Un antico clan[Free Kairi - Ryutaro]

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    Uzumaki... l'anziana donna rigirava il fascicolo fra le mani, osservando con interesse la foto del ragazzo: quei capelli color del tramonto erano un segno particolare identificativo dell'antico clan ed quello shinobi sembrava averne ereditato i geni.
    Era da molto tempo che un membro del clan non si diplomava all'accademia. Credo sia un soggetto da tenere d'occhio bevendo un sorso di thé al gelsomino alzò lo sguardo studiando la reazione dell'uomo davanti a lei, suo coetaneo, che rimase lungi attimi in silenzio prima di rispondere.
    Credi che sappia le potenzialità della sua discendenza?
    La donna scosse la testa Non ne ho idea, e non è neppure detto che possegga qualcosa dei suoi antenati, viene da un orfanotrofio e non penso abbia avuto granché per stare con la sua famiglia considerato l'età che aveva quando è stato ritrovato dai nostri shinobi. Ma credo sia una buna cosa cominciare a valutare le sue capacità l'anziano al suo fianco sorrise quasi divertito Per il bene di Konoha, giusto? esclamò bagnando un biscotto nella sua tazza.
    Ovviamente...i tempi sono bui ed abbiamo bisogno di nuove reclute al villaggio. Chiunque abbia il potenziale per proteggerlo va aiutato a sbocciare


    ------------------------------------------

    Qualche giorno dopo Kairi ricevette il suo nuovo incarico: dopo averle affidato più di uno studente l'accademia, forse ritenendola ormai abbastanza esperta, aveva deciso di affiancarla questa volta ad un neo-genin discendente dal clan Uzumaki. La kunoichi non aveva mai conosciuto prima di allora un appartenente a quella famiglia ma conosceva bene il cognome della stessa, avendolo letto più di una volta sui vari libri di storia antica e moderna che aveva letto nel corso degli anni: così come il clan Uchiha ed il clan Senju in passato gli Uzumaki erano stati uno dei più importanti clan di Konoha, avendo i loro membri per generazioni custodito il nove code.
    Varie guerre e vicissitudini avevano però portato il clan quasi allo sterminio così come era successo per gli Uchiha, ma mentre quest'ultimo si era con il tempo ristabilito nel villaggio ricreando il proprio quartiere come anni prima gli Uzumaki non erano riusciti ancora a fare lo stesso. Proprio per quelle ragioni storiche la genin era per la prima volta da tempo piuttosto curiosa di conoscere lo shinobi.

    Ryutaro dal canto suo non era invece stato avvisato del reale motivo della sua convocazione quella mattina: una donna con lunghi capelli biondi ed occhi azzurri come il cielo, probabilmente un'appartenente al clan Yamanaka a giudicare dai tratti somatici, bussò alla sua porta con insistenza fino a quando non rispose a mezzogiorno in punto consegnandogli con fare estremamente scocciato una pergamena sigillata al ragazzo.
    Da parte dell'amministrazione del villaggio, sei stato convocato per una missione fuori dal paese del fuoco, domani mattina alle 8 fatti trovare puntuale al portone delle mura dove troverai una genin più esperta di me ad affiancarti. Non si tratta di me, grazie ai kami! sbuffando e senza degnare di un ulteriore sguardo il ragazzo si sarebbe poi allontanata sculettando nella sua succinta tunica azzurra intonata al colore delle sue iridi.
    Aperta la pergamena l'Uzumaki avrebbe trovato poche righe concise scritte su di essa:


    CITAZIONE
    Uzumaki Ryutaro, sei stato scelto per una missione di recupero nel paese dei fiumi.
    Domani mattina hai ordine di recarti alle mura alle 8, non sarà tollerato alcun ritardo. Porta tutto il necessario per la missione, sarai affiancato da una genin più esperta appartenente al villaggio, Kairi Uchiha. Fa del tuo meglio e non deluderci

