Spiegarti perché Kunihiro aveva deciso di lottare contro un altro ninja, lì in quel magazzino apparentemente normalissimo, sarebbe complicato: non ho la presunzione di sapere o capire tutto ciò che passava nella sua mente, specie quando si tratta di questioni delicate come questa.

Spiegarti come era arrivato a farlo, invece, è assai più facile.


Si trattava di una missione in cui Kunihiro sarebbe dovuto entrare di nascosto in un covo di ladri. Non era la prima volta che il Villaggio della Foglia lo aveva incaricato di compiere incarichi di quel tipo: qualcuno al Villaggio (o in Accademia) aveva cominciato a capire quali fossero le aree in cui il ragazzo sembrava più abile, come l'infiltrazione e il passare inosservato (ma probabilmente anche quelle in cui invece lo era meno, come la diplomazia). Ecco perché per lui quella missione sarebbe dovuta essere semplice: infiltrarsi nel nascondiglio (un capannone situato in una foresta al confine fra il Paese del Fuoco e il Paese delle Risaie), recuperare un prezioso vaso rubato ad un ricco mercante di Konoha (il cui nome preferisco non divulgare, almeno per il momento) e tornare alla base, preferibilmente con più informazioni sulla natura e le affiliazioni del gruppo.
La prima parte gli era riuscita piuttosto bene. Era arrivato sul luogo e aveva scandagliato l'esterno del capannone, riuscendo a entrarvi. L'edificio era tuttavia soltanto la finta facciata del nascondiglio: sarebbe sembrato un normalissimo punto di stoccaggio per merci (mangime per animali, per la precisione) ma in realtà nascondeva altro. Infatti, attraverso una porta nascosta all'interno, Kunihiro scoprì una serie di cunicoli e stanze (anche grandi) scavati nella roccia. Non aveva allertato nessuno, in quanto pochi minuti prima una decina di uomini armati era uscita dalle porte principali in fretta e furia, lasciando il posto perlopiù incustodito. Kunihiro non si chiese il motivo di questa fortuna ma non si lasciò neppure travolgere dall'euforia, nonostante la missione fosse diventata a tutti gli effetti molto più semplice: nessuno di guardia all'entrata e solo quattro criminali sparpagliati all'interno, di cui Kunihiro si sbarazzò prontamente, occultandone i cadaveri (ma non prima di essersi fatto dire il luogo in cui era tenuto il bottino. Uno di loro sapeva addirittura del vaso in questione).

Alla fine, nel sottosuolo, trovò il vero magazzino: si trattava di una grande stanza sorretta da quattro colonne portanti e con muri e pavimento in roccia. Al suo interno erano stati riposti numerosi contenitori anche grandi, accatastati gli uni sugli altri (alcuni arrivavano fino a 3-4 metri d'altezza) in vari angoli della stanza.

Vide il vaso su un tavolo, ad una manciata di metri dalla sua posizione, e d'un tratto la tensione e l'adrenalina accumulate fino a quel momento svanirono, come uno sportivo poco prima del termine della gara. Solitamente, sia per un ninja che per un atleta, questo tipo di reazione denota la poca esperienza accumulata: lasciarsi andare a pochi metri dal traguardo significa perdere le energie che servono per raggiungerlo sul serio. Mentalmente, un esperto sposterà sempre più avanti di qualche metro la linea d'arrivo.

Aveva già apposto uno dei suoi sigilli di dislocazione all'esterno del complesso: sarebbe bastato toccare il vaso per portarlo via con sé in un istante. Pensava quindi di esserci riuscito, pensava che sarebbe tornato a casa senza aver neppure faticato.

Pensava male.

"In uno scontro fra shinobi, risparmiare energie sul primo attacco non porta a nient'altro che la morte."

