Questioni di clan

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    Dracarys

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    Questioni di clan


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    Quella volta non le era stato assegnato uno studente qualunque, un semplice appartenente al clan da valutare come le era già capitato più di una volta. Stringendo fra le mani in fascicolo di Satoru Uchiha che le era stato consegnato giusto qualche minuto prima da un membro dell'accademia di stanza a Konoha si ritrovò ad accartocciare i lati del foglio che teneva in mano, pensando inizialmente ad uno scherzo. Proprio a lei avevano affidato un Uchiha figlio di due nukenin?
    Il pensiero volò immediatamente a sua madre, dispersa chissà dove a Cantha (o almeno così sperava) e la kunoichi dovette scuotere la testa pesantemente per ricacciarlo indietro, non era di certo quello il momento di perdersi in determinati ricordi finendo solo ed esclusivamente con il rovinarsi l'umore.
    Non sapeva se la scelta di lasciar gestire a lei un caso simile fosse casuale o volontaria, qualsiasi fosse il caso era chiaro il motivo per cui vi era così tanta attenzione dietro quello studente: quanto realmente ricordava del suo passato, e quanto poteva effettivamente dimostrarsi un buon elemento per il villaggio? Stava alla ragazza in quanto esaminatrice valutarlo.

    Satoru avrebbe ricevuto l'indomani mattina, quasi all'alba, una convocazione: questa volta Kairi non era andata di persona ma aveva fatto mandare un messaggero, scegliendo appositamente il sorgere del sole come orario di consegna per un motivo pensato. Voleva che fosse chiaro fin da subito allo studente privo di memoria quanto la vita da shinobi fosse dura e come anche una improvvisa sveglia all'alba fosse da mettere in conto.
    Il messaggero, un uomo anonimo attorno ai 50 anni, avrebbe semplicemente consegnato un foglietto in mano a Satoru non appena questi si fosse presentato Sei atteso alle mura fra un paio di ore, li troverai la tua esaminatrice, appartenete allo stesso clan. Cerca di essere puntuale, vai preparato di tutto punto con tutto l'equipaggiamento che ti ha concesso l'accademia. Considerala la tua prima missione ufficiale, aspirante shinobi senza dire altro e senza ovviamente presentarsi avrebbe quindi voltato le spalle al ragazzo, saltando via con un balzo nel tetto più vicino. Sul foglio lo studente non avrebbe trovato altro che un riassunto, scritto in maniera ben più formale, di ciò che gli era appena stato detto, assieme ad esso la foto
    di una ragazza, l'esaminatrice che gli era stato assegnato in maniera tale da non avere problemi nel riconoscerla alle mura.

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    Kairi arrivò sul luogo dell'appuntamento mezz'ora in anticipo; anche la puntualità del ragazzo era per lei un modo importante per capire quanto prendesse sul serio la cosa ed un suo arrivo in anticipo, in orario o in ritardo sarebbe stato un piccolo pezzo da aggiungere al puzzle che doveva costruire quel giorno.
    Il corpo completamente avvolto nel suo lungo mantello da viaggio nero l'Uchiha era seduta su una panchina in marmo, appoggiata all'interno delle mura ad un paio di metri di distanza dal portone principale, e stava ancora sfogliando il fascicolo che le era stato consegnato il giorno prima, concentrandosi in particolare sulla foto del ragazzo: non aveva mai visto prima di allora cicatrici simili ed una parte di lei era convinta che fosse un bene per Satoru aver perso la memoria. Qualunque fosse il motivo di quelle ferite il suo passato non doveva essere stato per nulla semplice.
    Seduta accanto a lei, ormai inseparabile compagna di decine di avventura, stava Kiba, una lupa bianca delle dimensioni di un pastore: l'evocazione si stava godendo con gli occhi leggermente socchiusi le distratte coccole dell'Uchiha che avrebbe infine riposto il fascicolo, sfregandosi le mani e scaldandole di tanto il tanto con il fiato nel tentativo di farle tornare ad una temperatura umana. L'autunno era infine arrivato e stare immobile a quell'ora del mattino non era esattamente piacevole, anche per un fisico allenato ed addestrato come il suo.





    Se ben ricordo sai già fare a giocare, in ogni caso ti faccio un minimo di introduzione. Qui ti chiedo un semplice post descrittivo, vorrei che descrivessi al meglio ciò che fa il tuo pg nel momento in cui viene contattato, qualche descrizione dei suoi pensieri ecc., tutto ciò che ritieni giusto infilare per rendere narrativo il tutto.