    Nanaki Iwazaki


    ------------------------------------------



    Una volta arrivato alle mura lo shinobi avrebbe trovato la sua collega già lì, puntuale come al solito: seduta su un tronco di legno tagliato Kairi stava lucidando la sua wakizashi con fare tranquillo ed alzò lo sguardo non appena vide con la coda dell'occhio il ragazzo avvicinarsi. Rinfoderando l'arma nel fodero si alzò in piedi ed una volta raggiunta la giusta distanza si inchinò in segno di saluto Devi essere il mio compagno per questa missione, mi era stato detto del particolare colore dei tuoi capelli continuò indugiando un secondo sulla chioma del neo-genin per poi continuare a parlare Sono Kairi Uchiha e per questi giorni lavoreremo assieme. Non so quanto tu sia stato informato dello scopo della missione, nostro compito è quello di recuperare un vecchio rotolo che sembra appartenesse proprio ad un tuo consanguineo, un Uzumaki, in passato. Penso sia per questo che hanno scelto proprio te studiò qualche secondo il viso del ragazzo, curiosa di vedere una sua eventuale reazione Non ne so molto di più ne so perché abbiano deciso di farlo solo ora, nostro unico scopo è ritrovarlo e riportarlo al villaggio. Quando sei pronto e se non hai ulteriori domande, possiamo partire
    Avrebbe atteso eventuali dubbi o perplessità da parte di Ryutaro prima di cominciare a muoversi ed allontanarsi dalle mura, salutando con un cenno della mano i suoi colleghi che lavoravano E' la tua prima missione al di fuori del villaggio? domandò mentre si avviava: sapeva che era un neo-genin ma non quanta esperienza possedesse già, se si fosse trattato della sua prima volta fuori dal villaggio la kunoichi avrebbe dovuto prestare il doppio dell'attenzione per evitare qualsiasi situazione pericolosa.




    Edited by Kairi Uchiha - 16/9/2017, 13:50
     
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  2. Ryuzen
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    Post 1 - Incarico


    Una branda dall'aspetto assai scomodo, un guardaroba, un tavolo e l'essenziale per la cucina. Tutto tenuto maniacalmente pulito e in ordine. Non c'era nient'altro nella sua stanza che pareva quasi spoglia, come se non ci vivesse nessuno. Da quando era diventato Genin gli erano sempre stati affidati incarichi tremendamente semplici e di scarsa rilevanza, veniva fondamentalmente usato come un postino, segno evidente di una scarsa fiducia nei suoi confronti da parte dei superiori e ciò lo portava ad avere fin troppo tempo libero che non aveva la più pallida idea di come impiegare. Ma l'essere Genin, quantomeno, gli garantiva un compenso tale da assicurargli tre pasti caldi al giorno e un tetto sopra la testa, non poteva lamentarsi.
    Ma da quel mezzogiorno le cose sarebbero state diverse. Quando qualcuno iniziò a bussare con fin troppa insistenza alla sua porta, l'Uzumaki aprì con aria seccata quasi quanto quella della donna che si ritrovò davanti. Capelli biondi, occhi azzurri intonati agli abiti. I tratti somatici gli ricordavano quelli di Inoshishi Yamanaka, probabilmente i due appartenevano allo stesso clan. La donna gli illustrò in breve gli ordini e gli consegnò una pergamena che il rosso avrebbe aperto solo una volta che la presunta Yamanaka se ne fosse andata.

    Uzumaki Ryutaro, sei stato scelto per una missione di recupero nel paese dei fiumi.
    Domani mattina hai ordine di recarti alle mura alle 8, non sarà tollerato alcun ritardo. Porta tutto il necessario per la missione, sarai affiancato da una genin più esperta appartenente al villaggio, Kairi Uchiha. Fa del tuo meglio e non deluderci.

    Nanaki Iwazaki


    Una rapida lettura di quelle poche righe fu sufficiente all'Uzumaki per esserne tutto sommato soddisfatto. Finalmente aveva ricevuto un incarico di maggiore complessità rispetto al consegnare qualche lettera in giro. Richiuse alle sue spalle la porta, mentre sul suo volto si era delineato un qualcosa che poteva essere interpretato come un sorriso. Depositò la pergamena ancora aperta sul tavolo, mentre iniziò i preparativi per la missione tracciandosi sull'avambraccio sinistro un Simbolo della PsicheSimbolo della Psiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni potenza 5)
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]
    [Da studente in su]

