Due viaggi nel Paese del FerroNamae & Fudoh

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    Falce dei Kaguya


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    In Missione nella Neve

    Quando la missiva era arrivata, forse Taiyo non ci avrebbe nemmeno potuto credere: era stata inviata da un uomo il cui nome era abbastanza noto al membro dei Fiori, Lord Gaemon gli inviava degli ordini.
    Ordini anche piuttosto semplici: c'era un produttore di una droga nuova, che stava rallentando i commerci dei Fiori nel Paese del Ferro, Taiyo doveva dare la caccia a questa nuova droga, trovarne il produttore, scoprirne, se possibile, la formula così da riportarla ad Ame, ma soprattutto distruggerne i produttori (e quindi la concorrenza).
    Assieme a Taiyo, sarebbe stato mandato un secondo membro dei Fiori, qualcuno che l'uomo senza passato conosceva, il vecchio pianista, Jaro, come si sarebbe presentato, attendendo l'altro all'esterno delle Mura della Pioggia.
    Ragazzo, piacere di rivederti!, avrebbe esordito l'anziano nukenin, Quando Lashmi-sama m'ha detto che dovevo andare nel Paese del Ferro, già stato per obiettare della mia avanzata età, ma poi mi ha detto che sarei partito assieme a te, ed ero curioso di vedere come ti era andata dopo i fatti di quel giorno! Eheheheh, il vecchio sembrava decisamente di buon umore ed anche abbastanza propenso a chiacchierare.
    Chissà se Taiyo sarebbe stato altrettanto propenso?

    [...]


    Una missione nella neve


    Più che altro, nel Ferro...



    Una nuova missione, dopo aver fatto da balia a ninja inesperti, anziani o giovani che fossero, m'era stato ordinato di fare da balia non ad un ninja, ma ad un fabbro e commerciante che doveva procurare dei nuovi "giocattoli" per il daimyo e la sua guardia personale.
    Una missioncina stupida e noiosa per nulla impegnativa, se volete sapere cosa pensai quando mi fu data la missiva con l'ordine.
    Questo fabbro di cui sopra mi fu presentato al porto di Kiri, si chiamava Poo, un tipo con un buffo cappello, ma, soprattutto, con delle strane coprinocche che subito mi saltarono all'occhio!
    Piacere di conoscerla, Poo-sama, mi chiamo Fudoh, con l'H finale, mi raccomando!, mi presentai, con un veloce inchino, prima della partenza assieme allo stesso ed al viaggio fino al Paese del Ferro.

    [---]

    Il viaggio fino al Paese del Ferro fu tranquillo, durante i due giorni necessari, chiesi a Poo-sama dei suoi strani coprinocche e di cosa esattamente si occupasse, scoprendo che era un fabbro, di quelli definiti, "Armorari", cioé che si occupavano di potenziamenti, cosa che, devo dire, m'interessava non poco!
    Poo-sama mi spiegò anche che eravamo diretti alla Gechi Company, una fornitrice di materie prime e di armi che dal Paese del Ferro si occupava di rifornire più o meno tutto il continente ninja!
    Chissà cosa ci aspettava una volta arrivati nel Paese del Ferro ed alla Gechi Company?


    Il viaggio di Taiyo e Jaro durò poco meno di due giorni, portando il duo dei Fiori a raggiungere i confini con il Paese del Ferro senza troppi problemi, il primo vero problema, però, sarebbe stato superare gli accessi al Paese, loro non erano ninja in missione ufficiale (come il duo composto da un tizio con degli strani tekken ed il giovane pezzente con il coprifronte della Nebbia che avrebbero notato nelle medesime file d'accesso al Paese), erano anzi dei nukenin e dei due, Jaro era anche un ricercato di Oto, seppur non dei più pericolosi o importanti ormai.
    Il loro primo ostacolo, quindi? Entrare nel Paese, o almeno, questo avrebbe forse potuto pensare il giovane smemorato prima di notare il suo più anziano compagno di viaggio estrarre un'armonica dalla tasca e suonarla.
    Probabilmente Namae avrebbe compreso, anche senza vederlo: in qualche modo, tutti i guardiani, anzi, tutte le persone lì presenti, non li stavano notando!
    Che fosse il suono dell'armonica? Qualche altro trucco? Non era dato saperlo in quel momento, ma tutti avevano iniziato a fare largo attorno a se, seppur, forse, in mezzo ai rumori di passi, al vociare e quant'altro, il nukenin dei Fiori avrebbe sentito il ragazzino con il coprifronte della Nebbia dire: E quel carro da dov'è spuntato?

    Ad ogni modo, i due riuscirono nel loro proposito di passare indisturbati e, quando ormai i controlli erano stati varcati, Jaro interruppe la sua melodia, per poi bere un sorso d'acqua, o qualsiasi cosa fosse, dalla sua borraccia e chiedere all'altro: Idee su come trovare qualche dose di questo prodotto concorrente, non appena arriveremo alla prima città? Che mi pare sia Koje, a mezza giornata da qui?, una domanda banale, ma meglio partire con una base di piano, prima di andare a caccia di droghe altrui.

    Edited by Shiltar Kaguya - 2/7/2018, 22:17
     
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    Convocazione di Lord Goemon


    Chapter I - Paese del Ferro




    In piedi davanti al mio tavolo di lavoro, stracolmo di erbe e piante velenose, ammiravo la lettera ricevuta dal mio diretto superiore.
    Tra le mani sporche di terra avevo una missiva scritta da Lord Goemon in persona.
    Ero onorato di ricevere tale attenzione dal Dio della Perdizione, di cui non conoscevo nè aspetto nè il rango da lui posseduto.
    Cercai di carpire il suo essere dalla sua calligrafia.
    I tratti d'inchiostro erano duri, netti e spigolosi. Persino la sua firma era stata scritta calcando la penna con forza. L'avrei incorniciata, come una reliquia.

    Dovevo raggiungere il Paese del Ferro per distruggere l'ennesima organizzazione criminale che pensava di poter commerciare la loro roba senza pagare una percentuale al seme dei Fiori. Insieme alle teste mozzate dei produttori, Lord Goemon desiderava le loro formule chimiche.
    Per quella missione, saremmo partiti in due: io e Jaro, il pianista che avevo conosciuto la notte del mio battesimo di sangue.
    Due mani in più avrebbero fatto comodo.

    [...]



    Partimmo di notte, con il favore delle tenebre.
    Per quel viaggio scelsi di indossare un lungo abito verde impermeabile, sul quale avevo realizzato alcune tasche e un lungo cappuccio, ottimo per celare il mio volto nell'oscurità.
    Il Lanciaspiedi era carico di spiedi avvelenati.
    Incontrai Jaro all'esterno delle mura del nostro amato villaggio. La pioggia flagellava i nostri corpi.
    Il pianista non era cambiato, se non per qualche ruga che si era aggiunta sul suo volto.
    Lo vidi sorridermi. Ricambiai il suo gesto.

    CITAZIONE
    Ragazzo, piacere di rivederti!

    Ciao Jaro. Ne è passato di tempo. Non seppi cos'altro dire. Goffamente cercai la sua mano per stringerla.

    CITAZIONE
    Quando Lashmi-sama m'ha detto che dovevo andare nel Paese del Ferro, già stato per obiettare della mia avanzata età, ma poi mi ha detto che sarei partito assieme a te, ed ero curioso di vedere come ti era andata dopo i fatti di quel giorno! Eheheheh

    Eheh...niente di così emozionante.Accesi una sigaretta. Il fumo riempii il cappuccio.
    Ne offrì una all'uomo che mi aveva visto entrare nella famiglia di Fiori. Sembrava felice e ben disposto a parlare. La freddezza e la riservatezza dei membri dei Fiori era nota a tutti. Avrei approfittato di Jaro per conoscere meglio il mio seme.
    Lavoro in una delle serre di Lord Goemon. Te cosa mi dici?

    [...]



    Il viaggio durò due giorni.
    Marciammo di giorno e di notte su sentieri dimenticati da Dio, lontano da centri abitati e dai grandi villaggi ninja. Godemmo della compagnia di qualche volpe, animali di cui ammiravo la scaltrezza.
    Fui molto attento a non attirare l'attenzione. Non combinai alcun guaio né menzionai i miei affari in pubblico.
    Dopo i quattro mesi trascorsi fuori da Amegakure, la voce sull'Oleandro si stava propagando a macchia d'olio. Dovevo mantenere un profilo basso, ingoiando quell'orgoglio di cui ero mi ero scoperto malato.

    Quando intravidi una lunga colonna di persone in attesa di superare dei controlli per avere l'accesso al Paese del Ferro, iniziai a pensare a qualche strategia.
    A Oto sono entrato facilmente. Qui faranno storie, lo so. Sussurrai al mio collega, ancora lontani dai civili.
    Hounkou, mia figlia, ci sarebbe stata molto utile, ma si trovava in compagnia di Nanako, la gatta che avevo conosciuto al Neko Senzai.
    Come giustificare la Doppia Lama allacciata dietro la mia schiena?
    Mi voltai verso Jaro. Circondati da stranieri in attesa di superare la frontiera, cercai le parole migliori per far capire al mio collega di non avere alcuna idea, se non quella di allontanarci per tentare una strada diversa.
    Avremmo potuto inoltrarci nella foresta che si estendeva sui fianchi di diverse montagne, poco lontano. Avremmo allungato il viaggio di un giorno, forse due, ma non avremmo rischiato nulla.
    Feci per parlare, ma l'uomo mi anticipò. Estrasse un armonica ambrata. Lo guardai perplesso. Cosa aveva intenzione di fare?
    Suonò una dolce melodia.

    Con viva sorpresa, vidi la colonna di persone dividersi in due, una parte a sinistra e una a destra.
    Un illusione. Sorrisi nel vederli spostarsi per farci passare. Cosa stavano vedendo?
    La risposta arrivò da un ragazzo con il coprifronte di Kiri, in compagnia di un uomo con delle grosse viti incastonate sulle sue nocche.
    Una carrozza? Jaro era un esperto di genjutsu. Non avrei potuto chiedere di meglio.

    Superato il posto di blocco, Jaro bevve un sorso d'acqua dalla sua borraccia che teneva appesa sul suo fianco.
    CITAZIONE
    Idee su come trovare qualche dose di questo prodotto concorrente, non appena arriveremo alla prima città? Che mi pare sia Koje, a mezza giornata da qui?

    Dovremmo trasformarci per nascondere le nostre armi prima di arrivare a Koje Dissi, con voce seria e determinata. Entrare in quel paesino con una DoppiaLama significava attirare l'attenzione della popolazione e dell'organizzazione che dovevamo annientare.
    Dovremmo studiare il loro lavoro sulle strade, come si dispongono, quanti sono e quali armi hanno. Quando saremmo pronti, stritoleremo un loro spacciatore. Se stanno dando "fastidio" ai Fiori, non sarà difficile trovarli

    Se Jaro fosse stato d'accordo, ci saremmo trasformati poco più avanti, lontani da sguardi indiscreti. Avrei assunto le sembianze di un ragazzo giovane, sui venti cinque anni, con lunghi capelli bianchi e una fascia blu stretta sulla fronte. [Link]


    Scegliere la disobbedienza


    Chapter I - Villaggio di Koje



    Per il duo accademico superare il posto di blocco fu una passeggiata. Ai ninja del Ferro fu sufficiente verificare le generalità del mercante dalle nocche di acciaio. Si recava in quel Paese almeno una volta al mese, perciò il suo nome presente nei registri di entrata e uscita di ogni mese era diventato sinonimo di affidabilità.
    Prego, entrate. Siete i benvenuti. Al cordiale benvenuto dallo shinobi armato di lancia, Poo rispose con un grazie sbrigativo.

    La Gechi Company distava almeno mezza giornata di marcia. Se il tempo era denaro, come Poo aveva imparato nella sua lunga carriera da mercante, quest'ultimo ordinò al barbone di Kiri di seguirlo in un piccolo sentiero battuto presente all'interno di una piccola foresta. Solo i visitatori assidui e i residenti conoscevano quella scorciatoia. Si sarebbero risparmiati almeno venti minuti di marcia.
    La loro sede era situata nel piccolo villaggio di Koje, famosa per l'immensa abbondanza di ferro e altri materiali presenti nel sottosuolo.

    Niente avrebbe ostacolato la marcia dei due accademici e Poo sarebbe stato più che disponibile a parlare con Fudoh del suo ex lavoro di Armoraro. Era fiero del suo passato.
    Dopo circa quaranta minuti di marcia, dalla sommità di una collina, oltre la montagna che avevano superato sul versante orientale, le case di Koje divennero visibili ai loro occhi. Gli edifici erano stati costruiti lungo la vallata. Koje era una città grande e attiva, anche se non ai livelli della capitale del Ferro.

    La Gechi Company era stata costruita fuori dal centro abitato, in periferia, insieme a molte altre industrie legate alla lavorazione del Ferro.
    Verniciato con un triste color grigio nebbia, con un cortile antistante presidiato da diverse guardie, armate con semplici manganelli, l'edificio aveva ben tre piani. Agli occhi del kiriano, quell'edificio sarebbe sembrato ben più vasto della sede amministrativa di Kiri.
    Appena le guardie notarono Poo e il ninja di Kiri fuori dal cancello in ferro battuto, queste invitarono i due ad entrare.
    Superato il cancello, l'ingresso distava almeno venti metri da esso ed era costituito da un enorme porta robusta in vetro.
    All'interno, pavimento e pareti erano in marmo bianco, il miglior colore per riflettere la luce naturale che filtrava dalle ampie finestre poste alle spalle della reception, frontale all'ingresso.
    Ai lati della stanza vi erano delle poltrone, dei vasi ornamentali e alcune teche in cui erano visibili dei prototipi di armi, come tekken, asce, spade ecc.
    Dietro a un bancone in legno marrone, vi era una donna in giacca e cravatta. Sotto ai suoi vestiti eleganti, la signora nascondeva un corpo così muscoloso da far impallidire la maggior parte dei ninja accademici. AVeva lunghi capelli neri e un volto tondeggiante. Sul suo piccolo naso alla francese, erano appoggiati due occhiali dalle lenti gigantesche. Quando i suoi occhi incrociarono quelli di Poo, ella si alzò in piedi.
    Poo-sama. Eseguì un lieve inchino, ignorando il kiriano. Ai suoi occhi, Fudoh era l'ennesima guardia del corpo di cui Poo si serviva per raggiungere in sicurezza il Paese del Ferro.
    Mikury. Ricambiò il suo gesto.
    Sono qui...
    Sì, sono pronti Poo-sama. Sono stati verniciati poco fa. Si avvicinò a una delle tante porte presenti nella sala d'ingresso.
    Con un cenno della mano, invitò Poo a seguirla nel cuore della loro azienda - il sottosuolo - dove decine di forni e macchine erano attive 24 ore su 24.