    Inizieremo ad approfondire il regolamento solo nei prossimi post, nel frattempo parlo con una piccola precisazione. Penso tu lo sappia già ma ma mi preme spiegare brevemente cos'è il metagame nel caso in cui non ne fossi a conoscenza: giochi il tuo pg senza sapere ciò che pensa chi avete di fronte, senza sapere ciò che farà oppure senza sapere cosa potrebbe accadere quindi è qui è fondamentale essere corretti e coerenti in questo, lo staff gdr ci tiene e credo tu abbia già visto che sono presenti stemmi infamia. Sono qui da due anni e non ho mai visto nessuno prenderli, di solito sono tutti piuttosto bravi, ma son lì come monito :P


     
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  2. Armaros
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    È mattina e il giovane Uchiha sta dormendo nel letto della stanza concessagli dal clan. Nulla di raffinato, con ben pochi comfort e tutto alquanto scomodo, quasi come se ce la avessero con lui. Come biasimarli, d’altronde si tratta pur sempre del figlio di due Nukenin di alto rango e un po’ di astio nei suoi confronti è del tutto normale. Fuori è quasi l’alba e Satoru ronfa sotto le coperte, bello e beato, senza la benché minima preoccupazione. Il motivo è semplice, come ogni altra sera per precauzione aveva piazzato un ingegnoso allarme in giro per la stanza, composto da comuni campanelle e fili di nylon trasparenti. Il funzionamento è alquanto semplice e allo stesso tempo ingegnoso. Collegato in un particolare intreccio da un ingresso all’altro, comprese le finestre, in modo che al minimo movimento delle stesse si metta a suonare, svegliando così l’Uchiha. Di certo non si aspettava di essere convocato quel stesso giorno, tutto molto improvviso, difatti al bussare del messaggero si attiva l’allarme, svegliandolo di soprassalto. Si avvicina quindi alla porta in pigiama, dopo aver preso il Tanto da sotto il materasso e tenendolo ben saldo con la mancina dietro la schiena, pronto mentalmente a ogni eventualità. Una volta aperta, nota la presenza di un uomo sulla cinquantina. Rimane ad ascoltarlo con attenzione, ogni sua singola parola e con orecchie ben aperte, in modo da non perdersi nessun dettaglio e rimanendo in posizione eretta davanti a lui.

    • Proprio del mio stesso clan doveva essere la mia esaminatrice? Possono mandarmi via subito se la loro intenzione è trovare una scusante per cacciarmi dal villaggio. Darmi delle colpe per qualcosa che nemmeno ricordo non è giusto. Neanche ricordavo il fatto che i miei genitori fossero due noti Nukenin, maledetta amnesia, chissà chi ero e cosa facevo prima di tutto questo, probabilmente non lo scoprirò mai. •

    Pensa il giovane con sguardo neutro in modo da cercare di non destare sospetti al messaggero, ma con svariati sentimenti negativi che nello stesso istante affiorano nella sua mente, cercando tuttavia di darsi un contegno.

    - Sarà fatto signore. -

    Risponde allo sconosciuto con fare serio e rispettoso, con pancia in dentro e petto in fuori. Tenendo la destra lungo il fianco e la mancina ancora ben salda al manico dell’arma dietro la schiena, vedendo poco dopo il messaggero dargli le spalle e scomparire.
    Una volta chiusa la porta va quindi immediatamente a prepararsi senza perdere tempo, dandosi una lavata veloce per poi fare colazione. Successivamente va a estrarre le vecchie graffette chirurgiche dalla pelle, andando a farla penzolare dal suo corpo in uno spettacolo macabro, disinfettandosi e cambiandole con delle nuove, accennando qualche smorfia per via del dolore. Infine si veste, equipaggiandosi a modo e con una precisione certosina, uscendo successivamente dalla porta e incominciando a dirigersi nel luogo indicatogli dall’uomo poco prima.

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    Arriva cinque minuti in anticipo il giovane, incappucciato, si guarda attorno alla ricerca della sua esaminatrice, guardando nel mentre la sua foto che ha portato con se. Poco dopo una piccola ricerca nota la presenza di una lupa bianca insieme a una giovane ragazza, che pare essere l'Uchiha della foto, almeno da lontano sembrerebbe così. Si avvicina quindi a essa, con passo lento, abbassandosi il cappuccio e arrivando a distanziarla di qualche metro, vicino al portone principale e mettendo in mostra le sue innumerevoli cicatrici in modo da farsi riconoscere.

    - Salve, lei deve essere l'esaminatrice, io sono Satoru Uchiha, piacere. -

    Si presenta con fare serio e al col tempo rispettoso verso il suo superiore, facendo un mezzo inchino e rimanendo poi ad attendere una risposta, in posizione eretta. Nel mentre osserva con un certo interesse la lupa, la trova bellissima, sorridendo infine leggermente a essa.
     