    Potenza: 10
    Consumo: Basso
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    La mattina seguente Ryutaro si presentò alle mura con maniacale puntualità. Vestito completamente di nero, con abiti evidentemente scelti per la loro praticità, indossava le protezioni e la Wakizashi era posta dietro la schiena, con il manico che spuntava da dietro la spalla destra e il resto dell'equipaggiamento sparso nelle varie tasche e nelle due piccole sacche legate alla cintura. Era evidente come avesse preparato in maniera accurata l'equipaggiamento. Ebbe il tempo di fermarsi in guardiola per domandare dove potesse trovare Kairi Uchiha prima che gli venisse indicato una donna seduta su un tronco d'albero tagliato che maneggiava la propria Wakizashi.
    Hajimemashite, mi chiamo Uzumaki Ryutaro... tu invece devi essere Uchiha Kairi-Senpai Disse rispondendo all'inchino della Uchiha mentre si inchinava anche lui in segno di rispetto e cortesia cercando di ignorare il fatto che la sua compagna di missione fosse stranamente interessata ai suoi capelli, o meglio, al loro colore. Quando questa, poi, esponendo in breve l'obiettivo della missione nominò il fatto che avrebbero dovuto recuperare un rotolo che in passato era appartenuto ad un Uzumaki, il neo-genin sollevò le sopracciglia incuriosito dalla cosa. Eh... Era la prima volta che vedeva le sue origini avere una qualche rilevanza.
    Quando l'Uchiha completò le spiegazioni, i due Genin si misero in marcia e solo a quel punto la Senpai domandò se fosse la sua prima missione all'esterno del villaggio. Affermativo, Kairi-Senpai. Non è la prima volta in assoluto che esco dalle mura di Konoha, ma suppongo che questa possa essere definita la mia prima vera missione. In qualche modo, ogni singola parola dell'Uzumaki aveva un suono molto formale, strettamente legato a degli usi forse fin troppo rigidi, quasi come se stesse cercando di mantenere le distanze. O forse, semplicemente, come se fosse incapace di ridurle o a fare a meno della sua eccessiva riservatezza.


     
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    I modi di fare del neo-genin le ricordavano in qualche modo i suoi quando era appena entrata nel mondo degli shinobi: terribilmente formali e rispettosi, segno al contempo di grande educazione ma anche di una necessità di fondo di mantenere le distanza. Pur rimanendo fondamentalmente sempre così la kunoichi con il tempo aveva cominciato a smussare certi angoli più spinosi del suo carattere riuscendo ad essere più sciolta con i suoi interlocutori e Kairi non potè evitare di chiedersi fra sé e sé se lo stesso potesse valere anche per il ragazzo davanti a lei.

    Allora si può dire che per te questa missione sarà qualcosa di nuovo. Oggi non affronteremo nulla di troppo difficile, ma voglio che tu in caso di reale necessità e pericolo ascolti le miei direttive: non sono tuo superiore in grado è vero ma lo sono in esperienza e non voglio correre rischi inutili per la tua incolumità, d'altronde sei sotto la mia responsabilità, quindi per favore se le cose dovessero mettersi davvero male non fare unicamente di testa sua spiegò come unica raccomandazione. Se il ragazzo era diventato genin superando l'esame era stato ritenuto idoneo dai membri dell'accademia tuttavia sapeva come alcuni durante le prime missioni potessero essere troppo irruenti presi dall'entusiasmo, anche se non le sembrava il caso di Ryuutaro.
    Quest'oggi non solo usciremo da Konoha ma anche dallo stesso paese del fuoco, siamo diretti al paese del vortice, suppongo che tu lo conosca bene continuò lanciando mentre camminava un'occhiata veloce allo shinobi per valutarne le reazioni I tuoi discendenti, gli Uzumaki, provenivano tutti da lì in origine d'altronde. Nelle tue vene scorre un sangue dalle discendenze antiche, quasi quanto noi Uchiha non si fece troppe remore nello specificare quel "quasi"; da sempre terribilmente orgogliosa del suo DNA sapeva bene come fosse senza alcun dubbio uno dei più antichi di Konoha, forse uno dei più antichi dell'intero continente ninja Quindi spero tu non soffra di mal di mare, il paese del vortice è un'isola e ci saranno diverse ore in barca da affrontare.