    Se Fudoh si fosse avvicinato alla porta per seguire l'uomo di cui doveva garantire la protezione, la donna lo avrebbe fermato.
    Tu dovresti rimanere qui, per questione di sicurezza
    Poo avrebbe tentato di convincere la donna qualora Fudoh avesse fatto pressioni, ma la segretaria sarebbe stata inflessibile. Non avrebbe sentito ragioni. Sarebbero scomparsi dietro la porta, lasciandolo solo.





     
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    Il viaggio dei due Fiori

    Jaro rifiutò con estrema gentilezza la sigaretta offertagli da Namae, per poi accennare un sorriso alle parole dell'altro.
    Io non lavoro nelle serre, Lashmi-sama ne supervisiona alcune per Lord Goemon, in effetti, di quando in quando, manda me a controllare come vanno avanti i lavori in alcune di quelle, ma se vuoi, possiamo dire che io sono più una guardia del corpo, o uno che si sporca le mani su richiesta di Lord Goemon, o di Lashmi-sama, che poi, spesso, le cose quasi coincidono, essendo Lashmi una delle fidate seguaci di Lord Goemon.
    A parte questo, ho sentito che ci sono stati dei problemi territoriali fra principi e che Lord Goemon sta preparandosi ad approfittare delle debolezze di un suo pari, quel Kamegashira, non so se lo conosci, un tipo molto... particolare.
    , accennò lo Shimasu.
    Se poi nei giorni a seguire Namae avesse avuto ulteriori domande su tali argomenti, avrebbe potuto intuire che Lord Goemon era il più potente dei Principi dei Fiori, un potere frutto di un lavoro di anni ed anni nei ranghi dei Fiori e che il Lord della Perdizione aveva le mani in pasta in molti progetti, dall'espandersi nei suoi stessi ranghi, fino all'ottenere maggior controllo delle droghe e del giro di denaro ad esse connessi, all'esterno della Pioggia.
    Il ché, in fondo, si ricollegava con la missione che il Taiyo e lo Shimasu stavano compiendo.

    [...]

    Oltrepassati i confini del Ferro, quando l'altro espose il suo piano su come cercare informazioni in quel di Koje, lo Shimasu accennò un nuovo sorriso, riflettendoci un attimo: Mi sembra un buon piano, sì, possiamo iniziare così, troviamo qualcuno dei loro e spremiamo informazioni, oltre a prendere una dose da studiarci per bene., confermò, eseguendo a sua volta la tecnica della trasformazione, prendendo l'aspetto di un uomo di una certa classe, Andiamo, dunque, Namae-san, concluse con la medesima voce, ma una maggiore serietà di tono.

    Dentro Koje, il duo avrebbe avuto modo di notare come fosse un villaggio ben diverso da Ame: non c'erano ninja, in primis, qualche samurai qua e là, più per controllare l'ordine nelle strade, samurai che, però, non si preoccupavano di piccoli crimini, ma che erano sempre pronti a fermare quelli maggiori e più "gravi".
    Lo spaccio di droghe sembrava non essere fra questi crimini più gravi, dato che in meno di una giornata di giri, il duo dei Fiori avrebbe trovato almeno cinque punti in cui gli spacciatori di Koje distribuivano il loro prodotto, senza che un solo Samurai si preoccupasse di fermarli.
    A ben osservare, gli spacciatori lavoravano a coppie: uno vendeva il prodotto, uno controllava la zona, non sembravano avere armi diverse da delle coppie di dadao che, in almeno tre casi, Namae avrebbe potuto notare legate ai fianchi di alcuni degli spacciatori.
    Gli angoli dove si disponevano erano tutti distanti almeno una sessantina di metri l'uno dall'altro, in punti distanti della cittadina (che non era comunque piccolissima).
    Stava al Taiyo decidere il successivo piano d'azione.

    Un fresco benvenuto


    Il viaggio dei Kiriani



    Nessun problema ad oltrepassare i confini del Paese del Ferro, tranne per uno strano carro di cui, avrei potuto giurare, non c'era traccia fino ad un paio di secondi prima, ma, vabbé, se non usciva qualche ladro a cercare di derubare Poo-san, poteva spuntare anche un circo viandante.
    Finite quelle formalità, continuammo il viaggio fino alla Gechi Company: Poo-san sembrava conoscere una qualche scorciatoia, cosa che da una parte mi tranquillizzava, meno strada da fare, da un'altra, mi preoccupava un pò, essendo una zona alberata da cui chissà chi poteva spuntare.
    Poo-sama, com'è fare l'Armoraro? Ho sentito di qualche tipo di fabbro che c'è a Kiri, penso che anche questo fantomatico Mizukage che se la fa con i draghi se la cavi in armi ed armature, o almeno così ho sentito dire, ma gli Armorari sono pochini, a quel che so... è un lavoro tanto strano? Le armi per il corpo a corpo più puro, personalmente a me piacciono parecchio..., ammisi ed era vero: avevo un Fuuma Kunai e delle cartebomba, ma prendermi a pugni con qualcuno era sempre la mia prima soluzione (oltre all'uso dei veleni), dei tekken un pò migliori di quelli in mio possesso al momento, mi sarebbero piaciuti di certo.

    [...]

    Tra una chiacchiera e l'altra, comunque, non ci sarebbe voluta più di qualche ora dal confine fino alla città di Koje, dove si trovava la Gechi Company, o meglio, l'azienda commerciale si trovava all'esterno della cittadina, che non era nemmeno troppo piccola a ben vedere da fuori.
    Arrivati all'ingresso della struttura, non ci fecero problemi: Poo-san era un tipo noto in quel del Paese del Ferro a ciò che avevo capito in poco tempo, forse per i commerci del daimyo, o magari ci aveva lavorato anche lui da quelle parti? Non saprei dirvelo.
    Arrivammo davanti ad una scrivania ed ad accoglierci fu un orso travestito da essere umano, una donna dalla fisicità imponente, che fu molto deferente verso Poo e quanto mai indifferente verso di me, ma sono un senzatetto, che la gente non mi noti è la normalità, oltre che un vantaggio in certi casi.
    Vantaggio di cui non fui particolarmente contento quando mi dissero che dovevo attendere in sala d'attesa, non seguirli fino alle fucine.
    Il mio sguardo divenne davvero triste, specie quando nemmeno Poo-san riuscì a convincerla.
    Ma io volevo vedere le fucine..., fu il mio pensiero.
    La porta si chiuse, loro scomparvero, io rimasi da solo, da quel che i miei sensi potevano avvertire Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione. [Da genin in su]
    ed iniziai a camminare avanti ed indietro e dopo mezzo minuto, un tempo lunghissimo, m'avvicinai quatto quatto alla porta, per saggiare se era chiusa o meno.
    Se non fosse stata chiusa, bé, sarei entrato!
    Furtivissimo Furtività (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività. [Da genin in su]
    mi sarei inoltrato per vedere com'erano le fucine e come fabbricavano le armi!

    Sì, lo so, non si fa, ma quando mi sarebbe toccato di andare di nuovo nel Paese del Ferro? Come dite? "Se disubbidisci agli ordini non ti ricapiterà più"? E vabbé!
     
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    Acquisto Prima Dose


    Chapter II - Paese del Ferro



    Avaro di news sul seme dei Fiori, feci tesoro delle informazioni fornite da Jaro-sama. Rivelò il suo ruolo e quello di Lashmi, la fumatrice dai capelli neri che avevo conosciuto nella taverna "Ultimo Rifugio". Se un giorno avessi desiderato un incontro con il Signore della Perdizione, avrei potuto farmi aiutare dalla kunoichi, uno dei suoi bracci destri.
    Le mie orecchia si drizzarono come quelle di un cane quando il vecchio parlò di una possibile guerra all'orizzonte contro un altro Principe dei Fiori, Kagemashira.
    In un futuro vicino, avrei incrociato le lame con Kulo e il suo amico.
    Dovevo diventare più forte, in ogni modo e a ogni costo.
    La guerra sarà la mia occasione.
    Conosco due ninja sottoposti di Kagemashira. Densen e Kulo. Emisi un nuvola di fumo bianco neve.
    Conclusa la missione nel Paese del Ferro, avrei confessato al vecchio Jaro il desiderio di partecipare al conflitto.

    [...]



    Il mio piano trovò il favore del collega. Ne fui felice.
    Entrati a Koje, incontrammo i famosi samurai, guerrieri corazzati specializzati nell'uso di lunghe spade affilate.
    Ne avevo sentito parlare nei miei lunghi viaggi nei territori accademici. Secondo alcuni, erano capaci di squarciare un corpo umano con un singolo fendente di katana.
    Con piacevole sorpresa, constatammo come la sorveglianza di questi uomini fosse piuttosto scadente. Nelle strade del villaggio, mendicanti, venditori ambulanti e piccoli ladruncoli avevano vita facile.
    Ricevono tangenti. Sussurrai al mio collega.

    In meno di un giorno, io e Jaro-sama fummo in grado di individuare ben cinque luoghi di spaccio, situate nel centro città e a cielo aperto, nell'indifferenza della popolazione civile e dei samurai in pattugliamento.
    L'organizzazione nemica schierava due uomini in ogni piazza: se uno effettuava lo scambio con il tossicodipendente, un altro individuo controllava la zona a qualche metro di distanza, senza dare nell'occhio.
    In cima agli edifici e tra i vicoli circostanti non sembravano esserci altri scagnozzi.
    A una prima occhiata, avevano armi e protezioni minimali.
    Difficile capire se la manovalanza dell'organizzazione fosse costituita da ninja o semplici uomini, ma avremmo agito considerando la peggiore delle ipotesi.

    Decidemmo di intervenire a notte fonda, nel punto di spaccio più distante dal centro città.
    A distanza di sicurezza, nascosti alla vista dei due spacciatori, esposi il mio piano d'azione al mio collega.
    Non voglio attirare l'attenzione dell'organizzazione e dei samurai. Non eravamo ad Ame. In terra straniera rischiavamo di trovarci in netta inferiorità numerica.
    Pagheremo una loro dose, dopodiché se non possiedi un jutsu d'interrogazione mentale, io propongo di appostarci qui e seguirli quando andranno a rifornirsi, così ci avvicineremo al loro magazzino o al loro stabilimento produttivo. Cosa ne dici? Avevo variato il piano d'azione descritto in precedenza, al confine con il Paese del Ferro. Per qualche motivo, ero sicuro che quei uomini non avrebbero venduto il loro capo per qualche soldo. Non intendevo correre il rischio di ucciderli senza essere riuscito prima a ricavare qualche informazione.

    Se avessi ricevuto il suo consenso, sarei sceso in strada per raggiungere l'addetto allo smercio.
    Ciao, sono qui per la vostra roba. Me ne hanno parlato così bene... Facendo leva sulla mia passione per i veleni e le sostanze psicotrope, avrei cercato di far trapelare dalla mia voce tutto il desiderio di provare la loro sostanza, così da spingerli a regalarmi una loro dose.
    È la mia prima volta..mi sono sempre fatto di coca, eroina e ansiolitici vari...per il dosaggio mi fido di te. Come la si assume? Ricevute le informazioni, avrei estratto il denaro se necessario, così da completare lo scambio, per poi ritornare da Jaro.

    Li avremmo seguiti fino al loro punto di rifornimento.




    Nelle Officine...alla ricerca di Poo-sama


    Chapter II - Villaggio di Koje



    Ascoltò con interesse le parole del ninja barbone.
    Bhè sì, siamo pochi. Ammise.
    Non saprei dirti il motivo, sai? Tutti scelgono di diventare fabbri. Davanti alla passione di Fudoh per i potenziamenti corpo a corpo, Poo-sama si sentì in dovere di elargire qualche consiglio.
    Progettare nuovi potenziamenti per il corpo a corpo non è facile, devi conoscere il taijutsu e anche la medicina. E se avesse saputo che quel ragazzo fosse un ninja medico, o aspirante tale, l'armoraro sarebbe stato entusiasta.
    Grande! Hai tutto il necessario per diventare Armoraro!

    [...]

    Forse fu il precedente incoraggiamento di Poo a spingere Fudoh a disobbedire alla segretaria della Gechi Company.
    Chiusa la porta alle sue spalle, il barbone fu davanti a delle scale in acciaio impolverate. Esse conducevano direttamente nel settore più in profondità dell'azienda, senza bivi o deviazioni.
    Era stato fortunato. Se lungo la discesa alle officine ci fossero state tre o quattro porte, egli avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per rintracciare il suo cliente.
    L'aria era bollente e stantia. Aveva un sottile odore di zolfo.
    L'illuminazione lasciava a desiderare: solo un piccolo lampadario appeso al soffitto avrebbe impedito a chiunque di inciampare, almeno alla prima rampa di scale.

    Le scale terminavano davanti a una massiccia porta di ferro, su cui capeggiava una grossa targa in ceramica, con scritto "Produzione".
    Superato l'ingresso alle officine, Fudoh si trovò al centro di un largo corridoio, lungo almeno cento metri, in un ambiente fortemente illuminato.
    Guardandosi attorno, il ragazzo avrebbe notato diverse stanze situate ai lati del corridoio, separati l'uno con l'altro da pareti di vetro spesse almeno cinque centimetri. All'interno di ciascun locale vi era una piccola siviera, collegata a un enorme forno centrale, un manichino in legno in scala 1:1, e tutto l'occorrente per lavorare il materiale: dai magli, presse, macchine di taglio ecc.
    Come intuibile, per ospitare tutte quelle macchine, il soffitto era incredibilmente alto.
    Trovare Poo-sama nelle officine sarebbe stato piuttosto complesso, perché a differenza di prima, in quel luogo non vi erano nè zone d'ombra nè nascondigli e il corridoio era spesso percorso da dipendenti, i quali non si sarebbero fatti problemi ad avvertire la sicurezza qualora avessero scovato un ragazzino armato nel loro luogo di lavoro.
    Prima di trovare Poo-sama in quell'enorme impianto produttivo, il kiriano avrebbe dovuto inventarsi un modo per avanzare lungo il corridoio senza farsi notare o senza allarmare nessuno.







     
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    Due Fiori in mezzo al Ferro

    All'accenno ai due sottoposti di Kagemashira, Jaro parve per un attimo sorpreso ed incuriosito, ma ridusse la discussione ad un semplice: Torneremo sull'argomento una volta conclusa questa missione, Namae-san. Non è mai bene mettere troppe cose in pentola tutto assieme. Vale per il cibo, per gli allucinogeni ed anche per le missioni, se posso dire la mia., e con quella singola frase, lasciò scivolare via l'argomento, almeno per il momento.