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    Pensato
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    Lo studente arrivò in anticipo e questo per la kunoichi fu un primo punto a suo favore, così come il suo modo di fare educato. Prima di alzarsi la genin lo squadrò qualche istante, indugiando in particolare sulle strane cicatrici ma distogliendo lo sguardo prima che la cosa potesse diventare opprimente per il nuovo arrivato: allo stesso tempo Kiba si avvicinò al ragazzo scodinzolando, cordiale come al solito mentre ne approfittava per annusare le sue gambe Ciao, io sono Kiba! Cosa hai fatto in faccia? Le tue cicatrici sono strane curiosa e per nulla avvezza alle regole sociali umane nonostante fosse legata a Kairi da ben più di un anno ormai la lupa non si preoccupò troppo di domandare la prima cosa che le capitò per la testa, beccandosi immediatamente un'occhiataccia da parte di Kairi.
    Kiba! Ti ho detto più di una volta che non è necessario dire tutto quello che ti passa per la testa la ragazza si alzò avvicinandosi ad entrambi di qualche passo mentre l'evocazione abbassò le orecchie socchiudendo leggermente gli occhi, quasi fosse stata colta in flagrante Ok, scusa, scusa! Nel mio branco non siamo permalosi come voi boffonchiando scocciata sarebbe tornata verso Kairi, sedendosi ai suoi piedi con fare annoiato.
    La kunoichi si sarebbe infine inchinata a sua volta in segno di saluto Satoru ben arrivato, io mi chiamo Kairi e come penso ti sia già stato detto facciamo parte dello stesso clan. Sarà mio compito valutare le tue capacità e la tua affidabilità in questa tua prima missione, se sarai ritenuto idoneo la tua strada verso il genin sarà spianata. Dammi pure del tu accennò appena un sorriso cercando di mostrarsi più cordiale di quanto non si sentisse: l'idea di avere davanti un figlio di due nukenin la preoccupava non poco, ma non si poteva di certo giudicare uno shinobi dal suo abito. Anche lei era figlia di una traditrice eppure le alte sfere del villaggio si erano da sempre fidate ciecamente di lei e di suo padre, ma era anche vero che in ben pochi a sapere dell'accaduto.

    Incamminiamoci disse facendo un cenno al ragazzo di muoversi e cominciando a percorrere il sentiero per uscire dal villaggio, passando fra le possenti porte e salutando qualche guardiano di turno mentre la lupa trotterellava a pochi metri di distanza da loro. Non appena furono circondati dagli alberi che incorniciavano il sentiero parlò nuovamente Il nostro incarico oggi sarà semplice, dobbiamo raggiungere un piccolo villaggio ad un paio di ore di cammino da qui e scortare la figlia di un ricco imprenditore della zona nuovamente nella città più vicina, Tatsukama. Non è la prima volta che la famiglia riceve delle minacce e temono per l'incolumità della loro erede, è prioritario che non le succeda nulla, neppure un graffio, in questo sono stati estremamente chiari
    Guardò ad osservare il giovane Uchiha dritto negli occhi, domandandosi quali fossero le sue reali potenzialità ed in quanto tempo avrebbe risvegliato il suo sharingan, sempre se ne fosse in grado: non tutti gli appartenente al clan riuscivano a padroneggiarlo. Dopo una lunga pausa si decise a domandare ciò che le passava in testa in quel momento Hai qualche ricordo antecedente al tuo ritrovamento? Quelle cicatrici... abbassò lo sguardo studiando il suo viso ed il suo corpo prima di tornare a fissarlo ...non le ho mai viste prima, devono essere state provocate da qualcosa di terribile
    Si rendeva conto di quanto potesse essere delicato l'argomento, ma era in ogni caso decisa ad indagare. Una volta ricevuta una risposta dal ragazzo avrebbe poi continuato Questa è una domanda di rito e forse banale, ma vorrei sapere qual'è il tuo nindo: per quale motivo desideri diventare uno shinobi? aveva letto nel fascicolo come quella scelta fosse una sorta di modo per riscattarsi dalle sue origini ma quello era il parere di chi l'aveva salvato, voleva capire cosa passasse realmente per la testa al ragazzo.


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    Conversando o rimanendo in silenzio il viaggio verso il villaggio fu estremamente tranquillo e privo di qualsiasi tipo di imprevisto. Sulla loro strada incontrarono di tanto in tanto qualche passante che osservò stranito lo studente senza però fiatare ed i due arrivarono ben presto alla loro meta, il piccolo paese Futo.