    Il viaggio sarebbe proseguito una giornata intera a piedi e Kairi avrebbe intervallato alle camminate alcune corse, sia per terra sia fra le fronde, per poter contemporaneamente velocizzare il viaggio e valutare le effettive capacità fisiche del ragazzo con piccole e banali prove che però avrebbero rivelato molto di lui: la sua velocità e la sua resistenza alla fatica erano piccoli indizi utili per una grande osservatrice come lei.
    Avrebbe risposto a quasi qualsiasi domanda di Ryutaro se questi ne avesse avute, rimanendo invece in silenzio se il genin avesse deciso di non parlare, non essendo per nulla spaventata dalla quiete. L'intero viaggio sarebbe proseguito tranquillo e senza nessun tipo di intoppo mentre i due ninja camminavano immersi fra la vegetazione autunnale: fortunatamente per loro il clima era abbastanza caldo anche se verso il tramonto avrebbe cominciato a rinfrescare non poco. Avrebbero passato la notte in una piccola locanda senza pretese a qualche decina di km dal mare per proseguire il giorno dopo, non essendo l'Uchiha in alcun modo intenzionata a viaggiare in barca di notte: non amava particolarmente navigare ed era ancora in parte traumatizzata dalla pessima esperienza a Kiri quando era stata rapita da alcuni pirati assieme a molti altri shinobi.

    L'indomani sarebbero partiti dalla taverna alla buon'ora per raggiungere verso metà mattinata la costa dove ad attenderli avrebbero trovato un anziano signore dal viso affabile con una nave di medie dimensioni. Vedendoli e notando i due coprifronte si sarebbe alzato dal suo sgabello sul ponte per raggiungere i due con un sorriso Kairi Uchiha e Ruytaro Uzumaki, vi stavo aspettando l'accademia mi aveva avvisato del vostro arrivo oggi. Salite, prego anche se con aria poco entusiasta l'Uchiha fece strada allo shinobi salendo per prima ed accomodandosi su una delle panche adibita appositamente agli ospiti: doveva trattarsi di un vero e proprio traghetto affittato per l'occasione solo per loro.
    Non appena anche il neo-genin fosse salito l'anziano signore avrebbe lasciato gli ormeggi, cominciando a navigare placidamente verso il mare aperto E' da molto tempo che nessuno mi chiede più di andare su quell'isola, saranno passati ormai decine di anni. Quando avevo la vostra età con mio padre sono andato spesso a visitarla ma con il tempo abbiamo smesso, la natura ha preso il sopravvento ed è diventato un posto pericoloso per i comuni cittadini, ma per voi ninja addestrati ad ogni cosa non dovrebbe essere troppo difficile. Inoltre capisco perché tu voglia andare là, ragazzo, anche io vorrei sapere di più sulle mie origini se fossi in te disse osservando in maniera bonaria l'Uzumaki con un grande sorriso e per i due non sarebbe stato difficile notare come gli mancassero ben due incisivi sulla mandibola. Il viaggio durerà un paio di orette almeno, mettevi comodi e godetevi la brezza marina!
    L'uomo si sarebbe poi messo a cantare un'allegra canzone e non avrebbe smesso neppure se gli fosse stato chiesto per piacere, limitandosi solo a rispondere ad eventuali domande sul viaggio se qualcuno glie ne avesse poste. Se l'Uzumaki avesse per un qualsiasi motivo perso tempo per studiare le reazioni della ragazza durante il viaggio avrebbe notato il suo evidente disagio nel viaggiare, mentre le mani erano saldamente serrate alla panchina quasi fosse pronta ad affondare da un momento all'altro. Nonostante tutto non avrebbe però detto una parola riguardo il suo disagio, non volendo far notare a nessuno quella sua debolezza.