    [Koje]

    Lo studio del territorio portò i due ad ipotizzare che, in effetti, i samurai prendessero tangenti (difficilmente potevano essere così incapaci da non riconoscere cinque punti di spaccio nella città, di cui alcuni anche abbastanza centrali!) e, cosa più rilevante, permise loro di elaborare un piano d'azione più preciso del primo.
    Alla nuova proposta del Taiyo, Jaro confermò con il capo: Sono un esperto di genjutsu e ho una buona conoscenza di droghe, Namae-san, difficilmente la gente non mi dice ciò che voglio sapere e, se mi va, non se lo ricorda nemmeno di avermelo detto., concluse con un sorriso quanto mai furbo in volto.
    Così, con il calare della notte, il duo entrò in azione: l'Oleandro della Pioggia avvicinò uno degli spacciatori più "esterni", il quale era un anonimo individuo, che, alle sue parole, fece qualche cenno affermativo con il capo: Ok, ok, amico, vai tranquillo: dato che è la prima volta, ti faccio anche uno sconticino, contento?, gli disse sorridendo, un sorriso viscido e falso, a dir poco, dandogli poi tre pillole azzurre, Con queste, ti farai un bel viaggio rilassante, galleggerai nel cielo, te lo assicuro..., ghignò ancora, per poi chiedere 18 ryo, anziché di 20 (o almeno così gli disse).

    Quando poi Namae si fosse riunito a Jaro, questi avrebbe voluto vedere la misteriosa droga, rimanendo un pò sorpreso, forse deluso, ma di certo incuriosito, dalla banalità dell'aspetto: Cosa ti ha detto che fanno? Dovremmo studiarle, avendone il tempo..., ipotizzò il musicista, tornandogli le pillole, mentre attendevano per seguire i due fino al punto di rifornimento.
    O almeno, quello sarebbe stato il loro piano.
    Ci volle qualche ora perché succedesse qualcosa e ciò che successe, fu Jaro che si voltava di scatto verso Namae: Attento!, ebbe appena il tempo di urlare, prima che qualcosa, o meglio qualcuno, arrivasse alle spalle del ninja dei Fiori, penetrandogli la schiena.
    Per fortuna del Taiyo, non era una spada, no, degli aghi, o comunque qualcosa di sottile, qualcosa intinto in una sorta di veleno.
    Non mi piace che dei ninja pensino..., ma l'Oleandro non sentì la fine di quel discorso: qualsiasi cosa gli avessero iniettato in corpo, stava facendo rapidamente, e pesantemente, effetto.
    Namae si sentì improvvisamente preso come da un fuoco, qualcosa che stava bruciando nella sua pelle: una rabbia, irrazionale, feroce, sanguigna, quasi fosse un animale, non un uomo, stava scuotendolo dall'interno, voleva uccidere qualcuno!
    Non riusciva a distinguere la figura che lo aveva colpito alla schiena, di certo l'odio per quel tipo doveva essere tanto, ma vedeva solo Jaro, intento a... cosa stava facendo? Fischiettava e batteva le mani? Cosa aveva nelle mani? Dei giocattoli? La rabbia del nukenin probabilmente sarebbe cresciuta ancora di più.
    Ma quella rabbia lo rendeva debole, lo confondeva... anche fosse riuscito ad alzarsi ed attaccare il suo "compagno" di missione, avrebbe potuto danneggiarlo davvero?
    Che cosa poteva fareTe lo scrivo fuor di descrizione di gioco: hai appena beccato 6 unità di Adrenalina velenosa che ti danno il malus di -1 a forza e precisione, ma siccome sono 6 unità velenose e modificate leggermente, ti ho messo un pò di ira violenta extra ^^'.
    Le tre pillole, invece, sono un derivato, si può chiamare così, dell'ormone normale di tipo Dopamina.
    ? Poteva il suo corpo reagire a quella sostanza che lo stava "danneggiando"? O magari c'era qualche altra opzione per calmarsi?

    In giro di soppiatto


    Silenzioso, silenzioso... spero



    Quando Poo-sama disse che un produttore di potenziamenti per il corpo a corpo doveva conoscere bene taijutsu e medicina, probabilmente mi brillarono gli occhi: Davvero? Ma io sono un ninja medico, più o meno, e sono espertissimo di taijutsu! Sa, non sono portato per ricordarmi tutte quelle posizioni magiche..., esclamai entusiasta.
    Sospetto di aver brillato di luce propria esternato con l'espressione il mio entusiasmo, quando Poo-sama mi spiegò che avevo delle possibilità di diventare un Armoraro.
    Poi ci fu tutto il nostro viaggio fino a Koje.

    [...]

    La prima parte del mio disobbedire? Facile, dovevo giusto scendere una scala, niente porte o altro a disturbare.
    Quando arrivai alla fine della scala, bé lì sì che nasceva il problema.
    Sbirciai dalla massiccia porta in ferro, con su scritto "Produzione" e cosa c'era oltre la soglia? Un gigantesco corridoio, il soffitto altissimo e tante, tantissime, stanze, da cui entrava ed usciva un sacco di gente, di certo fabbri di vario genere!
    Richiusi la porta e cercai di pensare a cosa fare.
    Lo so che starete dicendo: "Fudoh, te la sei cercata!", ma me lo dicevo anch'io e di certo non aiutava in quel momento! Dovevo pensare ad un'idea e me ne passarono diverse per la mente.
    Il chakra adesivo! Ma il soffitto è alto, potrebbero notarmi finché lo raggiungo! e questa fu la prima idea che scartai con un pò di rammarico.
    La tecnica della Trasformazione! Ah, no... ho preferito imparare quelli della moltiplicazione! Mannaggia!, triste ma vero, quelli per il richiamo e per la moltiplicazione (che per inciso al momento non mi sarebbe servita a niente...) erano tanti e complicati, avevo rinunciato anche solo a scoprire quanti e quali fossero quelli per la trasformazione.
    Peccato che non mi stesse arrivando una terza idea.
    Avevo addosso un equipaggiamento che mi descriveva come un ninja, un vestiario più o meno da straccione, quale sono, conoscevo principalmente jutsu offensivi, escluse le mani curative ed a parte essere silenzioso (un pochetto), con buoni sensi e saper camminare sulle pareti, tutte le mie conoscenze erano puramente offensive.
    Soluzione? Non apparire come un ninja pericoloso (magari minaccioso non lo sembro nemmeno per sbaglio, ma con un Fuuma kunai a tracolla, un pò istigo preoccupazione), ma come un semplice straccione.
    Mi tolsi la cotta di maglia della salute, e per poco non piansi e mi dispiacque un pò, ci avvolsi dentro il Fuuma Kunai, i coltelli da lancio, i tekken, la cartabomba e le fialette di veleno, tenni in tasca i tonici (quelli costavano più di tekken e cartabomba...), nascosi nei pantaloni il coprifronte, mi risistemai i miei stracci addosso, una bella spettinata, quindi mi assicurai di nuovo che la mia roba fosse ben nascosta all'ombra dietro l'angolo che la porta copriva aprendosi e la aprii, la porta, varcandola.

    Se qualcuno mi avesse fermato? Bé, sarei stato sincero: Poo-sama mi aveva detto che potevo fare l'Armoraro con un pò di studio... qui posso studiare?, detto con il tono più infantile ed innocente che mi potesse mai riuscire, dopo anni ed anni a vivere da solo per strada.
    Sarei riuscito a non farmi cacciare e/o rovinare gli accordi fra la Gechi e Kiri? Era la volta buona che mi licenzavano da ninja? Chissà...
     
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    Esplosione di Rabbia. Calma Cercasi


    Villaggio di Koje - Chapter III



    Prezzo onesto. Pagai di tasca mia.
    Ringraziai il venditore per lo sconto. Per i tossici, due Ryo risparmiati sono meglio di una notte di sesso, che oltre a un orgasmo, non ti avvicinano alla prossima dose.
    Non vedo l'ora di provarla. Dissi, con le tre pillole blu strette sulla mano destra. Le nascosi nella tasca.
    All'apparenza erano semplici pasticche di forma circolare, ben compatte, liscie al tatto e senza alcuna scritta.

    Lontano dai due spacciatori, consegnai le pillole a Jaro-sama.
    Il vecchio pianista era visibilmente curioso di conoscere le sostanze costituenti la droga e le sue potenzialità. Ammirò le compresse da tutte le angolazioni, come se fossero zaffiri appena estratti dal sottosuolo.
    L'idea di seguire gli spacciatori si rivelò inizialmente vincente.
    Dopo pochi minuti averci ceduto la sostanza, i due briganti iniziarono a muoversi verso l'interno del villaggio.
    Con il favore delle tenebre, pedinarli fu un gioco da ragazzi, ma non per questo abbassai il livello di attenzione. Senza produrre alcun rumore, li seguimmo senza mai perderli di vista, fino a quando, all'improvviso, la voce di Jaro fece tremare i miei timpani.


    Con la coda dell'occhio vidi qualcosa muoversi alle mie spalle, silenzioso come uno spettro. Udii la sua voce, fredda come i ghiacci del Paese della Neve.
    Tentai di rotolare a terra, in avanti, ma appena le gambe si flessero percepii sei spiedi conficcarsi sulla schiena.
    Il dolore fu lancinante, ma la sofferenza durò molto poco.

    jpg



    Il veleno iniettato entrò subito in circolo.
    Percepì un forte calore pervadere ogni centimetro del mio corpo.
    C H E.....M E R A V I G L I A Ansimai, tra l'euforico e l'arrabbiato, preda di sensazioni mai provate prima.
    Con il cuore in gola, complice il battito cardiaco accelerato, ogni cosa sembrò muoversi a rallentatore.
    Dentro di me, una furia animalesca e primitiva divampò come un incendio. Per nulla al mondo dovevo sprecare la potenza che il mio corpo aveva acquisito grazie alla sostanza liquida di cui erano intrisi gli spiedi.
    I muscoli bruciavano, brulicanti di forza.
    Non avevo mai provato un dolore così...piacevole.
    In preda al desiderio di attaccare chiunque fosse di passaggio, solo per avere la soddisfazione di poter sgretolare le loro ossa come gesso tra le mie dita scheletriche, iniziai a guardarmi intorno. Avevo lo sguardo di un lupo affamato che quasi per magia si trovava al centro di un pollame affollato.
    GRRRRR Inarcai la schiena. Come affetto da una maledizione, non riuscivo a scorgere l'individuo che aveva osato colpirmi alle spalle.
    A pochi metri da me, il vecchio pianista ballava una danza alquanto ridicola, battendo a tempo di musica dei piccoli piatti musicali, grandi quanto una falange.
    Fui ad un passo dal riversare su Jaro la mia furia omicida, ma per fortuna, il veleno del nemico non era così potente da annebbiare completamente il mio giudizio, così, seppur arrabbiato e visibilmente alterato dalla sostanza, fui sufficientemente lucido da intuire le intenzioni del nemico, il quale, probabilmente, era già pronto ad assistere alla mia perdita di controllo e all'entrata in scena dei samurai.
    No. Ci voleva ben altro per fottermi. Non avrei attirato l'attenzione delle guardie e non avrei attaccato il mio collega.
    Iniziai a remare contro le emozioni generate dal veleno.
    Non era facile muoversi con i muscoli contratti.
    Con poche speranze, provai a rilassare il corpo rilasciando dal Tantien piccoli quantitativi di chakra. Come prevedibile, ottenni l'effetto contrario. Non sarei rimasto con le mani in tasca ad attendere che il mio corpo finisse di smaltire il veleno. Forse ci sarebbero voluti giorni per ritornare alla calma.

    Quando tutto sembrò perduto e Jaro destinato a combattere contro il rivale senza alcun aiuto, la mia mano afferrò per caso una delle tre pasticche blu appena acquistate. Ritornarono in mente le parole dello spacciatore.

    CITAZIONE

    Con queste, ti farai un bel viaggio rilassante, galleggerai nel cielo, te lo assicuro...


    Forse potranno calmarmi.
    Con coraggio, ne ingerì una.
    Gli effetti si manifestarono appena la pasticca entrò in contatto con i succhi gastrici dello stomaco. Percepì la rabbia accumulata scivolare via come acqua, i muscoli sciogliersi e il battito cardiaco rallentare.
    Ero stato così fortunato da ricevere qualche ora prima l'antidoto del veleno? Non riuscivo a crederci. Sebbene fossi lontano dal dichiararmi in forma e in salute, dopo aver deglutito la pillola mi sentivo molto meglio.
    Avrei potuto ingerirne altre, così da accelerare la guarigione, ma senza conoscere la composizione della droga sarebbe stato meglio non esagerare.
    Mi alzai in piedi.

    Ero pronto a combattere, o almeno così pensavo.


    Chakra 39/40





    Prima lezione...Fucinatura


    Chapter III - Villaggio di Koje



    Concentrati nel loro lavoro, nessuno badò al giovane kiriano. Ebbe tutto il tempo di cambiarsi, così da sembrare un semplice ragazzo in visita o al suo primo giorno di lavoro.
    Percorsi i primi metri di quel lungo corridoio, Fudoh incrociò un anziano signore. Indossava un lungo camice bianco. Sulle mani callose e raggrinzite, il dipendente aveva diversi documenti.


    Qui non si assumono ragazzini da anni, quindi mi sembra difficile. Si grattò il capo. Come mi sembra difficile imparare l'arte dell'Armoraro con un PO' di studio. Marcò quel po', divertito. Comunque, Poo è all'ultima stanza a destra. Arrivederci.
    Se ne andò quasi di corsa. Nell'area di produzione, a scandire il tempo erano le scadenze da rispettare.
    Fudoh avrebbe impiegato tre minuti circa a raggiungere Poo-sama. Grazie alle vetrate, dal corridoio il ragazzo avrebbe potuto ammirare il fantastico lavoro del fabbro e del costruttore di potenziamenti.
    Il continuo via vai di gente avrebbe dato modo al ragazzo di respirare l'aria contenuta nelle stanze di lavoro. Davanti alle porte aperte, Fudoh avrebbe potuto respirare il profumo del metallo fuso appena colato e udire gli impatti dei magli sull'acciaio incandescente.
    Lì si sudava e ci si sporcava le mani.
    Ben tre dipendenti lo avrebbero fermato per sapere chi fosse, ma sarebbe stato sufficiente menzionare il vecchio Armoraro per avere il loro lasciapassare.

    Dalle lastre di vetro che costituivano le pareti del corridoio, Fudoh avrebbe notato Poo-sama a braccia conserte davanti a due armi appoggiate su un tavolo di lavoro. La sua espressione non affatto felice, tutt'altro. Era infastidito.
    Quei due tirapugni dovevano ancora essere ultimati e da quello che Mikoru gli aveva detto, scusandosi, era che avrebbe dovuto finirseli da solo perché avevano avuto qualche problema con due giovani operai caduti per sbaglio nel tunnel della droga. Con quella nuova sostanza in città, molti erano caduti in quel baratro senza uscita.
    Appena Fudoh avrebbe varcato la soglia dell'ingresso, Poo-sama si sarebbe voltato verso di lui.