-Tatsu Kaneshida,
Filosofo e Storico

Si bloccò, forse un po' troppo tardi, non appena vide alcune piccole ombre sfrecciare alla sua sinistra, andandosi a conficcare per terra di fronte a lui, esattamente davanti al tavolo dove si trovava il vaso. Si trattava di alcuni shuriken... uno shinobi?
Si voltò immediatamente verso la direzione dalla quale erano provenuti e vide quella che sembrava essere una donna dal volto coperto (aveva sentito dire che spesso le kunoichi utilizzavano questo tipo di equipaggiamento per non farsi riconoscere). Era lì, a circa sei metri da lui e dal vaso, e anche se non parlò non fu difficile per Kunihiro capire che non sembrava intenzionata a lasciare che completasse la sua missione; perlomeno non come avrebbe voluto. 
Per Kunihiro, che aveva già cantato vittoria, fu come ricevere improvvisamente una secchiata d'acqua gelata. Ad un primo momento di sbigottimento, seguì quella che potrei definire rabbia (forse verso sé stesso, per essersi illuso in quella maniera), seguita da una seconda fase più controllata: se la kunoichi aveva bisogno di coprirsi il volto, significava che non era sicura di riuscire ad eliminare Kunihiro e che aveva messo in conto di poterselo fare scappare in qualche modo. Ciò la rendeva meno pericolosa agli occhi del ragazzo, il quale decise di sbarazzarsene il prima possibile. Tirò fuori uno dei suoi numerosi kunai, attivando la cartabombaCartabomba I [Bomba]
La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa danni dimezzati. L'attivazione è percepibile tramite udito, vista e tatto; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.Tipo: Speciale - Ustione
Dimensione: Minuscola
(Potenza: 30 | Durezza: 1 | Crediti: 45) che penzolava dall'impugnatura, e corse verso il nemico . 6 secondi, contò.
Velocemente portò il kunai alla bocca, afferrandolo coi denti. Il calore emanato dalla cartabomba a pochi centimetri dalla faccia era qualcosa a cui era ormai abituato: aveva provato quella combinazione decine di volte. E ogni volta la sequenza continuava con 3 semplici posizioni magiche, per iniziare una tecnicaDistrazione Illusoria
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Tigre, Scimmia, Sepente (3)
L'illusione si attiva toccando un'arma, oggetto o parte del corpo desiderata: se la vittima osserva la zona scelta, attiverà l'illusione, subendo una forte distrazione, come se angosciato da una sensazione di pericolo imminente. La vittima sarà distratta e avrà un malus di 2 tacche ai Riflessi; tramite l'utilizzo di uno slot azione è possibile annullare la distrazione, ma non la riduzione dei riflessi. L'illusione dura 1 slot. L'efficacia è pari a 10.
Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin
(Consumo: Mediobasso)
[Da studente in su] che si sarebbe attivata nell'istante successivo, quando estrasse con la mano destra un altro kunai sul quale era presente uno dei suoi sigilliSigilli di Dislocamento [Vario]
Questi sigilli sono necessari per effettuare una Dislocazione Istantanea, giungendo nel luogo in cui presente tale sigillo. I sigilli di dislocamento istantaneo non si cancellano; dovranno essere distrutti per renderli inutilizzabili. È possibile avere fino a 10 sigilli ogni livello nella tecnica speciale posseduto. Tipo: Supporto - Supporto
Dimensione: Minuscola
(Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 0) sull'impugnatura (sigillo che in quel momento era coperto dalla mano del ragazzo). La kunoichi, a quel punto, avrebbe dovuto sentirsi in qualche modo attratta, distratta, catturata da quello che sembrava un semplicissimo kunai. 3 Secondi.
A un paio di metri dall'avversaria, Kunihiro lanciò quel kunai alla propria sinistra, facendo in modo che si conficcasse al suolo a circa otto metri dalla posizione della kunoichi. Dopodiché riprese con la mano sinistra il kunai con cartabomba dalla bocca, estraendo allo stesso tempo la Wakizashi con la destra. 2 Secondi.
L'avversaria, immaginò Kunihiro, doveva essere ancora sotto l'influsso della tecnica, attratto dal Kunai piantato al suolo, e perciò più suscettibile al colpo di spada parallelo al terreno che il ragazzo effettuò, da sinistra verso destra. Aveva tenuto una posizione molto bassa e aveva mirato alla zona pelvica della donna, sotto l'addome ma comunque sopra le cosce. I motivi erano due: da una parte si trattava di una zona poco resistente e che, se ferita, poteva minare la mobilità dell'avversaria; dall'altra era una zona difficile da proteggere con degli equipaggiamenti protettivi, in quanto deve rimanere libera per poter permettere la flessione delle gambe. 1 Secondo.
Cosa avrebbe pensato l'avversaria del ragazzo della foglia vedendo una cartabomba pronta a esplodere da un momento all'altro senza essere mai stata scagliata? Un attacco suicida? Forse.
Ma l'obbiettivo di Kunihiro divenne chiaro quando lasciò andare il kunai con cartabomba attendendo fino all'istante prima che questo esplodesse. La donna avrebbe visto il suo nemico scomparire davanti a sé, ricomparendo lì dove c'era il kunai scagliato in precedenza, a 8 metri di distanza. O forse non l'avrebbe neanche visto ricomparire, dato che la bomba sarebbe esplosa in quello stesso momento. Avendo lasciato l'arma mentre era impegnato in corpo a corpo con la donna, Kunihiro sperava che l'esplosione l'avrebbe coinvolta da molto vicino.
Se si fosse reso conto che lasciare andare semplicemente il kunai con cartabomba non sarebbe bastato a fare in modo che l'esplosione avvenisse a pochissima distanza dalla kunoichi, Kunihiro avrebbe atteso qualche istante in meno e avrebbe scagliato l'arma contro di lei, anziché lasciarla andare, utilizzando comunque la dislocazione per allontanarsi in tempo.
Con la dislocazione, a conti fatti, si era allontanato dal vaso, lasciando che fosse il suo nemico a essere più vicino. Ma lo spazio, per il ragazzo, aveva poco significato, potendo arrivare ovunque in un istante.

Fu solo in quel momento che Kunihiro si accorse di non aver proferito parola, proprio come la sua muta avversaria. Volle rimediare: - Kunoichi-san, sarebbe più cauto da parte sua lasciare che io compia la mia missione. Non so se sia in combutta con questi criminali, ma non butti via così la sua vita... Disse sorridendo gentilmente.