     
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  4. Ryuzen
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    Post 2 - Terra d'origine


    La giovane Uchiha ci tenne fin da subito a mettere bene in chiaro i ruoli. In quanto Kunoichi navigata aveva un'esperienza nettamente superiore rispetto al Neo-Genin, sebbene il loro grado fosse effettivamente lo stesso. L'Uzumaki non era certo il tipo da lasciarsi prendere da facili entusiasmi, ma comprendeva la necessità di seguire scrupolosamente le direttive di Kairi-senpai.
    Ricevuto, Kairi-senpai Rispose freddo, telegrafico. Impassibile. Era la sua prima vera missione eppure i suoi gesti, i suoi modi di fare, il suo tono di voce e persino il suo sguardo tradivano un certo distacco emotivo raro probabilmente anche per ninja veterani. Non si scompose nemmeno quando l'Uchiha nominò il paese del vortice. Come se la questione non lo riguardasse minimamente. Ma quando citò che nel suo sangue vi fosse il corredo genetico di un'antico clan, le lanciò una rapida occhiata assai ambigua e indecifrabile di cui egli stesso si sorprese di non conoscerne il significato. Per quanto potesse fingersi distaccato, era ancora legato alla sua famiglia e alle sue origini.
    Sorrise, l'Uzumaki. Un sorriso appena accennato, amaro e nostalgico. Non ti preoccupare. Il mare non è un problema per me Spiegava. E nel frattempo tornavano a galla ricordi perduti. Una piccola barca a vela, il volto di suo padre, l'amo, le esche. Chiuse gli occhi per un istante scacciando quegli inutili ricordi. Erano d'intralcio alla missione.


    Durante il viaggio, l'Uchiha alternò le camminate con alcune corse. L'Uzumaki riuscì sempre a tenere il passo senza particolari difficoltà, ma il fiato corto tradiva una non entusiasmante condizione atletica forse dovuta, in parte, a quella che sembrava una scarsa propensione genetica a lavori di resistenza. Eppure era lì, senza cedere un millimetro. Sapeva che Kairi-senpai lo stava osservando, se ne rendeva conto ma non si fece problemi per nascondere la cosa. Aveva altre qualità, e sapeva sfruttarle in maniera eccelsa, altrimenti non avrebbe mai ricevuto dai suoi superiori l'onore e l'onere di rappresentare Konoha in qualità di Shinobi. Il viaggio, comunque, procedette tranquillo. La Kunoichi rimase in silenzio per tutto il tempo e così fece anche lui. In un certo senso poteva dire di trovarsi tutto sommato a proprio agio in sua compagnia in quanto non aveva bisogno di scendere a compromessi. E le parole, quelle vuote dette solo per riempire un silenzio, erano un compromesso.
    Su decisione della Kunoichi, passarono la notte in una piccola locanda a pochi chilometri dalla costa. L'Uzumaki rimase tutto sommato perplesso dalla decisione, il mare a est del paese del fuoco era tranquillo di notte e il cielo era sereno. Conosceva quelle rive, quelle correnti. Il piccolo paese di pescatori, ormai spazzato via, dal quale proveniva si affacciava proprio su quel mare. Anche se si trovava ad un centinaio di chilometri verso sud.


    Il giorno successivo i due Genin giunsero alla costa. Ad un piccolo molo trovarono ad attenderli un anziano individuo che tanto gli rievocava vecchi ricordi. Non l'aveva mai conosciuto quell'uomo, ma gli veniva naturale ricollegarlo al suo paese natale dove gli anziani gli somigliavano terribilmente per i modi di fare. Scacciando con una punta di irritazione quei pensieri, seguì l'Uchiha sulla barca che era stata preparata appositamente per l'occasione e, dopo che questa si era accomodata sulla panca adibita agli ospiti, l'Uzumaki prese posto accanto a lei.
    Mentre la nave si dirigeva verso il mare aperto, l'anziano signore accennò al fatto di essere stato su quell'isola in passato e di capire il motivo per cui Ryutaro avrebbe voluto andarci. Sbagliando. Il neo-genin si limitò a rispondere con un mezzo sorriso di approvazione, ma tanto bastava per interrompere la conversazione e ripristinare il silenzio. O così credeva. L'uomo iniziò a canticchiare un motivetto che a lungo andare diventava seriamente irritante. E non accennava a smettere.
    Lo sguardo dell'Uzumaki si perse oltre la prua della nave, ancora una volta rischiando di finire in balia dei ricordi che continuavano a riaffiorare. Era la prima volta da anni che tornava in mare aperto e l'ultima volta che ciò avvenne, la sua famiglia era ancora viva e lui non era ancora il Ryutaro Uzumaki che è adesso.
    Distolse lo sguardo e, in cerca di una distrazione che potesse riportarlo al presente e permettergli di recuperare la concentrazione, lo posò sull'Uchiha seduta accanto a lui. Agitata, nervosa. Stringeva la panchina quasi come se fosse spaventata dal fatto di trovarsi in mezzo al mare. L'Uzumaki la osservava con occhi attenti, vigili. La analizzava. Capì il motivo per cui la sera prima preferì evitare di viaggiare in mare dopo il tramonto, sebbene fosse più efficiente ai fini della missione.
    Probabilmente, l'Uchiha avrebbe notato lo sguardo del rosso. Si sarebbe sicuramente resa conto che lui aveva compreso il suo disagio nel viaggiare in mare. Ma se non avesse detto nulla, non l'avrebbe fatto nemmeno l'Uzumaki.