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    In apparenza quasi disabitato ed ancora avvolto dalla foschia tipica delle mattine autunnali era difficile credere che proprio in quel luogo vivesse un imprenditore dalla ricchezza tale da potersi permettere ben due shinobi, seppure uno di loro fosse
    solo un aspirante ancora, per scortare la figlia. Percorse le tranquille stradine non fu difficile trovare l'enorme villa, un simbolo in oro e nero rappresentante un curioso cinghiale alato ben chiaro sia al cancello d'entrata presente sulle mura sia impresso nelle porte di ingresso dell'abitazione a qualche metro di distanza
    Il posto è questo. Non si può dire che si trattino male nemmeno nel suo futuro più radioso la kunoichi avrebbe mai potuto permettersi una villa simile. Suonata la campanella appesa al cancello sarebbe quindi rimasta in paziente attesa che qualcuno li venisse a ricevere, mentre Kiba annusava con il naso all'insù la zona, captando ogni tipo di odore che il suo naso riusciva a catturare.


    Come impostazione generale te la cavi più che bene, unica cosa come ti ho già detto è il cercare di fare un po' attenzione ai tempi verbali

    Comincio già a spiegarti un po' di regolamento, non combatterai in questo round ma almeno inizi con un infarinatura generale e non ti butto dentro tutto assieme

    Per cominciare hai a disposizione ogni round per combattere/attivare meccanismi ecc. 3 slot azione, 2 slot tecnica e 3 slot difesa. Gli slot difesa ti servono ovviamente solo quando hai subito un'attacco, se sei tu a cominciare ti servono solo slot azione e tecnica.

    Slot Azione: Con uno slot azione puoi attaccare sia in maniera ravvicinata sia a distanza, con armi o senza armi, muoverti di tot. metri (i metri variano in base alla tua energia, ad esempio tu come energia bianca puoi muoverti 6 metri da studente, movimento in cui è compreso eventualmente il salto), utilizzare un equipaggiamento (bomba, fumogeno ecc.) oppure convertirlo in slot difesa nel caso in cui sia necessario. Puoi anche utilizzarli per mantenere alcuni tipi di tecniche derivate dalle TS (ad esempio creazione dello sharingan)

    Slot Tecnica: In un turno ne hai due appunto (di base, poi puoi potenziarti con il tempo ma non è il tuo caso), e ti servono per utilizzare tecniche base,avanzate o speciali. Devi considerare che però puoi utilizzare solo UNA tecnica avanzata per turno, quindi puoi usare o 2 tecniche base, o una tecnica base ed una avanzata. Puoi anche utilizzarli per mantenere alcuni tipi di tecniche

    Slot Difesa: Servono unicamente per difenderti, ed al contrario degli slot azione non possono essere convertiti in nient'altro. Sono sempre a discrezione del difensore e l'esito della difesa dipende per un buon 50% dalla sua bravura e fantasia oltre che dalle sue statistiche, ovviamente è sempre necessario essere corretti e coerenti. In uno slot difesa puoi schivare, parare o muoverti (per il movimento contrariamente allo slot azione puoi muoverti solo di 1/3 del tuo movimento base nel caso dell'energia bianca quindi sarebbero 2 metri)

    Per finire esistono le Azioni Gratuite , che possono essere istantanee (estrarre un'arma),
    veloci (fare una finta, lanciare un'oggetto che non sia offensivo) o lente (caricare meccanismi non offensivi, usare veleni ecc.). Questo tipo di azioni non hanno limite se non il realismo, torniamo sempre al discorso di prima, quindi non è il caso di abusarne. Inoltre possono causare ADO, ma introdurrò la cosa più avanti per il momento andiamo per gradi.

    Altra cosa fondamentale e che le azioni dell'attaccante sono sempre ipotetiche, quindi non puoi scrivere "colpì con lo shuriken al collo tizio X" ma "cercò di colpire con lo shuriken al collo tizio X".
    Il difensore al contrario come ti dicevo su ha completo potere decisionale sulla difesa, ovviamente basandosi sul realismo e sulle statistiche, che ti spiego nel prossimo post