    Ah...sei tu, hai fatto bene a raggiungermi. Dovremmo rimanere qui per un bel po'. Non aveva la possibilità di mandare la Gechi Company a quel paese, perciò, dopo due anni di inattività, toccava a lui sporcarsi le mani.
    Fu in quel momento che i suoi occhi vennero attraversati da un lampo di genio.
    Dalla tasca interna al suo abito, l'uomo estrasse un rotolo di richiamo.
    Lo appoggiò su un'altro tavolo, poco distante da quello su cui giacevano i tirapugni da ultimare. Eseguì il simbolo della Capra. Dal rotolo apparirono diversi lingotti di acciaio e ben venti strumenti: pinze, possenti martelli, coltelli e tutto ciò che era necessario per lavorare i materiali. I suoi vecchi strumenti.
    Accese il grande forno installato sulla parete opposta all'entrata, schiacciando un pulsante rosso.
    Mentre concluderò quei tirapugni, ti insegnerò le basi del lavoro dell'Armoraro. Sorrise.
    E utilizzeremo le postazioni di lavoro della Gechi Company Rise, anche se dopo il pacco che gli avevano tirato, aveva la tentazione di bruciare quel luogo.
    Per prima cosa, dovrai imparare a fucinare l'acciaio, in poche parole dovrai essere in grado di modellare il materiale caldo a suon di martellate. Lo scopo del processo è avvicinarci alla forma finale dell' oggetto che vuoi realizzare. Non sarà facile. A differenza dei fabbri, i nostri semi-lavorati sono piuttosto piccoli poiché nessun equipaggiamento da corpo a corpo deve pesare eccessivamente, perciò il processo richiede maggior precisione e l'uso di martelli di grandezza diversa. Domande? Dopo aver controllato la temperatura del forno, egli gettò un blocco di materiale al suo interno. Incandescente, di colore rosso fuoco, esso venne estratto da Poo dopo cinque minuti con l'aiuto di una lunga pinza, contenuta nel suo rotolo di richiamo.
    Non fartelo cadere sui piedi. Mettiamolo qui. Appoggiò il corpo rovente sopra un incudine, poco distante dal forno. Dopo essersi fatto passare un martello di medie dimensioni dal suo apprendista Fudoh, Poo-sama iniziò a colpire il metallo con estremaVelocità Viola velocità. Venne avvoltoPelle Dura dell'Armoraro
    L'utilizzatore è insensibile alle scintille causate dall'impatto degli utensili con il materiale incandescente.
    da una pioggia di scintille.
    Dopo meno di un minuto, Poo alzò quello che era stato un semplice blocco rovente, ma che ora, con l'uso di un solo e semplice martello, era diventata una piastra dalla forma molto simile a quella di un tirapugni, salvo l'assenza dei fori per l'inserimento delle dita.
    E questo è frutto di una esperienza trentennale. Ora tocca a te e mi raccomando...usa diversi martelli Appoggiò il martello al banco e si allontanò per iniziare a lavorare i suoi tirapugni, che andavano consegnati al cliente il giorno successivo.









     
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    Falce dei Kaguya


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    Fiori, Droghe ed Ormoni

    L'effetto eccitante del veleno era passato: Namae si sentì improvvisamente calmo, non galleggiava nel cielo, come gli era stato promesso, ma era di nuovo focalizzato, apparentemente.
    Quando però cercò di muoversi? Si sarebbe scoperto fisicamente debole, non era proprio affaticato, ma la muscolatura non funzionava al meglio, avesse cercato di stringere il pugno, se ne sarebbe di certo reso conto, i muscoli non reggevano bene! E la sua attenzione? Sembrava fallace anch'essa!
    E' di nuovo in piedi? Il tuo amico è una sorpresa., esclamò la voce alle spalle di Namae e stavolta il nukenin riuscì a voltarsi e vedere chi lo aveva colpito: un samurai che ora sembrava sorpreso, mentre sollevando una mano lanciava al suolo un fumogeno, approfittando della sorpresa per fuggire!
    Namae non avrebbe avuto la forza per impedirlo, mentre Jaro era decisamente più preoccupato delle condizioni del Taiyo, tanto che gli si avvicinò, pronto, se necessario, a curarlo: Come stai, Namae-san?, avrebbe chiesto, Aspetta un secondo a muoverti: se ho ragione, sei stato colpito da un veleno di natura biologica, a cui hai resistito incredibilmente bene., affermò, prendendo uno spiedo che era al suolo, Ci ha provato anche con me, però con te aveva consumato l'effetto sorpresa..., ghignò Jaro sicuro, avvicinando poi lo spiedo alle labbra.
    Il musico parve gustare la sostanza, per poi sputarla al suolo, quindi si voltò verso Namae, Ti è rimasta qualcuna di quelle pillole? Ho un sospetto..., chiese e se l'altro gliene avesse data qualcuna, Jaro avrebbe assaggiato anche quella ed i suoi occhi si sarebbero allargati dalla sorpresaAnalisi Accurata
    Abile: L'utilizzatore, bagnando le labbra o le gengive con Tonico o Veleno anche in minima quantità tale da non attivarne gli effetti, può capirne grossomodo gli effetti.[Da chunin in su]
    e consapevolezza.
    Spostiamoci, Namae-san, il samurai lo ritroveremo, senza problemi., rassicurò Jaro, aiutando, se necessario, l'altro ad alzarsi e poi spostandosi con lui.

    Si sarebbero mossi i due, fino ad un palazzo nella zona più esterna del villaggio, oltrepassando ed andando fino al breve bosco nelle zone di confine di Koje, lì si sarebbero fermati.
    Namae-san, il veleno e la droga sono stati prodotti dalla stessa persona, o almeno da persone che utilizzano una particolare abilità che avevo già visto in uso da alcuni ninja di Oto.
    Ho conosciuto alcuni elementi delle squadre speciali del Suono che le usavano, prima di andarmene... erano medici ed avvelenatori che lavoravano nelle squadre di eliminazione.
    , spiegò ancora l'uomo dei Fiori, Questa particolare abilità permette di generare dal proprio corpo diversi tipi di sostanze, controllando gli ormoni, generando adrenalina, somatropina... cose così, non sono un medico esperto a sufficienza per spiegarti meglio la parte sul corpo umano, ma il risultato è quello che hai visto veleni e farmaci., continuò, sollevando tanto lo spiedo, quanto la dose comprata, Tu hai avuto una sorprendente fortuna, Namae-san: la dose era minimale, forse il produttore, per così dire, è ancora inesperto nell'uso di queste abilità, forse l'essere un uomo dei Fiori ti ha fatto stare così tanto a contatto con veleni e droghe da aiutarti a controllare gli effetti abbastanza da prendere la pillola., suggerì ancora, alzando lo sguardo verso l'altro.
    Quale che sia stata la ragione, Namae-san, adesso abbiamo notizie in più su cosa ci aspetta: almeno un samurai ed un ninja che conosce abilità delle squadri speciali otesi.
    Inoltre, grazie ad un piccolo dono che mi fece Lashmi-sama, posso ritrovare il nostro samurai, quindi riprenditi, Namae-san, ben presto andremo all'attacco!
    , e detto questo, il nukenin-musico si mosse, portandosi sul bordo del bosco, di vedetta, lasciando l'Oleandro di Ame a riposare, con le pillole generate da questa misteriosa abilità lì vicino a lui.
    Chissà l'Oleandro cosa avrebbe fatto in quel tempo libero.

    Martelli, tanti martelli


    Un martello non basta mai...



    E così me ne andavo allegramente in giro per il corridoio, finché non mi fermò un vecchio anziano signore, sottolineando che non sarei riuscito a diventare un armoraro in qualche giorno, ma, cosa ben più lieta, mi indicò dove si trovava Poo-sama e non ci misi molto a raggiungerlo, sbirciando nel frattempo fra i vari punti in cui si lavoravano armi d'ogni tipo, fra cui, per l'appunto, anche tirapugni ed oggettini simili!
    Forte!!!, Pensiero semplice, ma schietto.

    Poo-sama era da solo in una stanza e non sembrava proprio felice, per quanto parve elettrizzato nel vedermi (o forse me lo immaginai), mentre estraeva un rotolo da cui richiamò una serie di martelli, pinze ed altri oggetti metallici.
    Non chiedetemi perché, probabilmente gli risultavo molto simpatico, ma Poo-sama decise che mi avrebbe spiegato le basi per diventare armoraro lì sul posto, usando l'attrezzatura della Gechi Company!
    Direi che ero felice, sarebbe stato riduttivo! Così guardai l'armoraro accendere una fornace, ficcarci dentro il blocco di metallo, estrarlo ed iniziare a colpire il blocco.
    Nel frattempo mi spiegava i diversi passaggi: servivano tanti martelli perché i blocchi dovevano essere piccoli, il ché era logico: un tirapugni non è una katana, non serve un quintale di metallo, ma giusto un pezzo probabilmente di poco più grande di una mano.
    Mi chiese se avevo domande, ma sul momento ne avevo troppe per farne qualcuna sensata, così scossi educatamente il capo, guardandolo lavorare ed alla fine mi lasciò campo libero per agire, mentre lui si occupava di un paio di tirapugni con lama.

    Ok, ora mi diverto! pensai, prendendo un blocco di metallo, pronto a lanciarlo nella fornace per poi fermarmi: mi stavo dimenticando delle pinze, così mi girai, presi le suddette pinze, un paio bello lungo, ci presi il blocco metallico prescelto e lo buttai così nella fornace.
    Voi direte: ma Fudoh non potevi buttarlo e poi prendere le pinze? Forse sì, ma mi sono detto che se poi sbagliavo lunghezza delle pinze, rischiavo di riscaldare troppo il blocco e poi sarebbe stato inutilizzabile, così, blocco nel fuoco, attesi, guardandolo riscaldarsi, memore di quanto l'aveva fatto riscaldare Poo-sama.
    Aspettai, sbirciando anche un pò che stava facendo l'Armoraro esperto, e quando il colore mi parve adatto, usai le suddette pinze lunghe per prendere il blocco e piazzarlo su un tavolo. A quel punto, tutto contento, mi girai verso i martelli.
    Ora, io non sono un fabbro, ma nel mio immaginario (ed in alcune delle stanze della GC) c'erano martelli che richiedono l'uso di due mani, pure belle grosse, per sostenerli e colpire con violenza, invece cosa c'era lì? Decine di martelli ad una mano, alcuni anche piuttosto buffi, con teste (credo si chiamino così, no?) più piatte che non gonfie.
    Oh cavolo! Mi devo sbrigare!, pensai mentre le guardavo, prendendo un paio di martelli e girandomi, per poi dare i primi colpi, al pari di come aveva fatto Poo-sama prima di me: dovevo dare una forma al metallo, disegnarne i bordi a colpi di martello!
    Il più evidente risultato furono le scintille: non so nemmeno io quante volte dissi AHI!, mentre mi si bruciacchiavano le braccia: con la destra colpivo e con la sinistra tenevo via pinze il metallo.
    Il secondo risultato? Non avevo fatto un tirapugni con lama, non è la mia arma preferita, bensì avevo creato dei tekken storti dalla forma non convenzionale.
    Rimasi a guardare il "risultato", il secondo intendo, chiedendomi se buttarlo via, ma voi mi conoscete: sono un senzatetto, quello che gli altri buttano, io lo riciclo (bella questa, me la devo segnare!), così presi, con le dovute pinze, il blocco di metallo storto, lo spostai leggermente e tornai al tavolo degli utensili.
    Un martello dalla testa un pò più larga ed un chiodo grosso! Ecco!
    Sapete cosa volevo fare con quelli? Ecco la mia idea: ho fatto la forma con il primo martello, ora devo "svuotare" l'interno del tekken, se no, l'eventuale individuo, come lo poteva stringere nelle mani?
    E con il grosso chiodo e lo piazzai con la mano sinistra sul bordo, feci due conti di distanza per farlo abbastanza spesso, il tekken, quindi iniziai a colpire.
    Una martellata, la successiva, una dopo l'altra, perforando e distaccando il metallo dalla struttura.
    Andai avanti, colpo dopo colpo, scintilla dopo scintilla, finché non mi fermai alla fine, la forma, per quanto storta, speravo desse l'idea.
    Poo-sama, com'è andata secondo lei?, avrei chiesto, guardando prima il mio lavoro e poi l'armoraro, E cosa posso usare per non bruciacchiarmi tutto?, aggiunsi in più.
    Vediamo cosa mi avrebbe detto Poo-sama.
     
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    Ormoni e Oto


    Villaggio di Koje - Chapter IV




    Sono troppo affaticato.
    Il principio attivo contenuto nella pastiglia aveva agito indirettamente sui miei muscoli, rendendoli deboli e impermeabili al chakra. Avevo la forza di un bambino e la rapidità di un panzone.

    CITAZIONE
    E' di nuovo in piedi? Il tuo amico è una sorpresa.

    Udii le sue parole.
    Alzai lo sguardo e lo vidi. Un samurai corazzato.
    Il volto, le gambe, il petto e le braccia erano protette da uno spesso strato di acciaio.
    Per mia fortuna, la sua armatura non era integrale. Avrei potuto colpirlo con i miei spiedi avvelenati mirando ai suoi punti scoperti.
    Non riuscii ad alzare il braccio prima della sua fuga, coperta da un maledetto fumogeno.

    Jaro si fiondò su di me, preoccupato.
    Sono stato meglio. I miei muscoli...presi respiro. Sono deboli.
    Lo vidi analizzare la sostanza mediante il senso del gusto, abilità utile ma forse rischiosa per gli inesperti come il sottoscritto.
    Prima di quel giorno mi consideravo un esperto, ma di fronte al musicista mi sentivo il primo degli arrivati, l'ultima ruota del carro.
    Consegnai le pillole al musicista. Ne assaggiò una, per poi sputarla.
    Non mi sfuggì la sua espressione sorpresa e stupita. Forse aveva capito qualcosa di molto importante.

    CITAZIONE
    Spostiamoci, Namae-san, il samurai lo ritroveremo, senza problemi.

    Ci allontanammo lentamente dal villaggio. Mi feci aiutare dal collega. Non ero in grado di accelerare il passo né di saltare.
    Quella pastiglia era davvero una bomba.
    Se solo fossi riuscito a difendermi. Sussurrai, tra me e me, arrabbiato per l'esito di quel primo incontro.
    Quel samurai era stato veramente rapido.

    [...]



    Seduto a terra, nel piccolo bosco adiacente al villaggio, Jaro-sama iniziò a spiegarmi la natura del veleno e le capacità di alcuni ninja di Oto di produrre e controllare alcuni ormoni, come l'adrenalina.
    Molti di essi facevano parte delle squadre speciali del Suono.
    Il produttore aveva la stessa capacità e la sfruttava per produrre droga di vario genere.
    Provai interesse per quel potere. Per un vero membro Fiore, creare veleni e sostanze dal proprio corpo era affascinante. Una marcia in più.
    Interessante.