     
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    Il ragazzo si dimostrò di ben poche parole, persino più silenzioso di lei: era la prima volta che la kunoichi affrontava una missione con qualcuno così taciturno ma la cosa per lei non era un problema ed il viaggio le servì per valutare le sue capacità. Ryutaro riuscì a tenere il suo passo seppur con il fiatone segno di come fosse caparbio ed allenato (o le avrebbe chiesto di fermarsi dopo poco tempo) anche se sicuramente non al massimo della sua capacità fisica, ma per un neo-genin la cosa risultava più che sufficiente.

    Quando il viaggio cominciò non le sfuggì lo sguardo indagatore dell'Uzumaki su di lei, il ragazzo doveva aver notate il suo crescente disagio in mare, non che fosse difficile. Schiarendosi la gola Kairi decise di parlare, odiava fare vedere agli altri i suoi punti deboli e si sentì in dovere di giustificarsi anche se non le era stata posta alcuna domanda Si nota, vero? accennò appena un sorriso leggermente imbarazzato Ho un brutto rapporto con il mare e con le barche, ho avuto una pessima esperienza a Kiri qualche mese fa che ha lasciato il segno. Dammi il tempo di ambientarmi chiudendo gli occhi ispirò ed espirò poi profondamente ed a pieni polmoni 1, 2, 3 volte fino a quando il suo battito cardiaco non si regolarizzò ed anche le sue mani cominciarono a stringere sempre meno la panca su cui era seduta: usava spesso quel trucco per tranquillizzarsi e controllarsi e non aveva quasi mai fallito fino ad ora. Quando riaprì gli occhi il genin avrebbe notato come fosse decisamente più rilassata.
    Il mare non è per tutti, signorina intervenne il marinaio interrompendo momentaneamente il suo canto Ma non preoccuparti, non succederà nulla. Conosco queste acque come le mie tasche e ti prometto che sarete al sicuro con me concluse, facendo l'occhiolino ad entrambi.
    Come preannunciato il viaggio durò circa un paio di ore e come promesso dal marinaio tutto filò lisciò: quando entrambi vennero lasciati a riva l'uomo fissò la barca con un ancora e li seguì a terra, dove legò una comoda amaca ad un paio di alberi della giusta distanza Vi aspetterò qui fino a quando non sarete tornati, ma prima che arrivi il buio me ne andrò, con o senza di voi, quindi cercate di essere puntuali. Non voglio rimanere qua di notte. Se dovesse succedere non preoccupatevi, verrò a riprendervi domani mattina. Se sarete ancora vivi rise sguaiatamente come se trovasse la cosa realmente divertente, per poi stendersi sull'amaca appena sistemata con un buon libro.
    L'Uchiha rivolse uno sguardo al suo compagno di missione Credo che nessuno di noi voglia rimanere qui una notte, giusto? Andiamo, abbiamo circa 8 ore di tempo prima che faccia buio e non voglio sprecare nemmeno un minuto I due si sarebbero poi addentrati nella foresta mentre la kunoichi seguiva una mappa che le era stata fornita dallo stesso villaggio, la quale li avrebbe dovuti condurre entrambi verso il centro dell'isola, nel villaggio del vortice.
    Ben presto trovarono il corso di un fiume e Kairi si fermò qualche secondo ad osservare la mappa Ci siamo, questo dovrebbe essere il corso principale dell'isola e seguendo dovremmo arrivare alla capitale. proseguendo sul percorso si sarebbero presto accorti di come la zona fosse completamente lasciata alla natura selvaggia ed entrambi furono costretti a tirare fuori un kunai per potersi fare strada in alcuni tratti fin troppo erbosi: dovettero anche costeggiare un piccolo ma per l'Uzumaki difficoltoso tratto in verticale con il serio rischio di cadere nelle acque del fiume che, seppur tranquille, promettevano un gelido tuffo. Kairi avrebbe aiutato il ragazzo sfruttando la sua capacità di camminare sulle pareti verticali tramite il chakra adesivo se il neo-genin lo avesse richiesto, lasciando al contrario che facesse tutto da solo nel caso in cui volesse dimostrare di potercela fare. A prescindere dalla sua scelta una volta a terra decise di dargli un consiglio Una delle prime cose in assoluto che ho imparato appena diventata genin è stato l'uso del chakra adesivo. Può esserti utile in più di una situazione, ti conviene impararlo il prima possibile. Se non dovessi trovare nessuno disposto ad aiutarti potrò farlo io, in un'altra occasione quello non era né il momento né il luogo adatto per farlo.