     
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  4. Armaros
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    L’Uchiha è da poco arrivato a destinazione, qualche minuto in anticipo. Odia i ritardatari e non si permetterebbe mai di arrivare in ritardo, sia che si tratti di un appuntamento o qualsiasi altra cosa. Si è educatamente presentato, rimanendo in posizione eretta a giusto un paio di metri dalle due, non facendo caso a come la Kunoichi lo squadri qualche attimo sulle sue cicatrici. Continua a osservare la lupa, rimanendo sorpreso dal fatto che riesca parlare la sua stessa lingua, osservandola a tratti sbigottito, mentre la vede scodinzolargli attorno. Gli occhi sono completamente sgranati, non ha mai visto una evocazione prima d’ora. Un lungo respiro prima di tornare tranquillo, accovacciandosi.
    - Ciao Kiba, cosa sei di preciso? Non ho mai sentito un animale parlare la nostra lingua. -
    Domanda con fare educato alla creatura, accennando un sorriso e allungando la mancina per tentare di accarezzarla sul muso, sempre se vuole, andando altrimenti a ritirare il braccio lungo il fianco.
    • Possibile che io non abbia mai visto nulla di simile? Quella Kunoichi sembra così tranquilla di fianco alla lupa, come se fosse dell tutto normale parlare con una creatura simile. Magari è una cosa normalissima in questo mondo e io non ricordo nulla a causa del mio stato, maledetta amnesia. •
    Non sta troppo a pensarci, tornando in piedi davanti a loro. Rimane distante di giusto qualche passo, sentendole discutere sulle sue cicatrici e ascoltandole attentamente, con orecchie ben aperte, cercando così di non perdersi neanche una loro singola parola. Non che gli importi, lo fa solo per educazione.
    - Grazie Kairi. Si, sono stato avvisato in merito. -
    - Ottimo, spero che riuscirò a soddisfare le aspettative del villaggio. -
    Ricambia il sorriso, tuttavia come dice un vecchio detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Ha pur sempre avuto una forte amnesia e al momento non si ricorda nulla. Inoltre potrebbero anche avergli mentito su quel poco che gli hanno raccontato del suo passato, non può saperlo.

    Non rispende alla sua richiesta, ma incomincia a seguirla senza perdere tempo, muovendosi accanto a lei e percorrendo quel sentiero a lui sconosciuto. Osservando con attenzione l’ambiente circostante in modo da cercare d'imprimerlo nella mente, onde evitare di scordarselo.
    - Tutto chiaro, dobbiamo scortare e proteggere l’erede di una persona benestante. –
    Il tono è tranquillo, neutro e rispettoso nei confronti del suo superiore. Si guarda continuamente attorno per prudenza, fino a quando la mora non domanda all'improvviso del suo passato, mostrando di colpo uno sguardo vuoto e cupo. Quasi come se i suoi occhi si fossero spenti e avessero perso lucidità. Non riesce a ricordare niente e questo lo preoccupa.
    - Nulla, mi dispiace… -
    Risponde con un piccolo nodo alla gola, senza tuttavia fermarsi e continuando a camminare di fianco alla Kunoichi.
    - Non sono riusciti a curarle nemmeno con avanzate tecniche mediche, devono essere state provocate da qualche strano e potente Jutsu, almeno così dicono. -
    Finito di rispondere alle domande di Kairi, manda giù un grosso accumulo di saliva, cercando di riprendersi e accennando un sorriso per quanto sforzato.
    - Voglio essere accettato dal villaggio, non ho motivazioni nobili oppure uno scopo derivato da vendetta o simili. Semplicemente voglio mostrarmi degno di far parte di Konoha e del clan che mi ha accolto nonostante tutto. -
    Conclude, proseguendo quindi il cammino, parlando del più e del meno con il proprio superiore, giungendo infine a destinazione e spalancando la bocca per via dello stupore.
    - Affatto, deve essere bello vivere in una abitazione simile. -
    Lui d'altro canto abita in un minuscolo e scomodo appartamento offerto dal clan, non si sognerebbe mai di vivere in un tale lusso. Infine rimane in attesa, dopo che la Kunoichi ha suonato il campanello, aspettando che li facciano entrare, mentre continua a guardarsi attorno.
     
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    La lupa bianca guardò lo studente spostando la testa di lato, incuriosita da quella strana domanda Sono una lupa, che domande. Faccio parte del branco di Amaterasu, sono ancora una cucciola ma presto diventerò grande come nemmeno immagini! Continuò, gonfiando il petto orgogliosa Penso tu non abbia mai visto nessuno grande come la mia mamma o il mio papà il vita tua!
    Mentre parlavano Kairi si avvicinò cauta: era strano che qualcuno in accademia non avesse mai visto un'evocazione, ma si stava dimenticando di come il ragazzo soffrisse di una grave amnesia Sono evocazioni, ognuno di noi può legarsi ad un gruppo di creature e richiamarle nel momento del bisogno, oppure viaggiare con loro come faccio io. Quando sarai abbastanza esperto potrai farlo anche tu, anche se dovrai guadagnarti la loro fiducia: come vedi, sono creature senzienti esattamente come noi concluse, coccolando ancora una volta Kiba sulla testa. Doveva essere terribile non possedere alcun ricordo...