    Secondo il musicista, ero stato fortunato, un miracolato.
    In quel momento, mi piacque pensare di essere ancora lì per una maggiore tolleranza ai veleni sviluppata in una delle serre di Lord Goemon.
    Lo avrei ringraziato anche per questo.
    Approvai la proposta di Jaro-sama: saremmo andati all'attacco, senza paura o alcuna esitazione.
    Come vendetta, per aver attentato alla vita di due membri di Fiori, avremmo dovuto uccidere i membri di quell'organizzazione nel modo peggiore, acquisendo il loro impianto produttivo.
    Mi riposerò. Garantii all'ex otese, prima di osservare quest'ultimo scomparire tra la vegetazione.

    Da solo, seduto con la schiena appoggiata su un albero ad alto fusto, afferrai una delle due pastiglie rimanenti. Bramai con tutto il cuore la capacità di realizzare quei piccoli gioielli, anche se utili solo per acquisire denaro.
    In combattimento, una pasticca era alquanto inutile. Difficilmente sarei riuscito a lanciarla dentro la bocca del nemico.
    Aspetta.
    Aspetta.
    Ebbi un idea.
    Un' idea alquanto geniale.
    Sciolsi la tecnica di trasformazione, così da poter maneggiare meglio la doppia lama.

    Dopo aver accumulato sufficiente saliva in bocca, sputai più volte sul filo di una delle due lame.
    Prima della sua asciugatura, aiutandomi con la parte arrotondata di un kunai, da sempre utilizzata per avvolgere fili o altro, sgretolai la pasticca, miscelandola con cura nella bava con la punta del dardo, così da non assumerla tramite contatto.
    Non nutrivo molte speranze, il metodo utilizzato per avvelenare l'arma era stato brutale.
    Meglio di niente.
    L'altra pasticca fu sgretolata sopra il mio abito. Decisi di applicare il veleno (nel mio caso antidoto) sulle bende rinforzate, all'altezza del gomito destro, mediante forte strofinamento.

    Con i muscoli ancora indolenziti, avrei trascorso il restante tempo in assoluto relax. Dovevo riprendere forza prima del nostro attacco.
    Appena Jaro-sama avrebbe fatto ritorno, mi sarei alzato in piedi.
    Ho sciolto la Henge. Direi che è giunto il momento di mostrare i nostri volti. Saremo le ultime persone che vedranno prima di morire.
    Se avesse chiesto le pillole, avrei spiegato di cosa ne avevo fatto.
    Le ho sgretolate e applicate sulla mia arma e su questa benda. Mostrai il gomito destro.


    jpg



    Chakra: 39/40
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Kunai × 5
    • Bende Rinforzate × 2
    • Lancia Spiedi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Doppia Lama × 1

    Note
    Spiedi avvelenati (Veleno C1 + Allucinogeno)
    Lama della Doppia Lama ?
    Bende Rinforzate ?





    Seconda prova. Un tekken particolare


    Chapter IV - Villaggio di Koje



    Girato di spalle, concentrato a verniciare l'impugnatura delle due armi, a ogni grido di dolore del giovane kiriano Poo-sama tratteneva a stento una grassa risata.
    Scottarsi le braccia e il torso era uno dei tanti battesimi di fuoco a cui dovevano sottostare gli aspiranti armorari.

    CITAZIONE
    Poo-sama, com'è andata secondo lei?

    Si fece consegnare il pezzo. Sebbene fosse ancora caldo, Poo-sama lo afferrò con le mani, senza problemi.
    Lo guardò con cura, in modo approfondito.
    Sembrava capace di ricostruire con lo sguardo la sequenza di colpi sferrati dal kiriano.
    Fa schifo, ma per essere la prima volta va bene. Dovresti ripetere questa prova altre duecento volte prima di riuscire a realizzare una buona arma. Infilò la mano nella sua cavità.
    Molto scomodo. Mosse le dita. Pensa quando vado a colpire l'avversario. Sono sicuro che con questi si faccia più male l'utilizzatore che chi subisce il colpo. Rise.
    Si tolse l'arma dalla mano destra.
    Mise il pezzo tra l'indice e il pollice della mano sinistra. Tra le due dita scoccò un arco elettrico. A contatto con quest'ultimo, il metallo iniziò a sciogliersi localmente. Muovendo con cura e precisione il tirapugni, Poo-sama ripassò i tagli realizzati dal kiriano. Non erano ammessi residui di lavorazione o superfici troppo rugose, altrimenti, la pelle dell'utilizzatore si sarebbe ferita con l'utilizzo.
    Ora va bene. L'impugnatura non si realizza come hai fatto tu. Ci sono macchinari appositi...o abilità. Comunque, ho apprezzato l'iniziativa. Fiero del suo operato e delle sue abilità, Poo-sama consegnò l'oggetto al ragazzo.

    In queste poche ore a disposizione, posso solo fornirti le basi del mestiere. Dovrai essere te, a casa, a fare pratica Più facile a dirsi che a farsi.
    L'amministrazione kiriana ti fornirà sicuramente una mano. Per motivi di lavoro, Poo-sama era a conoscenza dell'assenza di armorari a Kiri.
    Per quanto riguarda la tua domanda, la risposta è: esperienza. Non poteva essere altro.
    Quando avrai forgiato mille tekken o altre armi, non percepirai nemmeno il calore del metallo incandescente. Rise, senza pensare ai grossi vantaggi che l'insensibilità al calore poteva fornire in battaglia. In realtà, anche Poo-sama era stato uno shinobi, ma alcuni eventi tragici lo avevano costretto a mollare la carriera appena divenuto Genin.
    L'ex armoraro si fece serio.

    Non perdiamo altro tempo. La tua seconda prova è molto più complicata della prima. Indicò la fornace.
    Dovrai realizzare un Tekken da applicare alle gambe, utile per incrementare i danni causati da un calcio circolare.
    Questa volta dovrai prevedere alla realizzazione del meccanismo di aggancio al polpaccio o al quadricipite. Puoi usare i blocchi di ferro lì. Ti consiglio di saldare i vari pezzi, poi nella realtà utilizzerai dei lacci per serrare bene il potenziamento.

    Il suo indice si spostò in direzione del manichino, dimensione uomo scala 1:1.
    Puoi servirti di quello per le misure.
    E...passo successivo, provami a realizzare la lama. La mola la troverai oltre il tavolo.

    La macchina consisteva in un albero rotante su cui era calettato un disco dalla superficie abrasiva. Adiacente ad essa, vi era una foratrice a colonna, una sega circolare e altre macchine.

    Buon lavoro Si allontanò, ritornando al suo lavoro.


    Prova simile alla precedente, solo che adesso Fudoh dovrà realizzare un'arma non presente in lista.
    Puoi usare qualsiasi macchina, ovviamente con una tecnologia coerente all'ambientazione. Niente centri di lavoro a cinque assi :asd:


     
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    Falce dei Kaguya


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    Fiori al Contrattacco

    Jaro diede tutto il tempo necessario a Namae per riprendersi, poi gli si avvicinò, scrutando incuriosito il Taiyo, mentre questi gli diceva di aver sciolto l'henge perché i samurai sapessero chi li aveva colpiti.
    Alla spiegazione sulla fine fatta fare alle pillole, poi, il seguace di Lashmi accennò un mezzo sorriso: Nelle squadre speciali di Oto, normalmente lo usavano come veleno. A quel che so, questo tipo di sostanza può generarsi dal proprio corpo per potenziare se stessi, o altri, oppure per avvelenare il prossimo, ma se quelle pillole non ti hanno dato effetti collaterali, potresti fare un favore al nemico che colpirai con le stesse, stai attento., gli disse pacatamente, prima di voltarsi ed eseguire la tecnica del richiamo.
    Un piccolo ragno spuntò nella mano di Jaro: Bene, amico mio, direi che è tempo che tu ci conduca dove ho lasciato le vostre uova..., gli sussurrò, prima che la creatura scattasse lesta in avanti, ad una velocità comunque accettabile persino per Namae.

    [...]

    Ci volle un'ora, forse poco meno, al duo per raggiungere il luogo dove il ragno si fermò: un capanno nella zona sud-orientale di Koje.
    Jaro fece cenno all'altro di attendere silenziosamente, mentre il piccolo ragno andava in avanscoperta.
    Pochi secondi, un filo di ragnatela rimasto collegato alle dita del membro dei Fiori e quello diede un resoconto al Taiyo: Sono cinque, forse sei. Il cucciolo di Lashmi-sama non è sicurissimo, c'è un angolo cieco nel punto da cui è riuscito ad entrare. Sicuramente ha visto il nostro assalitore, più altri quattro tizi.
    Il samurai posso occuparmene io, se vuoi, oppure puoi fare tu, in ogni caso, vedrò di darci un minimo di vantaggio con uno dei miei genjutsu ad area, quindi fammi andare avanti.
    , esordì il traditore di Oto, porgendo all'altro il filo di ragnatela, Quando lo sentirai vibrare, raggiungimi, ok, Namae-san? e sarebbe scattato in avanti, per poi fermarsi: Se sto ancora suonando quando arrivi, allora molti dei nostri nemici saranno prigionieri delle mie arti, se non tutti., concluse con un sorriso furbo, sparendo subito dopo.

    Pochi istanti ed il filo della ragnatela vibrò.
    Quando Namae raggiunse il capanno, trovò l'ingresso spalancato e Jaro intento a suonare un flauto: in effetti c'erano cinque persone lì dentro e di quelle cinque persone, quattro erano completamente paralizzate, mentre il Samurai sembrava guardarsi intorno confuso.
    Sei un dannato Shimasu, vecchio? Fra traditori di Oto dovremmo essere più cordiali!, lamentava il Samurai, prima di fermarsi alla vista di Namae: A proposito di facce nuove, tu devi essere il fortunato che è sopravvissuto al mio veleno!, ruggì, lanciandosi sul Taiyo.
    E l'Oleandro di Ame era da solo contro quel nemico, poiché il suo alleato stava tenendo bloccati gli altri quattro.
    Il Samurai sembrava avere dalla sua una velocità d'attacco non indifferente!
    Avrebbe bruciato la distanza fra loro in un istanteAdrenalina: 1 slot azione => Vel = Rossa+2 +2 (impasto), per poi cercare un colpo dalla velocità altrettanto impressionanteSlot Azione 2: Adrenalina => Vel = Rossa+2 +2(impasto), Forza = Rossa, Pot del Tirapugni = +15 con il pugno destro, subito seguito da un attacco più lento, ma ben più assurdo, poiché improvvisamente la mano del Samurai si sarebbe ingigantita, colpendo con violenzaSlot Azione 3 => Somatropina => Forza = Rossa, Vel = Rossa+3 (impasto), Pot = +15 (tirapugni)+10(ormone), dimensioni mano 1 slot dim. in più.
    Stava a Namae trovare come difendersi e contrattaccare, forse avrebbe dovuto ritrovare quella sensazione riscoperta fra il veleno e la pillola? In fondo non era un'abilità innata quella di cui gli aveva Jaro, ma una tecnica segreta che si basava sul generare veleni dal corpo e lui di veleni qualcosa ne sapeva.
    Chissà che si sarebbe inventato.

    Tekken ai Piedi


    Dopo quello con i Piedi



    Poo-sama fu decisamente sincero nel valutare il mio lavoro: faceva schifo ed avrei dovuto provarci altre duecento volte almeno.
    Non che l'idea mi entusiasmasse granché, sia ben chiaro, ma apprezzai l'onestà delle sue parole.
    In ogni caso, sembrava che non avessimo tempo per altri duecento tentativi, ma Poo-sama mi assicurò che mi avrebbe spiegato le basi e poi avrei avuto modo di lavorarci a Kiri, e mi fece persino vedere come correggere l'impugnatura del mio tekken.
    Poi mi diede un nuovo lavoro da portare avanti: un tekken da indossare ai piedi.
    Dopo un tekken fatto con i piedi, uno per i piedi?, ammetto di aver pensato che c'era un pò di sarcasmo in quella richiesta, ma me lo tenni per me quel pensiero.
    Ad ogni modo, Poo-sama m'indicò un manichino e tutta una serie di macchina: mola, sega circolare, una cosa con un colonnone, di cui ammetto che ai tempi non sapevo il nome (foratrice a colonna)... insomma, una serie di strumenti che mi avrebbero dovuto aiutare in quel lavoro.
    E così cominciai.

    Primo passo: niente macchinari complessi, giusto un metro ed un foglio con matita. Presi le misure del piede del manichino, così come le distanze dal tallone alla caviglia ed anche un pò più in alto dalla caviglia al ginocchio, insomma, mi feci uno schizzo di tutta la struttura da creare.
    Forse non ero andato tantissimo a scuola lì all'orfanotrofio, prima di scappare, ma non ero del tutto ignorante (non ridete!) e due scarabocchi per elaborare come meglio fare una sorta di stivale da mettere sopra lo stivale, li sapevo elaborare pure io.
    Dopo di ciò, recuperai diversi pezzi di metallo: uno più grosso, sarebbe diventato lo "stivale", alcuni più grossi ma corti come legacci ed uno più spesso per fare da lama. Ed iniziai a lavorarli.
    Iniziai alla fornace, con il pezzo più grosso, quando fu pronto, presi martello e pinze e gli diedi una prima forma, usando il metro per le misure, quindi lo portai a quello che si chiamava "mola": avrei piegato il materiale per prendere le giuste dimensioni e distanze, per formarsi sulla pianta del piede e risalire alla caviglia.
    Finito quel primo pezzo, sarei passato ai blocchi che dovevano fare da simil lacci, certo, non si parlava di creare qualcosa di comodo, ma giusto un modello: anche con le mie conoscenze pari a zero, la logica negava anche solo lontanamente come soluzione di usare metallo per i collegamenti dalla caviglia al ginocchio, perché avrebbero bloccato di molto la mobilità della gamba.
    Ma per l'occasione potevano andare bene.
    Così ricominciai: fornace, martelli e pinze, metri e goniometri per le dimensioni, poi mola e quindi una volta che tutti i pezzi fossero stati pronti, sarei andato alla foratrice e lì avrei fatto dei buchi, sempre usando un metro, sul "tekken da piede" e sui legacci, nei punti e con le corrette distanze e dimensioni, per collegare i pezzi, quindi avrei preso dei chiodi e li avrei usati per inserirli lì in mezzo.
    Poi mi sarei avvicinato alla fornace: i pezzi di metallo avanzati, li avrei fusi insieme e lasciati raffreddare attorno ai chiodi, per essere sicuro che non si levassero.
    Bella idea, no? In fondo con dei lacci ci sarebbero stati legacci, cerniere o cose così, ma per l'occasione, mi limitai a qualcosa di più "diretto".
    E mentre i miei legacci si raffreddavano, lavorai il pezzo per fare la lama.
    Con martello ed incudine gli diedi la forma, o almeno ci provai, quindi tornai alla foratrice, per attaccare la lama alla base dello stivale: avrei usato altri quattro chiodi, nessuno sulla parte centrale del "tekken da piede", li avrei messi sui lati.
    In fondo, se uno ci doveva camminare su quei cosi, come avrebbe fatto con dei chiodi che battevano sulla pianta del piede, meglio agganciare la lama lungo i bordi, dove fra eventuale scarpa e tutto li resto, non si sarebbe dovuto sentire troppo la presenza dei chiodi.