    Camminarono per circa un'ora prima di poter vedere le prime rovine in lontananza: ad entrambi sarebbe parso di sentire degli urli in lontananza ma erano troppo distanti per poter essere identificati anche se sembravano più umani che animaleschi. Kairi decise di non darci troppo peso ma il suo livello di attenzione aumentò, secondo i rapporti e ciò che aveva detto il marinaio non doveva esserci nessuno sull'isola ma non escludeva che qualcuno fosse arrivato da altri luoghi.
    Ben preso entrambi arrivarono ad Ushiogakure, o meglio a ciò che restava di esso; lo spettacolo che si parò davanti ai loro occhi era indubbiamente malinconico. Il fiume tagliava completamente a metà la cittadina, di cui rimanevano solo ormai vecchi resti distrutti. Girovagando fra le rovine entrambi avrebbero facilmente notato il simbolo del vortice che era ricamato su ogni giubbotto dei chunin del villaggio della foglia, segno di come il clan Uzumaki avesse lasciato un grande segno nella storia di Konoha.



    Triste, non c'è che dire.... l'idea che quel villaggio ormai distrutto potesse essere patria di un intero clan non poté che colpire la ragazza, così attaccata al proprio: gli Uchiha al contrario degli Uzumaki però dopo essere stati distrutti erano riusciti a ricostruire ogni cosa, e questo era per lei un segno maggiore di quanto la forza degli eredi degli occhi scarlati fosse enorme.
    Stando ai vecchi racconti il rotolo che cerchiamo dovrebbe essere nei resti di un vecchio tempio al centro del villaggio. Anche se a questo punto non so cosa troveremo non particolarmente fiduciosa la kunoichi seguì la mappa fino ad arrivare infine al loro obiettivo: come tutto il resto attorno a loro il tempio era ormai completamente distrutto ed entrambi dovettero fare la massima attenzione per potersi infilare in esso senza farlo crollare ulteriormente.




    Dobbiamo trovare una botola con sopra il simbolo del tuo clan, sotto di essa dovrebbe trovarsi il nascondiglio del rotolo. Forza, mettiamoci all'opera entrambi si sarebbero messi alla ricerca e per quanto per la kunoichi fosse abbastanza semplice trovare il luogo lasciò ancora una volta che fosse Ryutaro a farlo, lasciandogli la possibilità di muoversi liberamente: in quel modo gli avrebbe lasciato tutto lo spazio necessario, d'altronde si trattava pur sempre dei resti del suo clan, al contempo continuando ad esaminare le sue capacità.

    Se possedute le adeguate abilitàE' necessario possedere O Occhio di Falco O Percezione + 3 per riuscire a trovarlo, ancora meglio se entrambe. Ti lascio descrivere il modo in cui deciderà il tuo pg di attuare la ricerca. Se per caso il tuo pg non possiede nessuna delle due abilità sarà Kairi a trovare per te la botola, al prossimo turno, in quel caso descrivi il suo non riuscire lo shinobi avrebbe ben presto trovato, ai confini del tempio e ben nascosta sotto una cassapanca utilizzata per le offerte, il simbolo ricercato intagliato su una mattonella per terra ma se avesse provato ad aprirlo non sarebbe riuscito a forzarlo in alcun modo, quasi vi fosse un sigilli imposto su di esso.



     
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