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    Il suo sguardo si addolcì un poco quando sentì i racconti del ragazzo, le sembrava totalmente sincero Capisco. Pian piano forse recupererai i ricordi, abbiamo ottimi medici a Konoha e penso possano aiutarti. E' certo che quelle ferite sono ben strane...chiunque le abbia fatte doveva possedere una capacità fuori dal comune mai prima di allora aveva visto delle simili cicatrici e nonostante non fosse un medico le riusciva difficile capire cosa avesse potuto crearle.
    Sorrise poi nel sentire le intenzioni di Satoru Avrai modo di dimostrarlo e di guadagnare la fiducia di tutti, questa missione sarà solo la prima di tante. Ma devo avvisarti, gli Uchiha non sono ben visti all'interno del villaggio e fuori da esso sospirò, ormai rassegnata Non da tutti perlomeno: vi sono troppe storie di sangue nel nostro passato e la gente lo ricorda. Non scoraggiarti se mai troverai qualche persona così superficiale da non vedere il tuo vero io. Con due genitori nukenin, per te sarà ancora più difficile suppongo continuò, schietta e per nulla intenzionata a nascondere quella che riteneva essere la realtà: da sempre gli Uchiha erano visti in malomodo da molti, da altri invece erano considerati solo come possibili fonti dello sharingan.
    Aveva perso il conto ormai delle persone che le avevano promesso come le avrebbero strappato gli occhi dal corpo, anche se diverse ormai non erano più in grado di raccontarlo. Le origini dello studente non gli avrebbero di certo reso le cose più semplici ed anche lei stessa doveva ammettere che la cosa non la rendeva completamente tranquilla, tuttavia non voleva farsi condizionare dalla superficialità così come tanti altri avevano fatto con lei in passato: sapeva bene quanto fosse orribile quella sensazione e, almeno per il momento, Satoru le sembrava tutto tranne che un pericolo per il villaggio.

    ----------------------------------------------------------



    Alla villa furono accolti da un impettito servitore che, dopo aver richiesto chi fossero, li avrebbe accompagnati per le lussuose stanze dell'abitazione fino a farli arrivare in un salotto grande quasi come il piano terra della casa della kunoichi. Lì i due avrebbero atteso qualche minuto, Kairi non si sarebbe seduta ma il ragazzo avrebbe potuto farlo se desiderato, constatando come il divano fosse uno dei più comodi da lui mai provato.
    Infine sarebbero arrivati da loro i padroni: moglie e marito vestiti di tutto punto con abiti lussuosissimi, accompagnati da una ragazza dallo sguardo scocciato e dagli occhi vacui, bianchi quasi possedesse il byakugan. Osservandola più attentamente però entrambi avrebbero capito come non si trattasse affatto di una kekkai quando la piccola non si girò a guardarli appena arrivata, sedendosi in maniera piuttosto automatica sulla sedia ove l'accompagnarono i genitori. Sembrava in tutto e per tutto, cieca.



    I genitori non si persero in troppe chiacchere, spiegando ad entrambi il compito che era loro affidato: non doveva perdere di vista la loro figlia, Toph Beifong, neppure un secondo. La ragazza visto la sua grave condizione non era assolutamente in grado di difendersi ne di viaggiare da sola secondo loro, e compito dei due shinobi era anche essere i suoi occhi.
    Fu quasi solo il padre a parlare mentre la madre annuiva seriamente ad ogni sua raccomandazione, quasi mezz'ora di monologo in cui l'uomo indicò loro anche come fosse fondamentale che la figlia non camminasse più di 4 ore di fila, come dovesse mangiare almeno 4 volte al giorno, di come dovesse dormire almeno 8 ore nel caso di pausa notturna (che loro auspicavano, non potevano neppure immaginare che Toph viaggiasse di notte) ecc. ecc. ecc.
    Durante tutta la chiaccherata la ragazza rimase immobile ed in silenzio, lo sguardo evidentemente scocciato ma rassegnata a quella che per lei ormai era evidentemente un abitudine. Fu solo dopo promesse su promesse ed assicurazioni da parte di Kairi e di Satoru che i due shinobi furono finalmente lasciati andare, mentre la madre alla porta si soffiava il naso salutandoli commossa all'idea che la figlia potesse fare "un simile viaggio senza di loro".