    Ci misi un pò, mi becca qualche bella scottatura e per alcuni colpi e lavori usai anche del chakra, lo ammetto, per darmi forza, ma alla fine, fatto tutto quello che v'ho raccontato, mi voltai verso Poo-sama.
    Che ne dice, Poo-sama?, gli chiesi infine, speranzoso di aver fatto meglio di prima.
     
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    La vendetta dei due Fiori


    Villaggio di Koje - Chapter V



    Veleni, tonici per sé o per gli alleati... dovevo trovare un modo per acquisire quel potere, anche a costo di ritornare a Oto, rischiando di essere catturato e torturato dai loro guardiani.
    Dalle mani di Jaro-sama comparì un piccolo ragno con sei zampe.
    Un evocazione, regalo di Lashmi-sama.

    CITAZIONE
    Bene, amico mio, direi che è tempo che tu ci conduca dove ho lasciato le vostre uova...

    Risi. Nel corso del precedente combattimento, il pianista era riuscito a piazzare delle piccole uova sul samurai.
    Grazie all'aracnide, saremmo riusciti a trovarlo senza sforzi.
    Impiegammo un'ora di marcia per raggiungere la sua base: un capanno fatiscente situato a Sud-Est del villaggio, poco fuori da esso, nascosto alla vista della popolazione da alberi e vegetazione di vario tipo.
    Ci fermammo a distanza di sicurezza.
    Jaro-sama appoggiò l'aracnide a terra. Sfruttando le piccole dimensioni della creatura di Lashmi, avremmo potuto avere tutte le informazioni necessarie per preparare un assalto distruttivo ed efficiente.
    Pochi secondi. Due, massimo quattro. Jaro-sama iniziò a fornirmi le prime indicazioni.

    Non potevo credere che i due comunicassero tramite la ragnatela stretta attorno al dito dell'otese.
    Incredibile! Ne avevo di pane da mangiare per raggiungere il loro livello.
    Affronterò io il samurai. Dissi, serio in volto. Era giunto il momento di sporcarsi le mani.
    Afferrai la ragnatela con la mano destra, visibile grazie al bagliore argenteo della luna.
    Affermativo. Lo esortai ad essere rapido.
    Avevo un disperato bisogno di combattere, di misurarmi contro il samurai, il produttore e ogni nemico presente nel capanno.
    Ero un lupo incatenato al muro, davanti a piccoli conigli da sbranare. Il segnale del mio alleato avrebbe sciolto la catena immaginaria stretta attorno al mio collo.

    La vibrazione fu ben percepibile.
    Scattai in direzione della casa a tutta velocità.
    Sarei entrato all'interno della struttura come un angelo della morte, falciando ogni essere vivente.

    Non dovetti sfondare alcun ingresso.
    Trovai subito Jaro-sama.
    Posizionato a pochi metri dall'ingresso, con un flauto tra le labbra, sorretto con entrambe le mani, egli aveva già paralizzato quattro nemici. Ingabbiati da chissà quale visione o illusione, essi fissavano il vuoto, con occhi spenti.
    Fortunatamente, l'unico rivale a sfuggire alla melodia del pianista fu il samurai.

    CITAZIONE
    Sei un dannato Shimasu, vecchio? Fra traditori di Oto dovremmo essere più cordiali!
    A proposito di facce nuove, tu devi essere il fortunato che è sopravvissuto al mio veleno!

    Esultai.
    Il samurai e il produttore erano la stessa persona! Affrontare lui significava assaggiare sulla propria pelle le abilità descritte da Jaro. Non potevo chiedere di meglio.

    Mostrami il tuo potere. Lo pregai, allargando le braccia. Libero da ogni vincolo, avrei potuto dare sfogo al mio desiderio di sangue e violenza, in un combattimento per la sopravvivenza.

    L'uomo non si fece attendere e ne fui felice.
    Si lanciò verso di me, senza timore e alcuna esitazione, ignorando Jaro e i suoi alleati intrappolati.
    È veloce. Lo era davvero. Sarei riuscito a pareggiare la sua velocità solo con dosi massicce di chakra.
    Vidi il suo braccio destro indietreggiare e le spalle ruotare in senso orario.
    Su ciascuna mano possedeva un Tekken, un arma priva di lama in grado di frantumare ossa come grissini.
    Il suo gancio fu estremamente rapido, ma piuttosto prevedibile. Schivarlo richiedette comunque un alto consumo di chakra.
    Con i piedi ben saldi al terreno, piegai il busto all'indietro. L'arma sibilò a pochi centimetri dal mio naso. [I Slot Difesa]Riflessi -> Rossa+3

    Ai miei occhi non sfuggì il movimento del braccio sinistro.
    Pensava realmente di battermi con un semplice uno due? Si sarebbe ricreduto. Avrei strappato il suo cuore con le mie stesse mani.

    Diretto contro lo sterno, il suo pugno sinistro era meno rapido rispetto al precedente. Appena flessi la gamba sinistra per balzare verso destra, improvvisamente la sua mano divenne grande quanto il mio capo.
    Cosa... Colto di sorpresa, non riuscii a imbastire alcuna difesa. Un attimo prima del colpo, potenziai la muscolatura intercostale con del chakra.
    L'urto fu violento e il dolore così intenso da accecarmi. [II Slot Difesa - Danno]Potenza 25/Forza:Rossa
    Corpetto 25/Resistenza: Rossa+2
    -> Danno Più che Leggero (12,5)

    AAARGH
    Barcollai all'indietro, in direzione della porta.
    Riuscii a rimanere in piedi per grazia divina. Ringraziai la cotta di maglia; senza di essa mi sarei ritrovato con lo sterno sbriciolato.
    Wow. Esclamai, ansimante. Quale sostanza aveva generato per aumentare le dimensioni del suo pugno?

    Desidero...desidero quella furia! Contrassi tutti i muscoli delle braccia e delle gambe, come se quest fosse sufficiente per auto-prodursi l'adrenalina.
    Mi lanciai contro il nemico con la mano sinistra sull'elsa della doppia lama, allacciata sul fianco destro.
    Innescai il meccanismo installato nel mio avambraccio destro.
    Senza emettere alcun rumore, una molla scagliò un minuscolo spiedo tra l'inguine e il quadricipite sinistro del rivale, in una delle tante zone lasciate scoperte dalla sua armatura. [I Slot Azione]Intuito: Rossa
    Veleno C1 (Riflessi + Status Spossato) [Due Dosi con LanciaSpiedi] + Allucinogeno (Scoordinato) [1 Dose]



    Lancia Spiedi [Meccanismo]
    Il Lancia Spiedi è un tubo applicabile ad un arto con 3 aperture nei quali è possibile stipare proiettili minuscoli. La gittata è pari a 15 metri. Avvelenando il Lancia Spiedi è possibile somministrare 2 dosi anziché 1. È possibile scagliare fino a 3 proiettili.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 2 | Crediti: 55)
    [Da genin in su]

    Veleno Debilitante C1 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 2 tacche per 2 round. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Spossata (DnT Leggero).Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]

    Allucinogeno [5 Dosi] [Tonico]
    Questa boccetta contiene un potente allucinogeno che può essere utilizzato per aggiungere un effetto allucinogeno ad un Tonico oppure ad un Veleno. L'effetto allucinogeno consente di assegnare 1 status a scelta tra Stordito o Scoordinato, per 2 round e di aumentare l'efficacia del tonico di 2 Bassi o 2 Leggere o 2 Tacche a seconda del bonus concesso. È possibile applicare massimo una dose per Tonico/Veleno. Se consumato direttamente causa una forte nausea, Stordimento e Scoordinato per 2 round, solo se ingerito direttamente e solo se ingerite tutte e 5 le dosi. Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscolo
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da genin in su]


    Approfittando del momento di maggiore distrazione del nemico, estrassi la doppia lama e senza interrompere il movimento del braccio tentai di decapitarlo con un fendente orizzontale da destra verso sinistra. [TA]Forza: Rossa+3
    Velocità: Rossa +3
    Potenza 25

    Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]

    INSEGNAMI! Tuonai, fuori di me. Come potevo pensare che quell'uomo accettasse la mia richiesta?
    In ogni caso, a una sua risposta affermativa, non mi sarei fermato.
    Con l'arma sulla mano sinistra, cambiai al volo l'impugnatura per utilizzare la seconda lama, quella avvelenata.
    Tentai di colpirlo all'inguine destro con un rapido fendente obliquo, dal basso verso l'alto. [II Slot Azione]Velocità: Rossa
    Forza: Rossa+3
    Potenza 25

    Dove viene generata l'adrenalina? La voce del vecchio me echeggiò nella mia mente come il rintocco di una campana.
    Dove vengono prodotti gli ormoni? Continuò, spronandomi.
    Impastai il chakra sui muscoli del braccio e sul cervello, centro nevralgico di ogni attività. Da lì provenivano tutti gli ordini.
    Come prevedibile, non ottenni nulla, solo un lieve mal di testa.
    AHAHAHAHAH
    Maledetto

    Stracolmo di rabbia, senza arrestare il movimento del braccio sinistro, eseguii un piccolo passo in avanti e sferrai un affondo diretto alla sua gola, mirando all'intercapedine dell'armatura. [III Slot Azione]Forza: Rossa
    Velocità: Blu
    Potenza 25
    Consumo: MedioBasso
    Sovraimpasto (-0.5 Leggera)

    La chiave è nel chakra... ma non è così semplice, non tutti sono in grado di sviluppare questo potere. Inutili furono le mie successive venti domande. La mia voce interiore - frammenti di esperienze disperse nella mia mente - si ammutolì.

    La chiave è nel chakra. Meditai su quella frase.

    Chakra: 33.5/40
    Vitalità: 12.25/14
    En. Vitale: 28.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Tentata Schivata
    3: ///
    Slot Azione
    1: LanciaSpiedi
    2: Fendente Verticale
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Estrazione Rapida
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Veleno Debilitante C1 × 3 Dosi
    • Kunai × 5
    • Bende Rinforzate × 2
    • Lancia Spiedi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Doppia Lama × 1

    Note
    ///











    Terza prova. Creatività.


    Chapter V - Villaggio di Koje




    Mmmh Poo-sama studiò con cura la creazione del suo allievo.
    Rispetto alla prima prova, il metallo era stato colpito con maggior precisione e forza.
    C'era molto da migliorare, ma il ragazzo dimostrava di avere le idee chiare e di sapersi arrangiare.
    In assenza di lacci e di molti altri oggetti, Fudoh era riuscito a creare qualcosa di "indossabile" in poco tempo.

    Le potenzialità del kiriano era molto buone. Se nel proseguo della sua vita Fudoh avesse dedicato tempo e sudore all'arte della forgiatura e agli studi medici, egli avrebbe avuto tutte le carte per diventare il miglior armoraro del Continente.
    Purtroppo per lui, per aspirare a tale titolo era necessaria un'altra dote.
    Bene, può andare per i mezzi a tua disposizione. Appoggiò gli stivali-tekken sul piano di lavoro, vicino ai martelli, pinze e agli strumenti contenuti nel rotolo di richiamo.
    Terza prova. Aspettami qui.
    Uscii dalla stanza.
    Fece ritorno pochi secondi dopo, con diversi fogli bianchi sulla mano destra.
    La manualità è importante, ma non è tutto. Voglio mettere alla prova la tua creatività. Disse, serio in volto.
    Appoggiò la carta sul banco da lavoro. Dalla tasca destra estrasse diverse matite, una gomma e un temperamatit, rubate da chissà quale dipendente.
    Non penso tu voglia diventare armoraro per realizzare solo Tekken e Tirapugni. Mostrò al ragazzo le sue nocche di puro acciaio.
    A nostro modo siamo artisti e un artista è niente se non ha nulla da dire al proprio "pubblico". Mostrami su carta qualcosa di tuo, niente armi che puoi acquistare dall'Accademia. Sorrise.
    Poteva sembrare una prova semplice, di poca fatica, ma non lo era affatto.
    Ai suoi tempi, la prova di creatività rappresentava l'ultima sfida, la più difficile e complicata.
    L'obiettivo era chiaro: capire se l'allievo era capace di dar vita a nuove armi.

    Tranquillo, non ti ruberò l'idea. Sono un ex armoraro. Guardò il tavolo su cui erano appoggiate le due armi da consegnare.
    Oggi è stata un'eccezione. Riprese il suo lavoro.









     
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    Falce dei Kaguya


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    Fiori ed Ormoni

    Il samurai in armatura rise alle parole del suo misterioso nemico: voleva vedere il suo potere? Molto bene, lo avrebbe accontentato, come in effetti fece, attaccando e, poi difendendosi.
    Il suo nemico voleva la sua furia? Bé, l'avrebbe ancora ed ancora vista in azione, quello di certo: il samurai era ancora carico d'adrenalina, quando il piccolo dardo nemico partì verso di lui.
    La reattività del samurai era elevata , ma gli spiedi erano tre, tanto che l'uomo riuscì a bloccare con una spazzata del braccio uno dei tre dardi, ma gli altri lo colpirono, provocando diversi fastidiosi effetti.
    E quelli effetti, per quanto non ridussero l'adrenalina nel corpo del samurai, ne annullarono parte delle capacità, tanto che davanti al colpo di spada che rapidamente lo raggiunse, il traditore di Oto dovette usare del chakra per indietreggiare, subendo comunque una parte del fendente (parato anche grazie all'elmo da samurai), il colpo successivo all'inguine, non ebbe particolari difficoltà, invece, a controllarlo, ma altrettanto non si poté dire dinanzi all'ultimo attacco.
    Non poteva fisicamente raggiungere la reattività della doppia lama, ma non ne ebbe bisogno: la pelle del collo del samurai si gonfiò, certo, la lama penetrò la pelle, ma la resistenza era elevata e la zona ferita non era altrettanto mortale quanto poteva sembrare inizialmente.

