scoperta la parte opposta del corpo in cui si sarebbe abbattuto il colpo subito dopo il teletrasporto, un movimento ben studiato che, avviatosi prima del teletrasporto, sarebbe continuato anche alla riapparizione senza interrompersi pur avendo cura di non impattare con tecniche difensive che creassero dei muri. La prima apparizione sarebbe stata alle spalle, mentre la seconda, cercando di sfruttare un eventuale posizione di difesa atta a coprirle, frontale. Se la mano avesse impattato con qualcosa di diverso dall’uomo l’ultimo attacco sarebbe arrivato dal clone presente all’ingresso, che nascosto alla visuale dalla mano ingigantita avrebbe tentato un affondo in pieno ventre , insinuandosi tra le dita della mano pochi istanti dopo l’eventuale impatto con l’attacco dell’originale, o alla dissoluzione del muro difensivo.
    Se il Raikage avesse tentato movimenti evasivi di grande portata Raizen avrebbe tentato di seguirlo, sfruttando le sfere poste nella zona se ce ne fossero di disponibili ed eventualmente rinunciando all’affondo per guadagnare un teletrasporto in più data la scarsa efficacia di un attacco da parte del clone.



    Situazione PRIMA del teletrasporto:
    Scorrimi addossomappina_raikage


    Chakra: 143/150
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Clone esterno
    Chakra: 75/75
    Vitalità: 8,5/8,5
    En. Vitale: 15/15
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Presa sul draghetto
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Eventuale lancio Kunai
    2: Posizionamento lame all'ingresso
    3: Ceffone
    4: Teletrasporto (inframezzato al movimento del ceffone)
    5: Teletrasporto (da TS) (inframezzato al movimento del ceffone)
    6: Affondo / Teletrasporto (bonus stat secondarie) (inframezzato al movimento del fendente)
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Demone
    3: Bijudama
    NoteChakra bonus demone esaurito



    Edited by F e n i x - 9/10/2017, 01:32
     
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12 replies since 24/8/2016, 22:53   292 views
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