    Toph sarebbe rimasta in silenzio fino a quando il trio non fosse uscito dal villaggio, dove si sarebbe infine lasciata andare Finalmente! esclamò totalmente di sorpresa, facendo quasi saltare sul posto Kairi che stava mentalmente ripassando ogni cosa che le era stata detta.
    Eh? fu l'unica esclamazione dell'Uchiha, sorpresa da quella reazione.
    Spero non crediate a tutto quello che hanno detto i miei genitori continuò la piccoletta, sedendosi per terra, togliendosi le scarpe e rimanendo a piedi nudi Molto meglio! Si è vero, sono cieca ma so badare a me stessa! Ho provato a spiegarglielo più volte ma continuano a trattarmi come se non sapessi badare a me stessa. Non fatevi troppi problemi, se no rispetterete tutto quello che vi hanno detto non glie lo dirò, anzi, ve ne sarà grata. Era da tempo che non riuscivo a farmi una passeggiata senza di loro!
    Se uno di loro avesse cercato di farle rimettere le scarpe Toph sarebbe balzata indietro, mostrando un'agilità notevole per una persona cieca Nono, non provateci neppure. Io con i piedi "vedo". Tenere le scarpe per me è come girare con una benda sugli occhi per voi. Non dovreste sottovalutare il potere delle vibrazioni un sorriso sicuro si dipinse sul suo volto mentre Kairi lanciava a Satoru un'occhiata interrogativa, chiedendosi se anche lui fosse sorpreso quanto lei dalla reazione ma in parte consolata: la loro protetta sembrava avere fegato, ed il lavoro si sarebbe dimostrato ben più semplice di quello che pensava.

    Avrebbero quindi camminato per diverse ore in totale tranquillità, Toph non avrebbe fatto problema alcuno ed anzi avrebbe chiaccherato e scherzato tutto il tempo, mostrandosi ben più estroversa di quello che sembrava in apparenza e trovandosi particolarmente a suo agio con Kiba, ben più estroversa di entrambi gli Uchiha.
    Arrivato il tramonto ed ormai a metà strada Kairi avrebbe però imposto al gruppo di fermarsi: per quanto non fosse tenuta a rispettare tutte le dure regole che le erano state dette non voleva viaggiare di notte, sarebbe stato un azzardo troppo pericoloso con uno studente ed una piccola nobile da proteggere. Accampatisi in una piccola radura non avrebbe acceso un fuoco per evitare di attirare troppo l'attenzione, fortunatamente pur essendo autunno la notte non era ancora fredda e si stava tranquillamente al caldo nei giacigli. Finito di mangiare (gli shinobi avrebbero cenato con un paio di semplici onighiri a testa mentre Toph avrebbe banchettato con l'abbondante cena che le era stata preparata dalla sua famiglia, finendo con l'offrire parte del cibo ai suoi protettori) la kunoichi si sarebbe alzata, facendo cenno a Kiba di fare lo stesso.
    Vado ad ispezionare i dintorni prima di organizzarci per i turni per la notte, tu rimani con lei e tienila d'occhio. Kiba vieni con me, percorreremo tutto il perimetro partendo da Nord e ci incontreremo a Sud. Satoru, mi fido di te gli avrebbe lanciato un'intensa occhiata lasciando intere come la situazione fosse nelle sue mani, finendo poi con l'allontanarsi scomparendo fra le fronde dopo poco: ma mentre Kiba effettivamente avrebbe percorso l'intero perimetro da sola lei sarebbe saltata sopra il ramo di un'albero, nascondendosi fra le foglie e l'oscurità per poter osservare entrambi in una posizione da cui poter agire: suo compito era d'altronde si scortare la ragazza, ma anche capire qualcosa in più sul ragazzo, quale modo migliore di farlo se non quando quest'ultimo era da solo? In silenzio sarebbe quindi rimasta immobile nella sua posizione, studiando i due ragazzi.

    Dimmi un po', com'è fare il ninja? Avrei voluto iscrivermi all'accademia ma quegli iper protettivi dei miei genitori non me l'hanno mai concesso iniziò Toph, strappando dei fili d'erba con rabbia So anche usare il chakra sai, ma loro non lo sanno. E non lo devono sapere! esclamò, "fissando" severa il ragazzo con i suoi occhi sicuri, seppur ciechi.
    Fu solo dopo la sua risposta che si bloccò, facendo cenno all'Uchiha di fare silenzio Shh. C'è qualcuno, lo sento improvvisamente seria avrebbe voltato il viso verso la sua destra: passarono diversi secondi in totale silenzio, rotti all'improvviso da un sibilare nell'aria. 4 kunai si diressero velocemente verso di loro, due a testa, diretti rispettivamente al petto ed alla fronte di Satoru ed alle gambe di Toph [S.A. I][For e Vel:
    100, potenza 8]

    La ragazza non si sarebbe però di certo fatta cogliere impreparata: saltando da ferma si sarebbe infatti alzata di un buon metro da terra, dimostrando una prontezza ed una forza sorprendenti per una persona nelle sue condizioni, evitando in quel modo le due armi che andarono a conficcarsi nel terreno [S.D. I][Rif: 100]