    Il samurai gracchiò, inginocchiato, con il sangue che scaturiva dalla ferita al collo.
    Forse in quel momento il Taiyo avrebbe avuto il tempo per riflettere: la chiave era nel chakra, sì, e c'erano ninja che usavano il chakra per potenziare il corpo.
    In alcuni casi si trattava di quelle note come abilità innate: forse Namae sapeva di Kaguya, Mikawa, Senju, shinobi capaci di mutare il loro corpo per generare legno dallo stesso, o manipolare sangue o le ossa; ma c'erano anche altri ninja che usavano arti segrete che imitavano le kekkai genkai, delle kinjutsu.
    E le kinjutsu agivano sulle cellule corporee, si trattava di sapere dove puntare per stimolare muscoli, nervi, ghiandole, o altro: detto in parole facili, la chiave era il chakra e come usarlo, al pari di come si usava il chakra per potenziare il corpo, ad esempio, con un taijutsu.

    Ed in effetti con un taijutsu, d'improvviso, il samurai si sarebbe alzato, scattando contro di lui, le braccia gonfie come non mai, mentre cercava di bloccarlo per poi colpire
    Colpo Brutale - Mugoi Ouda
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può tentare di afferrare gli arti superiori dell'avversario, presente entro 1,5 metri, con Velocità incrementata di 3 tacche. Se afferrato, l'utilizzatore eseguirà un calcio al fianco con Forza incrementata di 3 tacche accompagnando il gesto con uno strattone che può causare semiparalisi per 2 round.Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]


    Vel = Rossa +3, Forza = Rossa +3 +2 (Somatropina)
    con violenza inaudita.
    A quel punto, che il colpo fosse andato o meno a segno, il samurai avrebbe tentato un pugno alla testa con indiscutibile reattività, con quei suoi tekken e con ferocia!
    E subito dopo il primo pugno, il secondo sarebbe arrivato, con la medesima strategia di poco prima: il pugno ingigantito, lento, ma violento nell'impatto!
    Chissà come avrebbe agito e reagito Namae, mentre il suo nemico combatteva dissanguandosi nel frattempo.

    Il grande progetto


    Fudoh Copyrights



    Poo-sama sembrava positivamente colpito dal mio lavoro: gli era piaciuto? Sembrava proprio di sì dalle sue parole!
    Ammetto che fui tentato di saltellare dalla gioia, mentre l'armoraro usciva, accennando ad una terza prova, ma mi trattenni.
    Quando tornò, devo dire che le sue parole mi lasciarono un pò perplesso inizialmente: La mia creatività? mi aveva detto e poi mi spiegò il suo proposito.
    Dovevo testare la mia creatività, per non fare solo tekken e tirapugni tutta la mia vita? In effetti, a me i tirapugni nemmeno piacevano, quindi speravo proprio di non farne troppi in vita mia.
    E poi quest'idea della creatività mi piaceva, mi piaceva davvero tanto: erano pochi mesi che facevo il ninja medico ed in generale da appena un anno (quasi) ero un ninja, certo, ormai ero diventato un genin in fretta, ma ero ancora inesperto rispetto a tanti altri, però, avevo delle idee.
    Fra tutte: un tipo di arma che sembrava nessuno volesse usare!
    Fu per questo che quando Poo-sama mi diede modo di mostrare la mia creatività, lo feci con grande gioia!
    Presi le matite ed iniziai a disegnare una cosa cui, appunto, pensavo da tempo.

    Sapevo che a Konoha c'erano i più rinomati combattenti di corpo a corpo, storicamente, lo avevo letto in qualche libro della biblioteca di Kiri, così, poi, avevo studiato anche che tipo di armi usavano e le uniche interessanti erano delle "fasce da combattimento" e gli "artigli del drago".
    Bel nome la seconda, vero? Bé, erano dei guanti con artigli, niente di più! Ma che stronzata è? La cosa mi urtava non poco, ragionare combattendo solo con le mani: un arto ha molto di più! L'avambraccio perché non si può usare per combattere?
    E partendo da questo pensiero, studiando i muscoli delle braccia, l'estensione, l'elasticità, le potenzialità in generale, ero arrivato all'idea che stavo ora disegnando.



    Guanti, sì, ma anche coperture in fasce metalliche e di cuoio che coprivano dal gomito al polso, con delle borchie acuminate intorno ai polsi e lungo la linea dell'osso, così da ridurre l'impatto sulle ossa, mentre s'aumentava su quelle dell'avversario.
    Ed ovviamente sulle nocche, ma quello era anche un pò per fare lo sbruffone!
    Tutto quello era, naturalmente, scritto in delle note intorno al disegno alla fine di una buona oretta scarsa di schizzi e progetto.
    Che ne pensa, Poo-sama?, chiesi alla fine del mio lavoro, quanto mai entusiasta da quello che ero riuscito a fare, speranzoso che piacesse anche a lui.
    Ora c'era da vedere che ne pensava l'armoraro, no?
     
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    Squarci di uno strano passato


    Villaggio di Koje - Chapter VI



    Gli aghi si conficcarono nel corpo del samurai.
    La sostanza contenuta nei piccoli spiedi impiegò meno di un secondo a entrare in circolo.
    Non si trattava di un semplice veleno debilitante: lo avevo modificato con un allucinogeno di Lord Goemon, dagli effetti sorprendenti. Oltre alla riduzione dei riflessi, il liquido causava una forte spossatezza.
    I risultati furono subito visibili.

    La mia lama baciò le carni dell'avversario ben due volte.
    L'affondo fu micidiale.
    Squarciai il lato destro della sua gola. Uno schizzo di sangue macchiò la mia arma e il pavimento.
    A pochi passi dal sottoscritto, inginocchiato a terra, il guerriero stringeva i denti, sofferente.
    Lo vidi alzarsi, per nulla intenzionato ad arrendersi.

    Mi concentrai nuovamente sull'aiuto ricevuto dal vecchio me.
    Il chakra era la chiave di tutto, ma a differenza dei muscoli, il cervello era impermeabile al flusso chakrico.
    Come potevo spingere il mio corpo a produrre degli ormoni?
    Dove diavolo venivano prodotti? Avrei potuto chiederlo al samurai, ma non mi fidavo di lui e ben presto, senza cure rapide, l'uomo sarebbe morto nel suo stesso sangue.
    Merda. Aiutami. Per la prima volta, chiesi aiuto al mio secondo me.
    Posso farcela. Lo so. Se muoio io, muori anche tu. Stavo pregando una voce interiore, la cui natura era ancora ignota. Avevo sempre ipotizzato che egli fosse i retaggi del mio passato, ma non ne avevo la certezza.

    L'uomo si alzò, ringhiando.
    Lo vidi lanciarsi verso di me, senza paura, con gli arti talmente gonfi da far spavento.

    Lo hai voluto tu.



    CITAZIONE

    jpg



    Libri. Montagne di libri impolverati davanti a me, appoggiati in un angolo di una scrivania di legno marcio. Sono seduto davanti ad essi.
    Le pagine sono illuminate dalla luce tremolante di una candela.
    Attorno a me l'aria è stantia e irrespirabile.
    Da quanto tempo non si aprono le finestre? La puzza di sangue misto a cera bruciata è nauseante.
    Con fatica riesco a concentrare la mia vista sul libro aperto davanti al mio volto. Ho le mani stanche, sporche e insanguinate. Il sangue è secco e ha un colore rossastro con sottili sfumature marroni.

    Sistema endocrino. Decimo capitolo.
    Abbasso lo sguardo sul paragrafo.
    Sembra una lingua antica. Ogni frase contiene solo parole lunghe e incomprensibili, ma per qualche strano motivo a me ignoto, conosco il loro significato.
    Quei termini mi sono familiari. So di cosa si parla.
    Sul tavolo vi è un piccolo foglio di carta verde incollato con la saliva.

    "Controllare lo stato di salute del cuore del Principe... "



    Non riesco a leggere il suo nome. Non è un problema di vista.
    Vi è una sfocatura strana, che non appartiene a questo mondo. Una censura.
    Provai a staccare il foglio e a spostarmi ma capii di non avere il controllo della situazione.
    Non sono io ad essere seduto lì. Sono semplicemente il suo sguardo.
    No, non era così semplice. Proprio io che non riuscivo a curare un semplice raffreddore, ora conoscevo quasi tutta la medicina.

    Sono io prima dell'amnesia?



    Capii le intenzioni della mia coscienza oscura. Non sapevo se essere felice o meno.
    Avevo le risposte. Sapevo dove gli ormoni venivano generati.

    All'improvviso, quando tutto sembrava concludersi nel migliore dei modi, lo sguardo si spostò verso sinistra.
    Mi ero alzato, spostando la sedia indietro. Vicino a un piccolo camino spento, vi era un lungo carrello su cui erano posizionati diversi utensili medici: bisturi, pinze e garze.
    Erano insanguinati.

    Vidi un piccolo specchio circolare. Una lente utilizzata dai chirurghi per vedere zone nascoste.
    Pregai che il vecchio me si avvicinasse ad esso, così da specchiarsi. Avrei potuto ammirare il mio vecchio volto. Un punto di inizio per la ricerca della donna che mi aveva salvato.

    Un colpo tremendo sul fianco destro mi riportò alla realtà.
    Mi ritrovai in ginocchio, con il fiato mozzato e le mani giganti del nemico serrate sui miei avambracci. [Danni]Potenza:10+25(Diff. Forza/Resistenza)
    Corpetto di Cuoio Protezione 25
    Danno Leggero al Busto + Semiparalisi per 2 round.

    Il dolore fu lancinante, così intenso da immobilizzare il mio corpo.
    Non avevo più la Doppia Lama tra le mani. Era a terra, dietro al nemico.

    Iniziai a ridere.
    Lo vidi caricare il braccio destro, con un Tekken stretto tra le dita della sua mano.
    Scosso ancora dalla ginocchiata ricevuta, decisi di frapporre l'avambraccio sinistro tra l'arma e il mio capo. [Danni - I Slot Difesa]Potenza:10+8 Forza: Rossa.
    Protezione Bende: 10
    Resistenza: Rossa; Riflessi: Rossa+3
    Ferita Leggera al Braccio SX.

    Mentre il chakra fluiva in direzione del braccio, irrorando i muscoli, un secondo flusso giunse sulle ghiandole surrenali.
    Provai un bruciore intenso, di gran lunga più dolorosa della parata effettuata, ma non mollai.
    Dovevo avere un overdose di adrenalina.
    Impastai1/4 Basso x 2 volte chakra di continuo, a tamburo battente.

    Ignaro di ciò che stava accadendo dentro di me, il samurai provò a colpirmi con un secondo gancio.
    Con il sangue che scendeva copioso dal suo collo, quell'uomo era già morto.
    Era una mosca a terra, senza ali ed io ero il piede che ben presto l'avrebbe schiacciato al suolo.
    Ancora in ginocchio, decisi di parare anche il secondo pugno. Fu sufficiente alzare il braccio destro, portandolo davanti alla tempia. [Danni - II Slot Difesa]Potenza:10+8 Forza: Rossa.
    Protezione Bende: 10
    Resistenza: Rossa+2 Riflessi: Rossa
    Ferita Lieve

    L'urto fu violento e altro dolore si aggiunse, ma continuai a ridere.
    Nessuna sofferenza era paragonabile a quella provata la notte in cui mi ero svegliato sotto a uno dei palazzi di Amegakure.

    Mi alzai con calma.
    Sebbene la Doppia Lama giacesse a terra, dietro al nemico, non ero affatto disarmato. Con o senza adrenalina, i miei pugni avevano la forza necessaria per sfondare il suo torace.

    Un rintocco di campanelle echeggiò nella folta vegetazione che circondava il capanno. Suono che solo il samurai avrebbe udito. [TA]Tecnica del Suono Ammaliante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se le vittima sono presenti entro 12 metri dall'utilizzatore. Le vittime udiranno un qualunque suono provenire da un punto deciso dall'utilizzatore all'attivazione e saranno invogliate a raggiungerlo e rimanerci; le vittime non raggiungeranno né stazioneranno in un posto apparentemente dannoso per la propria salute. Se la vittima si oppone alla malia, avrà un malus di 3 tacche a Velocità e Riflessi. L'efficacia è pari a 10.Tipo: Genjutsu -
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]

    Il forte desiderio di raggiungere quel suono lontano si sarebbe trasformato in una riduzione drastica dei suoi riflessi, già diminuiti dal mio veleno. Sempre se non avesse deciso di uscire.
    È una buona notte per morire, non è vero? Dissi, serio in volto.

    jpg




    Jaro, una musica adatta al momento, per favore. Mi lanciai verso di lui, famelico. [Slot Gratuito]
    Giunto in prossimità del nemico, con la mano destra sulla Sacca Porta Oggetti, sferrai un diritto sinistro in direzione del suo naso, celato in parte dal suo elmo. [I Slot Azione]Velocità: Rossa
    Forza: Rossa+2
    Potenza 10

    I ganci errano off limits. Il fianco destro era stato danneggiato dalla sua ginocchiata.
    Potenziai il braccio all'inverosimile.
    Speranzoso di ottenere qualche effetto, il flusso chakrico irrorò1 Basso le ghiandole surrenali.
    ARGH!
    Era normale che bruciasse così tanto? Questa volta non avrei avuto alcuna risposta dalla mia voce interiore.

    Facendo perno sul piede sinistro, provai a colpirlo sulla zona esterna del ginocchio sinistro con un rapido calcio circolare destro. [II Slot Azione]Velocità: Rossa+2
    Forza: Rossa
    Potenza 10

    Il colpo doveva essere il più rapido possibile e aveva l'obiettivo di spostare l'attenzione del samurai verso il basso, lontano dal kunai impugnato tra le dita della mano destra, che intanto si sarebbe spostata verso l'alto per poi scendere a picco in direzione della sua gola, più vicina qualora l'uomo si fosse piegato verso destra a causa del colpo ricevuto sul ginocchio. [III Slot Azione]Velocità: Rossa+3
    Forza: Rossa
    Potenza 8

    Il chakra potenziò ogni attacco, ma solo sull'affondo decisi di impastare una modesta1/2 Basso quantità di chakra sulle ghiandole del sistema endocrino, con la speranza di poter rivivere gli effetti generati dall'adrenalina.

    jpg






    Chakra: 26/40
    Vitalità: 10/14
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Kunai × 5
    • Bende Rinforzate × 2
    • Lancia Spiedi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Doppia Lama × 1

    Note
    ///


    Piccolo squarcio sul passato di Namae. Le conseguenze di tale "regalo" saranno visibili a fine combattimento :guru:


    Un nuovo Armoraro


    Chapter VI - Villaggio di Koje




    Fudoh accettò di buon grado la nuova prova.
    Prima di ritornare al proprio lavoro, l'ex Armoraro rimase a fissare il kiriano alle prese con la sua creatività e il suo ingegno. Con la matita stretta con le dita della mano destra, egli tracciava archi e linee in rapida successione, prova che il kiriano aveva già trascorso del tempo a fantasticare su possibili armi da realizzare.
    Bene. Pensò, felice.


    In un ora, Poo-sama ultimò i tirapugni da consegnare.
    Oltre a saper modellare il metallo incandescente a colpi di martello, l'ex armoraro aveva buone capacità artistiche. Con pennelli di diversa dimensione, egli aveva verniciato la lama e l'impugnatura delle due armi con colori diversi in maniera perfetta, senza alcun difetto e sbavatura.
    Quando Fudoh si avvicinò con il suo progetto tra le mani, l'uomo dalle nocche di acciaio afferrò il foglio senza farselo ripetere due volte.
    Oooh. Mormorò, avvicinandosi alla luce emanata dal forno ancora acceso. Ciò che i suoi occhi vedevano meritavano un illuminazione con la i maiuscola.

    Su quel semplice pezzo di carta, il kiriano aveva disegnato due guanti molto lunghi.
    Su di essi, il ragazzo aveva inserito peculiarità e punti di forza tipiche di diverse armi, tra cui l'artiglio del drago, potenziamento molto in voga a Konoha. Quel modo di pensare a nuovi possibili armi da combattimento era molto valido, ma aveva dei limiti ben precisi, tra cui la "nascita" di svantaggi non trascurabili, come il peso eccessivo causato dalle troppe lame, scaglie o altro, ma non sembrava quello il caso.
    Con quei guanti, ogni parte del braccio era in grado di danneggiare l'avversario.
    Ottimo. È un buon potenziamento, ottima sia in difesa sia in attacco. Forse peserà parecchio.
    Non aveva creato qualcosa di eccezionale e di innovativo, ma l'allievo meritava un giudizio positivo.
    Con diversi anni di pratica, egli avrebbe avuto l'esperienza giusta per dire la propria nel mondo degli Armorari.
    La sua attenzione si focalizzò sul sistema di fissaggio agli arti, costituito da una rete di lacci, cinte e fasce in cuoio.
    Perfetto il fissaggio al braccio.
    Riconsegnò l'elaborato al ragazzo.
    Io qui ho finito. Vogliamo....
    Nello spostare il proprio sguardo verso le scale che conducevano al piano superiore, dalle lunghe vetrate, egli vide Mikury parlare con due dipendenti. Alle sue spalle vi erano due uomini, armati ciascuno con un manganello retrattile.
    Erano piuttosto distanti, ma ciò non impedì a Poo di notare lo sguardo infuriato della segretaria. Le sue iridi erano fiamme vive.
    Sei venuto qui di nascosto vero? Ti stanno cercando?

    Salvo idee geniali, Fudoh avrebbe avuto davanti a sé due opzioni: nascondersi o vedersela con una donna in preda alla rabbia, scortata da due gorilla armati.
    Nel primo caso, oltre a trovarsi un nascondiglio, il kiriano avrebbe dovuto trovare un modo per far sparire tutte le prove della sua presenza, come ad esempio i tirapugni e i tekken modellati un ora prima.

    Nel secondo caso, invece, la donna avrebbe ordinato al giovane Fudoh di uscire dall'azienda. Se il barbone avesse rifiutato di uscire, i due energumeni si sarebbero fiondati su di lui tentando di colpirlo contemporaneamente prima alle braccia, poi sui quadricipiti delle gambe e infine al volto. [TA]Vel: Rossa
    For: Rossa
    Potenza: 10

    Arte della Contusione
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare attacchi a contusione più efficaci. Una volta a round, un danno a contusione può causare una riduzioni delle prestazioni: la zona colpita, se è un arto, può essere Semiparalizzata per 1 round. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: ½ Basso a colpo)
    [Da studente in su
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    Ricordi e Rivelazioni

    Il samurai era preda del proprio furore, dell'adrenalina che scorreva in lui, non si curò nemmeno delle parate del nemico, ma la sua attenzione fu catturata dal suono che lo spinse a ridurre l'attenzione verso Namae.
    E Namae ne approfittò.
    Così, mentre la musica di Jaro scivolava verso un'acuta requiem, il Taiyo sferrò un pugno al viso del samurai, il quale lo subì, ma apparentemente senza eccessivi danni, ma quello era solo l'inizio del contrattacco.
    Il calcio circolare alla gamba fece inciampare il nemico, ancora preda dell'illusione, ferendolo ben poco, ma lasciandolo lì dove Namae lo voleva per il suo colpo finale: al suolo, incapace di seguire il successivo affondo di un kunai, che penetrò le carni del collo, lasciando il samurai per terra pressoché senza vita.

    Non avrebbe contrattaccato quel misterioso nemico mascherato, sarebbe rimasto a terra, mentre la vita fluiva via dal suo collo e, nello stesso tempo, un rumore avrebbe potuto attirare l'attenzione di Namae: il rumore di corpi che cadevano a terra, i prigionieri dell'illusione di Jaro, che aveva adesso smesso di suonare.
    Non li ho uccisi, ancora, ho intenzione di interrogarli prima: c'era un samurai che in realtà era un ninja traditore del Suono e produceva questa droga... chissà se avevano contatti di qualche genere, o altro da poter seguire come tracce. Nuovi mercati a cui affacciarci per la nostra organizzazione non sarebbero male, non pensi anche tu, Namae-san?, chiese con un sorriso furbo.
    Non aveva mai usato la parola "Fiori", o nominato uno fra Lord Goemon o Lashmi-sama. Era un tipo attento ai particolari di certo, Jaro Shimasu.
    Il seguace di Lashmi, comunque, avrebbe lasciato al Taiyo la libertà di decidere del destino del samurai: lasciarlo lì, a dissanguarsi, oppure finirlo.
    Tua la vittoria, tua la sua vita., avrebbe semplicemente commentato. Per quanto, in quel contesto, il suo nemico gli aveva offerto di ottenere qualcosa di più della vita dello sconfitto: gli aveva aperto la via ad una nuova forma di potere, e di droga da vendere per i Fiori.

    Fine della festa


    O del corso accelerato



    Consegnai il mio progetto a Poo-sama e lui ne risultò positivamente colpito.
    Certo, quando glielo vidi avvicinare al forno per illuminarlo meglio, per poco non mi partì un urlo, ma seppi contenermi, poi, quando si complimentò, probabilmente il mio sguardo sorridente la diceva lunga su quanto ne fossi felice di quelle parole e che il mio progetto fosse piaciuto.
    Sì, probabilmente saranno pesanti da usare, ma un picchiatore deve avere dei buoni muscoli, penso che con il tempo chiunque ci farebbe l'abitudine., ipotizzai con un sorriso.
    Ce ne stavamo per andare, dopo quel piccolo scambio di pareri e devo dire che il mio sguardo passò dal mio progetto alle armi prodotte da Poo-sama ed erano davvero belle, molto artistiche, senza dubbio.
    Peccato che le parole dell'armoraro ripresero la mia attenzione: Nascosto? e mi girai verso dove guardava Poo-sama, notando la segretaria con due armadi su piedi che la seguivano.
    Ammetto di non essere bravissimo, sempre, a passare inosservato, ma ci provo, ogni tanto... però non ci riesco sempre., dissi, ispirando a fondo in attesa che la tizia apparisse con gli altri due.

    Non ne ricordavo il nome, nemmeno cercai di ricordarlo, semplicemente quando mi disse di andarmene, feci spallucce: Va bene, mi stavo annoiando, ora me ne vado, ok, ok..., non volevo rovinare i rapporti commerciali fra Kiri e quel luogo, quindi avrei accettato di andarmene senza fare eccessive storie.
     
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    Un fuunjutsu nascosto in un tatuaggio


    Chapter VII - Villaggio di Koje.


    Resistere al suono generato dal ninja di Ame fu un grave errore.
    I riflessi del rivale scesero a dismisura e io ne approfittai, senza alcuna esitazione.
    Squarciai nuovamente il suo collo, accelerando la sua morte.
    Cadde a terra, sopra il suo stesso sangue, con gli occhi sbarrati.
    Quanto sangue scorreva nelle vene di un uomo? Molto, a giudicare dalla chiazza rossa attorno al corpo del nemico.
    Ora che lo scontro era terminato a mio favore, il musicista otese liberò dal genjutsu i sottoposti del samurai.
    Caddero ai suoi piedi, privi di senso.
    Jaro menzionò la possibilità di nuovi affari per l'organizzazione. I poteri bramati durante lo scontro vennero dimenticati. Quando si parlava di affari, tutto perdeva significato. Incarnavo lo spirito di Ame.
    Soldi, soldi, soldi.
    Sì. Annuì, ricambiando il suo sorriso.
    L'alleato indicò l'uomo che avevo ridotto in fin di vita.

    Lo porterò ai nostri macellai.Presi la Doppia Lama a terra e con un movimento dall'alto verso il basso tentai di mozzare il collo del nemico con un taglio netto e preciso.
    Iniziai a cercare indizi sui contatti che l'organizzazione del samurai possedeva con clan, villaggi o gruppi vari.
    Con un po' di fortuna, avremmo trovato qualche informazione.

    jpg



    Fu in quel momento che il mio volto prese letteralmente fuoco.
    Un dolore atroce, insopportabile. Gridai, con tutta la voce che avevo in corpo.
    Sorpreso e stupido da quell'avvenimento, mi voltai verso Jaro, con le mani davanti al naso e il busto inclinato in avanti. Sentivo la pelle bruciare, come colpita da una pentola di olio bollente.
    Fortunatamente quell'atroce sofferenza durò solo qualche secondo.
    Oddio...borbottai, ansimante.
    Quest'ultimo avrebbe notato un cambiamento sul volto del suo compagno. Il naso aquilino era diventato stretto, piccolo e rivolto all'insù. Il tatuaggio sul mio occhio era mutato. Alcune linee e curve erano scomparse, senza motivo.
    Cosa era accaduto?
    Mi tastai il naso, zona in cui il bruciore si era focalizzato.
    Spaventato dal cambiamento, cercai uno specchio. In assenza di esso, mi sarei osservato con il riflesso dell'armatura del samurai ucciso. Fu uno shock ritrovarsi con un naso da giovanotto su un volto da trentenne.
    Ti era stato detto: non pensare al passato. La voce era ritornata, addolorata e triste.
    Quel tatuaggio non è stato realizzato con semplice inchiostro. Vi è del chakra all'interno. La donna mi aveva tracciato un fuunjutsu sul volto? Nessun ninja se n'era accorto, compresi Jaro e Lashmi.
    Doveva essere un jutsu di alto livello.
    Eliminarlo sarà estremamente doloroso...e Ame non potrà più essere la tua casa.
    Per qualche motivo, mi fu subito chiaro l'obiettivo della donna. Farmi pagare l'accesso ai ricordi con la perdita del mio nuovo aspetto.
    Consapevole della mia curiosità e del mio amore per Ame, ella aveva creato quel fuunjutsu per spingermi a diventare sempre più potente, fino a quando, ritornare al mio aspetto pre-amnesia non sarebbe stato più un pericolo.
    Esatto
    Nulla mi vietava di vivere senza guardarmi alle spalle, anzi, era ciò che tutti desideravano. Tutti, meno che il sottoscritto.
    Decisi di far finta di nulla.
    Mi concentrai sulla missione, ormai agli sgoccioli.
    Interroghiamoli e poi andiamocene.
    Volevo solo tornare a casa e riflettere su ciò che era accaduto.






    Fine addestramento.


    Chapter VII - Villaggio di Koje




    Le scuse del ragazzo non scalfirono l'animo duro della segretaria. La donna continuò a fissarli in cagnesco, ignorando le attività svolte dal ragazzo. Se lo avesse saputo, i due sarebbero stati costretti a usare la violenza per uscire da lì, ma per loro fortuna, ella non era una tipa sveglia, d'altronde sarebbe bastato notare le mani luride del giovanotto per capire che egli aveva maneggiato gli utensili dell'azienda senza alcun permesso.


    Dopo aver preso i tirapugni appena lavorati, Poo seguì il kiriano.

    Una volta all'esterno, l'ex Armoraro decise di spendere parole d'oro per il suo allievo.
    Hai talento. Ricorda che essere armorari può darti vantaggi anche per la tua carriera ninja. Come resistere al calore, alle scintille e a molto altro.
    Ritorniamo a casa. S'incamminò verso il confine, da dove erano giunti qualche ora prima.





     
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    Jaro sembrò sorpreso nel sentire l'altro urlare e lo risultò ancora di più quando ne vide il volto.
    Uhm... Lashmi-sama aveva accennato qualcosa sul fuuinjutsu che avevi in volto, ma non pensava, né lo pensavo io, che potesse essere una cosa del genere... hai una tecnica che maschera il tuo aspetto? Ma è un pò strana..., fu l'unico commento del ninja musico, a meno di altre parole di Namae che, verosimilmente, non sarebbero arrivate.
    Alcune cose del suo compagno di missione erano certe: la prima era che fosse uno che sapeva farsi gli affari suoi.
    La seconda era di non sottovalutarlo con un qualsiasi strumento musicale (lo aveva di certo capito in quel breve tempo assieme il Taiyo).
    La terza era che quel tipo sapeva ottenere informazioni anche da nemici svenuti: come la mano che mise sulla testa di ognuno di quelli che aveva messo ko, rivelò.
    Ci volle meno di mezz'ora per investigare tutte le loro menti, poi lo Shimasu parlò: Sembrerebbe che il defunto samurai fosse l'unico produttore del suo prodotto, ma si riforniva di altre varietà di roba, non naturali come la sua, provenivano dal di fuori dei territori della Neve: aveva alleati in un'isoletta nel mare Kaizoku, nei territori del Paese dell'Acqua.
    Ne dovremo parlare con Lord Goemon, potrebbe non esserne contento.
    , fu il suo unico commento.

    Il duo avrebbe lasciato di lì a poco la piccola cittadina e con il cadavere del Samurai, grazie ai contatti di Lashmi nei Cuori, Namae avrebbe avuto informazioni per migliorare il controllo del potere che aveva assaggiato quel giorno, avrebbe potuto usare il proprio corpo come un'arma molto meglio di tanti altri shinobi!

    Missione conclusa


    Pure l'apprendimento!



    La segretaria si dimostrò ancora una volta gentile come un pugno nei denti (ne avevo presi, forse erano persino più piacevoli di lei, ma non la conoscevo così bene...).
    Almeno non ebbe niente da ridire sul lavoro fatto lì, probabilmente perché non se ne rese conto: Poo-sama fu attento nel nascondere il tutto.
    Certo, avessero cercato la rissa, non avrei detto di no, ma non volevo, appunto, rovinare i rapporti commerciali di Kiri con quel posto, né dare problemi ulteriori all'ex armoraro.

    Poo-sama mi raggiunse fuori dalla Gechi Company dopo pochi minuti, facendomi i complimenti e dandomi suggerimenti per il mio futuro da armoraro, suggerimenti che continuò a darmi per il resto del viaggio di ritorno.
    Avevo imparato qualcos'altro d'interessante in questo viaggio, il ché, di per se, era una grande cosa, poi conoscere Poo-sama lo era stato anche di più.
     
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