    Allora qualcosa sai fare due ragazze sarebbero comparse dalle fronde, una dallo sguardo arrogante ed i capelli raccolti l'altra con i capelli più scuri più seria ma non meno pericolosa. Entrambe si sarebbero avvicinate con passo sicuro si sarebbero avvicinate ai due, mentre la prima,
    quella che sembrava essere il capo, parlò nuovamente Era un po' che vi seguivamo a distanza, aspettando il momento giusto per agire. Quella ragazza era pericolosa ma tu sei un pesce piccolo, non sarà difficile sistemarti continuò, rivolta a Satoru Certo che è una sorpresa, non mi aspettavo che anche lei sapesse difendersi. Renderà tutto più interessante
    Tsè, due damerine come voi non possono di certo farmi nulla. Forza, provate a prendermi!e senza che l'Uchiha potesse fare nulla per impedirlo Toph si sarebbe lanciata verso la ragazza dai capelli più scuri, nel tentativo di colpirla con un pugno diretto sul naso [S.A. I][For: 100, Vel: 100]
    Un sorriso si dipinse sullo sguardo dell'altra Uhm, ha fegato. Ma veniamo a te, ninja, hai due possibilità disse, alzando prima indice poi medio quasi stesse contando La prima, lasciarci prendere la tua amichetta senza troppe storie ed andartene indenne per la tua strada. La seconda, combattere, ma non ci andrò leggera. Posso aggiungere un'altra bella cicatrice a quel volto già menomato fin troppo sicura di se stessa sarebbe rimasta immobile ad osservarlo, in attesa di una sua decisione.

    Dal suo albero invece Kairi rimase ad osservare la scena, decisa ad intervenire solo se la situazione si fosse fatta troppo pericolosa. Quelle due non sarebbero state difficili da sistemare per lei, ma voleva vedere come se la sarebbe cavata Satoru.


    Eccoci qui alla seconda parte del regolamento. Ti ho già spiegato quante e che tipo di azioni puoi fare nel tuo round, ora ti spiegherò invece nello specifico cosa fare per attaccare/difenderti. Partiamo con una spiegazione delle statistiche primarie, leggiti anche quelle secondarie nel regolamento ma in questa role al 99% non le useremo se non forse concentrazione che eventualmente ti spiegherò.

    Forza: E' la capacità fisica offensiva; modifica l'ammontare di danni inflitti e indica la Velocità assunta dalle armi da lancio. Avere una buona forza permette di fare più danni e scagliare velocemente le armi. Si oppone alla Resistenza per il calcolo dei danni. In questo caso dovrai difenderti da un attacco di arma da lancio appunto, e la Forza corrisponde anche alla velocità. Nel caso invece di attacchi corpo a corpo sono due statistiche ben distinte
    Velocità: Indica la velocità offensiva; modifica la rapidità di movimento, la velocità dei colpi e azioni effettuate. Avere una buona Velocità permette di avere più possibilità di colpire l'obiettivo. Si oppone ai Riflessi per la probabilità di colpire.
    Resistenza: E' la capacità fisica difensiva; modifica resistenza alla fatica, alle ferite e al dolore. Avere una buona resistenza incrementa la vitalità. Si oppone alla Forza per il calcolo dei danni.
    Riflessi: Indicano la velocità difensiva; modifica la rapidità di reagire ad un attacco, effettuando parate oppure schivate degli attacchi avversari. Avere dei buoni Riflessi permette di non essere colpiti. Si oppone alla Velocità per la probabilità di colpire.

    S.A. ed S.D. sono due sigle che uso io per riassumere, tu puoi usare la formula che preferisci: S.A I sta per Slot Azione 1, mentre S.D. I sta per Slot Difesa 1 e così via, ho utilizzato i colori per farti capire più facilmente chi attacca e chi difende con più facilità ma non è necessario farlo e di solito non lo uso come metodo, basta leggere. Come ti dicevo hai al massimo 3 slot azione e 3 di difesa per post, sentiti pure libero di attaccare se decidi di farlo in questo post, sta a te, ma considera che devi difendere la tua protetta, anche se non è poi tanto protetta :P


    Lascio al prossimo post il calcolo dei danni, in questo non ti servirà. Le statistiche per la schivata sono valori indicativi che non vanno presi esattamente alla lettera, in linea di massima se Velocità è superiore ai Riflessi si viene colpiti, se è pari si schiva con qualche difficoltà mentre se è superiore si evita. Ovviamente dipende tutto da come è portato l'attacco e dal modo in cui è descritto. C'è anche una tabellina nel regolamento che può aiutarti ma non va presa alla lettera, sta tutto soprattutto nel buon senso e nella correttezza e coerenza del difensore.
    Ricordati quanto attacchi di sommare anche l'eventuale potenza delle armi utilizzate (Es. un kunai ha potenza 8, non va sommato a Forza e Velocità ma va evidenziato separatamente, forza e potenza sono due cose separate e ben distinte)

    In caso di dubbi o problemi puoi trovarmi su Discord, o scrivermi qui



     
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4 replies since 5/11/2017, 18:22   101 views
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